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Il numero di Giugno 2010 - Associazione Nazionale Venezia Giulia ...

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Perio<strong>di</strong>co mensile dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia<br />

Centro Stu<strong>di</strong> Padre Flaminio Rocchi<br />

ANNO XVI | N.<br />

6<br />

Più d’uno ci ha chiesto<br />

in queste settimane<br />

cosa voglia essere e quali siano<br />

le ragioni <strong>di</strong> una «convention»<br />

dell’Anvgd. Un evento mai avvenuto<br />

prima, fuori, se vogliamo,<br />

dagli schemi consueti dei<br />

Consigli e dei Congressi nazionali<br />

che solitamente vengono<br />

convocati - come previsto - per<br />

adempiere agli obblighi statutari.<br />

Perché, mi sia permesso<br />

questo inciso, l’Anvgd può ben<br />

vantare una lunga tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

democrazia interna: basterebbe<br />

sfogliare le annate <strong>di</strong> “Difesa<br />

Adriatica” dal 1947 in avanti per<br />

verificare <strong>di</strong> quanta <strong>di</strong>alettica<br />

interna si sia nutrita nei decenni<br />

la nostra vita associativa. Un<br />

segno, questo, <strong>di</strong> libertà e <strong>di</strong> trasparenza,<br />

che ritengo faccia onore<br />

all’<strong>Associazione</strong>.<br />

Allora, ad oltre 60 anni<br />

dall’esodo, cosa vuole <strong>di</strong>re una<br />

«convention» dell’Anvgd Tre le<br />

ragioni fondamentali che ci hanno<br />

indotto ad organizzarla:<br />

1. la opportunità che si è voluto<br />

offrire ai <strong>di</strong>rigenti e ai soci <strong>di</strong><br />

incontrarsi e <strong>di</strong> confrontare le<br />

GIUGNO <strong>2010</strong> | POSTE ITALIANE SpA | SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE | D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) ART. 1 COMMA 2 DCB - ROMA<br />

Le buone ragioni <strong>di</strong><br />

una «convention»<br />

rispettive esperienze nel campo<br />

della militanza associativa;<br />

2. la volontà <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care reale<br />

ed ampio spazio alle seconde<br />

e terze generazioni, già attive<br />

all’interno dell’<strong>Associazione</strong><br />

con ruoli <strong>di</strong> primo piano;<br />

3. formare i <strong>di</strong>rigenti e i quadri<br />

dell’Anvgd in relazione alle<br />

nuove esigenze.<br />

4. Tre ottimi motivi, e ve<strong>di</strong>amo<br />

perché.<br />

La realtà contemporanea<br />

nella quale ci troviamo oggi ad<br />

operare richiede la massima attenzione<br />

e prontezza: tutto è in<br />

relazione e le efficienze (o inefficienze)<br />

dell’uno si riverberano<br />

sull’altro. Diventa dunque in<strong>di</strong>spensabile<br />

mettere a confronto<br />

i percorsi e i meto<strong>di</strong> perché<br />

dai successi (o dalle delusioni)<br />

si ricavino in<strong>di</strong>cazioni utili per<br />

muoversi in un contesto generale.<br />

Bisogna, a nostro parere,<br />

mettersi “in rete”.<br />

E inoltre: ad oltre sei decenni<br />

dall’esodo è per noi vitale<br />

coltivare riporre fiducia nelle più<br />

giovani generazioni. Ecco, riteniamo<br />

deleterio pensare che non<br />

vi sia un ricambio generazionale<br />

solo perché non si è saputo coltivarlo.<br />

L’avvicendamento è possibile,<br />

e i nostri giovani <strong>di</strong>rigenti lo<br />

<strong>di</strong>mostrano. Hanno dalla loro, e<br />

dalla nostra, parte qualità essenziali:<br />

la sensibilità verso la memoria<br />

che è stata loro trasmessa;<br />

la famigliarità con i meto<strong>di</strong> della<br />

comunicazione contemporanea;<br />

la cultura storica acquisita dalle<br />

testimonianze famigliari ma<br />

consolidata nello stu<strong>di</strong>o. Sono<br />

e saranno loro i nostri migliori<br />

“comunicatori”: sono insegnanti<br />

nelle scuole <strong>di</strong> ogni or<strong>di</strong>ne e grado,<br />

professionisti già affermati<br />

nei <strong>di</strong>versi settori, equilibrati e<br />

saggi perché - essendo nati in un<br />

contesto già pacificato - possono<br />

e sanno intervenire con serenità<br />

e chiarezza.<br />

Marino Segnan | segue a pagina 2<br />

I giuliani e i dalmati nel<br />

150.mo dell’Unità d’Italia<br />

<strong>Il</strong> comunicato stampa del Presidente Toth all’apertura<br />

delle cerimonie<br />

La cerimonia <strong>di</strong> apertura, a<br />

Quarto, alla presenza del Capo<br />

dello Stato, delle manifestazioni<br />

previste per il 150.mo dell’Unità<br />

d’Italia vede gli Esuli istriani,<br />

fiumani e dalmati idealmente<br />

presenti nel nome della fedeltà<br />

all’Italia, per amore della quale<br />

tutto hanno sacrificato con<br />

l’esodo dalla <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e<br />

W Una cartolina d’epoca commemora<br />

lo sbarco dei Mille a Marsala<br />

segue a pagina 4<br />

Scuola e confine orientale.<br />

Proficua riunione al MIUR<br />

con la FederEsuli<br />

L’incontro, che segue il Seminario del 23 febbraio, getta le<br />

basi per una serie <strong>di</strong> iniziative regionali sulla storia delle<br />

<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e della Dalmazia<br />

Si è tenuta oggi a Roma, nella sede del Ministero della Pubblica<br />

Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica la<br />

riunione del Gruppo <strong>di</strong> lavoro sulle tematiche del confine orientale e<br />

la scuola, istituito nell’ambito del più ampio Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento<br />

Governo-FederEsuli.<br />

La riunione segue il Seminario sul confine orientale svoltosi presso<br />

segue a pagina 4<br />

UDINE, ENTRO L’ESTATE IL PARCO E IL<br />

MONUMENTO ALLE VITTIME DELLE FOIBE<br />

L’impegno del sindaco e della Giunta con il presidente<br />

Anvgd u<strong>di</strong>nese Silvio Cattalini<br />

<strong>Il</strong> Parco e il monumento de<strong>di</strong>cati alle Vittime delle Foibe saranno<br />

inaugurati assieme, «entro un mese e mezzo». Quin<strong>di</strong>, «all’inizio<br />

dell’estate», si è augurato il sindaco <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne Honsell.<br />

<strong>Il</strong> presidente del Comitato <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne dell’Anvgd, Silvio Cattalini -<br />

al quale si deve un costante e pressante lavoro sulla Giunta municipale<br />

nei molti mesi durante i quali la memoria delle vittime delle Foibe<br />

era stata osteggiata da talune frange estremiste (si veda “Difesa” <strong>di</strong><br />

aprile <strong>2010</strong>), per il monumento aveva pensato in un primo tempo ad<br />

una roccia carsica sormontata da emblematiche mani protese e da una<br />

croce. Cattalini spiega ora che «dal monumento abbiamo eliminato la<br />

croce e le mani. Non vi sarà la croce sopra la roccia, perché il blocco<br />

<strong>di</strong> cava era già talmente alto <strong>di</strong> suo che, altrimenti, <strong>di</strong>ventava un campanile!<br />

Anche per le mani, c’erano problemi per la fusione. Vi saranno<br />

due piccole croci negli angoli superiori <strong>di</strong> una piastra in bronzo posta<br />

sopra la pietra». Sulla lapide si leggerà: «A perpetuo ricordo delle vittime<br />

delle foibe e delle altre tragiche vicende in Istria, Fiume e Dalmazia,<br />

durante e dopo la seconda Guerra mon<strong>di</strong>ale. I fratelli esuli in<br />

Friuli. <strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne».<br />

The Roots of the Future are Found in Memory<br />

En el Recuerdo las raíces del futuro<br />

In english language to page 14<br />

En lengua española en la página 15<br />

Tariffe postali, insostenibili gli aumenti per<br />

le associazioni giuliano-dalmate<br />

<strong>Il</strong> comunicato stampa della FederEsuli<br />

La Federazione delle Associazioni<br />

degli Esuli Istriani<br />

Fiumani e Dalmati esprime la<br />

propria ferma protesta per l’approvazione<br />

del decreto governativo<br />

dello scorso 31 marzo che in<br />

24 ore ha ra<strong>di</strong>calmente mutato le<br />

con<strong>di</strong>zioni economiche con cui<br />

le associazioni no-profit, comprese<br />

quelle degli Esuli giulianodalmati,<br />

inoltrano agli aderenti le<br />

proprie pubblicazioni perio<strong>di</strong>che.<br />

I perio<strong>di</strong>ci rappresentano<br />

spesso, per le comunità giuliano-dalmate<br />

vittime dell’Esodo<br />

nel dopoguerra, l’unico mezzo<br />

<strong>di</strong> collegamento per partecipare<br />

alla loro vita sociale che continua<br />

nonostante la <strong>di</strong>spersione in tutte<br />

le province italiane e <strong>numero</strong>si<br />

Paesi esteri.<br />

Un aumento del 300% delle<br />

tariffe <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione, annullando<br />

senza alcun preavviso le agevolazioni<br />

finora esistenti, compromette<br />

in maniera determinante<br />

la possibilità <strong>di</strong> mantenere viva la<br />

presenza sociale e culturale delle<br />

nostre comunità. Se da una parte<br />

le istituzioni nazionali e locali<br />

moltiplicano gli sforzi per venire<br />

incontro alle esigenze <strong>di</strong> una<br />

comunità caduta nell’oblio per<br />

decenni, questo atto imponderato<br />

e contrad<strong>di</strong>ttorio ne vanifica<br />

buona parte degli intenti.<br />

Le Associazioni degli Esuli<br />

giuliano-dalmati confidano che<br />

le trattative avviate con i rappresentanti<br />

<strong>di</strong> categoria giungano al<br />

più presto ad un ripristino dello<br />

stato <strong>di</strong> fatto o quantomeno ad<br />

un largo posticipo <strong>di</strong> qualsiasi<br />

provve<strong>di</strong>mento, da concertare<br />

con tutte le parti coinvolte, così<br />

da consentire lo adeguate valutazioni<br />

necessarie alla prosecuzione<br />

delle attività e<strong>di</strong>toriali.<br />

Trieste, 12 aprile <strong>2010</strong><br />

<strong>Il</strong> presidente<br />

Renzo Codarin<br />

LA REDAZIONE<br />

RISPONDE<br />

Scudo fiscale, chi deve<br />

in<strong>di</strong>care i beni sulla <strong>di</strong>chiarazione<br />

dei red<strong>di</strong>ti<br />

A cura dell’Avv.<br />

Vipsania Andreicich<br />

A pagina 6


2<br />

Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />

FATTI e COMMENTI<br />

◄ dalla prima pagina<br />

LE BUONE RAGIONI DI UNA «CONVENTION»<br />

Aggiornarsi per<br />

operare al meglio<br />

Credo sia chiaro a tutti<br />

che i mo<strong>di</strong> e i tempi<br />

della vita sociale e della comunicazione<br />

siano ra<strong>di</strong>calmente<br />

mutati e accelerati rispetto al<br />

passato anche relativamente<br />

recente. Le esigenze <strong>di</strong> tempestività<br />

e <strong>di</strong> visibilità maturate<br />

in questi anni hanno reso obsoleti<br />

i vecchi strumenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo<br />

e <strong>di</strong> confronto. Eravamo<br />

abituati, per comunicare e informare,<br />

a scrivere una lettera,<br />

ad inviare un ritaglio <strong>di</strong> giornale,<br />

a conservare una pagina<br />

<strong>di</strong> quoti<strong>di</strong>ano che ci poteva interessare<br />

o tornare utile. Questo<br />

non è più possibile, non è<br />

più accettabile. Noi dobbiamo<br />

essere pronti e aggiornati.<br />

Se vogliamo, come vogliamo,<br />

continuare ad essere presenti<br />

sul territorio nazionale - come<br />

peraltro già siamo con tutte le<br />

nostre risorse umane - dobbiamo<br />

saper gestire gli strumenti<br />

che le tecnologie e una generale<br />

accelerazione dei tempi<br />

impongono. L’alternativa è,<br />

semplicemente, la marginalità.<br />

Le associazioni degli Esuli,<br />

e l’Anvgd in primis, hanno<br />

saputo tenere duro e riportare<br />

alla luce temi largamente emarginati<br />

dal <strong>di</strong>battito pubblico. Ai<br />

nostri giorni sono state create le<br />

con<strong>di</strong>zioni per dare il doveroso<br />

e massimo risalto al ricordo, ma<br />

le <strong>di</strong>ffuse in<strong>di</strong>fferenze o le ottuse<br />

ostilità che ancora incontriamo<br />

esigono un surplus <strong>di</strong> capacità.<br />

Questa «convention», con i<br />

suoi momenti <strong>di</strong> informazione/<br />

formazione previsti, a questo<br />

in sostanza vuole rispondere: 1.<br />

organizzarsi al meglio; 2. fare<br />

tesoro delle esperienze; 3. rinserrare<br />

le fila. Questa iniziativa,<br />

ne siamo convinti, darà un’immagine<br />

giusta <strong>di</strong> un’<strong>Associazione</strong><br />

vitale, aperta alle sollecitazioni,<br />

attrezzata per onorare il<br />

ricordo che abbiamo ere<strong>di</strong>tato<br />

e fatto nostro. Con equilibrio e<br />

consapevolezza. Per lavorare al<br />

meglio, per tutelare i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong><br />

quanti ripongono in noi fiducia<br />

e richiedono quoti<strong>di</strong>anamente il<br />

nostro intervento. Questa «convention»,<br />

che chiama a raccolta<br />

<strong>di</strong>rigenti e soci, è veramente<br />

concepita per e de<strong>di</strong>cata ai nostri<br />

Esuli, ai più fragili perché anziani,<br />

ai più giovani perché ne assumano<br />

doverosamente la tutela e<br />

sappiano costruire il futuro della<br />

memoria.<br />

Marino Segnan<br />

Vicepresidente nazionale<br />

Al via tra le polemiche politiche le<br />

cerimonie per il 150.mo<br />

<strong>Il</strong> Capo dello Stato: l’Unità d’Italia è «un tesoro per tutti»<br />

<strong>Il</strong> Presidente della Repubblica,<br />

Giorgio Napolitano, nel «recuperare motivi <strong>di</strong> fierezza<br />

E nessuna retorica, ha aggiunto,<br />

dallo scoglio <strong>di</strong> Quarto da cui e <strong>di</strong> orgoglio nazionale, perché ne<br />

mossero nel 1860 i Mille <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong>,<br />

ha dato ufficialmente il questa più matura consapevolezza<br />

abbiamo bisogno, ci è necessaria<br />

via il 5 maggio alle celebrazioni storica comune anche per affrontare<br />

con la necessaria fiducia le<br />

del 150° anniversario dell’Unità<br />

d’Italia nei luoghi della memoria sfide che ci attendono e già mettono<br />

alla prova il nostro Paese. Ci<br />

storica. <strong>Il</strong> Capo dello Stato ha reso<br />

omaggio all’impresa con la deposizione<br />

<strong>di</strong> una corona <strong>di</strong> fiori pres-<br />

il nostro posto in un mondo che<br />

è necessaria per tenere con <strong>di</strong>gnità<br />

so la stele celebrativa della partenza.<br />

Ha quin<strong>di</strong> raggiunto il vicino brando l’Unità d’Italia guar<strong>di</strong>amo<br />

