gli italiani e i loro superpoteri. - Erminia Mazzoni
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Vivere di più, vivere me<strong>gli</strong>o. Nel Paese più vecchio<br />
d’Occidente a una buona notizia - l’aumento del<br />
tasso di longevità - fa da contraltare un’esigenza<br />
scomoda: rivoluzionare la spesa sanitaria. E renderla<br />
a misura di un nuovo welfare che sulla cura alla persona<br />
e sulla qualità della vita decide di scommettere.<br />
E di investire per il futuro.<br />
26<br />
i<br />
l progresso scientifico e quello tecnologico<br />
stanno contribuendo a una profonda<br />
trasformazione del concetto di<br />
salute e, di conseguenza, della stessa<br />
idea di “sanità”. Il binomio sano-malato delimita<br />
ormai solo una parte specifica di un’area<br />
più ampia che arriva a comprendere la qualità<br />
della vita e il benessere oggettivo e percepito<br />
di ogni persona. Accanto alle tradizionali funzioni<br />
di prevenzione, cura e riabilitazione, la<br />
Sanità oggi è chiamata - e lo sarà sempre di<br />
più in futuro – a svolgere compiti di tutela e di<br />
implementazione del benessere dei cittadini<br />
nella <strong>loro</strong> accezione più estesa.<br />
Ne consegue che il mondo della salute diviene<br />
questione ancora e sempre più centrale e<br />
onerosa per il decisore pubblico: si tratta infatti<br />
al tempo stesso del comparto che più di<br />
altri è in espansione per motivi demografici<br />
(invecchiamento della popolazione) e culturali<br />
(maggiore attenzione alla tematica), così<br />
come di quello su cui si concentrano le maggiori<br />
aspettative di razionalizzazione e contenimento<br />
attraverso i processi di revisione<br />
della spesa.<br />
Per garantire lo sviluppo del sistema sanitario<br />
italiano, al di là dell’importanza della riduzione<br />
dei suoi volumi in termini di spesa (sui cui margini<br />
di recupero di risorse ed efficacia concordano,<br />
ormai, tutti <strong>gli</strong> operatori), è opportuno<br />
un cambio di prospettiva. Un outcome elevato<br />
del comparto è in grado di generare sensibili<br />
effetti positivi: non solo sulla qualità della<br />
vita dei cittadini, ma anche sulla produttività<br />
della nazione e sulla competitività del sistema<br />
Paese. In questo senso diventa cruciale saper<br />
identificare quelle voci di spesa che in realtà<br />
tali non sono, in quanto costituiscono un investimento<br />
sul futuro. Prevenzione delle malattie<br />
e promozione della qualità della vita diventano<br />
infatti, oggi ancor più di ieri, elementi<br />
importanti su cui puntare per ipotizzare una<br />
riduzione strutturale delle spese future. Inoltre<br />
è opportuno sottolineare che la possibilità<br />
di produrre ricchezza tramite la salute e, per<br />
converso, produrre salute tramite ricchezza,<br />
è una condizione necessaria per nazioni che,<br />
come l’Italia, intendano perseguire con costanza<br />
il mi<strong>gli</strong>oramento de<strong>gli</strong> standard di cura<br />
dei cittadini oltre che rimanere, sul medesimo<br />
terreno, un riferimento importante per i paesi<br />
in via di sviluppo ed emergenti. Assumendo<br />
come è sua abitudine un punto di vista “eccentrico”<br />
e costruttivo, veDrò intende lanciare<br />
una sfida culturale ed economica, proponendosi<br />
di indagare il “mondo sanitario” in<br />
primo luogo come macro-settore produttivo.<br />
La riflessione muoverà dunque dall’analisi dei<br />
cambiamenti in corso e dalla quantificazione<br />
dell’indotto creato dalla produzione ed erogazione<br />
di “salute”, per soffermarsi poi sulle diverse<br />
tematiche che coinvolgono le politiche<br />
sanitarie, il ruolo dell’associazionismo e dei<br />
corpi intermedi, il benessere del cittadino e<br />
la dimensione industriale associata. In questo<br />
modo i partecipanti saranno in grado di delineare<br />
le potenzialità del sistema della salute<br />
in termini di occupazione e di investimento in<br />
ricerca e sviluppo, ma anche di immaginare<br />
i mi<strong>gli</strong>ori approcci strategici per trasformarne<br />
la percezione da semplice voce di spesa a<br />
fattore di crescita economica e sociale per il<br />
Paese.<br />
coordinano: Riccardo Capecchi, tesoriere veDrò;<br />
Emanuele Caroppo, psichiatra, professore di fondamenti<br />
di psicoterapia, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma,<br />
psicoanalista membro associato della Società psicoanalitica<br />
italiana e della International psychoanalytical association,<br />
responsabile dell’area scientifica e dell’analisi psico-sociale<br />
di veDrò; Patrizia Ravaioli, direttore generale Croce Rossa<br />
Italiana<br />
tra i partecipanti: Mauro Berruto, commissario<br />
tecnico nazionale maschile di pallavolo; Mario Davinelli,<br />
bioingegnere pharmaceutical product development Inc; Vito<br />
De Filippo, presidente Regione Basilicata; Massimo Fini,<br />
direttore scientifico IRCSS, San Raffaele Pisana; Maria Giovanna<br />
Gatti, responsabile comunicazione Istituto europeo di oncologia;<br />
Antonio Gaudioso, segretario generale Cittadinanzattiva;<br />
Corrado Lanino, Project Manager, Piano Ristutturazione IT<br />
Sanità; Riccardo Lattanzi, assistant professor of radiology,<br />
New York University school of medicine; Valentina Mantua,<br />
medico psichiatra, dirigente Agenzia Italiana del Farmaco;<br />
Mauro Melis, amministratore delegato Istituto europeo di<br />
oncologia e Centro cardiologico monzino; Mario Modolo,<br />
dirigente regionale dei servizi sociali Regione Veneto; Andrea<br />
Paci, professore di Economia e gestione delle imprese, Università<br />
di Firenze; Luca Pani, direttore generale Agenzia Italiana del<br />
Farmaco; Michele Petochi, World Economic Forum; Pietro<br />
Pipi, dirigente Croce Rossa Italiana; Renata Polverini,<br />
presidente Regione Lazio; Maurizio Simmaco, professore di<br />
Biologia molecolare, Università La Sapienza, Roma; Concetto<br />
Vasta, direttore generale Fondazione Ely Lilli; Simona Clivia<br />
Zucchett, vicepresidente Equality<br />
wg manager: Elisa Rebessi, Lo Spazio<br />
della politica<br />
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