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Le mani del clan Sarno sul mercato - Ospol

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<strong>Le</strong> <strong>mani</strong> <strong>del</strong> <strong>clan</strong> <strong>Sarno</strong> <strong>sul</strong> <strong>mercato</strong><br />

Il Maggiore Maiello<br />

CERCOLA - “I compagni di Ponticelli” avevano messo le<br />

<strong>mani</strong> <strong>sul</strong> <strong>mercato</strong> di Caravita. Il <strong>clan</strong> <strong>Sarno</strong>, deciso ad<br />

espandersi a Cercola, inviava i suoi emissari nel <strong>mercato</strong><br />

rionale <strong>del</strong> giovedì. Una tassa di 10 euro per ogni<br />

ambulante e “spondista”. Il guadagno, minimo 500 euro<br />

per giorno di <strong>mercato</strong>. Il pizzo era la prassi, gli uomini di<br />

Vincenzo <strong>Sarno</strong>, il boss pentito, avevano avuto una<br />

missione precisa: imporre il dazio <strong>del</strong> <strong>clan</strong> agli<br />

ambulanti. La “tassa”, scrive il magistrato nell’ordinanza di custodia cautelare che<br />

lo scorso 26 novembre ha portato a 19 arresti (tra cui il consigliere comunale ed ex<br />

assessore al comune di Cercola, Achille De Simone, indagato per violenza privata),<br />

poteva apparire una “miseria”. Ma aveva un valore simbolico: “E’ necessario che i<br />

malcapitati cittadini sentano, caldo, <strong>sul</strong> collo, il fiato <strong>del</strong>la <strong>del</strong>inquenza- si legge<br />

nell’ordinanza- e che sappiano che tutto si deve svolgere con la sua autorizzazione e<br />

previa la sua partecipazione agli utili. Quali che siano”. Anche i dieci euro estorti<br />

agli ambulanti valgono a questo scopo, e costituiscono in ogni caso una risorsa per<br />

il sodalizio criminale che, come dirà Patrizia Ippolito, moglie di Vincenzo <strong>Sarno</strong>, “ha<br />

tutti gli uomini in carcere”. L’interesse dei <strong>Sarno</strong> per il <strong>mercato</strong> cittadino era già<br />

venuto fuori dai colloqui con alcuni pentiti; i proventi erano gestiti da Carmine<br />

<strong>Sarno</strong>, detto “topolino”, fratello di Peppe; la pressione sui commercianti però<br />

continua anche quando il <strong>clan</strong> è ormai reso “moribondo” da arresti e pentitismo dei<br />

suoi capi. A confermarlo, l’episodio accaduto un mese fa, a novembre, proprio a<br />

Caravita, ed emerso grazie al lavoro <strong>del</strong>la Polizia Municipale cercolese, diretta dal<br />

maggiore Luigi Maiello. Tutto inizia il 5 novembre 2009, dopo un controllo <strong>del</strong>la<br />

Polizia municipale al <strong>mercato</strong> che si svolge nel campo sportivo <strong>del</strong>la cittadina. Una<br />

verifica di Polizia Annonaria durante la quale i vigili urbani incaricati si imbattono<br />

in due presenze sospette. Due individui che si aggirano per i banchetti degli<br />

ambulanti con “strani” atteggiamenti. Si tratta, verrà poi appurato, di esponenti<br />

<strong>del</strong>l’organizzazione criminale di Ponticelli che riscuotono la tassa di 10 euro nel<br />

giovedì di <strong>mercato</strong>. I vigili informano il comandante Maiello che, compresa la<br />

gravità <strong>del</strong>la situazione, si reca in prima persona (con altri suoi agenti) al <strong>mercato</strong>.


