la classe digerente - CHIAIA MAGAZINE
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Anno III - N. 2 febbraio 2008<br />
Distribuzione gratuita<br />
www.chiaiamagazine.it magazine<br />
<strong>CHIAIA</strong><br />
<strong>CHIAIA</strong><br />
SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />
il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />
Edizioni<br />
Iuppiter Group<br />
«La c<strong>la</strong>sse dirigente diventa <strong>digerente</strong>.<br />
Assimi<strong>la</strong> e manda giù tutto, dalle inchieste<br />
del<strong>la</strong> magistratura alle critiche,<br />
alle contestazioni, alle accuse. Impavida<br />
e in sel<strong>la</strong>. Con mille cavilli non scende<br />
da cavallo. Protesta <strong>la</strong>bili innocenze,<br />
trasparenze offuscate, diritture morali<br />
frantumate. Fa autocritica retorica. Si<br />
autoassolve. Si riposiziona. Si risistema.<br />
Si rimpasta. Condivide <strong>la</strong> misura è colma,<br />
voltare pagina, chiudere il libro,<br />
aprire al futuro, cambiare passo, moralizzare.<br />
E resta al suo posto per rimboccarsi<br />
le maniche e annodarsi <strong>la</strong> cravatta<br />
pronunciando <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> decisiva:<br />
discontinuità».<br />
(Mimmo Carratelli, La Repubblica)<br />
<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse<br />
DIGERENTE
SOS <strong>CHIAIA</strong> <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 2<br />
Come migliorare <strong>la</strong> Municipalità 1 Scrivi a: info@chiaiamagazine.it<br />
EMERGENZE<br />
E DISSERVIZI:<br />
COLLABORA<br />
CON IL BLOG<br />
I lettori di Chiaia Magazine hanno, da quest’anno, uno strumento in più per <strong>la</strong>nciare gli<br />
«Sos Chiaia» e, soprattutto, per entrare in contatto con <strong>la</strong> redazione del giornale: il blog di<br />
Chiaia Magazine. Il nuovo spazio web (clicca: http://quellidichiaia.splinder.com) è a<br />
disposizione di tutti quelli che desiderano segna<strong>la</strong>rci disservizi ed emergenze. E’ possibile<br />
inviarci, quindi, non solo lettere, ma anche video e fotografie. A proposito di foto, <strong>la</strong> signora<br />
Candida Canazio, ha inviato in redazione uno scatto tragicomico: a via Petrarca un Wc, a<br />
cantiere chiuso, non mol<strong>la</strong> il suo posto al sole. Silvio da via Petrarca, invece, invita tutti a<br />
boicottare i prodotti provenienti da aziende venete dopo aver saputo che al Nord è partita<br />
un’azione di pubblicità denigratorie contro Napoli. Un’altra lettera arrivataci via mail e<br />
firmata Leonida ha un titolo che non ha bisogno di commenti: «Napoli piange». L’autore così<br />
scrive: «Ci spaventa l’arroganza di questa c<strong>la</strong>sse politica che muove i fili di questo grande<br />
teatro e finge di amare questa città. Bisogna salvare <strong>la</strong> più bel<strong>la</strong> città d’Italia».<br />
Via Petrarca: WC con vista panoramica<br />
NUMERI UTILI<br />
EMERGENZE-SICUREZZA<br />
CARABINIERI 112<br />
Stazione CC (via Orazio 73)<br />
Tel. 081.681122<br />
Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1)<br />
Tel. 081.417486<br />
POLIZIA 113<br />
Comm. Posillipo (via Manzoni 249)<br />
Tel. 081.5983211<br />
Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185)<br />
Tel. 081.5980311<br />
POLIZIOTTI DI QUARTIERE<br />
Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia)<br />
Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando)<br />
Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia)<br />
POLIZIA STRADALE<br />
Tel. 081.5954111<br />
SOCCORSO STRADALE<br />
Tel. 081.803116<br />
VIGILI URBANI<br />
Tel. 081.7513177<br />
Unità oper. Riviera di Chiaia 105<br />
Tel. 081.7619001<br />
VIGILI DEL FUOCO 115<br />
GUARDIA DI FINANZA 117<br />
PRONTO SOCCORSO 118<br />
AMMINISTRAZIONE<br />
MUNICIPALITÀ 1<br />
Sede Consiglio Tel. 081.7644876<br />
Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501<br />
SANITÀ<br />
PRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI<br />
Tel. 081.2547256<br />
GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI<br />
Tel. 081.7613466<br />
OSPEDALE PAUSILIPON<br />
Tel. 081.2205111<br />
OSPEDALE FATEBENEFRATELLI<br />
Tel. 081.5981111 - 081.5757220<br />
DISTR. SAN. 44<br />
Assistenza Anziani Tel. 081.2547715<br />
Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928<br />
Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074<br />
Chiaia, un’ecopiazzo<strong>la</strong> e mezzo<br />
LA PAROLA AI LETTORI. Dovrebbero essere 4 secondo l’Asìa, ma<br />
non è così: sparite quelle di Vil<strong>la</strong> Pignatelli e via Giordano Bruno<br />
CAMPANE STRAPIENE<br />
ED ECOBALLE MEDIATICHE<br />
Caro direttore,<br />
segnalo un disservizio, grave in un momento come<br />
questo, nel prelievo rifiuti fatto dall'Asìa. Si<br />
tratta di questo. L'Asìa e il Comune stanno pubblicizzando<br />
al massimo i siti dove si deve portare<br />
p<strong>la</strong>stica, vetro, cartoni, rifiuti ingombranti e<br />
quant'altro. Queste informazioni sono state pubblicizzate<br />
sui giornali, distribuite in vademecum<br />
in tutta <strong>la</strong> città e diffuse dalle centraliniste del<br />
numero verde 800.161010. E allora vorrei sapere<br />
perché l'Asìa si ostina a dire <strong>la</strong> seguente bal<strong>la</strong>:<br />
che cioè nel quartiere Chiaia ci sono 4 ecopiazzole<br />
(cioè quelle dove si possono trovare insieme<br />
le 5 campane di vetro, carta, p<strong>la</strong>stica, stracci e<br />
piccoli elettrodomestci). In realtà c'è solo quel<strong>la</strong>,<br />
sempre strapiena, di l.go Sermoneta. Infatti le due<br />
a vil<strong>la</strong> Pignatelli e a via Giordano Bruno sono<br />
sparite e in quel<strong>la</strong> di via D'Isernia (vedi foto)<br />
mancano le 2 campane per stracci ed elettrodomestici.<br />
Insomma: un quartiere di 30mi<strong>la</strong> abitanti<br />
con una ecopiazzo<strong>la</strong> e mezzo. L'Asìa ci faccia<br />
un piacere: non dica balle.<br />
Pina Esposito<br />
RIONE SIRIGNANO: FIRME CONTRO<br />
UN RIPETITORE DI TELEFONINI<br />
Caro direttore,<br />
vista l'attenzione che da tempo viene riservata da<br />
Chiaia Magazine ai problemi delle zone più disagiate<br />
di Chiaia, vorrei informare i lettori che,<br />
già da tre o quattro mesi ormai, è stato instal<strong>la</strong>to<br />
un ripetitore per i telefonini sul tetto di una<br />
pa<strong>la</strong>zzina che si trova a Rione Siringnano, numero<br />
7. L'incresciosa novità è stata notata, oltre<br />
che da me, dai numerosi cittadini che risiedono<br />
nelle zone circostanti come in via Martucci. Siccome<br />
<strong>la</strong> scienza e l'opinione pubblica sono ancora<br />
divise sugli effettivi danni all'ambiente e alle<br />
persone causati da questo tipo di antenne, che certo<br />
bene non fanno, ho organizzato una raccolta<br />
di firme nel circondario che è stata presentata<br />
al<strong>la</strong> Municipalità insieme al<strong>la</strong> richiesta per ottenere<br />
che venga svolto uno studio di verifica<br />
ambientale sul<strong>la</strong> pericolosità del ripetitore, in<br />
quanto credo fermamente che i cittadini debbano<br />
essere consapevoli dei rischi ai quali vengono<br />
esposti a causa del<strong>la</strong> non curanza di un gestore<br />
di telefonia e di qualche residente connivente.<br />
Giuseppe Giuseppone<br />
RIQUALIFICAZIONE DI VIA BAUSAN:<br />
APPELLO DEI RESIDENTI<br />
Gentile redazione,<br />
ho accolto con grande piacere <strong>la</strong> notizia che a<br />
breve partirà <strong>la</strong> riqualificazione di via Bausan<br />
che comprenderà <strong>la</strong> sistemazione del manto<br />
stradale, dei sottoservizi, l’apposizione di paletti<br />
dissuasori del<strong>la</strong> sosta e una nuova illuminazione.<br />
Penso però che <strong>la</strong> riqualificazione<br />
del<strong>la</strong> via deve essere fatta a 360 gradi, quindi<br />
deve esserci anche una riqualificazione ingienica<br />
ed acustico-ambientale. L’enorme numero<br />
di locali dell’intrattenimento hanno causato,<br />
infatti, una caduta vertiginosa del<strong>la</strong> qualità<br />
del<strong>la</strong> vita di noi residenti di via Bausan. Chiedo,<br />
quindi, che <strong>la</strong> Prima Municipalità si attivi<br />
affinché nel pacchetto di riqualificazione si<br />
considerino gli aspetti indicati per evitare che,<br />
a <strong>la</strong>vori terminati, si ritorni, in poche settimane,<br />
allo stato attuale: auto e motocicli parcheggiati<br />
ovunque, rifiuti dei locali versati per<br />
strada a qualsiasi ora del giorno e del<strong>la</strong> notte,<br />
odori nauseabondi di cibi, schiamazzi, c<strong>la</strong>mori,<br />
scippi, furti e quant’altro.<br />
Liliana Mosca<br />
magazine<br />
<strong>CHIAIA</strong><br />
SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />
Anno III n. 2 - febbraio 2008<br />
Direttore Editoriale<br />
Nino De Nico<strong>la</strong><br />
Direttore Responsabile<br />
Alvaro Mirabelli<br />
Art Director<br />
Massimiliano De Francesco<br />
Responsabile Saper Vivere<br />
Laura Cocozza<br />
Redazione<br />
Iuppiter Group<br />
via dei Mille, 59 - 80121 Napoli<br />
Tel.: 081 19361500 - Fax: 081 2140666<br />
info@chiaiamagazine.it<br />
Società Editrice<br />
Iuppiter Group<br />
via dei Mille, 59 - 80121 Napoli<br />
Concessionaria pubblicitaria<br />
Dedacom<br />
via Vecchia, 5/d - 80078 Pozzuoli<br />
Tel.: 081 19303427 - Fax: 081 3031473<br />
Quelli di Chiaia Magazine<br />
Leo Aruta, Antonio Biancospino, Aurora Cacopardo,<br />
Antonel<strong>la</strong> Carlo, Paolo D’Angelo, Rossel<strong>la</strong> Galletti,<br />
Rita Giuseppone, Massimo Lo Iacono, Giancarlo Maresca,<br />
Renato Rocco, Francesco Ruggieri, Nico<strong>la</strong> Sellitti,<br />
Luca Spoldi, Salvatore Tartaglione, Fabio Tempesta,<br />
Massimiliano Tomasetta, Tommy Totaro.<br />
Stampa<br />
Arti grafiche Litho 2<br />
Via Principe di Piemonte, 118 Casoria<br />
Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005<br />
<strong>la</strong><br />
S<br />
egna<strong>la</strong>zione<br />
ALLARME A VIALE GRAMSCI<br />
Così muoiono le palme<br />
di MASSIMO GALLOTTA<br />
Di verde, purtroppo,<br />
a Napoli ce n’è<br />
già poco, poi, ci si<br />
mette a peggiorare le<br />
cose anche il vorace<br />
«Punteruolo rosso»<br />
(Rhynchophorus<br />
ferrugineus), insetto<br />
micidiale che è capace<br />
di distruggere interi<br />
palmeti. E’ quello che<br />
sta succedendo a viale<br />
Gramsci che è oramai<br />
invasa dall’insetto e a causa del tardo<br />
intervento, ben sei palme sono già<br />
morte. Il rischio ora è che possano<br />
infettarsi altri alberi.<br />
Bisogna intervenire al<br />
più presto, abbattendo<br />
immediatamente<br />
le palme compromesse.<br />
Le palme in viale<br />
Gramsci, invece, sono<br />
sempre lì: le loro<br />
chiome ma<strong>la</strong>te, infatti,<br />
sono state coperte<br />
con teli protettivi<br />
(vedi foto) che non<br />
risolvono il problema.<br />
Lo ripetiamo: le piante infettate devono<br />
essere estirpate ed incenerite con<br />
tutto il materiale di risulta.<br />
AI NOSTRI LETTORI<br />
«Sos Chiaia» è un contenitore<br />
di denunce e proteste contro<br />
disservizi, inciviltà ed emergenze<br />
urbane e non.<br />
La nostra intenzione è quel<strong>la</strong><br />
di affondare il bisturi nel<br />
degrado ambientale, segna<strong>la</strong>ndo<br />
tutto nero su bianco e<br />
richiamando chi di competenza<br />
alle proprie responsabilità.<br />
Invitiamo i nostri lettori a<br />
indicarci cosa non va nel quartiere<br />
e a proporci soluzioni per<br />
rendere più vivibile <strong>la</strong> città.<br />
Contiamo su di voi.<br />
Le lettere, firmate con nome<br />
e cognome, vanno inviate<br />
a Chiaia Magazine<br />
Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli<br />
oppure al<strong>la</strong> e-mail<br />
info@chiaiamagazine.it
PRIMO PIANO <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 3<br />
Nasce il «Movimento Società Civile»<br />
L’INIZIATIVA. Dopo un anno di fermenti, si forma <strong>la</strong> casa comune dei cittadini<br />
stanchi di subire scandali e inefficienze. A marzo <strong>la</strong> prima assemblea pubblica<br />
IL CORSIVO<br />
di MASSIMILIANO DE FRANCESCO<br />
Adriano Padu<strong>la</strong><br />
Più aperto di così il conto<br />
non poteva essere: sprechi,<br />
tangenti e frodi nel<br />
mirino dei giudici, monnezza<br />
stel<strong>la</strong>re, una Tarsu odiosa, il<br />
maxidebito sanitario, inceneritori<br />
e parcheggi bloccati, assenteismo<br />
record al consiglio<br />
regionale, assenteismo spinto<br />
al consiglio comunale, auto<br />
blu, pali assassini, i milioni per<br />
l'arte contemporanea, creditori<br />
in rivolta conto il Comune,<br />
vigili in bolletta, intellettuali<br />
che con <strong>la</strong> «casta» prima ci <strong>la</strong>vorano,<br />
poi <strong>la</strong> rinnegano.<br />
La città ha sopportato, poi è<br />
esplosa. Una città che non voleva<br />
<strong>la</strong> luna, ma normalità. Così<br />
dalle macerie è spuntata <strong>la</strong><br />
«società civile» e non ha più<br />
«mol<strong>la</strong>to». I primi fermenti nel<strong>la</strong><br />
primavera 2007 con una tumultuosa<br />
moltiplicazione di<br />
comitati civici. 2 i punti fermi:<br />
<strong>la</strong> scomunica al<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>politica<br />
e <strong>la</strong> voglia di concretezza. Dilettanti<br />
allo sbaraglio No. Solo<br />
cittadini «incazzati» che, in<br />
un amen, hanno incassato un<br />
consenso che ha spiazzato il<br />
Pa<strong>la</strong>zzo. E così, a settembre, soprattutto<br />
Chiaia è diventata <strong>la</strong><br />
fucina di una rivolta spontanea<br />
che il 10 novembre è straripata<br />
in strada col corteo dei<br />
tremi<strong>la</strong> da piazza dei Martiri a<br />
San Pasquale: un dissenso imponente<br />
che ha stupito l'Italia<br />
intera. E che ha funzionato<br />
QUEL RUGGITO DI PIAZZA DEI MARTIRI<br />
perché, 13 giorni dopo, i leader<br />
del<strong>la</strong> protesta, Paolo Santanelli,<br />
Giuseppe Marasco e<br />
Nino De Nico<strong>la</strong> sono stati ricevuti<br />
dal sindaco Iervolino<br />
per trattare su rifiuti, manutenzione<br />
urbana, parcheggi e<br />
altro. Già, i parcheggi interrati:<br />
una priorità su cui, il 5 dicembre,<br />
i contestatori sono<br />
anche riusciti a strappare promesse<br />
al city manager Luigi<br />
Massa, braccio destro del<strong>la</strong> sindaca<br />
in materia di opere pubbliche,<br />
durante un confronto<br />
in municipio. Peccato che da<br />
allora Massa sia in fuga.<br />
E così il movimento ha deciso<br />
di agire coi blitz. Il primo, il 31<br />
gennaio, al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> De Amicis<br />
per appoggiare le mamme<br />
in rivolta. Obiettivo: aprire il<br />
cantiere per una nuova palestra.<br />
E il cantiere è stato aperto.<br />
Il secondo, il 13 febbraio,<br />
con un sit-in davanti al garage<br />
di via Morelli per stanare lo<br />
scandalo del parcheggio fantasma.<br />
E ora il salto di qualità:<br />
a fine febbraio nasce il «Movimento<br />
Società Civile», alveo di<br />
raccolta, trasversale a tutte le<br />
c<strong>la</strong>ssi sociali, di tutti gli scontenti<br />
del<strong>la</strong> città, non coinvolti<br />
con l’attuale sistema di potere.<br />
E con un distinguo: l'anima del<br />
movimento è <strong>la</strong> gente che <strong>la</strong>vora<br />
(professionisti, commercianti,<br />
artigiani, impiegati) e<br />
che vuole risolvere problemi<br />
Quale simbolo Al Movimento Società Civile serviva un'icona di tenacia e di intransigenza morale.<br />
Qualcuno, con <strong>la</strong> memoria, si è fatto a ritroso <strong>la</strong> ministoria di una resistenza nata a Chiaia mesi fa. E<br />
sfogliando i fotogrammi del<strong>la</strong> protesta di piazza, <strong>la</strong> <strong>la</strong>mpadina si è accesa. La sequenza chiave in cui si<br />
annidava lo spunto vincente era <strong>la</strong> marcia dei 3000, partita il 10 novembre da piazza dei Martiri,<br />
epicentro del<strong>la</strong> rivolta: lì, gli arcistufi delle promesse a salve, alle 11 di mattina iniziarono a contarsi<br />
intorno all'obelisco dei quattro leoni. E tra i felini di marmo, quello scolpito da Pasquale Ricca nel 1866,<br />
ora fa breccia nel cuore del Movimento: già, perché è il «Leone indomito»che difende con gli artigli lo<br />
Statuto rivoluzionario del 1848. La sua candidatura ad emblema del<strong>la</strong> giusta società ha stravinto.<br />
concreti. La natura del Movimento<br />
Uno strumento di<br />
pressione e di controllo sull'operato<br />
degli amministratori<br />
publici, ma anche un'alternativa<br />
«politica» sullo scenario<br />
elettorale. Il «Movimento», infatti,<br />
ha un suo «manifesto» di<br />
intenti e un suo simbolo. Per <strong>la</strong><br />
neonata coalizione civica debutto<br />
ufficiale, ai primi di<br />
marzo, in un’assemblea pubblica<br />
al Teatro Sannazaro.<br />
EFFETTO COPERTINA<br />
enso che ci sia poco<br />
“Pda stare allegri di<br />
fronte al<strong>la</strong> condizione<br />
del<strong>la</strong> città. Io non lo<br />
nascondo: quando cammino<br />
per le strade di<br />
Napoli sento crescere<br />
dentro una grande<br />
irritazione. Ogni principio<br />
di autorità è morto; tutti<br />
sembrano aver perso<br />
oramai ogni fiducia e<br />
speranza nel futuro». Così confessava<br />
Antonio Bassolino nel 1993, in piena campagna<br />
elettorale come candidato a sindaco<br />
di Napoli, in una lettera aperta agli elettori.<br />
Preistoria. Le stesse parole, oggi, non<br />
potrebbe più dirle. Per una ragione: non<br />
cammina più per Napoli. E non solo per<br />
Napoli. Non gli conviene. Basterebbe, ad<br />
esempio, che i nostri strilloni gli raccontassero<br />
come, il mese scorso, nel distribuire<br />
Chiaia Magazine con <strong>la</strong> copertina occupata<br />
dal suo faccione, sono stati accolti dal<strong>la</strong><br />
gente. Al<strong>la</strong> vista dell’icona dello «sgovernatore»<br />
il disappunto del<strong>la</strong> strada ha sbeffeggiato<br />
il faccione da termovalorizzatore con<br />
locuzioni dialettali irripetibili e vagonate di<br />
sorrisi armati. C’è chi, poi, ha utilizzato <strong>la</strong><br />
cover del giornale come manifesto e l’icona<br />
di Bassolino è finita sui bidoni dell’immondizia,<br />
sui quotidiani che ne hanno capita<br />
l’ironia e persino, ci dicono, nel<strong>la</strong> <strong>la</strong>trina di<br />
un noto bar di Chiaia. Il suo viaggio sta<br />
proseguendo di blog in blog e, siamo sicuri,<br />
continuerà a navigare. Effetto copertina tra<br />
i rumori da cloaca e i malumori dei cittadini.<br />
Tutto è immagine: Bassolino, che ha<br />
costruito il suo trono sul<strong>la</strong> visibilità, lo sa<br />
troppo bene. Non è un caso che eviti <strong>la</strong> fol<strong>la</strong>.<br />
La sua faccia più si vede e più irrita, più<br />
circo<strong>la</strong> e più si scioglie: incarna magnificamente<br />
l’uomo di potere che fallisce, ma non<br />
si schioda dal<strong>la</strong> poltrona. Meglio, quindi,<br />
scansare <strong>la</strong> luce e somigliare a un uccello<br />
notturno nel suo buco. E in quel buco, nel<strong>la</strong><br />
speranza che il c<strong>la</strong>more si p<strong>la</strong>chi, prende<br />
tempo, conta amici, riconta nemici e sforna<br />
un rimpasto, nato per urgenze giudiziarie<br />
ed elettorali, ma presentato come un<br />
timballo di cambiamento. L’indigestione è<br />
servita. C’è poco da stare allegri.