è cambiato e che cambia». «Cele-<br />

monumento de<strong>di</strong>cato a Garibal<strong>di</strong><br />

e alla spe<strong>di</strong>zione da dove ha dato<br />

il segnale <strong>di</strong> partenza alla regata<br />

Genova-Marsala che ripercorrerà<br />

la rotta dei garibal<strong>di</strong>ni.<br />

Infine, il Capo dello Stato si è<br />

portato alla stazione Marittima <strong>di</strong><br />

Genova dove, a bordo della portaerei<br />

“Garibal<strong>di</strong>”, alla presenza del<br />

ministro della Difesa La Russa, il<br />

Presidente Napolitano ha tenuto<br />

il suo <strong>di</strong>scorso commemorativo.<br />

L’Unità d’Italia è «un tesoro<br />

per tutti», ha detto tra l’altro, non<br />

c’è nulla <strong>di</strong> retorico nel «sobrio»<br />

programma varato, non è una<br />

per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> tempo né uno spreco<br />

<strong>di</strong> denaro pubblico, è un modo <strong>di</strong><br />

«lavorare per la soluzione dei problemi<br />

oggi aperti <strong>di</strong>nanzi a noi».<br />

avanti, traendo dalle nostre ra<strong>di</strong>ci<br />

fresca linfa per rinnovare tutto<br />

quello che c’è da rinnovare nella<br />

società e nello Stato».<br />

Napolitano ha voluto <strong>di</strong>fendere<br />

la figura <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong>, «incomprensibilmente<br />

oggetto <strong>di</strong><br />

grossolane denigrazioni da parte<br />

<strong>di</strong> nuovi detrattori». Ed ha co-<br />

X <strong>Il</strong> Capo dello Stato depone la<br />

corona d’alloro sulla stele che a<br />

Quarto ricorda la Spe<strong>di</strong>zione<br />

(foto Presidenza della Repubblica)<br />

<strong>Il</strong> comunicato stampa del Presidente nazionale Toth<br />

25 Aprile, non <strong>di</strong>sperdere il significato dei sacrifici<br />

<strong>Il</strong> 25 Aprile <strong>di</strong> quest’anno<br />

riveste un’importanza speciale<br />

perché precede il 150° anniversario<br />

dell’unità nazionale.<br />

Questo ci obbliga, come italiani,<br />

a inserire la riconquista della<br />

democrazia nel 1945 - dopo<br />

cinque anni <strong>di</strong> guerra sopportati<br />

con italica pazienza e non senza<br />

eroismi <strong>di</strong> soldati e <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni,<br />

dalla Russia al Nord Africa, dai<br />

martellanti bombardamenti alleati<br />

alla Resistenza - nel percorso<br />

che la Nazione ha compiuto<br />

dalla Costituzione Albertina alla<br />

Costituzione Repubblicana <strong>di</strong><br />

cent’anni dopo, fino ad oggi.<br />

Un patriottismo <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni<br />

secolari “<strong>di</strong> lingua e d’altare”<br />

si lega alla fedeltà con<strong>di</strong>visa da<br />

tutti, dalle Alpi alla Sicilia, ai<br />

valori della libertà e della democrazia<br />

incar<strong>di</strong>nati nella Parte I<br />

della Carta Costituzionale.<br />

Una riflessione sui <strong>di</strong>fetti<br />

del centralismo burocratico e<br />

sui benefici che ci atten<strong>di</strong>amo<br />

dalla riforma federalista ci impone<br />

<strong>di</strong> guardare e <strong>di</strong> lavorare<br />

alle improcrastinabili riforme<br />

costituzionali con spirito <strong>di</strong><br />

concor<strong>di</strong>a e <strong>di</strong> serietà giuri<strong>di</strong>ca,<br />

se vogliamo salvare - in un<br />

momento <strong>di</strong>fficile della politica<br />

e dell’economia mon<strong>di</strong>ali -<br />

Q A sud <strong>di</strong> Cassino, nel <strong>di</strong>cembre<br />

1943, reparti dell’Esercito<br />

Italiano mossero all’attacco<br />

<strong>di</strong> una munitissima posizione<br />

tedesca su Monte Lungo. Fu uno<br />

dei primi episo<strong>di</strong> della Resistenza<br />

«tricolore»<br />

l’unità della Nazione raggiunta<br />

con tanti sacrifici.<br />

A questo appello ci spinge il<br />

ricordo delle migliaia <strong>di</strong> giuliani<br />

e <strong>di</strong> dalmati che hanno combattuto<br />

nella Guerra <strong>di</strong> Liberazione<br />

nella convinzione - andata<br />

in gran parte delusa - <strong>di</strong> salvare<br />

l’italianità della loro terra natale:<br />

l’Istria, Fiume, Zara.<br />

Molti <strong>di</strong> essi hanno perso la<br />

vita nei lager, sotto il fuoco dei<br />

plotoni d’esecuzione o combattendo<br />

a Montelungo, sulla Linea<br />

Gotica, nei mari e nei cieli<br />

italiani che contesero a fratelli<br />

dello stesso sangue e con la stessa<br />

<strong>di</strong>visa, che meritano anch’essi<br />

memoria ed onore.<br />

Non <strong>di</strong>sper<strong>di</strong>amo il significato<br />

<strong>di</strong> questi sacrifici rendendo<br />

vano il dolore delle famiglie.<br />

Lucio Toth<br />

Sul sito www.anvgd.it le motivazioni<br />

delle Medaglie d’Oro al Valor<br />

Militare <strong>di</strong> Trieste e Gorizia e <strong>di</strong><br />

alcuni dei decorati giuliano-dalmati<br />

della Guerra <strong>di</strong> Liberazione<br />

<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>,<br />

non fu<br />

«Liberazione»<br />

La nota emessa da Rodolfo<br />

Ziberna<br />

<strong>Il</strong> 25 aprile, festività nazionale<br />

per ricordare la liberazione<br />

dal fascismo e dal nazismo,<br />

nella <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>, <strong>di</strong>versamente<br />

che nel resto del Paese, ha coinciso<br />

non con una liberazione bensì con<br />

la brutale occupazione delle truppe<br />

comuniste del maresciallo Tito.<br />

Che la volontà non fosse<br />

quella <strong>di</strong> liberare Gorizia dalle<br />

truppe naziste ma <strong>di</strong> annettere alla<br />

Jugoslavia tutta quella che Tito<br />

chiamava Slavia Veneta, ovvero il<br />

W Gorizia festeggia la vera<br />

Liberazione, restituita all’Italia il<br />

16 settembre 1947<br />

Friuli <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> sino al Tagliamento,<br />

era evidente e <strong>di</strong>chiarata.<br />

Se non fossero entrate le truppe<br />

titine, infatti, sarebbero entrate<br />

quelle neozelandesi, che invece furono<br />

rallentate dai titini proprio<br />

per poter vantare <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> occupazione<br />

al tavolo dei vincitori.<br />

Per snazionalizzare rapidamente<br />

Gorizia e per soffocare sul<br />

nascere ogni tentativo <strong>di</strong> ribellione<br />

dal 2 maggio iniziò il rastrellamento<br />

<strong>di</strong> tutti coloro che potevano<br />

rappresentare un pericolo per<br />

le aspirazioni annessionistiche<br />

<strong>di</strong> Tito. Tra questi la burocrazia<br />

goriziana e chi aveva manifestato<br />

con eccessivo entusiasmo la propria<br />

italianità.<br />

Oltre 650 goriziani pagarono<br />

con la deportazione - avvenuta a<br />

guerra finita dopo il 25 aprile - e<br />

la vita il loro amore per Gorizia e<br />

l’Italia. Questo rappresenta per i<br />

goriziani il 25 aprile, e non certo<br />

la liberazione, che invece avverrà<br />

dopo i cosiddetti «quaranta giorni<br />

<strong>di</strong> terrore».<br />

Rispettiamo i sentimenti <strong>di</strong><br />

tutti coloro che, in <strong>di</strong>versa misura,<br />

hanno subito torti o violenze<br />

dai regimi. In primo luogo la<br />

comunità ebraica, che ha pagato<br />

duramente con milioni <strong>di</strong> vitti-


3<br />

Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />

munque richiamato l’esigenza <strong>di</strong><br />

«ricordare i vizi d’origine e gli alti<br />

e bassi <strong>di</strong> quella costruzione dello<br />

Stato unitario, mettere a fuoco<br />

le incompiutezze dell’unificazione<br />

italiana e innanzitutto la più<br />

grave tra esse, che resta quella del<br />

mancato superamento del <strong>di</strong>vario<br />

tra Nord e Sud».<br />

Secondo il presidente Napolitano<br />

«deve guidarci più che mai,<br />

anche in queste celebrazioni, un<br />

forte spirito unitario. Queste<br />

celebrazioni non possono essere<br />

rivolte in polemica con nessuna<br />

parte politica, né formare oggetto<br />

<strong>di</strong> polemica pregiu<strong>di</strong>ziale da<br />

parte <strong>di</strong> nessuna parte politica».<br />

Con Napolitano erano i presidenti<br />

delle Camere, Schifani e<br />

Fini, i ministri Bon<strong>di</strong> e La Russa,<br />

i vertici militari. <strong>Il</strong> ministro<br />

La Russa ha sottolineato l’obbligo<br />

morale <strong>di</strong> tutte le istituzioni a<br />

partecipare a queste iniziative della<br />

nostra storia comune <strong>di</strong> italiani.<br />

Non è mancato in merito<br />

l’intervento dei vescovi italiani.<br />

Una «ricorrenza», spiega il card.<br />

Angelo Bagnasco, presidente della<br />

CEI, che «dovrebbe trasformarsi<br />

in una felice occasione per un<br />

nuovo innamoramento del nostro<br />

essere italiani». <strong>Il</strong> presule ha anche<br />

auspicato che «l’Unità d’Italia sia<br />

un tesoro nel cuore <strong>di</strong> tutti e <strong>di</strong><br />

ciascuno, a cui tutti vogliano contribuire<br />

anche in modo <strong>di</strong>verso,<br />

ma con questo tesoro e convinzione,<br />

che appartiene a tutti».<br />

Red.<br />

CULTURA e LIBRI<br />

La Magnifica<br />

Comunità <strong>di</strong> Cherso<br />

<strong>Il</strong> nuovo volume <strong>di</strong> Luigi Tomaz e<strong>di</strong>to dall’Anvgd<br />

fresco <strong>di</strong> stampa il nuovo, corposo saggio <strong>di</strong> Luigi Tomaz de<strong>di</strong>cato<br />

alla sua Cherso. «La lettura attenta <strong>di</strong> quest’ultima<br />

È<br />

pubblicazione - scrive nella Presentazione il prof. Arnaldo Mauri,<br />

già preside della Facoltà <strong>di</strong> Scienze Politiche nell’Università <strong>di</strong><br />

Milano - non delude né chi ama rivisitare l’intima storia […] né<br />

delude il ricercatore impegnato nell’approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> come la<br />

grande Storia generale ha con<strong>di</strong>zionato le piccole organizzazioni<br />

territoriali […]». <strong>Il</strong> saggio è e<strong>di</strong>to per i tipi delle E<strong>di</strong>zioni THINK<br />

ADV per conto dell’Anvgd-Comitato <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong> e può essere richiesto<br />

alla Sede nazionale.<br />

Pubblichiamo un significativo stralcio dell’Introduzione<br />

dell’autore, nella quale egli chiarisce motivazioni e meto<strong>di</strong> che lo<br />

hanno guidato nell’indagine storiografica e nella stesura del presente<br />

volume.<br />

Può sembrare strano che il presente lavoro non sia la mia<br />

più recente fatica ma che nella sua prima bozza completa<br />

risalga ad una buona decina <strong>di</strong> anni or sono, subito dopo la pubblicazione<br />

<strong>di</strong> Le quattro giornate <strong>di</strong> Cherso 12-15 giugno 1797,<br />

e <strong>di</strong> Dalla parte del Leone con le quali ho voluto inserirmi nelle<br />

celebrazioni del bicentenario della caduta della Repubblica <strong>di</strong> San<br />

Marco.<br />

Proprio mentre presentavo quelle due opere a <strong>Venezia</strong> nelle<br />

prestigiose sale della Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone<br />

- sede della Società Dalmata <strong>di</strong> Storia Patria e<strong>di</strong>trice della prima<br />

- e dell’Ateneo Veneto, nel 1997 e nel 1998, si avvicinava il millenario<br />

della spe<strong>di</strong>zione in Dalmazia del doge Pietro Orseolo II ed<br />

nella certezza <strong>di</strong> compiere ciò che il tempo non aveva permesso<br />

<strong>di</strong> fare ai generosi compilatori degli Spogli cui va il merito della<br />

fatica mia.<br />

Le raccolte per materie si sono concretate in una quin<strong>di</strong>cina<br />

<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> capitoli a loro volta <strong>di</strong>visi in un’ottantina <strong>di</strong> capitoli<br />

minori che spaziano per tutti gli argomenti che sono stati oggetto<br />

dell’impegno dell’Amministrazione Comunale nei secoli.<br />

Leggendo l’in<strong>di</strong>ce generale del presente libro, si spazia dalla<br />

struttura sociale della popolazione, alle cariche amministrative;<br />

dalle leggi statutarie all’annona e all’assillante approvvigionamento<br />

alimentare; dall’economia pascolare e boschiva all’industria del<br />

panno <strong>di</strong> lana (rassa); dall’assistenza pubblica alla pubblica igiene<br />

e sanità, dal Sacro Monte <strong>di</strong> Pietà al Banco dei prestiti ad interesse<br />

controllato, dal Fontego de le biave alle fiere franche da dazi e gabelle;<br />

dalla <strong>di</strong>fesa armata alla pubblica istruzione e così via.<br />

L’in<strong>di</strong>ce generale del libro attuale non è però completo<br />

com’era in origine. Bisogna tener presente infatti che altri importantissimi<br />

capitoli hanno imboccato strade proprie nella<br />

lunga attesa della e<strong>di</strong>zione definitiva dell’opera completa e sono<br />

stati a loro volta già pubblicati separatamente con i titoli ormai<br />

noti <strong>di</strong> Mura Torri Porte della magnifica Comunità <strong>di</strong> Cherso, <strong>di</strong><br />

La Galia Chersana, <strong>di</strong> Stemma e Santo Protettore della Magnifica<br />

Comunità <strong>di</strong> Cherso. Trattano delle mura cinquecentesche<br />

e della loro faticosa costruzione, dei sei secoli nei quali la galèa<br />

armata dalle Comunità <strong>di</strong> Cherso e Ossero si è fatta onore<br />

nell’Armata navale veneziana. <strong>Il</strong> quarto titolo comprende i due<br />

ampi capitoli sullo stu<strong>di</strong>o storico-aral<strong>di</strong>co del bellissimo Stemma<br />

<strong>di</strong> Cherso e sulla tra<strong>di</strong>zione che riguarda il Protettore civico<br />

Sant’Isidoro […].<br />

È un’opera originale in quanto non ricostruisce la storia delle<br />

guerre ma la lunga storia della Pace operosa alla quale gli storici<br />

<strong>di</strong>fficilmente si de<strong>di</strong>cano ma che si è svolta nel silenzio lasciando<br />

tracce commoventi e fascinose che non è giusto lasciare nell’oblio.<br />

[…] Lo straor<strong>di</strong>nario impegno <strong>di</strong> tanti bravi stu<strong>di</strong>osi chersini in<br />

un secolo <strong>di</strong> ricerche (nell’or<strong>di</strong>ne cronologico: Stefano Petris, Silvio<br />

Mitis e Nicolò Lemessi) ha messo a mia <strong>di</strong>sposizione una massa<br />

