Il numero di Giugno 2010 - Associazione Nazionale Venezia Giulia ...
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Perio<strong>di</strong>co mensile dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia<br />
Centro Stu<strong>di</strong> Padre Flaminio Rocchi<br />
ANNO XVI | N.<br />
6<br />
Più d’uno ci ha chiesto<br />
in queste settimane<br />
cosa voglia essere e quali siano<br />
le ragioni <strong>di</strong> una «convention»<br />
dell’Anvgd. Un evento mai avvenuto<br />
prima, fuori, se vogliamo,<br />
dagli schemi consueti dei<br />
Consigli e dei Congressi nazionali<br />
che solitamente vengono<br />
convocati - come previsto - per<br />
adempiere agli obblighi statutari.<br />
Perché, mi sia permesso<br />
questo inciso, l’Anvgd può ben<br />
vantare una lunga tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />
democrazia interna: basterebbe<br />
sfogliare le annate <strong>di</strong> “Difesa<br />
Adriatica” dal 1947 in avanti per<br />
verificare <strong>di</strong> quanta <strong>di</strong>alettica<br />
interna si sia nutrita nei decenni<br />
la nostra vita associativa. Un<br />
segno, questo, <strong>di</strong> libertà e <strong>di</strong> trasparenza,<br />
che ritengo faccia onore<br />
all’<strong>Associazione</strong>.<br />
Allora, ad oltre 60 anni<br />
dall’esodo, cosa vuole <strong>di</strong>re una<br />
«convention» dell’Anvgd Tre le<br />
ragioni fondamentali che ci hanno<br />
indotto ad organizzarla:<br />
1. la opportunità che si è voluto<br />
offrire ai <strong>di</strong>rigenti e ai soci <strong>di</strong><br />
incontrarsi e <strong>di</strong> confrontare le<br />
GIUGNO <strong>2010</strong> | POSTE ITALIANE SpA | SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE | D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) ART. 1 COMMA 2 DCB - ROMA<br />
Le buone ragioni <strong>di</strong><br />
una «convention»<br />
rispettive esperienze nel campo<br />
della militanza associativa;<br />
2. la volontà <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care reale<br />
ed ampio spazio alle seconde<br />
e terze generazioni, già attive<br />
all’interno dell’<strong>Associazione</strong><br />
con ruoli <strong>di</strong> primo piano;<br />
3. formare i <strong>di</strong>rigenti e i quadri<br />
dell’Anvgd in relazione alle<br />
nuove esigenze.<br />
4. Tre ottimi motivi, e ve<strong>di</strong>amo<br />
perché.<br />
La realtà contemporanea<br />
nella quale ci troviamo oggi ad<br />
operare richiede la massima attenzione<br />
e prontezza: tutto è in<br />
relazione e le efficienze (o inefficienze)<br />
dell’uno si riverberano<br />
sull’altro. Diventa dunque in<strong>di</strong>spensabile<br />
mettere a confronto<br />
i percorsi e i meto<strong>di</strong> perché<br />
dai successi (o dalle delusioni)<br />
si ricavino in<strong>di</strong>cazioni utili per<br />
muoversi in un contesto generale.<br />
Bisogna, a nostro parere,<br />
mettersi “in rete”.<br />
E inoltre: ad oltre sei decenni<br />
dall’esodo è per noi vitale<br />
coltivare riporre fiducia nelle più<br />
giovani generazioni. Ecco, riteniamo<br />
deleterio pensare che non<br />
vi sia un ricambio generazionale<br />
solo perché non si è saputo coltivarlo.<br />
L’avvicendamento è possibile,<br />
e i nostri giovani <strong>di</strong>rigenti lo<br />
<strong>di</strong>mostrano. Hanno dalla loro, e<br />
dalla nostra, parte qualità essenziali:<br />
la sensibilità verso la memoria<br />
che è stata loro trasmessa;<br />
la famigliarità con i meto<strong>di</strong> della<br />
comunicazione contemporanea;<br />
la cultura storica acquisita dalle<br />
testimonianze famigliari ma<br />
consolidata nello stu<strong>di</strong>o. Sono<br />
e saranno loro i nostri migliori<br />
“comunicatori”: sono insegnanti<br />
nelle scuole <strong>di</strong> ogni or<strong>di</strong>ne e grado,<br />
professionisti già affermati<br />
nei <strong>di</strong>versi settori, equilibrati e<br />
saggi perché - essendo nati in un<br />
contesto già pacificato - possono<br />
e sanno intervenire con serenità<br />
e chiarezza.<br />
Marino Segnan | segue a pagina 2<br />
I giuliani e i dalmati nel<br />
150.mo dell’Unità d’Italia<br />
<strong>Il</strong> comunicato stampa del Presidente Toth all’apertura<br />
delle cerimonie<br />
La cerimonia <strong>di</strong> apertura, a<br />
Quarto, alla presenza del Capo<br />
dello Stato, delle manifestazioni<br />
previste per il 150.mo dell’Unità<br />
d’Italia vede gli Esuli istriani,<br />
fiumani e dalmati idealmente<br />
presenti nel nome della fedeltà<br />
all’Italia, per amore della quale<br />
tutto hanno sacrificato con<br />
l’esodo dalla <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e<br />
W Una cartolina d’epoca commemora<br />
lo sbarco dei Mille a Marsala<br />
segue a pagina 4<br />
Scuola e confine orientale.<br />
Proficua riunione al MIUR<br />
con la FederEsuli<br />
L’incontro, che segue il Seminario del 23 febbraio, getta le<br />
basi per una serie <strong>di</strong> iniziative regionali sulla storia delle<br />
<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e della Dalmazia<br />
Si è tenuta oggi a Roma, nella sede del Ministero della Pubblica<br />
Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica la<br />
riunione del Gruppo <strong>di</strong> lavoro sulle tematiche del confine orientale e<br />
la scuola, istituito nell’ambito del più ampio Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento<br />
Governo-FederEsuli.<br />
La riunione segue il Seminario sul confine orientale svoltosi presso<br />
segue a pagina 4<br />
UDINE, ENTRO L’ESTATE IL PARCO E IL<br />
MONUMENTO ALLE VITTIME DELLE FOIBE<br />
L’impegno del sindaco e della Giunta con il presidente<br />
Anvgd u<strong>di</strong>nese Silvio Cattalini<br />
<strong>Il</strong> Parco e il monumento de<strong>di</strong>cati alle Vittime delle Foibe saranno<br />
inaugurati assieme, «entro un mese e mezzo». Quin<strong>di</strong>, «all’inizio<br />
dell’estate», si è augurato il sindaco <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne Honsell.<br />
<strong>Il</strong> presidente del Comitato <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne dell’Anvgd, Silvio Cattalini -<br />
al quale si deve un costante e pressante lavoro sulla Giunta municipale<br />
nei molti mesi durante i quali la memoria delle vittime delle Foibe<br />
era stata osteggiata da talune frange estremiste (si veda “Difesa” <strong>di</strong><br />
aprile <strong>2010</strong>), per il monumento aveva pensato in un primo tempo ad<br />
una roccia carsica sormontata da emblematiche mani protese e da una<br />
croce. Cattalini spiega ora che «dal monumento abbiamo eliminato la<br />
croce e le mani. Non vi sarà la croce sopra la roccia, perché il blocco<br />
<strong>di</strong> cava era già talmente alto <strong>di</strong> suo che, altrimenti, <strong>di</strong>ventava un campanile!<br />
Anche per le mani, c’erano problemi per la fusione. Vi saranno<br />
due piccole croci negli angoli superiori <strong>di</strong> una piastra in bronzo posta<br />
sopra la pietra». Sulla lapide si leggerà: «A perpetuo ricordo delle vittime<br />
delle foibe e delle altre tragiche vicende in Istria, Fiume e Dalmazia,<br />
durante e dopo la seconda Guerra mon<strong>di</strong>ale. I fratelli esuli in<br />
Friuli. <strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne».<br />
The Roots of the Future are Found in Memory<br />
En el Recuerdo las raíces del futuro<br />
In english language to page 14<br />
En lengua española en la página 15<br />
Tariffe postali, insostenibili gli aumenti per<br />
le associazioni giuliano-dalmate<br />
<strong>Il</strong> comunicato stampa della FederEsuli<br />
La Federazione delle Associazioni<br />
degli Esuli Istriani<br />
Fiumani e Dalmati esprime la<br />
propria ferma protesta per l’approvazione<br />
del decreto governativo<br />
dello scorso 31 marzo che in<br />
24 ore ha ra<strong>di</strong>calmente mutato le<br />
con<strong>di</strong>zioni economiche con cui<br />
le associazioni no-profit, comprese<br />
quelle degli Esuli giulianodalmati,<br />
inoltrano agli aderenti le<br />
proprie pubblicazioni perio<strong>di</strong>che.<br />
I perio<strong>di</strong>ci rappresentano<br />
spesso, per le comunità giuliano-dalmate<br />
vittime dell’Esodo<br />
nel dopoguerra, l’unico mezzo<br />
<strong>di</strong> collegamento per partecipare<br />
alla loro vita sociale che continua<br />
nonostante la <strong>di</strong>spersione in tutte<br />
le province italiane e <strong>numero</strong>si<br />
Paesi esteri.<br />
Un aumento del 300% delle<br />
tariffe <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione, annullando<br />
senza alcun preavviso le agevolazioni<br />
finora esistenti, compromette<br />
in maniera determinante<br />
la possibilità <strong>di</strong> mantenere viva la<br />
presenza sociale e culturale delle<br />
nostre comunità. Se da una parte<br />
le istituzioni nazionali e locali<br />
moltiplicano gli sforzi per venire<br />
incontro alle esigenze <strong>di</strong> una<br />
comunità caduta nell’oblio per<br />
decenni, questo atto imponderato<br />
e contrad<strong>di</strong>ttorio ne vanifica<br />
buona parte degli intenti.<br />
Le Associazioni degli Esuli<br />
giuliano-dalmati confidano che<br />
le trattative avviate con i rappresentanti<br />
<strong>di</strong> categoria giungano al<br />
più presto ad un ripristino dello<br />
stato <strong>di</strong> fatto o quantomeno ad<br />
un largo posticipo <strong>di</strong> qualsiasi<br />
provve<strong>di</strong>mento, da concertare<br />
con tutte le parti coinvolte, così<br />
da consentire lo adeguate valutazioni<br />
necessarie alla prosecuzione<br />
delle attività e<strong>di</strong>toriali.<br />
Trieste, 12 aprile <strong>2010</strong><br />
<strong>Il</strong> presidente<br />
Renzo Codarin<br />
LA REDAZIONE<br />
RISPONDE<br />
Scudo fiscale, chi deve<br />
in<strong>di</strong>care i beni sulla <strong>di</strong>chiarazione<br />
dei red<strong>di</strong>ti<br />
A cura dell’Avv.<br />
Vipsania Andreicich<br />
A pagina 6
2<br />
Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />
FATTI e COMMENTI<br />
◄ dalla prima pagina<br />
LE BUONE RAGIONI DI UNA «CONVENTION»<br />
Aggiornarsi per<br />
operare al meglio<br />
Credo sia chiaro a tutti<br />
che i mo<strong>di</strong> e i tempi<br />
della vita sociale e della comunicazione<br />
siano ra<strong>di</strong>calmente<br />
mutati e accelerati rispetto al<br />
passato anche relativamente<br />
recente. Le esigenze <strong>di</strong> tempestività<br />
e <strong>di</strong> visibilità maturate<br />
in questi anni hanno reso obsoleti<br />
i vecchi strumenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo<br />
e <strong>di</strong> confronto. Eravamo<br />
abituati, per comunicare e informare,<br />
a scrivere una lettera,<br />
ad inviare un ritaglio <strong>di</strong> giornale,<br />
a conservare una pagina<br />
<strong>di</strong> quoti<strong>di</strong>ano che ci poteva interessare<br />
o tornare utile. Questo<br />
non è più possibile, non è<br />
più accettabile. Noi dobbiamo<br />
essere pronti e aggiornati.<br />
Se vogliamo, come vogliamo,<br />
continuare ad essere presenti<br />
sul territorio nazionale - come<br />
peraltro già siamo con tutte le<br />
nostre risorse umane - dobbiamo<br />
saper gestire gli strumenti<br />
che le tecnologie e una generale<br />
accelerazione dei tempi<br />
impongono. L’alternativa è,<br />
semplicemente, la marginalità.<br />
Le associazioni degli Esuli,<br />
e l’Anvgd in primis, hanno<br />
saputo tenere duro e riportare<br />
alla luce temi largamente emarginati<br />
dal <strong>di</strong>battito pubblico. Ai<br />
nostri giorni sono state create le<br />
con<strong>di</strong>zioni per dare il doveroso<br />
e massimo risalto al ricordo, ma<br />
le <strong>di</strong>ffuse in<strong>di</strong>fferenze o le ottuse<br />
ostilità che ancora incontriamo<br />
esigono un surplus <strong>di</strong> capacità.<br />
Questa «convention», con i<br />
suoi momenti <strong>di</strong> informazione/<br />
formazione previsti, a questo<br />
in sostanza vuole rispondere: 1.<br />
organizzarsi al meglio; 2. fare<br />
tesoro delle esperienze; 3. rinserrare<br />
le fila. Questa iniziativa,<br />
ne siamo convinti, darà un’immagine<br />
giusta <strong>di</strong> un’<strong>Associazione</strong><br />
vitale, aperta alle sollecitazioni,<br />
attrezzata per onorare il<br />
ricordo che abbiamo ere<strong>di</strong>tato<br />
e fatto nostro. Con equilibrio e<br />
consapevolezza. Per lavorare al<br />
meglio, per tutelare i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong><br />
quanti ripongono in noi fiducia<br />
e richiedono quoti<strong>di</strong>anamente il<br />
nostro intervento. Questa «convention»,<br />
che chiama a raccolta<br />
<strong>di</strong>rigenti e soci, è veramente<br />
concepita per e de<strong>di</strong>cata ai nostri<br />
Esuli, ai più fragili perché anziani,<br />
ai più giovani perché ne assumano<br />
doverosamente la tutela e<br />
sappiano costruire il futuro della<br />
memoria.<br />
Marino Segnan<br />
Vicepresidente nazionale<br />
Al via tra le polemiche politiche le<br />
cerimonie per il 150.mo<br />
<strong>Il</strong> Capo dello Stato: l’Unità d’Italia è «un tesoro per tutti»<br />
<strong>Il</strong> Presidente della Repubblica,<br />
Giorgio Napolitano, nel «recuperare motivi <strong>di</strong> fierezza<br />
E nessuna retorica, ha aggiunto,<br />
dallo scoglio <strong>di</strong> Quarto da cui e <strong>di</strong> orgoglio nazionale, perché ne<br />
mossero nel 1860 i Mille <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong>,<br />
ha dato ufficialmente il questa più matura consapevolezza<br />
abbiamo bisogno, ci è necessaria<br />
via il 5 maggio alle celebrazioni storica comune anche per affrontare<br />
con la necessaria fiducia le<br />
del 150° anniversario dell’Unità<br />
d’Italia nei luoghi della memoria sfide che ci attendono e già mettono<br />
alla prova il nostro Paese. Ci<br />
storica. <strong>Il</strong> Capo dello Stato ha reso<br />
omaggio all’impresa con la deposizione<br />
<strong>di</strong> una corona <strong>di</strong> fiori pres-<br />
il nostro posto in un mondo che<br />
è necessaria per tenere con <strong>di</strong>gnità<br />
so la stele celebrativa della partenza.<br />
Ha quin<strong>di</strong> raggiunto il vicino brando l’Unità d’Italia guar<strong>di</strong>amo<br />
è cambiato e che cambia». «Cele-<br />
monumento de<strong>di</strong>cato a Garibal<strong>di</strong><br />
e alla spe<strong>di</strong>zione da dove ha dato<br />
il segnale <strong>di</strong> partenza alla regata<br />
Genova-Marsala che ripercorrerà<br />
la rotta dei garibal<strong>di</strong>ni.<br />
Infine, il Capo dello Stato si è<br />
portato alla stazione Marittima <strong>di</strong><br />
Genova dove, a bordo della portaerei<br />
“Garibal<strong>di</strong>”, alla presenza del<br />
ministro della Difesa La Russa, il<br />
Presidente Napolitano ha tenuto<br />
il suo <strong>di</strong>scorso commemorativo.<br />
L’Unità d’Italia è «un tesoro<br />
per tutti», ha detto tra l’altro, non<br />
c’è nulla <strong>di</strong> retorico nel «sobrio»<br />
programma varato, non è una<br />
per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> tempo né uno spreco<br />
<strong>di</strong> denaro pubblico, è un modo <strong>di</strong><br />
«lavorare per la soluzione dei problemi<br />
oggi aperti <strong>di</strong>nanzi a noi».<br />
avanti, traendo dalle nostre ra<strong>di</strong>ci<br />
fresca linfa per rinnovare tutto<br />
quello che c’è da rinnovare nella<br />
società e nello Stato».<br />
Napolitano ha voluto <strong>di</strong>fendere<br />
la figura <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong>, «incomprensibilmente<br />
oggetto <strong>di</strong><br />
grossolane denigrazioni da parte<br />
<strong>di</strong> nuovi detrattori». Ed ha co-<br />
X <strong>Il</strong> Capo dello Stato depone la<br />
corona d’alloro sulla stele che a<br />
Quarto ricorda la Spe<strong>di</strong>zione<br />
(foto Presidenza della Repubblica)<br />
<strong>Il</strong> comunicato stampa del Presidente nazionale Toth<br />
25 Aprile, non <strong>di</strong>sperdere il significato dei sacrifici<br />
<strong>Il</strong> 25 Aprile <strong>di</strong> quest’anno<br />
riveste un’importanza speciale<br />
perché precede il 150° anniversario<br />
dell’unità nazionale.<br />
Questo ci obbliga, come italiani,<br />
a inserire la riconquista della<br />
democrazia nel 1945 - dopo<br />
cinque anni <strong>di</strong> guerra sopportati<br />
con italica pazienza e non senza<br />
eroismi <strong>di</strong> soldati e <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni,<br />
dalla Russia al Nord Africa, dai<br />
martellanti bombardamenti alleati<br />
alla Resistenza - nel percorso<br />
che la Nazione ha compiuto<br />
dalla Costituzione Albertina alla<br />
Costituzione Repubblicana <strong>di</strong><br />
cent’anni dopo, fino ad oggi.<br />
Un patriottismo <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni<br />
secolari “<strong>di</strong> lingua e d’altare”<br />
si lega alla fedeltà con<strong>di</strong>visa da<br />
tutti, dalle Alpi alla Sicilia, ai<br />
valori della libertà e della democrazia<br />
incar<strong>di</strong>nati nella Parte I<br />
della Carta Costituzionale.<br />
Una riflessione sui <strong>di</strong>fetti<br />
del centralismo burocratico e<br />
sui benefici che ci atten<strong>di</strong>amo<br />
dalla riforma federalista ci impone<br />
<strong>di</strong> guardare e <strong>di</strong> lavorare<br />
alle improcrastinabili riforme<br />
costituzionali con spirito <strong>di</strong><br />
concor<strong>di</strong>a e <strong>di</strong> serietà giuri<strong>di</strong>ca,<br />
se vogliamo salvare - in un<br />
momento <strong>di</strong>fficile della politica<br />
e dell’economia mon<strong>di</strong>ali -<br />
Q A sud <strong>di</strong> Cassino, nel <strong>di</strong>cembre<br />
1943, reparti dell’Esercito<br />
Italiano mossero all’attacco<br />
<strong>di</strong> una munitissima posizione<br />
tedesca su Monte Lungo. Fu uno<br />
dei primi episo<strong>di</strong> della Resistenza<br />
«tricolore»<br />
l’unità della Nazione raggiunta<br />
con tanti sacrifici.<br />
A questo appello ci spinge il<br />
ricordo delle migliaia <strong>di</strong> giuliani<br />
e <strong>di</strong> dalmati che hanno combattuto<br />
nella Guerra <strong>di</strong> Liberazione<br />
nella convinzione - andata<br />
in gran parte delusa - <strong>di</strong> salvare<br />
l’italianità della loro terra natale:<br />
l’Istria, Fiume, Zara.<br />
Molti <strong>di</strong> essi hanno perso la<br />
vita nei lager, sotto il fuoco dei<br />
plotoni d’esecuzione o combattendo<br />
a Montelungo, sulla Linea<br />
Gotica, nei mari e nei cieli<br />
italiani che contesero a fratelli<br />
dello stesso sangue e con la stessa<br />
<strong>di</strong>visa, che meritano anch’essi<br />
memoria ed onore.<br />
Non <strong>di</strong>sper<strong>di</strong>amo il significato<br />
<strong>di</strong> questi sacrifici rendendo<br />
vano il dolore delle famiglie.<br />
Lucio Toth<br />
Sul sito www.anvgd.it le motivazioni<br />
delle Medaglie d’Oro al Valor<br />
Militare <strong>di</strong> Trieste e Gorizia e <strong>di</strong><br />
alcuni dei decorati giuliano-dalmati<br />
della Guerra <strong>di</strong> Liberazione<br />
<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>,<br />
non fu<br />
«Liberazione»<br />
La nota emessa da Rodolfo<br />
Ziberna<br />
<strong>Il</strong> 25 aprile, festività nazionale<br />
per ricordare la liberazione<br />
dal fascismo e dal nazismo,<br />
nella <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>, <strong>di</strong>versamente<br />
che nel resto del Paese, ha coinciso<br />
non con una liberazione bensì con<br />
la brutale occupazione delle truppe<br />
comuniste del maresciallo Tito.<br />
Che la volontà non fosse<br />
quella <strong>di</strong> liberare Gorizia dalle<br />
truppe naziste ma <strong>di</strong> annettere alla<br />
Jugoslavia tutta quella che Tito<br />
chiamava Slavia Veneta, ovvero il<br />
W Gorizia festeggia la vera<br />
Liberazione, restituita all’Italia il<br />
16 settembre 1947<br />
Friuli <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> sino al Tagliamento,<br />
era evidente e <strong>di</strong>chiarata.<br />
Se non fossero entrate le truppe<br />
titine, infatti, sarebbero entrate<br />
quelle neozelandesi, che invece furono<br />
rallentate dai titini proprio<br />
per poter vantare <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> occupazione<br />
al tavolo dei vincitori.<br />
Per snazionalizzare rapidamente<br />
Gorizia e per soffocare sul<br />
nascere ogni tentativo <strong>di</strong> ribellione<br />
dal 2 maggio iniziò il rastrellamento<br />
<strong>di</strong> tutti coloro che potevano<br />
rappresentare un pericolo per<br />
le aspirazioni annessionistiche<br />
<strong>di</strong> Tito. Tra questi la burocrazia<br />
goriziana e chi aveva manifestato<br />
con eccessivo entusiasmo la propria<br />
italianità.<br />
Oltre 650 goriziani pagarono<br />
con la deportazione - avvenuta a<br />
guerra finita dopo il 25 aprile - e<br />
la vita il loro amore per Gorizia e<br />
l’Italia. Questo rappresenta per i<br />
goriziani il 25 aprile, e non certo<br />
la liberazione, che invece avverrà<br />
dopo i cosiddetti «quaranta giorni<br />
<strong>di</strong> terrore».<br />
Rispettiamo i sentimenti <strong>di</strong><br />
tutti coloro che, in <strong>di</strong>versa misura,<br />
hanno subito torti o violenze<br />
dai regimi. In primo luogo la<br />
comunità ebraica, che ha pagato<br />
duramente con milioni <strong>di</strong> vitti-
3<br />
Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />
munque richiamato l’esigenza <strong>di</strong><br />
«ricordare i vizi d’origine e gli alti<br />
e bassi <strong>di</strong> quella costruzione dello<br />
Stato unitario, mettere a fuoco<br />
le incompiutezze dell’unificazione<br />
italiana e innanzitutto la più<br />
grave tra esse, che resta quella del<br />
mancato superamento del <strong>di</strong>vario<br />
tra Nord e Sud».<br />
Secondo il presidente Napolitano<br />
«deve guidarci più che mai,<br />
anche in queste celebrazioni, un<br />
forte spirito unitario. Queste<br />
celebrazioni non possono essere<br />
rivolte in polemica con nessuna<br />
parte politica, né formare oggetto<br />
<strong>di</strong> polemica pregiu<strong>di</strong>ziale da<br />
parte <strong>di</strong> nessuna parte politica».<br />
Con Napolitano erano i presidenti<br />
delle Camere, Schifani e<br />
Fini, i ministri Bon<strong>di</strong> e La Russa,<br />
