RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

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16.2 16.2LE LE SPESE AMBIENTALI DELLA REGIONE LAZIO ANNI – ANNI 1995-2000 Il presente lavoro è stato realizzato dall’ISTAT, Direzione centrale della Contabilità Nazionale – Contabilità Ambientale (Unità Operativa Conti economici dell’ambiente). 16.2.1 16.2.1 NOTE INTRODUTTIVE NOTE E METODOLOGICHE E LE SPESE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE DELLA REGIONE LAZIO 478 La tutela dell’ambiente, diversamente da altri ambiti oggetto di intervento pubblico (es.: difesa, sanità, istruzione, ecc.), molto spesso non risulta esplicitamente considerata all’interno delle classificazioni funzionali correntemente utilizzate nei bilanci pubblici per la rendicontazione delle uscite finanziarie. Ciò rende particolarmente complesso quantificare l’ammontare delle risorse finanziarie destinate dalle Amministrazioni pubbliche alla protezione dell’ambiente. L’ISTAT ha messo a punto una metodologia ad hoc per la riclassificazione dei bilanci pubblici ai fini della quantificazione della spesa per l’ambiente. Tale metodologia da alcuni anni viene applicata correntemente per il calcolo della spesa per la protezione dell’ambiente sostenuta dalle Amministrazioni statali (Ministeri) ed è stata avviata la sua applicazione anche al caso delle Regioni. Il Lazio è una delle Regioni cui per prime è stata applicata la metodologia ISTAT per il calcolo delle spese per la protezione dell’ambiente. I dati elaborati dall’ISTAT con riferimento alla Regione Lazio riguardano il periodo 1995-2000 e vengono pubblicati per la prima volta nel presente Rapporto. Tali dati sono prodotti in coerenza con gli standard internazionali della statistica ufficiale. Per quanto riguarda il concetto stesso di “protezione dell’ambiente”, la sua definizione e la relativa classificazione – per cui si rinvia alla Scheda 1 – sono elaborate nel sistema europeo SERIEE (Système Européen de Rassemblement de l’Information Economique sur l’Environnement) e in particolare, in tale ambito, nelle linee guida per la costruzione del conto satellite delle spese per la protezione dell’ambiente EPEA (Environmental Protection Expenditure Account). Questo standard sta assumendo un ruolo sempre più importante nell’ambito della contabilità e della finanza pubblica: è infatti recepito dalla classificazione internazionale delle funzioni della pubblica amministrazione (COFOG – Classification Of the Functions of Government) adottata per regolamento comunitario nell’ambito dei sistemi di contabilità nazionale dei paesi membri dell’Unione europea, nonché nell’ambito del bilancio dello Stato. I dati sono analizzati nel paragrafo successivo (§ 2) e sono riportati in dettaglio nelle Tavole statistiche analitiche (§ 3). Nella Nota metodologica che segue (Scheda 1) sono riportate le principali definizioni e classificazioni di riferimento, nonché alcuni brevi cenni alla metodologia ISTAT con cui sono stati prodotti i dati qui pubblicati.

Scheda 1. Nota metodologica: definizioni e classificazioni di riferimento e cenni alla metodologia ISTAT per la riclassificazione dei bilanci pubblici 1. DEFINIZIONI E CLASSIFICAZIONI DI RIFERIMENTO Definizione di “protezione dell’ambiente” Rientrano nel campo della protezione dell’ambiente “tutte le attività e le azioni il cui scopo principale è la prevenzione, la riduzione e l’eliminazione dell’inquinamento così come di ogni altra forma di degrado ambientale” (Eurostat, SERIEE 1994 Version) • La definizione include nel campo della “protezione dell’ambiente” solo gli interventi finalizzati a salvaguardare l’ambiente sotto il profilo qualitativo (in relazione, cioè, a fenomeni di inquinamento e degrado) (a) • Sono esclusi gli interventi finalizzati a salvaguardare l’ambiente sotto il profilo quantitativo (in relazione, cioè, a fenomeni di depauperamento dello stock delle risorse naturali). Questi interventi e misure (e le connesse transazioni) rientrano nel campo cosiddetto dell’ “uso e gestione delle risorse naturali” cui è dedicato un apposito conto satellite del SERIEE, distinto dall’EPEA (b) • Alcune attività che in linea di principio rientrano nel campo dell’ “uso e gestione delle risorse naturali” vengono incluse parzialmente nel campo della “protezione dell’ambiente” nella misura in cui assolvono obiettivi di protezione ambientale (c) • Non rientrano nel campo della “protezione dell’ambiente” (né in quello “dell’uso e gestione delle risorse naturali”) gli interventi e le misure che, pur esercitando un impatto favorevole sull’ambiente, perseguono altri obiettivi primari (d) NOTE (a) Sono esempi di interventi inclusi nel campo della “protezione dell’ambiente”: le attività di gestione delle acque reflue (depurazione, fognature, ecc.); le attività di gestione dei rifiuti (raccolta, trasporto, smaltimento dei rifiuti, ecc.); le attività di prevenzione o abbattimento dell’inquinamento atmosferico (modifica dei processi produttivi per ridurre le emissioni atmosferiche, installazione di impianti di abbattimento delle emissioni prodotte, ecc.); le attività di protezione del paesaggio e delle specie viventi (recupero di siti inquinati o danneggiati, gestione delle aree naturali protette, protezione di specie in via di estinzione, ecc.). (b) Sono esempi di interventi esclusi dal campo “protezione dell’ambiente” e inclusi invece nel campo dell’ “uso e gestione delle risorse naturali”: le attività di gestione ed utilizzo delle risorse idriche (captazione, adduzione e distribuzione di acqua potabile, razionalizzazione dell’uso delle risorse idriche, risparmio di acqua attraverso forme di riutilizzo, ecc.); le attività di gestione e utilizzo di risorse naturali non rinnovabili (risparmio energetico, riciclaggio di materiali, ecc.); le attività di gestione e utilizzo di individui appartenenti a specie viventi selvatiche e non (allevamento, caccia, piscicoltura, pesca, ecc.). (c) Un esempio di attività inclusa parzialmente nel campo della “protezione dell’ambiente” è rappresentato dall’attività di riciclaggio dei rifiuti che persegue obiettivi che possono essere ricondotti al campo dell’uso e gestione delle risorse naturali, ma che limitatamente ai servizi di raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento dei rifiuti si sostituisce alle usuali attività di gestione dei rifiuti e, pertanto, si configura come una attività di protezione dell’ambiente: rientrano quindi nel campo della “protezione dell’ambiente” le eventuali transazioni connesse alla raccolta e al trasporto dei rifiuti, nonché le transazioni relative al trattamento dei rifiuti; rientrano nel campo “dell’uso e gestione delle risorse naturali” le transazioni connesse alla commercializzazione di prodotti riciclati e al loro utilizzo. (d) Sono esempi di interventi che non rientrano nel campo della “protezione dell’ambiente” quelli connessi ad igiene, salute e ambiente di lavoro. LE SPESE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE DELLA REGIONE LAZIO 479

