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IL FUTURO DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO:<br />

UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA<br />

<strong>RICERCA</strong><br />

in collaborazione con


La presente Ricerca è stata realizzata da The European House-Ambrosetti per SEA Aeroporti Milano<br />

e si è avvalsa di un Comitato Guida composto da:<br />

Comitato Guida:<br />

Gruppo di lavoro The European House-Ambrosetti:<br />

Giuseppe Bonomi<br />

Paolo Borzatta<br />

Giulio De Metrio<br />

Stefano Bosisio<br />

Olivier Jankovec<br />

Stefano Di Segni<br />

Claudio Mazzesi<br />

Federica Picci<br />

Salvatore Sciacchitano Massimiliano Sartori<br />

Karel Van Miert<br />

Si ringraziano per gli spunti, i contributi e i suggerimenti:<br />

Gianpaolo Basoli (Direttore Generale, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti)<br />

Ignazio Biosca (Responsabile Relazioni internazionali ed Airport Marketing, Spanish Airports)<br />

Claudio Boccardo (Direttore Generale Aeroporti Sistema del Garda)<br />

Daniel Calleja Crespo (Direttore, Direttorato del Trasporto aereo – Unione Europea)<br />

Kristoff De Winne (Direttore Airport Business Development, Bruxelles Airport)<br />

Paolo Glisenti (Ufficio Relazioni istituzionali e comunicazione, Comune di Milano)<br />

Carlo Griselli (Presidente Assoclearance)<br />

Peter Groeneveld (Vice Presidente Corporate Strategy, KLM)<br />

Peter Gruenig (Head Aviation Marketing Aeroporto di Zurigo)<br />

Horta Ribeiro (Direttore Marketing e strategia ANA – Aeroporto di Lisbona)<br />

Andrew Harrison (Presidente easyJet)<br />

Olivier Jankovec (Direttore Generale, ACI Europe)<br />

Herbert Kaufmann (Presidente Wien Airport)<br />

Michael Kerkloh (Amministratore Delegato Aeroporto Internazionale di Monaco di Baviera)<br />

Michael Krauss (Presidente AirDolomiti-Lufthansa)<br />

Will Löfberg (Director Public & Government Affairs, Emirates)<br />

Corinna Lundbæk Pedersen (Vice Presidente Aviation Copenhagen Airports)<br />

John Martin (Presidente San Francisco Airport)<br />

Steve Martin (Direttore Generale Los Angeles Airport)<br />

Massimo Massini (Area Manager Italy, Malta e Penisola Iberica, Emirates)<br />

David Mc Millan (Direttore Generale Eurocontrol)<br />

Massimo Panagia (Amministratore Unico Tristar)<br />

Gregory Principato (Presidente ACI Nord America)<br />

Anne Reinhardt-Lehmann (Vice Presidente Marketing Frankfurt Airport)<br />

Giuseppe Rizzo (Direttore Generale TREN)<br />

François Rubichon (Vice Presidente Aeroporti di Parigi)<br />

Ad Rutten (Vice Presidente e Direttore Generale Schiphol Airport – Amsterdam)<br />

Ulrich Schulte-Strathaus (Segretario Generale AEA – Association European Airlines)<br />

Salvatore Sciacchitano (Vice Direttore Generale ENAC)<br />

Jeffrey Shane (Sotto Segretario alle Politiche di Trasporto Statunitensi – Amministrazione Bush)<br />

Richard Sharp (Direttore Associato Airports Team Macquarie Capital Funds)<br />

Elena Sorlini (Direttore Associato Airports Team Macquarie Capital Funds)<br />

Leslie Thng (General Manager Italy Singapore Airlines)<br />

Karel Van Miert (Coordinatore europeo del Corridoio TEN Berlino-Palermo; già Commissario Europeo<br />

per i Trasporti e la Concorrenza)<br />

Leon Verhallen (Direttore Airline Business Development Bruxelles Airport)<br />

Thomas Windmuller (Segretario Corporate IATA)<br />

© SEA e The European House-Ambrosetti – 2008<br />

3<br />

RINGRAZIAMENTI<br />

sea-aeroportimilano.it


INDICE<br />

LA <strong>RICERCA</strong> IN 10 PUNTI 9<br />

EXECUTIVE SUMMARY 15<br />

INDICE<br />

4<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITA’ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA 61<br />

1. LEPROPOSTEPERL’EFFICIENZAELACOMPETITIVITÀDEL SISTEMAIN EUROPA 61<br />

1.1 Proposta N. 1: “Promuovere una visione unica per il trasporto aereo in Europa<br />

che consenta di conciliare crescita del settore e ambiziosi obiettivi ambientali” 61<br />

1.2 Proposta N. 2: “Rendere operativo il Single European Sky allineando<br />

gli obiettivi di sviluppo della capacità aeroportuale con quelli della capacità<br />

nei cieli e promuovere la multi modalità quali strumenti al servizio di<br />

un sistema di mobilità all’avanguardia” 66<br />

1.3 Proposta N. 3: “Promuovere, attraverso un approccio coordinato,<br />

la progressiva liberalizzazione dei cieli tra Europa e resto del mondo” 71<br />

2. LEPROPOSTEPERL’EFFICIENZAELACOMPETITIVITÀDEL SISTEMAIN ITALIA 76<br />

2.1 Proposta N. 1: “Definire una strategia di sistema di lungo periodo” 76<br />

2.2 Proposta N. 2: “Ridefinire l’attuale assetto degli accordi bilaterali” 85<br />

2.3 Proposta N. 3: “Sviluppare un grande sistema aeroportuale del Nord Italia<br />

e sviluppare maggiormente tutto il settore Cargo” 89<br />

2.4 Proposta N. 4: “Definire una road map per l’Expo 2015” 111<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO 121<br />

3. IL SISTEMADELTRASPORTOAEREONELMONDO:<br />

SCENARIDIRIFERIMENTOEPRINCIPALITENDENZE 121<br />

3.1 Premessa 121<br />

3.2 Le dinamiche del trasporto aereo a livello mondiale 121<br />

3.2.1 Alcune considerazioni di carattere generale 121<br />

3.3 Gli scenari macroeconomici ed i loro possibili effetti 129<br />

3.3.1 ll “credit crunch” e la crisi dei mercati finanziari: l’impatto sulla crescita del PIL 130<br />

3.3.2 L’andamento del costo del petrolio e l’impatto sul trasporto aereo 132<br />

3.3.3 I possibili effetti della crisi sugli scenari mondiali 135<br />

3.4 Le principali caratteristiche e tendenze future dell’offerta nel sistema<br />

del trasporto aereo 138<br />

IL FUTURO DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


3.4.1 La nascita dei mega-hub 140<br />

3.4.2 Le grandi alleanze 141<br />

3.4.3 Le compagnie low cost 143<br />

3.5 Le principali tendenze future nel sistema del trasporto aereo 146<br />

3.5.1 Il consolidamento futuro all’interno delle alleanze 146<br />

3.5.2 Da hub carrier ad “alliance carrier” 147<br />

3.5.3 Il virtual hubbing e il ruolo dei vettori low cost 148<br />

3.5.4 Specializzazione progressiva degli hub di secondo livello e competizione<br />

fra sistemi aeroportuali 149<br />

3.5.5 Verso la semplificazione ed evoluzione del modello di business delle linee aeree 149<br />

3.5.6 Competizione crescente da parte degli attori dell’area medio orientale 150<br />

GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA 153<br />

4. GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA 153<br />

4.1 L’impatto sull’occupazione 153<br />

4.2 L’impatto sulla ricchezza prodotta 157<br />

4.3 Gli effetti economici derivanti dalla liberalizzazione del sistema<br />

di regolamentazione degli accordi di volo tra Europa e resto del mondo 160<br />

4.4 Il valore socio economico degli aeroporti in Europa 164<br />

4.4.1 L’aeroporto di Francoforte 165<br />

4.4.2 L’aeroporto di Amsterdam 166<br />

4.4.3 L’aeroporto di Parigi 167<br />

4.4.4 L’aeroporto di Manchester 168<br />

4.4.5 L’aeroporto di Amburgo 169<br />

4.4.6 L’aeroporto di Boston 169<br />

ITEMICHIAVEDELSISTEMADELTRASPORTOAEREOEUROPEO 171<br />

5. ITEMICHIAVEDELSISTEMADELTRASPORTOAEREOEUROPEO 171<br />

5.1 La sostenibilità ambientale del trasporto aereo 171<br />

5.2 Il futuro sistema integrato europeo di gestione del traffico (SESAR) 176<br />

5.3 Il capacity crunch e l’impatto sul sistema aeroportuale europeo 182<br />

5.4 Il superamento degli accordi bilaterali 187<br />

5.5 Le Trans-European Network: multimodalità e intermodalità 190<br />

5.6 L’impatto dei collegamenti ad Alta Velocità sul trasporto aereo di medio<br />

e corto raggio 193<br />

5<br />

INDICE<br />

sea-aeroportimilano.it


INDICE<br />

6<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI 199<br />

6. ILTRASPORTOAEREONELMONDO:IPRINCIPALIDATIDIRIFERIMENTO 199<br />

6.1 Il trasporto passeggeri 199<br />

6.2 Il trasporto merci 200<br />

6.3 Analisi strutturale del settore Cargo 202<br />

6.4 La crescita del trasporto aereo: determinanti della crescita e effetti prodotti 208<br />

6.4.1 Il trasporto passeggeri 208<br />

6.4.2 Il trasporto merci 211<br />

6.5 La situazione attuale del traffico e le dinamiche future suddivise<br />

per area geografica 212<br />

6.5.1 Nord America 212<br />

6.5.2 Europa 218<br />

6.5.3 Asia 224<br />

6.5.4 Golfo Persico 229<br />

6.5.5 Comunità degli Stati Indipendenti – CSI (ex URSS) 232<br />

6.5.6 America Latina 236<br />

6.6 L’impressionante crescita di Cina e India ed i piani di sviluppo nel Golfo Persico 240<br />

6.6.1 Lo sviluppo di Cina e India 240<br />

6.6.2 I piani di sviluppo nel Golfo Persico 244<br />

7. IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO EUROPEO 247<br />

7.1 Caratteristiche del sistema e ruolo dell’Europa all’interno dello scenario mondiale 247<br />

7.1.1 Il traffico passeggeri in Europa 247<br />

7.1.2 Il traffico merci in Europa 252<br />

7.1.3 Le compagnie aeree europee 257<br />

7.1.3.1 Analisi del settore 257<br />

7.1.3.2 Sfide e criticità per le compagnie aeree europee 266<br />

7.1.4 Il sistema aeroportuale europeo 272<br />

7.1.4.1 Il traffico passeggeri negli aeroporti europei 272<br />

7.1.4.2 Gli aeroporti europei e il traffico merci 278<br />

7.1.5 Gli enti di controllo aereo in Europa 279<br />

7.1.5.1 Le Autorità nazionali di vigilanza e l’EASA 280<br />

7.1.5.2 Gli enti di controllo del traffico aereo 281<br />

7.1.5.3 Cenni alla Security in volo nello spazio aereo e negli aeroporti europei 283<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


7.2 L’accordo Open Sky UE-USA 284<br />

7.2.1 Principali obiettivi 284<br />

7.2.2 I punti principali dell’accordo 285<br />

7.2.3 L’impatto economico dell’accordo 286<br />

8. IL TRASPORTO AEREO NEL NORD ITALIA 288<br />

8.1 Il ruolo del Nord Italia in Europa 288<br />

8.2 Il sistema aeroportuale del Nord Italia 293<br />

8.2.1 L’importanza del Nord Italia per l’Europa 293<br />

8.2.2 L’importanza del Nord Italia per il Paese 295<br />

8.2.3 Il settore del Cargo aereo nel Nord Italia 301<br />

8.2.3.1 La situazione del traffico aereo merci nel Nord Italia 302<br />

8.2.3.2 Il recupero dell’avio-camionato: un’opportunità per gli aeroporti del Nord 307<br />

8.3 Modalità alternative al trasporto aereo 308<br />

8.3.1 Le reti TEN che interessano l’Italia e il Nord Italia 308<br />

8.3.2 La concorrenza delle linee ad Alta Velocità ed Alta Capacità<br />

sul medio e corto raggio 311<br />

BIBLIOGRAFIA 318<br />

9. MATERIALI DI STUDIO 318<br />

10. SITI INTERNET CONSULTATI 322<br />

7<br />

INDICE<br />

sea-aeroportimilano.it


TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


LA <strong>RICERCA</strong> IN 10 PUNTI<br />

1. L’Europa, come soggetto unitario, deve affrontare l’arena competitiva mondiale<br />

vincendo la sfida sul terreno della creatività e dell’innovazione<br />

Le sfide derivanti dal processo di globalizzazione delle economie mondiali, dalla frenetica ed<br />

inarrestabile ascesa delle nuove potenze emergenti e dalle ricadute sulle risorse umane e materiali<br />

disponibili possono essere affrontate solo con un salto di qualità nel grado di creatività, innovazione<br />

e valore aggiunto dei beni e dei servizi prodotti in Europa.<br />

In questo scenario, il successo competitivo di un territorio/nazione/regione sarà sempre più determinato<br />

dalla capacità delle proprie città di promuovere la creatività e l’innovazione e di sviluppare<br />

ed attrarre talenti creativi. Il territorio europeo, fortemente antropizzato, può essere il terreno di coltura<br />

di processi creativi e innovativi solo se riesce a mettere in contatto queste energie tra di loro.<br />

Affinché ciò possa accadere devono essere predisposte le opportune reti di comunicazione che non<br />

possono però essere soltanto virtuali. Per questo i sistemi di trasporto diventano dei presupposti<br />

strategici cruciali per lo sviluppo a lungo termine del continente europeo nel suo insieme. L’effetto<br />

moltiplicatore dei benefici di connettività è senz’altro esponenziale e non lineare, per cui possiamo<br />

ragionevolmente affermare che gli investimenti infrastrutturali nel settore dei trasporti, peraltro assolutamente<br />

indispensabili, possano generare ritorni notevolissimi per il sistema nel suo complesso.<br />

2. L’Europa deve garantire a tutti i suoi cittadini e a tutte le sue imprese la massima<br />

mobilità interna ed esterna<br />

L’Europa unita, per non rimanere tale sulla carta, deve innanzitutto assicurare ai suoi cittadini e<br />

agli operatori economici il massimo grado possibile di interazione e quindi il diritto fondamentale alla<br />

mobilità<br />

fra tutti i territori dell’Unione, centrali e periferici, evitando la tentazione di aggregare le ri-<br />

<br />

sorse umane più creative e innovative solo intorno ai maggiori centri urbani (perdendo così il<br />

valore delle “mille città” europee,<br />

fra tutti i territori dell’Unione e i maggiori centri economici e finanziari del mondo, dove si<br />

giocano le partite decisive del futuro.<br />

A questo proposito l’Europa deve dotarsi di un sistema di trasporti<br />

veloce e conveniente,<br />

efficace ed efficiente,<br />

facilmente usufruibile dagli individui,<br />

che potrà essere tale solo se prenderà in considerazione le specificità e le vocazioni delle diverse<br />

aree europee e fornirà le risposte adeguate implementando un’infrastruttura multimodale integrata<br />

che ricomprenda il trasporto su gomma, su ferro, via mare e per via aerea.<br />

9<br />

LA <strong>RICERCA</strong> IN 10 PUNTI<br />

sea-aeroportimilano.it


LA <strong>RICERCA</strong> IN 10 PUNTI<br />

10<br />

3. Il settore del trasporto aereo è un motore dello sviluppo e un fattore critico<br />

di competitività<br />

Il settore del trasporto aereo europeo, con oltre 1,5 milioni di occupati diretti 1 e oltre 4,2 milioni<br />

se si calcolano anche quelli indiretti e indotti, è al tempo stesso parte e motore dello sviluppo<br />

economico continentale. Nel 2007 i passeggeri in Europa sono stati quasi 1,3 miliardi e circa 16<br />

milioni di tonnellate di merci sono transitate attraverso gli aeroporti europei. A testimonianza della<br />

sua importanza, il trasporto aereo in Europa è cresciuto nell’ultimo quinquennio in media di oltre il 6%<br />

annuo e le previsioni più accreditate ne anticipano il raddoppio intorno al 2020. Alcune innovazioni<br />

strutturali degli ultimi venti anni, come la liberalizzazione del mercato europeo, la privatizzazione delle<br />

compagnie aeree di bandiera e degli aeroporti e l’esplosione dei vettori low cost hanno allargato il<br />

bacino d’utenza del trasporto aereo che ormai, da fenomeno di massa quale è diventato, rappresenta<br />

un fattore critico di integrazione reale a livello continentale. Non solo quella aerea rappresenta una<br />

modalità di trasporto competitiva all’interno dei confini dell’Europa, ma è di fatto l’unica possibile per<br />

collegare i suoi cittadini e le sue imprese con il resto del mondo.<br />

4. Lo scenario economico mondiale attualmente presenta dei rischi molto significativi<br />

per il settore, che però ha storicamente dimostrato di sapere reagire<br />

Nella seconda parte del 2007 e per tutto il 2008, sono emersi a livello globale dei fattori di instabilità<br />

economica molto rilevanti, che rischiano di avere delle ripercussioni strutturali sul settore del<br />

trasporto aereo. Lo scenario presenta infatti:<br />

l’aumento inarrestabile dei costi energetici, con il prezzo del petrolio che ha già sfiorato i 150<br />

<br />

dollari al barile e che per il momento non sembra realisticamente poter scendere ai livelli del<br />

2007, e comunque sotto i 100 dollari. Le ricadute sul settore sono già state drammatiche<br />

con il fallimento di alcuni vettori minori, il drastico e generalizzato peggioramento dei conti<br />

delle compagnie e la conseguente riduzione dell’offerta sia in termini di rotte che di posti<br />

disponibili;<br />

la crisi finanziaria innescata negli Stati Uniti, con impatti ancora non facilmente quantificabili<br />

e ad alto rischio di propagazione;<br />

il conseguente rallentamento dell’economia già riscontrabile negli Stati Uniti e in Europa, con<br />

la possibilità concreta di un prolungato periodo di recessione, unito peraltro ad una possibile<br />

recrudescenza inflazionistica.<br />

Nonostante queste minacce e le nubi che si prospettano all’orizzonte, riteniamo che nel medio-lungo<br />

termine il settore conseguirà gli obiettivi di crescita che si è prefissato, magari rinviandone<br />

l’orizzonte temporale. A sostegno di questa posizione vi sono due considerazioni di fondo:<br />

la prima è che l’industria del trasporto aereo ha dimostrato già in passato di sapersi risollevare<br />

da crisi anche drammatiche. Va poi considerato che intere aree del pianeta sono in fase di rapidissimo<br />

sviluppo, a cui farà seguito inevitabilmente un’accresciuta domanda di mobilità aerea.<br />

1 Fonte: Air Transport Action Group. Si calcolano circa 750.000 occupati nelle compagnie aeree, 160.000 nei gestori aeroportuali, 310.000<br />

nelle attività diverse svolte all’interno degli aeroporti e altri 310.000 nell’industria aerospaziale.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


5. Per mantenere la sua posizione di leadership nel settore del trasporto aereo,<br />

l’Europa deve pianificare il proprio futuro attraverso una visione strategica<br />

eunitaria<br />

L’Unione Europea, seppure avviata verso una sempre maggiore integrazione, in alcuni dei suoi<br />

processi di funzionamento è ancora la somma dei suoi Stati membri. Le problematiche da affrontare<br />

e le risposte da proporre sono troppo impegnative per essere gestite a livello solo locale.<br />

Il settore aereo è inoltre governato da logiche forzatamente di lungo periodo. Il combinato disposto<br />

di queste considerazioni è che l’Europa, se vuole dotarsi di un sistema di trasporto aereo globale,<br />

efficiente e competitivo, deve dotarsi di una forte visione strategica comune con obiettivi condivisi<br />

ed affidarsi a politiche comuni. E’ perciò sempre più urgente che l’Unione Europea elabori un piano<br />

strategico per il trasporto aereo che sia una componente fondamentale del suo piano strategico<br />

complessivo dei trasporti. A questo proposito dovranno essere coinvolti tutti gli operatori del settore,<br />

che spesso sono sottoposti a pressioni e vincoli di natura e intensità diversa ma che rischiano di<br />

spezzare in qualche punto la catena del valore del trasporto aereo nel suo complesso, specialmente<br />

in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando. Allo stesso tempo andranno valutate con<br />

attenzione tutte quelle decisioni politiche che, se prese fuori dal contesto complessivo del sistema,<br />

potrebbero avere impatti strutturali molto rilevanti e potenzialmente dannosi su di esso.<br />

6. Il sistema del trasporto aereo europeo deve affrontare cinque sfide cruciali<br />

per il suo sviluppo<br />

In questa particolare fase storica, il sistema del trasporto aereo non può più affidare la sua sopravvivenza<br />

e il suo sviluppo solo alle dinamiche di mercato che finora ne hanno garantito la crescita<br />

continua e ininterrotta. Sono apparse all’orizzonte alcune problematiche e dei vincoli che devono<br />

essere affrontati a livello politico e sovranazionale:<br />

1. l’implementazione piena e concreta del cielo unico europeo;<br />

2. la sostenibilità ambientale del trasporto aereo;<br />

3. la multimodalità e l’integrazione delle reti di trasporto passeggeri e merci a livello continentale;<br />

4. il vincolo di capacità (capacity crunch) derivante dalla saturazione delle infrastrutture aeroportuali;<br />

5. la necessità di collegarsi meglio con i mercati globali.<br />

Queste sfide richiedono uno sforzo di coordinamento per fornire risposte efficaci e soprattutto<br />

coerenti, risorse ed investimenti ingenti accompagnati da un’adeguata rapidità decisionale e tutto il<br />

peso politico che solo un’Europa unita può rappresentare.<br />

11<br />

LA <strong>RICERCA</strong> IN 10 PUNTI<br />

sea-aeroportimilano.it


LA <strong>RICERCA</strong> IN 10 PUNTI<br />

12<br />

7. Per affrontare queste problematiche, e risolverle rapidamente e con successo,<br />

l’Europa deve intraprendere alcuni passi ben precisi<br />

A seguito dell’approfondita analisi delle sfide cruciali appena sottolineate, abbiamo individuato<br />

alcune proposte concrete che l’Europa dovrebbe adottare al più presto:<br />

definire una visione strategica comune e condivisa di lungo periodo per il trasporto aereo a<br />

<br />

livello europeo, che conduca alla definizione di una strategia industriale di lungo periodo, in<br />

grado di riconciliare la crescita con ambiziosi obiettivi di sostenibilità ambientale e bisogni di<br />

mobilità;<br />

rendere pienamente operativo il cielo unico europeo, soprattutto accelerando la riorganizzazione<br />

dello spazio aereo e l’implementazione del Programma SESAR 2 , e superare il problema<br />

del capacity crunch attraverso opportune azioni, fra cui lo sviluppo di un sistema di collegamenti<br />

multimodali per passeggeri e merci;<br />

favorire, promuovere e accelerare il processo di apertura e liberalizzazione dei cieli fra Unione<br />

Europea e resto del mondo che, attualmente, sono regolati da specifici accordi bilaterali fra<br />

le parti.<br />

Solo in questo modo si potranno raggiungere gli ambiziosi obiettivi di sviluppo complessivi dell’Europa,<br />

assicurandone la competitività a livello globale.<br />

8. Il sistema di trasporto aereo del Nord Italia può e deve adeguarsi al ruolo<br />

di primo piano che esso ricopre in Italia e in Europa<br />

Il Nord Italia è una delle aree d’Europa più avanzate sotto il profilo economico, ma ciò non si<br />

riflette adeguatamente nel livello della connettività con gli altri motori europei dello sviluppo. In particolare,<br />

per quanto riguarda il trasporto aereo, il Nord Italia sconta alcune problematiche legate alla<br />

particolare conformazione del suo sistema aeroportuale, al suo deficit infrastrutturale di accessibilità<br />

oltre che, più recentemente, alle difficoltà contingenti della compagnia di bandiera italiana che, ad<br />

inizio 2008, ha abbandonato il suo hub di Malpensa a favore di Fiumicino. Il risultato storico è che<br />

il sistema aeroportuale del Nord Italia è caratterizzato da un grado di frammentazione e di competizione<br />

sulla catchment area che non ha riscontro in nessun altro Paese europeo e che di fatto esso<br />

non comprende nessun hub. Basterebbe solo segnalare il fatto che nella classifica dei dieci principali<br />

aeroporti europei per traffico di passeggeri nel 2007, non figura alcun aeroporto del Nord Italia. Al<br />

momento sia l’ipotesi di sostituire, a Malpensa, la compagnia di bandiera con un altro hub carrier straniero<br />

che, in misura minore, quella di rimpiazzare le rotte intercontinentali perdute con collegamenti<br />

point-to-point si scontrano con le rigidità e i vincoli imposti dagli accordi bilaterali vigenti. Nonostante<br />

questo, attraverso gli aeroporti del Nord Italia transita oltre il 46% dei passeggeri italiani e più del<br />

76% delle merci e in questo caso Malpensa da solo ne movimenta circa la metà del totale, occupando<br />

il nono posto nella classifica europea.<br />

2 Progetto di ricerca avanzato dell’Unione Europea sul cielo unico europeo (Single European Sky Advanced Research)<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


9. Per permettere al Nord Italia di avere un sistema aeroportuale adeguato al suo<br />

potenziale economico si deve intervenire rapidamente su alcuni punti-chiave<br />

Tra le proposte concrete in grado di correggere l’anomalia di un Nord Italia non collegato al meglio<br />

con i principali centri economico-finanziari del mondo, si segnala la necessità di:<br />

realizzare un piano strategico del trasporto aereo indirizzato alla competitività e all’efficienza<br />

<br />

<br />

<br />

del sistema, che sia del tutto coerente con le politiche adottate in sede europea;<br />

ripensare l’attuale quadro di riferimento degli accordi bilaterali che attualmente regolano il<br />

settore del trasporto aereo in Italia alla luce del forte indebolimento dei presupposti logici che<br />

ne hanno in passato guidato la stesura;<br />

gestire in maniera coordinata, soprattutto in un’ottica strategica e di sistema, lo sviluppo del<br />

traffico nel Nord Italia, attraverso un sistema di alleanze strategico-industriali, che consentano<br />

ad ogni aeroporto di creare sinergie all’interno del sistema e di crescere assecondando<br />

ognuno la propria specifica vocazione aeroportuale;<br />

individuare e rimuovere le cause di inefficienza del sistema attuale del Cargo aereo e potenziare<br />

le infrastrutture di movimentazione e la loro accessibilità.<br />

10. L’Expo 2015 a Milano rappresenta un’opportunità irripetibile di superamento<br />

delle attuali criticità<br />

Grazie soprattutto allo sforzo coordinato del sistema territoriale milanese e lombardo, l’Italia si è<br />

aggiudicata l’organizzazione dell’Expo 2015 proprio nei giorni in cui si assisteva al de-hubbing di Malpensa.<br />

E’ previsto che questo evento da solo porti a un afflusso di circa 30 milioni di visitatori, e che<br />

circa un quinto di essi raggiungerà Milano in aereo, per il 30% del totale da Paesi extra-europei. Essi<br />

dovranno naturalmente essere accolti da un panorama infrastrutturale all’altezza della situazione e a<br />

questo proposito dovranno essere finalmente completate alcune grandi opere relative alla mobilità.<br />

A tale proposito dovrà essere garantita l’efficiente pianificazione e l’efficace attuazione dei piani di<br />

investimento da parte delle autorità politiche. Il percorso di avvicinamento all’Expo 2015 dovrà anche<br />

prevedere il ritorno di Malpensa al ruolo di grande hub europeo che indiscutibilmente gli compete.<br />

Per questa ragione è assolutamente indispensabile definire urgentemente un piano di azioni<br />

operative che consenta l’efficace implementazione e completamento di tutte le opere infrastrutturali<br />

necessarie ad allineare il sistema di connettività territoriale del Nord Italia e di accessibilità degli<br />

aeroporti lombardi ai migliori standard presenti in Europa.<br />

13<br />

LA <strong>RICERCA</strong> IN 10 PUNTI<br />

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14<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


EXECUTIVE SUMMARY<br />

1. PREMESSA<br />

“…c’é bisogno di più Europa, ma di un’Europa capace di dare risposte rapide ai problemi a breve<br />

termine dei cittadini. Bisogna dare un nuovo slancio al progetto politico europeo e continuare il<br />

processo di ratifica del Trattato di Lisbona. Bisogna andare avanti…<br />

…Per questa ragione voglio promuovere in Europa un trasporto competitivo e di qualità, sicuro<br />

e sostenibile, in un quadro globale.<br />

L’Unione europea ha bisogno di mezzi di trasporto efficaci e competitivi perchè il trasporto é un<br />

vettore fondamentale per lo sviluppo economico e sociale, per la crescita e l’impiego.<br />

La strategia di Lisbona segna la linea da seguire: un trasporto efficace e di qualità a dei prezzi<br />

abbordabili, fondato su delle infrastrutture che assicurano l’ossatura dell’Europa.<br />

I miei due predecessori nel posto di Commissario ai trasporti ai quali rendo omaggio, la tanto<br />

rimpianta Loyola De Palacio, e l’attuale Vice-presidente Jacques Barrot, hanno fatto progredire<br />

a grandi passi la politica europea dei trasporti…<br />

…Farò del mio meglio per mantenere questo slancio fino alla fine del mandato dell’attuale<br />

Commissione, lavorando per rispettare gli impegni presi.<br />

Oggi siamo di fronte a una grande sfida: lottare contro il cambiamento climatico e proteggere il<br />

nostro ambiente in un contesto dove il prezzo del petrolio é in continuo aumento.<br />

…resto fedele a una politica europea dei trasporti che si articola attorno a quattro grandi<br />

assi:<br />

la mobilità<br />

la protezione dei cittadini e dell’ambiente<br />

l’innovazione<br />

la dimensione internazionale…”<br />

15<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

Dall’intervento dell’On. Antonio Tajani, Vice-presidente della Commissione europea<br />

Strasburgo, lunedì, 16 giugno 2008.<br />

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EXECUTIVE SUMMARY<br />

16<br />

2. IL PERCHÉ DI QUESTO LAVORO<br />

In un contesto di globalizzazione e di progressiva intensità nella competizione tra territori, il<br />

sistema del trasporto aereo è uno degli elementi chiave in grado di portare benefiche ricadute per<br />

il territorio in termini di valore economico oltre che renderlo, attraverso le proprie attività, in grado<br />

di attrarre con grande forza capitali finanziari, investimenti diretti esteri ed infine capitale umano<br />

altamente qualificato.<br />

È oggi più che mai riconosciuta l’importanza del sistema aeroportuale europeo come motore di<br />

sviluppo del contesto economico e sociale, sia a livello complessivo che di impatto sui singoli territori<br />

di riferimento.<br />

Nella crescente competizione tra i sistemi territoriali in Europa, il sistema del trasporto aereo<br />

ricopre dunque un ruolo di crescente importanza strategica.<br />

La grande sfida per l’Europa, per affrontare con successo la competizione globale, sarà dunque<br />

quella di saper creare al proprio interno un sistema ottimale di interconnessione da mettere al servizio<br />

dei propri cittadini in grado di garantire massimo grado possibile di interazione e quindi il diritto<br />

fondamentale alla mobilità<br />

Le migliori posizioni nella classifica delle competitività saranno infatti ad appannaggio di chi<br />

potrà disporre di maggiori opportunità di interazioni qualificate al più ampio livello possibile che, in<br />

ultima analisi, significa a livello globale, tale essendo oggi diventata l’arena competitiva.<br />

Le nuove sfide che il settore si troverà ad affrontare sia a livello europeo che nel contesto<br />

nazionale, richiedono una riflessione approfondita nell’interesse della competitività dell’Europa e del<br />

nostro Paese.<br />

La presente ricerca nasce dalla volontà di fornire un contributo di riflessione sull’ottimizzazione<br />

dell’assetto complessivo del settore del trasporto aereo in Europa e in Italia e sulla configurazione<br />

delle azioni necessarie per accrescere la competitività del sistema nel suo complesso, anche giocando<br />

sul ruolo del sistema aeroportuale del Nord Italia e del Milanese quale perno di sviluppo della<br />

competitività dell’intero sistema a livello europeo.<br />

Da qui la decisione di proseguire e sviluppare ulteriormente gli studi e le analisi già avviate lo<br />

scorso anno attraverso una nuova analisi strategica sul settore, da portare all’attenzione delle più<br />

importanti istituzioni italiane ed europee.<br />

Il presente lavoro intende dunque individuare alcune proposte di miglioramento per il settore aereo,<br />

e in particolare per gli aeroporti in Europa, finalizzate al miglioramento della competitività dell’intero<br />

sistema europeo, realizzando una fotografia concreta e di alta qualità della realtà attuale del settore<br />

(passeggeri e merci) in Europa (attori, ruoli e responsabilità) evidenziando con chiarezza le criticità<br />

e le prospettive attuali e future, le possibilità di miglioramento e le opportunità di ottimizzazione<br />

competitiva.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


3. GLI ATTORI DEL PROGETTO E I PILASTRI METODOLOGICI<br />

Il progetto ha visto la compartecipazione sinergica di tre attori: SEA Aeroporti di Milano, il<br />

Comitato Guida ed il Gruppo di lavoro The European House – Ambrosetti.<br />

FIGURA 1<br />

GLI ATTORI DEL PROGETTO<br />

Comitato Guida<br />

Oliver Jankovec<br />

(Direttore Generale ACI Europe)<br />

Salvatore Sciacchitano<br />

(Vice Direttore Generale ENAC)<br />

Karel van Miert<br />

(Coordinatore europeo del Corridoio TEN<br />

Berlino-Palermo; già Commissario Europeo<br />

per i Trasporti e la Concorrenza)<br />

Rappresentanti SEA<br />

Giuseppe Bonomi<br />

Presidente<br />

Giulio De Metrio<br />

Chief Operating Officer<br />

Claudio Mazzesi<br />

Assistente del Presidente<br />

17<br />

Gruppo di lavoro The European House-Ambrosetti<br />

L’impianto metodologico di riferimento del progetto di ricerca ha previsto anche il prezioso<br />

contributo di un Comitato Guida di elevato livello, che ha riunito esperti indipendenti ed autorevoli rispetto<br />

ai temi oggetto di approfondimento nel presente studio strategico, in grado di fornire linee guida e<br />

contributi originali per lo sviluppo dei contenuti del lavoro, utili ai fini della elaborazione di proposte<br />

concrete volte a favorire un processo di cambiamento positivo a sostegno del futuro del nostro Paese.<br />

In particolare, il contributo del Comitato Guida si è espresso a vari livelli, in termini di:<br />

mix di conoscenze tecniche;<br />

supervisione scientifica sulle evidenze emerse dall’analisi;<br />

confronto e dibattito propositivo rispetto ai temi oggetto di approfondimento.<br />

Nell’ambito dello studio condotto, particolare attenzione è stata inoltre dedicata all’individuazione<br />

di scenari globali attuali e prospettici, in relazione a previsioni macroeconomiche di medio e lungo<br />

periodo e, in particolar modo, in relazione a diverse ipotesi di base sull’andamento futuro del prezzo<br />

del petrolio.<br />

Un’attenta analisi degli scenari globali europei e italiani del settore del trasporto aereo ha poi<br />

condotto ad una concreta individuazione delle priorità attuali, degli impatti socio economici e delle<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

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potenzialità del settore del trasporto aereo in Europa e, in particolare, del Nord Italia e del Milanese,<br />

al fine di poter formulare proposte concrete ai decisori che possano contribuire positivamente al<br />

riassetto e allo sviluppo del settore stesso.<br />

FIGURA 2<br />

L’APPROCCIO ADOTTATO PER LA FORMULAZIONE DELLE PROPOSTE CONCRETE PER L’EUROPA E PER L’ITALIA<br />

MISSIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

18<br />

SCENARIO REGOLAMENTARE<br />

Open Sky e accordi bilaterali<br />

Concorrenza e liberalizzazioni<br />

Sostenibilità ambientali<br />

Safety & Security<br />

SCENARIO DI MERCATO<br />

Fattori macroeconomici rilevanti<br />

Traffico passeggeri<br />

Traffico merci<br />

...<br />

EFFICIENZA E<br />

COMPETITIVITÀ DEL<br />

SISTEMA AEROPORTUALE<br />

EUROPEO<br />

SCENARIO COMPETITIVO<br />

Vettori tradizionali e low cost<br />

Aeroporti e capacity crunch<br />

Sistemi territoriali allargati<br />

Concorrenza velocità<br />

INFRASTRUTTURE E TECNOLOGIE<br />

TEN-T<br />

Intermodalità/multimodalità<br />

Galileo, SESAR<br />

Il trasporto<br />

aereo nel mondo<br />

Il trasporto<br />

aereo in Europa<br />

Il trasporto aereo<br />

nel Nord Italia<br />

RICADUTE SOCIOECONOMICHE SUL TERRITORIO<br />

Produzione di valore economico sul territorio Trasporto aereo e competitività<br />

Promozione dell’immagine del territorio …<br />

Evoluzione degli scenari di traffico<br />

I nuovi equilibri competitivi<br />

Nuova geografia dei flussi<br />

Ruolo dell’Europa all’interno<br />

degli scenari mondiali<br />

Modelli di business emergenti<br />

e nuovi ambiti competitivi<br />

Condizioni ideali del sistema<br />

di trasporto aereo europeo<br />

“distanza” della situazione attuale<br />

rispetto al modello ideale<br />

Sfide chiave da affrontare<br />

Il ruolo chiave degli aeroporti<br />

del Nord nel futuro contesto europeo<br />

Le principali sfide da affrontare<br />

I fattori chiave di successo<br />

Strategie competitive<br />

per L’Europa e per<br />

il Nord Italia<br />

Raccomandazioni<br />

per i decisori politici<br />

Valutazione di larga<br />

massima dei possibili<br />

impatti economici<br />

Road map per Expo 2015<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


4. LE INTERVISTE AGLI OPINION LEADER<br />

Il progetto di ricerca ha inoltre previsto la realizzazione di numerose interviste individuali ai<br />

principali opinion leader a livello internazionale, esperti dei temi oggetto di analisi ed approfondimento,<br />

coinvolti attivamente nel processo.<br />

Trattandosi di interviste e colloqui condotti con la garanzia della massima riservatezza, non si è<br />

volutamente riportato all’interno del presente documento “chi ha detto cosa”. Ad ogni modo, tutti gli<br />

spunti, le idee, i suggerimenti, i contributi e le proposte emerse nel corso di questi incontri hanno<br />

rappresentato un contributo prezioso per lo svolgimento dell’intero progetto e sono stati recepiti e<br />

valorizzati trasversalmente all’interno del presente rapporto.<br />

In particolare, si ringraziano per gli spunti, i contributi e i suggerimenti:<br />

Gianpaolo Basoli (Direttore Generale, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti);<br />

Ignazio Biosca (Responsabile Relazioni Internazionali ed Airport Marketing, Spanish Airports);<br />

Claudio Boccardo (Direttore Generale, Aeroporti Sistema del Garda);<br />

Daniel Calleja Crespo (Direttore, Direttorato del Trasporto Aereo – Unione Europea);<br />

Kristoff De Winne (Direttore Airport Business Development, Bruxelles Airport);<br />

Paolo Glisenti (Ufficio Relazioni Istituzionali e Comunicazione, Comune di Milano);<br />

Carlo Griselli (Presidente, Assoclearance);<br />

Peter Groeneveld (Vice Presidente Corporate Strategy, KLM);<br />

Peter Gruenig (Head Aviation Marketing, Aeroporto di Zurigo);<br />

Horta Ribeiro (Direttore Marketing e Strategia, ANA – Aeroporto di Lisbona);<br />

Andrew Harrison (Presidente, Easyjet);<br />

Olivier Jankovec (Direttore Generale, ACI Europe);<br />

Herbert Kaufmann (Presidente, Wien Airport);<br />

Michael Kerkloh (Amministratore Delegato, Aeroporto Internazionale di Monaco di Baviera);<br />

Michael Krauss (Presidente, AirDolomiti-Lufthansa);<br />

Corinna Lundbæk Pedersen (Vice Presidente Aviation, Copenhagen Airports);<br />

John Martin (Presidente, San Francisco Airport);<br />

Steve Martin (Direttore Generale, Los Angeles Airport);<br />

Massimo Massini (Area Manager Italy, Malta e Penisola Iberica, Emirates);<br />

David Mc Millan (Direttore Generale, Eurocontrol);<br />

Massimo Panagia (Amministratore Unico, Tristar, già Amministratore Delegato Cargo Italia);<br />

Gregory Principato (Presidente, ACI Nord America);<br />

Anne Reinhardt-Lehmann (Vice Presidente Marketing, Frankfurt Airport);<br />

Giuseppe Rizzo (Direttore Generale, TREN);<br />

François Rubichon (Vice Presidente, Aeroporti di Parigi);<br />

19<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

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EXECUTIVE SUMMARY<br />

20<br />

Ad Rutten (Vice Presidente e Direttore Generale, Schiphol Airport – Amsterdam);<br />

Ulrich Schulte-Strathaus (Segretario Generale, AEA – Association European Airlines);<br />

Salvatore Sciacchitano (Vice Direttore Generale, ENAC);<br />

Jeffrey Shane (Sotto Segretario alle Politiche di Trasporto Statunitensi – Amministrazione Bush);<br />

Richard Sharp (Direttore Associato Airports Team, Macquarie Capital Funds);<br />

Elena Sorlini (Direttore Associato Airports Team, Macquarie Capital Funds);<br />

Leslie Thng (General Manager Italy, Singapore Airlines);<br />

Karel Van Miert (Coordinatore europeo del Corridoio TEN Berlino-Palermo; già Commissario<br />

Europeo per i Trasporti e la Concorrenza);<br />

Leon Verhallen (Direttore Airline Business Development, Bruxelles Airport);<br />

Thomas Windmuller (Segretario Corporate, IATA).<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


5. LE LINEE GUIDA DI RIFERIMENTO<br />

L’Europa, e i suoi Stati membri, si trovano oggi ad affrontare rilevanti sfide derivanti dalla<br />

globalizzazione e dalla crescente competizione sempre più allargata a livello di macro regioni (Europa,<br />

USA, Cina, India, Russia, Brasile) e, per questo motivo, appare più che mai imperativo il fatto di<br />

dover mettere a punto una chiara visione di lungo periodo (Agenda di Lisbona) e un’efficace strategia<br />

ad essa correlata.<br />

In questo scenario, il successo competitivo di un territorio/nazione/regione sarà sempre più<br />

determinato dalla capacità delle proprie città di promuovere la creatività e l’innovazione e di sviluppare<br />

ed attrarre talenti creativi.<br />

Oggi la risorsa scarsa, la risorsa di maggior valore, è la creatività: per essere competitivi, un<br />

paese, una regione, una città, hanno bisogno del capitale umano prima ancora di altri capitali. Dove<br />

ci sono i creativi c’è ricchezza, occupazione, alta qualità della vita.<br />

La classe creativa, che i territori sono chiamati ad attrarre, ha rotto oggi gli argini della “mobilità<br />

lavorativa”: lavorare non è più sufficiente, si deve poter scegliere dove farlo e quando farlo.<br />

Non sono più le persone che vanno dove sono le aziende ma le aziende che vanno dove sono le<br />

persone creative e, fra questi luoghi ad alta intensità di creatività e quindi di innovazione, le persone<br />

devono poter muoversi a proprio piacimento nel modo più veloce e conveniente possibile: in altre<br />

parole, l’interconnessione fra questi luoghi o, meglio, la capacità di questi territori/regioni/città di<br />

essere maggiormente interconnessi con tutti gli altri luoghi simili a livello globale, costituirà la chiave<br />

di successo per incrementare la propria attrattività nei confronti di questi talenti e, di conseguenza,<br />

la competitività dell’intero territorio/paese/regione/città.<br />

In un’epoca caratterizzata da fenomeni sempre più accentuati quali accelerazione della<br />

globalizzazione, discontinuità e innovazione continua, diventa essenziale massimizzare il numero di<br />

occasioni di interscambio e di interazioni qualificate per poter disporre di un adeguato numero di<br />

stimoli che ci faccia percepire tempestivamente, e reagire anticipatamente, ad una minaccia o ad<br />

un’opportunità.<br />

In sintesi, quindi, a parità di altre caratteristiche vincerà chi potrà disporre di maggiori opportunità<br />

di interazioni qualificate al più ampio livello possibile che, in ultima analisi, significa a livello globale,<br />

essendo oggi diventata tale l’arena competitiva.<br />

Noi ben sappiamo 1 che, per incrementare la creatività e l’innovazione a livello di territorio, è<br />

necessario incrementare la densità di popolazione, il numero di contatti e interazioni fra gli individui<br />

e rendere il territorio facilmente ed efficacemente interconnesso con altri territori.<br />

La grande sfida per l’Europa, per affrontare con successo la competizione globale, sarà dunque quella<br />

di saper creare al proprio interno luoghi dove si concentrano i talenti, luoghi dove la tecnologia permette<br />

ogni giorno di creare nuovi ambiti da esplorare, dove il sistema delle interconnessioni sia virtuali che<br />

fisiche consente di raggiungere altri luoghi simili e venire a contatto con la diversità, luoghi “plug & play”<br />

permeati da una filosofia di connessione permanente, semplice e veloce, come lounge di aeroporti sempre<br />

aperte, sempre disponibili ad accogliere e creare occasioni di incontro ed interscambio fra i talenti.<br />

21<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

1 Fonte: “Le città dei creativi: visioni e progetti”, The European House – Ambrosetti, 2005 per ANCE.<br />

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EXECUTIVE SUMMARY<br />

22<br />

L’Europa deve quindi assolutamente definire in maniera molto chiara la propria visione del sistema<br />

ottimale di interconnessione da mettere al servizio dei propri cittadini che, nella sua accezione più<br />

completa, deve essere inteso a due livelli chiave di riferimento:<br />

connessione interna, da realizzare attraverso il mix più ottimale e l’integrazione dei diversi mezzi<br />

di trasporto (aereo, ferroviario, stradale) in modo da interconnettere in maniera capillare ed<br />

estesa l’intero territorio dell’Unione, soddisfacendo a tutti i livelli le differenti esigenze di mobilità<br />

e di sostenibilità ambientale;<br />

connessione esterna, ovvero a livello globale, attraverso un sistema di trasporto aereo in grado di<br />

minimizzare i tempi di connessione per gli individui che si devono spostare da una parte all’altra<br />

del globo, che non necessariamente si trovano in prossimità di grandi agglomerati urbani e di<br />

grandi sistemi aeroportuali, identificando il trade off ottimale fra sistemi di connessione punto-punto<br />

e sistemi composti da grandi hub di livello globale.<br />

In un territorio esteso e fortemente antropizzato come l’Europa, è facile intuire il ruolo chiave<br />

del trasporto aereo e le conseguenti caratteristiche che esso deve presentare, il che, tradotto in altri<br />

termini, significa sostanzialmente che questo sistema di trasporto dovrebbe essere:<br />

veloce e conveniente;<br />

efficace ed efficiente;<br />

facilmente usufruibile dagli individui.<br />

Se esaminiamo questi tre aspetti, anche solo superficialmente, appare quasi immediato che oggi<br />

in Europa essi non appaiono, quantomeno a prima vista, ancora pienamente soddisfatti.<br />

La progressiva congestione nei cieli e in alcuni grandi aeroporti ha fatto sì che, negli ultimi<br />

anni, i tempi di percorrenza si siano allungati rispetto al passato; pochi attori sono stati in grado di<br />

raggiungere elevati livelli di efficacia ed efficienza e, dal punto di vista della facilità ed immediatezza<br />

di fruizione del servizio, la crescente tensione internazionale in materia di sicurezza ha fatto sì che<br />

oggi l’imbarco per una qualsiasi destinazione da un qualsiasi aeroporto sia diventata un’operazione<br />

estremamente più complessa rispetto ad un decennio fa (lontani sono ormai i tempi in cui ci si<br />

poteva presentare in aeroporto 30 minuti prima dell’imbarco!).<br />

L’Europa, che oggi sta lentamente integrando 27 Paesi, si trova di fronte all’impellente necessità<br />

di “progettare” il suo sistema dei trasporti avendo chiaramente in mente lo scenario e le conseguenze<br />

appena descritte e, soprattutto, nel fare ciò, avendo anche il coraggio di “pensare” in maniera<br />

radicalmente differente rispetto al passato.<br />

La strategia del trasporto aereo, all’interno di una strategia complessiva del più ampio settore dei<br />

trasporti, costituisce un mezzo e non un fine; il fine ultimo è infatti rappresentato dalla definizione<br />

di una visione di lungo termine e dalla implementazione della relativa strategia di sviluppo dell’intera<br />

nazione la quale, a sua volta, è direttamente correlata al contesto di riferimento nel quale il Paese<br />

si colloca.<br />

L’obiettivo più sfidante per l’Europa è dunque quello di mettere a disposizione dei propri cittadini<br />

un sistema di trasporto aereo globale, efficiente e competitivo, attraverso la creazione delle migliori<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


condizioni per cui all’interno dell’Unione si possano sviluppare linee aeree competitive solide, dotate<br />

di network globali e di un sistema di aeroporti altrettanto efficiente e competitivo, bilanciato fra<br />

grandi hub, che garantiscano alle compagnie di poter contare su strutture adeguate a gestire network<br />

di dimensioni globali, ed aeroporti di secondo e terzo livello in grado di assicurare un sistema di<br />

connessioni punto-punto, capace di garantire connessioni dirette a livello internazionale da un lato e<br />

un adeguato sistema di alimentazione e connessione con i grandi hub dall’altro.<br />

Il presente studio strategico intende dunque effettuare una concreta analisi del sistema del<br />

trasporto aereo europeo, finalizzata all’identificazione di quelle proposte di azione chiave, necessarie<br />

al fine di poter conseguire tali ambiziosi obiettivi, portandole all’attenzione della pubblica opinione<br />

e delle istituzioni, nella consapevolezza che il sistema del trasporto aereo europeo, nel contesto di<br />

riferimento appena descritto, costituisce uno degli strumenti di maggiore impatto per il successo<br />

competitivo dell’intera Europa.<br />

Annualmente oltre 2,2 miliardi di passeggeri 2 utilizzano questo servizio di trasporto, e il totale del<br />

valore delle merci trasportate rappresenta il 35% di tutto il commercio internazionale.<br />

Oltre il 40% dei turisti internazionali viaggiano in aereo e l’impatto economico complessivo del<br />

settore sull’economia mondiale è stimato in circa 350 miliardi di dollari, pari al 7,5 del PIL mondiale.<br />

Nel mondo oggi operano circa 2.000 linee aeree con una flotta complessiva di oltre 23.000<br />

aeromobili, che servono oltre 3.750 aeroporti attraverso un network di milioni di chilometri, gestito e<br />

controllato da oltre 160 enti di controllo.<br />

Il settore del trasporto aereo coinvolge dunque una pluralità di attori che coprono diversi ruoli a<br />

seconda delle proprie caratteristiche ciascuno dei quali, attraverso le proprie scelte, può influenzare<br />

le decisioni o determinare impatti più o meno rilevanti su tutti gli altri operatori del settore.<br />

Non solo, il settore contribuisce in maniera determinante anche all’occupazione, generando a<br />

livello globale un totale di 32 milioni di posti di lavoro:<br />

5,5 milioni di posti di lavoro a livello di impatto diretto;<br />

linee aeree ed aeroporti forniscono lavoro a 4,7 milioni di persone;<br />

l’industria dell’aviazione civile conta per 780.000 occupati (produttori di aeromobili, sistemi,<br />

componenti, ecc.);<br />

6,3 milioni di occupati a livello indiretto, attraverso l’acquisto di beni e servizi da parte delle<br />

compagnie lungo la loro supply chain;<br />

2,9 milioni l’occupazione a livello indotto, attraverso la spesa per consumi di tutti gli occupati del<br />

settore;<br />

17,1 milioni i posti generati dagli effetti catalitici attraverso gli impatti sul settore del turismo.<br />

Il settore, nel suo complesso, rappresenta dunque un pilastro portante della strategia di sviluppo<br />

economico di un intero territorio.<br />

23<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

2 Fonte: ICAO, Eurostat. I passeggeri su un particolare volo vengono contati una sola volta, a differenza di altre metodologie di calcolo che contano i<br />

voli e le partenze in ogni singolo aeroporto. Altre metodologie considerano un passeggero che viaggia da Malpensa a Fiumicino come 4 passeggeri<br />

totali, cioè due decolli e due atterraggi (decollo da Malpensa, atterraggio a Fiumicino, decollo da Fiumicino e atterraggio a Malpensa).<br />

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EXECUTIVE SUMMARY<br />

24<br />

Esso costituisce un elemento fondamentale per l’efficacia dell’intero sistema dei trasporti di<br />

una nazione o di una regione e, di conseguenza, rappresenta uno dei fattori chiave di modernità e<br />

competitività a livello territoriale.<br />

A livello di visione strategica complessiva, il settore del trasporto aereo viene a configurarsi come<br />

un vero e proprio sistema che, in mancanza di una visione di insieme di lungo periodo, di adeguate<br />

linee di indirizzo strategico e di un opportuno coordinamento, rischia di non sviluppare efficacemente<br />

il proprio potenziale competitivo a causa di comportamenti e scelte autonome dei singoli componenti<br />

che, sovente, possono essere conflittuali fra loro.<br />

Alla luce di quanto è accaduto, e sta accadendo, sul fronte energetico e sul rallentamento<br />

dell’economia mondiale, le proposte che si presentano in seguito sono state sviluppate considerando<br />

tre scenari alternativi.<br />

È indubbio, infatti, che un rallentamento dell’attività economica aggregata genererà un<br />

rallentamento della domanda di traffico aereo passeggeri e merci e che lo shock petrolifero a cui<br />

stiamo assistendo, per il trasporto aereo, rappresenta oggi più che mai la maggiore minaccia per la<br />

sopravvivenza nel medio termine di gran parte degli attori del sistema.<br />

Nelle ipotesi e negli scenari più pessimistici (prezzo del petrolio superiore a 150 dollari al barile<br />

e stagnazione economica mondiale di lungo periodo) il rallentamento e la contrazione nella crescita<br />

della domanda nel trasporto aereo diverrà probabilmente un fenomeno strutturale.<br />

FIGURA 3<br />

PREVISIONI DI CRESCITA NEI DIFFERENTI SCENARI<br />

12<br />

11<br />

10<br />

9<br />

VOLUMI RPKs (TRILIONI)<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028<br />

Petrolio 150 $al barile<br />

Fonte: Elaborazioni The European House – Ambrosetti su dati ACI, Eurocontrol, Airbus, Boeing, FMI, WorldBank<br />

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Nel caso di stagnazione economica di breve e medio periodo (prezzo del petrolio compreso tra 100<br />

e 150 dollari a barile), l’effetto sulla contrazione dei traffici sarà limitato se si guarda in un’ottica di<br />

lungo periodo, soprattutto a fronte del fatto che storicamente il trasporto aereo ha saputo reagire molto<br />

bene a precedenti shock energetici e crisi legate ad attentati terroristici e recessioni economiche.<br />

Altre crisi hanno interessato l’economia mondiale ed influenzato negativamente il trasporto aereo,<br />

ma nella peggiore delle crisi, avvenute dal 1970 ad oggi, la contrazione dei traffici non si è mai protratta<br />

per un periodo superiore ai 3 anni. In concomitanza della crisi dell’economia mondiale provocata dagli<br />

attentati al World Trade Center in USA nel 2001 e della successiva guerra in Afghanistan e in Iraq il<br />

traffico mondiale si è pesantemente contratto, ma nel 2004 ha superato i livelli registrati nel 2001.<br />

Fra i tre scenari il più probabile è quello relativo ad una stagnazione dell’economia nel medio<br />

periodo e ad una ripresa nel lungo periodo.<br />

In conclusione, dato che:<br />

una parte consistente della futura crescita del trasporto aereo sarà riconducibile alla Cina,<br />

all’India, al Medio Oriente e agli stati dell’ex-Unione Sovietica che, nonostante la crisi di USA e<br />

UE, registrano tassi di crescita economica molto sostenuti,<br />

è in continuo aumento l’efficienza nel trasporto aereo in termini di consumo di carburante che<br />

permette di bilanciare nel lungo periodo incrementi nei prezzi dei carburanti,<br />

il settore si trova nella parte bassa del suo ciclo naturale, quindi la crescita è contenuta rispetto<br />

al passato,<br />

in un mondo ormai sempre più globalizzato il segmento business esprime una naturale domanda di<br />

trasporto aereo indispensabile per lo sviluppo economico e, sebbene si assisterà ad una rigorosa<br />

azione di efficienza nell’utilizzo di questo mezzo, si ritiene che la domanda sarà comunque<br />

in crescita, seppur a tassi inferiori rispetto a quanto previsto, perlomeno nel breve e medio<br />

termine,<br />

Il segmento leisure ha oggi interiorizzato una naturale propensione al volo e, molto probabilmente,<br />

si assisterà ad un ridisegno dei modelli di consumo degli individui che faranno registrare al<br />

settore una crescita inferiore a quanto previsto, ma pur sempre una crescita,<br />

possiamo ragionevolmente ritenere che la crescita del trasporto aereo non sia compromessa nel<br />

lungo periodo.<br />

L’attuale crisi non sembra dunque essere di natura strutturale e, probabilmente, si ritiene che, in<br />

ultima analisi, potrà provocare un ritardo di massimo 5 anni rispetto alla crescita prevista prima che si<br />

verificasse lo shock petrolifero e il rallentamento dell’economia mondiale.<br />

Va comunque sottolineato che, in base inoltre a quanto emerso da nostri confronti effettuati<br />

con osservatori a livello internazionale, anche in caso di assestamento strutturale dell’intero ciclo<br />

economico attorno a prezzi elevati del petrolio (150 dollari a barile), nel lungo periodo si verificherà<br />

una considerevole riduzione della crescita rispetto alle previsioni ottimistiche di fine 2007, ma il settore<br />

continuerà comunque, dopo un iniziale assestamento nel breve e medio periodo, a crescere seppure a<br />

tassi decisamente inferiori.<br />

25<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

sea-aeroportimilano.it


6. LE PROPOSTE PER L’EFFICIENZA E LA COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA<br />

Le proposte qui sintetizzate sono state formulate separatamente a livello europeo ed italiano,<br />

all’interno di un comune schema di riferimento:<br />

Fattori “igienici”: sono azioni finalizzate alla rimozione dei fattori inibitori allo sviluppo (le patologie<br />

del Sistema del trasporto aereo italiano).<br />

Gap filler (azioni di recupero): sono azioni che mirano a ridurre le distanze rispetto a una condizione<br />

ideale di efficienza e competitività.<br />

Chiavi di successo: sono azioni il cui obiettivo è di creare delle condizioni tali da poter costruire<br />

dei vantaggi competitivi difendibili nel medio-lungo periodo.<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

26<br />

FIGURA 4<br />

CHIAVI DI<br />

SUCCESSO<br />

LE PROPOSTE PER L’EUROPA<br />

GUADAGNARE VANTAGGI<br />

COMPETITIVI<br />

Azioni per portarsi<br />

un passo avanti ai concorrenti<br />

3. Promuovere, attraverso<br />

un approccio coordinato, la progressiva liberalizzazione<br />

dei cieli tra Europa e resto del mondo<br />

GAP<br />

FILLER<br />

RIDURRE LE DISTANZE<br />

Azioni per portarsi il più vicino<br />

possibile alla situazione ottimale<br />

2. Single European Sky<br />

e multimodalità al servizio<br />

di un sistema di mobilità all’avanguardia<br />

FATTORI<br />

“IGIENICI”<br />

RIMUOVERE LE PATOLOGIE<br />

Azioni per rimuovere i fattori<br />

inibitori allo sviluppo<br />

1. Promuovere una visione unica<br />

per il trasporto aereo in Europa<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 5<br />

LE PROPOSTE PER L’ITALIA<br />

CHIAVI DI<br />

SUCCESSO<br />

GUADAGNARE VANTAGGI<br />

COMPETITIVI<br />

Azioni per portarsi<br />

un passo avanti ai concorrenti<br />

4. Definire una road map<br />

di successo per l’Expo 2015<br />

GAP<br />

FILLER<br />

RIDURRE LE DISTANZE<br />

Azioni per portarsi il più vicino<br />

possibile alla situazione ottimale<br />

3. Sviluppare un grande<br />

sistema aeroportuale del Nord Italia<br />

e sviluppare maggiormente tutto il settore Cargo<br />

FATTORI<br />

“IGIENICI”<br />

RIMUOVERE LE PATOLOGIE<br />

Azioni per rimuovere i fattori<br />

inibitori allo sviluppo<br />

2. Ridefinire l’attuale assetto<br />

degli accordi bilaterali<br />

1. Formulare una strategia di sistema<br />

di lungo periodo<br />

27<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

sea-aeroportimilano.it


Per fornire una visione d’insieme delle proposte formulate e degli impatti stimati a livello qualitativo<br />

e, laddove possibile anche quantitativo, possiamo riferirci al seguente schema di sintesi.<br />

FIGURA 6<br />

RIASSUNTO DELL’IMPATTO QUANTITATIVO E QUALITATIVO DELLE PROPOSTE<br />

AREA<br />

FATTORI<br />

IGIENICI<br />

RACCOMANDAZIONI<br />

1. Promuovere una visione unica<br />

per il trasporto aereo in Europa<br />

QUALITATIVI<br />

Incremento della competitività dell’Europa<br />

attraverso una maggiore efficacia del sistema<br />

di trasporto aereo e conseguente aumento<br />

della propensione al volo dei cittadini<br />

IMPATTI<br />

QUANTITATIVI<br />

+ 465 milioni di passeggeri in Europa al 2025<br />

+ 35 miliardi di euro di valore aggiunto all’anno in Europa<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

28<br />

EUROPA<br />

GAP<br />

FILLER<br />

CHIAVI DI<br />

SUCCESSO<br />

FATTORI<br />

IGIENICI<br />

2. Single European Sky<br />

e multimodalità<br />

al servizio di un sistema<br />

di mobilità<br />

all’avanguardia<br />

3. Promuovere la progressiva<br />

liberalizzazione dei cieli tra<br />

Europa e resto del mondo<br />

1. Definire una strategia di<br />

sistema di lungo periodo<br />

2. Ridefinire l’attuale<br />

assetto degli accordi bilaterali<br />

Aumento del livello di sicurezza<br />

e della capacità nei cieli.<br />

Miglioramento nell’efficienza dei voli<br />

e contenimento dell’impatto ambientale.<br />

Maggiore integrazione fra differenti modalità<br />

di trasporto<br />

Sistemi aeroportuali e compagnie aeree<br />

europee più efficienti e competitive<br />

Incremento dell’efficacia e della competitività<br />

del sistema di trasporto aereo<br />

Incremento delle possibilità di crescita<br />

per gli aeroporti ed a enza del sistema<br />

+ 350 milioni di passeggeri è la domanda che non potrà essere<br />

accolta senza gli interventi necessari causando una mancata opportunità<br />

di crescita stimabile in 200 miliardi di euro e 900.000 posti di lavoro<br />

+ 25 miliardi di euro di risparmi per l’aumento di efficienza del<br />

sistema (meno carburante, meno congestionamento, più sicurezza)<br />

+ 12,5 miliardi di euro di maggiori benefici dovuti alla maggiore puntualità dei voli<br />

Riduzione di 50 milioni di tonnellate di emissioni di CO2<br />

+ 115 milioni di passeggeri in Europa<br />

+ 75 miliardi di euro di valore aggiunto in Europa<br />

+ 345.000 nuovi posti di lavoro in Europa<br />

+ 93.000 nuovi posti di lavoro in Europa<br />

+ 2,3 miliardi di euro di valore aggiunto in Europa<br />

+ 29 milioni di passeggeri negli aeroporti del Nord al 2025<br />

+ 100.000 posti di lavoro nel Nord Italia<br />

+ 15 miliardi di euro di valore aggiunto all’anno per il Nord Italia al 2025<br />

+ 3 milioni di passeggeri attuali che potrebbero essere catturati<br />

da Malpensa che oggi si dirigono verso altri aeroporti<br />

Crescita del 100% del cargo aereo nel Nord Italia<br />

+ 16.100 nuovi posti di lavoro generati<br />

+ 2,1 miliardi di euro di valore aggiunto a livello incrementale<br />

ITALIA<br />

GAP<br />

FILLER<br />

3. Sviluppare il sistema<br />

aeroportuale del Nord Italia<br />

e il settore Cargo<br />

Sviluppo coordinato e crescita sinergica<br />

degli aeroporti del Nord Italia in accordo<br />

con la propria vocazione territoriale.<br />

Recupero della quota di Cargo che compete<br />

al sistema aeroportuale del Nord Italia<br />

Incremento attrattività dell’hub<br />

da incremento di traffico temporaneo<br />

a incremento strutturale<br />

nel periodo successivo all’evento<br />

CHIAVI DI<br />

SUCCESSO<br />

4. Una road map<br />

per l’Expo 2015<br />

18.000 posti di lavoro incrementali e<br />

3,4 miliardi di valore aggiunto per il territorio<br />

in aggiunta agli effetti già stimati per l’evento<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


7. LE PROPOSTE PER L’EFFICIENZA E LA COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA<br />

IN EUROPA<br />

7.1 Proposta N. 1:<br />

“Promuovere una visione unica per il trasporto aereo in Europa che<br />

consenta di conciliare crescita del settore e ambiziosi obiettivi ambientali”<br />

L’azione proposta<br />

“Definire una visione strategica comune e condivisa di lungo periodo per il trasporto aereo a livello<br />

europeo, che conduca alla definizione di una strategia industriale di lungo periodo, in grado di<br />

riconciliare la crescita con ambiziosi obiettivi di sostenibilità ambientale e bisogni di mobilità”.<br />

Gli obiettivi della proposta<br />

La presente proposta intende sottolineare con forza l’esigenza di definire a livello europeo una<br />

visione unica, chiara e condivisa circa le strategie di sviluppo futuro dell’intero settore del trasporto<br />

aereo. L’obiettivo di una politica europea dei trasporti sostenibile è quello di predisporre sistemi di<br />

trasporto che rispondano alle esigenze economiche, sociali e ambientali della società in modo da<br />

assicurare le condizioni ottimali per la competitività degli attori chiave del sistema del trasporto<br />

aereo;<br />

garantire ai cittadini europei elevati standard di sicurezza sia in termini di “safety” sia in termini<br />

di “security”;<br />

riconciliare elevati livelli di crescita con ambiziosi obiettivi di sostenibilità ambientale;<br />

coniugare la crescita del traffico aereo con i vincoli di capacità.<br />

Gli impatti della proposta<br />

Per quantificare l’impatto di questa proposta si è applicata una metodologia, sviluppata da The<br />

European House – Ambrosetti, che considera il numero totale annuo dei voli passeggeri pro-capite.<br />

29<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

sea-aeroportimilano.it


FIGURA 7<br />

PROPENSIONE AL VOLO NEI DIVERSI PAESI EUROPEI<br />

PAESE VOLI CAPITALI NAZIONALI VOLI CAPITALI EUROPEI VOLI CAPITALI EXTRAEUROPEI VOLI CAPITALI TOTALI<br />

Svizzera 0,25 2,90 1,10 4,45<br />

UK 0,60 2,50 1,10 3,60<br />

Spagna 1,00 3,00 0,50 3,60<br />

Olanda 0,00 1,61 1,20 3,00<br />

Grecia 0,50 2,45 0,33 3,00<br />

Austria 0,10 1,85 0,60 2,30<br />

Portogallo 0,10 1,90 0,32 2,00<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

30<br />

Germania 0,10 1,16 0,61 1,90<br />

Francia 0,50 1,11 0,61 1,80<br />

Belgio 0,00 1,23 0,50 1,85<br />

Italia 0,50 1,21 0,29 1,70<br />

UE 25 0,45 1,10 0,40 1,70<br />

Fonte: ICCSAI, 2008<br />

L’effetto derivante dall’implementazione del piano strategico del trasporto aereo per l’Europa<br />

aumenterebbe la propensione al volo per ognuno dei singoli Stati membri. In termini quantitativi<br />

l’attuazione della proposta equivale a circa un volo pro-capite in più per cittadino europeo, calcolato<br />

come la differenza tra il dato attuale medio di voli pro-capite europei e quello della media dei Paesi<br />

che hanno un valore di voli pro-capite superiore rispetto alla media europea.<br />

Questo gap è equivalente a circa 465 milioni di passeggeri in più. Utilizzando i moltiplicatori<br />

sull’occupazione diretta, indiretta, indotta e catalitica, per l’Europa si stima un incremento di circa 1,65<br />

milioni di occupati in grado di generare un maggiore PIL di circa 35 miliardi corrispondente allo 0,2%<br />

del PIL europeo che attualizzati al tasso di sconto del 6%, su un arco di tempo di medio lungo periodo,<br />

risultano equivalenti a circa 300 miliardi di euro (3,5% circa del PIL europeo a valori attuali).<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


7.2 Proposta N. 2:<br />

“Rendere operativo il Single European Sky allineando gli obiettivi<br />

di sviluppo della capacità aeroportuale con quelli della capacità nei cieli<br />

e promuovere la multi modalità quali strumenti al servizio di un sistema<br />

di mobilità all’avanguardia”<br />

L’azione proposta<br />

“Rendere pienamente operativo il cielo unico europeo e superare il problema del vincolo di capacità<br />

(capacity crunch) attraverso opportune azioni, fra cui lo sviluppo di un sistema di collegamenti<br />

multimodali per passeggeri e merci”.<br />

Gli obiettivi della proposta<br />

Gli obiettivi che si devono raggiungere sono i seguenti:<br />

aumentare il livello di sicurezza in presenza di un incremento strutturale del traffico stimabile in<br />

circa il doppio dell’attuale al 2020;<br />

affrontare efficacemente il problema legato al capacity crunch ovvero alla progressiva congestione<br />

del sistema aeroportuale europeo;<br />

integrare aeroporti, linee aeree e sistemi di controllo del traffico attraverso un sistema integrato<br />

<br />

di gestione delle informazioni;<br />

incrementare notevolmente la capacità in cielo e prevenire i ritardi attribuibili al controllo del<br />

traffico;<br />

migliorare in modo sostanziale l’efficienza di volo sia in termini di tempi che soprattutto di<br />

consumo di carburante;<br />

assicurare il contenimento dell’impatto ambientale del trasporto aereo;<br />

ridurre i costi dei sistemi di controllo del traffico;<br />

promuovere e favorire anche lo sviluppo dei cosiddetti hub di secondo livello e dei sistemi<br />

aeroportuali europei minori;<br />

sviluppare un approccio al problema in modo coordinato tra vettori aerei, aeroporti e territori;<br />

favorire l’integrazione tra le differenti modalità di trasporto.<br />

31<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

Gli impatti della proposta<br />

Per quanto riguarda il contributo diretto al PIL europeo, la Commissione Europea lo stima<br />

nell’ordine dei 50.000 miliardi di euro complessivi al termine del progetto, che si tradurranno in<br />

circa 200 mila posti di lavoro altamente qualificati in più.<br />

sea-aeroportimilano.it


EXECUTIVE SUMMARY<br />

32<br />

La corretta implementazione del SESAR (Single European Sky ATM Research) permetterà di<br />

conseguire una serie di risparmi economici, oltre che di benefici ambientali, estremamente rilevanti<br />

e che secondo l’ENAV 3 sono quantificabili in 39,5 miliardi di euro nel periodo 2008 – 2020 e così<br />

suddivisi:<br />

risparmio di carburante: 8 miliardi di euro<br />

riduzione delle emissioni di Co2: 50 milioni di tonnellate<br />

risparmi derivanti dalla riduzione dei ritardi dovuti al traffico aereo: 9 miliardi di euro<br />

maggiore efficienza del sistema di controllo del traffico: 8 miliardi di euro<br />

altri benefici per i passeggeri (minor numero di voli cancellati per scarsa visibilità, riduzione di<br />

tempi di viaggio e maggiore puntualità ed affidabilità del sistema): 12,5 miliardi di Euro<br />

Una rete di trasporto multimodale ferro-gomma-aria efficiente ed integrata con le principali<br />

infrastrutture puntuali (aeroporti e porti) potrà risolvere parte dei problemi legati alla saturazione<br />

degli aeroporti. L’alta velocità ferroviaria, ad esempio, aiuta i grandi hub a risolvere parte dei problemi<br />

legati al capacity crunch, fungendo da feeder per gli stessi e riducendone la congestione.<br />

Poiché si stima che quasi 4 milioni di voli non potranno essere accolti nel lungo periodo a causa<br />

della saturazione degli aeroporti europei, se non si risolve il problema del vincolo di capacità rimarrà<br />

inevasa una domanda di 350 milioni di passeggeri all’anno con conseguenze molto pesanti in termini<br />

di occupazione e produzione di valore aggiunto.<br />

La mancata opportunità di crescita per l’economia europea è stimata in 200 miliardi di valore<br />

aggiunto e quasi 900.000 posti di lavoro.<br />

3 Ente Nazionale di Assistenza al Volo, uno dei due fornitori di servizi di navigazione aerea italiani, assieme all’Aeronautica Militare.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


7.3 Proposta N. 3:<br />

“Promuovere, attraverso un approccio coordinato, la progressiva<br />

liberalizzazione dei cieli tra Europa e resto del mondo”<br />

L’azione proposta<br />

“Favorire, promuovere e accelerare il processo di apertura e liberalizzazione dei cieli fra Unione<br />

Europea e resto del Mondo che, attualmente, sono regolati da specifici accordi fra le parti”.<br />

Gli obiettivi della proposta<br />

Una liberalizzazione maggiore dei cieli tra Europa e le altre principali aree del mondo, rafforzerebbe<br />

le compagnie aeree europee garantendo al tempo stesso la crescita del settore e l’internazionalizzazione<br />

dell’economia.<br />

Gli accordi bilaterali tra Stati definiscono il numero di linee aeree, le tratte servite, il numero e<br />

la frequenza dei voli e le destinazioni raggiungibili. Per ovviare alle inefficienze delle limitazioni degli<br />

accordi bilaterali l’Unione Europea ha intrapreso quattro strade:<br />

modificare gli accordi bilaterali in contrasto con le norme comunitarie;<br />

costruire una European Common Aviation Area con i Paesi extra-UE del Mediterraneo;<br />

stipulare accordi con partner internazionali sui flussi di traffico, standard di sicurezza e qualità<br />

del servizio;<br />

liberalizzare gli investimenti nel settore a livello mondiale.<br />

Gli impatti della proposta<br />

Per quantificare i benefici prodotti dalla presente proposta è stato sviluppato ad hoc un modello<br />

di stima, in grado di misurare gli effetti incrementali sulla domanda di trasporto, sulla ricchezza<br />

prodotta e sull’occupazione generata a seguito di una politica di questo tipo.<br />

Il modello di stima elaborato si è basato sui flussi internazionali di passeggeri che, attualmente,<br />

percorrono le rotte internazionali con origine e destinazione l’Europa. I flussi di traffico sono stati<br />

proiettati su un orizzonte temporale di lungo periodo (20 anni) utilizzando le stime elaborate dai più<br />

autorevoli e attendibili organi di controllo, compagnie aeree e società di produzione di aeromobili.<br />

A livello complessivo, il modello di stima ci porta ad affermare che gli effetti incrementali generati<br />

da un’apertura maggiore sugli accordi di volo si attestano a 115 milioni di passeggeri sulle tratte<br />

internazionali nel lungo periodo (20 anni).<br />

Dai risultati emersi dal modello di stima, l’aumento del valore aggiunto è stimato in 75 miliardi di<br />

euro nel lungo periodo di cui 27 miliardi generati in modo diretto, 33 miliardi in modo indiretto ed i<br />

restanti 15 in via indotta.<br />

33<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

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FIGURA 8<br />

INCREMENTO DEL PIL EUROPEO DALLA LIBERALIZZAZIONE DEI CIELI<br />

400<br />

350<br />

300<br />

69<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

Miliardi di euro<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

151<br />

345<br />

125<br />

Diretto Indiretto Indotto TOTALE<br />

34<br />

In termini di occupazione l’aumento stimato è di 345.000 nuovi posti di lavoro nel lungo periodo:<br />

125.000 saranno generati in modo diretto, 151.000 in modo indiretto e i restanti 69 in via indotta.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


8. PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’ITALIA<br />

8.1 Proposta N. 1:<br />

“Definire una strategia di sistema di lungo periodo”<br />

L’azione proposta<br />

“Realizzare un piano strategico del trasporto aereo indirizzato alla competitività e all’efficienza del<br />

sistema”.<br />

<br />

Gli obiettivi della proposta<br />

Alcuni aspetti rilevanti del piano dovrebbe riguardare:<br />

formulare la missione, la visione e le linee di sviluppo strategiche del sistema del trasporto<br />

aereo;<br />

definire il ruolo degli attori che compongono il sistema e quadro regolamentare di riferimento;<br />

<br />

identificare gli aeroporti rilevanti per il Sistema-Paese in un contesto di crescente competizione<br />

internazionale;<br />

definire le linee di sviluppo per le opere infrastrutturali sinergiche al sistema;<br />

programmare le priorità e formulare un piano temporale di realizzazione con scadenze certe.<br />

Gli impatti della proposta<br />

Per quantificare l’impatto della proposta sullo sviluppo del sistema, e quindi del traffico aereo<br />

nazionale, utilizziamo anche in questo caso la propensione al volo. Nel contesto europeo l’Italia è uno<br />

dei Paesi che registra una propensione al volo inferiore alla media dei principali competitors europei,<br />

distanziandosi significativamente da paesi similari da un punto di vista macro-economico come la<br />

Francia e la Germania.<br />

35<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

sea-aeroportimilano.it


FIGURA 9<br />

RELAZIONE TRA REDDITO PRO-CAPITE E MOBILITÀ AEREA NAZIONALE (2006)<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

36<br />

N°MEDIO ANNUO DI VIAGGI PRO-CAPITE<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

Ungheria<br />

Portogallo<br />

Spagna<br />

Italia<br />

EU25<br />

Francia<br />

Danimarca<br />

Regno Unito<br />

Germania<br />

Olanda<br />

Norvegia<br />

-<br />

10 15 20 25 30 35 40 45 50<br />

*Purchasing Power Standard<br />

PIL PRO-CAPITE (in migliaia di PPS*)<br />

Fonte: ICCSAI, 2008<br />

La discrepanza di propensione al volo intercontinentale da colmare in Italia risulta quindi essere<br />

0,32 – data dalla differenza tra il valore di riferimento della Germania e della Francia e quello<br />

dell’Italia – e la sola crescita strutturale del settore a livello europeo non sembra basti a colmarla. Al<br />

contrario, un riassetto del sistema potrebbe riuscire a raggiungere questo obiettivo.<br />

Visto che la popolazione dell’Italia ammonta a 58,9 milioni, la differenza sopra delineata è<br />

equivalente a 14,7 milioni di passeggeri annui, che si aggiungerebbero alla stima di crescita del<br />

mercato nello scenario senza un piano nazionale. Secondo gli esperti dell’industria intervistati per<br />

questo rapporto, e sostanziato da uno studio di ACI Europe del 2004, 1 milione addizionale di<br />

passeggeri crea un indotto pari a 5.000 posti di lavoro per l’economia di un Paese, inclusi gli effetti<br />

diretti, indiretti e catalitici a livello regionale e nazionale, che per l’Italia significano più di 93.000<br />

posti di lavoro.<br />

Dato un PIL pro-capite di 24.214 euro in Italia nel 2005, 93.000 posti di lavoro aggiuntivi sono<br />

in grado di aumentare il PIL addizionale di circa 2,26 miliardi di euro, pari allo 0,16% del PIL italiano<br />

corrente.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


8.2 Proposta N. 2:<br />

“Ridefinire l’attuale assetto degli accordi bilaterali”<br />

L’azione proposta<br />

“Ripensare l’attuale quadro di riferimento degli accordi bilaterali che attualmente regolano il<br />

settore del trasporto aereo in Italia alla luce del forte indebolimento dei presupposti logici che<br />

hanno in passato guidato la loro stesura”.<br />

Gli obiettivi della proposta<br />

La situazione di grave crisi del vettore nazionale ha condotto ad un drastico indebolimento<br />

competitivo dell’intero settore e, soprattutto, ha fatto venire meno i presupposti di “difesa e protezione”<br />

del vettore stesso, sulla base dei quali gli accordi bilaterali esistenti erano stati scritti.<br />

La forza e la competitività del settore del trasporto aereo è infatti normalmente determinata dalla<br />

capacità competitiva del binomio vettore-sistema aeroportuale di riferimento che, alimentandosi a<br />

vicenda, contribuiscono in maniera determinante alla competitività dell’intero sistema.<br />

Lo scenario europeo, oggi completamente liberalizzato, tuttavia può consentire anche al solo<br />

sistema aeroportuale di attivare un percorso virtuoso di crescita, a patto che venga loro consentito<br />

di poter attrarre altri vettori dotati della forza e competitività necessaria per attivare connessioni<br />

internazionali a livello globale. Ciò attualmente non è possibile, come dimostra il caso di Malpensa,<br />

anche a causa degli accordi bilaterali in essere che prevedono dei vincoli in merito a:<br />

frequenze;<br />

numero di vettori;<br />

punti intermedi;<br />

vincoli di origine e destinazione;<br />

vincoli ed accordi fra vettori operanti e vettori commerciali.<br />

37<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

Gli impatti della proposta<br />

A livello di impatto, nel Nord Italia è possibile stimare un impatto a livello di incremento marginale della<br />

crescita del numero di passeggeri sugli scali pari al 10% del totale dei passeggeri gestiti nel 2007.<br />

In aggiunta, considerando il caso di Malpensa, la ridefinizione degli accordi bilaterali consentirebbe<br />

l’effettivo sviluppo dello scalo come grande hub internazionale, attraverso una presenza di un nuovo<br />

hub carrier.<br />

In termini numerici, con orizzonte temporale al 2025, è possibile effettuare una quantificazione<br />

del futuro traffico gestito sullo scalo in termini differenziali rispetto ad uno sviluppo come aeroporto<br />

point-to-point (caratterizzato da una forte presenza di traffico low cost prevalentemente intra-europeo).<br />

Secondo le nostre stime tale differenziale potrebbe essere quantificato in circa 20 milioni di<br />

passeggeri (di cui circa 15 rappresentati dai transiti) equivalenti, in termini di impatto occupazionale<br />

ed economico, a 70.000 posti di lavoro e 11,4 miliardi di euro di valore aggiunto per il territorio.<br />

sea-aeroportimilano.it


Applicando poi le medesime logiche a tutti gli altri aeroporti del Nord Italia, l’effetto incrementale<br />

di traffico è stimabile in circa 9 milioni di passeggeri, equivalenti a 31.500 posti di lavoro e 3/3,5<br />

miliardi di euro di valore aggiunto per il territorio.<br />

L’effetto complessivo sarebbe dunque stimabile in circa 100.000 posti di lavoro e 15 miliardi di<br />

valore aggiunto generabili lungo un orizzonte temporale 2010-2025.<br />

8.3 Proposta N. 3:<br />

“Sviluppare un grande sistema aeroportuale del Nord Italia e sviluppare<br />

maggiormente tutto il settore Cargo”<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

38<br />

Le azioni proposte<br />

a) “Gestire in maniera coordinata, soprattutto in un’ottica strategica e di sistema lo sviluppo/crescita<br />

del traffico nel Nord Italia attraverso un sistema di alleanze strategico-industriali, che consentano<br />

ad ogni aeroporto di creare sinergie industriali all’interno del sistema e di crescere assecondando<br />

ognuno la propria vocazione aeroportuale specifica”;<br />

b) “Individuare e rimuovere le cause di inefficienza del sistema attuale del Cargo aereo e<br />

potenziare le infrastrutture di movimentazione e la loro accessibilità”.<br />

Gli obiettivi della proposta<br />

La proposta riprende alcuni concetti espressi nelle precedenti sezioni, in particolare la prima e la<br />

seconda proposta, che rilevavano l’importanza e l’esigenza di una governance del sistema del trasporto<br />

aereo italiano, di uno sviluppo coordinato degli scali italiani secondo vocazioni e ruoli strategici ben<br />

definiti e di una certezza nel sistema, garantita da una cornice di riferimento regolamentare che<br />

facilitasse l’efficace implementazione di queste strategie.<br />

<br />

<br />

Per quanto riguarda il Cargo, gli obiettivi principali da perseguire possono essere così riassunti:<br />

incrementare la quota di merci trasportate per via aerea verso i mercati emergenti attraverso il<br />

recupero della quota di merci italiane che attualmente partono per via aerea da scali esteri e<br />

attraverso la creazione delle opportune condizioni strutturali e regolamentari per rendere i nostri<br />

scali attrattivi anche come hub merci;<br />

aumentare l’efficienza e ridurre i costi di trasporto sostenuti dalle imprese.<br />

Gli impatti della proposta<br />

A) L’impatto derivante da una grande alleanza aeroportuale del Nord<br />

La presente proposta pone l’aeroporto di Malpensa come hub di riferimento del sistema del trasporto<br />

aereo del Nord Italia. Questo significa che, nella misura in cui questo si realizzasse, i traffici<br />

internazionali generati da questo territorio e “in fuga” verso altri hub europei, potrebbero convergere<br />

verso l’aeroporto di Malpensa e da cui i viaggiatori potrebbero proseguire con rotte di lungo raggio.<br />