i vertici militari. <strong>Il</strong> ministro<br />
La Russa ha sottolineato l’obbligo<br />
morale <strong>di</strong> tutte le istituzioni a<br />
partecipare a queste iniziative della<br />
nostra storia comune <strong>di</strong> italiani.<br />
Non è mancato in merito<br />
l’intervento dei vescovi italiani.<br />
Una «ricorrenza», spiega il card.<br />
Angelo Bagnasco, presidente della<br />
CEI, che «dovrebbe trasformarsi<br />
in una felice occasione per un<br />
nuovo innamoramento del nostro<br />
essere italiani». <strong>Il</strong> presule ha anche<br />
auspicato che «l’Unità d’Italia sia<br />
un tesoro nel cuore <strong>di</strong> tutti e <strong>di</strong><br />
ciascuno, a cui tutti vogliano contribuire<br />
anche in modo <strong>di</strong>verso,<br />
ma con questo tesoro e convinzione,<br />
che appartiene a tutti».<br />
Red.<br />
CULTURA e LIBRI<br />
La Magnifica<br />
Comunità <strong>di</strong> Cherso<br />
<strong>Il</strong> nuovo volume <strong>di</strong> Luigi Tomaz e<strong>di</strong>to dall’Anvgd<br />
fresco <strong>di</strong> stampa il nuovo, corposo saggio <strong>di</strong> Luigi Tomaz de<strong>di</strong>cato<br />
alla sua Cherso. «La lettura attenta <strong>di</strong> quest’ultima<br />
È<br />
pubblicazione - scrive nella Presentazione il prof. Arnaldo Mauri,<br />
già preside della Facoltà <strong>di</strong> Scienze Politiche nell’Università <strong>di</strong><br />
Milano - non delude né chi ama rivisitare l’intima storia […] né<br />
delude il ricercatore impegnato nell’approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> come la<br />
grande Storia generale ha con<strong>di</strong>zionato le piccole organizzazioni<br />
territoriali […]». <strong>Il</strong> saggio è e<strong>di</strong>to per i tipi delle E<strong>di</strong>zioni THINK<br />
ADV per conto dell’Anvgd-Comitato <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong> e può essere richiesto<br />
alla Sede nazionale.<br />
Pubblichiamo un significativo stralcio dell’Introduzione<br />
dell’autore, nella quale egli chiarisce motivazioni e meto<strong>di</strong> che lo<br />
hanno guidato nell’indagine storiografica e nella stesura del presente<br />
volume.<br />
Può sembrare strano che il presente lavoro non sia la mia<br />
più recente fatica ma che nella sua prima bozza completa<br />
risalga ad una buona decina <strong>di</strong> anni or sono, subito dopo la pubblicazione<br />
<strong>di</strong> Le quattro giornate <strong>di</strong> Cherso 12-15 giugno 1797,<br />
e <strong>di</strong> Dalla parte del Leone con le quali ho voluto inserirmi nelle<br />
celebrazioni del bicentenario della caduta della Repubblica <strong>di</strong> San<br />
Marco.<br />
Proprio mentre presentavo quelle due opere a <strong>Venezia</strong> nelle<br />
prestigiose sale della Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone<br />
- sede della Società Dalmata <strong>di</strong> Storia Patria e<strong>di</strong>trice della prima<br />
- e dell’Ateneo Veneto, nel 1997 e nel 1998, si avvicinava il millenario<br />
della spe<strong>di</strong>zione in Dalmazia del doge Pietro Orseolo II ed<br />
nella certezza <strong>di</strong> compiere ciò che il tempo non aveva permesso<br />
<strong>di</strong> fare ai generosi compilatori degli Spogli cui va il merito della<br />
fatica mia.<br />
Le raccolte per materie si sono concretate in una quin<strong>di</strong>cina<br />
<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> capitoli a loro volta <strong>di</strong>visi in un’ottantina <strong>di</strong> capitoli<br />
minori che spaziano per tutti gli argomenti che sono stati oggetto<br />
dell’impegno dell’Amministrazione Comunale nei secoli.<br />
Leggendo l’in<strong>di</strong>ce generale del presente libro, si spazia dalla<br />
struttura sociale della popolazione, alle cariche amministrative;<br />
dalle leggi statutarie all’annona e all’assillante approvvigionamento<br />
alimentare; dall’economia pascolare e boschiva all’industria del<br />
panno <strong>di</strong> lana (rassa); dall’assistenza pubblica alla pubblica igiene<br />
e sanità, dal Sacro Monte <strong>di</strong> Pietà al Banco dei prestiti ad interesse<br />
controllato, dal Fontego de le biave alle fiere franche da dazi e gabelle;<br />
dalla <strong>di</strong>fesa armata alla pubblica istruzione e così via.<br />
L’in<strong>di</strong>ce generale del libro attuale non è però completo<br />
com’era in origine. Bisogna tener presente infatti che altri importantissimi<br />
capitoli hanno imboccato strade proprie nella<br />
lunga attesa della e<strong>di</strong>zione definitiva dell’opera completa e sono<br />
stati a loro volta già pubblicati separatamente con i titoli ormai<br />
noti <strong>di</strong> Mura Torri Porte della magnifica Comunità <strong>di</strong> Cherso, <strong>di</strong><br />
La Galia Chersana, <strong>di</strong> Stemma e Santo Protettore della Magnifica<br />
Comunità <strong>di</strong> Cherso. Trattano delle mura cinquecentesche<br />
e della loro faticosa costruzione, dei sei secoli nei quali la galèa<br />
armata dalle Comunità <strong>di</strong> Cherso e Ossero si è fatta onore<br />
nell’Armata navale veneziana. <strong>Il</strong> quarto titolo comprende i due<br />
ampi capitoli sullo stu<strong>di</strong>o storico-aral<strong>di</strong>co del bellissimo Stemma<br />
<strong>di</strong> Cherso e sulla tra<strong>di</strong>zione che riguarda il Protettore civico<br />
Sant’Isidoro […].<br />
È un’opera originale in quanto non ricostruisce la storia delle<br />
guerre ma la lunga storia della Pace operosa alla quale gli storici<br />
<strong>di</strong>fficilmente si de<strong>di</strong>cano ma che si è svolta nel silenzio lasciando<br />
tracce commoventi e fascinose che non è giusto lasciare nell’oblio.<br />
[…] Lo straor<strong>di</strong>nario impegno <strong>di</strong> tanti bravi stu<strong>di</strong>osi chersini in<br />
un secolo <strong>di</strong> ricerche (nell’or<strong>di</strong>ne cronologico: Stefano Petris, Silvio<br />
Mitis e Nicolò Lemessi) ha messo a mia <strong>di</strong>sposizione una massa<br />
<strong>di</strong> documenti che ha permesso a me <strong>di</strong> rievocare […] l’intera<br />
vita sociale svoltasi per secoli nell’intimo <strong>di</strong> un piccolo mondo<br />
fiero della sua autonomia e brulicante <strong>di</strong> attività dentro la cerchia<br />
turrita della sue mura inviolate ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> una corona <strong>di</strong> monti<br />
erti sul mare.<br />
Luigi Tomaz<br />
me la ferocia dell’uomo sull’uomo.<br />
Anche la comunità slovena<br />
che ha subito tentativi <strong>di</strong> snazionalizzazione<br />
in questa area <strong>di</strong><br />
confine, anche con inammissibili<br />
atti <strong>di</strong> violenza e soprusi.<br />
Non c’è commemorazione<br />
civica, non c’è testo scolastico per<br />
i nostri figli che non ripeta il ritornello<br />
- proposto come dogma<br />
in<strong>di</strong>scutibile - dei “criminali <strong>di</strong> fascisti<br />
vinti dai partigiani comunisti,<br />
eroi della libertà e della pace”.<br />
Queste falsità madornali si trovano<br />
da sempre su tutti i testi scolastici<br />
come se fossero pura verità,<br />
inconfutabile e in<strong>di</strong>scutibile. […]<br />
Rispettiamo tutti coloro che<br />
in<strong>di</strong>viduano nel 25 aprile la festa<br />
della Liberazione, ma parimenti<br />
va rispettato chi continua - come<br />
noi - ad associare il 25 aprile non<br />
già ad una liberazione, bensì alla<br />
brutale occupazione comunista,<br />
che rappresenta, per tempi e<br />
modalità con cui è avvenuta, la<br />
pagina più nera della storia della<br />
nostra città: consumata a guerra<br />
finita e come vittime inermi degli<br />
innocenti. […]<br />
Rodolfo Ziberna<br />
presidente Comitato<br />
Anvgd Gorizia e vicepresidente<br />
nazionale<br />
W Cherso in una cartolina degli anni<br />
Novanta dell’Ottocento<br />
io […] mi ci gettai a capofitto.<br />
L’anno 1000, chiave <strong>di</strong><br />
volta della storia dell’Adriatico,<br />
mi portò ad investigare sui<br />
secoli che l’hanno preceduto e<br />
su quelli che l’hanno seguito.<br />
Tra i primi ho voluto rievocare, alla luce dei documenti più significativi<br />
ma spesso arbitrariamente interpretati, quelli ritenuti<br />
chiari, dell’Impero Romano fino a Giustiniano, ma particolarmente<br />
quelli chiamati oscuri o bui dell’Alto Me<strong>di</strong>oevo sui quali<br />
si è costantemente favoleggiato e si continua a favoleggiare, con<br />
crescente fantasia, dalle storiografie germaniche e slave che fondano<br />
le loro ra<strong>di</strong>ci nazionali sul sopravvento dei popoli scesi dall’Est<br />
oltre-danubiano a sconvolgere l’assetto dell’originaria Romanità.<br />
Sui secoli trascorsi tra Dionigi <strong>di</strong> Siracusa e i Dogi Orseolo ho<br />
potuto dare alle stampe nel <strong>di</strong>cembre 2003 il volume <strong>di</strong> 640 pagine<br />
In Adriatico nell’Antichità e nell’Alto Me<strong>di</strong>oevo concludendo<br />
con la dettagliata ripresentazione delle imprese <strong>di</strong> Pietro II e <strong>di</strong><br />
Ottone Orseolo […].<br />
Per quanto riguarda l’isola <strong>di</strong> Cherso nel periodo precedente<br />
l’anno 1000, ho avuto modo <strong>di</strong> narrare - nelle gran<strong>di</strong> linee che i<br />
ra<strong>di</strong> documenti consentono - in Ossero e Cherso nei secoli prima<br />
<strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>, pubblicato nel 2002 in e<strong>di</strong>zione più ampia […]. Potei<br />
perciò ricavare il testo e le molte note <strong>di</strong> riferimento dalla grande<br />
bozza della Storia della Comunità <strong>di</strong> Cherso che stavo allora completando.<br />
La massa <strong>di</strong> notizie sulla vita della Comunità l’avevo<br />
già attinta principalmente dai verbali dei Consigli che ho avuto<br />
la fortuna <strong>di</strong> poter riscontrare anche negli originali. Sono deliberazioni<br />
- parti - slegate l’una dall’altra che ho sentito il dovere <strong>di</strong><br />
or<strong>di</strong>nare per materie con un lavoro continuo condotto per anni<br />
Le parole<br />
legate al <strong>di</strong>to<br />
In volume i racconti <strong>di</strong><br />
Morovich apparsi sul<br />
“Giornale <strong>di</strong> Brescia”<br />
(1949-1970)<br />
E<strong>di</strong>to nella bella Collana<br />
«Piccoli classici italiani»<br />
<strong>di</strong>retta da Francesco De Nicola<br />
per De Ferrari E<strong>di</strong>tore, il primo<br />
volume che raccoglie i racconti<br />
pubblicato dal fiumano Enrico<br />
Morovich nella terza pagina del<br />
“Giornale <strong>di</strong> Brescia”. Autore<br />
quanto mai prolifico, riscoperto<br />
in anni relativamente recenti<br />
grazie alle rie<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Sellerio e<br />
all’attenzione <strong>di</strong> autorevoli critici<br />
letterari, a partire da Leonardo<br />
Sciascia.<br />
<strong>Il</strong> volume è curato da Carla<br />
Boroni, che firma l’ampia presentazione<br />
nella quale si legge,<br />
tra l’altro: «[…] Di racconti<br />
scritti da Enrico Morovich<br />
per il “Giornale <strong>di</strong> Brescia” ne<br />
abbiamo trovati in totale centoquarantuno,<br />
tutti pubblicati<br />
tra il 1949 e il 1978; una collaborazione<br />
lunga e corposa,<br />
quin<strong>di</strong>, anche se con un “vuoto”<br />
<strong>di</strong> ben quattor<strong>di</strong>ci anni tra<br />
il 1952 e il 1965. Sono racconti<br />
brevi, in alcuni casi brevissimi,<br />
ma che sono in grado<br />
<strong>di</strong> documentare con una certa<br />
completezza tutte le tematiche<br />
proprie del mondo poetico dello<br />
scrittore».<br />
Enrico Morovich,<br />
Le parole legate al <strong>di</strong>to, vol. I,<br />
a c. <strong>di</strong> Carla Boroni, De Ferrari,<br />
Genova 2009, pp. 224, Euro 16,00
Trieste, nel Comitato<br />
per il 150.mo anche<br />
Renzo Codarin<br />
Trieste. È stata resa nota<br />
la composizione del<br />
Comitato <strong>di</strong> esperti che avrà<br />
cura <strong>di</strong> organizzare, per il Comune<br />
<strong>di</strong> Trieste, le celebrazioni<br />
per il 150.mo anniversario<br />
dell’Unità d’Italia. Presidente<br />
ne è, naturalmente, il sindaco<br />
Dipiazza, coor<strong>di</strong>natore il<br />
presidente del Consiglio comunale<br />
Sergio Pacor, incaricato<br />
<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare il gruppo<br />
<strong>di</strong> consulenti. «A Trieste è un<br />
avvenimento molto sentito -<br />
ha rimarcato Dipiazza -, non<br />
faremo ”parate” date anche le<br />
ristrettezze economiche, ma<br />
lavoreremo soprattutto per le<br />
scuole, l’intento è <strong>di</strong>ffondere la<br />
cultura e la conoscenza».<br />
Anche Pacor ha dato questa<br />
linea d’in<strong>di</strong>rizzo: puntare<br />
sui «valori con<strong>di</strong>visibili sopra<br />
tutto» per iniziative che siano<br />
«<strong>di</strong> buon senso e <strong>di</strong> alto<br />
livello».<br />
E così ha ottenuto l’assenso<br />
<strong>di</strong> tre<strong>di</strong>ci specialisti, a vario titolo<br />
e <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa estrazione: gli<br />
storici Roberto Spazzali, Raoul<br />
Pupo, Giorgio Negrelli, Fulvio<br />
Salimbeni, Fabio Forti e Paolo<br />
Sardos Albertini, Stelio Spadaro,<br />
Giuseppe Parlato, Vittorio<br />
Lesti, <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>a Svara, Chiara<br />
Motka, e del pittore Livio Rosignano<br />
come testimone. Del<br />
comitato è stato chiamato a far<br />
parte anche Renzo Codarin,<br />
presidente della FederEsuli e vicepresidente<br />
nazionale Anvgd.<br />
Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />
4<br />
Conoscere. <strong>Il</strong> catalogo Anvgd <strong>di</strong><br />
testi e filmati su storia e personaggi<br />
della <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e della Dalmazia<br />
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«Enegata». Cod. D003.<br />
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dell’Esodo <strong>di</strong> 350.000 italiani,<br />
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storia del confine orientale.<br />
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Cod. D004. «Eticata».<br />
Cinquanta minuti <strong>di</strong> documentario<br />
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che indaga<br />
sull’Italia trovatasi<br />
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oggi testimone<br />
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itorno a casa». Cod.<br />
«RD002.<br />
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sull’italianità delle città istriane,<br />
prodotta dalla Venicefilm per<br />
l’Anvgd.<br />
Durante il<br />
viaggio <strong>di</strong><br />
due ragazzi,<br />
nipoti <strong>di</strong><br />
Esuli, partiti<br />
alla volta<br />
dell’Istria alla<br />
ricerca delle<br />
ra<strong>di</strong>ci della<br />
loro famiglia,<br />
emergono le testimonianze architettoniche<br />
e visive dell’italianità<br />
adriatica.<br />
€ 12,00<br />
l vento dell’Adriatico».<br />
«ICod. D001.<br />
Docu-fiction <strong>di</strong> 52 minuti,<br />
prodotta dalla dalla Venice-<br />
◄ dalla prima pagina<br />
I GIULIANI E I DALMATI NEL 150.mo<br />
DELL’UNITÀ D’ITALIA<br />
dalla Dalmazia al volgere della<br />
seconda guerra mon<strong>di</strong>ale.<br />
<strong>Il</strong> sentimento che ha animato<br />
i volontari giuliani e dalmati<br />
delle guerre d’in<strong>di</strong>pendenza si<br />
conserva intatto nell’animo degli<br />
Esuli che ne <strong>di</strong>scendono e<br />
si riassume nelle idee <strong>di</strong> libertà<br />
e <strong>di</strong> giustizia, nei sentimenti <strong>di</strong><br />
italianità degli istriani, dei dalmati<br />
e dei fiumani negli anni<br />
del Risorgimento: quegli stessi<br />
che animarono nei volontari il<br />
generoso <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> unificazione<br />
della Nazione libera ed in<strong>di</strong>pendente<br />
si sono riverberate<br />
negli italiani dei territori ceduti<br />
al momento drammatico della<br />
scelta dell’esilio.<br />
Gli Esuli dall’Istria, da Fiume<br />
e dalla Dalmazia con<strong>di</strong>vidono<br />
lo spirito e l’intento della ricorrenza,<br />
che non ha e non può<br />
avere un significato meramente<br />
formale.<br />
Ben consapevoli delle sfide<br />
che l’evoluzione storica pone<br />
oggi alla comunità nazionale, i<br />
giuliani e i dalmati rilevano come<br />
il lungo silenzio sulle vicende del<br />
confine orientale italiano alla<br />
fine della Seconda guerra mon<strong>di</strong>ale<br />
sia stato il segno <strong>di</strong> un ritardo<br />
culturale dell’intero Paese<br />
e della sua evoluzione politica,<br />
dal Risorgimento alla moderna<br />
democrazia. Ma non <strong>di</strong> meno<br />
confermano il loro impegno nella<br />
società civile nel nome della unità<br />
e della solidarietà nazionali,<br />
con l’auspicio che una migliore<br />
articolazione <strong>di</strong> tipo federalistico<br />
restituisca all’Italia lo slancio e le<br />
risorse per rinsaldare la sua imprescin<strong>di</strong>bile<br />
coesione interna e<br />
confermare il suo ruolo nel complesso<br />
scenario internazionale.<br />
Roma, 4 maggio <strong>2010</strong> Lucio Toth<br />
GIULIANI E DALMATI<br />
CHE PARTECIPARONO<br />
ALLA SPEDIZIONE<br />
DEI MILLE E<br />
ALLA CAMPAGNA<br />
GARIBALDINA DEL 1860<br />
(Quarto 5 maggio 1860 -<br />
Volturno 3 ottobre 1860)<br />
Dopo aver preso parte<br />
alla Prima e alla Seconda<br />
Guerra d’In<strong>di</strong>pendenza,<br />
con la presenza <strong>di</strong> una Legione<br />
Istriano-Dalmata nella <strong>di</strong>fesa<br />
della Repubblica <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>,<br />
guidata da Daniele Manin e da<br />
Niccolò Tommaseo, e nella <strong>di</strong>fesa<br />
della Repubblica Romana<br />
nel 1848-’49, nonché nel Reggimento<br />
Cacciatori delle Alpi con<br />
Garibal<strong>di</strong> nella campagna del<br />
1859, <strong>numero</strong>si giuliano-dalmati<br />
si arruolarono e combatterono<br />
nell’esercito garibal<strong>di</strong>no nella<br />
campagna dell’Italia meri<strong>di</strong>onale,<br />
sia come semplici soldati che<br />
come ufficiali superiori.<br />
Di essi si conoscono i nomi <strong>di</strong>:<br />
Giorgio Caravà <strong>di</strong> Tenin (Sebenico)<br />
Costanzo Cattalini <strong>di</strong> Spalato<br />
Marziano Ciotti <strong>di</strong> Gra<strong>di</strong>sca<br />
d’Isonzo (Gorizia)<br />
Marco Cossovich <strong>di</strong> Cattaro<br />
Francesco Galateo <strong>di</strong> Cattaro<br />
Enrico Matcovich <strong>di</strong> Spalato<br />
Luigi Milanovich <strong>di</strong> Cattaro<br />
Antonio Paolucci delle Roncole<br />
<strong>di</strong> Zara<br />
Luigi Seismit Doda <strong>di</strong> Ragusa <strong>di</strong><br />
Dalmazia<br />
Carlo Tivaroni <strong>di</strong> Zara<br />
Giacomo Zanghi <strong>di</strong> Zara.<br />
Corrado Dobraz, <strong>di</strong> Ragusa,<br />
studente all’Università <strong>di</strong> Padova,<br />
morì attraversando a nuoto<br />
il Mincio (al tempo frontiera<br />
tra il Veneto ancora austriaco e<br />
la Lombar<strong>di</strong>a, liberata nel 1859<br />
con la Seconda guerra d’in<strong>di</strong>pendenza)<br />
nel tentativo <strong>di</strong> raggiungere<br />
Garibal<strong>di</strong> a Genova e<br />
arruolarsi tra i volontari.<br />
◄ dalla prima pagina<br />
SCUOLA E CONFINE ORIENTALE.<br />
PROFICUA RIUNIONE AL MIUR CON LA<br />
FEDERESULI<br />
lo stesso Ministero lo scorso 23 febbraio, che è stato oggetto <strong>di</strong> positive<br />
valutazioni da parte dei partecipanti.<br />
Le rappresentanze delle associazioni degli Esuli hanno rimarcato<br />
unanimemente la assoluta necessità <strong>di</strong> proseguire nella <strong>di</strong>rezione intrapresa<br />
attraverso gli strumenti della formazione e della informazione<br />
rivolti sia ai docenti che agli studenti al fine <strong>di</strong> superare le ancora<br />
ra<strong>di</strong>cate riserve che si oppongono – proprio nella scuola – alla corretta<br />
<strong>di</strong>vulgazione della storia della <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e della Dalmazia.<br />
L’Anvgd, in particolare, che ha fornito sin dall’inizio ampio supporto<br />
tecnico e informativo al Gruppo <strong>di</strong> lavoro, ha proposto <strong>di</strong> proseguire<br />
nella formula del seminario, da attuarsi nelle se<strong>di</strong> regionali in modo<br />
da coor<strong>di</strong>nare al meglio le risorse e i destinatari. Una proposta che è<br />
stata accolta dal Ministero, che ha assicurato la sua attenzione e la sua<br />
<strong>di</strong>sponibilità a rendersi parte attiva nelle sue competenze.<br />
Molti e tutti importanti i contributi <strong>di</strong> idee espressi in particolare<br />
dai docenti designati dalla FederEsuli. Con<strong>di</strong>visa l’opinione che la <strong>di</strong>vulgazione<br />
non debba limitarsi alla storia, pur fondamentale, del Novecento<br />
ma debba comprendere la plurisecolare vicenda dell’italianità<br />
adriatica che ha ra<strong>di</strong>ci antiche.<br />
L’incontro ha visto presenti, per il Dicastero, i <strong>di</strong>rigenti del Dipartimento<br />
per gli Or<strong>di</strong>namenti Scolastici e l’Autonomia Scolastica e per<br />
la FederEsuli: il presidente dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong><br />
e Dalmazia, Lucio Toth, con le delegate Anvgd per la scuola prof.sse<br />
Maria Elena Depetroni e Miriam Paparella Bracali; l’on. Renzo de’<br />
Vidovich per i Dalmati Italiani nel Mondo; la prof.ssa Chiara Vigini<br />
per l’<strong>Associazione</strong> delle Comunità Istriane.<br />
Al tavolo hanno preso parte attiva i curatori della rete «Book in<br />
Progress», istituita da <strong>di</strong>rigenti scolastici della Puglia che hanno attivato<br />
una serie <strong>di</strong> iniziative volte a supplire le lacune presenti nei libri <strong>di</strong><br />
testo in uso nella scuola. A loro la FederEsuli ha assicurato la massima<br />
collaborazione e ogni supporto documentario e informativo.<br />
<strong>Il</strong> prossimo incontro avrà luogo entro l’estate, avendo tra i punti<br />
all’or<strong>di</strong>ne del giorno la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un programma operativo<br />
sulla base delle risultanze del confronto o<strong>di</strong>erno.<br />
Alla riunione sono stati presenti anche il sindaco del Libero Comune<br />
<strong>di</strong> Pola, Argeo Benco, e il presidente dell’Unione degli Istriani<br />
Lacota.<br />
p. c. h.
