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Appunti di Calcolo Numerico - Esercizi e Dispense - Università degli ...

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4. ZERI DI FUNZIONE<br />

Abbiamo un’equazione del tipo y = ax + b dove y = log 10 (d n ) e x = n, che rappresenta l’equazione della retta<br />

nel nostro grafico semilogaritmico, e la pendenza della retta vale a = log 10 (M). Dalla pendenza della retta<br />

possiamo dunque risalire al valore della costante asintotica M.<br />

Nel caso in cui p ≠ 1 il <strong>di</strong>scorso si fa più complicato (e non staremo qui ad analizzarlo nei dettagli). Per<br />

esempio, per p = 2, si trova una curva che <strong>di</strong>pende da 2 n .<br />

Esempio<br />

Esempio 4.10.1 In Figura 4.8, riportiamo un esempio <strong>di</strong> grafico con i profili <strong>di</strong> convergenza per i meto<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Newton-Raphson, secante variabile e punto fisso per trovare lo zero della funzione f (x) = x + ln(x)<br />

(applicando lo schema <strong>di</strong> punto fisso alla funzione g (x) = e −x ).<br />

Figura 4.8: Profili <strong>di</strong> convergenza a confronto<br />

4.11 Osservazioni sull’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> convergenza <strong>di</strong> un metodo iterativo<br />

Abbiamo visto che, in generale, uno schema iterativo ha un certo or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> convergenza, ma ci sono delle<br />

eccezioni: ad esempio, il metodo <strong>di</strong> Newton-Raphson in genere è <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne p = 2 ma se la ra<strong>di</strong>ce è multipla<br />

allora il metodo <strong>di</strong>venta lineare, e se la ra<strong>di</strong>ce è un punto <strong>di</strong> flesso non orizzontale il metodo ha convergenza<br />

cubica; analogamente nello schema <strong>di</strong> punto fisso, se g ′ (ξ) = 0 allora il metodo non è più lineare...<br />

Se non abbiamo sufficienti informazioni sulla ra<strong>di</strong>ce o sul punto fisso che vogliamo approssimare, come<br />

facciamo a capire qual è l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> convergenza del metodo iterativo Una strada è vedere se l’approssimazione<br />

della costante asintotica usando gli scarti o la formula teorica che vale per l’or<strong>di</strong>ne p che ci aspettiamo<br />

abbia senso (cioè non tenda nè a zero nè a infinito ma ad un valore limite ben preciso – ciò che abbiamo<br />

fatto negli esempi precedenti, si veda l’esempio 4.8.1). In tal casoa l’or<strong>di</strong>ne p è effettivamente quello e le<br />

formule utilizzate ci danno una stima della costante asintotica. Ma se l’approssimazione della costante asintotica<br />

fatta in questa maniera non va bene, c’è una strada più pratica da seguire per capire qual è l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

convergenza del metodo Ripren<strong>di</strong>amo la definizione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> convergenza <strong>di</strong> uno schema iterativo: se<br />

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