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RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

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Nel calcolo non sono stati considerati nella quota di raccolta differenziata i flussi di rifiuti che,<br />

ancorché raccolti selettivamente, sono avviati allo smaltimento (questo dato riguarda<br />

principalmente i rifiuti ingombranti). Non sono, inoltre, computate le aliquote rappresentate dagli<br />

scarti delle operazioni di recupero effettuate sui rifiuti raccolti in maniera differenziata. Sono stati<br />

inoltri esclusi dal calcolo i rifiuti derivanti da demolizioni e costruzioni in ambito domestico e i<br />

rifiuti cimiteriali, di pulizia delle spiagge, di pulizia stradale anche se questi concorrono al calcolo<br />

dei rifiuti urbani totali prodotti. Si è invece tenuto conto dei farmaci e delle pile che, pur se destinati<br />

allo smaltimento, sono raccolti selettivamente al fine di garantire una chiara riduzione di<br />

pericolosità dei rifiuti urbani.<br />

Nel caso delle raccolte multimateriali, che prevedono sempre un impianto di selezione a valle della<br />

raccolta, è stata sottratta la quota rappresentata dagli scarti che non vengono destinati ad operazioni<br />

di recupero. La ripartizione della raccolta multimateriale è stata condotta sulla base della<br />

composizione percentuale comunicata dai diversi gestori. Per le aree non coperte da informazioni,<br />

le diverse frazioni e gli scarti sono stati ripartiti utilizzando i valori medi percentuali calcolati su<br />

scala nazionale.<br />

<strong>Regione</strong> Tot RD (t) Totale RU (t) RD<br />

Lombardia 1.639.560 4.538.400 36%<br />

Nord 3.833.623 13.401.658 29%<br />

Toscana 558.239 2.283.601 24%<br />

<strong>Lazio</strong> 126.512 2.981.191 4%<br />

Centro 835.083 6.500.857 13%<br />

Campania 167.824 2.762.878 6%<br />

Sud 446.248 9.506.357 5%<br />

Italia 5.114.954 29.408.873 17%<br />

Tabella 14 . Raccolta differenziata al 2001. Dati Osservatorio Nazionale dei Rifiuti - Rapporto 2003.<br />

I dati riportati di fonte APAT, acquisiti attraverso le filiere dei Consorzi obbligati, denotano che la<br />

<strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong> è in forte ritardo rispetto agli obiettivi fissati dal Ronchi ed in ritardo anche rispetto<br />

alla media nazionale. I risultati conseguiti dimostrano che il modello di gestione dei rifiuti attuato si<br />

è mostrato poco efficiente. Ciò è dovuto fondamentalmente ad una mancata pianificazione ed<br />

organizzazione della raccolta, ma soprattutto alla carenza di un adeguata rete impiantistica che<br />

recuperi i rifiuti raccolti in modo differenziato. I dati riportati riflettono una realtà in cui, alla<br />

raccolta tradizionale di materiali (vetro e carta) eseguita in contesto urbano, non è ancora affiancata<br />

una rete idonea in grado di intercettare altri flussi di materiali (organico, legno, beni durevoli,<br />

ingombranti ecc.).<br />

RIFIUTI<br />

321<br />

E’ necessario che sia incentivata oltre alla raccolta stradale, anche la raccolta in piattaforme (isole<br />

ecologiche, ecocentri) dove il cittadino possa conferire beni durevoli (computer, frigoriferi, lavatrici<br />

ecc.), ingombranti (arredamenti, tavoli, divani, ecc.), materiali da costruzione e demolizione. Per<br />

questi interventi ci si attende un sostanziale miglioramento dalla attivazione dei progetti finanziati<br />

con i fondi DOCUP già citati, ai quali dovrà però essere associata una adeguata continuità e<br />

copertura organizzativa nella filiera del recupero effettivo di materia attraverso i Consorzi di filiera.

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