PRIMO PIANO <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 4<br />
La giusta società<br />
LE OPINIONI<br />
Antonio Guizzi, esperto di Diritto Urbanistico:<br />
«4 anni fa nacque <strong>la</strong> Consulta delle Costruzioni<br />
(con 22 tra associazioni, ordini e sindacati), <strong>la</strong> ritenni<br />
vera espressione del<strong>la</strong> società civile. La Consulta,<br />
però, fu “col<strong>la</strong>terale” all'amministrazione<br />
comunale, e fallì. Oggi saluto <strong>la</strong> nascita del Movimento<br />
Società Civile: l'indipendenza dei suoi<br />
leader è una garanzia per i cittadini».<br />
Nino De Nico<strong>la</strong>, presidente delle «Nuove Botteghe<br />
dei Mille»: «Quello che distingue il Movimento<br />
Società Civile è che <strong>la</strong> sua spina dorsale<br />
è costituita da gente che <strong>la</strong>vora (professionisti,<br />
commercianti, impiegati, artigiani): gente che<br />
ha <strong>la</strong> presa diretta con <strong>la</strong> realtà, con i prezzi, con<br />
le difficoltà. Siamo agli antipodi di una c<strong>la</strong>sse<br />
politico-intellettuale ormai scol<strong>la</strong>ta dal<strong>la</strong> realtà».<br />
Paolo Santanelli, neurologo: «Il Movimento Società<br />
Civile è un'evoluzione spontanea dell'associazionismo<br />
civico napoletano, dettata dal<strong>la</strong><br />
constatazione che <strong>la</strong> macchina amministrativa<br />
pubblica è inefficiente e incapace nel risolvere i<br />
problemi concreti. Il Movimento nasce anche<br />
dal<strong>la</strong> presa d'atto che <strong>la</strong> scena politica sta mutando<br />
vertiginosamente».<br />
Aurora Cacòpardo , scrittrice: «Il malessere di<br />
Napoli è una mortificazione di lunga data. Ma,<br />
rispetto al passato, ora non c’è rassegnazione,<br />
ma rifiuto per i politici che hanno trasformato<br />
i cittadini in uno strumento per i propri interessi.<br />
Così dal<strong>la</strong> questione morale nasce <strong>la</strong> rivolta<br />
delle persone civili, dei “giusti”. Il Movimento<br />
nasce per cambiare, per dare l'esempio».<br />
Giuseppe Marasco, neurologo: «E' l'ora, dunque,<br />
delle persone pratiche con programmi concreti<br />
e precisi e con scadenze operative serie. Il Movimento<br />
è fatto da persone del mondo del <strong>la</strong>voro<br />
che si rendono conto che le chiacchiere fumose<br />
dell'attuale c<strong>la</strong>sse politica hanno ridotto <strong>la</strong> città<br />
allo stremo. L'appello alle persone di buona volontà<br />
è a rialzare <strong>la</strong> testa».<br />
Maurizio Marinel<strong>la</strong>, stilista: «Chi <strong>la</strong>vora nel<strong>la</strong><br />
moda è profondamente stanco di trasmettere<br />
all'esterno quest'immagine sofferente del<strong>la</strong> città.<br />
Il cliché immondizia-delinquenza è stato devastante.<br />
L'associazionismo civico e spontaneo<br />
è un rifiuto di vecchi, logori schemi e par<strong>la</strong> con<br />
voce nuova e forte per farsi sentire e puntare ai<br />
fatti. Speriamo».<br />
Pubblichiamo in anteprima<br />
i punti essenziali del<br />
manifesto del Movimento<br />
Società Civile. Il documento<br />
programmatico ha come titolo:<br />
«La giusta società».<br />
CHI È CON NOI. La giusta società<br />
è composta da chi appartiene<br />
al mondo del <strong>la</strong>voro e da<br />
chi ingiustamente ne è escluso;<br />
da chi è abituato a rischiare senza<br />
assistenzialismi e compromessi<br />
politici; da chi, sudando<br />
e conquistandosi <strong>la</strong> giornata,<br />
non tollera più l’illegalità e l’inefficienza<br />
elevate a sistema.<br />
Con noi c’è spazio per quanti<br />
desiderano investire in se stessi<br />
e dare cuore e cervello a progetti<br />
di buon governo. Con noi<br />
c’è spazio per i talenti del<strong>la</strong> concretezza,<br />
e per gli uomini di<br />
buonsenso che puntano coraggiosamente<br />
a ridisegnare <strong>la</strong> città;<br />
con noi c’è chi, come diceva<br />
Giuseppe Prezzolini, «è indipendente<br />
anche da se stesso».<br />
Chi è con noi deve far sue le parole<br />
di Paolo Borsellino che invitava<br />
a rifiutare «di trarre dal<br />
sistema mafioso anche i benefici<br />
che possiamo trarne, anche<br />
gli aiuti, le raccomandazioni e<br />
i posti di <strong>la</strong>voro, facendo il nostro<br />
dovere» e che voleva coinvolgere<br />
«le giovani generazioni,<br />
le più adatte a sentire subito <strong>la</strong><br />
bellezza del fresco profumo di<br />
libertà che fa rifiutare il puzzo<br />
del compromesso morale, dell’indifferenza,<br />
del<strong>la</strong> contiguità,<br />
e quindi, del<strong>la</strong> complicità».<br />
La vignetta di Ma<strong>la</strong>testa<br />
IL DOCUMENTO<br />
Il Movimento<br />
presenta i punti<br />
essenziali del<strong>la</strong><br />
sua «scesa<br />
in campo»:<br />
uomini nuovi,<br />
lotta dura su<br />
obiettivi pratici<br />
e vigi<strong>la</strong>nza<br />
su uso e<br />
destinazione del<br />
denaro pubblico<br />
CHI NON VOGLIAMO. La giusta<br />
società non vuole gli ingiusti<br />
governanti, attaccati alle poltrone<br />
con le unghie e con i denti;<br />
non vuole chi Napoli preferisce<br />
veder<strong>la</strong> morta piuttosto<br />
che nelle mani di qualcun altro;<br />
non vuole quanti sono ciechi<br />
e sordi per solidarierà di casta;<br />
non vuole chi sperpera e<br />
gode; non vuole chi in questi<br />
anni si è seduto al<strong>la</strong> mensa del<br />
potere per tornaconto e convenienza,<br />
spartendosi <strong>la</strong> torta degli<br />
incarichi, entrando negli organici<br />
degli enti locali e delle società<br />
partecipate o salendo sul<strong>la</strong><br />
giostra delle consulenze. La<br />
giusta società non vuole manager<br />
e imprenditori che siano fi<strong>la</strong>ti<br />
a braccetto con <strong>la</strong> vecchia<br />
nomenc<strong>la</strong>tura né accetta artisti,<br />
accademici ed intellettuali<br />
allineati per opportunismo al<br />
mito fasullo del rinascimento<br />
napoletano. La giusta società<br />
non vuole le elité sociali e culturali<br />
che hanno brigato con<br />
questo regime, abile nell’alimentare<br />
il clientelismo, <strong>la</strong> lottizzazione<br />
e <strong>la</strong> distribuzione di<br />
favori. La giusta società non vuole<br />
e non apprezza i servi di ieri<br />
che oggi si smarcano dagli antichi<br />
padroni per ricic<strong>la</strong>rsi sotto<br />
altre spoglie. La giusta società,<br />
quindi, è chiara su chi non
PRIMO PIANO <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 5<br />
LA POLEMICA<br />
Le stoccate del sindaco e <strong>la</strong> società del<strong>la</strong> «rivergination»<br />
Laura Cocozza<br />
Una risata a denti stretti e poi <strong>la</strong> stoccata:<br />
«Chi protesta è sul<strong>la</strong> nostra busta paga». Con<br />
un guizzo degno di una giovane atleta, Rosa<br />
Russo Iervolino, ha impugnato il fioretto e<br />
messo «en garde» <strong>la</strong> società civile riunita in<br />
assemblea dal<strong>la</strong> Rivista Mezzogiorno Europa<br />
di Andrea Geremicca, presidente<br />
dell'omonima Fondazione che, udite,<br />
udite, ha avuto come padre fondatore<br />
l'attuale presidente del<strong>la</strong> Repubblica<br />
Giorgio Napolitano. Una riunione<br />
in cui circa 200 persone tra cui<br />
docenti universitari, sindacalisti,<br />
ricercatori, rettori, presidenti e<br />
vicepresidenti di società, imprenditori,<br />
artisti ed editori hanno<br />
protestato a viva voce contro <strong>la</strong><br />
triade Bassolino-Iervolino-Di Palma.<br />
Tra i partecipanti, molti che, secondo<br />
<strong>la</strong> Iervolino, dopo essersi seduti per<br />
quindici anni al tavolo delle consulenze<br />
e degli incarichi e<strong>la</strong>rgiti generosamente<br />
dal centrosinistra a Napoli<br />
e in Campania, ora fiutano il<br />
vento di declino dei vecchi sponsor<br />
politici e li rinnegano chiedendone le<br />
dimissioni. L'impressione è che <strong>la</strong><br />
sindaca abbia proprio ragione. Appare<br />
infatti addirittura goffo il tentativo di<br />
un'èlite, fino a ieri conformista ed<br />
obbediente per convenienza, di<br />
ricic<strong>la</strong>rsi l'immagine in vista di<br />
saltare su nuove giostre. Sembra<br />
insomma, una grosso<strong>la</strong>na operazione<br />
di «rivergination» che, per<br />
chi non lo sapesse, è <strong>la</strong> ricostruzione<br />
chirurgica del<strong>la</strong> verginità e<br />
che, per dir<strong>la</strong> al<strong>la</strong> Littizzetto, «si<br />
fa per evitare <strong>la</strong> svalutation e<br />
incentivare <strong>la</strong> devolution». Gli<br />
intellettuali del dietrofront, però, (e<br />
<strong>la</strong> Iervolino su questo li ha proprio<br />
inchiodati), non sono assolutamente<br />
credibili. I maligni, infatti, potrebbero<br />
ricordare che <strong>la</strong> Fondazione Mezzogiorno<br />
Europa, come si legge in rete, «si è data<br />
come priorità l'obiettivo di contribuire al<strong>la</strong><br />
formazione di una nuova c<strong>la</strong>sse dirigente intellettuale,<br />
politica e amministrativa dal profilo<br />
europeista e meridionalista» e che, per questi<br />
scopi, promuove corsi di formazione politica col<br />
patrocinio di Comune, Provincia e Regione. Non<br />
solo: potrebbero anche sottolineare che uno dei<br />
suoi soci fondatori, il professor Mariano D'Antonio,<br />
con scarsa coerenza, una settimana prima è<br />
nel coro dei censori, e <strong>la</strong> successiva accetta da<br />
Bassolino <strong>la</strong> «promozione» ad assessore del rimpastato<br />
governo regionale. Insomma, Mezzogiorno<br />
Europa avrebbe motivi di riconoscenza verso<br />
l'attuale c<strong>la</strong>sse politica, visto che continua ad<br />
operare sotto l'egida di Comune e Regione. In<br />
ogni caso, l'«eresia» è durata poco perché l'affondo<br />
del<strong>la</strong> Iervolino ha tappato <strong>la</strong> bocca agli ex<br />
fedelissimi. E adesso Quale società civile o,<br />
come <strong>la</strong> definisce Geremicca, società «strutturata»,<br />
potrà realmente ri<strong>la</strong>nciare le sorti del<strong>la</strong><br />
città Quel<strong>la</strong> che è stata «nel giro» o quel<strong>la</strong> che<br />
ne è stata fuori Il nodo è tutto qui.<br />
vuole e chiarissima su chi non<br />
vorrà mai.<br />
ALCUNI OBIETTIVI. La giusta<br />
società è cosciente che Napoli<br />
deve ripartire da sottozero, risorgendo,<br />
ad esempio, dall’apocalisse<br />
rifiuti. Ciò è possibile con<br />
una seria bonifica morale, affiancata<br />
dall’avviamento di interventi<br />
strutturali, finora vanificati<br />
da un inerzia colpevole e<br />
da miopi calcoli di interesse, da<br />
strategie omissive e da paralizzanti<br />
apatie. La giusta società sa<br />
che, per ricostruire, sono necessarie<br />
da subito precise condizioni:<br />
contenere i costi del<strong>la</strong><br />
macchina del<strong>la</strong> politica, mettere<br />
sotto controllo e pretendere<br />
massima trasparenza sull’utilizzo<br />
dei soldi pubblici, cancel<strong>la</strong>re<br />
di conseguenza <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>pianta<br />
degli sprechi. La giusta<br />
società pretende di essere doverosamente<br />
ascoltata all’atto in<br />
cui le istituzioni locali decidano<br />
<strong>la</strong> destinazione delle risorse economiche.<br />
Due altre priorità sono<br />
al<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> rinascita di<br />
Napoli e del<strong>la</strong> Campania: sicurezza<br />
e definitiva normalizzazione<br />
del ciclo rifiuti. Nel primo<br />
caso non si è arginata una<br />
marea che montava da tempo:<br />
<strong>la</strong> diffusa violenza dei comportamenti,<br />
l’alto numero dei reati<br />
di micro e macrocriminalità.<br />
La giusta società ritiene che anche<br />
in democrazia occorra un<br />
polso forte per far rispettare <strong>la</strong><br />
legge nell’interesse stesso del<strong>la</strong><br />
credibilità dello Stato. Nel secondo<br />
caso, invece, vale a dire il<br />
dramma rifiuti, è necessario<br />
uscire definitivamente dall’equivoco<br />
dell’estremismo ambientalista<br />
e avviarsi verso <strong>la</strong> modernità<br />
come ci insegna l’Europa<br />
intera: ciò significa promozione<br />
intelligente e massiccia<br />
dell’educazione al<strong>la</strong> raccolta differenziata,<br />
e al contempo cdr e<br />
termovalorizzatori tecnologicamente<br />
avanzati. Senza queste<br />
condizioni non sarà possibile<br />
salvare e ri<strong>la</strong>nciare le nostre vocazioni<br />
economiche: commercio,<br />
artigianato, industria culturale<br />
e turismo. La giusta società,<br />
poi, intende arrestare gli<br />
investimenti scriteriati nell’arte<br />
contemporanea, per puntare<br />
al recupero dei tesori antichi del<br />
nostro territorio e al<strong>la</strong> valorizzazione<br />
di giovani e veri talenti.<br />
LE AZIONI. Per tutti questi motivi<br />
<strong>la</strong> giusta società adotterà<br />
una preciso programma di lotta<br />
che comprende, come strumento<br />
di pressione: azioni di<br />
piazza che potranno essere dei<br />
blitz su obiettivi specifici o grandi<br />
cortei di protesta; richiesta di<br />
incontri nelle sedi istituzionali<br />
con gli amministratori comunali,<br />
provinciali e regionali per<br />
presentare, come è giusto in democrazia,<br />
punti di vista, idee ed<br />
eventuali soluzioni in precedenza<br />
concordate con i cittadini.<br />
La giusta società, inoltre, proponendosi<br />
in una funzione di<br />
vigi<strong>la</strong>nza, formerà organismi di<br />
controllo civico, formati da volontari<br />
esperti, come ad esempio<br />
il pool di controllo del<strong>la</strong> spesa<br />
pubblica e <strong>la</strong> squadra di monitoraggio<br />
sulle emergenze sociali.<br />
La giusta società proporrà<br />
progetti di opere pubbliche o di<br />
ri<strong>la</strong>ncio urbanistico, e<strong>la</strong>borati<br />
da professionisti del settore, che<br />
costituiscano un’integrazione<br />
alternativa al<strong>la</strong> progettazione<br />
pubblica. La giusta società punterà<br />
anche a nuove ed originali<br />
strategie di comunicazione sostenute<br />
da un proprio giornale<br />
autonomo, fortemente convinti<br />
che, come sosteneva il giornalista<br />
John Pulitzer, «una stampa<br />
servile crea un pubblico ignobile».<br />
Su questo sfondo, allora, saranno<br />
organizzati eventi, incontri,<br />
assemblee pubbliche e<br />
interventi capil<strong>la</strong>ri nel<strong>la</strong> vita<br />
sociale e culturale del<strong>la</strong> città.<br />
La giusta società è <strong>la</strong> società del<strong>la</strong><br />
partecipazione civile.
QUARTIERISSIME <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 6<br />
Riqualificazione a Chiaia: atto secondo<br />
LAVORI IN CORSO. Al via i cantieri sull’asse Fi<strong>la</strong>ngieri-Colonna e nelle vie limitrofe<br />
Procede il restauro urbanistico in zona Cariati. Via Tasso: si conclude a novembre<br />
LE ALTRE STRADE<br />
Col 2° lotto del<strong>la</strong> riqualificazione,<br />
appena partito, un altro<br />
tassello si aggiunge al restyling<br />
di Chiaia. Resta ancora in lista<br />
d'attesa quel pacchetto di strade<br />
che i tecnici già definiscono il «3°<br />
lotto»: via A<strong>la</strong>bardieri, via Bisignano,<br />
vicoletto Belledonne, via<br />
S. Pasquale e Cappel<strong>la</strong> Vecchia.<br />
L’assessore al Decoro urbano, è<br />
ottimista: «E' già allo studio il<br />
reperimento dei fondi necessari».<br />
L’INCONTRO<br />
A fine gennaio, l'assessore al<br />
Decoro e Arredo Urbano Elisabetta<br />
Gambardel<strong>la</strong> (nel<strong>la</strong> foto) ha<br />
indetto sul restyling di Chiaia<br />
un'assemblea pubblica al Pan di<br />
via dei Mille. Al confronto sono<br />
intervenuti residenti e commercianti<br />
di zona. Alle domande<br />
hanno risposto i progettisti Rosi<br />
e Gravagnuolo e l'architetto<br />
Ugramin. Tra il pubblico Nino De<br />
Nico<strong>la</strong>, presidente delle «Botteghe<br />
dei Mille» e i rappresentanti<br />
del Comitato «Chiaia per Napoli».<br />
Municipalità 1: il punto sui<br />
cantieri. Salpa <strong>la</strong> seconda<br />
tranche del<strong>la</strong> riqualificazione<br />
nel salotto di Chiaia. 2 i<br />
lotti: (1) Maxi intervento sull'asse<br />
via Santa Caterina/via Fi<strong>la</strong>ngieri/via<br />
dei Mille/via V. Colonna.<br />
(2) Recupero di 6 strade limitrofe:<br />
si è iniziato in via Bausan, e<br />
poi <strong>la</strong>rgo Vasto a Chiaia, via Nisco,<br />
via Torelli, vico del Vasto a<br />
Chiaia e via Vetriera. Costo totale:<br />
3 milioni. Conclusione: febbraio<br />
2009. Ma si sospenderà a dicembre<br />
per le feste, con l'opera<br />
pronta al 90%.<br />
Ma torniamo all'asse da Santa Caterina<br />
a Vittoria Colonna. Nel<br />
cantiere, decol<strong>la</strong>to da via Santa<br />
Caterina, subito in azione gli addetti<br />
ai sottoservizi (gas etc.): sul<strong>la</strong><br />
loro scia i cantieri del<strong>la</strong> riqualificazione.<br />
Ed ecco il restyling<br />
in sintesi. In via Fi<strong>la</strong>ngieri, via<br />
Dei Mille e via V. Colonna pavimentazione<br />
in pietra <strong>la</strong>vica dei<br />
marciapiedi, rifazione del<strong>la</strong> carreggiata<br />
in cubetti di porfido. In<br />
via Fi<strong>la</strong>ngieri l'edico<strong>la</strong> va sul marciapiede<br />
opposto. Altra novità: in<br />
tutto il tratto Fi<strong>la</strong>ngieri/dei Mille<br />
vengono ampliati i marciapiedi<br />
con carreggiata ridotta a 7<br />
metri, tranne il tratto tra via Carducci<br />
e via D'Aya<strong>la</strong> (sarà al<strong>la</strong>rgato<br />
solo il marciapiedi del Pan).<br />
Altro dettaglio: in via Colonna i<br />
marciapiedi non saranno al<strong>la</strong>rgati,<br />
ma nascerà un'area pedonale<br />
alberata a ridosso del<strong>la</strong> chiesa<br />
di S. Teresa.<br />
Ed ora le altre 6 strade. Via Bausan:<br />
rifazione del<strong>la</strong> strada in baso<strong>la</strong>to<br />
ri<strong>la</strong>vorato, nuovi dissuasori,<br />
e un corrimano in acciaio al<br />
centro delle scale. Largo Vasto a<br />
Chiaia: creazione di un marciapiede<br />
lungo il Liceo Umberto e<br />
restyling del marciapiede opposto<br />
(il tutto in pietra <strong>la</strong>vica). Via<br />
Nisco: al<strong>la</strong>rgamento del marciapiede<br />
a destra salendo, alberatura<br />
sul marciapiede opposto (qui<br />
resta <strong>la</strong> sosta auto), per entrambi<br />
pavimentazione in pietra <strong>la</strong>vica,<br />
inoltre rifazione del<strong>la</strong> carreggiata<br />
in baso<strong>la</strong>to ri<strong>la</strong>vorato.<br />
Via Torelli: pavimentazione dei<br />
marciapiedi in pietra <strong>la</strong>vica, carreggiata<br />
in cubetti di porfido e<br />
una pavimentazione circo<strong>la</strong>re<br />
con alberi all'incrocio con S. Pasquale.<br />
Vico Vasto e via Vetriera: rifazione<br />
del<strong>la</strong> sede stradale di vico<br />
Vasto in baso<strong>la</strong>to ri<strong>la</strong>vorato<br />
con creazione di un marciapiede<br />
(con panchina in marmo) all'angolo<br />
con via Vetriera, nuova sagomatura<br />
dei marciapiedi e del<strong>la</strong><br />
carreggiata di via Vetriera, sistemazione<br />
dell'area davanti al<br />
Delle Palme. Avverte Fabio Chiosi,<br />
presidente del<strong>la</strong> Mun.1: «Vigilerò<br />
perché l'appalto è stato aggiudicato<br />
col 40% di ribasso. Dietro<br />
<strong>la</strong> vetrina, intanto, restano<br />
vie e vicoli abbandonati da San<br />
Ferdinando a Posillipo: se ne farà<br />
carico <strong>la</strong> Municipalità».<br />
Asse piazzetta S. Caterina da Siena<br />
- piazzetta Cariati. Si procede<br />
per minicantieri. Tutto fermo a<br />
p.tta Cariati: nello s<strong>la</strong>rgo presso<br />
l'edico<strong>la</strong> si è già scavato, ma <strong>la</strong> ripavimentazione<br />
è bloccata in attesa<br />
dei <strong>la</strong>vori dell'Arin, <strong>la</strong>titante<br />
da un mese e mezzo. Sul tratto di<br />
c.so Vittorio Emanuele, adiacente<br />
piazzetta Cariati, si inizia a luglio.<br />
Cantiere in azione, invece,<br />
sul tratto di via S. Caterina tra salita<br />
Cariati e vico S. Caterina: si rifà<br />
<strong>la</strong> carreggiata e si procede ad<br />
al<strong>la</strong>rgare i marciapiedi che saranno<br />
protetti da dissuasori, alberi<br />
e pali del<strong>la</strong> luce (scompare <strong>la</strong><br />
sosta auto tranne 4 posti per disabili).<br />
Il tratto sarà concluso ai<br />
primi di aprile. Poi il cantiere<br />
scenderà fino a piazzetta S. Caterina<br />
da Siena. Tutta l'opera è in<br />
pietra <strong>la</strong>vica.<br />
Via Tasso. Cantiere aperto tra<br />
<strong>la</strong>rgo Madre Teresa e c.so Europa.<br />
Si è iniziato dal basso e si procede<br />
50 metri al<strong>la</strong> volta. Sono insorte<br />
difficoltà sul fronte traffico.<br />
Marciapiedi: si rifanno con cubetti<br />
più piccoli. Carreggiata: via<br />
i sampietrini, ecco l'asfalto drenante<br />
e fonoassorbente (che abbatte<br />
inquinamento atmosferico<br />
e acustico). L'asfalto è anti-sdrucciolo<br />
ed elimina le vibrazioni agli<br />
stabili. Si finisce a metà marzo.<br />
L'intera via Tasso sarà pronta a<br />
novembre (spesa globale: 620mi<strong>la</strong><br />
euro).
