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RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

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determinato da alcune caratteristiche quantitative (numero di unità locali e entità delle medesime,<br />

qui rilevato in termini di numero di addetti) e qualitative (tipologia di settori, presenza di industrie a<br />

rischio di incidente rilevante, presenza di sistemi di gestione ambientale) del settore economico.<br />

Il sistema economico produttivo del <strong>Lazio</strong> ha un peso rilevante a livello nazionale: con un valore<br />

aggiunto di 121.459 milioni di Euro, rappresenta il 10,3% del valore aggiunto nazionale ed il 48,9%<br />

di quello dell’Italia centrale. Nel 2001 6 il numero totale di unità locali presenti nella <strong>Lazio</strong> è di<br />

381.040. Il settore preponderante è quello del commercio, con il 30,88%, seguito dai servizi alle<br />

imprese (23,38%), mentre l’industria rappresenta solo l’8,57% del totale. Tuttavia, tenendo conto<br />

del numero di addetti, si nota che anche il settore industria non è affatto trascurabile, impiegando il<br />

16,52% degli addetti totali. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale delle unità locali, il<br />

74,97% è situato nella provincia di Roma, di seguito troviamo la provincia di Latina (8,82%) e<br />

quella di Frosinone (8,05%). Il <strong>Lazio</strong> presenta un tessuto produttivo frammentato con un numero<br />

medio di addetti per unità locali pari a 3,5, in diminuzione rispetto al 4,5 del precedente<br />

Censimento. Nel <strong>Lazio</strong> il saldo tra imprese iscritte e cessate tra 1991 e 2003 è complessivamente<br />

positivo, con una crescita continua a partire dal 1998 ed un forte picco nel 1997.<br />

I principali impatti prodotti dal sistema economico produttivo su un determinato territorio sono<br />

prevalentemente riconducibili alla produzione di scarti ed al consumo di risorse naturali. Al fine di<br />

incidere sui comportamenti degli attori economici, si agisce attraverso le leve della legislazione, del<br />

controllo, dell’incentivazione e dell’informazione. Ed ovviamente solo in presenza di un giusto mix<br />

dei diversi strumenti si può pervenire alla migliore protezione dell’ambiente.<br />

A seguito del D.Lgs.334/1999, per esempio, è stato possibile migliorare la gestione dei rischi<br />

industriali di carattere ambientale, che viene monitorata costantemente dal Ministero dell’Ambiente<br />

e della Tutela e del Territorio mediante l’inventario nazionale degli stabilimenti suscettibili di<br />

causare incidenti rilevanti. Ad oggi, l’inventario segnala una presenza di stabilimenti a rischio di<br />

incidente rilevante nel territorio del <strong>Lazio</strong> complessivamente pari a 83 stabilimenti (7,5% del totale<br />

nazionale), soprattutto nelle province di Roma e Frosinone.<br />

In base agli inventari degli stabilimenti sottoposti ad IPPC (Integrated Pollution Prevention and<br />

Control) secondo quanto previsto dal D.Lgs.n.372/99, nel corso del 2003 un totale di 101<br />

stabilimenti del <strong>Lazio</strong> hanno effettuato la dichiarazione al registro INES, con prevalenza nella<br />

provincia di Frosinone (40) e Roma (38).<br />

SISTEMA ECONOMICO-PRODUTTIVO<br />

43<br />

Per quanto riguarda le emissioni in aria, gli scarichi idrici e la produzione di rumore – oltre a<br />

rimandare agli approfondimenti dei vari capitoli tematici – qui preme porre l’attenzione<br />

sull’importanza del ruolo dei controlli che rappresentano non solo uno strumento del processo<br />

sanzionatorio ma anche una preziosa fonte di informazione sul territorio. L’Arpalazio, che insieme<br />

alle altre Istituzioni 7 svolge il compito di vigilare sull’applicazione della legislazione ambientale da<br />

parte delle imprese, controlla fra le altre cose le emissioni di inquinanti nell’aria, le emissioni di<br />

rumore e gli scarichi idrici industriali. Nel corso del 2003 le attività di controllo delle emissioni di<br />

inquinanti nell’aria provenienti da imprese nel 2003 hanno comportato 417 sopralluoghi ed<br />

ispezioni, le attività produttive controllate come sorgenti di rumore sono state 111, mentre le attività<br />

di controllo sugli scarichi idrici industriali, accorpate a quelle sugli scarichi civili, hanno<br />

comportato un numero di prelievi totali pari a 1.055 campioni.<br />

Relativamente alla produzione di rifiuti da parte del settore produttivo, che sicuramente anche a<br />

detta dei principali attori del territorio 8 costituisce il problema di maggior rilievo, data l’ampia<br />

trattazione che ne viene fornita nel capitolo dedicato si rimanda al medesimo anche per una<br />

descrizione delle risposte della <strong>Regione</strong> in merito.<br />

6 Nel 2002 il numero totale di unità locali presenti nella regione <strong>Lazio</strong> è di 475.230.<br />

7 Fra di essi: Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza, Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente e Capitanerie di Porto.<br />

8 “Indagine sulla percezione dello stato dell’ambiente e sulle politiche ambientali nella regione <strong>Lazio</strong>”, Arpalazio, 2003.

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