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1 Abstract La prima parte dell'articolo discute criticamente il concetto ...

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2010) sia decisamente maggiore in gruppi con “disab<strong>il</strong>ità intellettiva” lieve (QI tra 50<br />

e 69) rispetto a gruppi con organizzazione cognitiva borderline (QI tra 70 e 84)<br />

suggerisce che un forte deficit di memoria di lavoro può essere una causa importante<br />

del basso QI nelle persone che ricevono la diagnosi di disab<strong>il</strong>ità intellettiva. In un<br />

gruppo di individui con sindrome di Down la memoria a breve termine verbale (lo span<br />

di cifre in avanti) spiega addirittura <strong>il</strong> 71% della varianza nel QI (Edgin, Pennington<br />

& Mervis, 2010).<br />

<strong>La</strong> relazione tra QI deficitario e disturbo dell’apprendimento è suggerita infine dalla<br />

ricerca neurobiologica quando mostra che la quantità di arborizzazioni dendritiche è<br />

carente in persone che hanno ricevuto una diagnosi di ritardo mentale (Kaufmann &<br />

Moser, 2000).<br />

Le spine dendritiche, piccole protuberanze lungo i rami dendritici, contengono sinapsi<br />

e sono quindi cruciali per la creazione di quei collegamenti tra un neurone e l’altro che<br />

costituiscono <strong>il</strong> substrato biologico di un nuovo apprendimento. In diverse sindromi<br />

genetiche in cui le persone hanno un QI sotto la norma sono state osservate anomalie<br />

dendritiche. In persone con sindrome dell’X Frag<strong>il</strong>e le spine dendritiche sono più<br />

lunghe, sott<strong>il</strong>i e abbondanti che in individui con sv<strong>il</strong>uppo tipico (Irwin et al., 2000).<br />

Nella sindrome di Down i dendriti sono invece più corti, le spine dendritiche più lunghe<br />

e meno abbondanti che in individui con sv<strong>il</strong>uppo tipico (Dierssen et al., 2003). In<br />

ambedue questi casi la formazione delle sinapsi lungo i dendriti non avviene in<br />

maniera tipica.<br />

“Disab<strong>il</strong>ità intellettiva” come deficit dei meccanismi cognitivi e neurobiologici che<br />

sostengono l’apprendimento<br />

Ricapitolo i punti della discussione: (1) <strong>La</strong> questione se l’intelligenza sia una capacità<br />

unitaria o un vasto insieme di ab<strong>il</strong>ità specifiche, rimane una questione aperta su cui<br />

non ci sono ancora certezze (o meglio falsificazioni) scientifiche; (2) Non siamo sicuri<br />

che ci sia un parametro neurobiologico o un tipo di rete tra aree corticali che possano<br />

essere messi in relazione con variazioni dell’intelligenza; (3) Molte evidenze<br />

scientifiche recenti mostrano che un QI sotto la norma ha alla base deficit in<br />

meccanismi cognitivi – come le funzioni esecutive e la memoria di lavoro- che<br />

sostengono sia <strong>il</strong> ragionamento sia l’apprendimento; (4) In diverse sindromi genetiche<br />

associate a un QI sotto la norma è stato osservato un deficit di alcune strutture che<br />

costituiscono <strong>il</strong> substrato neurobiologico dell’apprendere.<br />

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