La sua presenza, confermerà poi il giudice nell’ordinanza, sarà fondamentale per<br />

consentire agli ambulanti di sentirsi “al sicuro”. E infatti, tutti quelli interpellati<br />

direttamente dal maggiore Maiello (tranne uno), confermano che quei due giovani<br />

sono esattori <strong>del</strong>la camorra. Si presentano come “i compagni di Ponticelli”, ed<br />

esigono il pagamento da ogni singolo commerciante. “Veniamo a nome dei<br />

“compagni di Ponticelli”, a Cercola stiamo noi e a noi dovete pagare! …. ogni<br />

ambulante da oggi per vendere in questo <strong>mercato</strong> deve pagare 10 euro…. ! non li<br />

vogliamo subito, lavorate, lavorate… passiamo a mezzogiorno a riscuotere!!!” :<br />

questo il biglietto da visita dei due camorristi, poi fermati dai vigili urbani.<br />

L’indagine <strong>del</strong>la Polizia municipale cerc lese, consente di fermare (nonostante i loro<br />

tentativi di dileguarsi tra la folla) i due sospetti. E di raccogliere materiale “d’oro”<br />

per gli inquirenti, che faranno leva <strong>sul</strong>le dichiarazioni rese dagli ambulanti, e su<br />

quei due fermi, per completare il quadro investigativo sui <strong>Sarno</strong>, e <strong>sul</strong>le loro<br />

manovre di espansione da Ponticelli a Cercola, Massa di Somma e San Sebastiano al<br />

Vesuvio. L’intervento immediato <strong>del</strong>la Municipale e <strong>del</strong> comandante Maiello è stato<br />

certamente risolutivo. Si legge nell’ordinanza: “i carabinieri di Cercola hanno<br />

“completato” l’opera <strong>del</strong> Maggiore Maiello, arricchendo la piattaforma portata<br />

all’attenzione <strong>del</strong> P.M. prima e di questo Gip dopo. Mirabile esempio di dedizione,<br />

impegno e coordinamento che ha dato frutti di grande pregio, esaltando il ruolo<br />

“giudiziario” che la Polizia Municipale, ove sapientemente diretta, può svolgere<br />

soprattutto in contesti nei quali l’”affidamento” alle Forze <strong>del</strong>l’Ordine è condizione<br />

imprescindibile per indurre la gente a scegliere la strada <strong>del</strong>la legalità e ad<br />

abbandonare le remore omertose. E difatti, evidentemente rinfrancati dal rapido<br />

ed efficace intervento <strong>del</strong> Comandante e dei suoi uomini, gli ambulanti di Cercola,<br />

quasi unanimemente confermano quanto denunciato informalmente”. Il resto è<br />

storia. Lo scorso 26 novembre la Procura partenopea incarica i carabinieri di<br />

arrestare 19 persone, ritenuti esponenti o vicini al <strong>clan</strong> <strong>Sarno</strong>. E’ il colpo finale ad<br />

un gruppo camorristico ormai decapitato dalle forze <strong>del</strong>l’ordine. Nello stesso giorno<br />

in cui viene arrestata Patrizia Ippolito, moglie <strong>del</strong> capo<strong>clan</strong> collaboratore di<br />

giustizia Vincenzo <strong>Sarno</strong>, muore dopo un agguato a Ponticelli il reggente <strong>del</strong><br />

sodalizio, Salvatore Tarantino. “Agonizzante come un’anguilla decapitata per il<br />

cenone <strong>del</strong>la vigilia di Natale- si legge nell’ordinanza, e la metafora è d’impatto- il<br />

sodalizio lancia estremi colpi di coda”. Fino agli ultimi 19 arresti.


