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Anno VI/VII - N˚ 12/1 - Dicembre/Gennaio 2015<br />
foto BETTINIPHOTO<br />
<strong>Fabio</strong> <strong>Aru</strong><br />
eccellenza<br />
italiana
CECINA, LA PERLA<br />
DEGLI ETRUSCHI<br />
Le Città della Bicicletta<br />
1<br />
IL BLU COBALTO DELLA COSTA INCONTRA IL VERDE RIGOGLIOSO DELLE COLLINE<br />
LIVORNESI. CARTOLINA IDEALE, IL PROSSIMO 1° MARZO, PER LA GRANFONDO<br />
INKOSPOR<br />
Cecina, Bandiera Blu dell’Unione Europea<br />
e la sua marina, incastonate tra<br />
l’azzurro del mare ed il verde della campagna<br />
della Costa degli Etruschi, sono<br />
località molto amate dai turisti di tutto<br />
il mondo per le loro risorse storiche ed<br />
ambientali.<br />
Le origini di Cecina sono antichissime,<br />
tanto che recenti studi e ritrovamenti le<br />
fanno risalire al periodo neolitico.<br />
Presso il Museo Civico Archeologico<br />
Guerrazzi, allestito nella settecentesca<br />
Villa La Cinquantina, sede di importanti<br />
mostre, sono conservati suggestivi<br />
reperti arcaici ed etrusco-romani: nelle<br />
dodici sale sono esposti monili, oggetti<br />
in bronzo, ceramiche e suppellettili di<br />
provenienza locale, oltre ad eccezionali<br />
reperti prestati dai musei etruschi di Firenze<br />
e di Volterra. Sui resti visitabili della<br />
Villa romana di San Vincenzino, complesso<br />
residenziale che risale al periodo tra<br />
il I secolo a.C ed il V secolo d.C., sono<br />
visibili le fondazioni, i<br />
mosaici, i pavimenti ed<br />
una ancora intatta cisterna<br />
sotterranea.<br />
Cecina è anche una<br />
cittadina vivace e moderna,<br />
famosa per i suoi<br />
negozi che propongono<br />
un’ampia gamma di prodotti<br />
di qualità.<br />
Il corso e la piazza principale,<br />
chiusi al traffico,<br />
sono luoghi di shopping<br />
e di ritrovo per i giovani e<br />
le famiglie. Ristoranti, pub,<br />
trattorie, enoteche offrono<br />
un’ottima cucina a base di<br />
pesce e selvaggina.<br />
Un’immagine panoramica delle colline in Val di Cecina<br />
Una baia caratteristica<br />
nella costa a Cecina<br />
Ricca è la programmazione<br />
teatrale e particolarmente<br />
vivace la<br />
vita sportiva, grazie alle<br />
numerose e moderne<br />
strutture presenti, tra<br />
le quali un attrezzatissimo<br />
bocciodromo, il<br />
Parco acquatico ed un<br />
importante centro ippico.<br />
Ma Cecina è anche<br />
una città dalla grande<br />
cultura cicloturistica,<br />
che il prossimo anno,<br />
il 1° marzo, ospiterà la<br />
Granfondo Inkospor.<br />
Durante tutto l’anno si<br />
svolgono eventi, iniziative<br />
folkloristiche, feste,<br />
sagre ed un celebre<br />
mercato settimanale<br />
anima le vie del centro.
2<br />
PISA,<br />
CAPITALE DELLA CULTURA<br />
DA GALILEO ALLA NORMALE, SULLE “SPALLETTE” DELL’ARNO UNA DELLE CITTÀ<br />
TOSCANE DI MAGGIOR FASCINO<br />
Le Città della Bicicletta<br />
Luminaria di San Ranieri,<br />
il capodanno pisano<br />
SSesto comune della Toscana per popolazione,<br />
Pisa – secondo un’antica leggenda<br />
– sarebbe stata fondata da alcuni mitici profughi<br />
troiani provenienti dall’omonima città<br />
greca di Pisa, posta un tempo nella valle del<br />
fiume Alfeo, nel Peloponneso. La città, che<br />
diede i natali a Galileo Galilei, sorge a pochi<br />
chilometri dalla foce del fiume Arno, in<br />
un’area pianeggiante denominata Valdarno<br />
inferiore, chiusa a nord dai Monti Pisani.<br />
Tra i monumenti più importanti della città<br />
va annoverata la celebre piazza del Duomo,<br />
detta Piazza dei Miracoli, dichiarata<br />
Patrimonio dell’Umanità, con la Cattedrale<br />
edificata in marmi bianchi e colorati, tra il<br />
1063 e il 1118, in stile romanico pisano,<br />
con il portale in bronzo di San Ranieri<br />
e il pulpito di Giovanni Pisano.<br />
Nella piazza svetta la caratteristica<br />
Torre pendente, campanile del XII<br />
secolo, alta 56 metri, che acquisì la<br />
sua caratteristica inclinazione dieci<br />
anni dopo l’inizio della sua costruzione,<br />
oggi uno dei monumenti italiani<br />
più conosciuti al mondo. L’inclinazione<br />
si è protratta per moltissimi<br />
anni, fino ad arrestarsi dopo i lavori<br />
di restauro conclusisi nei primi del<br />
XXI secolo.<br />
A Pisa è da notare la presenza di<br />
almeno tre campanili inclinati: uno,<br />
il più noto, appunto in Piazza del<br />
Duomo; il secondo è il campanile<br />
della chiesa di San Nicola, situato<br />
in via Santa Maria, nelle vicinanze di<br />
Lungarno Pacinotti; il terzo, situato a<br />
circa metà strada del viale delle Piagge<br />
(lungofiume, nella parte est della<br />
città), è il campanile della chiesa di San Michele<br />
degli Scalzi (in questo caso anche la<br />
chiesa ha una significativa pendenza).<br />
I quattro quartieri del centro storico della<br />
città rivivono le loro tradizioni nel Gioco del<br />
Ponte, una delle principali manifestazioni<br />
storiche che si svolge nel mese di giugno,<br />
in occasione delle festività legate al patrono<br />
San Ranieri. All’imbrunire del 16 giugno,<br />
per tutta la notte, i Lungarni spengono le<br />
proprie luci e si illuminano con candele poste<br />
su telai che ricalcano i profili dei ponti e<br />
delle finestre dei palazzi: è la magica atmosfera<br />
della Luminara.<br />
I quartieri del centro storico di Pisa mantengono<br />
una loro identità dal sapore medievale;<br />
basta addentrarsi nelle vie e nei<br />
vicoli che si dipartono dall’asse nord-sud<br />
Corso Italia – Borgo Stretto. Passeggiare<br />
per quelle strade consente di scoprire angoli<br />
e piazze altamente suggestive, chiese<br />
di antica bellezza, trattorie a base di cucina<br />
tipica toscana.<br />
Pisa ospita il più rilevante aeroporto della<br />
Regione, il “Galileo Galilei” che vanta collegamenti<br />
nazionali e intercontinentali diretti.<br />
La città è sede di ben tre tra le più importanti<br />
istituzioni universitarie d’Italia e d’Europa,<br />
l’Università di Pisa, la Scuola Normale<br />
Superiore e la Scuola Superiore Sant’Anna,<br />
nonché il Consiglio Nazionale delle Ricerche<br />
e numerosi istituti di ricerca.<br />
Una suggestiva immagine notturna del Duomo e della Torre di Pisa
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SOMMARIO<br />
18<br />
Riccardo Magrini<br />
a cura di Paolo Mei<br />
22<br />
ACSI, un 2014 con lode<br />
a cura della Redazione<br />
26<br />
Ruote Roventi<br />
a cura di Roberto Sgalla<br />
36<br />
Protagonisti<br />
a cura di Paolo Mei<br />
42<br />
A tu per tu con il Ct<br />
a cura di Luciana Rota<br />
52<br />
Il Coach<br />
a cura di Iader Fabbri<br />
58<br />
Donna In... Bici<br />
a cura di Roberto Feroli<br />
72<br />
Il telaio ideale<br />
a cura di Roberto Zanetti<br />
80<br />
Mente in sella<br />
a cura di Claudia Maffi<br />
86<br />
Trentino MTB, premiati i migliori<br />
a cura di Newspower<br />
92<br />
Oltre l’ostacolo<br />
a cura di Roberto Zanetti<br />
108<br />
Gran galà IMA Scapin,<br />
ed è grande festa<br />
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Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale di articoli, foto e disegni senza autorizzazioni della SARA FALCO EDITORE.
6<br />
PIT-STOP NELLA NATURA<br />
a cura di ROBERTO ZANETTI<br />
Cycle<br />
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IL RESORT CHIANTI VILLAGE MORROCCO È STATO INAUGURATO NELLA PRIMAVERA DEL 2012 E PROPONE<br />
AI SUOI OSPITI UN SOGGIORNO COMPLETO DI OGNI CONFORT, TRA BENESSERE, RELAX E BUONA CUCINA<br />
Dove si trova<br />
UUbicato in una delle posizioni più esclusive<br />
della Toscana – a pochi passi dai luoghi<br />
simbolo della regione, quali Firenze, Siena,<br />
Monteriggioni, Volterra e l’incantevole San<br />
Gimignano – il Resort Chianti Village Morrocco<br />
è adagiato sulle splendide colline del<br />
Chianti; una terra ricca di storia, cultura,<br />
buona cucina e ottimo vino apprezzato in<br />
tutto il mondo.<br />
Affascinante e “country-chic”, il Resort<br />
Chianti Village Morrocco è composto da<br />
uno splendido edificio a ferro di cavallo che<br />
si affaccia su una grande piscina (essendo i<br />
primi di novembre, per ovvi motivi climatici,<br />
non abbiamo potuto usufruirne) contornata<br />
da un curatissimo parco ombreggiato,<br />
nel quale si può tranquillamente passeggiare,<br />
leggere e rilassarsi. All’interno, il Resort<br />
è arredato con un design moderno<br />
e confortevole, per accogliere gli ospiti in<br />
un clima di eleganza informale e rendere il<br />
soggiorno piacevolmente riposante.<br />
A completare la struttura e renderla ancora<br />
più efficiente è poi l’ottimo ristorante<br />
“Chianti Restaurant Morrocco” che propone<br />
pranzi leggeri e piatti tradizionali per la<br />
sera (ideali per sportivi come noi) e la sala<br />
riunioni (45 posti disponibili, attrezzata con<br />
proiettore e connessione Wi-Fi) che, in<br />
caso di meeting aziendali, convegni o cerimonie<br />
risulta essere una utilissima location<br />
oltre che una base d’appoggio molto<br />
strategica.<br />
Il soggiorno<br />
Il Resort Chianti Village Morrocco dispone<br />
di 56 appartamenti (15 monolocali, 33 bilocali<br />
e 8 trilocali), tutti decorati con l’eleganza<br />
e la sobrietà che da sempre contraddistingue<br />
il gusto toscano per la bellezza<br />
dei dettagli. Delle abitazioni per famiglie,<br />
coppie, o singoli a tutti gli effetti; sistemazioni<br />
ad hoc per ogni esigenza e per ogni<br />
persona.<br />
Gli ospiti sono accolti in ambienti confortevoli,<br />
arredati con mobili funzionali e di design,<br />
pregevoli decorazioni e modernissimi<br />
bagni. Tutti gli appartamenti sono dotati di<br />
ampie terrazze arredate dove godersi il panorama<br />
e la brezza della sera, magari con<br />
un ottimo bicchiere di vino (rigorosamente<br />
Chianti, ovvio!) fra le mani. Tutti gli appartamenti<br />
sono dotati di televisori a schermo<br />
piatto LCD e cucine alla moda accessoriate<br />
di tutti i migliori elettrodomestici.<br />
I servizi disponibili<br />
Il Centro Business del Resort Chianti Village<br />
Morrocco, perfettamente integrato con<br />
l’ambiente, è adibito per organizzare alla<br />
perfezione qualsiasi evento: dal transfer<br />
dall’aeroporto via terra o in elicottero, all’invio<br />
di documenti via fax, all’organizzazione<br />
di coffe break o di pranzi leggeri durante le<br />
pause, servizio di traduzione, servizi fotografici<br />
e video.<br />
Il Bar è a disposizione per cocktail, spuntini<br />
e bevande durante tutto il giorno e fino a<br />
tarda sera. Ideale per rinfrescarsi durante<br />
la giornata in piscina o per un aperitivo<br />
mentre ci si gode un idilliaco tramonto sulle<br />
colline toscane adiacenti alla struttura.<br />
La Piscina (16x8 metri), inoltre, aperta<br />
da mattina a sera, è attrezzata di comodissime<br />
sdraio, ombrelloni e tavolini per il<br />
comfort degli ospiti che vogliono godersi<br />
un piacevole e rinfrescate relax.<br />
Indirizzo e contatti<br />
Resort Chianti Village Morrocco<br />
Strada Morrocco, 36/A<br />
50028 Tavarnelle Val di Pesa (FI)<br />
Tel. +39 055 8059418<br />
Fax: +39 0558059416<br />
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8<br />
LA MARCIALONGA<br />
CONQUISTA DAL 1971<br />
a cura di NEWSPOWER<br />
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lettura<br />
7 min<br />
NATA DALL’IDEA DI QUATTRO AMICI,<br />
HA DA SUBITO ATTIRATO SPORTIVI DA TUTTO IL MONDO<br />
Una suggestiva immagine della Marcialonga<br />
pressoffice@newspower.it<br />
INSIEME ALLA CYCLING ED ALLA RUNNING, FORMA UN TRITTICO PER ATLETI DI DISCIPLINE ACCOMUNATE<br />
DAL SACRIFICIO E DALLA SFIDA PRIMA DI TUTTO A SE STESSI. TUTTO NELLA IMPONENTE NATURA DELLE<br />
VALLI DI FIEMME E FASSA<br />
TTra le valli di Fiemme e Fassa, ai piedi dei<br />
monumentali massicci dolomitici, si narrano<br />
leggende di principesse e gnomi, re<br />
e regine, abitanti dei boschi e magiche<br />
creature che popolano luoghi incantati tra<br />
laghi ghiacciati e nevi perenni. E tra le mitiche<br />
storie che questo angolo di Trentino<br />
può raccontare con orgoglio e piacere c’è<br />
anche la Marcialonga, nata quasi come<br />
scommessa ma presto divenuta leggenda.<br />
La scintilla si dipanò dall’impresa di Franco<br />
Nones alle Olimpiadi di Grenoble di oltre<br />
45 anni fa, quando in quel 7 febbraio 1968<br />
il fiemmese mise in fila nordici, sovietici e<br />
germanici nella 30 km in classico. Fu un<br />
oro semplicemente fenomenale; l’intero<br />
paese, il nostro, si emozionò davanti ad<br />
una gara di fondo, come mai successo<br />
prima di allora, e in tutta la Val di Fiemme<br />
l’entusiasmo crebbe a dismisura.<br />
Nel frattempo, in quel di Mora, in Svezia,<br />
la leggendaria Vasaloppet attirava l’attenzione<br />
di migliaia e tra questi c’era anche<br />
un nutrito gruppo di trentini. Siamo alla<br />
fine degli anni Sessanta e proprio al ritorno<br />
da una “Vasa” un pensiero prese vita nelle<br />
menti di Giulio Giovannini, Roberto Moggio,<br />
Mario Cristofolini e Nele Zorzi: «Perché<br />
non ricreiamo una Vasaloppet anche da<br />
noi». Ecco servita l’idea Marcialonga dai<br />
suoi padri fondatori e il 7 febbraio 1971 ci<br />
fu il primo colpo di cannone per il via della<br />
prima granfondo italiana.<br />
L’edizione di debutto, che tra gli altri vedeva<br />
allo start, e secondo poi al traguardo,<br />
proprio l’olimpionico di casa Nones, portò<br />
subito oltre mille partecipanti alla corte<br />
della Marcialonga, ed in soli quattro inverni<br />
questo numero lievitò a quasi 7000. I vichinghi,<br />
gli inventori del fondo, si appassionarono<br />
alla Marcialonga fin dai primi anni,<br />
facendosi inoltre precursori di una nuova<br />
tecnica ancora sconosciuta ai più, lo “skating”,<br />
o tecnica libera. Per i primi inverni,<br />
La partenza della Marcialonga 2014<br />
l’evento che univa le valli di Fassa e Fiemme<br />
a bordo di sci stretti era riservato esclusivamente<br />
agli uomini, ma nel 1978 la skimarathon<br />
trentina aprì le porte alle donne e<br />
ancora oggi l’atleta con il maggior numero<br />
di ori al collo è Maria Canins Bonaldi, la cui<br />
striscia di vittorie consecutive dal 1979 al<br />
1988 non è stata ancora spodestata, nemmeno<br />
da un uomo.<br />
Nel corso dei decenni la Marcialonga ha<br />
incoronato big del fondo come Maurilio De<br />
Zolt, Giorgio Vanzetta, Michail Botvinov e<br />
Guidina Dal Sasso, fino ai più recenti Joergen<br />
e Anders Aukland, Hilde Pedersen,<br />
Jerry Ahrlin, Cristina Paluselli e Jenny<br />
Hansson. L’edizione dello scorso gennaio<br />
è stata vinta dal norvegese Simen Oestensen<br />
e dalla russa Julia Tikhonova davanti<br />
agli altri scandinavi Dahl e Aukland, alla<br />
svizzera Boner e alla svedese Lofström. Il<br />
primo italiano a tagliare il traguardo di Cavalese<br />
è stato il trentino Bruno Debertolis,<br />
foto NEWSPOWER
9<br />
foto NEWSPOWER<br />
Un’immagine della Marcialonga Running<br />
in undicesima piazza ad un minuto e mezzo<br />
dal vincitore.<br />
La Marcialonga non è solo agonismo e<br />
numeri (ad oggi, con l’edizione numero 42<br />
il prossimo 25 gennaio, il totale iscritti ha<br />
sfondato quota 215.000), ma è un evento<br />
che fa promozione allo sci di fondo e al<br />
turismo in Trentino, che incoraggia lo sport<br />
giovanile, che si basa sul volontariato, che<br />
sostiene la solidarietà. Una manifestazione<br />
che in Italia e nel mondo, nei circuiti<br />
Worldloppet, Ski Classics e FIS Marathon<br />
Cup, ha fatto rivivere la passione della tecnica<br />
classica (dal 2003 unica ammessa<br />
alla Marcialonga). Marcialonga per tutti e<br />
per tutto il pianeta insomma, viste anche le<br />
presenze da ogni continente.<br />
Negli anni il sempre attivo comitato organizzatore,<br />
oggi capitanato da Angelo Corradini<br />
e Gloria Trettel, ha catturato l’attenzione<br />
di migliaia di fondisti che possono<br />
essere parte di Marcialonga grazie alla Minimarcialonga,<br />
ma anche alla Marcialonga<br />
Stars in favore della LILT, alla Marcialonga<br />
Young o alla più recente Marcialonga Story,<br />
che nella mattinata del sabato riporta in<br />
pista lo sci di fondo dei padri, con attrezzature<br />
ed abbigliamento vintage che diventano<br />
un must e creano l’occasione perfetta<br />
foto NEWSPOWER<br />
per rivivere quei momenti primordiali in cui<br />
un’idea di… fondo si trasformava in mito e<br />
leggenda di granfondo.<br />
Tra le migliaia di presenti alla Marcialonga<br />
invernale, sia nella variante lunga da 70 km,<br />
da Moena a Cavalese, sia nella light di 45<br />
km da Moena a Predazzo, ci sono sempre<br />
tanti appassionati delle due ruote, sia<br />
strette che grasse, e le similitudini tra le due<br />
discipline sono presto individuabili. L’impegno,<br />
il sacrificio, la sfida contro gli avversari<br />
e contro sé stessi nel marciare per decine<br />
di chilometri e risalire quella temibile salita<br />
di Cascata che chiude la Marcialonga sono<br />
esattamente gli stessi dell’attaccare un<br />
passo dolomitico e giungere in vetta tornante<br />
dopo tornante. A questo proposito,<br />
a metà giugno del 2015 – domenica 14 per<br />
Gruppo di atleti alla Marcialonga Cycling Craft<br />
foto NEWSPOWER<br />
la precisione – tornerà anche la Marcialonga<br />
Cycling Craft, la granfondo su strada che<br />
nei suoi due percorsi trasporta i concorrenti<br />
sui passi Lavazé, San Pellegrino e Valles.<br />
Divertimento assicurato quindi in casa Marcialonga<br />
non solamente d’inverno, ma anche<br />
a fine primavera prossima. E per chi<br />
avesse la passione della corsa, ecco servita<br />
la Marcialonga Running di inizio settembre.<br />
Tris di primi che soddisfa ogni palato<br />
tra le vallate di Fiemme e Fassa, di bianco o<br />
di verde vestite non importa, e che forma la<br />
stuzzicante Combinata Punto3 Craft con i<br />
tempi delle tre gare a sommarsi in un’unica<br />
classifica con premi speciali tutti da scoprire<br />
anche su www.marcialonga.it.
10<br />
L’EDITORIALE<br />
l’editore MAURIZIO ROCCHI<br />
Sotto l’albero con INBICI<br />
Ed eccoci arrivati a dicembre,<br />
il mese consacrato alle<br />
feste.<br />
Per l’ultimo numero del 2014,<br />
INBICI vi ha preparato un’edizione<br />
di Natale che, come<br />
tutti sanno, non è un giorno<br />
o una stagione, ma uno stato<br />
d’animo. Come il sorriso di<br />
un simpatico e ironico Riccardo<br />
Magrini ciclista ed opinionista<br />
di Eurosport. Come<br />
l’amore che lega Silvia Bertocco,<br />
la nostra donna INBI-<br />
CI di questo mese, alle due<br />
ruote. Come la passione che<br />
anima gli organizzatori della<br />
Marcialonga, quelli della<br />
Granfondo Selle Italia Via del<br />
Sale o del Trentino MTB.<br />
All’interno della rivista troverete,<br />
come sempre, un focus<br />
sulle ciclo-aziende più<br />
dinamiche (come KTM), lo<br />
spazio legato all’amarcord<br />
(Giannetto Cimurri), gli approfondimenti<br />
tecnici (come<br />
Il telaio ideale).<br />
Ricordando agli sportivi, in<br />
particolare a coloro che temono<br />
i bagordi della festa,<br />
«che non si ingrassa da Natale<br />
a Capodanno, ma da<br />
Capodanno a Natale», porgiamo<br />
a tutti i lettori di INBICI<br />
i nostri più sinceri auguri di<br />
buone feste e di un prosperoso<br />
anno nuovo.
LA MAGLIA ANTIVENTO CON TRATTAMENTO<br />
NANOTECNOLOGIA CHE LA RENDE<br />
RESISTENTE ALLA PIOGGIA<br />
LA GIACCA ANTIVENTO<br />
E ANTIPIOGGIA ULTRALEGGERA<br />
IDROREPELLENTE E TRASPIRANTE
12<br />
IN COPERTINA<br />
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FABIO ARU<br />
L’EROE CHE DALLA SARDEGNA SCALDA I CUORI DEI TIFOSI, PROMETTENDO CON LE SUE PEDALATE ALTRE MILLE,<br />
INTENSE EMOZIONI<br />
SSi potrebbe leggere “Un uomo in fuga<br />
– Cent’anni di ciclismo in Sardegna”, di<br />
Pietro Picciau. Oppure “Gonnosfanadiga”<br />
di Mondo Putzolu. Sono solo due dei libri<br />
che raccontano le tante storie di ciclisti<br />
sardi che hanno saputo suscitare ammirazione<br />
per la loro interpretazione eroica del<br />
pedale. Come per la storia di Ignazio <strong>Aru</strong>,<br />
nato ad a Pirri nel 1937, che con la squadra<br />
dell’Audax ed insieme ad altri 4 ciclisti,<br />
tutti sardi, partecipò al Giro di Sardegna<br />
del 1960, che si concluse allo stadio Amsicora<br />
di Cagliari. O come quelle di Giuseppe<br />
Bratzu, Maurizio Carta, Giacomo Fois,<br />
Giovanni Garau, Antonio Manca, Emiliano<br />
Murtas, Francesco Musa, Natale Pau, Giuseppe<br />
Picciau, Alberto Loddo, tutti ex professionisti.<br />
Ai quali si aggiungono Luciano<br />
Pau e Giuseppe Solla che hanno partecipato<br />
ad alcune gare professionistiche, nel<br />
1999, senza avere poi firmato alcun contratto<br />
professionistico. Ed ancora Domenico<br />
Uccheddu (nelle edizioni del Giro d’Italia<br />
del 1930 e 1931), Giovanni Garau (1961 e<br />
1963) e Giuseppe Bratzu (nel 1969).<br />
Non è emozionante Non è emozionante<br />
pensare che <strong>Fabio</strong> <strong>Aru</strong> rappresenti la miglior<br />
discendenza di una serie di eroi che,<br />
seppure avendo negli occhi quello che il<br />
cantante e poeta De Andrè ha definito il<br />
paradiso, ovvero la Sardegna, non hanno<br />
mai risparmiato neppure una goccia di<br />
sudore, sui tratti costieri frastagliati come<br />
sulle catene montuose più interne<br />
A <strong>Fabio</strong> <strong>Aru</strong>, nato il 3 luglio 1990 in Sardegna<br />
a San Gavino Monreale, nella provincia<br />
del Medio Campidano, noi di INBICI<br />
abbiamo deciso di dedicare la copertina<br />
dell’ultimo numero di questo 2014. Neppure<br />
un attimo di esitazione: è lui l’atleta a<br />
cui intendiamo rendere omaggio. Per il carattere,<br />
il coraggio, la determinazione, l’applicazione.<br />
Doti indispensabili a chi voglia<br />
diventare un grande di questo sport; e <strong>Fabio</strong><br />
<strong>Aru</strong>, per essere un protagonista assoluto<br />
anche del futuro, ha già ampiamente<br />
dimostrato di avere tutte le caratteristiche.<br />
Compreso, da non sottovalutare avendolo<br />
già vinto Basso, Cunego, Cipollini,<br />
Indurain, Cavendish e l’immortale Marco<br />
Pantani, il Trofeo Bonacossa, che al Giro<br />
d’Italia premia l’impresa più bella. Quella di<br />
<strong>Fabio</strong> <strong>Aru</strong> in questo 2014.<br />
Un talentuoso, forse. Lui che fino al 2008<br />
ha fatto mountain bike e ciclocross, e che<br />
nel 2011, con un bel settebello di successi<br />
tra i dilettanti, tra cui due Giri della Valle<br />
D’Aosta, un signor scalatore, firma un<br />
contratto con l’Astana. Un talentuoso che,<br />
come i suoi antenati, non si sottrae alla<br />
fatica, ma anzi ne fa la divisa da indossare<br />
per spingere sempre, una mezza ruota<br />
avanti, una pedalata dopo l’altra.<br />
Esattamente come nella cronoscalata del<br />
Monte Grappa, Giro Rosa 2014, chiusa al<br />
secondo posto, appena 17 secondi dalla<br />
Maglia Rosa e trionfatore finale Nairo Quintana.<br />
Sempre al Giro di questo 2014 arriva<br />
la sua prima, splendida vittoria, quindicesima<br />
tappa, da Valdengo a Montecampione.<br />
Arriva con un vantaggio di 21 secondi su<br />
<strong>Fabio</strong> Duarte, di 22 secondi su Quintana.<br />
“Spettacol<strong>Aru</strong>” recita un meraviglioso striscione<br />
di altrettanto meravigliosi tifosi. A<br />
lui, a <strong>Fabio</strong> <strong>Aru</strong>, 24 anni e tanta capacità<br />
di soffrire puntando il traguardo, là in cima,<br />
a lui INBICI dedica la sua primissima pagina.<br />
Augurando a lui, il miglior talento del<br />
nostro ciclismo, che in sella al suo sogno<br />
possa realizzare anche quelli dei molti,<br />
moltissimi, che a bordo strada o davanti<br />
alla tv continueranno a sussultare davanti<br />
alle sue gesta.
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di sensazione pura accompagnato da un sistema di navigazione ed informazioni “fitness” con<br />
la fantastica possibilità di connessione Smartphone. Aerodinamica e compatta è la batteria<br />
da 400 Wh che fornisce l'energia necessaria al motore di elevate prestazioni Bosch W 250!<br />
Il telaio offre un massimo Comfort e Prestazioni, accompagnato da un ottimo sistema di<br />
ammortizzamento Fox da 125 mm con un peso totale della bicicletta di soli<br />
20,6 kg. La Macina Lycan 27 GPS è pronta ad accompagnarvi e divertirvi in ogni vosdro viaggio!<br />
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La VIP CARD di INBICI rappresenta un innovativo<br />
passaggio sul mondo bike. Perché<br />
mette in rete una serie di eccellenze,<br />
riconosciute come tali, e quindi a disposizione,<br />
tutte insieme per la prima volta. Ogni<br />
ciclista appassionato delle sue due ruote,<br />
delle granfondo intese come momento di<br />
aggregazione, e perché no, anche interessato<br />
alla galassia INBICI, può avere a disposizione<br />
una serie di opzioni di estremo<br />
interesse.<br />
In primis, l’iscrizione ad 11 Granfondo tra<br />
le più importanti, apprezzate e partecipate.<br />
Da la Selle Italia di Cervia alla Straducale di<br />
Urbino, passando per la Leggendaria Charly<br />
Gaul ed il Giro delle Miniere in Sardegna,<br />
fino alla 5 Terre di Deiva Marina, la Cassani<br />
di Faenza e la Città di Pisa,<br />
ed anche<br />
Laigueglia e l’Aprica, ed altre ancora. Iscrizione<br />
che, per tutti i possessori della VIP<br />
CARD costerà esattamente la metà.<br />
Poi, l’abbonamento per una anno alla nostra<br />
rivista, per poterla ricevere ogni mese<br />
e rimanere così informati su tutto il mondo<br />
della due ruote a pedali, strada e mountain<br />
bike.<br />
Ed ancora la divisa ufficiale di INBICI, un<br />
capo di abbigliamento sportivo tecnico ed<br />
apprezato, che sempre più spesso si può
vedere in azione sulle strade di tutta Italia e<br />
non solo, come testimoniano le foto che riceviamo<br />
e volentieri pubblichiamo.<br />
E poi, una lunga serie di sconti, importanti,<br />
sull’acquisto di materiale delle più prestigiose<br />
aziende fornitrici, da Inkospor a Beltrami TSA,<br />
da Biotex a FRW; materiale, prodotti e servizi<br />
tecnici di prim’ordine, che hanno scelto di<br />
entrare a far parte di questo gruppo al servizio<br />
di voi ciclisti. Una serie di partecipazioni che ci<br />
rende consapevoli della bontà della scelta di<br />
creare e rendere attiva la nostra VIP CARD.<br />
Una precisazione: in realtà la VIP CARD, che offre<br />
una serie di opportunità come detto assolutamente<br />
vantaggiose, si sdoppia, diventando così uno<br />
strumento ancora più interessante. Nella formula<br />
Gold, al costo di 200 euro, offre anche il tesseramento<br />
ACSI per tutto il 2015, ed anche la possibilità<br />
di entrare a far parte del nostro nascente Team, la<br />
Scuderia INBICI. Nella formula Silver da 170 euro,<br />
rivolta invece a chi è già tesserato in una squadra,<br />
proprio il tesseramento viene sostituito da una T-<br />
shirt INBICI della linea History, capo d’abbigliamento<br />
in versione maschile e naturalmente anche femminile.<br />
I motivi per aderire non mancano. Siamo certi la VIP<br />
CARD risulti un valido strumento per avere a propria<br />
disposizione una serie di servizi a prezzi agevolatissimi,<br />
portando ad un risparmio concreto senza dover rinunciare<br />
ad una granfondo o all’acquisto dell’integratore<br />
utile alla vostra performance.
