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gli italiani e i loro superpoteri. - Erminia Mazzoni

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Tutto scorre. Perfino il dibattito sulle risorse idriche.<br />

Da un lato, l’acqua come “bene comune”. Dall’altro,<br />

la regolazione di un servizio a rete cui occorrono<br />

nuove, più efficienti, forme di gestione. Sullo<br />

sfondo la graduale cessione di competenze all’Autorità<br />

per l’Energia. Incognite e proposte intorno<br />

alla più popolare, e controversa, tra le public utility.<br />

vazioni, la definizione e l’effettivo monitoraggio<br />

dei deflussi minimi vitali, la convivenza e<br />

le priorità d’utilizzo tra i vari usi della risorsa<br />

acqua tra necessità potabili, agricoltura, produzione<br />

elettrica e finalità turistiche e ricreative.<br />

Il working group di veDrò approfondirà<br />

l’analisi del settore e delle sue prospettive di<br />

sviluppo coinvolgendo nella riflessione addetti<br />

ai lavori e studiosi. Lo scopo del tavolo<br />

sarà quello di contribuire all’elaborazione di<br />

formule innovative che sappiano contemperare<br />

l’orientamento dell’opinione dei cittadini<br />

con il raggiungimento di standard di sistema<br />

più elevati, tali da rendere la rete idrica italiana<br />

più moderna, efficiente e finanziariamente<br />

sostenibile.<br />

n<br />

ell’ambito delle public utility e dei<br />

servizi a rete <strong>italiani</strong> il settore idrico<br />

è stato tradizionalmente tra i meno<br />

coinvolti dall’apertura al mercato e<br />

a nuove e più efficienti forme di gestione. Per<br />

ragioni riconducibili a fenomeni di accentuato<br />

localismo e di estrema frammentazione, certamente.<br />

Ma anche per l’ampia persistenza<br />

di fasce di opinione pubblica legate all’idea di<br />

una gestione dell’acqua non - o comunque<br />

non primariamente - definita da parametri<br />

economici e di efficienza. Un aspetto, questo,<br />

risultato con grande evidenza dall’esito<br />

dei referendum abrogativi tenutisi solo pochi<br />

mesi fa.<br />

Il concorso di fattori di ordine sociale, culturale<br />

ed economico ha dunque svolto un ruolo<br />

determinante nel frustrare i tentativi che, dalla<br />

legge Galli in poi, hanno puntato a ridefinire<br />

in modo organico il profilo del settore. Ma la<br />

fase attuale, seppure prossima alle determinazioni<br />

dell’anno passato, riveste una particolare<br />

importanza e delicatezza. Le più recenti<br />

decisioni del legislatore, orientate verso una<br />

progressiva cessione delle competenze regolatorie<br />

anche nel settore idrico all’Autorità<br />

per l’energia elettrica e il gas, rappresentano<br />

infatti il segnale di una possibile inversione di<br />

tendenza. Oltre a costituire un indubbio riconoscimento<br />

di quanto di positivamente fatto<br />

sinora dall’Autorità nei settori di sua originaria<br />

competenza, tali provvedimenti inducono<br />

infatti a sperare che, pur nel rispetto dei recenti<br />

esiti referendari, anche il settore idrico<br />

italiano possa incamminarsi verso un futuro di<br />

maggiore razionalità ed efficienza.<br />

I temi sul tappeto sono molti e, ormai, ben<br />

noti. Innanzitutto il superamento di quella<br />

frammentazione delle gestioni che è il primo<br />

deterrente al raggiungimento di standard di<br />

rete accettabili. Accanto a questo, l’identificazione<br />

di modalità razionali di finanziamento<br />

de<strong>gli</strong> investimenti che, sempre più necessari,<br />

non possono tuttavia gravare ulteriormente<br />

nei costi sui bilanci pubblici (e quindi sulla<br />

tassazione generale). Alcuni di questi sono<br />

anche da sempre strettamente connessi ai<br />

campi di azione tradizionali dell’Autorità per<br />

l’energia, soprattutto per quanto riguarda il<br />

notevole e ormai più che sfruttato potenziale<br />

idroelettrico delle nostre regioni alpine: il<br />

rinnovo e la durata delle concessioni e dericoordinano:<br />

Paolo Carta, Head of Regulatory Affairs,<br />

Acea; Cecilia Gatti, segreteria Collegio, Autorità per l’energia<br />

elettrica e il gas; Marco Merler, amministratore delegato<br />

Dolomiti Energia<br />

tra i partecipanti: Lorenzo Bardelli, direttore area<br />

giuridico legislativa Federutility; Simona Benedettini,<br />

research fellow, IEFE Università Bocconi; Alberto Biancardi,<br />

commissario Autorità per l’energia elettrica e il gas;<br />

Riccardo Casale, presidente Amiu, Genova; Stefano Da<br />

Empoli, presidente Istituto per la Competitività; Nunzio<br />

Ferrulli, responsabile Regolazione europea Acea; Antonio<br />

Massarutto, dipartimento di scienze economiche e statistiche,<br />

Università de<strong>gli</strong> studi di Udine; Raffaella Poggi, Responsabile<br />

Affari istituzionali nazionali Enel; Valeria Ronzitti, segretario<br />

generale CEEP; Alida Speciale, partner eLeMeNS; Sandro<br />

Staffolani, Direzione Comunicazione ed Eventi, Autorità per<br />

l’energia elettrica e il gas<br />

wg manager: Antonio Sileo, research fellow IEFE<br />

Università Bocconi e I-com<br />

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