SICUREZZA STRADALE/ MATTEOLI: SÌ AI 150 KM ALL'ORA<br />

Roma, 8 dic. (Apcom) - Il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, si dice "favorevole" alla<br />

proposta <strong>del</strong>la <strong>Le</strong>ga nord di elevare il limite di velocità in autostrada da 130 a 150 km orari<br />

nei tratti a tre corsie e coperti da sistema tutor. Lo ha detto lo stesso Matteoli, raggiunto<br />

telefonicamente. La <strong>Le</strong>ga, sotto forma di emendamento al disegno di legge che azzera il<br />

livello di alcol nel sangue per i neopatentati e che potrebbe introdurre il divieto di fumo per<br />

chi è al volante, ha infatti presentato la proposta di elevare a 150 all'ora i limiti di velocità<br />

in autostrada, ma solo nei tratti a tre corsie dove è in funzione il sistema tutor, che misura<br />

la velocità media <strong>del</strong>le autovetture. In teoria, già oggi il codice <strong>del</strong>la strada consente alle<br />

società che gestiscono le autostrade di alzare il limite fino ai 150 orari nei tratti meno<br />

pericolosi, meno trafficati e con incidenti in calo negli ultimi cinque anni, ma finora<br />

nessuno ha colto questa opportunità. L'apertura <strong>del</strong> ministro ha innescato la polemica:<br />

contrari il Pd, l'Associazione vittime <strong>del</strong>la strada e l'Ania. La Fondazione Ania per la<br />

sicurezza stradale solleva non pochi dubbi <strong>sul</strong>la proposta <strong>del</strong>la <strong>Le</strong>ga nord di aumentare a<br />

150 km orari il limite di velocità in autostrada nei tratti coperti da tutor e a tre corsie.<br />

Secondo il segretario generale, Umberto Guidoni, sarebbe come "introdutrrre una forma di<br />

deresponsabilizzazione nei confronti degli utenti. Diciamo attenzione a questo<br />

provvedimento - spiega - perché il messaggio sarebbe proprio quello di una scarsa<br />

attenzione al comportamento di chi guida. E la prima causa di morte <strong>sul</strong>le strade sono<br />

proprio i comportamenti degli automobilisti".<br />

L'<strong>Ospol</strong> chiede l'assunzione di nuovi agenti<br />

Notti violente nella Capitale «Per rendere sicura la movida<br />

servono più vigili in strada»<br />

Contro le notti violente non basta la repressione.<br />

È necessaria un'adeguata prevenzione, possibile solo con uno spiegamento <strong>del</strong>le forze<br />

<strong>del</strong>l'ordine <strong>sul</strong> territorio. È l'analisi dei vigili urbani aderenti al sindacato <strong>Ospol</strong>, che<br />

«fotografano» gli ultimi episodi di violenza avvenuti nella Capitale e propongono<br />

soluzioni. «Un morto a Trastevere; bottiglie incendiarie al comando <strong>del</strong>la polizia<br />

municipale <strong>del</strong>l'VIII Municipio, giornalmente aggressioni e feriti tra le forze<br />

<strong>del</strong>l'ordine: notti di invivibilità per i residenti a Trastevere come a San Lorenzo per la<br />

movida notturna - scrivono i rappresentanti <strong>del</strong>l'<strong>Ospol</strong> - È quanto accade soprattutto in<br />

periferia, nei Municipi di frontiera come l'VIII e il XX, dove la notte si fronteggiano<br />

bande rivali e spacciatori senza scrupoli, mentre la prostituzione continua a proliferare


indisturbata, protetta da sofisticati sistemi di comunicazione, attivati da esperti<br />

"magnaccia" che avvertono lucciole e trans <strong>del</strong>l'arrivo <strong>del</strong>la Polizia. A nulla valgono le<br />

ordinanze anti-bivacco, anti-alcool e anti-prostituzione se l'amministrazione non<br />

decide» di dare la possibilità di pattugliare ininterrottamente le zone a rischio».<br />

Secondo i vigili, sono state necessari «il morto di Trastevere e le bombe incendiarie al<br />

Comando <strong>del</strong>l'VIII Municipio per dare una sonora scossa a quei politici <strong>del</strong><br />