5<br />
Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />
film per l’Anvgd, sulle tracce<br />
dell’italianità a Fiume, nel<br />
Quarnero e in Dalmazia. Un<br />
giovane <strong>di</strong>scendente <strong>di</strong> Esuli<br />
e una giovane figlia <strong>di</strong> italiani<br />
rimasti nelle terre d’origine,<br />
si avventurano in un viaggio<br />
alla scoperta <strong>di</strong> quanta Italia<br />
sopravvive sull’Adriatico<br />
orientale.<br />
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’altra storia». Cod.<br />
«L D005.<br />
Cortometraggio <strong>di</strong> 15 minuti<br />
prodotto da PrimaQuinta,<br />
per la regia <strong>di</strong> Aldo Rapè e<br />
Nicola Vero.<br />
Un bambino<br />
cerca<br />
inutilmente<br />
nel suo paese<br />
qualcuno<br />
che sappia<br />
cosa sono le<br />
Foibe. Sarà il<br />
nonno, che<br />
quella trage<strong>di</strong>a<br />
ha vissuto, a svelargli la<br />
verità. Film ideale per avvicinare<br />
i giovani alle vicende del<br />
confine orientale. Vincitore<br />
<strong>di</strong> <strong>numero</strong>si premi, per la sua<br />
delicatezza ed originalità, dato<br />
il suo taglio assolutamente innovativo.<br />
€ 10,00<br />
a nuova Basovizza».<br />
«LCod. D006.<br />
Un documento filmato a cura<br />
della FederEsuli, girato in occasione<br />
dell’inaugurazione del<br />
nuovo Monumento della Foiba<br />
<strong>di</strong> Basovizza, comprendente<br />
anche le immagini del nuovo<br />
Centro <strong>di</strong> Documentazione del<br />
luogo-simbolo della trage<strong>di</strong>a<br />
delle Foibe.<br />
€ 5,00<br />
* * *<br />
Libri<br />
Storia e documenti<br />
Esodo dei 350mila <strong>Giulia</strong>ni<br />
Fiumani e Dalmati. L’<br />
Parte prima. Cod. L001.<br />
La “bibbia” dei giuliano-dalmati.<br />
Una vera enciclope<strong>di</strong>a<br />
dell’Esodo<br />
scritta da<br />
P. Flaminio<br />
Rocchi,<br />
che per cinquant’anni<br />
li ha seguiti<br />
passo dopo<br />
passo nel<br />
loro calvario:<br />
la storia,<br />
i fatti, la politica, le persone,<br />
gli orrori, la cronologia<br />
degli avvenimenti in oltre<br />
300 pagine.<br />
€ 25,00<br />
Istria dell’Esodo. Cod.<br />
L’ L002.<br />
Un vero manuale legislativo<br />
sugli aspetti assistenziali e normativi<br />
sviluppatisi nei decenni<br />
in favore dei profughi giuliano<br />
dalmati. A cura <strong>di</strong> P. Flaminio<br />
Rocchi. Pagg. 274.<br />
€ 15,00<br />
<strong>Il</strong> confine orientale del Novecento.<br />
Cod. L003.<br />
<strong>Il</strong> volume pubblica le relazione<br />
dell’omonimo convegno <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong> svoltosi presso l’Istituto<br />
dell’Enciclope<strong>di</strong>a Italiana, ed<br />
affronta il problema dell’inserimento<br />
nei testi scolastici<br />
delle complesse vicende del<br />
confine orientale, con gli interventi<br />
<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi e politici.<br />
A cura <strong>di</strong> Patrizia C. Hansen.<br />
Pagg. 135.<br />
€ 15,00<br />
Padre Flaminio Rocchi:<br />
l’uomo, il francescano,<br />
l’esule. Cod. L004.<br />
La biografia del Frate degli<br />
Esuli in una accurata ricostruzione<br />
documentale, completa<br />
<strong>di</strong> <strong>numero</strong>si ine<strong>di</strong>ti e gli interventi<br />
<strong>di</strong> 117 fra personalità,<br />
autorità e semplici esuli.<br />
Pagg. 160.<br />
€ 20,00<br />
Esuli in Italia. Ricor<strong>di</strong>,<br />
valori, futuro per le generazioni<br />
<strong>di</strong> Esuli dall’Istria-Dalmazia-Quarnero.<br />
I. Cod. L012.<br />
Un’ approfon<strong>di</strong>ta indagine<br />
svolta dall’ Istituto <strong>di</strong> Sociologia<br />
Internazionale <strong>di</strong><br />
Gorizia, vagliando i colloqui<br />
e le risposte <strong>di</strong> Esuli, figli<br />
e nipoti in Italia per comprendere<br />
una comunità, la<br />
memoria dell’Esodo, l’identità,<br />
il ricordo dei luoghi, il<br />
futuro progettuale. Una base<br />
scientifica fondamentale per<br />
capire dove va il popolo giuliano-dalmata.<br />
Pagg. 112 in<br />
formato A4.<br />
€ 15,00<br />
Esuli in Italia. Ricor<strong>di</strong>,<br />
valori, futuro per le generazioni<br />
<strong>di</strong> Esuli dall’Istria-Dalmazia-Quarnero.<br />
II. Cod. L013.<br />
Pagg. 175 in formato A4.<br />
€ 15,00<br />
<strong>Il</strong> confine orientale negli<br />
atti del PCI E PCJ. Cod.<br />
L010.<br />
A cura <strong>di</strong> Marco Pirina, che ha<br />
indagato negli archivi del Partito<br />
Comunista jugoslavo e <strong>di</strong><br />
quello italiano, alla ricerca dei<br />
documenti che comprovano il<br />
<strong>di</strong>segno annessionista <strong>di</strong> Tito su<br />
Istria e Dalmazia, alla base della<br />
trage<strong>di</strong>a delle Foibe e dell’Esodo<br />
giuliano-dalmata.<br />
€ 20,00<br />
<strong>Il</strong> Campo Profughi <strong>di</strong> Via<br />
Pradamano e l’associazionismo<br />
giuliano-dalmata a U<strong>di</strong>ne.<br />
Cod. L014.<br />
Ricerca storico sociologica <strong>di</strong><br />
Elio Varutti tra gli Esuli approdati<br />
a U<strong>di</strong>ne. Ampio utilizzo<br />
<strong>di</strong> immagini d’epoca e<br />
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Gambaro in ricordo della memoria<br />
collettiva<br />
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doloroso e<br />
s i l e n z i o s o<br />
esodo degli<br />
italiani da<br />
Zara, dopo<br />
54 bombardamenti.<br />
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e storie<br />
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le vicende <strong>di</strong> un borgo<br />
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cronache dei ritorni nella terra<br />
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La poesia <strong>di</strong>alettale istriana.<br />
Cod. L073.<br />
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Mosca con poesie <strong>di</strong>alettali,<br />
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con il ricordo come motivo<br />
determinante e comune.<br />
Pagg. 159.<br />
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L009.<br />
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sfondo Abbazia italiana,<br />
la guerra ed una realtà che<br />
cambia: il tutto nel racconto<br />
<strong>di</strong> Gabrio Gabriele, su 183<br />
pagine.<br />
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e nuovi, fatti <strong>di</strong> ieri e <strong>di</strong> oggi<br />
si mescolano nella memoria.<br />
Pagg. 110.<br />
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dell’Anvgd.<br />
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<strong>di</strong> storici,<br />
politici e letterati<br />
a testimonianza<br />
<strong>di</strong><br />
quanto sia<br />
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stu<strong>di</strong> sullo scrittore giuliano<br />
a cura dell’Anvgd e<br />
del Gabinetto<br />
Scientifico<br />
Letterario G.<br />
P. Vieusseux.<br />
Le relazioni<br />
e gli approfon<strong>di</strong>menti<br />
<strong>di</strong><br />
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Giorgio Luti,<br />
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1/ segue<br />
Sul <strong>numero</strong> <strong>di</strong> luglio il<br />
catalogo degli opuscoli,<br />
filatelico e dei gadget
6<br />
Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />
LA REDAZIONE RISPONDE<br />
Scudo fiscale, chi deve<br />
in<strong>di</strong>care i beni sulla<br />
<strong>di</strong>chiarazione dei red<strong>di</strong>ti<br />
A cura dell’Avv. Vipsania Andreicich<br />
Sono una profuga giuliana; quando lascia l’Istria dovetti<br />
abbandonare tutte le mie proprietà immobiliari.<br />
Per tali beni ho chiesto e ricevuto da parte dello Stato italiano<br />
gli indennizzi <strong>di</strong> cui alle leggi che si sono succedute nel tempo,<br />
relative ai beni abbandonati nella ex Jugoslavia.<br />
Alcuni giorni fa ho sentito parlare dell’obbligo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care,<br />
nella propria <strong>di</strong>chiarazione dei red<strong>di</strong>ti, i beni detenuti<br />
all’estero. Desideravo sapere se anche nel caso <strong>di</strong> beni indennizzati<br />
da parte dello Stati italiano sia necessario procedere<br />
alla loro in<strong>di</strong>cazione nella propria denuncia dei red<strong>di</strong>ti.<br />
Lettera firmata<br />
art. 13-bis del D.L. 10/07/2009, n. 78 convertito<br />
L’ nella Legge 03/08/2009, n.102 («scudo fiscale»),<br />
ha introdotto l’obbligo, per i citta<strong>di</strong>ni italiani, a partire<br />
dall’esercizio 2009 <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare nel Modello Unico la detenzione<br />
<strong>di</strong> immobili all’estero (e pertanto anche gli immobili<br />
ubicati nella Repubblica <strong>di</strong> Slovenia e nella Repubblica <strong>di</strong><br />
Croazia).<br />
Bisogna però specificare che gli unici soggetti tenuti alla<br />
<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> cui alla legge sopra citata sono coloro i quali,<br />
alla data o<strong>di</strong>erna, risultano proprietari <strong>di</strong> beni immobili<br />
sulla base delle risultanze degli estratti tavolari, ovvero coloro<br />
che non hanno avuto i propri beni confiscati, nazionalizzati<br />
e che non hanno <strong>di</strong>sposto dei propri beni a favore dello<br />
Stato al fine <strong>di</strong> ottenere il pagamento previsto dalle leggi che<br />
hanno <strong>di</strong>sposto l’indennizzo per i beni abbandonati nella ex<br />
Jugoslavia.<br />
In tutti i casi sopra elencati i beni immobili “abbandonati”<br />
non fanno più parte del patrimonio immobiliare dei loro<br />
originari titolari in quanto sono stati a questi ultimi portati<br />
via sulla base <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> esproprio che hanno assegnato<br />
la titolarità, prima alla Jugoslavia e poi alla Repubblica<br />
<strong>di</strong> Slovenia e alla Repubblica <strong>di</strong> Croazia.<br />
Coloro, invece, che sono, ad oggi, titolari <strong>di</strong> beni in Croazia<br />
o in Slovenia sulla base delle risultanze tavolari, sono tenuti<br />
a <strong>di</strong>chiarare tali beni nella loro <strong>di</strong>chiarazione dei red<strong>di</strong>ti.<br />
La Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani,<br />
Fiumani e Dalmati aveva presentato una istanza al Governo<br />
ed all’Agenzia delle Entrate <strong>di</strong> Roma me<strong>di</strong>ante la quale chiedeva<br />
chiarimenti in merito all’obbligo da parte dei citta<strong>di</strong>ni<br />
italiani (esuli e/o figli e/o ere<strong>di</strong>) proprietari <strong>di</strong> immobili e/o<br />
porzioni <strong>di</strong> essi, alla compilazione del Modello RW allegato<br />
all’UNlCO, sottolineando il fatto che gli stessi non possono<br />
essere paragonati a <strong>di</strong> quei citta<strong>di</strong>ni italiani che hanno<br />
investito all’estero, trattandosi le loro proprietà <strong>di</strong> beni che<br />
un tempo erano situati in territorio italiano e che furono<br />
forzosamente abbandonati.<br />
L’Agenzia Entrate <strong>di</strong> Roma, con la nota del 1° marzo<br />
<strong>2010</strong>, ha evidenziato che «a partire dalla <strong>di</strong>chiarazione dei<br />
red<strong>di</strong>ti relativa al periodo d’imposta 2009, i contribuenti<br />
sono tenuti ad in<strong>di</strong>care in ogni caso nel modello “RW” gli<br />
immobili detenuti all’estero, in<strong>di</strong>pendentemente dall’effettiva<br />
produzione <strong>di</strong> red<strong>di</strong>ti o dal loro assoggettamento alle<br />
imposte sui red<strong>di</strong>ti nel Paese in cui sono situati».<br />
Alla luce <strong>di</strong> quanto sopra, gli Esuli proprietari <strong>di</strong> immobili<br />
e porzioni <strong>di</strong> essi (anche terreni) siti in Slovenia e Croazia,<br />
sulla base delle risultanze dei Libri Tavolari, potranno<br />
optare tra la compilazione del Modello Unico o del Modello<br />
730, ma in tale ipotesi dovranno re<strong>di</strong>gere anche il frontespizio<br />
del modello Unico <strong>2010</strong> e allegare il modulo “RW”<br />
Sezione 11.<br />
Preciso che tale adempimento è solo in<strong>di</strong>cativo e non<br />
soggetto ad alcun pagamento <strong>di</strong> imposte.<br />
Coloro che invece hanno avuto i loro beni confiscati,<br />
nazionalizzati o che li hanno ceduti ad altro titolo non saranno<br />
tenuti ad alcuna <strong>di</strong>chiarazione nella loro denuncia<br />
dei red<strong>di</strong>ti.<br />
Commissione per gli indennizzi, la sintesi<br />
delle sedute <strong>di</strong> aprile <strong>2010</strong><br />
Pubblichiamo la sintesi delle sedute del 15 e del 22 aprile <strong>2010</strong> della Commissione per gli indennizzi<br />
dei beni perduti inse<strong>di</strong>ata presso il Ministero dell'Economia. Ricor<strong>di</strong>amo che queste delibere<br />
non hanno nulla a che vedere con gli indennizzi della Legge 137/2001, ma sono pendenze precedenti<br />
legate alla concessione <strong>di</strong> avviamento commerciale, revisione <strong>di</strong> stima e alla identificazione degli ere<strong>di</strong><br />
beneficiari.<br />
Seduta 15 Aprile <strong>2010</strong><br />
TERRITORI CEDUTI<br />
Pos. 14390/TC<br />
Boico<br />
Concesso indennizzo<br />
Pos. 5916/TC<br />
Cimes<br />
Archiviazione<br />
Pos. 19285/TC<br />
Rampas<br />
Concesso indennizzo<br />
Pos. 780-12315/TC<br />
Benzan<br />
Concesso indennizzo<br />
Pos. 1860-7540-6366/TC<br />
Toma<br />
Concesso avviamento commerciale<br />
Pos. 3926-4832-4964/TC<br />
Persicalli<br />
Rettificata delibera precedente<br />
Pos. 928/TC<br />
Minach<br />
Respinta revisione stima<br />
Pos. 5120/TC<br />
Bianchi<br />
Concessa revisione stima<br />
Pos. 19207-22803/TC<br />
Demarin<br />
Respinta richiesta indennizzo<br />
Pos. 7707/TC<br />
Gorenjscek<br />
rettificata delibera precedente<br />
Pos. 6977/TC<br />
De Colombis<br />
Concesso indennizzo integrativo<br />
W Indennizzi, in corso <strong>di</strong> liquidazione<br />
il quarto scaglione<br />
Seduta 22 Aprile <strong>2010</strong><br />
ZONA B<br />
Pos. 8382/ZB<br />
Scrigner Giuseppina<br />
ved. Coslovich (ere<strong>di</strong>)<br />
concesso indennizzo<br />
Pos. 8809/ZB<br />
Lauretti Andrea (ere<strong>di</strong>)<br />
concesso indennizzo<br />
L’Agenzia delle Entrate risponde alla FederEsuli<br />
Scudo fiscale, i beni immobili<br />
intestati agli esuli o a loro<br />
ere<strong>di</strong> vanno <strong>di</strong>chiarati<br />
L’adempimento non presuppone il versamento <strong>di</strong> imposte<br />
seguito dell’istanza presentata<br />
dalla Federazio-<br />
citta<strong>di</strong>ni italiani (esuli e/o figli<br />
pria istanza aveva chiesto che i<br />
A<br />
ne delle Associazioni degli Esuli<br />
Istriani, Fiumani e Dalmati al<br />
e/o ere<strong>di</strong>) proprietari <strong>di</strong> immobili<br />
e/o porzioni <strong>di</strong> essi, non siano<br />
ministro dell’Economia Tremonti,<br />
tenuti alla compilazione del Modello<br />
al ministro degli Esteri<br />
Frattini, al sottosegretario Gianni<br />
Letta e all’Agenzia Entrate<br />
<strong>di</strong> Roma, in data 18 novembre<br />
2009, poiché l’art. 13-bis del D.<br />
L. 10/07/2009, n. 78 convertito<br />
in L. 03/08/2009, n.102 («scudo<br />
fiscale») ha introdotto l’obbligo,<br />
per i citta<strong>di</strong>ni italiani, a partire<br />
dall’esercizio 2009 <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare<br />
nel Modello Unico la detenzione<br />
<strong>di</strong> immobili all’estero (anche<br />
Slovenia e Croazia) è pervenuta<br />
in data 1° marzo <strong>2010</strong> dalla<br />
Direzione Centrale Normativa<br />
dell’Agenzia Entrate <strong>di</strong> Roma, la<br />
risposta interpretativa al quesito<br />
posto.<br />
La Federazione con la pro-<br />
RW allegato all’UNICO,<br />
in quanto non possono essere<br />
paragonati alla pari <strong>di</strong> quei citta<strong>di</strong>ni<br />
italiani che hanno investito<br />
all’estero, trattandosi <strong>di</strong> beni che<br />
all’epoca erano già situati in territorio<br />
italiano e forzosamente<br />
abbandonati.<br />
L’Agenzia Entrate <strong>di</strong> Roma,<br />
con la nota citata, evidenzia che<br />
«a partire dalla <strong>di</strong>chiarazione dei<br />
red<strong>di</strong>ti relativa al periodo d’imposta<br />
2009, i contribuenti sono<br />
tenuti ad in<strong>di</strong>care in ogni caso<br />
nel modello “RW” gli immobili<br />
detenuti all’estero, in<strong>di</strong>pendentemente<br />
dall’effettiva produzione<br />
<strong>di</strong> red<strong>di</strong>ti o dal loro assoggettamento<br />
alle imposte sui red<strong>di</strong>ti nel<br />
Pos. 9231/ZB<br />
Ra<strong>di</strong>n Oliva (ere<strong>di</strong>)<br />
Concesso indennizzo per particelle<br />
accertate. Rigetto per altre<br />
particelle non identificate<br />
Pos. 4072/ZB<br />
Cuschie Giuseppe (ere<strong>di</strong>)<br />
concesso indennizzo<br />
Pos. 2839/ZB<br />
Babich Francesco, Giuseppe<br />
e Santo (ere<strong>di</strong>)<br />
Concesso indennizzo<br />
Pos. 9846/ZB<br />
Valenti Federico<br />
Istruttoria all’UTE<br />
Pos. 9745/ZB<br />
Roberti Dorina ed altri (ere<strong>di</strong>)<br />
Concesso indennizzo<br />
Pos. 4534/ZB<br />
Vigini Emilia (ere<strong>di</strong>)<br />
concesso indennizzo<br />
Pos. 1261/ZB<br />
Pozzetto Antonio ed altri (ere<strong>di</strong>)<br />
concesso indennizzo<br />
Pos. 4986/ZB<br />
rinviata<br />
Paese in cui sono situati».<br />
Pertanto gli Esuli proprietari<br />
<strong>di</strong> immobili e porzioni <strong>di</strong> essi<br />
(anche terreni) siti in Slovenia e<br />
Croazia, potranno optare tra la<br />
compilazione del Modello UNI-<br />
CO o del Modello 730, ma in<br />
tale ipotesi dovranno re<strong>di</strong>gere<br />
anche il frontespizio del Modello<br />
UNICO <strong>2010</strong> e allegare il<br />
modulo “RW” Sezione 11. Tale<br />
adempimento è solo in<strong>di</strong>cativo e<br />
non soggetto ad alcun pagamento<br />
<strong>di</strong> imposte.<br />
Gli interessati potranno rivolgersi<br />
ai loro professionisti <strong>di</strong><br />
fiducia, ai CAF o <strong>di</strong>rettamente<br />
all’Agenzia Entrate per il solo<br />
invio, evidenziando loro tale fattispecie.<br />
La Federazione si impegna<br />
a richiedere al Governo italiano<br />
l’esenzione dalla <strong>di</strong>chiarazione<br />
delle proprietà immobiliari detenute<br />
dagli Esuli e/o figli e/o<br />
ere<strong>di</strong>, <strong>di</strong> beni immobili ora siti in<br />
Slovenia e Croazia, già territorio<br />
italiano, ancorché non produttivi<br />
<strong>di</strong> red<strong>di</strong>to in quei Paesi, in quanto<br />
non sono e non possono essere<br />
considerati investimenti all’estero<br />
(mancanza del presupposto<br />
oggettivo).<br />
(fonte www.arcipelagoadriatico.it)
7<br />
Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />
DAI COMITATI<br />
COMITATO DI<br />
AVELLINO<br />
Venerdì 12 febbraio il teatro<br />
dell’Istituto Comprensivo<br />
<strong>di</strong> Pratola Serra ha ospitato<br />
il convegno «I massacri delle<br />
Foibe. Testimonianze e ricor<strong>di</strong>»,<br />
realizzato in collaborazione con<br />
il Comitato Anvgd irpino e il<br />
settimanale “<strong>Il</strong> Ponte”. L’incontro<br />
ha visto la partecipazione del<br />
sindaco, Antonio Aufiero, del <strong>di</strong>rigente<br />
scolastico Renato Iannacone<br />
e del prof. Carmelo Testa,<br />
presidente del Comitato Anvgd,<br />
che ha reso <strong>di</strong>retta testimonianza<br />
<strong>di</strong> quegli eventi. La relazione storica<br />
è stata affidata alla giornalista<br />
Eleonora Davide. Ha moderato<br />
Antonietta Gnerre.<br />
* * *<br />
COMITATO DI<br />
BELLUNO<br />
una trage<strong>di</strong>a storica da<br />
È molti sconosciuta e ignorata<br />
nel completo smarrimento<br />
delle coscienze. Con legge dello<br />
Stato, n. 92 del 2004, è stato<br />
istituito il Giornata del Ricordo<br />
per conservare e rinnovare la memoria<br />
<strong>di</strong> un capitolo del nostro<br />
passato. Anche a Belluno il 10<br />
Febbraio ha visto iniziare le commemorazioni<br />
con la S. Messa<br />
celebrata da don Carlo Onorini,<br />
esule anch’egli, seguite dal saluto<br />
ufficiale del presidente del Comitato<br />
Anvgd bellunese Ghiglianovich<br />
alle autorità ed associazioni<br />
intervenute in Piazza “Vittime<br />
delle Foibe”.<br />
W Seriate (Bergamo), 10 febbraio<br />
<strong>2010</strong>. <strong>Il</strong> sindaco, signora Silvana<br />
Santisi Saita, e il presidente<br />
onorario del Comitato Anvgd<br />
bergamasco, Vincenzo Barca<br />
X Bergamo si è imban<strong>di</strong>erata per<br />
accogliere festosamente gli alpini<br />
a raduno<br />
* * *<br />
COMITATO DI<br />
BERGAMO<br />
<strong>Il</strong> Comune <strong>di</strong> Bergamo e il<br />
Comitato Anvgd hanno<br />
commemorato nel corso <strong>di</strong> una<br />
cerimonia svoltasi nella Sala<br />
consiliare affollata <strong>di</strong> autorità,<br />
<strong>di</strong> profughi istriani e <strong>di</strong> studenti,<br />
le vittime delle Foibe e l’esodo.<br />
Un incontro molto sentito<br />
e commovente, introdotto dal<br />
sindaco Franco Tentorio, per le<br />
testimonianze <strong>di</strong>rette <strong>di</strong> alcuni<br />
profughi o loro familiari, che<br />
arrivarono nel 1947 a Bergamo,<br />
ove si stabilirono in oltre<br />
cento). Lucio Parenzan, noto<br />
car<strong>di</strong>ochirurgo, esule da Pirano,<br />
non è riuscito a trattenere<br />
la commozione e ha ringraziato<br />
la città per l’accoglienza data<br />
alle famiglie istriane. Lo hanno<br />
preceduto negli interventi il<br />
presidente del Consiglio comunale<br />
Guglielmo Redon<strong>di</strong>,<br />
la presidente del Comitato<br />
Anvgd Maria Elena Depetroni,<br />
Vincenzo Barca, presidente<br />
onorario Anvgd bergamasca,<br />
Giancarlo Taddei <strong>di</strong>rettore delle<br />
farmacie degli Ospedali Riuniti<br />
(che ha ricordato Antonio<br />
Smojver, esule da Fiume, per<br />
31 anni farmacista ospedaliero<br />
<strong>di</strong> grande valore) ed Ettore<br />
Tacchini, il quale ha rievocato<br />
le figure <strong>di</strong> Lucio D’Urbino ed<br />
Enrico Mastropietro, profughi<br />
da Capo<strong>di</strong>stria, i quali hanno<br />
dato lustro al foro <strong>di</strong> Bergamo).<br />
A Seriate, il sindaco Silvana<br />
Santisi Saita e il presidente<br />
onorario Vincenzo Barca, hanno<br />
scoperto un cippo de<strong>di</strong>cato<br />
ai Martiri delle Foibe. <strong>Il</strong> cippo<br />
è in pietra rosa d’Istria nel quale<br />
è scavata una cavità, a in<strong>di</strong>care<br />
le foibe. Seriate, ha ricordato<br />
Santisi Saita «prima ancora<br />
della legge nazionale istitutiva<br />
del Giorno del Ricordo aveva<br />
aperto uno squarcio storico sui<br />
drammatici eventi dell’esodo<br />
dall’Istria e dalla Dalmazia, e<br />
sulle tragiche foibe». Era infatti<br />
il 2000 quando nella città lombarda<br />
veniva inaugurata Via<br />
Martiri delle Foibe.<br />
L’Anvgd con gli Alpini<br />
nell’Adunata nazionale<br />
In occasione del Raduno<br />
nazionale degli Alpini<br />
a Bergamo, il 7, 8 e 9 maggio<br />
scorsi, tanti sono stati i momenti<br />
significativi che ha visto<br />