<strong>di</strong> documenti che ha permesso a me <strong>di</strong> rievocare […] l’intera<br />

vita sociale svoltasi per secoli nell’intimo <strong>di</strong> un piccolo mondo<br />

fiero della sua autonomia e brulicante <strong>di</strong> attività dentro la cerchia<br />

turrita della sue mura inviolate ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> una corona <strong>di</strong> monti<br />

erti sul mare.<br />

Luigi Tomaz<br />

me la ferocia dell’uomo sull’uomo.<br />

Anche la comunità slovena<br />

che ha subito tentativi <strong>di</strong> snazionalizzazione<br />

in questa area <strong>di</strong><br />

confine, anche con inammissibili<br />

atti <strong>di</strong> violenza e soprusi.<br />

Non c’è commemorazione<br />

civica, non c’è testo scolastico per<br />

i nostri figli che non ripeta il ritornello<br />

- proposto come dogma<br />

in<strong>di</strong>scutibile - dei “criminali <strong>di</strong> fascisti<br />

vinti dai partigiani comunisti,<br />

eroi della libertà e della pace”.<br />

Queste falsità madornali si trovano<br />

da sempre su tutti i testi scolastici<br />

come se fossero pura verità,<br />

inconfutabile e in<strong>di</strong>scutibile. […]<br />

Rispettiamo tutti coloro che<br />

in<strong>di</strong>viduano nel 25 aprile la festa<br />

della Liberazione, ma parimenti<br />

va rispettato chi continua - come<br />

noi - ad associare il 25 aprile non<br />

già ad una liberazione, bensì alla<br />

brutale occupazione comunista,<br />

che rappresenta, per tempi e<br />

modalità con cui è avvenuta, la<br />

pagina più nera della storia della<br />

nostra città: consumata a guerra<br />

finita e come vittime inermi degli<br />

innocenti. […]<br />

Rodolfo Ziberna<br />

presidente Comitato<br />

Anvgd Gorizia e vicepresidente<br />

nazionale<br />

W Cherso in una cartolina degli anni<br />

Novanta dell’Ottocento<br />

io […] mi ci gettai a capofitto.<br />

L’anno 1000, chiave <strong>di</strong><br />

volta della storia dell’Adriatico,<br />

mi portò ad investigare sui<br />

secoli che l’hanno preceduto e<br />

su quelli che l’hanno seguito.<br />

Tra i primi ho voluto rievocare, alla luce dei documenti più significativi<br />

ma spesso arbitrariamente interpretati, quelli ritenuti<br />

chiari, dell’Impero Romano fino a Giustiniano, ma particolarmente<br />

quelli chiamati oscuri o bui dell’Alto Me<strong>di</strong>oevo sui quali<br />

si è costantemente favoleggiato e si continua a favoleggiare, con<br />

crescente fantasia, dalle storiografie germaniche e slave che fondano<br />

le loro ra<strong>di</strong>ci nazionali sul sopravvento dei popoli scesi dall’Est<br />

oltre-danubiano a sconvolgere l’assetto dell’originaria Romanità.<br />

Sui secoli trascorsi tra Dionigi <strong>di</strong> Siracusa e i Dogi Orseolo ho<br />

potuto dare alle stampe nel <strong>di</strong>cembre 2003 il volume <strong>di</strong> 640 pagine<br />

In Adriatico nell’Antichità e nell’Alto Me<strong>di</strong>oevo concludendo<br />

con la dettagliata ripresentazione delle imprese <strong>di</strong> Pietro II e <strong>di</strong><br />

Ottone Orseolo […].<br />

Per quanto riguarda l’isola <strong>di</strong> Cherso nel periodo precedente<br />

l’anno 1000, ho avuto modo <strong>di</strong> narrare - nelle gran<strong>di</strong> linee che i<br />

ra<strong>di</strong> documenti consentono - in Ossero e Cherso nei secoli prima<br />

<strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>, pubblicato nel 2002 in e<strong>di</strong>zione più ampia […]. Potei<br />

perciò ricavare il testo e le molte note <strong>di</strong> riferimento dalla grande<br />

bozza della Storia della Comunità <strong>di</strong> Cherso che stavo allora completando.<br />

La massa <strong>di</strong> notizie sulla vita della Comunità l’avevo<br />

già attinta principalmente dai verbali dei Consigli che ho avuto<br />

la fortuna <strong>di</strong> poter riscontrare anche negli originali. Sono deliberazioni<br />

- parti - slegate l’una dall’altra che ho sentito il dovere <strong>di</strong><br />

or<strong>di</strong>nare per materie con un lavoro continuo condotto per anni<br />

Le parole<br />

legate al <strong>di</strong>to<br />

In volume i racconti <strong>di</strong><br />

Morovich apparsi sul<br />

“Giornale <strong>di</strong> Brescia”<br />

(1949-1970)<br />

E<strong>di</strong>to nella bella Collana<br />

«Piccoli classici italiani»<br />

<strong>di</strong>retta da Francesco De Nicola<br />

per De Ferrari E<strong>di</strong>tore, il primo<br />

volume che raccoglie i racconti<br />

pubblicato dal fiumano Enrico<br />

Morovich nella terza pagina del<br />

“Giornale <strong>di</strong> Brescia”. Autore<br />

quanto mai prolifico, riscoperto<br />

in anni relativamente recenti<br />

grazie alle rie<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Sellerio e<br />

all’attenzione <strong>di</strong> autorevoli critici<br />

letterari, a partire da Leonardo<br />

Sciascia.<br />

<strong>Il</strong> volume è curato da Carla<br />

Boroni, che firma l’ampia presentazione<br />

nella quale si legge,<br />

tra l’altro: «[…] Di racconti<br />

scritti da Enrico Morovich<br />

per il “Giornale <strong>di</strong> Brescia” ne<br />

abbiamo trovati in totale centoquarantuno,<br />

tutti pubblicati<br />

tra il 1949 e il 1978; una collaborazione<br />

lunga e corposa,<br />

quin<strong>di</strong>, anche se con un “vuoto”<br />

<strong>di</strong> ben quattor<strong>di</strong>ci anni tra<br />

il 1952 e il 1965. Sono racconti<br />

brevi, in alcuni casi brevissimi,<br />

ma che sono in grado<br />

<strong>di</strong> documentare con una certa<br />

completezza tutte le tematiche<br />

proprie del mondo poetico dello<br />

scrittore».<br />

Enrico Morovich,<br />

Le parole legate al <strong>di</strong>to, vol. I,<br />

a c. <strong>di</strong> Carla Boroni, De Ferrari,<br />

Genova 2009, pp. 224, Euro 16,00


Trieste, nel Comitato<br />

per il 150.mo anche<br />

Renzo Codarin<br />

Trieste. È stata resa nota<br />

la composizione del<br />

Comitato <strong>di</strong> esperti che avrà<br />

cura <strong>di</strong> organizzare, per il Comune<br />

<strong>di</strong> Trieste, le celebrazioni<br />

per il 150.mo anniversario<br />

dell’Unità d’Italia. Presidente<br />

ne è, naturalmente, il sindaco<br />

Dipiazza, coor<strong>di</strong>natore il<br />

presidente del Consiglio comunale<br />

Sergio Pacor, incaricato<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare il gruppo<br />

<strong>di</strong> consulenti. «A Trieste è un<br />

avvenimento molto sentito -<br />

ha rimarcato Dipiazza -, non<br />

faremo ”parate” date anche le<br />

ristrettezze economiche, ma<br />

lavoreremo soprattutto per le<br />

scuole, l’intento è <strong>di</strong>ffondere la<br />

cultura e la conoscenza».<br />

Anche Pacor ha dato questa<br />

linea d’in<strong>di</strong>rizzo: puntare<br />

sui «valori con<strong>di</strong>visibili sopra<br />

tutto» per iniziative che siano<br />

«<strong>di</strong> buon senso e <strong>di</strong> alto<br />

livello».<br />

E così ha ottenuto l’assenso<br />

<strong>di</strong> tre<strong>di</strong>ci specialisti, a vario titolo<br />

e <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa estrazione: gli<br />

storici Roberto Spazzali, Raoul<br />

Pupo, Giorgio Negrelli, Fulvio<br />

Salimbeni, Fabio Forti e Paolo<br />

Sardos Albertini, Stelio Spadaro,<br />

Giuseppe Parlato, Vittorio<br />

Lesti, <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>a Svara, Chiara<br />

Motka, e del pittore Livio Rosignano<br />

come testimone. Del<br />

comitato è stato chiamato a far<br />

parte anche Renzo Codarin,<br />

presidente della FederEsuli e vicepresidente<br />

nazionale Anvgd.<br />

Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />

4<br />

Conoscere. <strong>Il</strong> catalogo Anvgd <strong>di</strong><br />

testi e filmati su storia e personaggi<br />

della <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e della Dalmazia<br />

Libri, opuscoli, video,<br />

gadget: la Sede nazionale<br />

Anvgd ha definito ed aggiornato<br />

un ricco catalogo <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong>versi<br />

che possono essere or<strong>di</strong>nati<br />

via per fax allo 06.5816852 o via<br />

mail all’in<strong>di</strong>rizzo info@anvgd.it.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che è in<strong>di</strong>spensabile<br />

in<strong>di</strong>care sempre la denominazione<br />

o il co<strong>di</strong>ce degli articoli scelti,<br />

le quantità <strong>di</strong> ogni articolo e<br />

l’in<strong>di</strong>rizzo al quale spe<strong>di</strong>rli. Nel<br />

plico sarà incluso un bollettino<br />

postale con il quale effettuare il<br />

pagamento. <strong>Il</strong> servizio è valido<br />

esclusivamente per il territorio<br />

italiano e prevede un piccolo<br />

contributo per le spese postali.<br />

Per chi vuole visualizzare<br />

le immagini dei prodotti, per i<br />

residenti all’estero e per chi desidera<br />

or<strong>di</strong>nare con carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to,<br />

seguire le in<strong>di</strong>cazioni sul<br />

nostro sito www.anvgd.it alla<br />

sezione «Sfoglia il catalogo illustrato<br />

e acquista online».<br />

Ecco dunque il nostro catalogo.<br />

Film e documentari<br />

sodo. La memoria<br />

«Enegata». Cod. D003.<br />

Cinquanta minuti <strong>di</strong> documentario<br />

prodotto dalla Venicefilm per<br />

l’Anvgd, che riporta gli eventi,<br />

le immagini e le testimonianze<br />

dell’Esodo <strong>di</strong> 350.000 italiani,<br />

delle Foibe e dei Campi Profughi.<br />

Particolarmente in<strong>di</strong>cato per<br />

spettatori che non conoscono la<br />

storia del confine orientale.<br />

€ 10,00<br />

sodo. L’Italia <strong>di</strong>men-<br />

Cod. D004. «Eticata».<br />

Cinquanta minuti <strong>di</strong> documentario<br />

prodotto<br />

dalla<br />

Venicefilm<br />

per l’Anvgd,<br />

che indaga<br />

sull’Italia trovatasi<br />

sotto<br />

la ban<strong>di</strong>era<br />

jugoslava ed<br />

oggi testimone<br />

<strong>di</strong> un passato tormentato.<br />

€ 10,00<br />

itorno a casa». Cod.<br />

«RD002.<br />

Docu-fiction <strong>di</strong> 50 minuti<br />

sull’italianità delle città istriane,<br />

prodotta dalla Venicefilm per<br />

l’Anvgd.<br />

Durante il<br />

viaggio <strong>di</strong><br />

due ragazzi,<br />

nipoti <strong>di</strong><br />

Esuli, partiti<br />

alla volta<br />

dell’Istria alla<br />

ricerca delle<br />

ra<strong>di</strong>ci della<br />

loro famiglia,<br />

emergono le testimonianze architettoniche<br />

e visive dell’italianità<br />

adriatica.<br />

€ 12,00<br />

l vento dell’Adriatico».<br />

«ICod. D001.<br />

Docu-fiction <strong>di</strong> 52 minuti,<br />

prodotta dalla dalla Venice-<br />

◄ dalla prima pagina<br />

I GIULIANI E I DALMATI NEL 150.mo<br />

DELL’UNITÀ D’ITALIA<br />

dalla Dalmazia al volgere della<br />

seconda guerra mon<strong>di</strong>ale.<br />

<strong>Il</strong> sentimento che ha animato<br />

i volontari giuliani e dalmati<br />

delle guerre d’in<strong>di</strong>pendenza si<br />

conserva intatto nell’animo degli<br />

Esuli che ne <strong>di</strong>scendono e<br />

si riassume nelle idee <strong>di</strong> libertà<br />

e <strong>di</strong> giustizia, nei sentimenti <strong>di</strong><br />

italianità degli istriani, dei dalmati<br />

e dei fiumani negli anni<br />

del Risorgimento: quegli stessi<br />

che animarono nei volontari il<br />

generoso <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> unificazione<br />

della Nazione libera ed in<strong>di</strong>pendente<br />

si sono riverberate<br />

negli italiani dei territori ceduti<br />

al momento drammatico della<br />

scelta dell’esilio.<br />

Gli Esuli dall’Istria, da Fiume<br />

e dalla Dalmazia con<strong>di</strong>vidono<br />

lo spirito e l’intento della ricorrenza,<br />

che non ha e non può<br />

avere un significato meramente<br />

formale.<br />

Ben consapevoli delle sfide<br />

che l’evoluzione storica pone<br />

oggi alla comunità nazionale, i<br />

giuliani e i dalmati rilevano come<br />

il lungo silenzio sulle vicende del<br />

confine orientale italiano alla<br />

fine della Seconda guerra mon<strong>di</strong>ale<br />

sia stato il segno <strong>di</strong> un ritardo<br />

culturale dell’intero Paese<br />

e della sua evoluzione politica,<br />

dal Risorgimento alla moderna<br />

democrazia. Ma non <strong>di</strong> meno<br />

confermano il loro impegno nella<br />

società civile nel nome della unità<br />

e della solidarietà nazionali,<br />

con l’auspicio che una migliore<br />

articolazione <strong>di</strong> tipo federalistico<br />

restituisca all’Italia lo slancio e le<br />

risorse per rinsaldare la sua imprescin<strong>di</strong>bile<br />

coesione interna e<br />

confermare il suo ruolo nel complesso<br />

scenario internazionale.<br />

Roma, 4 maggio <strong>2010</strong> Lucio Toth<br />

GIULIANI E DALMATI<br />

CHE PARTECIPARONO<br />

ALLA SPEDIZIONE<br />

DEI MILLE E<br />

ALLA CAMPAGNA<br />

GARIBALDINA DEL 1860<br />

(Quarto 5 maggio 1860 -<br />

Volturno 3 ottobre 1860)<br />

Dopo aver preso parte<br />

alla Prima e alla Seconda<br />

Guerra d’In<strong>di</strong>pendenza,<br />

con la presenza <strong>di</strong> una Legione<br />

Istriano-Dalmata nella <strong>di</strong>fesa<br />

della Repubblica <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>,<br />

guidata da Daniele Manin e da<br />

Niccolò Tommaseo, e nella <strong>di</strong>fesa<br />

della Repubblica Romana<br />

nel 1848-’49, nonché nel Reggimento<br />

Cacciatori delle Alpi con<br />

Garibal<strong>di</strong> nella campagna del<br />

1859, <strong>numero</strong>si giuliano-dalmati<br />

si arruolarono e combatterono<br />

nell’esercito garibal<strong>di</strong>no nella<br />

campagna dell’Italia meri<strong>di</strong>onale,<br />

sia come semplici soldati che<br />

come ufficiali superiori.<br />

Di essi si conoscono i nomi <strong>di</strong>:<br />

Giorgio Caravà <strong>di</strong> Tenin (Sebenico)<br />

Costanzo Cattalini <strong>di</strong> Spalato<br />

Marziano Ciotti <strong>di</strong> Gra<strong>di</strong>sca<br />

d’Isonzo (Gorizia)<br />

Marco Cossovich <strong>di</strong> Cattaro<br />

Francesco Galateo <strong>di</strong> Cattaro<br />

Enrico Matcovich <strong>di</strong> Spalato<br />

Luigi Milanovich <strong>di</strong> Cattaro<br />

Antonio Paolucci delle Roncole<br />

<strong>di</strong> Zara<br />

Luigi Seismit Doda <strong>di</strong> Ragusa <strong>di</strong><br />

Dalmazia<br />

Carlo Tivaroni <strong>di</strong> Zara<br />

Giacomo Zanghi <strong>di</strong> Zara.<br />

Corrado Dobraz, <strong>di</strong> Ragusa,<br />

studente all’Università <strong>di</strong> Padova,<br />

morì attraversando a nuoto<br />

il Mincio (al tempo frontiera<br />

tra il Veneto ancora austriaco e<br />

la Lombar<strong>di</strong>a, liberata nel 1859<br />

con la Seconda guerra d’in<strong>di</strong>pendenza)<br />

nel tentativo <strong>di</strong> raggiungere<br />

Garibal<strong>di</strong> a Genova e<br />

arruolarsi tra i volontari.<br />

◄ dalla prima pagina<br />

SCUOLA E CONFINE ORIENTALE.<br />

PROFICUA RIUNIONE AL MIUR CON LA<br />

FEDERESULI<br />

lo stesso Ministero lo scorso 23 febbraio, che è stato oggetto <strong>di</strong> positive<br />

valutazioni da parte dei partecipanti.<br />

Le rappresentanze delle associazioni degli Esuli hanno rimarcato<br />

unanimemente la assoluta necessità <strong>di</strong> proseguire nella <strong>di</strong>rezione intrapresa<br />

attraverso gli strumenti della formazione e della informazione<br />

rivolti sia ai docenti che agli studenti al fine <strong>di</strong> superare le ancora<br />

ra<strong>di</strong>cate riserve che si oppongono – proprio nella scuola – alla corretta<br />