16<br />
A FIRENZE È L’EDIZIONE NUMERO 3<br />
a cura della REDAZIONE<br />
PARTITA CON LE IDEE CHIARE, LA GRANFONDO FIRENZE DE ROSA<br />
SI TERRÀ IL PROSSIMO 19 APRILE<br />
NUMEROSE LE MANIFESTAZIONI COLLATERALI, TRA CUI AMPIO SPAZIO AI PIÙ PICCOLI CON<br />
DIVERTIMENTO, SICUREZZA ED EDUCAZIONE STRADALE. SI TRANSITA PER IL MUGELLO CIRCUIT.<br />
AL VIA ANCHE IL GIRO DELLE CAPITALI<br />
LLa Granfondo che mancava. Fino alla nascita<br />
del Veloce Club Firenze, creata nel 2012<br />
dall’iniziativa di sei appassionati, con l’intendo<br />
di coadiuvare l’ente Fiera e Sicrea nell’organizzazione<br />
dell’evento “BiciFi – Il Festival<br />
della Bicicletta”. Al Festiva si collega da subito<br />
la Granfondo di Firenze, che celebra la<br />
sua “prima” il 2 Marzo 2013; ed è subito un<br />
successo, perché i ciclisti al via sono oltre<br />
2000. Il fascino di Firenze, i numeri, importanti<br />
già da subito, la qualità organizzativa<br />
e l’ovvio interesse di alcune aziende; è così<br />
che la Granfondo Firenze sponsorizzata De<br />
Rosa diventa da subito un appuntamento<br />
fisso del panorama nazionale con l’obiettivo<br />
di crescere rimanendo ben ancorata ai principi<br />
di sicurezza, divertimento, lealtà. Anche<br />
per questo la Granfondo Firenze sarà inserita<br />
nel Circuito Granducato di Toscana, nel<br />
Brevetto dell’Appennino. In più, insieme a<br />
Roma e Torino, è fondatrice del Giro delle<br />
Capitali. Insomma, un bel biglietto da visita.<br />
Così che il 19 aprile del 2015 andrà in scena<br />
l’edizione numero 3. In anni economicamente<br />
difficili, una continuità che conferma<br />
la bontà dell’intuizione del Veloce Club; con<br />
tante piccole sorprese, alcune delle quali<br />
(nel momento in cui scriviamo) ancora da<br />
specificare, come la Ciclalcolica e la Fixed<br />
Florence. Appellativi comunque già riconducibili<br />
a divertimento, amicizia, compagnia.<br />
Ed un focus proprio sulle fixed, altro<br />
elemento del mondo bici che sta sempre<br />
più trovando un proprio spazio.<br />
Allo spazio per i più piccoli, che classicamente<br />
rischia di finire in coda alla fotografia<br />
giornalistica, anche se praticamente sempre<br />
anticipa la Granfondo, dedichiamo invece<br />
subito qualche riga. Non per dovere, ma<br />
per il piacere di condividere l’attenzione che<br />
è giusto dedicare ai piccoli ciclisti, creando<br />
una educazione a ruote e pedali che un giorno<br />
non troppo lontano potrebbe rivelarsi una<br />
carta vincente contro inquinamento, traffico,<br />
ed una lunga serie di malattie dovute alla sedentarietà.<br />
Bambine e bambini, quindi. Per<br />
loro niente categorie o griglie. Ma un percorso<br />
transennato nel parco delle Cascine. Per<br />
tutti medaglia e pane con la crema spalmabile<br />
più famosa d’Italia. Col supporto della Polizia<br />
Municipale in formato educatori e di numerose<br />
scuole di ciclismo. Chi non ha la bici<br />
potrà noleggiarla sul posto, fino ovviamente<br />
ad esaurimento scorte. Iscrizioni on line a 3<br />
euro, sul posto a 5, coll’intero ricavato ad<br />
iniziative legate alla sicurezza nel ricordo di<br />
Tommaso Cavorso, tragicamente ucciso<br />
nel 2010 mentre si allenava con l’Aquila, la<br />
squadra che fu anche di Gino Bartali. Appuntamento<br />
quindi sabato 18 aprile alle 10.<br />
Giorno in cui, tra l’altro, si terrà anche una<br />
cicloturistica enogastronomica, ed anche<br />
in questo caso le info sono reperibili su<br />
granfondofirenze.it.<br />
foto MOMO 3<br />
info@inbici.net<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
5 min<br />
Il percorso. Provato più volte, a settembre<br />
ed anche a fine novembre. Provato perché<br />
diverso da quello dello scorso anno. Con alcune<br />
variazioni che lasciano intatto il fascino<br />
del percorso, anzi in alcuni casi lo esaltano,<br />
ma che aiutano a gestire ancora meglio la<br />
sicurezza. Si parte sempre dal Parco delle<br />
Cascine, ma è stata tolta la deviazione che<br />
dalla discesa della Futa girava verso Panna<br />
e così si andrà giù dritti verso il Lago di<br />
Bilancino. E poi la grande novità, il Mugello<br />
Circuit. Niente più Salita dell’Arrabbiata, che<br />
tanti ha fatto soffrire; si entra dentro il circuito<br />
e si percorre un tratto di strada inedito,<br />
dentro il bosco, con curve in contropendenza,<br />
ripidi strappi, salite e discese nervose,<br />
curve paraboliche a stretto contatto col<br />
mondo dei motori.<br />
A che pro Per la gloria, per il divertimento,<br />
per la splendida cornice. E, perché no,<br />
anche per un prezioso bracciale realizzato<br />
da un artigiano di Firenze, per tutti i primi di<br />
categoria.<br />
Capitolo iscrizioni. In promozione a 38 euro,<br />
che diventano 50 con la maglia commemorativa,<br />
fino al 31 dicembre. Diventano<br />
45, 57 con maglia, fino al 30 marzo 2015,<br />
quindi 45 euro senza possibilità di avere la<br />
maglia fino al 13 aprile. 50 euro secchi e no<br />
maglia nei giorni 17, 18 e 19 aprile. Tutte le<br />
info sulla Granfondo Firenze De Rosa sono<br />
disponibili su granfondofirenze.it
18<br />
RICCARDO MAGRINI<br />
a cura di PAOLO MEI<br />
UNO NESSUNO CENTOMILA<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
13 min<br />
info@inbici.net<br />
Magrini in compagnia del giornalista Andrea Berton durante<br />
una telecronaca di Eurosport<br />
NNato a Montecatini Terme nel 1954, Riccardo Magrini incarna una<br />
moltitudine di ruoli, di figure di riferimento del panorama ciclistico.<br />
Dotato di un innato senso dell’umorismo, Riccardo è stato un apprezzato<br />
professionista nel periodo compreso tra il 1977 e il 1986.<br />
Nella sua carriera sportiva ha vestito le maglie della Fiorella-Mocassini<br />
(con la quale ottenne il passaggio nella massima categoria),<br />
della Inoxpran e della Magniflex, prima di passare alla Metauro<br />
Mobili Pinarello, con la quale ottenne le vittorie più significative<br />
della sua carriera. Il biennio 1982-1983 fu certamente quello più<br />
proficuo dal punto di vista dei risultati, con l’affermazione al Giro<br />
della Provincia di Reggio Calabria nel 1982, ma soprattutto con le<br />
vittorie di tappa al Giro d’Italia e al Tour de France l’anno successivo.<br />
Particolarmente importante e significativa fu proprio quest’ultima,<br />
che arrivò in un momento non certo semplice per il ciclismo<br />
italiano, a secco di vittorie nella Grande Boucle dal lontano 1979.<br />
Chiuse la sua carriera nella stessa formazione che divenne nel<br />
frattempo Vini Ricordi-Pinarello-Sidermec. Il passaggio dalla sella<br />
all’ammiraglia fu del tutto naturale, tanto che dopo alcuni anni<br />
di apprendistato in formazioni minori, il “Magro” divenne direttore<br />
sportivo nel 2002 nella Mercatone Uno di Marco Pantani e nel<br />
2004 nella Domina Vacanze del primatista mondiale di vittorie di<br />
tappa al Giro: Mario Cipollini.<br />
Terminata la carriera dirigenziale nel 2005, Riccardo Magrini è<br />
diventato un apprezzatissimo commentatore televisivo ed opinionista<br />
per Eurosport, pur rimanendo attivo nel mondo ciclistico<br />
ricoprendo vari ruoli commerciali. Lo abbiamo contattato per<br />
una chiacchierata a 360°, un viaggio vero e proprio nel ciclismo,<br />
il Suo ciclismo.<br />
Riccardo Magrini con il campione Marco Pantani
19<br />
Sinteticamente: che corridore<br />
era Magrini dal punto<br />
di vista tecnico<br />
«Un passista scalatore con<br />
l’indole dell’attaccante.»<br />
Riccardo Magrini con i campioni <strong>Fabio</strong> <strong>Aru</strong> e Paolo Tiralongo<br />
Buongiorno Riccardo, intanto benvenuto nel mondo INBICI,<br />
innanzitutto. Un titolo, quello della nostra rivista che pare<br />
essere in estrema sintesi, il senso della sua vita. Una vita in<br />
bici, appunto, ricoprendo un sacco di ruoli: ma come è nata<br />
la sua passione<br />
«Casualmente. Mio padre aveva un cugino, Lauro detto ‘Canardo’,<br />
che era uno dei rari cicloamatori di quel momento (fine anni<br />
’60). Mi fece fare un giro con lui con la mia nuova bici da corsa<br />
regalatami dal mio zio Claudio. Quando tornammo a casa disse<br />
che ero andato bene e senza un minimo di allenamento lo avevo<br />
staccato su una salita e quindi mio zio mi iscrisse ad una società<br />
della zona e cominciai a gareggiare e da lì non mi sono più separato<br />
dal mondo delle due ruote, era il 1971.»<br />
foto BETTINIPHOTO<br />
Spulciando nel suo curriculum<br />
agonistico, si deduce<br />
che lei è uno che ha<br />
vinto certamente poco, ma<br />
ha vinto bene. La tappa<br />
di Montefiascone al Giro<br />
e quella di Ile d’Oléron al<br />
Tour ne sono la testimonianza.<br />
Qual è il significato<br />
di queste due vittorie <br />
«La mia dote era quella di<br />
mettermi a disposizione<br />
della squadra ed in alcune<br />
occasioni prendermi gli<br />
spazi per cercare di pensare<br />
al successo personale. La<br />
Terracina-Montefiascone e<br />
la Nantes-Ile d’Oleron sono<br />
state due perle della mia<br />
carriera da professionista<br />
anche perché, vincere nello<br />
stesso anno sia al Giro che al Tour, rappresenta ancor oggi un<br />
grandissimo risultato.»<br />
Nel 1981 aveva chiuso al trentesimo posto il Giro d’Italia,<br />
mentre il Tour le fu certamente più ostico, come mai il “Magro”<br />
non digeriva la corsa francese<br />
«Il Tour era ed è tuttora una corsa durissima. Nelle mie due partecipazioni<br />
non sono stato particolarmente all’altezza della situazione.<br />
Probabilmente, con il senno del poi, fossi arrivato a<br />
Parigi avrei sicuramente arricchito il mio bagaglio tecnico, ma a<br />
Montecatini in luglio si stava molto meglio e poi dopo la vittoria<br />
di Oleron c’era da festeggiare con gli amici!»<br />
Da DS ha avuto l’onere e<br />
indubbiamente l’onore di<br />
“guidare” tra gli altri, due<br />
icone del ciclismo: Marco<br />
Pantani e Mario Cipollini.<br />
Due uomini che hanno segnato,<br />
nei rispettivi ruoli,<br />
la storia non solo del ciclismo<br />
ma dello sport in<br />
senso assoluto. Chi meglio<br />
di lei può descriverceli<br />
prima di tutto come<br />
persone <br />
«Ha detto bene due icone.<br />
Due veri Capitani. Marco<br />
era un capo che giù dalla<br />
bici si trasformava in un<br />
compagno ideale da godere<br />
tanto fosse generoso e<br />
scherzoso, amava la compagnia.<br />
Mario lo conosco<br />
da quando era ragazzino<br />
e veniva ad allenarsi con il<br />
fratello Cesare. Lo considero<br />
un fratello minore e come<br />
tutti i fratelli quando lo chiami<br />
ed hai bisogno lui c’è.»
20<br />
Ha uno o più aneddoti curiosi riguardanti il pirata e il re<br />
leone <br />
«Marco amava cantare e spesso lo prendevo in giro dicendogli<br />
che era stonato. Una sera eravamo in un albergo e lo sfidai<br />
al microfono, c’era un pianista che faceva pianobar. Partì lui<br />
con ‘Gente di mare’ cantata benissimo e io risposi con ‘Una<br />
carezza in un pugno’; il pubblico presente si spellò le mani<br />
da quanti furono gli applausi. Naturalmente lui era convinto di<br />
aver cantato meglio. Glielo lasciai credere. Con Mario ricordo<br />
in un ritiro in Sud Africa le sfide alla Playstation con MotoGP,<br />
si giocava delle ore nei pomeriggi dopo gli allenamenti e non<br />
c’era possibilità di smettere, si giocava ininterrottamente sino<br />
a quando ad un certo punto lo battevo: ecco quella era l’ultima<br />
gara. Vincenti si nasce…»<br />
Chiusa la parentesi agonistica, nel 2005 si aprono per lei<br />
le porte della TV, con la possibilità di diventare commentatore<br />
ed opinionista televisivo. Cos’è meglio: il vento in<br />
faccia, il sedile scomodo dell’ammiraglia oppure un televisore,<br />
due cuffie e un microfono <br />
«Il meglio per me deve ancora venire. Sono passaggi della vita ed<br />
io sono stato fortunato. Da corridore ho avuto belle soddisfazioni<br />
ho visitato tantissimi posti nel modo, mi sono divertito. Da direttore<br />
ho cercato di trasmettere ciò che mi avevano insegnato le<br />
corse ed i miei maestri. Con Eurosport cerco di dare a chi segue<br />
le telecronache in TV la sensazione di essere lì in mezzo al gruppo<br />
o a bordo dell’ammiraglia. Il meglio deve ancora arrivare.»<br />
Per uno che imita alla perfezione Adriano De Zan, approdare<br />
ad una TV come Eurosport dev’essere una gran bella<br />
soddisfazione. Da dove nasce il mito dell’imitazione di questa<br />
voce indimenticabile del ciclismo <br />
Magrini in ammiraglia alla Domina Vacanze<br />
«Adriano voleva bene al ciclismo ed aveva un grandissimo rispetto<br />
per i corridori dal campione al gregario, un gran signore.<br />
Un uomo di cultura e grande conoscenza dello sport. Lui<br />
veniva sempre a Montecatini Terme, ci era affezionato, ed io lo<br />
andavo a trovare in albergo, a me venivano bene le caratterizzazioni<br />
ed un giorno, dopo aver fatto l’imitazione di Jerry Lewis<br />
e Adriano Celentano, mi disse “ma fai anche la mia”. Mi autorizzò<br />
ridendo e quando vinsi a Montefiascone la tappa del Giro,<br />
nel dopo tappa in TV, mi fece dire l’ordine d’arrivo imitando la<br />
sua voce. Dopo la sua scomparsa non lo volevo più fare, poi<br />
suo figlio Davide un giorno mi chiese come avrebbe descritto<br />
suo padre una fase di corsa e di lì sono ripartito e credo di<br />
rendergli omaggio ricordandolo così.»<br />
Lei ha anche più di un soprannome: “Rick Van Magren” e “Il<br />
Magro”, appunto. Ma a chi dobbiamo questa etimologia<br />
«Il Magro è il diminutivo del mio cognome, Ric Van Magren nasce<br />
dal fascino delle corse del Belgio.»<br />
Torniamo alla TV: con una serie di neologismi lei ha rivoluzionato<br />
il modo di commentare le corse ciclistiche, parliamo<br />
di “scatto del fagiano”, “giro del pagliaio” e molti altri.<br />
foto BETTINIPHOTO
foto BETTINIPHOTO<br />
Commentare non è semplice, le dirette sono lunghe e probabilmente<br />
le battute e la simpatia sono il suo marchio di<br />
fabbrica. Il successo del commentatore è nella competenza,<br />
nella simpatia e nella capacità di non annoiare. E poi ci sono i<br />
suoi compagni di cabina, per esempio Andrea Berton.<br />
«Andrea Berton lo seguivo in coppia con Marco Saligari da<br />
sempre e mi piaceva moltissimo poi con Franco Cribiori era il<br />
massimo, mia mamma non perdeva una telecronaca. Un giorno<br />
Andrea mi chiamò al telefono e mi chiese se avessi potuto<br />
fare qualche telecronaca per coprire le tante gare nel palinsesto<br />
di Eurosport, grazie ad Andrea mi trovo ormai da nove anni in<br />
cabina a raccontarvi il ciclismo, anche con le mie bischerate.»<br />
Poi è arrivato un altro straordinario telecronista: Salvo Aiello,<br />
amante della vita e dello sport, filosofo per auto-definizione.<br />
Siete affiatati, amici. Conoscete, coinvolgete, talvolta<br />
scherzando. Un mix esplosivo. Andate così d’accordo che è<br />
bello ascoltarvi anche quando le vostre voci si accavallano.<br />
Qual è il vostro segreto<br />
«Solo uno: l’amicizia.»<br />
Tra le tappe commentate, qual è quella che non dimenticherà<br />
mai<br />
«Le vittorie di Bettini e Ballan ai campionati del mondo di Stoccarda<br />
e Varese.»<br />
2014, l’anno del Tour de France vinto da Vincenzo Nibali. Se<br />
Froome non fosse caduto a più riprese e Contador non si<br />
fosse fratturato avrebbe vinto lo stesso lo squalo<br />
«È la domanda più in voga dopo il Tour. Quello che conta è che<br />
abbia vinto Vincenzo Nibali, un italiano con due francesi sul podio<br />
a Parigi non ha prezzo. Se avesse vinto uno di loro i francesi<br />
non si sarebbero posti la domanda.»<br />
Il signor Tinkov recentemente ha fatto una proposta: pagare<br />
Nairo Quintana, Chris Froome, Alberto Contador e Vincenzo<br />
Nibali per averli al via, nel 2015 a tutti e tre i grandi Giri. Provocazione<br />
o cos’altro<br />
«Credo che il desiderio di vederli tutti insieme a lottare per la vittoria<br />
sia comune per tutti gli appassionati e Tinkov è un amante<br />
del ciclismo ed in più con le risorse economiche per provocare.»<br />
Parliamo di sprinters: l’uomo dell’Isola di Man, Mark Cavendish<br />
ha vissuto un’annata da dimenticare. Che ci dice<br />
Rick Van Magren È definitivamente tramontato o dobbiamo<br />
aspettarci un “Cannonball” capace di tornare a lottare<br />
con Kittel<br />
«Cav è l’espressione della velocità, Kittel della potenza. Credo<br />
che la velocità nel 2015 prevarrà.»<br />
Spesso si dice che il ciclismo italiano, quello delle classiche,<br />
è in forte crisi. Eppure l’ultimo Giro ha messo in primo<br />
piano alcune personalità interessanti, o no<br />
«Purtroppo siamo ancora distanti dalle altre nazioni per le classiche<br />
di un giorno.»<br />
Quanto dovremo aspettare per ritrovare un azzurro in maglia<br />
iridata<br />
«Davide Cassani è bravo e capace: credo che il nostro C.T. ci<br />
metterà poco a tirare fuori il corridore vincente.»<br />
L’intervista è finita, l’abbiamo messa sotto torchio e la ringraziamo<br />
davvero. Arrivati a questo punto, faccia finta di<br />
avere il microfono e saluti i telespettatori, che in questo<br />
caso sono i nostri lettori.<br />
«Amiche ed amici, incatricchiati delle due ruote arrivederci al<br />
prossimo Veglione del Tritello.»
22<br />
ACSI, UN 2014 CON LODE<br />
a cura della REDAZIONE<br />
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5 min<br />
info@inbici.net<br />
UNA STAGIONE DA INCORNICIARE, PER NUMERI E QUALITÀ ESPRESSE<br />
UN PROGETTO BEN DEFINITO PER IL NUOVO ANNO A PARTIRE DAL PRIMO IMPORTANTE APPUNTAMENTO DEL<br />
18 GENNAIO<br />
IIl 2014 di ACSI passa da Riccione; dove a fine novembre si è<br />
tenuta l’Assemblea Nazionale, e dove a metà dicembre, nella<br />
giornata di domenica 14, si sono svolte le premiazioni conclusive,<br />
a sigillo di una stagione ricca di positivi cambiamenti.<br />
Non troverà invece fine il lavoro dell’Avvocato Emiliano Borgna.<br />
Senza soluzione di continuità l’impegno che il Responsabile Nazionale<br />
ACSI Settore Ciclismo, che nel corso del 2014 ha saputo<br />
inquadrare lo scenario di riferimento apportando quelle correzioni<br />
necessarie, a volte coraggiose, di sicuro volte con certosina<br />
continuità a rimodellare in meglio un Settore che ha così potuto<br />
godere di una notevolissima crescita nello spazio di pochi mesi.<br />
Coraggiose ma necessarie, si diceva, alcune decisioni; tutte<br />
stanno dando ragione a questa sorta di nuovo corso. In primis,<br />
sotto il profilo dei numeri, perché ACSI Settore Ciclismo continua<br />
a crescere, in termini di tesserati ma anche di manifestazioni, visto<br />
il numero sempre maggiore di organizzatori che chiedono di<br />
foto NEWSPOWER<br />
Antonino Viti presidente dell’ACSI con l’Avvocato Emiliano Borgna<br />
Responsabile Nazionale ACSI Settore Ciclismo<br />
poter<br />
portare il<br />
loro piccolo<br />
grande evento<br />
all’interno di ACSI.<br />
Ma anche sotto il profilo<br />
della qualità e dell’attenzione,<br />
che significa che anche la<br />
nuova ASD che sta nascendo, in un<br />
lontano territorio della provincia italiana, potrà<br />
essere da subito curata con particolare attenzione, entrando da<br />
subito nel mondo ACSI con le migliori condizioni in assoluto.<br />
Nel rileggere una stagione di grandi novità ed identificare il programma<br />
del 2015, il presidente nazionale ACSI Antonino Viti<br />
ha favorevolmente commentato l’attività svolta: «Quest’anno<br />
abbiamo avuto la riprova che lavorando nella giusta maniera si<br />
ottengono risultati significativi. Soprattutto quando lo sport si riappropria<br />
dei suoi migliori valori, quelli in grado di unire le persone<br />
– questo il suo commento – Abbiamo avuto molte richieste di<br />
nuove adesioni durante il 2014, altre ne avremo per il prossimo<br />
anno. Abbiamo accresciuto anche il numero delle manifestazioni<br />
e dei partecipanti, e questo non è poco, considerando anche<br />
quanto l’aspetto economico possa essere determinante in anni<br />
così difficili».<br />
«Anche per questo – specifica l’Avvocato Emiliano Borgna – abbiamo<br />
diminuito il costo del tesseramento 2015, passandolo da<br />
38 a 32 euro senza ovviamente calare in alcun modo tutele e caratteristiche.<br />
Anzi, dopo quella con Prestigio di San Marino e con<br />
l’azienda di abbigliamento sportivo Factory stiamo stabilendo una<br />
lunga serie di partnership qualificate in grado di offrire significative<br />
scontistiche a tutti i tesserati. Quello che è importante sottolineare<br />
– aggiunge Borgna – è che ACSI Settore Ciclismo sta facendo
23<br />
registrare una netta crescita,<br />
in termini di quantità<br />
e soprattutto di qualità. Significa<br />
che l’opera di rinnovamento<br />
che abbiamo<br />
intrapreso e che porteremo<br />
avanti anche il prossimo<br />
anno sta dando i propri frutti.<br />
È una giusta direzione,<br />
quella intrapresa: cambiare<br />
dove necessario, aprendo<br />
interessanti spazi di crescita<br />
grazie a nuovi qualificati responsabili<br />
sui vari territori».<br />
La recente assemblea nazionale<br />
è stata anche la<br />
giusta occasione per riproporre<br />
temi e numeri<br />
dell’anno che si sta andando<br />
a chiudere, mettendo<br />
sul tavolo i progetti per il 2015 alle porte. Ampia, totale, la condivisione<br />
del documento programmatico da parte dei presenti,<br />
a testimoniare un Settore Ciclismo quanto mai unito e pronto<br />
alle nuove sfide che il futuro saprà porre. Ancor più vicino nel<br />
tempo, il giorno delle premiazioni, lo scorso 14 dicembre, in cui<br />
l’avvocato Borgna ed il proprio staff hanno messo al collo tutte<br />
le medaglie ai migliori, singoli e team, del Campionato Italiano<br />
fondo, medio fondo e granfondo ACSI 2014. Medaglie, poi attestati,<br />
le maglie tricolori, fiori ed altri premi ancora, davanti ad<br />
oltre 200 persone giunte a sugellare la chiusura dell’anno e per<br />
presentare, è il caso degli organizzatori, le tante manifestazioni<br />
del calendario 2015.<br />
Ma la chiusura dell’anno con un giusto e meritato momento di<br />
festa non rallenta in alcuna maniera un’attività che appena un<br />
mese più avanti, il 18 gennaio, vedrà di nuovo ACSI protagonista<br />
con il Campionato Europeo Ciclocross a Borgosesia, più precisamente<br />
in località Bettole Sesia, in provincia di Vercelli. L’ennesima<br />
testimonianza di un attivismo sano e ragionato, dove è<br />
importante creare eventi e manifestazioni ma dove lo è ancora di<br />
più saperlo fare con una qualità organizzativa che faccia di ACSI<br />
Settore Ciclismo sempre più il giusto e naturale riferimento degli<br />
sportivi, siano essi organizzatori oppure atleti.<br />
foto GIORGIO BIANCHI
foto BETTINIPHOTO<br />
PARTITA L’ULTIMA CORSA ALLE ISCRIZIONI!<br />
NUOVE GRIGLIE DI PARTENZA: CHI VA FORTE PARTE DAVANTI!<br />
NOVITÀ HOTEL: GRIGLIA GIALLA PER LE PRIME 250 PRENOTAZIONI<br />
NUOVA SFIDA CIMA PANTANI: CRONOSCALATA IN 60 SECONDI<br />
È scattata dal 1° dicembre l’ultima tranche di iscrizioni per<br />
l’edizione a numero chiuso della Granfondo Selle Italia Via<br />
del Sale del prossimo 12 aprile a Cervia, come ormai da tradizione<br />
nella splendida location del Fantini Club.<br />
Dopo il travolgente successo della scorsa edizione, e le numerose<br />
richieste ricevute dagli amici ciclisti che non sono<br />
riusciti ad iscriversi, per l’edizione 2015 gli organizzatori hanno<br />
deciso di portare da 3500 a 4500 il numero chiuso delle<br />
iscrizioni. La quota è di 35 euro ed è possibile iscriversi dal<br />
sito granfondoselleitalia.com (online con carta di credito, oppure<br />
scaricando il modulo in pdf).<br />
La granfondo Selle Italia Via del Sale, è prova del Campionato<br />
Nazionale ACSI, prova Prestigio 2015, e prova del Circuito<br />
degli Italici. Confermato anche il Trofeo SAP<br />
Sport Ravenna e Trofeo CESP, riservato a tutti<br />
gli appartenenti alle Forze Armate o Forze<br />
dell’Ordine, a cui si aggiunge la novità del<br />
Campionato Medici e Odontoiatri, che riserva<br />
una speciale Classifica riservata a<br />
tutti gli iscritti all’ordine.<br />
NUOVE GRIGLIE DI PARTENZA:<br />
CHI VA FORTE PARTE DAVANTI!<br />
Sono stati definiti i nuovi criteri per la<br />
composizione delle griglie 2015. Un<br />
premio speciale va ai meriti ciclistici dei<br />
partecipanti alle due ultime edizioni:<br />
chi ha partecipato alla granfondo Selle<br />
Italia 2013 o 2014 potrà infatti entrare<br />
nelle griglie Rossa e Gialla in base ai<br />
tempi registrati.<br />
NUOVA SFIDA CIMA PANTANI:<br />
CRONOSCALATA IN 60 SECONDI<br />
Per tutti i ciclisti che affronteranno<br />
l’apprezzato percorso lungo 150 km, la<br />
gara si arricchisce ancora una volta di<br />
una sfida speciale sulla mitica Cima di<br />
Pantani, a Montevecchio (altezza m 373<br />
– km 4 – pendenza max 14%-15%). Una sfida in sessanta<br />
secondi, intesi come tempo da battere e da rispettare,<br />
dove per vincere non occorre arrivare primi! Anche per la<br />
Cronoscalata di Cima Pantani il regolamento 2015 riserva<br />
un’attenzione speciale alla velocità, abbassando il timing<br />
di un minuto rispetto alla scorsa edizione. Così ad essere<br />
premiati con lo speciale diploma cronoscalata, saranno<br />
tutti i ciclisti che, indipendentemente dalla posizione<br />
in classifica finale, riusciranno ad affrontare la salita in un<br />
tempo compreso fra i 18 ed i 19 minuti (anziché fra 19 e<br />
20 minuti) calcolato sul tratto segnalato da inizio salita,<br />
ossia il Bivio Montevecchio, fino al cippo di Cima Pantani.<br />
NOVITÀ HOTEL: PRENOTA SUBITO E PARTI DAVANTI!<br />
Anche per l’edizione 2015, la Granfondo Selle Italia<br />
Via del Sale dedica grande attenzione alla qualità<br />
del servizio hotel. Novità: a tutte le prenotazioni<br />
per due notti ed alle prime 250 per una<br />
notte, sarà riservata la partenza in griglia<br />
gialla (num dal 1001 al 2700), oltre alla<br />
possibilità di lasciare la camera al pomeriggio,<br />
dopo la doccia. Chi invece<br />
sceglierà uno dei pacchetti tre notti,<br />
potrà partire in griglia Rossa (num dal<br />
51 al 1000).<br />
Mentre per chi vorrà trascorrere qualche<br />
giorno a Cervia-Milano Marittima<br />
ed allenarsi sulle strade della<br />
Granfondo Selle Italia Via del Sale<br />
nei giorni che precedono la granfondo,<br />
Sportur Club Hotel, proprio<br />
di fronte a Fantini Club, propone<br />
una speciale Bike Vacanza<br />
con soggiorni da 3 a<br />
5 notti (info e prenotazioni<br />
su www.sporturhotel.com).<br />
Tutte le info sono sul sito<br />
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26<br />
a cura di ROBERTO SGALLA<br />
RUOTE ROVENTI<br />
LA VALUTAZIONE<br />
FUNZIONALE DEL CICLISTA<br />
ANALISI DELLA FREQUENZA CARDIACA COSTANTE,<br />
RILEVAZIONE DEL CONSUMO DI OSSIGENO E SOGLIA ANAEROBICA:<br />
LA “PRESTAZIONE PERFETTA” PARTE IN PRIMIS DA QUESTI PARAMETRI<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
8 min<br />
LLa preparazione sportiva quando vuole essere razionale e scientifica<br />
non può non tenere conto di un aspetto fondamentale, quale la<br />
valutazione funzionale dell’atleta allo scopo di ottimizzare l’impegno<br />
svolto sulla bici in termini prestativi, nonché per trarre il massimo<br />
beneficio fisico dalla pratica realizzata in termini di benessere.<br />
Una valutazione funzionale necessita di un sistema riproduttivo della<br />
pedalata, di una analisi della frequenza cardiaca costante, della<br />
rilevazione del consumo di ossigeno e della soglia anaerobica.<br />
Per far questo i principali test utilizzati per la valutazione del ciclista<br />
sono quelli che vanno a valutare le caratteristiche fisiologiche<br />
maggiormente coinvolte nel definirne il profilo funzionale. Tra questi<br />
ricordiamo:<br />
Test della soglia anaerobica (SA) è fondamentale per individuare<br />
la frequenza cardiaca alla soglia e i Watt di potenza sviluppati alla<br />
soglia. Questo test è particolarmente utile per seguire nel tempo<br />
gli effetti dell’allenamento di un atleta confrontato con se stesso.<br />
Sulla base della definizione di massimo lattato allo stato stazionario<br />
(MLSS) la SA può essere valutata tramite la metodologia diretta<br />
di tipo rettangolare che però richiede più prove di lunga<br />
durata (almeno 30 minuti) diverse tra loro per quanto riguarda<br />
il carico di lavoro, ciascuna a intensità costante<br />
(Faina et al, 1988).<br />
Durante ogni prova<br />
sono necessari più<br />
rilievi della lattatemia<br />
(ogni 5-10 min)<br />
per verificare l’eventuale<br />
aumento,<br />
in modo da trovare,<br />
procedendo per<br />
tentativi, quale sia<br />
l’intensità del carico<br />
più elevata che può<br />
essere mantenuta<br />
senza accumulo di lattato nel sangue (Soglia Anaerobica Reale<br />
SAR). Essendo una metodica troppo lunga e poco pratica, la SA<br />
viene di solito valutata utilizzando metodiche indirette, attraverso<br />
test incrementali, ossia metodiche che analizzano il transient,<br />
cioè le variazioni dell’andamento di alcuni parametri (per esempio<br />
quello lattatemico, ventilatorio, cardiaco, ecc.) durante il passaggio<br />
dal solo metabolismo aerobico a quello misto<br />
aerobico-anaerobico. Fino al 1976 quando Mader<br />
suggerì di considerare come intensità di SA il carico<br />
di lavoro corrispondente al valore di 4 mM di lattato<br />
ematico, l’unico metodo utilizzato era stato il rilievo<br />
della variazione dell’andamento della Ventilazione<br />
(VE) relativamente a quello del VO2 (Wasserman<br />
et al 1973); la VE ha infatti, durante una<br />
prova a carichi crescenti, una relazione lineare<br />
con il VO2 fino ad un determinato carico<br />
oltre il quale (Ventilation Breaking Point) essa<br />
aumenta più di quanto non aumenti il VO2 diventando<br />
sproporzionata rispetto alle richieste<br />
organiche di ossigeno. Tale punto può essere<br />
considerato la SA del soggetto.<br />
Un altro metodo per la determinazione della<br />
SA è il metodo Conconi, un test da campo che<br />
mette in relazione la frequenza cardiaca con<br />
il carico lavorativo e indica, nel punto in cui<br />
generalmente si perde la relazione lineare tra<br />
questi due parametri, la frequenza cardiaca<br />
e l’intensità della SA. Questo avverrebbe<br />
poiché, a causa, o in coincidenza, della<br />
produzione di ATP l’intensità<br />
lavorativa aumenterebbe<br />
più della<br />
FC, facendo<br />
anche<br />
registrare<br />
un aumento<br />
brusco<br />
del polso<br />
di ossigeno
27<br />
Test Anaerobici: tra i test anaerobici il WINGATE, è sicuramente,<br />
il più diffuso. Proposto nel 1974 da Ayalon et al. il test consiste<br />
nell’effettuare una prova al cicloergometro ad attrito frazionale<br />
della durata di 30 secondi; il soggetto è invitato a pedalare alla<br />
massima velocità possibile contro una resistenza costante che<br />
di norma è relativa al peso corporeo. Alla fine del test vengono<br />
misurati 3 parametri: il picco di potenza, che rappresenta la più<br />
alta potenza sviluppata (tale picco si raggiunge normalmente entro<br />
i primi 5 secondi); la potenza media, definita come valore di<br />
potenza media sviluppata durante i 30 secondi; il decremento di<br />
potenza, dal suo livello massimo al suo livello minimo.<br />
Dott.ssa Maria Rosaria Squeo, Dott.ssa Eliana Tranchita<br />
scuola di specializzazione in medicina dello Sport<br />
Sapienza Università di Roma<br />
Bibliografia<br />
Dal Monte A., Faina M; Valutazione dell’atleta, Analisi funzionale e biomeccanica<br />
della capacità di prestazione. Scienza dello Sport. UTET (2000)<br />
Carbonieri S. www.ciclismopassione.com. La valutazione funzionale che<br />
cos’ è e perché è utile (2014)<br />
Faina M., Sardella F., Marini C., La soglia anaerobica, Progressi in medicina<br />
dello sport, Aulo Gaggi, Bologna, 37:7, 1988<br />
(V’O2/FC). Il metodo proposto da Mader (Mader et al., 1976) si<br />
basa sulla determinazione della curva lattatemica durante alcune<br />
prove (3-4) a carichi crescenti, ciascuno della durata di 5-6 min,<br />
con una pausa tra ciascun carico e il successivo sufficiente a effettuare<br />
il prelievo di sangue. Lo scopo è quello di evidenziare<br />
il passaggio della curva lattatemica attraverso il valore di 4 mM.<br />
Questo valore secondo l’autore rappresenta il punto di SA.<br />
Test del massimo consumo di ossigeno (VO2 max) per calcolare<br />
la “cilindrata” del motore aerobico dell’atleta. Si tratta fondamentalmente<br />
di un test incrementale massimale al cicloergometro con<br />
incrementi del carico di lavoro di intensità e durata variabile fino al<br />
raggiungimento del massimo carico tollerabile o del VO2max. Il VO-<br />
2max (o massimo consumo di ossigeno) è il parametro di valutazione<br />
funzionale che, meglio di tutti gli altri, rende l’idea delle potenzialità<br />
prestative di un ciclista. Da un test di valutazione del VO2max si<br />
può individuare un potenziale campione dal resto della popolazione<br />
ciclistica. Possiamo definirlo come la “quantità massima di ossigeno<br />
che un individuo può utilizzare per fini energetici nell’arco di un<br />
minuto”. L’ossigeno respirato dai polmoni si riversa nel sangue e,<br />
attraverso arterie e capillari, va a fornire energia ai mitocondri, le<br />
componenti della cellula specializzate nella resintesi dell’ATP di derivazione<br />
aerobica. Quindi, più ossigeno arriva ai muscoli, maggiore<br />
sarà la capacità di prestazioni. Il valore del VO2max è allenabile ed<br />
è strettamente legato alle caratteristiche genetiche dell’individuo.<br />
Dai test effettuati in fisiologia dello sport è stato constatato che i miglioramenti<br />
che si possono ottenere sono molto variabili e variano<br />
da individuo ad individuo. Applicando lo stesso protocollo di allenamento,<br />
si sono registrati miglioramenti variabili addirittura tra il 5 e il<br />
50%. Inoltre è stato dimostrato che l’efficacia dell’allenamento sul<br />
VO2max è riscontrabile nelle prime 8-12 settimane di allenamento,<br />
dopodiché i carichi di lavoro non portano più benefici apprezzabili.<br />
L’individuo più dotato geneticamente raggiungerà valori di 75-85<br />
ml/min/kg mentre il cicloamatore di medio livello si attesterà su valori<br />
di circa 55-65 ml/min/kg.