L’INCHIESTA <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 7<br />
Così è ridotta <strong>la</strong> Casina del Boschetto<br />
RITARDI. Il restauro dell’ex Circolo del<strong>la</strong> Stampa doveva terminare nell’ottobre<br />
2005, poi nell’autunno 2007. Lavori fermi. Il mistero sul<strong>la</strong> sua destinazione finale<br />
Massimiliano<br />
De Francesco<br />
La Casina del Boschetto,<br />
opera razionalista di<br />
Luigi Cosenza nel cuore<br />
del<strong>la</strong> Vil<strong>la</strong> Comunale, sede<br />
del Circolo del<strong>la</strong> Stampa<br />
dal 1912 al 1999, oggi è un<br />
cantiere abbandonato. Fermi<br />
i <strong>la</strong>vori ormai da troppo<br />
tempo. Il «maquil<strong>la</strong>ge» del<strong>la</strong><br />
struttura rientra nel cosiddetto<br />
«Progetto Integrato<br />
Napoli Grande Attrattore<br />
culturale» che tra i suoi<br />
obiettivi, cofinanziati dall’Unione<br />
Europea, comprende<br />
anche «il restauro e<br />
<strong>la</strong> rifunzionalizzazione del<br />
padiglione denominato Casina<br />
del Boschetto per destinarlo<br />
a sede di convegni<br />
ed esposizioni temporanee».<br />
Costo totale dell’operazione:<br />
2.o65.800 euro, come si<br />
evince dall’esito finale del<strong>la</strong><br />
valutazione del PI «Grande<br />
Attrattore Napoli», firmato<br />
nell’aprile 2003 dal Nucleo<br />
di valutazione e verifica degli<br />
investimenti pubblici<br />
del<strong>la</strong> Regione Campania.<br />
Dopo l’approvazione comunale<br />
del nuovo quadro<br />
economico dell’intervento<br />
di restauro con <strong>la</strong> «scesa in<br />
campo» del<strong>la</strong> Regione (delibera<br />
Giunta com. del 25 luglio<br />
2003) e dopo l’aggiudicazione<br />
dell’appalto all’A.T.I<br />
CEAC s.r.l. Tesys Engineering<br />
s.r.l (13 gennaio 2004,<br />
per un importo al ribasso di<br />
1.234,119,75 euro), i <strong>la</strong>vori<br />
iniziano tra speranze ed aumenti<br />
di spesa rispetto al<br />
progetto di partenza. L’ultimo<br />
dei quali, spulciando sul<br />
sito del Comune le delibere<br />
approvate dal<strong>la</strong> Giunta, è di<br />
I «tempi» del Comune<br />
Sul sito del Comune di Napoli, se si cerca « Casina<br />
del Boschetto» si arriva ad una scheda (S11) in cui<br />
nel<strong>la</strong> voce «Tempi» leggiamo che il restauro dell’ex<br />
Circolo del<strong>la</strong> Stampa è «in corso di realizzazione e<br />
sarà ultimato in 10 mesi» e che «per l’esecuzione del<br />
lotto delle sistemazioni esterne <strong>la</strong> durata è di circa<br />
12 mesi dall’assegnazione dell’appalto». Favole.<br />
quasi 298mi<strong>la</strong> euro, approvato<br />
il 25 maggio 2006.<br />
Un anno fa su Chiaia Magazine<br />
denuciammo i misteri<br />
e le stranezze di questo cantiere<br />
ad andamento lento,<br />
quando notammo che con<br />
un pennarello nero sul cartello<br />
dei <strong>la</strong>vori esposto sul<strong>la</strong><br />
Casina, era stata modificata<br />
<strong>la</strong> durata dei <strong>la</strong>vori. Infatti,<br />
nel novembre 2006 il pannello<br />
indicava: inizio dei <strong>la</strong>vori<br />
7 luglio 2004, durata<br />
450 giorni. Consegna del<strong>la</strong><br />
struttura, quindi, prevista<br />
nell’ottobre 2005. A gennaio<br />
2007, invece, ci accorgemmo<br />
di una correzione nel<strong>la</strong><br />
«carta d’identità» del cantiere:<br />
durata dei <strong>la</strong>vori da<br />
450 a 940 giorni. Quasi 15<br />
mesi di slittamento. A che si<br />
deve questo consistente rimando<br />
Il 28 febbraio 2007, il vicesindaco<br />
Tino Santangelo,<br />
sollecitato a rispondere sull’iter<br />
dei <strong>la</strong>vori e sul<strong>la</strong> destinazione<br />
finale del<strong>la</strong> Casina<br />
del Boschetto dal presidente<br />
del<strong>la</strong> Municipalità 1 Fabio<br />
Chiosi, allega al<strong>la</strong> sua<br />
risposta scritta una breve re<strong>la</strong>zione<br />
dell’architetto Giancarlo<br />
Feru<strong>la</strong>no, Dirigente<br />
Responsabile del procedimento<br />
re<strong>la</strong>tivo allo stato dei<br />
<strong>la</strong>vori. E sul<strong>la</strong> destinazione<br />
finale dell’edificio - smentendo<br />
o non conoscendo affatto<br />
<strong>la</strong> destinazione stabilita<br />
dal PI Grande Attrattore<br />
Napoli - il vicesindaco sottolinea<br />
che «nul<strong>la</strong> è stato stabilito».<br />
Nel<strong>la</strong> nota di Feru<strong>la</strong>no,<br />
invece, leggiamo che<br />
<strong>la</strong> struttura ha subito «rilevanti<br />
rallentamenti» per un<br />
insieme di cause: «<strong>la</strong> difficoltà<br />
di liberare l’intero immobile<br />
dalle suppellettili e<br />
dall’archivio; <strong>la</strong> necessità di<br />
predisporre una variante<br />
strutturale per adeguare<br />
l’immobile al<strong>la</strong> normativa<br />
antisismica in re<strong>la</strong>zione allo<br />
stato degli elementi strutturali<br />
quale effettivamente<br />
riscontrato dopo l’eliminazione<br />
degli interventi di superfetazione<br />
realizzati negli<br />
anni; l’opportunità di alcune<br />
modifiche architettoniche<br />
proposte dal<strong>la</strong> Direzione<br />
Artistica per conseguire<br />
il completo ripristino<br />
dell’immobile, rispetto al<br />
progetto originario e <strong>la</strong> conseguente<br />
approvazione del<strong>la</strong><br />
Soprintendenza competente;<br />
l’adeguamento alle<br />
prescrizioni formu<strong>la</strong>te dai<br />
Vigili del Fuoco per il ri<strong>la</strong>scio<br />
del re<strong>la</strong>tivo nul<strong>la</strong> osta;<br />
<strong>la</strong> necessità di individuare<br />
soluzioni compatibili con<br />
<strong>la</strong> funzionalità dell’immobile<br />
anche in assenza dell’intervento<br />
sulle sistemazioni<br />
esterne per le quali<br />
ancora non è stato possibile<br />
reperire un finanziamento».<br />
«Ne risulta - conclude<br />
il dirigente - un programma<br />
dei <strong>la</strong>vori che ne<br />
prevede il completamento<br />
entro il prossimo autunno».<br />
Quale autunno Di ottobre<br />
in ottobre, di promessa<br />
in promessa, siamo<br />
arrivati al febbraio 2008<br />
con due certezze e un dubbio:<br />
il cantiere è fermo da<br />
oltre un anno; non ci sono<br />
i fondi per l’intervento sulle<br />
sistemazioni esterne. Il<br />
dubbio è che non ci siano<br />
più soldi neanche per quelle<br />
interne.
QUARTIERISSIME <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 8<br />
Nul<strong>la</strong> di fatto a Santa Maria del<strong>la</strong> Neve<br />
L’APPELLO. Il degrado e l’abbandono continuano a spadroneggiare nei vicoli del<strong>la</strong><br />
Torretta. Disperato Sos dei residenti al<strong>la</strong> prima Municipalità: «Bonificare subito»<br />
Rita Giuseppone<br />
Pochi mesi fa Chiaia Magazine<br />
si era occupata del cosiddetto<br />
«triangolo del degrado»<br />
che si trova a pochi passi dal<strong>la</strong> Riviera<br />
di Chiaia, ovvero <strong>la</strong> zona compresa<br />
tra vicolo delle Fiorentine a<br />
Chiaia, vico S. Maria del<strong>la</strong> Neve e<br />
via Cucca, constatando una situazione<br />
degna delle periferie più degradate<br />
del<strong>la</strong> città. Sampietrini divelti,<br />
tombini intasati, paletti abusivi,<br />
illuminazione scarsa, marciapiedi<br />
inesistenti, ratti, carcasse<br />
di auto e motorini abbandonate,<br />
manto stradale accidentato, materassi<br />
e rifiuti di ogni tipo riversi<br />
per strada. A tutto ciò c'era da aggiungere<br />
il costante al<strong>la</strong>gamento,<br />
durante le giornate di pioggia, causato<br />
dal pessimo stato delle fogne<br />
e dei tubi di drenaggio dell'acqua<br />
piovana e <strong>la</strong> presenza di molte ex<br />
cabine per i fili, instal<strong>la</strong>te dalle varie<br />
compagnie telefoniche, ormai<br />
in uso solo come contenitori di rifiuti<br />
nonché tana ideale per il proliferare<br />
dei numerosi topi. L'emblema<br />
dello stato di abbandono di<br />
vico S. Maria del<strong>la</strong> Neve era rappresentato<br />
da una gigantesca voragine<br />
proprio all'ingresso del Centro<br />
Fisioterapico Mediterraneo atto<br />
al<strong>la</strong> riabilitazione di infortunati<br />
e anziani con problemi di artico<strong>la</strong>zione<br />
motoria. I numerosi rappezzi<br />
nell'asfalto non hanno fatto<br />
altro che peggiorare <strong>la</strong> situazione<br />
con l'acqua che penetra all'interno<br />
delle fessure, sempre più <strong>la</strong>rghe,<br />
tra un sampietrino e l'altro favorendone<br />
il sollevamento dal manto<br />
stradale. Come ciliegina su questa<br />
torta del<strong>la</strong> noncuranza, vi era<br />
<strong>la</strong> presenza di una discarica a cielo<br />
aperto, una piattaforma di cemento<br />
adibita ad ospitare rifiuti di<br />
ogni specie - compresi materassi,<br />
sanitari, ferraglia arrugginita, carcasse<br />
di automobili e motorini - oltre<br />
ai rifiuti «ordinari» depositati<br />
dai cittadini stanchi di percorrere<br />
metri e metri in cerca del cassonetto<br />
più vicino per poi trovarlo<br />
pieno o inaccessibile visto che <strong>la</strong><br />
zona in questione è stata da tempo<br />
abbandonata da istituzioni e<br />
spazzini. Siamo tornati in vico S.<br />
Maria del<strong>la</strong> Neve e purtroppo, nonostante<br />
<strong>la</strong> mobilitazione dei residenti,<br />
ci tocca verificare che <strong>la</strong> situazione<br />
è sì cambiata ma in peggio.<br />
Ancora più numerose le auto<br />
abbandonate che costeggiano il<br />
viale, sempre privo di marciapiedi<br />
e dotato di scarsa illuminazione,<br />
sempre presenti i paletti, innalzati<br />
abusivamente per proteggere i<br />
passanti e l'accesso alle abitazioni<br />
dal flusso delle auto in transito,<br />
ma che ormai pendono dalle loro<br />
basi di cemento, anch'esse divelte<br />
dal suolo. Scatoloni, pneumatici,<br />
vecchia mobilia e carcasse di motorini<br />
smembrati occupano ancora<br />
<strong>la</strong> piattaforma-discarica che si<br />
incontra percorrendo il viale salendo<br />
dal<strong>la</strong> Riviera di Chiaia. A<br />
questo scenario si oppone <strong>la</strong> voglia<br />
di fare e di cambiare dei residenti,<br />
stanchi di ascoltare le solite<br />
promesse A più riprese gli abitanti<br />
di vico S. Maria del<strong>la</strong> Neve<br />
hanno richiesto a gran voce, con<br />
proteste e petizioni, un intervento<br />
da parte delle istituzioni per far sì<br />
che vengano effettuati dei <strong>la</strong>vori<br />
per <strong>la</strong> riqualificazione del<strong>la</strong> zona,<br />
soprattutto per <strong>la</strong> costruzione dei<br />
marciapiedi e il rifacimento del<br />
manto stradale. Uno di loro spiega:<br />
«Speriamo che <strong>la</strong> Municipalità si<br />
decida ad ascoltarci, accogliendo<br />
le nostre richieste. Noi, da parte<br />
nostra siamo disposti a sacrificarci<br />
per fare in modo che questa zona,<br />
vittima degli errori commessi<br />
in passato, riacquisti dignità e soprattutto<br />
vivibilità».<br />
DECORO URBANO<br />
Affissioni abusive:<br />
multare chi sgarra<br />
Manifesto selvaggio,<br />
stop al f<strong>la</strong>gello: così<br />
tito<strong>la</strong>mmo a novembre.<br />
I muri di chiese, pa<strong>la</strong>zzi<br />
e monumenti vandalizzati<br />
dall'affissione<br />
fuorilegge, una città<br />
martirizzata da scempi<br />
di carta e di col<strong>la</strong>,<br />
pubblicità a sbafo al<strong>la</strong><br />
faccia di chi invece paga<br />
e affigge negli spazi<br />
consentiti. Insomma un<br />
malcostume canagliesco<br />
che non solo è<br />
evasione fiscale, ma è<br />
pure un reato (art. 663 cod. pen). E soprattutto è una<br />
lesione grave all'immagine già devastata del<strong>la</strong> città. Già,<br />
perché anche manifesto selvaggio è un capitolo di monnezzopoli:<br />
un capitolo verticale di carta straccia che<br />
offende ad altezza d'uomo ed ha quattro complici:<br />
impunità consolidata, repressione assente, rimozione<br />
inesistente e senso civico sotto lo zero. Responsabili<br />
materiali: il committente incivile e l'attacchino pirata.<br />
Punirli in passato era impossibile: <strong>la</strong> sanzione scattava<br />
solo per l'attacchino colto in f<strong>la</strong>grante. Ma dal 1 gennaio<br />
2007, con <strong>la</strong> legge 296, le cose sono cambiate: <strong>la</strong> f<strong>la</strong>granza<br />
non serve più e viene sanzionato il committente che,<br />
poi, deve pure pagare, insieme con l'attacchino, le spese<br />
di pulizia. Per il Comune di Napoli, però, è ancora teoria:<br />
i vigili urbani non sanzionano e <strong>la</strong> Elpis, che gestisce<br />
le affissioni comunali, non ripulisce. Fa eccezione <strong>la</strong><br />
giunta del<strong>la</strong> Mun. 1 che, proponente l'assessore Alberto<br />
Bocca<strong>la</strong>tte ha approvato una delibera contro manifesto<br />
selvaggio, sollecitando energicamente Comune, vigili e<br />
<strong>la</strong> Elpis a fare il proprio dovere. (a. m.)<br />
MONTE DI DIO:<br />
SUBITO I PALETTI<br />
Cresce l'al<strong>la</strong>rme in via Monte<br />
di Dio per il parcheggio pirata<br />
sui marciapiedi del<strong>la</strong> strada<br />
(vedi foto). Punta il dito sul<strong>la</strong><br />
vio<strong>la</strong>zione F<strong>la</strong>vio Lojodice,<br />
consigliere del<strong>la</strong> Mun.1, che<br />
spiega: «La sosta selvaggia<br />
provoca grossi disagi ai passanti,<br />
obbligandoli a scendere<br />
sul<strong>la</strong> carreggiata dove rischiano<br />
di essere investiti. E il<br />
rischio è ancor più grave per<br />
passanti con carrozzine,<br />
anziani e invalidi». Lojodice<br />
chiede, perciò, ai dirigenti del<br />
Servizio Traffico e Viabilità e<br />
del<strong>la</strong> VI Unità Operativa del<strong>la</strong><br />
Polizia Municiapale di procedere,<br />
in tempi strettissimi,<br />
al<strong>la</strong> palettizzazione del<strong>la</strong> via e<br />
a maggiori controlli da parte<br />
dei vigili urbani.