protagonista il Comitato bergamasco<br />
guidato da Maria Elena<br />
Depetroni. Ecco il nutrito programma<br />
pre<strong>di</strong>sposto dal Comitato<br />
in occasione della grande<br />
manifestazione che, come sempre,<br />
ha visto accorrere gli alpini<br />
da tutta Italia:<br />
Venerdì 7 maggio, alzaban<strong>di</strong>era<br />
e deposizione <strong>di</strong> una corona<br />
al monumento ai Caduti <strong>di</strong><br />
tutte le guerre presso il Piazzale<br />
degli Alpini. La sera, cena d’accoglienza<br />
agli Alpini <strong>di</strong> Trieste e<br />
delle Sezioni esuli <strong>di</strong> Zara, Fiume<br />
e Pola.<br />
Sabato 8 maggio, breve cerimonia<br />
commemorativa presso<br />
il monumento agli Esuli presso<br />
la Rocca. A seguire, S. Messa in<br />
ricordo dei caduti, morti, infoibati,<br />
<strong>di</strong>spersi presso la Chiesa<br />
delle Grazie.<br />
Domenica 9 maggio, inizio<br />
del corteo, aperto dagli alpini <strong>di</strong><br />
Zara, Fiume e Pola.<br />
DELEGAZIONE DI<br />
FIRENZE<br />
La Delegazione Anvgd e il<br />
Comune <strong>di</strong> Firenze hanno<br />
presentato venerdì 14 maggio<br />
il libro <strong>di</strong> Jan Barnas Ci chiamavano<br />
fascisti. Eravamo italiani.<br />
Istriani, Fiumani e Dalmati: storie<br />
<strong>di</strong> esuli e rimasti, che tanto successo<br />
ha riscosso dalla sua uscita<br />
lo scorso gennaio.<br />
L’incontro, con la partecipazione<br />
dell’autore, si è tenuto nella<br />
Sala Grande della Biblioteca delle<br />
Oblate. Ha presentato e moderato<br />
Myriam Andreatini Sfilli,<br />
Delegata dell’<strong>Associazione</strong> per<br />
Firenze.<br />
* * *<br />
COMITATO DI GENOVA<br />
Anche il capoluogo ligure<br />
ha degnamente celebrato<br />
il Giorno del Ricordo con il<br />
concorso determinante dell’Anvgd<br />
provinciale presieduta da<br />
Clau<strong>di</strong>o Eva. Preceduto dal convegno<br />
celebrativo <strong>di</strong> Giovanni<br />
Palatucci, funzionario <strong>di</strong> polizia,<br />
ultimo questore <strong>di</strong> Fiume,<br />
deportato e morto a Dachau, e<br />
dalla cerimonia <strong>di</strong> deposizione <strong>di</strong><br />
una corona <strong>di</strong> alloro al cippo nei<br />
giar<strong>di</strong>ni Cavagnaro, che ricorda<br />
il sacrificio delle popolazioni<br />
dell’Istria, <strong>di</strong> Fiume e della Dalmazia,<br />
e la proiezione <strong>di</strong> un documentario<br />
sull’esodo giuliano<br />
dalmata in Valle Scrivia, presso il<br />
Teatro della Gioventù si è svolta<br />
la cerimonia ufficiale del 10 Febbraio.<br />
Durante la manifestazione<br />
sono stati premiati gli studenti<br />
vincitori della IX E<strong>di</strong>zione del<br />
Concorso regionale «<strong>Il</strong> sacrificio<br />
degli Italiani della <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong><br />
e della Dalmazia; mantenere<br />
la memoria, rispettare le verità,<br />
impegnarsi per garantire i <strong>di</strong>ritti<br />
dei popoli». Sono state inoltre<br />
consegnate le targhe «Premio Ernesto<br />
Bruno Valenziano» a coloro<br />
che si sono <strong>di</strong>stinti nella <strong>di</strong>fesa<br />
della verità e della giustizia per<br />
i <strong>Giulia</strong>ni e Dalmati, vittime <strong>di</strong><br />
crimini contro l’umanità e privati<br />
della propria Terra e della<br />
propria identità, con la prolusione<br />
<strong>di</strong> Fulvio Mohoratz, “storico”<br />
esponente dell’associazionismo<br />
giuliano-dalmato a Genova.<br />
Commemorazioni si sono<br />
tenute anche a Sanremo, in via<br />
Martiri delle Foibe; a Rapallo; a<br />
Recco e a Busalla.<br />
Durante la celebrazione a<br />
Recco del Giorno del Ricordo,<br />
presenti il sindaco Capurro, amministratori,<br />
il prof. Clau<strong>di</strong>o Eva,<br />
presidente provinciale dell’Anvgd,<br />
Emerico Radman del Comitato<br />
genovese della stessa, lo<br />
storiografo citta<strong>di</strong>no Sandro Pellegrini<br />
(nativo <strong>di</strong> Fiume) ha proposto<br />
al sindaco <strong>di</strong> far votare al<br />
Consiglio comunale, nel corso <strong>di</strong><br />
una riunione, un documento <strong>di</strong><br />
sollecitazione al Presidente della<br />
Repubblica, ai Presidenti <strong>di</strong> Senato<br />
e Camera, al Presidente del<br />
Consiglio per sostenere la concessione<br />
pubblica e solenne della<br />
Medaglia d’Oro al valor militare<br />
al Gonfalone della città <strong>di</strong> Zara.<br />
È opinione <strong>di</strong> Pellegrini che la<br />
Repubblica italiana non possa<br />
sottrarsi al rispetto della Storia<br />
nazionale e che sarebbe molto<br />
significativo se in occasione del<br />
prossimo 10 febbraio 2011 tutte<br />
le Assemblee elettive nazionali<br />
votassero un documento <strong>di</strong> solidarietà<br />
nei confronti degli oltre<br />
300 mila esuli.<br />
A Busalla il Comune e la<br />
comunità fiumana hanno organizzato,<br />
venerdì 19 febbraio, la<br />
commemorazione del Giorno<br />
del Ricordo con mostre ed incontri.<br />
La giornata è iniziata al<br />
Salone “Roberti” della SMS «fra<br />
i Liberi Operai» con la presentazione<br />
della mostra fotografica<br />
«<strong>Il</strong> giorno del ricordo» <strong>di</strong> Guido<br />
Rumici, introdotta da Emerico<br />
Radmann per l’Anvgd e con<br />
l’intervento <strong>di</strong> Wla<strong>di</strong>miro Iozzi,<br />
preside dell’istituto Nautico “San<br />
Giorgio” <strong>di</strong> Genova. La mostra è<br />
rimasta aperta dal 20 al 28 febbraio<br />
presso la Sala del Consiglio<br />
comunale <strong>di</strong> Busalla.<br />
Presentata in questa occazione<br />
la tesi <strong>di</strong> laurea <strong>di</strong> Valentina<br />
Lombardo L’esodo <strong>Giulia</strong>no Dalmata<br />
in Valle Scrivia nella memoria<br />
orale, cui è seguita la lettura<br />
teatrale <strong>di</strong> brani tratti dal volume<br />
<strong>di</strong> Mauro Valerio Pastorino Fiumani<br />
da parte della “Compagnia<br />
degli Evasi” <strong>di</strong> Castelnuovo Magra.<br />
Alle manifestazioni hanno<br />
presenziato i ragazzi dell’ITIS<br />
“Primo Levi” e dell’Istituto Nautico<br />
“San Giorgio”.<br />
* * *<br />
COMITATO DI<br />
GORIZIA<br />
<strong>Il</strong> Comitato provinciale<br />
isontino, in collaborazione<br />
con l’<strong>Associazione</strong> Amici dei Musei,<br />
ha promosso la presentazione<br />
della tesi <strong>di</strong> laurea <strong>di</strong> Stefania<br />
Grion, La chiesa <strong>di</strong> Santa Maria<br />
Annunciata a Sanvincenti d’Istria,<br />
un catalogo <strong>di</strong> citazioni “all’antica”.<br />
W Sanvincenti, la Chiesa <strong>di</strong> Santa<br />
Maria Annunciata, oggetto dello<br />
stu<strong>di</strong>o presentato dal Comitato<br />
Anvgd isontino
8<br />
Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />
L’incontro ha avuto luogo il<br />
19 aprile presso la sala conferenze<br />
concessa dalla Fondazione Cassa<br />
<strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Gorizia. La chiesa<br />
oggetto dello stu<strong>di</strong>o è stata ripetutamente<br />
meta <strong>di</strong> visite da parte<br />
del Comitato goriziano, sempre<br />
suscitando nei partecipanti ai<br />
tour grande ammirazione.<br />
* * *<br />
COMITATO DI<br />
MASSA CARRARA<br />
Marina <strong>di</strong> Carrara il<br />
A Consiglio comunale è<br />
stato convocato nella Sala Marmoteca<br />
dell’IMM in seduta<br />
straor<strong>di</strong>naria con la partecipazione<br />
del Consiglio provinciale<br />
<strong>di</strong> Massa-Carrara per la celebrazione<br />
congiunta del Giorno del<br />
Ricordo. La seduta è stata aperta<br />
dal presidente del Consiglio del<br />
Comune <strong>di</strong> Carrara, Luca Ragoni,<br />
al quale sono seguiti il sindaco<br />
<strong>di</strong> Carrara Angelo Zubbani e gli<br />
interventi degli studenti dell’Istituto<br />
Professionale <strong>di</strong> Stato per le<br />
attività marinare “Fiorillo”.<br />
«Fin dal 2004 - ha detto tra<br />
l’altro il sindaco Ragoni - il Comune<br />
non si è mai sottratto alla<br />
commemorazione delle vittime<br />
delle Foibe. Quest’anno abbiamo<br />
desiderato fare un salto <strong>di</strong> qualità,<br />
organizzando questo Consiglio<br />
congiuntamente con quello<br />
<strong>di</strong> Massa e quello provinciale».<br />
Dal canto suo, Sergio tabanelli,<br />
presidente del Comitato Anvgd<br />
- ha rilevato come «dopo 60 anni<br />
dagli avvenimenti finalmente<br />
si può dare loro la giusta collocazione,<br />
poiché tante situazioni<br />
erano state nascoste […]. Dal<br />
2004, con l’istituzione da parte<br />
del Parlamento del Giorno del<br />
Ricordo, molti errori sono stati<br />
riconosciuti».<br />
Nel suo intervento, il segretario<br />
del Comitato Vittorio Miletti<br />
ha voluto porre l’accento su<br />
alcuni aspetti salienti dell’essere<br />
esuli e dell’accoglienza nel territorio<br />
della Provincia. «Solo con<br />
la memoria - ha detto tra l’altro<br />
- con la conoscenza dei fatti realmente<br />
accaduti, e con la consapevolezza<br />
della trage<strong>di</strong>a che si<br />
è consumata, si possono gettare<br />
le basi sulle quali costruire un<br />
futuro. […] <strong>Il</strong> sogno <strong>di</strong> noi Esuli,<br />
dopo tanti anni trascorsi nei<br />
campi profughi, era quello <strong>di</strong><br />
trovare un luogo dove reimpiantare<br />
le ra<strong>di</strong>ci che avevamo perso,<br />
o meglio, che altri avevano con<br />
la violenza sempre sra<strong>di</strong>cato. […]<br />
Speriamo <strong>di</strong> essere d’esempio alle<br />
nuove generazioni, in modo che<br />
[…] la nostra esperienza possa<br />
essere d’aiuto, al nuovo mondo<br />
globalizzato, nel comprendere<br />
che erronee interpretazioni stroriche<br />
insinuano nella società inutili<br />
logiche <strong>di</strong> razzismo, <strong>di</strong> coflitto<br />
e guerra».<br />
A Marina <strong>di</strong> Massa, sempre<br />
il 10 febbraio, le autorità civili e<br />
militari e la rappresentanza degli<br />
esuli si sono mossi in corteo e si<br />
sono portati all’interno dell’ex<br />
campo profughi per la deposizione<br />
<strong>di</strong> una corona alla lapide che<br />
ricorda la permanenza dei profughi<br />
giuliano-dalmati.<br />
Nel pomeriggio, Messa a suffragio<br />
delle vittime delle Foibe<br />
nella Chiesa Servi <strong>di</strong> Maria. Successivamente,<br />
presso l’Aula Magna<br />
del Liceo Classico “Pellegrino<br />
Rossi” <strong>di</strong> Massa, nei giorni 18<br />
e 25 febbraio «Giornate <strong>di</strong> storia<br />
e conoscenza sugli avvenimenti<br />
dell’Istria e Dalmazia dal 1943<br />
al 1947» con testimonianze <strong>di</strong> alcuni<br />
esuli e mostra fotografica. <strong>Il</strong><br />
giorno 25, <strong>di</strong>battito e proiezione<br />
<strong>di</strong> filmati d’epoca.<br />
X La locan<strong>di</strong>na pre<strong>di</strong>sposta dal<br />
Comune <strong>di</strong> Modena per la<br />
commemorazione del 10 Febbraio<br />
* * *<br />
COMITATO DI<br />
MODENA<br />
Anche nella Città <strong>di</strong> Modena<br />
è stato commemorato<br />
il Giorno del Ricordo con la<br />
deposizione <strong>di</strong> una corona in Via<br />
Martiri delle Foibe, alla presenza<br />
del presidente della Provincia<br />
Emilio Sabattini e del sindaco<br />
Giorgio Pighi. Nello stesso giorno<br />
è stata celebrata da mons.<br />
Benito Cocchi, arcivescovo emerito,<br />
una S. Messa nella chiesa<br />
monumentale <strong>di</strong> S. Domenico.<br />
<strong>Il</strong> 16 febbraio, nella Sala delle<br />
conferenze della Circoscrizione<br />
3, il vicepresidente nazionale<br />
Anvgd Marino Segnan e il presidente<br />
della Consulta regionale<br />
Anvgd Paolo Jelich hanno tenuto<br />
una conferenza sull’esodo alla<br />
quale è seguita la proiezione <strong>di</strong><br />
un filmato.<br />
Ha avuto luogo, inoltre,<br />
un ciclo <strong>di</strong> conferenze presso la<br />
Circoscrizione 1 del Comune, e<br />
tra queste si segnalano: giovedì<br />
4 marzo, relatore il prof. Fulvio<br />
Salimbeni sul tema L’Adriatico.<br />
Storia <strong>di</strong> un mare che unisce, non<br />
<strong>di</strong>vide, le opposte sponde; martedì<br />
9 marzo, relatore il prof. Roberto<br />
Spazzali sul tema <strong>Il</strong> lungo Ottocento.<br />
La <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> dall’età<br />
napoleonica alla prima guerra<br />
mon<strong>di</strong>ale. Storia <strong>di</strong> una regione<br />
contesa; venerdì 12 marzo, intervento<br />
del dott. Lorenzo Salimbeni,<br />
Dal trattato <strong>di</strong> Parigi al trattato<br />
<strong>di</strong> Osimo. Esodo e confini nella<br />
<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e nella Dalmazia;<br />
venerdì 19 marzo, relatore il<br />
prof. Marco Cuzzi, Foibe, esuli,<br />
rimasti. <strong>Il</strong> dramma dell’Istria nel<br />
XX secolo.<br />
<strong>Il</strong> sindaco <strong>di</strong> Modena, Giorgio<br />
Pighi, ha voluto sottolineare<br />
la proficua collaborazione tra<br />
l’Anvgd ed il Comune, concretizzatasi<br />
nella recente intesa raggiunta<br />
sulla realizzazione <strong>di</strong> un<br />
cippo de<strong>di</strong>cato ai Martiri delle<br />
Foibe nel piazzale antistante la<br />
Chiesa del Tempio. Sarà, rimarca<br />
GIORNO del<br />
RICORDO <strong>2010</strong><br />
<strong>Il</strong> Sindaco <strong>di</strong> Modena Giorgio Pighi<br />
e il Presidente della Provincia Emilio Sabattini<br />
si onorano <strong>di</strong> invitare la S.V.<br />
alla cerimonia in memoria<br />
delle vittime delle Foibe<br />
con la deposizione <strong>di</strong> una corona<br />
davanti all’insegna della strada<br />
Mercoledì 10 febbraio <strong>2010</strong><br />
ore 11.00<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
Presiede:<br />
Emilio Sabattini<br />
Presidente Provincia <strong>di</strong> Modena<br />
Intervengono:<br />
un rappresentante dell’<strong>Associazione</strong> nazionale<br />
<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia<br />
Giorgio Pighi<br />
Sindaco <strong>di</strong> Modena<br />
il primo citta<strong>di</strong>no, «esempio permanente<br />
<strong>di</strong> memoria per tutti i<br />
modenesi e per le giovani generazioni».<br />
<strong>Il</strong> Comitato Anvgd, presieduto<br />
da Giampaolo Pani, è stato<br />
impegnato inoltre in una serie<br />
<strong>di</strong> conferenze tenute nelle scuole<br />
citta<strong>di</strong>ne e, in date <strong>di</strong>verse, in<br />
quattro classi liceali e in sei classi<br />
<strong>di</strong> scuole me<strong>di</strong>e.<br />
A Sassuolo lo stesso Comitato<br />
provinciale ha curato l’allestimento<br />
della mostra documentaria<br />
e fotografica del prof. Guido<br />
Rumici, inaugurata il 6 febbraio<br />
nella Galleria d’arte moderna<br />
alla presenza del sen. Filippo<br />
Berselli e del sindaco <strong>di</strong> Sassuolo<br />
Luca Caselli. La mostra è rimasta<br />
aperta sino al 21 febbraio<br />
con possibilità <strong>di</strong> visite guidate<br />
rivolte in particolare alle scuole<br />
del territorio a cura del Comitato<br />
modenese che è dovuto ricorrere<br />
alla collaborazione del Comitato<br />
<strong>di</strong> Bologna per sopperire alle<br />
<strong>numero</strong>se richieste pervenute.<br />
Dopo l’inaugurazione della mostra,<br />
presso la Sala Biasin il sen.<br />
Berselli ha introdotto la proiezione<br />
del documentario Anvgd<br />
«Esodo». È seguita la conferenza<br />
del prof. Fulvio Salimbeni <strong>Il</strong><br />
contributo della civiltà adriatica a<br />
quella italiana ed europea.<br />
Mercoledì 10 febbraio si è<br />
svolta la commemorazione del<br />
Giorno del Ricordo con l’intitolazione<br />
ufficiale <strong>di</strong> Via Martiri<br />
delle Foibe e la posa <strong>di</strong> una corona<br />
d’alloro. Posta in prossimità<br />
della sede del Commissariato<br />
<strong>di</strong> Pubblica Sicurezza, con la<br />
toccante cerimonia <strong>di</strong> posa della<br />
targa commemorativa e della<br />
bene<strong>di</strong>zione, la nuova Via entra<br />
così <strong>di</strong> fatto nella toponomastica<br />
sassolese. Alla cerimonia pubblica,<br />
presenziata dal Sindaco Luca<br />
Caselli, da <strong>di</strong>versi consiglieri comunali<br />
dalle autorità militari e<br />
dalle associazioni d’Arma e Combattentistiche<br />
con i Gonfaloni,<br />
semplici citta<strong>di</strong>ni e una delegazione<br />
<strong>di</strong> studenti <strong>di</strong> alcune scuole<br />
superiori. In tutte le scuole e negli<br />
uffici pubblici alle 11 è stato<br />
osservato 1 minuto <strong>di</strong> silenzio.<br />
<strong>Il</strong> programma, come ha sottolineato<br />
il sindaco Caselli e a cui<br />
hanno contribuito gli assessorati<br />
alla Cultura e alla Pubblica Istruzione,<br />
ha così inteso dare piena<br />
attuazione allo spirito contenuto<br />
nella legge che prevede e realizzando<br />
specifici momenti ed attività<br />
pubbliche <strong>di</strong> testimonianza,<br />
informazione e riflessione critica<br />
su questo particolare periodo<br />
storico, così drammatico e <strong>di</strong>menticato.<br />
«In questo ambito -<br />
ha ricordato il Sindaco - siamo<br />
giunti finalmente alla posa della<br />
targa e alla intitolazione ufficiale<br />
della via ai “martiri delle Foibe”,<br />
coronando una richiesta ed un<br />
impegno scan<strong>di</strong>to da proposte ed<br />
interpellanze consiliari presentate<br />
nelle precedenti legislature».<br />
A Carpi l’11 febbraio seduta<br />
straor<strong>di</strong>naria del Consiglio<br />
comunale che ha votato all’unanimità<br />
un or<strong>di</strong>ne del giorno che<br />
impegna l’Amministrazione a<br />
porre una targa commemorativa<br />
nell’area prospiciente l’ex campo<br />
<strong>di</strong> concentramento <strong>di</strong> Fossoli,<br />
in memoria della permanenza<br />
per 20 anni (1954-1974) della<br />
comunità istriana nel cosiddetto<br />
Villaggio San Marco. Presenti al<br />
Consiglio comunale, in qualità<br />
<strong>di</strong> invitati, tutto il Consiglio <strong>di</strong>rettivo<br />
del Comitato Anvgd modenese<br />
e 20 esuli <strong>di</strong> Carpi.<br />
A Fiorano, il Consiglio comunale<br />
ha votato all’unanimità,<br />
il 10 Febbraio, l’or<strong>di</strong>ne del giorno<br />
che prevedeva la commemorazione<br />
delle vittime delle Foibe<br />
e dell’esodo me<strong>di</strong>ante interventi<br />
nelle scuole me<strong>di</strong>e incentrati sul<br />
tema «Istria: una storia <strong>di</strong> italiani<br />
<strong>di</strong>menticata».<br />
G. P.<br />
* * *<br />
COMITATO DI<br />
PALERMO<br />
Le manifestazioni previste<br />
per il 10 Febbraio hanno<br />
avuto inizio il 4 dello stesso mese<br />
a Piazza Armerina presso l’Istituto<br />
“Ettore Maiorana” a cura<br />
dei <strong>di</strong>rigenti scolastici Giuseppe<br />
Marino e Lucia Giunta, relatore<br />
Francesco Paolo Calvaruso,<br />
segretario del Comitato Anvgd<br />
palermitano. Sono intervenuti<br />
per dare testimonianza il presidente<br />
dello stesso Comitato,<br />
Gino Zambiasi, Lucia e Roberto<br />
Hodl e Anna Maria Bruno, proveniente<br />
da Caltanissetta.<br />
<strong>Il</strong> giorno successivo, il 5, seduta<br />
straor<strong>di</strong>naria del Consiglio<br />
comunale <strong>di</strong> Palermo, alla presenza<br />
delle autorità civili e mili-
9<br />
Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />
tari: per l’Amministrazione erano<br />
presenti l’assessore alla Cultura,<br />
Giampiero Cannella, e gli assessori<br />
Raoul Russo e Mauro La<br />
Mantia. L’evento è stato seguito<br />
dalla stampa e da una qualificata<br />
rappresentanza degli esuli residenti<br />
nel capoluogo siciliano.<br />
<strong>Il</strong> 6, nella Sala consiliare<br />
<strong>di</strong> Monreale, seduta de<strong>di</strong>cata al<br />
Giorno del Ricordo. Sono intervenuti<br />
il sindaco, Di Matteo,<br />
il vicesindaco Salvino Caputo,<br />
l’assessore alla Cultura, Giampiero<br />
Cannella e le scuole del comprensorio<br />
con gli studenti e gli<br />
insegnanti. È intervenuto, come<br />
testimone degli eventi rievocati,<br />
Gino Zambiasi, ha moderato<br />
Gaetano Pavera.<br />
Ed ancora, il 9 febbraio<br />
presso l’Istituto <strong>di</strong> istruzione secondaria<br />
superiore “Steno” <strong>di</strong><br />
Termini Imerese, testimonianze<br />
X Palermo, inaugurazione del Cippo<br />
in memoria dei Martiri delle Foibe.<br />
Da sin., l’assessore alla Cultura<br />
G. Cannella, l’on. S. Caputo, il<br />
presidente del Comitato Anvgd<br />
palermitano G. Zambiasi e il<br />
cappellano capo della GdF don A.<br />
Di Paola (foto E. Demori)<br />
a cura <strong>di</strong> Gino Zambiasi, Lucia<br />
e Roberto Hodl, relazione<br />
del <strong>di</strong>rigente scolastico Antonio<br />
Militello, moderatore Antonino<br />
Pecoraro.<br />
<strong>Il</strong> 10 febbraio, a Palermo, alla<br />
presenza delle più alte cariche<br />
citta<strong>di</strong>ne, civili e militari, è stato<br />
inaugurato il Cippo in memoria<br />
dei Martiri delle Foibe. Presenti<br />
il prefetto Giancarlo Trevisone, il<br />
Questore Alessandro Marangoni,<br />
il comandante della Guar<strong>di</strong>a<br />
<strong>di</strong> Finanza gen. Carlo Ricozzi,<br />
alti ufficiali dei Carabinieri e del<br />
Corpo <strong>di</strong> Polizia, il vicesindaco<br />
Salvino Caputo, l’assessore alla<br />
Cultura, Giampiero Cannella,<br />
due classi con i rispettivi professori<br />
ed un significativo gruppo<br />
<strong>di</strong> esuli giuliano-dalmati con<br />
qualche goriziano. Padre Andrea<br />
Di Paola, cappellano capo della<br />
Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza ha benedetto<br />
il Cippo.<br />
Nella Chiesa <strong>di</strong> S. Giacomo<br />
dei Militari, sita all’interno del<br />
Comando Legione Carabinieri<br />
Sicilia, è stata officiata una Messa<br />
in suffragio dei Carabinieri<br />
deportati, uccisi o scomparsi<br />
nell’ex Jugoslavia durante la Seconda<br />
guerra mon<strong>di</strong>ale e dopo,<br />
alla quale hanno preso parte i familiari<br />
coinvolti nei tragici fatti.<br />
Dopo la deposizione <strong>di</strong> una corona<br />
d’alloro al Cippo ai Caduti,<br />
il Comandante la Legione Carabinieri<br />
Sicilia, gen. <strong>di</strong> Divisione<br />
Vincenzo Coppola, ha tenuto<br />
una breve orazione.<br />
Alle 17.00, posa della corona<br />
d’alloro <strong>di</strong>nnanzi al monumento<br />
del Milite Ignoto, presenti <strong>di</strong>verse<br />
delegazioni con i labari dei Comuni<br />
limitrofi, l’assessore Rauol<br />
Russo con la fascia del sindaco,<br />
Dario Falzone in rappresentanza<br />
della Provincia, l’on. Salvino<br />
Caputo in rappresentanza della<br />
Regione e il presidente Anvgd <strong>di</strong><br />
Palermo Zambiase. Successivamente,<br />
nella chiesa <strong>di</strong> S. Mamiliano<br />
S. Messa celebrata da Padre<br />
Andrea Di Paola, a coronamento<br />
<strong>di</strong> una splen<strong>di</strong>da giornata ricca <strong>di</strong><br />
riflessioni e <strong>di</strong> rievocazioni.<br />
Evento significativo delle celebrazioni<br />
del 10 Febbraio è stato<br />
il «Corteo Tricolore» patrocinato<br />
dal Comune e dalla Provincia <strong>di</strong><br />