foto BETTINIPHOTO
UEC ELITE TRACK EUROPEAN CHAMPIONSHIPS 2014,<br />
GUADELOUPE – FRANCIA
30<br />
PIER FILIPPO CAPELLO<br />
a cura di ANDREA AGOSTINI<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
7 min<br />
info@inbici.net<br />
PIER FILIPPO CAPELLO, MILANESE, CLASSE 1970, SPOSATO, CON DUE BIMBE, AVVOCATO, ESPERTO DI DIRITTO<br />
SPORTIVO CON UN’ESPERIENZA VENTENNALE. TRA SUOI ASSISTITI ATLETI DI DIVERSE DISCIPLINE COME CICLISTI,<br />
CALCIATORI, TRIATLETI, RUGBISTI<br />
AAvvocato Capello, come nasce questa sua specializzazione<br />
«Be’, devo dire che la cosa è stata abbastanza naturale essendo<br />
il figlio di <strong>Fabio</strong> Capello. A casa mia ho sempre respirato aria di<br />
sport e, devo dire nonostante non sia un grande praticante, di<br />
essere un appassionato. Un altro sbocco naturale poteva essere<br />
fare esclusivamente il procuratore nel calcio ma per evitare<br />
conflitti d’interesse quando mio padre era allenatore di club abbiamo<br />
deciso di soprassedere, e per questo per anni mi sono<br />
occupato di seguire i calciatori solo per quanto riguarda aspetti<br />
contrattuali e gestionali. Oggi, con una esperienza ormai ventennale<br />
acquisita sul campo e con mio padre allenatore di Nazionali<br />
(oggi CT della Russia, ndr) e quindi fuori da certe dinamiche di<br />
mercato, ho deciso di affiancare alla normale attività di avvocato<br />
specializzato nel diritto sportivo anche questa strada, che<br />
ho intrapreso insieme ad una serie di professionisti con diverse<br />
competenze in materia, dando vita ad una struttura che si chiama<br />
K4sport con sede a Milano.»<br />
Cosa è cambiato nel mondo dello sport e soprattutto nel mondo<br />
del ciclismo, visto che è uno dei suoi cavalli di battaglia<br />
«Direi tantissimo anche se non va di moda dirlo nel ciclismo.<br />
A mio avviso questo è la disciplina che ha operato i cambiamenti<br />
più radicali, in principale modo in materia di controlli<br />
antidoping.»<br />
Mi scusi, ma non sembra visto che troviamo spesso articoli<br />
su questa materia sui giornali.<br />
«Lei ha ragione, ma solo perché da un lato la prevenzione e i controlli<br />
funzionano più che in altre discipline, e dall’altro il ciclismo va<br />
sui giornali per questioni ‘di doping’ solo quando qualche atleta<br />
risulta positivo, e mai quando invece sono approvate (e applicate…)<br />
norme tra le più serie e severe. Il vero cambiamento è avvenuto<br />
con la Legge 376/2001, la cosiddetta legge doping. Da quel<br />
momento in avanti è cambiato il mondo. Detto che siamo uno<br />
degli unici paesi dove il doping è anche un reato per la legge dello
foto FEDERICO DE LUCA<br />
31<br />
forse in un campionato del mondo<br />
di calcio o, in misura ancora maggiore,<br />
nelle olimpiadi, ma è anche<br />
vero che uno dei pochi stati dove<br />
c’è una legge penale sul doping è<br />
l’Italia. Inoltre il fatto che il doping<br />
sia reato permette ai PM e ai NAS<br />
d’intervenire direttamente senza<br />
doversi preoccupare o aspettare<br />
una qualsiasi attività della giustizia<br />
sportiva; e poi, il lavoro di prevenzione<br />
in uno sport itinerante come il<br />
ciclismo fa più rumore.»<br />
Stato, e quindi si rischia la galera, devo dire che questo sport ha<br />
fatto passi da gigante.»<br />
In che senso<br />
«Nel senso che dai vertici del ciclismo mondiale alle corsette amatoriali<br />
della domenica è ben chiaro a tutti qual è il rischio di chi assume<br />
o tenta di assumere sostanze dopanti. C’è stata quindi una<br />
presa di coscienza enorme rispetto al problema, cosa che invece<br />
non è in altre discipline, anche più ‘blasonate’. Oggi la percezione<br />
è solo negativa, ma per un atleta che rischia e viene beccato, quasi<br />
sempre, ce ne sono una miriade che oggi hanno una mentalità<br />
assolutamente pulita. Io il problema l’ho visto e lo vedo da dentro<br />
e posso garantire che c’è maggiore consapevolezza e il futuro<br />
sarà migliore. Questo sport dovrebbe essere preso ad esempio<br />
per quello che ha fatto negli ultimi 10, 15 anni.»<br />
Cosa c’è di diverso rispetto ad altri sport<br />
«Di diverso, in senso positivo, questa consapevolezza della lotta<br />
al doping dai vertici fino alla base. In altri sport quest’attenzione<br />
c’è solo all’apice. In senso negativo, invece, la capacità di ottenere<br />
introiti sganciati dalle sponsorizzazioni, che la crisi ha contratto sensibilmente<br />
in tutto il pianeta, purtroppo. Il Calcio ad esempio, così<br />
come il rugby, ha capito già a metà degli anni ’90 che i soldi, quelli<br />
veri, sarebbero arrivati sempre più dagli introiti televisivi e avrebbero<br />
dovuto essere distribuiti a tutti i livelli in misura proporzionale.»<br />
Ma mi scusi perché, se il Ciclismo ha fatto enormi progressi<br />
nella lotta al doping,<br />
è sempre sotto la<br />
lente d’ingrandimento<br />
in senso negativo<br />
«A mio avviso, oltre<br />
a patire comunque<br />
l’onda lunga di una<br />
gestione che per<br />
anni è stata ‘leggera’,<br />
è forse una delle<br />
poche discipline che<br />
permette di trovare<br />
almeno 200 atleti tutti<br />
insieme in un posto,<br />
quindi è chiaro che<br />
chi fa i controlli sa che<br />
tra cento o duecento<br />
atleti magari uno furbo<br />
lo trova. La stessa<br />
cosa può accadere<br />
Qual è un altro aspetto tipico del<br />
ciclismo<br />
«Be’, direi l’aspetto fiscale. Essendo<br />
un’attività ‘worldwide’ incrocia<br />
aspetti fiscali differenti. Per certi<br />
versi, è come il motociclismo, se<br />
dovessi fare un paragone. I ciclisti sono di nazionalità diverse e<br />
corrono per Team di altrettanti paesi e quindi, sottoposti a regimi<br />
fiscali differenti, ed è chiaro che qualcuno che prova a fare il<br />
furbo infilandosi nelle pieghe dei vari regolamenti lo si trova sempre.<br />
Ma le cose non possono durare. Serve una linea unica, magari<br />
come nel calcio con il fair-play finanziario. Certo una simile<br />
regolamentazione non può venire imposta solo dall’UCI, perché<br />
non avrebbe sufficiente autorità in tal senso. Deve essere forse<br />
un’autoregolamentazione, che metta in maniera oggettiva sullo<br />
stesso piano i vari team accasati in diversi paesi del mondo.<br />
Potrebbe venire dagli stessi ciclisti. Forse all’inizio potrebbero<br />
obiettare perché potrebbe essere controproducente per qualcuno<br />
di loro, ma col passare del tempo verrebbero fuori gli aspetti<br />
positivi e un futuro più stabile, per tutto il movimento.»<br />
Se dovesse dare un consiglio a questo sport<br />
«Direi di lavorare molto sull’aspetto comunicativo, sia per quanto<br />
attiene il livello top, sia per quanto attiene alla promozione<br />
tra i giovani. Oggi la gente comune pensa che fare ciclismo sia<br />
fondamentalmente pericoloso e che sia uno sport individuale.<br />
Mentre, per usare ancora due esempi scontati, fare calcio o<br />
rugby viene percepito come uno sport in cui non si è in pericolo<br />
e si impara a far gruppo o spogliatoio, come si dice in gergo.<br />
Luoghi comuni sbagliati dal mio punto di vista. Oggi andare<br />
in bici non è molto più pericoloso di 20 anni fa e rimane una<br />
scuola di vita incredibile. La bici insegna a lottare, a fare sacrifici<br />
per cercare una vittoria che rimane molto difficile da raggiungere.<br />
Vince uno<br />
su 200 partenti e non<br />
la squadra, ma nessuno<br />
vince senza una<br />
squadra con spirito<br />
di gruppo. Potremmo<br />
definirlo uno sport<br />
individuale dove la<br />
squadra è fondamentale.<br />
Se vogliamo una<br />
disciplina atipica che<br />
ha moltissimi similitudini<br />
con la vita di tutti<br />
i giorni. Ecco io se<br />
dovessi dare un consiglio<br />
direi di lavorare<br />
sulla comunicazione<br />
per fare emergere tutti<br />
gli aspetti positivi di<br />
questa disciplina.»
32<br />
CENTRO<br />
a cura<br />
della REDAZIONE<br />
CITTÀ<br />
L’AUMENTO ESPONENZIALE DELLE BICICLETTE<br />
NELLE CITTÀ ITALIANE SOLLEVA NUOVI PROBLEMI<br />
E NUOVI INTERROGATIVI.<br />
CIPRIANO (ANEIS): «NECESSARIA UNA POLIZZA,<br />
COME GIÀ ACCADE IN SVIZZERA»<br />
ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA PER I CICLISTI<br />
Sarà la crisi, la voglia di mantenersi in forma o una rediviva coscienza<br />
ecologica, sta di fatto che, in Italia (come in tutta Europa,<br />
del resto), continua a crescere in maniera esponenziale il numero<br />
di persone che, in alternativa all’auto, sceglie di spostarsi utilizzando<br />
la bicicletta.<br />
L’utilizzo della bicicletta, del resto, non è soggetto ad alcun obbligo<br />
o limitazione. Non servono patenti e neppure assicurazioni.<br />
Se si escludono i corsi di educazione alla mobilità che cominciano<br />
a comparire nei programmi didattici delle scuole dell’infanzia, il<br />
ciclista può essere, in linea teorica, un perfetto analfabeta della<br />
circolazione. Che non conosce la segnaletica, l’obbligo della precedenza<br />
e neppure la differenza fra un senso unico e un divieto di<br />
transito. Eppure, recitano le statistiche del Ministero dei trasporti,<br />
negli ultimi anni si è registrato un numero crescente di incidenti<br />
causati da ciclisti a causa della loro non osservanza (o non conoscenza)<br />
delle norme del codice stradale.<br />
Ad esempio, a Milano su un totale di 819 sinistri stradali, 15 (0,6%)<br />
sono stati causati da una bicicletta, contro i cinque causati da<br />
bus/tram. L’Osservatorio Utenze Deboli ha reso noto che «negli<br />
ultimi dieci anni la media degli incidenti che hanno coinvolto ciclisti<br />
e pedoni è stata di circa 180 incidenti all’anno su tutto il territorio<br />
nazionale», con circa 2-3 decessi ogni anno.<br />
Questi comportamenti – si evince dalle ultime ricerche demoscopiche<br />
– hanno reso la categoria dei ciclisti invisa agli automobilisti,<br />
anche alla luce della non obbligatorietà per i ciclisti a sottoscrivere<br />
polizze assicurative. E così, malgrado dall’inizio dell’anno ad oggi<br />
siano ben 296 i ciclisti morti in seguito ad incidenti stradali (in pratica<br />
uno al giorno), a finire sotto processo, talvolta, è la cosiddetta<br />
“utenza debole”.<br />
Da una recente indagine, ad esempio, è emerso che il 58% degli<br />
automobilisti intervistati denuncia «la mancanza di attenzione<br />
nell’immettersi nelle strade», il 44% degli intervistati fa notare «che<br />
rari sono i ciclisti che usano segnalatori luminosi o sono almeno<br />
muniti di catarifrangente durante le ore notturne», infine il 40%<br />
punta il dito «sul loro cambio improvviso di direzione senza segnalazione<br />
alcuna».<br />
«Quello dei ciclisti indisciplinati è divenuto un problema serio in molte<br />
città italiane dove la percentuale di chi sceglie questo mezzo è molto<br />
alta – spiega a Il Sole 24 Ore l’avvocato Luigi Cipriano, presidente<br />
dell’ANEIS, l’associazione nazionale esperti infortunistica stradale –.<br />
Mi è capitato di trattare danni subiti da pedoni urtati da ciclisti che<br />
transitavano irregolarmente sui marciapiedi, o di seguire casi in cui<br />
i ciclisti sono stati causa di incidenti e tamponamenti tra automobili.<br />
Fermo restando che chiunque causi danni a cose o persone è tenuto<br />
al risarcimento, ex art. 2043 del Codice Civile, credo che sia opportuna<br />
una maggiore diffusione della cultura civica, magari proprio a partire<br />
dalle scuole, e per chi utilizza la bici suggerirei un’adeguata polizza<br />
assicurativa. Sebbene questa prospettiva possa sembrare surreale<br />
nel nostro Paese, in altri, come ad esempio la Svizzera – conclude<br />
Cipriano – le assicurazioni per i ciclisti sono già obbligatorie».
foto BETTINIPHOTO<br />
ELITE TRACK EUROPEAN CHAMPIONSHIPS 2014,<br />
BAIE-MAHAULT (GUADELOUPE-FRANCIA)<br />
VELOCITÀ SQUADRE DONNE - ITALIA
34<br />
LA “MANO SANTA” DEI CAMPIONI<br />
a cura di FEDERICO TOSI<br />
info@inbici.net<br />
UN LIBRO RICORDA IL PROFILO E LA VITA DI GIANNETTO CIMURRI, UMILE MA PREZIOSISSIMO PERSONAGGIO<br />
DEL CICLISMO CHE, OLTRE AI MUSCOLI, RICOSTRUÌ L’ANIMA DI TANTI CAMPIONI<br />
Giannetto Cimurri al rifornimento di una gara in attesa dei corridori<br />
IIn un mondo in cui i soprannomi sono quasi un ‘tic’, lui lo<br />
chiamavano la ‘mano santa dei campioni’. E in effetti, nelle<br />
istantanee d’epoca, che ritraggono Giannetto Cimurri intento<br />
a maneggiare i muscoli d’argilla degli assi del pedale, in<br />
quegli affreschi in bianco e nero, che raccontano il ciclismo<br />
eroico e polveroso degli anni venti, si coglie un rivolo di liturgica<br />
sacralità.<br />
‘Mano santa’ (o il ‘mago’) sorrideva di fronte a questa nomea.<br />
Perché Giannetto Cimurri non faceva nulla di santo o<br />
misterioso: semplicemente sorrideva ai suoi “ragazzi” e poi<br />
li curava con le sue mani e con le creme fatte in casa con<br />
decotti di erbe e chiara d’uovo.<br />
Un eccellente libro di Paolo Alberati con prefazione di Romano<br />
Prodi dato alle stampe nella primavera di un anno fa,<br />
ricorda il profilo e la vita di questo umile, ma preziosissimo<br />
personaggio del ciclismo, mancato nel giorno di Natale del<br />
2002 alla veneranda età di 97 anni.<br />
Oltre mezzo secolo di carriera sfilano nel bel libro della Giunti Editore<br />
attraverso fotografie uniche e rarissime. Ci sono tutti gli ‘eroi<br />
della strada’ dell’epoca sullo sfondo di un’Italia che cerca di risollevarsi<br />
dai disastri della guerra. Ma soprattutto c’è un ciclismo con il<br />
suo fascinoso potere catartico: la fatica e il sudore dell’atleta come<br />
metafora di un’esistenza da ricostruire. E, filo conduttore dell’opera<br />
editoriale, c’è tutta la forza di ‘mano santa’-Cimurri, il confidente,<br />
l’amico, il guaritore, il fratello di tanti campioni. Per questo un piccolo<br />
massaggiatore che vive in prima persona l’epopea dei Binda, dei<br />
Coppi, dei Bartali, dei Magni, dei Taccone, dei Baldini, dei Moser,<br />
dei Merckx, degli Adorni, delle tante nazionali azzurre e olimpiche,<br />
diventa anche lui un mito. Perché Cimurri, nato a Reggio il 27 settembre<br />
del 1905, ha<br />
ricostruito i muscoli,<br />
ma anche l’anima, la<br />
forza e l’equilibrio di<br />
questi campioni.<br />
Il massaggiatore, che<br />
ha vissuto le grandi<br />
pagine del ciclismo<br />
antico e moderno,<br />
ha avuto anche il<br />
merito di raccogliere<br />
cimeli, ricordi e dediche<br />
commoventi,<br />
che trasudano gratitudine<br />
vera. Trentaquattro<br />
anni come<br />
massaggiatore della<br />
Nazionale di ciclismo,<br />
con al suo attivo 40 Giri<br />
d’Italia, 8 Olimpiadi, 74<br />
Campionati del Mondo fra<br />
strada, pista e ciclocross.<br />
Fiorenzo Magni dice che<br />
«Cimurri era capace di<br />
massaggiarti anche l’anima».<br />
Più che massaggiatore<br />
era ‘soigneur’,<br />
termine francese che<br />
significa «colui che si<br />
prende cura di…». Praticamente,<br />
come scrisse<br />
Ermanno Mioli centrando<br />
l’obiettivo, un «Buon<br />
Samaritano» per tutta la<br />
vita. E quanto ci farebbe<br />
comodo nel ciclismo di<br />
oggi qualche Cimurri in<br />
più e qualche stregone in<br />
meno…<br />
Cimurri si prende cura dei muscoli di Magni<br />
Giannetto Cimurri a fianco<br />
del campionissimo Fausto Coppi
REVElATOR<br />
PRESTIGE Di2<br />
2 ×11<br />
CD<br />
2 ×11 GEARS<br />
GEARS<br />
design by groupe- dejour.de<br />
REVELATOR PRESTIGE<br />
La nuova Revelator Prestige offre performances<br />
di altissimo livello grazie al peso di soli 6,7 kg. La<br />
Revelator Prestige è composta dal telaio top di gamma<br />
e dagli elementi Ritchey WCS come il reggisella, la<br />
serie sterzo e il manubrio. L’allestimento con il gruppo<br />
Dura Ace Di2 e con le ruote Mavic Cosmic Carbon,<br />
ottimizzano le prestazioni di alto livello.<br />
KTM-BIKES.AT
36<br />
a cura di PAOLO MEI<br />
PROTAGONISTI<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
5 min<br />
NICCOLÒ BONIFAZIO,<br />
LO SPRINTER CHE SOGNA LA SANREMO<br />
info@inbici.net<br />
È GIOVANISSIMO, ABITA A IMPERIA, A POCHI KM DAL POGGIO E DALL’ARRIVO DELLA MILANO-SANREMO. HA UN<br />
FISICO COMPATTO CHE GLI PERMETTE ALLO STESSO TEMPO DI TENERE IN SALITA E DI ESSERE IMPLACABILE IN<br />
VOLATA. SI ACCINGE A RIPARTIRE PER LA SECONDA STAGIONE TRA I PROFESSIONISTI, CON ALL’ATTIVO GIÀ ALCUNE<br />
VITTORIE DI PESO NELLA CATEGORIA PIÙ IMPORTANTE<br />
Dubai Tour 2014<br />
BBuongiorno Niccolò e benvenuto tra i lettori di INBICI.<br />
Possiamo affermare che il responsabile dei suoi successi<br />
sia nonno Goffredo<br />
«Buongiorno a voi, sì, penso proprio che sia il responsabile!<br />
Più che altro ha acceso in me la passione ma purtroppo da un<br />
paio d’anni non è più con noi. Credo che sarebbe stato molto<br />
contento dei miei ultimi risultati.»<br />
foto BETTINIPHOTO<br />
Da under 23, sette vittorie nel 2012, sette anche nel 2013.<br />
La continuità era il suo forte già da dilettante. Talento, abnegazione<br />
e cos’altro<br />
«Semplicemente mi impegno dalla prima corsa dell’anno sino<br />
all’ultima, con continuità. Continuerò così sino a quando la testa<br />
e il fisico me lo consentiranno.»<br />
foto BETTINIPHOTO<br />
Niccolò Bonifazio vincitore della Coppa Agostoni 2014
Niccolò Bonifazio<br />
37<br />
foto BETTINIPHOTO<br />
Agli appassionati è rimasta impressa<br />
una sua vittoria da Under 23, in uno<br />
sprint: nemmeno una ruota a terra e<br />
una sbandata finale le impedirono di<br />
stravincere. Ce ne parla<br />
«In realtà successe che il meccanico mi<br />
cambiò la catena prima della corsa e<br />
come ben sapete se la catena è nuova e<br />
i pignoni usurati, succede che la catena<br />
‘sgrana’. Insomma, alla fine, oltre al problema<br />
alla trasmissione, presi una buca<br />
ma alla fine andò tutto bene: rischiai la<br />
caduta ma vinsi ugualmente!»<br />
Poi il 2014, l’arrivo nella massima categoria,<br />
e subito nel World Tour, alla corte<br />
di Saronni nella Lampre Merida, al<br />
fianco di campioni navigati ed esperti.<br />
Com’è stato l’impatto<br />
«Certamente duro, da dilettante i ritmi<br />
erano diversi. Qui, tra i professionisti non<br />
si scherza più.»<br />
E a proposito di 2014, se da un lato<br />
per uno sprinter forse è più semplice<br />
raggiungere la vittoria, dobbiamo dire<br />
che lei è stato bravissimo: 5 vittorie,<br />
foto BETTINIPHOTO<br />
Giro delle Fiandre 2014
38<br />
tra cui l’Agostoni, un banco di prova importante. Se lo<br />
aspettava<br />
«Sinceramente non me l’aspettavo. Speravo di far bene, ma<br />
vincere è stato un sogno. Insomma, raccolgo quel che viene,<br />
ma certamente l’importante è raccogliere il meglio.»<br />
Ha un modello sportivo a cui si ispira<br />
«No, almeno non nel ciclismo. D’altra parte ammiro in maniera<br />
particolare un campione del motociclismo: Valentino Rossi.»<br />
Lo sa che fisicamente somiglia a Cavendish. Somiglianza<br />
fisica a parte, avete, secondo lei, altri punti in comune<br />
«Non credo di assomigliargli così tanto: l’unico punto in comune<br />
è il fatto di essere entrambi sprinter.»<br />
Un anno tra i pro. Chi l’ha impressionata di più nel gruppo<br />
a livello di carisma<br />
«Un mio compagno di squadra: Filippo Pozzato. Pippo è una<br />
persona molto carismatica e soprattutto molto intelligente.»<br />
Pedalare tra i professionisti è una sorta di premio alla carriera<br />
per un giovanissimo. Ma è anche un punto di partenza<br />
per spiccare il volo verso la storia dello sport. E se<br />
parlassimo di Milano-Sanremo<br />
Niccolò Bonifazio con Mark Cavendish al Tour of Turkey 2014<br />
foto BETTINIPHOTO
foto BETTINIPHOTO<br />
39<br />
foto BETTINIPHOTO<br />
«Non credo sia esattamente un premio,<br />
dal momento che con la fatica nelle<br />
categorie inferiori, credo di meritarmelo.<br />
Comunque, spero per il 2015 di attaccare<br />
il numero sulla schiena per la<br />
Classicissima.»<br />
Programmi per il 2015<br />
«Proprio adesso, stiamo pianificando<br />
con il Team la nuova stagione.»<br />
Ha già ripreso la preparazione<br />
«Per ora vado due volte la settimana in<br />
palestra, oltre a qualche uscita in bicicletta,<br />
ma semplicemente per tenermi<br />
in forma e per tonificare la muscolatura.<br />
I lavori importanti arriveranno da gennaio<br />
in avanti.»<br />
foto BETTINIPHOTO<br />
Grazie mille Niccolò! Le auguriamo<br />
un brillante 2015!<br />
«Grazie a voi!»
ISOLA D’ELBA<br />
TEATRO NATURALE PER BIKER<br />
E CICLOAMATORI<br />
foto ROBERTO RIDI<br />
I GRANDI AUTORI DELL’ANTICHITÀ CLASSICA NARRANO CHE, NEL PRIMO MILLENNIO A.C.,<br />
SU DI UNA BIANCA SPIAGGIA DELL’ANTICA “AITHALÌA”, APPRODARONO I 50 MITOLOGICI EROI CHIAMATI<br />
ARGONAUTI, GUIDATI DAL GRECO GIASONE ALLA RICERCA DEL “VELLO D’ORO”. QUI IL MITO VUOLE CHE,<br />
ASCIUGANDOSI IL SUDORE CON DEI CIOTTOLI POROSI, LASCIARONO IN ESSI DELLE STRIATURE<br />
DI COLORE GRIGIO AZZURRO, ANCORA OGGI VISIBILI FRA I SASSI BIANCHI DELLA STESSA SPIAGGIA<br />
Aithalìa non poteva che essere l’Isola<br />
d’Elba e la spiaggia degli Argonauti era<br />
l’attuale spiaggia “delle Ghiaie”, nei pressi<br />
di Portoferraio. È proprio la bellezza di<br />
queste coste che ha donato all’isola una<br />
fama internazionale. Oggi, il turismo è attratto<br />
dalla variegata offerta balneare, ma<br />
non bisogna fermarsi solo a contemplare<br />
le spiagge incontaminate. L’isola è ricca di<br />
natura e storia, che val la pena esplorare.<br />
Sebbene abitata già in era paleolitica, l’isola<br />
divenne conosciuta per mezzo degli<br />
Etruschi che intuirono la grande ricchezza<br />
di minerali presenti nel sottosuolo (soprattutto<br />
il ferro) e avviarono lo sfruttamento<br />
minerario. Così l’isola d’Elba conobbe la<br />
dominazione dei romani, la potenza dei<br />
Medici e i fasti napoleonici; fu meta e crocevia<br />
delle principali rotte del Mediterraneo<br />
occidentale, come lo è tuttora per le più<br />
importanti destinazioni crocieristiche.<br />
L’isola è la più grande dell’Arcipelago toscano,<br />
all’interno del quale fa parte del<br />
Parco Nazionale omonimo, con sede in<br />
Portoferraio. Partiamo, quindi, da questa<br />
città per fare un breve tour virtuale: l’antica<br />
Fabricia è oggi il più grande centro<br />
dell’isola, caratterizzato dagli imponenti<br />
bastioni medicei lungo tutta l’area portuale<br />
che oggi ospita gare veliche internazionali.<br />
Dal Forte Falcone si vede la Villa dei Mulini,<br />
che fu la residenza invernale di Napoleone<br />
Bonaparte, qui esiliato per dieci anni<br />
dal 1814. Nel comune si trova anche la<br />
sua residenza estiva, la Villa di San Martino.<br />
Entrambi gli edifici oggi sono musei.<br />
Lungo la costa Nord, che ospita una riserva<br />
marina di tutela biologica, s’incontra il<br />
golfo con Enfola, Viticcio, Biodola, e Scaglieri,<br />
zone caratterizzate da spiagge con<br />
sabbia finissima dorata e acqua cristallina,<br />
mete turistiche d’eccellenza internazionale,<br />
animate giorno e notte da numerose<br />
attrazioni. Più a ovest troviamo Marciana<br />
Marina, il più piccolo comune della Toscana,<br />
risalente al XII secolo, con l’aspetto di<br />
un antico borgo di pescatori e la sua Torre<br />
Pisana costruita in difesa dai Saraceni. Alle<br />
spalle del borgo marino c’è Marciana, fra<br />
gli insediamenti più antichi dell’isola, che<br />
rivela scorci suggestivi e offre la possibilità<br />
di visitare il Monte Capanne. Un vero e proprio<br />
paesaggio montano fruibile per mezzo<br />
di una cabinovia o a piedi, camminando<br />
fra boschi con torrenti, funghi, lecceti e<br />
castagneti. Dalla cima del monte a 1019<br />
m è possibile ammirare tutto l’Arcipelago<br />
toscano. Torniamo al mare con le diverse<br />
località balneari dal fondale trasparente,<br />
ideale per le immersioni. Spingendosi verso<br />
sud, s’incontrano due fra le spiagge più<br />
frequentate, quella di Cavoli, ideale anche<br />
in bassa stagione per il suo clima sempre<br />
mite, e Fetovaia in un’insenatura protetta<br />
dal vento. Siamo nel comune di Campo<br />
nell’Elba, con una grande ricettività turistica<br />
(anche per i giovani), non a caso la<br />
vicina Marina di Campo ospita l’unico aeroporto<br />
dell’isola. Nell’entroterra le frazioni<br />
di San Piero e Sant’Ilario mostrano ancora<br />
il loro aspetto originario prima dello sviluppo<br />
turistico. In queste zone si producono<br />
degli ottimi vini fra cui l’Aleatico, pregiato<br />
vino liquoroso. Ci avviciniamo, poi, al golfo<br />
di Lacona con una spiaggia di sabbia chiarissima<br />
e bellissimi fondali ricchi di spugne<br />
e coralli. Dopo Norsi si può proseguire verso<br />
Capoliveri col nucleo storico sul Monte<br />
Calamita di origini romane e un’espansione<br />
più recente. La città fu dedicata al dio<br />
Bacco e ancora oggi i vigneti donano un<br />
ottimo vino celebrato nella caratteristica<br />
Festa dell’Uva. Il Monte Calamita, area<br />
mineralogica di grande interesse, è meta<br />
di escursioni a cavallo e ideale per la vista<br />
sulle splendide scogliere.<br />
Giungiamo, quindi, sulla parte orientale<br />
dell’isola, dove Porto Azzurro domina la<br />
costa col forte San Giacomo, al quale si<br />
accede attraverso stretti vicoli. Oggi la cittadina,<br />
che una volta era abitata da agricoltori<br />
e pescatori, è frequentata specialmente<br />
dalle imbarcazioni private dei turisti<br />
in alta stagione. Da qui si possono visitare<br />
la nota spiaggia “del Barbarossa” dalla<br />
sabbia ocra, la spiaggia “reale”, e la Valle<br />
del Monserrato, col suo santuario. La costa<br />
orientale era nota già in epoca etrusca<br />
per le sue miniere di ferro i cui giacimenti<br />
sono stati sfruttati fino all’esaurimento.<br />
A Rio nell’Elba, infatti, è possibile ancora<br />
ammirare nel museo le collezioni di minerali<br />
appartenenti agli antichi minatori. Il centro<br />
abitato d’estate si popola di eventi e rievocazioni<br />
storiche. Da questo paese in passato<br />
alcuni abitanti si spostarono sul mare,<br />
a Rio Marina, area nota per la produzione<br />
di miele di alta qualità e del tipico dolce, la<br />
schiaccia briaca.<br />
Percorrendo il lungomare più a Nord ci<br />
si avvicina al punto dal quale l’Italia dista<br />
solo 10 km, con Piombino in lontananza.<br />
Qui i paesaggi sono stupefacenti e i fondali,<br />
per chi ha la possibilità di immergersi,<br />
sono indimenticabili. E si ritorna poi verso<br />
Portoferraio, passando per il castello del<br />
Volterraio dove di nuovo le immagini della<br />
storia, fra etruschi, medioevo e incursioni<br />
piratesche, dettate dai resti e dalle fortezze,<br />
si mescolano al verde lussureggiante<br />
delle valli e alle spiagge incontaminate.