Campidoglio, convinti come sono, <strong>del</strong>l'efficacia di ordinanze esclusivamente repressive<br />

senza capire che insieme ad esse occorre attivare il meccanismo <strong>del</strong>la prevenzione che<br />

può essere elargito soltanto con l'assidua presenza <strong>sul</strong> territorio <strong>del</strong>la polizia cittadina».<br />

Per questo l'<strong>Ospol</strong> chiede al sindaco di «dare fondo al barile e, con un atto di coraggio,<br />

di assumere tutti i giovani vincitori di concorso che sono in attesa di entrare nel corpo<br />

<strong>del</strong>la polizia municipale e di dare, così, nuovo ossigeno alla polizia cittadina, carente di<br />

oltre 2000 unità, e concretizzare una risposta ai cittadini che chiedono sempre più<br />

sicurezza».<br />

«Pochi vigili, Trastevere è il far-west»<br />

Un morto a Trastevere, bottiglie incendiarie contro il comando dei vigili <strong>del</strong>l’VIII<br />

Municipio. E un calendario di notti di fuoco a san Lorenzo. Panorama desolante che fa<br />

<strong>del</strong>le ordinanze anti-bivacco, alcool e prostituzione un inno alla carta straccia. E ieri,<br />

all’indo<strong>mani</strong> <strong>del</strong> ritrovamento <strong>del</strong> clochard morto nei pressi <strong>del</strong> «dormitorio» di<br />

Lungotevere Tor de Cenci, arriva l’ennesimo, beffardo «ve l’avevamo detto» da parte<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Ospol</strong>. Il sindacato dei vigili chiede da tempo un maggiore impegno da parte<br />

<strong>del</strong>l’amministrazione comunale, qualunque essa sia. «Servono pattuglie ininterrotte -<br />

si legge in un comunicato -. C’è voluto il morto di Trastevere per dare una scossa a<br />

quei politici <strong>del</strong> Campidoglio, convinti come sono, <strong>del</strong>l’efficacia di ordinanze repressive<br />

senza capire che assieme ad esse occorre attivare l’assidua presenza <strong>sul</strong> territorio<br />

<strong>del</strong>la polizia cittadina». Tornando al clochard, Francesco Mancini, presidente<br />

<strong>del</strong>l’associazione Gente di Trastevere, fa notare che il fattaccio poteva accadere<br />

ovunque a Trastevere. «Per esempio - dice - a piazza Mastai o a piazza San Cosimato,<br />

dove le pedonalizzazioni <strong>del</strong>l’era Rutelli-Veltroni hanno avuto l’effetto di cacciare i<br />

residenti e creare dormitori di sbandati». «Altre pedonalizzazioni, come quelle a via<br />

<strong>del</strong>la Lungaretta - aggiunge Mancini - hanno fatto spazio al commercio abusivo; per<br />

non parlare di via <strong>del</strong> Moro, vicolo <strong>del</strong> Cinque, via <strong>del</strong>la Scala, il “triangolo <strong>del</strong>le<br />

bevute” trasteverino dove al posto di osterie tipiche ci sono i pub e impazza “tavolino<br />

selvaggio”. Solo ultimamente il Comune ha dimostrato di avere un progetto di<br />

sicurezza <strong>del</strong> Centro Storico, ma bisogna rafforzare i controlli». Stessa linea per il<br />

consigliere municipale Fabrizio Sequi secondo il quale «L’ennesimo grave episodio di<br />

<strong>del</strong>inquenza che è costato la vita allo sbandato polacco, lo spaccio di droga a ponte<br />

Sisto e nelle aree limitrofe, il degrado di piazza Trilussa con episodi vandalici sono la<br />

naturale conclusione di una situazione di degrado crescente che affonda le radici in<br />

anni di inadeguata sorveglianza». Infine per Alessandro Vannini, presidente <strong>del</strong>la<br />

Commissione comunale Turismo la situazione a Ponte Sisto e a Piazza Trilussa è fuori<br />

controllo. «Queste zone sono diventate un <strong>mercato</strong> per lo spaccio di droga - denuncia-