Palermo, e dalla Consulta provinciale<br />
degli studenti. Vi hanno<br />
aderito <strong>di</strong>versi Comuni della<br />
Provincia che vi hanno partecipato<br />
con il proprio Gonfalone.<br />
Una manifestazione istituzionale,<br />
politicamente trasversale<br />
e simbolicamente colorata una<br />
un’unica ban<strong>di</strong>era, il Tricolore<br />
simbolo dell’unità nazionale. La<br />
presenza in piazza degli esuli, che<br />
vivono ormai da più <strong>di</strong> 50 anni<br />
a Palermo, ha reso questa manifestazione<br />
particolarmente significativa.<br />
<strong>Il</strong> corteso, partito da<br />
Piazza Politeama, ha percorso le<br />
vie del centro citta<strong>di</strong>ni ed è giunto<br />
fino al monumento ai Caduti<br />
<strong>di</strong> Via Scarlatti.<br />
<strong>Il</strong> 12 febbraio, a Marsala<br />
(Trapani), convegno nel Complesso<br />
Monumentale <strong>di</strong> S. Pietro.<br />
Alla presenza dell’assessore<br />
alla Cultura Michele Milano, <strong>di</strong><br />
docenti con i rispettivi alunni,<br />
<strong>di</strong> personalità civili e con Letizia<br />
Arcara, rappresentante della<br />
7a Commissione consiliare del<br />
Comune, in qualità <strong>di</strong> moderatrice,<br />
è stato proiettato il filmato<br />
«Le ra<strong>di</strong>ci del ricordo. Storia<br />
<strong>di</strong> una terra e del suo popolo»,<br />
realizzato dalla Regione Veneto<br />
per commemorare l’esodo. Sono<br />
seguiti gli interventi dei fiumani<br />
Lucia e Roberto Hodl, fratelli <strong>di</strong><br />
Enrichetta, scomparsa a Fiume<br />
nel 1945 e mai ritrovata, vittima<br />
innocente della barbarie comunista.<br />
Una vicenda, questa, che<br />
ha profondamente scosso tutti i<br />
presenti, rimasti profondamente<br />
colpiti dal racconto.<br />
<strong>Il</strong> 15 febbraio, ad Altavilla<br />
Milicia (Palermo), incontro sul<br />
tema presso l’Istituto Comprensivo<br />
statale “Mons. Galiano”,<br />
promotrice la prof. Rita Muscarello,<br />
relatori Francesco Paolo<br />
Calvaruso, segretario Anvgd <strong>di</strong><br />
Palermo, testimonianze <strong>di</strong> Gino<br />
Zambiasi, presidente Anvgd<br />
provinciale, ed ancora i signori<br />
Adolfina e Roberto Hodl.<br />
<strong>Il</strong> 17 <strong>di</strong> febbaio, a Valderice<br />
(Trapani), presso l’Au<strong>di</strong>torium<br />
“S. Chiara”, seminario «Citta<strong>di</strong>ni<br />
senza città», curato dall’Istituto<br />
“Leonardo Sciascia” nelle persone<br />
del <strong>di</strong>rigente scolastico Andrea<br />
Badalamenti e della collaboratrice<br />
Virginia Colli Messina. Vi<br />
sono intervenuti Gino Zambiasi,<br />
Paolo Calvaruso, Lucia e Roberto<br />
Hodl, davanti a <strong>numero</strong>si docenti<br />
a 200 studenti.<br />
Un bilancio oltremodo positivo,<br />
commentano i <strong>di</strong>rigenti<br />
dell’Anvgd palermitana, la cui<br />
presenza è stata già richiesta e<br />
sollecitata per il Giorno del Ricordo<br />
2011.<br />
* * *<br />
DELEGAZIONE DI<br />
SALERNO<br />
Anche l’Anvgd <strong>di</strong> Salerno,<br />
unitamente al CE-<br />
PIS (Centro europeo per la pace<br />
nel mondo, per l’infanzia e lo sviluppo)<br />
ed all<strong>Associazione</strong> nazionale<br />
“Guerra <strong>di</strong> Liberazione”, ha<br />
ricordato, nella giornata istituzionalizzata,<br />
la trage<strong>di</strong>a delle Foibe,<br />
l’Esodo <strong>di</strong> 350.000 profughi da<br />
<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>, Istria e Dalmazia<br />
e la morte del Questore <strong>di</strong> Fiume<br />
italiana a Dachau, Giovanni<br />
Palatucci. Per non <strong>di</strong>menticare le<br />
atrocità vissute nelle terre cedute<br />
alla Jugoslavia, hanno accettato<br />
l’invito le autorità civili, religiose,<br />
militari, i profughi della <strong>Venezia</strong><br />
<strong>Giulia</strong>, dell’Istria e della<br />
Dalmazia, i <strong>di</strong>rigenti scolastici,<br />
i rappresentanti delle Scuole <strong>di</strong><br />
ogni or<strong>di</strong>ne e grado, per assistere<br />
alla S. Messa, presso la Parrocchia<br />
dell’Annunziata. La Messa<br />
in suffragio delle vittime è stata<br />
officiata solennemente dall’arcivescovo<br />
metropolita mons. Gerardo<br />
Pierro.<br />
Al centro dell’altare maggiore<br />
la ban<strong>di</strong>era con gli stemmi delle<br />
Province perdute; accanto, sui<br />
gra<strong>di</strong>ni, la ban<strong>di</strong>era italiana simbolo<br />
dell’italianità pagata a caro<br />
prezzo da tutti gli esuli e dagli<br />
italiani <strong>di</strong> tutte le Province perdute,<br />
dagli Ufficiali che, con le<br />
loro <strong>di</strong>vise rappresentando l’ltalia<br />
in quei territori, hanno donato la<br />
vita per amore della Patria ingoiati,<br />
a volte ancora vivi, nelle foibe,<br />
tombe a cielo aperto.<br />
La Delegata Anvgd salernitana,<br />
Miriana Tramontina Ivone,<br />
ha voluto ricordato quelle terre<br />
perse dopo la Seconda guerra<br />
mon<strong>di</strong>ale con l’esito <strong>di</strong> migliaia<br />
e migliaia <strong>di</strong> morti, colpevoli soltanto<br />
<strong>di</strong> essere italiani o <strong>di</strong> appartenere<br />
ad un corpo militare, e <strong>di</strong><br />
deportati, <strong>di</strong> scomparsi.<br />
Nel parlare del dramma delle<br />
Foibe e dell’Esodo, ha voluto sottolineare<br />
che quegli avvenimenti<br />
sono parte <strong>di</strong> un passato che ci<br />
appartiene ed appartiene a tutta<br />
la nazione; tutte le istituzioni,<br />
ricordando oggi quegli eventi,<br />
devono sentire il dovere non<br />
soltanto <strong>di</strong> ristabilire la realtà<br />
storica, ma <strong>di</strong>vulgare la realtà <strong>di</strong><br />
quanto accaduto in quei territori<br />
coltivando un ricordo che i giovani<br />
devono conoscere ed apprendere<br />
stu<strong>di</strong>andoli sui loro libri <strong>di</strong><br />
scuola: che, fino ad oggi, hanno<br />
non solo ignorato ma, talvolta,<br />
persino negato.<br />
Non si può e non si deve<br />
rimuovere un passato - ha proseguito<br />
la signora Tramontina<br />
- nel quale le vicende nazionali,<br />
particolarmente dolorose, continuano<br />
a far parte della nostra<br />
storia. Non si possono negare le<br />
persecuzioni, le violenze, le uccisioni,<br />
le morti nei campi jugoslavi.<br />
Ha voluto inoltre chiarire<br />
che non esistono colori politici<br />
per ricordare perché le vicende<br />
vissute vanno ascoltate dai <strong>di</strong>retti<br />
protagonisti fino in fondo, con<br />
onestà e con senso <strong>di</strong> responsabilità,<br />
rafforzando un valore civile<br />
che permetta la costruzione <strong>di</strong> un<br />
futuro migliore<br />
Dal canto suo l’arcivescovo<br />
Gerardo Pierro ha chiarito che<br />
il «ricordo» non dev’essere motivo<br />
<strong>di</strong> rancore ma conoscenza<br />
della storia nella sua realtà per<br />
comprendere quanto queste efferatezze<br />
non devono più ripetersi<br />
ma devono <strong>di</strong>ventare motivo <strong>di</strong><br />
conoscenza e <strong>di</strong> cultura per un<br />
futuro <strong>di</strong> pace e <strong>di</strong> solidarietà.<br />
Ricordare le gesta, come quelle<br />
del Questore Giovanni Palatucci<br />
durante il suo mandato, <strong>di</strong>venta<br />
motivo <strong>di</strong> orgoglio ed esempio<br />
del rispetto per l’uomo nella sua<br />
<strong>di</strong>gnità.<br />
Prima <strong>di</strong> onorare i Caduti<br />
trasportando la ghirlanda donata<br />
dal Comune <strong>di</strong> Salerno davanti<br />
alla lapide del Liceo “Torquato<br />
Tasso”, la Delegata Tramontina<br />
ha ringraziato particolarmente<br />
l’arcivescovo Gerardo Pierro, il<br />
prefetto Sabatino Marchione, il<br />
questore Vincenzo Roca, il sindaco<br />
Vincenzo De Luca, i colonnelli<br />
dei Carabinieri, e particolarmente<br />
il comandante provinciale<br />
Gregorio De Marco, i rappresentanti<br />
della Finanza, della Polizia<br />
<strong>di</strong> Stato, dell’Esercito, degli<br />
Alpini, della Polizia Comunale,<br />
tutti gli altri esponenti dei vari<br />
Corpi, il presidente del Comitato<br />
<strong>di</strong> Avellino dell’Anvgd Carmelo<br />
Testa, il Principe Cesare Pro Pignatelli,<br />
i Dirigenti Scolastici e<br />
la rappresentanza degli alunni <strong>di</strong><br />
ogni or<strong>di</strong>ne e grado complimentandosi<br />
per la partecipazione risultata<br />
particolarmente attenta e<br />
sentita.<br />
Un momento commovente<br />
si è avuto con la deposizione<br />
della corona ed il Silenzio suonato<br />
da un rappresentante delle<br />
« Guide» <strong>di</strong> Caserta e <strong>di</strong> Salerno<br />
dell’Esercito davanti alla lapide ai<br />
Caduti posta nel Liceo “T. Tasso”<br />
<strong>di</strong> Salerno. La giornata si è conclusa<br />
nel Salone della Provincia<br />
con la presentazione del libro<br />
Noi figli dell’Esodo <strong>di</strong> Gabriella<br />
Macini Fazio, E<strong>di</strong>tore Guida, e la<br />
testimonianza <strong>di</strong> episo<strong>di</strong> vissuti<br />
da alcuni testimoni <strong>di</strong>retti.<br />
* * *<br />
COMITATO DI<br />
PADOVA<br />
Già dal Giorno del Ricordo<br />
2005 il Comitato<br />
provinciale patavino si è attivato<br />
per portare nelle scuole <strong>di</strong> Padova,<br />
della Provincia ed anche oltre,<br />
il suo contributo <strong>di</strong> esperienze<br />
personali e <strong>di</strong> conoscenze acquisite<br />
con uno stu<strong>di</strong>o serio su testi<br />
storicamente corretti, senza <strong>di</strong>menticare<br />
<strong>di</strong> aggiornarsi su quanto<br />
viene pubblicato da chi vuole<br />
<strong>di</strong>storcere la verità, soprattutto in<br />
quest’ ultimo periodo.<br />
Di anno in anno il Comitato<br />
ha intensificato questo percorso<br />
grazie alla collaborazione offerta<br />
dalla Provincia, sensibile alla nostra<br />
storia e alla nostra cultura, e<br />
alla buona volontà <strong>di</strong> alcuni dei<br />
componenti del Comitato ben<br />
introdotti nelle varie scuole, nonostante<br />
vi siano, in alcune, insegnanti<br />
ancora legati a vecchi schemi<br />
ideologici, per cui si incontra<br />
talvolta in<strong>di</strong>fferenza se non rifiuto<br />
<strong>di</strong> affrontare con equilibrio questa<br />
pagina <strong>di</strong> storia italiana non<br />
presente nei libri <strong>di</strong> testo. Altri
10<br />
Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />
W Due immagini delle lezioni<br />
condotte dal Comitato <strong>di</strong> Padova<br />
nelle scuole della città e della<br />
provincia. Nella prima fotografia la<br />
presidente, Italia Giacca, introduce<br />
una lezione<br />
docenti, per fortuna, dopo averci<br />
conosciuti ci richiamano, favorevolmente<br />
colpiti dal taglio storico-<br />
culturale dei nostri interventi<br />
e dal tono sereno usato, soprattutto<br />
quando affrontiamo il nodo<br />
delle ragioni che hanno reso possibile<br />
una trage<strong>di</strong>a così grande e<br />
che per molti, ignari degli eventi,<br />
giu<strong>di</strong>cano in base a inaccettabili<br />
tesi giustificazioniste.<br />
Per l’esperienza maturata,<br />
abbiamo potuto notare che si riscontra<br />
più interesse per la storia<br />
giuliana e dalmata da parte <strong>di</strong><br />
persone esterne alla scuola, attive<br />
nei circoli culturali <strong>di</strong> varia<br />
natura, club, se<strong>di</strong> comunali, biblioteche.<br />
Chiaramente il nostro<br />
impegno primario rimane sempre<br />
la scuola, perché siamo convinti<br />
che i giovani devono sapere<br />
e approfon<strong>di</strong>re le <strong>di</strong>namiche che<br />
hanno prodotto i nazionalismi<br />
<strong>di</strong> destra e <strong>di</strong> sinistra che hanno<br />
sconvolto il Novecento, perché la<br />
lezione del passato serva a capire<br />
e a maturare.<br />
Anche quest’anno il Comitato<br />
padovano si è molto impegnato,<br />
in particolare nelle scuole.<br />
Qui sono intervenute le prof.ssa<br />
Adriana Ivanov, Franca Dapas e<br />
la scrittrice Graziella Fiorentin,<br />
che contribuisce a far conoscere<br />
la nostra storia anche attraverso<br />
la presentazione del suo conosciuto<br />
e premiato libro Chi ha<br />
paura dell’uomo nero, adottato in<br />
alcune scuole come testo <strong>di</strong> narrativa.<br />
Ecco <strong>di</strong> seguito gli interventi<br />
realizzati quest’anno o programmati<br />
per fine aprile- maggio:<br />
Istituti Superiori a Padova:<br />
“Barbarigo”, “Marconi” (due riprese),<br />
“Tito Livio (due riprese),<br />
“Leonardo da Vinci”; a Noventa<br />
Vicentina: Istituto Professionale<br />
“Leonardo Da Vinci”; a Roma- Eur<br />
Liceo Scientifico “Cannnizzano”.<br />
Scuole Me<strong>di</strong>e a Padova: “Pascoli,<br />
“Stefanini”; Falconetto,<br />
Campodoro, Fontaniva, Vigonza,<br />
Ponte S. Nicolò, Albignasego,<br />
Camposampiero; Rovigo Porto<br />
Viro, S. Martino <strong>di</strong> Lupari.<br />
In una riunione <strong>di</strong> Interclub,<br />
<strong>di</strong> quattro Club dei Lions<br />
<strong>di</strong> Padova, Adriana Ivanov ha<br />
tenuto una conferenza dove<br />
i generosi soci, dei veri mecenati,<br />
si sono incaricati della ristampa<br />
<strong>di</strong> un migliaio <strong>di</strong> copie<br />
della sua pubblicazione Esodo<br />
da <strong>di</strong>stribuire per mezzo della<br />
Provincia alle scuole.<br />
F.D.<br />
Campo San Martino (Padova).<br />
La commemorazione del<br />
Briga<strong>di</strong>ere Dino Perpignano<br />
<strong>Il</strong> Comune <strong>di</strong> Campo San<br />
Martino ha invitato una<br />
rappresentanza dell’Anvgd per<br />
commemorare il Briga<strong>di</strong>ere Dino<br />
Perpignano al quale, con decreto<br />
del Presidente della Repubblica<br />
Giorgio Napolitano, era già stata<br />
conferita la medaglia d’oro al<br />
merito civile per «l’esempio <strong>di</strong><br />
amor patrio, <strong>di</strong> senso dell’onore<br />
e del dovere, spinto fino all’estremo<br />
sacrificio» e proprio il 10<br />
febbraio scorso il nipote l’aveva<br />
ricevuta dalla mani del Questore<br />
<strong>di</strong> Padova, in occasione della cerimonia<br />
ufficiale.<br />
Sabato, 20 marzo, Italia<br />
Giacca, presidente del Comitato<br />
<strong>di</strong> Padova, ha partecipato con<br />
una delegazione, nell’Au<strong>di</strong>torium<br />
della Scuola Me<strong>di</strong>a “Don Bosco”<br />
a Marsango, alla cerimonia commovente<br />
e toccante in memoria<br />
dell’eroico Carabiniere alla presenza<br />
dei suoi familiari, <strong>di</strong> una<br />
rappresentanza <strong>di</strong> Carabinieri in<br />
alta uniforme, del sindaco con il<br />
Consiglio comunale al completo<br />
e dello storico Marco Pirina. Erano<br />
presenti anche gli alunni delle<br />
classi terze della Scuola me<strong>di</strong>a<br />
che hanno avuto l’opportunità<br />
<strong>di</strong> ascoltare gli interventi <strong>di</strong> Italia<br />
Giacca e <strong>di</strong> Pirina sul tragico<br />
periodo storico in cui si inserisce<br />
l’episo<strong>di</strong>o.<br />
Fu quello <strong>di</strong> Malga Bala uno<br />
dei più efferati massacri, <strong>di</strong> una<br />
violenza inau<strong>di</strong>ta e <strong>di</strong>sumana. I<br />
do<strong>di</strong>ci giovani carabinieri costituivano<br />
un presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa della<br />
centrale idroelettrica che alimentava<br />
la miniera <strong>di</strong> Cave del Pre<strong>di</strong>l<br />
(nell’alto Friuli) e svolgevano il<br />
loro compito istituzionale con la<br />
serietà degna della loro <strong>di</strong>visa.<br />
La notte del 24 marzo 1944<br />
un gruppo <strong>di</strong> partigiani jugoslavi<br />
li sorprese nel sonno e li costrinse<br />
a camminare fino ad un stalla<br />
dove cominciò il loro calvario a<br />
causa dei dolori procurati dal<br />
cibo misto a soda caustica e sale<br />
nero che erano stati costretti a<br />
ingerire. Nessuno sparo, ma solo<br />
sevizie <strong>di</strong> ogni tipo li portarono<br />
lentamente alla morte e non simultaneamente,<br />
ma uno alla<br />
volta per aumentare le sofferenze<br />
<strong>di</strong> chi era costretto ad assistere al<br />
massacro.<br />
Finalmente , dopo tanti anni<br />
<strong>di</strong> silenzio su un così grande orrore,<br />
anche per questi generosi ed<br />
eroici giovani Carabinieri è giunto<br />
il momento del riconoscimento<br />
del loro sacrificio. <strong>Il</strong> Consiglio<br />
comunale in seduta straor<strong>di</strong>naria<br />
ha votato all’unanimità l’onorificenza<br />
da attribuire all’eroico<br />
vicebriga<strong>di</strong>ere Dino Perpignano,<br />
comandante del presi<strong>di</strong>o, con<br />
l’intitolazione <strong>di</strong> una via del paese<br />
a suo nome, a ricordo perenne<br />
della sua de<strong>di</strong>zione alla patria.<br />
F.D.<br />
* * *<br />
COMITATO DI ROMA<br />
<strong>Il</strong> Comitato provinciale capitolino<br />
ha organizzato, il<br />
29 aprile scorso, una mattinata<br />
<strong>di</strong> celebrazioni per ricordare Giuseppe<br />
Tosi, <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong>dattico e<br />
martire istriano cui è de<strong>di</strong>cata la<br />
Scuola elementare del Quartiere<br />
giuliano-dalmata della capitale,<br />
nelle cui aule sono cresciute generazioni<br />
<strong>di</strong> figli dell’Esodo.<br />
Alle 10.00 la inaugurazione<br />
della lapide commemorativa a<br />
Giuseppe Tosi da parte dell’assessore<br />
alla Scuola del Comune<br />
<strong>di</strong> Roma, Laura Marsilio, e del<br />
presidente del XII Municipio<br />
Pasquale Calzetta. Alle 11.00,<br />
conferenza sulla vita del martire<br />
istriano e sulla storia della scuola<br />
“Giuseppe Tosi”, presso il Teatro<br />
San Marco in Piazza <strong>Giulia</strong>ni<br />
e Dalmati. Ha introdotto<br />
Giorgio Marsan, vicepresidente<br />
del Comitato Anvgd <strong>di</strong> Roma.<br />
Sono intervenuti: Donatella<br />
Schürzel (presidente Comitato<br />
Anvgd <strong>di</strong> Roma), Amleto<br />
Ballarini (presidente Società <strong>di</strong><br />
Stu<strong>di</strong> Fiumani), Marino Micich<br />
(<strong>di</strong>rettore Archivio-Museo<br />
Storico <strong>di</strong> Fiume in Roma),<br />
Luciana Voncina (esule e conoscente<br />
<strong>di</strong> Tosi), Patrizia Giordano<br />
(<strong>di</strong>rigente scuola “Tosi”),<br />
Aldo Clemente (già segretario<br />
generale dell’Opera Assistenza<br />
Profughi), Fabio Rocchi (segretario<br />
nazionale Anvgd), Giovanna<br />
Martinuzzi (ex maestra<br />
scuola “Tosi”), Paola Giachelia<br />
(maestra scuola “Tosi”), i bambini<br />
della “Tosi” e i ragazzi della<br />
scuola me<strong>di</strong>a “Battisti”.<br />
Sono stati proiettati spezzoni<br />
del documentario realizzato dal<br />
Museo Storico <strong>di</strong> Fiume sulla vita<br />
nel Quartiere, brevi interviste ad<br />
esuli ed ex-alunni della scuola<br />
“Tosi”, tra cui il presidente della<br />
Consulta regionale Anvgd Plinio<br />
Martinuzzi e lo scrittore Diego<br />
Zandel, foto storiche <strong>di</strong> Giuseppe<br />
Tosi, <strong>di</strong> insegnanti e <strong>di</strong> classi<br />
“storiche” della scuola.<br />
COMITATO DI<br />
VERONA<br />
<strong>Il</strong> 5 febbraio scorso, nell’affollatissimo<br />
Foyer del Teatro<br />
Nuovo <strong>di</strong> Verona, si è svolta<br />
la cerimonia <strong>di</strong> premiazione della<br />
IX e<strong>di</strong>zione del Premio Letterario<br />
“Gen. Loris Tanzella” istituito<br />
dal Comitato provinciale Anvgd<br />
della città scaligera.<br />
L’importante evento culturale<br />
ha costituito il primo appuntamento<br />
nell’ambito del nutrito<br />
programma delle manifestazioni<br />
organizzate dal Comitato veronese<br />
per celebrare il Giorno del<br />
Ricordo, come ha sottolineato<br />
la presidente del Comitato,<br />
avv. Francesca Briani, nel dare<br />
il benvenuto ai <strong>numero</strong>si ospiti<br />
convenuti. La stessa ha inoltre<br />
illustrato le finalità del Premio<br />
che si prefigge la salvaguar<strong>di</strong>a e<br />
la <strong>di</strong>vulgazione del patrimonio<br />
storico, artistico e linguistico che<br />
contrad<strong>di</strong>stingue la cultura delle<br />
genti istriane, fiumane e dalmate<br />
e, al tempo stesso, la conoscenza<br />
delle vicende della causa giuliano-dalmata<br />
culminate nell’olocausto<br />
delle foibe e nell’esodo <strong>di</strong><br />
350.000 italiani dalle terre del<br />
confine orientale.<br />
La presidente Briani ha<br />
quin<strong>di</strong> riba<strong>di</strong>to l’impegno e l’attenzione<br />
che il Comitato <strong>di</strong> Verona<br />
ha sempre riservato alla realizzazione<br />
del Premio letterario,<br />
ormai vicinissimo al decennale,<br />
assegnandogli uno spazio adeguato<br />
e significativo all’interno<br />
delle celebrazioni del Giorno del<br />
Ricordo.<br />
Prima <strong>di</strong> procedere alla consegna<br />
dei premi e dei riconoscimenti<br />
alle opere in concorso, la<br />
presidente della Giuria, prof.ssa<br />
Loredana Gioseffi, ha presentato<br />
i componenti della commissione<br />
esaminatrice, membri del Direttivo,<br />
ringraziandoli per la preziosa<br />
collaborazione fornita: sig.ra<br />
Tullia Manzin, sig.ra Donatella<br />
Veronesi, sig.ra Dolores Ribaudo<br />
e sig. Giuseppe Piro.<br />
Sempre significativa e predominante<br />
la partecipazione al<br />
premio <strong>di</strong> esuli e loro <strong>di</strong>scendenti<br />
nelle cui opere è ricorrente<br />
il tema della memoria in<br />
riferimento ad un vissuto legato<br />
al dramma dell’esodo ed ai suoi<br />
tragici risvolti, come ha specificato<br />
la presidente della Giuria, aggiungendo<br />
inoltre che in questa<br />
e<strong>di</strong>zione del Premio si sono <strong>di</strong>stinti<br />
anche autori che, pur non<br />
avendo legami personali con le<br />
terre del confine orientale, hanno<br />
presentato opere, inerenti alla<br />
questione adriatica, <strong>di</strong> grande interesse<br />
e <strong>di</strong> pregio. E con grande<br />
entusiasmo ha comunicato che<br />
quest’anno il Premio ha varcato<br />
i confini dell’Italia raggiungendo<br />
le comunità degli esuli d’oltre<br />
oceano (Canada, America Latina,<br />
Australia) idealmente vicini e<br />
partecipi.<br />
La tipologia dei lavori presentati<br />
risulta articolata nelle<br />
seguenti sezioni: Indagini e stu<strong>di</strong>
statistici, Narrativa, Poesia, Ricerche,<br />
Storia, Testimonianze, Tra<strong>di</strong>zioni.<br />
Sono state premiate le seguenti<br />
opere:<br />
Primo Premio<br />
Sezione Indagini e Stu<strong>di</strong> Statistici:<br />
Olinto Mileta Mattiuz, Le genti<br />
<strong>di</strong> Pola;<br />
Primo Premio<br />
Sezione Narrativa: Gianni Musto,<br />
Terre ardenti;<br />
Secondo Premio<br />
Sezione Narrativa: Decio Dechigi,<br />
I Declich <strong>di</strong> Riva Dante;<br />
Primo Premio<br />
Sezione Poesia: Mario Bonassin,<br />
Meigoule de veita (Briciole <strong>di</strong><br />
vita);<br />
Secondo Premio<br />
Sezione Poesia: Maria Rosa Pistori,<br />
Una terra perduta, tra ricor<strong>di</strong> e<br />
rimpianti;<br />
Secondo Premio ex-aequo<br />
Sezione Poesia: Mirella Bu<strong>di</strong>nis,<br />