QUARTIERISSIME <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 9<br />
Pa<strong>la</strong>zzo Reale, l’autorimessa dei furbi<br />
LA DENUNCIA. Otto mesi fa Chiaia Magazine effettuò il primo blitz nel<strong>la</strong> reggia<br />
borbonica. Risultato: sosta selvaggia dappertutto. Oggi <strong>la</strong> situazione è immutata<br />
Alvaro Mirabelli<br />
Scene da un patrimonio: il patrimonio<br />
è quello monumentale del<strong>la</strong><br />
città di Napoli, le scene sono<br />
quelle di un film dell'orrore. Protagonisti:<br />
i furbi che da anni riducono cortili<br />
e viali di Pa<strong>la</strong>zzo Reale ad una<br />
squallida autorimessa abusiva. Tra Gomorra<br />
e monnezza, magari, <strong>la</strong> cosa<br />
non fa notizia, ma con le altre emergenze<br />
condivide qualcosa: <strong>la</strong> faccia tosta<br />
del<strong>la</strong> razza padrona. L'al<strong>la</strong>rme lo<br />
<strong>la</strong>nciò Chiaia Magazine a maggio 2007,<br />
raccogliendo l'sos di Alberto Pierantoni,<br />
consigliere del<strong>la</strong> Municipalità 1.<br />
Tito<strong>la</strong>mmo: «Pa<strong>la</strong>zzo Reale, sosta gratis<br />
per i furbi». Allo scandalo Pierantoni<br />
andò a fare i conti in tasca con <strong>la</strong> sua<br />
macchina fotografica. Risultato: un<br />
caos di ruote e <strong>la</strong>miere immorta<strong>la</strong>to<br />
in immagini-brivido. E quel giorno, tra<br />
le pietre «reali», adibite a garage d'élite,<br />
oltre a Pierantoni, si aggiravano anche<br />
i turisti: increduli, stralunati. Che<br />
scattavano foto a ritmi industriali,<br />
«f<strong>la</strong>sh così c<strong>la</strong>morosi - scrivemmo - da<br />
portarseli a casa, infi<strong>la</strong>rli nell'album<br />
dei souvenir e mostrarli agli amici»:<br />
fotogrammi disonorevoli di una figuraccia<br />
da manuale, destinati a fare il giro<br />
del mondo.<br />
Noi le istantanee dello scandalo le sbattemmo<br />
in prima pagina, come il c<strong>la</strong>ssico<br />
mostro: fu il resoconto di un'umiliazione,<br />
quel<strong>la</strong> firmata dai «furbetti<br />
del quartierino» che parcheggiavano<br />
a sbafo nel biglietto da visita del<strong>la</strong> città,<br />
un extra di fango che si aggiungeva<br />
alle mortificazioni seriali inflitte<br />
al<strong>la</strong> città da una casta strafottente e<br />
impunita. E per affondare meglio il bisturi<br />
nel tumore di targhe e metallo<br />
che si stava mangiando vivo Pa<strong>la</strong>zzo<br />
Reale, per non <strong>la</strong>sciare il <strong>la</strong>voro a metà,<br />
Pierantoni parlò pure delle responsabilità:<br />
«I barbari a quattro e due<br />
ruote sono quelli che a Pa<strong>la</strong>zzo Reale<br />
ci <strong>la</strong>vorano ogni giorno: si tratta in<br />
gran parte dei dipendenti del<strong>la</strong> Sovrintendenza<br />
ai Beni Architettonici».<br />
Come dire, gli incendiari travestiti da<br />
pompieri: «Gente, cioè, - insorgeva il<br />
consigliere - che <strong>la</strong>vora in un'istituzione<br />
delegata sul<strong>la</strong> carta al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<br />
patrimonio monumentale, ma che poi<br />
è <strong>la</strong> prima a sgarrare».<br />
Insomma, colletti bianchi che predicano<br />
bene e razzo<strong>la</strong>no male. Storia vecchia.<br />
Con un seguito al<strong>la</strong> denuncia altrettanto<br />
scontato: scena muta, bocche<br />
cucite, nessuna replica. La Sovrintendenza<br />
come un muro di gomma.<br />
Ma soprattutto, a distanza di 9 mesi<br />
dal<strong>la</strong> denuncia, un «garage reale» che<br />
continua a girare a mille. A fine gennaio,<br />
infatti, Pierantoni e Chiaia Magazine<br />
sono tornati al<strong>la</strong> Reggia. Esito<br />
del blitz: peggio che a piazza Dante all'ora<br />
di punta. Certificato con tanto di<br />
foto (in alto). Con Pierantoni che ancora<br />
una volta si indigna: «Il sovrintendente<br />
Enrico Guglielmo tollera tutto».<br />
Ma di intollerabile c'è anche <strong>la</strong> difesa<br />
d'ufficio degli abusivi. Che suona così:<br />
«L'accesso alle auto - ordinariamente<br />
limitato ai soli mezzi di servizio - è<br />
consentito ai possessori del contrassegno<br />
di sosta di cui al D.P.R. 503/96».<br />
Di che si tratta Di un decreto contro<br />
le barriere architettoniche che autorizza<br />
i disabili ad accedere con l'auto<br />
in spazi pubblici. Decreto che, trasferito<br />
a Pa<strong>la</strong>zzo Reale, porta al<strong>la</strong> conclusione<br />
che mezzi di servizio e disabili,<br />
autorizzati con contrassegno, siano<br />
un esercito. Ma non se <strong>la</strong> beve nessuno.<br />
Furbi a casa: bonifica subito.
SOLIDARIETÀ&VOLONTARIATO <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 10<br />
Sos stomizzati, <strong>la</strong> sofferenza invisibile<br />
IL PROGETTO. A Napoli l’Associazione di volontari nata per assistere i pazienti affetti<br />
da stomìa ha un obiettivo: <strong>la</strong> creazione di un osservatorio in ogni Municipalità<br />
Continua il nostro viaggio tra<br />
<strong>la</strong> società civile impegnata<br />
nel<strong>la</strong> solidarietà e nel volontariato.<br />
Dopo <strong>la</strong> storia del mese<br />
scorso, raccontataci dallo<br />
psicologo Beppe Airoldi, sull’opera<br />
in Burkina Faso del missionario<br />
Fratel Vincenzo, in<br />
questo numero presentiamo il<br />
prezioso <strong>la</strong>voro dell’Associazione<br />
Italiana Stomizzati Campania<br />
segna<strong>la</strong>toci da Vincenzo<br />
Sinno. Quello degli stomizzati<br />
è un tema che merita di essere<br />
conosciuto e affrontato.<br />
Nico<strong>la</strong> Sellitti<br />
Duecentocinquanta euro.<br />
È <strong>la</strong> spesa annua, secondo<br />
l'associazione di volontariato<br />
Aistom Campania,<br />
per migliorare le condizioni di<br />
vita d’ogni paziente stomìzzato.<br />
Ma cos’è <strong>la</strong> stomìa Il termine<br />
indica l'abboccamento chirurgico<br />
di un tratto dell'intestino<br />
o delle vie urinarie al<strong>la</strong> cute<br />
consentendo <strong>la</strong> fuoriuscita all'esterno<br />
di materiale organico<br />
(feci ed urine) dopo l'intervento.<br />
La patologia è tuttora poco conosciuta.<br />
Fino a qualche tempo<br />
fa il Servizio Sanitario Nazionale<br />
teneva poco conto delle<br />
complicanze precoci o tardive<br />
che potevano manifestarsi dopo<br />
l’operazione chirurgica.<br />
Oggi il carcinoma del colon-retto<br />
rappresenta in Europa <strong>la</strong> seconda<br />
neop<strong>la</strong>sia con 90mi<strong>la</strong> decessi<br />
l'anno. I morti in Italia sono<br />
43mi<strong>la</strong> mentre nel<strong>la</strong> so<strong>la</strong><br />
Campania i portatori di stomìa<br />
ammontano a circa 4mi<strong>la</strong>. Meno<br />
del<strong>la</strong> metà solo nel Napoletano.<br />
Nel<strong>la</strong> Municipalità Chiaia-San<br />
Ferdinando-Posillipo gli stomizzati<br />
sono circa 150. Il 70%<br />
anziani, le cui condizioni rese<br />
più difficoltose dall’età.<br />
«Presso l'ospedale Cardarelli abbiamo<br />
avuto in cura 3 o 4 persone<br />
- spiega Ciro De Rosa, medico<br />
e segretario Aistom Campania<br />
- il resto degli amma<strong>la</strong>ti<br />
non sa a chi rivolgersi». Lo stomìzzato<br />
vive con preoccupazione<br />
<strong>la</strong> dimissione dall’ospedale<br />
per <strong>la</strong> propria menomazione<br />
fisica. L'intervento chirurgico<br />
può, infatti, provocare<br />
gravi conseguenze nel processo<br />
di riadattamento al<strong>la</strong> vita quotidiana.<br />
«Si sente solo, abbandonato<br />
al suo disagio fisico e<br />
psicologico», continua De Rosa.<br />
L'iter burocratico durante <strong>la</strong> fase<br />
riabilitativa è lungo e tortuoso.<br />
Il paziente, oppure chi<br />
ne fa le veci, deve recarsi presso<br />
l’Asl competente e compi<strong>la</strong>re<br />
un modulo con il preventivo<br />
per le spese mediche da presentare<br />
al<strong>la</strong> farmacia scelta. Ottenuto<br />
da questa il timbro necessario,<br />
deve tornare all’Asl per<br />
poi ritirare <strong>la</strong> merce in farmacia.<br />
«Questo se tutto va bene -<br />
nota De Rosa - spesso i pazienti<br />
sono dimessi privi di prescrizione<br />
medica e devono attendere<br />
dai 7 ai 10 giorni per l’attrezzatura<br />
necessaria. Non sempre<br />
si trovano medici disponibili<br />
presso il Servizio Sanitario<br />
Nazionale».<br />
L'Aistom Campania ha sede<br />
presso <strong>la</strong> Parrocchia di Cappel<strong>la</strong><br />
Cangiani di don Raffaele<br />
Ponte. La col<strong>la</strong>borazione con<br />
centri di riferimenti ospedalieri<br />
e territoriali assicura visite,<br />
controlli ed esami agli amma<strong>la</strong>ti<br />
grazie anche all'assistenza<br />
di medici, infermieri e personale<br />
amministrativo.<br />
L'associazione di volontariato<br />
ha e<strong>la</strong>borato un modello organizzativo<br />
per assistere a 360<br />
gradi gli affetti da stomìa addominale.<br />
Il progetto prevede<br />
<strong>la</strong> «presa in carico» del paziente<br />
da parte del Centro Unico Stomizzati<br />
dopo <strong>la</strong> dimissione<br />
ospedaliera per poi assisterlo<br />
durante i controlli periodici e<br />
nell’assistenza protesica.<br />
«Ogni stomìzzato deve recarsi<br />
almeno 6 volte l’anno presso le<br />
Asl per esami di routine - informa<br />
De Rosa -. Inoltre ha continuo<br />
bisogno di sacche per <strong>la</strong><br />
stomìa, da cambiare due volte<br />
al giorno. Non possono affrontare<br />
tutto questo da soli».<br />
Il Centro nel prossimo futuro<br />
intende giovarsi di una rete di<br />
consulenti al fine di sviluppare<br />
sinergie interprofessionali per<br />
i bisogni dei ma<strong>la</strong>ti. Un’èquipe<br />
di professionisti garantirà supporto<br />
medico in base ai bisogni<br />
del paziente.<br />
«Non vogliamo essere alternativi<br />
alle Asl - chiarisce il medico<br />
dell'associazione - ma faremo<br />
in modo che il degente possa<br />
fare capo a noi per ogni tipo<br />
di problematica. L'obiettivo è<br />
migliorare <strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> sua<br />
esistenza». De Rosa chiede che<br />
tutte le municipalità cittadine<br />
creino un osservatorio, «valore<br />
aggiunto» per il controllo e il<br />
monitoraggio degli stomìzzati.<br />
«Spero che il quartiere Chiaia-<br />
San Ferdinando-Posillipo abbia<br />
un effetto traino. Confido in un<br />
incontro a breve con il presidente<br />
del<strong>la</strong> Municipalità 1 Fabio<br />
Chiosi per garantire ai bisognosi<br />
un aiuto logistico almeno<br />
per assicurare loro in breve<br />
tempo l'apparecchiatura medica».<br />
L'asta del 14 dicembre<br />
scorso organizzata da Reginauto<br />
in col<strong>la</strong>borazione con Chiaia<br />
Magazine, ha procurato fondi<br />
per un corso di Alfabetizzazione<br />
Informatica per gli affetti da<br />
stomìa, «un modo per stimo<strong>la</strong>rne<br />
<strong>la</strong> vita sociale» spiega il<br />
medico. Il corso è stato dedicato<br />
a C<strong>la</strong>ra Simo, stomizzata da<br />
poco scomparsa.<br />
«Aistom Campania - rende noto<br />
il presidente dell'associazione<br />
Luigi Lanzetta - intende attuare<br />
programmi di medicina preventiva<br />
e di reinserimento psico-sociale<br />
per gli affetti da stomìa».<br />
L’associazione di volontariato<br />
infine intende promuovere una<br />
campagna di sensibilizzazione<br />
per prevenire i tumori colo-rettali.<br />
In programma anche <strong>la</strong> formazione<br />
specifica di operatori<br />
socio-sanitari per l'assistenza ai<br />
ma<strong>la</strong>ti.<br />
Nel<strong>la</strong> foto in alto: il presidente dell’Aistom<br />
Luigi Lanzetta seduto al<strong>la</strong> scrivania;<br />
in piedi, da sin. a destra, Gabriele<br />
Lanzetta, il consigliere Giustina Battiniello<br />
e il segretario Ciro De Rosa.
Guida al<strong>la</strong> differenziata<br />
Raccolta differenziata: una rivoluzione<br />
di mentalità che ci obbliga<br />
ad imparare per non soffrire più.<br />
E’ lo scopo che Chiaia Magazine si propone<br />
con questo vademecum sul<strong>la</strong> differenziata.<br />
Qualche esempio per capire<br />
perché convenga anche sul piano<br />
del risparmio. Ciascuno di noi produce<br />
30 kg. di p<strong>la</strong>stica all’anno: se i 100mi<strong>la</strong><br />
abitanti del<strong>la</strong> nostra Municipalità <strong>la</strong><br />
ricic<strong>la</strong>ssero tutta, risparmierebbero<br />
10mi<strong>la</strong> tonnel<strong>la</strong>te di petrolio e carbone<br />
all’anno. Per produrre una tonnel<strong>la</strong>ta<br />
di carta servono 15 alberi e 440mi<strong>la</strong> litri<br />
d’acqua, per produrne una di carta<br />
ricic<strong>la</strong>ta bastano 1.800 litri d’acqua. In<br />
Italia il riciclo del vetro fa risparmiare<br />
ogni anno 400mi<strong>la</strong> tonnel<strong>la</strong>te di petrolio.<br />
Mille tonnel<strong>la</strong>te di p<strong>la</strong>stica ricic<strong>la</strong>te<br />
ci fanno risparmiare 3.500 tonnel<strong>la</strong>te<br />
di petrolio, cioè quanto serve<br />
per far funzionare 20mi<strong>la</strong> frigoriferi<br />
in un anno. L’alternativa è nota: abbattere<br />
milioni di alberi, consumare<br />
milioni di litri di petrolio, inquinare<br />
con milioni di kg di anidride carbonica,<br />
amma<strong>la</strong>rsi in mille modi, vivere 14<br />
anni di emergenza rifiuti. Non ci sono<br />
dubbi: meglio imparare. Proviamoci.<br />
Carta-Cartone<br />
Dove depositare: nei bidoncini bianchi<br />
condominiali o nelle campane col<br />
coperchio bianco presenti nelle 10 Ecopiazzole<br />
di Chiaia-San Ferdinando- Posillipo<br />
(vedi l’elenco nel<strong>la</strong> pagina).<br />
Cosa introdurre: giornali, riviste, libri,<br />
quaderni, opuscoli, tabu<strong>la</strong>ti di fotocopie,<br />
carta da pacchi, imbal<strong>la</strong>ggi di<br />
carta o di cartone (che va piegato) e cartoncini<br />
in genere, sacchetti di carta,<br />
scatole e scatoloni (da appiattire), cartoni<br />
per bevande-tetrapak (tipo <strong>la</strong>tte,<br />
succhi di frutta), piatti di carta/tovagliolini/fazzolettini<br />
non utilizzati, carta<br />
da disegno e per grafici, astucci e fascette<br />
in cartoncino, scatole di farmaci.<br />
Cosa non introdurre:<br />
non vanno introdotti carta<br />
(o cartone) sporca o unta<br />
e quindi contaminata<br />
(es. i contenitori per pizze),<br />
piatti di carta/tovagliolini/fazzolettini<br />
utilizzati<br />
e sporchi, carta<br />
oleata o p<strong>la</strong>stificata, carta<br />
carbone, copertine p<strong>la</strong>stificate:<br />
queste cose vanno<br />
messe nel sacchetto<br />
dell’"umido" (cibo, ortaggi<br />
etc.) che va depositato<br />
nei cassonetti normali<br />
dell’indifferenziata.<br />
ECOPIAZZOLE<br />
COME E DOVE<br />
Le dieci ecopiazzole di<br />
Chiaia-San Ferdinando-<br />
Posillipo. Le ecopiazzole<br />
sono postazioni di<br />
raccolta dove sono<br />
sistemati in contemporanea<br />
5 diversi contenitori:<br />
quello bianco per carta e<br />
cartone, quello verde per<br />
il vetro, quello giallo per<br />
p<strong>la</strong>stica e acciaio, quello<br />
con l’apertura rossa per i<br />
piccoli elettrodomestici,<br />
infine quello con <strong>la</strong><br />
scritta "indumenti" per<br />
vestiti/stoffe /stracci.<br />
Nel<strong>la</strong> Municipalità1 ci<br />
sono 10 ecopiazzole così<br />
localizzate: 6 a Posillipo,<br />
4 a Chiaia e nessuna a<br />
San Ferdinando. Una<br />
quantità insufficiente e<br />
mal distribuita. Vediamo<br />
dove sono sistemate.<br />
Posillipo: piazzetta<br />
Santo Stefano, via Manzoni<br />
61, via Orazio 147,<br />
via Pascoli 10, piazza S.<br />
Di Giacomo 1, piazza San<br />
Luigi. In queste 6 postazioni<br />
le campane per gli<br />
indumenti e quelle per<br />
piccoli elettrodomestici<br />
sono state danneggiate,<br />
rimosse e mai sostituite.<br />
Chiaia: Riviera di Chiaia<br />
203 (di fronte Brudetti),<br />
via Giordano Bruno, via<br />
Andrea D’Isernia 30,<br />
<strong>la</strong>rgo Sermoneta.<br />
LE ECOINIZIATIVE DI <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong><br />
P<strong>la</strong>stica-Alluminio-<br />
Acciaio<br />
Dove depositare: nelle<br />
campane gialle che sono<br />
presenti nei numerosi siti<br />
dove si raccoglie solo<br />
p<strong>la</strong>stica e vetro o che sono<br />
presenti nelle 10 ecopiazzole<br />
di Chiaia-San<br />
Ferdinando-Posillipo (vedi<br />
elenco nel<strong>la</strong> pagina).<br />
Cosa introdurre: contenitori<br />
per liquidi (bottiglie<br />
per bevande), f<strong>la</strong>coni<br />
dei prodotti per l’igiene<br />
personale e pulizia del<strong>la</strong><br />
casa (es. shampo, detersivi),<br />
vaschette per l’asporto<br />
dei cibi, confezioni per<br />
alimenti (es. yogurt), borse<br />
e sacchetti per <strong>la</strong> spesa,<br />
buste, pellicole di p<strong>la</strong>stica<br />
in genere, vasetti, contenitori<br />
di cosmetici, chiusure<br />
metalliche per vasetti<br />
di conserve (es. quelli<br />
per marmel<strong>la</strong>ta, passate,<br />
sughi), tappi di p<strong>la</strong>stica<br />
o metallo delle bottiglie di olio/vino/liquori/bibite,<br />
<strong>la</strong>ttine per le bibite o<br />
per l’olio, tubetti vuoti per conserve e<br />
cosmetici, contenitori di p<strong>la</strong>stica in genere,<br />
vaschette e scatolette per conservare<br />
e conge<strong>la</strong>re i cibi, scatole in acciaio<br />
(di biscotti, ciocco<strong>la</strong>tini, caramelle,<br />
dolci), fogli di allumino da cucina,<br />
gli involucri argentati del ciocco<strong>la</strong>to<br />
o dello yogurt, le bombolette<br />
spray in metallo o in p<strong>la</strong>stica di qualunque<br />
tipo, contenitori di polistirolo<br />
per alimenti. Infine oggetti (o frammenti)<br />
metallici in ferro o acciaio o alluminio,<br />
ma di piccole dimensioni.<br />
Cosa non introdurre: non vanno introdotti<br />
piatti/bicchieri/posate monouso,<br />
cellophane, compact disc e re<strong>la</strong>tive<br />
custodie, musicassette e videocassette,<br />
piccoli giocattoli di p<strong>la</strong>stica,<br />
accendini di p<strong>la</strong>stica: queste cose vanno<br />
messe nel sacchetto dell’umido (cibo,<br />
ortaggi etc.) che va depositato nei<br />
cassonetti stradali dell’indifferenziata.<br />
Né vanno introdotti giocattoli<br />
di p<strong>la</strong>stica di<br />
grandi dimensioni, bacinelle<br />
o altri oggetti di<br />
p<strong>la</strong>stica di grandi dimensioni,<br />
oggetti di ferro<br />
o acciaio di grandi dimensioni,<br />
manufatti in<br />
legno di grandi dimensioni:<br />
in questo caso si<br />
chiama l’800.161010<br />
(numero verde Asìa), si<br />
fissa un appuntamento<br />
col "Servizio Rifiuti Ingombranti"<br />
ed entro 48<br />
ore gli addetti verranno<br />
