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1 Abstract La prima parte dell'articolo discute criticamente il concetto ...

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accertata. Una sindrome dello spettro autistico è esclusa sulla base della buona calda<br />

relazione e comunicazione tra D. e i genitori.<br />

D. ha avuto interventi di logopedia nei primi anni di scuola dell’infanzia e di scuola<br />

elementare; successivamente ha frequentato centri di riab<strong>il</strong>itazione dove ha ricevuto<br />

un sostegno agli apprendimenti scolastici. Nell’arco di 11 anni, pur avendo ricevuto<br />

numerose valutazioni, le funzioni cognitive di D. sono state esaminate soltanto con<br />

batterie per <strong>il</strong> QI (che risulta compreso tra 60 e 70 in diverse occasioni durante tutto<br />

l’arco scuola elementare-scuola media). Se ci atteniamo al DSM, non ci servono<br />

approfondimenti. Siamo di fronte a un QI uguale o superiore a 2 deviazioni standard<br />

sotto la media, a una grave limitazione del funzionamento adattivo, a difficoltà<br />

iniziate nell’infanzia; dunque un caso di “disab<strong>il</strong>ità intellettiva”.<br />

(Inserire Tabella 1 qui)<br />

<strong>La</strong> valutazione di D.<br />

Nel nostro servizio osserviamo D. con un esame neuropsicologico approfondito, che<br />

ut<strong>il</strong>izza in <strong>parte</strong> la nuova batteria Nepsy-II (Korkman, Kirk & Kemp, 2011) in <strong>parte</strong><br />

altri test disponib<strong>il</strong>i nel contesto italiano (i test ut<strong>il</strong>izzati dal nostro servizio sono<br />

elencati in Orsolini, 2011). I punti di difficoltà di D. sono sintetizzati nella tabella 1: i<br />

meccanismi cognitivi che nella precedente discussione abbiamo considerato centrali<br />

per qualsiasi apprendimento (attenzione, funzioni esecutive, memoria di lavoro) sono<br />

tutti molto carenti. Il test di memoria di lavoro verbale di Palladino (2005) non può<br />

essere pienamente affrontato perché al momento della valutazione iniziale D. non è in<br />

grado di compiere un doppio compito (memorizzare l’ultima parola di una frase e<br />

giudicare se la frase ascoltata è vera o falsa), fornisce soltanto giudizi di verità-falsità<br />

sulle frasi compiendo tuttavia molti errori. Le enormi difficoltà di inibizione e controllo<br />

esecutivo di D. sono mostrate da un test della Nepsy II in cui deve dire “cerchio” se<br />

vede un quadrato e “quadrato” se vede un cerchio; in questo test <strong>il</strong> ragazzo ha una<br />

prestazione sotto al 2° percent<strong>il</strong>e per gli errori. <strong>La</strong> disprassia verbale è ancora molto<br />

evidente nel linguaggio di D, nonostante gli intensi trattamenti logopedici.<br />

In che misura D. può modificare <strong>il</strong> suo sistema cognitivo in seguito ad un<br />

apprendimento Per rispondere a questa domanda che è ispirata ovviamente da un<br />

approccio vygotskiano, sono state introdotte nella valutazione brevi sessioni in cui<br />

abbiamo tentato di: a) insegnare strategie per copiare figure geometriche complesse;<br />

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