In questo contesto, Malpensa come hub del Nord Italia potrebbe vedere un incremento del traffico<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


passeggeri in trasferimento derivante dalla cattura di quote di traffico oggi in fuga verso altri hub<br />

europei per un numero pari a circa 3 milioni di passeggeri e progressivamente in crescita, stimabile,<br />

in termini di ricadute sul territorio, con la creazione di circa 11.500 nuovi posti di lavoro i quali<br />

genererebbero un impatto sul territorio pari a circa 1,7 miliardi di euro in termini di valore aggiunto.<br />

B) L’impatto derivante dal potenziamento e dallo sviluppo del Cargo aereo<br />

Per quantificare l’impatto della proposta sullo sviluppo del sistema, e quindi del traffico aereo<br />

nazionale, una possibile misura riguarda sia il maggior aumento stimato in termini di tonnellate<br />

spedite che di quelle recuperate dal cosiddetto “avio-camionato”:<br />

rispetto alla quantità complessiva di merci trasportate per via aerea, non è irrealistico pensare<br />

che sul medio periodo (5 anni) possano essere avvicinati gli attuali livelli di traffico sviluppati da<br />

Francia e Olanda, raddoppiando l’attuale milione di tonnellate di merci italiane;<br />

attualmente, infatti, il volume complessivo di merci prodotte e trasportate per via aerea dall’Italia<br />

verso mercati esteri è pari a circa 2,5 milioni di tonnellate, delle quali il 60% circa parte da<br />

aeroporti stranieri 4 ma è ipotizzabile sul medio-lungo periodo di ridurre questa quota al 20%.<br />

Si stima quindi che il Cargo aereo nel Nord Italia possa raggiungere quota 1,6 milioni di tonnellate<br />

in un arco di 5 anni, su un totale di 2 milioni di tonnellate di Cargo in Italia. Utilizzando i moltiplicatori<br />

sulla crescita forniti da ACI si stima che saranno creati 5.600 nuovi posti di lavoro, per un impatto<br />

annuo di 140 milioni di euro di PIL.<br />

39<br />

8.4 Proposta N. 4:<br />

“Definire una road map di successo per l’Expo 2015”<br />

“Definire un piano di azioni operative che consenta l’efficace implementazione e completamento<br />

di tutte le opere infrastrutturali necessarie ad allineare il sistema di connettività territoriale del<br />

Nord Italia e di accessibilità degli aeroporti lombardi alle migliori casistiche presenti in Europa”.<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

Gli obiettivi della proposta<br />

Obiettivo della presente proposta è sottolineare con forza la straordinaria opportunità fornita al<br />

nostro Paese, e al Nord Italia in particolare, di fare leva sull’assegnazione dell’Expo 2015 all’Italia<br />

per portare a termine tutta una serie di interventi, infrastrutturali ma non solo, necessari e strategici<br />

per rilanciare il sistema del trasporto aereo nel Nord portandolo a livelli di efficienza e competitività<br />

comparabili con i migliori attori europei.<br />

Saranno circa 21 milioni le persone attese, per un totale di circa 30 milioni di visite che<br />

arriveranno da tutto il mondo per assistere all’Esposizione Universale, equivalenti a una media di<br />

160.000 visitatori al giorno, pari ad almeno 320.000 viaggi medi giornalieri addizionali per tutto il<br />

periodo dell’esposizione. Durante i periodi dei fine settimana sono attesi picchi di 250.000 visitatori<br />

al giorno, equivalenti ad almeno 500.000 viaggi.<br />

4 Unioncamere, 2007.<br />

sea-aeroportimilano.it


Le sfide chiave per l’Expo<br />

Tre sono, a nostro avviso, le grandi sfide dunque che l’Expo presenterà al nostro Paese e, in<br />

particolare, al territorio lombardo, tra loro strettamente correlate:<br />

1. la creazione di un grande hub internazionale per il Nord Italia;<br />

2. la creazione di un sistema di mobilità ed accessibilità infrastrutturale all’avanguardia;<br />

3. l’efficiente ed efficace pianificazione e gestione degli investimenti pubblici e privati.<br />

In un sistema dei trasporti innovativo ed efficace prevedere anche soluzioni innovative che si<br />

integrano ai modi di trasporto esistenti, consentendo di assolvere alle esigenze di mobilità di specifiche<br />

fasce di popolazione, la cui esigenza primaria è la minimizzazione dei tempi di trasferimento sulle<br />

brevi distanze secondo modalità che consentano spostamenti capillari, affidabili e veloci, rappresenta<br />

un sicuro passo avanti verso una mobilità evoluta e in linea con le principali esperienze estere.<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

40<br />

L’utilizzo dell’elicottero potrebbe costituire un elemento di offerta di mobilità aerea anche per aree<br />

non immediatamente prossime ad un aeroporto, integrato in un sistema più ampio di connettività<br />

come complemento del trasporto aereo con finalità di feederaggio per l’aeroporto di riferimento.<br />

FIGURA 10<br />

LUG<br />

AOT<br />

MXP<br />

BGY<br />

Brescia Fiera<br />

Milano<br />

Fiera/Bicocca<br />

LIN<br />

VBS<br />

VRN<br />

TRN<br />

PFM<br />

Bologna Fiera<br />

GOA<br />

BLQ<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Gli impatti della proposta<br />

La valutazione degli impatti della proposta si basa essenzialmente sugli effetti derivanti dalla<br />

capacità di rendere un fenomeno strutturale l’incremento temporaneo del traffico aereo generato<br />

dall’evento sul sistema aeroportuale milanese.<br />

I 6 milioni di passeggeri che raggiungeranno l’area milanese nel periodo in questione, potrebbero<br />

essere trasformati in un fenomeno strutturale in funzione di un deciso salto di qualità del sistema in<br />

termini di attrattività dell’hub.<br />

Utilizzando i parametri già impiegati ai precedenti casi, tale incremento di traffico potrebbe<br />

essere equivalente, in termini occupazionali, a 18.000 posti di lavoro e, in termini economici, in 3,4<br />

miliardi di valore aggiunto per il territorio.<br />

Tali benefici sarebbero quindi aggiuntivi a quelli già complessivamente stimati dal Comitato<br />

organizzatore della manifestazione.<br />

41<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

sea-aeroportimilano.it


9. IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO:<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

Il volume mondiale di trasporto aereo di passeggeri, misurato in termini di Revenue Passenger<br />

Kilometres 5 (RPK) è cresciuto dell’8% nel 2005, raggiungendo un picco significativo seguito da uno<br />

sviluppo del 6,1% nel 2006 e da una crescita di quasi il 5% nel 2007.<br />

FIGURA 11<br />

CICLICITÀ DEL TRASPORTO AEREO MONDIALE<br />

25,0%<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

42<br />

20,0%<br />

15,0%<br />

10,0%<br />

5,0%<br />

0,0%<br />

-5,0%<br />

1972<br />

1973<br />

1974<br />

1975<br />

1976<br />

1977<br />

1978<br />

1979<br />

1980<br />

1981<br />

1982<br />

1983<br />

1984<br />

1985<br />

1986<br />

1987<br />

1988<br />

1989<br />

1990<br />

1991<br />

1992<br />

1993<br />

1994<br />

1995<br />

1996<br />

1997<br />

1998<br />

1999<br />

2000<br />

2001<br />

2002<br />

2003<br />

2004<br />

2005<br />

2006<br />

2007<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Airbus, 2005<br />

Anche se l’industria del trasporto aereo è ciclica ed estremamente correlata e reattiva alle variazioni<br />

di PIL, le previsioni sono concordi nell’affermare che il sistema del trasporto aereo mondiale è<br />

destinato a crescere e a proseguire nel suo percorso di costante crescita in un range compreso fra il<br />

4,5% ed il 5,5%, che comporterebbe un raddoppio dell’attuale traffico aereo nell’arco dei prossimi<br />

venti anni.<br />

5 L’indice Revenue Passenger per Kilometres misura i servizi prodotti da una compagnia aerea con riferimento al traffico passeggeri. L’indice<br />

viene utilizzato per esprimere i volumi di traffico passeggeri effettivamente trasportati, a prescindere dalla capacità di trasporto. L’indice si<br />

calcola moltiplicando il numero dei passeggeri paganti per i chilometri di volo.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 12<br />

CICLICITÀ DEL TRASPORTO AEREO MONDIALE<br />

MILIARDI DI RPK<br />

12.000<br />

10.000<br />

8.000<br />

6.000<br />

4.000<br />

2.000<br />

0<br />

1980<br />

1982<br />

* Tassi di crescita del traffico aereo<br />

CRESCITA MEDIA ANNUALE %<br />

PIL 2,9<br />

Passeggeri 5,3<br />

Merci 6,0<br />

1984<br />

1986<br />

1988<br />

1990<br />

1992<br />

1994<br />

1996<br />

1998<br />

2000<br />

2002<br />

2004<br />

2006<br />

2008<br />

2010<br />

2012<br />

2014<br />

2016<br />

2018<br />

2020<br />

2022<br />

2024<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Airbus, 2005<br />

Nella seconda parte del 2007 e per tutto il 2008, sono tuttavia emersi a livello globale fattori di<br />

instabilità economica molto rilevanti, che rischiano di avere delle ripercussioni strutturali sul settore<br />

del trasporto aereo. Lo scenario globale presenta infatti:<br />

l’aumento inarrestabile dei costi energetici, con il prezzo del petrolio che ha già sfiorato i 150<br />

dollari al barile e che per il momento non sembra realisticamente poter scendere ai livelli del<br />

2007, e comunque sotto ai 100 dollari. Le ricadute sul settore sono già state drammatiche con<br />

il fallimento di alcuni vettori minori, il drastico e generalizzato peggioramento dei conti delle<br />

compagnie e la conseguente riduzione dell’offerta sia in termini di rotte che di posti disponibili;<br />

la crisi finanziaria innescata negli Stati Uniti, con impatti ancora non facilmente quantificabili e<br />

ad alto rischio di propagazione;<br />

il conseguente rallentamento dell’economia già riscontrabile negli Stati Uniti ed in Europa, con<br />

la possibilità concreta di un prolungato periodo di recessione, unito peraltro ad una possibile<br />

recrudescenza inflazionistica.<br />

Nonostante queste minacce e le nubi che si prospettano all’orizzonte, riteniamo che nel mediolungo<br />

termine il settore conseguirà gli obiettivi di crescita che si è prefissato, magari rinviandone<br />

l’orizzonte temporale. A sostegno di questa posizione vi sono due considerazioni di fondo: la prima<br />

è che l’industria del trasporto aereo ha dimostrato già in passato di sapersi risollevare da crisi anche<br />

drammatiche. Va poi considerato che intere aree del pianeta sono in fase di rapidissimo sviluppo, a<br />

cui farà seguito inevitabilmente un’accresciuta domanda di mobilità aerea.<br />

43<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

sea-aeroportimilano.it


Tra le principali tendenze a livello microeconomico possiamo ricordare:<br />

la nascita di un numero sempre maggiore di mega-hub al servizio delle vecchie e delle nuove<br />

megalopoli;<br />

il consolidamento delle grandi alleanze;<br />

nuovi modelli di “alliance carrier” e di “virtual hubbing”;<br />

semplificazione ed evoluzione del modello di business delle linee aeree tradizionali e consolidamento<br />

delle low cost;<br />

competizione crescente da parte degli attori dell’area medio orientale.<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

44<br />

10. GLI EFFETTI SOCIO-ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

Il trasporto aereo genera direttamente oltre 1,5 milioni di posti di lavoro mentre quelli generati in<br />

via indiretta e indotta sono circa 2,7 milioni.<br />

FIGURA 13<br />

4500<br />

4000<br />

3500<br />

3000<br />

2500<br />

IMPATTO DIRETTO, INDIRETTO E INDOTTO SULL’OCCUPAZIONE GENERATO DAL SISTEMA<br />

DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

Impatto diretto<br />

Impatto indiretto e indotto<br />

1970<br />

1.220<br />

1025 4.210<br />

710<br />

315<br />

2.680<br />

2000<br />

1500<br />

1000<br />

500<br />

0<br />

750<br />

809<br />

500<br />

1.530<br />

406<br />

309<br />

250<br />

156<br />

Aeroporti Attivitàon site Compagnie aeree Industria aerospaziale Totale<br />

Fonte: elaborazioni The European House - Ambrosetti su dati Oxford Economics<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 14<br />

IMPATTO INDIRETTO E INDOTTO SUL PIL GENERATO DAL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

450<br />

350<br />

300<br />

Impatto diretto<br />

Impatto indiretto e indotto<br />

112<br />

77<br />

250<br />

200<br />

150<br />

139<br />

86<br />

35<br />

213,5<br />

100<br />

50<br />

0<br />

36<br />

53<br />

46<br />

22<br />

13,5<br />

119<br />

28,5<br />

17,5<br />

Aeroporti Attivitàon site Compagnie aeree Industria aerospaziale Totale<br />

Fonte: elaborazioni The European House - Ambrosetti su dati Oxford Economics<br />

Qualora venissero adottate politiche di liberalizzazione del mercato aereo a livello mondiale, il<br />

numero totale dei passeggeri nel mondo potrebbe aumentare in 5 anni di 115 milioni di unità, con<br />

una crescita di PIL di circa 75 miliardi di euro e 345.000 occupati in più generati in via diretta,<br />

indiretta e indotta.<br />

Allo stesso tempo è utile stimare gli effetti positivi generati da una più stretta integrazione e da<br />

una maggiore liberalizzazione del trasporto aereo all’interno dell’Europa. In particolare è stato stimato<br />

il potenziale di crescita degli hub di secondo livello che risulta essere di 3,7 volte maggiore rispetto<br />

a quelli di primo livello.<br />

In totale è ipotizzabile un incremento di 65 miliardi di euro di cui 50 dagli hub di secondo livello.<br />

45<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

sea-aeroportimilano.it


FIGURA 15<br />

PRODOTTO INTERNO LORDO GENERATO DAL TRASPORTO AEREO INTRA-UE<br />

NEL LUNGO PERIODO (ORIZZONTE TEMPORALE 20 ANNI)<br />

PIL prodotto<br />

nel lungo periodo<br />

in miliardi di euro<br />

(scenario base)<br />

Crescita hub<br />

primo livello<br />

35<br />

PIL prodotto nel lungo<br />

periodo in miliardi di euro<br />

(situazione di maggiore<br />

liberalizzazione)<br />

50<br />

PIL<br />

incrementale<br />

+15<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

Crescita hub<br />

secondo livello<br />

e altri aeroporti<br />

TOTALE<br />

90<br />

125<br />

140<br />

190<br />

+50<br />

+65<br />

46<br />

Fonte: The European House - Ambrosetti<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


In termini occupazionali si stimano 145.000 posti di lavoro in più, di cui 110.000 dovuti agli hub<br />

di secondo livello.<br />

FIGURA 16<br />

NUOVI POSTI DI LAVORO GENERATI DAL TRASPORTO AEREO INTRA-UE NEL LUNGO PERIODO<br />

(ORIZZONTE TEMPORALE 20 ANNI)<br />

Nuovi posti di lavoro<br />

generati<br />

nel lungo periodo<br />

(scenario base)<br />

Crescita hub<br />

primo livello<br />

65.00<br />

Nuovi posti di lavoro<br />

generati nel lungo<br />

(situazione di maggiore<br />

liberalizzazione)<br />

100.000<br />

Occupazione<br />

incrementale<br />

+35.000<br />

Crescita hub<br />

secondo livello<br />

e altri aeroporti<br />

TOTALE<br />

220.000<br />

285.000<br />

330.000<br />

430.000<br />

+110.000<br />

+145.000<br />

Fonte: The European House - Ambrosetti<br />

Da questo quadro si desume come cresca sempre di più in Europa il valore socio-economico<br />

complessivo degli aeroporti. Inoltre, a livello territoriale, la presenza di un aeroporto può risultare un<br />

fattore critico relativamente alla capacità di:<br />

attrarre investimenti esteri;<br />

mantenere le imprese già presenti nella catchment area di riferimento;<br />

aiutare le imprese nel processo di competizione globale garantendo loro accessibilità rapida e<br />

sicura sui mercati mondiali;<br />

promuovere l’esportazione delle imprese favorendo, allo stesso tempo, un processo di internazionalizzazione<br />

delle stesse;<br />

incrementare la competitività territoriale;<br />

attrarre maggiormente i flussi turistici.<br />

47<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

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11. I TEMI-CHIAVE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO EUROPEO<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

48<br />

In questa particolare fase storica, il sistema del trasporto aereo non può più affidare la sua<br />

sopravvivenza ed il suo sviluppo solo alle dinamiche di mercato che finora ne hanno garantito la<br />

crescita continua e ininterrotta. Sono apparse all’orizzonte alcune problematiche e vincoli che devono<br />

essere affrontati a livello politico e sovranazionale:<br />

l’implementazione piena e concreta del cielo unico europeo, attraverso la definizione dei blocchi<br />

funzionali di spazio aereo, con l’integrazione dei fornitori di servizi di navigazione aerea e con la<br />

messa in opera del Programma SESAR (Single European Sky ATM Reasearch);<br />

la sostenibilità ambientale del trasporto aereo senza però penalizzarne la crescita nel quadro,<br />

ormai delineato, dell’inclusione del settore del trasporto aereo nell’Emission Trading Scheme,<br />

soprattutto incentivando gli investimenti nel rinnovamento delle flotte e non colpendo in modo<br />

drastico le compagnie aeree;<br />

la multimodalità e l’integrazione delle reti di trasporto passeggeri e merci a livello continentale<br />

nell’ambito del piano di sviluppo Trans European Network, come fattore di crescita dell’efficienza<br />

del settore nel suo complesso e come alleggerimento delle attuali criticità da eccessivo traffico<br />

specialmente nei principali mega-hub;<br />

il vincolo di capacità (capacity crunch) derivante dalla saturazione delle infrastrutture aeroportuali,<br />

che rischiano di diventare il nuovo collo di bottiglia, una volta ampliata la capacità in cielo grazie<br />

ai progressi del SES (Single European Sky), e che necessitano di nuovi e ingenti investimenti per<br />

rispondere alla domanda di crescita;<br />

la necessità di collegarsi meglio con i mercati globali grazie al superamento del sistema degli<br />

accordi bilaterali, per consentire lo sviluppo di una rete di hub di secondo livello che di fatto<br />

possano ampliare la rete point-to-point tra le principali città ed aree europee e le più importanti<br />

destinazioni intercontinentali.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


12. IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO:<br />

I PRINCIPALI DATI DI RIFERIMENTO<br />

Il trasporto aereo mondiale è in crescita da oltre trent’anni a un tasso medio annuo composto<br />

che si avvicina al 5,8%. Le stime sull’andamento della domanda di trasporto aereo e il contestuale<br />

incremento della capacità delle compagnie aeree porteranno a un raddoppio dei traffici nei prossimi<br />

15 anni. Il volume mondiale misurato in termini di volumi RPK (Revenue Passenger Kilometres)<br />

passerà dagli attuali 4,5 trilioni a 11 trilioni nel 2026. Sempre su scala mondiale e al 2026, in<br />

termini di numero passeggeri, invece, dagli attuali 4 miliardi si supereranno i 9 miliardi di unità.<br />

A livello mondiale, il Cargo aereo è cresciuto di circa 50 volte negli ultimi 50 anni. Negli ultimi<br />

trent’anni il tasso medio annuo composto di crescita si è attestato intorno al 7%. Come il trasporto<br />

passeggeri, anche il Cargo aereo risente in modo significativo di eventi esogeni. Restringendo l’analisi<br />

sugli ultimi dieci anni, infatti, a causa dei già citati shock negativi, il tasso di crescita annuo composto<br />

si è ridotto fino ad attestarsi intorno al 5%.<br />

FIGURA 17<br />

TASSI DI CRESCITA DEL PIL, PASSEGGERI, MERCI E MOLTIPLICATORI DELLA CRESCITA<br />

NEL NORD AMERICA CON ORIZZONTE 2026<br />

49<br />

NORD AMERICA<br />

PIL<br />

RPKs<br />

RTKs<br />

Mltp RPKs<br />

Mltp RTKs<br />

2,8%<br />

3,5%- 4,0%<br />

5,4%<br />

1,3 - 1,4<br />

1,9<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

Fonte: T elaborazione<br />

he E uropean A House –<br />

mbrosetti<br />

Il Nord America è stato e continuerà ad essere uno dei più importanti mercati del mondo nel campo<br />

dell’aviazione civile. Nel 2026, il solo mercato domestico statunitense genererà oltre il 13% dell’intero<br />

traffico passeggeri a livello mondiale. Storicamente, in virtù di un’economia molto sviluppata, il settore<br />

aereo statunitense ha influito e segnato le tendenze di sviluppo dello stesso settore a livello mondiale.<br />

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FIGURA 18<br />

TASSI DI CRESCITA DEL PIL, PASSEGGERI, MERCI E MOLTIPLICATORI DELLA CRESCITA<br />

IN EUROPA CON ORIZZONTE 2026<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

50<br />

EUROPA<br />

PIL<br />

RPKs<br />

RTKs<br />

Mltp RPKs<br />

Mltp RTKs<br />

2,1%<br />

4,2% - 4,5%<br />

5,2%<br />

2,0 - 1,4<br />

2,5<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

L’Europa è il secondo mercato aereo mondiale dopo il Nord America in termini di numero<br />

passeggeri e volumi RPK.<br />

Negli ultimi anni il settore dell’aviazione civile ha mostrato una crescita senza eguali nella sua<br />

storia, accompagnata da un incremento di capacità di trasporto del 65%.<br />

Dal 1980 al 2000 il traffico è triplicato, sovraperformando la media mondiale che vede un<br />

raddoppio dei traffici ogni 15 anni circa.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 19<br />

TASSI DI CRESCITA DEL PIL, PASSEGGERI, MERCI E MOLTIPLICATORI DELLA CRESCITA<br />

IN ASIA CON ORIZZONTE 2026<br />

ASIA<br />

PIL<br />

RPKs<br />

RTKs<br />

Mltp RPKs<br />

Mltp RTKs<br />

3,7%<br />

6,1% - 6,5%<br />

7,3%<br />

1,6 - 1,7<br />

2,0<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

L’Asia è il terzo mercato per l’aviazione civile al mondo. Nel 2007 il numero totale di passeggeri<br />

ha superato la soglia del miliardo, mostrando un tasso di crescita elevato e costante negli ultimi 10<br />

anni.<br />

Cina e India rappresentano i due motori principali dell’intero continente asiatico. Il loro ruolo è<br />

trainante sia nella crescita economica che in quella del traffico passeggeri.<br />

Favorite dall’incremento della domanda interna di beni e servizi, la Cina cresce da anni a tassi<br />

superiori al 10%, mentre l’India è cresciuta, nel 2007, a un tasso superiore al 9%, il più alto negli<br />

ultimi vent’anni.<br />

51<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

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FIGURA 20<br />

TASSI DI CRESCITA DEL PIL, PASSEGGERI, MERCI E MOLTIPLICATORI DELLA CRESCITA<br />

IN MEDIO ORIENTE CON ORIZZONTE 2026<br />

MEDIO ORIENTE<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

52<br />

PIL<br />

RPKs<br />

RTKs<br />

Mltp RPKs<br />

Mltp RTKs<br />

4,0%<br />

5,7% - 6,4%<br />

7,1%<br />

1,2 - 1,6<br />

1,8<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

Il traffico aereo nel Medio Oriente, e in particolare nel Golfo Persico, nel 2007 si è attestato a<br />

quasi 130 milioni di passeggeri e rappresenta il mercato che, negli ultimi 5 anni, è cresciuto di più<br />

a livello mondiale, registrando un tasso di crescita superiore al 12% all’anno.<br />

Le compagnie aeree del Golfo hanno visto una crescita senza precedenti dei passeggeri trasportati<br />

e fra le più elevate al mondo.<br />

Data l’ubicazione geografica e la strategicità del Medio Oriente, da cui è possibile raggiungere<br />

con volo diretto qualsiasi scalo mondiale, molte compagnie aeree straniere hanno aumentato la loro<br />

presenza e l’offerta di posti sulle tratte internazionali.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


13. IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA: DATI PIÙ SIGNIFICATIVI<br />

In Europa nel 2007 sono transitati quasi 1 miliardo e 300 mila persone, con un incremento<br />

rispetto al 2006 di circa 75 milioni di passeggeri.<br />

Nell’ultimo quinquennio, una volta superato lo shock degli attacchi dell’11 settembre 2001, la<br />

crescita del traffico passeggeri in Europa è stata costante e sostenuta, con un tasso medio del 6,2%.<br />

FIGURA 21<br />

TRAFFICO PASSEGGERI IN EUROPA (2000 – 2007)<br />

MILIONI DI PERSONE<br />

1.300<br />

1.250<br />

1.200<br />

1.150<br />

1.135<br />

1.204<br />

1.281<br />

1.100<br />

1.050<br />

1.000<br />

950<br />

900<br />

1.064<br />

989<br />

953 945 950<br />

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI.<br />

53<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

sea-aeroportimilano.it


FIGURA 22<br />

PASSEGGERI NEI PRIMI 20 PAESI EUROPEI (2007)<br />

300<br />

Milioni di persone<br />

250<br />

239,5<br />

210,0<br />

200<br />

184,2<br />

150<br />

138,8<br />

136,2<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

100<br />

50<br />

0<br />

Gran<br />

Bretagna<br />

Spagna<br />

Germania<br />

Francia<br />

Italia<br />

47,8<br />

Olanda<br />

40,0<br />

Norvegia<br />

35,8<br />

Svizzera<br />

30,5<br />

Svezia<br />

30,0<br />

Irlanda<br />

25,3<br />

Portogallo<br />

23,7<br />

Danimarca<br />

20,7<br />

Austria<br />

20,3<br />

Belgio<br />

18,4<br />

Polonia<br />

17,2<br />

Finlandia<br />

16,5<br />

Grecia<br />

12,4<br />

Rep. Ceca<br />

8,6<br />

Ungheria<br />

7,2<br />

Cipro<br />

54<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI.<br />

L’analisi del traffico per Paese conferma la Gran Bretagna come leader assoluto, con un totale<br />

di quasi 240 milioni di passeggeri, seguita da Spagna, Germania, Francia e Italia fra quelli che<br />

superano i 100 milioni.<br />

In termini relativi, la quota della Gran Bretagna è scesa negli ultimi 2 anni da oltre il 20%<br />

all’attuale 18,7%. I primi cinque Paesi rappresentano insieme oltre il 70% del traffico europeo.<br />

Particolarmente significativa è la seconda posizione della Spagna, a fronte di una popolazione<br />

numericamente inferiore a Germania, Francia e Italia.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 23<br />

TRAFFICO MERCI IN EUROPA (2000 – 2007)<br />

MIGLIAIA DI TONNELLATE<br />

16.000<br />

15.000<br />

14.000<br />

13.653<br />

14.242<br />

14.983<br />

15.874<br />

13.000<br />

12.000<br />

12.567<br />

12.162<br />

12.397<br />

12.688<br />

11.000<br />

10.000<br />

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI.<br />

Complessivamente in Europa nel 2007, sono transitate per via aerea quasi 16 milioni di tonnellate<br />

di merci, con un incremento di quasi 1 milione di tonnellate rispetto al 2006.<br />

55<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

sea-aeroportimilano.it


FIGURA 24<br />

TRAFFICO MERCI NEI PRIMI 20 PAESI EUROPEI (2007)<br />

4,0<br />

3,5<br />

3,5<br />

MILIONI DI TONNELLATE<br />

3,0<br />

2,5<br />

2,4<br />

2,4<br />

2,0<br />

1,7<br />

1,5<br />

1,3<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

1,0<br />

0,5<br />

0,0<br />

Germania<br />

Gran Bretagna<br />

Francia<br />

Olanda<br />

Belgio<br />

1,0<br />

0,7<br />

Italia<br />

Lussemburgo<br />

0,6<br />

Spagna<br />

0,5<br />

Danimarca<br />

0,3<br />

Svizzera<br />

0,2<br />

Svezia<br />

0,2<br />

Austria<br />

0,2<br />

Irlanda<br />

0,2<br />

Finlandia<br />

0,1<br />

Norvegia<br />

0,1<br />

Portogallo<br />

0,1<br />

Grecia<br />

0,1<br />

Islanda<br />

0,1<br />

Polonia<br />

56<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI.<br />

La Germania si conferma al primo posto per traffico di merci, seguita da Gran Bretagna e Francia,<br />

mentre al quarto e quinto posto vi sono Olanda e Belgio, Paesi collocati in posizioni strategiche e con<br />

forte vocazione commerciale.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


14. IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO DEL NORD ITALIA:<br />

RIEPILOGO STATISTICO<br />

A livello complessivo il sistema aeroportuale italiano, nonostante i noti problemi relativi al vettore<br />

nazionale, è quello che nel 2007 è cresciuto di più in termini percentuali rispetto a tutti i principali<br />

concorrenti europei, segnando un tasso di crescita del 10,1%.<br />

FIGURA 25<br />

PRIMI 10 AEROPORTI ITALIANI PER TRAFFICO PASSEGGERI (2007)<br />

MILIONI<br />

35<br />

30<br />

32,9<br />

TOTALE INTERNAZIONALI NAZIONALI<br />

25<br />

23,9<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

Roma<br />

Fiumicino<br />

Milano<br />

Malpensa<br />

9,9<br />

Milano<br />

Linate<br />

7,1 6,1 5,8 5,7<br />

Venezia<br />

Catania<br />

Napoli<br />

5,4<br />

Bergamo<br />

Orio al Serio<br />

Roma<br />

Ciampino<br />

Palermo<br />

Bologna<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati Assaeroporti.<br />

4,5<br />

4,4<br />

57<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

In questo contesto, gli aeroporti del Nord Italia hanno evidenziato in media tassi di crescita<br />

superiori rispetto alla media italiana. La crescita continua che ha caratterizzato il trasporto aereo<br />

passeggeri in Italia negli ultimi anni, nonostante una stagnazione economica e la mancanza di un<br />

forte vettore nazionale di riferimento, ha portato l’Italia ad avere 8 aeroporti con traffico superiore a<br />

5 milioni di passeggeri. Di questi 8 aeroporti, 4 sono localizzati nel Nord Italia.<br />

sea-aeroportimilano.it


FIGURA 26<br />

CRESCITA MEDIA DEL TRAFFICO PASSEGGERI PER MACRO-AREE (2002 - 2007)<br />

9%<br />

8%<br />

8%<br />

8,4%<br />

8,3%<br />

8%<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

58<br />

8%<br />

8%<br />

7%<br />

7%<br />

7,6%<br />

Nord Centro Sud-Isole<br />

Nord Centro Sud-Isole<br />

Fonte: Elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI.<br />

Sul fronte del trasporto merci l’importanza del sistema aeroportuale del Nord Italia risulta ancora<br />

più evidente poiché attraverso di esso transita circa il 76% del traffico merci del Paese. Restringendo<br />

l’area geografica emerge che oltre il 70% del traffico merci italiano è concentrato in Lombardia.<br />

L’aeroporto di Malpensa da solo rappresenta circa il 50% del traffico merci nazionale.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 27<br />

MERCI MOVIMENTATE NEGLI AEROPORTI ITALIANI (2007)<br />

600<br />

500<br />

MIGLIAIA DI TONNELLATE<br />

487<br />

400<br />

300<br />

200<br />

155<br />

134<br />

100<br />

0<br />

47<br />

24 23 23 19 18 15 14 9 9 8 6 6 5 4 4 3<br />

Milano Malpensa<br />

Roma Fiumicino<br />

Bergamo<br />

Orio al Serio<br />

Brescia<br />

Montichiari<br />

Venezia<br />

Milano Linate<br />

Roma Ciampino<br />

Bologna<br />

Trevis o<br />

Pisa<br />

Torino<br />

Verona<br />

Catania<br />

Napoli<br />

Ancona<br />

Genova<br />

Cagliari<br />

Palermo<br />

Bari<br />

Pescara<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati Assaeroporti.<br />

A livello complessivo, nel 2002, negli aeroporti del Nord Italia transitavano circa il 69% del<br />

traffico merci, guadagnando circa 8 punti percentuali nel quinquennio ed evidenziando una crescita<br />

continua e costante a fronte dell’andamento negativo degli aeroporti del Centro e del Sud. La crescita<br />

media del traffico degli aeroporti del Nord è stata mediamente in linea con quella degli aeroporti<br />

europei, intorno al 6% circa.<br />

59<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

sea-aeroportimilano.it


FIGURA 28<br />

CRESCITA MEDIA DEL TRAFFICO MERCI PER MACRO-AREE (2002 - 2007)<br />

8%<br />

6%<br />

5,6%<br />

4%<br />

2%<br />

EXECUTIVE SUMMARY<br />

60<br />

0%<br />

-2%<br />

-4%<br />

-6%<br />

-1,3%<br />

-5,4%<br />

Nord Centro Sud-Isole<br />

Nord Centro Sud-Isole<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

1. LE PROPOSTE PER L’EFFICIENZA E LA COMPETITIVITÀ<br />

DEL SISTEMA IN EUROPA<br />

1.1 Proposta N. 1:<br />

“Promuovere una visione unica per il trasporto aereo in Europa che<br />

consenta di conciliare crescita del settore e ambiziosi obiettivi ambientali”<br />

L’azione proposta<br />

“Definire una visione strategica comune e condivisa di lungo periodo per il trasporto aereo a<br />

livello europeo, che conduca alla definizione di una strategia industriale di lungo periodo, in grado di<br />

riconciliare la crescita con ambiziosi obiettivi di sostenibilità ambientale e bisogni di mobilità”.<br />

Gli obiettivi della proposta<br />

La presente proposta intende sottolineare con forza l’esigenza di definire a livello europeo una<br />

visione unica, chiara e condivisa circa le strategie di sviluppo futuro dell’intero settore del trasporto<br />

aereo.<br />

L’Europa infatti ha, e avrà sempre più bisogno in futuro, di un sistema di trasporto aereo solido,<br />

efficiente e competitivo in grado di assicurare a tutti i cittadini connessioni globali, efficienti e in<br />

linea con i bisogni di mobilità che essi esprimono e, allo stesso tempo, che sia sostenibile dal punto<br />

di vista della tutela ambientale.<br />

L’obiettivo di una politica europea dei trasporti sostenibile è quello di predisporre sistemi di<br />

trasporto che rispondano alle esigenze economiche, sociali e ambientali della società. Per garantire<br />

la propria prosperità, l’Europa ha bisogno di sistemi di trasporto efficienti, tenuto conto del forte<br />

impatto che essi hanno sulla crescita economica, sullo sviluppo sociale e sull’ambiente.<br />

Il settore dei trasporti, che rappresenta il 7% circa del PIL europeo e il 5% dei posti di lavoro<br />

nell’UE, è un’industria importante che apporta un contributo fondamentale al funzionamento dell’intera<br />

economia europea. La mobilità delle merci e delle persone è una componente essenziale della<br />

competitività dell’industria e dei servizi europei. Infine, la mobilità è anche un diritto fondamentale<br />

dei cittadini.<br />

Gli obiettivi della politica europea in questo settore, che collocano la strategia dei trasporti al<br />

centro dell’Agenda di Lisbona per la crescita e l’occupazione, sono finalizzati a offrire agli europei<br />

sistemi di trasporto efficaci ed efficienti in grado di:<br />

offrire un livello elevato di mobilità ai cittadini e alle imprese in tutta l’Unione;<br />

proteggere l’ambiente, garantire la sicurezza energetica, promuovere norme minime in materia di<br />

lavoro per il settore e tutelare i passeggeri e i cittadini;<br />

favorire l’innovazione a sostegno dei primi due obiettivi di mobilità e protezione, rendendo più<br />

efficiente e sostenibile un settore in crescita come quello dei trasporti;<br />

61<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

sea-aeroportimilano.it


LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

62<br />

<br />

stabilire connessioni internazionali presentando politiche, nell’ambito della partecipazione<br />

dell’Unione alle organizzazioni internazionali, sempre più tese al conseguimento della mobilità<br />

sostenibile, della protezione e dell’innovazione.<br />

Il settore del trasporto aereo è senza dubbio uno dei principali motori dello sviluppo economico sia<br />

dei principali Paesi industrializzati che delle maggiori economie emergenti, il cui impatto è stimato<br />

complessivamente in 350 miliardi di dollari, pari al 7,5% del PIL mondiale e contribuisce in maniera<br />

determinante anche all’occupazione generando a livello globale un totale di 32 milioni di posti di<br />

lavoro.<br />

Annualmente oltre 2,2 miliardi di passeggeri utilizzano questo servizio di trasporto, e il totale del<br />

valore delle merci trasportate rappresenta il 35% di tutto il commercio internazionale.<br />

Nel mondo oggi operano circa 2.000 linee aeree con una flotta complessiva di oltre 23.000<br />

aeromobili che servono più di 3.750 aeroporti attraverso un network di milioni di chilometri, gestito<br />

e controllato da oltre 160 enti di controllo.<br />

Il settore, nel suo complesso, rappresenta dunque un pilastro portante della strategia di sviluppo<br />

economico di un intero territorio.<br />

Esso costituisce un elemento fondamentale per l’efficacia dell’intero sistema dei trasporti di<br />

una nazione o di una regione e, di conseguenza, rappresenta uno dei fattori chiave di modernità e<br />

competitività a livello territoriale.<br />

La strategia del trasporto aereo, all’interno di una strategia complessiva del più ampio settore dei<br />

trasporti, costituisce un mezzo e non un fine; il fine ultimo è infatti rappresentato dalla definizione<br />

di una visione di lungo termine e dalla implementazione della relativa strategia di sviluppo dell’intera<br />

nazione, la quale a sua volta è direttamente correlata al contesto di riferimento nel quale il Paese si<br />

colloca.<br />

L’Europa, e i suoi Stati membri, si trovano oggi ad affrontare rilevanti sfide che derivano dalla<br />

globalizzazione e dalla crescente competizione sempre più allargata a livello di macro regioni (Europa,<br />

USA, Cina, India, Russia, Brasile) e, per questo motivo, appare più che mai imperativo il fatto di<br />

dover mettere a punto una chiara visione di lungo periodo e un’efficace strategia ad essa correlata.<br />

L’Europa, che oggi sta lentamente integrando 27 Paesi, si trova di fronte all’impellente necessità<br />

di “progettare” il suo sistema dei trasporti avendo chiaramente in mente lo scenario e le conseguenze<br />

appena descritte e, soprattutto, nel fare ciò, avendo anche il coraggio di “pensare” in maniera<br />

radicalmente differente rispetto al passato.<br />

Una visione strategica di lungo periodo dovrebbe a nostro avviso essere articolata secondo alcune<br />

linee guida chiave di riferimento che mirino a:<br />

assicurare le condizioni ottimali per la competitività degli attori chiave del sistema del trasporto<br />

aereo. In primo luogo, quindi, l’Europa dovrà assicurarsi la presenza al proprio interno di linee<br />

aeree ed aeroporti moderni, solidi, efficienti e competitivi, caratterizzati da una massa critica<br />

in grado di poter assorbire con successo gli eventuali shock esterni (terrorismo, pandemie,<br />

shock petroliferi, ecc.) a cui l’industria del trasporto aereo è maggiormente soggetta rispetto ad<br />

altri settori. Per raggiungere questo obiettivo, se da un lato è necessario perseguire con forza<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


la creazione di un mercato interno completamente liberalizzato che stimoli i soggetti in esso<br />

operanti a diventare sempre più efficienti e competitivi, dall’altro è anche necessario garantire<br />

alle compagnie aeree sempre maggiori opportunità di crescita e di espansione a livello globale<br />

attraverso azioni mirate che forniscano loro la possibilità di poter operare liberamente in ogni parte<br />

del mondo. Come diremo più dettagliatamente nelle successive proposte si tratta di improntare<br />

una strategia di azione comunitaria che miri innanzitutto ad estendere il cielo unico europeo<br />

ai Paesi immediatamente confinanti (Est Europa e area del Mediterraneo) e, successivamente,<br />

replicare quanto è in corso di perfezionamento con gli Stati Uniti alle altre aree chiave del mondo,<br />

eliminando così tutte le barriere residue derivanti dalla Convenzione di Chicago;<br />

garantire ai cittadini europei elevati standard di sicurezza sia in termini di “ safety” sia in termini<br />

di “security”; la creazione dell’EASA 1 costituisce un importante passo già compiuto in questa<br />

direzione. L’obiettivo dell’Europa deve essere quello di garantire al proprio sistema di trasporto<br />

aereo i più elevati standard di sicurezza a livello mondiale;<br />

riconciliare elevati livelli di crescita con ambiziosi obiettivi di sostenibilità ambientale attraverso<br />

opportune politiche mirate a stimolare e favorire gli investimenti in ricerca e nuove tecnologie<br />

(propulsori di nuova generazione, biocarburanti, ecc.). Il clean sky program e il progetto di<br />

implementazione di un unico sistema comune di gestione del traffico aereo SESAR (Single<br />

European Sky ATM Research) costituiscono delle valide testimonianze di come ci si stia muovendo<br />

nella giusta direzione. La dimostrazione della forte volontà di intervento europeo in questo ambito<br />

è data dall’inclusione dell’industria del trasporto aereo nell’ETS 2 che, indipendentemente dalle<br />

modalità applicative che potranno subire variazioni nel prossimo futuro, rappresenta senza dubbio<br />

un primo passo a livello mondiale per l’intero sistema; la situazione ideale, a nostro avviso,<br />

dovrebbe essere quella di poter arrivare in tempi brevi ad una vera e propria normativa condivisa<br />

a livello mondiale da tutti gli attori del sistema;<br />

coniugare la crescita del traffico aereo con i vincoli di capacità (di cui si parlerà più avanti nel<br />

corso di questo lavoro) esistenti nei sistemi aeroportuali europei attraverso l’implementazione<br />

di strumenti adeguati (quale ad esempio il primo Osservatorio europeo sul monitoraggio della<br />

capacità aeroportuale) che consentano di definire le strategie più opportune per la definizione di<br />

uno sviluppo coordinato dell’intero sistema a livello europeo. Una delle linee di azione strategiche<br />

sinergiche al superamento di questi aspetti è sicuramente rappresentata dalla predisposizione a<br />

livello europeo di un sistema di mobilità integrato fra differenti modalità di trasporto. L’intermodalità<br />

per le merci e la co-modalità per i passeggeri devono rappresentare uno degli obiettivi strategici<br />

chiave della visione e della politica del trasporto europeo.<br />

63<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

1 European Aviation Safety Agency.<br />

2 Emission Trading Scheme.<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

64<br />

Gli impatti della proposta<br />

L’oggetto principale della proposta di definire una visione strategica di lungo periodo comune,<br />

condivisa, ambiziosa e eco-sostenibile per il trasporto aereo a livello europeo, riguarda in concreto<br />

l’implementazione di linee programmatiche che creino competitività ed efficienza su scala europea.<br />

Per quantificare l’impatto di questa proposta si è applicata una metodologia, sviluppata da The<br />

European House - Ambrosetti, che considera il numero totale annuo dei voli passeggeri pro-capite.<br />

Questa misura rappresenta un’efficiente approssimazione dell’indicatore relativo alla cosiddetta<br />

propensione al volo. La propensione al volo tende a variare in base alle caratteristiche strutturali del<br />

sistema e agli aspetti regolatori.<br />

FIGURA 1<br />

PROPENSIONE AL VOLO NEI PAESI EUROPEI<br />

PAESE VOLI CAPITALI NAZIONALI VOLI CAPITALI EUROPEE VOLI CAPITALI EXTRA-EUROPEE<br />

Svizzera 0,25 2,90 1,10<br />

UK 0,60 2,50 1,10<br />

Spagna 1,00 3,00 0,50<br />

Olanda 0,00 1,61 1,20<br />

Grecia 0,50 2,45 0,33<br />

Austria 0,10 1,85 0,60<br />

Portogallo 0,10 1,90 0,32<br />

Germania 0,10 1,16 0,61<br />

Francia 0,50 1,11 0,61<br />

Belgio 0,00 1,23 0,50<br />

Italia 0,50 1,21 0,29<br />

UE 25 0,45 1,10 0,40<br />

Fonte: ICCSAI, 2007<br />

L’insieme delle azioni finalizzate al miglioramento del sistema aeroportuale europeo avrebbero<br />

come impatto prevalente quello di un incremento di efficienza nel sistema di trasporto aereo e, di<br />

conseguenza, si innalzerebbe la propensione al volo dell’intera Europa.<br />

Nel 2007 la propensione al volo in Europa si è attestata all’1,7. L’Italia si è collocata su valori<br />

simili, mentre Germania, Francia, Olanda, Spagna e UK si sono attestate su valori superiori.<br />

L’effetto derivante dall’implementazione del piano strategico del trasporto aereo per l’Europa<br />

aumenterebbe la propensione al volo per ognuno dei singoli Stati membri.<br />

In via cautelativa, si è stimato che l’implementazione di un piano strategico che promuova una<br />

visione unica del trasporto aereo, aumenti la propensione media al volo in Europa fino a raggiungere<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


la media dell’attuale propensione al volo dei Paesi più grandi, sia in termini di sviluppo economico,<br />

sia in termini di popolazione.<br />

Il caso di riferimento è costituito dagli stessi Paesi europei che, a oggi, hanno una propensione<br />

al volo superiore rispetto alla media europea 3 . Nello specifico, la media delle propensioni al volo di<br />

questi Paesi è 2,65.<br />

Si ritiene che tale divario possa essere colmato a seguito dell’implementazione di una visione<br />

unica del trasporto aereo in Europa.<br />

In termini quantitativi l’attuazione della proposta equivale a circa un volo pro-capite in più per<br />

cittadino europeo, calcolato come la differenza tra il dato attuale medio di voli pro-capite europei<br />

e quello della media dei Paesi che hanno un valore di voli pro-capite superiori rispetto alla media<br />

europea.<br />

Dato che in Europa la popolazione è di circa 490 milioni di abitanti, il gap sopra descritto è<br />

equivalente a circa 465 milioni di passeggeri in più. Utilizzando i moltiplicatori sull’occupazione<br />

diretta, indiretta, indotta e catalitica, per l’Europa si stima un incremento di circa 1,65 milioni di<br />

occupati.<br />

Dai dati forniti dall’Eurostat emerge che il PIL pro-capite medio europeo è di circa 21.000 euro.<br />

Quindi, 1,65 milioni di occupati in più sono in grado di generare un PIL incrementale di circa 35<br />

miliardi di PIL, corrispondente allo 0,2% del PIL europeo.<br />

Infine, poiché questi effetti sono strutturali e duraturi nel tempo, l’attualizzazione, al tasso di<br />

sconto del 6%, di questi benefici su un arco di tempo di medio lungo periodo risulta equivalente a<br />

circa 300 miliardi di euro, che rappresenta il 3,5% circa del PIL europeo a valori attuali.<br />

65<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

3 Il riferimento è ai Paesi presenti in tabella.<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

66<br />

<br />

<br />

<br />

1.2 Proposta N. 2:<br />

“Rendere operativo il Single European Sky allineando gli obiettivi<br />

di sviluppo della capacità aeroportuale con quelli della capacità nei<br />

cieli e promuovere la multi modalità quali strumenti al servizio di un<br />

sistema di mobilità all’avanguardia”<br />

L’azione proposta<br />

“Rendere pienamente operativo il cielo unico europeo e superare il problema del vincolo di<br />

capacità attraverso opportune azioni, fra cui lo sviluppo di un sistema di collegamenti multimodali<br />

per passeggeri e merci”.<br />

Gli obiettivi della proposta<br />

Gli obiettivi che si devono raggiungere sono i seguenti:<br />

aumento del livello di sicurezza in presenza di un incremento strutturale del traffico stimabile in<br />

circa il doppio dell’attuale al 2020. Va preso in considerazione il fatto che, per sua natura, il rischio di<br />

incidenti per il traffico aereo cresce in misura esponenziale a causa della densità e della complessità<br />

dello stesso. Esso infatti aumenta di quattro volte al raddoppiare del numero dei movimenti. Il<br />

SESAR (Single European Sky ATM Research) ambisce ad incrementare il livello di sicurezza di un<br />

ordine di grandezza (10 volte) anche in presenza di un livello triplicato rispetto all’attuale;<br />

incrementare notevolmente la capacità in cielo e prevenire i ritardi attribuibili al controllo del<br />

traffico. Se si vogliono raggiungere i livelli di traffico previsti nel lungo periodo senza avere vincoli<br />

di capacità, devono essere affrontati i due colli di bottiglia a terra e in cielo. Il SESAR si propone<br />

di rivoluzionare le attuali procedure di controllo del traffico, permettendo un controllo continuo da<br />

aeroporto ad aeroporto, in gran parte automatizzato, permettendo di accorciare le distanze in volo<br />

ed aumentando quindi la capacità complessiva. L’obiettivo finale è quello di passare dall’attuale<br />

5% di voli in ritardo con più di 15 minuti, a causa del controllo del traffico, a circa l’1% ed un<br />

abbattimento di oltre quattro volte del ritardo medio per volo;<br />

migliorare in modo sostanziale l’efficienza di volo sia in termini di tempi che soprattutto di<br />

consumo di carburante. Questa necessità è quanto mai impellente visto il livello dei costi<br />

energetici sostenuti dai vettori. Si stima che in media per ogni volo in Europa si percorrano<br />

circa 49 chilometri più del necessario, a causa della struttura inefficiente delle rotte 4 causata<br />

dall’anacronistica suddivisione dello spazio aereo in funzione dei confini nazionali dei singoli<br />

Stati. Ciò si traduce in un maggiore tempo di percorrenza medio di circa 8-14 minuti e in un<br />

maggior consumo di carburante nell’ordine del 7-11%, per un totale complessivo, fino al 2020,<br />

di 17 milioni di tonnellate di carburante 5 ;<br />

4 Fonte: Eurocontrol.<br />

5 Fonte: Commissione Europea.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


assicurare il contenimento dell’impatto ambientale del trasporto aereo. Questa necessità<br />

è considerata prioritaria a livello europeo, tanto da essersi anche tradotta nell’inclusione del<br />

settore nel sistema di scambio delle quote di emissioni previste dal Protocollo di Kyoto. Per<br />

poter raggiungere gli obiettivi di riduzione di gas serra indicati da Consiglio, Parlamento e<br />

Commissione, la razionalizzazione delle rotte appare un passo assolutamente indispensabile per<br />

non penalizzare eccessivamente i vettori, altrimenti costretti a diminuire la capacità oppure a<br />

rinnovare radicalmente le loro flotte. Attraverso il SESAR, a regime, la Commissione Europea<br />

prevede di ridurre del 7-12% le emissioni, per un totale di circa 16 milioni di tonnellate l’anno,<br />

rendendo più realistica, nel lungo periodo, la politica ambientale comunitaria;<br />

riduzione dei costi dei sistemi di controllo del traffico. L’attuale sistema sconta due limitazioni<br />

strutturali sotto il profilo economico. La prima è che il servizio è prestato necessariamente in<br />

regime di monopolio. La seconda è invece che esso è ancora progettato secondo criteri nazionali<br />

che non tengono conto del livello di integrazione in ambito europeo raggiunto in altri settori. Se<br />

sul primo aspetto è impossibile intervenire, dovendo quindi ricorrere a meccanismi di valutazione<br />

economica dell’efficienza, con la razionalizzazione e l’integrazione dei sistemi nazionali è possibile<br />

conseguire dei notevoli risparmi economici, tanto più impellenti nell’attuale quadro economico<br />

del settore e nella prospettiva di crescita del traffico. Oggi vi sono in Europa più di 60 centri di<br />

controllo e con gli attuali sistemi a scarsa automazione l’aumento di capacità è legato, in pratica,<br />

ad un corrispondente incremento di risorse umane;<br />

promuovere e favorire anche lo sviluppo dei cosiddetti hub di secondo livello e dei sistemi<br />

aeroportuali europei minori, con l’obiettivo di accogliere in modo adeguato la domanda di trasporto<br />

aereo futura, dato che gli hub di primo livello sono saturi;<br />

sviluppare un approccio al problema in modo coordinato tra vettori aerei, aeroporti e territori, per<br />

prevenire un aumento della congestione con conseguente aumento dei ritardi dei voli e costi per<br />

le compagnie aeree;<br />

favorire l’integrazione tra le differenti modalità di trasporto, per un sistema di mobilità maggiormente<br />

eco-sostenibile nel lungo periodo, ottimizzando i servizi logistici, i flussi di traffico, i terminal e<br />

adeguando la capacità delle infrastrutture alla futura domanda di traffico, massimizzando al<br />

tempo stesso la capacità degli aeroporti e le sinergie sul Cargo merci tra il sistema infrastrutturale<br />

viario e aereo.<br />

La situazione attuale<br />

Come già indicato nella parte di approfondimento sui sistemi di gestione del traffico aereo di<br />

futura generazione, il Piano SESAR è costituito da due macro-blocchi paralleli.<br />

Il primo è quello tecnologico, sia sotto il profilo dell’innovazione dei sistemi, che della loro<br />

integrazione in tempo reale, che della compatibilità con le altre grandi reti ed infrastrutture<br />

europee, tra le quali spicca il Progetto Galileo. Il Progetto è suddiviso in tre fasi distinte. Una<br />

prima, di sviluppo, è iniziata nel 2005 e terminata nei primi mesi del 2008, con la presentazione<br />

dell’ATM Master Plan, che definisce il contenuto e i piani di sviluppo ed implementazione della<br />

prossima generazione di sistemi di controllo del traffico. La seconda fase, la cui conclusione è<br />

67<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

68<br />

prevista nel 2013, produrrà la nuova generazione di componenti e sistemi tecnologici definiti<br />

nella fase di sviluppo. Essa sarà attuata secondo un modello consortile sulla falsariga di quello<br />

predisposto per il Progetto Galileo, che vedrà affiancati operatori sia pubblici che privati. A questo<br />

proposito andrà verificato il reale stato di progresso dell’iniziativa, anche per evitare intoppi come<br />

appunto capitato al Piano per il sistema di posizionamento satellitare europeo. La terza fase sarà<br />

quella dell’implementazione concreta da parte dell’industria privata che avverrà gradualmente<br />

nel decennio successivo e i cui benefici dovrebbero già avvertirsi prima del completamento del<br />

programma. Va sottolineato il fatto che, in linea di principio, per le due rimanenti fasi del SESAR<br />

sono state già individuate le modalità e le fonti di finanziamento, per cui al di là di un costante<br />

monitoraggio del progetto, non dovrebbero essere necessarie ulteriori azioni di stimolo. E’ altresì<br />

difficile ipotizzare che un programma così ambizioso sotto il profilo tecnologico possa essere<br />

accelerato rispetto ai tempi naturali.<br />

L’altro aspetto fondamentale del SESAR, di carattere essenzialmente politico, riguarda la<br />

ridefinizione dello spazio aereo europeo secondo criteri non nazionali ma funzionali, riducendone<br />

drasticamente la frammentazione e accorpando i centri di controllo che oggi sono di competenza<br />

dei vari fornitori di servizi nazionali. Al fine di conseguire questi obiettivi l’Unione Europea ha<br />

deciso di accorpare alcune porzioni di spazio aereo nazionale in “blocchi funzionali di spazio<br />

aereo”. La Commissione ha concesso agli Stati membri di governare questo processo dal basso<br />

individuando loro stessi modalità e procedure e indicando come termine ultimo per la definizione<br />

del nuovo assetto il 2012. Al momento, risultano in essere sette diverse piattaforme negoziali<br />

che dovrebbero sfociare in altrettanti blocchi funzionali. Dato che lo spazio aereo non è utilizzato<br />

solo dall’aviazione civile, ma anche dalle forze armate per scopi di sicurezza nazionale, questo<br />

processo è caratterizzato da problematiche molto sensibili. E’ proprio su queste problematiche<br />

di carattere politico che si deve agire per impedire qualunque rallentamento e anzi per favorire<br />

il processo che così dispiegherebbe già i suoi effetti positivi ancora prima della piena attuazione<br />

della parte tecnologica. A tale proposito vanno evidenziate alcune delle principali problematiche<br />

da risolvere per accelerare la ristrutturazione dello spazio aereo e del sistema di controllo del<br />

traffico europeo:<br />

realizzazione di un’interfaccia comune tra tutti i FAB (Functional Airspace Block);<br />

raggiungimento di un accordo su di una soluzione accettabile sia per gli utenti civili che per<br />

quelli militari;<br />

superamento delle barriere istituzionali;<br />

gestione degli impatti sociali;<br />

definizione di un’analisi costi-benefici realistica;<br />

accordo su regimi tariffari comuni;<br />

quadro regolamentare coerente.<br />

In questa situazione, a fronte delle aspettative di crescita del traffico aereo nel lungo periodo e<br />

data l’attuale mancanza di adeguati investimenti nelle infrastrutture aeroportuali in Europa, come a<br />

livello mondiale, per accogliere tale crescita, si registra da alcuni anni un graduale incremento della<br />

congestione nei principali aeroporti europei e mondiali.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Le previsioni per il futuro non sono rosee e il rischio che si verifichino situazione di vincolo di<br />

capacità negli aeroporti aumenta di pari passo con l’aumento dei traffici aerei.<br />

Dal 1970, quando il primo Boeing 747 fu introdotto nel mercato, il traffico aereo si è decuplicato,<br />

passando da circa 500 miliardi di volumi RPK (Revenue Passenger Kilometres) a oltre 4.500 miliardi<br />

di volumi RPK.<br />

Il traffico aereo continuerà a crescere e raddoppierà rispetto ai valori attuali nell’arco dei prossimi<br />

vent’anni, raggiungendo la soglia dei 10.000 miliardi di volumi RPK. I piani di sviluppo degli aeroporti<br />

non sono in linea con le attuali previsioni di incremento della domanda e, quindi, si pone con forza<br />

il problema del congestionamento e del vincolo di capacità.<br />

Oltre 90 aeroporti mondiali, che gestiscono il 65% circa del traffico mondiale, sono prossimi alla<br />

saturazione.<br />

In Europa, se l’attuale capacità degli aeroporti non verrà aumentata in modo adeguato, si stima<br />

che, al 2025, oltre 60 aeroporti europei saranno pesantemente congestionati e al limite della loro<br />

capacità di ricezione di aeromobili e viaggiatori.<br />

In questa situazione i primi venti aeroporti europei saranno completamente saturi per quasi 10<br />

ore al giorno.<br />

Anche se l’attuale capacità aeroportuale fosse incrementata del 60% entro il 2025, quasi 4<br />

milioni di voli all’anno non potranno essere ricevuti negli aeroporti. Oltre all’incremento della domanda,<br />

una delle cause principali che influenza queste stime è che il 75% degli aeroporti europei non ha<br />

possibilità fisica di espandersi, in quanto sono ubicati in territori già fortemente urbanizzati.<br />

Una possibile via da percorrere per risolvere parte dei problemi del vincolo di capacità è legata<br />

allo sviluppo di moderne ed efficienti reti di trasporto multimodali passeggeri e merci.<br />

L’Europa, attraverso il piano di sviluppo delle TEN (Trans European Network), cioè di corridoi<br />

multimodali e intermodali di trasporto, ha riconosciuto come necessario ammodernare e rendere più<br />

efficiente il sistema di trasporto.<br />

Gli obiettivi principali legati allo sviluppo delle reti TEN riguardano il potenziamento delle<br />

infrastrutture di trasporto per riequilibrare la domanda e l’offerta di trasporto all’interno dell’Unione<br />

Europea, catturare i nuovi flussi commerciali mantenendo il ruolo di attore principale negli scambi<br />

mondiali e ridistribuire il traffico secondo modalità di trasporto meno inquinanti ed invasive sul<br />

territorio e maggiormente sostenibili nel lungo periodo.<br />

Gli impatti della proposta<br />

Sotto il profilo degli impatti economici del Progetto SESAR è importante distinguere tra benefici<br />

diretti legati alla crescita economica dovuta alla realizzazione del sistema e alle sue positive ricadute<br />

occupazionali, dall’aumento di efficienza di cui beneficerà il sistema del trasporto aereo.<br />

Per quanto riguarda il contributo diretto al PIL europeo, la Commissione Europea lo stima<br />

nell’ordine dei 50.000 miliardi di euro complessivi al termine del progetto, che si tradurranno in<br />

circa 200 mila posti di lavoro altamente qualificati in più.<br />

69<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

70<br />

La corretta implementazione del SESAR permetterà di conseguire una serie di risparmi economici,<br />

oltre che di benefici ambientali, estremamente rilevanti e che secondo l’ENAV 6 sono quantificabili in<br />

39,5 miliardi di euro nel periodo 2008 – 2020 e così suddivisi:<br />

risparmio di carburante: 8 miliardi di euro;<br />

riduzione delle emissioni di Co2: 50 milioni di tonnellate;<br />

risparmi derivanti dalla riduzione dei ritardi dovuti al traffico aereo: 9 miliardi di euro;<br />

maggiore efficienza del sistema di controllo del traffico: 8 miliardi di euro;<br />

altri benefici per i passeggeri (minor numero di voli cancellati per scarsa visibilità, riduzione di<br />

tempi di viaggio e maggiore puntualità ed affidabilità del sistema): 12,5 miliardi di euro.<br />

Una rete di trasporto multimodale ferro-gomma-aria efficiente ed integrata con le principali<br />

infrastrutture puntuali (aeroporti e porti) potrà risolvere parte dei problemi legati alla saturazione<br />

degli aeroporti. L’alta velocità ferroviaria, ad esempio, aiuta i grandi hub a risolvere parte dei problemi<br />

legati al vincolo di capacità, fungendo da feeder per gli stessi e riducendone la congestione.<br />

Poiché si stima che quasi 4 milioni di voli non potranno essere accolti nel lungo periodo a causa<br />

della saturazione degli aeroporti europei, se non si risolve il problema del vincolo di capacità rimarrà<br />

inevasa una domanda di 350 milioni di passeggeri all’anno con conseguenze molto pesanti in termini<br />

di occupazione e produzione di valore aggiunto.<br />

La mancata opportunità di crescita per l’economia europea è stimata in 200 miliardi di valore<br />

aggiunto e quasi 900.000 posti di lavoro.<br />

6 Ente Nazionale di Assistenza al Volo, uno dei due fornitori di servizi di navigazione aerea italiani, assieme all’Aeronautica Militare.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


1.3 Proposta N. 3:<br />

“Promuovere, attraverso un approccio coordinato,<br />

la progressiva liberalizzazione dei cieli tra Europa e resto del mondo”<br />

L’azione proposta<br />

“Favorire, promuovere e accelerare il processo di apertura e liberalizzazione dei cieli fra Unione<br />

Europea e resto del mondo che, attualmente, sono regolati da specifici accordi fra le parti”.<br />

Gli obiettivi della proposta<br />

L’obiettivo dell’Europa è rendere le compagnie aeree e i sistemi aeroportuali europei sempre<br />

più efficienti e competitivi, e in grado di assorbire rapidamente gli shock negativi a cui è soggetto il<br />

sistema di trasporto aereo.<br />

Questo obiettivo è perseguito su due fronti. Il primo favorendo processi di liberalizzazione<br />

all’interno del mercato unico europeo, il secondo attraverso politiche di maggiore apertura dei cieli<br />

tra Europa e resto del mondo.<br />

Una liberalizzazione maggiore dei cieli tra Europa e le altre principali aree del mondo rafforzerebbe<br />

le compagnie aeree europee garantendo al tempo stesso la crescita del settore e l’internazionalizzazione<br />

dell’economia.<br />

La presente proposta muove da un’analisi dell’attuale situazione dei diritti di volo esistenti tra<br />

l’Europa e il resto del mondo e dai potenziali benefici in termini economici, occupazionali e di<br />

competitività che potrebbero derivare da una liberalizzazione dei cieli tra l’Europa stessa ed il resto<br />

del mondo, sulla base di quanto è avvenuta tra Europa e Stati Uniti.<br />

Secondo la Commissione Europea, infatti, l’accordo Open Sky tra Europa e Stati Uniti genererà<br />

notevoli benefici economici ad ambedue le sponde dell’Atlantico. L’incremento di passeggeri è<br />

quantificato in 26 milioni di unità in più nell’arco dei prossimi 5 anni e sono attese significative<br />

riduzioni nelle tariffe sia per i passeggeri business che per i turisti. I benefici economici complessivi<br />

raggiungono i 12 miliardi di euro in 5 anni e si creeranno oltre 80.000 nuovi posti di lavoro distribuiti<br />

equamente tra Europa e Stati Uniti.<br />

Gli effetti positivi di politiche di apertura dei mercati e liberalizzazione dei cieli si sono riscontrati,<br />

in passato, anche con riferimento al mercato interno europeo.<br />

Il processo di apertura e liberalizzazione del mercato, che è iniziato in Europa nel 1990 con<br />

la creazione del mercato unico dell’aviazione civile, ha prodotto benefici molto rilevanti all’Europa<br />

e ai suoi territori. Il sistema di trasporto aereo presente oggi è il risultato di questo processo di<br />

liberalizzazione che, attraverso un incremento della domanda di traffico aereo, ha portato l’Europa<br />

ad avere circa 450 sistemi aeroportuali e oltre 130 compagnie aeree.<br />

Il successo ottenuto dal mercato unico è evidente e può essere sintetizzato analizzando i benefici<br />

prodotti dall’incremento dei traffici aerei in Europa. Il numero di tratte servite è aumentato del 170%<br />

71<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

72<br />

dal 1993 al 2007 e molte città europee oggi sono servite da collegamenti aerei. Tra il 2003 e il<br />

2006 il numero di tratte servite da più di due compagnie aeree è aumentato del 300%, ampliando<br />

le possibilità di scelta per i consumatori in termini di prezzo, orari e frequenze dei voli. Con l’ingresso<br />

delle compagnie low cost, inoltre, i passeggeri europei hanno visto ridursi in modo significativo quei<br />

servizi ancora caratterizzati da situazioni di tipo monopolistico.<br />

I cambiamenti avvenuti negli ultimi vent’anni hanno favorito l’incremento della domanda di<br />

trasporto aereo, il cui contributo in termini di crescita economica e occupazione in Europa è stato, ed<br />

è tutt’ora, molto elevato. Il trasporto aereo genera quasi 3,5 milioni di posti di lavoro e contribuisce<br />

alla produzione di ricchezza in Europa per oltre 330 miliardi di euro.<br />

A livello qualitativo, il trasporto aereo permette a territori, imprese e cittadini, di connettersi in<br />

modo rapido e veloce, fungendo da elemento centrale nel processo di integrazione europea e di<br />

interazione fra l’Europa ed il resto del mondo. L’interazione fra gli individui è elemento essenziale<br />

e imprescindibile per un territorio e un sistema economico che vuole essere competitivo, creativo,<br />

innovativo e capace di attrarre le eccellenze.<br />

La situazione attuale degli accordi di volo tra Europa e resto del mondo<br />

Se in Europa il processo di liberalizzazione del sistema di trasporto aereo procede in modo<br />

costante, ciò non avviene con le stesse modalità nei Paesi extra-UE. Il mercato aereo internazionale<br />

è stato, da sempre, dominato dagli accordi bilaterali stipulati tra due governi in modo indipendente<br />

e sovrano. Gli accordi bilaterali definiscono il numero di linee aeree, le tratte servite, il numero e la<br />

frequenza dei voli e le destinazioni raggiungibili. Per ovviare alle inefficienze delle limitazioni degli<br />

accordi bilaterali l’Unione Europea ha intrapreso diverse strade:<br />

la prima riguarda la necessità di modificare quegli accordi bilaterali stipulati dagli Stati membri<br />

che non sono in linea con le direttive del mercato unico (Single Sky) del trasporto aereo;<br />

la seconda riguarda la costruzione entro il 2010 della ECAA (European Common Aviation Area),<br />

che ha l’obiettivo di creare un mercato unico con i Paesi extra-UE del Mediterraneo;<br />

la terza è quella di definire e stipulare accordi, a livello europeo, con partner internazionali<br />

riguardanti non solo i flussi di traffico, ma anche gli standard di sicurezza e qualità del servizio;<br />

la quarta è la liberalizzazione dei capitali a livello mondiale, cioè la possibilità d’ingresso e uscita<br />

nel capitale delle compagnie aree di altre compagnie straniere.<br />

Gli impatti della proposta<br />

Per quantificare i benefici prodotti dalla presente proposta è stato sviluppato ad hoc un modello<br />

di stima, in grado di misurare gli effetti incrementali sulla domanda di trasporto, sulla ricchezza<br />

prodotta e sull’occupazione generata a seguito di una politica di questo tipo.<br />

Il modello di stima elaborato si è basato sui flussi internazionali di passeggeri che, attualmente,<br />

percorrono le rotte internazionali con origine e destinazione l’Europa. I flussi di traffico sono stati<br />

proiettati su un orizzonte temporale di lungo periodo (20 anni) utilizzando le stime elaborate dai più<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


autorevoli e attendibili organi di controllo, compagnie aeree e società di produzione di aeromobili.<br />

A livello complessivo, il modello di stima ci porta ad affermare che gli effetti incrementali generati<br />

da un’apertura maggiore sugli accordi di voli sul modello dell’Open Sky con gli Stati Uniti, si attestano<br />

a 115 milioni di passeggeri sulle tratte internazionali nel lungo periodo (20 anni).<br />

FIGURA 2<br />

NUMERO DI PASSEGGERI INCREMENTALI GENERATI DALLA LIBERALIZZAZIONE<br />

DEI DIRITTI DI VOLO EUROPA VS MONDO<br />

Numero di passeggeri sulle tratte internazionali UE - Mondo<br />

(Base 2007= 100)<br />

400<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

+ 50 milioni di passeggeri in 5 anni<br />

2008<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

2012<br />

2013<br />

2014<br />

2015<br />

2016<br />

2017<br />

2018<br />

2019<br />

2020<br />

2021<br />

2022<br />

Evoluzione futura del traffico passeggeri con “Open Sky” Europa - mondo<br />

+ 115 milioni di passeggeri in 5 anni<br />

2023<br />

2024<br />

2025<br />

2026<br />

2027<br />

2028<br />

2029<br />

Evoluzione futura del traffico passeggeri<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

Questi effetti risultano già consistenti nel medio periodo (5 anni) dove l’effetto incrementale è<br />

stimato in 50 milioni di passeggeri.<br />

Nelle stime è stata considerata anche l’elasticità della domanda aerea futura sulle tratte<br />

internazionali al variare di altre condizioni di contesto fra cui, ad esempio, il prezzo, la pressione<br />

competitiva e la presenza di percorsi alternativi.<br />

Dai risultati emersi dal modello di stima e considerando i risultati degli studi di impatto economico<br />

effettuati da ACI Europe, Oxford Economics e dall’UE, l’aumento del valore aggiunto è stimato in 75<br />

miliardi di euro nel lungo periodo. 27 miliardi di valore aggiunto saranno generati in modo diretto,<br />

33 miliardi di valore aggiunto saranno generati in modo indiretto ed i restanti 15 miliardi saranno<br />

generati in via indotta.<br />

73<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

74<br />

FIGURA 3 IMPATTO DIRETTO, INDIRETTO E INDOTTO SUL PIL EUROPEO GENERATO DALLA PROPOSTA<br />

Valori in miliardi di euro<br />

80<br />

70<br />

15<br />

60<br />

50<br />

33<br />

40<br />

75<br />

30<br />

20<br />

27<br />

10<br />

0<br />

DIRETTO<br />

INDIRETTO INDOTTO TOTALE<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

Infine, in termini di occupazione, l’aumento stimato è di 345.000 nuovi posti di lavoro nel lungo<br />

periodo. 125 mila saranno generati in modo diretto, 151 mila saranno generati in modo indiretto e i<br />

restanti 69 saranno generati in via indotta.<br />

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FIGURA 4<br />

IMPATTO DIRETTO, INDIRETTO E INDOTTO SULL’OCCUPAZIONE EUROPEA GENERATO DALLA PROPOSTA<br />

Valori in miliardi di euro<br />

400<br />

350<br />

300<br />

69<br />

250<br />

200<br />

150<br />

151<br />

345<br />

100<br />

50<br />

0<br />

125<br />

DIRETTO<br />

INDIRETTO INDOTTO TOTALE<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

75<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

76<br />

2. LE PROPOSTE PER L’EFFICIENZA E LA COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA<br />

IN ITALIA<br />

2.1 Proposta N. 1:<br />

“Definire una strategia di sistema di lungo periodo”<br />

Seguendo il filo logico di quanto già detto in ambito europeo, come prima proposta a livello<br />

italiano intendiamo riprendere quanto già sottolineato lo scorso anno nel precedente studio sul<br />

trasporto aereo in Italia 7 .<br />

L’azione proposta<br />

“Realizzare un piano strategico del trasporto aereo indirizzato alla competitività e all’efficienza del<br />

sistema”.<br />

Gli obiettivi della proposta<br />

La proposta intende sottolineare con forza l’assoluta necessità di definire una chiara visione<br />

di lungo periodo e un piano strategico del trasporto aereo nazionale coerente con il ciclo degli<br />

investimenti tipici del settore, al fine di imprimere un unico orientamento in un settore caratterizzato<br />

dall’ampia frammentazione e dall’autonomia degli attori che lo compongono.<br />

Parallelamente all’elaborazione di tale visione riteniamo opportuno anche agire in chiave di cornice<br />

regolamentare di riferimento, attraverso una rapida definizione di un chiaro quadro che fornisca<br />

certezze agli operatori del sistema.<br />

Alcuni aspetti rilevanti del piano dovrebbe riguardare:<br />

missione, visione e linee di sviluppo strategiche del sistema del trasporto aereo. Si tratta di<br />

identificare i riferimenti fondamentali per la gestione strategica del sistema del trasporto aereo<br />

italiano, predisponendo una missione che sappia ricomprendere tutti gli attori che ne fanno parte<br />

e una visione che sappia indirizzare la strategia di sistema verso obiettivi sempre più sfidanti di<br />

eccellenza competitiva a livello internazionale;<br />

ruolo degli attori che compongono il sistema e quadro regolamentare di riferimento . È necessario<br />

chiarire chi siano gli attori che si possono considerare parte del sistema, identificando il loro<br />

ruolo, i loro diritti, i loro doveri e le relazioni che questi devono intrattenere con gli altri attori.<br />

Si tratta di una grande occasione per mettere ordine all’interno del sistema affrontando così in<br />

ottica sistemica anche i temi più recenti, quali la sostenibilità ambientale del trasporto aereo o<br />

le condizioni in grado di garantire la competizione all’interno di un sistema ormai completamente<br />

liberalizzato. Tra i vari attori da ricomprendere si possono segnalare sin d’ora le autorità sia<br />

7 “Lo sviluppo del sistema del trasporto aereo in Nord Italia: un fattore di competitività per il Paese”<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


nazionali che territoriali, gli aeroporti, le compagnie aeree, gli enti di controllo. Si tratta quindi di<br />

definire con chiarezza i ruoli e i compiti dei soggetti di indirizzo politico ed economico (i Ministeri),<br />

delle autorità con funzione regolatoria e di vigilanza (ENAC - Ente Nazionale per l’Aviazione Civile)<br />

e di tutti i fornitori di servizi (ENAV, compagnie aeree, aeroporti, ecc.).<br />

FIGURA 5<br />

POSSIBILI RUOLI PER I DIVERSI ATTORI DEL SISTEMA<br />

<br />

<br />

Indirizzo<br />

eco-politico<br />

Ministero delle Infrastrutture<br />

e dei Trasporti<br />

Ruolo attivo del<br />

Governo di indirizzo<br />

per lo sviluppo del<br />

sistema e il recupero<br />

del ritardo nei<br />

confronti<br />

degli altri<br />

Paesi dell’Europa<br />

Regolamentazione<br />

ENAC<br />

Trasformazione in<br />

EPP con funzione<br />

di regolazione,<br />

controllo,<br />

sanzionamento e<br />

coordinamento di<br />

tutti gli attori del<br />

sistema<br />

Regolazione<br />

e controllo<br />

Funzione<br />

dell’assistenza<br />

al volo e sviluppo<br />

di nuove modalità<br />

di gestione e del<br />

controllo degli<br />

spazi aerei<br />

ENAV<br />

Assegnazione<br />

slot<br />

Assoclearance<br />

Funzione di<br />

coordinamento<br />

di tutti gli attori<br />

aeroportuali,<br />

con forte delega,<br />

secondo principi<br />

di gestione privata<br />

Società di<br />

Gestione<br />

Assistenza<br />

al volo<br />

Coord.<br />

operazioni e attori<br />

aeroportuali<br />

identificazione degli aeroporti rilevanti per il Sistema-Paese in un contesto di crescente<br />

competizione internazionale. È infatti necessario avviare una politica di coordinamento e sviluppo<br />

che punti su un numero non eccessivo di aeroporti, identificando quelli che hanno concrete<br />

prospettive di sviluppo e di ampliamento a livello internazionale e definendo chiare linee guida<br />

per uno sviluppo coordinato di tutte le altre realtà a livello domestico, in un’ottica di enfasi<br />

dei rispettivi ruoli e “vocazioni”. Un aspetto di tali linee guida potrebbe essere definito dalla<br />

individuazione degli aeroporti di interesse nazionale e di interesse regionale, come previsto<br />

dall’aggiornamento del Codice di navigazione. È necessario infatti porre la giusta attenzione anche<br />

sulla cosiddetta “aeroportualità minore”, capace sicuramente di esprimere grandi potenzialità<br />

sull’onda del fenomeno del low cost e delle possibili sinergie sia con i piani di sviluppo del turismo<br />

che con il trasporto merci, ma deve essere limitata nella misura in cui si riesca ad evitare una<br />

proliferazione di piccoli aeroporti che crei una eccessiva frammentazione del sistema e spreco di<br />

risorse finanziarie;<br />

linee di sviluppo di opere infrastrutturali sinergiche al sistema. Il piano dovrebbe costituire un<br />

forte stimolo per il piano nazionale delle infrastrutture, indirizzandone, laddove possibile, le linee<br />

77<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

78<br />

<br />

guida strategiche e proporre un piano di investimenti infrastrutturali che miri a massimizzare<br />

gli effetti sinergici derivanti da un intelligente interpretazione del concetto di multimodalità del<br />

trasporto;<br />

programmazione delle priorità e piano temporale di realizzazione. È infine necessario definire<br />

quale sia la gerarchia delle priorità da realizzare, identificando anche i quick win (vale a dire<br />

quelle azioni che possono essere realizzate subito, con uno sforzo relativamente basso e con<br />

benefici immediati), il “chi-fa-cosa”, la relativa scansione temporale delle azioni, in modo da<br />

costruire, fase dopo fase, le condizioni per il futuro successo del sistema.<br />

Il piano strategico nazionale, proprio per la sua capacità di definire le linee di indirizzo da seguire e<br />

per il suo carattere di apertura e di dialogo con tutte le componenti territoriali e funzionali del sistema,<br />

dovrebbe diventare la base per l’elaborazione di piani strategici di sviluppo dei sistemi del trasporto<br />

aereo a livello territoriale. Proprio per l’esigenza di unificare l’azione degli attori per raggiungere<br />

così maggiori risultati, non è infatti plausibile che esistano diverse visioni, missioni e obiettivi tra il<br />

sistema nazionale e quelli regionali, se non addirittura delle singole entità del sistema.<br />

Proprio questa vocazione di “apertura al sistema” richiede, in fase di sviluppo del piano strategico,<br />

un ampio processo di interazione con tutti gli attori funzionali e territoriali che ne fanno parte. È<br />

quindi necessario che l’assegnazione dello sviluppo del piano debba essere attribuita ad un unico<br />

attore del sistema e, in particolare, a quello deputato all’indirizzo politico e strategico.<br />

La proposta muove dunque a favore di un piano strategico del trasporto elaborato dal Ministero<br />

delle Infrastrutture e dei Trasporti che, unico, può avere una completa visibilità sulla strategia<br />

nazionale dei trasporti, delle infrastrutture e del ruolo specifico che il trasporto aereo dovrà ricoprire<br />

in questo contesto. Si raccomanda tuttavia, anche alla luce della successiva proposta, che il Ministero<br />

delle Infrastrutture e dei Trasporti sviluppi il piano strategico in stretta collaborazione con quella che<br />

dovrebbe diventare una vera e propria Autorità per il trasporto aereo, di cui si parlerà oltre.<br />

Per poter efficacemente implementare una strategia di lungo periodo è necessario dare una<br />

chiara consapevolezza del punto di partenza, del punto di arrivo e di tutte le tappe intermedie<br />

necessarie per raggiungere la meta. Così come un aereo viene costantemente seguito e monitorato<br />

lungo la tratta, anche nel corso dell’implementazione della strategia sarà necessario poter disporre di<br />

adeguati strumenti di monitoraggio e controllo di tutte le azioni previste a piano, nonché di feedback<br />

estremamente efficaci per poter tempestivamente intervenire con azioni correttive adeguate in caso<br />

di “scostamenti dalla rotta prevista”.<br />

Proponiamo quindi in aggiunta alla definizione del piano strategico di definire ed implementare<br />

un efficace sistema di KPI (Key Performance Indicator) che identifichi i principali fattori chiave<br />

di successo (driver) per la competitività dell’intero sistema e ne identifichi i valori di riferimento<br />

all’interno del contesto competitivo internazionale.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Relativamente al quadro regolamentare di riferimento, il sistema del trasporto italiano già oggi è<br />

dotato di una propria “cornice regolamentare” che, in base alla presente proposta, dovrebbe essere<br />

rivista al fine di promuovere:<br />

FIGURA 6<br />

OBIETTIVI DI REVISIONE DEL QUADRO REGOLAMENTARE DI RIFERIMENTO<br />

Semplificazione dell’assetto normativo e regolamentare<br />

“Definire un a<br />

cornice<br />

regolamentare<br />

di riferimento<br />

chiara e certa”<br />

Ottimizzazione dei ruoli e delle relazioni degli attori coinvolti<br />

Assegnazione di strumenti di controllo<br />

e di sanzione a soggetti determinati<br />

Riforma del sistema di concessione<br />

aeroportuale e dei processi di provatizzazione<br />

Velocizzazione e semplificazione delle procedure<br />

Fonte: elaborazioni The European House - Ambrosetti, 2007<br />

In merito alla semplificazione dell’assetto e alla certezza dei ruoli, il nuovo quadro regolamentare,<br />

la cui elaborazione spetta al Governo, dovrebbe in primo luogo essere semplificato al fine di rimuovere<br />

tutte le forme di ridondanza ancora presenti al suo interno che costituiscono una delle principali<br />

cause di rallentamenti, e conseguentemente incertezza, dovuti alle sovrapposizioni sullo stesso<br />

argomento da parte di più soggetti. L’elaborazione stessa di un nuovo quadro regolamentare può<br />

essere l’occasione per identificare un ente del sistema che possa fungere da autorità regolatrice del<br />

sistema del trasporto aereo.<br />

La situazione attuale<br />

La complessità di un sistema del trasporto nazionale in termini di numerosità di attori e di<br />

variabili in gioco richiede una attenta pianificazione strategica che funga da guida di riferimento<br />

per tutti i decisori ad ogni livello territoriale oltre che agli attori che ogni giorno vi operano. Questo<br />

eviterebbe gravi scollature ed isterie a livello di sistema, con altrettanto gravi impatti in primo luogo<br />

sul funzionamento e sullo sviluppo omogeneo del settore e in secondo luogo sulla competitività<br />

nazionale.<br />

79<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

80<br />

I principali Paesi europei, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, da tempo si sono dotati di<br />

adeguati strumenti di gestione strategica ed hanno formulato piani di sviluppo del settore a livello<br />

nazionale in un’ottica di lungo termine.<br />

In Francia lo sviluppo del settore aereo è considerato una priorità chiave per il Paese e, nella<br />

visione di lungo periodo a livello nazionale, la Francia si è data come obiettivo la trasformazione<br />

dell’aeroporto Charles de Gaulle nel più grande ed importante hub europeo.<br />

Il Regno Unito nel 2003 ha realizzato un apposito documento per definire la strategia e la<br />

pianificazione a livello nazionale del trasporto aereo nei prossimi trent’anni, occupandosi in<br />

particolare dello sviluppo delle infrastrutture, del finanziamento alle diverse iniziative aeroportuali<br />

e infrastrutturali del ruolo di ogni aeroporto all’interno del sistema nazionale, ed infine di bilanciare<br />

lo sviluppo aeroportuale con l’effettiva domanda emergente nei vari territori. L’alto livello strategico<br />

del documento consente anche di estendere le indicazioni ai temi di sviluppo infrastrutturale<br />

multimodale al fine di favorire l’accessibilità urbana per passeggeri e merci alle aree aeroportuali.<br />

Proprio relativamente ai temi di sviluppo aeroportuale e infrastrutturale, in alcuni casi si definisce<br />

quali siano di competenza regionale e quali invece spettino esclusivamente ad una trattazione a<br />

livello di Governo.<br />

Tale documento viene poi periodicamente aggiornato alla luce dell’evolversi dello scenario<br />

complessivo a livello globale ed europeo.<br />

In Italia l’ultimo documento di pianificazione strategica risale al 1986 e l’assenza di un simile<br />

documento, unitamene alla mancanza di un’efficace politica di settore, ha costituito uno dei principali<br />

fattori limitanti lo sviluppo e la competitività del nostro sistema di trasporto aereo.<br />

