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Appunti di Calcolo Numerico - Esercizi e Dispense - Università degli ...

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11. DIFFERENZIAZIONE NUMERICA ED EQUAZIONI ALLE DERIVATE ORDINARIE<br />

Questa equazione governa l’intensità <strong>di</strong> corrente in un circuito oscillante a triodo e viene utilizzata nello<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> circuiti che contengono valvole termoioniche, i cosiddetti tubi a vuoto, come il tubo cato<strong>di</strong>co del<br />

televisore o il magnetron nei forni a microonde. La quantità ɛ in<strong>di</strong>ca l’intensità dello smorzamento non<br />

lineare: quanto più ɛ è elevato tanto più il sistema perde energia rapidamente.<br />

L’equazione <strong>di</strong>fferenziale del secondo or<strong>di</strong>ne si può ricondurre ad un sistema <strong>di</strong> equazioni <strong>di</strong>fferenziali<br />

del primo or<strong>di</strong>ne. Ponendo u = (u 1 ,u 2 ) = (y, y ′ ) si ha<br />

( u<br />

′<br />

1<br />

u ′ 2<br />

) (<br />

)<br />

u 2<br />

=<br />

−ɛ((u 1 ) 2 − 1)u 2 − u 1<br />

Come si risolve numericamente un sistema <strong>di</strong> equazioni <strong>di</strong>fferenziali come quello appena scritto In questo<br />

Capitolo, daremo una piccola introduzione ad alcune tecniche <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione numerica e ad alcuni<br />

meto<strong>di</strong> numerici che permettono <strong>di</strong> risolvere equazioni <strong>di</strong>fferenziali del primo or<strong>di</strong>ne.<br />

11.2 Differenziazione numerica<br />

Dall’analisi matematica, sappiamo come si calcolano le derivate <strong>di</strong> una funzione. Tuttavia è utile conoscere<br />

anche delle tecniche numeriche <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione, sia perchè, molte volte, la funzione non è nota in<br />

maniera esplicita ma solo per punti, sia perchè, a volte, la funzione è troppo complicata!<br />

Dall’analisi, sappiamo che, assegnata una funzione y = f (x) e dato un punto x 0 nel suo insieme <strong>di</strong><br />

definizione, la derivata f ′ (x 0 è data da<br />

f ′ (x 0 ) = lim<br />

h→0<br />

f (x 0 + h) − f (x 0 )<br />

h<br />

Per ottenere una formula che approssima la derivata prima <strong>di</strong> f ′ (x 0 ), useremo no<strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stanti in un<br />

intorno <strong>di</strong> x O : x 0 − h, x 0 , x 0 + h,... con h una quantità positiva sufficientemente piccola.<br />

Consideriamo la f sufficientemente regolare per applicare la formula <strong>di</strong> Taylor (f continua e limitata<br />

insieme alle sue derivate, fino ad un or<strong>di</strong>ne sufficientemente elevato). La formula <strong>di</strong> Taylor della funzione f<br />

<strong>di</strong> centro x 0 , se ci fermiamo alla derivata seconda, è data da<br />

f (x) = f (x 0 ) + f ′ (x 0 )(x − x 0 ) + (x − x 0) 2<br />

f ′′ (ξ)<br />

2<br />

dove ξ è un punto, che non conosciamo, nell’intervallo <strong>di</strong> estremi x e x 0 ..<br />

Pren<strong>di</strong>amo come x il valore x = x 0 − h: la formula <strong>di</strong> Taylor si legge come<br />

f (x 0 − h) = f (x 0 ) − h f ′ (x 0 ) + h2<br />

2 f ′′ (ξ)<br />

Portiamo a primo membro f ′ (x 0 , ottenendo<br />

f ′ (x 0 ) = f (x 0) − f (x 0 − h)<br />

+ h h<br />

2 f ′′ (ξ)<br />

Se trascuriamo il termine h2<br />

2 f ′′ (ξ) abbiamo una formula che approssima f ′ (x 0 ) e che si chiama backward<br />

<strong>di</strong>fference formula, formula delle <strong>di</strong>fferenze all’in<strong>di</strong>etro (stiamo usando infatti il punto x o − h).<br />

La backward <strong>di</strong>fference formula è data da f ′ (x 0 ) = f (x 0) − f (x 0 − h)<br />

h<br />

Questa formula richiede la conoscenza del valore della f in due punti x 0 e x 0 − h ed è del primo or<strong>di</strong>ne<br />

(trascuriamo, infatti, un termine che <strong>di</strong>pende da h: h 2 f ′′ (ξ)).<br />

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