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Fig. 30 - Hyde Park Monument, Londra, progetto<br />
Fig. 31 - Azioni aerodinamiche del vento su<br />
cilindri circolari dotati di eliche e costolature<br />
(Zdravkovich, 1980)<br />
snellezza sbalorditivo, pari a 66. Indipendentemente<br />
dalle concezioni ideologiche,<br />
architettoniche e scultoree dell’artista, la<br />
Colonna Senza Fine rappresenta tuttora<br />
uno degli esempi più fulgidi di costruzione<br />
aerodinamicamente efficiente [21].<br />
La variazione della forma della sezione si<br />
manifesta nel 1995 a Singapore con Republic<br />
Plaza, un grattacielo di 280 m; in questo<br />
caso il cambio di forma si accompagna con<br />
un graduale arretramento della sezione (fig.<br />
28). Le prove in galleria del vento svolte sul<br />
modello del grattacielo mettono in luce,<br />
ancora una volta, una riduzione essenziale<br />
delle azioni e degli effetti del vento.<br />
La rotazione della sezione è senza dubbio<br />
la soluzione più dirompente e spettacolare.<br />
Essa nasce per merito di Harry Weese nel<br />
progetto di World Trade Center a Chicago,<br />
un edificio di 762 m di altezza mai realizzato.<br />
Si ispira alla concezione di Weese del twisted<br />
shaft: la sezione dell’edificio si mantiene quadrata<br />
lungo tutta l’altezza, ma ruota di 45°<br />
fra la base e la sommità (fig. 29). In questo<br />
modo le colonne di spigolo agiscono come<br />
stralli che contrastano l’inflessione della torre.<br />
Ricerche successive evidenziano come<br />
le prospettive di questa concezione siano<br />
soprattutto di tipo aerodinamico. In primo<br />
luogo gli spigoli non sono più diritti e la scia<br />
vorticosa è altamente irregolare. A questo si<br />
aggiunga che le azioni aerodinamiche del<br />
vento lungo l’asse della torre variano con<br />
continuità in funzione della rotazione della<br />
sezione; quale che sia la direzione del vento,<br />
le massime azioni non si manifestano quindi<br />
simultaneamente a tutte le quote. L’insieme<br />
di questi due effetti abbatte drasticamente i<br />
cimenti di natura aerodinamica [22].<br />
e) Introduzione di porosità e aperture<br />
L’introduzione di porosità e aperture nell’organismo<br />
strutturale si ispira allo shroud<br />
(fig. 10) ideato in Inghilterra negli anni ’50.<br />
L’impulso maggiore a questa concezione<br />
proviene però da Fazlur Khan che, alla sua<br />
morte avvenuta nel 1982, stava scrivendo un<br />
libro rimasto incompiuto dal quale si evince<br />
la sua convinzione che sarebbe stato possibile<br />
realizzare in futuro strutture di qualunque<br />
altezza, adottando opportune miscele<br />
di sistemi resistenti e forme aerodinamiche.<br />
Fra le tecniche proposte, ancora una volta<br />
innovative, spiccano il super-telaio, il telaio<br />
telescopico e soprattutto i portali passanti;<br />
questi ultimi sono aperture o fessure disseminate<br />
lungo l’altezza della costruzione,<br />
attraverso le quali il vento si insinua dando<br />
luogo a un elevato smorzamento di natura<br />
aerodinamica. Attratti da questa proposta,<br />
molti laboratori di varie parti del mondo studiano<br />
i portali passanti in galleria del vento,<br />
confermandone la straordinaria efficienza<br />
[20]. Peraltro, sino al 2000, l’unica costruzione<br />
che preveda l’impiego di questa tecnica<br />
é Hyde Park Monument (fig. 30), una torre<br />
inclinata progettata per Londra e mai realizzata,<br />
costituita da tre telai spaziali metallici<br />
in posizione angolare, collegati con solai a<br />
grigliato metallico che realizzano una trave<br />
Vierendel. La torre è irrigidita per mezzo di<br />
una serie di pannelli post-tesi di alluminio,<br />
e una batteria di cavi in trazione ancorati al<br />
terreno dal vertice opposto al lato inclinato.<br />
f) Applicazione di eliche e costole<br />
L’applicazione di eliche e costole sulla pelle<br />
dei grattacieli si ispira al principio ideato<br />
in Inghilterra negli anni ‘50 (fig. 11). Questa<br />
idea è sviluppata e generalizzata da Zdravkovich<br />
nel 1980 [23], in un articolo dove è<br />
descritta una campagna di prove in galleria<br />
del vento durante la quale sono esaminati<br />
gli effetti di costolature di varia forma e<br />
dimensione (fig. 31). I risultati dimostrano<br />
come tali elementi, opportunamente disposti,<br />
contrastino con efficacia il distacco<br />
regolare dei vortici, mitigando le azioni<br />
trasversali del vento ma esaltando le azioni<br />
longitudinali. L’autore non è a conoscenza<br />
di alcun grattacielo, antecedente al 2000,<br />
che faccia uso di questa tecnica.<br />
g) Accoppiamento di edifici affiancati<br />
L’accoppiamento di edifici affiancati ha origine<br />
nel 1973 con le Torri Gemelle di New<br />
York (fig. 15). Questa realizzazione dà luogo<br />
a una vasta letteratura volta a studiare gli effetti<br />
aerodinamici dell’interferenza fra edifici<br />
contigui. Essa dimostra che, variando la posizione<br />
reciproca di due corpi affiancati nei<br />
riguardi della direzione del vento, possono<br />
insorgere tanto effetti schermanti quanto<br />
amplificazioni dei carichi. I laboratori di varie<br />
parti del mondo danno quindi vita a vaste<br />
campagne di misure volte a definire le strategie<br />
più efficaci per mitigare le azioni aerodinamiche<br />
in presenza di edifici affiancati. I<br />
risultati dimostrano che l’accoppiamento di<br />
corpi di stessa forma e dimensione, come le<br />
Torri Gemelle, spesso dà luogo ad amplificazioni<br />
significative causate dall’interferenza.<br />
Esse sono mitigate tramite due criteri alter-<br />
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4 COSTRUZIONI METALLICHE LUG AGO 09