Troppo spesso, infatti, scelte rilevanti in termini di sistema sono state effettuate sulla base di<br />

criteri politico-relazionali piuttosto che sulla base di precisi indirizzi strategici di settore.<br />

Tutto ciò ha ovviamente impattato in modo negativo sulle scelte di investimento e sviluppo<br />

operate dai principali attori del sistema, i quali hanno fino ad oggi operato in modo indipendente e<br />

scoordinato, creando in alcuni casi veri e propri conflitti all’interno del sistema.<br />

Come attentamente rilevato nella lettera “Club The European House - Ambrosetti” 8 , il Paese, in<br />

un’epoca di accelerazione progressiva e di competizione globale sempre più stringenti, manca di una<br />

reale gestione strategica orientata al medio-lungo termine: si opera prevalentemente con un’ottica<br />

limitata al brevissimo termine. Questo significa che in assenza di un piano strategico, le scelte<br />

finiscono con l’avere una valenza tattica e non strategica. Emerge quindi l’urgenza che anche l’Italia<br />

si doti di uno strumento di pianificazione strategica, prendendo a riferimento quanto fatto dall’Unione<br />

Europea e soprattutto dal Regno Unito, per diffondere certezza e indirizzo strategico anche nel<br />

settore del trasporto aereo nazionale e a cui l’attività di tutto il Governo successivamente si ispiri, per<br />

le attività di competenza, al fine di garantirne una puntuale implementazione.<br />

8 La lettera “Club The European House - Ambrosetti” è stata istituita nel 2006 dal “Club The European House – Ambrosetti” per favorire<br />

la diffusione di informazioni su temi di estrema importanza ed attualità per il Paese, per l’Unione Europea e per i Gruppi/Imprese che vi<br />

operano. La Lettera viene inviata sistematicamente anche ai responsabili delle Istituzioni e ad un gruppo mirato di opinion leader.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


La cornice regolamentare del nostro sistema è inoltre caratterizzata da:<br />

molteplicità degli attori e sovrapposizione delle competenze che talora, nell’ambito di meccanismi<br />

di concertazione, non consentono di giungere ad un effettivo risultato;<br />

mancanza di piena implementazione del regime di concessione che causa incertezza e,<br />

di conseguenza, pone un notevole freno alle scelte di investimento da parte degli attori del<br />

sistema;<br />

eccessivi tempi di implementazione operativa delle procedure regolamentari.<br />

Una chiarificazione del quadro regolatorio potrà favorire la stabile determinazione, su un orizzonte<br />

di lungo periodo, delle tariffe per il tramite dei Contratti di Programma.<br />

L’esperienza dell’ultimo anno ha, infatti, dimostrato che a causa della pluralità di soggetti coinvolti<br />

non si riesce a definire il regime tariffario negli aeroporti dove si ha la concessione totale.<br />

Nel quadro della proposta avanzata, ed anche in vista di una ridefinizione dei ruoli degli attori del<br />

sistema, si ritiene che il compito di indirizzo politico e strategico possa competere esclusivamente<br />

al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in qualità di unico ente con visibilità sulla strategia<br />

complessiva dei trasporti a livello nazionale e con spazio decisionale nell’ambito di quanto deciso dal<br />

Governo. Da questo ruolo di indirizzo discende l’importanza che il Ministero si faccia sempre carico<br />

anche della regolazione organizzativa ed economica primaria del sistema. La centralità del Ministero<br />

in questo processo non deve lasciare pensare ad una eliminazione dei contributi da parte di altri<br />

attori, quali gli altri Ministeri o il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica),<br />

con i quali il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dovrebbe interagire nell’esercizio delle sue<br />

competenze.<br />

Sulla base degli indirizzi e delle regole elaborate, l’attuale ENAC, che nella proposta avanzata<br />

dovrebbe diventare la nuova Autorità regolatoria per il trasporto aereo, dovrebbe possedere tutti gli<br />

strumenti per mettere in atto una reale attività dispositiva in materia di tariffe, concessioni, controllo,<br />

vigilanza e formazione all’interno del sistema.<br />

L’ENAC verrebbe così ad occuparsi anche della regolazione economica secondaria e tariffaria,<br />

che ad oggi è frutto di una ripartizione di competenze tra enti diversi, recependo quanto predisposto<br />

dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il Ministero dell’Economia.<br />

Sempre l’ENAC dovrebbe controllare e vigilare sull’attività di tutti gli altri soggetti qualificati come<br />

fornitori di servizi del sistema del trasporto aereo, quali ENAV, gestori di scalo e fornitori di servizi<br />

aeroportuali. Inoltre dovrebbe porsi come interlocutore privilegiato del Governo e dei Ministeri per<br />

affrontare nel modo più strutturato possibile la soluzione di problemi legati per esempio all’ambiente,<br />

alla sicurezza o alle infrastrutture.<br />

Perché l’ENAC possa essere una vera Autorità del sistema è però necessario che venga chiaramente<br />

definita la sua area di competenza e che, per esempio, venga dotato di nuovi strumenti per esercitare<br />

completamente il potere sanzionatorio.<br />

Oggi è, infatti, disponibile all’ENAC solamente la soluzione estrema in termini sanzionatori, ovvero<br />

il ritiro del certificato di operatore aereo per i vettori o il ritiro della concessione per i gestori.<br />

81<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

82<br />

Servono invece sanzioni intermedie 9 , di cui tutte le Autorità dei settori liberalizzati sono dotate. A<br />

tale proposito esiste già una proposta di Disegno di legge, formulata dal precedente Governo, per il<br />

riordino e la semplificazione delle procedure amministrative, che tuttavia risulta ancora fermo.<br />

Inoltre è necessario che in qualità di futura Autorità del trasporto aereo l’ENAC superi il proprio<br />

status di “ente pubblico non economico” che non garantisce i requisiti per un efficace svolgimento<br />

del suo mandato. Questo riguarda in particolare il vincolo di spesa che priva l’ENAC dell’autonomia<br />

finanziaria, oppure il vincolo di assunzione che non consente all’ENAC di poter scegliere le migliori<br />

risorse umane da inserire all’interno del proprio organigramma.<br />

Se la riorganizzazione della cosiddetta “cornice regolamentare di riferimento” non dovrebbe avere<br />

significativi impatti sull’ENAV, in qualità di partner e fornitore di servizi unici per il volo, al contrario<br />

dovrebbe toccare significativamente gli aeroporti.<br />

I gestori di scalo, seppure sottoposti gerarchicamente all’ENAC, dovrebbero infatti vedere la<br />

propria autonomia crescere.<br />

Questo riguarda in primo luogo il requisito di una maggiore certezza del regime concessorio con<br />

gestione totale dell’aeroporto per un periodo di tempo congruo con il ciclo degli investimenti che<br />

caratterizzano il settore (di durata massima quarantennale), al fine di consentire loro di investire<br />

nella certezza di poterne vedere il ritorno economico-finanziario.<br />

Infine, la proposta si orienta a favore di una chiara procedura per l’assegnazione delle concessioni<br />

aeroportuali al fine di evitare, come avvenuto nel caso dell’aeroporto di Verona, ritardi di alcuni<br />

anni, per motivi istituzionali, nel rilascio della concessione nonostante il preventivo parere positivo<br />

di ENAC. In questo quadro, l’ENAV dovrebbe avere un ruolo crescente e da applicare non solo al<br />

regime concessorio degli aeroporti più grandi, ma anche degli aeroporti minori che a maggior ragione<br />

avrebbero bisogno di meccanismi per ottenere più facilmente questo regime. Le conseguenze di<br />

queste facilitazioni (per il tramite anche di contratti di programma) renderebbero ancora più attrattivo<br />

l’accesso dei privati alle società di gestione, in quanto l’entrata dei privati avviene a fronte di garanzie<br />

che solo la concessione di lungo termine consente.<br />

Gli impatti della proposta<br />

Il punto focale della proposta, seppure dotata di molteplici ambiti di riferimento, riguarda la<br />

costruzione di linee guida per creare un ambiente competitivo in cui il sistema del trasporto nazionale<br />

possa crescere.<br />

Per quantificare l’impatto della proposta 10 sullo sviluppo del sistema, e quindi del traffico<br />

aereo nazionale, una possibile misura è il numero totale dei voli del traffico passeggeri pro-capite<br />

realizzati ogni anno, la cosiddetta propensione al volo. Questo dato tende a variare in funzione delle<br />

9 Ad oggi in termini di sanzione intermedie esiste solo quella prevista dall’ordinamento europeo e che fissa la possibilità di sanzionare la mancata<br />

assistenza ai passeggeri, lasciando invece scoperto il sanzionamento dell’incapacità organizzativa del vettore, dell’handler o dello scalo.<br />

10 Non si considera, ai fini dell’analisi, il traffico aereo delle merci. La concentrazione del traffico merci tende infatti ad essere molto più<br />

alta del traffico passeggeri (i mercati più sviluppati dell’Europa evidenziano un indice di concentrazione del 30,5% per passeggeri e di<br />

68,4% per le merci, fonte ICCSAI 2007) e non tutti i Paesi hanno un hub dedicato al traffico merci in grado di competere, per esempio,<br />

con Francoforte o Amsterdam Schiphol.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 7<br />

PROPENSIONE AL VOLO NEI PAESI EUROPEI<br />

PAESE VOLI CAPITALI NAZIONALI VOLI CAPITALI EUROPEE VOLI CAPITALI EXTRA-EUROPEE<br />

Svizzera 0,25 2,90 1,10<br />

UK 0,60 2,50 1,10<br />

Spagna 1,00 3,00 0,50<br />

Olanda 0,00 1,61 1,20<br />

Grecia 0,50 2,45 0,33<br />

Austria 0,10 1,85 0,60<br />

Portogallo 0,10 1,90 0,32<br />

Germania 0,10 1,16 0,61<br />

Francia 0,50 1,11 0,61<br />

Belgio 0,00 1,23 0,50<br />

Italia 0,50 1,21 0,29<br />

UE 25 0,45 1,10 0,40<br />

Fonte: ICCSAI, 2008<br />

83<br />

FIGURA 8<br />

N° MEDIO ANNUO DI VIAGGI PRO-CAPITE<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

PROPENSIONE AL VOLO E PIL PRO-CAPITE PER ALCUNI PAESI DELL’EU 25<br />

Ungheria<br />

-<br />

10 15 20 25 30 35 40 45 50<br />

*Purchasing Power Standard<br />

Portogallo<br />

Spagna<br />

Italia<br />

EU25<br />

Francia<br />

Danimarca<br />

Regno Unito<br />

Germania<br />

Olanda<br />

Norvegia<br />

PIL PRO-CAPITE (in migliaia di PPS*)<br />

Fonte: ICCSAI, 2008<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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84<br />

caratteristiche strutturali o di contesto del sistema del trasporto aereo analizzato.<br />

Nel contesto europeo, invece, l’Italia è uno dei Paesi che registra una propensione al volo inferiore<br />

alla media dei principali concorrenti europei, distanziandosi significativamente da paesi similari da<br />

un punto di vista macro-economico come la Francia e la Germania.<br />

Come emerge dal confronto tra la propensione al volo in una selezione di Paesi europei, l’Italia<br />

si allinea sostanzialmente agli altri Paesi in termini di propensione al volo nazionale e al volo intraeuropeo.<br />

Al contrario la propensione a volo di tipo extra-europeo risulta sensibilmente più bassa rispetto<br />

a Paesi europei come Germania e Francia, che possono essere utilizzati come riferimenti 11 . Dalla<br />

somiglianza di Paesi come Italia, Francia e Germania e dalla differente propensione al volo extraeuropeo<br />

si coglie, infatti, come dovrebbe evolversi il Sistema del trasporto aereo italiano.<br />

L’Italia si colloca in una posizione retrocessa rispetto a Francia e Germania per via delle carenze<br />

del proprio sistema che non è sufficientemente competitivo per gestire a livello nazionale voli extraeuropei,<br />

cedendo agli hub europei quote di passeggeri in transito verso aeroporti extra-europei.<br />

In Italia mancano infatti hub di primo livello e le conseguenze in termini di prezzo e connettività<br />

fanno parte di questo problema. La discrepanza di propensione al volo intercontinentale da colmare<br />

in Italia risulta quindi essere 0,32 – data dalla differenza tra il valore di riferimento della Germania<br />

e della Francia contro quello dell’Italia – e la sola crescita strutturale del settore a livello europeo<br />

non sembra basti a riempirla. Al contrario, un riassetto del sistema potrebbe riuscire a raggiungere<br />

questo obiettivo.<br />

Visto che la popolazione dell’Italia ammonta a 58,9 milioni, la differenza sopra delineata è<br />

equivalente a 14,7 milioni di passeggeri annui, che si aggiungerebbero alla stima di crescita del<br />

mercato nello scenario senza un piano nazionale. Secondo gli esperti dell’industria intervistati per<br />

questo rapporto, e sostanziato da uno studio di ACI Europe del 2004, 1 milione addizionale di<br />

passeggeri crea un indotto pari a 5.000 posti di lavoro per l’economia di un Paese, incluso gli effetti<br />

diretti, indiretti e catalitici a livello regionale e nazionale. Questo significa che più di 93.000 posti di<br />

lavoro possono essere creati attraverso l’implementazione di una strategia efficace di lungo periodo<br />

che sia concretamente in grado di raggiungere gli obiettivi di incremento della competitività del<br />

nostro sistema del trasporto aereo.<br />

Se si considera come punto di partenza un PIL pro-capite di 24.214 euro in Italia nel 2005<br />

(fonte: Eurostat, 2007), 93.000 posti di lavoro aggiuntivi sono in grado di creare una quota di PIL<br />

addizionale di circa 2,26 miliardi di euro, pari allo 0,16% del PIL italiano corrente. Questo è un<br />

impatto consistente se si considera che la crescita del PIL in Italia negli ultimi anni non ha mai<br />

superato l’1% (fonte: ISTAT, 2007) e sottolinea l’importanza del settore per l’economia del Paese.<br />

11 Germania e Francia rappresentano la scelta più adeguata come benchmark di riferimento per analizzare la propensione al volo dell’Italia. Questi<br />

tre Paesi hanno infatti caratteristiche macro-economiche comuni che li rendono similari; tra queste l’estensione geografica, il PIL nazionale procapite,<br />

la suddivisione in regioni, il numero di aeroporti, l’esistenza di zone ad alto livello di industrializzazione e la propensione per il turismo.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


2.2 Proposta N. 2:<br />

“Ridefinire l’attuale assetto degli accordi bilaterali”<br />

L’azione proposta<br />

“Ripensare l’attuale quadro di riferimento degli accordi bilaterali che attualmente regolano il<br />

settore del trasporto aereo in Italia alla luce del forte indebolimento dei presupposti logici che<br />

hanno in passato guidato la loro stesura”.<br />

Gli obiettivi della proposta<br />

La presente proposta muove sostanzialmente da un’analisi dell’attuale situazione italiana del<br />

settore del trasporto aereo in cui la situazione di grave crisi del vettore nazionale ha condotto ad un<br />

drastico indebolimento competitivo dell’intero settore e, soprattutto, ha fatto venire meno i presupposti<br />

di “difesa e protezione” dello sviluppo competitivo del vettore stesso, sulla base dei quali gli accordi<br />

bilaterali esistenti erano stati scritti.<br />

La forza e la competitività del settore del trasporto aereo è infatti normalmente determinata dalla<br />

capacità competitiva del binomio vettore-sistema aeroportuale di riferimento che, alimentandosi a<br />

vicenda, contribuiscono in maniera determinante alla competitività dell’intero sistema.<br />

Lo scenario europeo oggi completamente liberalizzato, tuttavia può consentire anche al solo<br />

sistema aeroportuale, ed in particolare ai nostri hub (o presunti hub) di riferimento di attivare un<br />

percorso virtuoso di crescita, a patto che venga loro consentito di poter attrarre altri vettori dotati<br />

della forza e competitività necessaria per attivare connessioni internazionali a livello globale, cosa<br />

che, attualmente, gli accordi bilaterali in essere non consentono pienamente.<br />

85<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

86<br />

FIGURA 9<br />

FATTORI CHE DETERMINANO LA COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA DI TRASPORTO AEREO<br />

VETTORE DI RIFERIMENTO FORTE<br />

COMPETITIVITÀ<br />

DEL SISTEMA<br />

DEL TRASPORTO<br />

AEREO<br />

COMPETITIVITÀ<br />

E ATTRATTIVITÀ DEL SISTEMA<br />

AEROPORTUALE<br />

ASSENZA,<br />

DI FATTO,<br />

DI UN VETTORE<br />

NAZIONALE FORTE<br />

DA DIFENDERE<br />

CADONO I<br />

PRESUPPOSTI STORICI<br />

SU CUI SI ÈCOSTRUIT A<br />

LA LOGICA DEGLI<br />

ACCORDI BILATERALI<br />

Rinegoziazione degli attuali<br />

accordi<br />

Eliminazione della<br />

monodesignazione<br />

Eliminazione dei vincoli di<br />

tratta/frequenza<br />

Inserimento della clausola<br />

comunitaria dove possibile<br />

IN MANCANZA DI UN VETTORE FORTE E COMPETITIVO,<br />

È COMUNQUE POSSIBILE COSTRUIRE UN SISTEMA AEROPORTUALE FORTE E COMPETITIVO<br />

La situazione attuale degli accordi bilaterali in Italia<br />

La normativa italiana prevede lo strumento della concessione per i voli di linea operati da<br />

compagnie nazionali verso Stati extra-UE e un regime di accordi bilaterali che normalmente prevedono<br />

dei vincoli in merito a:<br />

frequenze;<br />

numero di vettori;<br />

punti intermedi;<br />

vincoli di origine e destinazione;<br />

vincoli ed accordi fra vettori operanti e vettori commerciali.<br />

Secondo tali accordi, inoltre, il servizio aereo tra due Paesi firmatari può essere effettuato soltanto<br />

da compagnie aeree la cui proprietà a titolo maggioritario e il controllo sono detenuti da cittadini dei<br />

Paesi in questione.<br />

In questo regime i diritti di traffico sono vincolati alla cittadinanza: di conseguenza, cambiamenti<br />

di proprietà nell’ambito di relazioni internazionali comportano la perdita dei diritti di traffico e,<br />

quindi, sono scoraggiati.<br />

Il fatto che le norme contenute nel Codice della Navigazione e, ancor prima, nel RDL n°3176/23<br />

proibissero l’istituzione o l’esercizio di un servizio di trasporto aereo di linea senza il preventivo rilascio<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


della concessione era interpretato nel senso dell’esistenza di una riserva a favore dello Stato.<br />

Tale riserva, tuttavia, se pure è esistita, è oggi irrimediabilmente venuta meno a seguito delle<br />

innovazioni introdotte a livello comunitario.<br />

Per quanto riguarda l’esclusiva, è poi da ricordare come siano già state eliminate dalle convenzioni<br />

di concessione tutte le clausole che ad essa facevano riferimento, tanto in relazione al traffico<br />

internazionale che intercontinentale.<br />

Molti trattati bilaterali prevedono anche che le compagnie coordinino le tariffe prima di richiedere<br />

le autorizzazioni ai Governi interessati. L’organizzazione IATA (International Air Transport Association)<br />

dispone di un forum per il coordinamento delle tariffe sulle rotte internazionali e per le relazioni<br />

internazionali in determinati settori, quali la sicurezza tecnica, la navigazione e le operazioni di volo<br />

e per lo sviluppo di standard di comunicazione e di procedure amministrative.<br />

E’ prassi tradizionale degli Stati di designare soltanto una o un numero ridotto di compagnie aeree<br />

per l’esercizio dei diritti concessi allo Stato di origine da altri Stati ai sensi di accordi multilaterali o<br />

bilaterali in materia di trasporto aereo.<br />

In passato, cioè fino a marzo 1999, i Governi italiani hanno sempre designato Alitalia, garantendo<br />

alla compagnia di bandiera una rimarchevole posizione di forza rispetto a tutti i possibili nuovi<br />

entranti nel mercato.<br />

L’Italia è attualmente parte di trattati bilaterali con 115 Stati che tipicamente conferiscono alla<br />

compagnia aerea designata il diritto di effettuare voli di linea (passeggeri, posta e/o Cargo) su<br />

determinate rotte tra le parti contraenti.<br />

Ad integrazione della disciplina posta dagli accordi bilaterali, intervengono infine nella<br />

regolamentazione dell’esercizio dei servizi aerei internazionali gli accordi, bilaterali o multilaterali,<br />

concordati tra i “vettori designati” dagli Stati.<br />

Tali accordi possono assumere diverse forme:<br />

di rappresentanza commerciale;<br />

di traffico intercompagnie (code-sharing agreement);<br />

di assistenza di scalo;<br />

relativi al materiale e alla manutenzione, noleggio e locazione del materiale volante;<br />

ripartizione di capacità (esercizio in comune o in pool, comproprietà ed esercizio congiunto).<br />

<br />

Il caso di Malpensa<br />

Un esempio eclatante dell’importanza che riveste questa proposta di azione è rappresentato dagli<br />

effetti e dagli impatti positivi che si potrebbero registrare su un aeroporto come Malpensa.<br />

Alcuni vettori stranieri hanno manifestato l’intenzione di attivare nuovi collegamenti o incrementi<br />

di frequenze su Milano, alcuni in tempi brevi, altri nel medio termine. Tali vettori, attualmente, non<br />

dispongono dei diritti di volo per operare questi nuovi servizi.<br />

87<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

88<br />

Si rendono di conseguenza necessari una serie di interventi al fine di non penalizzare l’accessibilità<br />

su Milano, anche tenendo conto del riposizionamento su Roma della maggior parte dei servizi extra<br />

europei di Alitalia e con l’obiettivo di garantire condizioni paritarie di accessibilità sui due principali<br />

scali nazionali.<br />

In alcuni casi sono già state proposte alla parte estera accordi che consentirebbero un’adeguata<br />

operatività su Milano, ma sempre condizionando tale apertura all’accettazione, da parte straniera, di<br />

alcuni vincoli, quali, in particolare:<br />

la multi designazione;<br />

l’accettazione delle clausole standard comunitarie.<br />

Anche alcuni vettori italiani hanno manifestato l’intenzione di effettuare nuovi voli da Milano su<br />

Paesi extra europei, in tempi brevi, ma tale facoltà è attualmente impedita o limitata dall’esistenza di<br />

vincoli, quali la monodesignazione, o a causa dell’esaurimento delle frequenze disponibili per parte<br />

italiana, che ora verranno in grande misura operate da Roma anziché da Milano, precludendo dunque<br />

l’operatività da Milano.<br />

Sono circa una ventina le compagnie che già nell’immediato potrebbero essere abilitate ad una<br />

maggiore operatività sullo scalo milanese, sia per quanto riguarda il traffico passeggeri che merci e<br />

moltissime altre se ne potrebbero aggiungere ragionando in un orizzonte di medio lungo periodo.<br />

L’esempio riportato per il caso di Milano, a livello logico, è poi estendibile anche a tutti gli altri<br />

scali italiani.<br />

A livello di impatto, nel Nord Italia, considerando una revisione degli accordi funzionale a<br />

consentire l’operatività di vettori stranieri che hanno avanzato richieste di poter operare da aeroporti<br />

del Nord Italia verso i rispettivi Paesi di appartenenza, è possibile stimare un impatto a livello di<br />

incremento marginale della crescita del numero di passeggeri sugli scali pari il 10% del totale di<br />

passeggeri gestiti nel 2007.<br />

In aggiunta, considerando il caso di Malpensa, la ridefinizione degli accordi bilaterali consentirebbe<br />

l’effettivo sviluppo dello scalo come grande hub internazionale, attraverso una presenza di un nuovo<br />

hub carrier.<br />

In termini numerici, con orizzonte temporale al 2025, è possibile effettuare una quantificazione<br />

del futuro traffico gestito sullo scalo in termini differenziali rispetto ad uno sviluppo come aeroporto<br />

point-to-point (caratterizzato da una forte presenza di traffico low cost prevalentemente intraeuropeo).<br />

Secondo le nostre stime tale differenziale potrebbe essere quantificato in circa 20 milioni di<br />

passeggeri (di cui circa 15 rappresentati dai transiti) equivalenti, in termini di impatto occupazionale<br />

ed economico a 70.000 posti di lavoro e 11,4 miliardi di euro di valore aggiunto per il territorio.<br />

Applicando poi le medesime logiche a tutti gli altri aeroporti del Nord Italia, l’effetto incrementale<br />

di traffico è stimabile in circa 9 milioni di passeggeri, equivalenti a 31.500 posti di lavoro e 3/3,5<br />

miliardi di euro di valore aggiunto per il territorio.<br />

L’effetto complessivo sarebbe dunque stimabile in circa 100.000 posti di lavoro e 15 miliardi di<br />

valore aggiunto generabili lungo un orizzonte temporale 2010-2025.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


2.3 Proposta N. 3:<br />

“Sviluppare un grande sistema aeroportuale del Nord Italia<br />

e sviluppare maggiormente tutto il settore Cargo”<br />

<br />

<br />

Le azioni proposte<br />

“Gestire in maniera coordinata, e soprattutto in un’ottica strategica e di sistema, lo sviluppo del<br />

traffico nel Nord Italia, attraverso un sistema di alleanze strategico-industriali, che consentano<br />

ad ogni aeroporto di creare sinergie industriali all’interno del sistema e di crescere assecondando<br />

ognuno la propria vocazione aeroportuale specifica”;<br />

“Individuare e rimuovere le cause di inefficienza del sistema attuale del Cargo aereo e potenziare<br />

le infrastrutture di movimentazione e la loro accessibilità”.<br />

Gli obiettivi della proposta<br />

La proposta riprende alcuni concetti espressi nelle precedenti sezioni, in particolare la prima<br />

e la seconda proposta, che rilevavano l’importanza e l’esigenza di una governance del sistema del<br />

trasporto aereo italiano, di uno sviluppo coordinato degli scali italiani secondo ruoli strategici ben<br />

definiti e di una certezza nel sistema, garantita da una cornice di riferimento regolamentare che<br />

facilitasse l’efficace implementazione di queste strategie.<br />

In questo contesto, a partire dalle caratteristiche del bacino del Nord Italia che genera il 55% del<br />

PIL nazionale (e soprattutto dei numerosi aeroporti che vi sono localizzati e che oggi gestiscono il<br />

46% circa del traffico totale passeggeri e il 77% circa del traffico totale merci del Paese), l’obiettivo<br />

è quello di massimizzare il potenziale di crescita futuro degli scali del Nord Italia attraverso una<br />

logica di sviluppo sistemica, che punti su strategie di coordinamento aeroportuale nel lungo periodo,<br />

basate sul principio di favorire la crescita dei singoli scali del Nord, assecondando le vocazioni<br />

specifiche degli stessi, facilmente desumibili da un’analisi della tipologia di traffico che negli ultimi<br />

anni ha caratterizzato il loro percorso di crescita.<br />

Per quanto riguarda il Cargo, gli obiettivi principali da perseguire possono essere così riassunti:<br />

l’incremento complessivo della quota di merci trasportate per via aerea verso i mercati emergenti,<br />

migliorando l’accessibilità del servizio e promuovendone i benefici soprattutto per le piccole e<br />

medie imprese alla ricerca di flessibilità e di nuovi sbocchi di mercato. I prodotti italiani sono<br />

generalmente ad alto valore aggiunto, quindi in grado di sopportare il costo della modalità aerea<br />

e di valorizzarne la rapidità. Più ancora che in Europa, essi sono poi particolarmente apprezzati<br />

sia nei Paesi con forti tassi di sviluppo quali ad esempio Cina, Russia e India, come nei mercati<br />

maturi quali gli Stati Uniti, il Giappone, la Corea del Sud e il Golfo Persico;<br />

l’aumento dell’efficienza e la conseguente riduzione dei costi di trasporto sostenuti dalle imprese.<br />

Questo è l’obiettivo che maggiormente interessa alle imprese italiane, oggi più che mai alle prese<br />

con problemi di competitività causati da costi di produzione strutturalmente più alti rispetto ai<br />

concorrenti esteri e non certo dalla mancanza di creatività. Questo sforzo deve essere coordinato<br />

89<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

90<br />

e deve riguardare tutti gli operatori, sia quelli pubblici che quelli privati ed i benefici economici<br />

devono essere trasferiti in massima parte sulle imprese e sui territori, anche per prevenire ulteriori<br />

fenomeni di delocalizzazione e per favorire gli investimenti diretti esteri;<br />

recupero della quota di merci italiane che attualmente partono per via aerea da scali esteri.<br />

Ridurre il fenomeno del cosiddetto “avio-camionato”, ovvero la movimentazione e l’imballaggio<br />

delle merci che avviene all’interno o in prossimità degli aeroporti nazionali ma che poi viene<br />

caricato su appositi camion per essere trasportato su gomma verso europorti europei, dove<br />

esse vengono poi imbarcate per volare verso le destinazioni extra-europee. Questo fenomeno,<br />

oltre a sottrarre traffico e in molti casi anche valore aggiunto legato alla movimentazione finale<br />

delle merci, comporta anche delle ricadute deleterie sull’ambiente e sulla mobilità su strade ed<br />

autostrade. A questo proposito è bene ricordare che circa il 60% delle merci italiane spedite<br />

all’estero parte da aeroporti stranieri;<br />

creare le opportune condizioni per far sì che i nostri scali merci, in particolare Malpensa,<br />

possano operare come veri e propri hub. L’incremento delle tonnellate gestite, infatti, non deve<br />

essere unicamente frutto di un’azione volta al recupero delle cosiddette “tonnellate in fuga”, ma<br />

anche di azioni volte alla creazione delle condizioni ottimali, sia dal punto di vista normativoregolamentare<br />

che strutturale, per rendere i nostri aeroporti sufficientemente attrattivi per gli<br />

operatori Cargo, sia italiani che non, per consentire loro di utilizzarli come veri e propri hub<br />

merci. L’impatto economico misurato in termini di creazione di ricchezza per il territorio generato<br />

dalla gestione di 1.000 tonnellate di merci è infatti equivalente a quello generato da 1.000.000<br />

di passeggeri e il potenziale di crescita del settore Cargo derivante da operazioni di hubbing<br />

presso i nostri aeroporti è stimabile, in termini di volumi, in misura quasi equivalente al recupero<br />

dell’aviocamionato, nel caso si creassero le condizioni idonee ad allineare il nostro sistema alla<br />

media dei principali Paesi di riferimento europei.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


La situazione attuale degli aeroporti del Nord<br />

Il bacino del Nord Italia rappresenta con i suoi 26,57 milioni di abitanti una delle aree più ricche<br />

d’Europa e più attrattive dal punto di vista della domanda di trasporto aereo a livello nazionale: Il<br />

62% dei biglietti aerei sono venduti nel Nord Italia, ma se si considerano i soli biglietti internazionali<br />

la quota sale al 68% e, infine, guardando il solo comparto business, il 62% delle prenotazioni è<br />

fatto al Nord.<br />

FIGURA 10<br />

PERCENTUALE BIGLIETTI VENDUTI-TRAFFICO PASSEGGERI E MERCI DEL NORD ITALIA NEL 2006<br />

BIGLIETTI TOTALI VENDUTI<br />

IN ITALIA PER AREA GEOGRAFICA<br />

BIGLIETTI SOLO INTERNAZIONALI<br />

VENDUTI IN ITALIA PER AREA GEOGRAFICA<br />

PRENOTAZIONI BUSINESS<br />

EFFETTUATE IN ITALIA PER AREA GEOGRAFICA<br />

MILANO 33<br />

NORD 29<br />

ROMA 17<br />

CENTRO 8<br />

SUD 13<br />

% MILANO 32 %<br />

NORD 34<br />

ROMA 16<br />

CENTRO 10<br />

SUD 8<br />

MILANO 40<br />

NORD 22<br />

RESTO ITALIA 38<br />

CIRCA IL 70% DEI BIGLIETTI INTERNAZIONALI SONO VENDUTI AL NORD, E IL 78%<br />

DEL TRAFFICO TOTALE CARGO TRANSITA ATTRAVERSO GLI AEROPORTI DEL NORD ITALIA<br />

%<br />

Fonte: SEA e press Clipping da report Alitalia<br />

La sola Lombardia, per esempio, produce il 20% del PIL nazionale e il reddito pro-capite è superiore<br />

alla media italiana del 25%, consentendo alla regione di posizionarsi al terzo posto tra le regioni<br />

europee per PIL più alto, dopo la Renania Settentrionale e l’Ile de France, e quarta in termini di PIL<br />

pro-capite dopo Londra, Parigi e Amsterdam.<br />

91<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

FIGURA 11<br />

I 4 MOTORI ECONOMICI D’EUROPA E GLI AEROPORTI DEL NORD<br />

Bade-Wurtemberg<br />

Rhône-Alpes<br />

Lombardie<br />

Catalogne<br />

SVIZZERA<br />

AOSTA<br />

San Marino<br />

SLOVENIA<br />

92<br />

In questo contesto socio-economico si colloca un gruppo di sedici aeroporti con differenti<br />

specializzazioni che nel corso degli ultimi anni hanno registrato tassi di crescita sensibilmente superiori<br />

a quelli registrati a livello nazionale ed europeo, sia in termini di traffico passeggeri (+22,4% tra il<br />

2005 e il 2006) che di traffico merci (+47,2% tra il 2005 e il 2006).<br />

Il Nord Italia si caratterizza inoltre per un elevato livello di frammentazione e competizione<br />

all’interno della catchment area allargata che non si riscontra in nessun altro Paese europeo, a causa<br />

della proliferazione di un numero elevato di aeroporti, a fronte di ricavi aeronautici unitari inferiori del<br />

30% alla media europea.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 12<br />

LA COMPETIZIONE ALL’INTERNO DELLA CATCHMENT AREA DI MALPENSA<br />

Milioni di passeggeri 2006<br />

Aeroporti limitrofi<br />

Aeroporti con piste<br />

intercontinentali<br />

Tot. passeggeri aeroporti<br />

limitrofi (milioni 2006)<br />

Tot. passeggeri area<br />

considerata (milioni 2006)<br />

Share hub su area<br />

di riferimento<br />

22 53 57<br />

Malpensa Francoforte Parigi<br />

Linate<br />

Bergamo<br />

Torino<br />

Verona<br />

Bologna<br />

Genova<br />

Brescia<br />

Dusseldorf<br />

Colognia-Bonn<br />

6 2<br />

Orly<br />

33 25 25<br />

54 78 82<br />

37% 68% 69%<br />

1<br />

Fonte: ACI, 2008<br />

93<br />

Questa situazione, oltre a contribuire notevolmente a sottrarre traffico ad un hub come Malpensa,<br />

indebolendone il ruolo - in quanto circa 17 milioni di passeggeri, su un totale di circa 49 milioni<br />

relativi alla catchment area di Malpensa, volano da questi aeroporti minori – ha penalizzato anche il<br />

nostro vettore di riferimento, che ha perso, e continua a perdere, passeggeri a favore delle grandi<br />

compagnie europee sulle tratte più redditizie a lungo raggio a causa delle cosiddette “fughe di<br />

passeggeri” che, secondo una nostra stima, potrebbero aggirarsi in un ordine compreso fra i 2 ed i<br />

3 milioni di passeggeri.<br />

Creare sinergie industriali attraverso un grande sistema di alleanze<br />

La logica coordinata di sistema dovrebbe portare alla creazione di una grande alleanza strategica<br />

a livello aeroportuale del Nord Italia sostenuta, appunto, da una già ampia e in futuro crescente<br />

domanda di trasporto aereo facendo leva sulle potenzialità di un hub come quello di Malpensa.<br />

La creazione del sistema potrebbe avere la forma di una grande partnership industriale, similmente<br />

a quanto avviene per le linee aeree, in cui ogni aeroporto contribuisce alla crescita di sistema<br />

assecondando una propria naturale vocazione senza pregiudicare lo sviluppo di nessun alleato, in<br />

quanto ciascuno si troverebbe a servire aree di mercato omogenee e sinergiche.<br />

Una partnership di questo tipo consentirebbe inoltre innumerevoli sinergie dal punto di vista della<br />

gestione dei costi operativi degli aeroporti.<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

94<br />

FIGURA 13<br />

IL SISTEMA AEROPORTUALE NEL NORD ITALIA:<br />

GRANDI POTENZIALITÀ E VOCAZIONI TERRITORIALI DIFFERENTI<br />

MALPENSA e BRESCIA hanno un potenziale<br />

di 1 milione di tonnellate nel Cargo aereo<br />

GARN S. BERNARDO<br />

MONTE BIANCO<br />

FREJUS<br />

SEMPIONE<br />

Torino<br />

MALPENSA: hub<br />

internazionale. Sviluppo<br />

previsto fino a 50 milioni<br />

di passeggeri<br />

LINATE: limitazione fino<br />

ad un max di 3/5<br />

milioni di passeggeri<br />

VENTIMIGLIA<br />

Novara<br />

LUINO<br />

Genova<br />

CHIASSO<br />

Milano<br />

BRESCIA:<br />

specializzazione<br />

nel Cargo<br />

BERGAMO: sviluppo fino a<br />

8/9 milioni di passeggeri,<br />

trainato dalle low cost<br />

Verona<br />

Bologna<br />

ogna<br />

BRENNERO<br />

Firenze<br />

IL SISTEMA AEROPORTUALE DEL NORD ITALIA<br />

DEVE ESSERE CONNESSO AL SISTEMA<br />

FERROVIARIO AD ALTA VELOCITÀ<br />

Venezia<br />

TARVISIO<br />

Trieste<br />

Ancona<br />

VERONA: sviluppo fino a<br />

6/7 milioni di passeggeri.<br />

Specializzazione charter/low cost<br />

business Nord Est<br />

GORIZIA<br />

VILLA OPICINA<br />

VENEZIA: sviluppo<br />

fino a 10/12 milioni<br />

di passeggeri<br />

Ferrovie<br />

Strade<br />

Valico ferroviario e stradale<br />

Valico ferroviario<br />

Valico stradale<br />

All’interno di una chiara, e soprattutto condivisa, visione del futuro di lungo periodo a livello<br />

di sistema, le potenzialità di crescita di un sistema strategicamente coordinato e caratterizzato da<br />

legami di partnership industriale sarebbero notevoli, sia dal lato passeggeri sia dal lato merci.<br />

Gli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate, quest’ultimo riconfigurato come vedremo più avanti<br />

nel ruolo di City Airport, potrebbero arrivare a gestire senza problemi oltre 50 milioni di passeggeri<br />

in un orizzonte temporale al 2025 12 .<br />

Oltre venti milioni di passeggeri potrebbero poi essere gestiti dall’insieme degli altri membri<br />

dell’alleanza.<br />

Dal punto di vista dell’implementazione pratica, un disegno di questo tipo potrebbe prevedere<br />

la realizzazione di una prima alleanza strategica (fase 1) fra gli aeroporti di Verona, Brescia e<br />

Bergamo, che già oggi hanno avviato una prima serie di valutazioni di fattibilità circa la possibilità<br />

di implementazione di una partnership a livello strategico e operativo (fra le ipotesi avanzate anche<br />

quella della creazione di una holding comune).<br />

Una prima alleanza strategica fra questi tre soggetti, oltre al raggiungimento di sinergie industriali<br />

di tipo operativo, consentirebbe anche il raggiungimento di una massa critica che nel medio periodo<br />

potrebbe arrivare fino a 10 milioni di passeggeri.<br />

12 Con riferimento ai diversi scenari di cui si è accennato nell’introduzione di questo lavoro.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


In un momento successivo (fase 2), si potrebbe costituire una grande alleanza di più ampio<br />

respiro e dimensioni in cui verrebbero coinvolti anche gli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa:<br />

a questo punto si potrebbe parlare di un vero e proprio grande polo aeroportuale di livello europeo,<br />

caratterizzato da una massa critica di oltre 40 milioni di passeggeri e oltre 1 milione di tonnellate di<br />

merci.<br />

Successivamente (fase 3) potrebbero integrarsi nell’alleanza anche altri scali del Nord, quali<br />

Torino, Bologna, Venezia e Genova.<br />

FIGURA 14<br />

SVILUPPO DI UNA VISIONE SISTEMICA E INDUSTRIALE DEGLI AEROPORTI DEL NORD ITALIA<br />

FASE 1: CONSOLIDAMENTO DI VERONA, BRESCIA,<br />

BERGAMO E ADOZIONE DI UN PIANO<br />

BRENNERO<br />

INDUSTRIALE TARVISIO COMUNE E SINERGICO<br />

GARN S. BERNARDO<br />

SEMPIONE<br />

LUINO<br />

CHIASSO<br />

GORIZIA<br />

MONTE BIANCO<br />

FREJUS<br />

Novara<br />

Torino<br />

o<br />

Milano<br />

Verona<br />

Venezia<br />

Trieste<br />

VILLA OPICINA<br />

95<br />

VENTIMIGLIA<br />

Genova<br />

FASE 3: POSSIBILE ULTERIORE APERTURA<br />

AD ALTRI AEROPORTI DEL NORD ITALIA<br />

ALL’INTERNO DI UNA GRANDE ALLEANZA<br />

Bologna<br />

Firenze<br />

Ancona<br />

Ferrovie<br />

Strade<br />

Valico ferroviario e stradale<br />

Valico ferroviario<br />

FASE 2: MALPENSA E LINATE ValicoSVILUPPANO<br />

stradale<br />

SINERGIE INDUSTRIALI CON VERONA,<br />

BRESCIA E BERGAMO<br />

Indipendentemente da come si concluderà la vicenda Alitalia, la creazione di sinergie industriali<br />

comuni attraverso la costituzione di una grande alleanza strategica ed industriale a livello di sistema<br />

aeroportuale del Nord Italia, con una visione ed un piano di sviluppo strategico di lungo periodo,<br />

riuscirebbe a costituire un sistema che, in ogni caso, sarebbe in grado di attrarre i migliori attori del<br />

settore.<br />

Condizione necessaria per il successo futuro dell’iniziativa, oltre al completamento di tutte le<br />

opere necessarie per la realizzazione di un sistema di accessibilità aeroportuale di livello europeo, è<br />

sicuramente costituita dalla revisione degli accordi bilaterali attualmente esistenti, di cui abbiamo già<br />

parlato nella precedente proposta.<br />

La grande sfida per le nostre istituzioni sarà proprio quella di riuscire finalmente a comprendere<br />

il reale potenziale di mercato e le reali opportunità di crescita per il Paese che un sistema di questo<br />

tipo sia in grado di generare e, di conseguenza, prendere definitivamente coscienza del fatto che<br />

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96<br />

investire su un grande polo del Nord Italia, e su Malpensa in particolare, rappresenta una grande<br />

opportunità per la nostra compagnia di bandiera in termini di mercato aggredibile, e per il Paese nel<br />

suo complesso in termini di crescita dell’occupazione e del PIL.<br />

Secondo questa logica, Malpensa dovrebbe configurarsi come un grande hub internazionale del<br />

Nord Italia specializzandosi in ciò che è già oggi il suo punto di forza, ovvero la connessione europea<br />

ed intercontinentale del Paese.<br />

La vocazione hub di Malpensa è immediatamente desumibile da almeno un paio di considerazioni:<br />

da un lato l’analisi della tipologia di traffico gestita, soprattutto se confrontata con quella del principale<br />

hub italiano, Fiumicino, e dall’altro un’analisi dei coefficienti di riempimento degli aerei di Alitalia<br />

immediatamente a valle dell’operazione di de-hubbing 13 operata nella primavera di quest’anno.<br />

FIGURA 15<br />

MALPENSA FIUMICINO<br />

IL CONFRONTO FRA IL TRAFFICO DI MILANO MALPENSA E ROMA FIUMICINO<br />

E IL CONSEGUENTE POSIZIONAMENTO<br />

TIPO DI TRAFFICO<br />

%<br />

Business 48<br />

Leisure 52<br />

DESTINAZIONE PASSEGGERI IN PARTENZA<br />

%<br />

Nazionali 15<br />

UE 39<br />

UE-Transito 8<br />

Internazionali 38<br />

DESTINAZIONE PASSEGGERI IN TRANSITO<br />

21,8 milioni 10,8 milioni 3,6 milioni<br />

30,2 milioni 15,0 milioni 3,5 milioni<br />

%<br />

Business 42<br />

Leisure 58<br />

%<br />

Nazionali 42<br />

UE 28<br />

UE-Transito 9<br />

Internazionali 21<br />

%<br />

Nazionali 22<br />

UE 36<br />

Internazionali 42<br />

%<br />

Nazionali 57<br />

UE 21<br />

Internazionali 22<br />

13 Per de-hubbing si intende l’operazione di spostamento dei voli di lungo raggio e di quelli di medio e corto raggio relativi alla loro<br />

alimentazione dallo scalo di Malpensa a quello di Fiumicino operata da Alitalia.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


L’analisi dei dati conferma come Malpensa si configuri come un hub prevalentemente orientato<br />

alla gestione di traffico internazionale, con una forte componente di utenza business e di una tipologia<br />

di traffico prevalentemente outgoing e transfer internazionale, e come Fiumicino sia caratterizzato da<br />

una componente di traffico maggiormente leisure–incoming.<br />

Il calo dei coefficienti di riempimento che hanno subito i voli di lungo raggio, nel periodo<br />

successivo al de-hubbing, spostati da Milano a Roma, conferma che da un lato la sola catchment<br />

area di Malpensa, alla pari di tutte le catchment area europee (ad eccezione di quelle di Londra<br />

e Parigi) non sia sufficiente a garantire elevati coefficienti di riempimento per voli O&D (Origin &<br />

Destination) di lungo raggio e, dall’altro, come lo spostamento di tali voli su un bacino di domanda<br />

inferiore e su un hub caratterizzato da una tipologia di traffico maggiormente di tipo incoming, abbia<br />

sostanzialmente condotto ad una riduzione degli stessi.<br />

Esistono ulteriori considerazioni, che riteniamo doveroso sottolineare, che muovono a favore della<br />

configurazione/vocazione di Malpensa quale hub naturale per il territorio del Nord Italia, che si<br />

basano su alcuni elementi tipici che caratterizzano l’operatività di un hub, ovvero:<br />

Le caratteristiche della catchment area:<br />

grandi dimensioni: Malpensa è la sesta in Europa per popolazione e la terza in termini di PIL<br />

pro-capite, il quale, a sua volta, è direttamente correlato alla propensione al volo;<br />

elevato commercio con l’estero: la Lombardia, in termini di valore di import/export è seconda<br />

soltanto alla Baviera, ed è sei volte più grande della regione di Fiumicino;grande propensione<br />

all’utilizzo del trasporto aereo: l’area di Milano rappresenta infatti il 33% dei biglietti venduti in<br />

Italia per voli internazionali ed il 40% dei biglietti business;<br />

tipologia favorevole di traffico: la tipologia prevalente di traffico presso Malpensa è infatti outgoing,<br />

ovvero originato all’interno della catchment area; traffico, questo, molto sinergico ad un vettore<br />

che vi dovesse stabilire la propria base come hub;<br />

la posizione geografica: la localizzazione di Malpensa è favorevole per le tratte a lungo raggio<br />

verso il Nord America e l’Estremo Oriente (che rappresentano il 62% dei voli intercontinentali);<br />

tratte, queste, caratterizzate da alti livelli di redditività. Partendo da Fiumicino, mediamente, il<br />

tempo di percorrenza si incrementa di 45 minuti;<br />

l’offerta di destinazioni: sebbene ancora lontana dai principali attori in termini di frequenze<br />

settimanali, come numerosità di destinazioni Malpensa è sempre stata, sino alla fine del 2007,<br />

allineata ai suoi diretti concorrenti;<br />

il traffico Cargo: Malpensa costituisce uno snodo fondamentale per il traffico delle merci, dal<br />

momento che, oggi, quasi il 50% del traffico merci passa da Malpensa.<br />

97<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

98<br />

In questo scenario di riferimento, indipendentemente dai destini del nostro vettore nazionale, è<br />

possibile formulare almeno tre ipotesi di sviluppo per Malpensa:<br />

1. Malpensa ritorna a svolgere il ruolo di hub nel medio periodo grazie alla presenza di un nuovo hub<br />

carrier (Lufthansa) che sviluppi parallelamente un’estesa rete di collegamenti di alimentazione<br />

per i voli di lungo raggio; i modelli di riferimento potrebbero essere quelli di Monaco o Zurigo.<br />

All’interno di questo percorso di sviluppo si potrebbe ipotizzare anche la presenza di un secondo<br />

hub carrier nel caso di un ipotetico ritorno sullo scalo del vettore nazionale. Esistono già modelli<br />

di questo tipo in alcuni aeroporti americani, Los Angeles ad esempio, il quale si sta ristrutturando<br />

in modo da creare specifiche aree dedicate al traffico in connessione di differenti soggetti che<br />

opererebbero come hub carrier, gestendo sia voli in connessione di corto-lungo raggio sia, data la<br />

particolare collocazione geografica dell’aeroporto, connessioni intercontinentali fra voli di lungo<br />

raggio. La tendenza è addirittura, come spiegato più avanti nella sezione di questo rapporto<br />

dedicata agli scenari del trasporto a livello globale, a costruire aree dedicate alle connessioni di<br />

voli gestite da un insieme di soggetti appartenenti alla medesima alleanza (Star, Sky Team…).<br />

Come spiegato più avanti, una delle condizioni necessarie a riportare Malpensa ad un ruolo di<br />

grande hub caratterizzato da una sufficiente massa critica in termini di volumi di passeggeri<br />

gestiti, è un radicale ridisegno del ruolo di Linate e delle relative tipologie di traffico da esso<br />

operate.<br />

2. Malpensa diviene un grande aeroporto internazionale simile, ad esempio, a Barcellona in cui, a<br />

seguito della medesima operazione di de-hubbing effettuata da Iberia (con i dovuti distinguo,<br />

ovviamente, in termini di modalità con cui l’operazione è stata portata a termine), l’aeroporto<br />

ha continuato a crescere sulla spinta di un forte incremento della componente di traffico low<br />

cost. In questo caso Malpensa vedrebbe una strategia improntata essenzialmente allo sviluppo<br />

di collegamenti O&D sia sul breve che sul lungo raggio. Mentre sul breve raggio, grazie alla<br />

componente low cost (ricordiamo che easyJet, la seconda compagnia low cost europea, ha<br />

recentemente annunciato il definitivo posizionamento di una vera e propria base operativa a<br />

Malpensa, con conseguente incremento della flotta ivi stanziata) riteniamo che lo sviluppo di<br />

tale componente non crei particolari problemi, anche sulla base degli scenari di crescita previsti<br />

per il corto raggio, relativamente alla componente di lungo raggio, ricordando quanto detto al<br />

precedente punto, senza il supporto di un sostanziale network di feederaggio, riteniamo che la<br />

creazione di una estesa rete di collegamenti O&D possa presentare maggiori difficoltà a causa<br />

delle dimensioni della catchment area di riferimento sufficiente, a nostro avviso, a riempire con<br />

coefficienti significativi solo alcune delle principali destinazioni intercontinentali.<br />

Modello misto:<br />

3. hub internazionale caratterizzato anche da una estesa rete di collegamenti O&D,<br />

alimentato sia da una rete di feederaggio creata dall’hub carrier sia, e sempre più in futuro, da<br />

connessioni di tipo “virtual hubbing” alimentate dai vettori low cost. È questo a nostro avviso il<br />

modello del futuro, che potrebbe consentire ad uno scalo come quello di Malpensa di raggiungere<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


il massimo in termini di estensione del network di destinazioni servite e consentirebbe a tutto<br />

il Nord Italia di disporre di quella rete di connessioni sia intra che extra-europee assolutamente<br />

indispensabili per dare una forte spinta competitiva a tutta l’economia del nostro Paese. Vale la<br />

pena sottolineare come, funzionalmente ad un modello di questo tipo, la configurazione strutturale<br />

dell’aeroporto di Malpensa sia particolarmente favorevole, data la presenza di terminal separati<br />

e facilmente configurabili in maniera ottimale in funzione delle specifiche esigenze sia di carrier<br />

tradizionali che low cost.<br />

99<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

100<br />

L’aeroporto di Bruxelles - Il fallimento di Sabena nel 2001 determina una contrazione del traffico<br />

del 30% e l’aeroporto crolla dal 10° al 20° posto nelle classifiche europee. Sia l’aeroporto, che il nuovo<br />

vettore nazionale, necessitavano di una efficace strategia di rilancio. La nuova linea aerea nasce da subito<br />

caratterizzata dai seguenti tratti:<br />

posizione non dominante sul mercato;<br />

fitta rete di collegamenti europei;<br />

storico network distintivo sull’Africa.<br />

Si sviluppa secondo due direttrici principali:<br />

adozione di un modello di business di tipo low cost ibrido attraverso la fusione con Virgin Express;<br />

sviluppo di una rete intensa di accordi di code-sharing per il traffico intercontinentale e, in<br />

particolare transatlantico connotandosi come feeder di American Airlines.<br />

Nel 2005 Macquire Airports acquisisce il controllo dell’aeroporto e, da subito, imposta una nuova<br />

strategia di crescita ed un nuovo modello di business. Alla base della nuova strategia la consapevolezza<br />

che un aeroporto come Bruxelles, nato e strutturato per svolgere un ruolo di hub di secondo livello non<br />

può sopravvivere senza una forte componente di connessioni a lungo raggio. Quattro i pilastri chiave:<br />

massima collaborazione con il vettore di riferimento anche attraverso modelli di profit sharing;<br />

puntare sullo sviluppo del lungo raggio - specializzazione su Africa (Brussels) e Nord Atlantico (AA)<br />

sviluppare il traffico low cost attraverso specifiche azioni di incentivo per le compagnie low cost,<br />

anche tramite l’utilizzo di modelli di risk sharing;<br />

puntare sul Cargo.<br />

Le leve utilizzate:<br />

posizionamento geografico e politico;<br />

stabile e consistente componente di traffico O&D;<br />

presenza nell’area di numerosi insediamenti di gruppi multinazionali;<br />

forte posizionamento sul Cargo (anche dopo il fallimento di Sabena, Bruxelles mantiene la 5°<br />

posizione in Europa).<br />

Parallelamente, attraverso una efficace azione di re-branding, forte enfasi viene data dalla nuova<br />

gestione al marketing dell’aeroporto, focalizzato sulla massimizzazione dei livelli di servizio per i passeggeri<br />

(Europa, Efficienza, Accoglienza le parole chiave). Un modello dunque misto point-to-point/hub di secondo<br />

livello con forte connotazione di gateway verso regioni specifiche, fondato su un bacino di riferimento<br />

caratterizzato da una stabile e consistente domanda di collegamenti O&D. Ricordiamo infine l’importante<br />

presenza in zona di quartieri generali di multinazionali, attratte non solo dalla vicinanza alle sedi istituzionali<br />

dell’Unione Europea, ma soprattutto dall’ampia scelta di soluzioni alternative di mobilità offerte dall’area, al<br />

cui vertice si pone l’aeroporto che, con una capacità potenziale di 28 milioni di passeggeri e la capacità di<br />

attrarre le principali compagnie aeree Cargo, mostra ancora potenzialità inespresse per migliorare i propri<br />

risultati e massimizzare le ricadute positive per l’area in cui è installato.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Come anticipato in precedenza, per ottimizzare tutte le sinergie di sistema, è necessario che Linate<br />

operi un ruolo effettivo di City Airport per la città di Milano, in un’ottica di minore sovrapposizione<br />

con Malpensa, con una focalizzazione sul segmento business e alto livello di servizio, consentendo<br />

così, attraverso la sua specializzazione, il rafforzamento e lo sviluppo del ruolo hub di Malpensa.<br />

Un’azione di riconfigurazione del traffico fra i due aeroporti milanesi, attraverso uno spostamento<br />

su Malpensa di gran parte degli attuali voli gestiti a Linate, consentirebbe infatti all’hub lombardo di<br />

raggiungere quella massa critica necessaria ad innescare il cosiddetto processo di “autogenerazione<br />

di traffico” che, osservando i percorsi storici di sviluppo dei maggiori hub europei, si attesta intorno<br />

ai 30 milioni di passeggeri.<br />

E’ questa infatti la soglia, a livello di massa critica gestita, per cui la maggior parte delle rotte<br />

gestite nell’hub diviene profittevole per le compagnie aeree, innescando quindi un processo di<br />

attrazione di maggiore traffico in virtù di una maggiore attrattività dell’hub stesso.<br />

Particolare attenzione dovrà essere prestata alla tipologia di traffico da lasciare a Linate, in<br />

osservanza delle regole di concorrenza a livello europeo.<br />

Una possibile opzione potrebbe essere quella di servire da Linate collegamenti di tipo “shuttle”<br />

su particolari destinazioni, quali ad esempio la tratta Milano Roma – che a nostro avviso subirà una<br />

riduzione in termini di volumi stimabile nell’ordine del 30-35% successivamente all’avvio a regime<br />

del sistema di collegamento ad Alta Velocità su rotaia – e poche altre tratte selezionate.<br />

Attenzione ulteriore potrebbe poi essere data al settore dell’aviazione generale, che sta registrando<br />

negli ultimi anni forti tassi di crescita in Europa e, anche, all’ipotesi futura di configurazione di una<br />

base operativa per collegamenti elicotteristici di linea con altre destinazioni del Nord Italia (fra cui<br />

Malpensa) di cui parleremo più avanti nel corso del presente lavoro.<br />

Il City Airport di Londra è l’aeroporto londinese più vicino al centro città che si distingue dagli<br />

altri per le sue piccole dimensioni e l’elevato livello di servizio offerto, dove è possibile effettuare,<br />

ad esempio, il check-in fino a 20 minuti prima della partenza, con un notevole risparmio di tempo,<br />

e raggiungere il centro città in un tempo compreso tra i 13 e i 23 minuti, anche grazie alle efficaci<br />

infrastrutture di trasporto.<br />

L’aeroporto, dotato di un’unica pista dalla quale partono voli a corto e medio raggio dedicati soprattutto<br />

al traffico business, ha sostenuto nel 2006 un traffico di 2,36 milioni di passeggeri servendo 20<br />

destinazioni europee e 8 località nel Regno Unito, con voli dalle 5:30 alle 21:30 nei giorni feriali<br />

e forti restrizioni nei giorni festivi, per adeguarsi ai vincoli imposti dalla vicinanza al centro abitato.<br />

Queste caratteristiche potrebbero essere applicate anche all’aeroporto di Milano Linate, lasciandovi i<br />

soli voli d’affari e comunque per una clientela premium.<br />

101<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

102<br />

Bergamo Orio al Serio potrebbe proseguire la sua crescita lungo il filone dei vettori low cost,<br />

rafforzata dalla capacità del gestore di offrire servizi perfettamente allineati con le esigenze<br />

organizzative ed infrastrutturali di questi vettori.<br />

Dalla stessa crescita di Bergamo Orio al Serio possono derivare grandi opportunità anche per<br />

l’aeroporto di Brescia Montichiari. Se gli attuali tassi di crescita si dovessero confermare anche nel<br />

medio lungo periodo, Bergamo potrebbe raggiungere nel medio termine la saturazione e parte del<br />

traffico potrebbe essere spostato su Brescia, già caratterizzato da un fortissimo aumento a doppia<br />

cifra nelle merci (+17% tra il 2005 e il 2006), il quale potrebbe, in aggiunta, sviluppare una quota<br />

non irrilevante di traffico passeggeri.<br />

Non solo, la progressiva connotazione dell’aeroporto di Brescia come secondo potenziale scalo<br />

merci del Nord Italia, potrebbe consentire notevoli sinergie per il settore Cargo e, operando in maniera<br />

coordinata con Malpensa Cargo City, il sistema potrebbe arrivare a gestire – stando alle attuali<br />

previsioni di crescita del traffico merci – un volume compreso fra 1.000.000 e 1.600.000 tonnellate<br />

a seconda dello scenario in cui ci si colloca.<br />

Il passaggio del corridoio V° nella Pianura Padana e il completamento da parte italiana delle tratte<br />

Alta Velocità/Alta Capacità lungo questo corridoio sono una condizione pressoché quasi indispensabile<br />

per il raggiungimento di obiettivi così ambiziosi. Tuttavia, nel frattempo, la liberalizzazione del settore<br />

Cargo ferroviario offre interessanti stimoli in merito alla progettazione di collegamenti dedicati fra<br />

questi due scali attraverso i cosiddetti “treni piattaforma”, già preconfigurati per la gestione di<br />

containers Cargo aerei.<br />

Un esempio di approccio di questo tipo è oggi in atto a livello di studio e sperimentazione in<br />

Francia dove, all’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle, si ipotizza un collegamento notturno ad alta<br />

velocità con altri scali europei (Londra, Amsterdam, Bruxelles, Liegi, Colonia) attraverso treni TGV<br />

notturni configurati appositamente per la gestione dei containers Cargo.<br />

Verona, grazie ad un posizionamento efficace su determinate fasce del mercato e alla sua<br />

localizzazione sul territorio nazionale in un’area estremamente attrattiva, potrebbe continuare a crescere<br />

con gli attuali tassi anche nel lungo periodo, favorito dallo sviluppo di tutto un sistema trainato da<br />

Malpensa. La tipologia di traffico che caratterizza oggi l’aeroporto di Verona è prevalentemente charter<br />

da un lato, con un progressivo incremento della componente low cost e, dall’altro, business in quanto,<br />

ospitando una delle basi operative di Air Dolomiti, feeder ufficiale di Lufthansa, l’aeroporto di Verona<br />

colletta oggi una rilevante quota di passeggeri business provenienti da tutta l’area del Nord Est.<br />

L’aeroporto di Venezia appare, per tipologia di traffico, assai simile a Roma Fiumicino, ovvero<br />

prevalentemente leisure – incoming, con una grossa componente di traffico turistico O&D a livello<br />

internazionale.<br />

Le caratteristiche di attrattività turistica dell’area e la futura crescita del traffico prevista in<br />

maniera più o meno intensa a seconda degli scenari ipotizzati nella premessa di questo lavoro (ma<br />

sempre e comunque di crescita), consentirebbero all’aeroporto Marco Polo un consolidamento della<br />

propria tendenza di sviluppo in questo segmento di mercato e anche vantaggi operativi derivanti dalle<br />

ipotizzate sinergie industriali di sistema.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Non bisogna infine dimenticare il ruolo di altri primari scali del Nord Italia come quello di Torino,<br />

Genova e Bologna che, dotati di una propria offerta e di un proprio posizionamento – per effetto della<br />

localizzazione – potrebbero decidere di creare forme di ulteriori sinergie di sistema.<br />

La numerosità degli aeroporti lombardi<br />

Il sistema aeroportuale del Nord Italia, e in particolare quello della Regione Lombardia, è stato da<br />

qualcuno giudicato non efficiente, in quanto composto da troppi aeroporti fra loro concorrenti.<br />

A nostro avviso, pur considerando quanto sopra decritto circa il livello di frammentazione del<br />

sistema e il livello di competizione all’interno del bacino di riferimento del Nord Italia, se analizziamo<br />

la situazione lombarda, e la confrontiamo con quella di altre regioni italiane, riteniamo che il vero<br />

elemento da considerare non sia tanto la numerosità in senso assoluto quanto la “vocazione” dei<br />

singoli aeroporti e la tipologia di traffico gestita.<br />

Nel contesto lombardo, in realtà, l’unico aeroporto con caratteristiche di hub e capace di gestire<br />

oltre i 20 milioni di passeggeri è Malpensa. Linate è sostanzialmente un City Airport della città di<br />

Milano, Bergamo Orio Al Serio si è sviluppato come aeroporto low cost con le dinamiche proprie del<br />

segmento, e infine l’aeroporto di Brescia Montichiari gestisce meno di 200.000 passeggeri all’anno<br />

ma ha un suo ruolo nel traffico merci.<br />

FIGURA 16<br />

Persone (milioni)/Aeroporti<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

NUMERO DI AEROPORTI NELLE REGIONI ITALIANE E INDICATORE DEGLI ABITANTI PER AEROPORTO<br />

5,8<br />

1<br />

Campania<br />

2,7<br />

2<br />

2,4<br />

Lazio<br />

Lombardia<br />

Piemonte<br />

Sicilia<br />

Liguria<br />

Veneto<br />

4<br />

2,2 2<br />

1,7<br />

3<br />

1,6<br />

1<br />

1,6<br />

Abitanti per aeroporto<br />

3<br />

1,5<br />

1<br />

1,4<br />

3<br />

Marche<br />

Puglia<br />

Numero aeroporti<br />

1,3<br />

1<br />

1,2<br />

3<br />

1,2<br />

1<br />

1,1<br />

Fonte:elaborazioni The E uropean House A-<br />

4<br />

1 1 0,9 1<br />

0,7<br />

0,6<br />

Abruzzo<br />

Toscana<br />

Friuli Venezia Giulia<br />

Emilia Romagna<br />

Trentino Alto Adige<br />

Umbria<br />

Calabria<br />

Sardegna<br />

3<br />

mbrosetti su dati Istat e Assaeroporti<br />

3<br />

103<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

Altro dato da considerare è il numero di abitanti per aeroporto. La Lombardia è la terza Regione<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

104<br />

d’Italia, molto vicina al Lazio, e ciò implica che dispone di un bacino medio di utenza fra i più elevati<br />

in Italia.<br />

In confronto, la Sardegna e la Calabria dispongono entrambe di tre aeroporti, nessuno dei quali<br />

supera i 2 milioni di passeggeri. Anche l’indicatore abitanti per aeroporto di queste regioni è molto<br />

basso e si attesta ad un quinto di quello lombardo.<br />

Nell’ottica di un futuro sviluppo in senso vocazionale per il sistema aeroportuale lombardo, si<br />

ritiene che il numero degli aeroporti lombardi non costituisca un fattore d’inefficienza per la Regione<br />

e di riflesso per tutto il Nord Italia.<br />

La situazione attuale del settore Cargo<br />

Il quadro economico e strutturale italiano vede un ruolo determinante delle PMI per il sostegno<br />

della bilancia commerciale svolto in modo ancor più efficace se attraverso l’attività di un distretto,<br />

meglio se valorizzato dalla presenza di un operatore leader o catalizzatore.<br />

Le percentuali di esportazione dei distretti considerati sono sempre risultate superiori al 30%,<br />

confermandone la forte connotazione internazionale.<br />

Come già evidenziato in precedenza, il nostro sistema del trasporto aereo è caratterizzato da<br />

un’elevata frammentazione e dall’incapacità di fare sistema, anche se alcuni attori cominciano a<br />

programmare e coordinare i propri sforzi.<br />

La polverizzazione potrebbe forse ridursi, ma rispetto al modello dei major hub (es. Francoforte)<br />

la distanza resta alta e probabilmente non più colmabile.<br />

La politica hub & spoke è stata penalizzata anche dalle scelte di alcuni governi che hanno favorito<br />

lo sviluppo di nuove strutture regionali.<br />

La domanda finale apprezza un’ipotesi che, accanto agli aeroporti primari, si possano prevedere<br />

strutture regionali, caratterizzate da una maggiore specializzazione e coerenza con il proprio<br />

territorio.<br />

Se analizziamo i valori della seguente tabella è immediatamente evidente come il settore del Cargo<br />

aereo italiano sia del tutto sottosviluppato rispetto alla realtà e al potenziale della nostra economia.<br />

Ciò deriva dal fatto che il nostro Paese non solo non riesce ad attrarre merci estere da far<br />

decollare dai propri aeroporti (fatto non inimmaginabile se consideriamo la nostra collocazione al<br />

centro del Mediterraneo e se pensassimo ad una integrazione dei nostri porti), ma che anzi vede gran<br />

parte, circa il 60%, delle proprie merci in partenza da scali esteri.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


E’ inoltre altrettanto importante sottolineare che, seppur alti in senso assoluto, i tassi di crescita<br />

del settore negli ultimi cinque anni sono stati, nel nostro Paese, in media circa la metà di quelli dei<br />

nostri principali concorrenti.<br />

FIGURA 17<br />

TRAFFICO MERCI NEI PAESI EUROPEI AL 2007<br />

PAESE N.° AEROPORTI MERCI 2007 MERCI 2002 MERCI 2002-2007<br />

in ‘000 di tonnellate in ‘000 di tonnellate in %<br />

Benelux 4 3.647 2.616 39,4<br />

Germania 18 3.533 2.587 36,6<br />

Regno Unito 31 2.428 2.394 1,4<br />

Francia 30 2.411 1.581 52,5<br />

Olanda 1 1.653 1.240 33,3<br />

Belgio 2 1.278 826 54,6<br />

Italia 36 1.022 824 24,0<br />

Lussemburgo 1 716 550 30,2<br />

Spagna 34 624 576 8,4<br />

Danimarca 2 463 415 11,5<br />

Svizzera 2 327 328 -0,1<br />

Svezia 4 232 193 20,2<br />

Totale Europa 226 15.875 12.397 28,0<br />

Fonte: ICCSAI su dati Assaeroporti e report annuali delle autorità per l’aviazione civile dei singoli Paesi<br />

105<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

106<br />

Le aree chiave di intervento<br />

Sia gli attori pubblici che privati devono essere coinvolti in un processo di rimozione delle principali<br />

criticità che oggi affliggono il sistema, ovvero:<br />

l’inadeguatezza delle infrastrutture;<br />

la disomogeneità nella qualità dei servizi offerti;<br />

la mancanza di dati ufficiali sui flussi delle merci;<br />

la mancanza di linee di sviluppo comuni;<br />

la necessità di razionalizzazione delle strutture esistenti.<br />

<br />

Fra Torino e Trieste, tra le Alpi e l’Appennino, sono operativi 10 aeroporti attraverso cui transita circa<br />

l’80% del totale delle merci trasportate nel 2007 e, di conseguenza, il processo di razionalizzazione<br />

del sistema potrebbe partire proprio dal Nord.<br />

FIGURA 18<br />

TRAFFICO MERCI 2003 (TONNELLATE/ANNO)<br />

100,000<br />

Fonte: Airbus, 2007<br />

Sia per quanto riguarda gli aspetti operativi che gli investimenti infrastrutturali, è essenziale<br />

dunque che venga coordinata l’azione degli operatori pubblici e privati della filiera del trasporto<br />

aereo. Ai primi compete un triplice ruolo fondamentale:<br />

deve essere assicurato un preciso indirizzo politico nel quadro del già auspicato piano strategico<br />

di settore, che fornisca rapidamente indicazioni chiare, coerenti e realistiche sulle linee guida e<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


di sviluppo;<br />

va stimolato l’operato degli enti di regolamentazione e di controllo (ENAC, Dogane, amministrazione<br />

finanziaria, autorità sanitaria, Guardia di Finanza e Polizia), sia in termini normativi che di supporto<br />

operativo al business, in una logica di snellimento burocratico e di perseguimento dell’efficienza<br />

ottimale. A questo proposito si devono semplificare le procedure, contenere le tariffe e garantire<br />

un’operatività 24 ore su 24;<br />

il Governo nazionale e gli enti locali devono infine assicurare il loro contributo per gli investimenti<br />

e per l’accessibilità intermodale e la loro implementazione, facendosene garanti e rimuovendo le<br />

cause di ritardo che possono verificarsi a livello territoriale.<br />

Per quanto riguarda gli operatori privati va innanzitutto chiarito il fatto che oltre ai gestori<br />

aeroportuali, il servizio Cargo dipende da una serie di altri operatori quali i vettori aerei, gli handler<br />

aeroportuali e di carico aereo, i magazzini, gli spedizionieri, i corrieri e gli altri operatori logistici.<br />

L’obiettivo finale deve essere Il miglioramento del livello complessivo del servizio, per allineare l’Italia<br />

agli altri Paesi europei con una maggiore cultura logistica, quali ad esempio la Germania ed i Paesi<br />

del Benelux. Tra le azioni da intraprendere per migliorare il sistema segnaliamo:<br />

la piena implementazione del meccanismo della concorrenza, specie laddove (per esempio per<br />

quanto riguarda le attività di handling) pur essendo stata imposta dalle normative, essa non abbia<br />

ancora dispiegato i suoi effetti benefici;<br />

va favorita l’integrazione delle procedure fra tutti i soggetti che operano sui diversi segmenti<br />

della filiera logistica. A tale proposito sarebbe di cruciale importanza individuare un sistema<br />

procedurale ed informatico che riconosca e standardizzi i ruoli e distribuisca in tempo reali i flussi<br />

informativi relativi al traffico delle merci.<br />

Naturalmente anche i gestori aeroportuali sono chiamati a contribuire per la loro parte e in<br />

particolare essi dovrebbero:<br />

valorizzare il Cargo come una primaria opportunità di sviluppo economico, che innanzitutto<br />

permetta di sfruttare l’eccesso di capacità di traffico (anche negli orari notturni, compatibilmente<br />

con le disposizioni di salvaguardia ambientale), ma anche le potenzialità in termini di spazio<br />

disponibile nel loro perimetro;<br />

riconoscere la strategicità del trasporto di merci nelle stive degli aerei passeggeri, come fattore<br />

cruciale di attrattività nei confronti dei vettori passeggeri. La quota di introiti del Cargo sul totale<br />

di una rotta può rappresentare anche il 35-40% del totale, giustificandola economicamente e<br />

compensando eventuali debolezze della domanda in alcune giornate e permettendo quindi il<br />

mantenimento delle frequenze settimanali. È perciò cruciale che gli aeroporti, specie quelli del<br />

Nord, promuovano il loro servizio Cargo a livello territoriale, garantendo un flusso costante di<br />

merci in uscita su cui i vettori, in particolare quelli sul lungo raggio, possano contare;<br />

per il loro ruolo sempre crescente di coordinamento delle attività di terra, essi devono fungere da<br />

catalizzatori e da garanti della qualità del servizio nei confronti di tutti gli altri operatori della logistica<br />

aerea. Soprattutto gli aeroporti del Nord Italia, già oggi ai vertici europei per tassi di sviluppo nel<br />

settore del trasporto merci, devono assumersi la responsabilità del collegamento con il tessuto<br />

produttivo dei rispettivi territori assecondarne la vocazione generale e le necessità particolari.<br />

107<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

Per poter conseguire i risultati sopra descritti, appare indispensabile riunire tutti i portatori di<br />

interessi, e non solamente gli operatori del trasporto aereo, attorno a una piattaforma comune che<br />

riporti l’Italia, e in particolare il Nord, ai livelli di traffico in partenza dai propri aeroporti che sia<br />

maggiormente rappresentativo della quantità, della qualità e del valore aggiunto delle sue merci.<br />

L’indirizzo politico complessivo del settore spetterebbe al Ministero delle Infrastrutture e dei<br />

Trasporti, mentre l’ENAC potrebbe coordinare gli operatori, e la Confindustria rappresentare il sistema<br />

delle imprese attraverso uno specifico gruppo di lavoro.<br />

Gli impatti della proposta<br />

A. L’impatto derivante da una grande alleanza aeroportuale del Nord<br />

La presente proposta pone l’aeroporto di Malpensa come hub di riferimento del sistema del<br />

trasporto aereo del Nord Italia. Questo significa che, nella misura in cui questo si realizzasse, i traffici<br />

internazionali generati da questo territorio e “in fuga” verso altri hub europei, potrebbero convergere<br />

verso l’aeroporto di Malpensa e da cui i viaggiatori potrebbero proseguire con rotte di lungo raggio.<br />

Il numero di passeggeri che nel 2005 sono partiti da aeroporti del Nord Italia per recarsi a<br />

Londra, Parigi, Amsterdam, Francoforte, Monaco e Madrid sono stati oltre 10,48 milioni.<br />

108<br />

FIGURA 19<br />

I FLUSSI DI TRAFFICO DA E VERSO I GRANDI CENTRI EUROPEI<br />

AEROPORTO<br />

PASSEGGERI DA E VERSO<br />

I GRANDI CENTRI EUROPEI*<br />

Milano Malpensa<br />

Venezia<br />

Milano Linate<br />

Bologna<br />

Torino<br />

Treviso<br />

Verona<br />

Brescia<br />

Genova<br />

Trieste<br />

* Londra, Parigi, Amsterdam, Francoforte, Monaco e Madrid<br />

3.410.392<br />

2.073.802<br />

1.683.572<br />

1.090.968<br />

915.530<br />

647.899<br />

261.146<br />

158.279<br />

129.553<br />

107.151<br />

TOTALE 10.478.292<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ENAC 2006<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Una parte di passeggeri si è indirizzata verso queste destinazione per proseguire successivamente su<br />

voli a lungo raggio. In mancanza di dati specifici, ma sulla base di quanto riportato da esperti del settore,<br />

la quota di passeggeri in transito presso gli hub europei è stimabile nell’ordine del 25-30%. Ne deriva che<br />

circa 2,62-3,14 milioni di passeggeri nel 2005 hanno di fatto rifornito i principali hub europei.<br />

Questo numero potrebbe essere ancora più alto in caso di stime con quote di passeggeri in transfer<br />

superiori, considerando anche il traffico generato per esempio da Bergamo, escluso in prima battuta per<br />

via di una poco probabile tendenza ad effettuare transfer sul lungo raggio da parte dei clienti low cost,<br />

tipicamente interessati a rotte di tipo point-to-point.<br />

In questo contesto, Malpensa come hub del Nord Italia potrebbe vedere un incremento del traffico<br />

passeggeri in trasferimento derivante dalla cattura di quote di traffico oggi in fuga verso altri hub europei<br />

per un numero pari a 3 milioni di passeggeri e progressivamente in crescita, stimabile in termini di<br />

ricadute sul territorio con la creazione di circa 11.500 nuovi posti di lavoro i quali genererebbero un<br />

impatto sul territorio pari a circa 1,7 miliardi di euro in termini di valore aggiunto.<br />

Questo porterà a significativi impatti di natura socio-economica sul territorio; tuttavia, perché questo<br />

avvenga, è necessario che Malpensa competa per accessibilità, per prezzo e per livelli di servizio, con i<br />

principali hub europei.<br />

B. L’impatto derivante dal potenziamento e dallo sviluppo del Cargo aereo<br />

Le due direttrici di sviluppo per il sistema nel suo complesso, e in particolare sullo sviluppo degli<br />

aeroporti del Nord Italia, riguardano come abbiamo scritto l’aumento della quota della modalità aerea<br />

ed il recupero del traffico imbarcato per la spedizione da aeroporti esteri. In prospettiva gli aeroporti<br />

del Nord potrebbero anche fungere da hub, come collettori di traffico proveniente sempre per via aerea<br />

o in co-modalità via mare, su strada o su rotaia dalle regioni del Sud, maggiormente penalizzate dalla<br />

loro distanza dai principali mercati di sbocco. In questo senso sarebbe ancora più urgente affrontare la<br />

questione dell’integrazione del sistema aeroportuale del Nord nelle grandi direttrici dei corridoi europei e<br />

dell’alta capacità ferroviaria, tema sviluppato in altre sezioni di questo studio.<br />

Per quantificare l’impatto della proposta sullo sviluppo del sistema, e quindi del traffico aereo nazionale,<br />

una possibile misura riguarda sia il maggior aumento stimato in termini di tonnellate spedite che di quelle<br />

recuperate dal cosiddetto “avio-camionato”:<br />

rispetto alla quantità complessiva di merci trasportate via aerea, va segnalata la forte correlazione<br />

con l’andamento dell’economia che per l’Italia è stato penalizzante e che presenta ancora delle<br />

incertezze per il futuro. Se verranno intraprese le azioni di cui sopra, è tuttavia ipotizzabile che<br />

possa essere colmato il gap strutturale con gli altri Paesi europei. Non è dunque irrealistico<br />

pensare che sul medio periodo (5 anni), possano essere avvicinati gli attuali livelli di traffico<br />

sviluppati da Francia e Olanda, raddoppiando l’attuale milione di tonnellate di merci italiane<br />

attualmente trasportate per via aerea ai loro mercati di destinazione;<br />

attualmente, infatti, il volume complessivo di merci prodotte e trasportate per via aerea dall’Italia<br />

verso mercati esteri è pari a circa 2,5 milioni di tonnellate, delle quali il 60% circa parte da<br />

109<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

110<br />

aeroporti stranieri 14 . Da sottolineare che, nei dati forniti dagli aeroporti italiani sulle merci in partenza,<br />

una quota pari a circa il 10%-12% è rappresentata dal cosiddetto avio-camionato;<br />

per giungere a una quantificazione economica complessiva dell’impatto dello sviluppo del sistema<br />

del Cargo aereo sul Nord Italia faremo riferimento all’attuale quota merci del sistema aeroportuale<br />

del Nord (Malpensa, Linate, Bergamo Orio al Serio, Brescia, Treviso e Venezia).<br />

Si stima che il Cargo aereo nel Nord Italia possa raggiungere quota 1,6 milioni di tonnellate in un arco<br />

di 5 anni, su un totale di 2 milioni di tonnellate di Cargo in Italia. Utilizzando i moltiplicatori sulla crescita<br />

forniti da ACI si stima che saranno creati 5.600 nuovi posti di lavoro, per un impatto annuo di 400 milioni<br />

di euro di PIL.<br />

14 Unioncamere, 2007.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


2.4 Proposta N. 4:<br />

“Definire una road map di successo per l’Expo 2015”<br />

L’azione proposta<br />

“Definire un piano di azioni operative che consenta l’efficace implementazione e completamento<br />

di tutte le opere infrastrutturali necessarie ad allineare il sistema di connettività territoriale del Nord<br />

Italia e di accessibilità degli aeroporti lombardi ai migliori casi di riferimento presenti in Europa”.<br />

Gli obiettivi della proposta<br />

Obiettivo della presente proposta è sottolineare con forza la straordinaria opportunità fornita al<br />

nostro Paese e al Nord Italia in particolare, di fare leva sull’assegnazione dell’Expo 2015 all’Italia per<br />

portare a termine tutta una serie di interventi infrastrutturali, ma non solo, necessari e strategici per<br />

rilanciare il sistema del trasporto aereo nel Nord Italia portandolo a livelli di efficienza e competitività<br />

comparabili con i migliori attori europei.<br />

Il 31 marzo 2008 l’Italia si è aggiudicata l’organizzazione dell’l’Expo 2015 che si terrà a Milano.<br />

Eventi di tale importanza generano effetti rilevanti e prolungati nel tempo dal punto di vista<br />

dell’immagine della città ospitante, dell’area di riferimento e del Paese nel suo complesso.<br />

Da alcune stime effettuate del Comitato organizzatore, saranno oltre 20 miliardi di euro gli<br />

investimenti in infrastrutture, e nel periodo compreso fra il 2010 ed il 2015 saranno generati 70.000<br />

nuovi posti di lavoro.<br />

Poiché le infrastrutture costituiscono un elemento essenziale e centrale per la competitività di un<br />

territorio, i suddetti investimenti non saranno funzionali solamente all’esposizione universale, bensì<br />

rappresenteranno, nel medio e lungo periodo, un asset territoriale strategico in grado di aumentare<br />

l’accessibilità e la competitività territoriale milanese e italiana.<br />

Lo scenario di riferimento<br />

L’afflusso di visitatori ed espositori, l’incremento della dotazione infrastrutturale, il miglioramento<br />

della vivibilità dell’area milanese aiuteranno a promuovere nel mondo l’immagine di Milano e<br />

dell’Italia.<br />

È utile sottolineare come i progetti connessi all’Expo 2015 si inseriscono in una delle aree<br />

economicamente più sviluppate d’Italia e d’Europa (la Lombardia è uno dei quattro motori economici<br />

d’Europa).<br />

Sebbene gli effetti positivi si propagheranno su scale differenti in tutto il territorio nazionale,<br />

l’area che sarà maggiormente interessata dovrebbe essere quella relativa alla provincia di Milano.<br />

In particolare, la provincia di Milano, composta da circa 3.900.000 abitanti, è economicamente<br />

la più importante del Paese, con circa 340.000 imprese attive equivalenti al 42,5% circa delle<br />

imprese lombarde ed il 6,6% circa delle imprese italiane.<br />

111<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

112<br />

Nell’area milanese si concentra il 15% delle imprese italiane attive nei settori tecnologici, con<br />

oltre il 30% dei relativi addetti, presenta i più alti livelli di produttività in ambito europeo - genera<br />

un PIL pro capite superiore ai 35.000 euro all’anno ed un PIL provinciale che si attesta a circa 137<br />

miliardi di euro, equivalente al 10,5% del PIL nazionale - e risulta essere oggi l’area italiana più<br />

assimilabile alle grandi regioni sviluppate dell’Europa continentale.<br />

In questo contesto, l’Expo 2015 è un’eccezionale opportunità da cogliere per incrementare la<br />

competitività e l’attrattività del territorio e per rilanciare il ruolo del trasporto aereo di tutto il Nord<br />

Italia, e in particolare di Malpensa a livello internazionale.<br />

Saranno infatti circa 21 milioni le persone attese, per un totale di 30 milioni di visite, che<br />

arriveranno da tutto il mondo per assistere all’esposizione universale, equivalenti a una media di<br />

160.000 visitatori al giorno, pari ad almeno 320.000 viaggi medi giornalieri addizionali per tutto il<br />

periodo dell’esposizione. Durante i periodi dei fine settimana sono attesi picchi di 250.000 visitatori<br />

al giorno, equivalenti ad almeno 500.000 viaggi.<br />

L’Expo sarà la vetrina sul mondo del Nord Italia e dell’Italia intera e il sistema di trasporto aereo<br />

sarà uno dei mezzi principali con cui i visitatori e gli espositori stranieri verranno nel nostro Paese.<br />

Dalle stime effettuate dal Comitato promotore si prevede che circa 6 milioni di visitatori arriveranno per<br />

l’Expo utilizzando l’aereo come mezzo di trasporto. Di questi circa il 30% arriverà da Paesi extra europei.<br />

