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gli italiani e i loro superpoteri. - Erminia Mazzoni

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Talenti che vanno (tanti), talenti che vengono (pochi).<br />

Il saldo della valorizzazione del capitale umano<br />

in Italia da anni è negativo. Mancano opportunità,<br />

prospettive, speranze. A veDrò per la prima volta un<br />

network internazionale che della mobilità dei talenti,<br />

e del <strong>loro</strong> controesodo, ha fatto la propria ragione<br />

fondativa.<br />

46<br />

rire la sussistenza materiale dei “cervelli” nel<br />

nostro Paese costituisce certamente la soluzione<br />

ottimale. Ma accanto ad essa è possibile<br />

ipotizzare l’adozione di sistemi diversi che,<br />

sfruttando ad esempio le potenzialità connettive<br />

della rete, recuperino “virtualmente” i tanti<br />

fuoriusciti di qualità che, pur non progettando<br />

di tornare, possono comunque essere parte attiva<br />

di un processo di cambiamento e crescita.<br />

veDrò avvierà una riflessione sulla promozione<br />

del talento e della conoscenza concentrandosi<br />

su quattro obiettivi: attrarre i talenti <strong>italiani</strong>;<br />

promuoverne i progetti; coinvolgere in iniziative<br />

comuni i nostri concittadini all’estero;<br />

favorire l’arrivo di giovani stranieri qualificati.<br />

Su questa base il gruppo di lavoro tenterà di<br />

elaborare idee e soluzioni utili a chi, a diversi<br />

livelli – governo, regioni, università, imprese –<br />

intenda assegnare al capitale intellettuale un<br />

ruolo di primo piano nel proprio orizzonte di<br />

crescita e di sviluppo.<br />

m<br />

eno uno virgola due. È il nostro dato<br />

dell’highly skilled exchange rate, ovvero<br />

il tasso che misura la capacità di<br />

un Paese di attrarre sul proprio territorio<br />

individui con un elevato grado di istruzione.<br />

L’Italia, oggi, è l’unica in Europa a presentare<br />

un valore negativo. Cosa significa In estrema<br />

sintesi che con il talento fatichiamo proprio ad<br />

andare d’accordo. Perché accanto alla dispersione<br />

del capitale intellettuale interno, la famosa<br />

“fuga dei cervelli”, la scarsa vocazione italiana<br />

all’eccellenza si manifesta in una bassissima<br />

capacità attrattiva nei confronti delle risorse<br />

esterne. Insomma, a fronte dei tanti di valore<br />

che se ne vanno, quelli che fanno il percorso<br />

inverso sono sempre troppo pochi.<br />

D’altronde, come stupirsi Il talento, diversamente<br />

dai suoi risultati, è prevedibile. Ha un<br />

naturale orientamento verso l’ambiente più<br />

favorevole: quello che <strong>gli</strong> consente di esprimersi<br />

e di dare il me<strong>gli</strong>o di sé. Se non lo trova,<br />

si sposta. In passato, quando la ricchezza<br />

proveniva soprattutto dalla terra, l’equazione<br />

era più semplice: più suolo fertile da coltivare<br />

si aveva, più benessere si otteneva. Nel XXI secolo<br />

le cose vanno diversamente. Le economie<br />

che producono maggiore sviluppo sono quelle<br />

che sanno investire sul capitale umano e sanno<br />

renderlo produttivo. Oggi la “terra” da coltivare,<br />

la risorsa cioè più importante per produrre<br />

ricchezza, è dotata di cervello e gambe. Dunque<br />

non si può racchiudere all’interno di confini né<br />

pretendere che resti immobile. Soprattutto se<br />

è fertile, perché tende a muoversi in cerca di<br />

chi sa coltivarla me<strong>gli</strong>o, di chi sa aiutarla a dare<br />

i suoi frutti mi<strong>gli</strong>ori.<br />

In questo scenario ci sono Paesi che vincono<br />

e Paesi che perdono. I primi, quelli che considerano<br />

strategiche le politiche di attrazione e<br />

valorizzazione della qualità, guadagnano in dinamismo<br />

e spinta competitiva; <strong>gli</strong> altri, meno<br />

capaci di coniugare sviluppo e opportunità per i<br />

giovani più qualificati, si consegnano a un progressivo,<br />

inevitabile impoverimento.<br />

L’Italia, evidentemente, non può accomodarsi<br />

nel ruolo in cui oggi è confinata. È necessario,<br />

ogni giorno di più, che la sua tendenza alla<br />

svalutazione del capitale intellettuale venga<br />

arrestata e che la mortificazione del talento si<br />

trasformi in capacità di coltivarne di nuovo e di<br />

favorirne la circolazione. In questa prospettiva,<br />

la creazione delle condizioni mi<strong>gli</strong>ori per favocoordinano:<br />

Francesco Grillo, amministratore delegato<br />

Vision; Alessandro Rosina, presidente iTalents<br />

tra i partecipanti: Giovanni Aliverti, manager of<br />

Government Programs IBM; Almir Amberskovic, giovani<br />

imprenditori Assolombarda; Anna Ascani, direttore Agenzia<br />

Umbria Ricerche; Jacopo Avogadro, senior lobbyist<br />

Finmeccanica; Paolo Balduzzi, ricercatore Università Cattolica<br />

del Sacro Cuore, Milano; Valentina Barca, Fonderia Oxford;<br />

Michele Bellabarba, presidente EuropeAssociation; Luca<br />

Bianchi, vicedirettore Svimez; Roberto Bonzio, Italiani<br />

di frontiera; Alessandra Carrillo, Crawford&Co.; Claudio<br />

Catalano, ufficio studi Finmeccanica; Gianfilippo Emma,<br />

Vision; Patrizia Fontana, partner Carter & Benson; Stefania<br />

Giannini, rettore Università per stranieri di Perugia; Beatrice<br />

Lorenzin, deputato Pdl; Gaia Manco, European multimedia<br />

multilingual journalist and producer; Michel Martone,<br />

viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali; Ilaria Maselli,<br />

Center for European Policy Studies; Guido Meak, imprenditore<br />

Zerogrey; Cristina Militello, ricercatrice TrecentoSessanta; Gaia<br />

Pianigiani, giornalista The New York Times; Lorenzo Pompei,<br />

Fonderia dei talenti; Edoardo Riccio, principal Bain&co; Ivana<br />

Santoro, Finance consultant; Marco Sgroi, presidente Baia<br />

Italia; Gu<strong>gli</strong>elmo Vaccaro, deputato Pd; Lorenzo Valeri,<br />

Luiss; Stefano Visalli, senior partner McKinsey; Eleonora<br />

Voltolina, iTalents e direttore Repubblica de<strong>gli</strong> Stagisti.<br />

Claudia Cucchiarato, giornalista e blogger – in collegamento<br />

da Barcellona<br />

Filippo Scognami<strong>gli</strong>o, presidente Nova – in collegamento da<br />

New York<br />

wg manager: Andrea Garnero, Lo Spazio<br />

della politica<br />

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