a prelevare gratis sotto<br />
casa.<br />
Vetro<br />
Dove depositare: nelle<br />
campane verdi che sono<br />
presenti nei numerosi<br />
siti dove si raccoglie solo<br />
p<strong>la</strong>stica e vetro o che<br />
sono presenti nelle 10<br />
ecopiazzole di Chiaia-<br />
San Ferdinando-Posillipo<br />
(vedi elenco nel<strong>la</strong> pagina).<br />
Cosa introdurre: bottiglie<br />
in vetro (di acqua,<br />
vino, olio, sciroppi etc.),<br />
barattoli e barattolini in<br />
vetro (per alimenti), boccette<br />
in vetro per medicinali<br />
(vuote), contenitori<br />
in vetro di cosmetici<br />
(vuoti), contenitori di<br />
vetro in genere, <strong>la</strong>stre di<br />
vetro/specchi di piccole<br />
dimensioni.<br />
Cosa non introdurre:<br />
non vanno introdotti<br />
<strong>la</strong>mpade e <strong>la</strong>mpadine<br />
(normali, alogene, al<br />
neon), piatti e oggetti in ceramica o<br />
porcel<strong>la</strong>na, barattoli di vetro con tracce<br />
di colori o di vernici: queste cose<br />
vanno mese nel sacchetto dell’umido<br />
(cibo, ortaggi etc.) che va depositato nei<br />
cassonetti dell’indifferenziata. Né vanno<br />
introdotti <strong>la</strong>stre di vetro o specchi<br />
di grandi dimensioni o in grande quantità,<br />
damigiane o boccioni, oggetti di<br />
ceramica o porcel<strong>la</strong>na di grandi dimensioni<br />
o in grande quantità: in questo<br />
caso si chiama l’800.161010 (numero<br />
verde Asìa), si fissa un appuntamento<br />
col "Servizio Rifiuti Ingombranti"<br />
ed entro 48 ore gli addetti verranno<br />
a prelevare gratis sotto casa.<br />
Rifiuti urbani pericolosi<br />
1. Pile scariche: vanno depositate nei<br />
contenitori presso le tabaccherie<br />
2. Farmaci scaduti: vanno depositati<br />
nei contenitori presso le farmacie.<br />
Una precisazione: è ovvio che<br />
le confezioni di carta dei medicinali<br />
(vuote) vanno buttate nel bidoncino<br />
bianco condominiale del<strong>la</strong><br />
carta, che i contenitori in vetro<br />
dei medicinali (vuoti) vanno buttati<br />
nelle campane verdi del vetro,<br />
che i contenitori di p<strong>la</strong>stica dei medicinali<br />
(vuoti) vanno buttati nelle<br />
campane gialle del<strong>la</strong> p<strong>la</strong>stica.<br />
3. Lastre di vetro o specchi di grandi<br />
dimensioni, damigiane e boccioni<br />
di vetro di grandi dimensioni:<br />
in questo caso si chiama<br />
l’800.161010 (numero verde Asìa), si<br />
fissa un appuntamento col "Servizio<br />
Rifiuti Ingombranti" ed entro<br />
48 ore gli addetti verranno a prelevare<br />
gratis sotto casa.<br />
4. Rottami metallici ingombranti o<br />
in grandi quantità: in questo caso<br />
si chiama l’800.161010 (numero<br />
verde Asìa), si fissa un appuntamento<br />
col "Servizio Rifiuti Ingombranti"<br />
ed entro 48 ore gli addetti<br />
verranno a prelevare gratis sotto<br />
casa.<br />
5. Calco<strong>la</strong>trici, giochi, piccoli elettrodomestici.<br />
I casi sono due: 1)<br />
se questi oggetti sono in grande<br />
quantità, si chiama l’800.161010<br />
(numero verde Asìa), si fissa un appuntamento<br />
col "Servizo Rifiuti Ingombranti"<br />
ed entro 48 ore gli addetti<br />
verranno a prelevare gratis<br />
sotto casa, 2) se gli oggetti sono pochi,<br />
allora, possono essere depositati<br />
dal cittadino nelle campane<br />
con l’apertura rossa che sono presenti<br />
nelle 10 ecopiazzole di Chiaia-<br />
San Ferdinando-Posillipo (vedi elenco<br />
nel<strong>la</strong> pagina).<br />
6. Prodotti fotografici (es. rollini).<br />
Vanno buttati nel sacchetto dell’umido<br />
(cibo, ortaggi etc.).<br />
7. Contenitori (in p<strong>la</strong>stica, metallo<br />
o vetro) di materiali tossici, infiammabili,<br />
insetticidi o parassitari<br />
(es. vernice). I casi sono due:<br />
1) se questi contenitori sono stati<br />
svuotati e ripuliti, vale <strong>la</strong> rego<strong>la</strong><br />
che quelli in p<strong>la</strong>stica o metallo vanno<br />
nelle campane gialle (p<strong>la</strong>stica e<br />
metallo) e che quelli in vetro vanno<br />
nelle campane verdi (vetro), 2) se<br />
questi contenitori sono ancora pieni,<br />
in tutto o in parte, l’Asìa, che<br />
non preleva questo materiale, si limita<br />
a consigliare di arrangiarsi,<br />
cioè di consultare le Pagine Gialle<br />
al<strong>la</strong> voce "smaltitori privati" e di<br />
contattarli telefonicamente: il privato<br />
però potrebbe rifiutarsi. Una<br />
grave <strong>la</strong>cuna.<br />
8. Gli oli minerali delle auto. Anche<br />
in questo caso l’Asìa non preleva<br />
questo materiale e si limita a consigliare<br />
di arrangiarsi, cioè di consultare<br />
le Pagine Gialle al<strong>la</strong> voce<br />
"smaltitori privati" e di contattarli<br />
telefonicamente: il privato potrebbe<br />
rifiutarsi. Altra <strong>la</strong>cuna grave.<br />
9. Materiali edili di risulta di picco<strong>la</strong><br />
manutenzione domestica<br />
(col<strong>la</strong>, calcinacci, mattoni etc).<br />
Anche in questo caso l’Asìa si limita<br />
a consigliare di arrangiarsi, cioè<br />
di consultare le Pagine Gialle al<strong>la</strong><br />
voce "smaltitori privati" e di contattarli<br />
telefonicamente: il privato<br />
però potrebbe rifiutarsi. Ennesima<br />
<strong>la</strong>cuna.<br />
10. Le batterie delle auto. Anche in<br />
questo caso l’Asìa si limita a consigliare<br />
di arrangiarsi, cioè di contattare<br />
qualche elettrauto o qualche<br />
rivenditore di batterie.<br />
11. Polistirolo. I contenitori in polistirolo<br />
per alimenti (es. ge<strong>la</strong>ti), ripuliti,<br />
vanno depositati nelle campane<br />
gialle (p<strong>la</strong>stica e acciao). I contenitori<br />
in polistirolo di qualunque<br />
altro tipo (es. per imbal<strong>la</strong>re elettromestici)<br />
vanno smaltiti attraverso<br />
gli smaltitori privati (da cercare<br />
sulle Pagine Gialle)<br />
Rifiuti ingombranti<br />
Dove : non vanno abbandonati per strada.<br />
I cittadini devono telefonare<br />
all’800.161010 ( Numero Verde Asìa) ed<br />
entro 48 ore gli addetti del "Servizio<br />
Rifiuti Ingombranti" verranno a prelevare<br />
gratis sotto casa.<br />
Quali sono: grandi elettrodomestici<br />
(es. frigoriferi, <strong>la</strong>vatrici), mobili, materassi<br />
e reti, quadri e specchi, manufatti<br />
in ceramica o porcel<strong>la</strong>na di grandi dimensioni<br />
o in grande quantità, tappezzeria<br />
ingombrante, manufatti in<br />
ferro (o altri metalli) e legno di grandi<br />
dimensioni (es. termosifoni, porte, ba<strong>la</strong>ustre),<br />
ma anche piccoli manufatti<br />
(o pezzi) di legno tali da poter riempire<br />
almeno una busta, grosse quantità<br />
di rottami metallici, bacinelle e manufatti<br />
di p<strong>la</strong>stica di grandi dimensioni<br />
o in grande quantità, apparecchi<br />
elettronici (tv, pc, fax, stereo, registratori,<br />
cellu<strong>la</strong>ri), pneumatici e cerchioni,<br />
<strong>la</strong>stre di vetro o specchi di grandi dimensioni,<br />
damigiane o boccioni di vetro<br />
di grandi dimensioni, calco<strong>la</strong>trici/giochi/piccoli<br />
elettrodomestici in<br />
grosse quantità.<br />
Indumenti e stracci<br />
Dove depositare: vanno depositati nelle<br />
apposite campane per indumenti,<br />
stracci e stoffe che sono sistemate nelle<br />
10 ecopiazzole di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />
(vedi elenco nel<strong>la</strong> pagina).<br />
Numero Verde dell’Asìa:<br />
800.161010<br />
Pagina a cura di Alvaro Mirabelli
DIARIO DELLA MUNICIPALITÀ 1 <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 12<br />
Tarsu illegittima tra sgravi e indennizzi<br />
LA DELIBERA. Il governo di quartiere propone<br />
<strong>la</strong> riduzione o <strong>la</strong> sospensione del<strong>la</strong> tassa rifiuti<br />
Oscar Medina<br />
Inapoletani sono disposti a<br />
giurarlo: di questi tempi <strong>la</strong><br />
tassa sullo smaltimento dei<br />
rifiuti urbani (<strong>la</strong> Tarsu) è dura<br />
da digerire. A farle <strong>la</strong> radiografia,<br />
del resto, <strong>la</strong> Tarsu non è<br />
neanche una tassa, ma una tariffa<br />
in cambio di un servizio.<br />
Ma se il servizio non c'è<br />
E se anzi lo sfascio del prelievo/monnezza<br />
produce danni alle<br />
persone e all'ambiente Le<br />
domande se le è poste il governo<br />
del<strong>la</strong> Municipalità1. Le risposte<br />
erano lì, a portata di mano,<br />
nero su bianco, in leggi e<br />
decreti. Bastava ficcare il naso<br />
nei codici. Lo ha fatto <strong>la</strong> maggioranza<br />
di centrodestra con<br />
Francesca De Sanctis, presidente<br />
del<strong>la</strong> Commissione Ambiente,<br />
e il suo vice Fabio Cica<strong>la</strong>.<br />
Ne è nato un documento con<br />
un verdetto, blindato in un robusto<br />
te<strong>la</strong>io giuridico: a Napoli<br />
<strong>la</strong> Tarsu o non va pagata o va<br />
ridotta di molto, e per un mucchio<br />
di buone ragioni. Da qui a<br />
trasformare il testo in un ordine<br />
del giorno da far approvare<br />
al Consiglio di Chiaia il passo è<br />
stato breve. Due le richieste<br />
presentate dal<strong>la</strong> Commissione<br />
Ambiente al par<strong>la</strong>mentino di<br />
quartiere: ridurre <strong>la</strong> Tarsu del<br />
40% e, in ogni caso, niente aumenti<br />
futuri. Ed è andata così:<br />
<strong>la</strong> maggioranza di centrodestra<br />
ha votato per ridurre il tributo<br />
e contro aumenti futuri, <strong>la</strong> minoranza<br />
di centrosinistra si è<br />
opposta. Ma al<strong>la</strong> fine il provvedimento<br />
anti-Tarsu è passato.<br />
Il documento non ha purtroppo<br />
risvolti decisionali ma è un<br />
monito energico dal basso nei<br />
confronti di chi, ai piani alti di<br />
Pa<strong>la</strong>zzo San Giacomo, comanda<br />
davvero.<br />
Resta però incontestabile l'impalcatura<br />
di leggi con cui il governo<br />
di Chiaia ha intrappo<strong>la</strong>to<br />
<strong>la</strong> tassa sui rifiuti, smontandone<br />
<strong>la</strong> fondatezza sul<strong>la</strong> piazza<br />
napoletana. Cica<strong>la</strong> snoccio<strong>la</strong><br />
dati e cifre: «In cambio del servizio<br />
peggiore d'Europa, il tributo<br />
Tarsu di Napoli, mediamente<br />
350 euro ad abitazione,<br />
è il più caro d'Italia: qui si pagano<br />
circa 60 euro in più rispetto<br />
al<strong>la</strong> media nazionale. E<br />
ancora: <strong>la</strong> Tarsu partenopea è<br />
maggiore del 35 % rispetto a<br />
Roma, Mi<strong>la</strong>no, Torino dove però<br />
il servizio funziona bene». E<br />
incalza: «Il decreto legis<strong>la</strong>tivo<br />
n. 507 del '93 dice che se il servizio<br />
è carente, il tributo va ridotto<br />
del 40% o sospeso. Il decreto<br />
prevede anche che, se il<br />
disservizio si protrae, danneggiando<br />
i cittadini e l'ambiente,<br />
l'utente può fare ricorso per<br />
avere lo sgravio o <strong>la</strong> restituzione<br />
dell'importo versato. E non<br />
basta. Dietro l'angolo c'è il decreto<br />
n.61 del 2007 (poi diventato<br />
legge) che inasprisce <strong>la</strong> Tarsu<br />
in Campania al fine di “coprire”<br />
i costi per uscire dal<strong>la</strong><br />
crisi. E così a Napoli <strong>la</strong> Tarsu<br />
lieviterà del 30%». Da brividi.<br />
Quanto basta per una causa collettiva<br />
di risarcimento che un<br />
centinaio di cittadini sta<br />
istruendo nei confronti di Pa<strong>la</strong>zzo<br />
San Giacomo. Chi risarcisce,<br />
però, i cittadini che oltre<br />
al danno subiscono anche le<br />
grosso<strong>la</strong>nità di qualche burocrate<br />
Già, perché accade che<br />
molti contribuenti, presentatisi<br />
agli uffici del Servizio Accertamento<br />
Tarsu (al 4° piano di<br />
corso Lucci 82) per impugnare<br />
«cartelle pazze», vaghino inascoltati<br />
o siano strapazzati con<br />
ma<strong>la</strong>grazia da qualche impiegato.<br />
Casi iso<strong>la</strong>ti Non proprio.<br />
L'altra faccia del<strong>la</strong> medaglia,<br />
però, è il clima emergenziale<br />
in cui operano i dipendenti. Al<strong>la</strong><br />
«Direzione Centrale delle Risorse<br />
Strategiche e Programmazione<br />
Finanziaria», da cui<br />
dipendono gli uffici Tarsu, replicano:<br />
«E' l'onda lunga del<strong>la</strong><br />
crisi-rifiuti, ma l'attenzione a<br />
qualificare il personale nell'accoglienza<br />
al pubblico è una<br />
priorità costante». Ci fidiamo<br />
sul<strong>la</strong> paro<strong>la</strong>.<br />
LA FESTA DI NICOLA NAPOLITANO<br />
Ritratto di un ga<strong>la</strong>ntuomo<br />
Al momento del discorso di congedo, lo scorso primo febbraio,<br />
dopo 34 anni di onorato servizio nel Comune di Napoli, Nico<strong>la</strong><br />
Napolitano non ha trattenuto <strong>la</strong> commozione: lui, impiegato<br />
modello, ga<strong>la</strong>ntuomo di vecchia tempra, per festeggiare il<br />
fatale distacco dall’incarico presso <strong>la</strong> prima Municipalità (in<br />
cui ha <strong>la</strong>vorato ininterrottamente dal 1980) ha voluto attorno<br />
a sé, nel<strong>la</strong> sede del<br />
governo di quartiere in<br />
piazza Santa Maria degli<br />
Angeli, familiari, amici,<br />
colleghi di <strong>la</strong>voro e<br />
politici del par<strong>la</strong>mentino<br />
di Chiaia. E tutti gli<br />
invitati hanno colto al<br />
volo l’occasione per<br />
manifestargli affetto e<br />
stima. Già, perchè <strong>la</strong><br />
vicenda umana e <strong>la</strong>vorativa<br />
di Nico<strong>la</strong> Napolitano<br />
è legata a doppio filo<br />
ai 28 anni di storia dell’istituzione di quartiere, decol<strong>la</strong>ta<br />
appunto nel 1980: anni da lui vissuti, gestendo con serietà ed<br />
efficacia il proprio compito a contatto con i cittadini di Chiaia.<br />
A cominciare dal battesimo del fuoco, avvenuto in coincidenza<br />
col doposisma quando tra le sue mansioni amministrative<br />
ci fu anche quel<strong>la</strong> di istruire e mandare a buon fine, praticamente<br />
da solo, il destino di ben 1.500 pratiche di riattazione<br />
degli edifici terremotati: 1.500 emergenze in cui seppe leggere<br />
altrettante vicende umane. E su quel<strong>la</strong> falsariga professionale<br />
Nico<strong>la</strong> si è sempre mantenuto, scortando anche le vicende<br />
politiche dei tanti presidenti di quartiere, avvicendatisi a<br />
Chiaia. Loro non si sono dimenticati di lui e glielo hanno<br />
dimostrato intervenendo al<strong>la</strong> festa d’addio: come nel caso di<br />
Paolo De Giorgio, Sandra Cioffi, Armando Aubry, Antonio<br />
Maione, Antonio So<strong>la</strong>no, Pasquale Errico, Rosalba Cerqua e<br />
Fabio Chiosi, presidente in carica. Né sono mancati, tra i<br />
tanti, gli amici Mimmo Caratelli, Antonello Ve<strong>la</strong>rdi, Maurizio<br />
Marinel<strong>la</strong>, Nino De Nico<strong>la</strong>, Angelo Sacco, Antonel<strong>la</strong><br />
Esposito, Oreste Liporace. Nico<strong>la</strong>, intanto, con <strong>la</strong> moglie Lina<br />
e il figlio Giuseppe, ha abilmente gestito il clima dei festeggiamenti<br />
con sorrisi, battute e un buffet formidabile. Da Fabio<br />
Chiosi non un addio, ma un arrivederci: «Nico<strong>la</strong>, che è stato<br />
come un padre per me, continuerà a offrire gratuitamente il<br />
suo prezioso contributo al<strong>la</strong> Municipalità».<br />
NUOVE BOTTEGHE<br />
DEI MILLE news<br />
• QUOTA ASSOCIATIVA<br />
Nino De Nico<strong>la</strong>, presidente<br />
delle Nuove Botteghe<br />
dei Mille, e il direttivo<br />
dell’associazione ringraziano<br />
tutti i soci per<br />
l’appoggio dimostrato<br />
nelle iniziative e nelle<br />
battaglie condotte in<br />
nome del quartiere e per<br />
migliorare <strong>la</strong> vivibilità di<br />
Chiaia. C’è ancora tanto<br />
da «battagliare». Non<br />
resta, quindi, che insistere<br />
in questa direzione,<br />
rinnovando lo spirito<br />
associativo che caratterizza<br />
<strong>la</strong> categoria dei commercianti.<br />
E’ partita, intanto, <strong>la</strong><br />
campagna di iscrizione<br />
alle Nuove Botteghe dei<br />
Mille, primo centro commerciale<br />
del<strong>la</strong> città.<br />
Quest’anno <strong>la</strong> quota<br />
associativa è di 50 euro.<br />
Coloro che sono interessati<br />
possono contattare<br />
Gianni Gagliardi, vicepresidente<br />
e segretario del<br />
sodalizio, al numero<br />
339/8841654.<br />
CIAO AFRICA<br />
di BEPPE AIROLDI<br />
DIGRESSIONI SEMISERIE SUI TAXI<br />
rofesso’, nun’ ngasate a<br />
“Pmane» «Non ti preoccupare<br />
Ciro, di calcio non me ne<br />
importa nul<strong>la</strong>. Però 5 a 2<br />
dall'Ata<strong>la</strong>nta sono una bel<strong>la</strong><br />
soddisfazione, visto che sono<br />
l'unico immigrato bergamasco<br />
a Napoli!. Ma già che ci sono<br />
(ingaso) ti devo anche dire che<br />
noi bergamaschi ti abbiamo<br />
inventato il mestiere». «E mo<br />
che vulite dicere, co taxi<br />
l'avete 'nventate vuie». «Esattamente,<br />
ma visto che siamo<br />
arrivati a Cariati ti offro un<br />
caffè da Lello». «Eccoci qua; un<br />
caffè a Ciro e a me il solito».<br />
«La storia è questa: una famiglia<br />
del<strong>la</strong> Val Brembana (i<br />
Taxis) inventa <strong>la</strong> posta, fa<br />
fortuna con <strong>la</strong> Repubblica<br />
veneta e apre stazioni in tutta<br />
Europa. Un parente sposa un<br />
nobile tedesco (Thurn), diventano<br />
principi (i Thurn unt<br />
Taxis) e danno il nome a tutte<br />
le auto pubbliche del mondo.<br />
Digressione n°1: <strong>la</strong> mamma<br />
(Taxis) del poeta Tasso lo fa<br />
nascere a Sorrento (una delle<br />
tante loro stazioni di posta)<br />
che all'epoca era un paradiso.<br />
N°2: <strong>la</strong> Bresao<strong>la</strong> era fatta con i<br />
filetti di mulo (i taxi dell'epoca)<br />
essiccati sul<strong>la</strong> neve al sole.<br />
N°3: i taxi in Africa sono<br />
improbabili, sia come vetture,<br />
sia come conducenti. Perciò,<br />
quando ne trovate uno affidabile,<br />
adottatelo. I taxi napoletani,<br />
ascoltami Ciro, sono una<br />
delle poche categorie serie (il<br />
resto dei trasporti pubblici è<br />
ridicolo, pensa che <strong>la</strong> funico<strong>la</strong>re<br />
centrale è l'unica ad avere<br />
corse dirette). Per non par<strong>la</strong>re<br />
degli autobus e delle metropolitane<br />
(poco tempo fa una<br />
signora a Parigi fece una<br />
vaiassata perché il treno aveva<br />
un minuto di ritardo). Voi,<br />
tranne qualche mariuolo al<strong>la</strong><br />
stazione, a Mergellina e all'aeroporto,<br />
siete onesti e con<br />
prezzi bassissimi rispetto al<strong>la</strong><br />
media italiana. In passato i<br />
tuoi colleghi mi chiedevano<br />
mille lire prima di partire,<br />
perché dovevano fare benzina.<br />
Il futuro lo vedo con carrozzelle<br />
e cammell». Come si dice:<br />
«Caravan senza petrol».
