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N.71 aprile (4,25Mb Pdf) - la Notizia

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salute<br />

Argomenti medici semplificati da Elodio Perani di Guidizzolo<br />

Infiammazione ed immunità:<br />

il nostro sistema difensivo<br />

Quando agenti patogeni esterni superano <strong>la</strong><br />

nostra barriera organica (ma possiamo essere aggrediti<br />

anche da nemici interni), cellule partico<strong>la</strong>ri chiamate<br />

MASTOCITI, che non circo<strong>la</strong>no nel sangue ma<br />

sono presenti in tutti i tessuti come prima linea di<br />

difesa, secernono ISTAMINA che aumenta <strong>la</strong> circo<strong>la</strong>zione<br />

ematica locale creando quel rossore e quel<br />

calore che viene definito INFIAMMAZIONE.<br />

Tale situazione provoca <strong>la</strong> fuoriuscita dai<br />

capil<strong>la</strong>ri di globuli bianchi detti MACROFAGI (i nostri<br />

soldati di difesa) che annul<strong>la</strong>no gli agenti patogeni.<br />

Questi, così definiti come microrganismi<br />

che ri<strong>la</strong>sciano dei veleni dannosi, si suddividono in:<br />

- BATTERI, costituiti da una so<strong>la</strong> cellu<strong>la</strong>,<br />

- VIRUS, più piccoli e più semplici, da alcuni sono<br />

paragonati a proteine, tanto che per poter vivere<br />

devono diventare parassiti di cellule viventi,<br />

- FUNGHI o MICETI, si trovano a metà strada tra il<br />

regno animale e quello vegetale di cui diventano<br />

parassiti. Le infezioni provocate, dette micotiche, si<br />

trasmettono facilmente da persona a persona per<br />

contatto diretto o attraverso indumenti ed oggetti.<br />

Tra quelli più pericolosi cito <strong>la</strong> Candida e l’Aspergillus,<br />

responsabile di micosi profonde.<br />

Aggressori comunque possono essere anche sostanze<br />

chimiche ed insulti fisici.<br />

Quando l’azione infiammatoria non è sufficiente ad<br />

annul<strong>la</strong>re gli effetti degli agenti patogeni di ogni tipo,<br />

entrano in azione “le truppe corazzate” e cioè il<br />

SISTEMA IMMUNITARIO.<br />

Il concetto di immunità lo troviamo già in<br />

epoche assai remote: Tucidide, descrivendo <strong>la</strong> peste<br />

di Atene del 429 a.C., precisa che i risanati di rado si<br />

amma<strong>la</strong>vano una seconda volta e in ogni caso mai<br />

mortalmente.<br />

Nel medioevo si era constatato che, se si<br />

superava il vaiolo, difficilmente lo si contraeva nuovamente<br />

in forma mortale.<br />

Queste ed altre osservazioni dimostrarono<br />

che determinate infezioni, se non conducono a<br />

morte, provocano uno stato di refrattarietà dell’organismo<br />

verso lo stesso agente.<br />

Jenner (1749-1823) e successivamente<br />

Pasteur (1822-1895) furono i primi ad intuire il concetto<br />

di vaccinazione inocu<strong>la</strong>ndo batteri vivi o morti,<br />

ma fu successivamente che si scoprì l’estrema difficoltà<br />

e a volte l’impossibilità di vaccinarci contro<br />

situazioni chimiche o fisiche che di volta in volta ci<br />

vengono a contatto.<br />

Le difese immunitarie quindi in questa parte<br />

non avranno mai un punto di arrivo completo.<br />

Ma ritorniamo in argomento specifico: l’immunità<br />

è quindi il meccanismo di protezione e di difesa<br />

che i LINFOCITI o globuli bianchi, funzionalmente<br />

nominabili anche come IMMUNOGLOBULINE o<br />

ANTICORPI, attuano contro gli agenti infettivi e le<br />

sostanze estranee all’ organismo, denominati ANTI-<br />

GENI.<br />

Entrare nel mondo di questi corpuscoli, che<br />

è già materia difficilissima per gli addetti, esu<strong>la</strong> dai<br />

nostri intendimenti, quindi, nell’estrema semplificazione<br />

che sempre ho tentato di mantenere, parlerò<br />

soltanto di LINFOCITI T e di LINFOCITI B tra<strong>la</strong>sciando<br />

<strong>la</strong> tipizzazione delle sottopopo<strong>la</strong>zioni di questa serie.<br />

Tutti i linfociti nascono nel midollo osseo e<br />

maturano, come in un marsupio, in un organo linfoide<br />

mediastinico chiamato TIMO che ha funzione<br />

ghiando<strong>la</strong>re solo nell’infanzia; i linfociti T vengono<br />

istruiti a distinguere ciò che fa parte del corpo da ciò<br />

che non lo è per cui, in presenza di cellule diverse (es.<br />

trapianti) o addirittura tumorali, potendo passare <strong>la</strong><br />

membrana cellu<strong>la</strong>re, le attaccano direttamente uccidendole.<br />

I linfociti B invece si trasformano in anticorpi<br />

specifici per combattere le cellule provenienti dall’esterno<br />

(microbi, parassiti-virus, ecc.).<br />

Entrambi i linfociti T e B, una volta che sono<br />

intervenuti, una parte di essi rimane nel corpo per<br />

creare una specie di memoria delle caratteristiche<br />

degli elementi incontrati che sarà assai utile nel caso<br />

si dovesse ripresentare lo stesso nemico (infezione<br />

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