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è previsto l’utilizzo di speciali dispositivi di ammortizzamento<br />

dell’urto del veicolo; si tratta di<br />

elementi che sono vere e proprie “macchine”,<br />

sui quali si concentra il maggior lavoro di progettazione<br />

(tanto che sovente sono soggetti a<br />

brevetto) e che vengono normalmente fabbricati<br />

interamente ‘in prima persona’ dal costruttore,<br />

proprio perché sono elementi delicati, che<br />

hanno caratteristiche di deformabilità e di resistenza<br />

particolari e sono caratterizzati da una<br />

progettazione complessa in quanto debbono<br />

comportarsi secondo schemi strutturali di tipo<br />

dinamico”.<br />

Viceversa, per gli elementi più semplici<br />

(correnti, paletti, bulloni), prevale tendenzialmente<br />

l’orientamento ad approvvigionarsene<br />

presso fornitori qualificati nell’ambito<br />

del proprio sistema di gestione per<br />

la qualità privilegiando quelli con le performance<br />

migliori e possibilmente vicini<br />

ai cantieri di installazione per ottimizzare i<br />

costi di trasporto. Resta comunque responsabilità<br />

del costruttore garantire la qualità<br />

dei singoli componenti, fornendo adeguate<br />

assicurazioni circa la rintracciabilità dei<br />

materiali e dei singoli elementi, secondo<br />

la logica introdotta dalla marcatura CE. I<br />

prodotti forniti al cantiere sono accompagnati<br />

da una dichiarazione di conformità<br />

alla norma rilasciata dal fabbricante e sono<br />

marcati CE.<br />

“È la marcatura CE che deve essere sempre<br />

presente. Il certificato infatti – commenta<br />

l’ing. Agalbato – secondo le regole europee<br />

non è più fornito al cantiere, ma può essere<br />

richiesto dalle autorità nazionali proposte ai<br />

controlli sul mercato”.<br />

Al fine di assicurare un’adeguata uniformità<br />

di comportamento in materia di certificazioni,<br />

ispezioni e prove è in corso un<br />

dibattito tra gli organismi di certificazione,<br />

a livello europeo. È infatti difficile conciliare<br />

la mentalità della prova che garantisce il<br />

prodotto con quella del controllo continuo<br />

della produzione nella fabbrica. Nell’ambito<br />

del dibattito si confrontano due diverse<br />

filosofie: la prima tende ad attribuire un<br />

maggior peso alle prove di laboratorio sui<br />

prototipi, ritenendole fondamentali per accertare<br />

la rispondenza dei diversi elementi<br />

ai requisiti richiesti. L’altra fa prevalere<br />

l’orientamento, condiviso da IGQ, di assegnare<br />

grande importanza alla qualificazione<br />

del sistema di produzione che implica<br />

la garanzia di rintracciabilità dei materiali<br />

impiegati, effettuazione di controlli seri e<br />

attenta e costante qualifica dei fornitori sia<br />

di materiali che di parti.<br />

“Nell’intento di porre le basi per un’adeguata<br />

uniformità di comportamento da parte<br />

degli Organismi di Certificazione Notificati<br />

- aggiunge l’ing. Agalbato - nell’ambito<br />

del vasto gruppo di organismi notificati per<br />

la direttiva prodotti per le costruzioni è stato<br />

costituito il Gruppo Settoriale 4 (Gruppo<br />

di Lavoro Attrezzature Fisse per la Sicurezza<br />

Stradale di cui IGQ ha il coordinamento) che,<br />

entro fine anno, dovrebbe portare all’approvazione<br />

definitiva un <strong>documento</strong>, nel quale è<br />

formalizzata una serie di decisioni assunte di<br />

comune accordo sull’interpretazione di punti<br />

non chiari della norma. Il <strong>documento</strong> dovrà<br />

quindi essere adottato da tutti gli enti europei<br />

