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liari nella interrelazione con le altre componenti, tanto da identificare una
tipologia specifica di geosistemi, che vengono appunto definiti carsici.
Fig. 1. – Il geosistema come luogo di interazione delle 5 componenti.
L’utilizzo del concetto di geosistema nelle proposte didattiche avvia ad
un ragionamento di tipo trasversale e invita all’allargamento delle prospettive
di studio. Esso permette inoltre di compiere molteplici passaggi di scala
a vari livelli, dal globale (macrogeosistemi) al locale (microgeosistemi) e dal
locale al globale, o anche, in senso non strettamente spaziale, dal generale al
particolare e dal particolare al generale; questi passaggi permettono di collegare
concettualmente il singolo elemento/processo analizzato all’interno di
un geosistema individuabile localmente (per esempio con esperienze dirette
sul terreno), con gli elementi/processi naturali che si identificano via via fino
alla scala planetaria, e che di solito vengono conosciuti ed approfonditi in
maniera più teorica e con metodologie di didattica passiva (lezione frontale,
libri di testo, audiovisivi); allo stesso modo la trattazione dei temi generali si
può arricchire di continui esempi e contestualizzare in casi concreti. I geosistemi
che si possono osservare a grande scala – a livello locale – sono una
porzione (un sottosistema) del grande geosistema costituito dall’intero
globo, porzione nella quale è possibile identificare e specificare i caratteri e
le relazioni tra le componenti fondamentali. Anche in un sistema locale si
potranno quindi identificare le cinque componenti, con i caratteri che esse
acquisiscono in quel particolare contesto.
Un ulteriore elemento di interesse di questo approccio, che considera
appunto il geosistema alle varie scale, e le cinque sfere dinamiche
con le relazioni che reciprocamente stabiliscono, è dato dalla possibilità
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