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Cronache mastro - Assemblea Regionale Siciliana

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Reportage<br />

Il porto di Lampedusa<br />

to regionale dei Beni culturali e<br />

ambientali) ha elaborato un<br />

Piano del colore. Una soluzione,<br />

alternativa in parte alle ruspe,<br />

per eliminare il cattivo gusto di<br />

una certa pseudo-architettura<br />

siciliana di fine Novecento (leggere<br />

in buona sostanza abusivismo<br />

edilizio). Lampedusa avrebbe<br />

veramente bisogno di una rivisitazione<br />

cromatica delle case (e<br />

non soltanto di questa, in verità).<br />

Invece si preferisce la confusione<br />

e l’abbandono. Peccato.<br />

Al disordine edilizio si accompagna<br />

il disinteresse per la<br />

gestione dei rifiuti. La legge prevede<br />

che nelle isole minori non ci<br />

debbano essere discariche. I<br />

rifiuti vanno caricati sulle navi e<br />

smaltiti altrove. Una regola che<br />

viene fermamente rispettata nelle<br />

isole Eolie. A Lampedusa, invece,<br />

nella totale indifferenza delle<br />

autorità, quasi per forza d’inerzia,<br />

sono state create due discariche.<br />

Una sembra ufficiale (sembra<br />

perché, lo ripetiamo, nelle<br />

isole minori non sono previste<br />

discariche). Accanto a queste ce<br />

n’è un’altra dove si trova di tutto:<br />

carcasse di automobili e di elettrodomestici,<br />

bottiglie di vetro e<br />

di plastica, stracci, lattine, piatti,<br />

resti di mobili e di suppellettili<br />

varie. Superfluo aggiungere che<br />

quando si passa dalle due discariche<br />

bisogna chiudere i finestrini<br />

dell’automobile se non si vuole<br />

essere travolti da un odore nauseante.<br />

La tradizione, che poi forse è<br />

una regola, vuole che le isole di<br />

origine vulcanica (per esempio le<br />

Eolie, Ustica, Pantelleria e Linosa)<br />

siano isole di agricoltori (grazie<br />

anche al fatto che i suoli di<br />

origine vulcanica sono particolarmente<br />

fertili). Mentre le isole di<br />

origine calcarea (le Egadi e, per<br />

l’appunto, Lampedusa) sono per<br />

lo più isole di pescatori. E così è<br />

Lampedusa: isola di grandi tradizioni<br />

pescherecce. Con una buona<br />

flotta da pesca (una novantina<br />

di imbarcazioni tra piccola pesca<br />

e strascico). Una realtà che, negli<br />

ultimi tempi, è stata messa in<br />

crisi dal caro gasolio. Tanto che<br />

nell’ultimo assestamento di<br />

Bilancio l’<strong>Assemblea</strong> regionale<br />

siciliana ha approvato una norma<br />

che consente di abbattere il costo<br />

del gasolio per le imbarcazioni da<br />

pesca (contributo per le spese di<br />

trasporto dello stesso carburante).<br />

Agevolazioni per la benzina e<br />

le bombole di gas sono state concesse<br />

qualche mese fa agli abitanti<br />

dell’isola.<br />

Fino a qualche anno fa quasi<br />

tutto il pescato della flotta di<br />

Lampedusa finiva sul mercato di<br />

Milano. Oggi che l’Alitalia non è<br />

più, nell’isola il pesce va tutto nel<br />

mercato siciliano passando per<br />

lo più da Porto Empedocle. Lo<br />

strascico e la piccola pesca vanno<br />

bene. È crollata, invece, la pesca<br />

del pesce azzurro. “Oggi i tunisini,<br />

in questa particolare pesca,<br />

sono molto più organizzati di noi<br />

– dice Pietro Billeci, presidente<br />

dell’associazione pescatori di<br />

Lampedusa –. E non si accontentano<br />

di pescare nel loro mare.<br />

Sconfinano anche nel nostro<br />

mare. Ma le autorità spesso non<br />

intervengono per non creare problemi<br />

con lo stato tunisino”.<br />

Negli anni Ottanta, quando a<br />

sconfinare erano le imbarcazioni<br />

siciliane (che poi in molti casi<br />

non sconfinavano affatto: pescavano<br />

in una zona di mare interdetta<br />

solo ai pescherecci siciliani),<br />

le motovedette tunisine<br />

erano inflessibili. Noi, invece,<br />

siamo piuttosto flessibili.<br />

L’ultima riflessione la dedichiamo<br />

alla forestale. Negli anni<br />

passati l’Azienda foreste demaniali<br />

per la Regione siciliana ha<br />

rimboschito circa 200 ettari di<br />

territorio isolano. Un’opera meritoria.<br />

Da qualche tempo a questa<br />

parte anche i pochi alberi presenti<br />

a Lampedusa sono stati abbandonati.<br />

I vertici dell’Azienda foreste<br />

hanno sbaraccato l’ufficio.<br />

Avevano detto che sarebbe stata<br />

questione di qualche mese e poi<br />

il territorio sarebbe stato come<br />

sempre presidiato. Ancora li<br />

aspettano.<br />

Giulio Ambrosetti<br />

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