21.01.2015 Views

gli italiani e i loro superpoteri. - Erminia Mazzoni

gli italiani e i loro superpoteri. - Erminia Mazzoni

gli italiani e i loro superpoteri. - Erminia Mazzoni

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

22<br />

Come prima, più di prima. A vent’anni da Tangentopoli<br />

l’Italia del malaffare è viva, in salute e lotta<br />

contro di noi. Noi che alla corruzione continuiamo<br />

a pagare un conto salatissimo. Noi che all’illegalità<br />

non rispondiamo con contromisure normative né<br />

repressive sufficienti. Cronache da un Paese che non<br />

riesce (ancora) a emendarsi.<br />

“ i<br />

llegalità e corruzione si confermano fenomeni<br />

ancora notevolmente presenti<br />

nel Paese, le cui dimensioni sono di gran<br />

lunga superiori a quelle che vengono,<br />

spesso faticosamente, alla luce”. È l’Italia del<br />

malaffare nelle parole del presidente della Corte<br />

dei Conti, Luigi Giampaolino. L’Italia al 69º<br />

posto al mondo per la lotta alla corruzione nella<br />

classifica di Transparency International. La<br />

stessa Italia che, esattamente vent’anni fa, con<br />

Tangentopoli scopriva di essere il Paese dalla<br />

devianza sistemica dalle regole. Come di fronte<br />

a uno specchio: prima la politica, <strong>gli</strong> apparati<br />

dello Stato e i partiti. Poi <strong>gli</strong> altri: i capitani d’industria<br />

e i manager, i colletti bianchi e i piccoli<br />

imprenditori.<br />

Nel ‘92 l’indignazione attorno a casi giudiziari<br />

esemplari e il clamore mediatico contribuirono<br />

a spazzare via la prima Repubblica. Troppo alto<br />

– si gridava – il dazio pagato dai cittadini onesti<br />

a corrotti e corruttori, concussi e concussori:<br />

15-30 mila miliardi di lire, 8-16 miliardi di euro.<br />

Numeri insostenibili per un Paese che, anche<br />

allora, doveva barcamenarsi tra vincoli di finanza<br />

pubblica e crisi della rappresentanza politica.<br />

Numeri, per di più, lievitati nell’arco di soli due<br />

decenni, tanto da toccare oggi i 60 miliardi di<br />

euro. Approssimato per difetto è questo, dunque,<br />

il prezzo della corruzione. Quanto una manovra<br />

finanziaria “lacrime e sangue” in tempi<br />

di crisi. Soldi sottratti all’erario che, insieme a<br />

quelli dell’evasione e dell’elusione fiscale, concorrono<br />

a ingrossare un’economia sommersa<br />

e parallela dalle dimensioni colossali. Soldi che<br />

significano sacrifici in più e servizi e prestazioni<br />

in meno per <strong>gli</strong> <strong>italiani</strong>. Soldi che, laddove alla<br />

