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RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

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SCHEDA 1<br />

La fauna da salvare<br />

Tra le specie “minacciate” presenti nel <strong>Lazio</strong> alcune meritano l’attivazione di misure particolari di<br />

tutela per la presenza di peculiari elementi di criticità che ne minacciano seriamente la<br />

conservazione.<br />

Per quanto riguarda i Pesci, le due specie ritenute “in pericolo in modo critico” sono il Carpione<br />

del Fibreno (Salmo fibreni) e la Trota macrostigma (Salmo (trutta) macrostigma). Il primo è un<br />

Salmonide a distribuzione puntiforme, endemico del piccolo lago di Posta Fibreno (Posta Fibreno,<br />

FR), situato nel <strong>Lazio</strong> centromeridionale. Nella lista rossa nazionale la specie è inserita nella<br />

categoria a più elevata probabilità di estinzione a causa delle ridotte dimensione del suo areale e<br />

della presenza in un unico sito dell’intera popolazione della specie. Per questi motivi il Carpione<br />

del Fibreno è da considerare estremamente sensibile a qualsiasi perturbazione del suo habitat ed a<br />

qualsiasi pressione di pesca. Per la conservazione di questa piccola trota endemica, oltre a<br />

mantenere il divieto assoluto di pesca, appare importante attivare un monitoraggio continuo della<br />

sua popolazione ed evitare le introduzioni di specie ittiche alloctone.<br />

La Trota macrostigma (Salmo (trutta) macrostigma) occupava nel passato tutti i corsi d’acqua che<br />

si originavano da sorgenti pedemontane sul versante tirrenico. Oggi in Italia è presente in alcuni<br />

corsi d’acqua di Sardegna e Sicilia mentre nella Penisola si conoscono soltanto due popolazioni,<br />

localizzate nel <strong>Lazio</strong>, negli alti corsi dei fiumi Fibreno (FR) e Ninfa (LT). Le cause che hanno<br />

portato all’estrema riduzione dell’areale della specie sono da ricercare nell’alterazione del suo<br />

habitat a seguito dell’inquinamento delle acque e delle captazioni eccessive delle sorgenti. La<br />

specie inoltre è stata sottoposta anche ad un prelievo di pesca eccessivo. Gli interventi di<br />

conservazione su questa specie dovrebbero prevedere il divieto di cattura, la ricostituzione di<br />

ulteriori popolazioni in corsi d’acqua idonei e l’eradicazione dei Salmonidi alloctoni per evitare<br />

fenomeni di inquinamento genetico.<br />

Tra gli Anfibi la Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata), endemica della penisola<br />

italiana, appare ancora relativamente frequente sebbene con popolazioni fortemente localizzate<br />

(Bologna et al., 2000). Il suo habitat di elezione sono i boschi di latifoglie, ove si riproduce<br />

utilizzando soprattutto i corsi d’acqua limpidi con fondo in pietra, così come i fontanili. Proprio<br />

l’inquinamento da scarichi fognari non trattati o da sostanze antiparassitarie e diserbanti dei siti<br />

riproduttivi costituisce la principale minaccia per questa specie.<br />

Maggiori preoccupazioni si nutrono per l’Ululone dal ventre giallo appenninico (Bombina<br />

pachypus), una specie solo recentemente distinta dall’Ululone dal ventre giallo (Bombina<br />

variegata), che frequenta gli ambienti forestali e si riproduce in piccole raccolte d’acqua, ruscelli,<br />

fontanili. La sua presenza è segnalata con sempre minore frequenza e le popolazioni appaiono in<br />

forte regressione in tutto il <strong>Lazio</strong> (Bologna et al., 2000). Le cause principali della sua rarefazione<br />

sono state identificate nell’inquinamento o nella distruzione dei siti riproduttivi, sia artificiali,<br />

come i fontanili o le raccolte d’acqua stagionali, che naturali, a causa della captazione delle acque o<br />

della cementificazione dei corsi d’acqua. Altra minaccia è costituita dall’immissione di specie<br />

ittiche nei siti riproduttivi. Per quanto riguarda la Salamandra gialla e nera (Salamandra<br />

salamandra), un’altra specie minacciata sul territorio regionale, la presenza è stata recentemente<br />

confermata soltanto in due località, una nel viterbese e l’altra sui Monti Simbruini (Bologna et al.,<br />

2000).<br />

Tra i Rettili minacciati merita menzione la Testuggine comune (Testudo hermanni), una specie che<br />

frequenta soprattutto gli ambienti mediterranei boschivi e cespugliati. Il problema principale è<br />

costituito dalla scarsità di conoscenze sulla distribuzione e l’integrità genetica delle popolazioni<br />

autoctone, messa a rischio dal rilascio in natura di individui provenienti da altre popolazioni o<br />

sottospecie. Oltre a ciò, tra le principali minacce vi sono la possibilità di trasmissione di malattie<br />

virali da parte di individui domestici rilasciati, la cattura illegale degli individui, l’azione predatoria<br />

BIOSFERA<br />

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