chiaiamagazine<br />
SAPERVIVERE<br />
SOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ<br />
Pl-art, quando <strong>la</strong> p<strong>la</strong>stica diventa arte<br />
LA NOVITÀ. Aperto in via Martucci uno spazio espositivo che ospita <strong>la</strong> collezione<br />
permanente di Maria Pia Incutti e altre opere sperimentali di designer e creativi<br />
SHENKER CULTURE CLUB<br />
Praturlon, il set dei miti<br />
Antonel<strong>la</strong> Carlo<br />
Da sin. a destra: M. Pia Incutti; interno museo; opera coll.«Incutti».<br />
No, miei cari amici,<br />
<strong>la</strong> p<strong>la</strong>stica non è<br />
soltanto quel materiale<br />
vile di cui dovete<br />
disfarvi al più presto, non<br />
è soltanto quel<strong>la</strong> guaina<br />
antipatica ed appiccicosa<br />
che avvolge libri, cibi, vestiti<br />
e lettere invecchiate.<br />
La p<strong>la</strong>stica può diventare<br />
una forma d'arte: deformabile,<br />
malleabile, delicata<br />
e sottoposta all'usura<br />
ed ai cambiamenti del<br />
tempo, essa riesce ad animare<br />
e model<strong>la</strong>re le fantasie<br />
dello scultore e del<br />
designer. Lo sa bene Maria<br />
Pia Incutti, imprenditrice<br />
di successo e collezionista<br />
d'arte: da oggi,<br />
amministra il «Museo P<strong>la</strong>rt»<br />
di via Martucci, nuovo<br />
spazio sperimentale<br />
dedicato alle differenti tipologie<br />
dei materiali sintetici.<br />
Insieme all'architetto<br />
Nunzio Vitale, che<br />
ha seguito sin dagli albori<br />
gli sviluppi del<strong>la</strong> collezione<br />
privata «Incutti», <strong>la</strong><br />
collezionista ha deciso di<br />
aprire il suo patrimonio<br />
al<strong>la</strong> cittadinanza: un<br />
team di esperti, tra cui<br />
Maurizio Avel<strong>la</strong> (Primo<br />
Ricercatore Ictp del CNR)<br />
e <strong>la</strong> professoressa Cecilia<br />
Cecchini (Dip. «Itaca»,<br />
Università La Sapienza di<br />
Roma), ha coordinato i <strong>la</strong>vori<br />
di allestimento e di<br />
ristrutturazione del <strong>la</strong>boratorio<br />
creativo di via<br />
Martucci. Tanti gli obiettivi<br />
di ricerca prefissati<br />
dagli studiosi che hanno<br />
inaugurato il «Pl-art»: in<br />
primis, l'idea di non accostare<br />
<strong>la</strong> p<strong>la</strong>stica ad un<br />
concetto deteriore, caratterizzato<br />
da una dimensione<br />
innaturale ed artificiale.<br />
Nel corso dei decenni,<br />
in rapporto agli<br />
sviluppi di diverse correnti<br />
artistiche, i designer<br />
hanno utilizzato i<br />
materiali sintetici, riuscendo<br />
ad esprimere<br />
tendenze partico<strong>la</strong>ri del<br />
gusto e del<strong>la</strong> moda: questo<br />
patrimonio, che raggruppa<br />
opere di indiscutibile<br />
spessore (come dimenticare<br />
una pipa lucida<br />
e bril<strong>la</strong>nte, che si staglia<br />
luminosa su un piano<br />
immaco<strong>la</strong>to), merita<br />
un approccio metodologico<br />
consapevole. Il «P<strong>la</strong>rt»,<br />
dunque, oltre ad<br />
esporre <strong>la</strong> collezione permanente<br />
«Incutti», ospita<br />
le opere di artisti «amici»,<br />
che hanno seguito un<br />
analogo percorso di indagine:<br />
i <strong>la</strong>vori temporanei<br />
aprono così una finestra<br />
sulle più recenti ed<br />
interessanti sperimentazioni<br />
del design. «Abbiamo<br />
deciso di curare uno<br />
spazio in movimento,<br />
aperto a contributi sempre<br />
ricchi e poliedrici -<br />
commenta Maria Pia Incutti<br />
- tutti devono comprendere,<br />
infatti, che <strong>la</strong><br />
p<strong>la</strong>stifica non è sinonimo<br />
di immobilità, ma, al contrario,<br />
di creatività e coraggio<br />
espressivo».<br />
Un uomo bellissimo, con il volto proteso verso il basso<br />
e le braccia strette in un ipotetico abbraccio: è il<br />
grande Marcello Mastroianni, sul set de «Lo straniero».<br />
Era il 1967 e Pierluigi Praturlon, importante fotografo<br />
romano, fermava momenti indimenticabili del<strong>la</strong><br />
storia del cinema. Mastroianni, Sophia Loren, C<strong>la</strong>udia<br />
Cardinale, Anita Ekberg, Federico Fellini, Vittorio<br />
De Sica e Frank Sinatra sono soltanto alcuni dei<br />
personaggi ritratti nelle mostra «Pierluigi on Cinema»,<br />
in programma allo Shenker Culture Club di via<br />
Chiaia per tutto il mese di febbraio. L'idea, alle radici<br />
dell'esposizione, si concretizza nel<strong>la</strong><br />
volontà esplicita di documentare un<br />
suggestivo periodo creativo: i mostri<br />
sacri, attori e registi, che popo<strong>la</strong>no<br />
con prepotenza <strong>la</strong> nostra cultura<br />
filmica e drammaturgica, vengono<br />
presentati in un aspetto inedito,<br />
atipico, quasi minimale. È <strong>la</strong> quotidianità<br />
immediata, colta con freschezza<br />
da Pratulon, a tracciare i caratteri di<br />
set confusi e sospesi nel tempo, attorniati<br />
da un alone di mistero e malinconia.<br />
In questa prospettiva, nel<strong>la</strong><br />
ricostruzione amorevole di un mondo<br />
troppo lontano da quello presente,<br />
Pratulon trova <strong>la</strong> principale linea<br />
guida dei suoi scatti: ed ecco Anita<br />
Ekberg, mentre fuma una sigaretta tra una ripresa e<br />
l'altra, ecco Oliver Reed, che si aggrappa al<strong>la</strong> proboscide<br />
di un elefante, ecco Britt Eklund, sorridente e<br />
coraggiosa esploratrice subacquea. Nel giro di dodici<br />
anni, tra il 1958 ed il 1970, Praturlon ritrova i segreti<br />
profondi, nascosti nelle scene dei nostri film più belli:<br />
e questi segreti si esprimono, dunque, nel<strong>la</strong> giovinezza<br />
grintosa e stupita di attori affascinanti e famosi.<br />
RESIDENZA UNIVERSITARIA MONTERONE<br />
Presentazione Limes<br />
Il 28 febbraio, ore 17, presso l'Au<strong>la</strong> Magna del<strong>la</strong> Residenza<br />
Universitaria Monterone (via Pontano, 36),<br />
verranno presentati gli ultimi due quaderni di «Limes<br />
- Rivista Italiana di Geopolitica», <strong>la</strong> più autorevole<br />
pubblicazione nazionale del settore: il Quaderno<br />
speciale «Iran guerra o pace» (dicembre 2007) e «Vulcano<br />
Pakistan» (disponibile a partire dal prossimo 15<br />
febbraio). A discutere dei contenuti delle due monografie<br />
saranno il direttore di Limes, il dott. Lucio<br />
Caracciolo e il dott. Pedde, direttore di Globe Research<br />
ed esperto di istituzioni e cultura iraniana,<br />
oltre che col<strong>la</strong>boratore del<strong>la</strong> rivista. L'incontro sarà<br />
moderato dal prof. Mazzei, ordinario di Re<strong>la</strong>zioni<br />
Internazionali presso l'Università Orientale di Napoli.<br />
Iran e Pakistan sono due delle principali incognite<br />
del<strong>la</strong> politica internazionale attuale: si trovano<br />
nell'area più instabile del pianeta, a stretto contatto<br />
con le principali direttrici energetiche, hanno velleità<br />
egemoniche regionali e potenzialità nucleari e<br />
sono governate da istituzioni poco trasparenti o<br />
fragili. La sorveglianza speciale degli Stati Uniti nei<br />
loro confronti, inoltre, sta recentemente mutando in<br />
conseguenza del<strong>la</strong> preoccupante nuova «talebanizzazione»<br />
dell'Afghanistan. La Residenza Universitaria<br />
Monterone si impegna da sempre ad offrire agli<br />
studenti occasioni per arricchire <strong>la</strong> propria formazione<br />
universitaria, attraverso eventi culturali ed incontri<br />
con ospiti di grande rilievo. La presentazione dei<br />
quaderni di Limes si inserisce nel filone di approfondimento<br />
del<strong>la</strong> politica internazionale, inaugurato a<br />
novembre 2007 e realizzato in col<strong>la</strong>borazione con <strong>la</strong><br />
Facoltà di Scienze Politiche dell’Orientale.
SOCIETÀ&COSTUME <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 14<br />
I capo<strong>la</strong>vori salvati del Vasari<br />
lo pillo<br />
s<br />
LO SPILLO<br />
DA REGINAUTO<br />
ROSSO DA GUSTARE<br />
Industria e cultura: un binomio<br />
sperimentato. Anche quando Reginauto,<br />
nota concessionaria<br />
napoletana<br />
di Alfa Romeo,<br />
decide di incontrare<br />
l'enogastronomia.<br />
Parliamo di<br />
«Rosso da gustare»,<br />
evento programmato,<br />
complice l'Associazione<br />
Sommelier,<br />
per il 28 febbraio (ore 20.30)<br />
nello show room di Pozzuoli per un<br />
seminario-degustazione gratuito su<br />
«I colori del vino» (i «rossi campani»)<br />
e su «Approccio al<strong>la</strong> degustazione<br />
organolettica con partico<strong>la</strong>re riferimento<br />
ai vini rossi». Info e prenotazioni:<br />
Reginauto, via Campana 229.<br />
Tel. 081.5262654 oppure 5267840<br />
Dodici artisti contemporanei e un mito: Luchino<br />
Visconti. Insieme in «Bellissima», mostra<br />
progetto che trascende le finalità puramente<br />
estetiche dell'arte per abbracciare il territorio<br />
del<strong>la</strong> sensorialità che oggi si nutre del<strong>la</strong> diffusa<br />
vocazione multimediale. Passato e presente,<br />
come «Visconti e il contemporaneo» (sottotitolo<br />
del<strong>la</strong> mostra), si contemp<strong>la</strong>no nelle sale del<br />
Maschio Angioino. Le immagini di «La terra<br />
trema» e di altri celebri film scorrono senza<br />
soluzione di continuità, ma ogni singolo fotogramma<br />
bloccato nello scatto di una foto di<br />
scena rive<strong>la</strong> l'essenza dell'opera del Visconti,<br />
pioniere nel fondere nel<strong>la</strong> cinematografia ogni<br />
altra forma d'arte. Il contributo dei dodici<br />
artisti (Marco Abbamondi e Attilio Sommel<strong>la</strong><br />
Arte con <strong>la</strong> A maiusco<strong>la</strong>. Arte<br />
che, tempo fa, è saltata fuori<br />
a sorpresa da quegli autentici<br />
giacimenti di tesori<br />
che sono i depositi del<strong>la</strong> Sovrintendenza<br />
ai Beni Artistici.<br />
Si tratta del<strong>la</strong> fantastica<br />
eredità che un gigante del Rinascimento<br />
ha <strong>la</strong>sciato a Napoli:<br />
16 dipinti di Giorgio Vasari<br />
(in alto a destra), in origine<br />
sistemati nel<strong>la</strong> chiesa di<br />
San Giovanni a Carbonara,<br />
poi trasferiti altrove «per precauzione».<br />
16 gioielli a soggetto<br />
sacro, un ciclo sfarzoso<br />
per qualità e quantità realizzato<br />
nel 1546, una striscia<br />
di capo<strong>la</strong>vori che farebbe go<strong>la</strong><br />
alle più grandi pinacoteche<br />
del mondo. Un patrimonio<br />
che è stato ad un passo<br />
dall'andare in malora, assediato<br />
com'era dal<strong>la</strong> muffa e<br />
dalle ingiurie del tempo, ma<br />
soprattutto condannato ad<br />
estinguersi perché non c'erano<br />
quattrini per restaurarlo.<br />
Un'inerzia colpevole<br />
nei confronti dell'«antico»,<br />
L’INIZIATIVA<br />
Sedici dipinti<br />
rinascimentali<br />
restaurati grazie<br />
all’impegno<br />
di «At<strong>la</strong>ntide<br />
Ritrovata»,<br />
associazione<br />
presieduta<br />
da C<strong>la</strong>ra Tucci<br />
codificata purtroppo a normalità<br />
dai gestori del<strong>la</strong> cultura<br />
locale, impegnati a finanziare<br />
a suon di milioni<br />
l'arte contemporanea. Ma, a<br />
questo punto, c'è stato il guizzo<br />
d'orgoglio del<strong>la</strong> società civile,<br />
il colpo di reni di un<br />
combattivo sodalizio di privati<br />
che hanno adottato<br />
l'«operazione Vasari», contribuendo<br />
di tasca propria o<br />
guadagnando al<strong>la</strong> causa altri<br />
appassionati. E così <strong>la</strong> «mission<br />
impossible» è diventata<br />
fattibile. Una rimonta decol<strong>la</strong>ta<br />
nell'aprile 2005, una<br />
scommessa contro il tempo<br />
che si stava mangiando i 16<br />
oli su tavo<strong>la</strong>, una lunga rincorsa<br />
che nel<strong>la</strong> cordata dei<br />
soccorritori ha coinvolto due<br />
storici dell'arte come Roberto<br />
Middione e Ida Maietta e<br />
un principe dei restauratori<br />
come Bruno Tatafiore, ma<br />
soprattutto lei, C<strong>la</strong>ra Tucci,<br />
cittadina di Chiaia, leader<br />
dell'associazione «At<strong>la</strong>ntide<br />
ritrovata» e passionaria dei<br />
LA MOSTRA<br />
«BELLISSIMA», ARTE E MULTIMEDIALITÀ NEL SEGNO DI VISCONTI<br />
delle «Officine Abso», Marisa Albanese, C<strong>la</strong>udio<br />
Bonichi, Alba D'Urbano e Tina Bara,<br />
Sergio Fermariello, Nino Longobardi, Giovanni<br />
Manfredini, Ciro Palombo, Alfredo Pini,<br />
Ernesto Tatafiore) si estrinseca nel<strong>la</strong> reinterpretazione<br />
del genio viscontiano al<strong>la</strong> luce dei<br />
più innovativi supporti tecnici e dei diversi<br />
materiali utilizzati. Trionfa tra le altre l'imponente<br />
instal<strong>la</strong>zione Abso «Kiss-Spam» (nel<strong>la</strong> foto):<br />
il quadro di Hayez «Il bacio» e <strong>la</strong> scena del film<br />
«Senso» model<strong>la</strong>ta sul primo, si uniscono<br />
nell'amplesso dei baci-mosaico del 2000 sul<strong>la</strong><br />
tavo<strong>la</strong> centrale. «Bellissima» è in programma<br />
fino al 3 marzo ed è organizzata da I.P.A. (associazione<br />
culturale Ischia prospettiva arte).<br />
Per informazioni: 081 4971300. (ros. gal.)<br />
salvataggi in extremis di opere<br />
d'arte seco<strong>la</strong>ri. Una faticaccia<br />
rimediare il denaro,<br />
ma ora, dopo 2 anni e mezzo,<br />
e al<strong>la</strong> faccia del<strong>la</strong> Napoli<br />
di retroguardia che non ha<br />
soldi e tempo per i suoi tesori<br />
rinascimentali, <strong>la</strong> Tucci ha<br />
fatto l'impresa: il restauro è<br />
concluso. Neanche il tempo<br />
di festeggiare, però, che ora<br />
in cima ai pensieri del<strong>la</strong> mecenate<br />
c'è l'idea di una grande<br />
mostra internazionale in<br />
onore delle 16 superstar: <strong>la</strong><br />
tavole, tutte napoletane, del<br />
Maestro toscano. Ma in imprese<br />
del genere <strong>la</strong> strada è in<br />
salita e l'incognita è sempre<br />
quel<strong>la</strong>: trovare fondi per l'evento,<br />
tra l'altro un'occasione<br />
per risollevare <strong>la</strong> credibilità<br />
del<strong>la</strong> capitale del Sud. Un primo<br />
risultato, però, è già stato<br />
incassato: ci sono sede e<br />
data del<strong>la</strong> supermostra. Le<br />
opere vasariane saranno<br />
esposte nel<strong>la</strong> «Sa<strong>la</strong> Carlo V»<br />
del Maschio Angioino dal 25<br />
di giugno fino ad ottobre.<br />
SGUARDI<br />
LONTANI<br />
di FRANCESCO IODICE<br />
IL BORGO<br />
DELLE SIRENE<br />
Il borgo marinaro è uno di quei<br />
luoghi in cui si avverte subito il<br />
«pregiudizio» del<strong>la</strong> leggenda, il mito<br />
del<strong>la</strong> rifondazione. Molto prima<br />
del<strong>la</strong> Città Nuova, Neapolis, quasi<br />
certamente intorno al IX secolo<br />
a.C., sull'isolotto di Megaris (che<br />
non era ancora tale perché legato<br />
al<strong>la</strong> terraferma) erano sbarcati i coloni<br />
greci provenienti da Rodi, mercanti<br />
che crearono un primo insediamento<br />
tra il promontorio di<br />
monte Echia e <strong>la</strong> foce del Sebeto.<br />
Più tardi, i coloni provenienti dall'Egeo<br />
fecero sorgere il primo nucleo<br />
urbano, sempre vicino al<strong>la</strong> foce<br />
di quel corso d'acqua celebre nell'antichità<br />
e oggi scomparso sotto<br />
il cemento; essi trovarono altre<br />
genti e un partico<strong>la</strong>re culto, quello<br />
di una sirena che poi darà il nome<br />
al<strong>la</strong> città. Il primo testo che ci<br />
ha tramandato il racconto è quasi<br />
certamente l'Odissea: le Sirene, beffate<br />
da Ulisse, si suicidarono per il<br />
dolore e il corpo di una di esse, Partenope,<br />
fu trasportato dal<strong>la</strong> corrente<br />
sulle rive dell'isolotto di Megaride.<br />
La morte, e quindi <strong>la</strong> tomba<br />
del<strong>la</strong> sirena diverranno oggetto<br />
di culto. Il mistero più grande resta<br />
quello dell'origine di questo culto,<br />
che non ha riscontro nel resto<br />
del mondo greco. Uno studio indica<br />
in Rodi e Creta i centri dove il<br />
motivo del<strong>la</strong> Sirena si propagò nel<br />
mondo ellenico, anche se in Rodi<br />
non vi è traccia di un culto delle Sirene.<br />
Altri sostengono che le Sirene<br />
erano compagne del<strong>la</strong> regina<br />
degli Inferi Persefone che le mandava<br />
sul<strong>la</strong> terra: il loro compito era<br />
quello di ricevere quelli che arrivavano<br />
presso <strong>la</strong> regina degli Inferi,<br />
d'incantarli con i dolci suoni<br />
del<strong>la</strong> loro musica e del loro canto<br />
e di introdurli presso di lei; e questo<br />
partico<strong>la</strong>re servigio era riservato,<br />
non solo ai naviganti, ma «a<br />
tutti coloro che dovevano entrare<br />
nel regno dei defunti». Altri ancora<br />
hanno considerato <strong>la</strong> possibilità<br />
che le Sirene non fossero altro che<br />
donne con poteri profetici e che<br />
comunicavano attraverso il canto.<br />
Comunque sia, avvolta in un mistero<br />
destinato a restare tale, <strong>la</strong> Vergine<br />
Partenope distende un velo<br />
azzurro sul<strong>la</strong> sua città e, come ha<br />
scritto Matilde Serao: «Non è morta.<br />
El<strong>la</strong> vive, splendida, giovane e<br />
bel<strong>la</strong>…. È lei che rende <strong>la</strong> città folle<br />
di colori, che fa bril<strong>la</strong>re le stelle<br />
nelle notti serene, che fa folleggiare<br />
<strong>la</strong> città, che fa <strong>la</strong>nguire e impallidire<br />
di amore. Parthenope, <strong>la</strong><br />
vergine, <strong>la</strong> donna, non ha tomba,<br />
è immortale».
