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Appunti di Calcolo Numerico - Esercizi e Dispense - Università degli ...

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5. INTERPOLAZIONE<br />

Figura 5.9: Esempio <strong>di</strong> interpolazione lineare a tratti<br />

perchè non è abbastanza regolare (c’è <strong>di</strong>scontinuità nelle derivate ai punti <strong>di</strong> appoggio) e in molte applicazioni,<br />

invece, serve che ci sia continuità anche nelle derivate. Per avere maggiore continuità, vogliamo ad<br />

esempio che la funzione <strong>di</strong> interpolazione v(x) sia <strong>di</strong> classe C 1 o C 2 , si deve aumentare il grado del polinomio<br />

s i (x) su ciascun sottointervallo. La scelta più <strong>di</strong>ffusa è quella <strong>di</strong> usare polinomi cubici. Tra i polinomi cubici<br />

c’è l’interpolazione cubica <strong>di</strong> Hermite a tratti (che non descriviamo) e l’interpolazione spline cubica (che<br />

vedremo più nei dettagli).<br />

5.5.2 Interpolazione spline cubica<br />

Su ciascun sottointervallo, consideriamo un polinomio <strong>di</strong> terzo grado (n = 3), da cui la funzione globale<br />

v(x) sarà:<br />

v(x) = s i (x) = a i + b i (x − x i ) + c i (x − x i ) 2 + d i (x − x i ) 3 , x i ≤ x ≤ x i+1 , i = 1,2,...m − 1<br />

Quin<strong>di</strong> su ciascun sottointervallo abbiamo un polinomio cubico, che <strong>di</strong>pende da quattro coefficienti<br />

(a i ,b i ,c i ,d i ). Per ora, questi coefficienti sono incogniti, e poichè abbiamo 4 incognite su m − 1 sottointervalli,<br />

abbiamo un totale <strong>di</strong> 4(m − 1) incognite. Come determinare queste incognite Imponendo non solo le<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> interpolazione (ricor<strong>di</strong>amo che noi abbiamo non solo le ascisse x i ma anche le or<strong>di</strong>nate y i e<br />

la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> interpolazione si legge come v(x i ) = y i ), ma anche la continuità della derivata prima e della<br />

derivata seconda nei punti <strong>di</strong> raccordo tra un sottointervallo e il successivo. Abbiamo quin<strong>di</strong> le seguenti<br />

con<strong>di</strong>zioni da imporre:<br />

s i (x i ) = y i , i = 1,2,...,m − 1<br />

s i (x i+1 ) = y i+1 , i = 1,2,...,m − 1<br />

s ′ i (x i+1) = s ′ i+1 (x i+1), i = 1,2,...,m − 2<br />

s ′′<br />

i (x i+1) = s ′′<br />

i+1 (x i+1), i = 1,2,...,m − 2<br />

Osserviamo che le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> continuità delle derivate prime e seconde le possiamo imporre solo nei<br />

punti interni, e non in x 1 e x m , il primo e l’ultimo punto. Le con<strong>di</strong>zioni che abbiamo appena scritto sono<br />

2(m − 1) + 2(m − 2) = 4(m − 1) − 2. Abbiamo 2 con<strong>di</strong>zioni in meno rispetto alle 4(m − 1) incognite che dobbiamo<br />

determinare! Le due con<strong>di</strong>zioni che mancano vengono imposte su punti finali x 1 e x m e, in base alle<br />

con<strong>di</strong>zioni imposte si hanno le cosiddette spline naturali, complete e not-a-knot. Nelle spline naturali si<br />

richiede s<br />

1 ′′(x<br />

1) = s<br />

m−1 ′′ (x m) = 0. Nelle spline complete, vengono specificati i valori delle derivate prime per<br />

s<br />

1 ′ (x 1) e per s<br />

m−1 ′ (x m). Invece per le spline not-a-knot si richiede la continuità della derivata terza <strong>di</strong> s 1 e <strong>di</strong><br />

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