<strong>di</strong>vulgazione della storia della <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e della Dalmazia.<br />

L’Anvgd, in particolare, che ha fornito sin dall’inizio ampio supporto<br />

tecnico e informativo al Gruppo <strong>di</strong> lavoro, ha proposto <strong>di</strong> proseguire<br />

nella formula del seminario, da attuarsi nelle se<strong>di</strong> regionali in modo<br />

da coor<strong>di</strong>nare al meglio le risorse e i destinatari. Una proposta che è<br />

stata accolta dal Ministero, che ha assicurato la sua attenzione e la sua<br />

<strong>di</strong>sponibilità a rendersi parte attiva nelle sue competenze.<br />

Molti e tutti importanti i contributi <strong>di</strong> idee espressi in particolare<br />

dai docenti designati dalla FederEsuli. Con<strong>di</strong>visa l’opinione che la <strong>di</strong>vulgazione<br />

non debba limitarsi alla storia, pur fondamentale, del Novecento<br />

ma debba comprendere la plurisecolare vicenda dell’italianità<br />

adriatica che ha ra<strong>di</strong>ci antiche.<br />

L’incontro ha visto presenti, per il Dicastero, i <strong>di</strong>rigenti del Dipartimento<br />

per gli Or<strong>di</strong>namenti Scolastici e l’Autonomia Scolastica e per<br />

la FederEsuli: il presidente dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong><br />

e Dalmazia, Lucio Toth, con le delegate Anvgd per la scuola prof.sse<br />

Maria Elena Depetroni e Miriam Paparella Bracali; l’on. Renzo de’<br />

Vidovich per i Dalmati Italiani nel Mondo; la prof.ssa Chiara Vigini<br />

per l’<strong>Associazione</strong> delle Comunità Istriane.<br />

Al tavolo hanno preso parte attiva i curatori della rete «Book in<br />

Progress», istituita da <strong>di</strong>rigenti scolastici della Puglia che hanno attivato<br />

una serie <strong>di</strong> iniziative volte a supplire le lacune presenti nei libri <strong>di</strong><br />

testo in uso nella scuola. A loro la FederEsuli ha assicurato la massima<br />

collaborazione e ogni supporto documentario e informativo.<br />

<strong>Il</strong> prossimo incontro avrà luogo entro l’estate, avendo tra i punti<br />

all’or<strong>di</strong>ne del giorno la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un programma operativo<br />

sulla base delle risultanze del confronto o<strong>di</strong>erno.<br />

Alla riunione sono stati presenti anche il sindaco del Libero Comune<br />

<strong>di</strong> Pola, Argeo Benco, e il presidente dell’Unione degli Istriani<br />

Lacota.<br />

p. c. h.


5<br />

Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />

film per l’Anvgd, sulle tracce<br />

dell’italianità a Fiume, nel<br />

Quarnero e in Dalmazia. Un<br />

giovane <strong>di</strong>scendente <strong>di</strong> Esuli<br />

e una giovane figlia <strong>di</strong> italiani<br />

rimasti nelle terre d’origine,<br />

si avventurano in un viaggio<br />

alla scoperta <strong>di</strong> quanta Italia<br />

sopravvive sull’Adriatico<br />

orientale.<br />

€ 12,00<br />

’altra storia». Cod.<br />

«L D005.<br />

Cortometraggio <strong>di</strong> 15 minuti<br />

prodotto da PrimaQuinta,<br />

per la regia <strong>di</strong> Aldo Rapè e<br />

Nicola Vero.<br />

Un bambino<br />

cerca<br />

inutilmente<br />

nel suo paese<br />

qualcuno<br />

che sappia<br />

cosa sono le<br />

Foibe. Sarà il<br />

nonno, che<br />

quella trage<strong>di</strong>a<br />

ha vissuto, a svelargli la<br />

verità. Film ideale per avvicinare<br />

i giovani alle vicende del<br />

confine orientale. Vincitore<br />

<strong>di</strong> <strong>numero</strong>si premi, per la sua<br />

delicatezza ed originalità, dato<br />

il suo taglio assolutamente innovativo.<br />

€ 10,00<br />

a nuova Basovizza».<br />

«LCod. D006.<br />

Un documento filmato a cura<br />

della FederEsuli, girato in occasione<br />

dell’inaugurazione del<br />

nuovo Monumento della Foiba<br />

<strong>di</strong> Basovizza, comprendente<br />

anche le immagini del nuovo<br />

Centro <strong>di</strong> Documentazione del<br />

luogo-simbolo della trage<strong>di</strong>a<br />

delle Foibe.<br />

€ 5,00<br />

* * *<br />

Libri<br />

Storia e documenti<br />

Esodo dei 350mila <strong>Giulia</strong>ni<br />

Fiumani e Dalmati. L’<br />

Parte prima. Cod. L001.<br />

La “bibbia” dei giuliano-dalmati.<br />

Una vera enciclope<strong>di</strong>a<br />

dell’Esodo<br />

scritta da<br />

P. Flaminio<br />

Rocchi,<br />

che per cinquant’anni<br />

li ha seguiti<br />

passo dopo<br />

passo nel<br />

loro calvario:<br />

la storia,<br />

i fatti, la politica, le persone,<br />

gli orrori, la cronologia<br />

degli avvenimenti in oltre<br />

300 pagine.<br />

€ 25,00<br />

Istria dell’Esodo. Cod.<br />

L’ L002.<br />

Un vero manuale legislativo<br />

sugli aspetti assistenziali e normativi<br />

sviluppatisi nei decenni<br />

in favore dei profughi giuliano<br />

dalmati. A cura <strong>di</strong> P. Flaminio<br />

Rocchi. Pagg. 274.<br />

€ 15,00<br />

<strong>Il</strong> confine orientale del Novecento.<br />

Cod. L003.<br />

<strong>Il</strong> volume pubblica le relazione<br />

dell’omonimo convegno <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong> svoltosi presso l’Istituto<br />

dell’Enciclope<strong>di</strong>a Italiana, ed<br />

affronta il problema dell’inserimento<br />

nei testi scolastici<br />

delle complesse vicende del<br />

confine orientale, con gli interventi<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi e politici.<br />

A cura <strong>di</strong> Patrizia C. Hansen.<br />

Pagg. 135.<br />

€ 15,00<br />

Padre Flaminio Rocchi:<br />

l’uomo, il francescano,<br />

l’esule. Cod. L004.<br />

La biografia del Frate degli<br />

Esuli in una accurata ricostruzione<br />

documentale, completa<br />

<strong>di</strong> <strong>numero</strong>si ine<strong>di</strong>ti e gli interventi<br />

<strong>di</strong> 117 fra personalità,<br />

autorità e semplici esuli.<br />

Pagg. 160.<br />

€ 20,00<br />

Esuli in Italia. Ricor<strong>di</strong>,<br />

valori, futuro per le generazioni<br />

<strong>di</strong> Esuli dall’Istria-Dalmazia-Quarnero.<br />

I. Cod. L012.<br />

Un’ approfon<strong>di</strong>ta indagine<br />

svolta dall’ Istituto <strong>di</strong> Sociologia<br />

Internazionale <strong>di</strong><br />

Gorizia, vagliando i colloqui<br />

e le risposte <strong>di</strong> Esuli, figli<br />

e nipoti in Italia per comprendere<br />

una comunità, la<br />

memoria dell’Esodo, l’identità,<br />

il ricordo dei luoghi, il<br />

futuro progettuale. Una base<br />

scientifica fondamentale per<br />

capire dove va il popolo giuliano-dalmata.<br />

Pagg. 112 in<br />

formato A4.<br />

€ 15,00<br />

Esuli in Italia. Ricor<strong>di</strong>,<br />

valori, futuro per le generazioni<br />

<strong>di</strong> Esuli dall’Istria-Dalmazia-Quarnero.<br />

II. Cod. L013.<br />

Pagg. 175 in formato A4.<br />

€ 15,00<br />

<strong>Il</strong> confine orientale negli<br />

atti del PCI E PCJ. Cod.<br />

L010.<br />

A cura <strong>di</strong> Marco Pirina, che ha<br />

indagato negli archivi del Partito<br />

Comunista jugoslavo e <strong>di</strong><br />

quello italiano, alla ricerca dei<br />

documenti che comprovano il<br />

<strong>di</strong>segno annessionista <strong>di</strong> Tito su<br />

Istria e Dalmazia, alla base della<br />

trage<strong>di</strong>a delle Foibe e dell’Esodo<br />

giuliano-dalmata.<br />

€ 20,00<br />

<strong>Il</strong> Campo Profughi <strong>di</strong> Via<br />

Pradamano e l’associazionismo<br />

giuliano-dalmata a U<strong>di</strong>ne.<br />

Cod. L014.<br />

Ricerca storico sociologica <strong>di</strong><br />

Elio Varutti tra gli Esuli approdati<br />

a U<strong>di</strong>ne. Ampio utilizzo<br />

<strong>di</strong> immagini d’epoca e<br />

documenti. Pagg. 393 in formato<br />

A4.<br />

€ 25,00<br />

La Magnifica Comunità <strong>di</strong><br />

Cherso. Cod. L065.<br />

Libro <strong>di</strong> Luigi Tomaz sul Comune<br />

autonomo nel Golfo <strong>di</strong> San<br />

Marco sotto la Serenissima, corredato<br />

da <strong>di</strong>segni e rilievi architettonici<br />

dell’Autore. Pagg. 493.<br />

€ 30,00<br />

La città della memoria.<br />

Storie <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> esuli da<br />

Zara nel secondo dopoguerra.<br />

Cod. L070.<br />

Lavoro della giovane Francesca<br />

Gambaro in ricordo della memoria<br />

collettiva<br />

del<br />

doloroso e<br />

s i l e n z i o s o<br />

esodo degli<br />

italiani da<br />

Zara, dopo<br />

54 bombardamenti.<br />

Interviste<br />

e storie<br />

<strong>di</strong> vita, un<br />

viaggio a ritroso fra memoria e<br />

identità. Pagg. 239.<br />

€ 20,00<br />

Istria e Dalmazia. Interventi<br />

e scritti quoti<strong>di</strong>ani<br />

<strong>di</strong> Giannantonio Pala<strong>di</strong>ni. Cod.<br />

L071.<br />

Volume a cura <strong>di</strong> Alessandro<br />

Cuk e Tullio Vallery per il Comitato<br />

Anvgd <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>. Raccolta<br />

degli articoli e saggi brevi<br />

a firma del professore universitario<br />

su Istria e Dalmazia, dagli<br />

anni ’80 al 2004. Pagg. 191.<br />

€ 12,00<br />

Contributo alla conoscenza<br />

della storia e della<br />

cultura dell’Istria, <strong>di</strong> Fiume e<br />

della Dalmazia. Cod. L058.<br />

Dal corso <strong>di</strong> aggiornamento per<br />

docenti a cura<br />

dell’Anvgd<br />

<strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne una<br />

importante<br />

pubblicazione<br />

che spazia<br />

tra due secoli<br />

allo scopo <strong>di</strong><br />

far comprendere<br />

anche ai<br />

non addetti<br />

ai lavori la vera storia delle nostre<br />

terre. Volume <strong>di</strong> 325 pagine.<br />

€ 20,00<br />

Un paese nella bufera. Pedena<br />

1943/1948. Cod.<br />

L063.<br />

A cura <strong>di</strong> Guido Rumici, ripercorre<br />

le vicende <strong>di</strong> un borgo<br />

istriano a cavallo della seconda<br />

guerra mon<strong>di</strong>ale. Pagg. 95.<br />

€ 10,00<br />

Istria è lontana. Un Esodo<br />

senza storia. Cod. L’<br />

L046.<br />

Volume <strong>di</strong> Gianni Giuricin su<br />

tante piccole vicende che hanno<br />

caratterizzato gli anni dell’Esodo<br />

e ciò che in Istria vi è rimasto.<br />

Interessante l’appen<strong>di</strong>ce con<br />

gli elenchi della <strong>di</strong>ffusione dei<br />

cognomi in Istria.<br />

€ 15,00<br />

Letteratura<br />

Noi figli dell’Esodo. Cod.<br />

L037.<br />

Romanzo, in parte autobiografico,<br />

<strong>di</strong> M. Gabriella Macini<br />

Fazio, nata in un campo profughi<br />

giuliano-dalmata, che<br />

ripercorre le vicende dell’Esodo<br />

e sottolinea sofferenze e peregrinare<br />

<strong>di</strong> un intero popolo.<br />

Pagg. 264.<br />

€ 18,00<br />

<strong>Il</strong> violino dell’ingegnere.<br />

Cod. L072.<br />

Libro autobiografico <strong>di</strong> Irma<br />

Sandri Ubizzo,<br />

e<strong>di</strong>to per<br />

conto del<br />

C o m i t a t o<br />

Anvgd <strong>di</strong><br />

<strong>Venezia</strong>. <strong>Il</strong><br />

dopo-esodo<br />

a <strong>Venezia</strong> e<br />

Mestre, l’associazionismo<br />

giulianodalmata,<br />

i beni abbandonati, le<br />

cronache dei ritorni nella terra<br />

natìa. Pagg. 183.<br />

€ 12,00<br />

La poesia <strong>di</strong>alettale istriana.<br />

Cod. L073.<br />

Raccolta a cura <strong>di</strong> Pina Ferro<br />

Mosca con poesie <strong>di</strong>alettali,<br />

opere <strong>di</strong> esuli e <strong>di</strong> «rimasti»,<br />

con il ricordo come motivo<br />

determinante e comune.<br />

Pagg. 159.<br />

€ 12,00<br />

Confine. Cod. L008<br />

Le storie <strong>di</strong> confine<br />

viste “da dentro”, in una<br />

prospettiva nuova e originale,<br />

raccolte in un volume <strong>di</strong><br />

356 pagine <strong>di</strong> Dario Voloksan.<br />

€ 16,80<br />

Carte <strong>di</strong> famiglia. Cod.<br />

L009.<br />

Un padre, un figlio, sullo<br />

sfondo Abbazia italiana,<br />

la guerra ed una realtà che<br />

cambia: il tutto nel racconto<br />

<strong>di</strong> Gabrio Gabriele, su 183<br />

pagine.<br />

€ 15,00<br />

Oltre il confine. Cod.<br />

L060.<br />

Libro <strong>di</strong> Gabrio Gabriele che<br />

conduce il lettore nella natia<br />

terra istriana. Ricor<strong>di</strong> antichi<br />

e nuovi, fatti <strong>di</strong> ieri e <strong>di</strong> oggi<br />

si mescolano nella memoria.<br />

Pagg. 110.<br />

€ 12,00<br />

* * *<br />

Rarità<br />

Italianità della Dalmazia<br />

negli or<strong>di</strong>namenti e L’<br />

statuti citta<strong>di</strong>ni. Cod. L059.<br />

Volume <strong>di</strong> Bruno Dudan e Antonio<br />

Teja e<strong>di</strong>to dall’Istituto<br />

per gli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Politica Internazionale,<br />

