RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio
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TEMA INDICATORE ATMOSFERA – EMISSIONI ALTRE EMISSIONI Regione Lazio - Emissioni di altre sostanze (indice) 160 140 120 indice (1990 = 100) 100 80 60 1990 1995 2000 40 20 0 benzene cadmio composti organici volatili non metanici diossine e furani idrocarburi policiclici aromatici (IPA) mercurio piombo ATMOSFERA 174 Figura 20. Emissioni atmosferiche (1990=100) nel Lazio nell’intervallo 1990 - 2000. Dati: APAT (banca dati CORINAIR). Nel periodo 1990 – 2000 si registra nella regione Lazio, secondo un trend comune all’intero paese, una marcata riduzione di alcune emissioni pericolose, in particolare di metalli pesanti, riconducibili a importanti trasformazioni dei prodotti (ad esempio carburanti senza piombo), processi produttivi e sistemi di trattamento fumi. Drastica la riduzione di due importanti sostanze cancerogene come il piombo e il benzene, le cui emissioni nel 2000 sono pari rispettivamente al 21% e al 38% dei valori del 1990. Viceversa anche in Lazio, come nel resto d’Italia, aumentano le emissioni di idrocarburi policiclici aromatici, riconducibili essenzialmente ai trasporti. Le emissioni stimate per il Lazio oscillano tra il 2% (per diossine, cadmio e mercurio) e il 9% (benzene) delle emissioni nazionali. Regione Lazio – Emissioni di altri inquinanti (kg) Macrosettore 1990 2000 Benzene 4.246 1.634 Cadmio 231 162 Composti organici volatili non metanici (tonnellate) 176.246 136.352 Diossine e furani (g equivalenti) 8 6 Idrocarburi policiclici aromatici 3.182 4.762 Mercurio 318 243 Piombo 371.427 78.779 Tabella 22. Emissioni di vari inquinanti nel Lazio (1990–2000). Fonte: APAT (disaggregazione a livello provinciale dell’inventario nazionale delle emissioni 2004 in http://www.apat.gov.it).
SCHEDA 5 Le piogge acide Le deposizioni acide sono dovute alla precipitazione dall'atmosfera di soluzioni diluite di acidi minerali forti, risultato della mescolanza di diversi inquinanti di provenienza prevalentemente industriale: biossido di zolfo, ossidi di azoto, cloruro di idrogeno e altri composti minori, con l'ossigeno e il vapore acqueo naturalmente presenti nell'atmosfera. Le soluzioni acide precipitano poi sotto forma di pioggia, neve o nebbia. L'acqua piovana pura ha un pH di circa 6,5 mentre quello della pioggia acida è di solito inferiore a 5. I gas di scarico dei mezzi di trasporto rappresentano la fonte principale di ossidi di azoto, l’attività zootecnica ed agricola produce ammoniaca, le centrali elettriche e le industrie che dipendono per il loro funzionamento dai combustibili fossili sono i maggiori produttori di biossido di zolfo. Le alte ciminiere emettono gas di scarico fortemente inquinanti a temperature elevate e ad alta velocità di effusione che sono trasportati dai venti prevalenti per molte centinaia di chilometri fino a quando gli inquinanti non vengono spazzati via dall'atmosfera per effetto delle piogge. Gli apporti di inquinanti attraverso le deposizioni atmosferiche sono stati indicati come agenti destabilizzanti degli ecosistemi forestali causando, in particolare, una alterazione dei rapporti ionici nel suolo e problemi di defoliazione. Inoltre si pensa che le precipitazioni acide siano direttamente responsabili della moria del patrimonio ittico d'acqua dolce. Per quanto riguarda il Lazio il monitoraggio delle deposizioni acide avviene sulla stazione sperimentale di Monte Rufeno (stazione LAZ1), facente parte del Programma Nazionale per il Controllo degli Ecosistemi Forestali (CONECOFOR), curato dal Corpo Forestale dello Stato (servizio CONECOFOR), posta ad una altitudine di 690m. Monte Rufeno - Medie annuali delle deposizione acide ATMOSFERA 175 40 a - 1 -2 m meq 35 30 25 20 Deposizioni zolfo da SO4 Deposizioni azoto da NH4 Deposizioni azoto da NO3 15 10 5 0 1998 1999 2000 2001 2002 2003 Medie annuali delle deposizioni acide rilevate nella stazione LAZ1. Fonte: Corpo Forestale dello Stato – Servizio CONECOFOR.
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ALTRE EMISSIONI<br />
<strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong> - Emissioni di altre sostanze (indice)<br />
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(1990 = 100)<br />
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1995<br />
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benzene cadmio composti organici<br />
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policiclici aromatici<br />
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ATMOSFERA<br />
174<br />
Figura 20. Emissioni atmosferiche (1990=100) nel <strong>Lazio</strong> nell’intervallo 1990 - 2000. Dati: APAT (banca dati CORINAIR).<br />
Nel periodo 1990 – 2000 si registra nella regione <strong>Lazio</strong>, secondo un trend comune all’intero paese,<br />
una marcata riduzione di alcune emissioni pericolose, in particolare di metalli pesanti, riconducibili<br />
a importanti trasformazioni dei prodotti (ad esempio carburanti senza piombo), processi produttivi e<br />
sistemi di trattamento fumi. Drastica la riduzione di due importanti sostanze cancerogene come il<br />
piombo e il benzene, le cui emissioni nel 2000 sono pari rispettivamente al 21% e al 38% dei valori<br />
del 1990. Viceversa anche in <strong>Lazio</strong>, come nel resto d’Italia, aumentano le emissioni di idrocarburi<br />
policiclici aromatici, riconducibili essenzialmente ai trasporti.<br />
Le emissioni stimate per il <strong>Lazio</strong> oscillano tra il 2% (per diossine, cadmio e mercurio) e il 9%<br />
(benzene) delle emissioni nazionali.<br />
<strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong> – Emissioni di altri inquinanti (kg)<br />
Macrosettore 1990 2000<br />
Benzene 4.246 1.634<br />
Cadmio 231 162<br />
Composti organici volatili non metanici (tonnellate) 176.246 136.352<br />
Diossine e furani (g equivalenti) 8 6<br />
Idrocarburi policiclici aromatici 3.182 4.762<br />
Mercurio 318 243<br />
Piombo 371.427 78.779<br />
Tabella 22. Emissioni di vari inquinanti nel <strong>Lazio</strong> (1990–2000). Fonte: APAT (disaggregazione a livello provinciale<br />
dell’inventario nazionale delle emissioni 2004 in http://www.apat.gov.it).