RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio
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TEMA INDICATORE SISTEMA ECONOMICO-PRODUTTIVO STABILIMENTI IPPC CON DICHIARAZIONE INES Regione Lazio - Stabilimenti IPPC che hanno effettuato la dichiarazione INES 110 100 101 90 80 70 60 50 SISTEMA ECONOMICO-PRODUTTIVO 56 40 38 40 30 20 18 10 2 3 0 Rieti Viterbo Latina Roma Frosinone Lazio Figura 8. Stabilimenti IPPC che hanno effettuato la dichiarazione al registro INES (2003). Fonte: APAT. La direttiva 96/61/CE, meglio nota come direttiva IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) è lo strumento di cui si è dotata l’Unione Europea per far fronte all’obiettivo di prevenire, ridurre e per quanto possibile eliminare l’inquinamento generato dall’industria. A tale proposito sono nati il registro INES (Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti) e il registro EPER (European Pollutant Emission Register), con l’obiettivo di contribuire alla prevenzione e riduzione dell’inquinamento. I registri contengono informazioni su emissioni in aria ed acqua di specifici inquinanti provenienti dai principali settori produttivi e da stabilimenti generalmente di grossa capacità e rappresentano un’importante novità in campo ambientale attuata attraverso il selfreporting, da parte dei gestori delle emissioni sia in aria che in acqua, introducendo importanti elementi di autocontrollo. La Dichiarazione INES è il processo di comunicazione di informazioni ambientali al quale gli stabilimenti IPPC sono tenuti in base al D.Lgs 372/99, al D.M. 23.11.2001, al D.P.C.M. 24.12.2002 e al D.P.C.M. 24.02.2003. Il D.Lgs 372/99, all’art.10, stabilisce che i gestori degli stabilimenti IPPC in esercizio, di cui all'allegato I, trasmettano all'Autorità Competente e al Ministero dell'Ambiente per il tramite dell'Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente e i Servizi Tecnici (APAT), entro il 30 aprile di ogni anno, i dati caratteristici relativi all’impianto e alle emissioni in aria e acqua, dell'anno precedente. Sono tenuti alla dichiarazione IPPC tutti gli stabilimenti IPPC nelle cui emissioni in aria e/o in acqua è presente almeno uno degli inquinanti indicati nelle Tabelle 1.6.2 o 1.6.3, di cui
all'allegato i al d.m. 23/11/2001, in quantità superiore al valore soglia corrispondente riportato nelle stesse tabelle. Il complesso IPPC è una struttura produttiva costituita da uno o più impianti nello stesso sito, nel quale vengono svolte una o più attività. Le categorie IPPC sono: 1. Attività energetiche; 2. Produzione e trasformazione di metalli; 3. Industrie dei prodotti minerari; 4. Industria chimica; 5. Gestione dei rifiuti; 6. Altre attività. Tali informazioni sono pubbliche, attraverso il registro nazionale INES – con aggiornamento annuale – e il registro europeo EPER. L’obiettivo è quello di fare di questi registri utili strumenti che, migliorando la consapevolezza ambientale del pubblico, le prestazioni ambientali dei settori produttivi e la conoscenza e la gestione dell’ambiente da parte delle istituzioni pubbliche, contribuiscano a prevenire e ridurre l’inquinamento, in linea con gli intenti della direttiva IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) da cui nascono. Per quanto riguarda il Lazio, nel 2003 hanno effettuato la dichiarazione al registro INES un totale di 101 stabilimenti IPPC. La provincia che ha il numero più elevato di complessi IPPC è Frosinone con ben 40 stabilimenti, seguita da Roma con 38, mentre Latina, Viterbo e Rieti presentano dei numeri molto più contenuti. Ricordiamo che trattandosi di una autodichiarazione ad oggi non sono pervenute le dichiarazioni da parte di tutti gli stabilimenti chiamati ad effettuarle; ci troviamo perciò a dei numeri che certamente non rappresentano la dimensione reale del fenomeno. SISTEMA ECONOMICO-PRODUTTIVO 57
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TEMA<br />
INDICATORE<br />
SISTEMA ECONOMICO-PRODUTTIVO<br />
STABILIMENTI IPPC CON DICHIARAZIONE INES<br />
<strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong> - Stabilimenti IPPC che hanno effettuato la dichiarazione INES<br />
110<br />
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SISTEMA ECONOMICO-PRODUTTIVO<br />
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Rieti Viterbo Latina Roma Frosinone <strong>Lazio</strong><br />
Figura 8. Stabilimenti IPPC che hanno effettuato la dichiarazione al registro INES (2003). Fonte: APAT.<br />
La direttiva 96/61/CE, meglio nota come direttiva IPPC (Integrated Pollution Prevention and<br />
Control) è lo strumento di cui si è dotata l’Unione Europea per far fronte all’obiettivo di prevenire,<br />
ridurre e per quanto possibile eliminare l’inquinamento generato dall’industria. A tale proposito<br />
sono nati il registro INES (Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti) e il registro EPER<br />
(European Pollutant Emission Register), con l’obiettivo di contribuire alla prevenzione e riduzione<br />
dell’inquinamento. I registri contengono informazioni su emissioni in aria ed acqua di specifici<br />
inquinanti provenienti dai principali settori produttivi e da stabilimenti generalmente di grossa<br />
capacità e rappresentano un’importante novità in campo ambientale attuata attraverso il selfreporting,<br />
da parte dei gestori delle emissioni sia in aria che in acqua, introducendo importanti<br />
elementi di autocontrollo. La Dichiarazione INES è il processo di comunicazione di informazioni<br />
ambientali al quale gli stabilimenti IPPC sono tenuti in base al D.Lgs 372/99, al D.M. 23.11.2001,<br />
al D.P.C.M. 24.12.2002 e al D.P.C.M. 24.02.2003.<br />
Il D.Lgs 372/99, all’art.10, stabilisce che i gestori degli stabilimenti IPPC in esercizio, di cui<br />
all'allegato I, trasmettano all'Autorità Competente e al Ministero dell'Ambiente per il tramite<br />
dell'Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente e i Servizi Tecnici (APAT), entro il 30<br />
aprile di ogni anno, i dati caratteristici relativi all’impianto e alle emissioni in aria e acqua, dell'anno<br />
precedente. Sono tenuti alla dichiarazione IPPC tutti gli stabilimenti IPPC nelle cui emissioni in aria<br />
e/o in acqua è presente almeno uno degli inquinanti indicati nelle Tabelle 1.6.2 o 1.6.3, di cui