La grande sfida del sistema è quella di costruire un progetto di sviluppo infrastrutturale integrato<br />

di altissimo livello ed efficienza, con l’obiettivo di trasformare i benefici temporanei generati dall’Expo<br />

in un incremento di traffico strutturale e permanente nel lungo periodo.<br />

Con l’aggiudicazione dell’Expo 2015, il sistema aeroportuale del Nord Italia e della Lombardia<br />

può fare sistema e unirsi con le forze del territorio, gli enti preposti e le amministrazioni locali per<br />

cogliere le opportunità che l’Expo 2015 fornirà in termini di domanda di traffico passeggeri e come<br />

forza trainante dei differenti attori economici sul territorio con l’obiettivo di completare, in modo<br />

definitivo, i numerosi progetti infrastrutturali e di ridefinire, in un’ottica di sistema, i servizi offerti<br />

sulla rete di trasporto, in particolar modo quella aerea.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 20<br />

DISTANZA TRAILNUOVO POLOFIERISTICODIMILANOEL’AEROPORTODIMALPENSA<br />

Distanza: 40 km<br />

Tempo di percorrenza: 40 minuti<br />

in auto e treno<br />

113<br />

Fonte: ACI, 2008<br />

L’esposizione universale si svolgerà all’interno del Nuovo Polo Fiera di Milano a Rho-Pero che<br />

è uno dei più importanti sistemi fieristici al mondo. La distanza tra Malpensa e i luoghi in cui si<br />

svolgerà l’Expo 2015 è di circa 40 km, di cui 35 km su autostrade e strade a scorrimento veloce,<br />

con un tempo stimato, in condizioni normali di traffico, di circa 40 minuti in macchina e 40 minuti<br />

in treno dalla stazione di Milano Cadorna.<br />

Le esposizioni universali generano ricadute positive in altri settori economici non direttamente<br />

legati all’attività espositiva come, ad esempio, l’aumento dell’attrattività territoriale, l’incremento<br />

di competitività delle imprese che utilizzano l’Expo come vetrina sul mondo per i propri prodotti/<br />

servizi, così come le possibilità di business che si possono creare da eventi che riuniscono espositori,<br />

produttori e consumatori di tutto il mondo.<br />

Effetti analoghi in termini di aumento dell’attrattività e competitività territoriale, come abbiamo<br />

visto in precedenza, sono prodotti dal trasporto aereo.<br />

L’Expo è una grossa opportunità perché, oltre all’aumento di passeggeri e turisti in arrivo, potrà<br />

fungere come forza trainante e progetto guida in grado di unire i differenti attori economici sul<br />

territorio con l’obiettivo di avviare, in modo definitivo, i numerosi progetti infrastrutturali attualmente<br />

bloccati e di ridefinire a livello sistemico il sistema di trasporto.<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

114<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

La situazione dei collegamenti infrastrutturali<br />

Entro il 2015 dovrebbero essere completate le opere stradali/autostradali relative:<br />

alla Pedemontana lombarda, che costituisce un’alternativa al tratto urbano della A4, ormai<br />

congestionato per lunghi tratti della giornata, che collegherà a Nord di Milano i due aeroporti di<br />

Malpensa e Orio Al Serio;<br />

al miglioramento della strada SS 336 “Varesina”;<br />

all’allargamento della Autostrada dei Laghi presso il Nuovo Polo Fieristico di Rho-Pero;<br />

al potenziamento della SP 46 Rho-Monza;<br />

alla variante SS 341;<br />

al collegamento diretto fra la SS 33 (del Sempione) e la SS 11;<br />

alla Tangenziale Est esterna;<br />

alla BreBeMi, che collegherà Milano a Brescia passando per Treviglio;<br />

alla prosecuzione della Boffalora-Malpensa a Sud verso la Tangenziale Ovest.<br />

Gli interventi sulla rete ferroviaria riguarderanno invece:<br />

il collegamento tra il terminal 1 e il terminal 2 dell’aeroporto di Malpensa e la stazione di Gallarate,<br />

in connessione ferroviaria;<br />

l’unificazione delle reti RFI e FNME a Busto Arsizio, che consentirà di accedere in modo diretto<br />

da Malpensa alla stazione di Rho-Pero;<br />

l’espansione della linea Rho-Gallarate;<br />

il collegamento dalla stazione ferroviaria Milano Centrale direttamente a Malpensa;<br />

l’interconnessione delle linee Alta Velocità sul nodo di Novara.<br />

Altri progetti di potenziamento della mobilità, concentrati sulla mobilità all’interno dell’area milanese,<br />

che riguardano prevalentemente il trasporto pubblico locale, sono l’estensione della linea M1 fino a<br />

Monza, la realizzazione della nuova linea M4 Lorenteggio-Linate, che consentirà il collegamento diretto<br />

dall’Expo all’aeroporto di Linate tramite l’interscambio presso il Passante Ferroviario nella stazione<br />

“Dateo” e la realizzazione della nuova linea M5 Settimo Milanese/San Siro-Monza.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 21<br />

PRINCIPALI PROGETTI STRADALI IN COMPLETAMENTO PER IL 2015<br />

A8<br />

A9<br />

Pedemontana<br />

a<br />

A4<br />

A4<br />

Accessibilità<br />

Malpensa<br />

A7<br />

Riqualificazione A4<br />

Mi - To<br />

A21<br />

TEM<br />

BreBeMi<br />

A22<br />

Fonte: Regione Lombardia<br />

Il completamento degli interventi in programma dovrebbe finalmente risolvere la questione, assai<br />

dibattuta, relativa all’accessibilità via terra del sistema aeroportuale milanese e, in particolare, di<br />

Malpensa.<br />

115<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

116<br />

Le sfide chiave per l’Expo<br />

Tre sono, a nostro avviso le grandi sfide che l’Expo presenterà al nostro Paese e, in particolare,<br />

al territorio lombardo, tra loro strettamente correlate:<br />

la creazione di un grande hub internazionale per il Nord Italia;<br />

la creazione di un sistema di mobilità ed accessibilità infrastrutturale all’avanguardia;<br />

l’efficiente ed efficace pianificazione e gestione degli investimenti pubblici e privati.<br />

È assolutamente evidente l’interconnessione fra le prime due sfide chiave dal momento che,<br />

come più volte ribadito, il sistema di accessibilità costituisce per un aeroporto uno dei pilastri chiave<br />

per la sua competitività ed attrattività.<br />

Per trasformare veramente Malpensa in un grande hub, tuttavia, devono essere affrontati e risolti<br />

almeno altri due problemi oltre a quello dell’accessibilità, ovvero il ruolo dell’aeroporto di Linate e la<br />

creazione di un adeguato sistema di feederaggio.<br />

Come più dettagliatamente descritto in precedenza non è pensabile, a nostro avviso, porsi<br />

l’obiettivo del rilancio di Malpensa come grande hub internazionale senza prima avere trasformato il<br />

ruolo oggi svolto da Linate, attraverso una diversa configurazione della tipologia di traffico da esso<br />

gestita e senza avere creato sull’aeroporto una adeguata rete di alimentazione per i voli di lungo<br />

raggio da esso in partenza.<br />

Esiste poi un’altra opportunità, riguardante l’implementazione di un innovativo sistema<br />

di collegamenti territoriali fra la città di Milano, i suoi aeroporti ed i principali centri di attività<br />

economica del Nord Italia, ovvero l’utilizzo dell’elicottero al servizio della mobilità e della connettività<br />

territoriale.<br />

Se pensiamo infatti alla struttura della rete di trasporti e autostradale del Nord Italia, con<br />

particolare riferimento all’asse Torino-Venezia e Milano-Bologna, ci rendiamo immediatamente conto<br />

delle oggettive difficoltà di accesso al sistema degli aeroporti milanesi.<br />

Non solo, pensando anche ai collegamenti fra città e città ( Bergamo, Brescia Milano, Torino,<br />

Genova) o fra distretti industriali e città, è immediato constatare quanto la nostra classe imprenditoriale<br />

sia costretta a spendere la maggior parte del proprio tempo nei trasferimenti necessari ad alimentare<br />

quelle connessioni che il business richiede fra soggetti situati in luoghi differenti durante l’attività di<br />

ogni giorno.<br />

Lo stesso discorso vale per i trasferimenti verso quei luoghi che, come gli aeroporti, costituiscono<br />

il fulcro della connettività internazionale del Paese.<br />

A titolo di esempio, si pensi che l’attuale sistema di mobilità obbliga chiunque voglia oggi recarsi<br />

dal centro di Bergamo al centro di Milano (55 km) ad un tempo di percorrenza che, nella migliore<br />

delle ipotesi, risulta difficilmente inferiore ai 60 minuti e che il più delle volte raggiunge le 2 ore.<br />

Oppure, si pensi ad un manager o imprenditore che, atterrato nelle prime ore del mattino a<br />

Malpensa, per massimizzare l’utilizzo della giornata debba recarsi nel centro di Milano e che, nella<br />

migliore delle ipotesi impiegherebbe almeno un tempo compreso fra 1h e 1h20m ore utilizzando<br />

l’attuale collegamento ferroviario (includiamo qui il tempo necessario per raggiungere il mezzo, l’attesa<br />

e il tempo di percorrenza, salvo ritardi) e, nell’ipotesi di utilizzare un servizio taxi, impiegherebbe un<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


tempo non inferiore alle 2 ore, con un costo di un centinaio di euro.<br />

In questo scenario è evidente come la variabile “risparmio di tempo” negli spostamenti assuma<br />

valore crescente. Per alcune categorie di persone, addirittura, l’elasticità al prezzo può mutare<br />

considerevolmente se la contropartita dell’eventuale maggior costo è un risparmio di tempo. Infatti,<br />

più densa è la propria agenda, maggiore è il valore economico attribuito al tempo e maggiore, di<br />

conseguenza, è la perdita di valore percepita nel momento in cui ci si sposta sottraendo spazi ad<br />

altre attività, sia nel caso in cui questo tempo sia sottratto alla produzione di reddito sia al tempo<br />

libero, già risicato.<br />

La scarsità di tempo è un fenomeno avvertito collettivamente da quasi tutte le popolazioni del<br />

mondo. Il 70% degli abitanti degli Stati Uniti afferma di non disporre di tempo sufficiente per fare<br />

tutto ciò di cui necessita; la metà di questi reputa la mancanza di tempo un problema ben più grave<br />

rispetto alla mancanza di denaro. Il tempo viene oggi infatti speso, amministrato, venduto, perso,<br />

come se fosse realmente qualcosa di tangibile, un oggetto, una merce.<br />

In un sistema dei trasporti innovativo ed efficace prevedere anche delle soluzioni che si integrano<br />

ai modi di trasporto esistenti, consentendo di assolvere alle esigenze di mobilità di specifiche fasce<br />

di popolazione (la cui esigenza primaria è la minimizzazione dei tempi di trasferimento sulle brevi<br />

distanze secondo modalità che consentano spostamenti capillari, affidabili e confortevoli), rappresenta<br />

un sicuro passo avanti verso una mobilità evoluta e in linea con le principali esperienze estere.<br />

L’implementazione di un sistema di trasporto di questo tipo, come avviene già in altri Paesi<br />

fortemente caratterizzati da un’elevata congestione della mobilità (è il caso ad esempio di New<br />

York e San Paolo) potrebbe sicuramente portare notevoli benefici nell’immediato e contribuire alla<br />

creazione di un sistema di mobilità decisamente all’avanguardia in Europa.<br />

117<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

118<br />

Un esempio concreto: San Paolo<br />

Il numero di elicotteri a San Paolo è balzato dai 374<br />

del 1999 ai 496 del 2008, un numero superiore anche<br />

rispetto a New York e Tokyo. Le infrastrutture seguono<br />

di pari passo l’ampliarsi del mercato: a San Paolo sono<br />

censiti 200 eliporti contro i 3 di New York. Entro il 2010<br />

gli elicotteri che attraversano il cielo cittadino dovrebbero<br />

diventare 570. L’elicottero è usato per spostarsi all’interno<br />

della città, sottraendosi al traffico congestionato. Il<br />

problema del traffico a San Paolo, infatti, è endemico: con i suoi 20 milioni di abitanti e 6<br />

milioni di automobili le infrastrutture risultano inadeguate. Per la città la flotta di elicotteri<br />

rappresenta sicuramente un sintomo dell’emergenza legata al traffico, ma al tempo stesso è<br />

anche simbolo di modernità, di avanguardia nella gestione della mobilità e del boom economico<br />

che il contesto territoriale sta vivendo.<br />

Lo sviluppo di una rete di trasporto elicotteristico che soddisfi le esigenze di cui sopra richiede<br />

tuttavia alcune pre-condizioni.<br />

Innanzitutto l’adozione di un approccio intermodale, volto a promuovere la complementarietà e la<br />

connessione tra le reti viarie, ferroviarie ed aeroportuali esistenti e il sistema di trasporto elicotteristico,<br />

così da assicurare l’integrazione delle varie modalità nel più vasto contesto del sistema complessivo<br />

della mobilità e dei trasporti.<br />

Elisuperfici e relativi servizi di trasporto passeggeri vanno progettati in relazione allo sviluppo<br />

dei nodi infrastrutturali collegati al sistema elicotteristico di trasporto che - si presume – potranno<br />

costituire le vie di accesso principali alla rete locale di infrastrutture esistenti.<br />

L’utilizzo dell’elicottero, peraltro, potrebbe costituire un elemento di offerta di mobilità aerea per<br />

aree non immediatamente prossime ad un aeroporto. In tal senso, l’ala rotante potrebbe integrarsi nel<br />

sistema più ampio di connettività, come complemento del trasporto aereo con finalità di feederaggio<br />

per l’aeroporto di riferimento.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


LUG<br />

AOT<br />

MXP<br />

BGY<br />

Brescia Fiera<br />

Milano<br />

Fiera/Bicocca<br />

LIN<br />

VBS<br />

VRN<br />

TRN<br />

PFM<br />

Bologna Fiera<br />

Gli impatti della proposta<br />

GOA<br />

La valutazione degli impatti derivanti dall’implementazione di un efficace piano di azione<br />

finalizzato a fare leva sull’assegnazione dell’Expo 2015 all’Italia per portare a termine tutta una serie<br />

di interventi necessari e strategici per rilanciare il sistema del trasporto aereo nel Nord Italia, si basa<br />

essenzialmente sugli effetti derivanti dalla capacità di rendere un fenomeno strutturale l’incremento<br />

temporaneo del traffico aereo generato dall’evento sul sistema aeroportuale milanese.<br />

E’ nostra profonda convinzione infatti che un sistema di collegamenti rapidi ed efficienti con un<br />

hub dalle potenzialità come quello di Malpensa possa costituire uno degli elementi chiave per fare<br />

compiere all’aeroporto il salto di qualità necessario per innescare quel circolo virtuoso di crescita di<br />

cui l’intero sistema potrebbe beneficiare.<br />

I 6 milioni di passeggeri che raggiungeranno l’area milanese nel periodo in questione, potrebbero<br />

essere trasformati in un fenomeno strutturale in funzione di un deciso salto di qualità del sistema in<br />

termini di attrattività dell’hub.<br />

Utilizzando i parametri già impiegati ai precedenti casi, tale incremento di traffico potrebbe<br />

essere equivalente, in termini occupazionali, a 18.000 posti di lavoro e, in termini economici, in 3,4<br />

miliardi di valore aggiunto per il territorio.<br />

Tali benefici sarebbero quindi aggiuntivi a quelli già complessivamente stimati dal Comitato<br />

organizzatore della manifestazione.<br />

BLQ<br />

119<br />

LE PROPOSTE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’EUROPA E DELL’ITALIA<br />

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120<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

3. IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO:<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

3.1 Premessa<br />

Nel presente Capitolo cercheremo di descrivere, mantenendo un elevato livello di sintesi, ma allo<br />

stesso tempo in maniera esaustiva, quali sono le principali caratteristiche del settore del trasporto<br />

aereo a livello globale, i principali fenomeni emergenti e i possibili modelli futuri che caratterizzeranno<br />

il sistema.<br />

In una prima fase ci si concentrerà sulle dinamiche generali del sistema del trasporto aereo<br />

internazionale al fine di descrivere le previsioni di sviluppo del traffico aereo internazionale, e gli<br />

impatti su tali previsioni derivanti da fenomeni esogeni oggi in atto quali l’andamento e la volatilità del<br />

prezzo del petrolio e il cosiddetto “credit crunch”, fattori questi che non solo stanno condizionando<br />

l’andamento del settore del trasporto aereo, ma che stanno avendo rilevanti impatti sull’intero scenario<br />

macroeconomico mondiale.<br />

Successivamente ci si soffermerà su alcune tendenze oggi in atto nel settore e che, a nostro<br />

avviso, potranno condizionare in maniera più o meno rilevante i modelli di business futuri dei principali<br />

attori del sistema.<br />

Molte delle dinamiche che si stanno sviluppando a livello europeo potrebbero riproporsi nella<br />

stessa modalità all’interno del sistema del trasporto aereo italiano, seppure in dimensioni ridotte in<br />

relazione al contesto.<br />

3.2 Le dinamiche del trasporto aereo a livello mondiale<br />

3.2.1 Alcune considerazioni di carattere generale<br />

Il volume mondiale di trasporto aereo di passeggeri, misurato in termini di RPK (Revenue Passenger<br />

per Kilometres 1 ) è cresciuto dell’8% nel 2005, raggiungendo un picco significativo seguito da uno<br />

sviluppo del 6,1% nel 2006 e da una crescita di quasi il 5% nel 2007.<br />

Nei prossimi anni, secondo le stime effettuate da tutti i principali attori ed osservatori del comparto<br />

alla fine del 2007, il sistema del trasporto aereo mondiale è destinato a crescere e a proseguire, nel<br />

suo percorso di costante crescita iniziato negli anni Cinquanta, ad un tasso di crescita annuo che<br />

si assesterebbe in un range compreso fra il 4,5% ed il 5,5%, il che comporterebbe un raddoppio<br />

dell’attuale traffico aereo nell’arco dei prossimi venti anni.<br />

Una simile crescita del traffico è riconducibile al crescente ruolo assunto dagli hub internazionali,<br />

121<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

1 L’indice Revenue Passenger per Kilometres misura i servizi prodotti da una compagnia aerea con riferimento al traffico passeggeri. L’indice<br />

viene utilizzato per esprimere i volumi di traffico passeggeri effettivamente trasportati, a prescindere dalla capacità di trasporto. L’indice si<br />

calcola moltiplicando il numero dei passeggeri paganti per i chilometri di volo.<br />

sea-aeroportimilano.it


SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

122<br />

nella misura in cui si consolideranno le rotte hub-to-hub.<br />

Inoltre, il traffico sarà incoraggiato dallo sviluppo di nuovi servizi tra le città: a favore di questo<br />

fenomeno giocano le preferenze dei viaggiatori business e l’estensione della liberalizzazione del<br />

trasporto che consente alle compagnie di perseguire strategie di networking innovative a servizio di<br />

tali preferenze.<br />

In questo contesto di crescita generalizzata, l’Europa Occidentale sarà interessata da una forte<br />

crescita annua (4,5%) al proprio interno oltre che nelle tratte verso il Medio Oriente (+7,6%) mentre,<br />

nei prossimi venti anni, il tasso di crescita del traffico più significativo sarà quello tra Cina e il resto<br />

dell’Asia (+5,9%) e quello interno cinese (+9%). Già si stima che entro il 2010 ci saranno 130 voli<br />

a settimana verso la Cina effettuati da aerei come l’Airbus A380 2 .<br />

FIGURA 1<br />

MILIARDI<br />

12.000<br />

10.000<br />

8.000<br />

CRESCITA PREVISTA PER IL TRAFFICO AEREO A LIVELLO MONDIALE<br />

CRESCITA MEDIA ANNUALE %<br />

(2007-2026)<br />

PIL 2,9<br />

Passeggeri 5,3<br />

Merci 6,0<br />

6.000<br />

4.000<br />

2.000<br />

0<br />

1980<br />

1982<br />

* Tassi di crescita del traffico aereo<br />

1984<br />

1986<br />

1988<br />

1990<br />

1992<br />

1994<br />

1996<br />

1998<br />

2000<br />

2002<br />

2004<br />

2006<br />

2008<br />

2010<br />

2012<br />

2014<br />

2016<br />

Fonte: elaborazione The<br />

E uropean House A –<br />

2018<br />

2020<br />

2022<br />

2024<br />

2026<br />

mbrosetti su dati A irbus, 2007<br />

2 L’Airbus A380, prodotto dalla Airbus Industries, è un aereo di linea quadrireattore e a due piani in grado di trasportare 850 persone in versione<br />

charter o 555 nella tipica configurazione a tre classi. L’A380, noto durante la sua fase di progettazione come Airbus A3XX, è il più grande aereo di<br />

linea del mondo.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 2<br />

PREVISIONI DI CRESCITA PER AREE GEOGRAFICHE E PER DIRETTRICI<br />

Nord America<br />

Pacifico<br />

Europa<br />

Nord Atlantico<br />

Europa - Pacifico<br />

Transpacifico<br />

Cina<br />

Nord America - America Latina<br />

America Latina<br />

Europa- America Latina<br />

Africa - Europa<br />

Medio Oriente - Pacifico<br />

RPK* MILIARDI<br />

5,1<br />

7,2<br />

4,9<br />

5,0<br />

6,1<br />

8,8<br />

6,0<br />

5,4<br />

5,1<br />

3,4<br />

4,6<br />

%<br />

Traffico nel 2004 (in RPK)<br />

Crescita 2005-2024 (in RPK)<br />

Crescita media annua (in %)<br />

3,5<br />

0 500 1,000 1,500<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Boeing, 2005<br />

123<br />

Ai fattori tipici del settore del trasporto aereo bisogna poi aggiungere quelli di contesto, capaci<br />

di generare nel lungo periodo il bisogno di trasporto di individui e merci. Tra questi figura lo<br />

sviluppo economico a livello mondiale, la cui proxy può essere individuata nel PIL dei diversi Paesi<br />

considerati.<br />

Esistono due ulteriori fenomeni che caratterizzano gli andamenti storici del trasporto aereo:<br />

l’essere maggiormente soggetto a shock di natura esterna rispetto ad altre industrie, la sua tipica<br />

ciclicità e la sua diretta correlazione con il PIL.<br />

La ciclicità, che si sviluppa su periodi di tempo medio - lunghi (cinque/sette anni), è dovuta<br />

principalmente al disallineamento fra domanda e offerta di servizi di trasporto. Il trasporto aereo, che<br />

è essenzialmente un servizio, soffre come molti altri della difficoltà di “produrre a richiesta”.<br />

Alla consegna degli ordinativi dei nuovi aeromobili aumenta la capacità di trasporto delle compagnie<br />

aeree. Quest’ultime, volendo massimizzare il ritorno sull’investimento, cercano di aumentare il<br />

coefficiente di riempimento facendo leva sui prezzi di viaggio. In questo modo, dato che il costo del<br />

biglietto è uno dei fattori principali che influenzano la domanda di traffico aereo, l’offerta di trasporto<br />

tira la domanda.<br />

Nel caso contrario, invece, quando la domanda si avvicina alla capacità massima di trasporto, le<br />

compagnie aeree hanno meno necessità di utilizzare la leva del prezzo del biglietto e la domanda di<br />

trasporto si attesta a tassi di crescita fisiologici.<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

sea-aeroportimilano.it


FIGURA 3<br />

L’APPROCCIO ADOTTATO PER LA FORMULAZIONE DELLE PROPOSTE CONCRETE PER L’EUROPA E PER L’ITALIA<br />

20%<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

124<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

-5%<br />

1972<br />

1973<br />

1974<br />

1975<br />

1976<br />

1977<br />

1978<br />

1979<br />

1980<br />

1981<br />

1982<br />

1983<br />

1984<br />

1985<br />

1986<br />

1987<br />

1988<br />

1989<br />

1990<br />

1991<br />

1992<br />

1993<br />

1994<br />

Fonte: T elaborazione<br />

1995<br />

1996<br />

1997<br />

1998<br />

1999<br />

2000<br />

2001<br />

2002<br />

he E uropean A House –<br />

2003<br />

2004<br />

2005<br />

2006<br />

2007<br />

mbrosetti A su dati<br />

Tra il 1983 e il 2005 si è avuto più volte il riscontro diretto della correlazione tra il traffico aereo<br />

internazionale e il PIL mondiale. Da quanto emerge, il settore del trasporto aereo tende infatti a<br />

crescere ad un ritmo superiore alla crescita del PIL.<br />

irbus<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 4<br />

CORRELAZIONE TRA LA CRESCITA DEL TRAFFICO AEREO E IL PIL A LIVELLO INTERNAZIONALE<br />

8%<br />

6%<br />

4%<br />

2%<br />

0%<br />

-2%<br />

1983<br />

1984<br />

GUERRA<br />

DEL GOLFO<br />

Tassi di crescita del traffico aereo sulla base della media di tre anni<br />

PIL reale (base prezzi 2000)<br />

CRISI FINANZIARIA<br />

11 SETTEMBRE<br />

SARS<br />

1985<br />

1986<br />

1987<br />

1988<br />

1989<br />

1990<br />

1991<br />

1992<br />

1993<br />

1994<br />

1995<br />

1996<br />

1997<br />

1998<br />

1999<br />

2000<br />

2001<br />

2002<br />

Crescita RPK<br />

2003<br />

2004<br />

2005<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

Crescita PIL<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Airbus, 2007<br />

Il traffico aereo risulta infatti fortemente reattivo e, a momenti di stabilità e crescita del PIL<br />

mondiale, fa coincidere una forte espansione. La connessione positiva al PIL non è casuale, in<br />

quanto ad aumenti di PIL coincidono miglioramenti del reddito disponibile e del livello di vita con<br />

un conseguente miglioramento del livello di benessere nazionale che porta ad un aumento della<br />

domanda di viaggi per ragioni di business e di turismo.<br />

Fattori esogeni negativi come le crisi energetiche, le guerre, gli attentati terroristici, le epidemie<br />

o le pandemie, impattano in modo negativo e immediato sul trasporto aereo passeggeri.<br />

Più in dettaglio, ciò è avvenuto in concomitanza con le crisi energetiche degli anni 70, con<br />

la guerra del Golfo del 1990, con la crisi economica in Asia e Russia nel 1998, con gli attentati<br />

terroristici al World Trade Center del 2001 e con la diffusione di focolai della SARS a livello mondiale<br />

nel 2002-2003.<br />

In concomitanza di ognuno dei suddetti eventi negativi, però, la contrazione dei volumi di traffico<br />

non si è mai protratta oltre i 3 anni, a testimonianza del fatto che, seppur maggiormente esposto a<br />

crisi derivanti da fattori esogeni, il settore dimostra anche un’elevata rapidità nell’assorbimento di tali<br />

shock.<br />

Ad esempio, dopo due anni di calo e stagnazione dei traffici causati dagli eventi del 2001-2002,<br />

i volumi di traffico sono tornati a crescere a ritmi sostenuti. Nel 2004 si è registrata una crescita<br />

125<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

sea-aeroportimilano.it


mondiale dei traffici vicina al 14%, nel 2005 e nel 2006 tale tendenza si è consolidata registrando<br />

un incremento del’8% e del 6%.<br />

FIGURA 5<br />

CRESCITA DEI PASSEGGERI IN RPK DAL 1972<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

RPKs - TRILIONI<br />

4.5<br />

4.0<br />

3.5<br />

3.0<br />

2.5<br />

2.0<br />

1.5<br />

1.0<br />

0.5<br />

Crisi<br />

energetica<br />

Crisi<br />

energetica<br />

Guerra<br />

del Golfo<br />

Crisi<br />

asiatica<br />

e russa<br />

Attacco<br />

terroristico<br />

WTC SARS<br />

+36%<br />

126<br />

0<br />

1972 1977 1982 1987 1992 1997 2002 2007<br />

A fronte dell’aumento della domanda di trasporto passeggeri negli ultimi anni, le compagnie<br />

aeree hanno risposto incrementando il coefficiente di riempimento dell’aeromobile (load factor 3 ),<br />

accompagnando, ad un incremento quantitativo della domanda, un aumento dell’efficienza di trasporto.<br />

Oggi i coefficienti di riempimento degli aeromobili sono ai massimi livelli storici. Oltre a shock<br />

esterni come l’incremento del prezzo del petrolio e la crisi del credito, la debolezza dell’attuale<br />

domanda di trasporto aereo è spiegata anche dalla ciclicità del settore.<br />

La capacità delle compagnie aeree di incrementare l’efficienza attraverso l’aumento del load factor<br />

è molto importante, perché tale situazione impatta positivamente sia dal punto di vista finanziario per le<br />

compagnie stesse, sia da punto di vista ambientale poiché maggiori sono i coefficienti di riempimento<br />

degli aeromobili e maggiore è l’efficienza ambientale con cui le persone si muovono nel mondo.<br />

Il monitoraggio costante dei coefficienti di riempimento, inoltre, è un modo utile per verificare e<br />

controllare l’equilibrio fra domanda e offerta di trasporto, al fine di evitare situazioni di sottocapacità<br />

o sovracapacità di trasporto che genererebbe inevitabilmente ripercussioni sui prezzi dei biglietti e<br />

sui rendimenti delle compagnie aeree.<br />

3 Il load factor rappresenta la percentuale dei posti effettivamente occupati rispetto a quelli disponibili sul velivolo. È un indicatore<br />

fondamentale del trasporto aereo che consente di analizzare il grado di assorbimento della capacità produttiva installata su un aeromobile.<br />

Si calcola facendo il rapporto fra l’RPK (Revenue Passengers per Kilometres) e l’ASK (Available Seat per Kilometres).<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 6<br />

ANDAMENTO DEL COEFFICIENTE DI RIEMPIMENTO DAL 1994 AL 2006<br />

80%<br />

75%<br />

US<br />

Europe<br />

World<br />

Asia<br />

70%<br />

65%<br />

1994 1997 2000 2003 2006<br />

Fonte: AATA, APA, AEA, Boeing, 2007<br />

Le compagnie aeree mondiali, nel 2006, hanno registrato in media un coefficiente di riempimento<br />

del 76% sul totale dei voli effettuati.<br />

Miglioramenti sostanziali si sono registrati in USA dove l’ATA (Air Transport Association) ha<br />

comunicato che il coefficiente di riempimento nel Nord America si è attestato all’80%, ma anche<br />

in Europa e Asia dove i coefficienti di riempimento si sono attestati rispettivamente al 77% e 76%<br />

circa. A fronte degli elevati livelli di efficienza già raggiunti sostanziali miglioramenti sono improbabili<br />

nel prossimo futuro.<br />

Come in tutte le attività umane anche il trasporto aereo, come quello stradale e ferroviario,<br />

impatta sull’ambiente. Dal punto di vista dell’inquinamento acustico il trasporto aereo ha un impatto<br />

relativamente piccolo rispetto alle altre modalità di trasporto. Il 79% della popolazione soggetta a<br />

inquinamento acustico vive vicino a strade e autostrade, il 14% vicino a ferrovie e stazioni ferroviari,<br />

mentre solamente il 7% vive vicino agli aeroporti.<br />

Anche sotto il profilo delle emissioni di CO 2<br />

il trasporto aereo è responsabile solamente del 2% sul<br />

totale delle emissioni di CO2 a livello mondiale. Questa percentuale non è destinata a variare in modo<br />

rilevante in futuro nonostante le stime sull’andamento del traffico aereo prevedano un raddoppio dei<br />

traffici ogni 20 anni circa.<br />

Il contenimento delle emissioni, infatti, oltre ad essere richiesto dalle autorità di controllo della<br />

UE è anche interesse delle compagnie aeree stesse e dei produttori di aeromobili. Con l’obiettivo di<br />

migliorare la redditività e i margini operativi, i produttori di aeromobili e le compagnie aeree sono<br />

127<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

sea-aeroportimilano.it


SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

128<br />

da sempre focalizzate nella riduzione dei consumi, incrementando al tempo stesso la sicurezza e<br />

l’affidabilità dei voli.<br />

I risultati di tali sforzi sono evidenti sotto il profilo dell’inquinamento acustico e delle emissioni<br />

di CO 2<br />

. In particolare:<br />

gli aeromobili attuali sono il 75% più silenziosi rispetto a quelli prodotti 50 anni fa;<br />

gli aeromobili attuali consumano il 70% in meno rispetto a quelli prodotti 50 anni fa.<br />

<br />

FIGURA 7<br />

CONFRONTO FRA L’INQUINAMENTO ACUSTICO E IL CONSUMO DI CARBURANTE DEGLI AEROMOBILI<br />

DAGLI ANNI ‘60 A OGGI 4<br />

INQUINAMENTO ACUSTICO -75% 1960-2008 C<br />

-20 db<br />

- 75%<br />

Rumorosità<br />

ONSUMO C DI ARBURANTE -70% 1960-2008<br />

- 70%<br />

Consumo<br />

Anni ‘60 Anni ‘80<br />

Oggi Anni ‘60 Anni ‘80 Oggi<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Airbus, 2007<br />

4<br />

4 Fonte: Airbus, 2007<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


3.3 Gli scenari macroeconomici ed i loro possibili effetti<br />

Il quadro complessivo dell’economia mondiale, a partire dal secondo trimestre del 2007, ha<br />

presentato delle criticità nuove rispetto al passato, che rischiano di intaccare le previsioni a medio e<br />

lungo termine che tipicamente governano l’industria del trasporto aereo. Come si è detto, in seguito nella<br />

presentazione delle dinamiche economiche di settore, la correlazione tra crescita del prodotto interno<br />

lordo e incremento del traffico è storicamente molto marcata e rappresenta la variabile principale a<br />

cui fare riferimento per effettuare delle previsioni attendibili. Vi sono tuttavia altri fattori cruciali che,<br />

se sottoposti a tensioni particolarmente significative, possono direttamente o indirettamente influire<br />

sull’equilibrio tra domanda e offerta sia per quanto riguarda il traffico passeggeri che quello merci.<br />

E’ innanzitutto importante sottolineare che il settore del trasporto aereo è caratterizzato da cicli<br />

d’investimento marcatamente a medio e lungo termine sia per la costruzione e l’ampliamento delle<br />

infrastrutture di terra (aeroporti e opere di accessibilità) che per il rinnovamento delle flotte. Per questa<br />

ragione, il settore aereo è estremamente sensibile alle condizioni dei mercati finanziari ed in particolare<br />

all’accessibilità dei capitali di credito e di rischio.<br />

Con altrettanta attenzione va esaminato l’impatto sull’offerta della componente energetica, che<br />

tendenzialmente si avvia a rappresentare una quota pari a quasi la metà del totale dei costi operativi, e<br />

il fatto che, a differenza di altri settori, quello aereo non potrà realisticamente prescindere dall’utilizzo<br />

del petrolio anche nei prossimi decenni. Per ultimo è di fondamentale importanza per il settore che la<br />

volatilità dei mercati valutari sia sotto controllo, per poter programmare la domanda sia per il segmento<br />

passeggeri, dove l’influenza è molto marcata per quanto riguarda i flussi turistici, che per quello Cargo,<br />

sensibile agli squilibri improvvisi dei saldi commerciali.<br />

Alla fine del primo semestre 2008, dobbiamo rilevare forti tensioni sia sui mercati finanziari che su<br />

quelli energetici, oltre che una intrinseca e perdurante debolezza del dollaro rispetto alle altre principali<br />

valute mondiali. In questa sede analizziamo le tendenze dello scenario macroeconomico mondiale<br />

ed i rischi ad esse associati, in quanto possono influenzare anche in termini strutturali le previsioni<br />

consolidate, soprattutto nel breve e medio termine.<br />

129<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

sea-aeroportimilano.it


SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

130<br />

3.3.1 Il “credit crunch” e la crisi dei mercati finanziari: l’impatto sulla crescita del PIL<br />

Fino al 2007, l’industria del trasporto aereo stimava un andamento della domanda complessiva<br />

passeggeri e merci crescente ovunque fino al 2026, senza prevedere particolari inversioni di tendenza<br />

sul breve termine. L’andamento per macro-aree, fondamentalmente dipendente dai diversi tassi di<br />

crescita nei paesi sviluppati e nelle economie emergenti, divergeva in stretta correlazione con i<br />

relativi prodotti interni lordi. In particolare Boeing prevedeva nel 2007 la seguente crescita del PIL,<br />

per i diversi macro-territori:<br />

FIGURA 8<br />

TASSO DI CRESCITA DEL PIL NELLE PRINCIPALI AREE GEOGRAFICHE<br />

PAESE CAGR PIL (2006-2026)<br />

Asia-Pacifico 3,7<br />

Nord America 2,8<br />

Europa 2,1<br />

Medio Oriente 4,0<br />

America Latina 3,8<br />

CIS 4,3<br />

Africa 4,9<br />

Totale mondo 3,1<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 9<br />

PREVISIONI DELL’FMI SUGLI SCENARI ECONOMICI MONDIALI<br />

CRESCITA PIL<br />

4% STATI UNITI 4% EUROPA 8% RESTO DEL MONDO<br />

3%<br />

3%<br />

7%<br />

2%<br />

2%<br />

6%<br />

1%<br />

1%<br />

5%<br />

0%<br />

0%<br />

4%<br />

-1%<br />

-1%<br />

3%<br />

-2%<br />

-2%<br />

2%<br />

INFLAZIONE<br />

4%<br />

3%<br />

2%<br />

1%<br />

0%<br />

3%<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

2012<br />

2013<br />

2014<br />

2015<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

2012<br />

2013<br />

2014<br />

2015<br />

2%<br />

1%<br />

0%<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

2012<br />

2013<br />

2014<br />

2015<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

2012<br />

2013<br />

2014<br />

2015<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

2012<br />

2013<br />

2014<br />

2015<br />

4%<br />

7%<br />

STATI UNITI EUROPA RESTO DEL MONDO<br />

2012<br />

2013<br />

2014<br />

2015<br />

6%<br />

5%<br />

4%<br />

3%<br />

CASO BASE<br />

CRISI SIGNIFICATIVA<br />

Fonte: Fondo Monetario Internazionale - World Economic Outlook Aprile 2008<br />

Il Fondo Monetario Internazionale, nel suo rapporto World Economic Outlook - Aprile 2008 -<br />

esprime delle forti preoccupazioni sulle conseguenze della crisi finanziaria in corso negli ultimi tre<br />

quadrimestri, che qualora dovesse aggravarsi in modo significativo, potrebbe intaccare le precedenti<br />

stime di crescita in modo sostanziale. L’Europa e soprattutto gli Stati Uniti entrerebbero in una fase<br />

recessiva pesante, con prospettive di pieno recupero rispetto al caso base rinviate al 2011. Meno<br />

grave sarebbe la situazione nel resto del mondo, dove le forti previsioni di crescita in particolare dei<br />

mercati emergenti asiatici verrebbero ridimensionate ma recupererebbero già dal 2010. Secondo<br />

l’FMI, l’arretramento dell’economia mondiale raffredderebbe le spinte inflazionistiche sul breve<br />

periodo ma in coincidenza con il recupero dei tassi di crescita gli indici dei prezzi tornerebbero a<br />

salire più del previsto.<br />

Alla stretta creditizia, che rende problematico il ricorso al capitale di credito, si è aggiunto il<br />

declino costante, nel corso dell’ultimo anno, dei corsi azionari delle maggiori compagnie aeree, come<br />

rappresentato dall’indice Amex Airline Index – XAL che ha perso oltre due terzi del suo valore<br />

dal mese di giugno 2007. In questo contesto potrebbe diventare problematico reperire le risorse<br />

necessarie agli investimenti, legati in particolare al rinnovamento delle flotte passeggeri e Cargo al<br />

fine urgente di incrementare l’efficienza energetica e ambientale.<br />

131<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

sea-aeroportimilano.it


SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

132<br />

3.3.2 L’andamento del costo del petrolio e l’impatto sul trasporto aereo<br />

Se l’FMI prevede, in caso di recessione, un contenimento delle spinte inflattive, l’analisi<br />

dell’andamento dei costi energetici nell’ultimo anno sembrerebbe suggerire il contrario. L’incremento<br />

del prezzo del greggio ha infatti superato, al 30 giugno 2008, i 140 dollari al barile, facendo segnare<br />

un incremento superiore al 100% rispetto all’anno precedente se rapportato al dollaro USA. Le<br />

principali componenti responsabili dell’aumento sono essenzialmente tre: lo squilibrio tra domanda<br />

e offerta, la svalutazione del dollaro nei confronti delle altre principali valute mondiali e l’impatto<br />

della speculazione finanziaria. Per quanto riguarda la prima, indubbiamente la crescente domanda<br />

energetica proveniente dalle economie asiatiche in forte sviluppo, principalmente India e Cina,<br />

gioca un ruolo significativo. Solo nei primi cinque mesi del 2008 le importazioni di greggio in Cina<br />

sono cresciute del 12,7% rispetto all’anno precedente 5 . Attualmente Cina ed India rappresentano<br />

rispettivamente il 3% e il 9% della domanda mondiale di greggio ma il loro consumo è destinato a<br />

crescere fino a rappresentare oltre il 40% dell’incremento della domanda fino al 2030 6 .<br />

Gli aspetti più preoccupanti, nell’immediato, appaiono tuttavia quelli relativi alle questioni<br />

strettamente finanziarie. Il dollaro USA ha perso al 30 giugno 2008 circa il 17% del suo valore nei<br />

confronti dell’euro dall’inizio dell’anno, anche in virtù del calo dei tassi d’interesse da parte della FED<br />

che dal 17 agosto 2007 ha tagliato il tasso di sconto dal 6,25 al 2,25 corrente, e dell’espansione<br />

continua della base monetaria dovuta alle iniezioni di liquidità agli istituti finanziari in difficoltà.<br />

Attualmente le prospettive sui tassi americani sono contraddittorie anche in vista delle recenti<br />

impennate inflazionistiche accompagnate da dati negativi sul fronte dell’occupazione e dei consumi,<br />

che farebbero presagire uno scenario stagflattivo.<br />

A ciò si aggiunge l’attività sempre crescente sui mercati finanziari delle materie prime e dei contratti<br />

derivati (Future e opzioni) sul petrolio. In particolare, la quantità di petrolio trattata quotidianamente<br />

sui mercati è di quasi quattordici volte superiore alla domanda reale di greggio 7 .<br />

5 Fonte: Amministrazione delle dogane cinese.<br />

6 Fonte: OECD/IEA – World Energy Outlook 2007.<br />

7 Fonte: City Futures Perspective, International Energy Agency, New York Mercantile Exchange (NYMEX) and London IntercontinentalExchange® (ICE).<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 10<br />

1400<br />

Nel maggio 2008 gli scambi finanziari sono stati 13,8 volte quelli reali<br />

1200<br />

Petrolio (milioni di barili)<br />

1000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

NYMEX<br />

642,7<br />

ICE<br />

557,9<br />

0<br />

Totale trattato nelle borse 1200,6 Consumo mondiale 86,8<br />

Va segnalato anche che, in assenza di eventi sociopolitici straordinari, le previsioni congiunte<br />

dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti e dell’OPEC<br />

prevedono un riequilibrio della domanda e dell’offerta dovuti ad incrementi strutturali di efficienza<br />

e da maggiori investimenti nella produzione. Ciò dovrebbe assicurare una sostanziale stabilità o<br />

al più un incremento contenuto del prezzo del greggio in termini reali nella forchetta dei 60-70<br />

dollari (valore 2006) e perciò si potrebbe sostenere di essere in presenza di un’anomalia inflattiva e<br />

soprattutto speculativa destinata prima o poi a ridimensionarsi, anche in virtù della contrazione della<br />

domanda a questi livelli di prezzo.<br />

Qualora tuttavia non fosse possibile trasferire i maggiori costi operativi gli operatori del settore, in<br />

primo luogo le compagnie aeree, ne soffrirebbero sul piano della redditività, innescando un processo<br />

di ristrutturazione e di riduzione delle rotte non più sostenibili economicamente. Dai dati risultanti<br />

da una simulazione effettuata su 40 compagnie passeggeri negli Stati Uniti 8 , è evidente l’effetto<br />

dell’aumento del prezzo del greggio sia in termini di riduzione della capacità di trasporto, che di posti<br />

di lavoro rispetto al 2007.<br />

133<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

8 Fonte: Business Travel Coalition e Airline Forecasts LLC - Oil Prices and the Looming U.S. Aviation Industry Catastrophe: A Hole in the<br />

Transport Grid, giugno 2008.<br />

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FIGURA 11<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

134<br />

PREZZO<br />

DEL PETROLIO<br />

PREZZO<br />

DEL CARBURANTE<br />

AVIO<br />

COSTO<br />

CARBURANTE<br />

PER IL SETTORE<br />

AUMENTO COSTI<br />

CARBURANTE<br />

AUMENTO<br />

RICAVI PER<br />

PASSEGGERO<br />

RICHIESTI<br />

AUMENTO<br />

RICAVI PER<br />

PASSEGGERO<br />

RICHIESTI<br />

POSTI<br />

DI LAVORO<br />

PERSI<br />

RIDUZIONE<br />

DI CAPACITÀ<br />

DI TRASPORTO<br />

in $/barile in $/gallone in milioni di $ in milioni di $ in $ in %<br />

100 3,1 51.375 17.481 24 13% 44.300 11%<br />

110 3,3 55.327 21.433 29 16% 54.315 13%<br />

120 3,6 59.279 25.385 34 18% 64.329 15%<br />

130 3,8 63.231 29.337 40 21% 74.344 18%<br />

140 4,0 67.183 33.289 45 24% 84.359 20%<br />

150 4,3 71.135 37.241 50 27% 94.374 23%<br />

170 4,8 79.039 45.145 61 33% 114.403 28%<br />

200 5,5 90.894 57.000 77 41% 144.448 35%<br />

Per quanto riguarda invece il settore del Cargo, le ricadute del rallentamento economico e<br />

dell’impennata del costo del petrolio potrebbero essere addirittura più drammatiche ed immediate.<br />

I moltiplicatori PIL/TPK 9 di cui si tratterà più avanti, come comprovato dalle serie storiche,<br />

funzionano anche da divisori. L’impatto del rallentamento economico inoltre investe il traffico Cargo<br />

in tempo reale, a differenza di quello passeggeri che presenta un ritardo di circa sei mesi nel reagire<br />

alle variazioni. Sotto il profilo operativo il settore del Cargo presenta alcune criticità e vulnerabilità<br />

nell’attuale congiuntura sfavorevole. In primo luogo la gran parte della flotta Cargo è composta<br />

da aerei passeggeri convertiti, vecchi e poco efficienti, per cui l’impatto dei costi energetici è più<br />

marcato. Essi rappresentano ormai circa il 55-60% del totale dei costi operativi, mentre nel settore<br />

passeggeri sono ancora intorno al 40%.<br />

A differenza del traffico passeggeri, i cui flussi sono tendenzialmente bidirezionali, il traffico Cargo<br />

può presentare delle significative asimmetrie laddove i flussi di import-export siano strutturalmente<br />

squilibrati, sia per quantità, che per natura dei beni e per peso. In questo senso la volatilità dei<br />

mercati valutari può comportare delle variazioni nell’andamento degli scambi particolarmente rapide e<br />

indipendenti dalle condizioni congiunturali delle economie coinvolte. Infine, in un contesto economico<br />

difficile, per la sua natura di mezzo di trasporto congeniale a beni ad alto valore aggiunto e deperibili<br />

fisicamente o in valore, il Cargo aereo può soffrire maggiormente della competizione del trasporto di<br />

superficie e soprattutto via mare, oltre che della concorrenza delle compagnie passeggeri alla ricerca<br />

di nuovi flussi di ricavi provenienti da una gestione più efficiente delle stive dei loro aerei.<br />

9TPK (Tonnes Per Kilometres), unità di misura standard nella misurazione del traffico Cargo.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


3.3.3 I possibili effetti della crisi sugli scenari mondiali<br />

È indubbio che un rallentamento dell’attività economica aggregata genererà un rallentamento del<br />

traffico aereo passeggeri e merci.<br />

Il probabile rallentamento della crescita del trasporto aereo nel breve e medio periodo è anche<br />

influenzato dalla ciclicità stessa del settore.<br />

Quindi, ad oggi, due effetti congiunti influenzano la riduzione del tasso di crescita del trasporto<br />

aereo:<br />

il rallentamento dell’attività economica;<br />

la ciclicità del settore (oggi il trasporto aereo si trova nella parte bassa del ciclo di crescita)<br />

Il rallentamento dell’attività economica è causato, a sua volta, da tre effetti principali, la crisi del<br />

credito e la crisi immobiliare, nate entrambe negli Stati Uniti, e lo shock petrolifero.<br />

Poiché il settore del trasporto aereo è influenzato in modo significativo sia dalla ciclicità del<br />

settore sia dal ciclo economico, nel breve e medio periodo è molto probabile un rallentamento nei<br />

tassi di crescita del traffico.<br />

Nelle ipotesi e negli scenari più pessimistici, invece, il rallentamento e la contrazione nella<br />

crescita della domanda si protrarranno nel lungo periodo con effetti negativi e strutturali sul settore<br />

aereo.<br />

FIGURA 12<br />

VOLUMI RPKs (TRILIONI)<br />

12<br />

11<br />

10<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

PREVISIONI DI CRESCITA NEI DIFFERENTI SCENARI<br />

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028<br />

135<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

Petrolio 150 $al barile<br />

Fonte: elaborazioni The European House – Ambrosetti su dati ACI, Eurocontrol, Airbus, Boeing, FMI, WorldBank<br />

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SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

136<br />

Nel caso di stagnazione economica di breve e medio periodo, l’effetto sulla contrazione dei traffici<br />

sarà limitato se si guarda in un’ottica di lungo periodo.<br />

Infatti, il principale effetto di uno shock energetico e di un contrazione nella crescita economica<br />

mondiale nel medio periodo avrà come effetto principale quello di “rimandare” la crescita del trasporto<br />

aereo di 4-5 anni. In altre parole, la crescita sarà spostata in avanti di 4-5 anni, ma gli effetti positivi<br />

non saranno dispersi e si produrranno lo stesso con un piccolo ritardo.<br />

A meno di una pesante recessione economica mondiale e di un forte shock energetico, si ritiene che<br />

il trasporto aereo nel lungo periodo sia destinato a crescere e raddoppiare entro i prossimi vent’anni,<br />

come successo nel passato.<br />

Altre crisi hanno interessato l’economia mondiale ed influenzato negativamente il trasporto aereo,<br />

ma nella peggiore delle crisi, avvenute dal 1970 ad oggi, la contrazione dei traffici non si è mai protratta<br />

per un periodo superiore ai 3 anni. In concomitanza della crisi dell’economia mondiale provocata dagli<br />

attentati al World Trade Center in USA nel 2001 e della successiva guerra in Afghanistan e in Iraq il<br />

traffico mondiale si è pesantemente contratto, ma nel 2004 ha superato i livelli registrati nel 2001.<br />

Ad oggi (agosto 2008) l’incremento e l’elevata volatilità del prezzo del petrolio, unita all’incertezza<br />

legata alla crisi mondiale a seguito del credit crunch ha influito negativamente sull’intero settore del<br />

trasporto aereo.<br />

Dal lato della domanda le previsioni sono di una contrazione più che proporzionale della riduzione del<br />

PIL mondiale, in quanto l’effetto moltiplicatore, approfondito in precedenza, agisce anche al contrario<br />

come divisore.<br />

FIGURA 13<br />

CONFRONTO FRA LE STIME DI CRESCITA<br />

6,0%<br />

5,0%<br />

Previsioni di crescita del trasporto aereo misurato in volumi RPK<br />

4,9% 4,9% 4,9%<br />

3,0%<br />

2,0%<br />

2,4% 2,4%<br />

1,0%<br />

0,0%<br />

-1,0%<br />

-2,0%<br />

-3,0%<br />

-2,0%<br />

Previsioni future (stime 2007) Stagnazione di breve e medio periodo Effetti negativi e strutturali di lungo periodo<br />

Crescita passeggeri in volumi RPKs dal 2008 al 2012 Crescita passeggeri in volumi RPKs dal 2012 al 2027<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Dal lato dell’offerta di servizi di trasporto aereo si registra nel primo semestre del 2008 il<br />

fallimento di compagnie aeree regionali e nazionali, soprattutto negli USA dove il deterioramento dei<br />

margini causati dall’innalzamento del prezzo del petrolio ha portato a formulare delle stime di perdita<br />

dell’intero settore di quasi 2,5 miliardi di dollari.<br />

Fra i tre scenari il più probabile è quello relativo ad una stagnazione dell’economia nel medio<br />

periodo e ad una ripresa nel lungo periodo. Questo scenario è consistente con il fatto che le economie<br />

emergenti di Cina e India, nonostante l’attuale momento di difficoltà economica di USA e UE,<br />

crescono a tassi vicini all’8%. Tassi di crescita elevati e superiori al 4% si registrano anche in Brasile,<br />

nel Medio Oriente e negli Stati dell’ex-Russia (CSI).<br />

In conclusione, dato che:<br />

una parte consistente della futura crescita del trasporto aereo sarà riconducibile alla Cina, all’India,<br />

al Medio Oriente e agli Stati dell’ex-Russia che, nonostante la crisi di USA e UE, registrano tassi<br />

di crescita economica molto sostenuti;<br />

è in continuo aumento l’efficienza nel trasporto aereo in termini di consumo di carburante che<br />

permette di bilanciare nel lungo periodo incrementi nei prezzi dei carburanti;<br />

il settore si trova nella parte bassa del suo ciclo naturale, quindi la crescita è contenuta rispetto<br />

al passato;<br />

in un mondo ormai sempre più globalizzato il segmento business esprime una naturale domanda di<br />

trasporto aereo indispensabile per lo sviluppo economico e, sebbene si assisterà ad una rigorosa<br />

azione di efficienza nell’utilizzo di questo mezzo, si ritiene che la domanda sarà comunque<br />

in crescita, seppur a tassi inferiori rispetto a quanto previsto, perlomeno nel breve e medio<br />

termine;<br />

Il segmento leisure ha oggi interiorizzato una naturale propensione al volo e, molto probabilmente,<br />

si assisterà ad un ridisegno dei modelli di consumo degli individui che faranno registrare al settore<br />

una crescita inferiore a quanto previsto, ma pur sempre una crescita;<br />

si ritiene dunque che la crescita del trasporto aereo non sia compromessa nel lungo periodo.<br />

L’attuale crisi non sembra dunque essere di natura strutturale e, probabilmente, in ultima analisi,<br />

potrà provocare un ritardo di massimo 5 anni rispetto alla crescita prevista prima che si verificasse<br />

lo shock petrolifero e il rallentamento dell’economia mondiale.<br />

137<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

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SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

138<br />

3.4 Le principali caratteristiche e tendenze future dell’offerta nel<br />

sistema del trasporto aereo<br />

Il sistema di trasporto aereo opera secondo due schemi funzionali differenti, ma al tempo stesso<br />

complementari fra loro.<br />

I sistemi H&S (hub & spoke) si basano su un modello di sviluppo nel quale un aeroporto (hub)<br />

assume un ruolo centrale nella rete di collegamenti aeroportuali (spoke). Il modello hub & spoke<br />

consente di fornire più frequenze tra due aeroporti spokes, il cui flusso di traffico, invece di risolversi<br />

con voli diretti, viene convogliato sull’hub di riferimento.<br />

Il modello P2P (point-to-point), invece, non prevede un aeroporto di riferimento, ma si basa su<br />

collegamenti diretti fra gli aeroporti. Non è necessario passare attraverso un nodo centrale della rete<br />

di trasporto perché il collegamento avviene direttamente punto a punto.<br />

FIGURA 14<br />

SISTEMA HUB&SPOKE E POINT-TO-POINT A CONFRONTO<br />

hub & spoke<br />

point-to-point<br />

Fonte: ACI, 2008<br />

Gli hub & spoke sono, generalmente, più efficienti perché, a parità di livello di connettività, utilizzano<br />

meno collegamenti. Inoltre, un minore numero di collegamenti produce un migliore utilizzo delle<br />

risorse di trasporto, ad esempio, un aeromobile potrà volare con elevati coefficienti di riempimento<br />

incrementando, ancora una volta, l’efficienza nel trasporto.<br />

A titolo di esempio, in merito alla maggiore efficienza di un network di collegamenti gestibile<br />

attraverso un sistema hub & spoke, si consideri il seguente esempio:<br />

5 aeromobili in servizio all’interno di un sistema point-to-point operano 5 connessioni utilizzando<br />

5 rotte;<br />

5 aeromobili in servizio all’interno di un sistema hub & spoke consentono di effettuare 55<br />

connessioni;<br />

un sistema multi hub composto da due hub fra loro interconnessi genera 210 connessioni.<br />

<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Dal nostro punto di vista la crescita futura del traffico, in tutti gli scenari delineati in precedenza,<br />

fornirà sufficiente spazio per la crescita e lo sviluppo, da parte di soggetti differenti (grandi network<br />

carriers da un lato e vettori prevalentemente low cost dall’altro) di entrambe le tipologie di sistemi.<br />

Nella nostra visione riteniamo molto probabile una futura coesistenza e complementarietà di questi<br />

modelli; se guardiamo infatti, ad esempio, all’Europa, in uno scenario di progressiva integrazione di<br />

sistemi di trasporto aereo e reti ferroviarie ad alta velocità, è molto probabile che si assista allo<br />

sviluppo di sistemi capillari point-to-point, operati per lo più da compagnie low cost che collegheranno<br />

a livello regionale le diverse località europee, soprattutto quelle non servite dalle reti ad alta velocità,<br />

con i grandi centri urbani i quali saranno prevalentemente fra loro collegati da un esteso network<br />

di collegamenti ad alta velocità e, a livello globale, le connessioni fra grandi centri urbani verrà<br />

soddisfatta attraverso collegamenti hub to hub operati dai grandi network carriers europei.<br />

Un elemento ulteriore che ha favorito lo sviluppo dei sistemi hub & spoke, soprattutto in Europa,<br />

riguarda le dimensioni della catchment area di riferimento di un singolo aeroporto, soprattutto in<br />

relazione al bacino di utenza per i voli di lungo raggio, la cui redditività e marginalità è strettamente<br />

correlata ai fattori di riempimento degli aeromobili.<br />

In Europa non esiste infatti un bacino di riferimento, ad eccezione di quello di Londra e di<br />

Parigi 10 , sufficientemente ampio a garantire ad un vettore un elevato coefficiente di riempimento su<br />

voli O&D 11 per i collegamenti a lungo raggio e, di conseguenza, per poter operare una rete estesa<br />

di collegamenti a livello globale diviene necessario un sistema di alimentazione da aree esterne al<br />

bacino di riferimento dell’aeroporto da cui questi collegamenti originano.<br />

A titolo di esempio, per riempire adeguatamente un collegamento diretto Milano-Chicago è<br />

necessario un feederaggio su entrambi i bacini pari ad almeno il 25-30%.<br />

Da qui, storicamente, la necessità dei principali network carriers europei di sviluppare sistemi di<br />

questo tipo presso i propri aeroporti di riferimento.<br />

Grande impulso ai cosiddetti sistemi point-to-point è stato di recente fornito, in Europa, dalle<br />

compagnie low cost (negli USA la cosa ha invece preso avvio già dalla seconda metà degli anni ’70)<br />

le quali, attraverso una strategia estremamente aggressiva sul prezzo, resa possibile grazie al loro<br />

particolare modello di business, e potendo selezionare le tratte a maggiore attrattività (soprattutto<br />

per il traffico leisure) hanno progressivamente costruito una rete assai estesa di collegamenti puntopunto<br />

in tutta Europa.<br />

139<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

10 Sebbene questi aeroporti siano caratterizzati da una catchment area sufficientemente ampia da poter garantire load factors adeguati su<br />

molti voli relativi alle principali destinazioni di lungo raggio, per poter però attivare una rete estesa e globale di collegamenti di questo tipo,<br />

anche in queste aree le compagnie aeree non hanno potuto fare a meno dello sviluppo di grandi hub su cui poter operare.<br />

11 Origin & Destination.<br />

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SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

140<br />

3.4.1 La nascita dei mega-hub<br />

Tra i macro-trend mondiali che sempre di più si stanno affermando vi è l’aumento della popolazione<br />

e la progressiva concentrazione nelle grandi città.<br />

Secondo le stime delle Nazioni Unite, entro il 2030 1,8 miliardi di persone si trasferiranno nelle<br />

città al fine di cogliere le opportunità che queste offrono in termini di migliori prospettive di lavoro e<br />

più alto salario. Aumenteranno dunque le dimensioni delle città e, poiché i flussi migratori tendono<br />

a concentrarsi in alcune città, aumenterà anche il numero delle megalopoli.<br />

Si pensi al fatto che oggi solo sei città hanno più di 15 milioni di abitanti e che entro il 2025 il<br />

numero salirà a dodici, di cui sette saranno le città più dinamiche dell’area dell’Asia e del Pacifico.<br />

In corrispondenza di queste città, si concentrerà una grande domanda di mobilità aerea in entrata e<br />

in uscita e questo contribuirà alla nascita di “mega-hub metropolitani”.<br />

FIGURA 15<br />

EVOLUZIONE DELLE MEGALOPOLI A LIVELLO MONDIALE DAL 1985 AL 2015<br />

1985 2015<br />

5 - 10 milioni<br />

10 - 15 milioni<br />

15 - 20 milioni<br />

20 - 25 milioni<br />

> 25 milioni<br />

Fonte: Airbus e UN, 2007<br />

Attualmente esistono infatti nel mondo 32 città in cui si concentra la domanda di mobilità in<br />

entrata o in uscita di circa l’80% dei passeggeri aerei. Queste città sono megalopoli estremamente<br />

dinamiche o primari centri di business. Non è dunque una casualità che in coincidenza di queste<br />

megalopoli vengano a formarsi i principali mega-hub internazionali.<br />

Già oggi le cento rotte a più alto transito di passeggeri collegano per la metà dei casi due megahub<br />

e per la restante parte almeno un mega-hub ad un’altra città del mondo. Dalla stessa analisi, è<br />

emerso che la tratta con la maggior crescita è quella che collega uno dei più grandi hub al mondo,<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Londra Heathrow, al più nuovo hub mondiale, Dubai.<br />

In futuro, si assisterà ad un ulteriore crescita del numero di mega-hub ai due capi delle rotte<br />

aeree che vedranno il maggior numero di viaggiatori.<br />

3.4.2 Le grandi alleanze<br />

Un secondo macro-fenomeno è quello della grandi alleanze tra compagnie aeree in grado di<br />

influenzare non solo le decisioni dei vettori tradizionali ma più in generale tutto il settore del trasporto<br />

aereo.<br />

Star Alliance, Skyteam e Oneworld rappresentano oggi le tre grandi alleanze alle quali aderiscono<br />

i principali network carrier americani, europei e asiatici.<br />

A livello mondiale, queste tre alleanze occupano già oggi una quota preponderante del mercato e<br />

nel solo 2006 hanno trasportato il 71,1% dei passeggeri mondiali e il 76,9% del volume RPK.<br />

Star è la prima alleanza per quota di mercato mondiale, sia per numero di passeggeri trasportati,<br />

sia in termini di RPK in quanto si tratta dell’alleanza con il maggior numero di voli a lungo raggio.<br />

FIGURA 16<br />

CONFRONTO TRA LE GRANDI ALLEANZE E IL RESTANTE SISTEMA COMPETITIVO<br />

Logo<br />

Linee aeree<br />

Principali hub di<br />

riferimento<br />

Passeggeri 2006 milioni<br />

RPK 2006 miliardi<br />

ASK 2006 miliardi<br />

Load factor (PRK/ASK)<br />

Quota passeggeri<br />

Quota RPK<br />

Quota ASK<br />

STAR<br />

Air Canada, Air New Zeland, Ana,<br />

Air Lingus (in uscita),<br />

Asiana Airlines, Austrian, BMI,<br />

American Airlines, British Airways,<br />

Lot Polis Airlines, Lufthansa, Scandinavian Cathay Pacific, Finnair, Iberia, Lan, Quantas;<br />

Airlines, Singapore Airlines,<br />

ASSOCIATE: Air nostrum, American<br />

South African Airways, Spanair, Swiss, TAP Connection, American Eagle, BA Connect,<br />

Portogallo, Thai, United, US Airways, Varig Jetconnect, LAN Express, LAN Peru<br />

Francoforte, Zurigo, Chicago-O’Hare,<br />

Londra-Heathrow, Madrid<br />

Toronto Pearson,<br />

Barajas, Dallas-Fort Worth,<br />

Stoccolma-Arlanda<br />

HongKong-International, Sydney<br />

455<br />

321<br />

932<br />

711<br />

1.196<br />

933<br />

77,9%<br />

76,2%<br />

28%<br />

19,8%<br />

29,1%<br />

22,2%<br />

29,1%<br />

22,7%<br />

ONEWORLD SKYTEAM ALTRI VETTORI<br />

Aeroflot, Aeromexico, Air France-KLM, Alitalia, Continental,<br />

CSA Czech Airlines, Delta Air Lines,<br />

Korean Air Lines,<br />

Northwest<br />

Parigi Charles de Gaulle, Hartsfield-Jackson<br />

Atlanta, Milano Malpensa, Mosca<br />

Sheremetyewo, Minneapolis, San Paolo<br />

378<br />

819<br />

1.042<br />

78,6%<br />

23,3%<br />

25,6%<br />

25,3%<br />

470<br />

740<br />

940<br />

78,7%<br />

28,9%<br />

23,1%<br />

22,9%<br />

141<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

Fonte: ICCSAI, 2008<br />

Le stesse tre alleanze, per rispondere al crescente ruolo giocato da alcune aree geografiche, stanno<br />

ulteriormente completando il loro network mondiale, in particolare mediante progetti di allargamento<br />

delle partnership a compagnie cinesi e asiatiche. Paiono invece più difficili le condizioni per la<br />

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SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

142<br />

creazione di rapporti con le compagnie aeree del Medio Oriente, come nel caso di Emirates, dotate<br />

di un proprio posizionamento esclusivo e quindi non interessate ad avviare forme di accordi vincolanti<br />

con altri operatori.<br />

Le relazioni tra i diversi componenti delle alleanze possono ovviamente variare in base ai<br />

nuovi equilibri presenti a livello di sistema e di alleanza. In futuro i principali fenomeni in grado di<br />

caratterizzare le scelte delle grandi alleanze saranno:<br />

esigenza di massimizzazione dell’efficienza operativa. Uno degli elementi chiave delle alleanze<br />

è la creazione di massa critica nell’offerta di mobilità per i passeggeri. Non bisogna tuttavia<br />

dimenticare che le alleanze rispondono all’esigenza di aumentare l’efficienza operativa e di ridurre<br />

i costi, avviando iniziative come quella di sistemi informativi per scambiare informazioni tra i<br />

membri - con forti ritorni in termini di efficienza - o condividere le specifiche di riferimento per<br />

l’acquisto di nuovi velivoli ad alta efficienza, senza infine escludere la possibilità di superare il<br />

semplice “code-sharing” per giungere ad una vera e propria condivisione dei velivoli;<br />

tendenza alla riorganizzazione. Come visto in precedenza, molte alleanze prevedono la presenza<br />

di una serie di attori con specifici ruoli. Nel futuro questa forma di organizzazione potrebbe<br />

sfumare a favore di una minore definizione dei ruoli. Le grandi alleanze diventeranno un insieme<br />

di compagnie aeree di varie dimensioni ed orientamenti che creeranno un network integrato in<br />

grado di offrire una gamma unica di servizi ai propri passeggeri, dalla connessione internazionale<br />

point-to-point alla connessione intercontinentale tra hub fino al collegamento tra piccole località<br />

in tutto il mondo, servizio che può essere garantito solo attraverso l’integrazione delle piccole<br />

compagnie aeree precedentemente escluse dai grandi network;<br />

processi di fusione. Questi potrebbero diventare sempre più frequenti, creando una vera e<br />

propria “rivoluzione” nel fenomeno delle grandi alleanze. Le grandi alleanze, infatti, sono state<br />

tradizionalmente la soluzione ad uso delle compagnie aeree che consentiva loro la creazione di<br />

sinergie e la riduzione dei costi senza rendere necessaria la fusione, garantendo così l’autonomia<br />

di ogni vettore. Il recente deterioramento del mercato dovuto al terrorismo o al crescente costo<br />

del carburante ha tuttavia rappresentato un colpo di arresto per alcune compagnie aeree, la cui<br />

situazione finanziaria è stata fortemente compromessa. Queste compagnie sono così diventate<br />

potenziali partner di fusioni con vettori globali che sono riusciti a resistere alla battuta d’arresto<br />

del settore e che ora appaiono desiderosi di cogliere le opportunità riservate dalla nuova stagione<br />

di espansione del settore. Proprio da questi casi emerge chiaramente la tendenza a sviluppare<br />

progetti di fusione a livello di intra-alleanza: le motivazioni derivano dalla maggiore conoscenza<br />

e dalla presenza di processi operativi condivisi, per esempio piattaforme IT, che rendono più<br />

semplici i processi di integrazione operativa tra compagnie coinvolte nella fusione. In questo<br />

contesto, la progressiva “apertura dei cieli” (ma soprattutto la auspicata apertura all’ingresso di<br />

capitali stranieri nelle linee aeree) creerà i presupposti per l’avvio di fusioni intercontinentali, e<br />

non solo tra compagnie statunitensi ed europee: si pensi per esempio alla possibile fusione tra la<br />

portoghese TAP e la brasiliana Varig e tra l’asiatica Singapore e l’australiana Quantas.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


3.4.3 Le compagnie low cost<br />

Un fenomeno che nel corso degli ultimi anni ha interessato il settore del trasporto aereo è la<br />

crescita delle compagnie low cost, iniziata nel 1971 12 sull’onda delle prime forme di liberalizzazione<br />

negli Stati Uniti.<br />

Tali compagnie hanno ormai raggiunto una quota di capacità in termini di posti pari al 30% dei<br />

posti offerti in Europa, al 28% negli USA, al 20% in Sud America e al 12% in Estremo Oriente<br />

FIGURA 17<br />

North America<br />

Europe<br />

143<br />

Latin America<br />

Asia<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

12 La Southwest Airlines, nata nel 1971, è stata la prima compagnia aerea ad introdurre logiche di ottimizzazione dei costi attraverso la<br />

riduzione dei servizi ai passeggeri e l’ottimizzazione del lavoro del personale di cabina e di terra, e a conquistarsi una posizione all’interno<br />

del mercato del trasporto aereo statunitense ancora fortemente regolamentato.<br />

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SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

144<br />

Alla base di questo successo vi è un modello di business comune a tutte le compagnie low cost<br />

che risulta di grande attrattiva per il passeggero e di grande valore per la compagnia. Il modello<br />

di business delle compagnie low cost è infatti incentrato sul taglio dei costi, al fine di offrire al<br />

passeggero il prezzo più basso possibile.<br />

È stata proprio questa l’arma di competizione nei confronti delle compagnie tradizionali e che<br />

ha permesso alle low cost di acquisire grandi quote di mercato tra i viaggiatori per turismo-svago.<br />

Questi soggetti orientano infatti le proprie scelte di compagnia aerea in base al prezzo del biglietto e<br />

non danno rilevanza alla lontananza dell’aeroporto dal centro abitato di riferimento, a condizione che<br />

esistano i collegamenti con l’aeroporto. Con maggiore dettaglio, il business model delle compagnie<br />

low cost può essere riassunto nei seguenti punti:<br />

rotte esclusivamente point-to-point e di una durata non superiore alle due ore per raggiungere la<br />

profittabilità ottimale;<br />

acquisto del biglietto in modalità elettronica attraverso internet;<br />

differenziazione del prezzo rispetto ai vettori tradizionali e con riferimento alle modalità di<br />

riempimento dell’aeromobile;<br />

utilizzo prevalente di aeroporti secondari, se non addirittura ad hoc, in quanto meno trafficati,<br />

con maggiori possibilità di operazioni flessibili e con tasse aeroportuali più basse;<br />

collegamenti sul territorio per rendere agevole il raggiungimento degli aeroporti, seppure secondari,<br />

senza perdite di tempo;<br />

viaggio ticket-less senza possibilità di riservare posti e operazioni di check-in e imbarco velocizzato<br />

tramite metodologie che non prevedano l’utilizzo di bus navetta o di loading bridge;<br />

rimozione della business class e dell’assegnazione dei posti per rimuovere il collo di bottiglia al<br />

momento dell’imbarco;<br />

riduzione dei servizi ai passeggeri (no frill policy) e pagamento in modalità elettronica di tutti i<br />

servizi non riconducibili al solo volo, offerti dalla compagnia (consumazione a bordo, merchandising,<br />

ecc.) o dai suoi partner (noleggio, eventi e prenotazione di alberghi);<br />

flotta composta da un unico tipo di aeromobile al fine di ridurre i costi di formazione del personale<br />

(piloti, hostess e steward, personale per la manutenzione e la pulizia, ecc.).<br />

Sulla base di questo modello di business, le compagnie low cost hanno mostrato un alto livello di<br />

forza competitiva. Negli ultimi anni in Europa e negli Stati Uniti esse hanno infatti occupato crescenti<br />

quote di mercato.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 18<br />

QUOTE DELLA FREQUENZA DI VOLI E DELLA CAPACITÀ DI POSTI DETENUTE<br />

DALLE COMPAGNIE LOW COST NELLE PRINCIPALI REGIONI MONDIALI<br />

30%<br />

25%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

30%<br />

25%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

QUOTA DELLA FREQUENZA DI VOLI DELLE COMPAGNIE LOW COST SUL TOTALE DEI VETTORI<br />

2001 2002 2003 2004 2005 2006<br />

QUOTA DI CAPACITÀ DI POSTI DELLE COMPAGNIE LOW COST SUL TOTALE DEI VETTORI<br />

2001 2002 2003 2004 2005 2006<br />

ASIA EUROPA STATI UNITI<br />

Fonte: ELWC, 2007<br />

Nei prossimi anni il trend di crescita proseguirà in particolar modo nelle aree dell’Europa, ma anche<br />

con una presenza in Medio Oriente, in Asia e in Africa dove, nonostante la forte regolamentazione del<br />

settore, alcune compagnie low cost stanno già sorgendo.<br />

La forte crescita in Europa sarà determinata dall’allargamento verso i Paesi dell’Est Europa e<br />

dall’applicazione anche in questi della normativa sulla liberalizzazione dei trasporti. Le compagnie<br />

low cost hanno adesso l’opportunità di aggiungere al proprio network nuove rotte di breve e medio<br />

raggio facendo leva sulla domanda di mobilità verso queste aree.<br />

Sotto questo profilo, risultano molto attrattive le regioni della Bulgaria e della Romania, le<br />

location in prossimità del Mar Nero e le destinazioni mediterranee come quelle della Croazia. Nelle<br />

aree occidentali dell’Unione Europea, dove la presenza delle compagnie low cost è già una realtà<br />

consolidata, si assisterà invece ad un rafforzamento attraverso l’offerta globale di servizi per la<br />

mobilità quali volo & macchina o volo & treno.<br />

145<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

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SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

146<br />

3.5 Le principali tendenze future nel sistema del trasporto aereo<br />

Come abbiamo visto in precedenza il problema chiave che il settore del trasporto aereo si trova in<br />

questo momento ad affrontare è dettato dell’attuale prezzo del petrolio e dai suoi futuri andamenti che<br />

impone rilevanti sforzi a livello di ristrutturazione organizzativa o di revisione del modello di business<br />

ai principali attori del settore.<br />

Accanto a ciò altri fenomeni, quali la continua ed aggressiva azione competitiva da parte di<br />

soggetti emergenti nell’area medio orientale, creano progressiva preoccupazione soprattutto ai grandi<br />

carriers tradizionali europei.<br />

Ma quali sono dunque i principali fenomeni emergenti a livello modiale ed europeo In questa<br />

sezione cercheremo di illustrare le principali tendenze emerse da una nostra indagine condotta a<br />

livello internazionale sulle principali linee aeree, aeroporti ed associazioni di settore.<br />

3.5.1 Il consolidamento futuro all’interno delle alleanze<br />

La recente corsa del petrolio ha messo in ginocchio molte compagnie aeree mondiali. Solamente<br />

negli USA il rischio di fallimento riguarda circa 30 compagnie mentre alcune hanno già cessato<br />

l’operatività. Aloha Airlines (18 mila dipendenti), Skybus Airlines, Ata Airlines, Air Midwest, EOS e<br />

Champion Air sono solo alcuni nomi di compagnie che sono fallite fra febbraio e giugno del 2008.<br />

Una delle principali cause del fallimento è che i loro modelli di business non sono compatibili con<br />

un prezzo del petrolio superiore a 100 dollari al barile.<br />

I giganti dei cieli, molti dei quali già parte delle alleanze Sky Team, One World e Star Alliance,<br />

stanno rispondendo a questa crisi in due modi:<br />

tagli alla flotta, al personale e aumento del prezzo del biglietto;<br />

rafforzamento delle alleanze fra le compagnie aeree per sfruttare potenziali sinergie.<br />

Questa crisi fornisce uno stimolo ulteriore al processo già in atto di consolidamento delle alleanze<br />

fra compagnie aeree. Se prima la creazione o il rafforzamento di alleanze fra compagnie aeree serviva<br />

per completare il network mondiale, influenzare le dinamiche del trasporto aereo e massimizzare<br />

l’efficienza operativa, l’attuale spinta verso il consolidamento di queste alleanze e verso processi di<br />

fusione fra compagnie aeree è dettata anche dalla sopravvivenza.<br />

Accordi di fusioni fra grandi compagnie come quelli che si profilano fra Delta e Northwest, British<br />

Airways, American Airlines e Iberia, hanno l’obiettivo di sfruttare le potenziali sinergie strategiche e<br />

operative, ma anche quello di far fronte alla crisi energetica.<br />

Continental e United Airlines hanno firmato una all’alleanza di marketing che, in pratica, gli<br />

consente di godere dei benefici di una fusione.<br />

Air France e Delta hanno creato di recente una joint venture che fra il 2008 e il 2010 gestirà in<br />

maniera congiunta tutti voli transatlantici, dividendo in maniera paritetica i costi e i ricavi, previsti a<br />

regime nell’ordine di 8 miliardi di dollari.<br />

Dall’altra parte del mondo, Indian e Air India hanno deciso di fondersi costituendo la più grande<br />

compagnia aerea indiana.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


In risposta a questa crisi e a questi scenari di sviluppo, però, non tutte le compagnie aeree<br />

attuano una strategia di consolidamento delle alleanze, accorpamento, ampliamento e rafforzamento<br />

del network.<br />

Alcune compagnie aeree low cost, come ad esempio Ryanair e easyJet, attuano una strategia<br />

“stand alone” e operano solo con connessioni point-to-point senza nessuna integrazione fra i propri<br />

voli e nessuna forma di coordinamento con altri vettori.<br />

Le tendenze attuali mostrano da una parte un’accelerazione verso i processi di consolidamento e<br />

rafforzamento delle alleanze fra grandi compagnie aeree, dall’altra parte le compagnie aeree low cost<br />

rimangono volutamente da sole.<br />

In futuro i processi di consolidamento delle alleanze fra grandi compagnie aeree procederanno a<br />

ritmi più elevati rispetto al passato, mentre le compagnie aeree low cost consolideranno ulteriormente<br />

la loro posizione sul mercato attraverso una strategia opposta rispetto ai vettori tradizionali.<br />

La tendenza verso la creazione di veri e propri operatori globali subirà un’improvvisa accelerazione<br />

nel momento in cui i governi nazionali consentiranno ai capitali stranieri di confluire nei capitali delle<br />

proprie linee aeree: se a livello europeo la liberalizzazione ha già permesso la manifestazione pratica<br />

di tale fenomeno (si pensi ad esempio ai casi Lufthansa-Swiss, Air France-KLM, Sabena-Virgin<br />

Express, ecc.) operazioni di questo tipo non sono ancora attuabili a livello intercontinentale (si pensi<br />

ai tentativi di fusione/acquisizione da parte di British nei confronti di American Airlines e Cathay<br />

Pacific).<br />

L’auspicata implementazione dell’accordo Open Sky con gli USA nella sua accezione più estesa<br />

e la sua ipotetica estensione ad altre aree geografiche del pianeta potrebbe costituire la svolta di<br />

un sistema che, in questo caso, vedrebbe il consolidamento in un’unica entità dei maggiori attori<br />

dell’alleanza, che formerebbero un grande network carrier globale, alimentato da altri carrier minori,<br />

ma caratterizzati da una “specializzazione” su alcune rotte minori ma strategiche ed interessanti per<br />

l’alleanza.<br />

In attesa di ciò, il fenomeno a cui si sta asistendo, è la creazione, o l’ipotesi di creazione di<br />

joint ventures che dovrebbero costituire un primo passo verso la creazione di un operatore globale<br />

quale quello sopra descritto (si veda ad esempio il progetto recentemente annunciato da British con<br />

American Airlines ed Iberia).<br />

3.5.2 Da hub carrier ad “alliance carrier”<br />

Una tendenza emergente negli Stai Uniti, in aeroporti di grandi dimensioni caratterizzati da<br />

una rilevante quota di traffico intercontinentale, è quella di prevedere nei piani di ristrutturazione<br />

aeroportuale (la maggior parte delle strutture aeroportuali americane è infatti oggi caratterizzata da<br />

grandi dimensioni ma da un elevato livello di obsolescenza) la creazione di strutture dedicate ad<br />

ospitare operazioni di hubbing effettuate da più di un singolo hub carrier.<br />

Non solo, l’evoluzione futura del concetto prevede che la gestione di tali operazioni di<br />

interconnessione sia operata non tanto da un singolo soggetto ma addirittura da più soggetti<br />

appartenenti ad una medesima alleanza.<br />

147<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

sea-aeroportimilano.it


A Los Angeles, per esempio, dove la quota di transiti si attesta attorno al 40% ma la quota<br />

detenuta da una singola compagnia aerea non supera il 17%, si prevede di riprogettare terminal<br />

dedicati per ciascuna delle tre grandi alleanze.<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

148<br />

3.5.3 Il virtual hubbing e il ruolo dei vettori low cost<br />

Una tendenza emergente, oggi ancora in fase di studio, ma che nella nostra opinione sarà uno<br />

dei modelli di gestione delle connessioni future, è il cosiddetto fenomeno del virtual hubbing, ovvero<br />

il meccanismo attraverso il quale si creeranno connessioni fra voli di breve-medio raggio e di lungo<br />

raggio operati da soggetti differenti e, in particolare, da network carriers internazionali e vettori low<br />

cost.<br />

Negli Stati Uniti, in futuro, la tendenza delle grandi compagnie aeree americane di tipo tradizionale,<br />

sarà quella di specializzarsi sempre di più sulla gestione del lungo raggio, sia a causa della crescente<br />

pressione competitiva esercitata dai vettori low cost sul mercato domestico, sia a causa della ricerca<br />

di nuovi spazi di mercato a livello internazionale motivata da un lato dalla stagnazione prevista sul<br />

mercato interno e, dall’altro, dalla ricerca di un incremento della massa critica necessaria per poter<br />

generare adeguati margini da reinvestire nello sviluppo futuro.<br />

Le linee aeree americane stanno infatti soffrendo particolarmente gli impatti dell’incremento dei<br />

costi operativi derivanti dall’andamento dei prezzi del carburante, in quanto caratterizzate da una<br />

flotta particolarmente obsoleta, ad elevato consumo e, soprattutto, dalla numerosità di macchine di<br />

tipo narrow body.<br />

Inoltre, la sostanziale esiguità dei profitti di queste compagnie, derivanti dalla crescente incidenza<br />

dei costi operativi, innesca un circolo vizioso: “assenza di profitti – flotta obsoleta – impossibilità di<br />

investire nel rinnovamento – elevati consumi – elevati costi – ulteriore riduzione dei margini”<br />

L’unica azione possibile per il contenimento dei costi è oggi quindi data dalla riduzione della<br />

capacità, effettuata attraverso la dismissione di macchine obsolete utilizzate per le tratte di corto<br />

raggio (American Airlines sta progressivamente dismettendo la propria flotta di MD80, senza<br />

sostituirla parallelamente con apparecchi equivalenti di nuova generazione).<br />

Tutto ciò, unitamente al fatto che i network carriers tradizionali stanno attualmente applicando la<br />

medesima politica praticata dai vettori low cost sui propri voli domestici (no frills) ma ad un costo<br />

superiore rispetto alle low cost, che induce i passeggeri a preferire sempre di più queste ultime ai<br />

vettori tradizionali, porta ad una progressiva erosione delle quote di mercato e dei margini, facendo<br />

propendere le compagnie tradizionali a concentrarsi sempre più sul lungo raggio lasciando ad<br />

appannaggio low cost le tratte di breve, con una progressiva inclusione delle tratte di feederaggio.<br />

Un primo tentativo di connessione fra voli di lungo raggio operati da Quantas e di breve raggio<br />

operati da Southwest è in corso presso l’aeroporto di Los Angeles.<br />

Restano al momento alcuni ostacoli non indifferenti da superare per una effettiva operatività di<br />

questo sistema, primi fra tutti quelli legati alla biglietteria (oggi non integrata fra differenti soggetti)<br />

ed alla gestione del bagaglio in transito.<br />

Sistemi analoghi si stanno studiando in Europa, soprattutto presso aeroporti caratterizzati da<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


una forte crescente presenza di vettori low cost e, contemporaneamente, dalla presenza di vettori<br />

tradizionali, quali ad esempio Madrid, Barcellona, Berlino, e anche Schiphol e Malpensa.<br />

