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Accogliere un bambino e la sua famiglia - Comune di Montale

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L’inserimento <strong>di</strong> ciasc<strong>un</strong> <strong>bambino</strong> sarà portato avanti con gradualità, all<strong>un</strong>gando poi il tempo <strong>di</strong><br />

permanenza e facendo <strong>di</strong>ventare più impegnative le situazioni a cui il <strong>bambino</strong> partecipa.<br />

Nei primi giorni <strong>di</strong> frequenza <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> <strong>un</strong> genitore sarà importante per permettere <strong>la</strong><br />

me<strong>di</strong>azione e il senso <strong>di</strong> collegamento fra <strong>famiglia</strong> e nuovo contesto in cui il <strong>bambino</strong> è inserito.<br />

L’educatrice suggerisce al genitore che accompagna il <strong>bambino</strong> <strong>di</strong> portare da casa delle<br />

pantofoline da tenere nell’arma<strong>di</strong>etto e che metterà ogni giorno prima <strong>di</strong> entrare in sezione. Tale<br />

momento <strong>di</strong>venta così <strong>un</strong>a routine che all’inizio sarà sostenuta dall’adulto, ma che<br />

successivamente sarà portata avanti dal <strong>bambino</strong> in maniera autonoma.<br />

L’inserimento graduale non deve essere considerato <strong>un</strong>a pratica solo in f<strong>un</strong>zione del <strong>bambino</strong>:<br />

non è prioritario l’adattamento del <strong>bambino</strong> al<strong>la</strong> struttura, ma sull’evoluzione <strong>di</strong> <strong>un</strong> rapporto che<br />

coinvolge il genitore, il <strong>bambino</strong>, l’educatrice.<br />

Nell’arco <strong>di</strong> <strong>un</strong>a settimana viene sviluppato il processo <strong>di</strong> proposta progressiva da parte degli<br />

educatori ai bambini, <strong>di</strong> spazi, re<strong>la</strong>zioni e contesti, contemporaneamente ad <strong>un</strong>a sempre meno<br />

prol<strong>un</strong>gata presenza del genitore, e il successivo consolidamento dell’ambientamento del <strong>bambino</strong><br />

anche in assenza del genitore.<br />

Questo delicato momento del<strong>la</strong> vita del <strong>bambino</strong> all’interno dell’asilo/centro gioco necessita infatti<br />

<strong>di</strong> <strong>un</strong>a partico<strong>la</strong>re attenzione, ed è per questo che le educatrici richiedono <strong>un</strong>a forte col<strong>la</strong>borazione<br />

ai genitori e si rendono <strong>di</strong>sponibili per sostenerli durante il momento del <strong>di</strong>stacco. Il criterio<br />

fondamentale previsto dal nostro progetto pedagogico è quello dell’approccio personalizzato,<br />

rispettoso dell’in<strong>di</strong>vidualità del <strong>bambino</strong>, del<strong>la</strong> <strong>sua</strong> storia e del<strong>la</strong> <strong>famiglia</strong> che lo accompagna.<br />

L’attenzione in<strong>di</strong>vidualizzata verso ogni singolo <strong>bambino</strong> deve realizzarsi nell’ambito <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />

re<strong>la</strong>zione che metta in con<strong>di</strong>zione l’educatore, me<strong>di</strong>ante l’adozione <strong>di</strong> <strong>un</strong> atteggiamento <strong>di</strong> ascolto,<br />

<strong>di</strong> evidenziare i tratti più tipici e peculiari del comportamento <strong>di</strong> ogni <strong>bambino</strong>, <strong>di</strong> tenerne conto e <strong>di</strong><br />

valorizzarne l’espressione e lo sviluppo.<br />

Questo atteggiamento deve in partico<strong>la</strong>re consentire <strong>di</strong> apprezzare le <strong>di</strong>versità in<strong>di</strong>viduali in<br />

generale e anche, in partico<strong>la</strong>re, tenendo presenti il sesso e le <strong>di</strong>verse provenienze culturali dei<br />

bambini.<br />

Inserire <strong>un</strong> <strong>bambino</strong> in <strong>un</strong>a struttura come quel<strong>la</strong> dell’asilo nido/centro gioco, significa che il<br />

<strong>bambino</strong>, qual<strong>un</strong>que sia stata <strong>la</strong> <strong>sua</strong> esperienza precedente, viene a trovarsi separato dalle<br />

persone che hanno acquisito per lui maggiore importanza.<br />

E’ evidente perciò che l’inserimento può provocare momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà per il <strong>bambino</strong>, ma anche<br />

per i genitori che possono vivere questo momento con ansia.<br />

A tale proposito è importante che le educatrici facciano dell’inserimento <strong>un</strong> obiettivo primario del<br />

piano <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro.<br />

Ogni educatrice inserisce <strong>un</strong> gruppo <strong>di</strong> bambini e si come figura <strong>di</strong> riferimento per quel gruppo e<br />

per ogni <strong>bambino</strong> che <strong>di</strong> quel gruppo fa parte.<br />

Ogni <strong>bambino</strong> perciò costruisce con <strong>la</strong> <strong>sua</strong> educatrice <strong>di</strong> riferimento <strong>un</strong>a re<strong>la</strong>zione significativa che<br />

lo orienta nel<strong>la</strong> crescita e costituisce <strong>la</strong> base sicura per buone re<strong>la</strong>zioni future.<br />

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