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nativi. Il primo consiste nell’affiancare corpi<br />

di forma diversa (fig. 32); il secondo prevede<br />

il collegamento dei corpi affiancati (fig. 33)<br />

con il duplice scopo di eliminare o ridurre<br />

taluni gradi di libertà delle costruzioni e<br />

aumentare la dissipazione energetica. Va<br />

detto peraltro che tutti gli edifici che adottano<br />

questi principi prima del 2000 lo fanno<br />

su basi puramente architettoniche; le prove<br />

sperimentali e le simulazioni numeriche,<br />

svolte a posteriori, confermano o rivelano i<br />

vantaggi di queste scelte.<br />

h) Controllo attivo della forma<br />

Il controllo attivo della forma trae spunto da<br />

uno studio pionieristico, svolto alla fine degli<br />

anni ’80, dove uno schermo è ubicato alla<br />

sommità di un edificio e incernierato intorno<br />

a un suo lato. Questa sorta di ventaglio<br />

adatta la propria inclinazione, sotto il controllo<br />

di un elaboratore, ai regimi di vento e<br />

di vibrazione rilevati da appositi sensori; in<br />

questo modo mitiga le oscillazioni indotte<br />

dal vento sulla struttura. Un gruppo di ricercatori<br />

giapponesi riprende questo concetto<br />

alla metà degli anni ‘90, realizzando una serie<br />

di modelli in galleria del vento dotati di cilindri<br />

rotanti lungo gli spigoli [24]. In funzione<br />

dell’intensità e della direzione del vento, i<br />

cilindri mutano verso e velocità di rotazione<br />

alterando la separazione di scia sino al punto<br />

di annichilirne gli effetti. Anche in questo<br />

caso le applicazioni sono però confinate alla<br />

ricerca scientifica.<br />

Fig. 32 - Two Liberty Place, Philadelphia, 1987 e<br />

1990<br />

Fig. 33 - Chicago Title and Trust Center, Chicago,<br />

1993<br />

i) Protezione della pelle strutturale<br />

Con l’avvento dei grattacieli simbolici il<br />

valore della pelle strutturale conferisce<br />

un ruolo strategico alla sua protezione.<br />

In questo spirito, all’inizio degli anni ’90,<br />

sono svolti numerosi esperimenti per definire<br />

le strategie più efficaci a conseguire<br />

tale obiettivo. I risultati dimostrano che la<br />

presenza di costolature tanto orizzontali<br />

quanto verticali comporta una riduzione<br />

sostanziale dei picchi di pressione sugli<br />

elementi delle facciate [25]. Gli esempi di<br />

edifici che usano questo principio sono numerosi<br />

(figg. 34 e 35), ma sempre ispirati a<br />

Fig. 34 - Oversea Chinese Banking Corporation<br />

Center, Singapore, 1976<br />

motivazioni architettoniche. L’ingegnere e<br />

lo sperimentatore prendono atto con soddisfazione<br />

che l’uso di tali soluzioni risulta<br />

vantaggioso anche sotto l’aspetto della mitigazione<br />

delle azioni aerodinamiche.<br />

l) Progettazione sostenibile e produzione<br />

di energie rinnovabili<br />

La progettazione sostenibile e la produzione<br />

di energie rinnovabili assurgono a un ruolo<br />

strategico verso la fine del secondo millen-<br />

Fig. 35 - Malayan Bank, Kuala Lumpur, 1988<br />

nio. In questo spirito si colloca WEB (Wind<br />

Energy for the Built Environment), un progetto<br />

finanziato dalla Comunità Europea, fra<br />

il 1998 e il 2000, per sviluppare nuove concezioni<br />

di edifici in grado di sfruttare il vento<br />

per produrre energia. Nel corso del progetto<br />

sono provate in galleria numerose soluzioni<br />

alternative la più efficiente delle quali, Dual<br />

Tower Building, è riprodotta mediante un<br />

modello alto 15 m (fig. 36). La costruzione<br />

consiste in una coppia di torri sagomate<br />

4 COSTRUZIONI METALLICHE LUG AGO 09 61

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