La particolare struttura di Malpensa, con un terminal caratterizzato da elevate semplicità delle<br />

strutture e delle operazioni, particolarmente favorevole alla presenza ed allo sviluppo di vettori low cost<br />

come easyJet (che ne farà una delle sue basi operative europee) ed un nuovo terminal appositamente<br />

strutturato per operazioni di hubbing da parte di un network carrier tradizionale, è particolarmente<br />

indicata per lo sviluppo futuro di sistemi di connessione di questo tipo.<br />

3.5.4 Specializzazione progressiva degli hub di secondo livello e competizione fra<br />

sistemi aeroportuali<br />

Sempre più in futuro, in particolare in Europa, la competizione si sposterà a livello di sistemi<br />

aeroportuali gestiti da grandi network carriers globali.<br />

Attraverso una sempre maggiore collaborazione fra aeroporti e compagnie aeree, che entrambi<br />

hanno oggi compreso l’importanza dei vantaggi competitivi generati da una maggiore cooperazione<br />

rispetto al passato (che sempre più spesso vede addirittura l’attivazione di modelli congiunti di profit<br />

sharing) la battaglia sarà combattuta da grandi sistemi che competono su grandi network: un tipico<br />

esempio europeo potrebbe essere costituito da una competizione fra British/Iberia/Heathrow/Madrid vs<br />

Air France-KLM/Charles de Gaulle/Schiphol vs Lufthansa/Francoforte/Monaco/Zurigo/(Malpensa).<br />

Una ulteriore tendenza che sempre più si affermerà in futuro, soprattutto presso gli hub europei è<br />

una progressiva specializzazione, funzionale alle strategie di un network carrier globale ( ma non solo)<br />

a “specializzarsi” e caratterizzarsi come “gateway” verso determinate destinazioni geografiche.<br />

E’ possibile osservare a questo proposito le strategie di diversi hub europei, quali ad esempio<br />

Copenhagen e Helsinki, che si stanno specializzando quali gateway per l’oriente, Vienna e Praga,<br />

progressivamente orientati a ricoprire il ruolo di “porta verso l’Est Europa”, Madrid, che ha fatto<br />

del suo posizionamento consolidato quale “ponte per il Sud America” il fattore chiave della propria<br />

crescita, Bruxelles che sta progressivamente ritornando a svolgere, anche se su scala ridotta, un ruolo<br />

di “mini hub” qualificato come “gateway verso l’Africa” e, in futuro, potrà consolidare e sviluppare<br />

ulteriormente la propria funzione di hub in relazione all’ingresso di Bruxelles in una delle due grandi<br />

alleanze, Star Alliance o One World.<br />

3.5.5 Verso la semplificazione ed evoluzione del modello di business delle linee aeree<br />

Sempre sotto la spinta della ricerca di una maggiore efficienza e della riduzione dei costi operativi<br />

la futura tendenza dei grandi carriers tradizionali sarà quella di riorganizzare le proprie attività e<br />

strutture operative con l’obiettivo di servire differenti segmenti di mercato.<br />

Tale riorganizzazione potrà avvenire anche a seguito dell’acquisizione di attori minori, ma<br />

specializzati su determinati target di utenza.<br />

Dal punto di vista dei modelli di business si assisterà ad un progressivo avvicinamento dei modelli<br />

di business dei vettori low cost e di quelli tradizionali.<br />

Le compagnie low cost, all’aumentare delle dimensioni, vedranno crescere la propria complessità<br />

149<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

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SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

150<br />

organizzativa ed operativa e, di conseguenza, anche i propri costi e non saranno più in grado di<br />

mantenere il divario attuale di prezzo così elevato rispetto alle compagnie tradizionali.<br />

Oggi i modelli di pricing dinamico di vettori low cost e tradizionali funzionano seguendo una<br />

logica correlata all’andamento progressivo del coefficiente di riempimento, ma in maniera opposta:<br />

mentre all’aumentare progressivo del riempimento di un determinato volo, tipicamente in prossimità<br />

della data di partenza il prezzo del low cost si incrementa e, parallelamente, il mancato riempimento<br />

di un volo operato da un vettore di linea in prossimità della medesima data, provoca l’apertura, da<br />

parte dello stesso, di tariffe estremamente scontate prima non disponibili.<br />

L’effetto netto, in una comparazione fra prezzi, oggi possibile grazie al web, è che il divario<br />

percepibile dal passeggero in termini di prezzo è estremamente ridotto e molto spesso non giustifica<br />

la scelta low cost, soprattutto se, invece che sul prezzo del biglietto, il paragone viene effettuato a<br />

livello di “full cost of travel”, ovvero di costo pieno dell’intero viaggio.<br />

I vettori low cost stanno inoltre progressivamente abbandonando la logica del modello di “low<br />

cost puro” migrando verso modelli ibridi ed iniziando ad aggredire anche il segmento business.<br />

3.5.6 Competizione crescente da parte degli attori dell’area Medio Orientale<br />

Dati alla mano, è innegabile che nel Medio Oriente si sia ormai da tempo innescato un processo<br />

di ultra rapida espansione dell’intero settore aereo; compagnie aeree ed aeroporti fanno registrare<br />

tassi di crescita a doppia cifra anno dopo anno ed hanno programmato investimenti in capacità<br />

aeroportuale ed espansione delle flotte mai visti negli ultimi trent’anni nella storia dell’aviazione<br />

civile.<br />

Tali attori, in particolare le linee aeree stanno ponendo alle tradizionali compagnie europee<br />

una delle più grandi sfide competitive degli ultimi vent’anni: ma da dove derivano i loro vantaggi<br />

competitivi Quali dono le principali differenze nelle strategie e nelle strutture di costo rispetto ai<br />

vettori europei<br />

Nel 2006, con una flotta complessiva di circa 206 aeromobili, le compagnie dell’area del Golfo<br />

hanno trasportato 31 milioni di passeggeri e, nei prossimi cinque anni, si prevede un raddoppio dei<br />

volumi e delle flotte di queste compagnie, valori che trovano conferma anche negli impressionanti<br />

ordini recentemente effettuati presso i principali costruttori. La sola Emirates ha firmato il 28 luglio<br />

2008 una lettera d’intenti per l’acquisto di 60 Airbus, 30 A330 e 30 A350, un contratto dal valore,<br />

a prezzo di listino, di 12 miliardi di dollari.<br />

L’interrogativo che tutti si pongono è come facciano questi attori ad operare a livelli che si spingono<br />

ben oltre i tradizionali limiti dei tipici vincoli di costo che caratterizzano l’intero comparto del trasporto<br />

aereo, crescendo costantemente a ritmi superiori ai grandi attori europei e nord americani.<br />

Abbiamo provato ad analizzare più in dettaglio la questione e, a nostro avviso tali vantaggi<br />

competitivi sono essenzialmente da ricercare in alcuni ambiti specifici, quali la struttura dei costi di<br />

questi attori, la loro collocazione geografica e nella loro strategia di business.<br />

Analizzando le strutture di costo di una compagnia come Emirates e di una delle più efficienti<br />

compagnia di bandiera europee, abbiamo rilevato che, complessivamente, è possibile stimare<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


tale vantaggio nell’ordine del 30%. Gran parte di questi vantaggi derivano dalla struttura e dalla<br />

collocazione geografica della compagnia, la quale è interamente posseduta dalla famiglia reale che<br />

governa l’emirato, ma non solo. Oltre al controllo della linea aerea, sotto la medesima proprietà ricadono<br />

anche l’autorità aeroportuale ed il relativo aeroporto, i servizi di controllo della navigazione aerea, il<br />

dipartimento dei trasporti e del turismo i servizi di handling a terra, la gestione dei servizi di sicurezza<br />

e, inoltre, l’autorità portuale ed i maggiori operatori turistici e catene alberghiere della regione.<br />

Tutto ciò risulta in strutture non sempre trasparenti che possono condurre a significativi benefici<br />

di trattamento per Emirates rispetto ad altre linee aeree.<br />

Dal punto di vista della componente relativa al costo del lavoro, per offrire il medesimo livello di<br />

salario netto ad un proprio dipendente, in una comparazione con il medesimo costo che una linea<br />

aerea tedesca deve sostenere, Emirates può contare su un vantaggio di costo del 23% derivante dal<br />

differente livello di tassazione e, in aggiunta, di un ulteriore 19% per effetto dell’assenza dell’IVA:<br />

questi vantaggi consentono alla compagnia di poter attrarre i migliori talenti a parità di costo offrendo<br />

livelli salariali maggiori.<br />

Un altro componente fondamentale del costo riguarda il carburante: pur assumendo per certo<br />

il dato sempre dichiarato circa l’imparzialità di trattamento da parte dell’Emirato verso tutte le<br />

compagnie del mondo, e circa l’assenza di qualunque tipo di sussidio indiretto verso la propria<br />

compagnia, l’essere geograficamente basati a Dubai comporta una serie di indiscutibili vantaggi.<br />

In Europa infatti gli elevati costi del carburante sono frutto anche di maggiori costi a livello di<br />

trasporto dal punto iniziale di produzione (5/7%), distribuzione e logistica (10%), e raffinazione<br />

(3/4%).<br />

In termini complessivi, il solo vantaggio di costo sul carburante può essere stimato nell’ordine<br />

del 15-20% rispetto ai concorrenti europei e, sebbene questo vantaggio di costo possa essere ad<br />

appannaggio di chiunque decida di rifornirsi a Dubai, avere lì la propria base operativa, unitamente<br />

ad una efficace strategia di rifornimento degli aerei operata da Emirates, comporta l’utilizzo di tali<br />

vantaggi per circa il 60% dei consumi totali.<br />

Un ulteriore vantaggio sul carburante, stimabile nell’ordine del 30%, deriva dalla maggiore<br />

efficienza della flotta di Emirates, composta per la quasi totalità da aerei di nuova concezione e<br />

caratterizzati da maggiore efficienza in termini di consumo e, inoltre, dall’assenza di un sistema<br />

inefficiente di feederaggio a corto raggio.<br />

Anche il sistema tariffario è a favore di Emirates: in confronto a Francoforte il costo di un<br />

turnaround completo di un A340 a pieno carico a Dubai è inferiore di circa il 70% e, dal momento<br />

che il 50% della flotta decolla da Dubai, i vantaggi sono rilevanti; se poi spostiamo l’attenzione sulle<br />

tariffe di navigazione aerea, il costo a Francoforte è pari a 2,84 euro/passeggero in confronto a 0,31<br />

euro/passeggero in Dubai.<br />

Esiste poi un ulteriore vantaggio legato alla posizione geografica dell’hub di Dubai, che consente di<br />

connettere la maggior parte dei più grandi centri economici del mondo in 6-8 ore che rappresentano,<br />

dal punto di vista dell’efficienza operativa di un aeromobile, la tratta più conveniente da percorrere<br />

Infatti sul corto raggio si sconta un’inefficienza dovuta alla durata della fase di salita rispetto<br />

al totale del volo, di landing fees estremamente elevati in proporzione alla tratta e di altrettante<br />

151<br />

SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

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SCENARI DI RIFERIMENTO E PRINCIPALI TENDENZE<br />

DEL TRASPORTO AEREO NEL MONDO<br />

152<br />

inefficienze in fase di “holding” in atterraggio e, sul lungo raggio, oltre i 9.000 km, si scontano<br />

inefficienze dovute ad equipaggi addizionali e dovute al fatto che il cosiddetto carburante per “l’ultimo<br />

miglio” deve essere trasportato per l’intera tratta.<br />

In aggiunta a questi indiscutibili vantaggi a livello di costo, i vettori come Emirates praticano<br />

strategie di marketing estremamente aggressive, offrendo livelli di servizio incredibili ai propri<br />

passeggeri, soprattutto del segmento business.<br />

A livello di strategia, questi vettori offrono connessioni da aeroporti europei di secondo livello,<br />

andando ad attaccare uno dei mercati più strategici per i vettori tradizionali, ovvero il proprio sistema<br />

di feederaggio e, in aggiunta, il segmento business che è l’area più profittevole per tali compagnie<br />

sul lungo raggio.<br />

Dopo le compagnie low cost, che hanno invaso il segmento leisure sul corto raggio erodendo quote<br />

di mercato estremamente significative ai vettori tradizionali attraverso una strategia di costo per essi<br />

assolutamente impraticabile, le compagnie mediorientali stanno ora attaccando i “gioielli di famiglia”<br />

delle compagnie aeree europee, ovvero i propri clienti business sulle tratte lungo raggio.<br />

L’aeroporto di Dubai: strategia di crescita a beneficio dello sviluppo del Paese.<br />

L’ambizioso sviluppo dell’aeroporto di Dubai è parte del più ampio progetto strategico che, da qui<br />

al 2015, ridefinirà il posizionamento degli Emirati Arabi Uniti nella competizione globale tra Paesi.<br />

A seguito di un investimento di 82 miliardi di dollari destinati al comparto aeronautico, 33 dei<br />

quali volti alla costruzione del più grande aeroporto mondiale, il “Dubai World Central”, l’intero Paese<br />

si ripenserà come hub di riferimento non solo per l’area Medio Orientale, ma in grado di intercettare<br />

ampia parte del traffico aereo di persone, business e leisure, e Cargo tra Occidente e Oriente.<br />

Infatti, i passeggeri transitati da Dubai nel 2006 sono stati circa 29 milioni ma, a seguito degli<br />

investimenti programmati, tale numero toccherà i 70 milioni già nel 2009.<br />

L’obiettivo è di rendere la struttura aeroportuale uno strumento di competizione strategica valido fino<br />

ad almeno il 2050: a pieno regime si prevede che l’hub possa movimentare 150 milioni di passeggeri e<br />

12 milioni di tonnellate di merci. L’ampliamento delle strutture è tassello di un mosaico più complesso:<br />

la flotta Emirates sarà aumentata da 100 a 180 velivoli, compreso l’A380, il nuovo quadrireattore<br />

capace di trasportare fino ad 850 passeggeri. Da questi dati risalta la visione strategica degli Emirati<br />

nel programmare la propria crescita attraverso una serie di importanti investimenti infrastrutturali,<br />

capaci di sfruttare il vantaggio competitivo offerto dalla posizione geografica di tramite tra Europa, Asia<br />

ed Americhe, mirando a soddisfare una domanda di servizi di trasporto in parte già espressa, in parte<br />

attesa invece nel futuro, con un insieme coerente di infrastutture messe tra loro a sistema.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

4. GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO<br />

IN EUROPA<br />

Il trasporto aereo è uno dei principali motori dello sviluppo e uno dei principali artefici della<br />

prosperità delle moderne economie di mercato come l’Europa.<br />

Gli effetti benefici prodotti dal trasporto aereo a livello economico sono indiscutibili. A livello<br />

mondiale il trasporto aereo contribuisce in via diretta, indiretta e indotta alla produzione di circa l’8%<br />

del PIL, generando quasi 30 milioni di posti di lavoro, ed è responsabile del 40% in termini di valore<br />

dell’interscambio commerciale fra regioni e territori confinanti tra di loro.<br />

È possibile classificare gli impatti in:<br />

impatto diretto, correlato direttamente all’operatività aeroportuale e viene generato direttamente<br />

on-site o nelle immediate vicinanze dell’aeroporto;<br />

impatto indiretto, generato nel sistema economico attraverso la catena produttiva formata dai<br />

fornitori di beni e servizi di attività direttamente riconducibili all’operatività aeroportuale;<br />

impatto indotto, generato attraverso le spese ed i consumi indotti dall’impatto diretto ed indiretto.<br />

È costituito dall’aumento della spesa che si registra nelle vicinanze dell’aeroporto a causa della<br />

maggiore presenza di attività economiche ed impiegati;<br />

impatto catalitico, che consiste nell’aumento di occupati, di reddito e di valore aggiunto, generato<br />

dalla capacità di attrazione dell’aeroporto nei confronti di imprese e attività economiche.<br />

Facilita il commercio internazionale di beni e aiuta le economie di vari territori sparsi nel mondo<br />

a partecipare alla crescita internazionale attraverso l’incremento dell’accessibilità e dei livelli di<br />

connettività con i principali centri economici internazionali. Il Cargo aereo internazionale rappresenta,<br />

in termini di valore, il 35% di tutti i traffici internazionali di merci.<br />

Risulta importante per il turismo, che rappresenta a sua volta uno dei principali motori economici<br />

per i Paesi emergenti, in quanto oltre il 40% dei viaggi internazionali per turismo avviene via aerea.<br />

In Europa l’impatto diretto, indiretto, indotto e catalitico del sistema del trasporto aereo<br />

sull’occupazione è di circa 7,6 milioni di posti di lavoro, su un totale di 32 milioni generati a livello<br />

mondiale. In termini d’impatto sull’occupazione, esso genera il 24% circa dell’impatto complessivo<br />

generato a livello mondiale.<br />

In termini di PIL, invece, in Europa il sistema del trasporto aereo genera in modo diretto, indiretto,<br />

indotto e catalitico, circa 1.000 miliardi di euro all’anno, equivalenti a oltre la metà del PIL italiano.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

4.1 L’impatto sull’occupazione<br />

Il trasporto aereo in Europa genera direttamente oltre 1,5 milioni di posti di lavoro cosi suddivisi:<br />

156.000 posti di lavoro negli aeroporti europei;<br />

309.000 posti di lavoro nelle attività “on-site” presenti all’interno dell’aeroporto;<br />

750.000 posti di lavoro nelle compagnie aeree;<br />

315.000 posti di lavoro nel settore dell’industria aerospaziale.<br />

153<br />

GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

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GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

154<br />

FIGURA 1 IMPATTO DIRETTO SULL’OCCUPAZIONE GENERATA DAL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

1800<br />

1600<br />

Valori in migliaia di unità<br />

1400<br />

315<br />

1200<br />

1000<br />

800<br />

750<br />

1.530<br />

600<br />

400<br />

309<br />

200<br />

0<br />

156<br />

Aeroporti Attività on site Compagnie aeree Industria aerospaziale TOTALE<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Oxford Economics<br />

In termini di impatti indiretti ed indotti, il trasporto aereo in Europa genera quasi 2,7 milioni di<br />

posti di lavoro cosi suddivisi:<br />

250.000 posti di lavoro generati in via indiretta e indotta e riconducibili all’attività degli aeroporti<br />

europei;<br />

500.000 posti di lavoro generati in via indiretta e indotta e riconducibili alle attività “on-site”<br />

presenti all’interno dell’aeroporto;<br />

posti di lavoro generati in via indiretta e indotta e riconducibili all’attività delle compagnie aeree;<br />

710.000 posti di lavoro generati in via indiretta e indotta e riconducibili all’attività dell’industria<br />

aerospaziale.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 2<br />

IMPATTO INDIRETTO E INDOTTO SULL’OCCUPAZIONE GENERATA DAL SISTEMA<br />

DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

3000<br />

Valori in migliaia di unità<br />

2500<br />

2000<br />

1500<br />

1000<br />

1220<br />

710<br />

2.680<br />

500<br />

0<br />

250<br />

500<br />

Aeroporti Attività on site Compagnie aeree Industria aerospaziale TOTALE<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Oxford Economics<br />

155<br />

In totale, quindi, quasi 4,2 milioni di posti di lavoro sono generati in Europa dagli effetti sistemici<br />

del trasporto aereo, aggiungendo a questi l’impatto catalitico, il totale dei posti di lavoro generati si<br />

attesta a circa 7,6 milioni.<br />

Poiché l’impatto occupazionale prodotto in modo indiretto e indotto è quasi il doppio rispetto a<br />

quello prodotto direttamente nel settore del trasporto aereo, una parte consistente dei benefici viene<br />

riversata sugli altri settori economici (turismo, ristorazione, industrie manifatturiere, ecc.).<br />

Infine, se si considera l’impatto catalitico, emerge come per ogni posto di lavoro generato<br />

direttamente, ne vengano generati 1,7 in via indiretta e indotta ed altri 2,2 attraverso l’impatto<br />

catalitico.<br />

Quindi, ad ogni posto di lavoro generato direttamente corrispondono cinque posti di lavoro generati<br />

a livello complessivo per l’Europa.<br />

GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

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GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

156<br />

FIGURA 3<br />

IMPATTO DIRETTO, INDIRETTO, INDOTTO E CATALITICO SULL’OCCUPAZIONE<br />

GENERATA DAL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

IMPATTO IN EUROPA ‘06 DIRETTO INDIRETTO E INDOTTO TOTALE DIRETTO, INDIRETTO E INDOTTO TOT. CON IMPATTO CATALITICO<br />

Aeroporti 156.000 250.000 406.000 -<br />

Aeroporti (altri) 309.000 500.000 809.000 -<br />

Compagnie aeree 750.000 1220.000 1.970.000 -<br />

Industria aerospaziale 315.000 710.000 1.025.000 -<br />

Totale 1.530.000 2.680.000 4210000 7.600.000<br />

Fonte: OXFORD ECONOMICS<br />

FIGURA 4<br />

IMPATTO DIRETTO, INDIRETTO E INDOTTO SULL’OCCUPAZIONE GENERATO DAL SISTEMA<br />

DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

4500<br />

1025 4.210<br />

4000<br />

3500<br />

3000<br />

2500<br />

Impatto diretto<br />

Impatto indiretto e indotto<br />

1970<br />

1.220<br />

710<br />

315<br />

2.680<br />

2000<br />

1500<br />

1000<br />

500<br />

0<br />

750<br />

809<br />

500<br />

1.530<br />

406<br />

309<br />

250<br />

156<br />

Aeroporti Attività on site Compagnie aeree Industria aerospaziale Totale<br />

Fonte: elaborazioni The European House - Ambrosetti su dati Oxford Economics<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 5<br />

IMPATTO DIRETTO, INDIRETTO, INDOTTO E CATALITICO SULL’OCCUPAZIONE<br />

GENERATA DAL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

Impatto diretto, indiretto, indotto e catalitico sull’occupazione generata dal sistema del trasporto aereo in Europa<br />

8000<br />

7000<br />

Valori in migliaia di unità<br />

6000<br />

5000<br />

4000<br />

3000<br />

2000<br />

2680<br />

3390<br />

7.600<br />

1000<br />

0<br />

1530<br />

Diretto Indiretto e indotto Catalitico TOTALE<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Oxford Economics<br />

157<br />

4.2 L’impatto sulla ricchezza prodotta<br />

Il trasporto aereo genera un impatto consistente, oltre che sull’occupazione, anche sulla ricchezza<br />

prodotta ogni anno in Europa.<br />

In particolare, il trasporto aereo genera direttamente ogni anno quasi 120 miliardi di euro di PIL<br />

in Europa, così scomponibili:<br />

17,5 miliardi di euro riconducibili all’attività negli aeroporti europei;<br />

13,5 miliardi di euro riconducibili alle attività “on-site” presenti all’interno dell’aeroporto;<br />

53 miliardi di euro riconducibili alle compagnie aeree;<br />

35 miliardi di euro riconducibili al settore dell’industria aerospaziale.<br />

GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

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GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

158<br />

FIGURA 6 IMPATTO DIRETTO SUL PIL GENERATO DAL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

Valori miliardi di euro<br />

80<br />

70<br />

60<br />

35<br />

50<br />

40<br />

53<br />

119<br />

30<br />

20<br />

13,5<br />

10<br />

17,5<br />

0<br />

Aeroporti Attività on site Compagnie aeree Industria aerospaziale TOTALE<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Oxford Economics<br />

Come per l’occupazione, anche l’impatto indiretto e indotto sul PIL, rappresenta un valore pari<br />

a circa due volte l’impatto diretto. In altre parole, una parte consistente degli effetti generati dal<br />

sistema del trasporto aereo in termini di PIL sono riconducibili ad attività economiche che stanno a<br />

monte e a valle nella filiera produttiva complessiva.<br />

Nello specifico, in Europa vengono generati, per via indiretta ed indotta oltre 210 miliardi di euro<br />

di PIL, così scomponibili;<br />

28,5 miliardi di euro riconducibili all’attività indiretta e indotta generata dagli aeroporti europei;<br />

22 miliardi di euro riconducibili all’attività indiretta e indotta generata dall’attività stessa “on-site”<br />

nell’aeroporto;<br />

86 miliardi di Euro riconducibili all’attività indiretta e indotta generata alle compagnie aeree;<br />

77 miliardi di euro riconducibili all’attività indiretta e indotta generata dal settore dell’industria<br />

aerospaziale;<br />

Per un totale, quindi, di 330 miliardi di euro, equivalenti a circa il 2% del PIL totale europeo.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 7<br />

IMPATTO INDIRETTO E INDOTTO SUL PIL GENERATO DAL SISTEMA<br />

DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

250<br />

200<br />

Valori in miliardi di euro<br />

150<br />

100<br />

86<br />

77<br />

213,5<br />

50<br />

22<br />

0<br />

28,5<br />

Aeroporti Attività on site Compagnie aeree Industria aerospaziale TOTALE<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Oxford Economics<br />

159<br />

Se s’include l’impatto catalitico, inoltre, l’effetto sul PIL del trasporto aereo aumenta fino a<br />

raggiungere quasi 1 miliardo di euro, equivalente al 6% dell’intera ricchezza prodotta in Europa.<br />

GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

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GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

160<br />

4.3 Gli effetti economici derivanti dalla liberalizzazione del sistema di<br />

regolamentazione degli accordi di volo tra Europa e resto del mondo<br />

Il trasporto aereo tra l’Europa e il resto del mondo, ad eccezione degli USA, dove da poco è stato<br />

firmato l’accordo Open Sky, si basa su specifici accordi e diritti di volo negoziati singolarmente fra i<br />

Paesi coinvolti, oppure fra l’Europa interna e un Paese non UE.<br />

Questi accordi, stipulati fra Paesi differenti, definiscono in modo preciso le tratte servite, le<br />

frequenze, il numero di aeromobili e le linee aeree che hanno il diritto di operare su determinate<br />

tratte.<br />

In passato ogni Paese europeo negoziava accordi bilaterali in modo autonomo e sovrano con<br />

Paesi extra-UE.<br />

Di recente, invece, l’UE ha sviluppato una nuova politica europea del trasporto aereo con l’obiettivo<br />

di fornire un quadro normativo più sicuro, creare nuove opportunità economiche attraverso l’apertura<br />

di nuovi mercati e favorire la concorrenza nel settore aereo.<br />

Gli accordi bilaterali esistenti e nuovi stipulati dai vari Paesi devono essere in linea con le direttive<br />

dell’Unione Europea.<br />

Gli indirizzi attuali della UE impongono che alla stipula di un accordo bilaterale fra un Paese<br />

membro ed uno extra-UE, il Paese membro sia obbligato a inserire le clausole comunitarie nell’accordo<br />

bilaterale.<br />

All’interno di questa normativa è prevista la stipula di accordi orizzontali fra UE e un Paese extra UE.<br />

A livello complessivo, nel 2007, oltre 500 accordi bilaterali stipulati con oltre 100 Paesi sono<br />

stati trasferiti all’interno di accordi orizzontali fra UE e resto del mondo.<br />

Per quantificare i benefici prodotti da una politica di maggiore apertura dei traffici fra UE e<br />

resto del mondo, abbiamo sviluppato un modello ad hoc al fine di fornire una stima di “alto livello”<br />

dei potenziali effetti sulla ricchezza e sull’occupazione, in termini incrementali, generati a seguito<br />

dell’applicazione di una ipotetica politica di apertura dei cieli a livello globale.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 8<br />

FLUSSI PRINCIPALI DI TRAFFICO INTERNAZIONALE DA E PER L’EUROPA<br />

FLUSSI DI TRAFFICO CON ORIGINE E DESTINAZIONE L’EUROPA<br />

PASSEGGERI<br />

in ‘000.000<br />

UE - Far East (Giappone e Cina) 24,9<br />

UE - India 7,2<br />

UE - America Latina 9,5<br />

UE - America Centrale 11,2<br />

UE - Medio Oriente 18,8<br />

UE - Nord Africa 27,6<br />

UE - Resto dell'Africa 13,2<br />

UE - CIS 1,2<br />

UE - Australia 1,8<br />

Fonte: Unione Europea<br />

Il modello ha considerato i flussi internazionali di passeggeri che, attualmente, percorrono le rotte<br />

principali da e verso l’Europa.<br />

Tali flussi sono stati poi proiettati su un orizzonte temporale di lungo periodo (20 anni) utilizzando<br />

i coefficienti di precisione elaborati dai più autorevoli e attendibili organi di controllo, compagnie<br />

aeree e società di produzione di aeromobili.<br />

I flussi con gli Stati Uniti sono stati omessi, in quanto su quel mercato esiste, già ora, un accordo<br />

di forte deregolamentazione del sistema di trasporto aereo.<br />

FIGURA 9<br />

FLUSSI PRINCIPALI DI TRAFFICO INTERNAZIONALE DA E PER L’EUROPA<br />

FLUSSI DI TRAFFICO CON ORIGINE E DESTINAZIONE L’EUROPA<br />

TASSI DI CRESCITA MEDI ANNUI NEL LUNGO PERIODO<br />

in %<br />

UE- USA 4,8<br />

UE-Asia 5,9<br />

UE-Africa 5,0<br />

UE-Medio Oriente 7,6<br />

UE-America Latina 6,2<br />

Fonte: ACI, Boeing, UE, Eurostat<br />

161<br />

GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

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GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

162<br />

Poiché le stime elaborate sono state effettuate su un orizzonte temporale di lungo periodo, si<br />

ritiene che shock negativi esterni (come quelli attuali), sebbene possano influenzare negativamente<br />

il trasporto aereo nel breve/medio periodo, non dovrebbero avere effetti significativi sulla crescita<br />

strutturale del settore a lungo termine.<br />

A livello complessivo, le stime da noi effettuate ci portano ad ipotizzare che gli effetti incrementali<br />

generati da un’apertura maggiore sugli accordi di voli sul modello dell’Open Sky con gli Stati Uniti,<br />

potrebbero generare nel lungo periodo (20 anni) circa:<br />

75 miliardi di PIL incrementale;<br />

345.000 occupati addizionali;<br />

115 milioni di passeggeri in più sulle tratte da e verso l’Europa.<br />

FIGURA 10 NUMERO DI PASSEGGERI INCREMENTALI GENERATI DALLA LIBERALIZZAZIONE DEI DIRITTI DI VOLO<br />

EUROPA VS MONDO<br />

Numero di passeggeri sulle tratte internazionali UE - mondo<br />

(Base 2007= 100)<br />

400<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

2008<br />

2009<br />

+ 50 milioni di passeggeri<br />

in 5 anni<br />

2010<br />

2011<br />

2012<br />

2013<br />

2014<br />

2015<br />

2016<br />

2017<br />

Evoluzione futura del traffico passeggeri con “Open Sky” UE - mondo<br />

2018<br />

2019<br />

2020<br />

2021<br />

2022<br />

+ 115 milioni di passeggeri in 5 anni<br />

2023<br />

2024<br />

2025<br />

2026<br />

2027<br />

2028<br />

2029<br />

Evoluzione futura del traffico passeggeri<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

Questi effetti risultano già consistenti nel medio periodo (5 anni), dove l’effetto incrementale è<br />

stimato in circa 50 milioni di passeggeri.<br />

Nelle stime è stata considerata anche l’elasticità della domanda aerea futura sulle tratte<br />

internazionali al variare di altre condizioni di contesto fra cui, ad esempio, il prezzo, la pressione<br />

competitiva e la presenza di percorsi alternativi.<br />

Sulla base di quanto in precedenza affermato, è possibile fornire una scomposizione di massima<br />

di tali effetti secondo i seguenti schemi:<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 11<br />

IMPATTO DIRETTO, INDIRETTO E INDOTTO SUL PIL EUROPEO GENERATO DALLA PROPOSTA<br />

Valori miliardi di euro<br />

80<br />

70<br />

15<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

33<br />

75<br />

20<br />

10<br />

0<br />

27<br />

DIRETTO<br />

INDIRETTO INDOTTO TOTALE<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

163<br />

FIGURA 12 IMPATTO DIRETTO, INDIRETTO E INDOTTO SULL’OCCUPAZIONE EUROPEA GENERATO DALLA PROPOSTA<br />

Valori miliardi di euro<br />

400<br />

350<br />

300<br />

69<br />

250<br />

200<br />

151<br />

345<br />

150<br />

100<br />

125<br />

50<br />

0<br />

DIRETTO<br />

INDIRETTO INDOTTO TOTALE<br />

GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

sea-aeroportimilano.it


GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

164<br />

È importante ricordare che tali ipotetici effetti sono di tipo incrementale rispetto agli effetti<br />

prodotti dalla crescita del trasporto aereo in Europa, secondo le stime effettuate dai principali<br />

osservatori del settore a fine 2007, che non includevano gli effetti derivanti da una ipotetica apertura<br />

globale dei cieli.<br />

4.4 Il valore socio economico degli aeroporti in Europa<br />

Gli aeroporti sono un’infrastruttura necessaria per le moderne economie di mercato, in quanto il<br />

servizio offerto è utilizzato da un’ampia gamma di attività economiche.<br />

L’impatto catalitico prodotto dall’aeroporto all’interno del bacino d’utenza nasce proprio dall’impatto<br />

che il sistema aeroportuale genera sul territorio in termini di accessibilità e attrattività.<br />

Il 52% dei “”top manager” delle principali società Europee ritiene che un territorio con un<br />

sistema di trasporto aereo efficiente e all’interno di una estesa rete di collegamenti internazionali, sia<br />

un elemento imprescindibile nelle scelte localizzative di sedi e unità operative.<br />

Da un’indagine effettuata sull’aeroporto di Monaco è risultato che il 31% delle imprese che si<br />

trovano nella catchment area hanno indicato che la presenza dell’aeroporto stesso è stato l’elemento<br />

fondamentale che ha influito sulla scelta localizzativa.<br />

Un’altra ricerca condotta sulle imprese ubicate nelle vicinanze dell’aeroporto di Amburgo ha<br />

evidenziato come l’80% delle imprese manifatturiere considera il servizio di trasporto offerto<br />

dall’aeroporto come vitale per il proprio business.<br />

Aeroporti integrati col territorio e dotati di numerosi collegamenti internazionali sono veri e propri<br />

motori economici territoriali, come ad esempio l’aeroporto di Schiphol che svolge il ruolo di “principale<br />

porta” dell’economia olandese.<br />

La crescita degli aeroporti genera un duplice effetto sul territorio. Da un lato aumenta in via<br />

diretta, indiretta e indotta la crescita economica e l’occupazione territoriale, e, dall’altro lato, aumenta<br />

il potenziale di crescita dell’economia stessa. Poiché a un incremento di ricchezza si associa un<br />

aumento della domanda di trasporto aereo, si genera così un circolo virtuoso di crescita.<br />

A livello complessivo, la presenza di un aeroporto può risultare un fattore critico relativamente<br />

alla capacità di un territorio di:<br />

attrarre investimenti esteri;<br />

mantenere le imprese già presenti nel bacino d’utenza di riferimento;<br />

aiutare le imprese nel processo di competizione globale garantendo loro accessibilità rapida e<br />

sicura sui mercati mondiali;<br />

promuovere l’esportazionedelle imprese favorendo, allo stesso tempo, un processo di internazionalizzazione<br />

delle stesse;<br />

incrementare la competitività territoriale;<br />

attrarre maggiormente i flussi turistici.<br />

Oltre il 25% pensa che l’innovazione e il livello di investimenti in ricerca e sviluppo in Europa<br />

sarebbe notevolmente danneggiato in seguito all’introduzione di limitazioni e vincoli nei sistemi<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


aeroportuali e nel trasporto aereo a livello complessivo.<br />

Gli aeroporti e il trasporto aereo in Europa generano effetti socio-economici ampi e diffusi. Oltre<br />

all’impatto sull’occupazione e sulla ricchezza prodotta ogni anno, effetti consistenti vengono prodotti<br />

anche in altre attività economiche e settori industriali attraverso ricadute positive che dal trasporto<br />

aereo si propagano all’interno dell’economia europea.<br />

Gli effetti prodotti non sono solamente di tipo quantitativo, ma è presente anche un contributo<br />

qualitativo alla crescita attraverso lo sviluppo di attività ad elevato valore aggiunto, l’incremento di<br />

investimenti diretti esteri, l’incremento dei livelli di ricerca e sviluppo delle imprese, l’incremento<br />

del numero delle imprese che si localizzano nei territori dove è presente un sistema aeroportuale<br />

efficiente e con un elevato livello di accessibilità internazionale e l’aumento dei flussi turistici.<br />

Questi effetti sulla crescita di tipo quantitativo e qualitativo si sono riscontrabili nelle aree europee<br />

dove si è sviluppato un sistema aeroportuale efficiente.<br />

4.4.1 L’aeroporto di Francoforte<br />

L’impatto economico generato dal sistema aeroportuale di Francoforte è evidente non solo entro i<br />

confini della Regione dell’Assia, ma all’interno di tutto il territorio tedesco. L’aeroporto di Francoforte<br />

impiega oltre 60.000 lavoratori e rappresenta il più grande complesso, in termini di occupati, in tutta<br />

la Germania (in termini di singolo stabilimento).<br />

La compagnia aerea Lufthansa impiega oltre 32.000 lavoratori, la società di gestione aeroportuale<br />

Fraport AG ne conta oltre 16.000 ed i restanti 13.000 lavoratori, fanno riferimento alle oltre 500<br />

aziende ed uffici governativi che risiedono nell’aeroporto.<br />

Ogni posto di lavoro creato nell’aeroporto di Francoforte ne genera 1,04 nella Regione dell’Assia<br />

sotto forma di indotto e 1,66 in Germania. Concretamente, ogni posto di lavoro creato nell’aeroporto<br />

crea da 1 a 2 posti di lavoro “off – airport” a seconda della Regione tedesca considerata, che non si<br />

sarebbero resi disponibili senza la presenza di quest’ultimo.<br />

I più recenti studi con orizzonte temporale 2015, mostrano come ulteriori 100.000 posti di<br />

lavoro “on site ed off site” sarebbero creati se il piano di espansione dell’aeroporto fosse portato a<br />

termine nei tempi e con le modalità previste, mentre la crescita nel numero di occupati.<br />

Con riferimento alla qualità della crescita i risultati parlano chiaro. La Regione dell’Assia si colloca<br />

ai primi posti nella classifica delle Regioni tedesche per livelli di produttività raggiunti e livelli di<br />

specializzazione dei propri lavoratori. A livello complessivo, la Germania è uno dei Paesi che guida la<br />

classifica della produttività e della competitività a livello internazionale.<br />

La città di Francoforte è risultata, negli ultimi anni, fra le prime tre città in Europa per livello di<br />

accessibilità ai mercati in termini di fornitori e clienti potenziali, come presenza di staff qualificati e<br />

come collegamenti infrastrutturali.<br />

L’area metropolitana di Francoforte si connota come area high – tech per l’elevato numero di<br />

società tecnologiche presenti all’interno di essa. Esistono circa 2.000 società connesse allo sviluppo<br />

dell’IT, 100 che si occupano di microelettronica e dispositivi ottici, 400 che sviluppano sistemi di<br />

misurazione, controllo e sensoriali, 500 legate allo sviluppo e all’ottimizzazione di processi produttivi,<br />

165<br />

GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

sea-aeroportimilano.it


GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

166<br />

700 dedicate alle tecnologie ambientali, 65 che analizzano e sviluppano nuovi materiali e oltre<br />

1.200 che si occupano di biotecnologie, oltre a 340 banche, 5.000 financial service provider e 167<br />

compagnie di assicurazione.<br />

Oggi Francoforte è la testa di ponte per la gran parte delle società americane, asiatiche ed<br />

europee. Oltre 3.100 società straniere si sono ubicate nelle immediate vicinanze di Francoforte, 750<br />

delle quali di origine statunitense come Opel, Procter & Gamble, Kraft e Du Pont, 210 inglesi, 200<br />

giapponesi, 130 francesi e 120 coreane.<br />

Il livello di competitività economica raggiunto nell’area metropolitana di Francoforte è così elevato<br />

che attira un quarto del totale degli investimenti diretti esteri dell’intera Germania.<br />

Francoforte è uno dei centri fieristici più importanti e internazionalizzati d’Europa; infatti, le sue<br />

esposizioni fieristiche vedono una percentuale di espositori stranieri vicina al 56%.<br />

Oltre al business, Francoforte possiede molti servizi che contribuiscono ad aumentare il livello<br />

di qualità della vita (33 teatri, 37 musei, 109 gallerie dell’arte, 50 cinema, 466 sport club), e<br />

favoriscono l’insediamento di aziende tedesche e straniere all’interno di tale contesto, con conseguente<br />

sfruttamento dell’aeroporto quale mezzo di trasporto e comunicazione.<br />

4.4.2 L’aeroporto di Amsterdam<br />

L’aeroporto di Schiphol e il porto di Rotterdam sono riconosciuti dal governo olandese come i<br />

principali drivers dello sviluppo economico del Paese.<br />

Il governo olandese ha sempre sostenuto i piani di sviluppo di Schiphol, con l’obiettivo di<br />

trasformare l’aeroporto da semplice infrastruttura di trasporto a un motore di sviluppo economico in<br />

grado di affermare e consolidare l’Olanda all’interno del network mondiali.<br />

Il ruolo di hub di primo livello che attualmente ricopre Schiphol ha consentito ai cittadini e alle<br />

imprese olandesi di essere connesse con il mondo in modo rapido e sicuro. La strategia del governo<br />

olandese di raggiungere un livello di connettività globale ha permesso all’aeroporto di essere parte<br />

centrale ed elemento di collegamento della “knowledge economy”, trasformando l’aeroporto in un<br />

“brainport”.<br />

Da alcune stime effettuate 1 è emerso che l’aeroporto di Schiphol genera circa 3 miliardi di euro di<br />

PIL nell’economia olandese in via diretta, indiretta e indotta. L’impatto catalitico è stimato anch’esso<br />

sui 3 miliardi di euro all’anno. Ha contribuito ad incrementare l’attrattività territoriale dell’Olanda<br />

che, ad oggi, è vista dalle imprese multinazionali come uno dei posti migliori al mondo per fare<br />

business.<br />

Le imprese che hanno dichiarato di scegliere l’Olanda per la presenza di un elevato livello di<br />

connettività con il mondo occupano circa 30.000 lavoratori.<br />

1 The economic significance of Mainport Schiphol, Ministero dei Trasporti olandese, 2002.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 13<br />

L’APPROCCIO ADOTTATO PER LA FORMULAZIONE DELLE PROPOSTE CONCRETE PER L’EUROPA E PER L’ITALIA<br />

SETTORE<br />

PERCENTUALE DI IMPRESE CHE HANNO DICHIARATO DI AVER SCELTO L’OLANDA<br />

COME LOCALIZZAZIONE PER L’ELEVATO LIVELLO DI CONNETTIVITÀ CHE OFFRE<br />

in %<br />

Trasporti e distribuzione 88<br />

Turismo e catene alberghiere 75<br />

Finanziario 46<br />

Knowledge intensive 42<br />

Fonte: Ministero dei Trasporti olandese, 2000<br />

La gran parte di queste imprese operano nel settore dei trasporti e della distribuzione, del<br />

turismo, della finanza e nei settori “knowledge intensive”.<br />

L’aeroporto di Schiphol, inoltre, ha sviluppato e attrezzato aree adiacenti all’aeroporto stesso,<br />

con l’obiettivo di attrarre investimenti internazionali. La destinazione d’uso di queste aree è stata<br />

pianificata e coordinata con le attività aeroportuali per ampliare al massimo le sinergie e non<br />

congestionare l’operatività dell’aeroporto.<br />

4.4.3 L’aeroporto di Parigi<br />

L’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi è vitale per l’economia francese e per la competitività<br />

territoriale dell’Ile de France. L’Ile de France è una delle aree a caratterizzata da maggiore competitività<br />

e attrattività in Europa.<br />

Il bacino d’utenza dell’aeroporto Charles de Gaulle genera il 30% del PIL francese. Il sistema<br />

aeroportuale è parte essenziale dell’attività delle imprese multinazionali localizzate nelle vicinanze<br />

del Charles de Gaulle, soprattutto per quelle che operano nel campo della ricerca che occupano oltre<br />

120.000 persone.<br />

In particolare, nel periodo compreso tra il 1992 ed il 1998, il 12% di tutte le nuove aree<br />

richieste in Francia per localizzare imprese estere e multinazionali ha riguardato il bacino d’utenza<br />

dell’aeroporto, come ad esempio l’area Tremblay Villepinte – Paris Nord II.<br />

Lo sviluppo delle imprese estere e internazionali a Val d’Oise ha avuto un’accelerazione a seguito<br />

del miglioramento dei collegamenti fra l’area stessa e l’aeroporto.<br />

Oltre 750 imprese internazionali con forte vocazione all’export si sono localizzate nell’area che<br />

rappresenta il 16% delle esportazioni dell’Ile de France.<br />

A livello complessivo, l’impatto economico prodotto dal Charles De Gaulle sull’Ile de France è stato<br />

stimato in circa 25 miliardi di Euro di incremento di ricchezza e di circa 300.000 nuovi posti di lavoro 2 .<br />

167<br />

GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

2 L’impact socio-economique des aeroports francilien, Etude, IAURIF 2003.<br />

sea-aeroportimilano.it


GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

168<br />

L’eterogeneità dei nuovi posti di lavoro creati è un altro elemento che evidenzia l’importanza di un<br />

sistema aeroportuale per un territorio. Lo sviluppo del Charles De Gaulle ha creato le condizioni per<br />

nuova occupazione caratterizzata da elevate competenze come managers, ingegneri, ricercatori, così<br />

come nuova occupazione caratterizzata da conoscenze di base come impiegati e operai.<br />

L’aeroporto Charles de Gaulle è un complesso che impiega oltre 65.000 persone direttamente<br />

on-site, che rappresentano circa il 30% della forza lavoro dei 63 comuni ubicati entro i 15 km di<br />

distanza dell’aeroporto.<br />

Tra il 1975 e il 1999 l’occupazione relativa alle attività aeroportuali è cresciuta del 75%, contro<br />

una media generale del 50%. Nel 1999, nell’area limitrofa all’aeroporto, i posti di lavoro generati<br />

in via diretta, indiretta e indotta erano il 40% circa di tutti i posti di lavoro dell’area stessa, con un<br />

incremento rispetto al 1975 dove rappresentavano circa il 18% dei posti di lavoro totali.<br />

4.4.4 L’aeroporto di Manchester<br />

Nel periodo 1993-2005 l’impatto indiretto ed indiretto all’interno della regione del Nord Ovest<br />

della Gran Bretagna è stato di circa 700 milioni di sterline, mentre ulteriori 500 milioni di sterline<br />

sono generate nelle restanti aree della Gran Bretagna.<br />

Lo sviluppo delle aree di operatività aeroportuale genererà nel lungo periodo ulteriori 25.000<br />

posti di lavoro on-site, ed altri 100.000 in Gran Bretagna.<br />

L’impatto catalizzatore sull’occupazione è stato stimato in circa 24.500 unità, di cui l’80%<br />

generato da investimenti interni, e il restante prodotto da investimenti esteri e dal turismo.<br />

Dalle stime fornite dalla Manchester Airports Group sull’incremento delle movimentazioni fino<br />

al 2015, si è stimata una crescita dell’occupazione diretta nell’aeroporto di Manchester di 30.000<br />

nuovi posti di lavoro circa.<br />

L’aeroporto di Manchester è uno dei maggiori complessi, in termini di occupati, della regione<br />

Nord Ovest della Gran Bretagna, ed uno dei maggiori generatori di attività economiche dell’intera<br />

regione. Oltre 17.000 persone lavorano nelle 240 aziende operanti nelle vicinanze dell’aeroporto, e<br />

oltre 35.000 sono occupate in attività strettamente dipendenti dalla presenza dell’aeroporto stesso.<br />

Dal 2015 in poi, ogni anno, l’aeroporto di Manchester dovrebbe generare ulteriori 2 miliardi di<br />

sterline nella parte a Nord della Gran Bretagna.<br />

Manchester è la capitale commerciale, finanziaria e culturale del Nord Ovest dell’Inghilterra e,<br />

a livello generale, rappresenta la seconda città dopo Londra in termini di produzione economica,<br />

scientifica ed artistica dell’intero Regno Unito.<br />

A Manchester si trovano oltre 40 istituzioni bancarie straniere, numerosi quartier generali<br />

(headquarters) delle più importanti multinazionali britanniche e straniere come Siemens, Weir Group,<br />

Fujitsu, Great Universal Store, British Vita Group e British Telecom.<br />

A livello generale, oltre 1.600 società straniere si sono insediate a Manchester, ed 80 delle 100<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


società migliori in Europa, individuate dal Financial Times, hanno almeno un ufficio di<br />

rappresentanza a Manchester.<br />

La città di Manchester è risultata una delle destinazioni preferite da parte di società straniere<br />

in tutto il Regno Unito. Infatti, un quinto di tutte le società straniere che si sono insediate in Gran<br />

Bretagna hanno scelto la zona di Manchester come centro di rappresentanza o base operativa.<br />

Manchester è all’avanguardia nel settore dei servizi professionali alle imprese che conta oltre<br />

64.000 professionisti specializzati nella consulenza bancaria, assicurativa, fiscale ed economica,<br />

circa 30.000 persone sono impiegate in società connesse allo sviluppo dell’informatica, il 10% di<br />

tutte le società tecnologiche britanniche hanno sede nella’area metropolitana di Manchester dove<br />

vengono organizzate oltre 180 conferenze l’anno.<br />

Nel Trafford Park Industrial Estate (area industriale riconvertita) si sono localizzate oltre 1.300<br />

aziende che occupano oltre 4.300 lavoratori, e costituiscono una delle business location che crescono<br />

maggiormente in Europa. In nove anni, il Trafford Park Industrial Estate ha attirato oltre 1,3 miliardi<br />

di sterline di investimenti ed ha visto lo stanziamento di società come la Phototronics, la Omega<br />

Engineering e la Kratos Analytical.<br />

4.4.5 L’aeroporto di Amburgo<br />

L’aeroporto di Amburgo è risultato uno dei fattori più importanti per il processo di globalizzazione<br />

del settore manifatturiero della Sassonia.<br />

Una ricerca condotta sulle imprese ubicate nelle vicinanze dell’aeroporto di Amburgo ha evidenziato<br />

come l’80% delle imprese manifatturiere considera il servizio di trasporto offerto dall’aeroporto come<br />

vitale per il proprio business.<br />

L’aeroporto è utilizzato dal 93% dagli executives delle imprese manifatturiere e dall’85% degli<br />

executives delle imprese operanti nel settore dei servizi.<br />

Quasi il 70% degli executives delle imprese manifatturiere considerano che il servizio di trasporto<br />

aereo con le principali città della Germania è particolarmente importante per il proprio business. Gli<br />

stessi executives considerano importanti i collegamenti con il resto dell’Europa (55%), con il Nord<br />

America (40%) e con l’Oriente (27%).<br />

Con l’obiettivo di ampliare gli effetti positivi sul territorio l’aeroporto di Amburgo si è integrato in<br />

modo efficiente sia con il sistema portuale della città, che è il secondo d’Europa dopo Rotterdam,<br />

sia con il sistema aeroportuale di Hannover. Ciò consente lo sfruttamento di sinergie nei trasporti e<br />

aumenta il livello di accessibilità e connettività territoriale.<br />

4.4.6 L’aeroporto di Boston<br />

Nel 2007 il traffico passeggeri presso l’aeroporto internazionale di Boston si è attestato a oltre<br />

28 milioni di unità, di cui circa 4,5 milioni sono riconducibili a passeggeri internazionali. L’aeroporto<br />

di Boston offre connessioni dirette con circa 30 destinazioni internazionali e oltre 70 destinazioni<br />

domestiche ed è uno dei più trafficati degli Stati Uniti.<br />

169<br />

GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

sea-aeroportimilano.it


GLI EFFETTI SOCIO ECONOMICI DEL TRASPORTO AEREO IN EUROPA<br />

170<br />

Da alcuni studi condotti da Massport 3 l’aeroporto di Boston rappresenta per il Massachusetts una<br />

fonte di ricchezza e occupazione fondamentale per la città. Le attività che hanno beneficiato della<br />

presenza e dello sviluppo dell’aeroporto sono state in particolare i ristoranti e gli hotel, i negozi, le<br />

attività culturali e ricreative.<br />

Il settore turistico è, attualmente, uno dei più importanti nell’area metropolitana di Boston. I<br />

passeggeri tipici dell’aeroporto internazionale Logan sono turisti, persone che si spostano per motivi<br />

di business, imprenditori e ricercatori diretti al MIT.<br />

A livello quantitativo l’impatto sull’economica locale generato dall’aeroporto è stato stimato in<br />

19 milioni di dollari al giorno. Questo impatto è stato calcolato considerando tutte le attività di<br />

servizio, ausiliare e complementari al traffico passeggeri che ha origine e destinazione l’aeroporto<br />

internazionale Logan. Le compagnie aeree che operano sull’aeroporto di Boston, che stanno aprendo<br />

collegamenti internazionali diretti verso l’Asia e il Sud America, impiegano circa 12.000 persone, ma<br />

il numero è destinato a salire con l’incremento previsto di traffici.<br />

Altro effetto importante è sulle entrate per lo Stato federale. È stato stimato che il gettito per le<br />

amministrazioni locali e statali, riconducibili ad attività strettamente legate all’aeroporto, sono circa<br />

560 milioni di dollari all’anno.<br />

Infine, l’effetto complessivo sull’economia locale è stimato in 7 miliardi di dollari all’anno e<br />

la capacità di spesa e gli investimenti effettuati nelle attività connesse o complementari a quella<br />

aeroportuale sono stimati in quasi 900 milioni di dollari all’anno.<br />

3 Autorità indipendente che gestisce l’aeroporto, il porto e il sistema di trasporto via terra della città di Boston.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


ITEMICHIAVEDELSISTEMADELTRASPORTOAEREO<br />

5. I TEMI CHIAVE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO EUROPEO<br />

5.1 La sostenibilità ambientale del trasporto aereo<br />

Tra le questioni chiave che determineranno il livello di sviluppo del traffico aereo, quella ambientale<br />

è, almeno in Europa, di enorme importanza. Dalle decisione che verranno prese e dalle strategie che<br />

verranno adottate dipende infatti anche la sostenibilità economica del trasporto aereo, e con essa la<br />

competitività dell’Europa nel complesso. Le due principali fonti di inquinamento ambientale connesse<br />

al volo sono le emissioni di gas responsabili, fra l’altro, dell’effetto serra e l’inquinamento acustico<br />

generato dagli aerei in particolare nei pressi degli aeroporti. Sono due problematiche molto differenti,<br />

che incidono su ambiti diversi e che richiedono risposte particolari. Ne tratteremo separatamente sulla<br />

base di dati scientifici e cercando di riassumere i rimedi e di suggerire più che le soluzioni, l’approccio<br />

corretto per affrontare queste sfide in modo realistico.<br />

Le emissioni di gas inquinanti e l’effetto serra<br />

Il clima della terra è sempre stato mutevole sia sul breve che sul medio periodo. Appare però sempre<br />

più chiaro ormai che l’attività economica dell’uomo ha un impatto significativo e che la tendenza è<br />

quella di un surriscaldamento globale. La gran parte del mondo scientifico attribuisce questo fenomeno<br />

alle emissioni dei cosiddetti “gas serra” ed in particolare all’anidride carbonica (CO 2<br />

). Le attività di<br />

trasporto sono responsabili per circa il 14% delle emissioni globali 4 .<br />

FIGURA 1<br />

EMISSIONI GLOBALI PER SETTORE<br />

non connesse all’energia<br />

%<br />

Produzione elettrica 23<br />

Industria 14<br />

Trasporti 14<br />

Altre connesse all’energia 5<br />

Rifiuti 5<br />

Edifici 8<br />

Agricoltura 14<br />

Utilizzo della terra 17<br />

171<br />

ITEMICHIAVEDELSISTEMADELTRASPORTOAEREO<br />

4 Fonte: Commissione Stern del Governo Britannico, 2006<br />

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FIGURA 2<br />

EMISSIONIGLOBALIPERMODALITÀDITRASPORTO<br />

ITEMICHIAVEDELSISTEMADELTRASPORTOAEREO<br />

172<br />

%<br />

Automobili 45<br />

Camion 23<br />

Trasporti via mare 10<br />

Bus 6<br />

Motocicli 2<br />

Ferrovie 2<br />

Trasporto aereo domestico 5<br />

Trasporto aereo internazionale 7<br />

Di queste, circa il 2% sono attribuibili al trasporto aereo 5 . Oltre al CO 2<br />

gli aerei emettono anche<br />

ossidi di azoto (NO X<br />

) e vapore acqueo, che potrebbero anch’essi influenzare il clima anche se non è<br />

ancora chiaro il loro impatto sul riscaldamento globale.<br />

Rispetto alle emissioni di CO 2<br />

da traffico aereo, l’International Panel on Climate Change (IPCC)<br />

sostiene che il loro impatto sul totale potrebbe crescere fino al 3% nel 2050. Rispetto a dieci anni<br />

fa, è stimato che l’efficienza energetica delle operazione di volo sia cresciuta di circa il 20% 6 ed un<br />

ulteriore miglioramento del 25% è previsto per il 2020, quando saranno disponibili nuove tecnologie<br />

che permetteranno, in prospettiva, abbattimenti dei gas anche fino al 50% 7 . A tale proposito gli<br />

operatori del settore del trasporto aereo stanno sviluppando iniziative su più fronti.<br />

Miglioramento dell’efficienza<br />

Secondo l’IPCC lo spreco di carburante, e quindi le emissioni ad esso connesse derivante da<br />

operazioni ed infrastrutture inefficienti, è di circa 100 milioni di tonnellate l’anno, che corrisponde a<br />

circa il 18% del consumo totale. Le linee aeree attraverso la riprogettazione delle loro procedure, ad<br />

esempio riducendo i carichi, sono riuscite a conseguire risparmi di carburante nell’ordine del 15%<br />

per un totale stimato nel 2006 di circa 9 milioni di tonnellate di anidride carbonica in meno.<br />

5 Fonte: International Panel on Climate Change.<br />

6 Fonte: IATA.<br />

7 Fonte: Air Transport Action Group.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Un’altra fonte d’inefficienza importante deriva dalla struttura dello spazio aereo europeo, ormai<br />

anacronistica nell’attuale contesto politico-economico. Risultati altrettanto importanti possono<br />

essere raggiunti attraverso la riprogettazione delle rotte e l’adeguamento dei sistemi di navigazione,<br />

come meglio evidenziato nel capitolo dedicato al cielo unico europeo ed al progetto di sistema di<br />

controllo del traffico di nuova generazione SESAR (Single European Sky ATM Research). Nel 2006,<br />

la ridefinizione di circa 350 rotte da parte dell’industria in collaborazione con le autorità aeree ha<br />

portato ad un risparmio di circa 6 milioni di tonnellate di CO 2<br />

.<br />

L’innovazione tecnologica<br />

Rispetto all’introduzione dei jet alla fine degli anni ’50, l’industria aeronautica è riuscita a<br />

migliorare l’efficienza degli aerei di oltre il 70% ed è prevedibile un ulteriore miglioramento del 50%<br />

entro il 2020. Questi risultati sono il frutto dell’innovazione tecnica nell’aerodinamica, nello sviluppo<br />

di nuovi materiali compositi sempre più leggeri e nella progettazione di motori sempre più efficienti.<br />

Di generazione in generazione, il miglioramento dell’efficienza, in parallelo con quello della sicurezza,<br />

è sempre stato assolutamente prioritario per l’industria.<br />

Gli attuali modelli di punta, l’Airbus A380 ed il Boeing 787 Dreamliner possono vantare i consumi<br />

(e quindi le emissioni) più bassi di sempre, calcolabili in circa 30 Km/litro per passeggero, superando<br />

per efficienza anche le utilitarie.<br />

L’industria sta inoltre sperimentando nuove soluzioni nel campo dei bio-carburanti 8 che permettono<br />

ulteriori abbattimenti di emissioni di anidride carbonica, mentre per quanto riguarda l’alimentazione<br />

a idrogeno, a differenza di quanto accade per il trasporto di superficie, gli ostacoli tecnologici sono<br />

ancora molto grandi.<br />

La compensazione del CO 2<br />

e i piani di scambio di emissioni<br />

Uno dei modi per combattere l’effetto serra è quello di implementare dei progetti che permettano<br />

di compensare le emissioni di anidride carbonica attraverso progetti di creazione e tutela di nuove<br />

foreste. Il numero di compagnie aeree che prevedono la possibilità per il passeggero di aderire a<br />

progetti specifici cresce di anno in anno 9 ed anche la IATA ha formulato alcune linee-guida per la<br />

diffusione e l’implementazione di questi programmi 10 . Resta inteso che questo approccio, pur utile<br />

ed apprezzabile, avrà uno scarso impatto concreto fino a quando rimarrà attuato su base volontaria,<br />

per di più da parte dei singoli passeggeri.<br />

Più controversa è invece la questione dei piani di scambio delle quote di emissione (ETS –<br />

Emission Trading Schemes) e della loro applicazione o meno al settore del trasporto aereo. Essi<br />

173<br />

ITEMICHIAVEDELSISTEMADELTRASPORTOAEREO<br />

8 Airbus si è alleato con il gruppo americano di difesa Honeywell, il consorzio International Aero Engines e JetBlue, per sviluppare un<br />

biocarburante destinato al trasporto aereo. Lo ha annunciato il costruttore europeo, precisando che l’obiettivo è lavorare su carburanti<br />

distillati da vegetali e alghe che hanno un ciclo di vita più lungo del cherosene senza far concorrenza alla produzione agricola. Anche<br />

Boeing, Air New Zealand e Rolls Royce hanno annunciato un protocollo d’intenti per effettuare un volo dimostrativo utilizzando carburanti<br />

di derivazione vegetale.<br />

9 Fra i principali vettori che offrono programmi di compensazione delle emissioni abbiamo Lufthansa, Swiss, Air France, British Airways,<br />

SAS Group e Cathay Pacific.<br />

10 Aviation Carbon Offset Programmes - IATA Guidelines and Toolkit – maggio 2008.<br />

sea-aeroportimilano.it


ITEMICHIAVEDELSISTEMADELTRASPORTOAEREO<br />

174<br />

sono dei programmi finalizzati alla riduzione dell’inquinamento da gas-serra basati sul principio<br />

della fissazione di un tetto massimo assegnato alle industrie che hanno la possibilità, qualora esse<br />

abbiamo raggiunto una riduzione rispetto al limite, di rivendere la quota in eccesso ottenendo un<br />

beneficio economico. L’allocazione di queste quote di emissioni può avvenire in parte a titolo gratuito<br />

e in parte attraverso un meccanismo d’asta. Fino ad oggi il settore del trasporto aereo era stato<br />

ovunque escluso dall’applicazione obbligatoria ma il 1° luglio 2008 la Commissione, il Consiglio<br />

ed il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo che prevede l’inclusione nel piano anche per<br />

il settore del trasporto aereo a partire dal 2012. Per il primo anno le emissioni complessive non<br />

dovranno superare il 97% di quelle prodotte in media tra il 2004 e il 2006 e dal 2013 questa quota<br />

sarà abbassata al 95%. Inizialmente l’85% dei diritti sarà assegnato gratuitamente e la restante<br />

quota del 15% del totale dei diritti di emissione sarà messa all’asta. Il meccanismo naturalmente<br />

include tutti i voli in partenza o in arrivo nell’Unione Europea indipendentemente dalla nazionalità<br />

del vettore. Con questa decisione, l’Unione Europea ha voluto assumere un ruolo di leadership nel<br />

quadro della lotta all’inquinamento e nella prevenzione dei cambiamenti climatici.<br />

La protesta delle compagnie aeree non si è fatta attendere, dato che solo quelle europee stimano<br />

il costo complessivo per loro in circa 5,3 miliardi di euro all’anno, quando il totale. Le compagnie<br />

americane, per voce dell’Air Transport Association, ritengono il provvedimento un atto unilaterale<br />

illegittimo, in contrasto con la Convenzione di Chicago e parlano di una vera e propria tassa imposta<br />

su entità non comunitarie, che dovranno pagare in Europa anche per le emissioni prodotte sui cieli<br />

americani prima di arrivarci. Anche la IATA e la IACA si sono espresse contro il provvedimento,<br />

criticandone rispettivamente l’approccio, le condizioni e la tempistica e contestando l’assunto che i<br />

maggiori costi possano essere trasferiti sui passeggeri.<br />

Molte di queste critiche appaiono senz’altro legittime poiché le compagnie aeree già hanno<br />

un incentivo strategico verso il contenimento dei consumi e quindi delle emissioni, ed ancora di<br />

più considerando le non rosee prospettive dei costi energetici. A differenza di quanto accade in<br />

altri settori, gli operatori aerei non possono scegliere tra sistemi o processi alternativi almeno per<br />

diversificare, come accade per esempio nel settore della produzione energetica. In prospettiva,<br />

l’utilizzo di combustibili alternativi e meno inquinanti è possibile ed auspicabile, ma pensare a<br />

trasformazioni radicali come può rappresentare l’idrogeno per l’autotrazione non è al momento<br />

realistico. Perfino l’impatto ambientale e sociale derivante dall’utilizzo di miscele con biofuel può<br />

considerarsi controverso.<br />

Ad oggi vi sono solo due leve che le compagnie aeree possono manovrare per ridurre le emissioni:<br />

diminuire i voli e la capacità o rinnovare le flotte con apparecchi più moderni ed efficienti. E’ assai<br />

probabile che l’inclusione del settore aereo nell’ETS porti ad una riduzione dell’offerta, specie sulle<br />

rotte meno profittevoli e da parte degli operatori meno solidi con flotte più vecchie, e sottrarrà in più<br />

risorse preziose destinate proprio agli investimenti. Potrebbero esserci anche effetti di distorsione<br />

per quanto riguarda le dinamiche competitive all’interno ed all’esterno del mercato comunitario, che<br />

potrebbero generare effetti perversi, sul lungo termine, nei territori extra-europei in via di sviluppo.<br />

Tutto questo mentre le compagnie attendano ancora di poter realizzare quei risparmi in termini di<br />

efficienza previsti dalla creazione del cielo unico europeo.<br />

Tutte le componenti del settore del trasporto aereo, costruttori, compagnie aeree, aeroporti enti<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


di controllo sono per la loro parte concentrate sulla riduzione dei consumi e delle emissioni, con<br />

obiettivi ambiziosi che sono resi credibili dai risultati ottenuti in passato e che puntano a incrementi<br />

di efficienza che sono ben al di sopra di quelli imposti dall’ETS ma a parità di traffico. Gli aerei di<br />

oggi sono il 70% più efficienti di quelli di quarant’anni fa, le emissioni di gas serra sono calate del<br />

50% e quelle di fumo e idrocarburi incombusti del 90%.<br />

Queste iniziative da sole dovrebbero poter garantire non solo un sensibile miglioramento delle<br />

condizioni ambientali, ma anche al tempo stesso quelle prospettive di crescita del traffico aereo<br />

mondiale che sono cruciali per lo sviluppo dell’economia globale.<br />

Il programma Clean Sky<br />

Il 5 febbraio 2008, l’Unione Europea ha lanciato l’iniziativa congiunta Clean Sky, che riunisce i<br />

partner dei settori pubblico e privato al fine di sviluppare il settore del trasporto aereo in modo da<br />

combinare rispetto dell’ambiente, innovazione e competitività. Essa riunisce 86 organizzazioni di 16<br />

paesi, 54 imprese, di cui 20 PMI, 15 centri di ricerca e 17 università. Forte di una dotazione di 1,6<br />

miliardi di euro (di cui 800 milioni a titolo del 7° PQ), l’iniziativa intende accelerare lo sviluppo di<br />

tecnologie innovative per dare vita ad una nuova generazione di “aeromobili ecologici”.<br />

Clean Sky sarà incentrato su sei settori tecnici “dimostratori tecnologici integrati”, che andranno<br />

dai motori all’architettura stessa degli aeromobili. Un valutatore tecnologico analizzerà i risultati<br />

delle ricerche, dalla fase sperimentale alle dimostrazioni in volo. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di<br />

ridurre, entro il 2020, del 50% le emissioni di CO 2<br />

, dell’80% quelle di NOx e del 50% l’inquinamento<br />

acustico, e di introdurre al tempo stesso un ciclo di vita ecologico dei prodotti, che prenda in<br />

considerazione tutte le fasi: progettazione, fabbricazione, manutenzione ed eliminazione/riciclaggio.<br />

L’inquinamento acustico nelle aree aeroportuali<br />

Il fenomeno collegato al trasporto aereo che ha l’effetto negativo più immediato e diretto<br />

sull’ambiente è quello del rumore generato dagli aerei nelle fasi di decollo e di atterraggio. Il suo<br />

impatto dipende dal numero dei movimenti, dalle caratteristiche degli aerei e dei loro motori e dal<br />

numero di abitanti nelle zone intorno agli aeroporti 11 .<br />

I quattro metodi disponibili attualmente per mitigarne gli effetti sono stati meglio specificati<br />

durante l’Assemblea Generale dell’ICAO nel 2001 in cui è stato proposto un approccio equilibrato al<br />

problema dell’inquinamento acustico in relazione alla compatibilità ambientale degli aeroporti:<br />

pianificazione ottimale delle infrastrutture aeroportuali e dei centri abitati circostanti, evitando<br />

in particolare che le popolazioni possano insediarsi nelle vicinanze degli aeroporti laddove non<br />

fossero già presenti;<br />

riduzione delle emissioni sonore alla fonte, attraverso la continua ricerca tecnologica sulle fusoliere<br />

e sui motori;<br />

175<br />

ITEMICHIAVEDELSISTEMADELTRASPORTOAEREO<br />

11 Sempre in relazione all’inquinamento paesaggistico ed all’utilizzo del territorio rispetto ad altre modalità, è interessante notare il fatto che<br />

il trasporto aereo occupa soltanto l’1% dello spazio occupato dall’insieme delle infrastrutture e dei mezzi di trasporto.<br />

sea-aeroportimilano.it


ITEMICHIAVEDELSISTEMADELTRASPORTOAEREO<br />

176<br />

<br />

adozione di procedure operative per l’abbattimento del rumore, per esempio utilizzando certe<br />

piste e certe traiettorie, nel rispetto delle caratteristiche delle infrastrutture e delle caratteristiche<br />

del territorio;<br />

divieto di decollo ed atterraggio per certi tipi di aerei.<br />

Il problema del rumore diventa particolarmente rilevante di notte e questo comporta, specie<br />

in Europa, l’introduzione di restrizioni particolarmente stringenti che per alcuni aeroporti possono<br />

determinare il divieto di decollo ed atterraggio negli orari notturni. Ciò può determinare un impatto<br />

molto significativo sui servizi di trasporto merci e postali espressi, sui charter e sui voli intercontinentali,<br />

oltre che aumentare la congestione durante il giorno.<br />

Le normative relative alle emissioni acustiche degli aerei sono state storicamente definite nel<br />

quadro degli standard dell’ICAO a partire dai primi anni ’70 sono state rese più stringenti. L’ultima<br />

revisione (Capitolo 4) risale al gennaio 2006 e prevede che gli aerei di nuova progettazione debbano<br />

essere più silenziosi di 10 dB su base cumulativa, cioè almeno un terzo in meno di quelli certificati<br />

secondo gli standard precedenti. Gli aerei costruiti oggi sono comunque il 50% più silenziosi di quelli<br />

di dieci anni fa 12 . Anche in questa materia, il settore nel suo complesso si è impegnato ad ottenere<br />

risultati sempre più ambiziosi, proponendosi l’obiettivo di abbatterere ulteriormente l’inquinamento<br />

acustico di un ulteriore 50% entro il 2020.<br />

A livello europeo, la questione è stata affrontata mediante due direttive, la 2002/30/EC e la<br />

2002/49/EC che recepiscono le specifiche tecniche e le raccomandazioni dell’ICAO sull’approccio<br />

equilibrato ed impongono la misurazione costante dei livelli di inquinamento acustico intorno agli<br />

aeroporti e ai centri urbani interessati e la redazione di specifiche mappe del rumore su cui basarsi<br />

per implementare le necessarie misure di contenimento del fenomeno.<br />

5.2 l futuro sistema integrato europeo di gestione del traffico (SESAR)<br />

Il settore dei servizi di navigazione aerea europeo è molto rilevante non solo per il ruolo strategico<br />

cruciale che svolge per assicurare la sicurezza dei voli, ma anche sotto il profilo dell’impatto economico<br />

e sociale. Esso infatti costa agli utenti finali circa 8 miliardi di euro, senza contare i costi indiretti e<br />

impiega direttamente circa 57.000 operatori più l’indotto. Esso come vedremo in seguito ha anche<br />

un ruolo rilevante sotto il profilo ambientale, poiché esso influenza circa lo 0,3% del totale di<br />

emissioni di gas mondiali 13 .<br />

Il sistema di controllo del traffico aereo è il perno attorno il quale ruota l’iniziativa dell’UE del<br />

cielo unico europeo, ormai giunta alla seconda fase. Per questa ragione la Commissione Europea ha<br />

lanciato nel 2004 il programma SESAR (Single European Sky ATM Research).<br />

Con esso si prefigge di ottenere dei risultati molto significativi in un contesto di crescita del<br />

traffico a livello continentale che il sistema attuale non sarebbe in grado di fronteggiare.<br />

12 Fonte: IATA<br />

13 Fonte: Eurocontrol<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Le aree di intervento su cui si è concentrata la Commissione con il supporto tecnico di Eurocontrol<br />

sono:<br />

sicurezza;<br />

capacità e prevenzione dei ritardi;<br />

efficienza di volo;<br />

contenimento dell’impatto ambientale;<br />

riduzione dei costi dei sistemi di controllo del traffico;<br />

Per conseguire questi risultati, la Commissione è giunta alla conclusione che è assolutamente<br />

necessario cambiare strategia passando da un sistema frammentato a livello nazionale ad un modello<br />

di gestione integrato, basato su alcuni pilastri fondamentali tra i quali:<br />

la riorganizzazione dello spazio aereo europeo in macroblocchi che aggreghino più territori, i<br />

cosiddetti blocchi funzionali di spazio aereo (Functional Airspace Blocks - FAB);<br />

l’individuazione di nuove forme di collaborazione con le autorità militari ancora restie ad integrarsi<br />

rinunciando alla loro sovranità;<br />

la ridefinizione dei ruoli e delle attività dei gestori di servizi di navigazione aerea che oggi in<br />

Europa sono quasi 70;<br />

il rinnovamento e l’armonizzazione dei sistemi tecnologici, integrandoli possibilmente con il nuovo<br />

sistema di localizzazione satellitare europeo Galileo.<br />

177<br />

Gli obiettivi di miglioramento della sicurezza<br />

Le previsioni da qui al 2020 segnalano che il traffico aereo in Europa dovrebbe raddoppiare.<br />

Se ai livelli attuali di traffico si può essere abbastanza soddisfatti degli standard di sicurezza<br />

raggiunti, è impensabile che incrementi di questa portata possano essere sopportati dai sistemi<br />

attuali. L’incremento statistico dei rischi di incidenti hanno infatti una crescita esponenziale rispetto<br />

all’incremento dei movimenti, in altri termini al raddoppiare del traffico essi quadruplicano. L’obiettivo<br />

ambizioso che la Commissione si è posta con il progetto SESAR è quello di aumentare la sicurezza di<br />

ben un ordine di grandezza (ovvero di dieci volte), anche in presenza di traffico tre volte superiore a<br />

quello attuale. Questi risultati sono possibili grazie a dei miglioramenti procedurali ed infrastrutturali<br />

quali ad esempio l’integrazione degli aeroporti nei processi, lo sviluppo di nuova strumentazione<br />

avionica e soprattutto dalla possibilità di condividere a livello di sistema, su base continentale ed in<br />

tempo reale tutto il complesso di informazioni rilevato. Rispetto ad oggi, vi sarebbe anche un minore<br />

coinvolgimento di soggetti preposti al controllo soprattutto grazie all’accorpamento dei singoli spazi<br />

aerei in macroblocchi.<br />

ITEMICHIAVEDELSISTEMADELTRASPORTOAEREO<br />

L’incremento della capacità e la prevenzione dei ritardi<br />

Attualmente la congestione del traffico nei cieli europei, in particolare nei periodi di punta, causa<br />

un gran numero di ritardi sia in partenza che in arrivo. Attualmente circa il 22% dei voli presenta<br />

ritardi superiori ai 15 minuti anche se il dato del 2007 è stato lievemente migliore del previsto.<br />

sea-aeroportimilano.it


ITEMICHIAVEDELSISTEMADELTRASPORTOAEREO<br />

178<br />

Più di tre quarti dei ritardi sono da attribuire a procedure a terra mentre meno del 25% sono<br />

causati da problemi di gestione del traffico.<br />

La situazione è stata particolarmente grave in estate sulle principali rotte Nord-Sud: ad esempio<br />

nel 2007 sulla direttrice Scandinavia-Grecia/Cipro, hanno subito ritardi imputabili al traffico aereo<br />

ben il 48% dei voli con un ritardo medio di circa 27,8 minuti. Molto problematico anche il traffico tra<br />

gli aeroporti britannici e le destinazioni di vacanza come Grecia e Cipro (40% dei voli e ritardo medio<br />

di 21,2 minuti) ma anche da Gran Bretagna e Irlanda verso l’Italia (32% dei voli e 21,6 minuti) 14 .<br />

I costi stimati dei ritardi attribuibili al controllo del traffico sono nell’ordine di 1,5 miliardi di<br />

euro all’anno. Il SESAR quando sarà operativo nel 2020, si propone come target circa l’1% di voli<br />

in ritardo maggiore di 15 minuti ed un abbattimento di oltre quattro volte del ritardo medio per volo.<br />

Per raggiungere questo obiettivo molto ambizioso si dovrà naturalmente intervenire anche sulle regole<br />

di assegnazione dello spazio aereo aumentando la capacità complessiva facendo volare gli aerei a<br />

distanza molto ravvicinata rispetto a quella attuale. Resta naturalmente da risolvere il problema della<br />

capacità aeroportuale che allo stato attuale rappresenterebbe il vero collo di bottiglia.<br />

L’impatto sull’ambiente e sul consumo di carburante<br />

Eurocontrol calcola che mediamente per ogni volo in Europa si percorrano circa 49 chilometri<br />

più del necessario, per via della struttura inefficiente delle rotte. Esse sono infatti definite sulla base<br />

di criteri di suddivisione dello spazio aereo nazionale dei singoli Paesi, spesso vincolati anche da<br />

esigenze militari. Grazie alla suddivisione i blocchi funzionali di spazio aerei sovranazionali, sarebbe<br />

possibile riprogettare l’intero sistema garantendo le minori percorrenze.<br />

Secondo la Commissione Europea, il meccanismo attuale comporta delle inefficienze pari al 7%-12%<br />

ed ogni punto percentuale rappresenta circa 500.000 tonnellate di Co 2<br />

l’anno. Il totale dei benefici in termini<br />

ambientali sarebbe quindi di un risparmio annuo di circa 16 milioni di tonnellate di anidride carbonica.<br />

Naturalmente il minor tempo volato, nell’ordine mediamente di 8-14 minuti per i voli intra-UE si tradurrebbe<br />

anche in altrettanto significativi i risparmi sul carburante, che sono calcolabili anch’essi mediamente nel<br />

7%-11% per un totale stimato, già al 2020, di 17 milioni di tonnellate per un valore complessivo che si<br />

aggira intorno agli 8 miliardi di euro.<br />

Aumento dell’efficienza dei sistemi di controllo e riduzione dei costi agli utenti finali<br />

Il controllo del traffico aereo è un servizio di interesse generale prestato in condizioni di monopolio<br />

naturale e per questo può essere più soggetto di altri ad inefficienza economiche che in ultima<br />

analisi vengono scaricate sui passeggeri. Mentre la concorrenza in molti settori dell’aviazione civile<br />

ha prodotto un decremento dei costi e delle tariffe, il costo medio sui biglietti di questo servizio è<br />

cresciuto fino a rappresentare oggi circa l’8%-12%. Mentre alcuni fornitori del servizio di navigazione<br />

stanno effettivamente lavorando per ridurre i costi, il sistema comunque beneficerebbe senz’altro dalle<br />

economie di scala e dal rinnovamento tecnologico. Oggi infatti il controllo del traffico è scarsamente<br />

14 Fonte: Eurocontrol<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


automatizzato e per aumentare la capacità del sistema occorre di fatto aggiungere nuovi settori da<br />

affidare alla supervisione di due controllori. Ai ritmi di crescita del traffico previsto e seguendo il<br />

modello attuale, il costo complessivo del controllo del traffico passerebbe dagli attuali 8 miliardi di<br />

euro annui a circa 14-18 miliardi nel 2020 e questi costi non sarebbero sostenibili da parte delle<br />

compagnie aeree. Il SESAR si propone di abbattere questi costi drasticamente, fino al 50%.<br />

In un sistema frammentato queste inefficienze si sommano ed è perciò importante semplificare<br />

il sistema. Negli Stati Uniti, ad esempio, viene gestito un traffico domestico doppio rispetto a quello<br />

europeo, utilizzando solo 20 centri di controllo, mentre in Europa sono più del triplo. Molti dei più di 60<br />

centri di controllo europei sono di dimensioni minori rispetto a quelle economicamente ottimali, esiste<br />

un’inutile duplicazione di sistemi incompatibili fra loro, di livello tecnologico diseguale ed acquisito in<br />

modo episodico, con costi di addestramento, di esercizio, di manutenzione ed amministrativi molto<br />

maggiori del necessario. La Commissione ritiene che la frammentarietà del sistema da sola generi<br />

ogni anno un aggravio di spesa di circa un miliardo di euro.<br />

A questo proposito la Commissione ha adottato un approccio dal basso per raggiungere gli obiettivi<br />

di accorpamento in blocchi funzionali di spazio aereo, lasciando alle singole autorità di vigilanza nazionali<br />

il compito di individuare le procedure e le forme più adatte all’obiettivo, da raggiungere comunque entro<br />

il 2012. Allo stato attuale sono in via di discussione sette iniziative di accorpamento FAB:<br />

UK - Irlanda;<br />

Central Europe;<br />

South-East Europe Functional Airspace Blocs (area del Danubio) CEATS;<br />

Bulgaria-Romania;<br />

NUAC (Scandinavia);<br />

Blue Med (Italia, Grecia, Cipro, Tunisia);<br />

Spagna – Portogallo.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Tra le principali sfide da affrontare per implementare il nuovo sistema vanno citate:<br />

realizzazione di un’interfaccia comune tra tutti i FAB;<br />

raggiungimento di un accordo su di una soluzione accettabile sia per gli utenti civile che per quelli<br />

militari;<br />

superamento delle barriere istituzionali;<br />

gestione degli impatti sociali;<br />

definizione di un’analisi costi-benefici realistica;<br />

accordo su regimi tariffari comuni;<br />

quadro regolamentare coerente e comune.<br />

179<br />

ITEMICHIAVEDELSISTEMADELTRASPORTOAEREO<br />

sea-aeroportimilano.it


FIGURA 3<br />

TABELLA RIASSUNTIVA DEI BENEFICI ATTESI AL 2020 E RISPARMI SUL PERIODO<br />

ITEMICHIAVEDELSISTEMADELTRASPORTOAEREO<br />

180<br />

Capacità e ritardi 2008 2012 2016 2020<br />

Capacità del network<br />

Milioni<br />

voli/anno 10.4 12.6 14.4 15.9<br />

Media minuti di ritardo<br />

Minuti<br />

per volo (causa gestione flussi)<br />

2.2 1.3 0.9 0.5<br />

Risparmi Mld 9 Mld<br />

Efficienza dei Costi<br />

Air Traffic Management (ATM)<br />

2008 2012 2016 2020<br />

Costo medio per volo 780 715 670 630<br />

Costo totale Air Navigation<br />

Service/anno<br />

Mld<br />

8.1 9.0 9.6 10.0<br />

Risparmi Mld 8 Mld<br />

Efficienza delle traiettorie<br />

e dei consumi<br />

2008 2012 2016 2020<br />

Deviazione dal profilo ottimale % 12.3 10.6 10.0 8.7<br />

Risparmio di carburante<br />

per volo<br />

kg<br />

70 130 140<br />

Risparmi carburante MT 17 Milioni di tonnellate<br />

Risparmi carburante Mld 8 Mld<br />

Riduzione emissioni (CO 2<br />

) MT 50 Milioni di tonnellate<br />

Impatto avverse condizioni meteo<br />

(bassa visibilità)<br />

2008 2012 2016 2020<br />

Riduzione della capacità in %<br />

avverse condizioni meteo<br />

50 45 20 20<br />

Numero di voli cancellati % 0.16 0.15 0.08 0.08<br />

Risparmi Mld 2 Mld<br />

Benefici per i passeggeri 2008 2012 2016 2020<br />

Risparmi per riduzione tempi<br />

di viaggio, maggior puntualità<br />

affidabilità del sistema<br />

Mld<br />

12.5 Mld<br />

Totale benefici attesi 2008 2012 2016 2020<br />

Risparmi complessivi<br />

sul periodo<br />

Mld<br />

39.5 Mld<br />

Fonte: elaborazione The European House Ambrosetti su dati ENAV<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Tempistica e costi del progetto<br />

