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(pdf) dell'ultimo numero del nostro giornalino - Cralportotrieste.com

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26<br />

TuttoCRAL<br />

Fondazione <strong>del</strong>la nuova pescheria con la macchina battipali (Foto P. Opiglia)<br />

in ferro e vetro, mentre il lato verso<br />

mare rimane aperto ed esposto ai<br />

marosi con tempo di libeccio. All’esterno<br />

le strutture sono rivestite da<br />

mattoni e profili di pietra bianca e<br />

lastre in pietra artificiale con motivi<br />

decorativi che alludono alla funzione<br />

<strong>del</strong>l’ambiente: crostacei, molluschi,<br />

piante acquatiche, prore di battelli<br />

e due figure maschili che reggono<br />

lo stemma <strong>del</strong>la città con l’alabarda<br />

opera di Ambrogio Pirovano<br />

da Milano, con interventi anche di<br />

artisti locali. Internamente l’aula<br />

centrale di ben 60 metri è <strong>com</strong>partita<br />

in tre navate da due file di 12<br />

pilastri che reggono gli ampi archi<br />

<strong>del</strong>la volta. La parte inferiore è rivestita<br />

di piastrelle scure, il resto è<br />

bianco; una riga scura mette in risalto<br />

pilastri, archeggiature, modanature.<br />

I banchi prevedevano una<br />

capienza fino a 150 venditori, ma<br />

non ne furono mai utilizzati più <strong>del</strong>la<br />

metà. Erano in pietra, muniti di<br />

L’edificio in costruzione (1912) (Foto P. Opiglia)<br />

bilance a stadera infisse su un’asta<br />

con l’alabarda e la targhetta con il<br />

nome <strong>del</strong> venditore. Alle finiture e<br />

agli arredi collaborarono le migliori<br />

ditte cittadine.<br />

Giorgio Polli con garbo e misura<br />

aveva <strong>com</strong>pletato e arricchito il<br />

“fronte mare” con un’opera funzionale,<br />

in armonia con la maggior parte<br />

degli edifici costruiti tra la fine<br />

<strong>del</strong>l’ottocento e il primo decennio<br />

<strong>del</strong> nuovo secolo nella città che si<br />

rinnovava, seguendo il gusto <strong>del</strong>l’eclettismo,<br />

ma attento anche ai suggerimenti<br />

<strong>del</strong>le tendenze più moderne,<br />

cioè <strong>del</strong> liberty, per certi particolari<br />

decorativi.<br />

Oltre all’ambiente <strong>del</strong>la vendita<br />

erano in funzione locali “di visita”<br />

per tonno e ostriche e la lavatura<br />

<strong>del</strong> pesce, con la massima attenzione<br />

all’igiene, per la conservazione<br />

<strong>del</strong> pescato mediante ghiaccio artificiale<br />

prodotto in loco e triturato da<br />

un apposito macchinario. La parte<br />

più interessante è il “campanile”<br />

alto 31 metri con la sua loggetta che<br />

avrebbe dovuto essere un belvedere<br />

panoramico (ma il pubblico non vi<br />

ebbe mai accesso) e l’orologio elettrico,<br />

e che all’interno accoglieva<br />

una pompa aspirante e premente che<br />

prendeva l’acqua marina e la spingeva<br />

in due serbatoi di ferro. Da qui

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