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Fig. 16 - Vista in dettaglio del nodo di collegamento<br />
tra trave reticolare e travi secondarie durante<br />
la costruzione<br />
Fig. 17 - Vista della messa in opera della trave<br />
reticolare, delle travi secondarie e dei controventi<br />
durante la costruzione<br />
Fig. 18 - Vista in dettaglio del nodo di collegamento<br />
tra trave reticolare, travi secondarie e travi<br />
calandrate laterali durante la costruzione<br />
za della lamiera di 55 mm (spessore 8/10<br />
mm). La soletta collaborante è di 4,5 cm<br />
armata con rete elettrosaldata Ø 6 maglia<br />
15x15 cm.<br />
I controventi verticali sono realizzati con<br />
profili differenti a seconda del loro specifico<br />
inserimento nella struttura: in particolare<br />
ci sono controventi realizzati con profili<br />
tubolari Ø 219,1 e Ø 508 mm, controventi<br />
composti da profili ad U accoppiati (U 300),<br />
controventi realizzati con HEA 500.<br />
Le modeste caratteristiche geomeccaniche<br />
del terreno hanno determinato la scelta di<br />
una fondazione su pali. Sono stati utilizzati<br />
pali in cemento armato, eseguiti con metodologia<br />
C.F.A., ossia pali trivellati con elica<br />
continua gettati in opera con calcestruzzo<br />
pressato, di diametro 800 mm. La scelta<br />
della tipologia è stata effettuata per evitare<br />
l’impiego di fanghi bentonitici nonché<br />
per le buone prestazioni di portata laterale<br />
che questo palo generalmente riesce a garantire.<br />
Le prove di carico eseguite su due<br />
pali hanno effettivamente confermato tali<br />
potenzialità.<br />
Le strutture di fondazione sono costituite<br />
da plinti e travi in cemento armato collegate<br />
tra loro in modo da formare un unico<br />
organismo strutturale che non consente<br />
spostamenti relativi.<br />
L’acciaio utilizzato per la carpenteria metallica<br />
è del tipo S355, mentre l’acciaio utilizzato<br />
come armatura del calcestruzzo è tipo<br />
Fe B 44 K. I bulloni sono classe 8.8.<br />
PROTEZIONE AL FUOCO<br />
L’intera struttura è stata progettata per garantire<br />
una resistenza al fuoco REI 60. Il rivestimento<br />
di protezione dei profili metallici,<br />
è costituito da una vernice intumescente<br />
a base di polifosfato in solvente ed agenti<br />
gasogeni applicato a spruzzo airless in più<br />
strati. I profili metallici hanno seguito diversi<br />
trattamenti superficiali: la sabbiatura<br />
(grado SA 2.½), la posa di un fondo zincante<br />
epossidico applicato a spruzzo Airless di<br />
colore grigio opaco spessore 50÷60 μm,<br />
una verniciatura con vernice intumescente<br />
di protezione al fuoco R 60 e una verniciatura<br />
finale applicata a spruzzo Airless di<br />
colore RAL 7040.<br />
Lo spessore di rivestimento è stato stabilito<br />
per via analitica, ottemperando ai disposti<br />
della norma UNL VF 9503 “Procedimento<br />
analitico per valutare la resistenza al fuoco<br />
degli elementi costruttivi in acciaio”, in<br />
funzione dei rapporti di passività dei singoli<br />
elementi strutturali e dei rispettivi livelli di<br />
sollecitazione.<br />
La protezione al fuoco delle armature di<br />
tutte le strutture in cemento armato è garantita<br />
da strati copriferro maggiori o uguali<br />
a 3 cm.<br />
Per quanto riguarda i solai realizzati con<br />
lamiera grecata collaborante e conglomerato<br />
cementizio, la resistenza al fuoco R60<br />
richiesta è stata ottenuta posizionando<br />
idonea armatura integrativa metallica, costituita<br />
da una rete elettrosaldata e da barre<br />
in acciaio FeB44K collocate nelle gole della<br />
lamiera, opportunamente dimensionate<br />
secondo le norme UNI 9502. Nella verifica<br />
in condizioni d’incendio è stato completamente<br />
trascurato il contributo della lamiera<br />
e affidata la resistenza flessionale alla sola<br />
barra d’armatura integrativa. La verifica è<br />
stata effettuata con il metodo del fattore di<br />
riduzione medio, in funzione della temperatura<br />
a cui risulta esposta la barra.<br />
IL RIVESTIMENTO METALLICO<br />
ESTERNO<br />
La configurazione tubolare dell’edificio è<br />
stata ottenuta sfruttando al meglio le potenzialità<br />
del rivestimento a tenuta idrica in<br />
lastre metalliche nervate, contraddistinta<br />
dalla possibilità di profilare direttamente in<br />
cantiere lastre di lunghezza elevata, senza<br />
giunzioni trasversali, e di forma curvilinea.<br />
Sono state impiegate lastre in zinco titanio<br />
di spessore 10/10 mm profilate con sezione<br />
a U di larghezza 500 mm (fig. 19).<br />
Un aspetto importante da segnalare è relativo<br />
al fatto che la progettazione della<br />
tecnologia costruttiva della superficie tubolare,<br />
per quanto complessa e di difficile<br />
realizzazione, è fondata su un’idea elementare<br />
che nasce dalla definizione geometrica<br />
di tubo: un tubo è infatti una “superficie ot-<br />
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4 COSTRUZIONI METALLICHE LUG AGO 09