. È necessario che la nostra Amministrazione assieme alle Forze <strong>del</strong>l’Ordine intervenga<br />

in <strong>mani</strong>era decisa». Sorveglianza, la parolina magica.<br />

Babbo Natale su slitta abusiva<br />

Arrestato davanti ai turisti<br />

Un giovane col complice chiedeva soldi per farsi fotografare coi bimbi. A<br />

San Gregorio passeggini a 2 euro<br />

La slitta di Natale abusiva<br />

NAPOLI — E’ stato arrestato. E trascorrerà il giorno <strong>del</strong>l’Immacolata in prigione. E’ andata<br />

malissimo al furbo (e finto) Babbo Natale che, senza alcuna autorizzazione, da alcuni<br />

giorni si aggirava per le vie <strong>del</strong> centro invitando i passanti a fare foto ricordo. Una serie di<br />

segnalazioni sono state inviate alla polizia municipale che indicavano la presenza <strong>del</strong>la (falsa)<br />

giubba rossa fra piazza Trieste e Trento e via Toledo. E così domenica una serie di<br />

agenti in borghese si sono appostati in zona e hanno pizzicato Babbo Natale insieme con<br />

un complice.<br />

I due fermati sono entrambi di San Giovanni a Teduccio, uno ha 37 e l’altro 36<br />

anni. E avevano messo a punto una truffa artigianale ma ingegnosa. Avevano realizzato<br />

una slitta utilizzando una carrozzella a motore (<strong>del</strong> tipo di quelle utilizzate dai disabili) corredata<br />

da un carrettino a due ruote su cui era stata sistemata una serie di luci e un<br />

megafono. Ai due uomini è stata contestata la violazione di diverse norme <strong>del</strong> Codice <strong>del</strong>la<br />

Strada: fra cui omessa immatricolazione <strong>del</strong> veicolo e mancata assicurazione. Da ulteriori<br />

accertamenti è ri<strong>sul</strong>tato poi che uno dei due fermati è un pluripregiudicato con precedenti<br />

per furto, contrabbando e conflitto a fuoco con le Forze <strong>del</strong>l'Ordine. E che per i diversi reati<br />

commessi, aveva avuto la sospensione <strong>del</strong>la patente di guida. Improvvisamente, mentre gli<br />

agenti redigevano gli atti, l’uomo ha preso una bottiglia in cui c’era <strong>del</strong>la benzina e l’ha<br />

gettata sugli agenti, <strong>sul</strong>la slitta e <strong>sul</strong> carro attrezzi su cui quest’ultima era stata posizionata<br />

per il sequestro. Uno degli agenti è riuscito a fermare l’uomo, che è stato immediatamente<br />

accompagnato nei uffici <strong>del</strong>la polizia municipale e, successivamente, su disposizione<br />

<strong>del</strong>l’Autorità Giudiziaria, condotto presso le celle <strong>del</strong>la Questura. Ieri mattina il processo<br />

per rito direttissimo è stato rinviato a do<strong>mani</strong>. Attualmente il sedicente Babbo Natale si<br />

trova presso la Casa Circondariale di Poggioreale. Intanto, a San Gregorio è folla record di<br />

turisti, difficile anche camminare a piedi. Nei vicoli c’è chi si organizza tenendo i passeggini<br />

a posteggio per due euro.