42<br />
A TU PER TU CON IL CT<br />
a cura di LUCIANA ROTA<br />
IL CICLISMO (DA PEDALARE)<br />
SECONDO DAVIDE CASSANI<br />
È stato il commentatore televisivo RAI, ex<br />
ciclista su strada e dirigente sportivo italiano,<br />
professionista dal 1982 al 1996, vinse<br />
due tappe al Giro d’Italia. Ora è impegnato<br />
tutte le settimane in radio con il programma<br />
DeeJay Training Center – su DJ – ogni<br />
domenica alle 12, per un’ora, dispensa<br />
consigli e aneddoti nel corso del programma<br />
ideato per chi “lo sport lo fa”, condotto<br />
da Linus con l’olimpionico della maratona<br />
Stefano Baldini. Un programma sponsored<br />
by Enervit.<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
8 min<br />
Davide Cassani salutato dal pubblico alla partenza di una tappa del Giro d’Italia 2014<br />
foto BETTINIPHOTO<br />
Davide Cassani non è solo il Ct della Nazionale,<br />
che nel 2015 vedrà Enervit fornitore<br />
ufficiale, è anche e soprattutto uno di noi<br />
che va in bici (e corre a piedi) per piacere e<br />
per soddisfazione personale. È aggiornato<br />
sulle tecniche di allenamento, sul ciclismo<br />
professionale e quello amatoriale, sa tutto<br />
di preparazione, strumenti, mezzi e anche<br />
integrazione sportiva. Non a caso è ambasciatore<br />
di Enervit insieme con Stefano<br />
Baldini. I due seguono strategie e metodi<br />
suggeriti in anni e anni di Ricerca dalla<br />
Equipe Enervit, che ha collezionato grandi<br />
risultati nello sport azzurro e messo a punto<br />
prodotti innovativi.<br />
Ecco un’intervista su come si affronta una<br />
granfondo secondo Davide che ci guida<br />
in questo nuovo 2015. Sarà un anno decisamente<br />
“In Bici” per passione. Per sport.<br />
«È una giornata che andrebbe dedicata<br />
al riposo, con la sola eccezione di quella<br />
che in gergo ciclistico chiamiamo ‘sgambata’,<br />
utile soprattutto se avete passato<br />
qualche ora in auto per recarvi nel luogo<br />
dell’evento.»<br />
In cosa consiste la sgambata<br />
«Si tratta di un’uscita in bicicletta che ha la<br />
funzione di un rodaggio in vista della gara.<br />
Il miglior modo per interpretarla è quello di<br />
fare un’ora su percorso ondulato, magari<br />
con una salita di un paio di km, da affrontare<br />
in progressione fino ad arrivare alla<br />
frequenza cardiaca di soglia. Il resto dell’uscita<br />
può essere condotto in agilità.»<br />
Quali consigli si sente di dare a un cicloamatore<br />
che deve partecipare ad<br />
una granfondo<br />
«Qualunque sia il suo livello di preparazione,<br />
suggerisco di studiarsi bene il percorso<br />
e di gestire lo sforzo in base a questo; pianificando<br />
i momenti di recupero ma anche<br />
dove e come assumere gli integratori.»<br />
Ci spiega meglio questo concetto<br />
«I percorsi delle granfondo sono molto diversi<br />
tra loro: spesso presentano altimetrie<br />
con dislivelli importanti. Sarà quindi utilissimo<br />
capire quanto dureranno le salite, la<br />
difficoltà delle discese, quali e quanti tratti<br />
di pianura ci sono. In base a queste informazioni<br />
possiamo pianificare dove tirare il<br />
fiato per recuperare, dove avremo la possibilità<br />
di mangiare, quanto tempo trascorrerà<br />
tra una salita e l’altra.»<br />
Informazioni preziose per arrivare al traguardo<br />
con ancora energie disponibili e<br />
Quando ha iniziato a pedalare<br />
«Il colpo di fulmine l’ho avuto all’età di 7<br />
anni, mio padre mi portò a vedere i mondiali<br />
di Ciclismo ad Imola, vinti da Vittorio Adorni.<br />
Quel giorno, nonostante la giovane età,<br />
decisi fermamente che avrei fatto il ciclista.<br />
Mio padre mi vietò di correre fino all’età di<br />
14 anni, nonostante ciò quando la gente<br />
mi chiedeva cosa avrei fatto da grande ho<br />
sempre risposto che avrei corso in bicicletta.<br />
Fu una vera e propria folgorazione.»<br />
Il Ct della nazionale Davide Cassani con Linus e Stefano Baldini<br />
Come si alimenta la settimana prima<br />
della gara<br />
«In questa settimana mi alleno meno proprio<br />
per ricaricare le batterie in vista della<br />
gara. E anche a tavola non serve esagerare:<br />
il rischio è quello di ingolfarsi. Bisogna<br />
mantenere una dieta equilibrata e varia evitando<br />
le abbuffate.»<br />
Come va gestito il giorno prima di una<br />
granfondo
Davide Cassani durante la conferenza stampa<br />
ai campionati del Mondo Ponferrada 2014<br />
43<br />
il recupero. Noi non abbiamo<br />
tutte quelle possibilità<br />
e le gare non sono<br />
così ravvicinate, ma qualche<br />
segreto possiamo<br />
rubarlo.»<br />
magari col sorriso… Detta da te sembra<br />
facile, ma per i non professionisti<br />
«Con gli strumenti oggi a disposizione di<br />
un ciclista, è facile studiare un percorso<br />
che non si è mai affrontato e, allo stesso<br />
tempo, monitorare lo sforzo durante la<br />
gara. A questo punto si potrà impostare<br />
preventivamente la nostra strategia di integrazione,<br />
adattandola al percorso; questo<br />
ci permetterà di ritardare l’esaurimento<br />
delle nostre energie.»<br />
Come va gestito l’allenamento<br />
«Io vedo tanti cicloamatori che si allenano<br />
sempre a tutta: in ogni allenamento profondono<br />
il massimo dello sforzo, non conoscono<br />
l’importanza del recupero e poi<br />
magari la domenica sono svuotati! Basta<br />
seguire alcune regole fondamentali: allenamento,<br />
recupero, riposo e alimentazione<br />
vanno gestiti con la stessa importanza,<br />
molti si concentrano solo sull’allenamento.»<br />
Per la bicicletta quali suggerimenti si<br />
sente di dare<br />
«Se si possiede già una bicicletta o si deve<br />
procedere all’acquisto, consiglio di prevedere<br />
una visita da un biomeccanico. Non<br />
esiste una posizione valida per tutti. Saranno<br />
le nostre caratteristiche fisiche a dettare<br />
la nostra posizione in sella. Anche la<br />
scelta della componentistica ci potrà<br />
essere di aiuto. Queste informazioni,<br />
considerando il tipo di attività<br />
che intenderemo fare, ci daranno<br />
la nostra posizione ottimale<br />
in bicicletta.»<br />
La famigerata crisi di fame,<br />
come si può combattere<br />
«Solo chi l’ha provata sa di cosa<br />
si tratta. Quando arriva la crisi è<br />
sempre troppo tardi: la prestazione<br />
è ormai compromessa!<br />
Anche i professionisti ogni tanto<br />
ancora ci cascano, dimenticandosi<br />
di mangiare. Oggi nel plotone con le radioline,<br />
sono i direttori sportivi che ricordano ai<br />
corridori di bere e mangiare con costanza.»<br />
E per un cicloamatore che non ha il direttore<br />
sportivo<br />
«La regola è semplice: bere un sorso di<br />
acqua o sali minerali ogni 15/20 minuti, e<br />
non lasciar mai passare più di 45/60 minuti<br />
senza mangiare. Nelle prime ore suggerisco<br />
alimenti solidi: si possono preparare le<br />
barrette aprendole prima. Nelle ultime ore<br />
di corsa è bene passare a un’integrazione<br />
liquida a base di carboidrati: si tratta di miscele<br />
di pronto utilizzo, solo chi le ha provate<br />
sa quanto siano utili in certi momenti.»<br />
Come va gestito il recupero<br />
«I professionisti che vediamo nei grandi Giri,<br />
dal primo minuto in cui scendono dalla bicicletta,<br />
compiono<br />
tutta una serie di<br />
azioni volte a<br />
velocizzare ed<br />
ottimizzare<br />
Ci fa qualche esempio<br />
«Nei primissimi minuti,<br />
entro la prima mezz’ora,<br />
integriamo con soluzioni<br />
liquide a base di carboidrati,<br />
vitamine e aminoacidi.<br />
Poi pensiamo al<br />
riposo e al recupero delle<br />
energie. Durante la doccia<br />
possiamo tonificare le<br />
gambe alternando getti di<br />
acqua fredda e calda per<br />
velocizzare l’eliminazione<br />
delle tossine dai muscoli.<br />
In una seconda fase un’alimentazione<br />
con una quota di proteine sarà utile per il<br />
recupero muscolare. Alcuni corridori integrano<br />
con proteine in polvere, magari prima<br />
di andare a dormire. Un buona dormita<br />
completa il recupero verso il prossimo<br />
allenamento.»<br />
foto BETTINIPHOTO<br />
La pratica della mountain bike ha esigenze<br />
diverse<br />
«Per chi partecipa alle granfondo in MTB,<br />
le regole sono sostanzialmente le stesse.<br />
Visto il maggior impegno nelle discese per<br />
via di percorsi più tecnici, forse è preferibile<br />
un’integrazione liquida. In questo caso,<br />
una delle due borracce potrebbe essere<br />
dedicata ai sali minerali e l’altra a una soluzione<br />
di carboidrati come i cheerpack o<br />
le maltodestrine sciolti in acqua. In questo<br />
modo se non riusciremo a mangiare le<br />
barrette, avremo comunque carboidrati<br />
disponibili.»<br />
Il Ct Davide Cassani con il campione Vincenzo Nibali<br />
durante un allenamento della nazionale<br />
foto BETTINIPHOTO
FIXED BIKE<br />
INTERAMENTE<br />
IN LEGNO<br />
BREAD&STYLE<br />
COMMERCIALIZZA<br />
LA PRIMA BICI<br />
DI LEGNO<br />
PER IL MERCATO<br />
ITALIANO<br />
Arriva in Italia la prima fixed<br />
bike realizzata interamente<br />
in legno!<br />
Design olandese, progettata<br />
da Jan Gunneweg la Bough<br />
Bike è destinata ad aprire<br />
una nuova strada e rappresenta<br />
una scelta totalmente<br />
ecosostenibile per i cultori<br />
delle due ruote a pedali.<br />
La sensazione di calore<br />
che si prova, dovuta al legno,<br />
si trasmette a tutto il corpo<br />
donando pace e tranquillità.<br />
Il comfort dovuto al legno<br />
(capace di assorbire molte<br />
più vibrazioni dei più comuni<br />
material utilizzati) vi permetterà<br />
di percorrere lunghe tratte<br />
cittadine in perfetto relax.<br />
La bough Bike è<br />
personalizzabile scegliendo tre<br />
tipologie di colore della sella<br />
e delle gomme, in più è<br />
possibile scegliere tre altezze<br />
differenti per il manubrio.<br />
Per il suo messaggio green<br />
ed ecofriendly, la wood bike<br />
Olandese ha riscontrato molto<br />
successo nelle aziende.<br />
Molti imprenditori hanno<br />
deciso, infatti, di acquistare<br />
una bici personalizzata con<br />
il loro brand (per pubblicizzare<br />
la loro etica ambientale)<br />
esponendola all’ingresso<br />
delle loro società o, in altri casi,<br />
permettendo ai loro dipendenti<br />
di utilizzarla per muoversi<br />
all’interno degli stabilimenti.<br />
Per saperne di più non esitare<br />
a contattarci, saremo lieti<br />
di rispondere a tutte le tue<br />
curiosità.<br />
www.breadandstyle.com
46<br />
GRANFONDO INTERNAZIONALE<br />
DELLE CINQUE TERRE<br />
a cura di PAOLO MEI<br />
info@inbici.net<br />
LA GRANFONDO INTERNAZIONALE DELLE CINQUE TERRE E DELLA RIVIERA SPEZZINA GIOCA D’ANTICIPO E PROPONE<br />
LA GRIGLIA DI NATALE AD UN PREZZO SCONTATO NELL’ANNO DEL TRANSITO DEL GIRO D’ITALIA SULLE PROPRIE STRADE<br />
A partire dal 15 dicembre apriranno le iscrizioni per la La partenza di una precedente edizione della Granfondo Internazionale Cinque Terre<br />
ventunesima edizione della Granfondo ligure: prezzo<br />
foto PLAYFULL NIKON<br />
specialissimo di soli 30 euro per coloro che aderiranno<br />
alla Griglia di Natale, grazie alla quale si potrà ottenere la<br />
partenza in prima griglia.<br />
L’inverno a Deiva Marina è ormai alle porte ma lo staff organizzativo<br />
della Granfondo delle Cinque Terre e della Riviera<br />
Spezzina, coordinato da Massimo Nunziati e Franco<br />
Belloglio è al lavoro incessantemente con l’obiettivo di<br />
rilanciare, giocando d’anticipo, il loro appuntamento per<br />
il 2015.<br />
L’ormai classica Granfondo delle Cinque Terre, in programma<br />
il prossimo 13 settembre, arriverà al termine di<br />
un fine settimana dedicato al ciclismo con la possibilità di<br />
usufruire a prezzo agevolato della “Griglia di Natale”, al costo<br />
di soli 30 euro. Le iscrizioni apriranno il 15 dicembre<br />
prossimo e sino al 31dicembre 2014 sarà possibile ottenere<br />
la prima griglia per l’ormai classica corsa di settembre.<br />
A partire dal 1 gennaio 2015 il costo dell’iscrizione sarà<br />
di 35 euro sino alle ore 24 di giovedi 10 settembre 2015.<br />
Oltre questa data e sino a sabato 12 settembre la quota<br />
sarà di 45 euro.<br />
La partenza del Giro d’Italia del 2015 proprio dalla Liguria ha certamente<br />
motivato il comitato organizzatore, visto che una delle<br />
primissime tappe della corsa rosa transiterà proprio sul percorso<br />
della creatura del duo Nunziati-Belloglio. Alla luce di questa scelta<br />
di RCS e in onore del Giro, la salita da Levanto al Passo Termine<br />
diventerà cronoscalata: una gara nella gara che consentirà al<br />
vincitore di vincere il memorial Luigi Visini, indimenticata figura del<br />
comitato organizzatore.<br />
Le distanze di gara saranno di 89 km per la medio fondo e circa<br />
160 km per la granfondo.<br />
Le novità per l’edizione numero ventuno non sono finite: il comitato<br />
organizzatore ha deciso infatti di spostare la location delle<br />
iscrizioni (che sino all’edizione 2014 era a circa 1,5 km di distanza<br />
dalla zona di partenza/arrivo) portandola nel lungomare, al fine<br />
di avvicinare tutti gli appassionati e gli accompagnatori nel cuore<br />
della corsa già nei giorni precedenti.<br />
Le eccellenze culinarie delle Cinque Terre, quali il pesce ed il<br />
miele saranno al centro della scena e faranno parte integrante<br />
dell’edizione 2015, attraverso la quale sarà possibile degustare<br />
le prelibatezze liguri.<br />
Confermato l’appuntamento del venerdì 11 settembre con l’elezione<br />
di Miss Granfondo, sul lungomare di Deiva Marina, evento<br />
che negli ultimi due anni ha avvicinato un grande pubblico nella<br />
location di partenza, mentre sabato 12 ci sarà la gimkana per i<br />
più piccoli.<br />
La Granfondo delle Cinque Terre sarà ancora una volta prova unica<br />
di Coppa del Mondo ACSI e la gara farà parte del Circuito Costa<br />
Ligure, del Circuito Dalzero e del Circuito Unesco Cycling Tour.<br />
Per rimanere aggiornati sull’evento, il sito internet è www.granfondo5terre.com,<br />
oltre alla pagina Facebook attraverso la quale sarà<br />
possibile scoprire passo dopo passo tutte le novità del 2015.
48<br />
GRANFONDO FI’ZI:K<br />
a cura di NEWSPOWER<br />
pressoffice@newspower.it<br />
MAROSTICA E FI’ZI:K A BRACCETTO<br />
NEL SEGNO DELLA PASSIONE PER IL CICLISMO<br />
A Marostica la passione per il ciclismo è di<br />
casa e in primavera viene consacrata dalla<br />
Granfondo fi’zi:k, una gara che nel giro di un<br />
lustro si è conquistata un posto di primo piano<br />
nel panorama ciclofondistico nazionale<br />
ma non solo, vista la crescente presenza di<br />
ciclisti stranieri. La cittadina medievale vicentina,<br />
tradizionalmente molto legata al mondo<br />
delle due ruote, ogni anno celebra il ciclismo<br />
e i suoi appassionati alla GF fi’zi:k, che anche<br />
il prossimo anno propone un doppio<br />
appuntamento: la Krono fi’zi:k-La Rosina a<br />
marzo e la prova in linea in calendario domenica<br />
26 aprile. La scorsa stagione, infatti,<br />
gli organizzatori hanno voluto affiancare<br />
alla granfondo una cronoscalata all’ascesa<br />
simbolo di Marostica, la salita della Rosina.<br />
La Krono unisce quindi due luoghi che, per<br />
ragioni diverse, hanno fatto la storia di Marostica<br />
come Piazza degli Scacchi e la famosa<br />
erta, divenuta nel corso degli anni un vero<br />
e proprio punto di riferimento per cicloamatori<br />
e pro, tanto che l’indimenticato Alfredo<br />
Martini spesso soleva complimentarsi con<br />
gli appassionati vicentini che portarono alla<br />
ribalta la Rosina: «Avete reso una salita di<br />
2 km famosa come lo Stelvio e le grandi<br />
salite del ciclismo». La Krono, lunga circa 5<br />
km, sarà un vero e proprio prologo in vista<br />
della prova in linea, dato che i primi classificati<br />
nella cronometro avranno poi diritto ad<br />
un posto a ridosso dei migliori nella Griglia<br />
delle Regine del main event del 26 aprile.<br />
Il 2015 della Granfondo fi’zi:k riserva parecchie<br />
novità agli appassionati, a partire dai<br />
percorsi che da due diventano tre: il numero<br />
perfetto per andare incontro alle esigenze<br />
sia degli agonisti e dei più allenati, sia di coloro<br />
che a inizio stagione non hanno ancora<br />
tanti chilometri nelle gambe o di chi vuole<br />
approcciarsi per la prima volta al mondo<br />
delle granfondo. Tutte e tre le proposte della<br />
Granfondo fi’zi:k, con partenza e arrivo nel<br />
cuore di Marostica, permetteranno agli appassionati<br />
di godersi gli splendidi paesaggi<br />
primaverili sulle colline attorno a Marostica<br />
e, nel caso dei due itinerari più lunghi, le salite<br />
dell’Altopiano di Asiago, come sempre<br />
decisive per gli esiti della corsa. Scendendo<br />
un po’ più nel particolare, il percorso corto<br />
misura circa 80 km, mentre il medio ed il<br />
lungo si attestano rispettivamente sui 110<br />
e 165 km. Tutti e tre i tracciati presentano<br />
nelle fasi iniziali la salita di Salcedo, dopodiché<br />
il “corto” proseguirà verso Lusiana per<br />
poi ridiscendere verso Marostica, mentre gli<br />
altri due itinerari si snoderanno sulle strade<br />
dell’Altopiano di Asiago con le salite di Castelletto<br />
di Rotzo, della Verenetta e, per gli<br />
stakanovisti del lungo, Monte Corno, prima<br />
della picchiata finale verso il traguardo.<br />
Le iscrizioni alla Granfondo fi’zi:k sono in<br />
foto NEWSPOWER<br />
piena corsa e sul sito ufficiale della manifestazione<br />
si possono trovare tutti i dettagli<br />
sull’evento. I vantaggi per chi si iscrive fin da<br />
subito sono tanti: per il 2015, infatti, gli organizzatori<br />
dell’ASD B-Sport e di Studio RX<br />
hanno deciso di abbassare i costi e, fino al<br />
31 dicembre, è possibile strappare un posto<br />
in griglia a soli 26 € per gli uomini e 20<br />
€ per le donne ottenendo un avanzamento<br />
di griglia, sempre molto comodo in sede di<br />
partenza. Le ladies, inoltre, avranno un prezzo<br />
agevolato anche nelle successive finestre<br />
d’iscrizioni, mentre per gli stranieri quota<br />
bloccata a 10 €.<br />
La Granfondo fi’zi:k è la seconda tappa<br />
dell’apprezzato Alé Challenge ed apre anche<br />
il neonato circuito Maglia Nera By Pinarello,<br />
oltre ad essere prova valida per il Campionato<br />
Nazionale e Provinciale ACSI Vicenza.<br />
La gara del 26 aprile nella prossima stagione<br />
sarà anche gemellata con la Granfondo<br />
Città di Asolo, che proprio come Marostica<br />
è una delle città murate più famose del Veneto:<br />
i partecipanti alla GF fi’zi:k (iscritti singoli<br />
o abbonati) potranno prendere parte alla<br />
Granfondo Città di Asolo al costo promozionale<br />
di 15 €. Insomma, dopo aver rimesso<br />
la bici in garage con l’arrivo dell’inverno vale<br />
la pena assicurarsi un posto in prima fila alla<br />
Granfondo fi’zi:k 2015.<br />
Info: www.granfondofizik.it<br />
La partenza dell’edizione 2014<br />
foto NEWSPOWER
foto BETTINIPHOTO
2014 UEC ELITE TRACK EUROPEAN CHAMPIONSHIPS,<br />
BAIE-MAHAULT (GUADELOUPE- FRANCIA)
52<br />
a cura di IADER FABBRI<br />
IL COACH<br />
info@inbici.net<br />
LE PROPRIETÀ<br />
DELLE BACCHE DI AÇAI<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
5 min<br />
LA LORO STORIA COMMERCIALE INIZIA NEGLI ANNI ’70 IN BRASILE.<br />
POSSIEDONO DAVVERO UNA GRANDE VARIETÀ DI VALORI NUTRIZIONALI<br />
OPPURE LE PROPRIETÀ SONO ESASPERATE PER RAGIONI DI MARKETING<br />
L’<br />
può raggiungere un’altezza di circa 25<br />
L’Açai (si pronuncia assaì) è il frutto<br />
dell’açaizero, una palma fruttifera della famiglia<br />
dell’Euterpe Oleracea, che cresce<br />
spontaneamente nella zona nord della foresta<br />
amazzonica, in terreno fertile laddove<br />
l’acqua è più abbondante. Questa palma<br />
metri, cresce solo in alcuni stati del Brasile,<br />
nel nord ed in particolare negli stati del<br />
Parà e del Amapà.<br />
CARATTERISTICHE<br />
DEL FRUTTO DI AÇAI<br />
Il frutto matura fra luglio e dicembre ed è<br />
una grossa bacca color porpora scuro, di<br />
forma sferica, del peso medio di un grammo<br />
e il cui nocciolo occupa quasi l’80%<br />
del frutto. La polpa ha una consistenza<br />
granulosa. Le bacche di açaì pendono<br />
dai rami delle palme e tradizionalmente<br />
si raccolgono a mano: gli uomini della<br />
tribù si arrampicano sull’albero e tagliano<br />
i rami nella parte superiore della pianta.<br />
Ma le proprietà naturali dell’açai restano<br />
attive solo per 24 ore dopo la raccolta:<br />
le bacche devono dunque essere caricate<br />
in ceste e trasportate subito dopo il<br />
loro raccolto, durante la notte, in maniera<br />
che i mercati di Belem abbiano i prodotti<br />
la mattina seguente. Ogni palma di açaì<br />
produce circa 20 kg di frutti all’anno ed il<br />
succo prodotto da questi frutti è diventato<br />
il prodotto economicamente più importante<br />
dopo il legno. Belem, in Brasile, impiega<br />
più di 30.000 persone nella<br />
produzione, raccolta e<br />
vendita dell’Açai. Per centinaia di anni le<br />
bacche di Açai sono state un alimento tradizionale<br />
dei popoli indigeni del Rio degli<br />
Amazzoni, tanto da diventare parte della<br />
loro tradizione folkloristica, trovando strada<br />
nella leggenda così come nella tradizione<br />
culinaria. Anche se crescono in terreni<br />
che distano migliaia di chilometri da Rio de<br />
Janeiro, è stato proprio qui che le bacche<br />
hanno guadagnato per prima la loro fama<br />
di super alimento e la stima di migliaia di<br />
persone. Le bacche di Açai vengono portate<br />
in città negli anni ’70-80 dai brasiliani<br />
del nord trasferiti a Rio. Le Bacche di Açai<br />
hanno iniziato ad essere largamente consumate<br />
dai cariocas (abitanti nativi di Rio)<br />
come fonte naturale di energia quotidiana.<br />
I media di tutto il mondo ne parlano già<br />
da qualche tempo, sostenendo che nonostante<br />
le piccole dimensioni, le bacche di<br />
Açai hanno un’enorme varietà di valori nutrizionali<br />
come pochi altri frutti al mondo e<br />
visto la grande risonanza che è stata data<br />
alle eccezionali proprietà di questo frutto<br />
e le conseguenti grandi richieste del mercato,<br />
le coltivazioni si sono estese anche<br />
in molte regioni del Sudamerica. Si consumano<br />
sotto forma di barrette, di perle,<br />
capsule, succhi o bevande. Si producono<br />
anche preparati cosmetici. Tutto ciò ha fatto<br />
sì che il mondo dell’integrazione le proponesse<br />
come una specie di superfrutto<br />
utile in varie situazioni (secondo alcuni funzionerebbe<br />
infatti oltre che come antiossidante,<br />
anche come energizzante, come<br />
coadiuvante per il<br />
dimagrimento,<br />
come ipocolesterolemizzante,<br />
per<br />
la prevenzione e il<br />
contrasto del cancro<br />
e delle malattie<br />
su base infiammatoria,<br />
Chi è IADER FABBRI<br />
Classe ’78, dalla sua esperienza<br />
di atleta, matura la voglia<br />
di approfondire le proprie conoscenze,<br />
passando dall’insegnamento di varie<br />
discipline a trainer in molti eventi<br />
per aziende sportive, lavorando come<br />
mental coach e preparatore atletico.<br />
Finiti gli studi da dietista si laurea<br />
presso la facoltà di Scienze<br />
del Farmaco dell’Università degli Studi<br />
di Camerino in Scienze e Tecnologie<br />
del Fitness e dei prodotti della salute.<br />
Partecipa come relatore a congressi<br />
e conferenze e offre consulenze<br />
ad aziende di integrazione alimentare<br />
e a varie società sportive.<br />
Iader è Consulente in ambito<br />
Nutrizionale per tutte le nazionali<br />
di Ciclismo della Federazione<br />
Ciclistica Italiana, Strada, MTB e<br />
BMX. È preparatore del Team Gresini<br />
Racing di Motomondiale e membro<br />
dell’equipe medico-scientifica<br />
della Nazionale Italiana di Football<br />
Americano. Oggi esercita la sua<br />
attività di professionista presso il suo<br />
Poliambulatorio “FIT” a Faenza.<br />
autoimmune ed allergica, come protezione<br />
dal colesterolo in eccesso e dalle malattie<br />
cardiovascolari e tanto altro).<br />
MA QUANTO C’È DI VERO<br />
Dal Dipartimento di Scienze degli Alimenti<br />
e Nutrizione Umana dell’Università della<br />
Florida (USA), l’Açai è riconosciuto come<br />
un alimento interessante per l’utilizzo in<br />
prodotti nutraceutici grazie alle numerose<br />
proprietà funzionali che possiede. Ma<br />
vediamo di analizzare i reali benefici che<br />
possiede la bacca di Açai e ciò che invece<br />
è da ridimensionare, perché esasperato a<br />
causa di semplici fini pubblicitari e di marketing.<br />
Se si considerano i valori nutrizionali,<br />
si può apprezzare l’alto contenuto in
53<br />
una probabile azione antitumorale, antiinfiammatoria<br />
e di fludificazione del sangue,<br />
ma in concentrazioni molto basse, mentre<br />
è buono il contenuto proteico e lipidico,<br />
con prevalenza di acidi grassi monoinsaturi<br />
(acido oleico – 54% c.a.) e discrete<br />
percentuali di polinsaturi (principalmente<br />
acido linoleico 12,5% c.a.) e di uno degli<br />
acidi grassi più aterogeni, l’acido palmitico<br />
(26,7% c.a.). Si può concludere che prima<br />
di decantare come eccezionali e portentose<br />
le qualità di questo frutto, la prudenza è<br />
d’obbligo: gli attuali studi scientifici che riguardano<br />
l’Açai lo classificano sicuramente<br />
come un ottimo antiossidante, ma altri<br />
frutti più comuni e più facilmente reperibili<br />
hanno altrettante e ugualmente ottime caratteristiche<br />
in tal senso. Il suo consumo<br />
è certamente da raccomandare, ma senza<br />
esasperarne virtù e decantare proprietà<br />
inesistenti.<br />
antocianine – antiossidanti tipici della frutta<br />
con tonalità rosso scure, blu e nere,<br />
come uva e mirtillo – che hanno un effetto<br />
protettivo sul micro e macrocircolo (utili<br />
in presenza di fragilità capillare e relative<br />
manifestazioni). Proprio come nell’uva,<br />
le antocianidine, i relativi glicosidi e gli altri<br />
polifenoli, si concentrano nella buccia,<br />
raggiungendo concentrazioni superiori a<br />
quelle dei frutti di bosco. Ma, in ogni caso,<br />
il potere antiossidante complessivo è paragonabile<br />
a quello di altri frutti noti da tempo<br />
per le stesse proprietà, tanto che per uno<br />
studio americano del 2008, il valore antiossidante<br />
del succo di Açai risulta inferiore a<br />
quello del succo di melograno, del vino rosso,<br />
del mirtillo, anche se superiore a quello<br />
dei succhi di arancia, mela e del tè freddo.<br />
Le bacche di Açai possiedono discrete,<br />
ma non certo eccezionali, percentuali di<br />
calcio, ferro e vitamine A e C, oltre che una<br />
massiccia presenza di fibre e fitosteroli.<br />
È presente il Resveratrolo, un fenolo non<br />
flavonoide contenuto principalmente nella<br />
buccia dell’acino d’uva, a cui è attribuita
54<br />
SICUREZZA IN GARA<br />
a cura di GIANLUCA BARBIERI<br />
PIANO SANITARIO:<br />
UN SERVIZIO OBBLIGATORIO CHE NON DEV’ESSERE SOTTOVALUTATO<br />
gianlucabarbieri.inbici@gmail.com<br />
PROFONDA È LA DIFFERENZA TRA PIANO SANITARIO PER GARE SU STRADA E PER MOUNTAIN BIKE: VEDIAMO PERCHÉ<br />
CChi ha l’opportunità di seguire in toto il<br />
mondo del ciclismo, potrà aver notato la<br />
differenza che c’è tra la preparazione di una<br />
gara su strada ed una di mountain bike.<br />
In questo numero parliamo di un segmento<br />
della corsa che molto spesso viene gestito<br />
con superficialità o magari lasciato al caso,<br />
da parte dell’organizzatore, che questa<br />
materia dovrebbe conoscerla a memoria<br />
a tutela anche dei propri interessi: il “piano<br />
sanitario”.<br />
Prendiamo spunto da alcuni fatti successi in<br />
diverse granfondo per fare una riflessione su<br />
cosa è accaduto e come si dovrebbe intervenire<br />
per evitare spiacevoli inconvenienti.<br />
Parliamo in particolare di un caso accaduto<br />
ad un biker che durante una granfondo<br />
di MTB è caduto rompendosi il femore: inizialmente<br />
la prognosi sembrava ben più<br />
importante. L’ambulanza ha ritardato l’intervento<br />
perché, a detta dei sanitari, non era<br />
del posto e non conosceva bene la zona<br />
d’intervento; a detta poi dei responsabili del<br />
servizio, la stessa ambulanza ha ritardato rispetto<br />
l’orario di ritrovo con i responsabili di<br />
percorso, dove questi smistavano le varie<br />
squadre di controllo e soccorso sul percorso.<br />
Le riflessioni che vogliamo portare ai nostri<br />
lettori sono le seguenti:<br />
• rimarcare da parte dell’organizzatore la<br />
puntualità di tutto il personale rispetto<br />
l’orario di ritrovo: un eventuale ritardo anche<br />
di una sola squadra crea scompiglio;<br />
• nella mountain bike la conoscenza dei<br />
percorsi di gara diventa determinante a<br />
differenza delle gare su strada, poiché<br />
l’ambulanza nel secondo caso segue la<br />
corsa, nel primo deve cercare il punto<br />
d’incidente;<br />
• se alcune squadre di soccorso non<br />
conoscono il territorio perché a supporto,<br />
devono essere formate squadre<br />
miste, cioè con almeno un addetto che<br />
conosca bene i sentieri ed i luoghi; nel<br />
caso i gruppi di soccorso non conoscano<br />
il territorio, va fatta per tempo<br />
formazione;<br />
• nel caso di trasporto dell’infortunato, attraverso<br />
elisoccorso, almeno un sanitario<br />
(medico) deve accompagnare il ferito al<br />
punto d’incontro per verificarne sempre<br />
la stabilità (anche solo per tenergli la<br />
mano);<br />
• mettere in contatto per tempo il medico<br />
di gara con i gruppi di volontari, per predisporre<br />
a tempo debito, le modalità di<br />
soccorso ed il materiale in dotazione ai<br />
mezzi di soccorso;<br />
• importantissimo il servizio radio dedicato<br />
all’apparato sanitario e collegato al Direttore<br />
di Corsa.<br />
Queste sono solo alcune considerazioni<br />
legate al piano sanitario: ovviamente è una<br />
materia vasta e le possibilità per addentrarsi<br />
in modo specifico sono molte.<br />
L’importante è ricordarsi che partire con<br />
l’organizzazione di una gara, avendo un<br />
piano sanitario ben curato, significa essere<br />
già a metà dell’opera.
foto BETTINIPHOTO<br />
ELITE TRACK EUROPEAN CHAMPIONSHIPS<br />
2014 GUADELOUPE – FRANCIA
56<br />
RIDE FOR LIFE 2014<br />
a cura di PAOLO MEI<br />
Volata al fotofinish tra Sonny Colbrelli, Alessandro Malguti e Pippo Pozzato<br />
info@inbici.net<br />
DUE MAGNIFICHE GIORNATE PER UNA NOBILE CAUSA!<br />
QQuello che vi raccontiamo su INBICI è solo<br />
una sintesi di due giornate memorabili, nei<br />
giorni 15 e 16 novembre 2014. Ride for<br />
Life, tre paroline per un grande, ambizioso<br />
obiettivo: raccogliere i fondi per la cura<br />
delle lesioni spinali. Un fine nobile, da raggiungere<br />
con dei mezzi molto particolari:<br />
i campioni. Nato grazie all’unione di due<br />
associazioni, la Riders 4 Riders e la Marina<br />
Romoli Onlus ben 5 anni fa, questo evento<br />
richiama un ottimo numero di personaggi<br />
dello sport e non solo.<br />
Per la seconda volta consecutiva questa<br />
iniziativa lodevole si è svolta in provincia<br />
di Pavia, nella pista “South Milano” di Ottobiano.<br />
Una sorta di oasi ideale per gli<br />
appassionati dei motori, la location (i cui<br />
proprietari sono Luca e Roberto Gualini)<br />
ha dimostrato di essere molto versatile e<br />
accogliente.<br />
Nella pista pavese è possibile cimentarsi in<br />
gare di Kart, di scooter, di Super Motard, di<br />
Cross, Minicross e, per l’occasione, anche<br />
di ciclismo.<br />
Due le giornate di “gara”, anche se il termine<br />
“gara” non descrive alla perfezione<br />
quello che è l’intento, che ha visto da una<br />
parte i ciclisti, gli amici di Marina Romoli<br />
(che dal 2010 è costretta a vivere su una<br />
sedia a rotelle a causa di un incidente in<br />
allenamento in bici), presidente della Marina<br />
Romoli Onlus e Loredana Longo (la vice<br />
Il gruppo di Ride for Life<br />
presidente); dall’altra i “cugini” motociclisti,<br />
sotto la regia di Dante Badiali.<br />
Il sabato è stato condizionato da un vero<br />
e proprio nubifragio che non ha risparmiato<br />
la pista di Ottobiano. Ciò nonostante,<br />
i duathleti si sono sfidati, sotto la pioggia<br />
battente dando spettacolo. Poche ore più<br />
tardi è stata la volta dei ciclisti amatori che<br />
si sono sfidati su una gara “tipo pista” nella<br />
pista dei Kart, con l’organizzazione del<br />
Team Loda Millennium, di Nicola Loda, ex<br />
pro bresciano.<br />
La serata è stata memorabile, con cena e<br />
intervento sul palco di campioni di tantissimi<br />
sport, a partire dai ciclisti con Filippo<br />
Pozzato, Luca Paolini, il campione italiano<br />
Downhill Elite Alan Beggin, Giacomo Nizzolo,<br />
Matteo Pelucchi, Manuel Quinziato<br />
(fresco campione del mondo nella cronosquadre<br />
di Ponferrada), Niccolò Bonifazio.<br />
I motociclisti erano presenti con Marco<br />
Melandri, Andrea Dovizioso, Loris Capirossi,<br />
Carlos Checa, Alex Salvini, Alessandro<br />
Lupino. I triathleti erano presenti con Alessandro<br />
Fabian, Daniel Hofer, l’italo argentino<br />
Fontana e Charlotte Bonin. Presenti<br />
anche il campione olimpico di Atene 2004<br />
alla sbarra Igor Cassina e il recordman di<br />
velocità sugli sci Ivan Origone.<br />
La domenica grandi esibizioni con la gara<br />
di Pit Bike e Motocross, con dominio di<br />
Max Verderosa, Andrea Dovizioso e David<br />
Philippaerts. Alla gara ha partecipato anche<br />
il bronzo olimpico della MTB Marco<br />
Aurelio Fontana.<br />
Poco dopo a dominare la scena sono stati<br />
i professionisti del ciclismo, dove a prevalere<br />
è stato Sonny Colbrelli, davanti a<br />
Matthias Brandle e Francesco Lasca, che<br />
hanno anticipato lo spettacolo del Motocross<br />
Freestyle.<br />
Al pomeriggio, il momento clou: il trofeo<br />
Antonelli, la staffetta in bici a squadre. Le<br />
squadre erano quasi interamente composte<br />
rispettivamente da un ciclista e da<br />
un motociclista. Vittoria di Sonny Colbrelli<br />
in coppia col campione di MXGP Davide<br />
Guarnieri. Secondi, i due ciclisti Simone<br />
Ponzi e Alessandro Malguti. Terzi Pippo<br />
Pozzato e Macho Melandri. Alla gara ha<br />
partecipato anche Adriano Malori e Andrea<br />
Guardini giunti a Ottobiano solo di domenica,<br />
cosi come il nuotatore Filippo Magnini,<br />
altra star della manifestazione.<br />
La giornata si è conclusa con la kermesse<br />
dei go kart, che ha visto al via, tra gli altri il<br />
pilota Ferrari Federico Leo, l’ex professionista<br />
Claudio Chiappucci e il commentatore<br />
della Superbike Guido Meda.<br />
Il ricavato della manifestazione è stato interamente<br />
devoluto, in collaborazione con<br />
la fondazione Wings For Life, alle ricerche<br />
del professor Gregoire Courtine l’EPFL di<br />
Losanna, in Svizzera.