16.2 16.2LE LE SPESE AMBIENTALI <strong>DEL</strong>LA REGIONE LAZIO ANNI – ANNI 1995-2000<br />

Il presente lavoro è stato realizzato dall’ISTAT, Direzione centrale della Contabilità Nazionale –<br />

Contabilità Ambientale (Unità Operativa Conti economici dell’ambiente).<br />

16.2.1 16.2.1 NOTE INTRODUTTIVE NOTE E METODOLOGICHE<br />

E LE SPESE PER LA TUTELA <strong>DEL</strong>L’AMBIENTE<br />

<strong>DEL</strong>LA REGIONE LAZIO<br />

478<br />

La tutela dell’ambiente, diversamente da altri ambiti oggetto di intervento pubblico (es.: difesa,<br />

sanità, istruzione, ecc.), molto spesso non risulta esplicitamente considerata all’interno delle<br />

classificazioni funzionali correntemente utilizzate nei bilanci pubblici per la rendicontazione delle<br />

uscite finanziarie. Ciò rende particolarmente complesso quantificare l’ammontare delle risorse<br />

finanziarie destinate dalle Amministrazioni pubbliche alla protezione dell’ambiente.<br />

L’ISTAT ha messo a punto una metodologia ad hoc per la riclassificazione dei bilanci pubblici ai<br />

fini della quantificazione della spesa per l’ambiente. Tale metodologia da alcuni anni viene<br />

applicata correntemente per il calcolo della spesa per la protezione dell’ambiente sostenuta dalle<br />

Amministrazioni statali (Ministeri) ed è stata avviata la sua applicazione anche al caso delle<br />

Regioni.<br />

Il <strong>Lazio</strong> è una delle Regioni cui per prime è stata applicata la metodologia ISTAT per il calcolo<br />

delle spese per la protezione dell’ambiente. I dati elaborati dall’ISTAT con riferimento alla <strong>Regione</strong><br />

<strong>Lazio</strong> riguardano il periodo 1995-2000 e vengono pubblicati per la prima volta nel presente<br />

Rapporto. Tali dati sono prodotti in coerenza con gli standard internazionali della statistica ufficiale.<br />

Per quanto riguarda il concetto stesso di “protezione dell’ambiente”, la sua definizione e la relativa<br />

classificazione – per cui si rinvia alla Scheda 1 – sono elaborate nel sistema europeo SERIEE<br />

(Système Européen de Rassemblement de l’Information Economique sur l’Environnement) e in<br />

particolare, in tale ambito, nelle linee guida per la costruzione del conto satellite delle spese per la<br />

protezione dell’ambiente EPEA (Environmental Protection Expenditure Account). Questo standard<br />

sta assumendo un ruolo sempre più importante nell’ambito della contabilità e della finanza<br />

pubblica: è infatti recepito dalla classificazione internazionale delle funzioni della pubblica<br />

amministrazione (COFOG – Classification Of the Functions of Government) adottata per<br />

regolamento comunitario nell’ambito dei sistemi di contabilità nazionale dei paesi membri<br />

dell’Unione europea, nonché nell’ambito del bilancio dello Stato.<br />

I dati sono analizzati nel paragrafo successivo (§ 2) e sono riportati in dettaglio nelle Tavole<br />

statistiche analitiche (§ 3).<br />

Nella Nota metodologica che segue (Scheda 1) sono riportate le principali definizioni e<br />

classificazioni di riferimento, nonché alcuni brevi cenni alla metodologia ISTAT con cui sono stati<br />

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