Due vigili bastonati da extracomunitari<br />

Lambresa: «Basta, servono le pistole»<br />

Foggia, la pattuglia in servizio a piazza Giordano<br />

La vicesindaco: «Devono potersi difendere da soli»<br />

FOGGIA — Se la caveranno con sette giorni i due agenti <strong>del</strong>la polizia municipale di Foggia<br />

aggrediti, sabato sera, da alcuni venditori ambulanti extracomunitari tra via Lanza e piazza<br />

Giordano mentre stavano effettuando un servizio anticontraffazione. All’aggressione<br />

hanno assistito anche alcuni cittadini foggiani che hanno aiutato gli stranieri a colpire gli<br />

uomini in divisa. Sabato sera una pattuglia stava eseguendo il servizio anticontraffazione<br />

nel centro di Foggia quando due vigili, di 30 e 45 anni, sono stati accerchiati da alcuni<br />

venditori ambulanti stranieri a cui i vigili avevano appena sequestrato <strong>del</strong> materiale. Gli<br />

stranieri hanno iniziato a colpire con calci e schiaffi gli agenti di polizia municipale:<br />

all’aggressione hanno partecipato anche alcuni foggiani che stavano acquistando cd e dvd<br />

dagli ambulanti. Dopo l’intervento di un’altra pattuglia tutto è tornato alla calma: i due<br />

agenti che hanno subito l’aggressione sono stati accompagnati al pronto soccorso dove<br />

sono stati medicati per alcune contusioni guaribili in sette giorni. E <strong>sul</strong>l’ennesima<br />

aggressione subita dagli agenti <strong>del</strong>la polizia municipale, a cui la settimana scorsa ignoti<br />

avevano anche incendiato un’auto di servizio parcheggiata all’interno di un cortile di una<br />

scuola alla periferia <strong>del</strong>la città, è intervenuto il vice sindaco, Lucia Lambresa, che ha anche<br />

la <strong>del</strong>ega alla sicurezza e alla polizia municipale. «Sono dispiaciuta - ha commentato al<br />

Corriere il vicesindaco - per quello che è accaduto anche perché da tempo i vigili stanno<br />

svolgendo un lavoro importante per la città». La Lambresa ha sottolineato che è arrivato il<br />

momento di attuare il regolamento <strong>del</strong>la polizia municipale «per dotare gli agenti di idonei<br />

strumenti a loro difesa, tra cui anche la pistola». Per il vice sindaco di Foggia, infatti, è<br />

necessario il prima possibile fornire le pattuglie <strong>del</strong>la polizia municipale che operano per<br />

strada di mezzi di difesa personale per evitare aggressioni come quella <strong>del</strong>l’altra sera.<br />

Torna studenti in pattuglia<br />

UDINE - Al via il progetto che vede coinvolti i ragazzi <strong>del</strong>le scuole <strong>del</strong>la<br />

provincia e la polizia municipale<br />

Dai banchi di scuola alle auto bianco-blu <strong>del</strong>la polizia comunale per capire la realtà <strong>del</strong>la strada. È<br />

questa l’esperienza che si apprestano a vivere i giovani partecipanti alla nuova edizione di “Studenti<br />

in pattuglia”, il progetto realizzato dal Corpo di polizia municipale di Udine in collaborazione con<br />

alcuni istituti superiori di Udine. Anche nel prossimo appuntamento, in programma mercoledì 9<br />

dicembre dalle 8.15 alle 12.30, alcuni studenti <strong>del</strong> Marinelli affiancheranno gli agenti <strong>del</strong>la polizia


municipale impegnati a presidiare il territorio comunale. Tante le situazioni condivise da vigili e<br />

ragazzi: effettuare i rilievi di incidenti stradali, controllare e regolamentare il traffico, utilizzare il<br />

telelaser e l’etilometro, il servizio a piedi nelle zone centrali <strong>del</strong>la città, i servizi di polizia<br />

commerciale a tutela <strong>del</strong> consumatore. Tra le attività proposte più apprezzate dai giovani<br />

partecipanti, la visita alla sala operativa <strong>del</strong> comando di polizia municipale, centro di raccolta <strong>del</strong>le<br />

richieste di intervento. Il progetto, attivato da due anni e portato avanti con grande impegno dalla<br />

polizia municipale, consente agli studenti di apprendere le nozioni fondamentali <strong>del</strong> Codice <strong>del</strong>la<br />

strada, di polizia commerciale e di annonaria. Un’iniziativa che negli ultimi due anni ha consentito<br />

di svolgere oltre 400 ore di educazione stradale. “L’operatore <strong>del</strong>la Polizia Municipale – spiega il<br />

tenente Debora Martone, coordinatore <strong>del</strong> progetto per il comando di via Girardini – è una figura<br />

rilevante nel processo formativo perché la sua stessa presenza nelle scuole abitua i ragazzi ad avere<br />

familiarità e fiducia verso chi, indossando una divisa, rappresenta l’ordine costituito”.<br />