notificati per la certificazione delle barriere .”.<br />

SCAFFALATURE METALLICHE<br />

Nel settore delle scaffalature metalliche, da<br />

parte di IGQ si sottolineano due importanti<br />

fattori di novità: una rafforzamento dello<br />

storico Marchio CISI per le scaffalature industriali<br />

e l’introduzione di uno specifico<br />

marchio di qualità per le scaffalature commerciali.<br />

Le scaffalature industriali sono da anni costruite<br />

ed utilizzate in accordo alla specifica<br />

normativa sviluppata in ambito ACAI sotto<br />

il ben noto marchio di Qualità e Sicurezza<br />

CISI.<br />

Nel corso del 2009 sono state pubblicate<br />

una serie di norme europee, alla cui definizione<br />

ha contribuito proprio ACAI tramite<br />

la presidenza del relativo Comitato Tecnico<br />

CEN. Tali norme riguardano in particolare le<br />

scaffalature porta-pallet (UNI EN 15512, UNI<br />

EN 15620, UNI EN 15629 e UNI EN 15635).<br />

“La scaffalatura - spiega l’ing Agalbato - è<br />

da considerarsi a tutti gli effetti una struttura,<br />

Quindi si dovranno impiegare esclusivamente<br />

prodotti e semilavorati qualificati (dotati di<br />

marchio CE ove previsto) e, inoltre, l’approvvigionamento<br />

di elementi prelavorati da centri<br />

di trasformazione o da centri di prelavorazione<br />

dovrà essere regolamentato in accordo<br />

alle prescrizioni che regolano la fornitura di<br />

elementi strutturali per le costruzioni. In particolare<br />

l’attenzione è posta su aspetti quali<br />

la certezza del mantenimento delle caratteristiche<br />

meccaniche e soprattutto le garanzie<br />

sulla geometria nel rispetto delle tolleranze<br />

previste dal progetto”.<br />

Contestualmente il marchio CISI è stato<br />

arricchito delle indicazioni necessarie per<br />

la progettazione di scaffalature industriali<br />

in zona sismica, facendo tesoro dei risultati<br />

emersi dal lungo e accurato lavoro di<br />

sperimentazione condotto negli anni scorsi<br />

da ACAI, Sezione Scaffalature Industriali.<br />

In particolare , è degno di nota il progetto<br />

di ricerca SEISRACKS, che ACAI ha coordinato<br />

in collaborazione con il Politecnico di<br />

Milano (direzione scientifica del prof. Carlo<br />

Castiglioni) e molte prestigiose Università e<br />

Centri di Ricerca Europei.<br />

Attualmente il marchio CISI è un marchio<br />

ACAI, riservato quindi a tutti i produttori<br />

che, oltre a rispondere ai criteri previsti dal<br />

regolamento ACAI-CISI, sono associati alla<br />

Sezione Scaffalature Metalliche ACAI. ”Il<br />

passo successivo – aggiunge l’ing. Agalbato<br />

– è l’affiancamento al marchio ACAI CISI di<br />

una certificazione di parte terza di conformità<br />

alla norme UNI EN citate. Tale certificazione<br />

verrà affidata ad IGQ che già ora gestisce<br />

l’attività di ispezione nell’ambito della valutazione<br />

di conformità al regolamento CISI.<br />

Questo nuovo marchio potrebbe addirittura<br />

diventare un marchio UNI , stante il fatto che<br />

le norme di riferimento sono norma UNI EN.<br />

In questa situazione esso sarebbe comunque<br />

aperto a tutti i produttori in grado di rispettare<br />

gli standard prescritti. In proposito vale<br />

la pena di ricordare che gli standard previsti<br />

dal regolamento CISI sono molto elevati e rigorosi,<br />

in grado di costituire un forte fattore di<br />

selezione tra gli operatori del comparto.<br />

Per le scaffalature commerciali ACAI ha<br />

contribuito in modo determinante alla<br />

4 COSTRUZIONI METALLICHE LUG AGO 09 83

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