RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

Nella stima della regione Lazio sul 1998 dalle attività produttive derivano circa il 42% delle
emissioni di particolato sospeso totale, mentre la stima APAT per il 2000 attribuisce alle sorgenti
industriali ca. il 13% delle emissioni del particolato fine PM10.
Macrosettore CO COV NOx PST SOx
Combustione per la produzione e trasformazione
dell'energia
2.028 15.836 1.791 19.419
Combustione nel commercio, pubblica amministrazione,
residenziale, agricoltura, foreste e pesca
1.461 268 3.001 358 2.527
Combustione nell'industria 1.755 168 6.499 510 6.798
Processi produttivi 336 4.309 831 3.350 669
Estrazione e distribuzione di combustibili fossili 0 5.403 0 0 0
Uso di solventi e di altri prodotti 427 35.721 214 519 94
Trasporti stradali 863.198 80.660 47.716 5.358 1.255
Altre sorgenti mobili 7.713 4.541 11.174 1.298 532
Trattamento e smaltimento dei rifiuti 107 50 127 18 137
Agricoltura 6.461 4.204 1.094 3
Natura 52 29.915 2.342
Totale 883.537 165.238 88.835 13.203 31.430
Tabella 16. Emissioni atmosferiche nel Lazio per macrosettore (1998). Dati: Regione Lazio, Piano di risanamento della qualità
dell’aria, 2000.
Le principali singole sorgenti emissive sono costituite dalle centrali termoelettriche di Valdaliga
Nord, Valdaliga Sud e Montalto di Castro. Significative sono anche le emissioni attribuibili alle
industrie cementiere e alle raffinerie.
ATMOSFERA
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La distribuzione delle emissioni rispecchia la diversa localizzazione degli insediamenti urbani e
delle attività industriali e di produzione energetica. Dall’analisi svolta per il Piano di Risanamento
della Qualità dell’Aria emerge che l’area di Roma concentra oltre il 40% delle emissioni di CO e di
ossidi azoto e più del 20% delle emissioni di polveri, con una densità di emissioni largamente
superiore alla media regionale. Quote significative delle emissioni regionali sono riconducibili
anche alle aree di Frosinone, Fiumicino e Aprilia-Pomezia.
Per effetto della concentrazione di impianti termoelettrici, nelle aree di Civitavecchia e di Montalto
di Castro vi è una elevata densità di emissioni, in particolare di ossidi di azoto e ossidi zolfo (il 54%
del totale nell’area di Civitavecchia).
Sotto il profilo della qualità dell’aria, sia per effetto dell’intensità delle emissioni che per specifiche
condizioni meteoclimatiche, le aree di maggiore criticità sono quelle dell’agglomerato di Roma, di
Frosinone e Ferentino, di Cassino.