Cartoline in versi;<br />
Menzione d’onore<br />
Sezione Poesia: Lino Bedrina,<br />
Raccolta <strong>di</strong> poesie in <strong>di</strong>aletto polese;<br />
Li<strong>di</strong>a Manzin, Ricor<strong>di</strong>…Sempre<br />
ricor<strong>di</strong>; Pina Ferro Mosca, La<br />
poesia <strong>di</strong>alettale istriana;<br />
Primo Premio<br />
Sezione Ricerche: Angelo Francesco<br />
Orsini, L’esodo a Latina;<br />
Secondo Premio alla memoria<br />
Sezione Ricerche: Giannantonio<br />
Pala<strong>di</strong>ni, Istria e Dalmazia. Interventi<br />
e scritti quoti<strong>di</strong>ani;<br />
Primo Premio<br />
Sezione Storia: Vincenzo Maria De<br />
Luca, La memoria non con<strong>di</strong>visa;<br />
Menzione d’Onore<br />
Sezione Testimonianze: Lino Vivoda,<br />
Quel lungo viaggio verso<br />
l’esilio: Pola Ancona Bologna La<br />
Spezia;<br />
Sezione Testimonianze: Angelo<br />
Picot, Un esodo picio; Ettore Berni,<br />
Un orfano d’Istria; Guerrino<br />
Kotlar, Che coraggio papà; Tito<br />
Sidari, Cause <strong>di</strong> un esilio. Pola<br />
1943-1947; Ennio Milanese, Alzando<br />
le vele;<br />
Primo Premio<br />
Sezione Tra<strong>di</strong>zioni: Roberto Stanich,<br />
L’imprinting dell’Istria;<br />
Menzione d’Onore<br />
Sezione Tra<strong>di</strong>zioni: Maria Grazia<br />
Belci, Credenze, storie ed esseri<br />
fantastici nell’immaginario popolare<br />
a Dignano d’Istria, con incursioni<br />
nel Piemonte occidentale e<br />
nel Sud d’Italia.<br />
Nel corso della cerimonia,<br />
svoltasi in un’atmosfera <strong>di</strong> palpabile<br />
partecipazione e con<strong>di</strong>visione,<br />
gli autori premiati sono<br />
intervenuti con una breve, ma<br />
significativa presentazione delle<br />
loro opere, mai <strong>di</strong>sgiunta da momenti<br />
<strong>di</strong> intensa emozione che<br />
ha coinvolto anche il folto pubblico<br />
presente. <strong>Il</strong> tutto allietato<br />
dalla recitazione <strong>di</strong> testi <strong>di</strong> poesie<br />
e dall’esecuzione <strong>di</strong> brani musicali<br />
magistralmente interpretati<br />
dal Maestro Luigi Donorà che<br />
ha proposto anche musiche della<br />
tra<strong>di</strong>zione popolare istriana e che<br />
aveva aperto la IX e<strong>di</strong>zione del<br />
Premio con una composizione<br />
ine<strong>di</strong>ta, molto apprezzata.<br />
Riproduciamo la lettera inviata<br />
dal presidente del<br />
Comitato Anvgd <strong>di</strong> Genova, prof.<br />
Clau<strong>di</strong>o Eva, ha inviato ai <strong>di</strong>rigenti<br />
della Provincia e alla stampa in relazione<br />
alla tavola rotonda su Foibe ed<br />
esodo svoltasi su iniziativa dell’assessore<br />
provinciale alla Cultura, Giorgio<br />
Devoto; alla quale sono stati invitati<br />
quali relatori alcuni noti esponenti<br />
sloveni del giustificazionismo, mentre<br />
sono stati “<strong>di</strong>menticati” i testimoni <strong>di</strong><br />
quegli eventi, gli Esuli residenti nel<br />
capoluogo e largamente rappresentati<br />
dal Comitato Anvgd ben conosciuto<br />
nelle se<strong>di</strong> istituzionali liguri.<br />
Della lettera riproduciamo <strong>di</strong> seguito<br />
buona parte.<br />
Ho seguito con molta attenzione<br />
tutte le polemiche<br />
che sono scaturite della posizione<br />
assunta dall’<strong>Associazione</strong> <strong>Venezia</strong><br />
<strong>Giulia</strong> e Dalmazia in merito alla<br />
tavola rotonda organizzata dall’assessore<br />
Devoto sulle Foibe. Innanzitutto<br />
vorrei puntualizzare alcuni<br />
aspetti: a) abbiamo voluto dare<br />
seguito alle rimostranze dei nostri<br />
associati sono dopo la conclusione<br />
della tornata elettorale proprio per<br />
evitare che queste potessero essere<br />
strumentalizzate ai fini politici; b)<br />
sicuramente la nostra <strong>Associazione</strong><br />
11<br />
Capoluoghi e città d’Italia che<br />
onorano nella toponomastica<br />
la memoria delle Foibe<br />
Prosegue dal <strong>numero</strong> <strong>di</strong> aprile la pubblicazione dell’elenco dei<br />
centri urbani che negli anni hanno intitolato ai Martiri delle<br />
Foibe una via, piazza, largo o parco. E ciò ancora a “conforto” <strong>di</strong> quanti,<br />
pubbliche amministrazioni o partiti politici, temano ancora oggi <strong>di</strong> commettere<br />
atti impropri quando le rappresentanze degli esuli chiedono che ne<br />
rimanga memoria nella toponomastica citta<strong>di</strong>na.<br />
La pubblicazione dell’elenco dei centri me<strong>di</strong> e minori proseguirà sui prossimi<br />
numeri <strong>di</strong> “Difesa”, ma è già consultabile sul sito dell’Anvgd www.anvgd.it<br />
DANTA DI CADORE (Belluno)<br />
Via Vittime delle Foibe<br />
DESENZANO DEL GARDA (Brescia)<br />
Via Martiri Italiani delle Foibe<br />
DOMODOSSOLA (Verbano-<br />
Cusio-Ossola) Piazzale Vittime<br />
delle Foibe Istriane<br />
DUE CARRARE (Padova)<br />
Piazza Norma Cossetto<br />
DUE CARRARE (Padova)<br />
Piazza Vittime delle Foibe<br />
FABRIANO (Ancona)<br />
Via dei Martiri delle Foibe Istriane<br />
FOGGIA<br />
Piazza dei Martiri Triestini<br />
FOLIGNO (Perugia)<br />
Piazzale Martiri delle Foibe<br />
FONDI (Latina)<br />
Piazza Martiri delle Foibe<br />
FONTANIVA (Padova)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
FORTE DEI MARMI (Lucca)<br />
Piazza Martiri delle Foibe<br />
FOSSÒ (<strong>Venezia</strong>)<br />
Via Martiri <strong>Giulia</strong>ni e Dalmati<br />
FRANCAVILLA AL MARE (Chieti)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
GALATINA (Lecce)<br />
Piazza Vittime delle Foibe<br />
GATTINARA (Vercelli)<br />
Piazza Martiri delle Foibe<br />
GAVIRATE (Varese)<br />
Piazza Martiri delle Foibe<br />
GAVORRANO (Grosseto)<br />
Via Martiri d’Istria<br />
GORIZIA<br />
Via Norma Cossetto<br />
GOZZANO (Novara)<br />
Via Vittime delle Foibe<br />
GRADO (Gorizia)<br />
Piazza Martiri delle Foibe (pass.<br />
a mare)<br />
GRUGLIASCO (Torino)<br />
Giar<strong>di</strong>no Vittime delle Foibe<br />
GRUMOLO DELLE ABBADESSE<br />
(Vicenza) Piazza Norma Cossetto<br />
GUIDONIA MONTECELIO -<br />
Villalba (Roma)<br />
Piazza Martiri delle Foibe<br />
JESI (Ancona)<br />
avrebbe presenziato alla tavola rotonda<br />
se fosse stata ufficialmente<br />
invitata a partecipare con <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />
parola. Non abbiamo paura <strong>di</strong> confrontarci<br />
su un tema così scottante<br />
come quello delle Foibe e dell’esodo<br />
dai <strong>Giulia</strong>no Dalmati a seguito<br />
del trattato <strong>di</strong> pace del 1947.<br />
L’assessore Devoto e l’avv. Ricci<br />
hanno invitato persone <strong>di</strong> origine<br />
e cultura slovena (entrambi gli<br />
oratori ufficiali insegnano presso<br />
l’Università del Litorale <strong>di</strong> Capo<strong>di</strong>stria,<br />
città attualmente slovena, in<br />
particolare Joze Pirjevec è membro<br />
dell’Accademia slovena delle arti e<br />
delle scienze e capo del <strong>di</strong>partimento<br />
<strong>di</strong> storia <strong>di</strong> quell’Università) che<br />
hanno scritto e continuano a scrivere<br />
che le Foibe furono un fatto<br />
dovuto ad una specie <strong>di</strong> rappresaglia<br />
contro gli orrori perpetrati dai<br />
fascisti in territorio jugoslavo durante<br />
l’ultimo conflitto mon<strong>di</strong>ale e<br />
che non vi fu alcuna persecuzione<br />
etnica da parte slava nei confronti<br />
degli italiani. Tesi quest’ultima<br />
molto cara all’Assessore Devoto.<br />
Vorrei dare alcuni numeri ufficiali<br />
basati su fonti croate, slovene<br />
ed italiane: 7200 furono i nominativi<br />
<strong>di</strong> quanti perirono nelle foibe<br />
(tra questi vanno annoverati donne<br />
e bambini oltre a citta<strong>di</strong>ni italiani,<br />
Piazza Martiri delle Foibe<br />
JESI (Ancona)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
JESOLO (<strong>Venezia</strong>)<br />
Viale Martiri delle Foibe<br />
LANCIANO (Chieti)<br />
Piazza Martiri delle Foibe<br />
L’AQUILA<br />
Via Norma Cossetto<br />
LATERZA (Taranto)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
LATISANA (U<strong>di</strong>ne)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
LAVAGNO fraz. S. Pietro (Verona)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
LAZZATE (Monza-Brianza)<br />
Largo Martiri delle Foibe<br />
LEGNAGO (Verona)<br />
Via Norma Cossetto<br />
LEINÌ (Torino)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
LEONESSA (Rieti)<br />
L.go dei Martiri delle Foibe Istriane<br />
LICATA (Monza-Brianza)<br />
Piazza Martiri delle Foibe<br />
LISSONE (Monza-Brianza)<br />
Piazza Martiri delle Foibe<br />
LOANO (Savona)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
LOCRI (Reggio Calabria)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
LONIGO (Vicenza)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
MAIOLATI SPONTINI (Ancona)<br />
Largo Martiri delle Foibe<br />
MANDANICI (Messina)<br />
P.zza Carabiniere Domenico<br />
Bruno-Martire delle Foibe<br />
MAPELLO (Bergamo)<br />
Via Esuli d’Istria, Fiume e<br />
Genova, tavola rotonda “giustificazionista”,<br />
il Comitato Anvgd insorge<br />
Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />
Dalmazia<br />
MAPELLO (Bergamo)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
MARCELLINA (Roma)<br />
Piazza Martiri delle Foibe<br />
MARINO (Roma)<br />
Piazzale Caduti delle Foibe<br />
MARTIGNACCO (U<strong>di</strong>ne)<br />
Piazzale Martiri delle Foibe<br />
MAZARA DEL VALLO (Trapani)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
MELISSANO (Lecce)<br />
Piazza Martiri delle Foibe<br />
MILANO<br />
Via Martiri Triestini<br />
MIRANDOLA (Modena)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
MODUGNO (Bari)<br />
Parco del Ricordo delle Foibe<br />
MOGLIANO VENETO (Treviso)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
MONCALIERI (Torino)<br />
Via Vittime delle Foibe<br />
MONTE PORZIO (Pesaro)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
MONTEBELLUNA (Treviso)<br />
Vicolo Martiri <strong>Giulia</strong>ni e Dalmati<br />
MONTECCHIO MAGGIORE<br />
(Vicenza)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
MONTELUPONE (Macerata)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
MONTEROTONDO (Roma)<br />
Largo Martiri delle Foibe<br />
MONTESILVANO (Piacenza)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
MORTARA (Pavia)<br />
Via Martiri delle Foibe<br />
MUGNANO <strong>di</strong> NAPOLI (Napoli)<br />
Via Vittime delle foibe<br />
e partigiani) a questi debbono aggiungersi<br />
circa altre 10.000 persone<br />
scomparse e <strong>di</strong> cui non si è più avuto<br />
traccia nel periodo 1943-1947. Con<br />
queste morti si dovrebbe considerare<br />
anche un <strong>numero</strong> imprecisato <strong>di</strong> soldati<br />
italiani trucidati durante la rotta<br />
conseguente l’8 settembre 1943 e<br />
le vittime degli ecci<strong>di</strong> perpetrati dai<br />
partigiani <strong>di</strong> Tito nei confronti dei<br />
partigiani italiani. Vorrei anche segnalare<br />
un <strong>numero</strong> imprecisato <strong>di</strong><br />
italiani che unitamente a perseguitati<br />
politici, nel periodo 1948-1956,<br />
furono internati nei campi <strong>di</strong> concentramento<br />
<strong>di</strong> Tito. Uno <strong>di</strong> quelli<br />
più tristemente famosi (vero Gulag)<br />
è l’isola <strong>di</strong> Goli Otok o Isola Calva,<br />
in cui vennero deportate e persero<br />
la vita migliaia <strong>di</strong> persone, militari<br />
e civili, fascisti, antifascisti, membri<br />
della resistenza, <strong>numero</strong>si reduci dai<br />
lager nazisti e persino molti comunisti<br />
italiani e non. Se non vi fu una<br />
pulizia etnica, allora come si spiega la<br />
sistematica persecuzione, con incarceramento<br />
e talora con l’uccisione,<br />
dei membri del CLN La scomparsa<br />
<strong>di</strong> persone <strong>di</strong> cui non si è più saputo<br />
nulla o finirono nelle foibe Come<br />
si spiega l’esodo <strong>di</strong> 350.000 persone<br />
dalle coste istriane e dalmate Si<br />
<strong>di</strong>menticano gli esempi recenti della<br />
bestiale capacità <strong>di</strong> sterminio perpetrata<br />
dai croati e serbi nel Kosovo<br />
Gli esuli, per fuggire alla «slavizzazione»<br />
<strong>di</strong> quelle terre ma soprattutto<br />
per paura degli ecci<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduali e <strong>di</strong><br />
massa, lasciarono tutto per rifugiarsi<br />
in Italia portandosi addosso l’accusa<br />
<strong>di</strong> complicità nazionale con il fascismo.<br />
Ma l’o<strong>di</strong>o dei nazionalisti sloveni<br />
nei confronti degli italiani ha<br />
ra<strong>di</strong>ci molto antiche, già nel 1915 i<br />
giornali <strong>di</strong> lingua italiana scrivevano<br />
che prima o poi l’o<strong>di</strong>o verso l’italiano,<br />
considerato un occupatore del<br />
suolo istriano, sarebbe esploso in<br />
modo violento e si preconizzava la<br />
volontà da parte slovena <strong>di</strong> riappropriarsi<br />
dei territori dove viveva una<br />
«minoranza» italiana. […]<br />
In quest’anno in cui ci prepariamo<br />
alla commemorazione dell’Unità<br />
d’Italia. L’assunzione <strong>di</strong> posizioni<br />
negazioniste è in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> una incapacità<br />
<strong>di</strong> essere e sentirsi pienamente<br />
italiani. Un vero italiano deve sentirsi<br />
orgoglioso <strong>di</strong> appartenere ad una<br />
nazione e non dare cre<strong>di</strong>to a culture<br />
che non gli appartengono solo per<br />
perseguire una propria <strong>di</strong>storta visione<br />
dei fatti. Questo è ancor più<br />
triste quando rappresenta l’essere <strong>di</strong><br />
un personaggio pubblico che copre<br />
importanti cariche <strong>di</strong> governo.<br />
All’Assessore Devoto mi permetto<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>re che l’italianità non<br />
si basa solo sulla mitizzazione<br />
della Resistenza anche se pagina<br />
gloriosa della storia italiana.<br />
Clau<strong>di</strong>o Eva<br />
presidente Anvgd Genova
12<br />
Calcio giuliano-dalmato, un<br />
prossimo triangolare<br />
Dal nostro inviato…nel tempo<br />
Tre erano le principali<br />
società calcistiche<br />
che infiammavano gli animi<br />
e facevano <strong>di</strong>scutere accanitamente<br />
tifosi e sportivi nella<br />
<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia<br />
fino al secondo dopoguerra:<br />
Grion (Pola) Fiumana (Fiume)<br />
e la Società Ginnastica<br />
Zara (Zara). Come era costume<br />
allora in Italia, le società<br />
calcistiche in realtà erano delle<br />
vere e proprie polisportive<br />
che al loro interno contavano<br />
altre sezioni sportive come<br />
la ginnastica, il po<strong>di</strong>smo, la<br />
scherma, il pugilato, il nuoto,<br />
il tiro a segno, il ciclismo<br />
e vari giochi all’aperto. Ve<strong>di</strong>amone<br />
brevemente la storia.<br />
LA FIUMANA<br />
Della storia della Fiumana<br />
si conosce tutto,<br />
ma in questo momento tifosi<br />
e simpatizzanti aspettano<br />
con ansia che il grande lavoro<br />
svolto dei fratelli Vatta ben<br />
presto si possa concretizzare<br />
con l’iscrizione della squadra<br />
nella Serie C.<br />
UNIONE SPORTIVA<br />
GIOVANNI GRION<br />
(“Grion”, Pola)<br />
Breve Storia <strong>di</strong> Giovanni<br />
Grion. Nacque a<br />
Pola il 20 agosto 1890 e, già<br />
adolescente, si schierò contro<br />
l’autorità dell’impero austroungarico,<br />
iniziando, insieme<br />
con altri patrioti, ad incitare<br />
i soldati <strong>di</strong> nazionalità italiana<br />
a ribellarsi alla monarchia<br />
asburgica. Fu per questo motivo<br />
arrestato, processato e<br />
condannato a molti mesi <strong>di</strong><br />
carcere. Scontata la pena fu<br />
costretto all’esilio a Milano<br />
dove con un modesto impiego<br />
riusciva, con <strong>di</strong>fficoltà, a vivere.<br />
Con lo scoppio della guerra<br />
si arruolò volontario e non<br />
smise mai <strong>di</strong> incitare i soldati<br />
austriaci <strong>di</strong> nazionalità italiana<br />
a combattere per la madrepatria.<br />
Combatté prima sul<br />
Mrzly Vrh, dove si guadagnò<br />
<strong>di</strong>verse medaglie al valore. poi<br />
nel 1915, compiuto brillantemente<br />
il corso degli allievi<br />
ufficiali, fu promosso a sottotenente<br />
e mandato con il V<br />
Reggimento Bersaglieri presso<br />
Asiago dove morì nel 1916.<br />
Nel novembre del 1918, con<br />
l’arrivo del Regio Esercito, le<br />
autorità citta<strong>di</strong>ne polesi decisero<br />
<strong>di</strong> ricordare il sacrificio<br />
del giovane concitta<strong>di</strong>no creando<br />
un nuovo sodalizio con<br />
il suo nome. Fu così sciolta<br />
l’antica Edera e al suo posto<br />
nacque il Fascio Grion con<br />
le sezioni <strong>di</strong> filodrammatica,<br />
teatro, gite, sport. Quest’ultima<br />
chiamata Gruppo Sportivo<br />
Grion raccoglieva al suo interno<br />
l’Atletica Leggera, Calcio,<br />
Ciclismo, Boxe, Lotta, Sollevamento<br />
Pesi, Ginnastica,<br />
Scherma, Hockey, ed il Motociclismo.<br />
Tra il 1919-1927 la sezione<br />
calcio partecipò ai tornei<br />
del Comitato regionale<br />
giuliano, mostrando sempre<br />
un gioco ed una compattezza<br />
superiore rispetto alle altre<br />
squadre. Proprio in quegli<br />
anni, iniziò il lento declino<br />
delle restanti attività del sodalizio<br />
causato sia dalla nascita<br />
<strong>di</strong> nuovi enti ricreativi creati<br />
appositamente dal regime per<br />
educare i giovani, sia dall’ala<br />
interna fascista che mirava<br />
all’espulsione <strong>di</strong> quella mazziniana.<br />
<strong>Il</strong> Fascio Grion, estremamente<br />
debole, non poté<br />
far altro che de<strong>di</strong>carsi completamente<br />
allo sport. Fu così<br />
che nel 1924, insieme con<br />
l’Unione Sportiva Polese, nacque<br />
una nuova associazione<br />
sportiva, l’Unione Sportiva<br />
Giovanni Grion. Come presidente<br />
fu eletto Giovanni Vidrich,<br />
vicepresidente Umberto<br />
Braida, segretario Alfonso<br />
Batterini. <strong>Il</strong> nuovo consiglio<br />
decise inoltre che i colori sociali<br />
dovevano essere maglia<br />
e calzoncini neri con la stella<br />
bianca per la Squadra A, mentre<br />
per la squadra B il blu con<br />
una stella bianca.<br />
Intanto le lotte interne<br />
tra i soci mazziniani e fascisti<br />
si conclusero nel 1926 con<br />
l’espulsione del gruppo mazziniano<br />
che qualche mese più<br />
tar<strong>di</strong> rifondò l’“Edera”. Le<br />
autorità decisero lo scioglimento<br />
<strong>di</strong> quest’ultima nel novembre<br />
dello stesso anno, in<br />
seguito alle <strong>di</strong>sposizioni governative<br />
sulle associazioni ed<br />
i partiti antifascisti. La sezione<br />
calcio o più comunemente<br />
il Grion Pola continuò la sua<br />
scalata verso le categorie calcistiche<br />
superiori. Dal 1928 al<br />
1931 la squadra polese giocò<br />
in Serie C e nel 1932-33 centrò<br />
la storica promozione in<br />
serie B. Nella serie cadetta vi<br />
restò fino alla stagione 1934-<br />
35 quando, a causa degli incidenti<br />
nella gara interna con il<br />
Pistoia e le dure decisioni prese<br />
dalla FIGC la società decise<br />
il ritirò dal campionato. <strong>Il</strong><br />
Grion così fu retrocesso d’ufficio<br />
in Serie C dove vi rimase<br />
fino alla stagione 1942-43.<br />
LA SOCIETÀ<br />
GINNASTICA ZARA<br />
20 Gennaio 1876: nascita<br />
del sodalizio con<br />
il nome <strong>di</strong> Società Ginnastica<br />
e Scherma.<br />
23 Settembre 1883: prima<br />
uscita pubblica dei Ginnasti<br />
(circa 200) e bene<strong>di</strong>zione della<br />
ban<strong>di</strong>era sociale. 2 Ottobre:<br />
grande impegno del giovane<br />
sodalizio per i terremotati <strong>di</strong><br />
Casamicciola. Gennaio 1885:<br />
inaugurazione della nuova palestra:<br />
«<strong>Il</strong> locale per gli esercizi<br />
è ampio e decoroso, gli<br />
attrezzi sono della fabbrica<br />
Sedmarck <strong>di</strong> Graz che accoppiano<br />
alla massima soli<strong>di</strong>tà la<br />
massima eleganza». 5 ottobre:<br />
scioglimento della Società da<br />
parte della polizia austriaca<br />
a causa del <strong>di</strong>scorso fatto da<br />
Antonio Bajamonti. 27 Ottobre:<br />
la Società è costretta a<br />
cambiare nome, a causa delle<br />
continue persecuzioni poliziesche,<br />
in Società Canottieri<br />
Dalmazia, ma continua l’antico<br />
programma sportivo, sportivo<br />
e politico irredentista con<br />
conferenze, intrattenimenti e<br />
gite. Ottobre 1886: vengono<br />
aggiunti nuovi locali che permisero<br />
al giovane sodalizio <strong>di</strong><br />
aprire le porte «ai giovinetti<br />
<strong>di</strong> età tra i 10 ed i 15 anni, le<br />
cui forze fisiche sono suscettibili<br />
<strong>di</strong> grande sviluppo».<br />
9 marzo 1889: «la società<br />
sotto la presidenza del<br />
Sig. Giuseppe Perlini va ogni<br />
giorno progredendo. Ed infatti<br />
adesso c’ è un gabinetto<br />
<strong>di</strong> lettura fornito dei migliori<br />
giornali italiani. Si posero anche<br />
le basi per la fondazione<br />
<strong>di</strong> una biblioteca sociale, per<br />
merito del socio Simeone<br />
Rougier, il quale per primo<br />
ebbe a regalare un centinaio<br />
<strong>di</strong> volumi».<br />
1891: viene nuovamente<br />
sciolta dalle autorità austriache,<br />
ma viene ricostituita<br />
con il nome <strong>di</strong> “Circolo nazionale”.<br />
La polizia austriaca<br />
la sciolse nuovamente dopo<br />
poco tempo. 1 maggio 1892:<br />
nuova rinascita con il titolo<br />
<strong>di</strong> “Società Unione Zaratina”,<br />
ma avendo esposto durante<br />
una festa le immagini dei reali<br />
d’Italia fu nel febbraio 1903<br />
nuovamente <strong>di</strong>sciolta. Sempre<br />
nello stesso anno rinasce<br />
con il nome <strong>di</strong> “Società Antonio<br />
Bajamonti”. 28 ottobre<br />
1905: nuovamente costretta<br />
a cambiare nome in “Iuventus<br />
Jadertina”. 1910: dopo<br />
aspre lotte con le autorità austriache,<br />
riesce ad iscriversi<br />
al Touring Club italiano. 10<br />
agosto 1912: le autorità austriache<br />
decidono <strong>di</strong> sciogliere<br />
il sodalizio per le strofe del<br />
suo inno sociale troppo italiano,<br />
ma nello stesso anno si ricostituiva<br />
con il nome <strong>di</strong> “Società<br />
Ginnastica Zaratina” e<br />
si iscriveva alla Federazione<br />
Ginnastica <strong>Nazionale</strong> Italiana<br />
<strong>di</strong> Roma. 1914: partecipa<br />
all’Esposizione <strong>di</strong> Genova,<br />
dove insieme alla Diadora e<br />
al Veloce Club Zaratino, ottiene<br />
premi applausi e gran<strong>di</strong><br />
manifestazioni <strong>di</strong> affetto e ciò<br />
bastò a Vienna ad aprire una<br />
terribile inchiesta.<br />
1916: scioglimento della<br />
Società. 1918: rinascita della<br />
Ginnastica e iscrizione alle<br />
principali federazioni sportive<br />
italiane: FNIG, FIGC, TCI.<br />
Debuttò nel 1926 nel campionato<br />
<strong>di</strong> Seconda Divisione<br />
Sud (attuale Serie C) giocando<br />
nel girone A (marchigianoumbro)<br />
per la vicinanza delle<br />
Marche alla Dalmazia. Arrivò<br />
quarta ma decise <strong>di</strong> rinunciare<br />
