RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

mere spese di gestione. Si è mantenuta comunque la categoria residuale Altro per tutte quelle
spese di protezione ambientale che sono trasversali a più tematiche contemporaneamente.
16.1.2 L’OGGETTO 16.1.2 L’OGGETTO DELLA DELLA RILEVAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE E DEL LAVORO
Hanno costituito oggetto della analisi tutti i capitoli di spesa correnti e in conto capitale, finanziati
con fondi propri e con fondi provenienti da terzi, relativi agli anni 2002 e 2003, indipendentemente
dal fatto che fossero spese per interventi diretti dell’Ente ovvero trasferimenti a terzi.
Gli aggregati economici presi in considerazione sono stati l’impegnato 83 ed il pagato. Pertanto in
questo, l’analisi si differenzia da quella ISTAT che invece fa riferimento alla massa spendibile
(ottenuta come sommatoria di residui iniziali più stanziamenti finali) ed al pagato. La motivazione
per cui l’ISTAT incentra la propria analisi su tali aggregati è perché intende fornire una duplice
informazione ovvero l’intenzione politica (desumibile dalla massa spendile) e la capacità a spendere
dell’Ente (desumibile dal rapporto tra le somme pagate e la massa spendibile). La scelta che è stata
effettuata invece all’interno del gruppo di lavoro – l’analisi delle somme impegnate al posto della
massa spendibile – è stata determinata dal fatto che la Regione, come giustamente rilevato anche nel
contributo ISTAT, destina, in coerenza con quanto fatto da tutte le altre regioni, una quota parte
considerevole degli stanziamenti per la protezione dell’ambiente ad interventi di soggetti terzi
(trasferimenti), fenomeno che tra l’altro si è vieppiù accentuato con le deleghe di funzioni, ciò fa si
che spesso non vi è una piena capacità di controllo da parte dell’Ente del processo che permette di
trasformare una somma stanziata, in somma impegnata e quindi pagata. In molti casi, infatti, per
passare da stanziato ad impiegato sono necessari atti dei soggetti terzi nelle more dei quali lo
stanziamento rimane tale se non addirittura decade. A fronte di questa realtà si è deciso che una
migliore approssimazione della capacità di spesa dell’Ente è fornita dal rapporto tra impegnato e
pagato (pur se anche in questo caso si riflettono parte dei problemi appena esplicitati) ed inoltre che
l’impegnato è una rappresentazione più certa dello spendibile per la protezione dell’ambiente.
La riclassificazione dei capitoli di spesa ambientale è stata effettuata in base alla tematica
ambientale di destinazione, ovvero:
- Tutela delle acque;
- Protezione dell’aria e del clima;
- Gestione dei rifiuti;
- Protezione del suolo e acque sotterranee;
- Biodiversità;
- Risparmio energetico e fonti rinnovabili;
- Rumore e vibrazioni;
- Protezione dalle radiazioni;
- Inquinamento luminoso;
- Altro (educazione, informazione, formazione, etc.).
LE SPESE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE
DELLA REGIONE LAZIO
473
Per il processo di riclassificazione ci si è avvalsi della Tabella riportata nel testo (Tabella 1) che ha
permesso, similmente a quanto descritto nell’attività ISTAT, di sviluppare l’identificazione delle
spese ambientali attraverso più stadi consecutivi:
83 Costituisce la prima fase del procedimento di spesa con la quale, a seguito di obbligazione giuridicamente perfezionata, sono determinati: la somma
da pagare, il soggetto creditore, la ragione del credito e viene costituito il vincolo sulle previsioni di bilancio, nell'ambito della disponibilità
finanziaria accertata.