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Appunti di Calcolo Numerico - Esercizi e Dispense - Università degli ...

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6.4. Approssimazioni <strong>di</strong> tipo esponenziale<br />

Ricaviamo, quin<strong>di</strong><br />

2<br />

n∑<br />

(a 0 + a 1 x i + ... + a m x m i<br />

− y i )x j = 0 per j = 0,1,...,m<br />

i<br />

i=0<br />

In forma estesa possiamo scrivere<br />

n∑<br />

n∑<br />

x j i + a 1<br />

a 0<br />

i=0<br />

x j +1<br />

i=0<br />

i<br />

+ ... + a m<br />

n∑<br />

x j +m =<br />

i<br />

i=0<br />

i=0<br />

n∑<br />

x j i y i<br />

per j = 0,1,...,m<br />

Poichè queste equazioni si hanno per j = 0,1...,m, si ha da risolvere un sistema, che, scritto in forma<br />

matriciale, è:<br />

A T Aa = A T b<br />

dove A è una matrice rettangolare (n + 1) × (m + 1), data da<br />

⎛<br />

1 x 0 x0 2 ... x m ⎞<br />

0<br />

1 x 1 x1 2 ... x m 1<br />

A =<br />

⎜<br />

⎝<br />

.<br />

.<br />

.<br />

⎟<br />

. ⎠<br />

1 x n xn 2 ... xn<br />

m<br />

Le equazioni del sistema sono dette equazioni normali. Si può provare che la matrice Q = A T A è<br />

simmetrica, definita positiva 3 ed è non singolare, quin<strong>di</strong> il sistema ammette soluzione.<br />

6.4 Approssimazioni <strong>di</strong> tipo esponenziale<br />

Può capitare che i dati sperimentali abbiano un andamento <strong>di</strong> tipo esponenziale o ricor<strong>di</strong>no una funzione<br />

potenza della variabile x. Allora si può richiedere che la funzione approssimante abbia una delle due forme<br />

seguenti (e, a seconda della rappresentazione, si ha un <strong>di</strong>verso modello):<br />

y(x) = ae bx<br />

y(x) = ax b<br />

modello esponenziale<br />

modello potenza<br />

con a e b opportune costanti. Per ricavare a e b si passa ai logaritmi ricavando l’equazione <strong>di</strong> una retta i cui<br />

coefficienti sono ottenuti con la procedura <strong>di</strong> minimizzazione ai minimi quadrati. Da questi, si ritorna poi ai<br />

coefficienti delle funzioni <strong>di</strong> partenza. Ve<strong>di</strong>amo come.<br />

G Nel caso del modello esponenziale, passando ai logaritmi (in base naturale) si ha:<br />

ln(y) = ln(a) + bx<br />

Ponendo X = x, Y = ln(y), a 0 = ln(a) e a 1 = b, si ha un’equazione del tipo Y = a 0 + a 1 X .<br />

Quin<strong>di</strong>, dalle coppie <strong>di</strong> dati (x i , y i ) i = 0,1,...,n, si deve passare alle coppie (X i = x i , Y i = ln(y i ))<br />

e su queste coppie si costruisce la retta <strong>di</strong> approssimazione ai minimi quadrati con la procedura che<br />

abbiamo stu<strong>di</strong>ato in Sezione 9.3. Una volta ricavati i coefficienti a 0 e a 1 , si ha a = e a 0<br />

e b = a 1 .<br />

G Nel caso del modello potenza, passando ai logaritmi (qualunque sia la base usata, il risultato non<br />

cambia) si ha:<br />

log(y) = log(a) + b log(x)<br />

Ponendo X = log(x), Y = log(y), a 0 = log(a) e a 1 = b, si ha un’equazione del tipo Y = a 0 + a 1 X .<br />

Quin<strong>di</strong>, dalle coppie <strong>di</strong> dati (x i , y i ) i = 0,1,...,n, si deve passare alle coppie (X i = log(x i ), Y i =<br />

log(y i )) e su queste coppie si costruisce la retta <strong>di</strong> approssimazione ai minimi quadrati. Una volta<br />

ricavati i coefficienti a 0 e a 1 , si ha b = a 1 mentre, con gli opportuni passaggi, si trova il valore <strong>di</strong> a.<br />

3 Le definizioni <strong>di</strong> matrice simmetrica e matrice definita positiva sono date nel Capitolo 7.<br />

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