N.71 aprile (4,25Mb Pdf) - la Notizia
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arte &<br />
dintorni<br />
<strong>la</strong> nostra storia<br />
Il principe Carlo<br />
Windisch Graetz<br />
colonnello dell’<br />
esercito austriaco<br />
morto nei pressi di<br />
Rebecco<br />
Franco Mondadori<br />
Epigrafi e iscrizioni:<br />
postille e commenti<br />
Il libro “Guidizzolo: Epigrafi e Iscrizioni” ha incontrato<br />
un buon successo come attestano lettere e<br />
telefonate giunte all’editore e all’autore. La diffusione<br />
del libro è stata anche occasione di chiarimenti,<br />
precisazioni, <strong>la</strong>mentele per qualche epigrafe<br />
tra<strong>la</strong>sciata. Che il libro abbia fatto discutere è<br />
cosa assai positiva. Ecco qualche tema discusso.<br />
Alle epigrafi si rivolge frequentemente l’accusa di<br />
essere false, di lodare ad esempio personaggi non<br />
proprio limpidi o esemp<strong>la</strong>ri. Ciò dipende dal fatto<br />
che i testi sono suggeriti<br />
dai famigliari; inoltre le epigrafi<br />
rientrano nel genere<br />
letterario del<strong>la</strong> retorica e<br />
non avrebbero ragione di<br />
essere se non si uniformassero<br />
al precetto: Del prossimo<br />
par<strong>la</strong> bene oppure taci.<br />
Perchè prenderse<strong>la</strong> con le<br />
epigrafi quando al presente<br />
grondano di retorica e falsità<br />
le cronache del<strong>la</strong> stampa<br />
quotidiana e gli elogi sperticati,<br />
a volte persino<br />
imprudenti, a persone in<br />
vita<br />
Altre testimonianze sono<br />
pertinenti. Elodio Perani,<br />
apprezzato col<strong>la</strong>boratore<br />
del<strong>la</strong> Rivista, auspica che il<br />
libro possa contribuire a far conoscere <strong>la</strong> storia<br />
del paese e tramandar<strong>la</strong> alle generazioni future.<br />
Mons. Giovanni Volta, Vescovo emerito di Pavia,<br />
vorrebbe addirittura che procurassi una <strong>la</strong>pide per<br />
me “in vista del futuro”, ma saggiamente aggiunge:<br />
“<strong>la</strong> <strong>la</strong>pide migliore è quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> memoria di<br />
Dio”.<br />
Nato e cresciuto a Guidizzolo (lo rivedo con <strong>la</strong> divisa<br />
di collegiale, mantel<strong>la</strong> con gli a<strong>la</strong>mari d’oro) è il<br />
professor Vittorio Cappa, già Preside del<strong>la</strong> facoltà<br />
di Agraria all’università cattolica di Piacenza, dove<br />
vive e da dove ha inviato un ricordo del<strong>la</strong> sua adolescenza.<br />
Una persona molto anziana nel cortile di casa par<strong>la</strong>va<br />
ai ragazzini del<strong>la</strong> battaglia di Solferino. “El vèc<br />
Piassa” (al secolo Piazza Giacomo, morto nel<br />
1953 all’età di 97 anni, è il nonno di Anna, Ermete,<br />
Emo e Tina Nico<strong>la</strong>i) raccontava: “A Guidizzolo<br />
prima dell’inizio del<strong>la</strong> battaglia erano accantonati<br />
gli austriaci e il generale Windes Graz voleva<br />
punire i guidizzolesi perchè si erano dimostrati<br />
ostili al<strong>la</strong> presenza degli<br />
austriaci. La mattina del 24<br />
giugno, prima di andare in<br />
battaglia il generale aveva<br />
<strong>la</strong>nciato questa minaccia:<br />
GUIDIZZOLO, SE CAMPO TI<br />
LAMPO, SE MUOIO TI PER-<br />
DONO.”<br />
Il generale è morto e<br />
Guidizzolo fu salva! “El vèc<br />
Piassa” evidentemente<br />
storpiava il vero nome e<br />
sbagliava il grado, ma sembra<br />
di vederlo circondato<br />
dagli occhi curiosi dei bambini.<br />
L’episodio è tramandato<br />
fino a noi per via orale e<br />
non contraddice affatto il<br />
testo dell’epigrafe (pag.<br />
99).<br />
Per i fratelli Carlo è un eroe pure nel<strong>la</strong> sconfitta.<br />
Fossero andate diversamente le cose il principe<br />
Carlo Windisch-Graetz sarebbe diventato davvero<br />
un incendiario volendo punire i guidizzolesi<br />
Un’ultima annotazione. La Parrocchia fin dal settembre<br />
dell’anno scorso ha provveduto a ridipingere<br />
e rendere leggibile l’epigrafe (pag. 43) del<br />
monumento di don Fortunati e così ha fatto <strong>la</strong><br />
famiglia Margonari con <strong>la</strong> <strong>la</strong>pide (via Chiassi n.<br />
64) che ricorda Cicco, il cavallo del dottor<br />
Brazzabeni, vedi a pagina 138.<br />
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