PRIMA<br />
DURANTE<br />
DOPO<br />
OGNI ALLENAMENTO E OGNI GARA<br />
Prima<br />
Durante<br />
Dopo<br />
Official partner<br />
Sport nutrition partner<br />
www.enervitsport.com
58<br />
Silvia Bertocco<br />
«Per me è un onore essere presidente, ma<br />
anche un impegno consistente. Ho la fortuna<br />
di avere l’appoggio di tutta la squadra.<br />
Così ogni tanto nasce una nuova idea,<br />
e subito di me pensano… chissà cosa starà<br />
architettando questa volta…poi però ci<br />
mettiamo al lavoro ed in genere traduciamo<br />
in realtà quanto prima avevamo solo<br />
immaginato. Siamo una squadra che non<br />
solo partecipa, ma sa anche organizzare,<br />
ha voglia di farlo.»<br />
Tra idee e progetti, ecco affiorare tutto lo<br />
slancio necessario per dare vita al Campionato<br />
Europeo di Ciclocross, il prossimo<br />
18 gennaio a Borgosesia, località Bettole<br />
Sesia (VC).<br />
«Uno sforzo importante. Ci attendiamo la<br />
presenza di molti corridori, anche dagli stati<br />
limitrofi. Abbiamo iniziato la preparazione<br />
all’evento già diversi mesi fa; abbiamo ottenuto<br />
il patrocinio del Comune di Borgosesia,<br />
numerose convenzioni e l’appoggio<br />
fattivo di diverse aziende che hanno accettato<br />
di essere sponsor dell’evento. Per noi<br />
è un punto di partenza.»<br />
Lo sforzo “importante”, come lo definisce<br />
Silvia, lo si potrà constatare anche al momento<br />
delle premiazioni.<br />
«Sì! Tutti i primi classificati riceveranno una<br />
medaglia d’oro. Non è cosa che si vede<br />
tutti i giorni.»<br />
Donna In... Bici<br />
Torniamo alla giornata del 18 gennaio<br />
2015.<br />
a cura di ROBERTO FEROLI<br />
SILVIA BERTOCCO, UN VULCANO DI IDEE<br />
IN ROSA, DAI CAMPIONATI EUROPEI<br />
DI CICLOCROSS ALLO SCAMBIO DI RICETTE<br />
«IN BICI NON SACRIFICO LA MIA FEMMINILITÀ!».<br />
SILVIA BERTOCCO SI RACCONTA COME DONNA,<br />
MADRE E PRESIDENTE DI UNA SOCIETÀ<br />
DI 30 UOMINI E 4 RAGAZZE<br />
«Siamo una società che è sul campo da<br />
oltre 30 anni. Personalmente, sono presidente<br />
per la prima volta da questo 2014.<br />
30 corridori, tutti amatori, con 3 donne che<br />
stanno per diventare 4. Siamo nati come<br />
crossisti, una delle squadre più numerose in<br />
assoluto, ma abbiamo anche chi va su MTB<br />
e strada, io per prima. Cerchiamo di occupare<br />
tutte le specialità in tutte le categorie.»<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
6 min<br />
Presentazione fugace ma efficace di Silvia<br />
Bertocco, presidente del Velo Club Valsesia,<br />
in provincia di Vercelli. La nostra donna<br />
INBICI di dicembre ha il piglio di chi dirige<br />
una squadra, mescolando buone idee,<br />
tanta concretezza, ed un sorriso che ingentilisce<br />
anche i progetti che a prima vista<br />
possano apparire più complessi.
La concentrazione di Silvia (al centro) durante una gara<br />
59<br />
«Il percorso sarà tracciato da un nostro<br />
collaboratore, uno dei massimi<br />
esponenti italiani di questo sport; in<br />
genere disegniamo percorsi sempre<br />
molto tecnici, è una delle nostre caratteristiche.<br />
Per l’occasione aggiungeremo<br />
anche una tribuna, ed una pedana come<br />
ostacolo. Utilizzeremo il parco cinofilo di<br />
Bettola, che è già stato usato per altri appuntamenti<br />
sia nazionali che internazionali;<br />
credo che questo aspetto giocherà a nostro<br />
favore.»<br />
Iscrizioni aperte, quindi. Ora però andiamo<br />
ad indagare come Silvia Bertocco, moglie,<br />
madre e presidente, gestisce il proprio<br />
tempo. Come riesce, in sostanza, a far<br />
quadrare il cerchio delle tante iniziative e<br />
della quotidianità.<br />
vedo che i miei ragazzi sono sempre pronti.<br />
Quando confesso loro di avere in mente<br />
di fare una cosa, mi appoggiano sempre,<br />
e questo è un grande aiuto, Insomma, pian<br />
piano, e col buon senso, si va avanti e si<br />
cerca di far conciliare tutti gli impegni. Della<br />
presidentessa, del marito, di mia figlia,<br />
senza dimenticare il nostro cane.»<br />
Come sempre, diamo anche una sbirciatina<br />
al ciclismo femminile più in generale…<br />
«In generale mi pare che la presenza femminile<br />
in questo ambiente sia veramente<br />
limitata. Poche a correre,<br />
ed una sola altra presidente<br />
che io conosca,<br />
in provincia di Varese,<br />
Alessia Della Valle degli<br />
Scorpioni. Per quel che riguarda<br />
il ciclocross, vedo<br />
una decina di ragazze su<br />
ogni linea di partenza, e<br />
questo mi conforta. L’ambiente<br />
è buono e l’agonismo<br />
è di quello sano, del<br />
tipo che dopo aver dato<br />
il massimo in gara ci si<br />
scambiano le ricette ed i<br />
segreti in cucina!»<br />
Silvia perché consigliare<br />
la bici ad una ragazza<br />
«Io innanzitutto poso dire<br />
che la bici regala molte<br />
soddisfazioni. Come mi è<br />
stato insegnato, pedalare<br />
è una sfida prima di tutti<br />
con se stessi, e solo poi<br />
con gli altri. È un continuo<br />
superarsi, arrivare ad una<br />
meta e spostarla sempre un po’ più avanti.<br />
Ma alla fine sei tu, e se non arrivi, riprovi<br />
la volta dopo. È poi chiaro che per essere<br />
un minimo competitivo devi essere pronta<br />
a qualche sacrificio, anche solo per il fatto<br />
che per allenarsi serve tempo. Ma non<br />
sacrifico la mia femminilità! Anzi, anche in<br />
questo ambiente si può esprimere se stesse,<br />
senza risultare mascoline o fuori luogo.<br />
E poi succede anche che a volte riusciamo<br />
a mettere la ruota davanti a qualche ometto,<br />
il che è sempre una bella soddisfazione.<br />
Ci sono da raccogliere anche tante soddisfazioni<br />
a livello fisico ed atletico.»<br />
«Intanto, specifichiamo<br />
che siamo una famiglia<br />
di corridori; quindi ci<br />
dividiamo i vari compiti.<br />
E comprendiamo<br />
se anche una volta il<br />
pavimento non è pulito<br />
come vorremmo,<br />
significa che qualcuno<br />
è andato ad allenarsi,<br />
perché magari fuori c’è<br />
una imperdibile giornata<br />
di sole. Diciamo che se<br />
la famiglia comprende,<br />
allora va bene così. Poi,<br />
certo, siamo sempre di<br />
corsa. Ed esiste anche<br />
una responsabilità in<br />
più come presidente<br />
della società. Alla fine,<br />
sono grandi soddisfazioni;<br />
come presidente<br />
Silvia Bertocco premiata con la maglia di campione regionale piemontese della montagna
60<br />
CHARLY GAUL, EDIZIONE NUMERO 10!<br />
a cura di NEWSPOWER<br />
pressoffice@newspower.it<br />
PRIMA DI TORNARE SUL MONTE BONDONE, DOMENICA 19 LUGLIO,<br />
LA TRADIZIONALE CRONOMETRO NELLA VALLE DEI LAGHI<br />
foto NEWSPOWER<br />
MANIFESTAZIONE CHE TAGLIA UN TRAGUARDO IMPORTANTE, E LO CELEBRA ANCHE CON<br />
LA CICLOSTORICA ED IL SUO PERCORSO DISEGNATO DA FRANCESCO MOSER. BICICLETTA<br />
SÌ, MA INSIEME A QUALCHE GIORNO DI RIPOSO NELLO SPLENDIDO TRENTINO… PERCHÉ NO<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
5 min<br />
CCon il numero 10 salta in sella La Leggendaria Charly Gaul. Proprio<br />
così, il 2015 è l’anno della decima edizione della popolare<br />
granfondo trentina, che nella sua denominazione per esteso ci<br />
ricorda come i due fulcri siano la città di Trento e la montagna che<br />
la domina, il Monte Bondone. “La Leggendaria Charly Gaul Trento<br />
Monte Bondone” è pronta a tornare dal 17 al 19 luglio prossimi e<br />
la proposta è di quelle imperdibili per gli appassionati di bicicletta,<br />
di grandi sfide, di natura e di luoghi mitici delle due ruote.<br />
Prima giornata dedicata ai velocisti, a chi sulla bicicletta ricerca<br />
il brivido e l’adrenalina, che di certo troverà nella prova a cronometro<br />
in Valle dei Laghi lungo un suggestivo tracciato di 24 km<br />
a “bordo laghi” e tra antichi borghi e coltivazioni di viti e frutteti.<br />
Domenica 19 luglio saranno invece i granfondisti e gli amanti della<br />
salita a… salire in cattedra per la gara regina della settimana.<br />
Sui tracciati Granfondo e Mediofondo si raccoglieranno centinaia<br />
La partenza dell’edizione 2014<br />
foto NEWSPOWER<br />
di ciclisti, inclusi alcuni volti noti del pianeta bici che ogni anno<br />
onorano l’evento di Trento, e tra la Città del Concilio – sede di<br />
partenza dal “salotto” di Piazza Duomo – i vicini centri di Gardolo<br />
e Lavis e la Val di Cembra, dove ha sede un primo GPM, se ne<br />
vedranno già delle belle. Al ritorno a Trento, i mediofondisti imboccheranno<br />
la mitica Salita Charly Gaul verso la cima del Monte<br />
Bondone da raggiungere dopo 57 km complessivi di gara, mentre<br />
coloro che avranno scelto la variante più impegnativa di 141 km<br />
si allungheranno ancora attraverso la Valle dell’Adige e saliranno<br />
il Monte Bondone una prima volta dal versante di Garniga Terme<br />
per poi scendere a tutta verso la Valle dei Laghi e Toblino con il<br />
suo romantico castello. Rimarrà poi da affrontare l’ultima fatica<br />
sul Monte Bondone dalla strada di Sopramonte e Candriai, per<br />
giungere infine al traguardo allestito a 1650 metri di quota.<br />
Negli ultimi anni le iscrizioni si sono attestate su una media di 2500<br />
da ogni angolo del pianeta e per la 10 a edizione si punta di sicuro a<br />
confermare queste cifre e, perché no, andare oltre.<br />
Gli organizzatori dell’ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi<br />
e dell’ASD Charly Gaul Internazionale hanno ottenuto anche per il<br />
2015 l’inclusione del loro evento come unico sul territorio italiano<br />
nell’UCI World Cycling Tour, la serie che dà l’accesso ai Campionati<br />
del Mondo Amatori e Master, e per la “giornata di mezzo” tra la crono<br />
e la granfondo – ovvero sabato 18 luglio – verrà anche proposta<br />
una novità in salsa vintage che di certo farà la gioia di chi segue il<br />
ciclismo da sempre. Si tratta di una cicloturistica d’epoca in sella<br />
a bici storiche, dove viene anche raccomandato un abbigliamento<br />
originale o per lo meno in tema, per un tuffo completo nella storia<br />
di questo sport, quella scritta dai grandi miti come Charly Gaul e<br />
dalla famiglia Moser cui l’evento è dedicato in particolar modo. La<br />
ciclostorica del 18 luglio, è inserita nel Giro d’Italia d’Epoca, un circuito<br />
che raccoglie i più importanti eventi nazionali di questo genere<br />
e a Trento anticiperà la spumeggiante serata di festeggiamenti per<br />
il decennale de “La Leggendaria Charly Gaul Trento Monte Bondone”.<br />
Il percorso “disegnato” da Francesco Moser è ancora topsecret,<br />
sarà illustrato a breve in una conferenza stampa a Trento.<br />
La Leggendaria Charly Gaul stuzzica nuovamente l’appetito degli<br />
appassionati per un’intera settimana o quasi, dove poter scoprire<br />
la città di Trento, la Valle dei Laghi, le salite del Monte Bondone e<br />
pedalare dalle Dolomiti al Lago di Garda. Si chiama Bike Tour Leggendario,<br />
tutto da godere sulle strade della granfondo di luglio,<br />
ma non solo, perché le iniziative collaterali non mancano con ad<br />
esempio la Guest Card Trentino che dà l’accesso ai maggiori musei<br />
della provincia di Trento, o una visita guidata al centro storico<br />
di quella che fu anche Tridentum di epoca romana. Il sito ufficiale<br />
www.laleggendariacharlygaul.it è il primo passo per avere tutte<br />
le informazioni del caso e scoprire anche le quote di iscrizione a<br />
#laleggendaria10 come viene appellata la gara in gergo social.<br />
Nel 2014 La “Leggendaria Charly Gaul” ha inserito nel regolamento<br />
il Requisito Etico, inteso a valorizzare e qualificare ancor più<br />
l’evento da un punto di vista dell’onestà circa sanzioni sportive<br />
o precedenti di fatti relativi al doping dei concorrenti. Anche per<br />
il 2015 la manifestazione trentina conferma tale requisito e sarà<br />
ad alto profilo etico affinché lo sport sia divertimento, agonismo,<br />
amicizia ed esempio di correttezza e pulizia per chiunque.
foto BETTINIPHOTO
ZONHOVEN SUPERPRESTIGE CICLOCROSS<br />
SVEN NYS & TOM MEEUSEN
64<br />
PROTEZIONE TOTALE<br />
a cura del Dr. ALESSANDRO GARDINI<br />
PREVENIRE LE INFEZIONI RESPIRATORIE<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
6 min<br />
alessandrogardini@gmail.com<br />
L’<br />
e, a volte, dolori articolari che ci costringono<br />
L’attività fisica, intensa e prolungata, causa<br />
importanti cambiamenti nel nostro sistema<br />
immunitario, incrementando il rischio delle<br />
cosiddette malattie da raffreddamento. Queste<br />
si manifestano con una serie di sintomi<br />
quali mal di gola, tosse, raffreddore, febbre<br />
a lasciare la nostra bici in garage e abbandonare<br />
gli allenamenti. Queste infezioni sono<br />
causate da virus e batteri ospiti delle prime<br />
vie aeree che diventano infettivi in concomitanza<br />
con l’esposizione ai primi freddi ed ai<br />
bruschi sbalzi di temperatura.<br />
Per mantenere sempre in forma il nostro<br />
sistema immunitario, pronto a sconfiggere<br />
questi agenti esterni, la dieta gioca un ruolo<br />
fondamentale. Bere molto e consumare<br />
adeguate porzioni di frutta e verdura è indispensabile<br />
per mantenere in equilibrio i nostri<br />
sistemi di difesa. Le vitamine ed i sali minerali<br />
sviluppano la nostra capacità di resistenza,<br />
prima fra tutte la vitamina C, che stimola per<br />
l’appunto le difese immunitarie. È consigliato<br />
quindi il supplemento nutrizionale, sia negli<br />
atleti professionisti che amatoriali, nei periodi<br />
invernali e di allenamento ad alta intensità,<br />
per questo la troviamo nella maggior parte<br />
degli integratori per il work-out.<br />
Un altro fattore importantissimo per il mantenimento<br />
dell’immunità e della capacità<br />
difensiva dell’individuo è rappresentato<br />
dall’integrità della parte intestinale e da una<br />
corretta digestione e regolarità. Più del 70%<br />
del nostro sistema immunitario è situato a<br />
livello intestinale, ed è proprio a questo livello<br />
che possiamo agire con prodotti specifici<br />
per sostenere fisiologicamente il sistema<br />
immunitario.<br />
Recenti studi clinici condotti da ricercatori<br />
nell’Università americana di Houston, ed in<br />
Europa dell’Università di Bratislava, hanno<br />
dimostrato che l’efficacia del sistema immunitario<br />
dopo un allenamento intenso e prolungato<br />
nel tempo decade rapidamente nelle<br />
due ore fino alle sei dopo l’esercizio, poi si<br />
ripristina gradualmente nelle ventiquattro ore<br />
successive. Si crea così un periodo finestra<br />
durante il quale gli atleti sono molto suscettibili<br />
all’attacco di virus e batteri, aumentano il<br />
rischio di ammalarsi per patologie respiratorie<br />
con conseguente incapacità di recarsi al<br />
lavoro, a scuola e quindi di praticare regolare<br />
attività fisica.<br />
Questi studi sono stati condotti su una particolare<br />
classe di derivati vegetali, i cosiddetti<br />
Beta-Glucani che possiedono importanti<br />
proprietà immunostimolanti.<br />
Il più comune, almeno in Italia, prende il<br />
nome di Pleuran (Imunoglukan P4H), un glucopolisaccaride<br />
(zucchero) isolato dal fungo<br />
commestibile del Pleurotus Ostreatus, non<br />
metabolizzabile e assorbibile dall’uomo, utilizzabile<br />
anche da soggetti allergici e diabetici.<br />
Grazie a questa proprietà risulta in grado,<br />
a livello intestinale, di attivare direttamente<br />
le cellule del sistema immunitario (leucociti)<br />
stimolando la produzione dei mediatori (citochine<br />
e altri), con un meccanismo definito<br />
di mimetismo molecolare. Come risultato vi<br />
è lo sviluppo di azioni immunitarie protettive.<br />
L’Imunoglukan si utilizza da settembre a<br />
marzo alla dose di 100 mg al giorno.<br />
Particolare importanza, nell’aumentare le<br />
difese del nostro organismo, hanno anche<br />
i derivati vegetali più noti quali l’Echinacea<br />
Angustifolia, l’Uncaria Tomentosa e il Ribes<br />
Nigrum.<br />
Nota fin dall’antichità, l’Echinacea, veniva<br />
utilizzata dagli Indiani d’America per le sue<br />
proprietà curative sulle malattie da raffreddamento.<br />
Questa caratteristica è dovuta a<br />
due principi attivi: l’echinacoside con proprietà<br />
di antibatteriche ed i polisaccaridi con<br />
potente azione attivatrice sulle cellule del sistema<br />
immunitario. Si utilizza da settembre<br />
a marzo sia in fase preventiva che in fase<br />
acuta. La dose dipende dalla formulazione<br />
che viene consigliata, affidandosi sempre a<br />
professionisti del settore. Non presenta particolari<br />
effetti collaterali, se non rari casi di<br />
episodi allergici, dermatite, diarrea, nausea<br />
e vomito. È controindicata nelle malattie autoimmuni,<br />
nell’AIDS, nella tubercolosi e nelle<br />
malattie con disturbi sistemici progressivi.<br />
L’Uncaria Tomentosa possiede invece principi<br />
attivi con particolare azione sulla replicazione<br />
di virus e batteri e su differenti fasi<br />
del sistema immunitario. Generalmente si<br />
assume alla dose di 300 mg/giorno. Purtroppo<br />
presenta la peculiarità di interferire<br />
con alcuni livelli ormonali (estradiolo e progesterone)<br />
per cui è bene evitarla per lunghi<br />
periodi, se si utilizzano contraccettivi, inoltre<br />
può interferire con la terapia antipertensiva.<br />
In altri soggetti non dimostra effetti collaterali<br />
di rilievo.<br />
Il Ribes nero, particolarmente apprezzato<br />
come frutto di bosco, è invece ricco di<br />
sostanze che dimostrano un’importante<br />
azione antinfiammatoria e antiflogistica, con<br />
un’azione simile al cortisone. Per queste caratteristiche<br />
si può associare ai precedenti<br />
nei periodi in cui si presentano disturbi articolari<br />
oltre che respiratori.<br />
L’associazione di questi ultimi preparati con<br />
l’Imunoglukan o altri Beta-glucani, vitamina<br />
C e Zinco, risulta importante ed utile tutte le<br />
volte che a causa di stress fisici, mentali ed<br />
ambientali ci troviamo di fronte ad un calo di<br />
difese e conseguenti patologie respiratorie<br />
ricorrenti. Sono tutti utilizzabili da soli o anche<br />
in associazione ai farmaci che ci vengono<br />
consigliati dal medico o dallo specialista,<br />
quali i vaccini antinfluenzali o i lisati batterici<br />
utilizzati spesso nelle terapie farmaceutiche<br />
di prevenzione.
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PRESTIGIO E L’ECCELLENZA ITALIANA<br />
a cura della REDAZIONE<br />
info@inbici.net<br />
OUTLET, CICLOSABBIA, ACSI, EVENTS, LAB E GRANFONDO.<br />
IN POCHE PAROLE TUTTE LE NOVITÀ ALL’INSEGNA DEL MADE IN ITALY<br />
SI RINNOVA ANCHE IL RAPPORTO PROFESSIONALE TRA MICHELE BARTOLI E PRESTIGIO. ED IL SUO AMMINISTRATORE<br />
DELEGATO GIANCARLO DI MARCO CONTINUA A SFORNARE IDEE ED A PROPORRE NUOVI PROGETTI, NATURALMENTE<br />
“SU MISURA”<br />
L’<br />
mercato sempre più preparato e quindi<br />
L’anno che sta per chiudersi ha visto al<br />
via una lunga serie di iniziative con cui<br />
Prestigio, l’azienda di San Marino che<br />
costruisce bici totalmente italiane, e su<br />
misura, rafforza la propria posizione in un<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
5 min<br />
esigente. Così, chi si trova nella condizione<br />
di scegliere una nuova bicicletta,<br />
potrà valutare tante voci: la qualità del<br />
prodotto offerto, il rapporto tra costo e<br />
prodotto, ma anche colori e design. E<br />
poi ancora la capacità di innovare e di<br />
saper concretizzare le tante idee che nascono<br />
laddove sono presenti creatività,<br />
artigianalità e quel sano desiderio di fare<br />
bene il proprio mestiere.<br />
Tutto, come sempre, sotto l’occhio vigile di<br />
Michele Bartoli, che possiamo confermare<br />
aver preso davvero a cuore tutto il mondo<br />
Prestigio, a cui consegna spunti e segreti<br />
che solo un campione dalla sua indimenticabile<br />
pedalata può vantare nel proprio<br />
repertorio. Momenti di riflessione alternati<br />
a sollecitazione che tocca poi proprio a<br />
Giancarlo Di Marco, amministratore delegato<br />
di Prestigio, tradurre in realtà.<br />
Il frutto del lavoro di Prestigio lo si può<br />
trovare all’Outlet, come si chiama il punto<br />
vendita. Si trova a San Marino, in via Cesare<br />
Cantù 149, a Dogana di San Marino.<br />
Il luogo giusto in cui poter visionare le bici,<br />
strada e MTB. Un punto di incontro ideale<br />
per i tantissimi appassionati che vogliano<br />
toccare con mano tutta l’eccellenza del<br />
Made in Italy. Per chi invece si trova geograficamente<br />
più distante, ma non vuole<br />
comunque rinunciare ad una bici Prestigio,<br />
ecco il nuovissimo sito web, outletprestigio.<br />
com: luogo, questo virtuale, in cui è possibile<br />
trovare e downloadare l’intero catalogo<br />
sempre aggiornato. Ed eventualmente<br />
procedere ad un comodo e veloce acquisto<br />
on line.<br />
Senza dimenticare che le bici di cui sopra<br />
sono testate in galleria del vento, proprio da<br />
Michele Bartoli, che tra l’altro, attraverso il<br />
Prestigio Lab di cui è il responsabile, potrà<br />
mettervi in sella per farvi rendere al meglio<br />
sulla vostra specialissima, ma anche evitarvi<br />
quei problemi fisici direttamente derivanti<br />
da una postura in sella non adeguata.
71<br />
nazionale, l’avvocato Emiliano Borgna.<br />
La primissima annunciata dalla stessa<br />
ACSI, visto anche il rilievo dell’operazione<br />
che permette a tutti gli associati di<br />
accedere ai prodotti Prestigio con una<br />
notevole scontistica.<br />
E poi, ultimo ma non ultimo, Prestigio<br />
Events, nuovissima struttura dedicata<br />
all’organizzazione di tutto quanto ruota<br />
attorno al mondo Prestigio. Come ad<br />
esempio la prossima Granfondo di San<br />
Marino, primavera 2015. All’insegna del<br />
cicloturismo più vero: partenza alla francese<br />
e classifica collegata solo ad una<br />
cronoscalata. Per tutti, basterà tagliare il<br />
traguardo per potersi sentire i vincitori di<br />
una festa del ciclismo come, proviamo<br />
ad immaginare, ne vedremo probabilmente<br />
sempre più spesso.<br />
Capitolo ciclosabbia. Ciclosabbia Sì, la<br />
novità Prestigio, assolutamente unica nel<br />
panorama italiano, che ha già trovato un<br />
particolare entusiasmo da parte degli operatori<br />
commerciali del mondo dell’estate e<br />
delle coste. Il nostro paese ne è ricchissimo,<br />
oltre 7mila chilometri; c’è spazio quindi,<br />
commerciale e non solo, per l’esplosione<br />
di un mezzo decisamente fuori dagli<br />
schemi, assolutamente unico, sicuramente<br />
divertente. In carbonio ed in alluminio.<br />
Un mezzo che, nei giorni in cui chiudiamo il<br />
nostro numero di dicembre, sta sostenendo<br />
gli ultimissimi test, e che sarà in vendita<br />
nell’Outlet prima della fine di questo 2014.<br />
Un 2014 ricco di idee e di soddisfazioni, si<br />
diceva. Di nuovi progetti ma anche di nuove<br />
partnership. Una su tutte, quella che<br />
Prestigio ha siglato con ACSI Settore Ciclismo,<br />
nella persona del suo responsabile<br />
La nuovissima Bici sabbia by Prestigio
72<br />
IL TELAIO IDEALE<br />
a cura di ROBERTO ZANETTI<br />
foto di ROBERTO ZANETTI e ROBERTO BRENNA<br />
ARGON 18 GALLIUM PRO<br />
A TUTTO GAS!<br />
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*mail*<br />
robertozanetti65@gmail.com<br />
AArgon 18, marchio canadese affermato e conosciuto nella disciplina<br />
del triathlon, si è affacciato da alcuni anni anche nel mercato<br />
italiano della bici da corsa affidandosi a Beltrami TSA di Reggio<br />
Emilia, il suo distributore sul territorio nazionale. Una scelta consapevole,<br />
visto che gli Argon 18 sono telai destinati ad un ciclista<br />
evoluto che sa bene cosa vuole acquistare e, soprattutto, desidera<br />
un prodotto molto tecnico curato nei minimi dettagli; inutile,<br />
per la filosofia dell’azienda, produrre e vendere a casaccio. Meglio<br />
mirare a determinati obiettivi e raggiungerli con il massimo della<br />
resa, sia in termini di qualità che di utili. Già, perché gli Argon<br />
18 non rientrano di certo nella categoria degli entry level ma abbracciano<br />
una concezione costruttiva ben precisa, una linea sulla<br />
quale il brand si sta facendo conoscere ed apprezzare anche dal<br />
pubblico più esigente.<br />
Nel nuovo Gallium Pro ciò di cui ci si rende subito conto è una<br />
considerevole diminuzione del peso; non che prima fosse molto<br />
di più ma i sei chilogrammi dell’attuale modello (quello testato)<br />
Test bike
73<br />
riscontrati sulla bilancia sono davvero pochi. Di sicuro, al fine di<br />
ottenere questo risultato, ha contribuito una componentistica di<br />
a prim’ordine cura ... (gruppo New Sram Red 11V e ruote Zipp 404 Firecrest)<br />
che avvalora ancora maggiormente l’audace progetto della<br />
Gallium Pro. Mi pare anche giusto sottolineare come anche il<br />
prezzo del solo kit telaio (telaio+forcella+reggisella) sia estremamente<br />
competitivo: 2410,00 euro al pubblico, IVA inclusa!<br />
Ovvero, in parole povere, parecchi soldi in meno dei principali<br />
concorrenti nella fascia di mercato dei “790,00 grammi” (telai leggeri<br />
da competizione); sempre fermo restando che il Gallium Pro è<br />
prodotto da Argon 18 con una qualità di altissimo livello.<br />
Poi, rispetto alla versione della Gallium Pro da me provata nel<br />
2012, sono rimaste praticamente invariate le caratteristiche di rigidità<br />
e confort; sembrano due cose diametralmente opposte come<br />
il giorno e la notte ma credetemi, è proprio così. Pedalare sulla<br />
Gallium Pro, grazie alla costruzione del telaio con tecnologia HDS<br />
(Horizontal Dual System) e all’ottima componentistica proposta, si<br />
provano sensazioni uniche, difficilmente riscontrabili su mezzi “da<br />
combattimento” come questo.<br />
Caratteristiche tecniche:<br />
• Telaio:<br />
Carbon Monocoque 7050HM Nano Tech<br />
• Cambio:<br />
Sram Red 22 – 11V<br />
• Deragliatore:<br />
Sram Red 22 – attacco a saldare 11V<br />
• Guarnitura:<br />
Sram Red 22 – 11V compact 50x34, pedivelle 170 mm<br />
• Catena:<br />
Sram Red 22 – 11V<br />
• Ruota libera:<br />
Sram Red 11V 11x28<br />
• Movimento centrale:<br />
Press Fit BB 86<br />
• Freni:<br />
Sram New Red<br />
• Forcella:<br />
Carbon Fork Monocoque GA31<br />
• Serie sterzo:<br />
FSA<br />
• Attacco manubrio:<br />
Zipp Service Course SL in alluminio 110 mm<br />
• Piega manubrio:<br />
Zipp Service Course SL-80 in alluminio 42 cm c/c<br />
• Reggisella:<br />
Carbon Seatpost Ø 31,6 – ASP 6550<br />
• Sella:<br />
Prologo Nago Evo Pas Nack<br />
• Cerchi:<br />
Zipp 404 Firecrest full carbon per tubolare<br />
• Coperture:<br />
Tufo S33 Pro24 tubolari<br />
• Mozzi:<br />
Zipp<br />
• Portaborraccia:<br />
Zipp Alumina in alluminio<br />
• Taglie:<br />
XXS-XS-S-M-L-XL<br />
• Colori:<br />
nero opaco/rosso<br />
• Peso telaio:<br />
790 gr (misura M), forcella e viteria esclusa<br />
• Peso bici completa (come in foto):<br />
6,00 kg senza pedali<br />
Test bike
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In vendita a partire da:<br />
Settembre 2014<br />
Tempo di consegna:<br />
Circa un mese dalla data dell’ordine<br />
Prezzo:<br />
• Solo kit telaio Argon 18 Gallium Pro<br />
(telaio+forcella+reggisella): € 2410,00 al pubblico,<br />
IVA inclusa<br />
• Argon 18 Gallium Pro + gruppo Sram Red 22 + ruote<br />
Corima Aero MCC: € 7271,00 al pubblico, IVA inclusa<br />
• Argon 18 Gallium Pro + gruppo Sram Red 22 + ruote<br />
Corima Viva MCC: € 6856,00 al pubblico, IVA inclusa<br />
• Argon 18 Gallium Pro + gruppo Sram Red 22 + ruote<br />
Zipp 404 T (come modello testato in foto): € 6212,00 al<br />
pubblico, IVA inclusa<br />
• Argon 18 Gallium Pro + gruppo Sram Red 22 + ruote Zipp<br />
404 Cop.: € 6582,00 al pubblico, IVA inclusa<br />
• Argon 18 Gallium Pro + gruppo Sram Force 22 + ruote<br />
Miche: € 4148,00 al pubblico, IVA inclusa<br />
Ma in cosa consiste questa rivoluzionaria tecnologia<br />
In pratica la lavorazione in HDS consente di frazionare in<br />
due parti il telaio tracciando una ipotetica linea orizzontale<br />
a metà. La parte inferiore è stata concepita per ottenere<br />
una maggiore rigidità e di conseguenza rendere il mezzo<br />
più reattivo; quella superiore, invece, deve poter disperdere<br />
ed assorbire le sollecitazione che derivano dal terreno.<br />
Ma questo come avviene Sembra una cosa fantascientifica<br />
ed invece, tramite l’impiego di diverse qualità di<br />
fibre di carbonio disposte a orientamenti accuratamente<br />
studiati, si ottiene un lavoro intelligente e ben fatto.<br />
Sempre dividendo in due la quota ipotetica del telaio,<br />
lavorando sulla lunghezza anteriore (che determina la<br />
Il sistema 3D Hedtube permette una multipla regolazione<br />
integrata dell’altezza del tubo sterzo mantenendo<br />
la massima rigidità sulla parte anteriore del mezzo<br />
stabilità della bici) e su quella<br />
posteriore (che incide sul<br />
posizionamento in sella del<br />
ciclista), si ottengono un bilanciamento<br />
e una stabilità<br />
eccellenti. La Gallium Pro<br />
raggiunge il proprio apice in<br />
fatto di sicurezza e comodità<br />
sfruttando l’offset dello speciale<br />
reggisella in carbonio<br />
(range da 15 a 20 mm), soluzione<br />
perfetta per personalizzare<br />
l’aspetto biomeccanico/<br />
posturale del ciclista e farlo<br />
sentire un tutt’uno con la bici.<br />
La sella Prologo Nago Evo Pas Nack è montata<br />
sullo speciale reggisella ASP-6550 in carbonio Ø 31,6.<br />
Offset variabile da 15 a 20 mm per personalizzare<br />
al meglio la posizione del ciclista<br />
In evidenza:<br />
Anche impegnandomi non<br />
sono riuscito a trovare un<br />
solo componente, nell’allestimento<br />
base della Gallium<br />
Pro, che non sia di “casa Beltrami”<br />
(e tutti di ottima qualità).<br />
Difatti l’azienda emiliana,<br />
distributore esclusivo delle<br />
Argon 18 per l’Italia, ha prov-
75<br />
Accessori e materiali utilizzati per il test<br />
Gli accessori e i materiali che ho usato<br />
per il test sono:<br />
• Casco:<br />
Carrera Nitro<br />
www.carreraworld.com<br />
• Occhiali:<br />
Briko<br />
www.briko.com<br />
• Scarpe:<br />
Lake Cycling mod. CX 401 SPDPLY<br />
www.lakecycling.com<br />
• Abbigliamento:<br />
iNBiCi by Vifra<br />
www.vifra.it<br />
• Strumentazione:<br />
GPS Garmin 500<br />
www.garmin.it<br />
• Pedali:<br />
Speedplay mod. Zero<br />
www.speedplay.com<br />
La forcella monoscocca in carbonio GA31 Pro<br />
e l’imponente ruota Zipp 404 Firecrest full carbon<br />
“gommata” con tubolari Tufo S33 Pro24<br />
La scatola del movimento centrale Press Fit BB 86 è già<br />
predisposta per l’installazione dei gruppi elettronici<br />
veduto ad assemblare in un’unica bella bicicletta tutti i prodotti<br />
dei marchi distribuiti. A partire, solo per citarne qualcuno,<br />
dal semplice nastro manubrio (Prologo) per arrivare fino<br />
al gruppo (Sram) passando dalle ruote (Zipp) o dai tubolari<br />
(Tufo). Insomma, un mezzo che oserei definire più che made<br />
in Italy – made in Beltrami!<br />
Consigli per l’acquisto, perché comprarla<br />