SOCIETÀ&COSTUME <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 15<br />
Napoli dice sì al<strong>la</strong> «prima» di Barbara<br />
L’EVENTO. La Bouchet ha inaugurato <strong>la</strong> sua personale «I colori del mito» al<strong>la</strong> Galleria<br />
Navarra. Consensi di critica e di pubblico. Tra i visitatori anche Montesano e Squitieri<br />
RIFLETTORI<br />
Per un’attrice come Barbara<br />
Bouchet, che ha collezionato<br />
decine di film, calcato le passerelle<br />
di mezzo mondo, da top<br />
model affascinante, non poteva esservi<br />
debutto migliore, una prima<br />
più riuscita, anche nel “campo pittorico”,<br />
di quel<strong>la</strong> registrata sabato<br />
2 febbraio, con <strong>la</strong> inaugurazione<br />
del<strong>la</strong> sua personale d'arte dal titolo<br />
«I colori del Mito», nell'antica<br />
«Galleria Navarra» di piazza dei<br />
Martiri di Bruno d'Alessio. Il pubblico<br />
napoletano, cui nessuna<br />
sventura può togliere il gusto del<br />
bello, ha mostrato di gradire e ammirare<br />
l'arte di Barbara, ricambiando<br />
l'affetto dell'attrice che ha<br />
fortemente voluto questo esordio<br />
a Napoli, città amata perché è <strong>la</strong><br />
città di suo marito Gigi Borghese,<br />
ma anche perché il suo popolo è<br />
molto vicino, ha un carattere generoso,<br />
istintivo come <strong>la</strong> sua gente<br />
boema. La sua mostra, pur presentando<br />
14 opere di arte astratta<br />
- un genere non sempre di immediata<br />
presa- è stata capace di suscitare<br />
partico<strong>la</strong>ri emozioni con<br />
un avvampante trionfo di colori<br />
che sorprende e conquista. Spesso<br />
in molte mostre capita di imbattersi<br />
in opere, i cui titoli sono più<br />
fuorvianti degli stessi contenuti<br />
delle opere, l'itinerario del<strong>la</strong> Bouchet,<br />
grazie all'agile «brossura» curata<br />
da Aldo de Francesco, così attenta<br />
e limpida nel raccontare<br />
ogni pulsione ispirativa dell'artista,<br />
risulta davvero una preziosa<br />
guida «sul<strong>la</strong> scia di un so<strong>la</strong>re incanto»<br />
come avverte il sottotitolo.<br />
Visti al vernissage Enrico Montesano,<br />
Peppino di Capri, Nico<strong>la</strong><br />
Squitieri, Vittorio Paliotti, Adriana<br />
Apolito, Sergio Fermariello,<br />
Nino e Lisa De Nico<strong>la</strong>, Lilly Albano,<br />
Pompilio Boscia, Per<strong>la</strong> e Monica<br />
de Giorgio. Naturalmente<br />
molto soddisfatto Bruno D'Alessio,<br />
proprietario del<strong>la</strong> Galleria Navarra,<br />
per i primi bi<strong>la</strong>nci del<strong>la</strong> mostra,<br />
circondato dai suoi “corazzieri”<br />
Luca, Andrea, C<strong>la</strong>udio e dal<strong>la</strong><br />
moglie Vanna. La rassegna del<strong>la</strong><br />
Bouchet sarà aperta tutto il mese<br />
di febbraio. Probabile poi un trasferimento<br />
nel<strong>la</strong> Capitale.<br />
Foto 1: Bruno D’Alessio, Barbara Bouchet,<br />
Enrico Montesano e Gigi Borghese; foto<br />
2: <strong>la</strong> Bouchet con Vittorio Paliotti,<br />
Adriana Apolito e Aldo de Francesco;<br />
foto 3: panoramica sulle opere; foto 4:<br />
D’Alessio, Bouchet e De Francesco; foto<br />
5: <strong>la</strong> Bouchet in posa con un suo quadro.<br />
I GIOIELLI DEMARIA PER AMNESTY<br />
È stata presentata durante una serata al Momah di Via<br />
Fornari <strong>la</strong> nuova collezione di gioielli Demaria: “Human<br />
Rights”, in cooperazione con Amnesty International.<br />
Nel 2008 si festeggia il 60° anniversario del<strong>la</strong> Dichiarazione<br />
Universale dei Diritti dell'Uomo. Il marchio di gioielleria<br />
Demaria ha voluto celebrare questo evento <strong>la</strong>nciando una<br />
collezione speciale in cui ogni modello ha inciso differenti<br />
articoli del<strong>la</strong> Dichiarazione. In questo modo i gioielli creati<br />
dai fratelli Danilo ed Emiliano De Maria, seguendo le orme<br />
del<strong>la</strong> famiglia, orafi già dal XVII secolo, diffondono un<br />
messaggio di uguaglianza sostenendo attivamente Amnesty<br />
International e le sue cause.<br />
Human Rights' non è <strong>la</strong> prima serie di preziosi Demaria<br />
impegnata nel sociale: già i gioielli del<strong>la</strong> collezione 'Blind'<br />
partecipano alle campagne di sensibilizzazione per <strong>la</strong> donazione<br />
delle cornee e supportano <strong>la</strong> ricerca sulle cellule<br />
staminali per <strong>la</strong> cura del<strong>la</strong> cecità. Le scritte diventano, così, il<br />
segno distintivo dello stile dell'azienda e il design si concentra<br />
sui messaggi senza tra<strong>la</strong>sciare <strong>la</strong> bellezza del gioiello.<br />
AL MARSHAL FANTASIA CROMATICA<br />
Una nuova factory dell'intrattenimento,<br />
un nuovo crocevia del<br />
tempo libero: l'ultimo nato a<br />
Chiaia è il «Marshal Clubbing»<br />
in via Morelli 8. Una presenza<br />
che si propone tra l'altro di<br />
esplorare <strong>la</strong> cultura contemporanea,<br />
indigena o internazionale,<br />
proponendo rassegne di<br />
autori emergenti o affermati.<br />
L'evento del momento è <strong>la</strong><br />
mostra «Art Manju, Fantasia<br />
Cromatica», percorso di opere<br />
firmato da Manue<strong>la</strong> Vacca, al<strong>la</strong><br />
sua prima Personale. Evidente nei 27 <strong>la</strong>vori esposti una<br />
matrice espressionistica che si traduce in proiezioni emotive,<br />
in colori bril<strong>la</strong>nti, in linguaggi rie<strong>la</strong>borati in segni: e non<br />
a caso visto che Manue<strong>la</strong> Vacca, oltre ad indossare i panni di<br />
creativa, è anche psicologa. Proprio dal suo arsenale di<br />
psicoterapeuta, infatti, l'artista mutua l'analisi del<strong>la</strong> tecnica<br />
del disegno, utilizzata nell'approccio coi pazienti, per riversar<strong>la</strong><br />
nel proprio linguaggio espressivo: un veicolo, insomma,<br />
per incorniciare i propri paesaggi interiori e le inquietudini<br />
del<strong>la</strong> propria anima. Fino al 6 marzo.
SOCIETÀ&COSTUME <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 16<br />
VERSO LE ELEZIONI. Governo Prodi a casa, elezioni alle<br />
porte, festa delle donne: nel<strong>la</strong> Tabaccheria Postiglione di<br />
Largo Ferrantina a Chiaia non mancano certo gli argomenti<br />
per far numeri e «ingegnare» terni. Alberto Postiglione,<br />
con <strong>la</strong> sua consueta spigliatezza e il suo intuito incredibile<br />
anche questo mese ha il suo bastimento di combinazioni.<br />
«Prima di tutto consiglio di puntare sul terno del<strong>la</strong> festa<br />
terni favole<br />
&<br />
delle donne, quindi bisogna giocare 8 - 57 - 81 su Napoli e<br />
tutte almeno per tutto il mese di marzo. La politica - prosegue<br />
Postiglione - tiene banco e può sbancare: i numeri che<br />
vanno seguiti, almento fino al giorno delle elezioni, sono<br />
47 - 90 - 79 - 40 - 25, ovvero il governo, il popolo, i mariuoli,<br />
<strong>la</strong> politica, il voto. La cinquina va giocata su Napoli, Roma e<br />
Mi<strong>la</strong>no, oppure da questi cinque numeri, ognuno può<br />
scegliere il suo terno». Impegnato a smistare gratta e vinci,<br />
dal suo posto di comando, Postiglione ci <strong>la</strong>ncia l’ultima<br />
speranza: «Un terno che mi piace molto è 1 (l’Italia) - 90 (il<br />
popolo) - 47 (il morto). Numeri da giocare su tutte le ruote».<br />
Il Par<strong>la</strong>mento<br />
è vittima dei partiti,<br />
non degli arrivati.<br />
Mia moglie cambia<br />
sempre le federe: è una<br />
federalista convinta.<br />
Renato Rocco<br />
SFIZI&NOTE<br />
di MASSIMO LO IACONO<br />
CARNET «F. M. NAPOLITANO»<br />
Il cartellone 2008 del<strong>la</strong> Fondazione «F. M. Napolitano» diretta<br />
da Maria Sbeglia e presieduta da Sergio Sciarelli propone<br />
quest'anno ben tre dei suoi concerti all’Excelsior, che ha<br />
appena ospitato <strong>la</strong> serata inaugurale del<strong>la</strong> stagione, affidata<br />
all'orchestra sinfonica «Del<strong>la</strong> Magna Grecia» con il debutto<br />
napoletano del promettente direttore Jonathan Schiffmann,<br />
solista <strong>la</strong> giovanissima Masha Diatchenko, al violino. Dopo<br />
questo successo, l’Excelsior si prepara ad accogliere il recital<br />
di Cristiano Burato, dedicato per intero al<strong>la</strong> musica di Chopin,<br />
previsto per il 13 febbraio, ed in 0ttobre un concerto<br />
d'opera buffa. Altro spazio singo<strong>la</strong>re per l'ordinaria vita<br />
musicale cittadina sarà <strong>la</strong> sa<strong>la</strong> delle cerimonie del «Circolo<br />
ufficiali del<strong>la</strong> marina militare», che ospiterà due concerti da<br />
camera, uno con c<strong>la</strong>rinetto e pianoforte (Maurizio d'Alessandro<br />
e Paolo Subrizi) in marzo, l’altro con violino e pianoforte<br />
(Manuel Meo ed Ida Varricchio) in maggio. Il teatro Sannazaro<br />
ospiterà eventi di più spiccato carattere teatrale in marzo,<br />
aprile ed ottobre, con un concerto di musiche da film, uno<br />
dell'orchestra tzigana di Budapest, e l'esecuzione cameristica<br />
di «Le boeuf sur le toit» di Milhaud, preceduta da un brano di<br />
Barber, affidata proprio a Maria Sbeglia, Umberto Zamuner,<br />
con <strong>la</strong> voce recitante di Annie Pempinello ed i ballerini<br />
Roberta Zamuner e Giulio Pescane. A Natale, poi, tutti al<strong>la</strong><br />
Chiesa Anglicana per un concerto dell'orchestra giovanile<br />
«Collegium phi<strong>la</strong>rmonicum». Il 23 aprile è previsto l'unico<br />
appuntamento lontano da Chiaia: sarà in Conservatorio ed<br />
ascolteremo l'«Ensemble Mousikè». E' dunque una stagione<br />
spiritosa e fantasiosa in grado di divertire con gusto, far<br />
pensare con piacere, ed anche ri<strong>la</strong>ssare, il che è opportuno<br />
nei concerti di metà settimana. Significativa <strong>la</strong> presenza di<br />
giovani artisti da scoprire, nonché quel<strong>la</strong> di artisti un po'<br />
estranei ad altri circuiti cittadini. In estate l’attesa rassegna di<br />
concerti ad Anacapri con il Festival di fine luglio ed il suo<br />
prolungamento pianistico alle prime brezze di autunno.<br />
SALUTE&BENESSERE<br />
Yoga e carbone vegetale contro <strong>la</strong> colite<br />
Annalicia Mozzillo*<br />
Fitte improvvise e dolori ricorrenti<br />
al<strong>la</strong> pancia, gonfiori<br />
dopo aver mangiato, stitichezza<br />
alternata a diarrea, difficoltà<br />
digestive: li avete riconosciuti<br />
Sono i c<strong>la</strong>ssici sintomi<br />
del<strong>la</strong> colite, o meglio, del<strong>la</strong><br />
sindrome del colon irritabile<br />
(questo il termine scientifico<br />
corretto), un disturbo tanto<br />
fastidioso quanto diffuso: si<br />
calco<strong>la</strong>, infatti, che a soffrirne<br />
sia il 15-20% del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione<br />
occidentale e che colpisce<br />
prevalentemente le donne.<br />
Ad oggi non sono ancora del<br />
tutto chiare le cause anche se<br />
dai risultati di molte ricerche<br />
scientifiche sembra ormai<br />
certa una corre<strong>la</strong>zione diretta<br />
tra <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia e il ripetersi<br />
nel tempo di condizioni di<br />
stress psicologico, di ansia e di<br />
agitazione.<br />
L'arma più efficace per <strong>la</strong><br />
guarigione è il miglioramento<br />
delle condizioni psicologiche<br />
(importante un buon dialogo<br />
con il medico), con una riduzione<br />
dello stress e <strong>la</strong> conduzione<br />
di una vita più tranquil<strong>la</strong><br />
e ri<strong>la</strong>ssata. Per quanto<br />
riguarda <strong>la</strong> dieta, in genere <strong>la</strong><br />
colite è aggravata o innescata<br />
da partico<strong>la</strong>ri alimenti che<br />
possono essere molto diversi<br />
da paziente a paziente: le<br />
indicazioni generali spesso<br />
non funzionano ed è il paziente<br />
stesso, con l'aiuto del<strong>la</strong><br />
dietista, che deve capire quali<br />
alimenti evitare e quali preferire.<br />
Gli alimenti a rischio<br />
potrebbero essere: il <strong>la</strong>tte, i<br />
formaggi stagionati, gli insaccati,<br />
i cibi molto grassi ed<br />
e<strong>la</strong>borati, <strong>la</strong> frutta secca,<br />
alcuni tipi di frutta (kiwi,<br />
frutti di bosco, fichi, prugne,<br />
banane, uva e agrumi) e verdura<br />
(radicchio, indivia, sedano,<br />
funghi, peperoni, me<strong>la</strong>nzane,<br />
prezzemolo, porri,<br />
carciofi, asparagi e cipol<strong>la</strong>), i<br />
legumi, le bibite gassate e le<br />
bevande a base di caffeina.<br />
Contro il gonfiore addominale<br />
è utile il carbone vegetale,<br />
detto anche carbone attivo: è<br />
una polvere ottenuta dal<strong>la</strong><br />
combustione di pezzetti di<br />
legno dolce, come il tiglio e il<br />
salice, che ha <strong>la</strong> prerogativa di<br />
legare chimicamente numerose<br />
sostanze e gas.<br />
Va preso dopo i pasti, sotto<br />
forma di capsule o compresse,<br />
nelle dosi prescritte dallo<br />
specialista. Non va assunto,<br />
però, durante cure antibiotiche.<br />
Inoltre, imparare a ri<strong>la</strong>ssarsi<br />
e a mangiare lentamente<br />
sono le regole fondamentali<br />
per combattere questa sindrome:<br />
ottimi il training autogeno,<br />
che attraverso appositi<br />
esercizi permette di control<strong>la</strong>re<br />
il sistema nervoso autonomo<br />
e quindi gli eventi organici<br />
che da questo dipendono,<br />
ma anche lo yoga, <strong>la</strong> meditazione<br />
e il pi<strong>la</strong>tes. Ovviamente<br />
anche l'attività sportiva ha<br />
molteplici effetti: riduce il<br />
livello dello stress ed è partico<strong>la</strong>rmente<br />
utile nelle forme in<br />
cui prevale <strong>la</strong> stipsi.<br />
*Dietista. Per domande e consigli:<br />
annaliciamozzillo@hotmail.it<br />
LIBRIDINE<br />
D’Ascoli sve<strong>la</strong> i segreti del<strong>la</strong> grammatica napoletana<br />
Aurora Cacopardo<br />
La «Grammatica napoletana» di Francesco<br />
D’Ascoli (Adriano Gallina Editore, pagine<br />
85, 12 euro) è frutto dell’opera intelligente,<br />
colta e metodica di un autore ben noto<br />
negli ambienti napoletani (e non solo) per il<br />
suo impegno nel<strong>la</strong> difesa del vernacolo<br />
partenopeo. In questo volume - in bel<strong>la</strong> veste<br />
grazie all’estro grafico di Maria Gallina -<br />
l’autore svolge un discorso coerente con il<br />
proprio atteggiamento di amore e di attenta<br />
curiosità verso il napoletano che è - non ci<br />
stanchiamo di ripetere - una lingua che<br />
nel<strong>la</strong> Napoli di oggi sembra aver perduto il<br />
fascino che nel passato ha caratterizzato<br />
una dignità culturale e civile, basti pensare<br />
al Galiani e, più vicino a noi, ad Antonio<br />
Altamura, a Carlo Iandolo, a Luigi Imperatore,<br />
a Renato De Falco, autori di studi che<br />
meritano il rispetto e l’attenzione di tutti.<br />
Una grammatica, dunque, ideata per soddisfare<br />
l’esigenza di una lingua e di approfondimenti<br />
del lessico, per cui troviamo <strong>la</strong><br />
scelta di vocaboli comuni, termini di scienza,<br />
neologismi, vocaboli gergali e arcaici. In<br />
più piace rilevare nel volume <strong>la</strong> puntuale<br />
registrazione delle coniugazioni di verbi<br />
rego<strong>la</strong>ri e dell’uso tutto partico<strong>la</strong>re degli<br />
ausiliari essere e avere. Preziosa, poi, l’indicazione<br />
del<strong>la</strong> pronuncia mediante accenti<br />
tonici chiari ed accenti grafici in neretto.<br />
Belle le tavole illustrate e di grande interesse<br />
lo studio degli elementi di metrica, delle<br />
ottave e del<strong>la</strong> prosa moralistica.<br />
L’autore offre al pubblico uno strumento di<br />
<strong>la</strong>voro utile e comodo sia per chi desidera<br />
«ripassare» il proprio napoletano sia per chi,<br />
invece, aspira a capirne meglio segreti e<br />
grandezze.<br />
Va ricordato, infine, che Francesco D’Ascoli<br />
esperto in napoletanistica, ha pubblicato<br />
dal 1945 ad oggi oltre 30 volumi ed è autore<br />
di autentici «long seller» del<strong>la</strong> cultura del<strong>la</strong><br />
lingua napoletana tra i quali citiamo tre<br />
perle che non dovrebbero mancare in<br />
nessuna biblioteca made in Naples: «La Filosofia<br />
Popo<strong>la</strong>re Napoletana» (significato e<br />
origine di locuzioni tipiche del dialetto), «La<br />
Letteratura dialettale Napoletana» (2 volumi,<br />
storia e antologia di testi) e l’intramontabile<br />
«Dizionario dei sinonimi e contrari».