Il SESAR prevede tre fasi distinte. La prima, quella dello sviluppo del progetto, è iniziata nel<br />

2005 ed è stata completata nella prima parte del 2008 con la presentazione dell’ATM Master Plan,<br />

che definisce il contenuto e i piani di sviluppo ed implementazione della prossima generazione di<br />

sistemi di controllo del traffico. Questa fase di definizione è guidata da Eurocontrol ed è co-finanziata<br />

dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Trans European Network - Transport. Il lavoro<br />

è stato portato avanti da un consorzio dove sono rappresentati tutti gli operatori del settore del<br />

trasporto aereo, aperto anche ad entità non europee. Questa fase è costata 60 milioni di euro ed è<br />

stata finanziata pariteticamente dall’Unione Europea e da Eurocontrol.<br />

La seconda fase è appena iniziata, e dovrà concludersi nel 2013. Essa produrrà la nuova<br />

generazione di componenti e sistemi tecnologici definiti nella fase di sviluppo. Per questa fase la<br />

Commissione ha proposto la creazione di un’iniziativa congiunta basata sul modello Galileo, che<br />

riunirà fondi pubblici e privati (Unione Europea, Eurocontrol, industria aerospaziale e Paesi terzi) e<br />

che garantirà una struttura manageriale unificata al progetto, oltre che un modello di governo che<br />

associ tutti gli operatori coinvolti, sia pubblici che privati. Questa fase dovrebbe richiedere risorse per<br />

circa 2,1 miliardi di euro, equamente ripartiti fra Unione Europea, Eurocontrol e industrie private.<br />

La terza ed ultima fase di implementazione vera e propria che avverrà gradualmente e dovrebbe<br />

concludersi per il 2020 con il sistema pienamente funzionale ed operante su larga scala. Questa fase<br />

dovrebbe essere di competenza esclusiva dell’industria privata e non dovrebbe richiedere ulteriori<br />

risorse pubbliche.<br />

Secondo la Commissione Europea, il progetto SESAR contribuirà per circa 50 miliardi di euro alla<br />

crescita dell’Europa e genererà quasi 200.000 posti di lavoro altamente qualificati.<br />

Caratteristiche tecnologiche del Progetto SESAR<br />

L’attività di controllo del traffico è senz’altro quella che, nell’ambito del settore aereo, si è meno<br />

evoluta tecnologicamente negli ultimi vent’anni. Ancora oggi il sistema si basa sull’assistenza a terra,<br />

sui radar, sulle comunicazioni radio analogiche e sui processi decisionali presi dai singoli controllori<br />

dei volo, naturalmente nel quadro delle procedure standard stabilite. Va sottolineato che ad oggi si<br />

tratta di un’attività ad alto contenuto di capitale umano, per alcuni aspetti quasi “artigianale”, con<br />

tutti i limiti, i rischi ed i costi che questo comporta. La tecnologia per rendere più sicuro ed efficiente<br />

il servizio esiste già, ma manca la capacità o la volontà di implementarla.<br />

Oggi la gestione del traffico aereo è basata sul controllo radar permettendo all’operatore di<br />

conoscere la posizione istantanea dell’aereo e di stimare il percorso previsto. In futuro sarà invece<br />

possibile conoscere ed al tempo stesso condividere la posizione corrente e quella pianificata secondo<br />

una procedura di gestione della traiettoria. A tal fine il Progetto SESAR dovrà introdurre quegli<br />

elementi innovativi oggi disponibili e renderli fruibili ovunque in rete e senza distinzioni all’interno del<br />

sistema, così da garantire standard univoci per tutto lo spazio aereo europeo. Tra le principali nuove<br />

181<br />

ITEMICHIAVEDELSISTEMADELTRASPORTOAEREO<br />

sea-aeroportimilano.it


ITEMICHIAVEDELSISTEMADELTRASPORTOAEREO<br />

182<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

tecnologie che verranno adottate si segnalano:<br />

sistemi di comunicazione digitale ad alta capacità fra centri di controllo a terra ed aerei<br />

Progetto ESA per la realizzazione di un satellite per le comunicazioni aeronautiche (SATCOM);<br />

reti continentali sicure per la trasmissione dati in tempo reale;<br />

strumenti decisionali automatizzati a supporto dei controllori di volo;<br />

delega del monitoraggio delle separazioni ai piloti con soluzioni ASAS (Airborne Separation<br />

Assurance System) nelle zone a bassa densità;<br />

navigazione attiva via satellite (Galileo) per tutte le fasi del volo (decollo, crociera, atterraggio);<br />

sistemi per il monitoraggio delle turbolenze di scia.<br />

5.3 Il capacity crunch e l’impatto sul sistema aeroportuale europeo<br />

La capacità degli aeroporti è una funzione delle infrastrutture presenti in aeroporto, delle piste<br />

disponibili e dei sistemi di controllo/gestione dei voli (ATM).<br />

La capacità delle piste d’atterraggio e decollo influisce sul numero di aeromobili da e per<br />

l’aeroporto, mentre le infrastrutture presenti in aeroporto (check-in, boarding gates, parcheggi,<br />

terminals, ecc.) influiscono sulla capacità di ricezione dei viaggiatori e sull’efficienza nella gestione<br />

dei flussi di traffico.<br />

A fronte delle aspettative di crescita del traffico aereo nel lungo periodo e data la mancanza<br />

di adeguati investimenti nelle infrastrutture aeroportuali in Europa, come a livello mondiale, per<br />

accogliere tale crescita, si registra da alcuni anni un graduale incremento della congestione nei<br />

principali aeroporti europei e mondiali.<br />

Le previsioni per il futuro non sono rosee e il rischio che si verifichino situazione di capacity<br />

crunch negli aeroporti aumenta di pari passo con l’aumento dei traffici aerei.<br />

Dal 1970, quando il primo Boeing 747 fu introdotto nel mercato, il traffico aereo si è decuplicato<br />

passando da circa 500 miliardi di volumi RPK (Revenue Passengers Kilometres) a oltre 4.5000<br />

miliardi di volumi RPK.<br />

Il traffico aereo continuerà a crescere e raddoppierà rispetto ai valori attuali nell’arco dei prossimi<br />

vent’anni, raggiungendo la soglia dei 10.000 miliardi di volumi RPK. I piani di sviluppo degli aeroporti<br />

non sono in linea con le attuali previsioni di incremento della domanda e, quindi, si pone con forza<br />

il problema del congestionamento e del capacity crunch.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 4<br />

AEROPORTI MONDIALI PROSSIMI ALLA CONGESTIONE DEI TRAFFICI<br />

93 airports are already capacity constrained:<br />

these airports accommodate 64% of the world traffic<br />

183<br />

Fonte: IATA, OAG, Airbus<br />

Oltre 90 aeroporti mondiali, che gestiscono il 65% circa del traffico mondiale, sono prossimi alla<br />

saturazione.<br />

La congestione aeroportuale è causata, oltre che dalla crescita della domanda, anche dalla<br />

concentrazione del traffico che nel mondo, ma anche e soprattutto in Europa, si è raggruppato in un<br />

numero contenuto di grandi aeroporti, cosidetti hub di primo livello.<br />

Le tendenze attuali e le più accreditate e affidabili previsioni evidenziano come l’intensità della<br />

congestione ed il numero di aeroporti colpiti continuerà ad aumentare.<br />

Infatti, anche se shock esterni negativi sulla domanda di trasporto aereo impattano positivamente<br />

sulla congestione degli aeroporti, come avvenuto nel periodo 2001-2002, nel medio e lungo periodo<br />

il numero di voli che decollano o atterrano in ritardo è in costante crescita.<br />

In USA il 33% dei voli è in ritardo, mentre in Europa i voli in ritardo si attestano al 23%. In<br />

Cina ogni giorno la tratta Pechino – Shangai è percorsa da oltre 40 voli. Il coefficiente medio di<br />

riempimento è dell’85%, cioè raggiunge valori limite, e le previsioni di traffico su questa tratta<br />

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184<br />

prevedono un triplicamento dei traffici entro il 2020. Data la distanza tra Pechino e Shangai il<br />

potenziamento delle infrastrutture ferroviarie ad Alta Velocità avrà effetti molto contenuti, rispetto<br />

agli ampi benefici in termini di riduzione di numero di voli registrati su alcune tratte in Europa servite<br />

sia dal trasporto aereo, sia dall’Alta Velocità.<br />

I ritardi accumulati negli aeroporti aumentano l’inefficienza delle operazioni e pesano sui bilanci<br />

delle compagnie aeree. In USA, ad esempio, la FAA ha stimato che al 2015 i ritardi accumulati nei<br />

voli avranno un impatto sul sistema economico di oltre 20 miliardi di dollari.<br />

In Europa, se l’attuale capacità degli aeroporti non verrà aumentata in modo adeguato, si stima<br />

che, al 2025, oltre 60 aeroporti europei saranno pesantemente congestionati e al limite della loro<br />

capacità di ricezione di aeromobili e viaggiatori.<br />

In questa situazione i primi venti aeroporti europei saranno completamente saturi per quasi 10<br />

ore al giorno.<br />

Anche se l’attuale capacità aeroportuale fosse incrementata del 60% entro il 2025, quasi 4<br />

milioni di voli all’anno non potranno essere ricevuti negli aeroporti. Oltre all’incremento della domanda,<br />

una delle cause principali che influenza queste stime è che il 75% degli aeroporti europei non ha<br />

possibilità fisica di espandersi, in quanto sono ubicati in territori già fortemente urbanizzati.<br />

L’Europa affronta anche un altro problema che limita la capacità dei sistemi aeroportuali e<br />

contribuisce a creare congestione nel sistema di trasporto aereo, quello dei sistemi di controllo e<br />

gestione del traffico.<br />

In Europa esistono oltre 30 differenti sistemi di controllo e gestione del traffico attualmente in<br />

uso. Questa situazione contribuisce ad aumentare i tempi di volo con conseguente incremento delle<br />

emissioni inquinanti, di rumore e consumo di carburante.<br />

Il risultato è che lo spazio aereo europeo è tra i più congestionati al mondo e l’attuale sistema di<br />

gestione del traffico soffre di varie inefficienze, come l’utilizzo dei confini nazionali come limiti delle<br />

aree di controllo.<br />

La congestione aeroportuale impatta sui costi ambientali e sulla sicurezza, in quanto la densità<br />

e la complessità delle operazioni che avvengono in alcuni hub europei ha raggiunto livelli molto<br />

elevati.<br />

Il futuro capacity crunch degli aeroporti europei pone una serie minaccia sulla sicurezza,<br />

sull’efficienza, sull’impatto ambientale e sulla competitività del sistema di trasporto aereo.<br />

Il cielo unico europeo (Single European Sky) è una’iniziativa della UE che ha l’obiettivo di<br />

armonizzare in tutta Europa la progettazione, la gestione e la regolazione del trasporto aereo.<br />

Gli obiettivi principali sono:<br />

ristrutturare e gestire lo spazio aereo europeo in funzione dei flussi di traffico, piuttosto che sulla<br />

base di territori e Stati membri;<br />

gestire il traffico aereo in base alle esigenze degli utenti e alla necessità di rispondere adeguatamente<br />

all’incremento dei traffici;<br />

aumentare l’efficienza e la sicurezza dei voli attraverso la creazione di un sistema integrato di<br />

controllo del traffico aereo.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Da un modello sviluppato ad hoc per stimare i benefici prodotti da una politica di maggiore<br />

integrazione e gestione dello spazio aereo sviluppata in funzione dei flussi di traffico, emerge che:<br />

il PIL incrementale generato si attesterà a circa 65 miliardi di euro. Questo incremento sarà<br />

generato prevalentemente dai cosiddetti hub di secondo livello, che nel breve e medio periodo<br />

non affrontano il problema della saturazione del traffico, come gli hub di primo livello. Nello<br />

specifico, l’80% del PIL generato, equivalente a circa 50 miliardi di euro, sarà riconducibile<br />

agli hub di secondo livello, mentre il restante 20%, equivalente a circa 15 milioni di Euro, sarà<br />

riconducibile agli hub di primo livello;<br />

l’occupazione incrementale generata è stimata in 145.000 nuovi posti di lavoro nel lungo periodo,<br />

110.000 dei quali saranno prodotti nei cosiddetti hub di secondo livello e 35.000 saranno<br />

prodotti dagli hub di primo livello;<br />

poiché gli hub di primo livello affrontano in modo maggiore il problema della saturazione del<br />

traffico, l’Europa per non compromettere la crescita e non perdere parte dei benefici prodotti<br />

sul tessuto economico e produttivo, dovrebbe favorire anche lo sviluppo degli hub cosiddetti<br />

di secondo livello e dei sistemi aeroportuali minori. Quest’ultimi, infatti, dispongono di buone<br />

capacità di crescita e maggiori spazi per accogliere l’incremento futuro dei traffici.<br />

Dai risultati del modello di stima è emerso che:<br />

un hub di secondo livello ubicato in un’area geografica tra gli 8 ed i 12 milioni di abitanti<br />

caratterizzata da un PIL pro-capite elevato (superiore a 30.000 euro), con un elevato<br />

interscambio commerciale e assimilabile per dimensione ad uno dei motori economici genererà<br />

un incremento, nel lungo periodo, dell’11% del PIL e del 3% dell’occupazione nella catchment<br />

area di riferimento;<br />

un sistema aeroportuale ubicato in un’area geografica tra i 4 e gli 8 milioni di abitanti, con un<br />

PIL pro-capite compreso tra i 15 ed i 25 mila Euro e tassi di crescita dell’economia superiori<br />

alla media genererà un incremento, nel lungo periodo, dell’8% del PIL e del 5% dell’occupazione<br />

nella catchment area di riferimento.<br />

Gli effetti positivi di una politica di maggiore integrazione e gestione dello spazio aereo sviluppata<br />

in funzione dei flussi di traffico sono notevoli e rafforzano la tesi che è necessario favorire lo sviluppo<br />

degli hub cosiddetti di secondo livello e di sistemi aeroportuali minori.<br />

Un effetto positivo di questa politica che porta ad una maggiore diffusione della crescita sui<br />

sistemi aeroportuali europei, aiuta a ridurre i problemi connessi al congestionamento dei grandi hub,<br />

cioè aiuta a risolvere parte dei problemi legati all’inquinamento acustico, alle emissioni e ai ritardi<br />

dei voli.<br />

Un caso esemplificativo è la protesta spontanea dei cittadini di Londra contro l’espansione<br />

dell’aeroporto di Heathrow, cioè dell’aeroporto più grande e importante d’Europa.<br />

L’aeroporto di Heathrow, che è il più congestionato e saturo d’Europa, ha in progetto la costruzione<br />

del sesto terminal e di un’ulteriore pista di decollo e atterraggio. Questi interventi vanno nella direzione<br />

di ridurre il congestionamento e far fronte al problema del capacity crunch.<br />

Il comitato di protesta, che ha anche attivato un sito internet per far conoscere le proprie<br />

185<br />

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186<br />

ragioni 15 ritiene che l’incremento dei traffici nell’aeroporto genererà un incremento del rumore,<br />

dell’inquinamento atmosferico e delle emissioni non sostenibili per le popolazioni che abitano nelle<br />

vicinanze dell’aeroporto.<br />

In Europa, a livello generale, il contenimento del rumore e delle emissioni limita, già oggi, la<br />

capacità degli aeroporti del 32%.<br />

In conclusione:<br />

la crescita della domanda futura di trasporto aereo in Europa non è accompagnata da un adeguato<br />

piano di sviluppo delle infrastrutture aeroportuali;<br />

la congestione negli aeroporti è in crescita e, nel lungo periodo, c’è il rischio di una saturazione<br />

del sistema aeroportuale europeo;<br />

la congestione dei traffici rappresenta un danno per le compagnie aeree, che perdono efficienza<br />

operativa e causa un aumento dei consumi di carburante e di emissioni di sostanze inquinanti;<br />

la congestione rappresenta un costo in termini di sicurezza, a fronte di un aumento della densità<br />

e della complessità delle operazioni svolte;<br />

l’Europa ha la necessità di armonizzare e integrare i sistemi di controllo dei voli, con l’obiettivo di<br />

aumentare l’efficienza nel sistema di trasporto aereo.<br />

Poiché i benefici prodotti da una politica di maggiore integrazione e gestione dello spazio aereo<br />

sviluppata in funzione dei flussi di traffico sono elevati, si ritiene che:<br />

sia utile promuovere e favorire anche lo sviluppo dei cosiddetti hub di secondo livello e dei sistemi<br />

aeroportuali europei minori, con l’obiettivo di accogliere la domanda di trasporto aereo futura e<br />

limitare le forme di protesta contro i piani di espansione degli hub di grandi dimensioni;<br />

sia utile sviluppare un approccio al problema in modo coordinato tra vettori aerei, aeroporti e<br />

territori, per prevenire un aumento della congestione con conseguente aumento dei ritardi dei voli<br />

e costi per le compagnie aeree;<br />

sia utile uniformare e integrare i sistemi di controllo del traffico che aiutano a ottimizzare la<br />

capacità di trasporto e, di conseguenza, incrementare l’efficienza del trasporto aereo che è un<br />

elemento chiave per la competitività dell’Europa. L’utilizzo di un sistema di gestione del traffico<br />

integrato permetterebbe di ridurre del 12% le emissioni inquinanti.<br />

15 http://stopheathrowexpansion.com/<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


5.4 Il superamento degli accordi bilaterali<br />

Negli ultimi 20 anni in Europa si è assistito a una rivoluzione nello scenario regolamentare del<br />

trasporto aereo.<br />

La creazione del mercato unico dell’aviazione civile in Europa, avvenuto nel 1990, ha avviato quel<br />

processo, in atto tutt’oggi, di graduale apertura del mercato.<br />

In passato, il sistema di trasporto aereo si è caratterizzato come un sistema altamente regolamentato,<br />

dominato totalmente dalle compagnie di bandiera dove gli aeroporti erano pricipalmente posseduti<br />

dagli Stati membri.<br />

Il mercato unico (Single Sky) ha rimosso tutte le restrizioni commerciali per le compagnie aeree<br />

all’interno dell’Europa come, ad esempio, le restrizioni su determinate direttrici e tratte aeree, sul<br />

numero di voli e su un sistema di tariffazione che era rigido e in parte imposto.<br />

Oggi tutte le compagnie aeree possono operare su ogni tratta all’interno dell’Europa. In questo<br />

modo, la politica intrapresa dall’UE ha trasformato il trasporto aereo creando le condizioni per<br />

una maggiore competitività assicurando, al tempo stesso, la qualità del servizio ed elevati livelli di<br />

sicurezza nei voli.<br />

I consumatori, le compagnie aeree, i sistemi aeroportuali e i lavoratori hanno beneficiato dei<br />

nuovi servizi offerti sulle nuove tratte e sui nuovi aeroporti, di una maggiore possibilità di scelta, di<br />

prezzo inferiori e di una qualità del servizio complessivamente superiore.<br />

Il sistema di trasporto aereo presente oggi è il risultato di un graduale processo di liberalizzazione<br />

che, attraverso un incremento della domanda di traffico aereo, ha portato l’Europa ad avere oltre 450<br />

sistemi aeroportuali e oltre 130 compagnie aeree.<br />

Il successo ottenuto dal mercato unico è evidente e può essere sintetizzato analizzando i benefici<br />

prodotti dall’incremento dei traffici aerei in Europa.<br />

Il numero di tratte servite è aumentato del 170% dal 1993 al 2007 e molte città europee oggi<br />

sono servite da collegamenti aerei.<br />

Tra il 2003 e il 2006 il numero di tratte servite da più di due compagnie aeree è aumentato del<br />

300%, ampliando le possibilità di scelta per i consumatori in termini di prezzo, orari e frequenze dei<br />

voli.<br />

Con l’ingresso delle compagnie low cost, inoltre, i passeggeri europei hanno visto ridursi in modo<br />

significativo quei servizi ancora caratterizzati da situazioni di tipo monopolistico. I vettori low cost in<br />

Europa offrono il 28% dei posti totali offerti.<br />

A livello qualitativo, il trasporto aereo permette a territori, imprese e cittadini, di connettersi in<br />

modo rapido e veloce, fungendo da elemento centrale nel processo di integrazione europea e di<br />

interazione fra l’Europa ed il resto del mondo. L’interazione fra gli individui è elemento essenziale<br />

e imprescindibile per un territorio e un sistema economico che vuole essere competitivo, creativo,<br />

innovativo e capace di attrarre le eccellenze.<br />

Se in Europa il processo di liberalizzazione del sistema di trasporto aereo procede in modo<br />

costante, ciò non avviene con le stesse modalità nei Paesi extra-UE.<br />

187<br />

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188<br />

Il mercato aereo internazionale è stato, da sempre, dominato dagli accordi bilaterali stipulati tra<br />

due Governi in modo indipendente e sovrano. Gli accordi bilaterali definiscono il numero di linee<br />

aeree, le tratte servite, il numero e la frequenza dei voli e le destinazioni raggiungibili.<br />

Per ovviare alle limitazioni tipiche degli accordi bilaterali l’UE ha intrapreso tre strade. La prima<br />

riguarda la necessità di modificare quegli accordi bilaterali stipulati dagli Stati membri che non sono<br />

in linea con le direttive del mercato unico (Single Sky) del trasporto aereo. La seconda riguarda la<br />

costruzione, entro il 2010, della European Common Aviation Area (ECAA), che ha l’obiettivo di creare<br />

un mercato unico con i Paesi extra-UE del mediterraneo. La terza è quella di definire e stipulare<br />

accordi, a livello europeo, con partner internazionali riguardanti non solo i flussi di traffico, ma anche<br />

gli standard di sicurezza e qualità del servizio.<br />

In realtà, molto deve essere ancora fatto per consentire al trasporto aereo internazionale di<br />

svilupparsi al pieno delle sue potenzialità.<br />

Il trasporto internazionale, infatti, è ancora in gran parte organizzato attorno alle compagnie<br />

di bandiera. Le restrizioni e gli interessi nazionali privano i passeggeri di possibilità di scelta e<br />

penalizzano le compagnie aeree (non di bandiera) in termini di opportunità di investimento.<br />

La rimozione di queste restrizioni produrrà benefici per i passeggeri, per le compagnie aeree e per<br />

l’industria del trasporto aereo nel suo complesso.<br />

La UE si sta muovendo in questa direzione 16 attuando una politica di apertura verso molti partners<br />

internazionali e sta instaurando rapporti lungimiranti con alcuni dei Paesi emergenti, come India e<br />

Cina, che sono destinati a modificare gli equilibri geopolitici mondiali.<br />

Fra Stati Uniti e UE è stato stipulato l’accordo di “Open Sky” che liberalizza le rotte, le frequenze,<br />

le compagnie aeree e gli aeroporti di partenze per le tratte UE-USA. Questo accordo è stato firmato<br />

dopo quattro anni di negoziazioni fra le parti.<br />

Gli effetti prodotti dall’Open Sky sono stimati in circa 12 miliardi di euro per i consumatori<br />

europei e statunitensi.<br />

Fra UE e Canada l’anno scorso sono partiti dei negoziati per rendere il mercato aereo fra le parti<br />

più libero e flessibile. Il Canada rappresenta una delle principali destinazioni in termini di numero di<br />

passeggeri internazionali per l’Europa con oltre 8 milioni di passeggeri l’anno. I traffici sono in forte<br />

crescita e sono raddoppiati tra il 2000 e il 2005.<br />

Nel 2005 l’UE ha proposto ad Australia, Nuova Zelanda e Cile, di rivedere gli accordi di volo in<br />

un’ottica di maggiore apertura e deregolamentazione del mercato.<br />

Nel novembre del 2006 la UE ha raggiunto un accordo con la Russia sulla diatriba nata sulle<br />

multe, che le compagnie aeree europee hanno dovuto pagare alla compagnia russa Aeroflot, per il<br />

fatto di volare sul territorio russo per raggiungere destinazioni asiatiche.<br />

Con India e Cina, Paesi che crescono e registrano, da alcuni anni, tassi medi di crescita superiori<br />

al 25% all’anno nel trasporto aereo, l’Europa ha attivato una collaborazione che ha portato alla firma<br />

di dichiarazioni congiunte UE-India e UE-Cina sulla necessità di cooperare in futuro per migliorare il<br />

sistema di trasporto aereo.<br />

16 EU, Air Transport Policy, Flying Togheter, DG Energy and Transport, 2007.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


L’attuazione di un processo di maggiore apertura dei traffici internazionali è un driver per lo<br />

sviluppo economico europeo e mondiale, ma non tutti i partner coinvolti procedono con i ritmi e<br />

la volontà della UE. Inoltre, le difficoltà di integrazione di differenti mercati è causata anche dal<br />

differente stadio di sviluppo raggiunto dai medesimi.<br />

In conclusione, poiché, come abbiamo visto, l’implementazione di una politica di apertura dei<br />

traffici tra l’UE e il resto del mondo potrebbe generare futuri impatti paria a circa 75 miliardi di Euro<br />

e 105.000 posti di lavoro in più, riteniamo utile:<br />

far emergere gli effetti positivi prodotti da un’azione di questo tipo anche per la controparte<br />

europea, poiché gli effetti di una maggiore apertura dei traffici sono potenzialmente reciproci,<br />

considerando le diversità dei mercati (normative, tassi di crescita, investimenti, struttura<br />

dell’offerta, ecc.) e le differenti problematiche che affrontano;<br />

progettare e modulare il processo in modo tale che, fin dall’inizio, sia strutturato per dare una<br />

certa simmetria dei benefici prodotti;<br />

dare ampia diffusione dei risultati dello studio come strumento e incentivo per aprire i mercati;<br />

promuovere una situazione di apertura progressiva e controllata come propedeutica ad un accordo<br />

più ampio in linea con quello Open Sky.<br />

189<br />

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FIGURA 5<br />

ACCORDI DI VOLO FRA LA UE E IL RESTO DEL MONDO<br />

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190<br />

European common aviation area + Switzerland<br />

Common aviation area by 2010<br />

Global agreements<br />

Global agreements proposed (Canada, Russia, China, India, Australia, New Zealand, Chile, Jordan, Lebanon)<br />

Countries that accepted Community designation clause (either under EC horizontal agreement or bilaterally)<br />

Communty designation clause under negotiation<br />

Fonte: UE DG Energy and Transport<br />

5.5 Le Trans-European Network: multimodalità e intermodalità<br />

In Europa l’aumento dei traffici fra gli Stati membri e con i paesi extraeuropei, ha fatto emergere<br />

il bisogno di un adeguamento dell’attuale sistema infrastrutturale poiché la congestione delle arterie<br />

di connessione e gli incidenti legati ai trasporti aumentano continuamente e penalizzano sia l’utenza<br />

sia l’economia.<br />

Nel medio periodo, a livello europeo, se non si porrà rimedio a tale situazione, solo il costo<br />

causato dalla congestione raggiungerà circa l’1% del PIL europeo. Sempre a livello europeo tale<br />

perdita di ricchezza, tradotta in un mancato sviluppo, è attualmente pari a circa lo 0,5% del PIL.<br />

Sono sufficienti questi numeri per inquadrare l’impatto economico positivo generato da un efficace<br />

piano di sviluppo delle infrastrutture di trasporto a livello europeo.<br />

Gli obiettivi principali legati allo sviluppo delle reti TEN (Trans European Network) riguardano il<br />

potenziamento delle infrastrutture di trasporto per riequilibrare la domanda e l’offerta di trasporto<br />

all’interno dell’Unione Europea, catturare i nuovi flussi commerciali mantenendo il ruolo di attore<br />

principale negli scambi mondiali e ridistribuire il traffico secondo modalità di trasporto meno<br />

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inquinanti ed invasive sul territorio e maggiormente sostenibili nel lungo periodo.<br />

Il costo complessivo delle reti TEN è stato stimato in circa 700 miliardi di euro, finalizzati ad<br />

interventi diretti di potenziamento, ammodernamento o costruzione ex novo su 75.200 chilometri di<br />

strade, 78.000 chilometri di linee ferroviarie, 330 aeroporti e 270 porti 17 .<br />

Il potenziamento complessivo del sistema di trasporto è stato pensato, fin dal principio, per<br />

riequilibrare l’offerta di trasporto attraverso l’utilizzo combinato di differenti modalità di trasporto<br />

(treno-aereo, treno-automobile, automobile-nave, nave-aereo).<br />

FIGURA 6<br />

TRANS EUROPEAN NETWORK<br />

191<br />

Fonte: Unione Europea<br />

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Al termine dei progetti delle reti TEN, l’Europa disporrà di infrastrutture di trasporto di rilevanza<br />

internazionale, in grado di soddisfare gli obiettivi generali di coesione del continente europeo e di<br />

ridurre le attuali strozzature e colli di bottiglia presenti sulla rete.<br />

17 European Commission, “TEN – T Priority”, 2002.<br />

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Lo sviluppo delle reti TEN contribuirà, inoltre, a ridurre gli squilibri nelle dotazioni infrastrutturali fra<br />

i vari territori e regioni d’Europa, favorendo il processo di convergenza della dotazione, dell’accessibilità<br />

e del reddito fra regioni meno sviluppate e regioni più ricche d’Europa 18 .<br />

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192<br />

FIGURA 7<br />

INDICE DI DOTAZIONE INFRASTRUTTURALE NELLE REGIONI EUROPEE PIÙ SVILUPPATE DAL PUNTO<br />

DI VISTA ECONOMICO-SUDDIVISIONE IN BASE ALLA NOMENCLATURA DELL’EUROSTAT (NUTS)<br />

PAESE REGIONE STRADE FERROVIE AEROPORTI<br />

Germania Baden-Württemberg 78 135 77<br />

Monaco 110 158 124<br />

Amburgo 36 98 330<br />

Francoforte 111 177 1025<br />

Spagna Galizia 101 48 20<br />

Madrid 69 87 359<br />

Catalogna 97 82 142<br />

Francia Ile de France (Parigi) 74 148 473<br />

Rhone Alps 194 158 47<br />

Italia Lombardia 66 90 207<br />

Nord Est 104 122 31<br />

Lazio 85 126 398<br />

Olanda Amsterdam 127 130 475<br />

Fonte: Istituto Guglielmo Tagliacarne<br />

18 A. Brenneman, M. Kerf, “Infrastructure and Poverty Linkage: A Literature Review”, The World Bank 2002.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


5.6 L’impatto dei collegamenti ad alta velocità sul trasporto aereo<br />

di medio e corto raggio<br />

All’interno dell’obiettivo generale di favorire uno sviluppo più sostenibile del sistema di trasporto<br />

europeo, la UE riconosce che lo sviluppo dei collegamenti ad alta velocità, all’interno dell’Europa,<br />

potrebbe contribuire a risolvere parte dei problemi legati la congestionamento e alla saturazione dei<br />

principali hub aeroportuali.<br />

FIGURA 8<br />

LO SVILUPPO DELLE RETI AD ALTA VELOCITÀ IN EUROPA<br />

193<br />

Fonte: TAV<br />

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Il completamento delle linee ad alta velocità nei singoli Stati membri e l’integrazione delle stesse<br />

a livello europeo, connettendo in modo rapido e veloce i principali centri economici dell’Unione,<br />

potrebbe infatti offrire un’alternativa realistica al trasporto aereo di medio e corto raggio.<br />

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194<br />

L’Alta Velocità, infatti, ha una capacità molto alta nelle tratte dedicate e consente di alleggerire le<br />

congestioni negli altri sistemi di trasporto, fra cui gli aeroporti, che offrono servizi sulle stesse tratte.<br />

La capacità di un treno ad Alta Velocità può arrivare a 1.000 passeggeri, che equivale al doppio<br />

rispetto a quella di un Boeing 747.<br />

La possibilità di collegare nuove città e servire nuovi bacini d’utenza è un processo meno flessibile<br />

rispetto al trasporto aereo. Quest’ultimo può attivare un nuovo collegamento diretto in modo rapido<br />

e veloce da un aeroporto ad un altro, senza la necessità di creare fisicamente l’infrastruttura di<br />

trasporto.<br />

Il TGV in Francia è un caso molto significativo di questa situazione, in quanto esiste sia un<br />

sistema di trasporto ad Alta Velocità molto sviluppato, sia un avanzato sistema di trasporto aereo che<br />

vede al suo interno l’hub di Parigi.<br />

L’apertura dei collegamenti ad Alta Velocità in Francia ha convinto la compagnia di bandiera<br />

francese a non effettuare servizi di trasporto aereo tra Parigi e Bruxelles.<br />

A livello complessivo, in Francia, si è registrata una forte contrazione dei collegamenti aerei per<br />

tratte inferiori ai 500 km. I collegamenti aerei Parigi-Bruxelles e Parigi-Londra hanno dimezzato le<br />

frequenze e spesso i voli vengono mantenuti al semplice livello di feederaggio, mentre il collegamento<br />

aereo Parigi-Lione è quasi totalmente scomparso.<br />

FIGURA 9<br />

QUOTA DI TRAFFICO FERROVIARIO SUL TOTALE DEL TRAFFICO AEREO E FERROVIARIO IN FRANCIA<br />

Tratta Quota di traffico ferroviario Tempo di percorrenza<br />

in % in h.<br />

Parigi – Lione 91 1,55<br />

Parigi – Nantes 89 2,00<br />

Parigi – Bordeaux 62 3,00<br />

Lione – Lille 60 3,00<br />

Parigi – Marsiglia 60 3,10<br />

Fonte: Commission for Integrated Transport, UK<br />

Oggi, il trasporto ferroviario in Francia detiene una quota di mercato sul totale del trasporto<br />

passeggeri pari a circa il 10%, la più elevata in Europa. Se si focalizza l’attenzione sulle distanze<br />

comprese fra i 400 ed i 600 km, tale quota sale al 18% sul totale degli spostamenti.<br />

Il TGV è utilizzato nel 40% dei casi per motivazioni di tipo turistico, nel 25% dei casi per viaggi<br />

d’affari e il restante per spostamenti interni alla Francia, visite a parenti e amici, pendolarismo e<br />

shopping. Le tipologie di traffico e l’utenza servita è molto simile a quella tipica del trasporto aereo.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 10<br />

TGV (TRAIN A GRANDE VITESSE)<br />

Effetti molto simili si sono registrati sulle tratte aeree fra Londra-Bruxelles e Londra-Parigi dopo<br />

l’entrata in esercizio del servizio Eurostar.<br />

195<br />

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L’Eurostar è il servizio ferroviario di trasporto ad Alta Velocità che collega Parigi, Bruxelles e Londra<br />

attraverso la galleria sottomarina del Canale della Manica, che prende il nome di Eurotunnel.<br />

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FIGURA 11<br />

EUROTUNNEL<br />

Terminal<br />

de Folkestone<br />

DOVER<br />

LA MANICA<br />

CALAIS<br />

Terminal<br />

de Coquelles<br />

A26<br />

196<br />

A16<br />

La sezione francese e belga del percorso utilizzano le stesse linee ferroviarie dell’Alta Velocità già<br />

esistente, mentre nel Regno Unito è in costruzione una linea con caratteristiche simili.<br />

A circa dieci anni dal suo completamento, il servizio di trasporto ad Alta Velocità Eurostar ha<br />

cambiato radicalmente la mobilità fra Parigi, Bruxelles e Londra.<br />

Sul fronte della capacità di trasporto, un Eurostar che percorre la tratta fra Londra e Parigi,<br />

Bruxelles o Amsterdam offre posti equivalenti a quelli offerti da circa cinque aeromobili che percorrono<br />

le stesse tratte.<br />

Sul totale dei viaggi effettuati in aereo e in treno, l’Eurostar detiene una quota di mercato del 65%<br />

circa sulla tratta Londra-Bruxelles e di quasi il 70% sulla tratta Londra-Parigi.<br />

Molte linee aeree hanno ridotto e stanno riducendo tutt’ora i collegamenti da e verso queste città.<br />

Ad esempio, British Airways ha cessato i collegamenti dall’aeroporto di Gatwick verso Parigi alla fine<br />

del 2004, mentre easyJet ha ridotto i collegamenti fra l’aeroporto di Luton e Parigi.<br />

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FIGURA 12<br />

QUOTA DI TRAFFICO FERROVIARIO SUL TOTALE DEL TRAFFICO AEREO E FERROVIARIO<br />

SULLA TRATTA LONDRA - PARIGI<br />

Tratta Londra - Parigi<br />

Quota di mercato del trasporto ferroviario<br />

in %<br />

Eurostar 70<br />

Air France 11<br />

British Airways 11<br />

BMI 4<br />

easyJet 4<br />

Totale 100<br />

Fonte: Eurostar<br />

FIGURA 13<br />

QUOTA DI TRAFFICO FERROVIARIO SUL TOTALE DEL TRAFFICO AEREO E FERROVIARIO<br />

SULLA TRATTA LONDRA - BRUXELLES<br />

Tratta Londra - Bruxelles<br />

Quota di mercato del trasporto ferroviario<br />

in %<br />

Eurostar 64<br />

British Airways 22<br />

BMI 14<br />

VLM 1,7<br />

Altre 0,3<br />

Totale 100<br />

Fonte: Eurostar<br />

I volumi di traffico registrati sulle tratte servite da Eurostar sono equivalenti a circa 400.000 voli<br />

a corto raggio.<br />

A livello complessivo, tuttavia, il quadro degli effetti prodotti dall’Alta Velocità non si risolve in un<br />

elenco di impatti negativi sul trasporto aereo.<br />

Sempre con riferimento al medio e corto raggio, il fatto di rivolgersi agli stessi bacini d’utenza<br />

non è un fatto totalmente negativo. Il trasporto ferroviario può aiutare i grandi hub a risolvere parte<br />

dei problemi legati al già citato capacity crunch.<br />

L’Alta Velocità ferroviaria potrebbe infatti ricoprire parte del ruolo di feederaggio verso questi<br />

grandi hub, liberando slot sul corto raggio che, in linea teorica, potrebbero essere sostituiti da voli di<br />

medio/lungo raggio, con maggiore efficienza e capacità di trasporto.<br />

197<br />

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198<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

6. IL TRASPORTO AEREO NEL MONDO:<br />

I PRINCIPALI DATI DI RIFERIMENTO<br />

6.1 Il trasporto passeggeri<br />

Il trasporto aereo mondiale è in crescita da oltre trent’anni a un tasso medio annuo composto che<br />

si avvicina al 5,8%.<br />

Le stime sull’andamento della domanda di trasporto aereo e il contestuale incremento della<br />

capacità delle compagnie aeree porteranno a un raddoppio dei traffici nei prossimi 15 anni.<br />

Il volume mondiale misurato in termini di volumi RPK (Revenue Passenger Kilometres) passerà<br />

dagli attuali 4,5 trilioni a 11 trilioni nel 2026. Sempre su scala mondiale e al 2026, in termini di<br />

numero passeggeri, invece, dagli attuali 4 miliardi si supereranno i 9 miliardi di unità.<br />

FIGURA 1<br />

TASSI MEDI ANNUI COMPOSTI DI CRESCITA DEL TRAFFICO PASSEGGERI E DEL PIL TRA IL 2007 E IL 2026<br />

AREA GEOGRAFICA CAGR PIL CAGR – NUMERO<br />

PASSEGGERI<br />

(STIME ACI)<br />

CAGR– RPKs<br />

(STIME BOEING)<br />

CAGR– RPKs<br />

(STIME AIRBUS)<br />

MOLTIPLICATORE<br />

RPKs<br />

(AL 2026)<br />

INCREMENTO MEDIO<br />

RPKs PROSSIMI 15<br />

ANNI<br />

in % in % in % in %<br />

MONDO 3,1 3,9 5,0 4,9 1,6 100<br />

NORD AMERICA 2,8 2,8 4,0 3,5 1,3-1,4 75<br />

EUROPA 2,1 3,6 4,2 4,5 2,0-2,1 90<br />

ASIA 3,7 5,8 6,5 6,1 1,6-1,7 15<br />

AFRICA 4,9 5,8 5,4 5,3 1,1 120<br />

GOLFO PERSICO 4,0 4,6 5,7 6,4 1,2-1,6 140<br />

AMERICA LATINA 3,8 4,5 6,2 5,8 1,5-1,6 130<br />

STATI CIS (EX URSS) 4,3 - 5,4 5,6 1,2-1,3 120<br />

CINA 6,6 - 8,0 - 1,2 200<br />

SUD EST ASIATICO 5,7 - 6,9 - 1,2 170<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati IMF, Worldbank, ACI Boeing e Airbus, 2007<br />

Queste stime sono coerenti con l’andamento passato del trasporto aereo e condizionate dall’ipotesi<br />

che l’attuale crisi energetica e del credito bancario non impattino in modo differente rispetto agli<br />

eventi negativi visti in precedenza.<br />

Queste stime, nel prossimo futuro, porteranno i sistemi aeroportuali alla saturazione della capacità<br />

operativa.<br />

Poiché la gran parte dei primi 93 hub mondiali, su cui confluisce il 64% del traffico mondiale<br />

199<br />

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200<br />

sono, già ora, vicine al limite della capacità, le stime di raddoppio dei traffici entro i prossimi 15<br />

anni impongono consistenti investimenti infrastrutturali sugli hub aeroportuali di primo e di secondo<br />

livello.<br />

6.2 Il trasporto merci<br />

A livello mondiale, il Cargo aereo è cresciuto di circa 50 volte negli ultimi 50 anni. Negli ultimi<br />

trent’anni il tasso medio annuo composto di crescita si è attestato intorno al 7%.<br />

FIGURA 2<br />

CARGO AEREO MONDIALE DAL 1960 AL 2006<br />

200 billion RTKs<br />

2006<br />

1980<br />

Fonte: Boeing 2007<br />

In termini di valore, nel 2006, il fatturato del Cargo aereo si è attestato a circa 75 miliardi di<br />

dollari, un terzo dei quali è relativo al trasporto di imballaggi di piccole dimensioni tipiche di sistemi<br />

produttivi cosiddetti just in time.<br />

Quest’ultimi rappresentano la tipologia di merce caratterizzata dai più elevati tassi di crescita.<br />

I miglioramenti dei servizi offerti, l’incremento di affidabilità del trasporto in termini di tempo<br />

e sicurezza della consegna, hanno favorito e promosso questa crescita del Cargo aereo a livello<br />

mondiale. Oggi, il Cargo aereo è diventato un elemento essenziale e imprescindibile nello sviluppo di<br />

catene logistiche veloci, affidabili e all’avanguardia.<br />

Come il trasporto passeggeri, anche il Cargo aereo risente in modo significativo di eventi esogeni.<br />

Restringendo l’analisi sugli ultimi dieci anni, infatti, a causa dei già citati shock negativi, il tasso di<br />

crescita annuo composto si è ridotto fino ad attestarsi intorno al 5%.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


La crescita del Cargo aereo è scomponibile in due fattori. I beni destinati al commercio (freight)<br />

il cui tasso di crescita annuo composto si attesta intorno al 5,3%, e la posta (mail) il cui tasso di<br />

crescita annuo composto si attesta intorno all’1,8%. A livello mondiale, la posta rappresenta circa il<br />

5% del Cargo aereo totale.<br />

L’incremento quantitativo della merce trasportata ha trainato e fatto da volano allo sviluppo di<br />

compagnie aeree dedicate prevalentemente al trasporto delle merci per via aerea. La tendenza<br />

odierna, a livello mondiale, vede il Cargo aereo aumentare il peso in termini di fatturato sul totale del<br />

settore aereo.<br />

Alcune compagnie aeree stanno pianificando per il prossimo futuro di potenziare l’attività Cargo<br />

con l’obiettivo di raggiungere il 50% del fatturato Cargo sul totale. L’incremento di produttività, i<br />

miglioramenti tecnici e l’intensa concorrenza si riflettono in una riduzione dei margini per le compagnie<br />

aeree.<br />

FIGURA 3<br />

EVOLUZIONE MONDIALE DEI RENDIMENTI PER LE COMPAGNIE OPERANTI NEL CARGO AEREO<br />

1,2<br />

1,0<br />

0,8<br />

0,6<br />

0,4<br />

Rendimento traffico passeggeri<br />

Rendimento traffico merci<br />

Rendimento traffico merci<br />

1985-2005: -2,8%<br />

1995-2005: -1,9%<br />

Rendimento traffico passeggeri<br />

1985-2005: -1,8%<br />

1995-2005: -2,4%<br />

1985 1990 1995 2000 2005<br />

Fonte: rielaborazione The European House su dati Boeing 2007<br />

Le stime sull’andamento del Cargo aereo prevedono che i traffici triplicheranno entro i prossimi<br />

20 anni.<br />

201<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

202<br />

FIGURA 4<br />

AREA GEOGRAFICA<br />

TASSI MEDI ANNUI COMPOSTI DI CRESCITA DEL CARGO AEREO E DEL PIL TRA IL 2007 E IL 2026<br />

TASSO DI CRESCITA<br />

DEL PIL<br />

CAGR CARGO RTKs<br />

(STIME BOEING)<br />

MOLTIPLICATORE RTKs<br />

(AL 2026)<br />

NCREMENTO MEDIO<br />

RTKs PROSSIMI 20 ANNI<br />

in % in % in %<br />

MONDO 3,1 6,1 2 220<br />

NORD AMERICA 2,8 5,4 1,9 180<br />

EUROPA 2,1 5,2 2,5 170<br />

ASIA 3,7 7,3 2 300<br />

AFRICA 4,9 6,1 1,2 220<br />

GOLFO PERSICO 4,0 7,1 1,7 290<br />

AMERICA LATINA 3,8 6,1 1,6 220<br />

STATI CSI (EX URSS) 4,3 5,7 1,3 200<br />

CINA 6,6 7,6 1,2 330<br />

SUD EST ASIATICO 5,7 6,8 1,2 270<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati IMF, World Bank e Boeing, 2007<br />

Dagli attuali 200 miliardi circa di volumi RTK (Revenues Tonnes Kilometres) si raggiungeranno i<br />

600 miliardi nel 2026. A livello mondiale la crescita corrisponde a un CAGR del 6,1%, in linea con<br />

le stime effettuate, sempre a livello mondiale, da Airbus che prevedono un CAGR (Composed Annual<br />

Growth Rate) al 5,8% al 2026 e IATA che stimano un CAGR del 6% al 2020.<br />

6.3 Analisi strutturale del settore Cargo<br />

Il trasporto delle merci e della posta per via aerea è una componente fondamentale del sistema<br />

del trasporto aereo, sia in termini di valore generato direttamente che di impatto sulle economie<br />

territoriali coinvolte. Pur costituendo quelle per via aerea circa il 5% del volume totale delle merci<br />

trasportate nel mondo, esse ne rappresentano il 40% circa del valore complessivo 1 . Se inoltre<br />

escludiamo il trasporto di materie prime quali ad esempio il petrolio, i cereali e i metalli con carichi<br />

dedicati, appare evidente che la quota di merci trasformate trasportata è assolutamente rilevante.<br />

È inoltre importante sottolineare il fatto che in molte aree del mondo il Cargo aereo soffre delle<br />

limitazioni regolamentari e operative dovute al sistema degli accordi bilaterali in vigore anche per il<br />

settore dei passeggeri. Laddove questi limiti sono stati rimossi, come nel caso dell’accordo Open Sky<br />

tra Unione Europea e Stati Uniti, è prevedibile un ulteriore crescita della quota complessiva rispetto<br />

ad altre modalità.<br />

L’altro aspetto fondamentale del settore Cargo riguarda la prospettiva di crescita sia assoluta che<br />

relativa rispetto al traffico passeggeri. Sia Boeing che Airbus prevedono un incremento di oltre tre<br />

volte del traffico complessivo nel 2026, con una crescita media annua a livello globale del 5,8%,<br />

1 Fonte: FedEx e Boeing World Cargo Forecast.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


accompagnato da un ampliamento in termini numerici della flotta mondiale che dovrebbe anch’essa<br />

triplicarsi 2 . Da queste stime si desume che la crescita del traffico Cargo nel periodo in questione<br />

dovrebbe superare del 50% quella del traffico passeggeri.<br />

Pur non esaminando approfonditamente gli aspetti relativi alla composizione delle flotte, l’assoluta<br />

attualità delle questioni energetiche ed ambientali impongono alcune riflessioni sulle tendenze in atto.<br />

Come per le altre componenti del settore aereo, e con ancora maggiore urgenza dovuta all’incidenza<br />

più elevata dei costi energetici sul totale dei costi operativi (60% medio dei costi operativi contro<br />

circa il 40% del settore passeggeri) e per l’operatività spesso notturna dei voli, l’obbiettivo è quello<br />

di aumentare quanto più possibile l’efficienza e la sostenibilità ambientale. Per questa ragione vi è<br />

una spinta molto forte sia per ragioni economiche che regolamentari al rinnovamento delle flotte,<br />

oggi principalmente costituite da vecchi aeromobili passeggeri convertiti al Cargo, con apparecchi<br />

più moderni e di maggiori dimensioni, al fine di aumentare i rendimenti ed abbattere le emissioni di<br />

gas e acustiche.<br />

Dato il maggior costo unitario rispetto alle altre modalità, è facile comprendere come esse siano<br />

costituite principalmente da beni ad alto valore aggiunto e non solo da merci deperibili in senso<br />

fisico, come ad esempio i prodotti alimentari. Ciò da cui dipende la modalità di spedizione è il valore<br />

economico intrinseco al bene stesso, che è spesso collegato all’intervallo temporale tra la produzione<br />

e la commercializzazione sul mercato, come accade per esempio per alcuni prodotti tecnologici<br />

ad elevata rapidità di obsolescenza. Esistono poi altre circostanze in cui la spedizione espressa<br />

è richiesta per la natura stessa del bene (pezzi di ricambio, medicinali, generi di prima necessità<br />

in situazioni di emergenza), nel cui caso i maggiori costi generalmente sostenuti rispetto ad altre<br />

modalità di spedizione sono irrilevanti o consentono di realizzare risparmi tali da giustificarne il<br />

sostenimento, per esempio impiegando un unico magazzino centralizzato. Infine qualora i processi<br />

produttivi di determinati beni prevedano fasi distinte in territori distanti, la catena logistica assume<br />

un’importanza strategica tale che solo il trasporto aereo riesce ad integrarli in modo efficace.<br />

Rispetto alla natura bidirezionale dei flussi del traffico passeggeri, il traffico Cargo aereo presenta<br />

alcune peculiarità strutturali. In particolare, la natura delle merci che risultano convenienti da spedire<br />

per via aerea, fa sì che si possano determinare dei notevoli squilibri di carico sulle singole rotte. E’ il<br />

caso per esempio delle esportazioni di prodotti alimentari deperibili da territori in via di sviluppo, in<br />

cui il volo di ritorno, di regola, viaggia molto più scarico per l’assenza di merci aviotrasportabili da<br />

reimportare. Allo stesso modo molte rotte possono essere soggette a sbalzi congiunturali di traffico<br />

anche violenti, dovuti ad esempio a variazioni improvvise dei tassi di cambio, a imposizioni di dazi<br />

e tariffe o all’ingresso di nuovi concorrenti nei mercati di destinazione. In alcuni casi le compagnie<br />

potrebbero cercare di effettuare un’ulteriore tratta verso una destinazione terza per recuperare un<br />

carico conveniente, ma questa pratica è quasi sempre impedita dal sistema degli accordi bilaterali<br />

ancora in vigore.<br />

Il sistema del Cargo aereo è costituito da diverse categorie di operatori posizionati sulla catena del<br />

valore secondo l’attività svolta ed il grado di specializzazione:<br />

203<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

2 Fonte: Airbus Global Market Forecast.<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

204<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

compagnie aeree;<br />

agenzie pubbliche di controllo (per es. dogane e autorità sanitarie);<br />

intermediari quali spedizionieri e agenti doganali;<br />

autotrasportatori;<br />

aeroporti;<br />

handler aeroportuali e magazzinieri;<br />

operatori integrati di servizi di logistica.<br />

<br />

FIGURA 5<br />

Servizi di trasporto<br />

aereo, logistica e<br />

servizi doganali<br />

TRASPORTATORI<br />

Servizi<br />

di trasporto<br />

aereo<br />

VETTORI<br />

Magazzini<br />

Terminal<br />

Cargo aereo<br />

SPEDIZIONIERI<br />

Distribuzione<br />

regionale<br />

Servizi espressi<br />

attraverso<br />

integratori<br />

CENTRI<br />

LOGISTICI<br />

AEROPORTUALI<br />

Ricavi addizionali<br />

attraverso<br />

funzioni di vettore<br />

Reti hub e<br />

stazioni terminal<br />

Logistica<br />

porta-a-porta e<br />

servizi doganali<br />

INTEGRATORI<br />

Cargo interlinea<br />

Le compagnie aeree possono essere esclusivamente Cargo, del tutto indipendenti oppure divisioni<br />

o partecipate da compagnie prevalentemente passeggeri che operano con aerei dedicati e con voli<br />

di linea oppure charter. Alcune compagnie specializzate operano per conto di altre in modalità “Wet<br />

Lease” noleggiando l’aeromobile e provvedendo all’equipaggio, manutenzione ed assicurazione<br />

(cosiddette compagnie “ACMI”). Il servizio Cargo può anche essere offerto da compagnie passeggeri<br />

che assicurano il trasporto merci nelle stive in contemporanea ai bagagli. A livello globale le compagnie<br />

“All Cargo” e quelle passeggeri si suddividono più o meno equamente il traffico, mentre queste ultime<br />

generano dal traffico, Cargo circa il 15% dei loro ricavi 3 .<br />

All’interno della filiera del cargo aereo, è particolarmente importante il ruolo dei mezzi su gomma<br />

che si incaricano di raccogliere le merci e di trasportarle fino agli aeroporti presenti spesso oltre la<br />

3 Fonte: International Air Cargo Association.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


frontiera del paese di origine, generando il cosiddetto traffico “avio-camionato”. Questa modalità<br />

è di fatto preponderante nei trasporti all’interno di macro-territori come gli Stati Uniti e l’Unione<br />

Europea, dove il trasporto Cargo aereo interno non sarebbe quasi mai competitivo. Molti operatori<br />

espressi addirittura vendono un servizio di posta aerea solo virtuale, in quanto poi il traffico avviene<br />

comunque su gomma, pur rispettando i termini di rapidità di consegna stabiliti con il cliente.<br />

Rispetto al trasporto via mare, dove le merci sono trasportate o in maniera indistinta nelle stive<br />

(per esempio nelle petroliere), oppure in container, nel caso del Cargo aereo esse devono essere<br />

preparate appositamente negli appositi pallet oppure caricate in appositi container aeronautici adatti<br />

per forma e caratteristiche alle stive degli aerei. Proprio per le ristrettezze di spazio e per il costo<br />

elevato per unità di carico, queste sono attività da considerarsi ad alto valore aggiunto. Naturalmente<br />

esistono dei vincoli fisici che impediscono il trasporto di carichi voluminosi, specie da parte delle<br />

compagnie passeggeri e in particolar modo sulle tratte domestiche. Per trasporti eccezionali esistono<br />

tuttavia soluzioni All Cargo, come ad esempio l’Antonov AN225, che possono anche sostituire il<br />

trasporto via mare.<br />

205<br />

Figura 2 - Container specifico per stiva di aereo passeggeri; pallet pronto per essere imbarcato.<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

206<br />

L’Antonov An-225 è un aereo da trasporto strategico di fabbricazione sovietica ed è il più grande<br />

aereo mai costruito. Venne concepito originariamente all’interno del Programma spaziale sovietico,<br />

come aereo da trasporto nell’ambito del progetto per il lanciatore Energia.<br />

È commercialmente disponibile per trasportare carichi ultra pesanti o enormi, sino a 250 tonnellate<br />

nella sua immensa stiva o 200 tonnellate all’esterno. Nel suo primo viaggio commerciale il velivolo ha<br />

trasportato 216.000 pasti pronti da Stoccarda (Germania) a Thumrait (Oman), destinati alle truppe<br />

americane presenti nella regione. Da allora l’An-225 ha trasportato oggetti precedentemente creduti<br />

impossibili da muovere per via aerea, come locomotive, generatori da 150 tonnellate, e prestando la<br />

sua immensa stiva a trasporti eccezionali verso luoghi teatro di disastri.<br />

Allo stesso modo è di cruciale importanza che tutte le attività di sdoganamento e di controllo<br />

sanitario avvengano in modo fluido e spedito, al fine di non vanificare il vantaggio temporale intrinseco<br />

del Cargo aereo rispetto al trasporto per mare o di superficie. A questo riguardo, la possibilità di<br />

operare a ciclo continuo in ogni giorno dell’anno e nell’arco delle 24 ore, con procedure snelle ed<br />

in un clima di collaborazione tra Autorità ed operatori, può rappresentare un fattore competitivo<br />

fondamentale nella concorrenza fra aeroporti, territori ed anche Stati.<br />

Un’importante distinzione da fare è quella tra merci, posta e servizi espressi, principalmente<br />

riguardanti documenti o pacchi di piccole dimensioni. Storicamente gli operatori postali nazionali sono<br />

stati i primi ad avvalersi del trasporto aereo per la rapidità del servizio sia in ambito internazionale<br />

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che domestico. Rispetto al traffico merci quello postale cresce a ritmi molto inferiori, mentre invece<br />

la quota dell’espresso tende ad aumentare molto più velocemente.<br />

Gli operatori integrati di servizi di logistica sono quelli che agiscono su tutti gli anelli della catena<br />

del valore sopramenzionata, fungendo da interfaccia unica di riferimento per tutte le necessità,<br />

spesso integrandosi anche in profondità nel sistema produttivo e distributivo del cliente. Questa<br />

configurazione è particolarmente apprezzabile se si esaminano i quattro operatori principali e globali<br />

specializzati nei servizi espressi: FedEx, DHL, UPS e TNT. A queste società capaci di raggiungere<br />

con servizi standard garantiti pressoché ogni luogo del mondo, ne esistono una molteplicità che<br />

invece si specializzano verticalmente (per industria o classe di servizio) e orizzontalmente (in termini<br />

di territori serviti) che comunque svolgono attività end-to-end trasparente al cliente. Sul lato servizi<br />

di terra, gli operatori aeroportuali e gli handler svolgono un’attività di raccolta, conservazione e<br />

movimentazione, a terra e a bordo, delle merci che diventa sempre più cruciale per la competitività<br />

del Cargo e di riflesso del territorio in cui l’infrastruttura è dislocata. A ciò si aggiungono una serie<br />

di servizi accessori per l’espletamento delle formalità burocratiche di sicurezza, sanitarie e doganali<br />

che normalmente devono essere effettuati in aeroporto e la gestione dei flussi informativi, che ad<br />

oggi non è standardizzata a livello globale come nel settore passeggeri. La presenza di attrezzature<br />

specialistiche come celle frigorifere per i prodotti deperibili, locali per animali ed aree attrezzate per<br />

merci pericolose o di particolare valore, ampi magazzini generali oltre ad aree dedicate di smistamento<br />

per gli operatori landside sono alcuni tra i fattori di competitività cruciali di uno scalo che punti sul<br />

traffico Cargo. Non a caso queste infrastrutture per la loro complessità ed estensione si definiscono<br />

ormai comunemente “Cargo City”.<br />

In ambito Cargo, la tradizionale distinzione fra modello hub-spoke e point-to-point assume un<br />

significato diverso poiché rispetto alla praticità degli itinerari diretti ed alla necessità di rapide<br />

coincidenze tipiche di quel mercato, in ambito merci si ragiona essenzialmente in termini di<br />

efficienza e di tempo garantiti. In questo senso le maggiori frequenze garantite dalla struttura ad hub<br />

sono generalmente preferibili anche se alcuni aeroporti secondari, se collocati anch’essi all’interno<br />

di distretti economici importanti, possono fare concorrenza agli scali maggiori laddove riescano a<br />

garantire condizioni economiche competitive, infrastrutture di accesso e movimentazione adeguate,<br />

condizioni territoriali ed ambientali meno vincolanti, integrazione con le autorità delegate ai controlli<br />

e alla sicurezza e capacità di traffico in eccesso. In altri termini un aeroporto minore ma con una<br />

vocazione principalmente rivolta al traffico merci può competere con scali molto più ampi specialmente<br />

se riesce a catalizzare l’interesse degli operatori All Cargo.<br />

Da quanto emerso sopra è facile comprendere come, a differenza del traffico passeggeri, quello<br />

merci non necessariamente parta principalmente dallo scalo più vicino al punto di origine. A riprova<br />

di ciò, vale la pena segnalare, ad esempio, che si stima che tra il 40% e il 60% delle merci esportate<br />

dall’Italia e spedite per via aerea verso destinazioni intercontinentali siano in avio-camionato verso<br />

aeroporti esteri, da dove poi prendono il volo grazie a condizioni economiche e logistiche migliori di<br />

quelle offerte dai nostri scali nazionali 4 .<br />

L’impatto che un’infrastruttura efficiente e competitiva di trasporto Cargo per via aerea può avere<br />

207<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

4 Fonte: Stima Uniontrasporti – Il mercato del Cargo in Italia: criticità e prospettive.<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

208<br />

sull’economia di un territorio non è quindi soltanto quantitativa in termini di PIL generato e intermediato<br />

ma anche e soprattutto qualitativa. Essa è infatti una delle principali variabili che determinano<br />

l’attrattività del territorio rispetto ad investimenti diretti esterni mirati alle produzioni ad alto valore<br />

aggiunto, estremamente specializzate oppure tipiche del territorio e destinate ad essere riesportate<br />

su scala globale.<br />

Un altro aspetto fondamentale legato alla competitività del territorio e del suo aeroporto riguarda i<br />

ricavi generati dal Cargo e il loro contributo alla profittabilità di molte rotte passeggeri che altrimenti<br />

non sarebbero economicamente giustificabili. Il traffico merci è quindi una componente fondamentale<br />

della strategia complessiva di un polo aeroportuale che ambisca a diventare un hub anche di secondo<br />

livello. In relazione poi alla natura spesso sbilanciata dei flussi Cargo, è importante sottolineare le<br />

opportunità commerciali, che si aprono nei Paesi in via di sviluppo, per gli operatori dei mercati di<br />

esportazione, che grazie alla capacità logistica in eccesso possono pianificare investimenti mirati ai<br />

mercati di origine.<br />

6.4 La crescita del trasporto aereo:<br />

determinanti della crescita e effetti prodotti<br />

6.4.1 Il trasporto passeggeri<br />

In passato la crescita economica è stata l’elemento che ha trainato l’incremento di domanda del<br />

trasporto aereo.<br />

La relazione primaria che ha guidato la crescita fino ad oggi è stata la seguente: a un incremento<br />

dell’attività economica aggregata si associa un miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini<br />

che, oltre ad aumentare i consumi di beni, esprimono esigenze di mobilità più elevate e servizi di<br />

trasporto migliori.<br />

FIGURA 6<br />

TASSI MEDI ANNUI DI CRESCITA DEL TRAFFICO PASSEGGERI E DEL PIL TRA IL 1986 ED IL 2006<br />

AREA GEOGRAFICA STATI UNITI EUROPA CINA SUD EST ASIATICO<br />

in % in % in % in %<br />

Tasso di crescita del PIL 3,0 2,0 9,8 5,6<br />

Tasso di crescita dei passeggeri (RPK) 4,1 5,7 11,0 6,2<br />

Moltiplicatore della crescita 1,4 2,9 1,1 1,1<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati IMF e Boeing, 2007<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Esiste una forte relazione fra tasso di crescita del PIL e tasso di crescita del trasporto aereo<br />

passeggeri. Sotto questa relazione la crescita del traffico passeggeri procede ad un passo più rapido<br />

nelle economie che crescono di più in termini di PIL.<br />

Ciò riflette l’interdipendenza fra i due fattori poiché il trasporto aereo beneficia e contribuisce, al<br />

tempo stesso, all’incremento dell’attività economica aggregata.<br />

FIGURA 7<br />

RELAZIONE FRA TRASPORTO AEREO E PIL<br />

Trasporto<br />

aereo<br />

Prodotto<br />

Interno<br />

Lordo<br />

209<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

I Paesi che crescono a tassi inferiori, invece, sono caratterizzati da una maggiore reattività del<br />

trasporto passeggeri al PIL. Infatti il moltiplicatore della crescita è più elevato nei Paesi già sviluppati<br />

rispetto ai Paesi emergenti. Nei primi, la riduzione dei prezzi dei viaggi e il contestuale miglioramento<br />

del servizio e dei collegamenti hanno spinto la crescita del trasporto passeggeri ad un livello superiore<br />

al tasso di sviluppo economico.<br />

Nei Paesi già sviluppati, a differenza di quelli emergenti, il PIL non rappresenta più il fattore<br />

maggiormente esplicativo della crescita, ma altri fattori incidono sull’andamento del trasporto aereo.<br />

In particolare:<br />

le liberalizzazioni avvenute negli ultimi vent’anni e la deregolamentazione del mercato hanno<br />

spinto verso l’alto il tasso di crescita del trasporto aereo;<br />

l’ingresso nel mercato dei vettori low cost ha moltiplicato i collegamenti e le tratte e ha favorito<br />

lo sviluppo di sistemi aeroportuali minori che hanno generato, a loro volta, ricadute positive<br />

sull’attività economica territoriale;<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

210<br />

la propensione dei cittadini al volo è aumentata. Questo fenomeno riflette la maggiore dinamicità<br />

di moderne società ed economie di mercato;<br />

l’aumento dei flussi turistici e la possibilità di offrire servizi charter per i vacanzieri.<br />

<br />

FIGURA 8<br />

FATTORI CHE INFLUISCONO SUL TRASPORTO AEREO NEI PAESI SVILUPPATI<br />

Liberalizzazioni<br />

Compagnie aeree low cost<br />

Flussi turistici<br />

Incremento della propensione al volo<br />

TRASPORTO<br />

AEREO<br />

Investimenti diretti esteri<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

Nei Paesi già sviluppati il PIL non è l’unico fattore che determina la crescita del traffico passeggeri.<br />

Vettori low cost, liberalizzazioni, deregolamentazioni, aumento della propensione al volo, investimenti<br />

diretti esteri e incremento dei flussi turistici hanno un impatto significativo.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


6.4.2 Il trasporto merci<br />

L’evoluzione storica del Cargo aereo è stata estremamente correlata all’andamento del PIL, che<br />

ha rappresentato, in passato, il principale attore della crescita.<br />

FIGURA 9<br />

RELAZIONE ESISTENTE FRA CARGO AEREO, PIL E PIL PRO CAPITE, 1980-2000<br />

AREA GEOGRAFICA<br />

Mondo<br />

Nord America<br />

Sud America<br />

Europa e Asia Centrale<br />

Asia e Area del Pacifico<br />

Medio Oriente e Africa del Nord<br />

COEFFICIENTE DI DETERMINAZIONE (R2)<br />

PIL<br />

PIL pro-capite<br />

0,981 0,982<br />

0,973 0,939<br />

0,968 0,813<br />

0,952 0,924<br />

0,948 0,969<br />

0,874 0,682<br />

Africa del Sud<br />

FIGURA 10<br />

0,818 0,662<br />

RELAZIONE FRA CRESCITA DEL CARGO AEREO E CRESCITA DEL PIL A LIVELLO MONDIALE<br />

RTK crescita annuale, percentuale<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

-5<br />

RTKs<br />

GDP<br />

Fonte: World Bank, 2002<br />

GDP crescita annuale, percentuale<br />

1985 1990 1995 2000 2005<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

-2<br />

211<br />

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Fonte: Boeing 2007<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

212<br />

A contrazioni del PIL corrispondono contrazioni maggiori del Cargo aereo e viceversa.<br />

Nel periodo 2000-2001, il tasso di crescita del PIL mondiale si è ridotto di oltre la metà, passando<br />

da un valore superiore al 4% a meno del 2%, mentre il Cargo aereo si è contratto in modo drastico<br />

passando da un tasso di crescita dell’8% circa ad una contrazione del 5% circa. L’anno seguente,<br />

2002, a una crescita del PIL vicina al 2% è corrisposto un incremento del Cargo aereo di oltre il 6%.<br />

Come nel trasporto passeggeri, anche in questo caso, sebbene il PIL mantenga un ruolo importante,<br />

altri fattori influiscono positivamente o negativamente sull’andamento del Cargo aereo. L’incremento<br />

di capacità degli aeromobili, la deregolamentazione del settore, lo sviluppo dell’intermodalità e<br />

l’apertura di nuove relazioni commerciali internazionali favoriscono in modo positivo sulla dinamica<br />

del Cargo aereo.<br />

L’incremento del prezzo del carburante, la mancanza di stabilità politica in alcune aree geografiche<br />

e il persistere di problemi di dotazione infrastrutturale impattano in modo negativo sulla dinamica<br />

del Cargo aereo.<br />

6.5 La situazione attuale del traffico e le dinamiche<br />

future suddivise per area geografica<br />

6.5.1 Nord America<br />

Il Nord America è stato e continuerà ad essere uno dei più importanti mercati del mondo nel campo<br />

dell’aviazione civile.<br />

Nel 2026, il solo mercato domestico statunitense genererà oltre il 13% dell’intero traffico<br />

passeggeri a livello mondiale. Storicamente, in virtù di un’economia molto sviluppata, il settore aereo<br />

statunitense ha influito e segnato le tendenze di sviluppo dello stesso settore a livello mondiale.<br />

La recente crisi energetica, in concomitanza con la crisi del settore immobiliare e con la crisi del<br />

settore finanzario (credit crunch) stanno minando la crescita del settore aereo sia all’interno degli<br />

Stati Uniti, sia all’esterno con i principali partner commerciali (Europa e Cina).<br />

Prima all’attuale crisi finanziaria, immobiliare ed energetica, il traffico aereo passeggeri negli Stati<br />

Uniti cresceva in modo continuo e costante. Nel momento in cui si scrive (agosto 2008), non sono<br />

ancora disponibili i dati relativi ai primi mesi del 2008 che costituiranno un indicatore importante<br />

per capire l’impatto di questi shock esterni negativi.<br />

In USA, la domanda di traffico passeggeri ha continuato in passato, e continua tuttora, a superare<br />

l’incremento di capacità.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 11<br />

ANDAMENTO DEL COEFFICIENTE DI RIEMPIMENTO IN USA DAL 1997 AL PRIMO TRIMESTRE DEL 2007<br />

85<br />

80<br />

Network grandi<br />

Network piccoli<br />

75<br />

70<br />

65<br />

60<br />

1985 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007<br />

Fonte: elaborazione The European House su dati US Bureau of transportation Statistic<br />

213<br />

Dai dati forniti dal dipartimento di statistica dei trasporti statunitense (BTS) appare chiara questa<br />

tendenza, in particolare dall’anno 2003. Il coefficiente di riempimento ha toccato un massimo storico<br />

a quota 85% sui voli internazionali e si è attestato all’80% sui voli domestici e a corto raggio,<br />

lasciano bassi margini di miglioramento per il prossimo futuro, se la tendenza alla crescita dovesse<br />

continuare.<br />

Una delle conseguenze principali prodotte dall’incremento dei traffici è stato un aumento dei<br />

ritardi negli arrivi e nelle partenze nel 2007.<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

214<br />

FIGURA 12<br />

85<br />

75<br />

75<br />

70<br />

PERCENTUALE DEGLI ARRIVI SENZA RITARDI IN USA DAL 1991 AL 2007<br />

Arrivi senza ritardi<br />

-10% in 4 anni<br />

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007<br />

Fonte: elaborazione The European House su dati FAA, Airbus, 2007<br />

Con l’obiettivo di risolvere questo problema in USA si sta pensando a differenti soluzioni.<br />

Alcune ipotesi di congestion charging sono state avanzate sull’aeroporto di New York e di Chicago,<br />

anche se le strade percorribili sembrano essere quelle relative a un sostanziale incremento dei sistemi<br />

di controllo del traffico (ATC) e ad un incremento della capacità di trasporto degli aeromobili.<br />

Stante le incertezze sulle dinamiche del trasporto passeggeri nel prossimo futuro, un contributo<br />

positivo all’incremento del traffico passeggeri è fornito dall’accordo di liberalizzazione dei voli USA –<br />

UE firmato il 30 aprile 2007 e entrato in vigore il 30 marzo 2008.<br />

L’accordo denominato Open Sky, liberalizzando lo spazio aereo sopra l’Atlantico, ha eliminato<br />

molti vincoli per le compagnie aeree dei due continenti che ora sono libere di programmare con un<br />

livello di flessibilità molto elevato modalità, tempi, origini e destinazione dei voli. Questo accordo<br />

favorirà un incremento della concorrenza e dei traffici fra USA e UE.<br />

Un accordo simile è stato firmato anche fra USA e Giappone e Canada e Giappone, e nel corso di<br />

quest’anno ulteriori elementi di deregolamentazione saranno introdotti fra questi Paesi.<br />

Questi accordi produrranno principalmente effetti sui traffici internazionali con origine e<br />

destinazione il Nord America, mentre sul fronte interno le compagnie aeree low cost hanno continuato<br />

ad espandersi a ritmi sostenuti.<br />

Nel terzo trimestre del 2007, il 50% dei viaggi percorsi sulle prime quattro tratte interne per<br />

numero di passeggeri sono stati effettuati da compagnie aeree low cost.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 13<br />

NUMERO DI VIAGGI MENSILI EFFETTUATI DALLE COMPAGNIE AEREE TRADIZIONALI E DALLE LOW COST<br />

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3<br />

Tradizionali<br />

Low cost<br />

Fonte: elaborazione The European House su dati Airbus, 2007<br />

A livello complessivo, le stime di crescita sul mercato del Nord America prevedono un incremento<br />

di circa il 5,3% all’anno per le tratte internazionali fino al 2016, e del 5,0% all’anno dal 2016 al<br />

2026. la crescita sulle tratte internazionali sarà guidata dai flussi con il Medio Oriente (+8,7%), con<br />

la Russia (+7,8%) e con l’Asia (+5,8%).<br />

Il traffico domestico, invece, crescerà con un ritmo equivalente a circa la metà del traffico<br />

internazionale.<br />

215<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

216<br />

FIGURA 14 TASSI DI CRESCITA DEL TRAFFICO PASSEGGERI AL 2016<br />

NORD AMERICA<br />

4,3%<br />

5,2%<br />

CSI<br />

EUROPA<br />

7,8%<br />

4,8%<br />

8,7%<br />

MEDIO ORIENTE<br />

8,0%<br />

5,8%<br />

AMERICA LATINA AFRICA<br />

ASIA - PACIFICO<br />

* RPK: Revenue Passenger Kilometres [numero di passeggeri paganti trasportati moltiplicato per il numero di chilometri volati]<br />

In termini di numero passeggeri il tasso di crescita è previsto al 2,8% all’anno fino al 2026,<br />

mentre in termini di volumi RPK (Revenue Passenger Kilometres) il tasso di crescita è compreso fra<br />

il 3,5% e il 4% all’anno.<br />

FIGURA 15<br />

TASSI MEDI ANNUI COMPOSTI DI CRESCITA DEL TRAFFICO PASSEGGERI E DEL PIL TRA IL 2007 E IL 2026<br />

AREA<br />

GEOGRAFICA<br />

CAGR PIL CAGR –<br />

NUMERO PASSEGGERI<br />

(STIME ACI)<br />

CAGR–<br />

RPKs<br />

(STIME BOEING)<br />

CAGR–<br />

RPKs<br />

(STIME AIRBUS)<br />

MOLTIPLICATORE<br />

RPKs (AL 2026)<br />

INCREMENTO MEDIO<br />

RPKs PROSSIMI 15 ANNI<br />

in % in % in % in % in %<br />

NORD AMERICA 2,8 2,8 4,0 3,5 1,3-1,4 75<br />

MONDO 3,1 3,9 5,0 4,9 1,6 100<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati IMF, Worldbank, ACI Boeing e Airbus, 2007<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Analizzando i flussi attuali del Cargo aereo emerge che:<br />

il traffico con origine e destinazione il Nord America rappresenta il 13,3% del Cargo aereo<br />

mondiale in termini di volumi RTK e il 20,4% circa in termini di tonnellate trasportate;<br />

il mercato domestico statunitense equivale a circa il 94% del totale del mercato del Nord America,<br />

mentre il mercato domestico canadese rappresenta il 3,2%. Il restante è traffico cross border o<br />

traffico internazionale con gli altri continenti;<br />

il traffico fra Nord America e America Latina rappresenta il 2,9% del Cargo aereo mondiale in<br />

termini di volumi RTK (Revenue Tons Kilometres) e il 3,4% in termini di tonnellate trasportate.<br />

FIGURA 16<br />

TASSI MEDI ANNUI COMPOSTI DI CRESCITA DEL CARGO AEREO CON ORIGINE E DESTINAZIONE<br />

IL NORD AMERICA AL 2026<br />

AREA GEOGRAFICA<br />

SCENARI DI CRESCITA<br />

in % in % in %<br />

ALTO MEDIO BASSO<br />

USA (MKT DOMESTICO) 4,2 3,8 3,3<br />

CANADA (MKT DOMESTICO) 2,7 2,4 2,0<br />

CANADA/USA 7,1 6,0 5,0<br />

NORD AMERICA/EUROPA 6,5 5,4 4,0<br />

NORD AMERICA/GOLFO PERSICO 7,0 - 3,0<br />

NORD AMERICA/AMERICA LATINA 6,0 - 5,0<br />

NORD AMERICA/AMERICA CENTRALE 6,1 - 5,9<br />

NORD AMERICA/CARAIBI 2,1 1,9<br />

NORD AMERICA/ASIA 8,5 7,2 6,1<br />

TOTALE MEDIO 5,4<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati ACI, Boeing e Airbus, 2007<br />

In conclusione, le previsioni per il mercato aereo del Nord America al 2026 sono le seguenti:<br />

crescita media annua dei passeggeri, in termini di volumi RPK, compresa fra il 3,5% e il 4,0%;<br />

crescita media annua del Cargo in termini di volumi RTK al 5,4%.<br />

Stimato un tasso di crescita medio reale del PIL al 2,8% all’anno fino al 2026, il moltiplicatore<br />

della crescita del trasporto aereo risulta compreso fra 1,3 e 1,4 per il traffico passeggeri e 1,9 per<br />

il traffico merci.<br />

217<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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218<br />

FIGURA 17<br />

TASSI DI CRESCITA DEL PIL, PASSEGGERI, MERCI E MOLTIPLICATORI DELLA CRESCITA CON ORIZZONTE 2026<br />

NORD AMERICA<br />

PIL<br />

RPKs<br />

RTKs<br />

Mltp RPKs<br />

Mltp RTKs<br />

2,8%<br />

3,5% - 4,0%<br />

5,4%<br />

1,3 - 1,4<br />

1,9<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

6.5.2 Europa<br />

L’Europa è il secondo mercato aereo mondiale dopo il Nord America in termini di numero passeggeri<br />

e volumi RPK.<br />

Negli ultimi anni il settore dell’aviazione civile ha mostrato una crescita senza eguali nella sua<br />

storia, accompagnata da un incremento di capacità di trasporto del 65%.<br />

Dal 1980 al 2000 il traffico è triplicato, superando la media mondiale che vede un raddoppio dei<br />

traffici ogni 15 anni circa.<br />

Analizzando i dati relativi a 244 aeroporti appartenenti a 28 Paesi europei (25 della UE più<br />

Norvegia, Islanda e Svizzera) emerge come:<br />

dal 2000 ad oggi il CAGR si è attestato al 4,3%, scontando l’effetto della crisi finanziaria e degli<br />

attentati terroristici del 2001-2002;<br />

dal 2003 ad oggi il CAGR si è attestato al 6,1% confermando, ancora una volta, la capacità del<br />

settore di assorbire velocemente shock negativi esterni.<br />

A livello complessivo, nel 2007, il traffico si è attestato a 1,28 miliardi di passeggeri che, a fronte<br />

di una popolazione stimata di circa 510 milioni di unità, corrisponde a circa 0,63 viaggi all’anno per<br />

cittadino europeo 5 .<br />

5 Per viaggio si intende andata e ritorno e quindi, nelle statistiche, un viaggio conta 4 passeggeri che corrispondono a 2 atterraggi e 2<br />

partenze.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 18<br />

ANDAMENTO DEL TRAFFICO PASSEGGERI DAL 2000 AL 2007 IN EUROPA<br />

1,30<br />

NUMERO PASSEGGERI (MILIONI)<br />

1,20<br />

1,10<br />

1,00<br />

CAGR = 4,3%<br />

0,90<br />

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

Oggi, il 30% della capacità di trasporto mondiale è disponibile sulle tratte con origine e destinazione<br />

l’Europa.<br />

Come è avvenuto negli Stati Uniti, anche in Europa ad un incremento quantitativo è corrisposto<br />

un incremento qualitativo del trasporto, evidenziato da un aumento dei coefficienti di riempimento<br />

degli aeromobili.<br />

219<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

220<br />

FIGURA 19<br />

85<br />

80<br />

75<br />

70<br />

65<br />

60<br />

55<br />

50<br />

COEFFICIENTE DI RIEMPIMENTO DEGLI AEROMOBILI DAL 1975 AL 2007<br />

Corto/medio raggio<br />

Lungo raggio<br />

1975<br />

1976<br />

1977<br />

1978<br />

1979<br />

1980<br />

1981<br />

1982<br />

1983<br />

1984<br />

1985<br />

1986<br />

1987<br />

1988<br />

1989<br />

1990<br />

1991<br />

1992<br />

1993<br />

1994<br />

1995<br />

1996<br />

1997<br />

1998<br />

1999<br />

2000<br />

2001<br />

2002<br />

2003<br />

2004<br />

2005<br />

2006<br />

2007<br />

Fonte: AEA<br />

Gran parte della crescita è stata trainata dai vettori low cost che alla fine del 2007 disponevano<br />

di più capacità di trasporto rispetto ai vettori low cost statunitensi.<br />

I vettori llow cost nel 2007 hanno rappresentato circa il 30% dei posti offerti e della capacità di<br />

trasporto all’interno del continente europeo. Questo dato rappresenta il 5% di aumento di quota di<br />

mercato sul 2006.<br />

La crescita del traffico passeggeri è stata favorita dall’apertura di nuove tratte e collegamenti a<br />

cui può essere ricondotto l’80% circa della crescita totale registrata nel 2007.<br />

Il network delle compagnie aeree low cost in Europa si è diffuso a tal punto che, attualmente,<br />

esistono quasi 2.000 tratte di voli low cost in Europa. A fronte dei numeri raggiunti, in futuro il<br />

potenziale di sviluppo derivante dall’apertura di nuove tratte sembra ridursi.<br />

Nel 2007, la gran parte della crescita è stata generata dalle tratte superiori ai 1.000 km e una<br />

quota marginale della crescita (meno del 15%) è stata generata da tratte inferiori ai 500 km.<br />

Le compagnie low cost prevedono che oltre il 70% delle nuove tratte saranno fra città distanti fra<br />

loro oltre i 1.000 km. I nuovi collegamenti low cost saranno con la Russia, il Medio Oriente e il Nord<br />

Africa.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 20<br />

NUMERO DI VIAGGI MENSILI EFFETTUATI DALLE COMPAGNIE AEREE TRADIZIONALI<br />

E DALLE LOW COST NEL MERCATO DOMESTICO EUROPEO<br />

Spagna-UK<br />

Germania-Spagna<br />

Germania-Italia<br />

Germania-UK<br />

Francia-UK<br />

Irlanda-UK<br />

Italia-UK<br />

Italia-Spagna<br />

Francia-Germania<br />

Francia-Spagna<br />

Olanda-UK<br />

Francia-Italia<br />

Germania-Grecia<br />

Austria-Germania<br />

Germania-Svizzera<br />

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3<br />

Tradizionali<br />

Low cost<br />

Fonte: elaborazione The European House su dati Airbus, 2007<br />

221<br />

Sul fronte internazionale, fermo restando le incertezze sulle dinamiche del trasporto passeggeri<br />

nel prossimo futuro, un contributo positivo all’incremento del traffico passeggeri in Europa è dato<br />

dall’accordo di liberalizzazione dei voli con gli USA denominato Open Skies.<br />

L’entrata in vigore dell’Open Skies potenzialmente può fornire ulteriori possibilità di espansione<br />

alle compagnie aree low cost che già oggi, su alcune tratte, operano su distanze superiori alla Londra<br />

– New York.<br />

Le basi operative delle low cost, però, sono più lontane dai grandi bacini di utenza (catchment<br />

area) rispetto ai vettori tradizionali. Le compagnie aeree low cost necessiterebbero, quindi, di una<br />

maggiore capacità di interconnessione con i centri delle città principali in Europa. Quanta della<br />

domanda attuale considererà la possibilità di utilizzare i servizi offerti dalle low cost dipenderà da<br />

differenti parametri, tra cui il prezzo del biglietto risulta essere uno dei più importanti.<br />

I vettori tradizionali che operano come incumbent sembrano favoriti su queste tratte e in grado<br />

di rispondere meglio alla domanda di trasporto aereo.<br />

Sulle tratte internazionali la crescita rimane sostenuta, in particolare con il Medio Oriente (+7,6%),<br />

la Russia (+7,2%), l’America Latina (+6,2%) e l’Asia (+5,8%).<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

222<br />

FIGURA 21 TASSI DI CRESCITA DEL TRAFFICO PASSEGGERI AL 2016<br />

NORD AMERICA<br />

4,8%<br />

CSI<br />

EUROPA<br />

7,2%<br />

4,3%<br />

7,6%<br />

MEDIO ORIENTE<br />

5,3%<br />

5,9%<br />

AMERICA LATINA AFRICA<br />

ASIA - PACIFICO<br />

6,2%<br />

* RPK: Revenue Passenger Kilometres [numero di passeggeri paganti trasportati moltiplicato per il numero di chilometri volati]<br />