La Gallium Pro è una specialissima dai contenuti tecnici<br />
avanzati, con alle spalle uno studio di progettazione eseguito<br />
con cura maniacale. Leggera (poco più di 6 kg nella versione<br />
testata completa di pedali Speedplay Zero), rigida e al contempo<br />
confortevole, nella colorazione attuale (nero opaco<br />
con livree rosse) mescola aggressività da vera sportiva ed<br />
eleganza di gran classe, il binomio ideale per piacere ad una<br />
clientela polivalente e raffinata.<br />
Il Produttore<br />
Argon 18<br />
www.argon18bike.com<br />
Il Distributore per l’Italia:<br />
Beltrami TSA<br />
Via Euripide, 7 • 42124 Reggio Emilia<br />
Tel: +39 0522 307803 • Fax: +39 0522 703106<br />
E. mail: info@beltramitsa.it • Web site: www.beltramitsa.it
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BIOMECCANICA INBICI<br />
a cura di FABRIZIO FAGIOLI*<br />
VELOSYSTEM ENTRA<br />
NELL’UNIVERSITÀ DEL CICLISMO ITALIANO<br />
PPartirà di slancio il 2015 per Velosystem<br />
® , azienda leader nel mondo della<br />
biomeccanica, che già dal 1° gennaio<br />
sarà presente con un suo centro servizi<br />
all’interno del velodromo più importante<br />
d’Italia, ovvero il Velodromo di Montichiari<br />
in provincia di Brescia. All’interno dell’anello,<br />
Velosystem ® ha infatti installato un<br />
laboratorio biomeccanico completo.<br />
Il laboratorio, che in realtà è un vero centro<br />
servizi per il ciclista, è delimitato da<br />
una struttura trasparente che lo integra<br />
in modo armonico e sinergico con le attività<br />
ed i servizi offerti dalla splendida<br />
struttura di Montichiari. Attualmente il<br />
velodromo di Montichiari viene utilizzato<br />
dalle compagini federali italiana e russa<br />
per i rispettivi atleti delle specialità su pista,<br />
da numerose squadre giovanili del<br />
centro nord Italia oltre ai tantissimi agonisti<br />
professionisti e amatori che si allenano<br />
nell’anello di Montichiari per affinare la<br />
propria preparazione.<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
7 min<br />
info@velosystem.com<br />
ANCHE PER IL 2015 VELOSYSTEM ® CONFERMA LA PARTNERSHIP CON IL VELODROMO LOMBARDO DI MONTICHIARI<br />
CHE SI CONFERMA ESSERE UN LABORATORIO NATURALE PER LO SVILUPPO DI NUOVI SERVIZI<br />
Velosystem inoltre vanta una pregiata<br />
collaborazione con Massimo Casadei,<br />
Il professor Fabrizio Fagioli durante un test<br />
al centro Velosystem® all’interno del velodromo di Montichiari – Brescia<br />
Il velodromo di Montichiari<br />
attuale responsabile tecnico della pista<br />
per la regione Lombardia che proprio<br />
nell’anello di Montichiari svolge la sua<br />
principale attività di tecnico federale.<br />
Il centro servizi Velosystem ® offre un<br />
check up biomeccanico a tutti i frequentatori<br />
del velodromo che desiderano ottimizzare<br />
l’assetto pista, strada, mountain<br />
bike o crono.<br />
L’installazione del laboratorio rappresenta,<br />
insomma, un’espressione dell’avanguardia<br />
tecnologica italiana nel settore<br />
della biomeccanica applicata al ciclismo<br />
e non c’era teatro migliore della splendida<br />
struttura di Montichiari per confermare<br />
la continua crescita e lo sviluppo dei<br />
servizi Velosystem.<br />
Da oggi anche dal velodromo più importante<br />
del Paese Velosystem ® lancia<br />
a tutti gli appassionati il proprio slogan:<br />
“misurati con noi”.<br />
*Responsabile Tecnico<br />
Velosystem®
CYCLING CENTERS<br />
www.velosystem.com<br />
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LabVelò<br />
2 Ruote Biomeccanica<br />
CicliConte<br />
Ciclitalia<br />
Cicli Lazzaretti<br />
CicloMotorSport_DM<br />
Ciclismo Tecnico<br />
FastBike<br />
MABI_Biomeccanica<br />
PowerCycle<br />
RecordBike<br />
Sessantallora<br />
SportEvolution<br />
Studio Aretè<br />
To Shine<br />
Top Speed<br />
Valtellina Bike<br />
Velosystem<br />
Athleia<br />
Bici Mania<br />
BikeCafè<br />
B-MAD<br />
Doctor Bike<br />
Chianti Bike<br />
CicloSport<br />
Fisiology Center<br />
Il Velocipede<br />
Spano Cicli<br />
SportBike<br />
Cesenatico FC<br />
Monza-Brianza MB<br />
Fondi LT<br />
Luzzi CS<br />
Roma RM<br />
Nuoro NU<br />
Pergine V. TN<br />
Piacenza PC<br />
Massagno - Svizzera<br />
Capriolo BS<br />
Malo VI<br />
Carpi MO<br />
Cascina PI<br />
Città di Castello PG<br />
Argenta FE<br />
Novoli LE<br />
Tovo di S. Agata SO<br />
Brasilia Brasile<br />
Varese VA<br />
Terni TR<br />
Pinerolo TO<br />
Civitavecchia RM<br />
Boffalora S.T. MI<br />
Impruneta FI<br />
Crema CR<br />
Forlì FC<br />
Bari BA<br />
Manfredonia FG<br />
Cesenatico FC<br />
0547 675940<br />
348 5179391<br />
0771 537644<br />
0984 543780<br />
06 8553828<br />
0784 39050<br />
331 4266446<br />
334 8984694<br />
+41 79 6237763<br />
333.8786175<br />
0445 607702<br />
331 1769295<br />
328 5516679<br />
338 7989271<br />
0532 852233<br />
0832 711052<br />
0342 770066<br />
(61) 3248 0460<br />
0332 1810073<br />
324 6232614<br />
0121 3258151<br />
0766 3 20 39<br />
02 97255461<br />
055 2020004<br />
0373 278063<br />
338 8723018<br />
080 8964504<br />
0884 536306<br />
0547 673499<br />
L<br />
Laboratorio biomeccanico<br />
professionale offre tutti i servizi<br />
Velosystem<br />
Punto attrezzato per l’offerta<br />
dei servizi base per il comfort<br />
del ciclista
a cura di<br />
ROBERTO ZANETTI<br />
foto di<br />
NATALI SPORTS WEAR<br />
Natali Sports Wear è un’azienda specializzata<br />
nella produzione di abbigliamento sportivo,<br />
principalmente nel mondo del ciclismo e in<br />
tutte le sue categorie, da sempre pronta a<br />
studiare e sviluppare i propri modelli anche<br />
in altri sport come – per esempio – podismo,<br />
pallavolo, calcio, triathlon, biathlon e<br />
abbigliamento da riposo (tute, felpe, t-shirt,<br />
ecc...).<br />
LE ORIGINI DEL MARCHIO<br />
E LA SUA STORIA:<br />
Il marchio nasce nel 1968 quando<br />
Bruno Natali e Licia Convalle<br />
aprirono un piccolo laboratorio<br />
di maglieria tra le<br />
mura domestiche, esattamente<br />
sotto casa.<br />
Bruno Natali è un<br />
uomo deciso e ambizioso,<br />
vuole fare<br />
del “suo maglificio”<br />
una vera e propria<br />
azienda capace di<br />
imporsi nel mercato<br />
locale, la Toscana,<br />
e italiano.<br />
Il maglificio, pur trovando<br />
tutte le difficoltà<br />
del caso, comincia ad<br />
ingranare e molte società<br />
ciclistiche approdano<br />
in quel di Uzzano per farsi<br />
personalizzare le divise.<br />
Dopo alcuni anni nasce l’esigenza<br />
di ampliare l’azienda e<br />
la famiglia Natali costruisce una<br />
nuova fabbrica in via Martiri di<br />
Belfiore 22/a, sede attuale della<br />
Natali Sports Wear.<br />
Il messaggio pubblicitario legato<br />
al logo è immediato ed<br />
esplicito e richiama alla vera<br />
tradizione artigianale nel creare<br />
maglie sportive al punto<br />
che, per aumentare le vendite,<br />
Natali fa leva su un<br />
binomio che la caratterizza<br />
ancora oggi: qualità del<br />
prodotto curato in tutte<br />
le fasi della produzione e<br />
made in Italy.<br />
La fabbrica si ingrandisce,<br />
aumentano i dipendenti,<br />
il lavoro è in<br />
NATALI<br />
VESTE LO SPORT<br />
crescita e la pubblicizzazione del marchio Natali<br />
in moltissime gare è oramai una consuetudine;<br />
oggi si può affermare con certezza<br />
che la grande intuizione di Bruno Natali è<br />
di aver creduto nel “prodotto ciclismo”,<br />
tanto da trasformarlo a vero e proprio oggetto<br />
di culto. Inoltre, il suo fondatore, ha<br />
capito che attraverso la pubblicità sulle<br />
ammiraglie nelle corse ciclistiche molte<br />
società avrebbero condiviso questo<br />
ambizioso progetto facendo progettare<br />
e fabbricare le divise proprio<br />
dal lui. Oggi si può affermare<br />
che il marchio Natali Sports<br />
Wear rimane definitivamente<br />
attaccato alla tradizione<br />
italiana: una magica<br />
ed indissolubile unione<br />
tra la famiglia<br />
che lo produce e<br />
le persone che lo<br />
scelgono.<br />
Dopo molti anni<br />
Bruno Natali lascia<br />
l’attività alla figlia<br />
Antonella ed al genero<br />
Piero Betti che<br />
decidono di proseguire<br />
nella grande avventura<br />
cominciata anni orsono.<br />
Tutt’ora l’azienda si basa<br />
sui principi della tradizione<br />
e della passione verso uno<br />
sport, il ciclismo, che ha caratterizzato<br />
Natali nel tempo. La<br />
famiglia, sempre a capo dell’azienda,<br />
ha deciso di rivisitare il<br />
marchio aggiornandolo secondo<br />
le richieste del mercato e sviluppare<br />
– attraverso nuove tecnologie<br />
produttive – un prodotto<br />
ancora più competitivo, curato<br />
nei minimi particolari e qualitativamente<br />
ineccepibile.<br />
Il Produttore/Distributore<br />
per l’Italia:<br />
Natali Sports Wear Srl<br />
Via Martiri di Belfiore, 22<br />
51010 Santa Lucia (PT)<br />
Tel. +39 0572 451801<br />
E-mail:<br />
maglificio.natali@libero.it<br />
Web site:<br />
www.natalimaglificio.it
80<br />
a cura di CLAUDIA MAFFI<br />
MENTE IN SELLA<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
7 min<br />
menteinsella@gmail.com<br />
L’ INFORTUNIO SPORTIVO:<br />
IL CONTRIBUTO DELLA PSICOLOGIA<br />
DELLO SPORT NEL PROCESSO DI RECUPERO<br />
«La bicicletta insegna cos’è la fatica,<br />
cosa significa salire e scendere,<br />
non solo dalle montagne, ma anche<br />
nelle fortune e nei dispiaceri,<br />
insegna a vivere.<br />
Il ciclismo è un lungo viaggio<br />
alla ricerca di se stessi»<br />
(Ivan Basso)<br />
Quanti atleti in questo momento saranno<br />
alle prese con il recupero da un brutto<br />
infortunio Altri ancora ci saranno già<br />
passati e scommetto che ricorderanno<br />
ancora bene la sensazione di impotenza<br />
provata di fronte a qualcosa percepito<br />
come più grande di loro, qualcosa in grado<br />
di scombussolare l’intera preparazione<br />
sportiva. L’avversario più temibile<br />
di tutti: l’infortunio! La paura del dolore, la<br />
rabbia verso l’infortunio e le sue cause, la<br />
frustrazione di dover rivedere la propria<br />
preparazione ed il pensiero di non essere<br />
più competitivo come prima dell’incidente,<br />
il terrore della ricaduta e del non<br />
miglioramento, lo sconforto di fronte ai<br />
limiti del momento: in questa situazione<br />
più che mai “corpo e mente” appaiono<br />
un tutt’uno. Un infortunio agita dubbi<br />
e paure profonde nell’atleta, e anche nei<br />
suoi tifosi se stiamo parlando di un professionista:<br />
viene naturale porsi domande<br />
come «quando potrà rientrare»; «ma rientrerà<br />
prima o poi».<br />
Nonostante il momento di difficoltà per<br />
l’atleta è importante reagire a questa<br />
sensazione di impotenza, sfruttando tutte<br />
le capacità e opportunità in proprio<br />
possesso in quel momento ed in quelle<br />
condizioni specifiche, portando comunque<br />
avanti la passione per il proprio sport<br />
e continuando la preparazione personale.<br />
Nonostante l’atleta sia fisicamente<br />
limitato è comunque possibile iniziare un<br />
percorso psico-fisico per il recupero.<br />
Per esempio, nei giorni di degenza l’atleta<br />
infortunato potrebbe dedicarsi all’apprendimento<br />
di competenze psicologiche per<br />
incrementare le possibilità di ottenere una<br />
prestazione sportiva ottimale. Il solo fatto<br />
di reagire ad una situazione difficile, anzi-<br />
foto BETTINIPHOTO
foto LIONEL BONAVENTURE<br />
ché limitarsi a subirla passivamente, ha il<br />
potere di far percepire all’atleta un maggior<br />
senso di controllo sulla propria<br />
condizione e promuove così il senso<br />
di auto-efficacia personale. “Reagire”<br />
all’infortunio stimola la nascita di sensazioni<br />
positive nell’atleta che potranno<br />
favorirne il processo di guarigione: il pensiero<br />
positivo infatti, fra i tanti benefici,<br />
contribuisce anche ad accelerare il processo<br />
di recupero.<br />
Chi è l’atleta più a rischio d’infortunio<br />
L’infortunio sportivo può essere ricondotto<br />
a cause diverse sia legate a fattori di<br />
contesto, come ad esempio un equipaggiamento<br />
inadeguato (la pressione delle<br />
gomme, posizione scorretta in sella, manutenzione<br />
poco curata della bicicletta), a<br />
condizioni di salute non ottimali dell’atleta<br />
(stanchezza fisica, mal di testa o di<br />
stomaco) ma anche i fattori psicologici<br />
possono interagire, quali scarsa motivazione,<br />
poca attenzione, ridotta concentrazione<br />
ed ansia elevata predisponendo<br />
gli atleti ad un maggior rischio<br />
di cadute ed incidenti.<br />
Nel corso degli anni, le ricerche in psicologia<br />
dello sport hanno evidenziato come<br />
soprattutto l’atleta che percepisce uno<br />
stress elevato nella vita di tutti i giorni, o<br />
in concomitanza di cambiamenti di vita<br />
importanti, sarebbe più a rischio di cadute<br />
ed infortuni, sia in gara sia in allenamento.<br />
Per esempio quegli atleti che<br />
in gara tendono a mostrare un’attivazione<br />
fisiologica più intensa, si distraggono<br />
facilmente e che faticano a concentrarsi<br />
sulla prestazione, saranno anche i più<br />
predisposti a commettere errori e quindi<br />
più a rischio di infortunio. La buona notizia<br />
è che esistono alcune abilità mentali<br />
che, se allenate, sono in grado di<br />
proteggere almeno in parte l’atleta dal<br />
rischio di cadute ed incidenti, che potrebbero<br />
poi portare ad un infortunio;<br />
un’adeguata preparazione mentale in<br />
vista della gara ad esempio, unita all’utilizzo<br />
di specifiche tecniche di psicologia<br />
dello sport come il self-talk (dialogo interiore),<br />
la pianificazione degli obiettivi (goal<br />
setting), imparare a controllare le proprie<br />
emozioni e sensazioni fisiologiche, la gestione<br />
dell’ansia, permettono allo sportivo<br />
sia di evitare uno stress eccessivo, sia di<br />
imparare a focalizzare attenzione e concentrazione<br />
sulla performance riducendo<br />
allo stesso tempo il rischio di infortunarsi.<br />
Quando il biker si trova in condizione di<br />
“riposo forzato”, a causa per l’appunto di<br />
un infortunio, l’apprendimento di queste<br />
tecniche psicologiche gli permetterà di<br />
continuare comunque la propria preparazione:<br />
l’atleta per esempio potrà<br />
usufruire di tecniche attraverso le quali<br />
sperimentare le stesse condizioni psicologiche<br />
che di solito sono presenti in lui durante<br />
la prestazione fisica vera e propria<br />
(tensione, concentrazione...), allenandosi<br />
ad immaginare (con la tecnica di visualizzazione)<br />
le possibili situazioni di difficoltà<br />
che potrebbero verificarsi sul percorso<br />
così da essere preparato in futuro nel gestirle<br />
al meglio durante la gara.<br />
La visualizzazione mentale (detta anche<br />
imagery) è una tecnica che permette<br />
all’atleta di anticipare mentalmente, nella<br />
propria testa, una o più azioni motorie e<br />
gesti tecnici che solitamente sperimenta<br />
in allenamento o in gara. In questo modo<br />
il biker infortunato potrà comunque ripassare<br />
e tenere allenati dei comportamenti<br />
motori già eseguiti in precedenza. Gli studi<br />
dimostrano infatti che il solo immaginarsi<br />
nell’atto di eseguire movimenti<br />
specifici o gesti tecnici contribuisce<br />
a mantenere le abilità tecnico-motorie<br />
apprese in passato, fino al momento di<br />
riprendere l’attività fisica vera e propria.<br />
Senza contare che attraverso l’imagery è<br />
possibile anche sperimentare mentalmente<br />
un gesto tecnico mai provato prima, o<br />
evocare sensazioni e stati emotivi positivi<br />
che solitamente, in allenamento o in<br />
gara, accompagnano quel tal movimento<br />
o azione tattica.<br />
Approfittando del periodo di riposo forzato,<br />
l’atleta potrà anche allenarsi al<br />
controllo delle proprie emozioni, riconoscendo<br />
le sensazioni fisiologiche<br />
provate in un certo momento, soprattutto<br />
prima di una gara importante, imparando<br />
anche ad incanalare energia e adrenalina<br />
verso la prestazione agonistica piuttosto<br />
che lasciarsi “bloccare” dall’ansia intensa<br />
che precede una competizione.<br />
A tal proposito, la psicologia dello sport<br />
nel corso degli anni ha messo a punto<br />
anche tecniche e procedure di rilassamento<br />
e training autogeno utili nella<br />
gestione del dolore, e volte a ridurre l’attivazione<br />
eccessiva che predispone l’atleta<br />
al rischio di infortunio.
82<br />
LA PRIMA VOLTA<br />
DELLA ORTLER BIKE MARATHON<br />
a cura di NEWSPOWER<br />
IL 6 GIUGNO 2015 NUOVO APPUNTAMENTO<br />
CON LA MOUNTAIN BIKE IN TRENTINO<br />
foto ORTLER BIKEMARATHON – SABINE JACOB<br />
pressoffice@newspower.it<br />
PARTENZA ED ARRIVO A GLORENZA; TANTA SALITA PER DUE PERCORSI DIVERSI MA UGUALMENTE TECNICI.<br />
PER IL PROSSIMO ANNO UNA BELLA NOVITÀ; ISCRIZIONI GIÀ APERTE<br />
L’<br />
appassionati di sport e natura. Nel 2015 la<br />
L’Alta Val Venosta è un paradiso per gli<br />
amanti delle attività outdoor in tutte le stagioni.<br />
Il Parco Nazionale dello Stelvio, i tanti<br />
laghi di montagna e gli innumerevoli monumenti<br />
storici caratterizzano quest’angolo<br />
di Alto Adige, vero e proprio “must” per gli<br />
vasta offerta di eventi proposta da questo<br />
territorio si arricchirà di un nuovo appuntamento,<br />
una granfondo dedicata ai patiti<br />
di ruote artigliate. Sabato 6 giugno, infatti,<br />
la prima Ortler Bike Marathon porterà i<br />
biker alla scoperta di alcuni dei sentieri e<br />
degli sterrati più entusiasmanti dell’Alta Val<br />
Venosta, ai piedi delle maestose cime del<br />
Gruppo dell’Ortles da cui la manifestazione<br />
prende il nome.<br />
La granfondo, con partenza e arrivo a Glorenza,<br />
offre percorsi adatti a ogni tipo di biker<br />
con un “classic” da 51 km e 1600 metri<br />
di dislivello ed un più tosto “marathon”<br />
dove la distanza è di 90 km e il dislivello<br />
raggiunge i 3000 metri. La gara, oltre a<br />
presentare tracciati dall’elevato contenuto<br />
tecnico con ripide discese, tratti in single<br />
track e ovviamente le immancabili salite,<br />
è legata a doppio filo con le tante bellezze<br />
paesaggistiche e culturali del territorio:<br />
entrambi gli itinerari, infatti, toccano alcune<br />
delle località più caratteristiche dell’Alta Val<br />
Venosta. Glorenza, ad esempio, fa parte<br />
dei “Borghi più belli d’Italia”, l’associazione<br />
che valorizza i piccoli centri storici del<br />
nostro paese, ma in questo caso più che<br />
di borgo bisogna parlare di una vera e propria<br />
cittadina. Grazie alla sua cinta muraria<br />
medievale, alle sue torri, ai suoi porticati e<br />
alle sue case signorili, Glorenza si configura<br />
come una vera e propria realtà urbana,<br />
tanto da essere definita come “la più piccola<br />
città delle Alpi Meridionali”. Il percorso<br />
“marathon” lambisce anche un altro luogo<br />
simbolo di questa vallata, l’abbazia di<br />
Monte Maria, che a 1340 metri di quota è<br />
il monastero benedettino più elevato d’Europa.<br />
Il museo all’interno dell’abbazia, inoltre,<br />
illustra le caratteristiche della vita monastica<br />
e la storia della valle, che proprio<br />
per le sue numerose ed antiche testimonianze<br />
architettoniche è stata inserita nel<br />
progetto Sentieri del Cielo – Via Romanica<br />
delle Alpi che unisce i monumenti romanici<br />
dell’Engadina Svizzera e del Trentino-Alto<br />
Adige. Un altro passaggio molto scenico,<br />
invece, è quello di Castel Coira: nella parte<br />
finale di corsa i biker transiteranno sotto<br />
le mura di questo castello sopra Sluderno<br />
che è visitabile, ed ospita nei suoi saloni la<br />
più grande collezione europea di armature.<br />
Mountain bike, però, significa anche natura<br />
e paesaggi ed ecco che gli itinerari della<br />
Ortler Bike Marathon permettono di godersi<br />
alcuni dei più bei panorami della Val Venosta.<br />
Il “marathon”, infatti, si inerpica sino ai<br />
2239 metri dello Pfaffensee, il Lago dei Preti<br />
dalle cui sponde si può godere di un’imperdibile<br />
skyline sulle cime della Val Venosta fra<br />
cui spicca maestoso l’Ortles. Nelle fasi centrali<br />
della corsa i biker passeranno anche<br />
sulle sponde del Lago di San Valentino e<br />
del Lago di Resia, il bacino artificiale famoso<br />
per il campanile sommerso, dove d’estate è<br />
possibile praticare numerosi sport d’acqua.<br />
La Ortler Bike Marathon, dunque, sarà<br />
un’esperienza unica per gli amanti della<br />
mountain bike; che per allenarsi al meglio<br />
a ridosso della gara possono contare sulla<br />
fitta rete di percorsi della Val Venosta,<br />
foto NEWSPOWER<br />
perfettamente segnalati ed adatti sia a chi<br />
vuole farsi una tranquilla passeggiata fra i<br />
boschi, sia agli amanti dei tratti più tecnici<br />
e agli appassionati di freeride. Inoltre, durante<br />
la bella stagione è attivo anche il servizio<br />
di navette Bike Shuttle che consente<br />
di muoversi al meglio lungo la vallata, così<br />
come il treno della Val Venosta, attrezzato<br />
per il trasporto biciclette. Non va dimenticata,<br />
infine, la pista ciclabile della Val Venosta,<br />
che sulle orme dell’antica Via Claudia<br />
Augusta permette a tutti gli appassionati di<br />
due ruote di percorrere lontano dal traffico<br />
tutta la vallata, lungo gli 80 km che separano<br />
il Lago di Resia da Merano.<br />
Le iscrizioni alla prima edizione della Ortler<br />
Bike Marathon sono in piena corsa e sul<br />
sito ufficiale della manifestazione www.<br />
ortler-bikemarathon.it sono disponibili tutte<br />
le informazioni e i dettagli sulla gara. Sino<br />
al 31 dicembre è in vigore la quota lancio di<br />
45 € ed il ricco pacco gara, oltre al pettorale,<br />
include anche prodotti tipici locali, un<br />
ingresso omaggio per il parco acquatico<br />
Sportwell di Malles Venosta ed uno zaino<br />
tecnico targato Ortler Bike Marathon.<br />
Il comitato organizzatore
84<br />
www.alicebike.it<br />
COMPRESSPORT R2 RACE AND RECOVERY<br />
Compressport R2 Race and Recovery è ideale per qualsiasi sport, sia running, ciclismo, trekking, golf, nuoto<br />
ecc. e per l’uso sia durante tutti i corsi di allenamento sia durante le competizioni o anche durante le fasi di<br />
recupero. È inoltre un indumento affidabile per coloro che a causa del loro lavoro sono costretti a restare per<br />
molte ore in piedi o in movimento, e che durante il giorno e in particolare al fine della giornata di lavoro, hanno<br />
la sensazione di avere le gambe stanche e pesanti. Nel caso di persone che viaggiano in aereo con tendenza<br />
ad avere le gambe gonfie, il sollievo avvertito subito dopo avere indossato le calze Compressport è automatico.
foto NEWSPOWER<br />
www.inbici.net<br />
MTB
86<br />
TRENTINO MTB,<br />
PREMIATI I MIGLIORI<br />
a cura di NEWSPOWER<br />
La sala Marangonerie del Castello del Buonconsiglio gremita di gente<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
8 min<br />
foto NEWSPOWER<br />
pressoffice@newspower.it<br />
AL CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO DI TRENTO TUTTI I VINCITORI 2014.<br />
SVELATE ANCHE LE DATE DEL PROSSIMO ANNO<br />
ANCHE NEL 2015 CLASSIFICHE IMPREVEDIBILI FINO ALL’ULTIMA GARA E LA POSSIBILITÀ DI FREGIARSI DEL<br />
TITOLO DI “FRIENDS OF TRENTINO MTB”. SI INIZIA IL 3 MAGGIO A CAVARENO, SESTA ED ULTIMA A TELVE<br />
VALSUGANA IL 4 OTTOBRE<br />
T“Trentino MTB presented by crankbrothers”<br />
è senza dubbio una delle serie più<br />
emozionanti per gli appassionati di ruote<br />
artigliate di tutta la penisola. Dopo sei edizioni<br />
a tutta in compagnia di alcune delle<br />
grandi classiche nel calendario delle bike<br />
marathon, il circuito offre oggi un prodotto<br />
di grande qualità, in luoghi caratterizzati<br />
da panorami mozzafiato e itinerari dall’indiscusso<br />
tasso tecnico. L’edizione 2014<br />
della serie, la sesta come detto, si è chiusa<br />
ufficialmente lo scorso 15 novembre con le<br />
premiazioni al Castello del Buonconsiglio,<br />
nel centro di Trento; nell’occasione sono<br />
stati tributati i giusti onori ai vincitori assoluti,<br />
a coloro che hanno totalizzato il maggior<br />
numero di punti nelle varie categorie e<br />
agli oltre cento “brevettati”, che per il circuito<br />
trentino rispondono all’appellativo di<br />
“Friends of Trentino MTB”.<br />
Lo scenografico maniero cittadino, per secoli<br />
dimora dei Principi Vescovi e da novanta<br />
anni Museo Nazionale e sede principale<br />
di una rete di musei-castello del Trentino,<br />
ha aperto le proprie porte e sale ai biker,<br />
I vincitori di Trentino MTB 2014<br />
che accompagnati da amici e famiglie non<br />
si sono voluti lasciar sfuggire l’occasione<br />
del saluto finale al challenge che li ha visti<br />
cavalcare gli off-road della provincia di<br />
Trento per mesi. Precisamente da maggio<br />
a ottobre scorsi con, nell’ordine di apparizione,<br />
la ValdiNon Bike di Cavareno, la 100<br />
Km dei Forti di Lavarone, la Dolomitica<br />
Brenta Bike di Pinzolo e Madonna di Campiglio,<br />
la Lessinia Bike nel Parco dei Lessini,<br />
la Vecia Ferovia dela Val de Fiemme<br />
di Molina, la Val di Sole Marathon di Malé<br />
e la 3T Bike di Telve Valsugana, a concludere<br />
le fatiche lo scorso 5 ottobre. E dalla<br />
gara svoltasi alle pendici della catena del<br />
Lagorai si è voluti partire per la cerimonia<br />
di premiazione con la consegna dei riconoscimenti<br />
ai protagonisti, dopo un minuto di<br />
silenzio per ricordare la scomparsa di Giovanni<br />
Vesco, un concorrente proprio della<br />
3T Bike.<br />
Da parte del presidente di Trentino MTB<br />
Alessandro Bertagnolli sono arrivati i ringraziamenti<br />
ad atleti, partner e volontari<br />
coinvolti in ognuna delle “magnifiche sette”<br />
gare, come sono state anche appellate<br />
durante il pomeriggio. Le successive parole<br />
del presidente della FCI Trentino, Dario<br />
Broccardo, hanno sottolineato come l’universo<br />
delle ruote artigliate sia sempre più<br />
coinvolto e coinvolgente nelle realtà territoriali,<br />
con numeri che si mantengono in<br />
alta quota, nonostante le spending review<br />
generali e dei singoli.<br />
Il challenge quest’anno ha colto ottimi risultati<br />
con oltre 5000 partecipanti alle sette<br />
tappe, dove si sono potuti ascoltare tutti i<br />
dialetti della nostra penisola. Biker da 20<br />
regioni e quasi 70 province hanno regalato<br />
e si sono regalati uno spettacolo in<br />
fuoristrada unico, nonostante un meteo<br />
che spesso e volentieri ha negato il sole<br />
abbondando di pioggia e fango. D’altra<br />
parte, come si è sentito commentare dalla<br />
platea di Trento, «per abbronzarsi si va in<br />
spiaggia, quando c’è il fango in fuoristrada<br />
è ancora più divertente!». Biker oltremodo<br />
soddisfatti, quindi, di come sia andata l’edizione<br />
2014 di ‘Trentino MTB presented<br />
by crankbrothers’, soprattutto coloro che<br />
foto NEWSPOWER
87<br />
foto NEWSPOWER<br />
Gli organizzatori 2015<br />
in fondo si sono portati a casa un cospicuo<br />
bottino ma anche semplicemente un posto<br />
su uno dei vari podi di categoria. Ivan Degasperi<br />
del Team Todesco e Lorena Zocca<br />
della SC Barbieri hanno vinto le due Assolute<br />
ed i premi speciali dello Scalatore e<br />
fi’zi:k, con il trentino che ha anche trionfato<br />
nella M1. Gli altri vincitori 2014 rispondono<br />
ai nomi di Stefano Dal Grande (Open),<br />
Gianluca Boaretto (Elite Sport), Daniel Tassetti<br />
(Junior), Georgy Dmitriev (M2), Stefan<br />
Ludwig (M3), Michele Bazzanella (M4),<br />
Tarcisio Linardi (M5) e Silvano Janes (M6),<br />
mentre la squadra con il maggior numero<br />
di punti totalizzati è stata il Team Todesco.<br />
Tutti quanti sono tornati a casa con premi<br />
tecnici crankbrothers, fi’zi:k, Kask e Continental,<br />
ma anche gastronomici tipici del<br />
Trentino offerti da Vivallis, Trentingrana,<br />
Melinda e Felicetti.<br />
Numeri alla mano, Trentino MTB 2014 ha<br />
potuto vantare particolari attenzioni dagli<br />
élite oltre che dal sempre nutrito popolo<br />
dei master; la media di presenze è stata di<br />
41 agonisti sulle sette prove che ha portato<br />
al challenge la percentuale più elevata di<br />
élite tra i circuiti nazionali, il 7,1%, calcolata<br />
sul numero totale di classificati di categoria.<br />
Infine, tutte le singole tappe hanno<br />
ricevuto elogi da parte dei partecipanti<br />
facendo registrare ottime performance dal<br />
punto di vista degli iscritti, sia per gli eventi<br />
di maggiore tradizione che per le new entry<br />
di quest’anno come Dolomitica Brenta<br />
Bike e Val di Sole Marathon.<br />
Oltre al dovuto omaggio ai cavalieri di Trentino<br />
MTB 2014, nelle sale del Castello del<br />
Buonconsiglio è stato anche tolto il velo<br />
alla prossima edizione della serie in off-road,<br />
che tornerà a calcare sentieri e sterrati<br />
della provincia di Trento anche il prossimo<br />
anno con sei tappe anziché sette e con la<br />
consueta verve.<br />
La prima chiamata in griglia sarà al solito,<br />
ed è così dalla prima edizione del circuito<br />
nel 2009, con la ValdiNon Bike del 3 maggio<br />
nell’omonima valle e dopo un mesetto<br />
abbondante tutti a Lavarone e dintorni per<br />
la storica 100 Km dei Forti in abbinata alla<br />
tre giorni di 1000Grobbe Bike Challenge,<br />
I Vincitori assoluti: Lorena Zocca e Ivan Degasperi<br />
foto NEWSPOWER<br />
dal 12 al 14 giugno. Trascorsa una settimana<br />
sarà tempo di Dolomitica Brenta<br />
Bike in quel di Pinzolo, mentre il 2 agosto<br />
è la data della prossima Vecia Ferovia dela<br />
Val de Fiemme. La Val di Sole si conferma<br />
al via per Trentino MTB 2015 e la bella marathon<br />
tra Malé e il Parco Adamello Brenta<br />
sarà il 30 agosto, mentre l’epilogo del<br />
circuito è fissato ancora una volta con la<br />
3T Bike di Telve Valsugana il 4 ottobre del<br />
prossimo anno.<br />
Dal punto di vista del regolamento, le prime<br />
anticipazioni parlano della conferma<br />
sull’offerta 3x2 e 2x1 riservata ai team<br />
numerosi, con le iscrizioni cumulative che<br />
apriranno il 1° gennaio. Ci saranno ancora<br />
le gare Jolly e i Bonus Finisher che<br />
assegneranno un numero di punti maggiore<br />
in alcune gare, cosicché le classifiche<br />
potranno rimanere ad alto contenuto<br />
di imprevedibilità e spettacolo fino alla fine,<br />
come è accaduto nella stagione appena<br />
conclusa, dove si è dovuto attendere l’ultima<br />
gara per conoscere i vincitori definitivi.<br />
Il montepremi complessivo annunciato<br />
andrà anche nel 2015 oltre i 40.000 Euro;<br />
ed ecco che allora, parafrasando in modo<br />
scherzoso un detto di qualche tempo fa,<br />
«Trentino MTB ricco…mi ci ficco». Occhio<br />
quindi al sito www.trentinomtb.com e al<br />
canale Facebook, il 2015 è già alle porte.<br />
E con l’occasione anche da “Trentino MTB<br />
presented by crankbrothers” un augurio di<br />
Buone Feste a tutti i biker e arrivederci in<br />
Trentino il prossimo anno.
