18.01.2015 Views

(pdf) dell'ultimo numero del nostro giornalino - Cralportotrieste.com

(pdf) dell'ultimo numero del nostro giornalino - Cralportotrieste.com

(pdf) dell'ultimo numero del nostro giornalino - Cralportotrieste.com

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

24<br />

TuttoCRAL<br />

LA PESCHERIA, UNA BASILICA<br />

E IL GUATO<br />

di Grazia Bravar<br />

“Orade, orade, ociade, ociade…”<br />

È il celebre esordio, la battuta<br />

iniziale dei sapidi dialoghi tra<br />

Sior Bortolo e Siora Nina cui segue<br />

il racconto di qualche “maldobria”<br />

inventata dai nostri Carpinteri e<br />

Faraguna che ci hanno <strong>del</strong>iziato e<br />

divertito, prima attraverso le onde<br />

<strong>del</strong>la radio, poi con i libri e infine<br />

anche a teatro. Lo sfondo <strong>del</strong>la scenetta<br />

non può che essere quello <strong>del</strong>la<br />

pescheria centrale, sulla riva,<br />

presso il molo “Pescheria”, appunto,<br />

o “La basilica in riva al mare”<br />

<strong>com</strong>e l’ha intitolata Roberto Curci<br />

nel bel volume testé uscito che ne<br />

raccoglie le vicende storiche e ne<br />

mette in evidenza i pregi architettonici<br />

e costruttivi.<br />

Con molta irriverenza i triestini<br />

la chiamano invece Santa Maria <strong>del</strong><br />

guato che, in fondo, è la stessa cosa.<br />

Con irriverenza e anche con superficialità,<br />

perché la torre che potrebbe<br />

sembrare un campanile, ha avuto –<br />

<strong>com</strong>e vedremo – una funzione<br />

essenziale negli impianti; in altri<br />

tempi, quanto era tecnologico poteva<br />

assumere anche una forma estetica.<br />

Sono sorti così tanti interessanti<br />

stabilimenti che ora fanno parte <strong>del</strong><br />

patrimonio <strong>del</strong>l’ archeologia industriale,<br />

<strong>com</strong>e la si definisce, e che,<br />

sciaguratamente, sono stati abbattuti<br />

o lasciati andare in rovina una<br />

volta cessata la loro funzione primaria.<br />

Lunedì 11 agosto 1913 la<br />

Pescheria Nuova iniziava l’attività<br />

con l’apertura dei cancelli alle 7 <strong>del</strong><br />

mattino. “Senza solennità, senza<br />

cerimonie di sorta” <strong>com</strong>e riferisce<br />

“Il Piccolo” il giorno dopo; più tardi<br />

<strong>com</strong>parvero il podestà (<strong>com</strong>e si<br />

chiamava allora il sindaco) avv.<br />

Valerio e il progettista arch. Giorgio<br />

Polli per i <strong>com</strong>menti di rito. Il lavoro<br />

venne eseguito dalla ditta Odorico<br />

e C. in 14 mesi!<br />

La semplicità e l’austerità <strong>del</strong>l’avvenimento<br />

era stata preceduta<br />

da un intervento scherzoso e sbrigliato<br />

<strong>del</strong> foglio satirico “Il Marameo”<br />

che il 28 giugno era uscito con<br />

un gran titolo:<br />

Un pescivendolo in una stampa<br />

<strong>del</strong> 1842<br />

LA SOLENNE<br />

INAUGURAZIONE<br />

DI SANTA MARIA<br />

DEL GUATO<br />

Programma <strong>del</strong> Concerto Vocale<br />

– istrumentale che si terrà in Santa<br />

Maria <strong>del</strong> Guato nel giorno <strong>del</strong>la<br />

sua solenne inaugurazione.<br />

Stampa <strong>del</strong> 1830 con il mercato all’aperto<br />

Tra i vari brani proposti stralciamo:<br />

Bellini, Norma: “In mia man<br />

alfin tu sei!” - Duetto per granzievola<br />

e mussolo.<br />

G.G. Manzutto: “Oh che bella<br />

festa!” - Marcia peschereccia per<br />

barboni, sardoni, sgombri, sfoglie e<br />

molli.<br />

Abbiamo qui la prima testimonianza<br />

<strong>del</strong> gustoso soprannome che,<br />

o circolava già tra la gente dalla lingua<br />

pronta, o fu un’amena invenzione<br />

dei redattori <strong>del</strong> “Marameo” (o<br />

meglio di Carlo de Dolcetti) che ha<br />

tenuto campo fino ai giorni nostri.<br />

Come in tutti i luoghi di mare,<br />

nei tempi passati, il pesce veniva<br />

venduto anche a Trieste lungo le<br />

rive ove attraccavano i pescherecci,<br />

direttamente dal produttore al consumatore,<br />

<strong>com</strong>e è illustrato in stampe<br />

<strong>del</strong> primo ottocento. C’era<br />

<strong>com</strong>unque un certo controllo sanitario<br />

<strong>del</strong>l’autorità con l’obbligo di<br />

pulire con getti d’acqua, che non<br />

soffocavano tuttavia gli effluvi,<br />

<strong>com</strong>e ci racconta Giuseppe Caprin.<br />

Un mercato all’aperto, con banca-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!