Fonte: Airbus, 2007<br />

In termini di numero passeggeri il tasso di crescita è previsto al 3,6% all’anno fino al 2026,<br />

mentre in termini di volumi RPK il tasso di crescita è compreso fra il 4,2% e il 4,5% all’anno.<br />

FIGURA 22<br />

TASSI MEDI ANNUI COMPOSTI DI CRESCITA DEL TRAFFICO PASSEGGERI E DEL PIL TRA IL 2007 E IL 2026<br />

AREA<br />

GEOGRAFICA<br />

CAGR PIL CAGR –<br />

NUMERO PASSEGGERI<br />

(STIME ACI)<br />

CAGR–<br />

RPKs<br />

(STIME BOEING)<br />

CAGR–<br />

RPKs<br />

(STIME AIRBUS)<br />

MOLTIPLICATORE<br />

RPKs (AL 2026)<br />

INCREMENTO MEDIO<br />

RPKs PROSSIMI 15 ANNI<br />

in % in % in % in % in %<br />

EUROPA 2,1 3,6 4,2 4,5 2,0-2,1 90<br />

MONDO 3,1 3,9 5,0 4,9 1,6 100<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati IMF, Worldbank, ACI Boeing e Airbus, 2007<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Analizzando i flussi attuali del Cargo aereo emerge che:<br />

il traffico con origine e destinazione l’Europa rappresenta l’1% del Cargo aereo mondiale in<br />

termini di volumi RTK e il 3,8% in termini di tonnellate trasportate;<br />

il traffico fra Europa e l’America Latina rappresenta il 3% del Cargo aereo mondiale in termini di<br />

volumi RTK e il 1,7% in termini di tonnellate trasportate;<br />

il traffico fra Europa e Nord America rappresenta il 9,8% del Cargo aereo mondiale in termini di<br />

volumi RTK e il 7,6% in termini di tonnellate trasportate;<br />

il traffico fra Europa e Asia rappresenta il 18,9% del Cargo aereo mondiale in termini di volumi<br />

RTK e il 9,5% in termini di tonnellate trasportate.<br />

L’Europa è origine e destinazione di oltre il 32% del Cargo aereo mondiale in termini di volumi<br />

RTK e di circa il 25% del cargo aereo mondiale in termini di tonnellate.<br />

FIGURA 23<br />

TASSI MEDI ANNUI COMPOSTI DI CRESCITA DEL CARGO AEREO CON ORIGINE E DESTINAZIONE<br />

L’EUROPA AL 2026<br />

AREA GEOGRAFICA<br />

SCENARI DI CRESCITA<br />

in % in % in %<br />

ALTO MEDIO BASSO<br />

EUROPA (MKT DOMESTICO) 6,2 5,0 3,8<br />

EUROPA/AMERICA LATINA - 5,8 -<br />

EUROPA/AMERICA CENTRALE - 5,5 -<br />

EUROPA/CARAIBI - 5,3 -<br />

EUROPA/NORD AMERICA 6,5 5,4 4,0<br />

EUROPA/GOLFO PERSICO 6,0 4,3 3,4<br />

EUROPA/ASIA 8,2 7,0 5,5<br />

TOTALE MEDIO 5,2<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati ACI, Boeing e Airbus, 2007<br />

223<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

224<br />

In conclusione, le previsioni per il mercato aereo europeo al 2026 sono le seguenti:<br />

crescita media annua dei passeggeri in termini di volumi RPK compresa fra il 4,2% e il 4,6%;<br />

crescita media annua del Cargo in termini di volumi RTK del 5,2%.<br />

Stimato un tasso di crescita medio reale del PIL al 2,1% all’anno fino al 2026, il moltiplicatore<br />

della crescita del trasporto aereo risulta compreso fra 2,0 e 2,1 per il traffico passeggeri e 2,5 per<br />

il traffico merci.<br />

FIGURA 24<br />

TASSI DI CRESCITA DEL PIL, PASSEGGERI, MERCI E MOLTIPLICATORI DELLA CRESCITA<br />

CON ORIZZONTE 2026<br />

EUROPA<br />

PIL<br />

RPKs<br />

RTKs<br />

Mltp RPKs<br />

Mltp RTKs<br />

2,1%<br />

4,2% - 4,5%<br />

5,2%<br />

2,0 - 1,4<br />

2,5<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

6.5.3 L’Asia<br />

L’Asia è il terzo mercato per l’aviazione civile al mondo. Nel 2007 il numero totale di passeggeri ha<br />

superato la soglia del miliardo mostrando un tasso di crescita elevato e costante negli ultimi dieci anni.<br />

Cina e India rappresentano i due motori principali dell’intero Continente asiatico. Il loro ruolo è<br />

trainante sia nella crescita economica che in quella del traffico passeggeri.<br />

Favorite dall’incremento della domanda interna di beni e servizi, la Cina cresce da anni a tassi<br />

superiori al 10%, mentre l’India è cresciuta, nel 2007, a un tasso superiore al 9%, il più alto negli<br />

ultimi vent’anni.<br />

Gli effetti della crescita economica sono rilevanti sui flussi di importazioni ed esportazioni, ma<br />

soprattutto sull’incremento della domanda di trasporto aereo domestica, cross border e internazionale.<br />

La velocità e le dimensioni del cambiamento economico, tecnologico e sociale ha spinto molti<br />

economisti a pensare che nel prossimo futuro vi sarà un cambio di paradigma per l’Asia che si<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


trasformerà da “fabbrica del mondo” a “maggiore mercato di consumo mondiale”.<br />

Gli oltre 3,5 miliardi di consumatori che incrementano la propria capacità di spesa mese su mese<br />

rappresentano il più grande bacino d’utenza per le compagnie aeree mondiali.<br />

Sulla base dei dati forniti dalla Association of Asia Pacific Airlines, il traffico passeggeri internazionale<br />

è cresciuto nel 2007 del 4,7%, mentre la capacità di trasporto è aumentata solamente del 2,2%.<br />

Il risultato è stato un incremento sostanziale dei coefficienti di riempimento e un picco di profitti<br />

per le compagnie aeree asiatiche.<br />

Le due principali economie, Cina e India, stanno favorendo il trasporto passeggeri domestico<br />

e cross border e stanno promuovendo piani di sviluppo aeroportuali con l’obiettivo di rispondere in<br />

modo adeguato alla crescente domanda di mobilità.<br />

Domanda di mobilità che cresce a seguito dell’incremento dell’attività economica aggregata, ma<br />

anche in virtù della proliferazione dei vettori low cost in Asia.<br />

Oggi le low cost rappresentano il 12% del mercato asiatico, rispetto al 25% del Nord America e al<br />

30% dell’Europa, ma sono cresciute, nel 2007, ad un tasso vicino al 70%.<br />

FIGURA 25<br />

CRESCITA DEI POSTI DISPONIBILI DELLE LOW COST IN ASIA<br />

800<br />

225<br />

700<br />

600<br />

500<br />

400<br />

300<br />

200<br />

100<br />

0<br />

+69%<br />

2005 2006<br />

Fonte: OAG, Airbus, 2007<br />

Più che in ogni altro Continente del Mondo, in Asia, il traffico aereo è concentrato nelle città più<br />

importanti a livello economico e demografico.<br />

In Cina, ad esempio, il 71% del traffico ha origine e destinazione nelle prime cinque città in termini<br />

di popolazione.<br />

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226<br />

Oltre il 50% del traffico domestico è riconducibile a 12 città asiatiche: Pechino, Seul, Tokio,<br />

Osaka, Shangai, Taipei, Hong Kong, Bangkok, Kuala Lampur, Singapore, Jakarta, Bombay.<br />

Sul fronte del traffico internazionale il modello è pressoché identico. Oltre il 70% della domanda<br />

aerea passeggeri fra UE e Asia è incentrata sulle medesime 12 città.<br />

Le stime di crescita del traffico passeggeri al 2016 prevedono un incremento dell’8% all’anno nel<br />

mercato domestico, mentre sul fronte internazionale le stime sono comprese fra il 6% e l’8% circa.<br />

FIGURA 26<br />

TASSI DI CRESCITA DEL TRAFFICO PASSEGGERI AL 2016<br />

NORD AMERICA<br />

5,8%<br />

6,6%<br />

AMERICA LATINA<br />

EUROPA<br />

5,9%<br />

7,5%<br />

CSI<br />

8,6%<br />

MEDIO ORIENTE<br />

8,0%<br />

8,3%<br />

ASIA - PACIFICO<br />

AFRICA<br />

* RPK: Revenue Passenger Kilometres [numero di passeggeri paganti trasportati moltiplicato per il numero di chilometri volati]<br />

Fonte: Airbus, 2007<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


In termini di numero passeggeri il tasso di crescita è previsto al 5,8% all’anno fino al 2026,<br />

mentre in termini di volumi RPK il tasso di crescita è compreso fra il 6,1% e il 6,5% all’anno.<br />

FIGURA 27<br />

TASSI MEDI ANNUI COMPOSTI DI CRESCITA DEL TRAFFICO PASSEGGERI E DEL PIL TRA IL 2007 E IL 2026<br />

AREA<br />

GEOGRAFICA<br />

CAGR PIL CAGR –<br />

NUMERO PASSEGGERI<br />

(STIME ACI)<br />

CAGR–<br />

RPKs<br />

(STIME BOEING)<br />

CAGR–<br />

RPKs<br />

(STIME AIRBUS)<br />

MOLTIPLICATORE<br />

RPKs (AL 2026)<br />

INCREMENTO MEDIO<br />

RPKs PROSSIMI 15 ANNI<br />

in % in % in % in % in %<br />

ASIA 3,7 5,8 6,5 6,1 1,6-1,7 150<br />

MONDO 3,1 3,9 5,0 4,9 1,6 100<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati IMF, Worldbank, ACI Boeing e Airbus, 2007<br />

Analizzando i flussi attuali del cargo aereo emerge che:<br />

6<br />

il traffico con origine e destinazione l’Asia rappresenta l’8% del Cargo aereo mondiale in termini<br />

di volumi RTK e il 15,9% in termini di tonnellate trasportate;<br />

7<br />

il traffico con origine e destinazione il Sud Est Asiatico rappresenta il 4,2% del Cargo aereo<br />

mondiale in termini di volumi RTK e il 3,9% in termini di tonnellate trasportate;<br />

il traffico fra Asia e Nord America rappresenta il 21,6% del Cargo aereo mondiale in termini di<br />

volumi RTK e l’8,9% in termini di tonnellate trasportate;<br />

il traffico fra Asia ed Europa rappresenta il 18,9% del Cargo aereo mondiale in termini di volumi<br />

RTK e il 9,5% in termini di tonnellate trasportate.<br />

A livello complessivo, il continente asiatico è origine e destinazione di oltre il 52% del cargo<br />

aereo mondiale in termini di volumi RTK e di quasi il 50% del Cargo aereo mondiale in termini di<br />

tonnellate.<br />

6 Con Asia si intende Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Cina, Corea del Sud, Taiwan, Tailandia, Singapore, Malesia, Filippine e<br />

Indonesia.<br />

7 Con Sud Est Asiatico si intenda Afghanistan, Bangladesh, Butan, India, Maldive, Nepal, Pakistan e Sri Lanka.<br />

227<br />

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228<br />

FIGURA 28<br />

TASSI MEDI ANNUI COMPOSTI DI CRESCITA DEL CARGO AEREO CON ORIGINE E DESTINAZIONE L’ASIA AL 2026<br />

AREA GEOGRAFICA<br />

SCENARI DI CRESCITA<br />

in % in % in %<br />

ALTO MEDIO BASSO<br />

ASIA (MKT DOMESTICO) 10,8 8,6 8,4<br />

ASIA/NORD AMERICA 8,5 7,2 6,1<br />

ASIA/AMERICA CENTRALE 8,5 7,2 6,1<br />

ASIA/EUROPA 8,2 7,0 5,5<br />

TOTALE MEDIO 7,3<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati ACI, Boeing e Airbus, 2007<br />

In conclusione, le previsioni per il mercato aereo asiatico al 2026 sono le seguenti:<br />

crescita media annua dei passeggeri in termini di volumi RPK compresa fra il 6,1% e il 6,5%;<br />

crescita media annua del Cargo in termini di volumi RTK al 7,3%.<br />

Stimato un tasso di crescita medio reale del PIL al 3,7% all’anno fino al 2026, il moltiplicatore<br />

della crescita del trasporto aereo risulta compreso fra 1,6 e 1,7 per il traffico passeggeri e 2,0 per<br />

il traffico merci.<br />

FIGURA 29<br />

TASSI DI CRESCITA DEL PIL, PASSEGGERI, MERCI E MOLTIPLICATORI DELLA CRESCITA<br />

CON ORIZZONTE 2026<br />

ASIA<br />

PIL<br />

RPKs<br />

RTKs<br />

Mltp RPKs<br />

Mltp RTKs<br />

3,7%<br />

6,1% - 6,5%<br />

7,3%<br />

1,6 - 1,7<br />

2,0<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

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6.5.4 Il Golfo Persico<br />

Il trasporto aereo del Golfo Persico, nel 2007, si è attestato a quasi 130 milioni di passeggeri e<br />

rappresenta il mercato che, negli ultimi cinque anni, è cresciuto di più a livello mondiale, registrando<br />

un tasso di crescita superiore al 12% all’anno.<br />

Le compagnie aeree del Golfo hanno visto una crescita dei passeggeri trasportati senza precedenti<br />

e fra le più elevate al mondo.<br />

Data l’ubicazione geografica e la strategicità del Medio Oriente, da cui è possibile raggiungere<br />

con volo diretto qualsiasi scalo mondiale, molte compagnie aeree straniere hanno aumentato la loro<br />

presenza e l’offerta di posti sulle tratte internazionali.<br />

Anche i vettori low cost si stanno affacciando sul mercato del Golfo Persico. Air Arabia, Jazeera<br />

Airways, NAS Air e Sauma, sono attualmente in servizio e coprono circa il 5% del mercato.<br />

La crescita è favorita dalle liberalizzazioni e deregolamentazioni nel trasporto aereo, dalla crescita<br />

economica, demografica e dal favorevole posizionamento geografico.<br />

FIGURA 30<br />

TASSI DI CRESCITA DEL TRAFFICO PASSEGGERI DAL 2000 AL 2006<br />

CSI<br />

NORD AMERICA<br />

EUROPA<br />

73%<br />

39%<br />

101%<br />

71%<br />

MEDIO ORIENTE<br />

92%<br />

131%<br />

ASIA - PACIFICO<br />

AFRICA<br />

* RPK: Revenue Passenger Kilometres [numero di passeggeri paganti trasportati moltiplicato per il numero di chilometri volati]<br />

Fonte: ITA, Airbus, 2007<br />

229<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

230<br />

In sei anni i flussi tra il Golfo Persico e l’Europa sono aumentati del 100% circa, mentre quelli<br />

fra Golfo Persico e Asia sono aumentati del 90% circa. Il traffico domestico, invece, è cresciuto del<br />

70% circa, eguagliando la crescita dei viaggi registrata con la Russia.<br />

Il Golfo Persico tradizionalmente è sempre stato un punto di contatto commerciale e culturale fra<br />

l’Europa, l’Africa e l’Asia. Oggi, una maggiore apertura a livello commerciale, favorita da un’attenzione<br />

e disponibilità maggiori nell’accoglimento di alcune istanze provenienti da USA e UE, stanno rendendo<br />

l’area del Golfo una location capace di attrarre lavoratori e imprese da tutto il mondo.<br />

Le stime di crescita del traffico passeggeri al 2016 prevedono un incremento del 6,6% all’anno<br />

sul mercato domestico, mentre sul fronte internazionale le stime sono comprese fra il 7% e il 9%<br />

circa.<br />

FIGURA 31<br />

TASSI DI CRESCITA DEL TRAFFICO PASSEGGERI AL 2016<br />

NORD AMERICA<br />

8,7%<br />

EUROPA<br />

7,6%<br />

6,6%<br />

CSI<br />

8,1%<br />

MEDIO ORIENTE<br />

7,5%<br />

9,2%<br />

ASIA - PACIFICO<br />

AFRICA<br />

* RPK: Revenue Passenger Kilometres [numero di passeggeri paganti trasportati moltiplicato per il numero di chilometri volati]<br />

Fonte: ITA, Airbus, 2007<br />

In termini di numero passeggeri il tasso di crescita è previsto al 4,6% all’anno fino al 2026,<br />

mentre in termini di volumi RPK il tasso di crescita è compreso fra il 5,7% e il 6,4% all’anno.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 32<br />

TASSI MEDI ANNUI COMPOSTI DI CRESCITA DEL TRAFFICO PASSEGGERI E DEL PIL TRA IL 2007 E IL 2026<br />

AREA<br />

GEOGRAFICA<br />

CAGR<br />

PIL<br />

CAGR –<br />

NUMERO PASSEGGERI<br />

(STIME ACI)<br />

CAGR–<br />

RPKs<br />

(STIME BOEING)<br />

CAGR–<br />

RPKs<br />

(STIME AIRBUS)<br />

MOLTIPLICATORE<br />

RPKs (AL 2026)<br />

INCREMENTO MEDIO<br />

RPKs PROSSIMI 15 ANNI<br />

in % in % in % in % in %<br />

GOLFO PERSICO 4,0 4,6 5,7 6,4 1,2-1,6 140<br />

MONDO 3,1 3,9 5,0 4,9 1,6 100<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati IMF, Worldbank, ACI Boeing e Airbus, 2007<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Analizzando i flussi attuali del Cargo aereo emerge che:<br />

il traffico con origine e destinazione il Golfo Persico rappresenta il 4,9% del Cargo aereo mondiale<br />

in termini di volumi RTK e il 5,8% in termini di tonnellate trasportate;<br />

il traffico fra l’area del Golfo e l’Europa si è attestato, nel 2007, a circa 1 milione di tonnellate;<br />

il traffico fra l’area del Golfo e il Nord America si è attestato, nel 2007, a circa 200.000 tonnellate;<br />

il traffico fra l’area del Golfo e l’Asia si è attestato, nel 2007, a circa 600.000 tonnellate.<br />

FIGURA 33<br />

TASSI MEDI ANNUI COMPOSTI DI CRESCITA DEL CARGO AEREO CON ORIGINE E DESTINAZIONE<br />

IL GOLFO PERSICO AL 2026<br />

AREA GEOGRAFICA<br />

SCENARI DI CRESCITA<br />

in % in % in %<br />

ALTO MEDIO BASSO<br />

GOLFO PERSICO/EUROPA 6,0 4,3 3,4<br />

GOLFO PERSICO/NORD AMERICA 7,0 - 3,0<br />

TOTALE MEDIO 7,1<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati IMF, Worldbank, ACI Boeing e Airbus, 2007<br />

In conclusione, le previsioni per il mercato aereo dell’area del Golfo al 2026 sono le seguenti:<br />

crescita media annua dei passeggeri in termini di volumi RPK compresa fra il 5,7% e il 6,4%;<br />

crescita media annua del Cargo in termini di RTK al 7,1%.<br />

231<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

232<br />

Stimato un tasso di crescita medio reale del PIL al 4,0% all’anno fino al 2026, il moltiplicatore<br />

della crescita del trasporto aereo risulta compreso fra 1,2 e 1,6 per il traffico passeggeri e 1,8 per<br />

il traffico merci.<br />

FIGURA 34<br />

TASSI DI CRESCITA DEL PIL, PASSEGGERI, MERCI E MOLTIPLICATORI DELLA CRESCITA<br />

CON ORIZZONTE 2026<br />

MEDIO ORIENTE<br />

PIL<br />

RPKs<br />

RTKs<br />

Mltp RPKs<br />

Mltp RTKs<br />

4,0%<br />

5,7% - 6,4%<br />

7,1%<br />

1,2 - 1,6<br />

1,8<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

6.5.5 Comunità degli Stati Indipendenti – CSI (ex URSS)<br />

La CSI 8 è una Comunità composta da 12 Paesi di le cui dimensioni raggiungono i 22 milioni di<br />

chilometri quadrati, 17 dei quali nel continente Asiatico e 5 nel continente europeo. L’intera area si<br />

estende in modo così ampio che comprende 11 fusi orari.<br />

Al suo interno la CSI è caratterizzata da rilevanti ostacoli di tipo geografico che rendono difficoltosa<br />

la creazione di un sistema di trasporto efficiente.<br />

Una delle principali conseguenze di tale situazione è l’accentramento di molte funzioni e attività<br />

economiche nelle principali città (la CSI ha un tasso di urbanizzazione intorno al 70%). In queste<br />

città si concentra la ricchezza e lo sviluppo dell’intera Regione.<br />

Dal punto di vista economico, negli ultimi anni le performance prodotte dalla CSI sono state<br />

molto positive. Dal 1999 al 2007 il tasso di crescita del PIL si è attestato al 7,2%.<br />

La crescita è stata favorita, oltre che dall’espansione manifatturiera e del settore delle costruzioni,<br />

8 Nel 1991 i capi di governo di Bielorussia, Ucraina e Russia siglarono un accordo per la fondazione della Comunità degli Stati Indipendenti<br />

CSI. Il 21 dicembre del 1991 undici stati dell’ex Unione Sovietica firmarono il Trattato di Alma Ata in Kazakistan.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


da un massiccio afflusso di risorse finanziarie derivanti dalla vendita delle materie prime e in particolar<br />

modo da quelle legate all’energia (gas e petrolio). La CSI, infatti, è l’area geopolitica con le più grandi<br />

riserve di materie prime al Mondo.<br />

Se in USA e UE si pone, con sempre maggiore forza, la questione della non sostenibilità dell’attuale<br />

crescita economica a causa dell’incremento delle materie prime, tale questione sembra interessare<br />

meno l’area dei Paesi appartenenti alla CSI. La disponibilità di materie prime in abbondanza fornisce<br />

una base di partenza per una crescita futura.<br />

Le stime relative alla domanda interna nei Paesi appartenenti alla CSI prevedono che fino al 2012<br />

il tasso di crescita sarà il più alto al mondo e si attesterà sopra il 10% all’anno.<br />

Un effetto importante, con conseguenze positive per il trasporto aereo, è che la crescita economica<br />

ha aumentato in modo considerevole il reddito disponibile. Quest’ultimo è aumentato del 340% negli<br />

ultimi 8 anni e ha permesso ad un numero sempre maggiore di cittadini di utilizzare l’aereo come<br />

mezzo di trasporto per lavoro e turismo.<br />

Il trasporto internazionale passeggeri, trainato dai flussi turistici in uscita dalla CSI, è aumentato<br />

del 125% negli ultimi 8 anni. Sullo stesso periodo di tempo, la capacità offerta ASKs (Available Seat<br />

per Kilometre) per voli interni ed esterni alla CSI è aumentata in modo costante a un tasso superiore<br />

all’8% all’anno e le destinazioni raggiunte sono raddoppiate.<br />

FIGURA 35<br />

1.800<br />

1.500<br />

1.200<br />

900<br />

600<br />

300<br />

0<br />

INCREMENTO DEL REDDITO DISPONIBILE (IN DOLLARI USA)<br />

E DEL NUMERO DI TURISTI<br />

TURISTI (MILIONI)<br />

1999<br />

2000<br />

2001<br />

CAGR<br />

23,5%<br />

2002<br />

2003<br />

2004<br />

2005<br />

2006<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

TURISTI (MILIONI)<br />

1999<br />

2000<br />

2001<br />

CAGR<br />

23,5%<br />

2002<br />

2003<br />

2004<br />

2005<br />

2006<br />

Fonte: Global Insight, World Tourism Organization<br />

Con l’obiettivo di costruire un sistema di trasporto e un network efficiente, le compagnie aeree<br />

della CSI stanno cercando di incrementare la produttività dei voli portandola almeno al livello di<br />

quelle europee e americane.<br />

233<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

234<br />

Le stime di crescita del traffico passeggeri al 2016 prevedono un incremento del 7,2% all’anno sul<br />

mercato domestico, mentre sul fronte internazionale le stime sono comprese fra il 7,2% e l’8,6%.<br />

FIGURA 36<br />

TASSI DI CRESCITA DEL TRAFFICO PASSEGGERI AL 2016<br />

NORD AMERICA<br />

7,8%<br />

8,5%<br />

AMERICA LATINA<br />

EUROPA<br />

7,2%<br />

8,4%<br />

AFRICA<br />

8,1%<br />

MEDIO ORIENTE<br />

7,2%<br />

* RPK: Revenue Passenger Kilometres [numero di passeggeri paganti trasportati moltiplicato per il numero di chilometri volati]<br />

CSI<br />

8,6%<br />

ASIA - PACIFICO<br />

Fonte: Airbus, 2007<br />

Il tasso di crescita in termini di volumi RPK è previsto vicino a 5,5% all’anno fino al 2026.<br />

FIGURA 37<br />

TASSI MEDI ANNUI COMPOSTI DI CRESCITA DEL TRAFFICO PASSEGGERI E DEL PIL TRA IL 2007 E IL 2026<br />

AREA<br />

GEOGRAFICA<br />

CAGR<br />

PIL<br />

CAGR –<br />

NUMERO PASSEGGERI<br />

(STIME ACI)<br />

CAGR–<br />

RPKs<br />

(STIME BOEING)<br />

CAGR–<br />

RPKs<br />

(STIME AIRBUS)<br />

MOLTIPLICATORE<br />

RPKs (AL 2026)<br />

INCREMENTO MEDIO<br />

RPKs PROSSIMI 15 ANNI<br />

in % in % in % in % in %<br />

STATI CSI (EX URSS) 4,3 - 5,4 5,6 1,2-1,3 120<br />

MONDO 3,1 3,9 5,0 4,9 1,6 100<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati IMF, Worldbank, ACI Boeing e Airbus, 2007<br />

Analizzando i flussi attuali del cargo aereo emerge che: il traffico domestico e internazionale<br />

della CSI rappresenta l’1,0% del Cargo aereo mondiale in termini di volumi RTK e l’1,8% in termini<br />

di tonnellate trasportate.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 38<br />

TASSI MEDI ANNUI COMPOSTI DI CRESCITA DEL CARGO AEREO DOMESTICO E INTERNAZIONALE DELLA CSI<br />

AREA GEOGRAFICA<br />

SCENARI DI CRESCITA<br />

in % in % in %<br />

ALTO MEDIO BASSO<br />

CSI/EUROPA 7,5% 5,9% 3,5%<br />

TOTALE MEDIO 5,7%<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati ACI, Boeing e Airbus, 2007<br />

In conclusione, le previsioni per il mercato aereo della CSI al 2026 sono le seguenti:<br />

crescita media annua dei passeggeri in termini di volumi RPK compresa fra il 5,4% e il 5,6%;<br />

crescita media annua del Cargo in termini di volumi RTK al 5,7%.<br />

Stimato un tasso di crescita medio reale del PIL al 4,3% all’anno fino al 2026, il moltiplicatore<br />

della crescita del trasporto aereo risulta compreso fra 1,2 e 1,3 per il traffico passeggeri e 1,3 per<br />

il traffico merci.<br />

FIGURA 39<br />

TASSI DI CRESCITA DEL PIL, PASSEGGERI, MERCI E MOLTIPLICATORI DELLA CRESCITA<br />

CON ORIZZONTE 2026<br />

CIS<br />

PIL<br />

RPKs<br />

RTKs<br />

Mltp RPKs<br />

Mltp RTKs<br />

4,3%<br />

5,4% - 5,6%<br />

5,7%<br />

1,2 - 1,3<br />

1,3<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

235<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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236<br />

6.5.6 America Latina<br />

Le prospettive di sviluppo economico a lungo termine dell’America Latina sono molto positive.<br />

L’attuazione e l’implementazione di politiche a favore dello sviluppo economico, la stabilità politica e<br />

lo sviluppo sociale, rendono l’area una location attrattiva per imprese e lavoratori.<br />

Il tasso di sviluppo economico, che si è attestato intorno al 5% negli anni scorsi, sembra contenuto<br />

rispetto ai tassi di crescita di India e Cina, ma è un grosso passo in avanti rispetto a una crescita<br />

media dell’America Latina del 2% all’anno negli ultimi 25 anni.<br />

A livello dimensionale, invece, con un PIL di 3 trilioni di dollari, l’America Latina eguaglia la Cina,<br />

ed è circa tre volte più grande dell’India.<br />

Massicci investimenti infrastrutturali, liberalizzazioni e deregolamentazioni, incrementi di<br />

produttività e un aumento considerevole del tasso di istruzione, costituiscono una base solida per<br />

una crescita futura costante e sostenuta.<br />

Il Cile è un esempio perfetto di questa situazione. Tasso di crescita economica vicino al 5%,<br />

inflazione ai minimi da 30 anni, liberalizzazione ed espansione del credito, aumento del potere<br />

d’acquisto dei lavoratori e ampliamento della classe intermedia di reddito, rappresentano un quadro<br />

simile a quello che sta avvenendo in Asia.<br />

Questa tendenza si registra anche in Brasile e Messico, che da soli rappresentano metà della<br />

popolazione dell’America Latina. In Messico, ad esempio, quasi il 50% dei passeggeri low cost non<br />

aveva mai utilizzato l’aereo in precedenza. In aggiunta a ciò l’incremento di reddito e la possibilità di<br />

volare a basso costo hanno accelerato notevolmente l’utilizzo dell’aereo come mezzo di trasporto. Oggi,<br />

il 20% di tutti i voli all’interno dell’America Latina sono effettuati con le compagnie low cost.<br />

FIGURA 40<br />

PERCENTUALE DEI POSTI OFFERTI DALLE LOW COST SUI VOLI INTERNI ALL’AMERICA LATINA<br />

25%<br />

20%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006<br />

Fonte: AOG, Airbus, 2007<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Queste misure virtuose sull’economia hanno prodotto un incremento dei flussi turistici con origine<br />

e destinazione l’America Latina.<br />

Il turismo con destinazione l’America Latina è aumentato in media del 3,9% negli ultimi 15 anni<br />

con un accelerazione forte negli ultimi 4.<br />

Dal 2003 al 2007 i posti disponibili sulle tratte internazionali con origine e destinazione l’America<br />

Latina sono aumentati del 30% a livello complessivo, mentre sono aumentati del 62% quelli sulle<br />

tratte fra America Latina ed Europa.<br />

L’elevata domanda turistica, trainata dai flussi internazionali, ha attirato l’attenzione delle<br />

compagnie aeree europee che hanno incrementato la capacità di trasporto sulle tratte tra America<br />

Latina e UE. I coefficienti di riempimento su queste tratte sono superiori all’85%, livello record mai<br />

visto in America Latina e, in generale, sulla gran parte delle tratte internazionali.<br />

FIGURA 41<br />

FLUSSI TURISTICI CON DESTINAZIONE L’AMERICA LATINA<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

TURISTI (MILIONI)<br />

1991<br />

1996<br />

CAGR<br />

2001 2006<br />

Fonte: World Tourism Organization, Airbus, 2007<br />

Negli ultimi anni si è assistito a due fenomeni: da una parte le compagnie aeree si sono dapprima<br />

consolidate a livello operativo, per poi evolvere nel business ampliando i servizi offerti, e dall’altra<br />

parte hanno rinnovato la flotta che risulta ora più redditizia ed eco-sostenibile.<br />

Le stime di crescita del traffico passeggeri al 2016 prevedono un incremento del 6% all’anno sul<br />

mercato domestico, mentre sul fronte internazionale le stime sono comprese fra il 5% e l’8%.<br />

237<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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238<br />

FIGURA 42 TASSI DI CRESCITA DEL TRAFFICO PASSEGGERI AL 2016<br />

CSI<br />

NORD AMERICA<br />

EUROPA<br />

8,5%<br />

6,2%<br />

5,2%<br />

6,6%<br />

8,0% ASIA - PACIFICO<br />

6,2%<br />

AFRICA<br />

AMERICA LATINA<br />

* RPK: Revenue Passenger Kilometres [numero di passeggeri paganti trasportati moltiplicato per il numero di chilometri volati]<br />

Fonte: Airbus, 2007<br />

In termini di numero passeggeri il tasso di crescita è previsto al 4,5% all’anno fino al 2026,<br />

mentre in termini di volumi RPK il tasso di crescita è compreso fra il 5,8% e il 6,2% all’anno.<br />

FIGURA 43<br />

TASSI MEDI ANNUI COMPOSTI DI CRESCITA DEL TRAFFICO PASSEGGERI E DEL PIL TRA IL 2007 E IL 2026<br />

AREA<br />

GEOGRAFICA<br />

CAGR PIL CAGR –<br />

NUMERO PASSEGGERI<br />

(STIME ACI)<br />

CAGR–<br />

RPKs<br />

(STIME BOEING)<br />

CAGR–<br />

RPKs<br />

(STIME AIRBUS)<br />

MOLTIPLICATORE<br />

RPKs (AL 2026)<br />

INCREMENTO MEDIO<br />

RPKs PROSSIMI 15 ANNI<br />

in % in % in % in % in %<br />

AMERICA LATINA 3,8% 4,5% 6,2% 5,8% 1,5-1,6 130%<br />

MONDO 3,1% 3,9% 5,0% 4,9% 1,6 100%<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati IMF, Worldbank, ACI Boeing e Airbus, 2007<br />

<br />

<br />

Analizzando i flussi attuali del Cargo aereo emerge che:<br />

il traffico fra l’America Latina e l’Europa rappresenta il 3% del Cargo aereo mondiale in termini<br />

di volumi RTK e l’1,7% in termini di tonnellate trasportate;<br />

il traffico fra l’America Latina e il Nord America rappresenta il 2,9% del Cargo aereo mondiale in<br />

termini di volumi RTK e il 3,4% in termini di tonnellate trasportate.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 44<br />

TASSI MEDI ANNUI COMPOSTI DI CRESCITA DEL CARGO AEREO DOMESTICO E INTERNAZIONALE DELLA CSI<br />

AREA GEOGRAFICA<br />

SCENARI DI CRESCITA<br />

in % in % in %<br />

ALTO MEDIO BASSO<br />

NORD AMERICA/AMERICA LATINA 6,0 - 5,0<br />

EUROPA/AMERICA LATINA - 5,8 -<br />

TOTALE MEDIO 6,1<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati ACI,<br />

In conclusione, le previsioni per il mercato aereo dell’America Latina al 2026 sono le seguenti:<br />

crescita media annua dei passeggeri in termini di volumi RPK compresa fra il 5,8% e il 6,2%;<br />

crescita media annua del Cargo in termini di volumi RTK al 6,1%.<br />

Stimato un tasso di crescita medio reale del PIL al 3,8% all’anno fino al 2026, il moltiplicatore<br />

della crescita del trasporto aereo risulta compreso fra 1,5 e 1,6 per il traffico passeggeri e 1,6 per<br />

il traffico merci.<br />

FIGURA 45<br />

TASSI DI CRESCITA DEL PIL, PASSEGGERI, MERCI E MOLTIPLICATORI DELLA CRESCITA CON ORIZZONTE 2026<br />

AMERICA LATINA<br />

PIL<br />

RPKs<br />

RTKs<br />

Mltp RPKs<br />

Mltp RTKs<br />

3,8%<br />

5,8% - 6,2%<br />

6,1%<br />

1,5 - 1,6<br />

1,6<br />

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti<br />

239<br />

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240<br />

6.6 L’impressionante crescita di Cina e India<br />

e i piani di sviluppo nel Golfo Persico<br />

6.6.1 Lo sviluppo di Cina e India<br />

Cina e India con il loro dirompente sviluppo economico sono diventate i motori economici della<br />

crescita asiatica e mondiale.<br />

Queste due nazioni rappresentano, da sole quasi il 40% dell’intera popolazione mondiale e il loro<br />

tasso di crescita economica è tra i più alti al mondo. La Cina cresce da anni sopra il 10% e l’India si<br />

attesta a livelli compresi fra l’8% ed il 9%. Nei due Paesi la domanda interna di beni e servizi cresce<br />

a ritmi molto elevati e si attesta a un tasso vicino al 7% all’anno.<br />

FIGURA 46<br />

TASSO DI CRESCITA DEL PIL<br />

12%<br />

10%<br />

8%<br />

6%<br />

4%<br />

2%<br />

TASSI DI CRESCITA DEL PIL E DEL REDDITO DISPONIBILE 2007-2012<br />

MEDIO<br />

ORIENTE<br />

EST EUROPA<br />

BRASILE<br />

USA<br />

AUSTRALIA<br />

EU<br />

GIAPPONE<br />

CINA<br />

INDIA<br />

AFRICA<br />

AMERICA<br />

LATINA<br />

RUSSIA<br />

2% 4% 6% 8% 10%<br />

TASSO DI CRESCITA DEL REDDITO DISPONIBILE<br />

Fonte: Global Insight, 2007<br />

Nel 2007, per il quinto anno consecutivo, inoltre, la crescita reale registrata si è rivelata superiore<br />

alle aspettative di crescita. L’anno scorso, ad esempio, le stime di crescita prevedevano un incremento<br />

del PIL cinese del 9,5% e un incremento del PIL indiano del 7,4%. A consuntivo, il PIL cinese è<br />

aumentato del 10,4% e quello indiano del 9%. Le attuali stime di al 2026 sono del 70% più elevate<br />

rispetto a quelle pubblicate nel 2002.<br />

Negli ultimi anni, le importazioni e le esportazioni di Cina e India sono cresciute a ritmi compresi<br />

fra il 20% e il 30% all’anno, con punte dell’80%-100% all’anno per alcuni settori merceologici.<br />

La crescente domanda interna spinge i consumi a tal punto che, in alcune zone e città cinesi,<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


analogamente a quelle americane ed europee, il consumo ha superato la produzione.<br />

Cina e India dispongono di un bacino potenziale di consumatori senza eguali al mondo e nei<br />

prossimi trent’anni questi Paesi potrebbero trasformasi da mercati di produzione a mercati di<br />

consumo. A fronte di un naturale abbassamento del tasso di crescita dei consumi nei Paesi già<br />

sviluppati, l’economia mondiale potrà contare maggiormente sui mercati interni di Cina e India.<br />

L’impetuosa crescita economica sta modificando gli equilibri geopolitici attuali e nei prossimi<br />

anni questi due Paesi entreranno di diritto fra i principali attori mondiali. In dieci anni la Cina è<br />

passata dall’undicesimo posto nella classifica dei Paesi che producono più ricchezza al mondo al<br />

terzo posto. Le stime al 2040 prevedono che la Cina e l’India diventino rispettivamente la prima e la<br />

seconda potenza economica mondiale.<br />

FIGURA 47<br />

CLASSIFICA DEL PIL PER PAESI<br />

1996 2006 2026<br />

1-USA<br />

2-Giappone<br />

3-Germania<br />

4-UK<br />

5-Francia<br />

6-Italia<br />

7-Brasile<br />

8-Canada<br />

9-Messico<br />

10-Spagna<br />

11-Cina<br />

12-Olanda<br />

1-USA<br />

2-Giappone<br />

3-Cina<br />

4-Germania<br />

5-UK<br />

6-Francia<br />

7-Italia<br />

8-Canada<br />

9-Brasile<br />

10-India<br />

11-Spagna<br />

12-Sud Korea<br />

1-USA<br />

2-Cina<br />

3-Giappone<br />

4-Germania<br />

5-India<br />

6-UK<br />

7-Francia<br />

8-Brasile<br />

9-Italia<br />

10-Russia<br />

11-Messico<br />

12-Sud Korea<br />

Fonte: Global Insight, 2007<br />

Sebbene l’attuale crescita dell’India sia pressoché in linea con quella cinese, la tipologia di sviluppo<br />

perseguito si differenzia in modo sostanziale. La crescita indiana, infatti, è basata prevalentemente<br />

sullo sviluppo dell’information technology piuttosto che sulla manifattura.<br />

Altra differenza fra i due giganti asiatici è che la Cina ha iniziato il processo di liberalizzazione<br />

economica e riforma del Paese dieci anni prima dell’India. Dal confronto fra ciò che è accaduto in<br />

Cina e ciò che sta accadendo in India emerge come le linee di sviluppo e i tassi di crescita sono<br />

molto simili. In altre parole, l’India è circa dieci anni indietro rispetto alla Cina, ma segue analoghi<br />

percorsi di sviluppo.<br />

241<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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242<br />

A livello generale, in questi due Paesi, l’incremento delle esportazioni, degli investimenti, del<br />

reddito disponibile, lo spostamento demografico verso le grandi città, l’incremento dei consumi nelle<br />

giovani generazioni, unito a una politica governativa finalizzata a mantenere la stabilità istituzionale<br />

favorendo la crescita economica, in tutti i modi produrrà nel prossimo futuro:<br />

una rapida urbanizzazione;<br />

un incremento dei salari in termini reali;<br />

un incremento graduale nella propensione al consumo dei cittadini;<br />

un incremento di servizi destinati alle fasce alte di reddito;<br />

un incremento del valore percepito del tempo.<br />

Il trasporto aereo trarrà beneficio da tutti questi eventi, in quanto una maggiore urbanizzazione concentra<br />

nelle grandi città più persone ampliando il bacino d’utenza degli aeroporti; un incremento dei salari e della<br />

propensione al consumo aumenteranno le possibilità di utilizzo del trasporto aereo che beneficerà, infine,<br />

anche di un incremento del valore economico del tempo percepito. I futuri consumatori, avendo un valore<br />

del tempo più elevato, preferiranno spendere di più per accorciare il tempo di viaggio.<br />

FIGURA 48<br />

2.600<br />

2.100<br />

ANDAMENTO DEI CONSUMI IN CINA (INDICE 100 = 1990)<br />

CONSUMI IN TRASPORTI<br />

E COMUNICAZIONE<br />

1.600<br />

1.100<br />

600<br />

100<br />

1990 1995 2000 2005<br />

Trasporti e comunicazione Sanità Immobiliare Educazione Cibo, abbigliamento e servizi<br />

Fonte: elaborazione The European House su dati National Bureau of Statistic of China, 2007<br />

A un incremento del reddito disponibile, il modello dei consumi cambia e si sposta da beni primari<br />

(cibo, vestiti, abitazione) a beni più discrezionali come l’educazione, l’elettronica e i trasporti.<br />

I consumatori di Cina e India stanno spostando il consumo verso quest’ultima tipologia, e in<br />

particolare sul settore dei trasporti.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 49<br />

CONFRONTO FRA DOMANDA DI TRAFFICO AEREO E FERROVIARIO IN CINA E INDIA 1984 - 2006<br />

700<br />

200<br />

600<br />

160<br />

500<br />

120<br />

400<br />

80<br />

300<br />

40<br />

200<br />

1984 1988 1992 1996 2000 2004 2006<br />

0<br />

1984 1988 1992 1996 2000 2004 2006<br />

INDIA<br />

CINA<br />

Fonte: elaborazione The European House su dati IATA, UIC, 2007<br />

243<br />

L’incremento previsto della domanda di trasporto aereo dovrà essere bilanciata da un incremento<br />

dell’offerta attraverso il potenziamento degli aeroporti, delle infrastrutture di accesso agli stessi e<br />

della flotta delle compagnie aeree.<br />

In India la strada perseguita è quella di un coinvolgimento di differenti soggetti pubblici e privati<br />

nella realizzazione delle infrastrutture necessarie. Forme di partenariato pubblico-privato sono state<br />

sviluppate comprendendo autorità aeroportuali indiane, istituzioni finanziarie indiane ed estere,<br />

conglomerate industriali e società di gestione aeroportuali estere.<br />

Il piano di potenziamento e ammodernamento promosso dal Governo indiano sugli aeroporti<br />

ammonta a 9 miliardi di dollari. Gli aeroporti di Nuova Delhi e Bombay sono in fase di ammodernamento.<br />

L’aeroporto di Nuova Delhi, al completamento, disporrà di oltre 500 check-in e 5 terminal. La capacità<br />

di trasporto passerà da 12 milioni a 37 milioni di passeggeri. Due nuovi aeroporti a Bangalore e<br />

Hyderabad sono in costruzione e disporranno di una capacità di ricezione di circa 50 milioni di<br />

passeggeri. Questi quattro aeroporti saranno pienamente operativi entro il 2010.<br />

Il trasporto aereo sarà ulteriormente favorito dallo sviluppo dei commerci cross border fra Cina<br />

e India. Il commercio fra questi due Paesi era di 3 miliardi di dollari nel 2000 e ha raggiunto i 25<br />

miliardi di dollari nel 2006. L’India è il venticinquesimo partner commerciale della Cina, mentre la<br />

Cina è il secondo partner commerciale dell’India.<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

244<br />

FIGURA 50 SCAMBIO COMMERCIALE FRA CINA E INDIA<br />

MILIARDI DI DOLLARI<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006<br />

Fonte: National Bureau of Statistic of China, 2007<br />

6.6.2 I piani di sviluppo nel Golfo Persico<br />

Negli ultimi tre anni il trasporto aereo nel Golfo Persico ha vissuto un’espansione senza precedenti<br />

nella storia del trasporto aereo mondiale.<br />

In particolare, le compagnie aeree del Golfo hanno beneficiato di questa crescita e hanno registrato<br />

un incremento molto elevato di passeggeri trasportati.<br />

In dettaglio:<br />

Emirates cresce a tassi annui vicini al 25%. Recentemente ha acquistato oltre 250 aerei per<br />

circa 35 miliardi di dollari. Ciò rappresenta l’ordinativo più grande della storia. Alla consegna,<br />

Emirates sarà il maggiore operatore mondiale di A380 e 777;<br />

Qatar Airways cresce a tassi superiori al 35% all’anno. Nel corso del 2007 ha ordinato oltre 100<br />

aeromobili per un valore di circa 14 miliardi di dollari;<br />

Etihad ha registrato, nel 2007, una Crescita passeggeri vicina al 70%, raggiungendo i 4,6<br />

milioni di passeggeri, mentre nel Cargo ha registrato una crescita vicina al 50%, raggiungendo<br />

le 175.000 tonnellate.<br />

Un elemento a favore della sostenibilità futura di questi tassi di crescita è l’eccezionalità del<br />

posizionamento geografico del Golfo Persico.<br />

Entro gli 8.300 km di distanza dall’area del Golfo risiede l’80% della popolazione mondiale,<br />

ed entro i 14.800 km virtualmente qualsiasi destinazione mondiale può essere raggiunta. Anche<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


le compagnie aeree low cost, la cui tipologia di business predilige il medio e corto raggio, avranno<br />

notevoli possibilità di sviluppo, in quanto entro i 4.000 km circa di distanza dal Golfo Persico si<br />

collocano 2,5 miliardi di persone. Attualmente le low cost nell’area del Golfo detengono una quota<br />

di mercato del 5%.<br />

FIGURA 51<br />

POSIZIONAMENTO GEOGRAFICO DEL GOLFO PERSICO<br />

6.2 billion people<br />

8.000 nm<br />

5 billion people<br />

4.500 nm<br />

2,5 billion<br />

people<br />

2.500 nm<br />

245<br />

Fonte: Airbus, 2007<br />

Gli aeroporti del Golfo sono geograficamente degli hub ideali per raggiungere qualsiasi destinazione<br />

mondiale e stanno investendo in modo massiccio.<br />

Il Dubai International cresce a tassi vicini al 20% all’anno per passeggeri ed ha raggiunto 34<br />

milioni di traffico nel 2007. Sul lato merci, invece, cresce a tassi vicini al 10% all’anno e ha<br />

raggiunto 1,5 milioni di tonnellate, sempre nel 2007. I progetti di investimento in atto valgono 4,5<br />

miliardi di dollari e consentiranno di triplicare la capacità entro il 2009, raggiungendo i 75 milioni di<br />

passeggeri. È attualmente in corso la costruzione del Terminal 2 e la progettazione del Terminal 3.<br />

Il Dubai World Central International (DWCI), ancora in costruzione, sta implementando investimenti<br />

per 8 miliardi di dollari. Il DWCI sarà, entro il 2015, il sistema aeroportuale più grande al mondo, con<br />

una capacità di 150 milioni di passeggeri e 12 milioni di tonnellate di merci.<br />

L’aeroporto di Abu Dhabi è cresciuto, nel 2007, a un tasso superiore al 30% per passeggeri,<br />

raggiungendo quota 7 milioni di unità, e a un tasso vicino al 20% sul lato merci, raggiungendo le<br />

300.000 tonnellate. Il piano di espansione dell’aeroporto prevede investimenti per 7 miliardi di<br />

dollari.<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

246<br />

L’aeroporto di Doha ha in atto piani di espansione per aumentare la capacità fino a 12 milioni di<br />

passeggeri.<br />

Gli investimenti negli aeroporti e la crescita del traffico passeggeri hanno aumentato l’attrattività<br />

mondiale delle città del Golfo Persico.<br />

Dubai, nel 1997, era ventottesima nella classifica mondiale relativa ai posti/chilometro disponibili<br />

per le tratte internazionali. Nel 2002 è avanzata al diciottesimo posto e, recentemente, a seguito<br />

dell’incremento del traffico passeggeri e del numero di collegamenti, è entrata nella classifica delle<br />

prime dieci città hub al mondo.<br />

FIGURA 52<br />

CLASSIFICA DELLE PRIME DIECI CITTÀ HUB AL MONDO<br />

1997 2002 2007<br />

1-Londra<br />

2-Tokyo<br />

3-New York<br />

4-Los Angeles<br />

5-Parigi<br />

6-Francoforte<br />

7-Hong Kong<br />

8-Singapore<br />

9-Bangkok<br />

10-Amsterdam<br />

...<br />

28-Dubai<br />

1-Londra<br />

2-Tokyo<br />

3-New York<br />

4-Parigi<br />

5-Francoforte<br />

6-Los Angeles<br />

7-Hong Kong<br />

8-Singapore<br />

9-Bangkok<br />

10-Amsterdam<br />

...<br />

18-Dubai<br />

1-Londra<br />

2-New York<br />

3-Parigi<br />

4-Tokyo<br />

5-Francoforte<br />

6-Hong Kong<br />

7-Los Angeles<br />

8-Singapore<br />

9-Bangkok<br />

10-Dubai<br />

Fonte: OAG, 2007<br />

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7. IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO EUROPEO<br />

7.1 Caratteristiche del sistema e ruolo dell’Europa<br />

all’interno dello scenario mondiale<br />

Dopo avere affrontato nel precedente capitolo gli scenari del traffico aereo nel mondo e nelle<br />

diverse aree geografiche, tratteremo ora delle questioni più significative che investono il settore in<br />

Europa, concentrandoci sulle singole componenti. Tratteremo in particolare del traffico passeggeri e<br />

merci, delle compagnie aeree, degli aeroporti, degli enti di controllo e del recente accordo Open Sky<br />

tra Unione Europea e Stati Uniti.<br />

7.1.1 Il traffico passeggeri in Europa<br />

FIGURA 1<br />

TRAFFICO PASSEGGERI IN EUROPA (2000 – 2007)<br />

MILIONI DI PERSONE<br />

1.300<br />

1.250<br />

1.200<br />

1.150<br />

1.100<br />

1.050<br />

1.000<br />

950<br />

900<br />

953 945 950<br />

989<br />

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007<br />

1.064<br />

1.135<br />

1.204<br />

1.281<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

In Europa nel 2007 sono transitati quasi 1 miliardo e 300 mila persone con un incremento, rispetto<br />

al 2006, di circa 75 milioni di passeggeri.<br />

247<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

248<br />

FIGURA 2<br />

9%<br />

8%<br />

7%<br />

6%<br />

5%<br />

4%<br />

3%<br />

2%<br />

1%<br />

0<br />

-1%<br />

-2%<br />

TRAFFICO PASSEGGERI IN EUROPA (VARIAZIONI 2000 – 2007)<br />

00-01 01-02 02-03 03-04 04-05 05-06 06-07<br />

Nell’ultimo quinquennio, una volta superato lo shock degli attacchi dell’11 settembre 2001, la<br />

crescita del traffico passeggeri in Europa è stata costante e sostenuta, con un tasso medio del 6,2%.<br />

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FIGURA 3<br />

PASSEGGERI NEI PRIMI 20 PAESI EUROPEI (2007)<br />

MILIONI DI PERSONE<br />

300<br />

250<br />

239,5<br />

200<br />

210<br />

184,2<br />

150<br />

100<br />

138,8<br />

136,2<br />

50<br />

0<br />

Gran Bretagna<br />

Spagna<br />

Germania<br />

Francia<br />

Italia<br />

47,8 40 35,8 30,5<br />

Olanda<br />

Norbegia<br />

Svizzera<br />

Svezia<br />

30<br />

Irlanda<br />

Portogallo<br />

25,3 23,7 20,7 20,3 18,4 17,2 16,5 12,4 8,6 7,2<br />

Danimarca<br />

Austria<br />

Belgio<br />

Polonia<br />

Finlandia<br />

Grecia<br />

Rep.Ceca<br />

Ungheria<br />

Cipro<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

249<br />

L’analisi del traffico per Paese conferma la Gran Bretagna come leader assoluto con un totale<br />

di quasi 240 milioni di passeggeri, seguita da Spagna, Germania, Francia e Italia fra quelli che<br />

superano i 100 milioni.<br />

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250<br />

FIGURA 4<br />

QUOTA TRAFFICO PASSEGGERI IN EUROPA PER PAESE (2007)<br />

%<br />

Germania 22<br />

Regno Unito 15<br />

Francia 15<br />

Olanda 10<br />

Belgio 8<br />

Italia 6<br />

Lussemburgo 5<br />

Spagna 4<br />

Danimarca 3<br />

Svizzera 2<br />

Altri 9<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

In termini relativi la quota della Gran Bretagna è scesa, negli ultimi due anni, da oltre il 20%<br />

all’attuale 18,7%. I primi cinque Paesi rappresentano insieme oltre il 70% del traffico europeo.<br />

Particolarmente significativa è la seconda posizione della Spagna, a fronte di una popolazione<br />

numericamente inferiore a Germania, Francia e Italia.<br />

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FIGURA 5<br />

CAGR* TRAFFICO PASSEGGERI IN EUROPA (2002 – 2007)<br />

40%<br />

37,9% 36,0%<br />

23,3% 23,2%<br />

35%<br />

30%<br />

25%<br />

22,0%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

14,5% 14,0% 12,3% 11,8%<br />

9,3% 9,2% 8,2% 8,0% 6,9% 6,5% 6,0% 5,9% 5,8% 5,3% 4,9%<br />

5%<br />

0<br />

Lettonia<br />

Slovacchia<br />

Estonia<br />

Polonia<br />

*CAGR: Composed Annual Growth Rate<br />

Lituania<br />

Rep.Ceca<br />

Ungheria<br />

Islanda<br />

Slovenia<br />

Austria<br />

Irlanda<br />

Italia<br />

Spagna<br />

Grecia<br />

Norvegia<br />

Germania<br />

Portogallo<br />

Finlandia<br />

Belgio<br />

Svizzera<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

251<br />

Nell’ultimo quinquennio i Paesi europei a più alta crescita, con CAGR a due cifre, sono stati quelli<br />

dell’Est, seguiti da Austria, Irlanda, Italia e Spagna, dove il contributo delle compagnie aeree low cost<br />

è stato determinante.<br />

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252<br />

7.1.2 Il traffico merci in Europa<br />

FIGURA 6 TRAFFICO MERCI IN EUROPA (2000 – 2007)<br />

MIGLIAIA DI TONNELLATE<br />

18.000<br />

15.874<br />

16.000<br />

14.983<br />

14.242<br />

14.000<br />

13.653<br />

12.567<br />

12.162 12.397 12.688<br />

12.000<br />

10.000<br />

8.000<br />

6.000<br />

4.000<br />

2.000<br />

0<br />

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007<br />

Fonte: Elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

Complessivamente, nel 2007, in Europa sono transitate per via aerea circa 16 milioni di tonnellate<br />

di merci, con un incremento di quasi 1 milione di tonnellate rispetto al 2006.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 7<br />

TRAFFICO MERCI NEI PRIMI 20 PAESI EUROPEI (2007)<br />

4,0<br />

3,5<br />

3,5<br />

2,4<br />

2,5<br />

2,0<br />

2,4 1,7<br />

1,3<br />

1,5<br />

1,0 0,7<br />

0,6 0,5<br />

1,0<br />

0,3 0,2<br />

0,2 0,2<br />

0,5<br />

0,2 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1<br />

0,0<br />

Germania<br />

Gran Bretagna<br />

Francia<br />

Olanda<br />

Belgio<br />

Italia<br />

Lussemburgo<br />

Spagna<br />

Danimarca<br />

Svizzera<br />

Svezia<br />

Austria<br />

Irlanda<br />

Finlandia<br />

Norvegia<br />

Portogallo<br />

Grecia<br />

Islanda<br />

Polonia<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

253<br />

La Germania si conferma al primo posto per traffico di merci, seguita da Gran Bretagna e Francia,<br />

mentre al quarto e quinto posto vi sono Olanda e Belgio, Paesi collocati in posizioni strategiche e con<br />

forte vocazione commerciale.<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

254<br />

FIGURA 8<br />

QUOTA TRAFFICO MERCI IN EUROPA PER PAESE (2007)<br />

%<br />

Germania 22<br />

Regno Unito 15<br />

Francia 15<br />

Olanda 10<br />

Belgio 8<br />

Italia 6<br />

Lussemburgo 5<br />

Spagna 4<br />

Danimarca 3<br />

Svizzera 2<br />

Altri 2<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

Rispetto al traffico di passeggeri è significativo notare che sia l’Italia che ancor più la Spagna<br />

vedono crollare le loro quote relative, mentre spicca il Lussemburgo, altro importante hub per quanto<br />

riguarda il traffico merci. Se consideriamo il totale complessivo delle merci trasportate con partenza<br />

dai vari aeroporti nazionali, si può constatare come alcuni Paesi siano in grado di raccogliere e far<br />

partire quantità molto significative di merci che originano da altri territori.<br />

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FIGURA 9<br />

VARIAZIONI TRAFFICO MERCI IN EUROPA (2000–2007)<br />

10%<br />

8%<br />

7,6%<br />

6%<br />

4,3%<br />

5,2%<br />

5,9%<br />

4%<br />

2,3%<br />

2%<br />

1,9%<br />

0<br />

-2%<br />

-4%<br />

-3,2%<br />

00-01<br />

01-02 02-03 03-04 04-05 05-06 06-07<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

255<br />

Nel 2007 la crescita del traffico merci è stata più o meno in linea con quella del traffico<br />

passeggeri, anche se analizzando le serie storiche è importante rilevare quanto la dinamica del<br />

settore Cargo sia più strettamente correlata con l’andamento generale dell’economia.<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

256<br />

FIGURA 10<br />

37,6%<br />

40%<br />

35%<br />

30%<br />

25%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0<br />

CAGR TRAFFICO MERCI IN EUROPA (2002–2007)<br />

21,1%<br />

12,7%<br />

Belgio<br />

Estonia<br />

Slovacchia<br />

Norvegia<br />

Finlandia<br />

9,5% 9,1% 8,8% 8,8% 8,2% 7,7% 7,4% 7,0% 6,4% 5,9% 5,4% 4,4% 4,3% 3,9% 3,8%<br />

2,2% 2,2% 2,2% 1,6%<br />

0,9%<br />

Francia<br />

Malta<br />

Austria<br />

Cipro<br />

Islanda<br />

Rep.Ceca<br />

Germania<br />

Olanda<br />

Lussemburgo<br />

Italia<br />

Lettonia<br />

Svezia<br />

Svezia<br />

Danimarca<br />

Grecia<br />

Lituania<br />

Spagna<br />

Polonia<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

Nel periodo 2002-2007, a parte i casi di Estonia e di Slovenia che partivano da basi relativamente<br />

insignificanti, i tassi medi di crescita dei principali Paesi europei sono stati influenzati principalmente<br />

dagli investimenti infrastrutturali e dai tassi di crescita delle economie locali.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


7.1.3 Le compagnie aeree europee<br />

7.1.3.1 Analisi del settore<br />

In Europa possiamo suddividere il settore delle compagnie aeree passeggeri in quattro categorie<br />

principali secondo il loro modello operativo e di business e sull’estensione geografica delle loro rotte.<br />

I modelli in questione sono essenzialmente quattro: le compagnie tradizionali (full network service<br />

carriers), quelle a basso costo (low cost carriers), le compagnie regionali e quelle charter.<br />

FIGURA 11<br />

NUMERO DI VETTORI EUROPEI PER TIPOLOGIA (2007)<br />

Numero vettori rilevati dallo Scheduling 2007<br />

47<br />

44<br />

Lowcost carrier Compagnie regionali Full NetworkService Provider Charter<br />

Il numero delle low cost è cresciuto vertiginosamente negli ultimi dieci anni, tanto da rappresentare<br />

il gruppo più numeroso, seguito dalle compagnie regionali e dai full network service provider.<br />

41<br />

7<br />

257<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

258<br />

FIGURA 12 POSTI OFFERTI IN MEDIA SETTIMANALMENTE PER TIPOLOGIA DI VETTORI EUROPEI (2007)<br />

Posti settimanali medi (x1.000)<br />

12.000<br />

10.712<br />

10.000<br />

8.000<br />

6.000<br />

4.343<br />

4.000<br />

2.000<br />

742<br />

304<br />

0<br />

Full networkservice provider Lowcost carrier Compagnie regionali Charter<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

Esaminando l’offerta aggregata delle compagnie aeree europee, per categoria, e per numero totale<br />

di posti offerti settimanalmente, quella delle compagnie tradizionali appare ancora predominante.<br />

Esse infatti coprono circa i due terzi dell’offerta, seguite dalle low cost con circa il 25% dei posti. Le<br />

compagnie regionali e quelle charter rappresentano invece solo il 4,6% e l’1,9% del totale.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 13<br />

PRIMI 20 VETTORI EUROPEI PER PASSEGGERI (2007)<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

MILIONI DI PASSEGGERI<br />

73,7%<br />

54,2%<br />

50,4% 49,0%<br />

33,5%<br />

40<br />

38,0%<br />

30<br />

20<br />

27,9% 26,4% 25,4% 24,4% 23,3%<br />

13,5% 12,7% 12,1% 9,8% 9,7% 9,5% 9,3% 9,3% 9,1% 7,8%<br />

10<br />

0<br />

AirFrance-KLM<br />

Lufthansa<br />

Air France<br />

Ryanair<br />

Easyjet<br />

British Airways<br />

Air Berlin<br />

Iberia<br />

SAS<br />

Alitalia<br />

KLM<br />

TUIfly<br />

Lufthansa Regional<br />

Swiss<br />

Spanair<br />

Air Europa<br />

Thomsonfly<br />

Aer Lingus<br />

BMI<br />

Austrian<br />

TAP<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

259<br />

Le compagnie tradizionali rappresentano generalmente la moderna evoluzione delle tradizionali<br />

compagnie di bandiera, la cui missione è quella di collegare i loro territori di riferimento con i maggiori<br />

centri esteri, fornendo un servizio completo e standardizzato sia per una clientela turistica che per il<br />

segmento business. Queste compagnie normalmente operano raccogliendo il traffico non domestico<br />

dagli aeroporti secondari e instradandolo attraverso i loro hub di riferimento verso le destinazioni<br />

estere finali. A sostegno del loro modello di business, le principali compagnie aeree hanno sviluppato<br />

alleanze o accordi commerciali (code sharing) fra di loro per incrementare le loro destinazioni in<br />

modo indiretto e per contenere i costi operativi senza dover sostenere ulteriori investimenti o processi<br />

di fusione.<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

260<br />

FIGURA 14<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

203,2%<br />

PRIMI 20 VETTORI EUROPEI PER RPK (2007)<br />

MILIARDI DI RPK<br />

128,7%<br />

122,1%<br />

113,2%<br />

74,5%<br />

54,6% 49,6%<br />

38,1% 37,0% 36,3% 27,3% 25,1% 23,3% 21,6% 19,2% 17,4% 14,8% 14,8% 9,5% 8,5% 7,1%<br />

AirFrance-KLM<br />

Air France<br />

Lufthansa<br />

British Airways<br />

KLM<br />

Iberia<br />

Ryanair<br />

Alitalia<br />

Easyjet<br />

Air Berlin<br />

SAS<br />

Swiss<br />

Thomsonfly<br />

TUIfly<br />

TAP<br />

Austrian<br />

Aer Lingus<br />

Air Europa<br />

Spanair<br />

BMI<br />

Lufthansa Regional<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

Le compagnie low cost operano secondo un modello di business differente in quanto tendono a<br />

collegare direttamente le città senza passare attraverso hub di raccolta, spesso utilizzando aeroporti<br />

secondari e non congestionati, anche non in prossimità delle stesse. I benefici di tale scelta sono<br />

essenzialmente economici poiché questi aeroporti offrono condizioni migliori, oltre che una maggiore<br />

capacità che permette una più alta frequenza delle rotte e quindi una rotazione più efficiente degli<br />

aeromobili. I livelli di servizio offerti sono inoltre molto più segmentati rispetto alle compagnie<br />

tradizionali ed i costi complessivi per il passeggero possono variare notevolmente in virtù dei servizi<br />

aggiuntivi e complementari acquistati.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 15<br />

PRIMI 20 VETTORI EUROPEI PER LOAD FACTOR (2007)<br />

90%<br />

85%<br />

80%<br />

86,6% 86,0%<br />

83,7% 83,5%<br />

82,0% 81,6% 81,3%<br />

80,2% 80,1% 79,9%<br />

77,2%<br />

75,6% 75,4% 75,0% 74,4% 74,1%<br />

71,4%<br />

75%<br />

70%<br />

69,0% 68,3%<br />

67,0%<br />

65%<br />

60%<br />

Thomsonfly<br />

TUIfly<br />

Easyjet<br />

KLM<br />

Ryanair<br />

Iberia<br />

AirFrance-KLM<br />

Swiss<br />

Air France<br />

Lufthansa<br />

Air Berlin<br />

British Airways<br />

Aer Lingus<br />

Austrian<br />

Alitalia<br />

SAS<br />

TAP<br />

Spanair<br />

BMI<br />

Lufthansa Regional<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

261<br />

Le compagnie regionali servono destinazioni remote o poco trafficate, assolvendo al duplice<br />

compito di collegarle ai centri maggiori e di raccogliere il traffico destinato ai principali hub. Queste<br />

compagnie generalmente si avvalgono di flotte di aerei molto più piccoli, spesso dei turboelica,<br />

sia per i minori carichi che per le ridotte distanze di percorrenza, ma anche perché operano su<br />

aeroporti più piccoli e a volte non adatti ai grandi jet. Attualmente in Europa gli operatori regionali<br />

rimasti indipendenti dalle compagnie più grandi sono sempre meno, in seguito ad una tendenza al<br />

consolidamento all’interno dei loro network.<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

sea-aeroportimilano.it


IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

262<br />

FIGURA 16<br />

-10%<br />

-15%<br />

-20%<br />

PRIMI 20 VETTORI EUROPEI PER VARIAZIONI PASSEGGERI (2006-2007)<br />

30%<br />

25%<br />

20,9%<br />

20% 19,5%<br />

15%<br />

13,8% 13,4% 13,4% 13,4%<br />

10,8%<br />

10%<br />

7,8% 5,8% 5,4%<br />

5%<br />

4,2% 4,1% 2,7% 2,1% 1,4% 1,2%<br />

0%<br />

-1,2%<br />

-5%<br />

-3,0% -3,7%<br />

-7,3%<br />

Thomsonfly<br />

TUIfly<br />

Easyjet<br />

KLM<br />

Ryanair<br />

Iberia<br />

Swiss<br />

Air France<br />

Lufthansa<br />

Air Berlin<br />

British Airways<br />

Aer Lingus<br />

Austrian<br />

Alitalia<br />

SAS<br />

TAP<br />

AirFrance-KLM<br />

Spanair<br />

BMI<br />

Lufthansa Regional<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

Le compagnie charter sono un fenomeno tipicamente europeo, nascono principalmente nel Nord<br />

Europa per soddisfare la domanda dei tour operator che, in molto casi, è stagionale. Esse operano<br />

normalmente su rotte consolidate, essenzialmente su direttrici Nord-Sud per soddisfare le esigenze<br />

dei turisti. Negli ultimi anni il loro ruolo si è notevolmente ridimensionato, sia per l’avvento delle<br />

compagnie low cost, sia perché sono mutate le modalità di acquisto dei pacchetti-vacanze soprattutto<br />

per la diffusione di internet e del commercio elettronico, ma anche per la maggiore efficienza e<br />

segmentazione dell’offerta da parte delle compagnie tradizionali. Anche in questo segmento vi è una<br />

tendenza alla concentrazione verticale (con i tour operator) ed orizzontale (su più territori) per far<br />

fronte alle mutate condizioni del mercato.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 17<br />

PRIMI 20 VETTORI EUROPEI PER VARIAZIONE RPK (2006-2007)<br />

30%<br />

25%<br />

28,8% 27,4%<br />

16,9% 15,5% 13,7%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

11,9%<br />

10,8%<br />

-5%<br />

6,5% 4,4% 4,3% 4,1% 3,8% 3,5% 0,9%<br />

1,2% -1,5%<br />

-1,6% -3,0%<br />

-12,5%<br />

-10%<br />

-15%<br />

-20%<br />

Ryanair<br />

Spanair<br />

Easyjet<br />

TAP<br />

Swiss<br />

Lufthansa Regional<br />

Aer Lingus<br />

Lufthansa<br />

Air France<br />

Air Berlin<br />

AirFrance-KLM<br />

KLM<br />

Iberia<br />

Alitalia<br />

SAS<br />

British Airways<br />

BMI<br />

Thomsonfly<br />

Austrian<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

263<br />

Dall’analisi dei dati relativi ai principali vettori europei, si possono ricavare alcune considerazioni<br />

significative. La classifica delle compagnie per numero di passeggeri e per RPK conferma la leadership<br />

di mercato delle principali compagnie tradizionali, insidiate però ormai dalle tre principali low cost.<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

sea-aeroportimilano.it


IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

264<br />

FIGURA 18<br />

40%<br />

35%<br />

30%<br />

25%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

-5%<br />

33,4%<br />

Air Berlin<br />

PRIMI 20 VETTORI EUROPEI PER CAGR PASSEGGERI (2006-2007)<br />

33,2%<br />

27,6%<br />

13,7%<br />

8,1%<br />

Easyjet<br />

Ryanair<br />

Spanair<br />

Aer Lingus<br />

7,5%<br />

TAP<br />

6,5%<br />

BMI<br />

Austrian<br />

5,3%<br />

4,3%<br />

3,4%<br />

Lufthansa<br />

Thomsonfly<br />

3,1%<br />

3,1%<br />

3,0%<br />

2,2%<br />

KLM<br />

AirFrance-KLM<br />

Air France<br />

Alitalia<br />

2,1%<br />

SAS<br />

2,0%<br />

Iberia<br />

1,3%<br />

Swiss<br />

British<br />

Airways<br />

-0,3%<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

Dai dati sul load factor, emerge chiaramente che le compagnie charter, per via del loro particolare<br />

modello di business, tendono a viaggiare con aerei quasi sempre pieni. Lo stesso vale anche per le<br />

low cost, a maggior ragione con gli attuali costi energetici, ma nel 2007 ciò si è verificato solo per<br />

easyJet e per Ryanair, che non a caso sono riuscite a conseguire risultati economici molto positivi.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 19<br />

PRIMI 20 VETTORI EUROPEI PER CAGR ASK (2006-2007)<br />

40%<br />

35,8%<br />

34,0%<br />

30%<br />

23,3%<br />

20%<br />

14,6%<br />

12,2%<br />

11,3%<br />

10,7%<br />

10%<br />

5,8%<br />

4,7%<br />

4,4%<br />

4,2%<br />

4,2%<br />

3,9%<br />

3,8%<br />

3,5%<br />

1,9%<br />

1,6%<br />

0%<br />

-10%<br />

-10,0%<br />

Easyjet<br />

Ryanair<br />

Air Berlin<br />

Spanair<br />

Aer Lingus<br />

BMI<br />

TAP<br />

Thomsonfly<br />

Lufthansa<br />

Air France<br />

AirFrance-KLM<br />

Alitalia<br />

KLM<br />

Iberia<br />

Austrian<br />

British Airways<br />

SAS<br />

Swiss<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

265<br />

A favore delle low cost, a dimostrazione della grande sensibilità del mercato al contenimento delle<br />

tariffe, sono evidentemente anche i tassi di crescita nell’ultimo anno, sia in termini di capacità, che<br />

di passeggeri e di RPK.<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

266<br />

FIGURA 20<br />

40%<br />

35%<br />

30%<br />

25%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

37,4%<br />

Easyjet<br />

PRIMI 20 VETTORI EUROPEI PER CAGR RPK (2006-2007)<br />

35,5%<br />

23,3%<br />

17,5%<br />

13,3%<br />

11,3%<br />

11,2%<br />

6,1%<br />

5,5%<br />

5,4%<br />

5,2%<br />

5,2%<br />

4,8%<br />

4,8%<br />

4,7%<br />

2,9%<br />

2,7%<br />

2,5%<br />

Ryanair<br />

Air Berlin<br />

Spanair<br />

BMI<br />

TAP<br />

Aer Lingus<br />

Iberia<br />

Air France<br />

Lufthansa<br />

AirFrance<br />

-KLM<br />

Alitalia<br />

Austrian<br />

Thomsonfly<br />

KLM<br />

Swiss<br />

British<br />

Airways<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

SAS<br />

Essi confermano una tendenza di sviluppo chiarissima delle low cost nell’ultimo quinquennio,<br />

evidentemente a discapito delle compagnie tradizionali, ma anche in buona parte di quelle regionali<br />

e soprattutto, come già sottolineato, di quelle charter.<br />

6.1.3.2 Sfide e criticità per le compagnie aeree europee<br />

Se analizziamo il mercato del trasporto aereo in Europa, possiamo osservare alcune tendenze<br />

consolidate che però possono essere suscettibili di variazioni significative dovute in particolare a<br />

fattori esterni al settore. Come già precedentemente accennato, i quattro fattori esogeni dal maggiore<br />

impatto sono l’andamento complessivo dell’economia e l’impatto sulla domanda, la crisi dei mercati<br />

finanziari, il costo del petrolio e infine i vincoli ambientali.<br />

La prima considerazione da fare riguarda la struttura competitiva del mercato, in relazione al<br />

ruolo delle low cost in contrapposizione alle compagnie tradizionali. I due modelli di business hanno<br />

dimostrato di poter coesistere e di permettere la crescita delle compagnie, ma è prevedibile che<br />

essi reagiscano in modo diverso alle sollecitazioni esterne. Ad esempio, in relazione all’aumento dei<br />

costi energetici, due scuole di pensiero contrapposte prevedono scenari diversi per quanto riguarda<br />

il futuro delle low cost.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 21<br />

AIR FRANCE: STRUTTURA DEI COSTI OPERATIVI (2007)<br />

%<br />

Personale 34<br />

Carburante 22<br />

Oneri aeroportuali e tariffe di rotta 9<br />

Handling e altri costi operativi 6<br />

Costi commerciali e distributivi 6<br />

Manutenzione aerei 5<br />

Costi di chartering 3<br />

Leasing aeromobili 3<br />

Catering 2<br />

Altri 2<br />

Fonte:Air France<br />

267<br />

Se confrontiamo la struttura dei costi della principale compagnia aerea tradizionale europea<br />

Air France-KLM con quella della principale low cost Ryanair, nel 2007 emerge che la componente<br />

energetica pesa quasi il doppio per le compagnie low cost.<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

268<br />

FIGURA 22<br />

RYANAIR: STRUTTURA DEI COSTI OPERATIVI (2007)<br />

%<br />

Carburante 43<br />

Oneri aeroportuali e handling 17<br />

Personale 14<br />

Tariffe di rotta 12<br />

Costi di chartering 4<br />

Manutenzioni aerei 3<br />

Costi commerciali e distributivi 1<br />

Altri 6<br />

Fonte: Ryanair<br />

Questo dato, che tenderà ad amplificarsi nel 2008 a causa del notevole aumento del prezzo<br />

del combustibile, si presta però a una duplice interpretazione. Chi sostiene che il modello low cost<br />

soffrirà maggiormente, ritiene che non sarà possibile trasferire questo aumento sulle tariffe senza<br />

provocare un sensibile calo della domanda per il traffico low cost. Altri invece sono dell’opinione che<br />

sarà proprio la loro maggiore efficienza operativa a rappresentare il miglior antidoto in un contesto di<br />

rialzo generalizzato di tutti i costi operativi (dovuto anche all’aumento dell’inflazione) e delle tariffe.<br />

Un altro elemento a favore delle compagnie aeree low cost è rappresentato dalla loro flessibilità<br />

rispetto al sistema aeroportuale, che negli anni a venire sarà messo a dura prova dai vincoli di<br />

capacità, in particolare per gli scali più importanti che sono serviti principalmente dalle compagnie<br />

aeree tradizionali. Per ultimo vale la pena considerare l’effetto che avrà sui mercati domestici la<br />

concorrenza dei nuovi servizi ferroviari ad Alta Velocità che si stanno sempre più sviluppando in<br />

particolare in Spagna, Francia ed Italia. Essi intaccheranno in maniera drastica la profittabilità delle<br />

rotte domestiche più importanti, come già ampiamente dimostrato in Francia e in Giappone, e anche<br />

in questo caso è possibile ritenere che le low cost saranno meno colpite rispetto alle compagnie<br />

tradizionali che normalmente operano proprio su quelle tratte.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Anche rispetto all’andamento della domanda complessiva di traffico, sia le pressioni inflattive<br />

che il rallentamento della crescita comporteranno impatti notevoli sul traffico business che è per la<br />

quasi totalità appannaggio delle compagnie tradizionali, mentre è anche prevedibile che parte del loro<br />

traffico passeggeri possa rivolgersi a soluzioni più economiche e quindi scegliere le compagnie low<br />

cost. Prendendo in considerazione uno scenario più a lungo termine, è possibile mettere in evidenza<br />

delle tendenze contrastanti rispetto al consolidamento sia in termini di operatori, che di modelli<br />

operativi di business. E’ probabile infatti che per quanto riguarda le compagnie tradizionali non vi<br />

saranno cambiamenti strutturali rispetto agli odierni modelli operativi hub & spoke e di espansione<br />

commerciale tramite alleanze piuttosto che fusioni in senso stretto. Questo sia per motivi strategici<br />

legati agli interessi nazionali dei singoli Paesi di riferimento dei vettori, sia per ragioni economiche<br />

legate alle difficoltà di integrazione per motivi regolamentari, sindacali e tecnici. Possibili eccezioni<br />

potrebbero derivare dall’andamento sfavorevole della gestione di singole compagnie (ad es. Alitalia) il<br />

cui salvataggio e risanamento potrebbero essere assicurati solo attraverso un’acquisizione.<br />

Diverso il quadro per quanto riguarda le compagnie low cost, gravate da uno scenario competitivo<br />

complesso e a volte sottocapitalizzate rispetto alle loro necessità. E’ prevedibile che sul medio-lungo<br />

periodo si possa assistere ad una semplificazione del mercato e che alcuni operatori non riescano a<br />

reperire le risorse necessarie a sostenere il loro sviluppo e ad aumentare l’efficienza, anche in virtù<br />

del complesso contesto dei mercati finanziari. E’ quindi ipotizzabile che oltre a Ryanair e easyJet<br />

possano sopravvivere solo quegli operatori che riescano a diversificare meglio i loro ricavi anche<br />

attraverso altri servizi complementari, in previsione delle future pressioni sui margini dovute alla<br />

congiuntura economica sfavorevole.<br />

Rispetto a queste considerazioni è comunque necessario precisare che in futuro i modelli<br />

tradizionali e low cost non rappresenteranno necessariamente delle opzioni assolute e statiche, poiché<br />

in entrambi i campi le compagnie dovranno adattarsi al mutare delle condizioni di mercato. Ad oggi<br />

alcuni tra i principali vettori tradizionali sono sottoposti a minacce competitive che provengono sia<br />

dall’alto che dal basso. Gli FSNC principali o “Premium”, ovvero quelli che offrono una rete di<br />

collegamenti capillari, che operano su hub di primo livello e che rivestono ruoli da leader nei sistemi<br />

di alleanze possono mettere in atto strategie commerciali aggressive in particolare sul profittevole<br />

segmento business. Le low cost invece rappresentano sempre più un’insidia sia perché con i recenti<br />

aumenti tariffari esse ormai hanno iniziato a presidiare fasce di mercato tradizionalmente appannaggio<br />

delle compagnie tradizionali sia perché le loro rotte e destinazioni sono cresciute esponenzialmente,<br />

con network point-to-point che ormai sono più capillari di quelli hub & spoke dei FSNC. Con ogni<br />

probabilità alcuni vettori adotteranno modelli ibridi o cambieranno strategia, come è già accaduto per<br />

esempio ad Air Lingus, ex compagnia di bandiera che oggi opera come low cost.<br />

269<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

270<br />

FIGURA 23<br />

35%<br />

30%<br />

25%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

-5%<br />

-10%<br />

DA FULL NETWORK SERVICE PROVIDER A LOW COST:<br />

IL CASO AIR LINGUS<br />

RYANAIR<br />

AIR LINGUS<br />

Air Lingus cambia strategia<br />

e inizia la ristrutturazione:<br />

da 27 milioni di euro di perdite<br />

a 35 milioni di euro di utile<br />

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004<br />

Fonte: dati di bilancio delle rispettive compagnie<br />

Molto più difficile appare il percorso inverso, nel caso in cui le low cost in difficoltà volessero<br />

intraprendere un cambiamento di strategia verso un modello tradizionale. Vi sono grandi barriere<br />

all’ingresso del mercato presidiato dalle compagnie “premium” tra le quali possiamo citare la fiducia<br />

dei clienti nei brand, la dimensione del network ed i rapporti con gli aeroporti. A ulteriore conferma<br />

delle difficoltà nell’approcciare questi mercati, vanno citati i recenti fallimenti degli esperimenti delle<br />

aerolinee “all-business” Eos Airlines, Maxjet e Silverjet.<br />

Per quanto riguarda le prospettive delle compagnie regionali e charter, dobbiamo fare alcune<br />

importanti considerazioni. Le prime soffrono una condizione di mercato difficile, in particolare per la<br />

concorrenza di modalità alternative di trasporto e in particolare di quella ferroviaria. Sotto il profilo<br />

dell’andamento dei costi operativi, esse soffrono relativamente di meno delle altre dell’aumento del<br />

prezzo del petrolio poiché la gran parte delle flotte è composto da apparecchi ad elica turboprop<br />

che hanno un’efficienza energetica molto maggiore rispetto ai jet. Le compagnie charter invece<br />

continueranno a subire una concorrenza sempre maggiore da parte delle low cost, che con il loro<br />

modello di business sempre più focalizzato sui servizi ancillari e con le loro politiche di vendita<br />

aggressive, di fatto surrogano sempre di più il ruolo dei tour operator.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Una particola menzione merita la questione ambientale, soprattutto dopo che recentemente<br />

L’Unione Europea ha raggiunto un accordo fra le sue istituzioni sulla proposta di coinvolgere il<br />

settore del trasporto aereo nel sistema di scambio delle quote di emissioni previste dal Protocollo di<br />

Kyoto. Essa prevede che il 15% dei certificati di emissioni venga messo all’asta e che il nuovo regime<br />

coinvolga le compagnie europee ed extra-UE a partire dal 2012. Nei termini in cui è stata approvata,<br />

questa decisione comporterebbe un onere annuale complessivo per le compagnie aeree pari a circa<br />

5,3 miliardi di euro 1 già nel primo periodo di applicazione, quando il sistema nel suo complesso ha<br />

realizzato solo circa 3,7 miliardi di euro di profitti in totale nel 2007.<br />

FIGURA 24<br />

COMPAGNIE AEREE EUROPEE: MARGINE OPERATIVO AL NETTO DEGLI INTERESSI (2000-2007)<br />

4<br />

MILIARDI DI EURO<br />

3,7<br />

3<br />

2<br />

1,8<br />

1<br />

0<br />

0,4<br />

0,8<br />

271<br />

-1<br />

-2<br />

-3<br />

-4<br />

-0,5<br />

-3,3<br />

-0,8<br />

-1,3<br />

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007<br />

Fonte: Association of European Airlines<br />

L’implementazione di questa misura già dai prossimi anni potrebbe avere un impatto devastante<br />

sul settore aereo, già gravato da prospettive incerte per le ragioni soprammenzionate, privandolo del<br />

tutto della capacità di investire soprattutto nell’ammodernamento delle flotte e quindi impedendo il<br />

raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica che il settore si è prefissato. In questo caso,<br />

le conseguenze sulla capacità offerta dalle compagnie aeree sarebbero drastiche, con un’immediata<br />

riduzione delle rotte e dei posti offerti sulle tratte non più sostenibili economicamente, e con<br />

gravissime ripercussioni sulla solidità delle compagnie e sui posti di lavoro.<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

1 Fonte: Association of European Airlines.<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

272<br />

7.1.4 Il sistema aeroportuale europeo<br />

Dal punto di vista delle infrastrutture di terra, l’Europa deve affrontare sfide complesse per<br />

assicurarsi gli obiettivi di crescita che si è prefissata. Non si tratta infatti solo di accompagnare<br />

il mercato verso uno sviluppo dimensionale, ma anche di assicurare a tutti i territori dell’Unione<br />