corruzione si accompagna l’infiltrazione mafiosa,<br />

sono ancora più sporchi e insanguinati.<br />

Eppure, a fronte di una pervasività ormai endemica<br />

della corruzione, non si è registrato,<br />

nello stesso periodo, un analogo andamento<br />

né delle inchieste penali, né delle condanne per<br />

reati connessi. Così, sullo sfondo di pochi casi<br />

eclatanti, politicamente incandescenti e trasversali,<br />

sotto il profilo della repressione penale<br />

l’Italia ha dato prova in termini assoluti di una<br />

performance che – a leggerla unicamente con<br />

le lenti della statistica – la potrebbe far confondere<br />

con un virtuosissimo Paese scandinavo.<br />

Basti pensare, ad esempio, che solo 223<br />

sono stati i procedimenti aperti nel 2010, vale<br />

a dire 0,4 ogni 100.000 abitanti. Proporzioni, a<br />

ben vedere, identiche a quelle fatte registrare<br />

in Finlandia, secondo Stato al mondo per trasparenza<br />

e integrità e in cima alla classifica europea<br />

in materia.<br />

Come si spiega quest’antinomia È sufficiente<br />

la ridefinizione della normativa anticorruzione,<br />

la cui approvazione da anni sembra in dirittura<br />

d’arrivo ma poi viene sistematicamente rinviata<br />

Di certo c’è che a incidere su una tendenza<br />

apparentemente inarrestabile, e assai<br />

penalizzante per il Paese nel suo complesso,<br />

concorrono fattori ormai multidimensionali<br />

che come tali, in un’ottica di sistema, vanno<br />

affrontati: dall’efficienza della giustizia alla<br />

progressiva erosione di un ethos pubblico improntato<br />

alla trasparenza, dall’assenza di prassi<br />

di accountability nella politica su ogni livello<br />

istituzionale a una malintesa percezione dello<br />

Stato come dispensatore di provvigioni e fonte<br />

di guadagni facili (ma inesorabilmente illeciti).<br />

Il tutto, evidentemente, a danno dell’interesse<br />

nazionale del Paese. Per questa generazione e<br />

quelle a venire.<br />

coordinano: Raffaele Cantone, magistrato;<br />

Massimiliano Cesare, avvocato; Roberto Garofoli, capo<br />

di gabinetto del Ministro per la Pubblica Amministrazione e la<br />

Semplificazione, magistrato del Consi<strong>gli</strong>o di Stato e presidente<br />

della Commissione ministeriale per la prevenzione della corruzione<br />

tra i partecipanti: Alessandra Arachi, giornalista<br />

Corriere della sera; Fabio Bistoncini, amministratore delegato<br />

FB&associati; Giulia Bongiorno, presidente della Commissione<br />

Giustizia Camera dei deputati; Francesco Clementi,<br />

professore ordinario di Diritto Pubblico Comparato, Università<br />

di Perugia e SOG Luiss; Stefano Caldoro, presidente Regione<br />

Campania; Mara Carfagna, deputato Pdl e presidente di Diritti<br />

in cammino; Celeste Condorelli, amministratore delegato<br />

Clinica mediterranea spa; Virma Cusenza, direttore Il Mattino;<br />

Stefano Dambruoso, magistrato e vicecapo gabinetto<br />

Ministero dell’Ambiente; Nunzia De Girolamo, deputato Pdl;<br />

Luigi De Magistris, sindaco di Napoli; Luca Di Bartolomei,<br />

coordinatore Forum sicurezza Pd e membro Fondazione<br />

Gabriele Sandri; Luigi Fiorentino, capo di gabinetto Ministro<br />

dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; Maurizio Fugatti,<br />

capogruppo Lega Nord, Commissione Finanza Camera dei<br />

deputati; Cecilia Honorati, consi<strong>gli</strong>ere Unità per la trasparenza,<br />

Ministero per le Politiche agricole alimentari e forestali; Enzo<br />

Letizia, presidente associazione funzionari di Polizia; Ivan<br />

Lo Bello, vicepresidente nazionale Confindustria; Alfredo<br />

Macchiati, direttore generale Cassa congua<strong>gli</strong>o per il settore<br />

elettrico; Rodolfo Mazzei, avvocato, consi<strong>gli</strong>ere giuridico<br />

presidente Regione Lazio; <strong>Erminia</strong> <strong>Mazzoni</strong>, presidente<br />

della Commissione petizioni del Parlamento europeo; Enrica<br />

Millozza, Direzione Relazioni Istituzionali e Comunicazione<br />

Rapporti con il Parlamento e la Pubblica Amministrazione Centrale<br />

Eni; Alessandro Padula, vicepresident Morgan Stanley,<br />

London; Filippo Patroni Griffi, ministro della Funzione<br />

pubblica; Francesco Sanna, senatore Pd; Manuela Siano,<br />

avvocato e assistente del presidente dell’Autorità garante per<br />

la protezione dei dati personali; Franco Spicciariello, Open<br />

Gate Italia; Marco Stradiotto, senatore Pd; Dario Vassallo,<br />

presidente Fondazione Angelo Vassallo<br />

wg manager: Manuela Patella, TrecentoSessanta<br />

23

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!