Cronache mastro - Assemblea Regionale Siciliana
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Economia<br />
4<br />
Industria in senso stretto. Nel<br />
secondo trimestre 2004, lievi segnali<br />
di miglioramento non sono sufficienti<br />
a far superare la stagnazione<br />
del settore. Rispetto al I trimestre<br />
2004 risultano in crescita: fatturato<br />
totale +0,4%, fatturato nazionale<br />
+0,3%, fatturato estero +0,8% e<br />
ordinativi esteri +1%. In calo: ordinativi<br />
totali -1,3% e ordinativi nazionali.<br />
In aumento le situazioni di crisi,<br />
come quelle del polo tecnologico<br />
aquilano (Siemens e Flextronics),<br />
degli insediamenti campani delle<br />
telecomunicazioni e della cantieristica<br />
in Sicilia.<br />
Costruzioni. Sebbene in decelerazione<br />
lo strumento delle ristrutturazioni<br />
edilizie continua a trainare il<br />
settore. Tirano ancora la Sardegna<br />
(+8,1% gennaio-luglio 2004) e la<br />
Campania (+6,7%). Forte contrazione<br />
in Puglia (-20,5%). Inoltre, nel primo<br />
semestre del 2004, decisivo l’aumento<br />
degli importi dei bandi per opere<br />
pubbliche nel Sud (-13,7% per numero<br />
e +110,3% per gli importi). Un settore,<br />
quello delle costruzioni, nel<br />
quale si prevede per il 2004 una crescita<br />
al Sud pari al 2,1% superiore a<br />
quella stimata a livello nazionale<br />
(+1,1%).<br />
Commercio. Il settore è dominato<br />
dalla stagnazione dei consumi in<br />
quasi tutti i comparti. Il terziario<br />
avanzato è generalmente stazionario.<br />
È confermato il divario tra la piccola<br />
e la grande distribuzione. I giudizi<br />
degli operatori bancari sono improntati<br />
al pessimismo o alla stasi in<br />
quasi tutte le regioni, ma fa eccezione<br />
la Calabria con investimenti e qualità<br />
del credito con segno positivo.<br />
Turismo. Diminuiscono le presenze<br />
dei turisti italiani (con un calo pari<br />
al 3,4%, in linea con la contrazione<br />
nazionale del 3,6%). Analogo andamento<br />
negativo si registra per la componente<br />
straniera; +2,7% nel<br />
Mezzogiorno a fronte di una contrazione<br />
nazionale pari al 2,3%. Restano<br />
negative le prospettive per l’occupazione.<br />
Da sottolineare che il 47% dei<br />
turisti ha preferito le località stagionali<br />
(montagna, mare, laghi, terme e<br />
collina) mentre, e questa è una novità,<br />
il 53% si è recato in città d’arte e<br />
capoluoghi di provincia. A livello<br />
nazionale le percentuali sono all’opposto,<br />
rispettivamente 58% e 42%.<br />
In questa edizione il Report, per<br />
la prima volta, riporta una graduatoria<br />
delle città e delle regioni secondo<br />
la spesa giornaliera dei turisti stranieri<br />
ed i soggiorni medi per provincia e<br />
per regione. La prima delle province<br />
meridionali è Napoli, al sesto posto<br />
nazionale, con 388 milioni di euro di<br />
spesa. Si deve scivolare al 26° posto<br />
per trovare Palermo con 111 milioni.<br />
Seguono: Catania al 29° (98 mln),<br />
Messina 30° (94 mln), Bari 36° (70<br />
mln), Sassari 37° (67 mln). Nella graduatoria<br />
delle regioni, la prima del<br />
Sud ma la decima nazionale è la<br />
Campania con 493 mln. Tutte le altre<br />
regioni sono nelle ultimi dieci posizioni.<br />
Politiche di sviluppo. Nel<br />
periodo 1999-settembre 2003 le<br />
misure multiregionali hanno attuato<br />
programmi per 12 miliardi di euro<br />
(circa il 25% delle spese programmate)<br />
di cui il 50% circa coperto da<br />
fondi Ue. Per l’asse più consistente,<br />
lo sviluppo imprenditoriale locale,<br />
sino a settembre 2003 erano stati<br />
effettuati pagamenti per due miliardi<br />
di euro pari al 56% del costo totale<br />
programmato. Nello stesso periodo<br />
(1999-2003) le misure regionali<br />
che passano attraverso i Por, Area<br />
obiettivo 1, hanno fatto registrare<br />
risultati peggiori. Dei 38 miliardi di<br />
euro programmati, comprensivi<br />
delle quote dei privati (con contributi<br />
Ue sui 15 miliardi), ne sono stati<br />
spesi appena il 13%.<br />
Particolarmente alta la capacità<br />
di spesa di Basilicata (24%) e Sardegna<br />
(20%), eccessivamente bassa<br />
quella di Campania (9,72%) e Sicilia<br />
(9,55%). “Un aspetto su cui riflettere<br />
– sottolinea Pietro Busetta – se si<br />
considera che, in queste ultime due<br />
regioni, si concentra ben il 50% delle<br />
spese programmate per il periodo”.<br />
Per il 2004, inoltre, si riducono le<br />
assegnazioni Cipe per le aree sottoutilizzate.<br />
Di contro è positivo il fatto<br />
che, a settembre scorso, su sette contratti<br />
di programma varati dal Cipe,<br />
sei siano allocati in regioni del sud:<br />
tre in Campania, due in Sicilia due e<br />
uno in Sardegna. Prevedono investimenti<br />
per circa 420 milioni di euro di<br />
cui poco più della metà, 230 milioni,<br />
agevolati.<br />
“Nonostante gli investimenti siano<br />
in crescita – afferma l’amministratore<br />
delegato di Meliorconsulting<br />
Michelangelo Marinelli – non vedo<br />
rosee prospettive per il futuro, in<br />
assenza di una politica industriale di<br />
sostegno alla competitività. Le questioni<br />
di ordine strutturale alle quali<br />
bisogna trovare una risposta sono<br />
due: la persistente difficoltà di accesso<br />
al credito e l’inadeguatezza delle<br />
politiche di sostegno per la ricerca e<br />
l’innovazione tecnologica”.<br />
L.P.