Europea un adeguato sostegno dei loro sistemi economici. La visione del cielo unico europeo deve<br />

infatti coniugare gli obiettivi della competitività e della crescita continentale con l’altro pilastro<br />

della costruzione europea, che è quello dello sviluppo solidale di tutti i territori dell’Unione. Con<br />

l’allargamento verso Est dell’UE si sono inoltre aperte delle prospettive di crescita straordinarie che<br />

vanno però governate per evitare il formarsi di squilibri strutturali che possono mettere a repentaglio<br />

l’equilibrio economico e politico dell’Unione nel settore strategico del trasporto aereo.<br />

7.1.4.1 Il traffico passeggeri negli aeroporti europei<br />

L’Airport Council International classifica gli aeroporti in quattro gruppi, a seconda del numero di<br />

passeggeri annui: Gruppo 1, più di 25 milioni (10 aeroporti nel 2007); Gruppo 2, tra 10 e 25 milioni<br />

(27 aeroporti); Gruppo 3, tra 5 e 10 milioni (25 aeroporti); Gruppo 4, meno di 5 milioni. L’Unione<br />

Europea utilizza una classificazione quasi identica per lettere A, B, C, D ed un’ultima categoria E che<br />

rappresenta tutti gli aeroporti al di sotto del milione di passeggeri annui. Nel 2007 sono stati 62 gli<br />

aeroporti che hanno totalizzato un numero di passeggeri superiore ai 5 milioni, ma sono stati solo 4 i<br />

grandi hub di primo livello con più di 50 milioni di transiti (anche se Amsterdam Schiphol ci si avvicina<br />

molto e può essere assimilato ad essi).<br />

FIGURA 25<br />

PRIMI 20 AEROPORTI EUROPEI PER PASSEGGERI (2007)<br />

70<br />

68,1%<br />

60<br />

59,9%<br />

54,2% 52,2%<br />

32,9% 32,8%<br />

50<br />

47,8%<br />

40<br />

30<br />

35,2% 34,0%<br />

20<br />

26,4%<br />

23,9% 23,8% 23,3% 23,2% 23,2% 22,4% 21,4% 20,7% 19,0% 18,8%<br />

10<br />

0<br />

Londra Heathrow<br />

Parigi Charles de Gaulle<br />

Francoforte<br />

Madrid Barajas<br />

Amsterdam<br />

Londra Gatwick<br />

Monaco di Baviera<br />

Roma Fiumicino<br />

Barcellona<br />

Parigi Orly<br />

Milano Malpensa<br />

Londra Stansted<br />

Dublino<br />

Palma di Maiorca<br />

Istanbul<br />

Manchester<br />

Copenhagen<br />

Zurigo<br />

Oslo<br />

Vienna<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati Airport Council International, delle singole autorità nazionali e dei gestori aeroportuali<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Nel 2007 i primi 40 aeroporti europei hanno fatto registrare una crescita media del traffico<br />

del 6,7% e hanno totalizzato 925 milioni di passeggeri. Se analizziamo la classifica per nazione,<br />

è immediato rilevare che le maggiori nazioni europee ospitano un mega-hub di primo livello, fatta<br />

eccezione per l’Italia che con Fiumicino e Malpensa insieme raccoglie quasi quanto Parigi Charles de<br />

Gaulle, ma che singolarmente possono essere confrontati con altri hub di secondo livello (Malpensa<br />

non può più essere considerato tale dopo il recente abbandono di Alitalia quale vettore di riferimento<br />

in favore di Fiumicino). Va comunque segnalato il fatto che le aree di Roma e Milano (Includendo<br />

Ciampino e Linate), con i loro circa 38 e 34 milioni di passeggeri, figurerebbero subito dopo<br />

Amsterdam in termini di traffico complessivo.<br />

FIGURA 26<br />

PRIMI 20 AEROPORTI EUROPEI PER VARIAZIONE PASSEGGERI (2006-2007)<br />

25%<br />

22,0%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

Mosca<br />

Domodedovo<br />

14,4%<br />

14,0%<br />

13,1%<br />

Varsavia<br />

Madrid Barajas<br />

Berlino Tegel<br />

11,3%<br />

10,4%<br />

Monaco<br />

di Baviera<br />

Stoccolma<br />

10,3%<br />

10,0%<br />

9,9%<br />

9,7%<br />

9,7%<br />

9,5%<br />

9,3%<br />

9,2%<br />

9,2%<br />

Bromma<br />

Vienna<br />

Mosca<br />

Sheremetyevo<br />

Dublino<br />

Milano Malpensa<br />

Atene<br />

Ginevra<br />

Barcellona<br />

Roma Ciampino<br />

Roma Fiumicino<br />

9,1%<br />

8,8%<br />

7,8%<br />

Istanbul<br />

Lisbona<br />

Zurigo<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati Airport Council International, delle singole autorità nazionali e dei gestori aeroportuali<br />

Ulteriori importanti considerazioni vanno fatte sulle tendenze di sviluppo del traffico. Tra gli<br />

aeroporti del Gruppo 1, i maggiori incrementi sono stati fatti registrare da Madrid (+14%), Monaco<br />

(+10,4%), Barcellona (+9,3%) e Roma (+9,2%). Tra quelli del Gruppo 2 spiccano Mosca Domodedovo<br />

(+22%), Berlino Tegel (+13,1% anche in virtù di alcuni trasferimenti da altri aeroporti della città),<br />

Vienna (+11,3%) e Mosca Sheremetyevo (+10%). Va comunque sottolineato che nel 2007 è stato<br />

proprio questo Gruppo di aeroporti a far segnare le migliori performance, soprattutto rispetto ai<br />

grandi hub di primo livello che, tranne Madrid, hanno evidenziato tassi di crescita mai superiori al<br />

5,5% anche a causa della difficoltà ad incrementare in modo significativo la loro capacità.<br />

7,8%<br />

Oslo<br />

7,7%<br />

7,6%<br />

Praga<br />

Stavanger<br />

273<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

274<br />

Rispetto ai modelli operativi dei grandi aeroporti, la tendenza prevalente sembra essere quella<br />

di un’ulteriore concentrazione di quelli che operano in modalità hub e quindi dotati di vettori di<br />

riferimento. Tranne il caso della Germania infatti, negli altri Paesi non si riscontra una pluralità<br />

di hub, mentre sempre più chiaramente gli aeroporti che hanno subito un processo di de-hubbing<br />

cercano di rimpiazzare il traffico perduto cercando di attirare nuove compagnie ed incrementando i<br />

loro collegamenti point-to-point. Allo stesso tempo prosegue il processo di sviluppo delle compagnie<br />

low cost principalmente sugli aeroporti secondari, ma in qualche caso anche su scali che hanno visto<br />

ridursi il traffico per le ragioni di cui sopra.<br />

FIGURA 27<br />

PRIMI 20 AEROPORTI EUROPEI PER ASK (2007)<br />

MILIONI<br />

200<br />

182,8%<br />

180<br />

160<br />

140<br />

120<br />

113,8% 113,2%<br />

100<br />

80<br />

64,7% 63,0%<br />

60<br />

42,2%<br />

35,8%<br />

40<br />

32,8% 28,7% 25,3% 25,0% 19,6% 18,8%<br />

20<br />

17,6% 16,7% 16,2% 15,9% 15,1% 15,0% 14,9%<br />

0<br />

Londra Heathrow<br />

Francoforte<br />

Parigi Charles de Gaulle<br />

Amsterdam<br />

Madrid Barajas<br />

Londra Gatwick<br />

Monaco di Baviera<br />

Roma Fiumicino<br />

Milano Malpensa<br />

Zurigo<br />

Parigi Orly<br />

Barcellona<br />

Manchester<br />

Vienna<br />

Copenhagen<br />

Lisbona<br />

Dusseldorf<br />

Dublino<br />

Bruxelles<br />

Atene<br />

Fonte: Elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

Da un’analisi sui primi 20 aeroporti europei per numero di ASK si conferma il ruolo di Londra,<br />

Francoforte e Parigi come hub di primo livello a forte vocazione intercontinentale, mentre Amsterdam<br />

e Madrid ne escono ridimensionate a livello di posti per chilometri offerti e quindi di valore economico<br />

complessivo del traffico.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 28<br />

PRIMI 10 AEROPORTI EUROPEI PER ASK EXTRA E INTRA-UE (2007)<br />

180<br />

160<br />

Milioni<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

Londra Heathrow<br />

Francoforte<br />

Parigi Charles de Gaulle<br />

Amsterdam<br />

Madrid Barajas<br />

Londra Gatwick<br />

Monaco di Baviera<br />

Roma Fiumicino<br />

Milano Malpensa<br />

Zurigo<br />

Parigi Orly<br />

Barcellona<br />

Manchester<br />

Vienna<br />

Copenhagen<br />

Lisbona<br />

Dusseldorf<br />

Dublino<br />

Extra-UE<br />

Bruxelles<br />

Atene<br />

Intra-UE<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

275<br />

Se spostiamo la nostra attenzione verso il numero di posti offerti e alla loro composizione per<br />

destinazioni comunitarie ed extra-comunitarie, possiamo notare come alcuni scali con forte presenza<br />

di compagnie low cost, tra cui Barcellona, Stansted e Dublino, abbiano una vocazione di aeroporti ad<br />

elevata caratterizzazione europea.<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

276<br />

FIGURA 29<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

48,2%<br />

MILIONI<br />

PRIMI 20 AEROPORTI EUROPEI PER POSTI OFFERTI (2007)<br />

36,5% 35,3%<br />

32,1%<br />

25,7%<br />

22,7%<br />

21,3%<br />

19,6%<br />

16,7% 16,5% 14,3% 13,8% 13,2% 13,1% 11,9% 11,5% 11,5% 11,0% 10,7% 10,0%<br />

Londra Heathrow<br />

Parigi Charles de Gaulle<br />

Francoforte<br />

Madrid Barajas<br />

Amsterdam<br />

Roma Fiumicino<br />

Monaco di Baviera<br />

Barcellona<br />

Londra Gatwick<br />

Parigi Orly<br />

Milano Malpensa<br />

Londra Stansted<br />

Dublino<br />

Zurigo<br />

Copenhagen<br />

Vienna<br />

Oslo<br />

Dusseldorf<br />

Atene<br />

Bruxelles<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

Madrid, seppure con volumi di traffico molto più elevati, Monaco e Fiumicino possono essere invece<br />

considerati a tutti gli effetti hub di secondo livello a vocazione mista europea e intercontinentale.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 30<br />

PRIMI 10 AEROPORTI EUROPEI PER POSTI OFFERTI EXTRA E INTRA-UE (2007)<br />

30<br />

MILIONI<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

Londra Heathrow<br />

Parigi Charles de Gaulle<br />

Francoforte<br />

Madrid Barajas<br />

Amsterdam<br />

Roma Fiumicino<br />

Monaco di Baviera<br />

Barcellona<br />

Londra Gatwick<br />

Parigi Orly<br />

Milano Malpensa<br />

Londra Stansted<br />

Dublino<br />

Zurigo<br />

Copenhagen<br />

Vienna<br />

Oslo<br />

Extra-UE<br />

Dusseldorf<br />

Atene<br />

Bruxelles<br />

Intra-UE<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

277<br />

Un ultimo dato significativo da segnalare riguarda i fortissimi tassi di crescita degli aeroporti<br />

dell’Est Europa ed in particolare di quelli dei Paesi nuovi membri dell’Unione Europea. Pur partendo<br />

da dati assoluti modesti, essi si stanno sviluppando molto rapidamente quasi ovunque, con incrementi<br />

spesso a due cifre. Tra questi spiccano Praga (+7,7%) e soprattutto Varsavia (14,4%), Riga (+26,7%)<br />

e Sofia (+24,6%).<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

278<br />

7.1.4.2 Gli aeroporti europei e il traffico merci<br />

Con riferimento al settore del traffico aereo merci, la classifica europea vede primeggiare gli<br />

stessi primi cinque protagonisti, ma con posizioni rovesciate. Parigi e Francoforte rappresentano<br />

veri e propri mega-hub Cargo, mentre tra i primi venti aeroporti figurano scali assolutamente minori<br />

per i passeggeri, ma che sono dislocati in aree industriali e logistiche strategiche (ad esempio gli<br />

aeroporti belgi), o che sono sede di vettori All Cargo e che abbiano intrapreso scelte vocazionali come<br />

il Lussemburgo.<br />

FIGURA 31<br />

3<br />

2<br />

2<br />

1<br />

2,3%<br />

PRIMI 20 AEROPORTI EUROPEI PER MERCI TRANSITATE (2007)<br />

MILIONI DI TONNELLATE<br />

2,2%<br />

1,7%<br />

1,4%<br />

0,9%<br />

0,7%<br />

0,7%<br />

1<br />

0<br />

Parigi Charles de Gaulle<br />

Francoforte<br />

Amsterdam<br />

Londra Heathrow<br />

Lussemburgo<br />

Bruxelles<br />

Colonia<br />

Liegi<br />

Milano Malpensa<br />

Copenhagen<br />

Madrid Barajas<br />

Istanbul<br />

East Midlands<br />

Zurigo<br />

0,5% 0,5%<br />

0,4% 0,4% 0,3%<br />

0,3% 0,3% 0,3% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2%<br />

Monaco di Baviera<br />

Londra Stansted<br />

Vienna<br />

Londra Gatwick<br />

Manchester<br />

Roma Fiumicino<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ACI, ICCSAI, Assaeroporti, report annuali delle autorità nazionali e dei gestori aeroportuali<br />

Nel complesso sono state trasportate attraverso i primi 40 scali europei oltre 15,6 milioni di<br />

tonnellate di merci, con un incremento medio rispetto al 2006 di circa il 2,9%, ben al di sotto della<br />

crescita nel settore passeggeri, dove oltretutto le attività non sono così concentrate in pochi aeroporti.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 32<br />

PRIMI 20 AEROPORTI EUROPEI PER VARIAZIONI MERCI TRANSITATE (2007)<br />

25%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

20,60%<br />

16,00%<br />

14,70%<br />

14,00%<br />

10,60%<br />

Bruges<br />

Liegi<br />

Milano Malpensa<br />

Istanbul<br />

Lussemburgo<br />

Ostenda<br />

10,50%<br />

10,00%<br />

Stoccolma<br />

Arlanda<br />

Manchester<br />

8,00%<br />

7,90%<br />

Lille<br />

Oslo<br />

Parigi Charles<br />

de Gaulle<br />

7,80%<br />

Mosca<br />

Domodedovo<br />

Amsterdam<br />

Mosca<br />

Sheremetyevo<br />

Amburgo<br />

Billund<br />

Copenhagen<br />

Londra Heathrow<br />

Goteborg<br />

Zurigo<br />

Helsinki<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ACI, ICCSAI, Assaeroporti, report annuali delle autorità nazionali e dei gestori aeroportuali<br />

5,80%<br />

5,40%<br />

5,40%<br />

5,30%<br />

4,70%<br />

4,10%<br />

3,90%<br />

3,60%<br />

3,40%<br />

3,30%<br />

279<br />

Un’altra interessante tendenza è quella della crescente presenza di traffico cargo negli aeroporti<br />

che ospitano le compagnie low cost come ad esempio Stansted e Gatwick in Gran Bretagna, Bergamo<br />

Orio al Serio in Italia e Hahn in Germania.<br />

7.1.5 Gli enti di controllo aereo in Europa<br />

Nell’ambito del processo di integrazione politica ed economica dell’Unione Europea, il settore del<br />

trasporto aereo ha subito delle profonde trasformazioni, nel senso della liberalizzazione del mercato e<br />

dell’accentramento, da parte delle istituzioni comunitarie, di alcune competenze specifiche in materia<br />

regolamentare e di indirizzo. Mentre l’unificazione economica del settore può dirsi pressoché completata<br />

e addirittura è stato firmato il primo accordo Open Sky con gli Stati Uniti, ad oggi l’Europa è ancora<br />

in una fase transitoria per quanto riguarda gli aspetti cruciali della sicurezza a terra e in volo ed in<br />

particolare per quanto riguarda i sistemi di gestione del traffico. Su quest’ultimo tema in particolare,<br />

la Commissione Europea già nel 2001 aveva emanato delle proposte, poi approvate nel 2004, per<br />

affrontare le sempre maggiori sfide derivanti da uno spazio aereo europeo sempre più congestionato,<br />

nel quadro dell’iniziativa generale denominata “cielo unico europeo” (Single European Sky).<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

280<br />

La normativa del 2004 comprende quattro regolamenti: il primo stabilisce i principi generali<br />

per l’istituzione del cielo unico europeo, il secondo regolamenta la fornitura di servizi di navigazione<br />

aerea, il terzo disciplina l’organizzazione e l’uso dello spazio aereo e infine un regolamento è dedicato<br />

all’interoperabilità della rete europea di gestione del traffico aereo.<br />

I livelli di traffico attuali, e ancora di più quelli previsti in futuro, impongono una radicale riforma<br />

dei processi di controllo e delle regole vigenti, ancora per lo più basate su criteri nazionali inefficienti<br />

e anacronistici sotto il profilo tecnologico e non basati sui reali flussi di traffico. A questo argomento<br />

è dedicata la sezione relativa al futuro sistema integrato europeo di gestione del traffico.<br />

Nel rispetto della distinzione di ruoli imposta dalle normative europee 2 , tratteremo separatamente<br />

delle Autorità nazionali di vigilanza (National Supervisory Authorities - NSA) e dei fornitori di servizi<br />

di navigazione aerea (Air Navigation Service Providers - ANSP).<br />

7.1.5.1 Le Autorità nazionali di vigilanza e l’EASA (European Aviation Safety Agency)<br />

Storicamente la gestione dello spazio aereo è sempre stata collegata al concetto di sovranità<br />

nazionale, e ciascun Paese dell’Unione ne affidava il governo a uno o più enti che governavano<br />

l’indirizzo politico, tecnico e operativo del settore. I modelli in essere nei vari territori dell’UE sono<br />

diversi, più o meno frammentati e complessi, e questa organizzazione per il momento non è stata<br />

messa del tutto in discussione. Naturalmente però le NSA devono applicare le normative europee e<br />

vigilare affinché i provvedimenti presi siano compatibili con le normative comunitarie. La principale<br />

azione intrapresa dall’Unione Europea nell’ambito delle competenze tradizionali delle NSA è stata la<br />

costituzione, nel 2003, dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (European Aviation Safety Agency<br />

- EASA) con sede a Colonia, con la missione di promuovere i massimi livelli comuni di sicurezza e<br />

di protezione ambientale nel settore dell’aviazione civile. Mentre le NSA continueranno ad eseguire<br />

la maggior parte delle attività di carattere operativo, quali la certificazione dei singoli aeromobili o<br />

l’abilitazione all’esercizio della professione ai piloti, all’EASA spetta l’elaborazione di norme comuni a<br />

livello europeo. Essa supervisiona l’applicazione degli standard tramite ispezioni negli Stati membri,<br />

fornisce il know-how formativo e conduce le attività di ricerca necessarie.<br />

L’Agenzia europea per la sicurezza aerea è inoltre responsabile per le certificazioni di tipo, come<br />

quelle di specifici modelli di aeromobili, motori o parti approvate per essere impiegati nell’Unione<br />

Europea. L’industria aeronautica può in tal modo beneficiare di specifiche comuni, di servizi efficienti<br />

a costi contenuti e di un unico punto di contatto.<br />

2 Cfr. Regolamento (CE) N. 549/2004 e 550/2004<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Ai sensi dei Regolamenti (CE) N. 549/2004 e 550/2004 restano direttamente in capo alle<br />

singole autorità nazionali di vigilanza tutte le attività non connesse alla gestione del traffico aereo<br />

come ad esempio:<br />

la regolamentazione tecnica e l’attività ispettiva, sanzionatoria, di certificazione, di autorizzazione,<br />

di coordinamento e di controllo, nonché di tenuta dei registri e degli albi;<br />

la razionalizzazione delle procedure attinenti ai servizi aeroportuali;<br />

l’attività di coordinamento con le autorità militari, nell’ambito delle rispettive competenze per le<br />

attività di assistenza al volo;<br />

i rapporti con enti, società ed organismi nazionali ed internazionali che operano nel settore<br />

dell’aviazione civile e rappresentanza presso gli organismi internazionali;<br />

l’istruttoria degli atti concernenti tariffe, tasse e diritti aeroportuali;<br />

la definizione e il controllo dei parametri di qualità dei servizi aeroportuali e di trasporto aereo;<br />

la regolamentazione, l’esame e la valutazione dei piani regolatori, dei programmi di intervento e<br />

dei piani di investimento aeroportuali, nonché l’eventuale partecipazione all’attività di gestione<br />

degli aeroporti di preminente interesse turistico e sociale, ovvero strategico-economico.<br />

Rispetto al controllo del traffico aereo, i suddetti regolamenti impongono inoltre l’assoggettamento<br />

dei fornitori di servizi di navigazione aerea al controllo e alla certificazione da parte della NSA. Le autorità<br />

di vigilanza sono anch’esse sottoposte ad una procedura di valutazione inter pares (peer-review) per<br />

garantire un livello uniforme di sicurezza (Safety) e l’applicazione armonizzata dei requisiti comuni.<br />

7.1.5.2 Gli enti di controllo del traffico aereo<br />

Nell’ambito delle attività principali del settore aereo, quella di controllo del traffico è volta a:<br />

prevenire le collisioni tra aeromobili in volo;<br />

prevenire le collisioni tra aeromobili e ostacoli presenti nelle aree di manovra degli aeroporti;<br />

accelerare e mantenere ordinato il flusso del traffico;<br />

fornire suggerimenti ed informazioni utili per una sicura ed efficace condotta dei voli;<br />

dare l’allarme agli organismi di ricerca e soccorso, quando necessario.<br />

Nell’Unione Europea esistono 27 fornitori di servizi nazionali che implicano un pari numero di<br />

procedimenti, di attrezzature, di approcci operativi e di spese generali diverse. Nel quadro della<br />

politica del cielo unico europeo, il controllo del traffico aereo assume senza dubbio il ruolo centrale.<br />

Come già anticipato, la separazione dalle Autorità di vigilanza deve essere almeno funzionale e i<br />

fornitori di servizi di navigazione, sia pubblici che privati, devono rispettare precisi requisiti tecnici<br />

281<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

282<br />

riguardanti i seguenti aspetti:<br />

competenza e idoneità tecnica ed operativa;<br />

procedure di gestione della sicurezza e della qualità;<br />

sistemi di segnalazione;<br />

qualità dei servizi;<br />

solidità finanziaria;<br />

responsabilità e copertura assicurativa;<br />

assetto proprietario e organizzazione, compresa la prevenzione di conflitti di interessi;<br />

risorse umane, compresi piani di assunzione adeguati;<br />

sicurezza.<br />

Gli ANSP devono inoltre essere certificati dalle autorità di vigilanza e sottoposti ad ispezioni<br />

periodiche. Essendo ammesso l’esercizio di tali attività in regime di monopolio, i fornitori di servizi<br />

sono anche soggetti a controlli di carattere tariffario e amministrativo per assicurare la trasparenza e<br />

l’efficienza economica nel loro funzionamento. Nei Paesi membri anche le autorità militari possono<br />

assumere il ruolo di fornitori di servizi alla navigazione anche in regime separato dall’operatore<br />

civile, per quanto concerne lo spazio aereo e gli aeroporti di pertinenza. Sono altresì previste norme<br />

apposite per i fornitori di servizi meteorologici nello spazio aereo di competenza dell’Autorità.<br />

Nel quadro dell’aggregazione dei singoli spazi aerei in ambito comunitario in blocchi funzionali<br />

di spazio aereo (Functional Airspace Blocks - FAB), come previsto dai piani di implementazione del<br />

cielo unico europeo, le singole Autorità potranno delegare ai singoli fornitori le attività di controllo<br />

anche su territori di altri Stati, in attuazione dell’attività di coordinamento a loro delegata e finalizzata<br />

alla riorganizzazione degli spazi aerei. Tutto questo avverrà nell’ambito del SESAR (Single European<br />

Sky ATM Research Program) di cui trattiamo in separata sede.<br />

Il regolamento quadro prevede inoltre una valutazione delle prestazione degli ANSP a partire<br />

dal 2008, prima con la raccolta dei dati e poi con l’analisi comparativa dei risultati. Questi ultimi<br />

forniranno una solida base di riferimento per i futuri sviluppi dell’iniziativa del cielo unico europeo.<br />

Per espletare questo processo, la commissione si avvarrà delle prestazioni di Eurocontrol (European<br />

Organization for the Safety of Air Navigation), che anche per la sua leadership nell’implementazione<br />

del SESAR, assume sempre più il ruolo di centro di competenza e di coordinamento a livello europeo<br />

per tutto il settore del controllo del traffico, pur essendo un’organizzazione funzionalmente separata<br />

dall’Unione Europea.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


7.1.5.3 Cenni sulla Security in volo nello spazio aereo<br />

e negli aeroporti europei<br />

Pur esulando dagli scopi di questo studio, vale la pena ricordare l’importanza del concetto di<br />

sicurezza inteso come prevenzione dei rischi causati da terroristi e da altri soggetti malintenzionati. A<br />

questo proposito citiamo brevemente alcuni dei principali programmi europei dedicati allo scopo.<br />

Il programma congiunto NEASCOG (NATO/Eurocontrol ATM Security Co-ordinating Group),<br />

partecipato da Eurocontrol e dalla NATO, si propone di migliorare il livello di sicurezza nelle<br />

operazioni di controllo del traffico aereo sia in campo civile che in quello militare. Gli obiettivi<br />

strategici dell’iniziativa sono:<br />

miglioramento delle misure ed implementazione del sistema di sicurezza;<br />

definizione del quadro istituzionale e della cooperazione internazionale;<br />

definizione del quadro regolamentare;<br />

rafforzamento della cooperazione civile-militare.<br />

Il programma ERRIDS (European Regional Renegade Information Dissemination System) si<br />

propone di fornire un sistema pan-europeo di gestione delle emergenze legate alla sicurezza, che<br />

offrirà alle autorità preposte informazioni affidabili in tempo reale e strumenti di supporto alle decisioni.<br />

Questo Progetto coinvolge tutti i portatori di interesse quali i Governi nazionali, le organizzazioni<br />

internazionali come la NATO, i fornitori di servizi di navigazione, gli equipaggi, le sale di controllo<br />

delle compagnie aeree e gli aeroporti. ERRIDS è progettato per operare su una rete pan-europea,<br />

utilizzando software di grado militare e procedure di crittazione avanzate in modo da proteggere tutte<br />

le informazioni sensibili.<br />

Il programma SAFEE (Safety of Aircraft in the Future European Environment) riguarda invece<br />

i sistemi di segnalazione di pericolo a bordo degli aerei. Essi si baseranno su una serie di sensori<br />

specifici e si integrerà con il sistema ERRIDS, di cui sarà una delle fonti informative.<br />

Per quanto concerne invece la sicurezza a terra, oggi delegata quasi interamente alle Autorità<br />

nazionali di vigilanza e ai gestori aeroportuali, va citato il progetto PATIN (Protection of Air Transportation<br />

and Infrastructure), che ha riunito un consorzio di imprese europee del settore aerospaziale. Scopo<br />

del programma è quello di garantire la sicurezza dei cittadini dell’Unione Europea, proteggendo<br />

l’intero sistema del trasporto aereo contro attacchi di natura terroristica e includendo nel proprio<br />

perimetro gli aeroporti, gli aeromobili, le altre infrastrutture critiche di terra e i sistemi informativi.<br />

283<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

sea-aeroportimilano.it


IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

284<br />

7.2 L’accordo Open Sky UE-USA<br />

Dopo oltre quattro anni di negoziati è stato firmato a Washington il 30 aprile del 2007, ed è<br />

entrato in vigore il 30 marzo del 2008, un accordo tra Unione Europea e Stati Uniti che rappresenta<br />

un importantissimo passo in avanti nel processo di liberalizzazione del settore del trasporto aereo<br />

mondiale. Il mercato transatlantico, prima dell’entrata a regime del nuovo assetto regolamentare,<br />

poteva essere riassunto in questi termini 3 :<br />

55 milioni di passeggeri interessati;<br />

385 voli giornalieri in entrambe le direzioni;<br />

235 voli senza scalo (city-pairs);<br />

45 aerolinee interessate di cui 8 statunitensi, 26 UE, le rimanenti 11 di altri Paesi;<br />

sul fronte Usa erano serviti 32 scali, su quello europeo 53 aeroporti di 19 nazioni. Dei 19 Stati<br />

europei, 16 già disponevano di accordi Open Sky nazionali;<br />

la direttrice più consistente era rappresentata dalle rotte Gran Bretagna-Stati Uniti (40% circa<br />

dell’intero traffico).<br />

7.2.1 Principali obiettivi<br />

Grazie ad esso è stato completamente superato il precedente regime di accordi bilaterali (e a volte<br />

di accordi Open Sky tra USA e singoli Stati membri UE) che regolava i rapporti tra gli Stati Uniti e i<br />

Paesi comunitari. L’obiettivo principale è quello di incentivare la concorrenza per incrementare sia il<br />

flusso di passeggeri sulla direttrice di traffico tra i due principali mercati aerei mondiali, facendo calare<br />

le tariffe e favorendo l’introduzione di voli point-to-point tra aeroporti non collegati direttamente.<br />

D’altra parte l’Unione Europea aveva anche la necessità di armonizzare tutti gli accordi presi<br />

dai singoli Paesi membri che erano da essa stati considerati in contrasto con la normativa europea,<br />

come definitivamente sancito da una storica sentenza della Corte di Giustizia europea, che già nel<br />

novembre del 2002 ne aveva decretato l’incompatibilità con i dettami del Trattato di Roma. Questa<br />

fondamentale decisione fu il punto di partenza dal quale la Commissione prese spunto per iniziare<br />

ad applicare quei principi che erano alla base della costituzione del cielo unico europeo anche nei<br />

rapporti tra Unione Europea, Paesi terzi e altre organizzazioni sovranazionali attuali e future.<br />

3 Dati Association of European Airlines 2007<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


E’ oggi all’ordine del giorno la discussione sulla replicabilità o meno di questo accordo nelle sue<br />

linee fondamentali con altri singoli Paesi, soprattutto perché ancora non esistono entità con un grado<br />

di integrazione economica e politica assimilabili all’Unione Europea in altre regioni del mondo. E’<br />

infatti importante sottolineare come il superamento del sistema degli accordi bilaterali dovrà avvenire<br />

mantenendo l’UE come controparte e questo potrebbe risultare un ostacolo insormontabile per gli<br />

Stati minori, che vedrebbero occupati i loro mercati dai vettori europei e soffocate le aspirazioni dei<br />

loro vettori nazionali in molti casi assai deboli. Appare quindi probabile che, salvo rare eccezioni,<br />

eventuali futuri accordi sul modello di quelli tra UE e USA possano per ora essere negoziati solo<br />

con Paesi che rappresentino mercati paragonabili a quello europeo per volumi di traffico, grado di<br />

liberalizzazione e solidità dei vettori nazionali, in particolare in Asia.<br />

7.2.2 I punti principali dell’accordo<br />

Il nuovo Accordo ha introdotto alcune innovazioni fondamentali che possiamo riassumere nei<br />

seguenti punti:<br />

il riconoscimento di tutte le aerolinee europee come “vettori aerei comunitari” da parte degli Stati<br />

Uniti;<br />

la possibilità per ciascun vettore aereo comunitario di volare da qualsiasi aeroporto dell’Unione<br />

Europea a qualunque scalo negli Stati Uniti senza restrizioni relative a tariffe o capacità;<br />

l’opportunità di proseguire il volo dagli Stati Uniti verso Paesi terzi (Quinta Libertà dell’Aria<br />

secondo la classificazione della Convenzione di Chicago);<br />

la possibilità di operare voli Cargo dagli Stati Uniti verso Paesi terzi senza che il servizio parta o<br />

termini dal territorio dell’UE (Settima Libertà dell’Aria);<br />

l’opportunità di operare voli passeggeri dagli Stati Uniti verso certi Paesi non comunitari, quali ad<br />

esempio Croazia e Norvegia (Settima Libertà dell’Aria);<br />

la partecipazione delle compagnie comunitarie al programma “Fly America” riguardante il trasporto<br />

di passeggeri e Cargo finanziati dal Governo americano;<br />

maggiore libertà di stabilire accordi commerciali (code-sharing, wet-leasing) e di franchising/<br />

branding, oltre che di ottenere l’immunità dalle autorità Antitrust USA per stipulare alleanze;<br />

consente a soggetti USA di investire in una compagnia aerea dell’Unione Europea, a patto che<br />

la maggioranza delle azioni e il controllo effettivo di tale compagnia sia esercitato da uno Stato<br />

membro dell’Unione Europea e/o da cittadini di uno degli Stati membri;<br />

esplicita chiaramente che, in base alla legge degli Stati Uniti, gli investitori dell’Unione Europea<br />

potranno detenere una quota del capitale azionario di una compagnia aerea americana che potrà<br />

arrivare fino al 49,9% del totale e, a seconda dei singoli casi, anche superare questo limite;<br />

285<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

286<br />

<br />

rende possibile agli investitori dell’Unione Europea di esercitare il controllo di una compagnia<br />

aerea della Svizzera, del Liechtenstein, dei membri dello spazio aereo comune europeo (ECAA),<br />

del Kenya e dei Paesi africani che hanno stipulato accordi Open Sky con gli Stati Uniti, senza che<br />

ciò leda il diritto di tali compagnie aeree a operare negli Stati Uniti;<br />

garantirà nuovi diritti di traffico a quei vettori dell’Unione Europea che apriranno la porta a fusioni e<br />

acquisizioni internazionali di compagnie aeree all’interno dell’Europa (come è accaduto nel caso di Air<br />

France e KLM), cosa che oggi è possibile soltanto se le compagnie interessate sono disposte a correre<br />

il rischio di compromettere, da un punto di vista legale, il proprio diritto ad operare in altri Paesi.<br />

Il Trattato prevede inoltre che su alcuni temi non strettamente economici ma cruciali per lo<br />

sviluppo del settore vi sia una convergenza regolamentare tra Stati Uniti e Unione Europea ed in<br />

particolare per:<br />

le normative di sicurezza;<br />

il controllo e la gestione del traffico aereo;<br />

le tematiche ambientali con particolare riferimento ai cambiamenti climatici;<br />

la competitività dei rispettivi mercati aerei.<br />

Al di là delle indubbie innovazioni introdotte, va segnalato comunque il permanere di una certa<br />

asimmetria tra le parti, soprattutto se si considera che l’Accordo concede ai vettori americani l’accesso<br />

pieno al mercato interno dell’Unione Europea, mentre i vettori comunitari possono accedere solo<br />

alla tratta transatlantica e ad essi è quindi precluso di operare nel mercato domestico USA, se non<br />

attraverso un investimento minoritario e non di controllo nei vettori americani. Eventuali correttivi<br />

potranno essere introdotti solo in una successiva fase negoziale tra le parti.<br />

7.2.3 L’impatto economico dell’Accordo<br />

Secondo la Commissione Europea, l’accordo Open Sky UE-USA porterebbe notevoli benefici<br />

economici ad ambedue le sponde dell’Atlantico quantificandoli nell’arco di cinque anni in 4 :<br />

26 milioni di passeggeri in più;<br />

significative riduzioni nelle tariffe sia per i passeggeri business che per i turisti;<br />

benefici economici complessivi fino a 12 miliardi di euro;<br />

più di 80.000 nuovi posti di lavoro, distribuiti equamente tra Europa e Stati Uniti nel settore<br />

passeggeri;<br />

incremento del traffico di merci per via aerea fino a 170 milioni di tonnellate e fino a 9.000 nuovi<br />

posti di lavoro nel settore Cargo.<br />

4 Cfr. il comunicato stampa del 28 marzo 2008 – Europa: MEMO/08/185<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Queste stime sono state elaborate per conto della Commissione 5 utilizzando dei modelli econometrici<br />

che fanno perno su differenti ipotesi rispetto all’elasticità della domanda. E’ d’altra parte ipotizzabile<br />

che i benefici derivanti dall’accordo siano in pratica più ridotti, per una serie di ragioni tra le quali<br />

possiamo elencare:<br />

l’effetto di sostituzione rispetto ad altre destinazioni per quanto riguarda il traffico turistico;<br />

l’andamento del prezzo del petrolio che penalizza il traffico a lungo raggio;<br />

il rallentamento dell’economia reale nelle due aree geografiche più che altrove con particolari<br />

effetti sul traffico merci;<br />

la volatilità e le asimmetrie nei tassi di cambio tra dollaro, euro e altre valute europee;<br />

gli effetti della crisi finanziaria sia dal lato della domanda che dal lato dell’offerta, in particolare<br />

per la possibile riduzione degli investimenti e la conseguente mancata realizzazione delle relative<br />

efficienze economiche;<br />

l’impatto delle normative ambientali e l’aggravio economico ad esse connesso soprattutto in<br />

Europa;<br />

le difficoltà finanziarie delle compagnie aeree specie negli Stati Uniti e la probabile necessità di<br />

ristrutturazione.<br />

Resta comunque inteso che l’eventuale mancato conseguimento dei risultati previsti dalla<br />

Commissione Europea non mette assolutamente in discussione la validità della liberalizzazione dei<br />

cieli americani ed europei, che se non fosse stata realizzata avrebbe comportato un rischio di lungo<br />

periodo molto alto per il settore e per le economie dell’Unione Europea e degli Stati Uniti.<br />

287<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

5 Cfr. Booz Allen Hamilton – The Economic Impacts of an Open Aviation Area Between the EU and the US, gennaio 2007;<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

288<br />

8. IL TRASPORTO AEREO NEL NORD ITALIA<br />

8.1 Il ruolo del Nord Italia in Europa<br />

L’area del Nord Italia, che comprende Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino<br />

Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna, è una delle regioni più sviluppate economicamente<br />

e socialmente d’Europa. Il Nord Italia genera il 7% circa della ricchezza prodotta ogni anno nell’Area<br />

dell’euro, che equivale al 5,2% circa della ricchezza prodotta ogni anno dall’Unione Europea 1 .<br />

FIGURA 1<br />

PESO ECONOMICO DEL NORD ITALIA E DEL’ITALIA RISPETTO ALL’AREA DELL’EURO E ALLA UE<br />

AREA GEOGRAFICA % RISPETTO ALL’AREA DELL’EURO % RISPETTO ALLA UE (27 STATI)<br />

in % in %<br />

Nord Italia 7,0 5,2<br />

Italia 13,5 10,0<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati Istat e Eurostat<br />

A livello italiano, l’area del Nord è fondamentale in termini di valore aggiunto prodotto ogni anno,<br />

in termini occupazionali e di competitività del sistema economico del Paese. Oltre il 55% della<br />

ricchezza prodotta dall’Italia è generata nell’area del Nord, che rappresenta quasi il 48% circa della<br />

forza lavoro nazionale.<br />

La Regione Lombardia, che si colloca al centro dell’area del Nord Italia, è una delle regioni che<br />

formano i quattro motori economici dell’Unione Europea, insieme alla Catalogna in Spagna, Baden-<br />

Württemberg in Germania e Rhone Alps in Francia.<br />

1 Gli Stati UE che non hanno aderito all’euro sono il Regno Unito, la Svezia, la Polonia, la Danimarca, la Repubblica Ceca, la Romania,<br />

l’Ungheria, la Slovacchia, la Bulgaria, la Lituania e l’Estonia.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 2<br />

I QUATTRO MOTORI ECONOMICI D’EUROPA<br />

Bade-Wurtemberg<br />

Rhône-Alpes<br />

Lombardie<br />

Catalogne<br />

Fonte: UE<br />

289<br />

I quattro motori economici d’Europa, l’area dell’Ile de France e l’area metropolitana di Londra<br />

costituiscono l’ossatura economica dell’Unione Europea.<br />

Il Nord Italia ha un ruolo fondamentale sia per l’economia nazionale, che per l’economia europea.<br />

La sua importanza strategica deriva, oltre che dal ruolo socio-economico, anche dalla posizione<br />

geografica. Il Nord Italia, infatti, si colloca all’interno della “Blue Banana”, cioè di quell’area che va<br />

da Londra a Barcellona, passando per Amsterdam, Rotterdam, Parigi, Francoforte, Monaco, Milano,<br />

Torino e Marsiglia, dove si concentra la gran parte dei consumi e della produzione in Europa.<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

290<br />

FIGURA 3<br />

LA BLUE BANANA<br />

Fonte: World Atlas of Artificial Night Sky<br />

I quattro motori economici d’Europa, l’Ile de France e la Regione metropolitana di Londra, sono situati<br />

tutti all’interno di quest’area e ricoprono un ruolo trainante per l’Europa e per le loro rispettive nazioni.<br />

Le aree d’Europa che fanno parte della Blue Banana 2 sono caratterizzate da alti livelli di sviluppo<br />

in termini economici e da elevato PIL pro-capite e reddito disponibile. In termini occupazionali e<br />

sociali sono contraddistinti da bassa disoccupazione e da una forte presenza di lavoratori qualificati,<br />

e elevati livelli di istruzione, con alta percentuale di laureati.<br />

Il Nord Italia, come parte integrante della Blue Banana è una delle localizzazioni preferite dalle<br />

multinazionali e dalle imprese straniere per aprire sedi e filiali, in quanto è situata nella zona centrale<br />

dell’area più ricca d’Europa e fra le prime al mondo. L’interesse da parte delle imprese multinazionali<br />

ed estere a localizzare il proprio business all’interno della Blue Banana emerge anche da una ricerca<br />

effettuata nel campo della logistica a livello europeo. L’area compresa fra Torino e Milano è ritenuta<br />

fra le più interessanti in Europa per il settore della logistica immobiliare e questa è un’ulteriore<br />

conferma del ruolo strategico del Nord Italia per l’Europa.<br />

2 L’intensità dell’attività economica di un’area può essere stimata anche esaminando le mappe di luminosità notturna della terra via<br />

satellite.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 4<br />

AREE LOGISTICHE PIÙ IMPORTANTI D’EUROPA E RELATIVI COSTI DI AFFITTO - EURO/M 2<br />

291<br />

Fonte: Prologis<br />

L’importanza dell’area del Nord Italia per l’Europa è evidente anche sotto il profilo infrastrutturale e dei<br />

progetti che l’Europa ha definito come prioritari nello sviluppo dei Trans European Network. Essa risulta<br />

perciò essenziale per il raggiungimento degli obiettivi definiti nel Libro Bianco sui Trasporti del 2001.<br />

Il Nord Italia verrà attraversato dalla nuova linea ferroviaria Berlino-Palermo, che prevede il<br />

potenziamento del tunnel del Brennero e la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina; dal<br />

Corridoio V (autostradale e ferroviario) che collegherà Lisbona a Kiev attraversando la Pianura Padana,<br />

ovvero il cuore economico d’Italia; dall’asse ferroviario denominato Corridoio dei due Mari, che<br />

connette il porto di Genova con quello di Rotterdam attraverso il tunnel del Gottardo.<br />

In conclusione, l’area del Nord Italia risulta fondamentale e strategica per l’Europa perché:<br />

genera il 7% del PIL di Eurolandia e il 5,2% del PIL dell’intera UE;<br />

è uno dei quattro motori economici d’Europa, cioè delle aree considerate trainanti per lo sviluppo<br />

futuro dell’economia europea;<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

292<br />

<br />

è all’interno della Blue Banana, cioè dell’area dove si concentra la gran parte dei consumi e della<br />

produzione in Europa;<br />

è una delle localizzazioni logistiche più interessanti e preferite dalle imprese in Europa;<br />

è uno dei territori maggiormente interessati dallo sviluppo delle reti multimodali TEN.<br />

FIGURA 5 RETI TEN CHE INTERESSANO IL NORD ITALIA<br />

Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


8.2 Il sistema aeroportuale del Nord Italia<br />

8.2.1 L’importanza del Nord Italia per l’Europa<br />

Il peso e l’importanza che il Nord Italia ricopre a livello economico in Europa non trova però un<br />

riscontro immediato se si analizza la qualità dello sviluppo del sistema aeroportuale che lo caratterizza.<br />

Tra i primi dieci aeroporti in Europa per numero di passeggeri non è presente nessun aeroporto del<br />

Nord Italia.<br />

FIGURA 6<br />

PRIMI 10 AEROPORTI EUROPEI PER TRAFFICO PASSEGGERI (2007)<br />

0 10 20 30 40 50 60 70 80<br />

Londra Heathrow<br />

Parigi Charles de Gaulle<br />

Francoforte<br />

Madrid Barajas<br />

Amsterdam<br />

Londra Gatwick<br />

Monaco di Baviera<br />

Roma Fiumicino<br />

Barcellona<br />

Parigi Orly<br />

Fonte: elaborazione T he European House A-<br />

26,4<br />

35,2<br />

34,2<br />

32,9<br />

32,8<br />

59,9<br />

54,2<br />

52,2<br />

47,8<br />

mbrosetti su dati ICCSAI , Assaeroporti e report annuali delle autorità nazionali e dei gestori aeroportuali<br />

Questa situazione stride sempre più con l’importante ruolo economico e strategico che ricopre<br />

l’area del Nord Italia per l’Europa. Il primo aeroporto in termini di passeggeri nel 2007 nel Nord Italia<br />

è stato Malpensa che con 23,9 milioni di passeggeri si colloca all’undicesimo posto. Tutti gli aeroporti<br />

presenti in classifica, con la sola eccezione di Madrid Barajas, sono aeroporti della Blue Banana.<br />

Inoltre, le aree che costituiscono l’ossatura economica dell’Unione Europea hanno un aeroporto fra<br />

i primi dieci.<br />

L’area metropolitana di Londra è servita sia da Heathrow sia da Gatwick, l’Ile de France<br />

dall’aeroporto Charles de Gaulle, Baden-Württemberg è servita a Nord dall’aeroporto di Francoforte<br />

e Est da quello di Monaco, la Catalogna è servita dall’aeroporto di Barcellona, mentre il Nord Italia<br />

è un’area strategica d’Europa che, ad oggi, non ha un aeroporto nei primi dieci in Europa in termini<br />

di passeggeri.<br />

68,1<br />

293<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

294<br />

A rendere ancora più critica questa situazione è stato il recente de-hubbing di Malpensa da parte<br />

di Alitalia, che il 30 marzo 2008 ha reso effettivo il piano di riduzione di circa il 70% dei voli in<br />

partenza dallo scalo. Tradotto in termini di passeggeri, secondo alcune stime, la riduzione di quelli<br />

che utilizzavano la compagnia di bandiera sarà di circa 8 milioni in un anno. A livello operativo il dehubbing<br />

ha cancellato collegamenti con Londra, Francoforte, Barcellona, Berlino e Madrid.<br />

Il Nord Italia, motore economico d’Europa, perde i collegamenti con gli altri motori economici<br />

d’Europa. Se questa situazione dovesse protrarsi nel tempo, gli effetti sulla competitività europea,<br />

oltre che italiana, saranno molto elevati. L’Europa ha problemi di competitività e di sviluppo nei<br />

confronti di alcune aree geografiche che sono più dinamiche e che crescono con ritmi più elevati. È<br />

essenziale per l’Europa integrare le proprie aree più avanzate, con l’obiettivo di aumentare il livello<br />

di interazione fra le stesse, favorendo così processi virtuosi di miglioramento della competitività<br />

territoriale. L’obiettivo dell’Europa deve essere quello di moltiplicare i propri motori economici.<br />

Sul fronte dell’internazionalizzazione e della localizzazione delle imprese, il Nord Italia, e in<br />

particolar modo la Regione Lombardia, costituiscono un’area cruciale sia per il contesto nazionale<br />

che per quello europeo. Il 34% circa delle imprese italiane con partecipazioni all’estero è localizzato<br />

nella Regione Lombardia. Al 2006 circa 2.000 imprese lombarde erano attive con almeno un’impresa<br />

controllata o partecipata all’estero 3 . In totale oltre 6.100 imprese estere, che impiegano 410.000<br />

dipendenti con un giro d’affari superiore ai 90 miliardi di euro, sono partecipate da un’impresa<br />

lombarda. Il danno causato dalla mancanza di un sistema aeroportuale paragonabile a quelli presenti<br />

nelle altre aree trainanti l’economia europea, è per queste imprese, ma anche per tutte le altre del<br />

Nord Italia, incalcolabile.<br />

L’importanza del Nord Italia per l’Europa è ancora più elevata se si analizzano i dati delle imprese<br />

estere localizzate nel Nord. Sono oltre 3.700 le imprese estere con sede nella Regione Lombardia,<br />

equivalenti al 52% circa di tutte le imprese a partecipazione estera attive in Italia, ed esse occupano<br />

oltre 411.000 dipendenti. Poiché le scelte di localizzazione delle imprese estere e multinazionali sono<br />

fortemente condizionate dal livello di accessibilità territoriale, è evidente come un indebolimento del<br />

sistema aeroportuale del Nord Italia rappresenta un elemento molto critico per la competitività del<br />

territorio, soprattutto per l’elevato peso ed incidenza delle imprese estere che sono localizzate nel<br />

Nord Italia e per le imprese del Nord Italia che hanno basi operative, o partecipazioni, in imprese<br />

estere.<br />

La mancanza di un aeroporto del Nord Italia tra i primi dieci aeroporti europei, soprattutto a<br />

fronte del ruolo strategico, economico e competitivo che l’area ricopre, è un elemento di debolezza<br />

del sistema europeo. L’obiettivo principale dell’Europa è di integrare le economie di differenti Stati,<br />

di sviluppare in modo omogeneo i territori, di collegare i centri di eccellenza e di aumentare il livello<br />

d’interazione fra imprese e cittadini comunitari. In un ambito territoriale come quello del Nord Italia,<br />

così ricco di relazioni con l’Europa e con i Paesi extra-europei, non si può prescindere da un aeroporto<br />

intercontinentale di tipo hub, capace di connettere il territorio, i cittadini e le proprie imprese e le<br />

merci con il resto del mondo.<br />

3 Banca dati Reprint, Politecnico di Milano, ICE.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


8.2.2 L’importanza del Nord Italia per il Paese<br />

È evidente che se il Nord Italia è fondamentale per l’economia e la competitività dell’Europa, lo<br />

è ancora di più per l’economia e per la competitività dell’Italia.<br />

Il Nord Italia genera il 55% circa della ricchezza che viene prodotta ogni anno nel Paese.<br />

L’interscambio commerciale (import ed export) del Nord Italia con il mondo è superiore a 480<br />

miliardi di euro e rappresenta oltre il 70% dell’interscambio commerciale dell’Italia. Il Nord Italia<br />

esporta il 72% del totale del valore delle esportazioni italiane. Qui hanno sede la Borsa Italiana, le<br />

sedi centrali delle più importanti banche nazionali ed estere e la Fiera di Milano, che è il più grande<br />

spazio espositivo d’Europa.<br />

Sul fronte del numero di passeggeri negli aeroporti del Nord Italia, cioè in Valle d’Aosta, in<br />

Piemonte, in Lombardia, in Veneto, in Trentino Alto Adige, in Friuli Venezia Giulia e in Emilia Romagna,<br />

si è registrato un traffico di oltre 63 milioni di persone nel 2007. Esso rappresenta il 46% del traffico<br />

aereo passeggeri italiano che si è concentrato, principalmente, nel 2007, negli aeroporti di Malpensa,<br />

Linate, Venezia, Bergamo e Bologna.<br />

295<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

296<br />

FIGURA 7<br />

MILIONI<br />

35<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

32,9<br />

PRIMI 10 AEROPORTI ITALIANI PER TRAFFICO PASSEGGERI (2007)<br />

Roma<br />

Fiumicino<br />

23,9<br />

Milano<br />

Malpensa<br />

9,9<br />

Milano<br />

Linate<br />

7,1 6,1 5,8 5,7<br />

Venezia<br />

Catania<br />

Napoli<br />

TOTALE INTERNAZIONALI NAZIONALI<br />

Bergamo<br />

Orio al Serio<br />

5,4<br />

Roma<br />

Fonte: elaborazione T he E uropean House A-<br />

4,5<br />

Palermo<br />

mbrosetti su dati A<br />

4,4<br />

Bologna<br />

ssaeroporti<br />

A livello complessivo il sistema aeroportuale italiano, nonostante i noti problemi relativi al vettore<br />

nazionale, è quello che nel 2007 è cresciuto di più in termini percentuali rispetto a tutti i principali<br />

paesi di riferimento a livello europeo, segnando un tasso di crescita del 10,1%.<br />

A seguire si colloca la Spagna con un incremento del 9%, la Germania con una crescita del 6%,<br />

la Francia con un +5,1% e la Gran Bretagna con l‘1,6% di passeggeri in più.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 8<br />

DISTRIBUZIONE DEL TRAFFICO PASSEGGERI PER MACRO-AREE (2002 - 2007)<br />

MILIONI<br />

35<br />

30<br />

32,9<br />

TOTALE INTERNAZIONALI NAZIONALI<br />

25<br />

23,9<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

9,9<br />

7,1 6,1 5,8 5,7<br />

5,4<br />

4,5<br />

4,4<br />

0<br />

Roma<br />

Fiumicino<br />

Milano<br />

Malpensa<br />

Milano<br />

Linate<br />

Venezia<br />

Catania<br />

Napoli<br />

Bergamo<br />

Orio al Serio<br />

Roma<br />

Palermo<br />

Bologna<br />

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ICCSAI<br />

In questo contesto, gli aeroporti del Nord Italia hanno evidenziato in media tassi di crescita<br />

superiori rispetto alla media italiana. La crescita continua che ha caratterizzato il trasporto aereo<br />

passeggeri in Italia negli ultimi anni, nonostante una stagnazione economica e la mancanza di un<br />

forte vettore nazionale di riferimento, ha portato l’Italia ad avere 8 aeroporti con un traffico superiore<br />

a 5 milioni di passeggeri. Di questi 8 aeroporti, 4 sono localizzati nel Nord Italia.<br />

297<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

298<br />

FIGURA 9<br />

14%<br />

12%<br />

10%<br />

8%<br />

6%<br />

4%<br />

2%<br />

0%<br />

-2%<br />

VARIAZIONE DEL TRAFFICO PASSEGGERI PER MACRO-AREE (2002 - 2007)<br />

1,2%<br />

-0,1%<br />

6,6%<br />

10,9%<br />

7,2%<br />

12,5%<br />

6,5%<br />

8,6%<br />

5,1%<br />

2002 2003 2004 2005 2006 2007<br />

6,0%<br />

7,8%<br />

0,9%<br />

Fonte: elaborazione T<br />

Nord<br />

9,7%<br />

7,1%<br />

9,2%<br />

Centro<br />

he E uropean House A -<br />

9,1%<br />

10,9%<br />

10,9%<br />

Sud-Isole<br />

mbrosetti su ICCSAI dati<br />

L’aeroporto di Bergamo Orio al Serio si è affermato come il primo aeroporto low cost in Italia con<br />

5,7 milioni di passeggeri, registrando una crescita media annua del 41% nel periodo compreso tra il<br />

2002 e il 2007. L’aeroporto di Venezia, con un incremento superiore all’11,5% nel 2007, si consolida<br />

come 4° aeroporto italiano superando i 7 milioni di passeggeri. Se si analizza il periodo compreso tra<br />

il 2002 e il 2007 emerge che, tra gli aeroporti di grandi dimensioni:<br />

Fiumicino, con quasi 33 milioni di passeggeri, ha perso una posizione e si colloca all’8° posto<br />

nella classifica degli aeroporti europei per numero di passeggeri;<br />

Malpensa, con quasi 24 milioni di passeggeri (a fine 2007 prima del de-hubbing), aveva<br />

guadagnato 4 posizioni e si collocava all’11°.<br />

Fino all’anno scorso quindi l’aeroporto di Malpensa guadagnava posizioni, mentre Fiumicino<br />

arretrava nella classifica europea.<br />

Oggi, a seguito del de-hubbing avvenuto nel mese di marzo 2008, i passeggeri a fine aprile a<br />

Malpensa sono diminuiti del 30,8% rispetto all’aprile del 2007. Segnali di ripresa si sono registrati<br />

nei mesi di maggio e giugno 2008, dove il calo dei passeggeri rispetto allo stesso periodo del 2007<br />

è diminuito e si è attestato rispettivamente al 25,8% e al 22,2%, recuperando così in due mesi oltre<br />

l’8% della perdita.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 10<br />

CRESCITA MEDIA DEL TRAFFICO PASSEGGERI PER MACRO-AREE (2002 - 2007)<br />

9%<br />

8%<br />

8%<br />

8,4%<br />

8,3%<br />

8%<br />

8%<br />

8%<br />

7,6%<br />

7%<br />

7%<br />

Nord Centro Sud-Isole<br />

Nord<br />

Centro<br />

Sud-Isole<br />

Fonte: elaborazione T<br />

he E uropean House A -<br />

mbrosetti su ICCSAI dati<br />

299<br />

L’importanza del sistema aeroportuale del Nord Italia per il Paese sta nei numeri e nelle<br />

caratteristiche stesse degli aeroporti che lo compongono. Se il sistema aeroportuale dell’area del<br />

Nord non sarà messo nelle condizioni migliori per fornire il servizio di trasporto che l’utenza del Nord<br />

richiede, il danno andrà a ricadere su tutto il Paese.<br />

In generale, gli aeroporti meglio posizionati sono quelli che garantiscono una connessione con<br />

i più importanti centri economici di un territorio. Gli aeroporti del Nord Italia, entro le due ore di<br />

volo, garantiscono il raggiungimento di circa l’80% del PIL europeo. In Italia, la localizzazione degli<br />

aeroporti favorisce il sistema aeroportuale del Nord.<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

300<br />

FIGURA 11<br />

100%<br />

90%<br />

80%<br />

70%<br />

60%<br />

50%<br />

40%<br />

30%<br />

20%<br />

10%<br />

0%<br />

PRIMI 10 AEROPORTI ITALIANI IN TERMINI DI PIL UE RAGGIUNGIBILE ENTRO LE DUE ORE DI VIAGGIO<br />

79,4%<br />

98,80%<br />

Milano<br />

Malpensa<br />

70,0%<br />

85,40%<br />

Bergamo<br />

Orio al Serio<br />

61,4%<br />

84,50%<br />

Torino<br />

57,4%<br />

Venezia<br />

90,20%<br />

57,2%<br />

Verona<br />

75,50%<br />

53,7%<br />

Milano<br />

Linate<br />

85,10%<br />

50,5%<br />

Pisa<br />

90,10%<br />

42,0%<br />

98,60%<br />

Roma<br />

Fiumicino<br />

Entro le 2 ore<br />

Fonte: elaborazione T he E uropean House A-<br />

40,8%<br />

85,10%<br />

Bologna<br />

39,5%<br />

78,00%<br />

Firenze<br />

Entro le 4 ore<br />

mbrosetti su dati ICCSAI<br />

Gli aeroporti del Nord Italia, entro le 2 ore di volo, garantiscono il raggiungimento di circa l’80%<br />

del PIL europeo.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


8.2.3 Il settore del Cargo aereo nel Nord Italia<br />

Il Nord Italia è un’area di straordinaria vitalità economica ed il fatto di essere una delle regioni<br />

più produttive d’Europa dovrebbe essere riflessa nelle statistiche relative al traffico Cargo. Anche<br />

in questo caso il quadro che emerge non è tuttavia del tutto positivo soprattutto se considerato<br />

nell’ambito generale della situazione italiana. Come già evidenziato nell’analisi a livello continentale,<br />

Il Sistema-Italia sconta infatti un significativo ritardo rispetto ai più avanzati Paesi del Nord Europa.<br />

Questo si traduce in un traffico merci complessivo per via aerea minore di quanto il potenziale della<br />

nostra economia farebbe supporre.<br />

E’ inoltre importante sottolineare che, a differenza di altri Paesi, il sistema aeroportuale italiano non<br />

riesce ad intercettare le merci estere, ed anzi una grande parte delle merci italiane che raggiungono<br />

le loro destinazioni finali per via aerea prende il volo da scali esteri.<br />

E’ questo il fenomeno dell’avio-camionato, ovvero delle merci che vengono preparate per l’imbarco<br />

in strutture aeroportuali o off-airport prima di essere trasportate su gomma verso gli scali di partenza.<br />

Per il Nord Italia, area di riferimento del traffico merci italiano, si tratta di un’opportunità e di una<br />

sfida importante per assecondare lo sviluppo ed accrescere la propria competitività.<br />

301<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

302<br />

8.2.3.1 La situazione del traffico aereo merci nel Nord Italia<br />

Sul fronte del trasporto merci l’importanza del sistema aeroportuale del Nord Italia risulta ancora<br />

più evidente poiché attraverso di esso transita circa il 76% del traffico merci del Paese. Restringendo<br />

l’area geografica emerge che oltre il 70% del traffico merci italiano è concentrato in Lombardia.<br />

L’aeroporto di Malpensa da solo rappresenta circa il 50% del traffico merci nazionale.<br />

FIGURA 12<br />

QUOTEMERCIMOVIMENTATENEGLIAEROPORTIITALIANI (2007)<br />

%<br />

Milano Malpensa 50<br />

Bergamo Orio Al Serio 14<br />

Brescia Montichiari 5<br />

Milano Linate 3<br />

Bologna 2<br />

Treviso 2<br />

Venezia 1<br />

Roma Fiumicino 16<br />

Roma Ciampino 3<br />

Pisa 1<br />

Altri 5<br />

Fonte: elaborazione T he European House A-<br />

mbrosetti su dati ICCSAI<br />

All’interno dell’area lombarda, Malpensa è posizionato chiaramente come Cargo-hub, mentre gli<br />

altri aeroporti si sono specializzati su nicchie di mercato ben identificabili. Linate ospita esclusivamente<br />

merci caricate nelle stive degli aerei passeggeri, Orio al Serio è ormai un hub Cargo courier utilizzato<br />

prevalentemente per i servizi espressi, mentre Brescia è attivo nei servizi Cargo Charter e per servizi<br />

in area nazionale di groupage.<br />

A differenza degli altri Paesi europei dove gli hub principali confermano il loro ruolo anche nel<br />

trasporto merci, in Italia l’aeroporto di Malpensa trasporta più di tre volte le merci di Fiumicino.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 13<br />

MERCIMOVIMENTATENEGLIAEROPORTIITALIANI (2007)<br />

600<br />

500<br />

MIGLIAIA DI TONNELLATE<br />

487<br />

400<br />

300<br />

200<br />

155<br />

134<br />

100<br />

0<br />

47<br />

24 23 23 19 18 15 14 9 9 8 6 6 5 4 4 3<br />

Milano Malpensa<br />

Roma Fiumicino<br />

Bergamo<br />

Orio al Serio<br />

Brescia<br />

Venezia<br />

Marco Polo<br />

Milano Linate<br />

Roma Ciampino<br />

Bologna<br />

Treviso<br />

Pisa<br />

Torino<br />

Verona<br />

Catania<br />

Napoli<br />

Ancona<br />

Genova<br />

Fonte: elaborazione T he E uropean House A-<br />

Cagliari<br />

Palermo<br />

Bari<br />

Pescara<br />

mbrosetti su dati ICCSAI<br />

Se si analizzano i tassi di crescita del trasporto merci e le tendenze in atto emerge una progressiva<br />

concentrazione del traffico merci negli aeroporti del Nord Italia.<br />

303<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

304<br />

FIGURA 14<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

-5%<br />

-10%<br />

-15%<br />

-20%<br />

-25%<br />

-30%<br />

CAGR MERCI NEGLI AEROPORTI ITALIANI (2002 - 2007)<br />

Brescia Montichiari<br />

Pescara<br />

Milano Malpensa<br />

Pisa<br />

Treviso<br />

Roma Ciampino<br />

Bergamo Orio al Serio<br />

Cagliari<br />

Ancona<br />

Catania<br />

Milano Linate<br />

Roma Fiumicino<br />

Bari<br />

Lamezia Terme<br />

128% 11,5% 8,2% 4,9% 4,9% 4,0% 3,2% 1,9% 0,7%<br />

-2,1% -2,3% -2,6% -2,7% -3,9% -4,1% -5,6%-6,2%<br />

-7,7%<br />

-12,9%<br />

Olbia<br />

Bologna<br />

Venezia<br />

Palermo<br />

Napoli<br />

Rimini<br />

Genova<br />

Torino<br />

-21,4% -23%<br />

-28,4%<br />

Fonte: elaborazione T he European House - A mbrosetti su dati ICCSAI<br />

L’aeroporto di Brescia Montichiari è quello che è cresciuto di più in termini percentuali nell’intera<br />

Europa registrando un tasso medio annuo di crescita del 128% dal 2002 al 2007. L’aeroporto di<br />

Malpensa, primo aeroporto merci italiano, ha incrementato il traffico del 16,1% nel 2007 e negli<br />

ultimi anni si è sviluppato ad un tasso circa triplo rispetto alla media degli altri aeroporti europei. A<br />

confronto Fiumicino, secondo aeroporto merci italiano, ha perso traffico merci in termini assoluti e<br />

percentuali e detiene una quota del 15% circa.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 15<br />

DISTRIBUZIONE DEL TRAFFICO MERCI PER MACRO-AREE (2002 - 2007)<br />

100%<br />

90%<br />

80%<br />

70%<br />

60%<br />

50%<br />

40%<br />

30%<br />

20%<br />

10%<br />

0%<br />

5,1% 4,7% 4,2% 3,8% 3,6% 3,3%<br />

25,9% 24,8% 25,1% 24,5% 22,7% 20,4%<br />

68,9% 70,5% 70,7% 71,7% 73,7% 76,3%<br />

2002 2003 2004 2005 2006 2007<br />

Nord Centro Sud-Isole<br />

Fonte: elaborazione T<br />

he E uropean House A -<br />

mbrosetti su ICCSAI dati<br />

305<br />

A livello complessivo, nel 2002, negli aeroporti del Nord Italia transitavano circa il 69% del<br />

traffico merci, circa 8 punti percentuali in più nel quinquennio ed evidenziando una crescita continua<br />

e costante a fronte dell’andamento negativo degli aeroporti del Centro e del Sud.<br />

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306<br />

FIGURA 16<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

-5%<br />

-10%<br />

-15%<br />

VARIAZIONE DEL TRAFFICO MERCI PER MACRO-AREE (2002 - 2007)<br />

4,9%<br />

-4,5%<br />

-11,8%<br />

9,5%<br />

2,4%<br />

-1,0%<br />

-0,2%<br />

0,6% 0,4%<br />

-11,69%<br />

2002 2003 2004 2005 2006 2007<br />

-3,3%<br />

-9,6%<br />

Fonte: elaborazione T<br />

8,5%<br />

-2,1% -2,4%<br />

10,5%<br />

-4%<br />

Nord Centro Sud-Isole<br />

he E uropean House A -<br />

-1,6%<br />

mbrosetti su ICCSAI dati<br />

La crescita media del traffico degli aeroporti del Nord è stata mediamente in linea con quella<br />

degli aeroporti europei, nell’intorno di circa il 6%.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 17<br />

17 CRESCITA MEDIA DEL TRAFFICO MERCI PER MACRO-AREE (2002 - 2007)<br />

6%<br />

4%<br />

2%<br />

5,6%<br />

0%<br />

-2%<br />

-4%<br />

-1,3%<br />

-5,4<br />

-6%<br />

Nord Centro Sud-Isole<br />

Fonte: elaborazione T<br />

he E uropean House A -<br />

mbrosetti su ICCSAI dati<br />

307<br />

Rispetto alla prima parte del 2008 va rilevato come il de-hubbing da parte della compagnia di<br />

bandiera su Malpensa, abbia causato una perdita del traffico merci, nell’aprile 2008, del 9% circa<br />

rispetto allo stesso mese del 2007. Questa perdita è rimasta costante anche nei mesi di maggio e<br />

giugno.<br />

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308<br />

8.2.3.2 Il recupero dell’avio-camionato: un’opportunità per gli aeroporti del Nord<br />

La quota delle merci italiane trasportate per via aerea che parte da aeroporti esteri è prossima<br />

al 60% del totale. Oltre ai noti problemi infrastrutturali legati all’accessibilità aeroportuale, questo<br />

fenomeno è provocato da una serie di inefficienze e di maggiori costi del sistema italiano, che è<br />

caratterizzato da tempi di movimentazione e transito più elevati rispetto alle altre realtà europee. A<br />

queste diseconomie contribuiscono delle criticità sia sotto il profilo procedurale e burocratico che<br />

organizzativo.<br />

Per quanto riguarda il primo punto, va segnalato il fatto che con le normali procedure standard,<br />

a causa degli orari di apertura della Dogana e per lo scarso coordinamento fra le altre strutture è<br />

praticamente impossibile che le merci lascino l’aeroporto prima di 24 ore. Solo un quarto di esse<br />

riesce ad uscire tra le 24 e le 36 ore e solo il 60-70% parte entro i tre giorni. Lo stesso vale per<br />

l’interazione con le autorità sanitarie, particolarmente per il trasporto di merci fresche 4 .<br />

Rispetto alle problematiche organizzative va sottolineato come la filiera del trasporto aereo sia<br />

particolarmente frammentata specialmente in Italia. Da ciò derivano alcune criticità riferibili sia al<br />

numero di attività da svolgere per completare il processo, sia alla gestione del flusso di informazioni<br />

tra tutti gli operatori del sistema, che per poter guadagnare in efficienza dovrebbe auspicabilmente<br />

migrare su tecnologie “paperless“ alla stregua di quanto già accaduto nel settore passeggeri, mirando<br />

ad implementare un “Cargo Community System” che metta a disposizione di tutti in tempo reale lo<br />

stato dei processi.<br />

Agendo su queste leve il sistema aeroportuale nazionale, ed in massima parte quello del Nord,<br />

potrebbe recuperare una quota significativa del traffico oggi dirottato all’estero. In termini quantitativi<br />

si può ipotizzare di sottrarre ai principali Cargo hub europei circa 400.000 tonnellate annue 5 che<br />

potrebbero essere movimentate a Malpensa, che in prospettiva raddoppierebbe il suo traffico a oltre<br />

800.000 tonnellate annue.<br />

La creazione delle opportune condizioni per far sì che i nostri scali merci, in particolare Malpensa,<br />

possano operare come veri e propri hub rappresenta una ulteriore sfida chiave per il Nord Italia.<br />

L’incremento delle tonnellate gestite, infatti, non deve essere unicamente frutto di un’azione<br />

volta al recupero delle cosiddette “tonnellate in fuga”, ma anche di azioni volte alla creazione delle<br />

condizioni ottimali, sia dal punto di vista normativo-regolamentare che strutturale, per rendere i<br />

nostri aeroporti sufficientemente attrattivi per gli operatori Cargo, sia italiani che non, da consentire<br />

loro di utilizzarli come veri e propri hub merci. L’impatto economico misurato in termini di creazione<br />

di ricchezza per il territorio generato dalla gestione di 1.000 tonnellate di merci è infatti equivalente<br />

a quello generato da 1.000.000 di passeggeri e il potenziale di crescita del settore Cargo derivante<br />

da operazioni di hubbing presso i nostri aeroporti è stimabile, intermini di volumi, in misura quasi<br />

equivalente al recupero dell’aviocamionato, nel caso si creassero le condizioni idonee ad allineare il<br />

nostro sistema alla media dei principali paesi di riferimento europei.<br />

4 Fonte: C-Log – Centro di Ricerca sulla Logistica – LIUC Università Carlo Cattaneo.<br />

5 C-Log stima che sarebbe possibile recuperare 200.000 tonnellate da Francoforte e 100.000 ciascuno da Amsterdam e da Parigi.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


In conclusione, il Nord Italia ricopre un ruolo fondamentale per il trasporto aereo passeggeri e<br />

merci del Paese. Con il completamento dei Corridoi Europei e delle opere infrastrutturali in atto gli<br />

aeroporti del Nord Italia saranno in grado di raggiungere più facilmente la propria catchment area<br />

naturale, innescando un circolo virtuoso fra crescita del trasporto aereo e crescita economica.<br />

Il Nord Italia per mantenersi competitivo e aumentare la competitività stessa del Paese deve<br />

disporre di un aeroporto, o di un sistema aeroportuale, che gli consenta di connettersi in modo rapido<br />

e sicuro alle principali capitali europee e mondiali.<br />

L’aeroporto di Malpensa per caratteristiche strutturali, localizzazione geografica e potenzialità<br />

ancora inespresse, può rappresentare un motore economico del Nord del Paese capace di generare<br />

effetti positivi diretti, indiretti, indotti e catalitici sull’economia e sul territorio che ricoprono un ruolo<br />

essenziale per la competitività non solo dell’Italia, ma anche dell’Europa.<br />

309<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

310<br />

9.3 Modalità alternative al trasporto aereo<br />

9.3.1 Le reti TEN che interessano l’Italia e il Nord Italia<br />

L’Italia è uno dei Paesi europei maggiormente impegnati nello sviluppo dei Trans European<br />

Network ed il Nord è pienamente coinvolto nei progetti comunitari di potenziamento infrastrutturale<br />

multimodale.<br />

Nello specifico, il Nord Italia sarà percorso dal Corridoio I che prevede il potenziamento del tunnel<br />

del Brennero e la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, dal Corridoio V che collegherà<br />

Lisbona a Kiev e dal Corridoio dei due Mari, che rappresenta l’asse ferroviario che connette il porto<br />

di Genova con quello di Rotterdam attraverso il tunnel del Gottardo.<br />

Il Corridoio V appartiene ai grandi assi multimodali ferro-gomma promossi dall’Unione Europea.<br />

Esso connetterà in modo efficiente Lisbona con Kiev, assegnando al Nord Italia un ruolo strategico<br />

rispetto al processo d’integrazione tra i Paesi dell’Unione.<br />

L’obiettivo principale è assicurare la connessione tra il quadrante occidentale europeo con l’Est,<br />

attraverso una rete transeuropea di passeggeri e merci. Per la parte del Corridoio V che riguarda il<br />

Nord Italia, all’interno del progetto in esame si distinguono diversi sottointerventi. Il potenziamento<br />

stradale della direttrice avverrà attraverso la realizzazione:<br />

della Pedemontana Lombarda;<br />

della Tangenziale Est Esterna di Milano;<br />

della BreBeMi che collegherà in modo diretto Brescia con Milano;<br />

dell’autostrada Cremona-Mantova e del collegamento Nogara-Chioggia, che costituiscono una<br />

alternativa di percorso situata a Sud.<br />

Dal punto di vista ferroviario, invece, il potenziamento della direttrice avverrà attraverso il<br />

completamento o la realizzazione:<br />

del collegamento ferroviario ad Alta Velocità Lione-Torino;<br />

del collegamento ferroviario ad Alta Velocità Torino-Milano, passando per Novara (già completata<br />

la tratta Novara-Torino);<br />

del collegamento ferroviario ad Alta Velocità Milano-Venezia-Trieste.<br />

In concreto, la diminuzione dei costi di trasporto prodotta dallo sviluppo del Corridoio V, sarà pari<br />

a circa il 15% per le imprese operanti nei settori della logistica e dei trasporti.<br />

Lo sviluppo del Corridoio V sul Nord Italia avrà un triplice effetto. Si ridurranno i costi di<br />

transazione (transition impact), aumenterà l’accessibilità territoriale, fattore estremamente rilevante<br />

come si è visto in precedenza nella scelte localizzative delle imprese e, infine, verrà creato un asse<br />

di trasporto multimodale moderno ed efficiente in grado di avvicinare tra loro gli aeroporti del Nord<br />

Italia, riducendo i tempi di percorrenza e ampliando ulteriormente la catchment area di riferimento.<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 18<br />

CORRIDOI EUROPEI CHE INTERESSANO L’ITALIA<br />

311<br />

Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti<br />

Il Corridoio I è costituito dall’asse ferroviario Berlino-Palermo, nell’ambito del più ampio progetto<br />

TEN, che prevede limitatamente al territorio italiano:<br />

il potenziamento del tunnel del Brennero;<br />

la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina;<br />

la costruzione delle nuove linee ferroviaria ad Alta Velocità ferroviaria Verona-Bologna, Milano-<br />

Bologna, Bologna-Firenze, Firenze-Roma, Roma-Napoli.<br />

Al completamento dei lavori, i treni ad alta velocità percorreranno le tratte della Berlino-Palermo,<br />

riducendo di oltre 10 milioni di tonnellate l’anno il traffico merci sulle strade e incrementando del 30%<br />

il traffico passeggeri sulla stessa direttrice.<br />

Il Corridoio dei due Mari costituisce l’asse ferroviario che sarà in grado di connettere in modo<br />

efficiente il porto di Genova con i porti del Mare del Nord (Rotterdam e Amburgo).<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

312<br />

Esso s’inserisce all’interno di un più ampio piano volto alla fluidificazione delle merci tra il Nord<br />

e il Sud dell’Europa.<br />

Il Corridoio dei due Mari è fondamentale per il trasporto delle merci, che su quella direttrice si<br />

attesta a circa 137 milioni di tonnellate all’anno.<br />

9.3.2 La concorrenza delle linee ad Alta Velocità ed Alta Capacità<br />

sul medio e corto raggio<br />

La realizzazione del sistema di trasporto ferroviario ad Alta Velocità in Italia dovrebbe essere<br />

completato tra il 2009 e il 2012. Con specifico riferimento ad alcuni nodi della rete, invece, i tempi<br />

di realizzazione previsti si allungano oltre il 2015.<br />

Il progetto, che prevede di rendere moderno ed efficiente il trasporto ferroviario passeggeri e<br />

merci in Italia, è identificabile nelle due direttrici Torino-Trieste e Milano-Palermo, cioè la parte<br />

ferroviaria del Corridoio V e del Corridoio I.<br />

FIGURA 19<br />

REALIZZAZIONE DEL SISTEMA AV/AC IN ITALIA<br />

Fonte: Ferrovie dello Stato<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


Ad oggi, l’opera è in fase di completamento o in esercizio solamente sulla direttrice Torino-Milano<br />

-Napoli, mentre sono ancora in fase di progettazione la Napoli-Palermo e la Milano-Trieste.<br />

L’obiettivo è quello di agire su direttrici ad alta intensità di traffico, allo scopo di aumentare<br />

l’offerta di trasporto attraverso la costruzione di un sistema ferroviario ad alta capacità.<br />

A regime, la capacità ferroviaria sulle nuove linee realizzate potrà superare i 220 treni al giorno.<br />

Lo sviluppo delle potenzialità del nuovo sistema avrà ricadute positive sul traffico locale e regionale<br />

di passeggeri e su quello delle merci, in virtù del decongestionamento delle linee esistenti, e del<br />

miglioramento delle connessioni con le principali infrastrutture come porti e aeroporti.<br />

Il principale effetto del sistema AV/AC sul Nord Italia sarà di ridurre i tempi di percorrenza tra il<br />

suo centro, Milano, e le principali città servite dal sistema.<br />

FIGURA 20<br />

TEMPI DI PERCORRENZA DA MILANO<br />

INFRASTRUTTURA DESTINAZIONE TEMPO ATTUALE TEMPO FUTURO VARIAZIONE<br />

in ’ in ’ in %<br />

AV Torino – Milano Novara 29 20 -31<br />

Torino 82 50 -39<br />

Lione 394 170 -57<br />

AV Milano-Venezia Brescia 48 30 -38<br />

Verona 82 50 -39<br />

Venezia 163 100 -39<br />

Tunnel svizzeri Loetschberg e San Gottardo Zurigo 221 120 -46<br />

Stoccarda 406 305 -25<br />

Basilea 265 170 -36<br />

AV Milano-Genova Genova 92 60 -35<br />

AV Milano-Napoli Reggio Emilia 81 50 -38<br />

Bologna 97 60 -38<br />

Firenze 162 90 -44<br />

Roma 253 170 -33<br />

Napoli 390 235 -40<br />

Fonte: elaborazioni Gruppo CLAS su dati TAV, Trenitalia, San Gottardo SA, BLS Alptransit Lotschberg<br />

313<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

314<br />

Le principali destinazioni raggiungibili da Milano con il nuovo sistema ad alta velocità si<br />

caratterizzeranno per tempi di percorrenza nettamente inferiori rispetto a quelli attuali, con riduzioni<br />

comprese tra il 30% e il 45% sulle tratte nazionali e tra il 25% e il 57% sulle tratte internazionali.<br />

La futura mappa ferroviaria spazio-temporale prevede dunque di raggiungere da Milano:<br />

Torino, Bologna e Genova entro l’ora;<br />

Firenze entro le due ore;<br />

Roma entro le tre ore;<br />

Napoli entro le quattro ore.<br />

A seguito della prossima realizzazione del sistema di trasporto ferroviario ad Alta Velocità e dato<br />

l’abbattimento dei tempi di percorrenza tra i principali centri economici che ne consegue, il tema<br />

della competizione tra sistema di trasporto aereo e sistema di trasporto ferroviario diventa sempre<br />

più attuale.<br />

Dall’esperienza europea del TGV e dell’Eurostar è emerso che il successo dell’Alta Velocità è<br />

elevato sulle tratte comprese tra i 300 km e i 600 km. Sotto i 150 km rimane più concorrenziale<br />

l’automobile, mentre sopra gli 800 km è ancora più competitivo il trasporto aereo.<br />

Oltre i confini francesi, è stato evidenziato come sulle tratte dove il tempo di spostamento su<br />

rotaia è inferiore alle quattro ore di viaggio, la quota di trasporto ferroviario ha raggiunto almeno il<br />

40%. Entro le due ore di viaggio (Bruxelles-Parigi, Parigi-Lione, Madrid-Siviglia, Tokyo-Osaka), la<br />

quota di mercato del trasporto ferroviario è superiore all’80%.<br />

A fronte dei futuri tempi di percorrenza fra i principali centri economici italiani e del Nord Italia<br />

e sulla base di quanto è successo in contesti paragonabili al nostro, il sistema ad Alta Velocità avrà<br />

un impatto molto significativo sul trasporto aereo nazionale italiano.<br />

Infatti, i collegamenti aerei Milano-Roma, Torino-Roma, Milano-Napoli e Bologna-Roma subiranno<br />

la forte concorrenza dell’alta velocità con conseguente calo della quota di mercato.<br />

Secondo recenti stime e previsioni elaborate dalla DG TREN sulla tratta Milano-Roma e da<br />

Assaeroporti sull’impatto del sistema ad alta velocità sul trasporto aereo, nel prossimo futuro gli<br />

scenari potrebbero essere i seguenti:<br />

per le tratte ferroviarie inferiori alle due ore si verificherà una consistente riduzione dei voli. Ciò<br />

accadrà per le tratte Milano-Torino, Milano-Bologna, Milano-Genova, Bologna-Roma e Firenze-<br />

Roma;<br />

per le tratte ferroviarie comprese tra le due e le tre ore è prevedibile la cancellazione di tutti i voli<br />

fra aeroporti secondari, come ad esempio sulla tratta Bologna-Napoli;<br />

per la tratta principale Milano-Roma, percorribile con l’Alta Velocità in circa tre ore, è prevedibile<br />

un calo della quota di trasporto aereo, stimato nell’ordine del 30-35%. L’ingresso di compagnie<br />

low-cost sulla tratta potrebbe aiutare a limitare la perdita di quota di mercato da parte dei vettori<br />

tradizionali;<br />

per le tratte ad elevata intensità di traffico come la Torino-Roma e la Verona-Roma, è molto<br />

<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


probabile che si verifichi un calo del numero di posti offerti;<br />

per le tratte superiori alle quattro ore di viaggio, l’Alta Velocità non guadagnerà quote significative<br />

rispetto al trasporto aereo.<br />

Nel Nord Italia, l’Alta Velocità potrà quindi cambiare le abitudini di viaggio dei cittadini e<br />

rappresentare una seria alternativa per il trasporto aereo sulle percorrenze a breve e medio raggio.<br />

L’impatto dell’Alta Velocità, tuttavia, non si riduce necessariamente in un’erosione delle quote di<br />

mercato di traffico per gli aeroporti, ma può fungere anche da feeder nei confronti di quelli principali,<br />

sostituendosi in parte agli aeroporti spoke.<br />

Il TGV ricopre funzioni di feederaggio per l’aeroporto Charles De Gaulle, consentendogli di risolvere<br />

parte dei problemi di capacità attraverso la riduzione dei voli nazionali, lasciando spazio a quelli<br />

internazionali.<br />

È evidente come il feederaggio da parte del sistema ad alta velocità può essere svolto solo se<br />

negli aeroporti è prevista la connessione al sistema stesso. Ad oggi, il collegamento con il sistema<br />

ferroviario ad alta velocità è carente. L’integrazione con Malpensa è prevista soltanto sul ramo di<br />

Novara, mentre gli aeroporti internazionali di Linate e di Orio al Serio sono completamente tagliati<br />

fuori tanto dai servizi ferroviari regionali, quanto da quelli a lunga percorrenza.<br />

Il completamento dei Corridoi europei e delle opere connesse, unito al collegamento rapido tra<br />

l’aeroporto di Malpensa e il sistema ad Alta Velocità, ne amplierebbe la catchment area, aiutando<br />

l’aeroporto a raggiungere e ad allargare il suo bacino d’utenza potenziale.<br />

315<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

316<br />

FIGURA 21<br />

ATTUALE BACINO D’UTENZA DI MALPENSA<br />

Fonte: TAV<br />

TITOLO IL FUTURO PUBBLICAZIONE DEL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO: UNA SFIDA CHIAVE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA


FIGURA 22<br />

BACINO D’UTENZA FUTURO DI MALPENSA (2012 - 2015)<br />

317<br />

Fonte: TAV<br />

IL SISTEMA DEL TRASPORTO AEREO NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI<br />

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