88<br />
TOUR DE SKI IN VAL DI FIEMME<br />
a cura di NEWSPOWER<br />
pressoffice@newspower.it<br />
LA SERIE DI COPPA DEL MONDO CROSS COUNTRY VEDE LA VAL DI FIEMME<br />
TRA LE PROVE CONCLUSIVE CON LA FINAL CLIMB DELL’ALPE CERMIS<br />
L’<br />
che in meno di un decennio ha proiettato l’Alpe Cermis nel pantheon<br />
L’Alpe Cermis, in Trentino, è da sempre famosa per i suoi boschi e<br />
per le piste di sci alpino, ma dal 2007 ad oggi quest’angolo della Val<br />
di Fiemme si è guadagnato un posto di diritto fra i luoghi simbolo dello<br />
sci nordico. La montagna fiemmese, infatti, è stata la protagonista<br />
principale di una vera e propria rivoluzione nel mondo degli sci stretti<br />
del fondo al fianco di località come la collina norvegese di Holmenkollen<br />
ad Oslo, Lahti in Finlandia o la svedese Falun. Questa “rivoluzione”<br />
si chiama Tour de Ski e fin dal nome è chiaro che ci sia tanto…<br />
ciclismo all’interno di questa competizione internazionale, da sempre<br />
inserita nel calendario della Coppa del Mondo di sci nordico. Il Tour<br />
de Ski si conclude ogni anno proprio sull’Alpe Cermis, in cima ad una<br />
rampa di 3,5 km dove le pendenze raggiungono il 28% e i fondisti<br />
sono impegnati a superare “muri” e “tornanti”, proprio come capita ai<br />
ciclisti nelle ascese mitiche come Alpe d’Huez, Zoncolan o Mortirolo.<br />
Il Tour de Ski vide la luce per la prima volta nella stagione 2006/2007<br />
e nel giro di pochi anni è diventato uno degli appuntamenti più sentiti<br />
nel calendario internazionale dello sci nordico. Le origini della competizione<br />
risalgono a circa dieci anni fa, quando Vegard Ulvang e Jürg<br />
Capol, rispettivamente presidente del Comitato Fondo FIS e direttore<br />
della Coppa del Mondo, decisero di mutuare il format delle corse a<br />
tappe ciclistiche per ravvivare lo sci di fondo e crearono così il Tour de<br />
Ski: una prova in cui i migliori fondisti al mondo si confrontano nelle<br />
diverse “specialità” della disciplina e si stila una classifica generale<br />
dove, proprio come nelle gare a tappe su due ruote, il vincitore è<br />
l’atleta che impiega meno tempo nel portare a termine tutte le frazioni<br />
in programma. Ulvang e Capol, però, in Val di Fiemme trovarono la<br />
ciliegina per la “torta” Tour de Ski e, proprio durante un sopralluogo<br />
in Trentino, i due padri fondatori ebbero l’azzeccata intuizione di<br />
far concludere il Tour de Ski in cima ad una salita lunga oltre 3 km,<br />
come mai era accaduto nella storia dello sci nordico: nell’ultima tappa,<br />
quindi, gli atleti avrebbero dovuto percorrere in senso contrario la<br />
pista di discesa Olimpia III del Cermis dal fondovalle sino alla stazione<br />
intermedia della cabinovia, in località Doss dei Laresi. Il resto è storia<br />
foto NEWSPOWER<br />
e dal 2007 ad oggi la Final Climb del Cermis è la frazione conclusiva<br />
del Tour de Ski che ne incorona i vincitori, con le partenze degli atleti<br />
separate dai distacchi accumulati in classifica nelle precedenti prove.<br />
Le altre tappe del Tour de Ski sono gare sprint, sulla media o sulla<br />
lunga distanza, ma, proprio come accade nei grandi giri ciclistici, il<br />
vincitore spesso si decide in salita e nelle otto edizioni del Tour de Ski<br />
alla Final Climb hanno trionfato fondisti plurititolati come lo svizzero<br />
Dario Cologna, il tedesco Tobias Angerer, il ceco Lukáš Bauer o il<br />
norvegese Martin Sundby e, fra le donne, la sua connazionale Therese<br />
Johaug, la polacca Justyna Kowalczyk, la finnica Virpi Kuitunen o<br />
la svedese Charlotte Kalla.<br />
Grazie al grande lavoro degli organizzatori del comitato Nordic Ski<br />
Fiemme la Final Climb è diventata un evento imperdibile e non solo<br />
per la competizione in sé e per sé, ma anche per le tante iniziative<br />
dedicate a pubblico e appassionati in programma a ridosso della<br />
gara dei “pro”. Anche in questo caso, dunque, sono molte le affinità<br />
con i tapponi alpini e pirenaici dei grandi giri, che richiamano a bordo<br />
strada migliaia di tifosi pronti ad acclamare i propri beniamini e a godersi<br />
giornate di grande festa. Ogni anno, infatti, i fans si assiepano<br />
ai bordi della pista del Cermis, inoltre vengono allestiti eventi come il<br />
Tour del Gusto con stand di prodotti tipici trentini disseminati lungo la<br />
Final Climb, o come la Rampa con i Campioni, la gara promozionale<br />
che permette a tutti gli appassionati di cimentarsi sulle pendenze<br />
“terribili” del Cermis.<br />
Il FIS Tour de Ski scatterà dalla Germania il prossimo 3 gennaio e<br />
vedrà coinvolte le nevi della Val di Fiemme nel week end di sabato<br />
10 e domenica 11 gennaio per le due ultime frazioni dopo tappe<br />
in Baviera, Svizzera, a Cortina e a Dobbiaco. Il sabato sarà di scena<br />
una prova Mass Start in tecnica classica (15 km maschile e 10<br />
km femminile) sulle piste dello stadio del fondo di Lago di Tesero,<br />
da dove l’indomani prenderà il via la Final Climb dell’Alpe Cermis, il<br />
“Mortirolo” dello sci nordico che sancirà vincitore e vincitrice del Tour<br />
de Ski 2015.<br />
Info: www.fiemmeworldcup.com<br />
foto NEWSPOWER
90<br />
SPORT & BENESSERE<br />
a cura del dottor ALESSANDRO GARDINI*<br />
in collaborazione con<br />
dottor MATTEO REDA di NUTRILEYA SINTONIA NATURALE<br />
alessandrogardini@gmail.com<br />
TRAUMI DELLO SPORTIVO:<br />
COME DIFENDERSI<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
6 min<br />
È noto che lo sport, praticato con costanza e con le corrette modalità,<br />
porti indubbi vantaggi in termini di salute e di prevenzione di<br />
alcune malattie: cardiovascolari, metaboliche, neoplastiche.<br />
Le istituzioni che si occupano della salute a livello internazionale<br />
(OMS) o nazionale (Ministero della Salute) raccomandano<br />
di praticare attività sportiva e motoria, attraverso campagne di<br />
promozione, a tutte le età e in ogni condizione socio-economica.<br />
L’attività motoria praticata regolarmente, e in particolare quella<br />
sportiva agonistica, presenta anche la possibilità di incorrere purtroppo<br />
in infortuni, tanto durante le fasi di allenamento o ricreativa<br />
quanto nel corso di prestazioni agonistiche. Quando i carichi<br />
di lavoro sono importanti e protratti nel tempo può accadere di<br />
sovraccaricare le strutture muscolo-tendinee con la successiva<br />
insorgenza di una sintomatologia dolorosa correlata a fenomeni di<br />
tipo infiammatorio. A tutto ciò si può aggiungere la possibilità che<br />
durante l’attività sportiva si possano verificare traumi acuti diretti<br />
ed indiretti. Per contrastare l’insorgenza o trattare la presenza di<br />
infiammazioni muscolo-articolari, o velocizzare il riassorbimento di<br />
PRODOTTO DA NUTRILEYA Sintonia Naturale<br />
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un edema causato da un trauma acuto, ci si può tranquillamente<br />
affidare alla tradizione fitoterapica che in questo campo ci offre<br />
validissime alternative. Una di queste è Nutritraum, un’innovativa<br />
formulazione topica, che associa gli estratti secchi di Arnica<br />
montana, Symphytum officinalis e Boswellia serratia, in grado di<br />
donare un’immediata sensazione di sollievo sulla cute interessata,<br />
grazie alla loro azione antinfiammatoria, antiedemigena, lenitiva e<br />
rinfrescante. La speciale formulazione di Nutritraum contiene liposomi<br />
vegetali, biocompatibili e privi di effetti tossici o allergizzanti,<br />
che veicolano più efficacemente le sostanze attive attraverso la<br />
cute. Nutritraum deve essere applicato 3-4 volte al giorno sulle<br />
zone interessate.<br />
Uno dei componenti attivi di questa crema è l’Arnica montana,<br />
che vanta proprietà principalmente antiflogistiche, esclusivamente<br />
per uso topico. Viene quindi usata in traumatologia in caso<br />
di edemi post-traumatici (fratture, distorsioni, ecchimosi, contusioni,<br />
compressioni, ematomi, strappi muscolari, edemi da frattura),<br />
artralgie e disturbi articolari a carattere reumatico, versamenti<br />
articolari e flebiti non ulcerative. Gli attivi responsabili dell’attività<br />
antinfiammatoria presenti nei fiori di arnica sono i lattoni sesquiterpenici.<br />
L’estratto secco di arnica è infatti in grado di bloccare<br />
il processo infiammatorio attraverso la riduzione della sintesi di<br />
citochine pro-infiammatorie e l’inibizione della ciclossigenasi inducibile<br />
(COX-II). Altro attivo molto importante per l’efficacia di Nutritraum<br />
è la Boswellia, una pianta arborea che deve il suo nome<br />
a Sir John Thomas Boswell (1822-1888), nota anche con l’appellativo<br />
di “incenso indiano”; è conosciuta sin dai tempi più remoti<br />
ed in particolare è legata agli usi propri della medicina tradizionale<br />
indiana ayurvedica. La boswellia è un albero appartenente alla<br />
famiglia delle Burseraceae la cui gommoresina viene usata per<br />
le preparazioni farmaceutiche perché ricca di particolari attivi noti<br />
come triterpeni, dalla spiccata attività antiflogistica. L’attività antiflogistica<br />
di boswellia è indirizzata verso l’inibizione della biosintesi<br />
dei leucotrieni mediatori pro-flogogeni, che promuovono inoltre la<br />
sintesi di radicali superossido favorendo la contrazione della muscolatura<br />
liscia ed aumentando al contempo la permeabilità vascolare,<br />
amplificando così il fenomeno edematoso e contribuendo<br />
al mantenimento del quadro infiammatorio.<br />
Completa la formulazione il Symphytum officinalis, meglio conosciuto<br />
con il nome di Consolida maggiore, perché possiede un<br />
notevole effetto antalgico, antinfiammatorio e cicatrizzante per<br />
uso esterno. Diversi recenti studi clinici randomizzati confermano<br />
l’efficacia dei preparati a base di radici di Consolida, ad uso<br />
topico, nel trattamento del dolore e dell’infiammazione, sia a carico<br />
dei muscoli che delle articolazioni, così come nella terapia<br />
delle distorsioni e contusioni, anche dovute a traumi sportivi e<br />
nella terapia delle ferite. L’attività terapeutica, ovvero l’attività antinfiammatoria,<br />
antiedemigena e cicatrizzante è esplicata da alcuni<br />
componenti delle radici, tra cui l’acido rosmarinico e l’allantoina.<br />
L’utilizzo dell’estratto di Symphytum officinale favorisce quindi il<br />
riassorbimento degli edemi ed è utile a ridurre il dolore associato<br />
agli stati infiammatori.<br />
*Responsabile Reparto Nutraceutica<br />
e Integratori Alimentari Farmacia del Bivio
92<br />
a cura di ROBERTO ZANETTI<br />
foto di ROBERTO ZANETTI<br />
OLTRE L’OSTACOLO<br />
robertozanetti65@gmail.com<br />
KTM LYCAN LT 271– LA CONFERMA<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
9 min<br />
NON CHE CE NE FOSSE BISOGNO DI RICORDARLO MA LYCAN LT 271 DI KTM, DOPO QUASI UN ANNO DALLA<br />
PROVA DELLA 27 PRIME, LA SUA “SORELLA” IN CARBONIO (INBICI MAGAZINE DI FEBBRAIO 2014, PP. 106-108), È<br />
SEMPRE GARANZIA DI QUALITÀ E PERFORMANCE AI MASSIMI LIVELLI<br />
Il test:<br />
LLycan LT 271 grazie all’alluminio superleggero<br />
idroformato, utilizzato in modo<br />
specifico per questo telaio full suspension<br />
da 27,5”, si presenta come una bicicletta<br />
agile e polivalente. È un mezzo<br />
puramente racing dedicato alla competizione,<br />
ideale in un regolare percorso<br />
all mountain o anche per evoluzioni più<br />
impegnative come, ad esempio, nella<br />
disciplina dell’enduro, la nuova frontiera<br />
della mountain bike moderna che oggi<br />
fa tanta tendenza tra i rider più convinti.<br />
L’innovativo sistema di ammortizzazione<br />
Pro Damping System (PDS) conferisce<br />
sensibilità di guida nelle piccole asperità<br />
del terreno, qualunque esso sia, e un<br />
elevato assorbimento degli urti anche nei<br />
Test bike<br />
tratti di marcia maggiormente impegnativi.<br />
Questa tecnologia mi ha permesso di<br />
trasferire in modo uniforme ed ottimale<br />
la potenza durante l’accelerazione sui<br />
pedali, evitando però quei classici ondeggiamenti<br />
verticali tipici di queste situazioni<br />
di guida. Favorita dalla generosa<br />
escursione da 160 mm, Lycan LT 271 si<br />
è rivelata una MTB completa, da sfruttare
a 360°, senza timore riverenziale e senza<br />
compromessi. Sarebbe stato bello poter<br />
filmare alcuni passaggi e riproporli in formato<br />
video per rendere meglio l’idea di<br />
cosa si è in grado di fare con un mezzo<br />
di questo genere.<br />
Sotto l’aspetto puramente estetico la<br />
fine colorazione nero opaco/blu con livrea<br />
arancione del marchio KTM mette in<br />
primo piano il nome della casa austriaca,<br />
come ad accentuarne l’impronta costruttiva<br />
e a simboleggiarne l’inconfutabile<br />
provenienza. Anche le saldature dell’alluminio<br />
sono quasi invisibili al punto che<br />
il telaio della Lycan LT 271 possa quasi<br />
confondersi con quello del modello in<br />
Test bike<br />
carbonio non solo come peso (l’alluminio<br />
utilizzato è davvero molto leggero) e reattività,<br />
ma pure come grafica. Lo stile e<br />
la tradizione KTM nella MTB e, nello specifico,<br />
nel segmento delle bi-ammortizzate,<br />
è sempre un qualcosa di unico ed<br />
inimitabile; difficile da mettere a confronto<br />
anche con i competitor maggiormente<br />
accreditati e famosi.<br />
In evidenza:<br />
Telaio a parte, una citazione di merito<br />
va fatta per il gruppo Sram XX1, fiore<br />
all’occhiello della famosa casa americana<br />
negli allestimenti per MTB, che<br />
alleggerisce e contiene notevolmente<br />
Caratteristiche Tecniche<br />
93<br />
• Telaio:<br />
“Lycan 27.5”” Longtravel alluminio<br />
idroformato F&R<br />
• Cambio:<br />
Sram XX1<br />
• Deragliatore posteriore:<br />
Sram XX1<br />
• Guarnitura:<br />
Sram XX1 monocorona 34 denti<br />
(pedivelle 175 mm)<br />
• Catena:<br />
Sram XX1<br />
• Ruota libera:<br />
Sram XX1 11V 10x42<br />
• Movimento centrale:<br />
Sram Pressfit GXP<br />
• Freni:<br />
Shimano Deore XT M785 idraulici -<br />
dischi Shimano RT99<br />
Ø 180/180 ant-post<br />
• Forcella:<br />
Fox 36 Talas 27.5 RC2-FIT,<br />
160-120-15-T<br />
• Ammortizzatore centrale:<br />
Fox Float CTD BV<br />
• Serie sterzo:<br />
KTM Team drop-in, tapered, +10<br />
• Attacco manubrio:<br />
Ritchey WCS Trail 0° in alluminio<br />
• Manubrio:<br />
Ritchey WCS Trail Rizer,<br />
760 in alluminio<br />
• Reggisella:<br />
KS LEV-DX hydr. Post 100 mm<br />
(size 43) e 125 mm (size 48+53)<br />
• Sella:<br />
fi`zi:k Nisene<br />
• Manopole:<br />
KTM<br />
• Cerchi:<br />
KTM Prime TRAIL 27.5” XD<br />
tubeless ready in alluminio<br />
by DT Swiss<br />
• Coperture:<br />
anteriore Schwalbe Hans Dampf<br />
60-584 TrailStar –<br />
posteriore Schwalbe Rock Razor<br />
60-584, PaceStar<br />
• Mozzi:<br />
DT Swiss<br />
• Pedali:<br />
Shimano M530 SPD<br />
• Taglie:<br />
43-48-53<br />
• Colori:<br />
black/blue matt (come modello<br />
testato in foto)<br />
• Peso bici completa (come in foto):<br />
13,2 kg completa di pedali
94<br />
il peso complessivo della<br />
Lycan LT 271. La monocorona<br />
anteriore da 34<br />
denti e la ruota libera con<br />
un’ampia scala di pignoni<br />
da 10 a 42 velocità sono<br />
sicuramente sinonimo di<br />
performance; assicurano<br />
al biker una cambiata sempre<br />
veloce ed impeccabile<br />
anche quando il fango che<br />
attanaglia i meccanismi<br />
sembra cementare tutta la<br />
trasmissione.<br />
Una scelta personale…<br />
Se proprio avessi potuto<br />
apportare una modifica alla<br />
predisposizione standard<br />
del mezzo (la Lycan LT 271<br />
esce di serie dalla casa<br />
Nella parte destra del manubrio, vicino<br />
alla manopola, sono posizionate le levette<br />
del cambio Sram XX1 e, più in alto, il comando<br />
manuale lockout del reggisella telescopico<br />
Il nodo sterzo della Lycan LT 271<br />
sul quale è montato<br />
un attacco in alluminio<br />
Ritchey WCS Trail 0°<br />
madre già con questo allestimento base),<br />
avrei optato per una corona anteriore da<br />
30 o, al massimo, da 32 denti. Questa<br />
soluzione, in alcuni casi estremi (rampe<br />
molto ripide e lunghi dislivelli sconnessi)<br />
permetterebbe infatti di avere una pedalata<br />
più agile e un maggiore range di<br />
utilizzo di tutte le moltipliche disponibili<br />
sulla cassetta. Di contro, a suo favore, il<br />
rapporto da 34 agevola la spinta sul passo<br />
favorendo una rotondità omogenea di<br />
pedalata, soprattutto nelle fasi pianeggianti<br />
e nei tratti di classico single track<br />
veloce e scorrevole.<br />
Il Produttore e Distributore per l’Italia:<br />
KTM Fahrrad Gmbh<br />
Harlochnerstrasse, 13<br />
5230 Mattighofen (A)<br />
Tel. +43 7742 40910<br />
Fax: +43 7742 409171<br />
E-mail: office@ktm-bikes.at<br />
Web site: www.ktm-bikes.at<br />
In vendita a partire da:<br />
Settembre 2014<br />
Tempo di consegna:<br />
15 giorni lavorativi dalla data<br />
dell’ordine<br />
Prezzo:<br />
€ 4499,00 al pubblico, IVA inclusa
95<br />
La trasmissione Sram XX1 che adotta<br />
una monocorona anteriore da 34 denti<br />
(pedivelle 175 mm) e una ruota libera<br />
a 11 velocità da 10x42<br />
Il reggisella telescopico KS LEV-DX hydr.<br />
Post 100 mm (size 43) e 125 mm (size 48+53)<br />
Accessori e materiali utilizzati<br />
per il test<br />
Gli accessori e i materiali che<br />
ho usato per il test sono:<br />
• Casco:<br />
Carrera Nitro<br />
www.carreraworld.com<br />
• Occhiali:<br />
Salice ITA 004<br />
www.saliceocchiali.it<br />
• Abbigliamento:<br />
KTM Factory Team<br />
www.ktm-bikes.at<br />
• Strumentazione:<br />
GPS Garmin 500<br />
www.garmin.it<br />
• Portaborraccia:<br />
Elite in alluminio<br />
www.elite-it.com
96<br />
RALLY DI ROMAGNA<br />
a cura della REDAZIONE<br />
info@inbici.net<br />
LA GRAN FONDO VENA DEL GESSO ENTRA NEL CIRCUITO PRESTIGIO MTB<br />
LA GRAN FONDO VENA DEL GESSO, INSERITA NEL CONTESTO DEL RALLY DI ROMAGNA IN PROGRAMMA DOMENICA<br />
31 MAGGIO A RIOLO TERME (RA), ENTRA NEL CIRCUITO PRESTIGIO MTB. CONFERMATA INOLTRE LA PARTNERSHIP<br />
CON LE ACCOGLIENTI TERME DI RIOLO<br />
IIl Rally di Romagna 2015, organizzato dal<br />
Romagna Bike Grandi Eventi, piazza un<br />
nuovo colpo ad effetto. All’interno della<br />
manifestazione, che il prossimo anno si<br />
terrà a Riolo Terme in provincia di Ravenna<br />
dal 30 maggio al 3 giugno, la Gran fondo<br />
Vena del Gesso sarà inserita nel Circuito<br />
Prestigio MTB.<br />
Di cosa si tratta Dell’ennesima novità<br />
che il Rally di Romagna ha saputo presentare.<br />
Certi, gli organizzatori, di poter dare<br />
ancora maggiore visibilità ad una manifestazione<br />
sempre più apprezzata, a livello<br />
internazionale. Cinque tappe tra calanchi<br />
e single track, un appuntamento unico<br />
nel panorama delle ruote grasse, per la<br />
particolarità dello splendido territorio che<br />
lo ospita ma anche per la sfida che rappresenta<br />
per i biker di più paesi europei.<br />
All’interno delle tappe, in occasione della<br />
seconda, domenica 31 maggio, ecco la<br />
Gran fondo Vena del Gesso, 47 chilometri<br />
con un dislivello di 1500 metri, avvolti<br />
in uno scenario davvero affascinante.<br />
Una Gran fondo che, proprio nel 2015,<br />
sarà quindi parte del Circuito Prestigio,<br />
che nella sua scorsa edizione propose 9<br />
emozionanti gare, toccando, tra le altre, le<br />
provincie di Siena, Venezia, Brescia, Catania<br />
e Bolzano.<br />
Da ricordare inoltre che la Gran fondo<br />
Vena del Gesso fa parte anche del prestigioso<br />
Tour 3 Regioni Scott.<br />
Da sottolineare, la sempre più concreta<br />
vocazione internazionale del Rally di<br />
Romagna, che per la prossima edizione<br />
amplia il numero chiuso per i biker da 100<br />
a 150.<br />
Resta invariato, il percorso delle cinque<br />
tappe: 294 chilometri ed 8200 metri di<br />
dislivello.<br />
Il Villaggio Expo sarà caratterizzato dalla<br />
presenza di espositori del settore tecnico<br />
ma anche ricco di espositori con prodotti<br />
tipici locali. Per i visitatori, gli accompagnatori<br />
e le famiglie degli atleti sarà un<br />
occasione imperdibile quella di Riolo che<br />
propone una cinque giorni di sport e benessere,<br />
infatti anche per il 2015 le Terme<br />
di Riolo saranno partner del Rally di Romagna<br />
e della Gran fondo Vena del Gesso.<br />
L’organizzazione ha siglato infatti un<br />
accordo che prevede l’ingresso a prezzi<br />
agevolati per tutti i frequentatori della 5<br />
giorni sia alle Terme che alla spa.<br />
Tutte le info sono reperibili sul sito rallydiromagnamtb.it<br />
e sulla relativa pagina Fb.
COMUNE DI<br />
RIOLO TERME<br />
VI a edizione<br />
Rally di Romagna<br />
MTB 2015<br />
dal 30 maggio al 3 giugno<br />
Riolo Terme (RA)<br />
INFO:<br />
www.rallydiromagnamtb.it
98<br />
TROFEO TOPOLINO SCI DI FONDO<br />
a cura della REDAZIONE<br />
info@inbici.net<br />
KERMESSE IN VAL DI FIEMME DA TRE DECADI<br />
TROFEO TOPOLINO SCI DI FONDO IN VAL DI FIEMME IL 17 E 18 GENNAIO. EVENTI IN PISTA E FUORI PER GIOVANI<br />
E FAMIGLIE. LA STORIA DEL TROFEO CORRE INDIETRO FINO AL 1984 CON IL GS CASTELLO DI FIEMME. LA CULLA<br />
ITALIANA DELLO SCI NORDICO CELEBRA NUOVAMENTE IL FIS WORLD SNOW DAY<br />
EEsiste un posto, in Trentino, anzi due, dove<br />
giovani sportivi si contendono prestigiosi<br />
trofei e lo fanno con caparbietà, determinazione<br />
e un tasso di divertimento altissimo.<br />
Arrivano da tutto il mondo per trascorrere<br />
giornate uniche sulla neve, con gli sci<br />
da discesa o con quelli da fondo ai piedi,<br />
perché di sport invernali stiamo parlando<br />
e precisamente del Trofeo Topolino Sci Alpino<br />
e del Trofeo Topolino Sci di Fondo, in<br />
Trentino da sempre.<br />
La storia del topo dalle grandi orecchie di<br />
casa Disney sugli sci rimanda alla fine degli<br />
anni Cinquanta del secolo scorso, quando<br />
i signori Mike Bongiorno, Rolly Marchi<br />
e Giorgio Mondadori uniscono le forze, le<br />
idee e la passione per sport e ragazzi dando<br />
vita ad una manifestazione che fin dalle<br />
prime edizioni viene presa in simpatia e…<br />
d’assalto da centinaia di giovani amanti della<br />
montagna. Negli anni a venire, il Trofeo<br />
Topolino Sci Alpino cresce e raccoglie le attenzioni<br />
praticamente di tutto il mondo, ragazzi<br />
e ragazze arrivano da ogni angolo del<br />
pianeta per sfrecciare tra porte e paletti con<br />
il loro personaggio Disney preferito e anche<br />
la Federazione Internazionale Sci (FIS) include<br />
l’evento nelle sue manifestazioni giovanili<br />
di massimo grado.<br />
Nel 1984 la Val di Fiemme lancia la sfida<br />
sci di fondo e Topolino la raccoglie immediatamente.<br />
Il Trofeo Topolino Sci di Fondo<br />
diventa “must” in quella che, senza mezzi<br />
foto NEWSPOWER<br />
termini, è da sempre la culla italiana degli sci<br />
stretti, la valle che nel giro di meno di 25 anni<br />
ha ospitato quattro Campionati del Mondo<br />
di Sci Nordico, l’Universiade Invernale, oltre<br />
120 prove di Coppa del Mondo e ha dato<br />
i natali alla mitica Marcialonga. Tornando al<br />
Trofeo Topolino Sci di Fondo, con l’evento<br />
2015 in calendario i giorni 17 e 18 gennaio,<br />
stiamo parlando di una manifestazione che<br />
nelle ultime edizioni ha sempre oltrepassato<br />
quota 1300 partecipanti, tutti raccolti allo<br />
Stadio del Fondo che per 48 ore si trasforma<br />
in arena internazionale per nuove generazioni<br />
di mini fondisti e fondiste, ragazzi e<br />
ragazze che nel correre, battersi, vincere e<br />
perdere, vivono un’esperienza che negli occhi<br />
e nell’anima rimane indimenticabile.<br />
Oltre a sci di fondo e sci alpino, il Trofeo Topolino<br />
è oggi esteso a diverse discipline e la<br />
domanda che ci si può porre è perché non<br />
si sia mai rivolto alle due ruote che su strada<br />
come in off-road vantano un movimento<br />
giovanile importante nel nostro paese e che<br />
forse, grazie alla kermesse di casa Disney,<br />
potrebbe accrescere ancor più il proprio<br />
tasso di gradimento e appeal tra i giovani e<br />
le famiglie. Dopotutto, i parallelismi e le similitudini<br />
tra ciclismo e sci sono più di uno,<br />
a cominciare dalla fatica e la tenacia messe<br />
in pista da uno o una fondista, perfettamente<br />
equiparabili a quelle di chi salta in sella e<br />
affronta una grande salita o si tuffa in una<br />
granfondo con i chilometri a due zeri e i di-<br />
foto NEWSPOWER<br />
foto NEWSPOWER<br />
slivelli a tre. Spesso chi pratica le discipline<br />
sulla neve in inverno si avvicina naturalmente<br />
alla bici nella bella stagione, per vivere dodici<br />
mesi l’anno quella sfida fianco a fianco, ruota…<br />
a ruota contro gli avversari, ma anche<br />
contro se stessi e arrivare al traguardo con la<br />
soddisfazione e la felicità nel poter gridare –<br />
o anche solo pensare – «Sì, ce l’ho fatta». E<br />
l’idea, l’insegnamento che può offrire questo<br />
genere di situazioni, la tenacia, il non mollare<br />
mai, il perseguire un obiettivo concreto, sono<br />
elementi insiti nello sport giovanile dove giocare,<br />
divertirsi e stare insieme sono priorità,<br />
soprattutto quando si parla di baby-categorie,<br />
e tutte queste caratteristiche una volta<br />
vissute in gioventù si portano con sé crescendo,<br />
indipendentemente dal livello che si<br />
raggiunge, perché lo sport, la bicicletta così<br />
come lo sci mirano a questo, ogni disciplina<br />
dovrebbe farlo in fin dei conti, per stare<br />
bene, per vivere momenti da non dimenticare<br />
mai e Topolino questo… lo sa bene.<br />
Forza Topolino, cosa aspetti… in sella!