sulla secolare italianità<br />

della Dalmazia che emerge<br />

da un’attenta ricerca documentale.<br />

Elegante e raro volume <strong>di</strong><br />

230 pagine.<br />

€ 25,00<br />

Niccolò Tommaseo a 200<br />

anni dalla nascita.<br />

Cod. L056.<br />

Atti del convegno tenutosi<br />

a Firenze nel 2002 a cura<br />

dell’Anvgd.<br />

Gli interventi<br />

<strong>di</strong> storici,<br />

politici e letterati<br />

a testimonianza<br />

<strong>di</strong><br />

quanto sia<br />

ancor oggi<br />

vivace la sua<br />

presenza nel<br />

mondo letterario<br />

italiano. A cura <strong>di</strong> Silvio<br />

Cattalini. Volume <strong>di</strong> 278<br />

pagine.<br />

€ 20,00<br />

Cose e ombre <strong>di</strong> uno.<br />

Cod. L005.<br />

Meritoria ristampa del libro<br />

che contiene i momenti<br />

più significativi del pensiero<br />

<strong>di</strong> Carlo Stuparich, fratello<br />

<strong>di</strong> Giani, volontario<br />

della Grande Guerra. Pagg.<br />

275.<br />

€ 20,00<br />

Giani Stuparich fra<br />

Trieste e Firenze. Cod.<br />

L006.<br />

<strong>Il</strong> volume che raccoglie le<br />

relazioni della giornata <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong> sullo scrittore giuliano<br />

a cura dell’Anvgd e<br />

del Gabinetto<br />

Scientifico<br />

Letterario G.<br />

P. Vieusseux.<br />

Le relazioni<br />

e gli approfon<strong>di</strong>menti<br />

<strong>di</strong><br />

Angelo Ara,<br />

Giorgio Luti,<br />

Ernestina Pellegrini,<br />

Elvio<br />

Guagnini e Patrizia C.<br />

Hansen, curate da Franco<br />

Zabagli. Pagg. 83.<br />

€ 10,00<br />

* * *<br />

Biografie<br />

Una donna <strong>di</strong> frontiera.<br />

Cod. L064.<br />

La storia e la vita <strong>di</strong> Suor<br />

Tarsilla Osti, <strong>di</strong> Pola (1895-<br />

1958), elevata a Beata nel<br />

2008 per la sua santa attività<br />

nella Congregazione dei Sacri<br />

Cuori <strong>di</strong> Maria e Gesù.<br />

Autore Carmelo Naselli.<br />

Pagg. 118.<br />

€ 9,50<br />

1/ segue<br />

Sul <strong>numero</strong> <strong>di</strong> luglio il<br />

catalogo degli opuscoli,<br />

filatelico e dei gadget


6<br />

Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />

LA REDAZIONE RISPONDE<br />

Scudo fiscale, chi deve<br />

in<strong>di</strong>care i beni sulla<br />

<strong>di</strong>chiarazione dei red<strong>di</strong>ti<br />

A cura dell’Avv. Vipsania Andreicich<br />

Sono una profuga giuliana; quando lascia l’Istria dovetti<br />

abbandonare tutte le mie proprietà immobiliari.<br />

Per tali beni ho chiesto e ricevuto da parte dello Stato italiano<br />

gli indennizzi <strong>di</strong> cui alle leggi che si sono succedute nel tempo,<br />

relative ai beni abbandonati nella ex Jugoslavia.<br />

Alcuni giorni fa ho sentito parlare dell’obbligo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care,<br />

nella propria <strong>di</strong>chiarazione dei red<strong>di</strong>ti, i beni detenuti<br />

all’estero. Desideravo sapere se anche nel caso <strong>di</strong> beni indennizzati<br />

da parte dello Stati italiano sia necessario procedere<br />

alla loro in<strong>di</strong>cazione nella propria denuncia dei red<strong>di</strong>ti.<br />

Lettera firmata<br />

art. 13-bis del D.L. 10/07/2009, n. 78 convertito<br />

L’ nella Legge 03/08/2009, n.102 («scudo fiscale»),<br />

ha introdotto l’obbligo, per i citta<strong>di</strong>ni italiani, a partire<br />

dall’esercizio 2009 <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare nel Modello Unico la detenzione<br />

<strong>di</strong> immobili all’estero (e pertanto anche gli immobili<br />

ubicati nella Repubblica <strong>di</strong> Slovenia e nella Repubblica <strong>di</strong><br />

Croazia).<br />

Bisogna però specificare che gli unici soggetti tenuti alla<br />

<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> cui alla legge sopra citata sono coloro i quali,<br />

alla data o<strong>di</strong>erna, risultano proprietari <strong>di</strong> beni immobili<br />

sulla base delle risultanze degli estratti tavolari, ovvero coloro<br />

che non hanno avuto i propri beni confiscati, nazionalizzati<br />

e che non hanno <strong>di</strong>sposto dei propri beni a favore dello<br />

Stato al fine <strong>di</strong> ottenere il pagamento previsto dalle leggi che<br />

hanno <strong>di</strong>sposto l’indennizzo per i beni abbandonati nella ex<br />

Jugoslavia.<br />

In tutti i casi sopra elencati i beni immobili “abbandonati”<br />

non fanno più parte del patrimonio immobiliare dei loro<br />

originari titolari in quanto sono stati a questi ultimi portati<br />

via sulla base <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> esproprio che hanno assegnato<br />

la titolarità, prima alla Jugoslavia e poi alla Repubblica<br />

<strong>di</strong> Slovenia e alla Repubblica <strong>di</strong> Croazia.<br />

Coloro, invece, che sono, ad oggi, titolari <strong>di</strong> beni in Croazia<br />

o in Slovenia sulla base delle risultanze tavolari, sono tenuti<br />

a <strong>di</strong>chiarare tali beni nella loro <strong>di</strong>chiarazione dei red<strong>di</strong>ti.<br />

La Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani,<br />

Fiumani e Dalmati aveva presentato una istanza al Governo<br />

ed all’Agenzia delle Entrate <strong>di</strong> Roma me<strong>di</strong>ante la quale chiedeva<br />

chiarimenti in merito all’obbligo da parte dei citta<strong>di</strong>ni<br />

italiani (esuli e/o figli e/o ere<strong>di</strong>) proprietari <strong>di</strong> immobili e/o<br />

porzioni <strong>di</strong> essi, alla compilazione del Modello RW allegato<br />

all’UNlCO, sottolineando il fatto che gli stessi non possono<br />

essere paragonati a <strong>di</strong> quei citta<strong>di</strong>ni italiani che hanno<br />

investito all’estero, trattandosi le loro proprietà <strong>di</strong> beni che<br />

un tempo erano situati in territorio italiano e che furono<br />

forzosamente abbandonati.<br />

L’Agenzia Entrate <strong>di</strong> Roma, con la nota del 1° marzo<br />

<strong>2010</strong>, ha evidenziato che «a partire dalla <strong>di</strong>chiarazione dei<br />

red<strong>di</strong>ti relativa al periodo d’imposta 2009, i contribuenti<br />

sono tenuti ad in<strong>di</strong>care in ogni caso nel modello “RW” gli<br />

immobili detenuti all’estero, in<strong>di</strong>pendentemente dall’effettiva<br />

produzione <strong>di</strong> red<strong>di</strong>ti o dal loro assoggettamento alle<br />

imposte sui red<strong>di</strong>ti nel Paese in cui sono situati».<br />

Alla luce <strong>di</strong> quanto sopra, gli Esuli proprietari <strong>di</strong> immobili<br />

e porzioni <strong>di</strong> essi (anche terreni) siti in Slovenia e Croazia,<br />

sulla base delle risultanze dei Libri Tavolari, potranno<br />

optare tra la compilazione del Modello Unico o del Modello<br />

730, ma in tale ipotesi dovranno re<strong>di</strong>gere anche il frontespizio<br />

del modello Unico <strong>2010</strong> e allegare il modulo “RW”<br />

Sezione 11.<br />

Preciso che tale adempimento è solo in<strong>di</strong>cativo e non<br />

soggetto ad alcun pagamento <strong>di</strong> imposte.<br />

Coloro che invece hanno avuto i loro beni confiscati,<br />

nazionalizzati o che li hanno ceduti ad altro titolo non saranno<br />

tenuti ad alcuna <strong>di</strong>chiarazione nella loro denuncia<br />

dei red<strong>di</strong>ti.<br />

Commissione per gli indennizzi, la sintesi<br />

delle sedute <strong>di</strong> aprile <strong>2010</strong><br />

Pubblichiamo la sintesi delle sedute del 15 e del 22 aprile <strong>2010</strong> della Commissione per gli indennizzi<br />

dei beni perduti inse<strong>di</strong>ata presso il Ministero dell'Economia. Ricor<strong>di</strong>amo che queste delibere<br />

non hanno nulla a che vedere con gli indennizzi della Legge 137/2001, ma sono pendenze precedenti<br />

legate alla concessione <strong>di</strong> avviamento commerciale, revisione <strong>di</strong> stima e alla identificazione degli ere<strong>di</strong><br />

beneficiari.<br />

Seduta 15 Aprile <strong>2010</strong><br />

TERRITORI CEDUTI<br />

Pos. 14390/TC<br />

Boico<br />

Concesso indennizzo<br />

Pos. 5916/TC<br />

Cimes<br />

Archiviazione<br />

Pos. 19285/TC<br />

Rampas<br />

Concesso indennizzo<br />

Pos. 780-12315/TC<br />

Benzan<br />

Concesso indennizzo<br />

Pos. 1860-7540-6366/TC<br />

Toma<br />

Concesso avviamento commerciale<br />

Pos. 3926-4832-4964/TC<br />

Persicalli<br />

Rettificata delibera precedente<br />

Pos. 928/TC<br />

Minach<br />

Respinta revisione stima<br />

Pos. 5120/TC<br />

Bianchi<br />

Concessa revisione stima<br />

Pos. 19207-22803/TC<br />

Demarin<br />

Respinta richiesta indennizzo<br />

Pos. 7707/TC<br />

Gorenjscek<br />

rettificata delibera precedente<br />

Pos. 6977/TC<br />

De Colombis<br />

Concesso indennizzo integrativo<br />

W Indennizzi, in corso <strong>di</strong> liquidazione<br />

il quarto scaglione<br />

Seduta 22 Aprile <strong>2010</strong><br />

ZONA B<br />

Pos. 8382/ZB<br />

Scrigner Giuseppina<br />

ved. Coslovich (ere<strong>di</strong>)<br />

concesso indennizzo<br />

Pos. 8809/ZB<br />

Lauretti Andrea (ere<strong>di</strong>)<br />

concesso indennizzo<br />

L’Agenzia delle Entrate risponde alla FederEsuli<br />

Scudo fiscale, i beni immobili<br />

intestati agli esuli o a loro<br />

ere<strong>di</strong> vanno <strong>di</strong>chiarati<br />

L’adempimento non presuppone il versamento <strong>di</strong> imposte<br />

seguito dell’istanza presentata<br />

dalla Federazio-<br />

citta<strong>di</strong>ni italiani (esuli e/o figli<br />

pria istanza aveva chiesto che i<br />

A<br />

ne delle Associazioni degli Esuli<br />

Istriani, Fiumani e Dalmati al<br />

e/o ere<strong>di</strong>) proprietari <strong>di</strong> immobili<br />

e/o porzioni <strong>di</strong> essi, non siano<br />

ministro dell’Economia Tremonti,<br />

tenuti alla compilazione del Modello<br />

al ministro degli Esteri<br />

Frattini, al sottosegretario Gianni<br />

Letta e all’Agenzia Entrate<br />

<strong>di</strong> Roma, in data 18 novembre<br />

2009, poiché l’art. 13-bis del D.<br />

L. 10/07/2009, n. 78 convertito<br />

in L. 03/08/2009, n.102 («scudo<br />

fiscale») ha introdotto l’obbligo,<br />

per i citta<strong>di</strong>ni italiani, a partire<br />

dall’esercizio 2009 <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare<br />

nel Modello Unico la detenzione<br />

<strong>di</strong> immobili all’estero (anche<br />

Slovenia e Croazia) è pervenuta<br />

in data 1° marzo <strong>2010</strong> dalla<br />

Direzione Centrale Normativa<br />

dell’Agenzia Entrate <strong>di</strong> Roma, la<br />

risposta interpretativa al quesito<br />

posto.<br />

La Federazione con la pro-<br />

RW allegato all’UNICO,<br />

in quanto non possono essere<br />

paragonati alla pari <strong>di</strong> quei citta<strong>di</strong>ni<br />

italiani che hanno investito<br />

all’estero, trattandosi <strong>di</strong> beni che<br />

all’epoca erano già situati in territorio<br />

italiano e forzosamente<br />

abbandonati.<br />

L’Agenzia Entrate <strong>di</strong> Roma,<br />

con la nota citata, evidenzia che<br />

«a partire dalla <strong>di</strong>chiarazione dei<br />

red<strong>di</strong>ti relativa al periodo d’imposta<br />

2009, i contribuenti sono<br />

tenuti ad in<strong>di</strong>care in ogni caso<br />

nel modello “RW” gli immobili<br />

detenuti all’estero, in<strong>di</strong>pendentemente<br />

dall’effettiva produzione<br />

<strong>di</strong> red<strong>di</strong>ti o dal loro assoggettamento<br />

alle imposte sui red<strong>di</strong>ti nel<br />

Pos. 9231/ZB<br />

Ra<strong>di</strong>n Oliva (ere<strong>di</strong>)<br />

Concesso indennizzo per particelle<br />

accertate. Rigetto per altre<br />

particelle non identificate<br />

Pos. 4072/ZB<br />

Cuschie Giuseppe (ere<strong>di</strong>)<br />

concesso indennizzo<br />

Pos. 2839/ZB<br />

Babich Francesco, Giuseppe<br />

e Santo (ere<strong>di</strong>)<br />

Concesso indennizzo<br />

Pos. 9846/ZB<br />

Valenti Federico<br />

Istruttoria all’UTE<br />

Pos. 9745/ZB<br />

Roberti Dorina ed altri (ere<strong>di</strong>)<br />

Concesso indennizzo<br />

Pos. 4534/ZB<br />

Vigini Emilia (ere<strong>di</strong>)<br />

concesso indennizzo<br />

Pos. 1261/ZB<br />

Pozzetto Antonio ed altri (ere<strong>di</strong>)<br />

concesso indennizzo<br />

Pos. 4986/ZB<br />

rinviata<br />

Paese in cui sono situati».<br />

Pertanto gli Esuli proprietari<br />

<strong>di</strong> immobili e porzioni <strong>di</strong> essi<br />

(anche terreni) siti in Slovenia e<br />

Croazia, potranno optare tra la<br />

compilazione del Modello UNI-<br />

CO o del Modello 730, ma in<br />

tale ipotesi dovranno re<strong>di</strong>gere<br />

anche il frontespizio del Modello<br />

UNICO <strong>2010</strong> e allegare il<br />

modulo “RW” Sezione 11. Tale<br />

adempimento è solo in<strong>di</strong>cativo e<br />

non soggetto ad alcun pagamento<br />

<strong>di</strong> imposte.<br />

Gli interessati potranno rivolgersi<br />

ai loro professionisti <strong>di</strong><br />

fiducia, ai CAF o <strong>di</strong>rettamente<br />

all’Agenzia Entrate per il solo<br />

invio, evidenziando loro tale fattispecie.<br />

La Federazione si impegna<br />

a richiedere al Governo italiano<br />

l’esenzione dalla <strong>di</strong>chiarazione<br />

delle proprietà immobiliari detenute<br />

dagli Esuli e/o figli e/o<br />

ere<strong>di</strong>, <strong>di</strong> beni immobili ora siti in<br />

Slovenia e Croazia, già territorio<br />

italiano, ancorché non produttivi<br />

<strong>di</strong> red<strong>di</strong>to in quei Paesi, in quanto<br />

non sono e non possono essere<br />

considerati investimenti all’estero<br />

(mancanza del presupposto<br />

oggettivo).<br />

(fonte www.arcipelagoadriatico.it)


