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gli italiani e i loro superpoteri. - Erminia Mazzoni

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Grandi opere, ma non solo. Nel Paese della mobilità<br />

negata, frustrata o interrotta, le infrastrutture da<br />

decenni sembrano una fantasticheria da programma<br />

elettorale. Tutti le evocano, pochi le fanno (e<br />

le finanziano). Da qualche tempo, pur in sordina,<br />

qualcosa si muove. Ma di strada, evidentemente,<br />

molta ancora ce n’è da fare. A partire dai territori.<br />

tà di rifiuti da smaltire. In uno scenario tanto<br />

complesso è cruciale adottare un approccio<br />

pragmatico, puntando alla realizzazione di<br />

obiettivi utili e accessibili. Per questa ragione<br />

il gruppo dedicherà una particolare attenzione<br />

al tema della sostenibilità finanziaria delle<br />

iniziative progettuali - bancabilità e possibilità<br />

di autofinanziamento delle opere - per poi<br />

giungere alla definizione di una short list di<br />

interventi ottimali, tanto in termini di funzionalità<br />

rispetto alle esigenze del territorio che<br />

economici e di capacità attrattiva sul mercato.<br />

Chi vuole giocare la partita veDrò chiederà<br />

ai propri discussant di partecipare a un “concorso”<br />

provocatorio e originale, in cui saranno<br />

chiamati a individuare una priorità strategica<br />

per il Paese e a convincere de<strong>gli</strong> immaginari<br />

investitori della bontà del <strong>loro</strong> progetto. Da<br />

questa competizione uscirà una causa vincitrice<br />

che il think-net adotterà come propria<br />

e attorno alla quale, con iniziative e incontri<br />

appositi, tenterà di aggregare l’interesse di<br />

governo e investitori.<br />

n<br />

ell’ultimo anno di legislatura le politiche<br />

in materia infrastrutturale hanno<br />

conosciuto una significativa accelerazione.<br />

Non solo sotto il profilo della<br />

mobilitazione delle risorse, grazie all’incremento<br />

dei fondi Cipe (pari a circa 28 miliardi di<br />

euro) e alla definizione di una legislazione più<br />

attraente nei confronti del capitale privato;<br />

ma anche a livello procedurale, con l’introduzione<br />

di normative utili a semplificare l’approvazione<br />

dei progetti e l’apertura dei cantieri.<br />

Dal momento che diverse questioni sollevate<br />

dal working group della scorsa edizione hanno<br />

trovato un riscontro nell’azione del governo,<br />

l’attività del gruppo 2012 includerà innanzitutto<br />

un resoconto sul grado di realizzazione<br />

delle proposte già elaborate. Ci confronteremo<br />

quindi con limiti ed eccellenze dei competitor<br />

mondiali, dando una “sbirciata” fuori<br />

casa per me<strong>gli</strong>o contestualizzare strategie<br />

più nazionali. Nella consapevolezza che molto<br />

resta ancora da fare: a livello infrastrutturale,<br />

logistico e di razionale utilizzo delle risorse.<br />

Oggi l’Italia paga un gap culturale che incide<br />

per il 3% del suo prodotto interno lordo: con<br />

un sistema di controlli, anche fiscali e doganali<br />

fortemente disincentivante; con un traffico<br />

di porti, aeroporti ed interporti che non<br />

raggiunge nel complesso il 50% dei volumi<br />

del porto di Amburgo e dell’aeroporto di Francoforte.<br />

E con un sistema delle reti inadeguato<br />

ad affrontare le sfide del futuro. Innanzitutto<br />

nei collegamenti fisici, dove a fronte di un<br />

sistema autostradale la cui capienza appare<br />

tutto sommato adeguata, si registrano grosse<br />

criticità ne<strong>gli</strong> snodi urbani, con particolare<br />

riferimento a<strong>gli</strong> assi metropolitani, e nelle arterie<br />

ferroviarie, il cui effetto costrittivo limita<br />

pesantemente la circolazione delle merci e<br />

con essa la competitività del Paese.<br />

Ma le inadeguatezze toccano anche il sistema<br />

delle telecomunicazioni, strategicamente<br />

cruciale per offrire all’Italia un ruolo da protagonista<br />

nella società dell’informazione e<br />

per consentire, attraverso lo sviluppo di infrastrutture<br />

all’avanguardia - pensiamo a<br />

quelle satellitari - l’abbattimento delle nuove<br />

disegua<strong>gli</strong>anze, prima fra tutte quella del digitai<br />

divide. Esiste, infine, l’annoso problema<br />

di un adeguato riciclo delle materie prime<br />

che, se incentivato, permetterebbe un risparmio<br />

di risorse e una limitazione della quanticoordinano:<br />

Paola De Micheli, deputato Pd e<br />

responsabile PMI Pd; Simonetta Giordani, responsabile<br />

relazioni istituzionali e CR Autostrade per l’Italia; Edoardo<br />

Zanchini, vicepresidente Legambiente<br />

tra i partecipanti: Marco Airoldi, senior partner<br />

The Boston Consulting Group; Luca Annibaletti, partner<br />

Ernst&Young; Stefano Baronci, segretario generale<br />

Assaeroporti; Annamaria Barrile, responsabile strategie<br />

marketing e vendite Telespazio; Lucio Bianchi, capo III<br />

Reparto, Armaereo; Pierpaolo Campostrini, direttore<br />

Consorzio Ricerche Laguna; Fabio Cappa, director Global<br />

banking HSBC; Claudio D’Eletto, managing director Société<br />

Générale; Simone Dattoli, amministratore delegato Inrete;<br />

Cosimo La Rocca, ufficio di presidenza Asi; Michele<br />

Legnaioli, imprenditore Valmarina Srl; Alessandro<br />

Maggioni, assessore Lavori pubblici Comune di Venezia; Carlo<br />

Mearelli, socio Argol; Barbara Morgante, responsabile<br />

Direzione Centrale Strategie e Pianificazione del Gruppo Ferrovie<br />

dello Stato Italiane; Luca Palermo, amministratore delegato<br />

Tnt Post; Nunzia Paradiso, Space Generation Advisory<br />

Council; Luca Rossettini, Ceo D-Orbit srl; Marcello<br />

Spagnulo, Asi; Michele Uva, direttore centro studi Figc;<br />

Carmen Verderosa, imprenditrice<br />

wg manager: Moris Gasparri, Lo Spazio della politica<br />

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