SOCIETÀ&COSTUME <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 17<br />
Napoli e Spagna, storie di affinità elettive<br />
IL DIBATTITO. All’Istituto Cervantes grande successo per <strong>la</strong> giornata di studi<br />
dedicata alle influenze che <strong>la</strong> lingua spagno<strong>la</strong> ha avuto sul dialetto napoletano<br />
Rossel<strong>la</strong> Galletti<br />
L’<br />
L’ASSOCIAZIONE<br />
I GIOVANI AMICI<br />
DEL MARE<br />
Mare da amare: è questo il<br />
motto dell'Associazione «Sostenitori<br />
giovani amici del mare»<br />
(Asgam) che, dal<strong>la</strong> sede di via<br />
Cappel<strong>la</strong> Vecchia, sta diffondendo<br />
una campagna a tappeto<br />
di cultura e tute<strong>la</strong> ambientale.<br />
Il direttore Fabio Grasso,<br />
infatti, ha appena organizzato<br />
un convegno al<strong>la</strong> Fondazione<br />
Banco di Napoli per ribadire <strong>la</strong><br />
necessità di una nuova politica<br />
di rispetto del mare. All’incontro<br />
sono intevenuti: Antonio<br />
La Sca<strong>la</strong>, docente universitario,<br />
Pino Ar<strong>la</strong>cchi, già vicesegretario<br />
dell'O.N.U. e vicepresidente<br />
del<strong>la</strong> Commissione Nazionale<br />
Antimafia, Francesco Bianco,<br />
direttore regionale del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />
di Protezione Civile del<strong>la</strong><br />
Campania, Stefano Trapani,<br />
presidente del Tribunale<br />
minorile di Napoli e don Luigi<br />
Mero<strong>la</strong>, l’ex parroco di Forcel<strong>la</strong>.<br />
Il tema del convegno,<br />
«Legalità, ambiente ed il mare<br />
come terapia» ha permesso<br />
un'analisi a 360 gradi, con<br />
interazioni fra aspetti diversi: il<br />
profilo normativo, dunque, si è<br />
intrecciato all'approccio<br />
scientifico, senza tra<strong>la</strong>sciare le<br />
nuances artistiche e letterarie,<br />
affrontate nell'intervento dello<br />
scrittore Luca Galliano. (a.c.)<br />
Un momento dell’incontro al Cervantes. Da sinistra: Carlo Iandolo,<br />
Umberto Franzese, Salvatore Ronghi e Luigi Rispoli.<br />
LIL LIBRO<br />
IL NAPOLETANISTA E IL MITO SPAGNOLO<br />
Antonel<strong>la</strong> Carlo<br />
Sessantenni delusi che vogliono<br />
riprovare l'ebbrezza<br />
effervescente di un giro in<br />
moto, magari accompagnati<br />
da una ragazzina suadente<br />
ed appena diplomata. Donne<br />
single, mature e testarde,<br />
capaci di desiderare fisicità<br />
ed amore senza temere l'incubo<br />
del<strong>la</strong> terza età. Trentenni<br />
annoiati e grassocci,<br />
rinchiusi nelle loro case, dinanzi<br />
al monitor del computer:<br />
per loro il Cibersex è<br />
ancora più eccitante del contatto<br />
reale con un partner.<br />
Un mondo incerto, insicuro,<br />
arrogante, spesso anaffettivo<br />
ed egoista, popo<strong>la</strong> le pagine<br />
de «I mutanti del sesso. Dal<strong>la</strong><br />
<strong>la</strong>ttazione maschile al<strong>la</strong><br />
nuova specie umana» (Edizioni<br />
Libreria Croce, 2007),<br />
ultimo saggio del<strong>la</strong> psicoterapeuta<br />
Gloria Persico: tra<br />
indagini sociologiche e riflessioni<br />
filosofiche, l'autrice<br />
traccia il vero e proprio bi<strong>la</strong>ncio<br />
di un'epoca in veloce<br />
e continua evoluzione. Se, in<br />
un passato neanche troppo<br />
lontano, le donne vivevano<br />
schiacciate dai silenzi e dal<br />
senso di sudditanza familiare<br />
e <strong>la</strong>vorativa, oggi, alle soglie<br />
del terzo millennio, il<br />
Tra i libri che meglio hanno<br />
esplorato le «vicinanze» tra<br />
spagnolo e napoletano c’è,<br />
indubbiamente, il <strong>la</strong>voro di<br />
Francesco D’Ascoli «Lingua Spagno<strong>la</strong><br />
e Dialetto Napoletano» (A.<br />
Gallina Editore, Napoli 2003) con<br />
un discorso introduttivo di Antonio<br />
Altamura. La preziosità del volume<br />
di 173 pagine sta nel fatto che<br />
l’autore, nell’indagare su come gli<br />
spagnolismi hanno infarcito <strong>la</strong><br />
lingua napoletana, ripercorre,<br />
intensamente, anche <strong>la</strong> storia<br />
«spagno<strong>la</strong>» di Napoli , rega<strong>la</strong>ndoci<br />
un’infinità di curiosità e aneddoti.<br />
quadro è davvero cambiato:<br />
le differenze fra maschile e<br />
femminile si assottigliano,<br />
sottintendendo inversioni di<br />
ruoli più o meno palesi. L'oncologo<br />
ed ex Ministro del<strong>la</strong><br />
Sanità Umberto Veronesi, di<br />
recente, ha dichiarato, senza<br />
mezzi termini, che «l'umanità<br />
sarà, in un prossimo futuro,<br />
bisessuale». Con acume<br />
e sagacia Gloria Persico approfondisce<br />
questa tesi, arrivando<br />
alle estreme conseguenze:<br />
<strong>la</strong> prosa, pacata e fitta<br />
di riferimenti scientifici,<br />
traccia i caratteri di una mutazione<br />
sessuale che toccherà<br />
l'individuo nel<strong>la</strong> sua intimità<br />
e nel<strong>la</strong> sua corporeità.<br />
Sarà soprattutto <strong>la</strong> natura<br />
anema ‘e Ddio, ‘a sca<strong>la</strong> a<br />
corocò, ‘a chiave e ll'acqua.<br />
Non è il festival del<br />
dialetto napoletano, sono solo<br />
alcune delle tante espressioni<br />
idiomatiche che affondano <strong>la</strong><br />
loro radice nel<strong>la</strong> lingua spagno<strong>la</strong>.<br />
Ed è <strong>la</strong> storia del rapporto<br />
elettivo tra il popolo napoletano<br />
e quello spagnolo ad<br />
imporsi all'attenzione degli intellettuali<br />
riunitisi al<strong>la</strong> tavo<strong>la</strong><br />
rotonda dell'istituto Cervantes<br />
il 16 gennaio scorso. Titolo dell’incontro:<br />
«Hispanismos en<br />
dialecto napolitano. Motivos de<br />
una eleccion». A dare il benvenuto<br />
è stato il saggista e promotore<br />
del convegno Umberto<br />
Franzese. Dal linguista Carlo<br />
Iandolo al napoletanista Renato<br />
De Falco, dal professore<br />
Francesco D'Episcopo allo storico<br />
Sergio Zazzera, dall' architetto<br />
Franco Lista all'antropologa<br />
Annalisa Di Nuzzo una<br />
voce comune si è fatta strada:<br />
<strong>la</strong> fantasia del<strong>la</strong> terra di Spagna<br />
è visceralmente legata non<br />
solo al<strong>la</strong> lingua, ma anche allo<br />
spirito del napoletano. Dello<br />
stesso avviso anche Salvatore<br />
Ronghi, vicepresidente del<br />
Consiglio Regionale del<strong>la</strong> Campania,<br />
e Luigi Rispoli, promotore<br />
di una legge per <strong>la</strong> tute<strong>la</strong><br />
del<strong>la</strong> lingua napoletana. «Dagli<br />
Aragonesi ai Borboni - ricorda<br />
Renato De Falco - 260 anni<br />
di dominazione spagno<strong>la</strong>,<br />
hanno rafforzato una preesistente<br />
“identità di vedute” che<br />
accomuna tra loro le terre del<br />
Mediterraneo. Il risultato Una<br />
straordinaria commistione<br />
umorale e del sentire degli iberici<br />
e dei partenopei che emerge<br />
nelle testimonianze architettoniche<br />
<strong>la</strong>sciateci in eredità<br />
dall'arte cata<strong>la</strong>na, come dai frequenti<br />
ispanismi riscontrati<br />
nel nostro dialetto». Preziosi gli<br />
interventi di Iandolo e Zazzera:<br />
il primo ha tenuto fede al<strong>la</strong> sua<br />
professione di linguista spiegando<br />
l'origine del<strong>la</strong> locuzione<br />
idiomatica «‘sta ma<strong>la</strong>to» (dal<br />
verbo spagnolo estar - essere -<br />
ed indica una condizione momentanea<br />
che si distingue dall'italiano<br />
è ma<strong>la</strong>to, condizione<br />
permanente); il secondo, non è<br />
stato da meno nello sve<strong>la</strong>re che<br />
il nostro devengiare viene dallo<br />
spagnolo vengàr, presiente da presente<br />
e nun ça mai da nun ca mas.<br />
Francesco D’Episcopo, invece,<br />
ha dichiarato, non senza un velo<br />
di felice rassegnazione, che<br />
«il sangue misto dà genialità, è<br />
un sangue indipendente. Napoli<br />
è una città estrema e ingovernabile.<br />
Il napoletano deve<br />
sentire, non può pensare: noi<br />
siamo alunni del sogno anche<br />
quando siamo di fronte al<strong>la</strong> dura<br />
realtà. Questo è l'estremismo<br />
di chi non accetta <strong>la</strong> realtà».<br />
IL NUOVO SAGGIO DI GLORIA PERSICO<br />
Un uomo gravido tra i mutanti del sesso<br />
maschile a conoscere le trasformazioni<br />
più significative<br />
e <strong>la</strong>mpanti: e non sarà fantascientifico<br />
il profilo di un<br />
uomo gravido, pronto ad al<strong>la</strong>ttare<br />
ed a nutrire i propri<br />
bambini. «È provato che l'uomo<br />
può al<strong>la</strong>ttare e quindi,<br />
preparandosi in modo opportuno,<br />
può vivere questa<br />
forma di maternità. I seni<br />
maschili hanno dei dotti <strong>la</strong>ttiferi<br />
come quelli del<strong>la</strong> donna:<br />
nel mio libro ho citato<br />
dei casi in cui il <strong>la</strong>tte è secreto<br />
spontaneamente. E, addirittura<br />
per quanto riguarda<br />
<strong>la</strong> gestazione, come esiste<br />
per le femmine una gravidanza<br />
extrauterina, così potrebbe<br />
capitare agli uomini:<br />
basta volerlo e <strong>la</strong>vorare su<br />
questa esigenza», sostiene <strong>la</strong><br />
dottoressa Persico. L'alba di<br />
una nuova rivoluzione sessuale<br />
è, dunque, alle porte:<br />
all'ordine del giorno, ecco i<br />
desideri e le fantasie di uomini<br />
e donne caleidoscopici,<br />
pronti a sfidare limiti tradizionali<br />
e convinzioni obsolete.<br />
Eppure, tra ermafroditi e<br />
scambisti, professionisti incalliti<br />
e casalinghe trasgressive,<br />
corre uno spettro grigio<br />
e fumoso: è <strong>la</strong> solitudine, segno<br />
tangibile dell'incomunicabilità<br />
dei nostri tempi.<br />
IL MORSO<br />
DELLA<br />
TARANTA<br />
di PAOLO D’ANGELO<br />
MTV PIEDIGROTTA<br />
Mentre <strong>la</strong> monnezza continua a<br />
giacere per le strade del<strong>la</strong> Campania<br />
dove, saldamente, il governo Bassolino<br />
continua a regnare, noi napoletani<br />
abbiamo tanta pazienza e sappiamo<br />
aspettare e aspettando parliamo di altro,<br />
così il tempo passa più in fretta. Mi<br />
ricollego, quindi, all’articolo pubblicato<br />
il mese scorso per continuare a par<strong>la</strong>rvi<br />
del<strong>la</strong> canzone «Te voglio bene assale» di<br />
Raffaele Sacco. La canzone è contemporanea<br />
al<strong>la</strong> prima linea ferroviaria italiana<br />
<strong>la</strong> famosissima Napoli-Portici inaugurata<br />
nel 1839. «Che siente addò te vuote - Che<br />
siente addò tu vaie - Te voglio bene assaje<br />
e tu nun pienze a me!», una parte del<br />
testo che rappresenta il passaggio dal<strong>la</strong><br />
canzone popo<strong>la</strong>re a quel<strong>la</strong> d'autore ma<br />
anche <strong>la</strong> consacrazione del<strong>la</strong> prima festa<br />
di Piedigrotta, nata come piattaforma di<br />
<strong>la</strong>ncio per i nuovi prodotti canori. Vorrei<br />
par<strong>la</strong>rvi di alcune testimonianze sul<strong>la</strong><br />
festa di Piedigrotta che riguardano il<br />
Santuario del<strong>la</strong> Madonna, posto nel<strong>la</strong><br />
famosa grotta. Il Santuario risale a epoca<br />
angioina e <strong>la</strong> cappel<strong>la</strong> primitiva era<br />
dedicata a Santa Maria dell'Idra o del<br />
Serpente, solo dopo chiamata Santa<br />
Maria di Piedigrotta. La chiesa nel corso<br />
degli anni subisce vari rifacimenti e<br />
restauri fino ai primi del 900 . L'otto<br />
settembre regnanti e principi vi si recano<br />
in pompa magna e dal 1616 anche gli<br />
invasori spagnoli partecipano al<strong>la</strong> festa .<br />
Con Ferdinando II cominciano anche le<br />
parate militari ,arricchendo nello sfarzo<br />
<strong>la</strong> festa, solo con Francesco II ebbe luogo<br />
l'ultima parata militare del Regno delle<br />
Due Sicilie nel 1861. Insieme alle parate<br />
militari scomparve del tutto anche <strong>la</strong><br />
festa e <strong>la</strong> rassegna canora e solo su iniziativa<br />
di Luigi Capuozzo, distributore di<br />
giornali, nel 1876 Piedigrotta riprese a<br />
bril<strong>la</strong>re tornando ad essere <strong>la</strong> festa del<br />
popolo. I carri allegorici andavano in<br />
corteo per le vie principali e venivano<br />
giudicati da una giuria in base all'aspetto<br />
estetico ma anche per <strong>la</strong> qualità delle<br />
canzoni inedite composte per l'occasione.<br />
Dopo i Borboni, lentamente <strong>la</strong> festa perde<br />
<strong>la</strong> sua importanza ed in epoca fascista<br />
anche <strong>la</strong> grotta viene chiusa e <strong>la</strong> manifestazione<br />
perde tono e vitalità conservando<br />
solo in parte alcuni aspetti popo<strong>la</strong>ri<br />
del rito. Comunque <strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> festa di<br />
Piedigrotta coincide con <strong>la</strong> nascita dell'industria<br />
discografica napoletana che al<strong>la</strong><br />
fine dell'’800 rappresenta una delle<br />
industria più rigogliose per Napoli.<br />
Volendo giocare a conclusione potremmo<br />
dire che <strong>la</strong> festa di Piedigrotta è stata <strong>la</strong><br />
nonna dei programmi di promozione<br />
musicale attuali, vedi MTV ed altro,<br />
differenziandosi solo per l'evoluzione<br />
tecnologica del mezzo di comunicazione<br />
ma non dell'idea che nel<strong>la</strong> radice rimane<br />
<strong>la</strong> stessa e cioè quel<strong>la</strong> di promuovere<br />
nuove canzoni e nuovi artisti. Oggi poi<br />
con internet <strong>la</strong> scelta diventa interattiva<br />
ma a comandare è sempre <strong>la</strong> voglia di<br />
musica, quel<strong>la</strong> voglia che nel<strong>la</strong> nostra<br />
città trova <strong>la</strong> sua roccaforte naturale<br />
nonostante <strong>la</strong> vergogna di questi giorni<br />
per quei politici capaci di produrre solo<br />
monnezza.
EVENTI&CURIOSITÀ <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 18<br />
PAUSA BLOG<br />
di LEO ARUTA<br />
http://leoaruta.simplicissimus.it<br />
BLOGGO, ERGO SUM<br />
Il blog (contrazione di web log) nasce come<br />
sito/diario on line, si diffonde rapidamente,<br />
soprattutto, tra gli adolescenti sino<br />
a diventare lo straordinario mezzo di<br />
comunicazione bidirezionale odierno. Il<br />
blogger è l’autore/proprietario di un blog; il<br />
blogging è il termine che definisce il bloggare<br />
ossia scrivere in un blog ovvero navigare<br />
nei blog o leggerli; <strong>la</strong> blogosfera è <strong>la</strong> parte di<br />
internet abitata dai blog; <strong>la</strong> blogstar è<br />
una/un blogger di successo (es. Beppe<br />
Grillo); l'articolo che scrive un blogger si<br />
chiama post, e postare, quindi, vuol dire<br />
pubblicare un articolo nel proprio blog.<br />
La caratteristica più importante di un blog,<br />
rispetto ad un sito internet tradizionale, è<br />
che un lettore che accede al blog stesso<br />
può <strong>la</strong>sciare una propria opinione (commento)<br />
a margine di un post (articolo). La<br />
comunicazione diventa così bidirezionale<br />
creando, di fatto, una conversazione che<br />
può al<strong>la</strong>rgarsi a più lettori. I blogger più<br />
letti hanno centinaia, se non migliaia, di<br />
commenti ai propri post. Un'altra caratteristica<br />
fondamentale è costituita dai link: il<br />
blogger crea un elenco di siti/blog interessanti<br />
che vuole monitorare e che vuole<br />
consigliare ai propri lettori all'interno del<br />
suo blog. Una cosuccia da poco che, però,<br />
permette a chiunque di far viaggiare,<br />
immediatamente, le proprie idee all'interno<br />
del<strong>la</strong> blogosfera, una vera e propria<br />
nazione come numero di abitanti! Inoltre<br />
non viaggiano solo le idee ma anche le<br />
immagini, <strong>la</strong> voce ed i video. Senza dover<br />
essere necessariamente essere dei maghi<br />
del<strong>la</strong> tecnologia, possiamo mostrare a tutti<br />
le nostre foto più belle ovvero i nostri<br />
filmini amatoriali e <strong>la</strong> nostra voce registrata.<br />
Prossima puntata: come si apre un blog.<br />
Intanto, vi <strong>la</strong>scio segna<strong>la</strong>ndovi due perle<br />
del<strong>la</strong> blogosfera: http://ferrosbattuto.splinder.com<br />
(il mio blog su Splinder che aiuta a<br />
capire le potenzialità del medium);<br />
http://www.webalice.it/gaverg/sitopon/cosablog.htm<br />
(risposte sul blogging).<br />
LIBRERIA FELTRINELLI<br />
SEDE DI PIAZZA DEI MARTIRI Infotel 081.402395<br />
COLLEGIO UNIVERSITARIO VILLALTA<br />
Piccole giornaliste crescono<br />
Si è conclusa il 26 gennaio<br />
scorso presso il Collegio<br />
Universitario Vil<strong>la</strong>lta<br />
dell'IPE, <strong>la</strong> IX edizione<br />
del Corso di Cultura<br />
giornalistica Luciano<br />
Grasso: «Scrivere, Informare,<br />
Comunicare: il<br />
linguaggio dei mass media».<br />
Nove gli incontri<br />
che hanno visto <strong>la</strong> partecipazione<br />
di giornalisti<br />
e professionisti del<strong>la</strong><br />
comunicazione. Le 40 partecipanti,<br />
di età compresa tra i 18 e i 28 anni,<br />
studentesse universitarie e giovani<br />
<strong>la</strong>ureate, hanno affrontato temi re<strong>la</strong>tivi<br />
al giornalismo del<strong>la</strong> carta<br />
stampata, del<strong>la</strong> radio e del<strong>la</strong> televisione,<br />
del<strong>la</strong> scrittura creativa, del <strong>la</strong>voro<br />
di un ufficio stampa e di una casa<br />
editrice. In un'alternanza di lezioni<br />
teoriche ed esercitazioni pratiche,<br />
le aspiranti giornaliste hanno<br />
potuto interagire con i docenti e<br />
con il presidente dell'Ordine dei<br />
Giornalisti del<strong>la</strong> Campania Ottavio<br />
Lucarelli, che ha inaugurato questa<br />
ultima edizione del corso.<br />
Coordinatrice tecnica<br />
dell'iniziativa è stata Car<strong>la</strong><br />
Mannelli, giornalista e<br />
tutor del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> di giornalismo<br />
dell'Università<br />
Suor Orso<strong>la</strong> Benincasa.<br />
Non è mancato neppure<br />
quest'anno il premio per<br />
i migliori e<strong>la</strong>borati finali.<br />
Le cinque ragazze premiate<br />
avranno l'opportunità<br />
di realizzare un'esperienza<br />
di stage in una delle strutture<br />
partners del corso. Maria Diani<br />
e Maria De Stefano Donzelli andranno<br />
nel<strong>la</strong> redazione di Chiaia<br />
Magazine, Sara Affuso farà il suo<br />
stage a Roma presso <strong>la</strong> Global Vision<br />
Productions di Tiziana Alterio; Laura<br />
Pepe conoscerà il mondo dell'editoria<br />
con uno stage all'Iso<strong>la</strong> dei Ragazzi<br />
srl e Annamaria Lopiccolo farà<br />
invece un'esperienza di ufficio<br />
stampa al<strong>la</strong> Kuhne&Kuhne Associati.<br />
A consegnare il Premio alle vincitrici<br />
è stata Ange<strong>la</strong> Ambrogetti,<br />
giornalista vaticanista.<br />
carnet di febbraio<br />
19. Eduardo De Filippo: dal testo al<strong>la</strong> scena. Antonel<strong>la</strong> Ottai,<br />
Pao<strong>la</strong> Quarenghi e Nico<strong>la</strong> De B<strong>la</strong>si rivisitano l'opera del commediografo<br />
partenopeo in due imprese editoriali: i 3 volumi<br />
del Teatro nei Meridiani Mondadori e 24 titoli in dvd delle<br />
commedie tv. Ore 17.30<br />
23. I Neri per caso in concerto dal vivo. Dopo 6 anni di silenzio,<br />
il gruppo che canta a cappel<strong>la</strong> in bilico tra polifonia<br />
c<strong>la</strong>ssica e spiritual presenta «Angoli diversi», il nuovo cd<br />
frutto del<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione con 11 prestigiose ugole del<strong>la</strong> scena<br />
nazionale. Ore 18<br />
26. Con «Più male che altro» esordisce sul<strong>la</strong> scena letteraria<br />
<strong>la</strong> penna di Massimiliano Virgilio. Un romanzo intriso di mal<br />
di vivere: intrecci sentimentali, malessere esistenziale, sfondi<br />
matrimoniali ma<strong>la</strong>ti, incomunicabilità familiare e urbana.<br />
Ore 18. E sempre il 26: musicisti professionisti e dilettanti:<br />
confronto e session. Intervengono gli artisti Marco Zurzolo<br />
e Nico<strong>la</strong> Rando. Ore 15.<br />
27. «Masaniello» è il titolo di una biografia del capopopolo<br />
secentesco. Apologia tribunizia e plebea realizzata dal<strong>la</strong><br />
scrittrice Silvana D'Alessio. Se ne par<strong>la</strong> con l'autrice. Ore 18<br />
28. Giuliana Sgrena: <strong>la</strong> ricordate La sua liberazione costò<br />
<strong>la</strong> vita al povero Calipari. Una tragedia che non ha fermato<br />
l'indomita e audace giornalista. Che insiste nel<strong>la</strong> sua frequentazione<br />
con l'Is<strong>la</strong>m. Stavolta raccoglie testimonianze sul<br />
campo (Irak, Arabia saudita, Tunisia, Iran) delle donne musulmane,<br />
«oscurate» dal velo, simbolo di oppressione maschile.<br />
Il risultato è «Il prezzo del velo. La guerra dell'Is<strong>la</strong>m<br />
contro le donne». Il libro lo presenta lei stessa. Ore 18<br />
29. Pianista, compositrice, Stefania Tallini presenta dal vivo<br />
il suo nuovo album: «Maresìa». Ore 18<br />
CONCORSO CAFFÈ KENON<br />
Inventa <strong>la</strong> tazzina<br />
La Cafè Centro Brasil - Caffè Kenon - per il<br />
secondo anno consecutivo ha indetto il<br />
concorso creativo «Pimp Your Cup» al fine<br />
di proseguire <strong>la</strong> Kenon Collection Cup,<br />
iniziata nel 2007. Il concorso consiste<br />
nell'ideazione grafica del<strong>la</strong> collezione di<br />
tazzine e piattini da caffè per l'anno 2008.<br />
Il tema del concorso verte sul payoff di cui si<br />
fa portavoce l'azienda di caffè napoletana<br />
Kenon: «L'oro di Napoli». Esprimere <strong>la</strong><br />
propria creatività ispirandosi al caffè e a<br />
tutti i significati che una tazzina può<br />
trasmettere, questo l'obiettivo per tutti i<br />
concorrenti. La partecipazione è aperta a<br />
tutti: studenti, artisti, designer, progettisti,<br />
professionisti del settore ma anche semplici<br />
appassionati di arte, grafica o design.<br />
Inoltre, nel progetto del concorso, verranno<br />
anche coinvolte le scuole e le accademie<br />
d'arte. In palio ci sarà una somma di denaro<br />
di 1.000 euro e un riconoscimento<br />
simbolico. La premiazione si svolgerà il 16<br />
aprile 2008 presso <strong>la</strong> sede dell'Unione<br />
Industriale di Napoli. Il concorso si chiuderà<br />
il 28 marzo. Per informazioni e chiarimenti<br />
si possono consulitare i siti www.kenon.it<br />
e www.salemmeepartners.it, nel<strong>la</strong><br />
sezione concorso.
INIZIATIVE <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 19<br />
IL CALENDARIO<br />
L’archivio magico e <strong>la</strong> Napoli anni ‘50<br />
Presentato il 14 dicembre scorso all’Istituto<br />
Shenker, il calendario «Quelli di<br />
Chiaia Magazine» è stato tra i regali di<br />
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Realizzato grazie al contributo di 12<br />
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