<strong>Le</strong>ggi <strong>sul</strong>la P.M.<br />

SICUREZZA STRADALE<br />

ANCI-ZANETTI: ''PROTOCOLLO ANCI-MINISTERI È ANCHE<br />

RICONOSCIMENTO RUOLO POLIZIE LOCALI''<br />

''Ora è necessario coinvolgere il maggior numero di Comuni<br />

nell’iniziativa''<br />

“Un riconoscimento molto importante <strong>del</strong> ruolo <strong>del</strong>le polizie<br />

locali, che coglie il senso <strong>del</strong>l’impegno di chi ogni giorno è<br />

chiamato a mettere in campo azioni di prevenzione e controllo<br />

per la sicurezza stradale”. E’ quanto afferma il <strong>del</strong>egato ANCI<br />

per la Polizia locale, Aldo Zanetti, commentando la stipula <strong>del</strong><br />

protocollo d’intesa tra l’Associazione e i ministeri <strong>del</strong>l’Interno<br />

e dei Trasporti. Zanetti, inoltre, auspica che “adesso si trovi il<br />

modo per coinvolgere nel modo più ampio possibile tutti i<br />

Comuni che dovranno fornire i dati all’ANCI”. Secondo l’esponente <strong>del</strong>l’ANCI, già comandante<br />

<strong>del</strong>la Polizia municipale in grandi città come Roma e Bologna, “il protocollo sottoscritto nei giorni<br />

scorsi sarà tanto più utile quanto si riuscirà a coinvolgere il maggior numero di amministrazioni<br />

nell’iniziativa”. E, a chi gli chiede una proposta per incentivare la partecipazione, Zanetti lancia<br />

l’idea: “Potremmo suggerire al legislatore di vincolare una parte dei fondi che spettano ai Comuni<br />

<strong>sul</strong> fronte <strong>del</strong>la sicurezza stradale all’effettiva trasmissione dei dati sugli incidenti alla piattaforma<br />

informatica gestita dall’ANCI: solo con un’alta partecipazione dei Comuni – sostiene infatti Zanetti<br />

– potremo realizzare politiche più efficaci per la prevenzione dei comportamenti illeciti, che<br />

causano incidenti e ancora troppi morti nelle città”. Zanetti ribadisce comunque il parere positivo<br />

<strong>sul</strong>l’accordo, soprattutto perchè “si riconosce il ruolo <strong>del</strong>le polizie locali, prendendo atto che il 70%<br />

<strong>del</strong>l’intero fenomeno <strong>del</strong>la circolazione stradale dei mezzi leggeri si svolge all’interno dei centri<br />

urbani, dove ovviamente l’attività di sicurezza stradale è svolta dai Comuni”. Consentire una<br />

raccolta rapida e completa di tutti i dati relativi agli incidenti, poi, “è fondamentale, perchè solo<br />

partendo dalla conoscenza adeguata dei fenomeni si possono realizzare politiche serie, qualunque<br />

sia il settore di intervento”. Ad esempio, prosegue Zanetti, “finora l’obbligo comunitario di fornire<br />

all’Ue i dati sui controlli per le guide in stato di ebbrezza era assolto solo in parte, perchè i numeri<br />

forniti dal governo non comprendevano le rilevazioni fatte dalle polizie locali, che costituiscono una<br />

larga parte dei controlli totali effettuati”.

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