7<br />

Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />

DAI COMITATI<br />

COMITATO DI<br />

AVELLINO<br />

Venerdì 12 febbraio il teatro<br />

dell’Istituto Comprensivo<br />

<strong>di</strong> Pratola Serra ha ospitato<br />

il convegno «I massacri delle<br />

Foibe. Testimonianze e ricor<strong>di</strong>»,<br />

realizzato in collaborazione con<br />

il Comitato Anvgd irpino e il<br />

settimanale “<strong>Il</strong> Ponte”. L’incontro<br />

ha visto la partecipazione del<br />

sindaco, Antonio Aufiero, del <strong>di</strong>rigente<br />

scolastico Renato Iannacone<br />

e del prof. Carmelo Testa,<br />

presidente del Comitato Anvgd,<br />

che ha reso <strong>di</strong>retta testimonianza<br />

<strong>di</strong> quegli eventi. La relazione storica<br />

è stata affidata alla giornalista<br />

Eleonora Davide. Ha moderato<br />

Antonietta Gnerre.<br />

* * *<br />

COMITATO DI<br />

BELLUNO<br />

una trage<strong>di</strong>a storica da<br />

È molti sconosciuta e ignorata<br />

nel completo smarrimento<br />

delle coscienze. Con legge dello<br />

Stato, n. 92 del 2004, è stato<br />

istituito il Giornata del Ricordo<br />

per conservare e rinnovare la memoria<br />

<strong>di</strong> un capitolo del nostro<br />

passato. Anche a Belluno il 10<br />

Febbraio ha visto iniziare le commemorazioni<br />

con la S. Messa<br />

celebrata da don Carlo Onorini,<br />

esule anch’egli, seguite dal saluto<br />

ufficiale del presidente del Comitato<br />

Anvgd bellunese Ghiglianovich<br />

alle autorità ed associazioni<br />

intervenute in Piazza “Vittime<br />

delle Foibe”.<br />

W Seriate (Bergamo), 10 febbraio<br />

<strong>2010</strong>. <strong>Il</strong> sindaco, signora Silvana<br />

Santisi Saita, e il presidente<br />

onorario del Comitato Anvgd<br />

bergamasco, Vincenzo Barca<br />

X Bergamo si è imban<strong>di</strong>erata per<br />

accogliere festosamente gli alpini<br />

a raduno<br />

* * *<br />

COMITATO DI<br />

BERGAMO<br />

<strong>Il</strong> Comune <strong>di</strong> Bergamo e il<br />

Comitato Anvgd hanno<br />

commemorato nel corso <strong>di</strong> una<br />

cerimonia svoltasi nella Sala<br />

consiliare affollata <strong>di</strong> autorità,<br />

<strong>di</strong> profughi istriani e <strong>di</strong> studenti,<br />

le vittime delle Foibe e l’esodo.<br />

Un incontro molto sentito<br />

e commovente, introdotto dal<br />

sindaco Franco Tentorio, per le<br />

testimonianze <strong>di</strong>rette <strong>di</strong> alcuni<br />

profughi o loro familiari, che<br />

arrivarono nel 1947 a Bergamo,<br />

ove si stabilirono in oltre<br />

cento). Lucio Parenzan, noto<br />

car<strong>di</strong>ochirurgo, esule da Pirano,<br />

non è riuscito a trattenere<br />

la commozione e ha ringraziato<br />

la città per l’accoglienza data<br />

alle famiglie istriane. Lo hanno<br />

preceduto negli interventi il<br />

presidente del Consiglio comunale<br />

Guglielmo Redon<strong>di</strong>,<br />

la presidente del Comitato<br />

Anvgd Maria Elena Depetroni,<br />

Vincenzo Barca, presidente<br />

onorario Anvgd bergamasca,<br />

Giancarlo Taddei <strong>di</strong>rettore delle<br />

farmacie degli Ospedali Riuniti<br />

(che ha ricordato Antonio<br />

Smojver, esule da Fiume, per<br />

31 anni farmacista ospedaliero<br />

<strong>di</strong> grande valore) ed Ettore<br />

Tacchini, il quale ha rievocato<br />

le figure <strong>di</strong> Lucio D’Urbino ed<br />

Enrico Mastropietro, profughi<br />

da Capo<strong>di</strong>stria, i quali hanno<br />

dato lustro al foro <strong>di</strong> Bergamo).<br />

A Seriate, il sindaco Silvana<br />

Santisi Saita e il presidente<br />

onorario Vincenzo Barca, hanno<br />

scoperto un cippo de<strong>di</strong>cato<br />

ai Martiri delle Foibe. <strong>Il</strong> cippo<br />

è in pietra rosa d’Istria nel quale<br />

è scavata una cavità, a in<strong>di</strong>care<br />

le foibe. Seriate, ha ricordato<br />

Santisi Saita «prima ancora<br />

della legge nazionale istitutiva<br />

del Giorno del Ricordo aveva<br />

aperto uno squarcio storico sui<br />

drammatici eventi dell’esodo<br />

dall’Istria e dalla Dalmazia, e<br />

sulle tragiche foibe». Era infatti<br />

il 2000 quando nella città lombarda<br />

veniva inaugurata Via<br />

Martiri delle Foibe.<br />

L’Anvgd con gli Alpini<br />

nell’Adunata nazionale<br />

In occasione del Raduno<br />

nazionale degli Alpini<br />

a Bergamo, il 7, 8 e 9 maggio<br />

scorsi, tanti sono stati i momenti<br />

significativi che ha visto<br />

protagonista il Comitato bergamasco<br />

guidato da Maria Elena<br />

Depetroni. Ecco il nutrito programma<br />

pre<strong>di</strong>sposto dal Comitato<br />

in occasione della grande<br />

manifestazione che, come sempre,<br />

ha visto accorrere gli alpini<br />

da tutta Italia:<br />

Venerdì 7 maggio, alzaban<strong>di</strong>era<br />

e deposizione <strong>di</strong> una corona<br />

al monumento ai Caduti <strong>di</strong><br />

tutte le guerre presso il Piazzale<br />

degli Alpini. La sera, cena d’accoglienza<br />

agli Alpini <strong>di</strong> Trieste e<br />

delle Sezioni esuli <strong>di</strong> Zara, Fiume<br />

e Pola.<br />

Sabato 8 maggio, breve cerimonia<br />

commemorativa presso<br />

il monumento agli Esuli presso<br />

la Rocca. A seguire, S. Messa in<br />

ricordo dei caduti, morti, infoibati,<br />

<strong>di</strong>spersi presso la Chiesa<br />

delle Grazie.<br />

Domenica 9 maggio, inizio<br />

del corteo, aperto dagli alpini <strong>di</strong><br />

Zara, Fiume e Pola.<br />

DELEGAZIONE DI<br />

FIRENZE<br />

La Delegazione Anvgd e il<br />

Comune <strong>di</strong> Firenze hanno<br />

presentato venerdì 14 maggio<br />

il libro <strong>di</strong> Jan Barnas Ci chiamavano<br />

fascisti. Eravamo italiani.<br />

Istriani, Fiumani e Dalmati: storie<br />

<strong>di</strong> esuli e rimasti, che tanto successo<br />

ha riscosso dalla sua uscita<br />

lo scorso gennaio.<br />

L’incontro, con la partecipazione<br />

dell’autore, si è tenuto nella<br />

Sala Grande della Biblioteca delle<br />

Oblate. Ha presentato e moderato<br />

Myriam Andreatini Sfilli,<br />

Delegata dell’<strong>Associazione</strong> per<br />

Firenze.<br />

* * *<br />

COMITATO DI GENOVA<br />

Anche il capoluogo ligure<br />

ha degnamente celebrato<br />

il Giorno del Ricordo con il<br />

concorso determinante dell’Anvgd<br />

provinciale presieduta da<br />

Clau<strong>di</strong>o Eva. Preceduto dal convegno<br />

celebrativo <strong>di</strong> Giovanni<br />

Palatucci, funzionario <strong>di</strong> polizia,<br />

ultimo questore <strong>di</strong> Fiume,<br />

deportato e morto a Dachau, e<br />

dalla cerimonia <strong>di</strong> deposizione <strong>di</strong><br />

una corona <strong>di</strong> alloro al cippo nei<br />

giar<strong>di</strong>ni Cavagnaro, che ricorda<br />

il sacrificio delle popolazioni<br />

dell’Istria, <strong>di</strong> Fiume e della Dalmazia,<br />

e la proiezione <strong>di</strong> un documentario<br />

sull’esodo giuliano<br />

dalmata in Valle Scrivia, presso il<br />

Teatro della Gioventù si è svolta<br />

la cerimonia ufficiale del 10 Febbraio.<br />

Durante la manifestazione<br />

sono stati premiati gli studenti<br />

vincitori della IX E<strong>di</strong>zione del<br />

Concorso regionale «<strong>Il</strong> sacrificio<br />

degli Italiani della <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong><br />

e della Dalmazia; mantenere<br />

la memoria, rispettare le verità,<br />

impegnarsi per garantire i <strong>di</strong>ritti<br />

dei popoli». Sono state inoltre<br />

consegnate le targhe «Premio Ernesto<br />

Bruno Valenziano» a coloro<br />

che si sono <strong>di</strong>stinti nella <strong>di</strong>fesa<br />

della verità e della giustizia per<br />

i <strong>Giulia</strong>ni e Dalmati, vittime <strong>di</strong><br />

crimini contro l’umanità e privati<br />

della propria Terra e della<br />

propria identità, con la prolusione<br />

<strong>di</strong> Fulvio Mohoratz, “storico”<br />

esponente dell’associazionismo<br />

giuliano-dalmato a Genova.<br />

Commemorazioni si sono<br />

tenute anche a Sanremo, in via<br />

Martiri delle Foibe; a Rapallo; a<br />

Recco e a Busalla.<br />

Durante la celebrazione a<br />

Recco del Giorno del Ricordo,<br />

presenti il sindaco Capurro, amministratori,<br />

il prof. Clau<strong>di</strong>o Eva,<br />

presidente provinciale dell’Anvgd,<br />

Emerico Radman del Comitato<br />

genovese della stessa, lo<br />

storiografo citta<strong>di</strong>no Sandro Pellegrini<br />

(nativo <strong>di</strong> Fiume) ha proposto<br />

al sindaco <strong>di</strong> far votare al<br />

Consiglio comunale, nel corso <strong>di</strong><br />

una riunione, un documento <strong>di</strong><br />

sollecitazione al Presidente della<br />

Repubblica, ai Presidenti <strong>di</strong> Senato<br />

e Camera, al Presidente del<br />

Consiglio per sostenere la concessione<br />

pubblica e solenne della<br />

Medaglia d’Oro al valor militare<br />

al Gonfalone della città <strong>di</strong> Zara.<br />

È opinione <strong>di</strong> Pellegrini che la<br />

Repubblica italiana non possa<br />

sottrarsi al rispetto della Storia<br />

nazionale e che sarebbe molto<br />

significativo se in occasione del<br />

prossimo 10 febbraio 2011 tutte<br />

le Assemblee elettive nazionali<br />

votassero un documento <strong>di</strong> solidarietà<br />

nei confronti degli oltre<br />

300 mila esuli.<br />

A Busalla il Comune e la<br />

comunità fiumana hanno organizzato,<br />

venerdì 19 febbraio, la<br />

commemorazione del Giorno<br />

del Ricordo con mostre ed incontri.<br />

La giornata è iniziata al<br />

Salone “Roberti” della SMS «fra<br />

i Liberi Operai» con la presentazione<br />

della mostra fotografica<br />

«<strong>Il</strong> giorno del ricordo» <strong>di</strong> Guido<br />

Rumici, introdotta da Emerico<br />

Radmann per l’Anvgd e con<br />

l’intervento <strong>di</strong> Wla<strong>di</strong>miro Iozzi,<br />

preside dell’istituto Nautico “San<br />

Giorgio” <strong>di</strong> Genova. La mostra è<br />

rimasta aperta dal 20 al 28 febbraio<br />

presso la Sala del Consiglio<br />

comunale <strong>di</strong> Busalla.<br />

Presentata in questa occazione<br />

la tesi <strong>di</strong> laurea <strong>di</strong> Valentina<br />

Lombardo L’esodo <strong>Giulia</strong>no Dalmata<br />

in Valle Scrivia nella memoria<br />

orale, cui è seguita la lettura<br />

teatrale <strong>di</strong> brani tratti dal volume<br />

<strong>di</strong> Mauro Valerio Pastorino Fiumani<br />

da parte della “Compagnia<br />

degli Evasi” <strong>di</strong> Castelnuovo Magra.<br />

Alle manifestazioni hanno<br />

presenziato i ragazzi dell’ITIS<br />

“Primo Levi” e dell’Istituto Nautico<br />

“San Giorgio”.<br />

* * *<br />

COMITATO DI<br />

GORIZIA<br />

<strong>Il</strong> Comitato provinciale<br />

isontino, in collaborazione<br />

con l’<strong>Associazione</strong> Amici dei Musei,<br />

ha promosso la presentazione<br />

della tesi <strong>di</strong> laurea <strong>di</strong> Stefania<br />

Grion, La chiesa <strong>di</strong> Santa Maria<br />

Annunciata a Sanvincenti d’Istria,<br />

un catalogo <strong>di</strong> citazioni “all’antica”.<br />

W Sanvincenti, la Chiesa <strong>di</strong> Santa<br />

Maria Annunciata, oggetto dello<br />

stu<strong>di</strong>o presentato dal Comitato<br />

Anvgd isontino


8<br />

Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />

L’incontro ha avuto luogo il<br />

19 aprile presso la sala conferenze<br />

concessa dalla Fondazione Cassa<br />

<strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Gorizia. La chiesa<br />

