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RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

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11.2 LE PRINCIPALI EVIDENZE<br />

11.2.1 LO <strong>STATO</strong><br />

Il suolo è una componente essenziale per il mantenimento dell'equilibrio globale della<br />

biosfera, dei principali ecosistemi e per la produzione di biomassa. Costituisce una risorsa<br />

naturale, non rinnovabile nella scala temporale umana e, pertanto, è indispensabile provvedere<br />

alla sua conservazione garantendone un uso sostenibile, cioè compatibile con le caratteristiche<br />

proprie della risorsa stessa e dell'ambiente. i maggiori problemi che interessano i suoli italiani<br />

sono: l’erosione, soprattutto idrica, la contaminazione locale diffusa, la perdita di suolo per la<br />

compattazione superficiale e profonda dovuta all’uso di mezzi meccanici, la perdita di<br />

sostanza organica, il rischio idrogeologico evidenziato dalle frane e dalle inondazioni. In<br />

questo capitolo si è cercato di dare conto di tutti questi elementi, sulla base dei dati<br />

disponibili, da cui deriva quindi una presentazione vasta delle tematiche trattate, che vanno<br />

dalle caratteristiche dei suoli, alle analisi del rischio naturale ed antropico sino agli interventi<br />

di difesa e di ripristino.<br />

Per quanto riguarda le caratteristiche dei suoli, nel <strong>Lazio</strong> non è ancora disponibile (per<br />

quanto in fase di sviluppo) una carta dei suoli completa per tutto il territorio regionale. Al<br />

momento attuale, a titolo esemplificativo, è stato possibile riportare i contenuti di una prima<br />

rilevazione condotta dalla <strong>Regione</strong> in un ambito specifico, ovvero il comprensorio di<br />

Leonessa a forte vocazione agricola. Per fornire una indicazione della qualità dei suoli ci si è<br />

basati su alcuni indicatori già utilizzati a tal fine dall’Annuario dei dati ambientali (APAT,<br />

2003) e specificatamente il bilancio di azoto (N) e fosforo (P) nel terreno, che individua le<br />

condizioni di deficit o di surplus di nutrienti di origine organica e inorganica per unità di<br />

superficie coltivata, e il rischio di compattazione del suolo agrario, stimato mediante la<br />

valutazione della sommatoria del peso dei mezzi agricoli. Con riferimento al primo, pur<br />

sussistendo ancora una situazione di surplus per entrambi i nutrienti, è importante sottolineare<br />

come il tasso d’incremento sia diminuito per il fosforo e come per l’azoto il valore di surplus<br />

nel 2000 sia inferiore a quello del decennio precedente. Tali tendenze sono state determinate<br />

anche dalla conversione in atto del sistema agricolo laziale verso produzioni di qualità, pur in<br />

presenza di vaste aree coltivate tuttora con metodi intensivi. Con riferimento al secondo, negli<br />

ultimi 30 anni il rischio di compattazione del suolo agrario è enormemente aumentato. Il<br />

numero di trattrici e mietitrebbiatrici presenti nel <strong>Lazio</strong> si è accresciuto significativamente<br />

(6,6%) anche nell’ultimo decennio, a testimonianza del diffuso ricorso a pratiche agricole<br />

fortemente meccanizzate.<br />

GEOSFERA<br />

239<br />

Per quanto riguarda il rischio naturale, il fenomeno dell’arretramento degli arenili interessa,<br />

con intensità differente, tutto il litorale del <strong>Lazio</strong>. Su 338,5 km di costa, 128,5 sono<br />

considerati in erosione, con tratti come quelli Palo-Fiumicino e Fiumicino-Capo d’Anzio in<br />

cui il fenomeno appare particolarmente intenso. Le cause principali che hanno determinato<br />

l’accentuazione dei fenomeni erosivi sono:<br />

- decremento generalizzato del trasporto solido da parte dei fiumi con tendenza alla<br />

regressione di molti litorali;<br />

- incremento dell’urbanizzazione della costa con distruzione delle dune;<br />

- realizzazione di opere rigide nei pressi della battigia;<br />

- incremento delle affluenze turistiche con nuova richiesta di aree per le attività balneari.<br />

Il rischio idrogeologico non presenta nel <strong>Lazio</strong> situazioni di pericolosità particolarmente<br />

diffuse, tuttavia l’elevato livello d’antropizzazione del territorio impone l’esigenza di un<br />

monitoraggio continuo di tutti gli ambiti a rischio per persone e beni immobili.<br />

Complessivamente sono state individuate 235 aree a più elevato rischio inondazione,<br />

localizzate sia lungo i corsi d’acqua principali che lungo il reticolo idrografico minore, e 906<br />

aree a più elevato rischio frana.

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