100<br />
LA GRANFONDO I SENTIERI DEI LUPI<br />
a cura di LUCA ALÒ<br />
SUL GRADINO PIÙ ALTO DEL PODIO<br />
ANGELO MIRTELLI E PAMELA RINALDI<br />
EEdizione spettacolare per la nona edizione della Granfondo<br />
I Sentieri dei Lupi. Ancora l’ennesimo successo organizzativo<br />
targato ASD Collarmele MTB con Angelo Ranalli,<br />
Riccardo Sgammotta ed il suo staff che hanno allestito<br />
una riuscitissima manifestazione, onorata dai migliori biker<br />
provenienti da buona parte della nostra penisola.<br />
La partenza<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
7 min<br />
Percorso suggestivo, condizioni climatiche ideali ed<br />
un considerevole numero di partecipanti (oltre 600)<br />
hanno emozionato la folla assiepata al traguardo del<br />
centro di Collarmele (L’Aquila) e lungo tutto il percorso<br />
disegnato tra i sentieri del parco eolico più<br />
grande d’Europa all’ombra del Velino-Sirente.<br />
Sui 56 chilometri la firma è stata messa dall’esperto<br />
élite Angelo Mirtelli (Ciociaria Bike) che ha preso il<br />
comando della gara dopo aver lasciato che i due avversari<br />
di turno Marco Rincon (Scapin Factory Team,<br />
secondo tra gli élite) e Vincenzo Della Rocca (Cubulteria<br />
Bike, primo di fascia tra i master 2) facessero<br />
corsa a sé per due terzi di gara. Con un gap di 28”<br />
all’intermedio, Mirtelli ha raggiunto i due attaccanti<br />
e li ha sorpassati entrambi chiudendo<br />
davanti in 2.19’40”.<br />
Protagonisti di una spettacolare bagarre<br />
sono stati anche Mirco Catone (Bike<br />
Pro Bottecchia, primo tra i master 3),<br />
il vincitore All Star 2014 Luigi Ferritto<br />
(FRW Oronero, primo tra i master 1) e<br />
Guido Cappelli (NW Sport Cicli Conte<br />
Fans Bike, secondo tra i master 2).<br />
Il confronto fra i tre più immediati inseguitori<br />
è sempre stato particolarmente<br />
acceso con Catone che ha forzato i<br />
tempi fino a guadagnarsi il quarto posto<br />
e rischiando di riprendere davanti a<br />
sé il colombiano Rincon attardato da<br />
un problema meccanico alla catena<br />
fino a quando il portacolori della Scapin<br />
Factory Team non ha fatto la differenza<br />
in discesa per mantenere saldo<br />
il terzo posto.<br />
In ambito femminile grande prova di<br />
Pamela Rinaldi (Ciclissimo MTB) che<br />
non tradisce mai le attese nel giorno<br />
della finale All Star come fece a San<br />
Gemini nel 2013.<br />
I vincitori finali Abruzzo MTB Cup
101<br />
bike della nostra penisola) alla<br />
Sentieri dei Lupi (che nel 2015<br />
ritornerà a disputarsi in estate<br />
tra fine giugno e gli inizi di<br />
luglio) è risultata vincente sia<br />
sotto l’aspetto sportivo che<br />
per la capacità degli organizzatori<br />
di offrire la giusta cornice<br />
a un evento tra i più seguiti e<br />
amati dalla grande community<br />
dei biker di tutto lo stivale.<br />
Risultati completi di gara<br />
www.tds-live.com<br />
Podio maschile<br />
Podio femminile<br />
Stesso copione di gara anche quest’anno<br />
sugli sterrati abruzzesi dove la portacolori<br />
della Ciclissimo MTB ha fatto il forcing con<br />
la complicità della compagna di squadra<br />
Emanuela Cerchià, la quale ha retto il ritmo<br />
solo per una manciata di chilometri, poi si<br />
è lasciata sfilare facendosi sorpassare da<br />
Nunzia Gammella (MTB Fan) che ha potuto<br />
conquistare un brillante secondo posto a<br />
6 minuti dalla vincitrice mentre Cerchià ha<br />
raggiunto l’arrivo al terzo posto con un gap<br />
di 11 minuti.<br />
Oltre a Mirtelli, Della Rocca, Catone, Ferritto<br />
e Rinaldi, ad ottimi livelli si sono confermati<br />
i leader di categoria Giuseppe Nucera<br />
(ASD Explorers Catanzaro) tra gli élite sport,<br />
Alessandro Chiti (Scapin Factory Team) tra<br />
gli juniores, Nicola Morozzi tra i master 4,<br />
Gianluca Galardini (Scapin Factory Team)<br />
tra i master 5, Francesco Ferrari (Lugagnano<br />
Off Road) tra i master 6, Carlo Proietti<br />
(Scapin Factory Team) tra gli under 23.<br />
Traguardo raggiunto anche per i biker in evidenza<br />
nel percorso medio di 34 chilometri<br />
con Tommaso De Palma, primo assoluto e<br />
di fascia tra gli élite sport, la donna juniores<br />
Felicia Angeletti (Abruzzo MTB Team Protek),<br />
Carlo Ranaldi (Cycling Team Iziro) tra i<br />
master 4, Gaetano D’Ambrosio (ASD Leonessa<br />
Taker), Mauro Pieri (Orso on Bike) tra<br />
i master 5, Antonio Gennaro Labate (ASD<br />
Locorotondo) tra i master 6 e Paolo Festa<br />
(Bike Inside Team) tra i master 2.<br />
Ma quella di domenica 19 ottobre è stata<br />
anche la giornata dei giovani a partire dagli<br />
esordienti e allievi: circa una decina hanno<br />
animato la versione corta di 12 chilometri<br />
con il podio conquistato da Matteo Napoletano<br />
(Abruzzo MTB Team Protek), Gianfranco<br />
Sarra (LCP Porrino) e Paolo Del<br />
Viscio (Kento Racing Team) tra gli<br />
esordienti, Emilio Catanzariti (Explorers<br />
Catanzaro), Simone Di Silvestre<br />
(Abruzzo MTB Team Protek) e Francesco<br />
Ursillo (Bicincanto nel Vulcano)<br />
tra gli allievi.<br />
Collarmele ha salutato l’edizione<br />
2014 dell’Abruzzo MTB Cup: ai nastri<br />
di partenza si sono presentati<br />
gli atleti che si sono distinti confermando<br />
il loro agonismo e la voglia di<br />
mettersi in mostra tra categorie agonistiche<br />
ed amatoriali dopo un tour<br />
di otto tappe in giro per gli sterrati<br />
della regione tra Fossacesia, Avezzano,<br />
Scanno (Marathon degli Stazzi),<br />
Popoli (Granfondo del Morrone)<br />
e Rivisondoli.<br />
Alla presenza di Dario De Luca (sindaco<br />
di Collarmele), Mauro Marrone<br />
(presidente della Federciclismo<br />
Abruzzo), Paolo Festa (consigliere<br />
FCI Abruzzo), Gianluca Colabianchi<br />
(responsabile del settore fuoristrada<br />
FCI Abruzzo) e una rappresentanza<br />
degli organizzatori dei circuiti Ima<br />
Scapin, Trofeo dei Parchi Naturali,<br />
Sentieri del Sole e dei Sapori, la Sentieri<br />
dei Lupi si è disputata con una<br />
meravigliosa cornice di pubblico ed<br />
ha costituito un momento ideale di<br />
festeggiamenti per il congedo dalla<br />
stagione agonistica in mountain bike<br />
con la consapevolezza che il successo<br />
della granfondo non è stato<br />
casuale.<br />
L’idea di abbinare la finalissima All<br />
Star (scontro diretto tra i 120 finalisti<br />
provenienti dai Gironi Nord, Centro<br />
e Sud dei circuiti della mountain<br />
Angelo Mirtelli vincitore nella categoria élite
LUNGA VITA ALLA CATENA<br />
a cura di ROBERTO ZANETTI<br />
foto di ROBERTO ZANETTI<br />
UNA BICICLETTA, QUALUNQUE ESSA SIA<br />
(DA CORSA, MOUNTAIN BIKE, CITY, ELETTRICA)<br />
PULITA E LUBRIFICATA A DOVERE SI PRESENTA SEMPRE BENE<br />
E, SOPRATTUTTO, DURA PIÙ A LUNGO<br />
Usare la bici una volta al mese o tutti i giorni poco cambia;<br />
una manutenzione regolare delle parti meccaniche,<br />
della trasmissione e di tutti quei componenti soggetti a<br />
usura vi ripagherà con una pedalata silenziosa e leggera.<br />
Cambiare in modo fluido e preciso permette di<br />
andare più veloci ed avere sempre in perfetta efficienza<br />
la nostra bicicletta al punto che, lavorare con cura sulla<br />
catena (foto in basso) e sul cambio può dare anche<br />
delle soddisfazioni personali ed essere divertente.<br />
Lo sporco, la polvere, la sabbia e tutti quegli agenti atmosferici<br />
che aggrediscono la bici si possono accumulare<br />
velocemente e diventare molto dannosi per il<br />
corretto funzionamento del nostro mezzo. La catena<br />
ben lubrificata e, come abbiamo detto in precedenza,<br />
tutta la trasmissione (pignoni della ruota libera e corone<br />
della guarnitura con relative parti meccaniche) rappresentano<br />
il segreto per assicurarsi delle piacevoli uscite<br />
in bici, escludendo a priori degli spiacevoli imprevisti.<br />
Caratteristiche tecniche del Metabond Bike<br />
Metabond Bike (nella foto a destra la confezione singola<br />
come si presenta al pubblico) è un lubrificante per<br />
catena e cuscinetti unico nel suo genere. Riduce gli<br />
attriti, rende scorrevole, silenziosa ed efficiente la pedalata,<br />
aumenta la durata della vita della catena, riduce<br />
l’usura di ingranaggi e pignoni.<br />
È composto dai seguenti elementi:<br />
• derivati del petrolio;<br />
• derivati solforati di acido grasso vegetale.<br />
Bastano alcune gocce di Metabond Bike, applicato in modo<br />
uniforme, per lubrificare correttamente la catena della bicicletta<br />
La confezione del Metabond Bike come viene venduta al pubblico:<br />
un flacone con le relative istruzioni di utilizzo e conservazione riportate sulla scatoletta<br />
Precauzioni d’uso del prodotto:<br />
Mantenere il flacone contenente<br />
Metabond Bike in ambiente fresco<br />
e ventilato, lontano a fonti di calore<br />
Agitare bene prima dell’uso<br />
Tenere lontano il prodotto dalla<br />
portata dei bambini e dal cibo.<br />
Controllare la data di scadenza<br />
che decorre dopo due anni dalla<br />
prima apertura.<br />
Il Produttore<br />
e Distributore per l’Italia:<br />
METABOND ITALIA SRL<br />
Via Scire, 15 - 00199 Roma (RM)<br />
Cell. +39 389 0019210<br />
E-mail: metabonditalia@gmail.com<br />
Web site: www.metabond.it
104<br />
LUIGI FERRITTO<br />
a cura di PAOLO MEI<br />
info@inbici.net<br />
IL PORTACOLORI DEL TEAM ORONERO FRW<br />
PROTAGONISTA DI UNA GRANDE STAGIONE<br />
È NATO NEL 1980 E CORRE IN MOUNTAIN BIKE, PREVALENTEMENTE NEL SUD, DOVE HA INANELLATO UNA SERIE<br />
INCREDIBILE DI VITTORIE, SOPRATTUTTO NELLA SUA REGIONE. HA UN PASSATO ANCHE IN CAMPO MOTORISTICO,<br />
MA LE DUE RUOTE CHE LO AFFASCINANO DI PIÙ SONO QUELLE A PEDALI. NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI SVOLGE UN<br />
LAVORO MOLTO IMPORTANTE, QUELLO DEL MEDICO<br />
BBuongiorno Luigi e benvenuto nel mondo INBICI. Che cosa<br />
spinge un medico-pneumologo, con famiglia, ad impegnarsi<br />
ogni giorno nel ciclismo amatoriale<br />
«La semplice passione per la bicicletta e in particolar modo per la<br />
mountain bike. L’essere a contatto con la natura, pedalare sui sentieri,<br />
attraversando boschi, lontano dal caos della vita quotidiana,<br />
mi dà una tranquillità e una carica che mi permette di affrontare<br />
il resto della giornata con un ‘appeal’ migliore, mi rende sereno!»<br />
foto FRANCESCO BLOTTA<br />
Come è strutturata la sua giornata tipo<br />
«Dipende dal turno che ho in reparto! Quando lavoro di mattina,<br />
sono solito praticare una sessione di allenamento, a digiuno, verso<br />
le 4 di mattina per circa due ore, poi colazione e scappo al lavoro.<br />
Dopo il lavoro faccio un richiamo di tecnica in MTB e poi sono tutto<br />
per la famiglia.<br />
Quando ho il turno di pomeriggio, invece, esco in bici con le prime<br />
luci dell’alba, poi mi dedico alla famiglia e alle 14 sono al lavoro! …<br />
Unico neo: alle 21 sono già al letto, distrutto!»<br />
Lei corre prevalentemente in Mountain Bike, è affascinato anche<br />
dalla strada<br />
«No assolutamente, la bici da corsa la uso solo per il defaticamento<br />
e per qualche lavoro specifico. Non è scoppiato l’amore per la bici<br />
da corsa, perché penso che questa non mi permetta di essere a<br />
contatto con la natura così come me lo permette la mountain bike!»<br />
Nel settore off-road sono davvero pochissimi gli atleti del<br />
Sud che sono riusciti ad esprimersi ad alto livello. Come mai<br />
Luigi Ferritto in azione<br />
Attualmente a che livello si esprime il movimento MTB nel<br />
meridione<br />
«Avete ragione, fino a qualche anno fa, qui al meridione, eravamo<br />
molto indietro sia agonisticamente che come organizzazione<br />
di eventi. Vedrete, però, nei prossimi anni sempre più atleti del<br />
sud cominceranno a mettersi in evidenza anche a livello nazionale<br />
perché il movimento è in forte crescita. Tecnicamente, infatti, noi<br />
atleti ci prepariamo meglio rispetto al passato, ma anche le manifestazioni<br />
sono organizzate sempre meglio con percorsi sempre<br />
più simili alle più blasonate gare del Nord Italia. Pensate che il<br />
‘Trofeo dei Parchi Naturali’, che racchiude le migliori granfondo<br />
del centro-sud Italia, ha richiamato e avvicinato tanti appassionati<br />
a questo sport.»<br />
Tracciamo un bilancio della stagione agonistica appena conclusasi.<br />
«Sono molto soddisfatto della stagione agonistica 2014! Sono<br />
riuscito a conquistare tutti gli obiettivi che mi ero posto ad inizio<br />
anno. Ho vinto per la 6 a volta assoluta il ‘Giro della Campania Off<br />
Road’, ho vinto la classifica assoluta del ‘XIII Trofeo dei Parchi Naturali’,<br />
che, come detto, è la manifestazione off road più blasonata<br />
del meridione e, per concludere, ho bissato il successo del 2012<br />
e del 2013 rivincendo anche quest’anno gli All Star della MTB a<br />
Collarmele.»<br />
Su quali fronti la vedremo impegnato nel 2015, stagione ormai<br />
alle porte<br />
«Sicuramente parteciperò al ‘XIV Trofeo dei Parchi Naturali’ per<br />
cercare di riconfermarmi, non sarà facile ma ci proverò, sperando<br />
di ottenere la qualificazione per la finale degli All Star, ma sarò<br />
sempre più impegnato, quale tester, nello sviluppo delle biciclette<br />
e del materiale FRW, azienda alla quale sono legatissimo da<br />
sempre.»
Il BAR CICCIO è il luogo di ritrovo<br />
dei ciclisti della riviera,<br />
in partenza per gli itinerari<br />
e percorsi della Valle del Savio<br />
e colline romagnole.<br />
Offre agli amici ciclisti,<br />
un punto di ristoro<br />
con un ampio parcheggio privato<br />
e un prezioso servizio<br />
di lavaggio bici<br />
(rivolgersi al bar)<br />
per coloro che rientrano<br />
dai percorsi del fuoristrada.<br />
Orari abituali<br />
partenze e ritrovi:<br />
• martedì ore 12.30<br />
• giovedì ore 12.30<br />
• sabato ore 13.00<br />
Tutti i sabati ritrovo per escursioni in MTB<br />
Colazioni e aperitivi con ricco buffet<br />
Servizio di pagamento bollette luce, gas, acqua, telefono e multe<br />
Sala TV Sky con dirette sportive<br />
tutte le partite in diretta del Cesena con Sky HD<br />
Sala giochi • Ricariche telefoniche • Wi-fi libero<br />
Bar Ciccio - Via Romea, 120 Cesena (FC) 47522 - t. 0547 331984 - e. barciccio@hotmail.it -<br />
BAR CICCIO
106<br />
IL CALENDARIO PROMOSPORT 2015<br />
a cura della REDAZIONE<br />
info@inbici.net<br />
DAL TROFEO MARE & COLLINA AL CAMPIONATO ITALIANO ESCURSIONISMO,<br />
DAL 15 FEBBRAIO AL 27 SETTEMBRE 2015<br />
UNA QUINDICINA GLI APPUNTAMENTI FISSATI NELL’AGENDA DI IVANO OGNIBENE E DI TUTTI I BIKER CHE<br />
VORRANNO PEDALARE DA MILANO MARITTIMA FINO ALLA DIGA DI RIDRACOLI. E NEL PROSSIMO ANNO ANCHE<br />
UNA TAPPA NELLE MARCHE<br />
CCon il nuovo anno riparte anche l’attività di Promosport, che<br />
per la stagione 2015 propone un calendario di attività come<br />
sempre tutto dedicato alla mountain bike, specialità cross. Si<br />
tratta di una serie di manifestazioni che riconfermano quanto<br />
organizzato da Promosport, di Ivano Ognibene e Franca Ricci,<br />
in ormai molti anni di attività, ma con una rinnovata spinta data<br />
da nuove prove inserite nel già ricco calendario. Da un lato,<br />
la volontà degli organizzatori di curare con sempre maggiore<br />
attenzione un mondo, quello delle ruote grasse, in continua<br />
espansione; dall’altro, il desiderio di venire incontro alle richieste<br />
dei biker, anche loro sempre più attenti a percorsi, ristori,<br />
assistenza, e tutto quello che fa MTB.<br />
L’apertura dell’attività agonistica è fissata per il 15 febbraio, a<br />
Marina Romea (RA), dove si terrà la prima delle cinque prove<br />
del Trofeo Mare & Collina. Le successive, a Milano Marittima<br />
(RA) il 22 febbraio, a Lido Di Dante (RA) il primo giorno di marzo,<br />
l’8 marzo a Castrocaro Terme (FC), infine il 15 marzo a Fratta<br />
Terme (FC). Proprio in quest’ultima località si terranno anche<br />
le premiazioni dell’intero circuito, perfettamente aderente al<br />
suo nome, trasportando i biker dalle pinete del ravennate alle<br />
colline romagnole, in cui non mancano percorsi con passaggi<br />
anche decisamente divertenti. Si ricorda che per queste cinque<br />
prove sarà anche possibile sottoscrivere un abbonamento alla<br />
cifra complessiva di 50 euro.<br />
La prova di Fratta Terme del 15 marzo, che chiude il circuito<br />
Mare & Collina, diventa la prima delle otto che invece compongono<br />
il cartellone del circuito Romagna Bike Cup 2015. Le<br />
altre sette, quindi 19 aprile a Borgo Tossignano (BO), 19 maggio<br />
a Monte Grimano (PU), 7 giugno ad Ozzano Emilia (BO),<br />
5 luglio a Santa Sofia (FC), 12 luglio alle Balze di Verghereto<br />
(FC), 2 agosto a Montecoronaro (FC) ed infine 27 settembre<br />
a Cesena. Un calendario molto interessante, come possono<br />
testimoniare i tanti che hanno già pedalato sui questi percorsi<br />
nelle precedenti edizioni, passando tra i sentieri e le affascinanti<br />
alture delle alte colline in provincia di Forlì. Senza dimenticare<br />
un passaggio anche fuori regione, nelle vicine Marche,<br />
in provincia di Pesaro Urbino, ad impreziosire il Romagna Bike<br />
Cup della prossima stagione.<br />
Ciliegina sulla torta, la data del 5 luglio, proprio quella di Santa<br />
Sofia, sarà valida anche come Criterium nazionale della Consulta,<br />
un appuntamento nell’appuntamento, un impegno in più per<br />
Promosport che propone quindi una novità di grande interesse.<br />
Nello scenario magico della diga di Ridracoli, situata nell’appennino<br />
romagnolo dove Vasco Rossi ha girato le scene del<br />
suo ultimo video, e dove molti accorrono per visitare il bacino<br />
idrico, il 26 luglio si correrà il Campionato Italiano di Escursionismo.<br />
In un luogo speciale appunto, quello del Parco delle Foreste<br />
Casentinesi, dove pedalando è possibile incontrare fauna<br />
selvatica e gustare una flora davvero unica in Italia.<br />
Per tutte le info è possibile utilizzare i seguenti contatti: cell<br />
338.6834464, fax 0543.64754, mail info@romagnamtb.it. Calendari<br />
e regolamenti sono disponibili sul sito romagnamtb.it
1 a TAPPA<br />
29 Marzo<br />
CORTONA (AR)<br />
RAMPICHIANA<br />
Percorso: km 40<br />
Dislivello: 1.300 m<br />
www.cavallinoasd.it<br />
<br />
2 a TAPPA<br />
26 Aprile<br />
CINGOLI (MC)<br />
9 Fossi<br />
Percorso: km 49<br />
Dislivello: 1.630 m<br />
www.avisbikecingoli.it<br />
3 a TAPPA<br />
31 Maggio<br />
RIOLO TERME (RA)<br />
G.F. Vena del Gesso<br />
Percorso: km 48<br />
Dislivello: 1.450 m<br />
www.rallydiromagna.it<br />
4 a TAPPA<br />
14 Giugno<br />
COSTACCIARO (PG)<br />
G.F. Monte Cucco<br />
Percorso: km 42<br />
Dislivello: 1.665 m<br />
www.cuccoinbike.it<br />
Iscrizioni gratuite per: Esordienti, Allievi e Junior<br />
Anteprima ABBONAMENTI<br />
ISCRIVITI ENTRO SABATO 08 FEBBRAIO<br />
e avrai CINQUE VANTAGGI:<br />
1° costo abbonamento a € 130,00<br />
2° omaggio (da definire)<br />
3° numero fisso personalizzato col nome del biker<br />
4° ritiro in area riservata<br />
5° ingresso in 1° griglia<br />
Dal 9 febbraio al 14 marzo € 150,00<br />
con numero fisso, ritiro in area riservata e ingresso in 1° griglia.<br />
N.B.: ingresso 1 a griglia: primi cinque di ogni categoria<br />
Anteprima ABBONAMENTI ESCURSIONISTI<br />
Iscriviti entro il 14 MARZO e avrai il costo abbonamento € 90,00<br />
Circuito<br />
in tappe<br />
con<br />
uno scarto<br />
5 a TAPPA<br />
06 Settembre<br />
PRATOVECCHIO (AR)<br />
Straccabike<br />
Percorso: km 53<br />
Dislivello: 1.800 m<br />
www.straccabike.it<br />
6 a TAPPA<br />
13 Settembre<br />
CAMERANO (AN)<br />
RampiConero<br />
Percorso: km 42<br />
Dislivello: 1.140 m<br />
www.rampiconero.it<br />
MONTEPREMI FINALE TOUR 3 REGIONI<br />
7<br />
1 a<br />
tappa<br />
3 a<br />
tappa<br />
7 a<br />
tappa<br />
4 a<br />
tappa<br />
5 a<br />
tappa<br />
2 a<br />
tappa<br />
6 a<br />
tappa<br />
7 a TAPPA<br />
04 Ottobre<br />
SINALUNGA (SI)<br />
Sinalunga Bike<br />
Percorso: km 53<br />
Dislivello: 1.670 m<br />
www.donkeybike.it<br />
Classifica SP - M / M5 M6 M7 M W1 M W2 Junior Eso-All Squadra Squadra<br />
Assoluta a punti a presenza<br />
1° Telaio 1 250,00 150,00 100,00 100,00 150,00 Premi Premi 1.000,00 500,00<br />
2° Casco 2 180,00 100,00 70,00 70,00 100,00 Premi Premi 600,00 300,00<br />
3° Casco 3 120,00 80,00 50,00 50,00 80,00 Premi Premi 300,00 200,00<br />
4 80,00 60,00 40,00 60,00 100,00<br />
5 60,00 40,00 40,00 40,00 100,00<br />
6/15 premi premi<br />
Circuito<br />
7<br />
in tappe<br />
con<br />
News<br />
uno scarto<br />
Classifica assoluta per abbonati: premiati i primi 10<br />
1 a TAPPA<br />
29 Marzo<br />
CORTONA (AR)<br />
RAMPICHIANA<br />
Percorso: km 40<br />
Dislivello: 1.300 m<br />
www.cavallinoasd.it<br />
2 a TAPPA<br />
26 Aprile<br />
CINGOLI (MC)<br />
9 Fossi<br />
Percorso: km 49<br />
Dislivello: 1.630 m<br />
www.avisbikecingoli.it<br />
3 a TAPPA<br />
24 Maggio<br />
PIORACO (MC)<br />
G.F. Monte Gemmo<br />
Percorso: km 43<br />
Dislivello: 1.350 m<br />
www.conerocup.it<br />
4 a TAPPA<br />
31 Maggio<br />
RIOLO TERME (RA)<br />
G.F. Vena del Gesso<br />
Percorso: km 48<br />
Dislivello: 1.450 m<br />
www.rallydiromagna.it<br />
5 a TAPPA<br />
14 Giugno<br />
COSTACCIARO (PG)<br />
G.F. Monte Cucco<br />
Percorso: km 42<br />
Dislivello: 1.665 m<br />
www.cuccoinbike.it<br />
6 a TAPPA<br />
21 giugno<br />
MATELICA (MC)<br />
G. F. del Verdicchio<br />
Percorso: km 45<br />
Dislivello: 1.650 m<br />
www.ciclistimatelica.com<br />
7 a TAPPA<br />
12 luglio<br />
BALZE - VERGHERETO (FC)<br />
Sentieri del Fumaiolo<br />
Percorso: km 38<br />
Dislivello: 1.245 m<br />
www.prolocobalze.com<br />
ABBONAMENTI: SINGOLO CIRCUITO CUMULATIVO<br />
Entro Sabato 8 Febbraio: Tour 3 Regioni o Italian 6 Races € 130,00 Tour 3 Regioni + Italian 6 Races € 150,00<br />
Dal 9 Febbraio al 14 Marzo: Tour 3 Regioni o Italian 6 Races € 150,00 Tour 3 Regioni + Italian 6 Races € 170,00<br />
News per<br />
SOCIETÀ<br />
È previsto uno sconto per le società che iscriveranno più di dieci atleti,<br />
ogni dieci abbonamenti sottoscritti l’undicesimo è gratuito.<br />
Versamento su CCP 11965449 e/o CC Bancario IBAN: IT27 V 07601 1320 000001196 5449 intestato a:<br />
Promosport - Via Federico Bondi, 24/A - 47121 Forlì e inviare Copia Versamento, con dati anagrafici, società, codice società, numero tessera al fax 0543 64754<br />
COUPON D’ISCRIZIONE<br />
Cognome ........................................................................................ Nome ............................................................................ Nato il .........................<br />
Via .......................................................................................................... Cap ..................... Città .........................................................................................<br />
Società ..................................................................................... N° codice Società ................................ N° Tessera .........................................<br />
Sesso M F Agonista Escursionista<br />
Tel. .................................................................... E-mail ..............................................................................................................................................................<br />
Abbonamenti singoli: 130,00 150,00 Abbonamenti comulativi: 150,00 170,00 <br />
Abbonamenti Escursionisti: 90,00<br />
www.tour3regioni.it - www.romagnamtb.it - info@romagnamtb.it - cell. 338.6834464
108<br />
GRAN GALÀ IMA SCAPIN 2014,<br />
ED È GRANDE FESTA<br />
a cura di ALDO ZANARDI<br />
Tempo<br />
di<br />
lettura<br />
7 min<br />
info@inbici.net<br />
DDomenica 30 novembre, nel suggestivo contesto della Rocca di<br />
Vignola (MO), è andata in scena la grande fasta degli Italian MTB<br />
Awards Scapin 2014.<br />
Oltre 300 presenti, tra concorrenti, accompagnatori, stampa specializzata<br />
e televisioni, si sono ritrovati nel comune modenese e sono<br />
state accolte con un ricchissimo buffet, che ha preceduto l’inizio delle<br />
premiazioni all’interno della prestigiosa “Sala dei Contrari” della stupenda<br />
Rocca di Vignola, che, con la sua caratteristica disposizione a<br />
“L”, converge sul palco, dove tutti i protagonisti della giornata hanno<br />
avuto un palcoscenico d’eccezione.<br />
Paolo Malfer, speaker trentino, affiancato da due splendide miss, ha<br />
condotto tutte le fasi.<br />
Presente in sala, e coinvolta sul palco, anche la Vice Presidente Federale<br />
Daniela Isetti, responsabile del centro studi della FCI.<br />
La splendida voce della cantante “Carmen”, ha introdotto i primi<br />
ospiti. A dare grande allegria i due comici di Zelig presenti. Massimiliano<br />
Bronzini, fratello di Giorgia, la due volte Campionessa del<br />
Mondo su strada nel 2010 e 2011 e, a seguire, i numerosi interventi<br />
di Francesco Damiano in arte “Giallorenzo”, che ha saputo coinvolgere<br />
tutti in sala, interagendo con i vari ospiti sul palco. Alle battute<br />
del simpatico comico, nelle due sale, esplodevano fragorose risate e<br />
alcuni trattenevano a stento le lacrime per l’ilarità suscitata.<br />
La presenza dei comici di Zelig si è potuta realizzare grazie alla collaborazione<br />
dell’AVIS e alla sua iniziativa “riso fa buon sangue”.<br />
La prima grande novità 2015 riguarda addirittura il “Giro d’Italia”,<br />
che sarà coinvolto grazie all’accordo tra IMA Scapin e Soudal,<br />
azienda belga leader in Europa nella produzione di sigillanti, importantissimo<br />
sponsor nel mondo del professionismo su strada. In alcune<br />
tappe IMA verranno estratti a sorte i nomi di alcuni abbonati, che<br />
avranno l’incredibile opportunità di essere presenti nell’ospitality del<br />
team pro tour Lotto-Soudal nelle fasi che precederanno la partenza<br />
della tappa. E proprio grazie a Soudal, che sponsorizzerà il Factory<br />
Team Scapin di Stefano Gonzi, che la squadra si è potuta rafforzare.<br />
Sono stati presentati i nuovi acquisti per la stagione 2015, due<br />
“pezzi da 90”, Elena Gaddoni e Daniele Mensi, con i quali il nuovo<br />
team punterà alle più prestigiose granfondo e marathon del panorama<br />
nazionale e internazionale.<br />
I primi a intervenire sono stati gli organizzatori delle nove prove del<br />
circuito, seguiti dagli sponsor, che, con il loro supporto, hanno contribuito<br />
alla costituzione di un montepremi generale eccezionale, oltre<br />
60.000 euro complessivamente, che ha ampiamente soddisfatto la<br />
totalità dei partecipanti all’IMA Scapin. Sponsor che hanno rinnovato<br />
la loro fiducia anche per il 2015, confermando il gradimento dell’importante<br />
vetrina offerta dal circuito.<br />
Tutti gli All Finisher sono stati chiamati e premiati, prendendo poi parte<br />
a una ricchissima estrazione di premi a sorteggio, che ha visto, il<br />
più fortunato, vincere un telaio Scapin, oltre a soggiorni, vacanze e<br />
numerosissimi altri premi.<br />
Estratti a sorte anche sette premi tra i Super All Finisher, ovvero gli<br />
All Finisher IMA che hanno partecipato anche alla gara gemellata, la<br />
Capoliveri Legend Cup dell’isola d’Elba. Prodotti tipici, soggiorni e<br />
vacanze sono stati consegnati ai fortunati vincitori direttamente da<br />
Maurizio Melis, presidente, e da alcuni membri del direttivo della<br />
Capoliveri Bike Park, che hanno anche illustrato il programma della<br />
loro gara che si correrà il 17 maggio 2015.<br />
Con l’assoluta maschile e femminile, ha avuto inizio la lunghissima<br />
serie di riconoscimenti al merito dei forti biker che si sono confrontati<br />
sulle nove prove, da aprile a ottobre.<br />
Le maglie finali IMA 2014
Nicola Corsetti e Pamela Rinaldi sono<br />
stati gli assoluti dominatori dell’edizione<br />
2014, mentre il Gruppo Sportivo Esercito<br />
si è aggiudicato l’ambita classifica a squadre<br />
e il relativo premio di ben 5000 euro.<br />
La premiazione per le società è stata la ciliegina<br />
sulla già ricchissima torta. Cinquemila,<br />
quattromila, tremila, duemila e mille, sono<br />
stati gli “EURO” vinti dalle prime cinque società<br />
classificate, che sono uscite dalla sala<br />
con in tasca un “vero assegno”.<br />
Massimo Stermieri e Gianluca Barbieri,<br />
organizzatori dell’IMA, hanno ringraziato<br />
dell’affetto dimostrato e rinnovato da parte<br />
di sponsor, team e concorrenti, cosa che<br />
garantisce le basi per la continuità di un movimento<br />
che ha saputo amalgamare tante<br />
realtà sparse per tutto il centro-nord d’Italia.<br />
Presentata anche la seconda grande novità<br />
2015, che sarà proprio la Capoliveri Legend<br />
Cup, dopo due anni di gemellaggio,<br />
subentrante alla tappa uscente, la Tremalzo<br />
Superbike. Il video di presentazione della<br />
gara ha fatto assaporare quello che i concorrenti<br />
potranno vivere il 17 maggio sull’isola<br />
d’Elba. La Capoliveri Legend Cup avrà<br />
una nuova logistica e un percorso ancora<br />
più spettacolare, pronta per un’ulteriore salto<br />
di qualità che, anche grazie all’IMA Scapin,<br />
la proietterà tra le gare di maggior risalto<br />
del panorama nazionale. Il grande impegno<br />
della Capoliveri Bike Park e del Comune<br />
di Capoliveri, che crede e appoggia<br />
da anni il progetto dedicato alla MTB, sta<br />
portando questa gara tra le più importanti<br />
a livello nazionale e il progetto per il 2016<br />
guarda anche al calendario dell’UCI Marathon<br />
Series. La gara 2015 sarà un Marathon<br />
Nazionale e prova del Marathon Tour<br />
della FCI.<br />
CALENDARIO IMA SCAPIN 2015<br />
12 aprile Granfondo della Val di Merse –<br />
Rosia (SI)<br />
26 aprile Granfondo del Durello –<br />
San Giovanni Ilarione (VR)<br />
10 maggio Da Piazza a Piazza – Prato<br />
17 maggio Capoliveri Legend Cup –<br />
Capoliveri (LI)<br />
07 giugno Casentino Bike – Bibbiena<br />
(AR)<br />
14 giugno Atestina Superbike – Este (PD)<br />
05 luglio Baldo Bike – Rivoli Veronese<br />
(VR)<br />
19 luglio Granfondo della Ceramica –<br />
Sassuolo (MO)<br />
13 settembre Rampiconero –<br />
Camerano (AN)<br />
Vincitrici assolute femminili<br />
Vincitori assoluti maschili<br />
Premiazioni All Finisher<br />
Tra premi e grande divertimento, tutti i presenti<br />
hanno potuto vivere un pomeriggio<br />
coinvolgente.<br />
L’appuntamento è per tutti al 2015 con la<br />
nuova edizione degli IMA Scapin, circuito<br />
che ha riscosso grande successo e si preannuncia<br />
in ulteriore crescita, visto l’interesse<br />
che ha saputo suscitare.
110<br />
BIKE PASSION<br />
a cura della REDAZIONE<br />
LO SHOW ROOM DI FAENZA CONTINUA A CRESCERE<br />
NEL 2015 SPAZIO ALLE NUOVE FAT BIKE. MARCHIO TREK IN CRESCITA. A SETTEMBRE<br />
IL PICCOLO GIRO DELL’EMILIA ROMAGNA. E MOLTO ALTRO ANCORA…<br />
Bike Passion continua a pedalare veloce. Lo store di Marco<br />
Stradaioli e Mirko Dalprato ha saputo scegliere la retta via, quella<br />
che conquista clienti con la professionalità di un servizio sopra le<br />
righe. I 3 meccanici a disposizione sono un esempio di quanto<br />
possa offrire Bike Passion, a Faenza. Ma nella realtà Faenza, in<br />
provincia di Ravenna, ad una manciata di chilometri da Forlì, è<br />
un concetto meno solido se parametrato al sito web, da poco<br />
rinnovato e ricchissimo di offerte sia sul nuovo che sull’usato: si<br />
può comprare da ovunque, scegliendo tra i tanti marchi che il<br />
negozio ha a disposizione.<br />
Proprio su marchi e prodotti, Marco Stradaioli presenta da subito<br />
qualche indirizzo futuro, in realtà più vicino di quel che si pensi.<br />
«La prospettiva è tutta sul discorso fat bike. Stanno riscuotendo<br />
un successo enorme, si informano in tanti e tutti i marchi<br />
ne hanno avviato la produzione. Sono sicuro che cresceranno<br />
molto già la prossima primavera, soprattutto perché può essere<br />
un mezzo molto divertente».<br />
Poi spazio ad una sfida, quella tra «Specialized e Trek, due marchi<br />
importantissimi col secondo che sta crescendo davvero molto<br />
– conferma Stradaioli – recuperando così ampi spazi sul primo.<br />
Qui saranno sviluppati novità di sicuro interessanti». In quanto al<br />
video, il meglio di Garmin e GoPro, mentre un capitolo speciale<br />
lo merita la società, che vola ormai verso il traguardo dei 300<br />
iscritti. Cresce il numero di iscritti, cresce l’impegno necessario
111<br />
alla sua miglior gestione, ma<br />
aumentano anche le partecipazioni<br />
a manifestazioni in giro per<br />
l’Italia. Isole comprese, in particolare<br />
per il Giro della Sardegna,<br />
in cui il team Bike Passion<br />
riconferma la propria presenza<br />
anche per il 2015. E poi tanti<br />
altri appuntamenti, sia per i più<br />
esperti che per chi invece vuole<br />
provare l’emozione di trovarsi<br />
in un flusso di ciclisti con la sua<br />
divisa Bike Passion, ma in maniera<br />
assolutamente più tranquilla,<br />
ad un livello cicloturistico.<br />
Poi, ovviamente, la partecipazione<br />
alla Granfondo Davide Cassani,<br />
l’evento di casa. Ed una novità, una anticipazione: «Per la<br />
fine di settembre 2015 organizzeremo un piccolo giro di Romagna,<br />
su 4 tappe». Facile prevederlo, in terra di ciclismo diventerà<br />
in poco tempo una manifestazione di sicuro interesse.<br />
Lo show room, perché questo, in fondo, è Bike Passion, presenta<br />
una vasta disponibilità dei migliori prodotti. Nei 600 metri<br />
quadrati si trova davvero tutto il necessario per dare pieno sfogo<br />
alla propria passione. Bici anche usate, e poi accessori ad ogni<br />
livello, ed una assistenza, anche meccanica, rapida ed afficace.<br />
Tutti elementi che contribuiscono a rendere quella faentina una<br />
realtà dinamica, in continua crescita e sviluppo.
CON BPA<br />
ORA L’ORIENTE<br />
È PIÙ VICINO<br />
a cura di ROBERTO ZANETTI<br />
UNA GRANDE GAMMA DI PRODOTTI, PERSONALE<br />
QUALIFICATO E TANTA ESPERIENZA. ECCO IL SEGRETO<br />
DI BPA PER MANTENERE UN POSTO DI PRIM’ORDINE<br />
NELLA DISTRIBUZIONE E NELLA VENDITA DI QUALSIASI<br />
TIPOLOGIA DI PNEUMATICO PER LE DUE RUOTE,<br />
MOTOCICLETTE, SCOOTER O BICI CHE SIANO<br />
Fin dal lontano 1985 BPA SpA è impegnata come importatore<br />
e distributore di pneumatici due ruote dei più affermati<br />
marchi dell’estremo oriente.<br />
La gamma presente in catalogo è in grado di soddisfare<br />
per qualità e prezzi le tutte le più svariate fasce di mercato<br />
presenti a livello commerciale e di prodotti.<br />
Pur essendo una Società per Azioni presente su tutto il<br />
territorio nazionale e internazionale, il rapporto col consumatore<br />
finale rappresenta un aspetto di primaria importanza<br />
e viene curato nei minimi particolari dai responsabili<br />
commerciali e tecnici dell’azienda.<br />
Partendo dagli ordini fino alle spedizioni, avvalendosi<br />
dell’estrema professionalità di uno staff dinamico e disponibile,<br />
BPA esaudisce tutte le richieste della clientela<br />
dando agli utenti risposte mirate e soddisfacenti sulla disponibilità<br />
dei distribuiti.<br />
foto ROBERTO ZANETTI<br />
CARATTERISTICHE TECNICHE DEL COPERTONCINO<br />
DA CORSA DEESTONE XPLORE:<br />
• Misura: 700x23c 23-622<br />
• Battistrada innovativo per condizioni di bagnato e asciutto<br />
• 100 PSI – 62 TPI<br />
• Lunga durata e alta flessibilità della gomma<br />
foto ROBERTO ZANETTI foto ROBERTO ZANETTI<br />
Un insieme di copertoni e camere d’aria Deestone distribuiti da BPA<br />
CARATTERISTICHE TECNICHE DEL COPERTONE<br />
DA MTB DEESTONE XPLORE:<br />
• Misura: 26x1.90 50-559, 26x2.10<br />
• Battistrada innovativo per la sua categoria, ideale<br />
per sterrati sabbiosi<br />
• Il tracciato delle tele e il cavetto di tenuta in Kevlar sono<br />
la grande innovazione Deestone.<br />
Grazie a questa tecnologia è possibile usare la copertura<br />
con i liquidi antiforatura che si trovano in commercio.<br />
• Lunga durata e alta flessibilità della gomma<br />
Copertone da MTB Deestone XPlore<br />
abbinato alla la sua camera d’aria con valvola da 48 mm<br />
Copertoncini Deestone XPlore, uno con battistrada grigio antracite e l’altro<br />
rosso (i fianchi sono neri) in abbinamento alle loro camere d’aria da 48 mm<br />
Il Distributore per l’Italia:<br />
BPA SpA<br />
20124 Milano<br />
Sede operativa: via dell’Industria,11<br />
20037 Paderno Dugnano (MI)<br />
Tel. +39 02 9880998<br />
Fax: +39 02 9880328<br />
Web site: www.bpaspa.it
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