oggetto dello stu<strong>di</strong>o è stata ripetutamente<br />

meta <strong>di</strong> visite da parte<br />

del Comitato goriziano, sempre<br />

suscitando nei partecipanti ai<br />

tour grande ammirazione.<br />

* * *<br />

COMITATO DI<br />

MASSA CARRARA<br />

Marina <strong>di</strong> Carrara il<br />

A Consiglio comunale è<br />

stato convocato nella Sala Marmoteca<br />

dell’IMM in seduta<br />

straor<strong>di</strong>naria con la partecipazione<br />

del Consiglio provinciale<br />

<strong>di</strong> Massa-Carrara per la celebrazione<br />

congiunta del Giorno del<br />

Ricordo. La seduta è stata aperta<br />

dal presidente del Consiglio del<br />

Comune <strong>di</strong> Carrara, Luca Ragoni,<br />

al quale sono seguiti il sindaco<br />

<strong>di</strong> Carrara Angelo Zubbani e gli<br />

interventi degli studenti dell’Istituto<br />

Professionale <strong>di</strong> Stato per le<br />

attività marinare “Fiorillo”.<br />

«Fin dal 2004 - ha detto tra<br />

l’altro il sindaco Ragoni - il Comune<br />

non si è mai sottratto alla<br />

commemorazione delle vittime<br />

delle Foibe. Quest’anno abbiamo<br />

desiderato fare un salto <strong>di</strong> qualità,<br />

organizzando questo Consiglio<br />

congiuntamente con quello<br />

<strong>di</strong> Massa e quello provinciale».<br />

Dal canto suo, Sergio tabanelli,<br />

presidente del Comitato Anvgd<br />

- ha rilevato come «dopo 60 anni<br />

dagli avvenimenti finalmente<br />

si può dare loro la giusta collocazione,<br />

poiché tante situazioni<br />

erano state nascoste […]. Dal<br />

2004, con l’istituzione da parte<br />

del Parlamento del Giorno del<br />

Ricordo, molti errori sono stati<br />

riconosciuti».<br />

Nel suo intervento, il segretario<br />

del Comitato Vittorio Miletti<br />

ha voluto porre l’accento su<br />

alcuni aspetti salienti dell’essere<br />

esuli e dell’accoglienza nel territorio<br />

della Provincia. «Solo con<br />

la memoria - ha detto tra l’altro<br />

- con la conoscenza dei fatti realmente<br />

accaduti, e con la consapevolezza<br />

della trage<strong>di</strong>a che si<br />

è consumata, si possono gettare<br />

le basi sulle quali costruire un<br />

futuro. […] <strong>Il</strong> sogno <strong>di</strong> noi Esuli,<br />

dopo tanti anni trascorsi nei<br />

campi profughi, era quello <strong>di</strong><br />

trovare un luogo dove reimpiantare<br />

le ra<strong>di</strong>ci che avevamo perso,<br />

o meglio, che altri avevano con<br />

la violenza sempre sra<strong>di</strong>cato. […]<br />

Speriamo <strong>di</strong> essere d’esempio alle<br />

nuove generazioni, in modo che<br />

[…] la nostra esperienza possa<br />

essere d’aiuto, al nuovo mondo<br />

globalizzato, nel comprendere<br />

che erronee interpretazioni stroriche<br />

insinuano nella società inutili<br />

logiche <strong>di</strong> razzismo, <strong>di</strong> coflitto<br />

e guerra».<br />

A Marina <strong>di</strong> Massa, sempre<br />

il 10 febbraio, le autorità civili e<br />

militari e la rappresentanza degli<br />

esuli si sono mossi in corteo e si<br />

sono portati all’interno dell’ex<br />

campo profughi per la deposizione<br />

<strong>di</strong> una corona alla lapide che<br />

ricorda la permanenza dei profughi<br />

giuliano-dalmati.<br />

Nel pomeriggio, Messa a suffragio<br />

delle vittime delle Foibe<br />

nella Chiesa Servi <strong>di</strong> Maria. Successivamente,<br />

presso l’Aula Magna<br />

del Liceo Classico “Pellegrino<br />

Rossi” <strong>di</strong> Massa, nei giorni 18<br />

e 25 febbraio «Giornate <strong>di</strong> storia<br />

e conoscenza sugli avvenimenti<br />

dell’Istria e Dalmazia dal 1943<br />

al 1947» con testimonianze <strong>di</strong> alcuni<br />

esuli e mostra fotografica. <strong>Il</strong><br />

giorno 25, <strong>di</strong>battito e proiezione<br />

<strong>di</strong> filmati d’epoca.<br />

X La locan<strong>di</strong>na pre<strong>di</strong>sposta dal<br />

Comune <strong>di</strong> Modena per la<br />

commemorazione del 10 Febbraio<br />

* * *<br />

COMITATO DI<br />

MODENA<br />

Anche nella Città <strong>di</strong> Modena<br />

è stato commemorato<br />

il Giorno del Ricordo con la<br />

deposizione <strong>di</strong> una corona in Via<br />

Martiri delle Foibe, alla presenza<br />

del presidente della Provincia<br />

Emilio Sabattini e del sindaco<br />

Giorgio Pighi. Nello stesso giorno<br />

è stata celebrata da mons.<br />

Benito Cocchi, arcivescovo emerito,<br />

una S. Messa nella chiesa<br />

monumentale <strong>di</strong> S. Domenico.<br />

<strong>Il</strong> 16 febbraio, nella Sala delle<br />

conferenze della Circoscrizione<br />

3, il vicepresidente nazionale<br />

Anvgd Marino Segnan e il presidente<br />

della Consulta regionale<br />

Anvgd Paolo Jelich hanno tenuto<br />

una conferenza sull’esodo alla<br />

quale è seguita la proiezione <strong>di</strong><br />

un filmato.<br />

Ha avuto luogo, inoltre,<br />

un ciclo <strong>di</strong> conferenze presso la<br />

Circoscrizione 1 del Comune, e<br />

tra queste si segnalano: giovedì<br />

4 marzo, relatore il prof. Fulvio<br />

Salimbeni sul tema L’Adriatico.<br />

Storia <strong>di</strong> un mare che unisce, non<br />

<strong>di</strong>vide, le opposte sponde; martedì<br />

9 marzo, relatore il prof. Roberto<br />

Spazzali sul tema <strong>Il</strong> lungo Ottocento.<br />

La <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> dall’età<br />

napoleonica alla prima guerra<br />

mon<strong>di</strong>ale. Storia <strong>di</strong> una regione<br />

contesa; venerdì 12 marzo, intervento<br />

del dott. Lorenzo Salimbeni,<br />

Dal trattato <strong>di</strong> Parigi al trattato<br />

<strong>di</strong> Osimo. Esodo e confini nella<br />

<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e nella Dalmazia;<br />

venerdì 19 marzo, relatore il<br />

prof. Marco Cuzzi, Foibe, esuli,<br />

rimasti. <strong>Il</strong> dramma dell’Istria nel<br />

XX secolo.<br />

<strong>Il</strong> sindaco <strong>di</strong> Modena, Giorgio<br />

Pighi, ha voluto sottolineare<br />

la proficua collaborazione tra<br />

l’Anvgd ed il Comune, concretizzatasi<br />

nella recente intesa raggiunta<br />

sulla realizzazione <strong>di</strong> un<br />

cippo de<strong>di</strong>cato ai Martiri delle<br />

Foibe nel piazzale antistante la<br />

Chiesa del Tempio. Sarà, rimarca<br />

GIORNO del<br />

RICORDO <strong>2010</strong><br />

<strong>Il</strong> Sindaco <strong>di</strong> Modena Giorgio Pighi<br />

e il Presidente della Provincia Emilio Sabattini<br />

si onorano <strong>di</strong> invitare la S.V.<br />

alla cerimonia in memoria<br />

delle vittime delle Foibe<br />

con la deposizione <strong>di</strong> una corona<br />

davanti all’insegna della strada<br />

Mercoledì 10 febbraio <strong>2010</strong><br />

ore 11.00<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

Presiede:<br />

Emilio Sabattini<br />

Presidente Provincia <strong>di</strong> Modena<br />

Intervengono:<br />

un rappresentante dell’<strong>Associazione</strong> nazionale<br />

<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia<br />

Giorgio Pighi<br />

Sindaco <strong>di</strong> Modena<br />

il primo citta<strong>di</strong>no, «esempio permanente<br />

<strong>di</strong> memoria per tutti i<br />

modenesi e per le giovani generazioni».<br />

<strong>Il</strong> Comitato Anvgd, presieduto<br />

da Giampaolo Pani, è stato<br />

impegnato inoltre in una serie<br />

<strong>di</strong> conferenze tenute nelle scuole<br />

citta<strong>di</strong>ne e, in date <strong>di</strong>verse, in<br />

quattro classi liceali e in sei classi<br />

<strong>di</strong> scuole me<strong>di</strong>e.<br />

A Sassuolo lo stesso Comitato<br />

provinciale ha curato l’allestimento<br />

della mostra documentaria<br />

e fotografica del prof. Guido<br />

Rumici, inaugurata il 6 febbraio<br />

nella Galleria d’arte moderna<br />

alla presenza del sen. Filippo<br />

Berselli e del sindaco <strong>di</strong> Sassuolo<br />

Luca Caselli. La mostra è rimasta<br />

aperta sino al 21 febbraio<br />

con possibilità <strong>di</strong> visite guidate<br />

rivolte in particolare alle scuole<br />

del territorio a cura del Comitato<br />

modenese che è dovuto ricorrere<br />

alla collaborazione del Comitato<br />

<strong>di</strong> Bologna per sopperire alle<br />

<strong>numero</strong>se richieste pervenute.<br />

Dopo l’inaugurazione della mostra,<br />

presso la Sala Biasin il sen.<br />

Berselli ha introdotto la proiezione<br />

del documentario Anvgd<br />

«Esodo». È seguita la conferenza<br />

del prof. Fulvio Salimbeni <strong>Il</strong><br />

contributo della civiltà adriatica a<br />

quella italiana ed europea.<br />

Mercoledì 10 febbraio si è<br />

svolta la commemorazione del<br />

Giorno del Ricordo con l’intitolazione<br />

ufficiale <strong>di</strong> Via Martiri<br />

delle Foibe e la posa <strong>di</strong> una corona<br />

d’alloro. Posta in prossimità<br />

della sede del Commissariato<br />

<strong>di</strong> Pubblica Sicurezza, con la<br />

toccante cerimonia <strong>di</strong> posa della<br />

targa commemorativa e della<br />

bene<strong>di</strong>zione, la nuova Via entra<br />

così <strong>di</strong> fatto nella toponomastica<br />

sassolese. Alla cerimonia pubblica,<br />

presenziata dal Sindaco Luca<br />

Caselli, da <strong>di</strong>versi consiglieri comunali<br />

dalle autorità militari e<br />

dalle associazioni d’Arma e Combattentistiche<br />

con i Gonfaloni,<br />

semplici citta<strong>di</strong>ni e una delegazione<br />

<strong>di</strong> studenti <strong>di</strong> alcune scuole<br />

superiori. In tutte le scuole e negli<br />

uffici pubblici alle 11 è stato<br />

osservato 1 minuto <strong>di</strong> silenzio.<br />

<strong>Il</strong> programma, come ha sottolineato<br />

il sindaco Caselli e a cui<br />

hanno contribuito gli assessorati<br />

alla Cultura e alla Pubblica Istruzione,<br />

ha così inteso dare piena<br />

attuazione allo spirito contenuto<br />

nella legge che prevede e realizzando<br />

specifici momenti ed attività<br />

pubbliche <strong>di</strong> testimonianza,<br />

informazione e riflessione critica<br />

su questo particolare periodo<br />

storico, così drammatico e <strong>di</strong>menticato.<br />

«In questo ambito -<br />

ha ricordato il Sindaco - siamo<br />

giunti finalmente alla posa della<br />

targa e alla intitolazione ufficiale<br />

della via ai “martiri delle Foibe”,<br />

coronando una richiesta ed un<br />

impegno scan<strong>di</strong>to da proposte ed<br />

interpellanze consiliari presentate<br />

nelle precedenti legislature».<br />

A Carpi l’11 febbraio seduta<br />

straor<strong>di</strong>naria del Consiglio<br />

comunale che ha votato all’unanimità<br />

un or<strong>di</strong>ne del giorno che<br />

impegna l’Amministrazione a<br />

porre una targa commemorativa<br />

nell’area prospiciente l’ex campo<br />

<strong>di</strong> concentramento <strong>di</strong> Fossoli,<br />

in memoria della permanenza<br />

per 20 anni (1954-1974) della<br />

comunità istriana nel cosiddetto<br />

Villaggio San Marco. Presenti al<br />

Consiglio comunale, in qualità<br />

<strong>di</strong> invitati, tutto il Consiglio <strong>di</strong>rettivo<br />

del Comitato Anvgd modenese<br />

e 20 esuli <strong>di</strong> Carpi.<br />

A Fiorano, il Consiglio comunale<br />

ha votato all’unanimità,<br />

il 10 Febbraio, l’or<strong>di</strong>ne del giorno<br />

che prevedeva la commemorazione<br />

delle vittime delle Foibe<br />

e dell’esodo me<strong>di</strong>ante interventi<br />

nelle scuole me<strong>di</strong>e incentrati sul<br />

tema «Istria: una storia <strong>di</strong> italiani<br />

<strong>di</strong>menticata».<br />

G. P.<br />

* * *<br />

COMITATO DI<br />

PALERMO<br />

Le manifestazioni previste<br />

per il 10 Febbraio hanno<br />

avuto inizio il 4 dello stesso mese<br />

a Piazza Armerina presso l’Istituto<br />

“Ettore Maiorana” a cura<br />

dei <strong>di</strong>rigenti scolastici Giuseppe<br />

Marino e Lucia Giunta, relatore<br />

Francesco Paolo Calvaruso,<br />

segretario del Comitato Anvgd<br />

palermitano. Sono intervenuti<br />

per dare testimonianza il presidente<br />

dello stesso Comitato,<br />

Gino Zambiasi, Lucia e Roberto<br />

Hodl e Anna Maria Bruno, proveniente<br />

da Caltanissetta.<br />

<strong>Il</strong> giorno successivo, il 5, seduta<br />

straor<strong>di</strong>naria del Consiglio<br />

comunale <strong>di</strong> Palermo, alla presenza<br />

delle autorità civili e mili-


9<br />

Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />

tari: per l’Amministrazione erano<br />

presenti l’assessore alla Cultura,<br />

Giampiero Cannella, e gli assessori<br />

Raoul Russo e Mauro La<br />

Mantia. L’evento è stato seguito<br />

dalla stampa e da una qualificata<br />

rappresentanza degli esuli residenti<br />

nel capoluogo siciliano.<br />

<strong>Il</strong> 6, nella Sala consiliare<br />

<strong>di</strong> Monreale, seduta de<strong>di</strong>cata al<br />

Giorno del Ricordo. Sono intervenuti<br />

il sindaco, Di Matteo,<br />

il vicesindaco Salvino Caputo,<br />

l’assessore alla Cultura, Giampiero<br />

Cannella e le scuole del comprensorio<br />

con gli studenti e gli<br />

insegnanti. È intervenuto, come<br />

testimone degli eventi rievocati,<br />

Gino Zambiasi, ha moderato<br />

Gaetano Pavera.<br />

Ed ancora, il 9 febbraio<br />

presso l’Istituto <strong>di</strong> istruzione secondaria<br />

superiore “Steno” <strong>di</strong><br />

Termini Imerese, testimonianze<br />

X Palermo, inaugurazione del Cippo<br />

in memoria dei Martiri delle Foibe.<br />

Da sin., l’assessore alla Cultura<br />

G. Cannella, l’on. S. Caputo, il<br />

presidente del Comitato Anvgd<br />

palermitano G. Zambiasi e il<br />

cappellano capo della GdF don A.<br />

Di Paola (foto E. Demori)<br />

a cura <strong>di</strong> Gino Zambiasi, Lucia<br />

e Roberto Hodl, relazione<br />

del <strong>di</strong>rigente scolastico Antonio<br />

Militello, moderatore Antonino<br />

Pecoraro.<br />

<strong>Il</strong> 10 febbraio, a Palermo, alla<br />

presenza delle più alte cariche<br />

citta<strong>di</strong>ne, civili e militari, è stato<br />

inaugurato il Cippo in memoria<br />

dei Martiri delle Foibe. Presenti<br />

il prefetto Giancarlo Trevisone, il<br />

Questore Alessandro Marangoni,<br />

il comandante della Guar<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> Finanza gen. Carlo Ricozzi,<br />

alti ufficiali dei Carabinieri e del<br />

Corpo <strong>di</strong> Polizia, il vicesindaco<br />

Salvino Caputo, l’assessore alla<br />

Cultura, Giampiero Cannella,<br />

due classi con i rispettivi professori<br />

ed un significativo gruppo<br />

<strong>di</strong> esuli giuliano-dalmati con<br />

qualche goriziano. Padre Andrea<br />

Di Paola, cappellano capo della<br />

Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza ha benedetto<br />

il Cippo.<br />

Nella Chiesa <strong>di</strong> S. Giacomo<br />

dei Militari, sita all’interno del<br />

Comando Legione Carabinieri<br />

Sicilia, è stata officiata una Messa<br />

in suffragio dei Carabinieri<br />

deportati, uccisi o scomparsi<br />

nell’ex Jugoslavia durante la Seconda<br />

guerra mon<strong>di</strong>ale e dopo,<br />

alla quale hanno preso parte i familiari<br />

coinvolti nei tragici fatti.<br />

Dopo la deposizione <strong>di</strong> una corona<br />

d’alloro al Cippo ai Caduti,<br />

il Comandante la Legione Carabinieri<br />

Sicilia, gen. <strong>di</strong> Divisione<br />

Vincenzo Coppola, ha tenuto<br />

una breve orazione.<br />

Alle 17.00, posa della corona<br />

d’alloro <strong>di</strong>nnanzi al monumento<br />

del Milite Ignoto, presenti <strong>di</strong>verse<br />

delegazioni con i labari dei Comuni<br />

limitrofi, l’assessore Rauol<br />

Russo con la fascia del sindaco,<br />

Dario Falzone in rappresentanza<br />

della Provincia, l’on. Salvino<br />

Caputo in rappresentanza della<br />

Regione e il presidente Anvgd <strong>di</strong><br />

Palermo Zambiase. Successivamente,<br />

nella chiesa <strong>di</strong> S. Mamiliano<br />

S. Messa celebrata da Padre<br />

Andrea Di Paola, a coronamento<br />

<strong>di</strong> una splen<strong>di</strong>da giornata ricca <strong>di</strong><br />

