21.01.2015 Views

gli italiani e i loro superpoteri. - Erminia Mazzoni

gli italiani e i loro superpoteri. - Erminia Mazzoni

gli italiani e i loro superpoteri. - Erminia Mazzoni

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Che un dipinto di De Chirico sia poco commestibile<br />

è verità lapalissiana. Che con De Chirico – e in generale<br />

con l’arte e la cultura – si possa mangiare (e<br />

prosperare) è invece convinzione comune, ma non<br />

abbastanza generalizzata. Per capire come fare in<br />

Italia dialogo intorno a valorizzazione del patrimonio<br />

artistico, modelli di business, evoluzione normativa.<br />

44<br />

m<br />

ilioni di opere d’arte dalla preistoria<br />

ad oggi. Mi<strong>gli</strong>aia di musei. Oltre<br />

duemila aree e parchi archeologici.<br />

43 siti tutelati dall’Unesco. Il patrimonio<br />

artistico italiano non conosce confronti.<br />

Eppure la portata del suo ritorno economico<br />

è nettamente inferiore a quella prodotta<br />

dal bacino culturale dei principali Paesi europei.<br />

Secondo un rapporto Pricewaterhouse-<br />

Coopers dedicato all’indice di valorizzazione<br />

commerciale dei siti Unesco, ad esempio, il<br />

ritorno de<strong>gli</strong> asset di Francia e Gran Bretagna<br />

è tra quattro e sette volte quello italiano. Gli<br />

Stati Uniti, poi - che di siti ne hanno la metà -<br />

viaggiano su proporzioni sedici volte superiori.<br />

Nel quadro economico di oggi ciascun Paese<br />

è obbligato a uno sforzo supplementare nell’<br />

individuazione e nella messa a regime del<br />

proprio capitale di risorse per la crescita e lo<br />

sviluppo. Una dotazione in cui, accanto all’“hardware”<br />

pesante dell’industria, rientra a<br />

pieno titolo quel “software” di cultura, competenze<br />

e talento, anche artistico, capace di<br />

generare valore mediante la moltiplicazione<br />

dell’energia creativa. In questo senso, anche<br />

il bene artistico italiano da fattore di stimolo<br />

intellettuale e oggetto di piacere estetico deve<br />

trasformarsi in concreta opportunità di ricchezza.<br />

Senza “sensi di colpa”.<br />

Il working group di veDrò 2012 nasce con<br />

l’obiettivo di esaminare questa opportunità<br />

nell’ottica di un disegno complessivo di crescita<br />

sostenibile per il Paese e di eliminazione<br />

de<strong>gli</strong> impedimenti che ostacolano lo sviluppo<br />

del settore: il tutto, rigorosamente a costo<br />

zero per le (esauste) casse dello Stato. I<br />

progetti in discussione si focalizzeranno su<br />

quattro macro temi: il sostegno al mercato<br />

dell’arte, anche con modelli di business innovativi;<br />

l’agevolazione dell’intervento in campo<br />

artistico delle imprese e dei privati in qualità<br />

di mecenati o sponsor, semplificando e chiarendo<br />

la assai ricca (quanto poco conosciuta)<br />

normativa in materia; il sostegno all’attività<br />

artistica in Italia, con l’obiettivo di trasformarla<br />

in vero motore di sviluppo; l’armonizzazione<br />

della normativa europea e internazionale<br />

in materia di mercato dell’arte, eliminando<br />

le storture che penalizzano il nostro Paese.<br />

Esiste una possibilità di commistione tra valori<br />

economici ed estetico-culturali senza<br />

che siano pregiudicati, alternativamente, lo<br />

status artistico dell’oggetto o la sua capacità<br />

di generare profitto La “filosofia” di veDrò<br />

risponde affermativamente. E scommette su<strong>gli</strong><br />

effetti positivi della contaminazione e della<br />

sperimentazione, nella certezza che lo stesso<br />

cortocircuito prodotto dall’accostamento<br />

di categorie apparentemente inconciliabili<br />

generi ricchezza e innovazione. Perché l’intersezione<br />

tra arte e mercato, oggi, non deve<br />

condurre necessariamente a profonde, irrisolvibili<br />

contraddizioni: agendo in continuità<br />

con l’esperienza del passato, piuttosto, può<br />

rappresentare ancora una volta la sintesi ultima<br />

tra l’idea di cultura e le complesse dinamiche<br />

della contemporaneità.<br />

coordinano: Laura Baldi, coordinatrice di Eastonline.it;<br />

Luca Scandale, docente di Economia della Cultura e del<br />

Territorio, LUM-Jean Monnet, Bari; Massimo Sterpi, avvocato,<br />

esperto di diritto dell’arte<br />

tra i partecipanti: Maria Alicata, critico d’arte e<br />

curatore; Luca Beatrice, critico d’arte, presidente del Circolo<br />

dei lettori di Torino; Giuliana Benassi, storica dell’arte e<br />

assistente di H. H. Lim; Enrico De Paris, artista; Daniele<br />

Galliano, artista; Luca Josi, amministratore delegato Einstein<br />

multimedia; Miltos Manetas, artista; Anna Mattirolo,<br />

direttore MAXXI Arte; Leonardo Nobler, fondatore Audievent;<br />

Cristiana Perrella, curatrice indipendente e critico d’arte;<br />

Roberto Race, giornalista e consi<strong>gli</strong>ere di Inward, osservatorio<br />

internazionale sulla creatività urbana; Roberto Maria Ricco,<br />

presidente del distretto produttivo Pu<strong>gli</strong>a creativa; Anna Scalfi,<br />

artista; Maria Sco<strong>gli</strong>o, manager corporate communications<br />

Fox Channels Italy; Elisabetta Secchi, responsabile Relazioni<br />

istituzionali di Istituto europeo di Design Roma; Michele<br />

Trimarchi, economista della cultura.<br />

wg manager: Enrica La Palombara, veDrò<br />

45

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!