all'iscrizione al successivo<br />
campionato <strong>di</strong> Seconda Divisione<br />
Sud, affiliandosi alla<br />
ULIC. Negli anni ’30 partecipò<br />
ai campionati marchigiani<br />
<strong>di</strong> Seconda e Prima Divisione<br />
e sfiorò la promozione in<br />
C nel campionato 1939-’40.<br />
Purtroppo in quella stagione,<br />
per altre cause, la squadra<br />
fu costretta al ritiro dopo 20<br />
giornate mentre era in testa<br />
alla classifica. Fu l’ultima stagione<br />
della società nel campionato<br />
italiano.<br />
Perché non rivivere gli antichi<br />
sentimenti magari organizzando<br />
un torneo <strong>di</strong> calcio<br />
con tutte e tre le rappresentative<br />
Giorgio Di Giuseppe<br />
Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />
NOTE DOLOROSE<br />
†<br />
Nel terzo anniversario della<br />
scomparsa, avvenuta il 1° maggio<br />
2007, della lussignana<br />
Maria (Meri) Morin<br />
vedova Nicolich<br />
nata a Lussinpiccolo il 5 agosto<br />
1910, i figli, Gianni da Corgemont<br />
(Svizzera) e Sergio da Albisola Capo<br />
(Savona), ricordano la mamma con<br />
immutato affetto.<br />
Era ritornata nel mese <strong>di</strong> settembre<br />
del 1989 per rivedere la Sua<br />
Lussino, e sarebbe stata l’ultima volta.<br />
Qui è ritratta sentada sulle masiere<br />
della stra<strong>di</strong>na che porta a Cigale in<br />
prima valletta verso la chiesa della<br />
Madonna Annunziata.<br />
†<br />
È scomparso il cav. Giovanni<br />
Cicogna,<br />
fondatore e segretario per oltre<br />
50 anni dell’Anvgd a Gorizia<br />
È scomparso sabato scorso a<br />
casa, tra l’affetto dei suoi cari,<br />
colpito da male incurabile, il<br />
Cav. Giovanni Cicogna<br />
nato a Pola nel 1921.<br />
È stato uno dei promotori della<br />
nascita, a Gorizia, del Comitato provinciale<br />
dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />
<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia; ne <strong>di</strong>venne<br />
segretario e ricoprì tale incarico con<br />
determinazione e impegno ininterrottamente<br />
per oltre 50 ani, sino al 2003,<br />
<strong>di</strong>ventando figura <strong>di</strong> riferimento per<br />
tutti gli Esuli che si stabilirono definitivamente<br />
nella provincia.<br />
Ha prestato servizio presso<br />
l’Ufficio Distrettuale delle Imposte<br />
Dirette <strong>di</strong> Gorizia dove, negli anni,<br />
svolse <strong>di</strong>versi incarichi nella Commissione<br />
provinciale delle imposte<br />
<strong>di</strong>rette e in<strong>di</strong>rette e nella Commissione<br />
tributaria <strong>di</strong> 1° grado.<br />
Per la sua professionalità, nel<br />
1979, ha ricevuto il conferimento<br />
dell’onorificenza <strong>di</strong> Cavaliere dell’or<strong>di</strong>ne<br />
al merito della Repubblica Italiana.<br />
Con Giovanni scompare una grande<br />
figura del nostro associazionismo.<br />
I funerali si sono svolti martedì<br />
27 aprile presso la chiesa parrocchiale<br />
del rione <strong>di</strong> Sant’Anna. Lascia la<br />
moglie Diva, i figli Giorgio ed Antonella<br />
ed i nipoti Federico, Francesca e<br />
Gianmarco ai quali l’Anvgd è vicina.<br />
Rodolfo Ziberna<br />
Vicepresidente nazionale
13<br />
Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />
Basovizza, collocata la lapide<br />
che ricorda i 97 Finanzieri<br />
infoibati<br />
W <strong>Il</strong> Gonfalone del Comune<br />
<strong>di</strong> Trieste alla cerimonia <strong>di</strong><br />
inaugurazione della restaurata<br />
lapide che ricorda, a Basovizza, i<br />
finanzieri trucidati dai partigiani<br />
jugoslavi<br />
(foto www.arcipelagoadriatico.it)<br />
Malga Bala,<br />
commemorato<br />
l’ecci<strong>di</strong>o dei 12<br />
Carabinieri<br />
Sono stati ricordati, a Tarvisio<br />
(U<strong>di</strong>ne), con una<br />
sentita cerimonia commemorativa,<br />
i 12 carabinieri trucidati il 25<br />
marzo 1944 a Malga Bala, oggi<br />
in Slovenia. Al termine del rito,<br />
tenutosi nella Chiesa Santi Pietro<br />
<strong>Il</strong> 16 aprile scorso ha avuto luogo sulla Foiba <strong>di</strong> Basovizza la cerimonia<br />
<strong>di</strong> collocazione della lapide che ricorda i 97 Finanzieri<br />
infoibati dai partigiani jugoslavi a guerra finita. La lapide, già posta<br />
dal 1995 sulla facciata della caserma sede della brigata della Guar<strong>di</strong>a<br />
<strong>di</strong> Finanza, ha trovato così collocazione nell’ambito del complesso<br />
monumentale <strong>di</strong> Basovizza grazie alla collaborazione tra l’Assessorato<br />
comunale alla Cultura e<br />
il Comando provinciale della<br />
Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza. A scoprire il<br />
monumento, Antonietta Molea,<br />
figlia <strong>di</strong> Domenico Molea, una<br />
delle vittime.<br />
La restaurata lapide che,<br />
alle spalle del Monumento nazionale<br />
della Foiba <strong>di</strong> Basovizza,<br />
ricorda il sacrificio dei 97 finanzieri<br />
uccisi Alla cerimonia sono<br />
intervenute autorità civili, militari<br />
e religiose. Per il Comune<br />
il sindaco Roberto Dipiazza gli<br />
assessori Massimo Greco e Michele<br />
Lobianco, per la Guar<strong>di</strong>a<br />
<strong>di</strong> Finanza il generale <strong>di</strong> corpo<br />
d’armata Pasquale Debidda,<br />
comandante dell’Italia Nord<br />
Orientale con sede a <strong>Venezia</strong>,<br />
il generale <strong>di</strong> brigata Gianluigi<br />
Miglioli, comandante regionale del Friuli <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e il generale<br />
<strong>di</strong> brigata Antonio Mazzarotti, comandante provinciale <strong>di</strong> Trieste.<br />
Presenti tra gli altri anche il vescovo Giampaolo Crepal<strong>di</strong>, che ha<br />
benedetto la lapide, il questore Francesco Zonno e il presidente della<br />
Lega <strong>Nazionale</strong>, Paolo Sardos Albertini.<br />
Per la FederEsuli era presente l’on. Renzo de’ Vidovich.<br />
e Paolo, il comandante della Legione<br />
Carabinieri, gen. <strong>di</strong> brigata<br />
Nedo Lavagi, ha deposto una<br />
corona d’alloro nel tempietto accanto<br />
alla Chiesa che ospita sette<br />
delle do<strong>di</strong>ci spoglie dei carabinieri<br />
trucidati.<br />
Nel luglio scorso, ai parenti<br />
dei 12 militari era stata consegnata,<br />
durante una cerimonia<br />
solenne, la medaglia d’oro al<br />
Merito civile, conferita dal Presidente<br />
della Repubblica Giorgio<br />
Napolitano.<br />
X <strong>Il</strong> sacrario <strong>di</strong> Malga Bala<br />
nell’antica cinta <strong>di</strong> Tarvisio<br />
Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Fiumani,<br />
l’11.ma commemorazione delle vittime italiane<br />
sepolte a Castua.<br />
Tra <strong>di</strong> esse anche il sen. Riccardo Gigante<br />
Castua (Fiume). Una cerimonia<br />
religiosa in memoria<br />
delle vittime italiane è stata officiata<br />
nella Chiesa parrocchiale <strong>di</strong> S. Elena<br />
il 4 maggio scorso, nel 65°anniversario<br />
dall’efferata uccisione a colpi <strong>di</strong><br />
arma da fuoco e <strong>di</strong> baionetta <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci<br />
italiani (alcuni dei quali militari)<br />
da parte dei partigiani jugoslavi. In<br />
questo modo la Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Fiumani<br />
vuole nuovamente ricordare al<br />
<strong>Il</strong> Prefetto <strong>di</strong><br />
Trieste incontra<br />
la FederEsuli<br />
<strong>Il</strong> Prefetto <strong>di</strong> Trieste, Alessandro<br />
Giacchetti, ha incontrato<br />
una delegazione delle<br />
Associazioni degli Esuli guidata<br />
dal presidente della FederEsuli e<br />
Anvgd - Comitato provinciale <strong>di</strong><br />
ELARGIZIONI<br />
E ABBONAMENTI<br />
Questa rubrica riporta:<br />
• le elargizioni a “Difesa Adriatica”<br />
<strong>di</strong> importo superiore all’abbonamento<br />
or<strong>di</strong>nario;<br />
• le elargizioni <strong>di</strong>rette alla Sede nazionale<br />
Anvgd;<br />
• gli abbonamenti or<strong>di</strong>nari sottoscritti<br />
a “Difesa Adriatica”;<br />
All’interno <strong>di</strong> ogni gruppo, i nominativi<br />
sono elencati in or<strong>di</strong>ne alfabetico.<br />
In rispetto della normativa<br />
sulla privacy non vengono citate le<br />
località <strong>di</strong> residenza degli offerenti.<br />
Ringraziamo da queste pagine tutti<br />
coloro che, con il loro riconoscimento,<br />
ci inviano il segno del loro<br />
apprezzamento e del loro sostegno.<br />
Le offerte qui in<strong>di</strong>cate non comprendono<br />
le elargizioni ricevute<br />
dai singoli Comitati provinciali<br />
dell’Anvgd.<br />
ABBONAMENTI ORDINARI<br />
A “DIFESA ADRIATICA”<br />
(ccp 32888000)<br />
Segue dal <strong>numero</strong> <strong>di</strong> maggio <strong>2010</strong><br />
l’elenco dei versamenti delle quote<br />
or<strong>di</strong>narie <strong>di</strong> abbonamento effettuate<br />
nel mese <strong>di</strong> febbraio <strong>2010</strong>:<br />
Mariotto Italo, Matessich<br />
Mario, Massidda Paolico, Miani<br />
Mario, Marzola Mario, Meladossi<br />
Antonio, Monteneri Erica,<br />
Minissale Gianfranco, Magazzini<br />
Trieste, Movimento <strong>Nazionale</strong><br />
Istria Fiume e Dalmazia, Marani<br />
Francesco, Moscheni Clau<strong>di</strong>o,<br />
Macillis Gigliola, Milanovich<br />
Aldo, Melli Corva Maria, Nerini<br />
Fiammetta, Notaris Cappellani<br />
Trieste, Renzo Codarin, accompagnato<br />
da Lorenzo Rovis, presidente<br />
dell’<strong>Associazione</strong> delle Comunità<br />
Istriane e da Renzo de’ Vidovich<br />
dell’<strong>Associazione</strong> Dalmati italiani<br />
nel Mondo nonché Presidente della<br />
Fondazione Rustia Traine.<br />
Dando seguito ad un rapporto<br />
costante e costruttivo con la<br />
Prefettura, la delegazione ha inteso<br />
esporre alcuni punti dell’impegno<br />
che le Associazioni stanno<br />
portando avanti con il Governo in<br />
Graziella, Nacinovich Loreta,<br />
Novelli Eugenia, Orlich Giovanni<br />
, Ostovich Aldo, Ossoinack<br />
Anna, Ostrogovich Flavia Maria,<br />
Patelli Andrea, Pellegrini Paolo,<br />
Prete Adalgisa, Percich Erna,<br />
Percoco Lucia, Petranich Anna-<br />
Maria, Piacentini Andrea, Piutti<br />
Faustino, Premuda Olivi Fulvia,<br />
Politi Giuseppe, Politi Giuseppe,<br />
Pisani Franco, Premuda Fulvia,<br />
Poso Armanda, Qualich Stella,<br />
Raffin Osvaldo, Raze Ral<strong>di</strong><br />
Stellia, Ritschl Giuseppe Rizzi<br />
Mariarosa, Rossi Ni<strong>di</strong>a, Rocchi<br />
Elda, Rubinich Marino, Roman<br />
Bruno, Russini Tullia, Rossi Imperia,<br />
Ruzic Maria, Sascor Stelio,<br />
Scalembra Rita, Sandri Giovanni,<br />
Suppan Dario, Smilovich Nerina,<br />
Serrai Mario, Saule Lombar<strong>di</strong><br />
Fiorella, Savinetti Mirelli<br />
Consuelo, Serrentino Cecconi<br />
Melina, Sabotha Eleonora, Sincich<br />
Antonia, Solis Francesco,<br />
Sossa Clau<strong>di</strong>o, Sidroni <strong>Giulia</strong>na,<br />
Sorge Giuseppe, Sepich Mirella,<br />
Servi Sergio, Springhetti Laura,<br />
Tabanelli Sergio, Tognon Loriana,<br />
, Tonon Rolando, Turchetto<br />
Lavinia, Urbano Michele, Val<strong>di</strong>ni<br />
Massimo, Val<strong>di</strong>ni Massimo, Vatova<br />
Giuseppe, Vecerina Fernando,<br />
Velenich Marcello, Ventin Luigi,<br />
Venutti Mario, Vianello Maria,<br />
Viceralo Massari Maria, Viscovi<br />
Francesco, Vosilla Silvano, Ver<strong>di</strong>n<br />
Lucio, Zadeu Nivetta , Zuccoli<br />
Albina , Zustovi Onorato<br />
Marzo <strong>2010</strong> Amorino Armenio,<br />
Anvgd Pisa, Barberi<br />
Giorgio, Bernardon Loretta,<br />
Bertazzi Viale Jone, Bevilacqua<br />
mondo dell’esodo e alle autorità italiane<br />
e croate, che i loro poveri resti<br />
sono ancora in attesa <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnitosa e<br />
cristiana sepoltura. Tra <strong>di</strong> essi vi è<br />
anche la salma del senatore fiumano<br />
Riccardo Gigante.<br />
La fossa comune si trova a poche<br />
centinaia <strong>di</strong> metri dalla citta<strong>di</strong>na<br />
<strong>di</strong> Castua, nel bosco della Loza,<br />
ed è stata in<strong>di</strong>viduata anni or<br />
sono nel corso <strong>di</strong> una ricerca storica<br />
congiunta della stessa Società<br />
<strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Fiumani e dell’Istituto<br />
Croato per la Storia <strong>di</strong> Zagabria.<br />
È l’11.mo anno che la presidenza<br />
e i <strong>di</strong>rigenti del sodalizio fiumano<br />
curano la celebrazione liturgica,<br />
officiata dal parroco locale don<br />
Jurčević, per sensibilizzare le autorità<br />
competenti italiane e croate, a<br />
dare finalmente inizio all’opera <strong>di</strong><br />
riesumazione.<br />
modo da poter coor<strong>di</strong>nare anche<br />
a livello locale decisioni <strong>di</strong> legge,<br />
come quella riguardante l’anagrafe,<br />
che continuano a creare <strong>di</strong>sagio<br />
a chi è nato nei territori ceduti alla<br />
Jugoslavia. Toccato anche il tema<br />
dell’istruzione, visti i risultati raggiunti<br />
con il Ministero preposto<br />
che porteranno all’inserimento<br />
nei libri <strong>di</strong> scuola delle tematiche<br />
riguardanti le vicende delle genti<br />
dell’Adriatico Orientale.<br />
(fonte www.arcipelagoadriatico.it)<br />
Barbara, Bernè Eleonora, Bradamante<br />
Attilio, Calucci Gianluigi,<br />
Camponi Gelmi, Capurso<br />
Ceccherini Ida, Casagrande Bor<strong>di</strong>n<br />
Mara, Ciarlo Matteo, Clari<br />
Fam., Coslovich Armido, Conte<br />
Ester De Falco, Dellabernar<strong>di</strong>na<br />
Vanna, De Srefano Anna Maria,<br />
Di Corato Simone, Dinelli<br />
Fulvia, Gran<strong>di</strong> Beatrice, Dubani<br />
Maria, Duiella Pietro, Duiella<br />
Aldo, Duiella Guido, Fabris Silvia,<br />
Falcioni Marangoni Gemma,<br />
Filippi Maria, Franzi Vir<strong>di</strong>s Silva,<br />
Gai Giovanna, Gar<strong>di</strong>na Bruna,<br />
Gherghetta Lucia, Gigliofiorito<br />
Armando, Giorgi Vittorio, Gortan<br />
Armerina, Hervatin Martini<br />
Edda, Kalebich Fulvia, Liessi<br />
Sergio, Lombar<strong>di</strong> Bruno, Luciani<br />
Laura <strong>Giulia</strong>, Man<strong>di</strong>ch Virgilio,<br />
Martinovich Valnea, Marampon<br />
Licia, Manzoni Di Chiosca Giuseppe,<br />
Mercich Eugenio, Meschini<br />
Stelio, Merchich Eugenio,<br />
Michele Fabrizio, Monfalcon<br />
Germana, Morioni Santin Maria<br />
Antonietta, Mosetti Rubinich<br />
Sonia, Nicolich Sergio, Ostovich<br />
Luciano, Ottoli Nerina, Pace<br />
Tullia, Pavan Tosetto Marcella,<br />
Pavich Adalgisa, Peteani Luigi,<br />
Premuda Bonincontri Paola, Ramella<br />
Sonia, Raico Giorgio, Rota<br />
Antonia, Rotta Caterina, Schoenburg<br />
Pignatelli Anna Luisa,<br />
Scuola Dalmata Santi Giorgio<br />
e Grifone, Smolcich Rita, Sterzi<br />
Angiolo, Stilli Livia Licia, Stipanovich<br />
Campana Maria, Struggia<br />
Paliaga, Vidoli Ratti Paola, Zagabria<br />
Giovanni, Zuccheri Argeo,<br />
Zuppin Rita.
14<br />
Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />
ENGLISH<br />
Rimini, ANVGD Convention open to second and third generations<br />
The Roots of the Future are Found in Memory<br />
After the national<br />
convention held in<br />
November of 2009, the next<br />
appointment on the Association’s<br />
calendar will be in Rimini,<br />
from the 4 th to the 6 th of June,<br />
when Anvgd leaders from<br />
W Rimini (the ancient Roman<br />
Ariminum), site of the Anvgd<br />
Convention. The bridge planned<br />
and begun by Augustus and<br />
finished in 21 A.D. by Emperor<br />
Tiberius. Built with Istrian stone, it<br />
is still perfectly preserved today<br />
all over Italy will convene to<br />
<strong>di</strong>scuss their commitments<br />
and projects. The convention’s<br />
scope has been widened to<br />
include all those of the younger<br />
generations of Julian and<br />
Dalmatian origin, to create a<br />
space de<strong>di</strong>cated to the exchange<br />
of ideas and proposals on how<br />
to perpetuate the identity of<br />
their origins into the second<br />
and third generations.<br />
The Convention will open<br />
the afternoon of June 4 th and<br />
close the 6 th of June. Saturday<br />
afternoon will see a meeting<br />
specifically tailored to the<br />
younger set; it will be titled, “The<br />
Roots of the Future are to found<br />
in Memory: a Discussion for the<br />
Second and Third Generations<br />
of Julians and Dalmatians”.<br />
At the last convention,<br />
held in Varese last November,<br />
the younger set showed strong<br />
interest in widening their<br />
network within the Association,<br />
inclu<strong>di</strong>ng younger people from<br />
throughout Italy, united in their<br />
love for our lands of origin,<br />
their culture and tra<strong>di</strong>tions.<br />
These are the second and third<br />
generations of the Exodus, and<br />
significantly, they are the ones<br />
who have the duty of passing<br />
along the great historical and<br />
moral heritage of the Exodus.<br />
Simone Vicki Michelle<br />
Peri (Trieste) and Pietro<br />
Cerlienco (Monza), along with<br />
Coor<strong>di</strong>nator Marino Segnan<br />
(Bologna), are the new delegates<br />
for the young generations. This<br />
commitment has strengthened<br />
the intentions of many, who<br />
have felt the pull of expan<strong>di</strong>ng<br />
their ties to other likeminded<br />
youth from across the nation,<br />
all of whom share this common<br />
love for our land of origin and<br />
its ancient and rich culture.<br />
The first feedback from the<br />
Convention has shown that the<br />
adherents promise to be many.<br />
Already, we have confirmation,<br />
at this early date, that Anvgd<br />
youth representatives, members,<br />
and friends from far and wide<br />
will be participating: The list<br />
includes participants from the<br />
provinces of Ancona, Arezzo,<br />
Bologna, Bolzano, Caserta,<br />
Fermo, Ferrara, Forlì-Cesena,<br />
Frosinone, Genoa, Gorizia,<br />
Imperia, Lucca, Massa Carrara,<br />
Milan, Modena, Monza,<br />
Perugia, Pescara, Pisa, Padua,<br />
Rome, Turin, U<strong>di</strong>ne, Varese,<br />
Verona, and Vicenza.<br />
The program<br />
Saturday, June 5th, 10:00<br />
a.m., the National<br />
Council convenes. At the same<br />
time, the provincial leaders will<br />
meet to <strong>di</strong>scuss: organizational<br />
management of the Committees,<br />
preparation and <strong>di</strong>stribution<br />
of press releases, membership<br />
reform, relations with State<br />
Institutions, collection of funds,<br />
and organization of events.<br />
For provincial and national<br />
leaders there will be a meeting<br />
with Anvgd delegates for School<br />
and Universities, entitled “School<br />
teaches school: from the Day<br />
of Remembrance to the world<br />
of students. The approach to<br />
scholastic institutions and youth,<br />
through the witness of Annamaria<br />
Fagarazzi and Tullia Manzin”.<br />
At the same time, for the<br />
younger set: “The roots of the<br />
future are found in Memory: A<br />
Discussion for the second and<br />
third generations of Julians and<br />
Dalmatians”. Delegates Simone<br />
Vicki Micelle Peri and Pietro<br />
Cerlienco will lead a <strong>di</strong>scussion<br />
and debite, along with<br />
coor<strong>di</strong>nator Marino Segnan.<br />
Sunday, June 6th, 11:30 a.m.,<br />
meeting for all: “Guidelines for<br />
reforming the Statute” headed<br />
by Davide Rossi, the Anvgd<br />
delegate for legislative revisions,<br />
and coor<strong>di</strong>nator Renzo Codarin.<br />
At the end, the closing remarks<br />
will be made.<br />
W The Convention site, the National<br />
Hotel<br />
ANVGD for youth,<br />
on Facebook<br />
The new delegates for<br />
youth will be present<br />
in Rimini at the convention.<br />
Anyone wanting to get in touch<br />
with them can email them at:<br />
giovani@anvgd.it or check out<br />
their Facebook profile, which is<br />
“Anvgd Giovani”.<br />
Jan Bernas is a young<br />
journalist of Polish origin,<br />
currently with the APCOM<br />
Agency of Rome. He has been<br />
intensely involved in studying<br />
the events of the eastern border<br />
regions in the 1900s for some<br />
time. His research has finally<br />
taken the form of a book,<br />
published by Mursia and titled<br />
They called us Fascists. We were<br />
Italians. The book takes its reader<br />
through a series of touching and<br />
never before heard testimonies<br />
and it reconstructs, on the one<br />
hand, the reasons that forced<br />
the Italians of Istria, Fiume and<br />
Dalmatia into exile and, on the<br />
other hand, the con<strong>di</strong>tions of<br />
those “left behind”.<br />
As Bernas goes through<br />
the innumerable notes taken<br />
throughout his preparatory<br />
research, he notes that “an<br />
eldery man from Pola, whose<br />
ancient <strong>di</strong>alect now shows<br />
traces of Roman, describes his<br />
exodus: ‘you can only imagine it,<br />
because what we went through,<br />
we 350,000 Istrians, Fiumani<br />
Italian Exiles. A precious<br />
book of witness of first-hand<br />
accounts, by Jan Bernas<br />
Q Pola, February 1947. Waiting<br />
to board the “Toscana” to sail<br />
to Italy<br />
and Dalmatians, when we<br />
abandoned our lands and homes<br />
forever, can only be imagined’.<br />
Today it seems impossible<br />
merely to imagine, say, an empty<br />
Florence with no Florentines, a<br />
silent Rome with no Romans,<br />
or a deserted Naples, with no<br />
Neapolitans. Sixty years ago, this<br />
really happened. It happened<br />
in Capo<strong>di</strong>stria, Rovigno, Buie,<br />
Parenzo, Dignano, Pola, Fiume<br />
and Zara. Entire burghs, entire<br />
families, an entire region<br />
emptied of its very essence. A<br />
slow but relentless hemorrhage.<br />
As if the soul itself had departed.”<br />
Bernas continues: “People<br />
who were forced to leave their<br />
homelands. Others who chose<br />
the unknown, and perpetual<br />
nostalgia, in order not to detach<br />
themselves from their own<br />
identity as well. They decided<br />
to remain that which they had<br />
always been: Italians. Others<br />
arrived, taking the place of those<br />
who had left. “Other” Istrians:<br />
Croats and Slovenes who, for<br />
centuries, had shared the same<br />
lands and the same history. But<br />
there arrived also Serbs, Bosnians,<br />
Macedonians, Kosovars, Croats<br />
or Slovenes from inland regions,<br />
who poured into the newlyemptied<br />
lands en masse. These<br />
peoples truly were “others”.<br />
Other cultures, other histories,<br />
other languages, customs,<br />
tra<strong>di</strong>tions, colors and perfumes.<br />
This “invasion of the other” has<br />
transformed Istria, Fiume and<br />
Zara forever, changing their face,<br />
aspect, identity.”<br />
“The Exiles,” remarks Bernas,<br />
“sometimes hear themselves<br />
called ‘emigrants’, but this is not<br />
the case. The many Italians from<br />
Naples, Veneto, Sicily, who, for<br />
more than two centuries, crossed<br />
the oceans to seek their fortune in<br />
America, Australia or Argentina,<br />
knew that Naples, Venice,<br />
Palermo were always there, to<br />
embrace them upon their return.<br />
But in crossing the Adriatic, the<br />
Italian exiles of Istria, Fiume and<br />
Dalmatia said goodbye to their<br />
