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TESI DI LAUREA<br />

Proprietà meccaniche<br />

e resistenza alla<br />

corrosione di componenti<br />

protetti mediante<br />

zincatura a caldo<br />

Lorenzo Redolfi<br />

Fig. 1 - Rivestimento prodotto con il trattamento di zincatura<br />

Fig. 2 - Particolare della superficie di frattura nel campione zincato<br />

Per proteggere dalla corrosione strutture e manufatti d’acciaio di<br />

medie e grandi dimensioni l’uomo ha a sua disposizione un ampio<br />

ventaglio di opportunità, che vanno dalla verniciatura ai rivestimenti<br />

metallici. Tra questi, la zincatura a caldo è, attualmente, uno dei<br />

rivestimenti metallici più diffusi. Il suo impiego è in costante incremento<br />

grazie ai ridotti tempi di applicazione, al costo limitato e alle<br />

elevate prestazioni garantite.<br />

Il rivestimento di zinco viene depositato mediante immersione del<br />

componente in un bagno contenente zinco fuso e piccole percentuali<br />

di altri elementi. I rivestimenti così prodotti aderiscono in<br />

modo ottimale al substrato grazie alla formazione di diversi strati di<br />

leghe ferro-zinco. La grande capacità protettiva di tali rivestimenti è<br />

dovuta sia all’effetto barriera sia al fatto che, qualora lo strato protettivo<br />

sia difettoso oppure venga danneggiato, lo zinco, fungendo da<br />

anodo sacrificale, protegga il substrato d’acciaio [1].<br />

Nel bagno vengono aggiunte piccole quantità di elementi allo<br />

scopo di migliorare la bagnabilità e le caratteristiche estetiche del<br />

rivestimento[2-3]. Il piombo agevola la fluidificazione dello zinco<br />

fuso e consente di ottenere un risultato ottimale sia dal punto di<br />

vista estetico che di protezione ma, purtroppo, il suo impiego impone<br />

grande attenzione per la tutela della salute e dell’ambiente;<br />

per questo motivo, la percentuale di tale elemento pesante deve<br />

essere ridotta.<br />

In questa direzione si inseriscono le recenti normative europee in<br />

termini di controllo degli elementi inquinanti. Per questa ragione<br />

molte zincherie si sono trovate di fronte alla necessità di dover variare<br />

la composizione del bagno per adempiere alle disposizioni<br />

comunitarie.<br />

Sono state proposte diverse soluzioni legate, in particolare, all’impiego<br />

di stagno o bismuto [4,5]. Le conseguenze della sostituzione<br />

del piombo con altri elementi non sono state ancora indagate in<br />

modo approfondito. Sebbene lavori e sperimentazioni dedicate siano<br />

molto rare, alcuni esperti di zincatura unitamente a costruttori<br />

di strutture di acciaio paventano che la scelta del bagno di deposizione<br />

possa influenzare negativamente le proprietà meccaniche<br />

del substrato, diminuendo in particolare la tenacità a frattura e la<br />

resistenza a fatica di componenti zincati [6-7].<br />

Il lavoro presentato vuole indagare se effettivamente vi sia un decremento<br />

nelle proprietà meccaniche e se vi siano delle variazioni<br />

nella resistenza alla corrosione.<br />

Sono stati confrontati due bagni: il primo è un bagno di zincatura<br />

tradizionale (contenente piombo), il secondo è innovativo (esente<br />

da piombo e con una percentuale molto ridotta di bismuto).<br />

L’attività sperimentale è stata condotta su campioni di acciaio S 275J<br />

(secondo lo standard EN 10025), un tipico acciaio da costruzione,<br />

che si presta ad essere zincato a caldo. Sono stati impiegati campioni<br />

di 3 geometrie differenti: campioni a clessidra per la determinazione<br />

delle proprietà meccaniche a trazione, campioni intagliati<br />

per valutare l’effetto di concentrazione delle tensioni e campioni<br />

70<br />

4 COSTRUZIONI METALLICHE LUG AGO 09

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