world forever, nourishing their<br />
nostalgia only with ever-fa<strong>di</strong>ng<br />
memories of what had been but<br />
is no longer.<br />
“We can only ‘imagine’.<br />
Today, in the exiles’ homes, there<br />
live other people. Pola has become<br />
Pula; Capo<strong>di</strong>stria has become<br />
Koper; Rovigno, Rovinj; Buie,<br />
Buje; Parenzo, Porec; Dignano,<br />
Vodnjan; Fiume, Rijeka; and<br />
Q An aerial view of the historic<br />
center of Pirano, in what is now<br />
Istrian Slovenia. The composer<br />
Giuseppe Tartini was born<br />
here, in the 1700s. Pirano’s<br />
architecture and cultural and<br />
linguistic tra<strong>di</strong>tions are all<br />
Venetian; Pirano, in fact, put<br />
itself under Venietian protection<br />
and rule in 1283<br />
Zara, Zadar. The essence of those<br />
places has been changed.<br />
“This book,” remarks<br />
Jan Bernas, “was born from<br />
a voyage, both spiritual and<br />
of conscience,even before the<br />
reconstruction of the events. And,<br />
much as in a real voyage, the nonfiltered<br />
voices of the protagonists<br />
trace the narrative path, offering<br />
the reader a vision capable of<br />
illuminating that swatch of land<br />
at the end of the last war.<br />
“Accounts of exiles and<br />
those left behind, meaning those<br />
Julians and Dalmatians who, for<br />
whatever reason, <strong>di</strong>dn’t opt for<br />
Italy; these accounts are ordered<br />
accor<strong>di</strong>ng to the zone or the city<br />
of origin,in an ideal entwining<br />
of experiences. This book is not,<br />
nor does it intend to be a history<br />
book,” the author points out, in<br />
the end. “It is, rather, a group<br />
of eyewitness accounts able to<br />
reconstruct, in their complexity,<br />
the facts, suffering, an opposing<br />
reasons which led a people with<br />
common language, customs<br />
and tra<strong>di</strong>tions to <strong>di</strong>vide. This<br />
people was first abandoned<br />
and then forgotten by an Italy<br />
in the role of stepmother: after<br />
sixty years, it hardly manages to<br />
recognize <strong>di</strong>gnity and honor in<br />
thousands of its children, who<br />
were sacrificed in order to purge<br />
the errors and the horrors of a<br />
<strong>di</strong>sastrous war.”<br />
Red.<br />
(traduzioni <strong>di</strong> Lorie Simicich Ballarin)
15<br />
Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />
ESPAÑOL<br />
Rimini, el Convenio Anvgd abierto a los jóvenes de segunda y tercera generación<br />
En el Recuerdo las raíces del futuro<br />
Después del Congreso<br />
nacional del noviembre<br />
del 2009 será la cita asociativa<br />
del año en curso, la que del 4 al 6<br />
de junio verá reunirse a los <strong>di</strong>rigentes<br />
del la Anvgd, provenientes<br />
de toda Italia, y confrontarse<br />
sobre su compromiso y sus proyectos.<br />
La cita ha sido exten<strong>di</strong>da<br />
a todos los jóvenes de origen<br />
giuliano-dalmata para crear un<br />
espacio de<strong>di</strong>cado al intercambio<br />
de ideas y de propuestas sobre<br />
como perpetuar la identidad de<br />
sus orígenes en la segunda y tercera<br />
generación.<br />
El Convenio se abre el viernes<br />
4 de junio por la tarde y termina<br />
el domingo 6 de junio. El<br />
sábado por la tarde esta previsto<br />
el encuentro especifico para los<br />
jóvenes, titulado Nel Ricordo le<br />
ra<strong>di</strong>ci del futuro. I giovani giuliano-dalmati<br />
<strong>di</strong> seconda e terza<br />
generazione a confronto.<br />
En el último Congreso<br />
nacional de la Asociación, desarrollado<br />
en Varese el pasado<br />
noviembre, se ha madurado la<br />
intención entre los jóvenes que<br />
han intervenido de consolidar<br />
dentro de la misma Asociación<br />
una red capilar de jóvenes provenientes<br />
de todo el territorio<br />
nacional y unidos por el amor<br />
a nuestra tierra de origen, su<br />
cultura y sus tra<strong>di</strong>ciones. Son<br />
la segunda y tercera generación<br />
del Éxodo, las que se han hecho<br />
cargo de la responsabilidad de<br />
transmitir el grande patrimonio<br />
histórico y moral del Éxodo.<br />
Q Rimini (la romana Ariminum), sede<br />
del Convenio Anvgd. El «Templo<br />
Malatestiano», primera obra del<br />
grande arquitecto Leon Battista<br />
Alberti, fue iniciado en el 1447<br />
como mausoleo para el señor de la<br />
ciudad, Sigismondo Malatesta. Se<br />
quedó incompleto después de los<br />
alternos sucesos del comitente<br />
El encargo conferido en el<br />
ultimo Consejo Nacional a los<br />
nuevos Delegados para el mundo<br />
juvenil - Simone Vicki Michelle<br />
Peri (Trieste), Pietro Cerlienco<br />
(Monza), con Marino Segnan<br />
(Bologna) como coor<strong>di</strong>nador -<br />
ha reforzado su intento y les ha<br />
estimulado a nuevas iniciativas<br />
a fin de consolidar dentro de la<br />
misma Asociación una red capilar<br />
de jóvenes provenientes de<br />
todo el territorio nacional unidos<br />
por el amor a la tierra de origen<br />
y su antigua y riquísima cultura.<br />
Y los primeros datos obtenidos<br />
del Convenio de la Asociación<br />
nos confirman un alentador<br />
número de adhesiones. A la espera<br />
de completar el <strong>numero</strong> de<br />
participantes, ya han confirmado<br />
su adhesión representantes,<br />
jóvenes, socios y simpatizantes<br />
de la Anvgd provenientes de las<br />
provincias de Ancona, Arezzo,<br />
Bologna, Bolzano, Caserta, Fermo,<br />
Ferrara, Forlì-Cesena, Frosinone,<br />
Genova, Gorizia, Imperia,<br />
Lucca, Massa Carrara, Milano,<br />
Modena, Monza, Perugia, Pescara,<br />
Pisa, Padova, Roma, Torino,<br />
U<strong>di</strong>ne, Varese, <strong>Venezia</strong>, Verona,<br />
Vicenza.<br />
El programa<br />
Sábado 5 junio, 10.00 horas,<br />
Consejo Nacional.<br />
Contemporáneamente para los<br />
<strong>di</strong>rigentes provinciales, reunión<br />
sobre: gestión organizativa de los<br />
Comités, preparación y <strong>di</strong>fusión<br />
de comunicados de prensa, reforma<br />
del abonamiento, relaciones<br />
con las Instituciones, recogida de<br />
fondos, organización de eventos.<br />
Para los <strong>di</strong>rigentes provinciales<br />
y nacionales: «La escuela<br />
hace escuela: del Día del Recuerdo<br />
al mundo de los estu<strong>di</strong>antes.<br />
El acercamiento a las instituciones<br />
escolásticas y a los jóvenes en<br />
los testimonios de Annamaria<br />
Fagarazzi y Tullia Manzin». Encuentro<br />
coor<strong>di</strong>nado por los Delegados<br />
Anvgd para la Escuela y<br />
la Universidad.<br />
Contemporáneamente, para<br />
los jóvenes: «En el Recuerdo las<br />
raíces del Futuro. Los jóvenes<br />
giuliano-dalmatas de segunda y<br />
W La sede del Convenio, el Hotel<br />
National<br />
tercera generación en confrontación».<br />
Participan los Delegados<br />
Anvgd del mundo juvenil<br />
Simone Vicki Michelle Peri y<br />
Pietro Cerlienco, con el coor<strong>di</strong>nador<br />
Marino Segnan. Debate.<br />
Domingo 6 junio, 11.30 horas,<br />
encuentro plenario: «Las líneas<br />
orientativas de la reforma del<br />
Estatuto» con la participación del<br />
Delegado Anvgd para las revisiones<br />
normativas Davide Rossi y el<br />
coor<strong>di</strong>nador Renzo Codarin. A<br />
seguir conclusiones del Convenio.<br />
La Anvgd para los<br />
jóvenes en<br />
Facebook<br />
Los nuevos Delegados para el<br />
mundo juvenil estarán presentes<br />
en el Convenio de Rimini.<br />
Estos son los contactos: giovani@anvgd.it,<br />
Facebook perfil<br />
«Anvgd Giovani». Los jóvenes <strong>di</strong>sponibles<br />
para el contacto, podrán<br />
enviar sus datos al mail in<strong>di</strong>cado y<br />
conectarse al perfil de Facebook.<br />
Italianos desterrados. Un precioso libro de testimonios firmado por Jan Bernas<br />
Jan Bernas es un joven<br />
perio<strong>di</strong>sta de origen polaco<br />
de la Agencia APCOM de<br />
Roma, y un estu<strong>di</strong>oso atento de<br />
los sucesos del confín oriental en<br />
el Novecientos. Sus investigaciones<br />
al final se han convertido<br />
en un libro, e<strong>di</strong>tado ahora por<br />
Mursia con el titulo Ci chiamavano<br />
fascisti. Eravamo italiani.<br />
El volumen pone en orden una<br />
serie de testimonios tocantes e<br />
iné<strong>di</strong>tos y reconstruye - por una<br />
parte - las razones que condujeron<br />
a los italianos de Istria, de<br />
Fiume y de Dalmazia a marcharse<br />
y - por otra parte - las con<strong>di</strong>ciones<br />
de los que fueron definidos<br />
como «permanecidos».<br />
Comenta Bernas ojeando<br />
los innumerables apuntes cogidos<br />
durante su trabajo de preparación:<br />
«Así un viejo polesano,<br />
en un antiguo <strong>di</strong>alecto ahora<br />
contaminado por inflexiones romanescas,<br />
ha descrito su éxodo.<br />
“Hace falta imaginar, porque<br />
lo que hemos sentido y sufrido<br />
nosotros, los 350.000 istrianos,<br />
fiumanos y dalmatas al abandonar<br />
para siempre nuestra tierra<br />
y nuestras casas, se puede solo<br />
imaginar”. Hoy parece imposible<br />
pensar en una Florencia<br />
vacía, sin florentinos, en una<br />
Roma silenciosa sin romanos o<br />
en una Nápoles desierta sin napolitanos.<br />
Esto ha ocurrido hace<br />
sesenta años. Ha ocurrido en Capo<strong>di</strong>stria,<br />
en Rovigno, en Buie,<br />
en Parenzo, en Dignano, en<br />
Pola, en Fiume y en Zara. Burgos<br />
enteros, familias enteras, una<br />
región entera vacía de su propia<br />
esencia. Como en una lenta e<br />
inexorable hemorragia. Como<br />
en una mudanza del alma.<br />
Personas - prosigue el perio<strong>di</strong>sta<br />
- que fueron obligadas<br />
a dejar su propia tierra. Otras<br />
optaron por el incógnito y la<br />
perenne nostalgia, con tal de<br />
no tener que sustraerse también<br />
de la propia identidad. Deci<strong>di</strong>eron<br />
continuar siendo lo que<br />
habían sido siempre, italianos.<br />
Donde unos se iban otros llegaban.<br />
“Otros” istrianos: croatas<br />
y eslovenos que durante siglos<br />
compartieron con los italianos la<br />
misma tierra y la misma historia.<br />
Pero también tantos serbios,<br />
bosnios, macedonios, kosovares,<br />
croatas o eslovenos del interior<br />
que al final de la segunda guerra<br />
mun<strong>di</strong>al se volcaron en masa a<br />
ocupar el vacío dejado por los<br />
italianos. “Otros” de verdad.<br />
Otra cultura, otra historia, otra<br />
lengua, costumbres, tra<strong>di</strong>ciones,<br />
colores y perfumes. Esta “invasión<br />
del ’otro” ha transformado<br />
para siempre Istria, Fiume y<br />
Zara cambiándole el rostro, el<br />
aspecto, la identidad.<br />
Los desterrados, como a veces<br />
se oye decir, no son emigrantes<br />
- enfatiza Bernas -. Los tantos<br />
napolitanos, venetos, sicilianos<br />
que durante casi dos siglos han<br />
atravesado el océano en busca de<br />
fortuna en America, en Australia<br />
o en Argentina, sabían que<br />
Nápoles, Venecia, Palermo estaban<br />
ahí esperándoles, para abrazarles<br />
a su regreso. Atravesando<br />
simplemente el Adriático, los<br />
desterrados istrianos, fiumanos<br />
y dalmatas han <strong>di</strong>cho a<strong>di</strong>ós para<br />
siempre a su mundo, nutriendo<br />
la nostalgia solo con recuerdos<br />
cada vez más descoloridos de lo<br />
que era y ya no es.<br />
Solo podemos “imaginar”.<br />
Hoy, en las casas de los desterrados,<br />
en sus ciudades vive otra<br />
gente. Pola se ha convertido en<br />
Pula, Capo<strong>di</strong>stria en Koper, Rovigno<br />
en Rovinj, Buie en Buje,<br />
Parenzo en Porec, Dignano en<br />
Vodnjan, Fiume en Rijeka y<br />
Zara en Zadar. La esencia de estos<br />
lugares ha cambiado.<br />
Este libro - recalca Jan Bernas<br />
- nace, por tanto, de un viaje<br />
espiritual y de conciencia antes<br />
que de la reconstrucción de los<br />
hechos. Y como en un viaje, son<br />
las voces no filtradas de los protagonistas<br />
las que trazan la trayectoria<br />
narrativa, ofreciendo a<br />
quien lee una panorámica capaz<br />
de encender un cono de luz sobre<br />
lo ocurrido en aquel pedazo de<br />
tierra al final de la última guerra.<br />
Historias de desterrados y<br />
de «permanecidos» - es decir,<br />
de giulianos y dalmatas que<br />
por varias razones no optaron<br />
por Italia - ordenados según la<br />
zona o la ciudad de origen, en<br />
un ideal tejido de experiencias.<br />
Esto no es y no quiere ser - precisa<br />
al final el autor - un libro<br />
de historia, es, en todo caso una<br />
colección de testimonios capaces<br />
de reconstruir los hechos en su<br />
conjunto, los sufrimientos y las<br />
razones opuestas que llevaron<br />
a un pueblo con lengua, usos y<br />
tra<strong>di</strong>ciones comunes a <strong>di</strong>vi<strong>di</strong>rse.<br />
Un pueblo primero abandonado<br />
y después olvidado por una Italia<br />
madrastra, que pasados sesenta<br />
años todavía le cuesta reconocer<br />
<strong>di</strong>gnidad y honor a miles de<br />
sus hijos sacrificados para borrar<br />
los errores y los horrores de una<br />
guerra desgraciada.<br />
Red.<br />
W Pola, febrero 1947. Enseres de<br />
los habitantes en espera de<br />
ser cargadas en la motonave<br />
“Toscana” que los llevaría a<br />
Italia, una vez ce<strong>di</strong>da su ciudad,<br />
con Istria entera, a la Yugoslavia<br />
de Tito<br />
X Capo<strong>di</strong>stria, la Galería veneciana<br />
(a la izquierda) y la Catedral.<br />
Donatasi en Venecia en el 1278,<br />
sus e<strong>di</strong>ficios y su entera historia<br />
testimonian su pertenencia a la<br />
civilización italiana. Hoy vive una<br />
remanente comunidad italiana<br />
autóctona
www.anvgd.it<br />
Salerno: indagine su<br />
scuole che ignorano<br />
il Giorno del Ricordo<br />
1° aprile <strong>2010</strong><br />
L<br />
'Ufficio Scolastico Provinciale<br />
<strong>di</strong> Salerno (ex<br />
Provve<strong>di</strong>torato agli Stu<strong>di</strong>) ha<br />
avviato un’indagine nella sua<br />
provincia sulle scuole che non<br />
avrebbero rispettato i dettami<br />
della legge istitutiva del Giorno<br />
del Ricordo. In particolare si citano<br />
gli eventuali casi <strong>di</strong> «manifestato<br />
<strong>di</strong>ssenso verso la celebrazione<br />
istituita» per legge.<br />
Si tratta <strong>di</strong> una assoluta novità<br />
ma è bene notare come non<br />
si vada ad esaminare i casi degli<br />
istituti che hanno semplicemente<br />
“ignorato” la ricorrenza, bensì<br />
<strong>di</strong> quelli che ne hanno manifestato<br />
apertamente il <strong>di</strong>ssenso,<br />
magari proponendo versioni<br />
contrad<strong>di</strong>ttorie (per non <strong>di</strong>re<br />
fantasiose) dei fatti storici o negando<br />
quanto accaduto al nostro<br />
confine orientale.<br />
La circolare è riportata al sito<br />
www.provve<strong>di</strong>torato.starnet.it/<br />
circolari10/maap10/121.htm.<br />
Istria, Quarnero e<br />
Dalmazia: una storia<br />
per le scuole<br />
4 aprile <strong>2010</strong><br />
Èuscito un libro sulla<br />
storia dell’Istria rivolto<br />
esplicitamente al mondo della<br />
scuola. L’IRCI, l’Istituto regionale<br />
per la cultura istriano-fiumano-dalmata,<br />
ne ha affidato la<br />
stesura a tre storici, Guido Rumici,<br />
Roberto Spazzali e Guido<br />
Cuzzi, che sono anche insegnanti<br />
ed hanno ripercorso le vicende<br />
<strong>di</strong> questa “regione contesa”,<br />
prendendo in considerazione il<br />
lungo arco <strong>di</strong> tempo che va dalla<br />
fine della Repubblica <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong><br />
fino a oggi.<br />
Ad essere privilegiata è stata<br />
appunto la chiave <strong>di</strong>dattica,<br />
sostenuta da un retroterra documentario<br />
da saggio scientifico<br />
a tutti gli effetti. Spesso infatti i<br />
manuali ad uso della scuola possono<br />
essere debitori <strong>di</strong> una necessaria<br />
semplificazione. […]<br />
Istria, Quarnero, Dalmazia<br />
(Libreria E<strong>di</strong>trice Goriziana, pagg.<br />
326, euro 32,00) affronta quin<strong>di</strong><br />
la corda tesa tra l’obbligo <strong>di</strong>vulgativo<br />
della chiarezza e la profon<strong>di</strong>tà<br />
del rigore scientifico. […]<br />
Paolo Marcolin<br />
(fonte “<strong>Il</strong> Piccolo”)<br />
Rinnovato il <strong>di</strong>rettivo<br />
dei giuliano-dalmati<br />
<strong>di</strong> Toronto<br />
7 aprile <strong>2010</strong><br />
Lo scorso 14 marzo la riunione<br />
annuale dei soci<br />
del Club <strong>Giulia</strong>no Dalmato <strong>di</strong><br />
Toronto (Canada) ha proceduto<br />
al rinnovo del <strong>di</strong>rettivo,<br />
le cui cariche per il prossimo<br />
biennio sono ora così <strong>di</strong>stribuite:<br />
presidente Guido Braini,<br />
primo vicepresidente Roberto<br />
Braini, secondo vicepresidente<br />
Gino Bubola, segretario Carlo<br />
Milessa, tesoriere Michele Svab,<br />
segretario finanziario Mario Joe<br />
Braini, consiglieri Vito Batelic,<br />
Bruno Bocci, Marina Cotic, Vittorio<br />
Lubiana, Silva Toskan.<br />
Oltre a <strong>numero</strong>se attività locali,<br />
il Club stampa un proprio<br />
notiziario da 38 anni (<strong>di</strong>rettore<br />
Konrad Eisenbichler) e <strong>di</strong>spone<br />
del proprio sito internet www.<br />
giulianodalmato.com.<br />
W Una simpatica istantanea dal<br />
Club <strong>Giulia</strong>no-Dalmato canadese.<br />
L’orgoglio tricolore delle donne<br />
(foto www.giulioanodalmato.com)<br />
Pordenone:<br />
sul cammino degli<br />
antichi dei dell’Istria<br />
9 aprile <strong>2010</strong><br />
Una mostra fotografica<br />
a Pordenone, dal titolo<br />
«Sul cammino degli antichi dei<br />
dell’Istria»<br />
Si è inaugurata il 10 aprile<br />
nella sede del Museo Civico Archeologico<br />
del castello <strong>di</strong> Torre.<br />
L’esposizione, curata da Vesna<br />
Girar<strong>di</strong> Jurkić e Kristina Džin, è<br />
composta da 24 pannelli illustrativi,<br />
i quali presentano i risultati<br />
<strong>di</strong> una ricerca condotta sul materiale<br />
epigrafico ed archeologico<br />
dell’Istria, facente parte in<br />
epoca romana dell’estesa regione<br />
della Venetia et Histria e della<br />
Liburnia […].<br />
16<br />
<strong>Il</strong> panorama delle presenze<br />
prese in considerazione rivela<br />
un’estrema ricchezza <strong>di</strong><br />
culti, uno stampo <strong>di</strong> tipo cosmopolita,<br />
un atteggiamento<br />
liberale del potere romano nei<br />
confronti delle <strong>di</strong>vinità locali<br />
fortemente ra<strong>di</strong>cate. Qui convivevano<br />
<strong>di</strong>vinità romane, <strong>di</strong>vinità<br />
greco-orientali e <strong>di</strong>vinità<br />
locali autoctone. Tra queste<br />
ultime prevalgono nettamente<br />
le <strong>di</strong>vinità femminili rispetto<br />
a quelle maschili, tradendo<br />
quin<strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione istriana<br />
<strong>di</strong> probabile carattere matriarcale.<br />
[…] Enti organizzatori<br />
sono il Centro Internazionale<br />
<strong>di</strong> Archeologia Brioni-Medolino<br />
<strong>di</strong> Pola e il Dipartimento<br />
<strong>di</strong> Archeologia e Topografia<br />
dell’Università <strong>di</strong> Padova<br />
(fonte www.museoarcheologico.comune.pordenone.it)<br />
Al via strategia<br />
europea per Adriatico<br />
14 aprile <strong>2010</strong><br />
X <strong>Il</strong> presidente della Regione Friuli<br />
<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>, R. Tondo<br />
(foto www.regione.fvg.it)<br />
Perio<strong>di</strong>co mensile dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong><br />
<strong>Giulia</strong> e Dalmazia<br />
Centro Stu<strong>di</strong> Padre Flaminio Rocchi<br />
Direttore responsabile<br />
Patrizia C. Hansen<br />
E<strong>di</strong>tore:<br />
<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia<br />
Centro Stu<strong>di</strong> Padre Flaminio Rocchi<br />
Via Leopoldo Serra, 32 | 00153 Roma<br />
tel. e fax: 06.58 16 852 | info@anvgd.it | www.anvgd.it<br />
Autorizzazione del Tribunale <strong>di</strong> Roma n. 91/94 dell’11 marzo 1994<br />
Con il contributo della L. 72/2001 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni e integrazioni<br />
Grafica e stampa:<br />
Eurolit Srl<br />
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Annuo € 30 | Sostenitore € 50 | Solidarietà a piacere | Estero omaggio<br />
C/c postale n. 32888000 intestato a “Difesa Adriatica”<br />
Una copia € 2 | Arretrati € 3<br />
Spe<strong>di</strong>zione in abbonamento postale <strong>di</strong> Roma<br />
Finito <strong>di</strong> stampare il 1 giugno <strong>2010</strong><br />
Italia sostiene una strategia<br />
globale <strong>di</strong> svilup-<br />
L'<br />
po dell’Adriatico, così come si<br />
sta sperimentando nell’UE per<br />
il Baltico e il Danubio. La strategia<br />
per l’Adriatico - ha detto<br />
il sottosegretario agli Esteri Alfredo<br />
Mantica […] - sarà sancita<br />
in un documento politico<br />
che sarà approvato ad Ancona<br />
il 5 maggio prossimo. <strong>Il</strong> testo<br />
è ora in preparazione da parte<br />
degli otto Stati membri che<br />
hanno già aderito all’iniziativa<br />
(Grecia, Italia, Bosnia-Erzegovina,<br />
Croazia, Montenegro, Albania,<br />
Serbia e Slovenia). […]<br />
Al convegno a Bruxelles sulla<br />
macroregioni è intervenuto anche<br />
il presidente del Friuli <strong>Venezia</strong><br />
<strong>Giulia</strong> Renzo Tondo il quale<br />
ha sottolineato gli effetti positivi<br />
della collaborazione <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci<br />
<strong>di</strong>verse regioni nella Comunità<br />
Alpe-Adria che va avanti da decenni,<br />
da prima della caduta del<br />
muro <strong>di</strong> Berlino. […]<br />
(fonte ANSA)<br />
Primi sì all’incontro<br />
<strong>di</strong> Trieste tra<br />
Presidenti <strong>di</strong> Italia,<br />
Croazia e Slovenia<br />
14 aprile <strong>2010</strong><br />
Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />
<strong>Il</strong> concerto-evento che<br />
Riccardo Muti ha deciso<br />
<strong>di</strong> portare a Trieste il 13<br />
luglio si dovrebbe corredare<br />
con la presenza a Trieste <strong>di</strong><br />
tre invitati molto particolari:<br />
il presidente della Repubblica<br />
Giorgio Napolitano, il<br />
presidente sloveno Danilo<br />
Türk e il presidente croato<br />
Ivo Josipovic. […]<br />
Ieri in Municipio il Ravenna<br />
festival ha confermato<br />
che la richiesta ufficiale al<br />
presidente Napolitano, e ai<br />
presidenti <strong>di</strong> Slovenia e Croazia<br />
è stato spe<strong>di</strong>to.<br />
Informalmente è nota<br />
una prima riservata risposta<br />
<strong>di</strong> Türk e Josipovic: <strong>di</strong>sposti<br />
a venire a Trieste assieme a<br />
con<strong>di</strong>zione che sia presente<br />
Napolitano. Dunque è col<br />
Quirinale che va confermato<br />
per prima cosa l’appuntamento,<br />
il resto lo faranno le<br />
<strong>di</strong>plomazie. […]<br />
g.z.<br />
(fonte “<strong>Il</strong> Piccolo”)<br />
X <strong>Il</strong> Teatro Ver<strong>di</strong> <strong>di</strong> Trieste possibile<br />
luogo del primo incontro dei tre<br />
Presidenti <strong>di</strong> Italia, Slovenia e<br />
Croazia