riflessioni e <strong>di</strong> rievocazioni.<br />

Evento significativo delle celebrazioni<br />

del 10 Febbraio è stato<br />

il «Corteo Tricolore» patrocinato<br />

dal Comune e dalla Provincia <strong>di</strong><br />

Palermo, e dalla Consulta provinciale<br />

degli studenti. Vi hanno<br />

aderito <strong>di</strong>versi Comuni della<br />

Provincia che vi hanno partecipato<br />

con il proprio Gonfalone.<br />

Una manifestazione istituzionale,<br />

politicamente trasversale<br />

e simbolicamente colorata una<br />

un’unica ban<strong>di</strong>era, il Tricolore<br />

simbolo dell’unità nazionale. La<br />

presenza in piazza degli esuli, che<br />

vivono ormai da più <strong>di</strong> 50 anni<br />

a Palermo, ha reso questa manifestazione<br />

particolarmente significativa.<br />

<strong>Il</strong> corteso, partito da<br />

Piazza Politeama, ha percorso le<br />

vie del centro citta<strong>di</strong>ni ed è giunto<br />

fino al monumento ai Caduti<br />

<strong>di</strong> Via Scarlatti.<br />

<strong>Il</strong> 12 febbraio, a Marsala<br />

(Trapani), convegno nel Complesso<br />

Monumentale <strong>di</strong> S. Pietro.<br />

Alla presenza dell’assessore<br />

alla Cultura Michele Milano, <strong>di</strong><br />

docenti con i rispettivi alunni,<br />

<strong>di</strong> personalità civili e con Letizia<br />

Arcara, rappresentante della<br />

7a Commissione consiliare del<br />

Comune, in qualità <strong>di</strong> moderatrice,<br />

è stato proiettato il filmato<br />

«Le ra<strong>di</strong>ci del ricordo. Storia<br />

<strong>di</strong> una terra e del suo popolo»,<br />

realizzato dalla Regione Veneto<br />

per commemorare l’esodo. Sono<br />

seguiti gli interventi dei fiumani<br />

Lucia e Roberto Hodl, fratelli <strong>di</strong><br />

Enrichetta, scomparsa a Fiume<br />

nel 1945 e mai ritrovata, vittima<br />

innocente della barbarie comunista.<br />

Una vicenda, questa, che<br />

ha profondamente scosso tutti i<br />

presenti, rimasti profondamente<br />

colpiti dal racconto.<br />

<strong>Il</strong> 15 febbraio, ad Altavilla<br />

Milicia (Palermo), incontro sul<br />

tema presso l’Istituto Comprensivo<br />

statale “Mons. Galiano”,<br />

promotrice la prof. Rita Muscarello,<br />

relatori Francesco Paolo<br />

Calvaruso, segretario Anvgd <strong>di</strong><br />

Palermo, testimonianze <strong>di</strong> Gino<br />

Zambiasi, presidente Anvgd<br />

provinciale, ed ancora i signori<br />

Adolfina e Roberto Hodl.<br />

<strong>Il</strong> 17 <strong>di</strong> febbaio, a Valderice<br />

(Trapani), presso l’Au<strong>di</strong>torium<br />

“S. Chiara”, seminario «Citta<strong>di</strong>ni<br />

senza città», curato dall’Istituto<br />

“Leonardo Sciascia” nelle persone<br />

del <strong>di</strong>rigente scolastico Andrea<br />

Badalamenti e della collaboratrice<br />

Virginia Colli Messina. Vi<br />

sono intervenuti Gino Zambiasi,<br />

Paolo Calvaruso, Lucia e Roberto<br />

Hodl, davanti a <strong>numero</strong>si docenti<br />

a 200 studenti.<br />

Un bilancio oltremodo positivo,<br />

commentano i <strong>di</strong>rigenti<br />

dell’Anvgd palermitana, la cui<br />

presenza è stata già richiesta e<br />

sollecitata per il Giorno del Ricordo<br />

2011.<br />

* * *<br />

DELEGAZIONE DI<br />

SALERNO<br />

Anche l’Anvgd <strong>di</strong> Salerno,<br />

unitamente al CE-<br />

PIS (Centro europeo per la pace<br />

nel mondo, per l’infanzia e lo sviluppo)<br />

ed all<strong>Associazione</strong> nazionale<br />

“Guerra <strong>di</strong> Liberazione”, ha<br />

ricordato, nella giornata istituzionalizzata,<br />

la trage<strong>di</strong>a delle Foibe,<br />

l’Esodo <strong>di</strong> 350.000 profughi da<br />

<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>, Istria e Dalmazia<br />

e la morte del Questore <strong>di</strong> Fiume<br />

italiana a Dachau, Giovanni<br />

Palatucci. Per non <strong>di</strong>menticare le<br />

atrocità vissute nelle terre cedute<br />

alla Jugoslavia, hanno accettato<br />

l’invito le autorità civili, religiose,<br />

militari, i profughi della <strong>Venezia</strong><br />

<strong>Giulia</strong>, dell’Istria e della<br />

Dalmazia, i <strong>di</strong>rigenti scolastici,<br />

i rappresentanti delle Scuole <strong>di</strong><br />

ogni or<strong>di</strong>ne e grado, per assistere<br />

alla S. Messa, presso la Parrocchia<br />

dell’Annunziata. La Messa<br />

in suffragio delle vittime è stata<br />

officiata solennemente dall’arcivescovo<br />

metropolita mons. Gerardo<br />

Pierro.<br />

Al centro dell’altare maggiore<br />

la ban<strong>di</strong>era con gli stemmi delle<br />

Province perdute; accanto, sui<br />

gra<strong>di</strong>ni, la ban<strong>di</strong>era italiana simbolo<br />

dell’italianità pagata a caro<br />

prezzo da tutti gli esuli e dagli<br />

italiani <strong>di</strong> tutte le Province perdute,<br />

dagli Ufficiali che, con le<br />

loro <strong>di</strong>vise rappresentando l’ltalia<br />

in quei territori, hanno donato la<br />

vita per amore della Patria ingoiati,<br />

a volte ancora vivi, nelle foibe,<br />

tombe a cielo aperto.<br />

La Delegata Anvgd salernitana,<br />

Miriana Tramontina Ivone,<br />

ha voluto ricordato quelle terre<br />

perse dopo la Seconda guerra<br />

mon<strong>di</strong>ale con l’esito <strong>di</strong> migliaia<br />

e migliaia <strong>di</strong> morti, colpevoli soltanto<br />

<strong>di</strong> essere italiani o <strong>di</strong> appartenere<br />

ad un corpo militare, e <strong>di</strong><br />

deportati, <strong>di</strong> scomparsi.<br />

Nel parlare del dramma delle<br />

Foibe e dell’Esodo, ha voluto sottolineare<br />

che quegli avvenimenti<br />

sono parte <strong>di</strong> un passato che ci<br />

appartiene ed appartiene a tutta<br />

la nazione; tutte le istituzioni,<br />

ricordando oggi quegli eventi,<br />

devono sentire il dovere non<br />

soltanto <strong>di</strong> ristabilire la realtà<br />

storica, ma <strong>di</strong>vulgare la realtà <strong>di</strong><br />

quanto accaduto in quei territori<br />

coltivando un ricordo che i giovani<br />

devono conoscere ed apprendere<br />

stu<strong>di</strong>andoli sui loro libri <strong>di</strong><br />

scuola: che, fino ad oggi, hanno<br />

non solo ignorato ma, talvolta,<br />

persino negato.<br />

Non si può e non si deve<br />

rimuovere un passato - ha proseguito<br />

la signora Tramontina<br />

- nel quale le vicende nazionali,<br />

particolarmente dolorose, continuano<br />

a far parte della nostra<br />

storia. Non si possono negare le<br />

persecuzioni, le violenze, le uccisioni,<br />

le morti nei campi jugoslavi.<br />

Ha voluto inoltre chiarire<br />

che non esistono colori politici<br />

per ricordare perché le vicende<br />

vissute vanno ascoltate dai <strong>di</strong>retti<br />

protagonisti fino in fondo, con<br />

onestà e con senso <strong>di</strong> responsabilità,<br />

rafforzando un valore civile<br />

che permetta la costruzione <strong>di</strong> un<br />

futuro migliore<br />

Dal canto suo l’arcivescovo<br />

Gerardo Pierro ha chiarito che<br />

il «ricordo» non dev’essere motivo<br />

<strong>di</strong> rancore ma conoscenza<br />

della storia nella sua realtà per<br />

comprendere quanto queste efferatezze<br />

non devono più ripetersi<br />

ma devono <strong>di</strong>ventare motivo <strong>di</strong><br />

conoscenza e <strong>di</strong> cultura per un<br />

futuro <strong>di</strong> pace e <strong>di</strong> solidarietà.<br />

Ricordare le gesta, come quelle<br />

del Questore Giovanni Palatucci<br />

durante il suo mandato, <strong>di</strong>venta<br />

motivo <strong>di</strong> orgoglio ed esempio<br />

del rispetto per l’uomo nella sua<br />

<strong>di</strong>gnità.<br />

Prima <strong>di</strong> onorare i Caduti<br />

trasportando la ghirlanda donata<br />

dal Comune <strong>di</strong> Salerno davanti<br />

alla lapide del Liceo “Torquato<br />

Tasso”, la Delegata Tramontina<br />

ha ringraziato particolarmente<br />

l’arcivescovo Gerardo Pierro, il<br />

prefetto Sabatino Marchione, il<br />

questore Vincenzo Roca, il sindaco<br />

Vincenzo De Luca, i colonnelli<br />

dei Carabinieri, e particolarmente<br />

il comandante provinciale<br />

Gregorio De Marco, i rappresentanti<br />

della Finanza, della Polizia<br />

<strong>di</strong> Stato, dell’Esercito, degli<br />

Alpini, della Polizia Comunale,<br />

tutti gli altri esponenti dei vari<br />

Corpi, il presidente del Comitato<br />

<strong>di</strong> Avellino dell’Anvgd Carmelo<br />

Testa, il Principe Cesare Pro Pignatelli,<br />

i Dirigenti Scolastici e<br />

la rappresentanza degli alunni <strong>di</strong><br />

ogni or<strong>di</strong>ne e grado complimentandosi<br />

per la partecipazione risultata<br />

particolarmente attenta e<br />

sentita.<br />

Un momento commovente<br />

si è avuto con la deposizione<br />

della corona ed il Silenzio suonato<br />

da un rappresentante delle<br />

« Guide» <strong>di</strong> Caserta e <strong>di</strong> Salerno<br />

dell’Esercito davanti alla lapide ai<br />

Caduti posta nel Liceo “T. Tasso”<br />

<strong>di</strong> Salerno. La giornata si è conclusa<br />

nel Salone della Provincia<br />

con la presentazione del libro<br />

Noi figli dell’Esodo <strong>di</strong> Gabriella<br />

Macini Fazio, E<strong>di</strong>tore Guida, e la<br />

testimonianza <strong>di</strong> episo<strong>di</strong> vissuti<br />

da alcuni testimoni <strong>di</strong>retti.<br />

* * *<br />

COMITATO DI<br />

PADOVA<br />

Già dal Giorno del Ricordo<br />

2005 il Comitato<br />

provinciale patavino si è attivato<br />

per portare nelle scuole <strong>di</strong> Padova,<br />

della Provincia ed anche oltre,<br />

il suo contributo <strong>di</strong> esperienze<br />

personali e <strong>di</strong> conoscenze acquisite<br />

con uno stu<strong>di</strong>o serio su testi<br />

storicamente corretti, senza <strong>di</strong>menticare<br />

<strong>di</strong> aggiornarsi su quanto<br />

viene pubblicato da chi vuole<br />

<strong>di</strong>storcere la verità, soprattutto in<br />

quest’ ultimo periodo.<br />

Di anno in anno il Comitato<br />

ha intensificato questo percorso<br />

grazie alla collaborazione offerta<br />

dalla Provincia, sensibile alla nostra<br />

storia e alla nostra cultura, e<br />

alla buona volontà <strong>di</strong> alcuni dei<br />

componenti del Comitato ben<br />

introdotti nelle varie scuole, nonostante<br />

vi siano, in alcune, insegnanti<br />

ancora legati a vecchi schemi<br />

ideologici, per cui si incontra<br />

talvolta in<strong>di</strong>fferenza se non rifiuto<br />

<strong>di</strong> affrontare con equilibrio questa<br />

pagina <strong>di</strong> storia italiana non<br />

presente nei libri <strong>di</strong> testo. Altri


10<br />

Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />

W Due immagini delle lezioni<br />

condotte dal Comitato <strong>di</strong> Padova<br />

nelle scuole della città e della<br />

provincia. Nella prima fotografia la<br />

presidente, Italia Giacca, introduce<br />

una lezione<br />

docenti, per fortuna, dopo averci<br />

conosciuti ci richiamano, favorevolmente<br />

colpiti dal taglio storico-<br />

culturale dei nostri interventi<br />

e dal tono sereno usato, soprattutto<br />

quando affrontiamo il nodo<br />

delle ragioni che hanno reso possibile<br />

una trage<strong>di</strong>a così grande e<br />

che per molti, ignari degli eventi,<br />

giu<strong>di</strong>cano in base a inaccettabili<br />

tesi giustificazioniste.<br />

Per l’esperienza maturata,<br />

abbiamo potuto notare che si riscontra<br />

più interesse per la storia<br />

giuliana e dalmata da parte <strong>di</strong><br />

persone esterne alla scuola, attive<br />

nei circoli culturali <strong>di</strong> varia<br />

natura, club, se<strong>di</strong> comunali, biblioteche.<br />

Chiaramente il nostro<br />

impegno primario rimane sempre<br />

la scuola, perché siamo convinti<br />

che i giovani devono sapere<br />

e approfon<strong>di</strong>re le <strong>di</strong>namiche che<br />

hanno prodotto i nazionalismi<br />

<strong>di</strong> destra e <strong>di</strong> sinistra che hanno<br />

sconvolto il Novecento, perché la<br />

lezione del passato serva a capire<br />

e a maturare.<br />

Anche quest’anno il Comitato<br />

padovano si è molto impegnato,<br />

in particolare nelle scuole.<br />

Qui sono intervenute le prof.ssa<br />

Adriana Ivanov, Franca Dapas e<br />

la scrittrice Graziella Fiorentin,<br />

che contribuisce a far conoscere<br />

la nostra storia anche attraverso<br />

la presentazione del suo conosciuto<br />

e premiato libro Chi ha<br />

paura dell’uomo nero, adottato in<br />

alcune scuole come testo <strong>di</strong> narrativa.<br />

Ecco <strong>di</strong> seguito gli interventi<br />

realizzati quest’anno o programmati<br />

per fine aprile- maggio:<br />

Istituti Superiori a Padova:<br />

“Barbarigo”, “Marconi” (due riprese),<br />

“Tito Livio (due riprese),<br />

“Leonardo da Vinci”; a Noventa<br />

Vicentina: Istituto Professionale<br />

“Leonardo Da Vinci”; a Roma- Eur<br />

Liceo Scientifico “Cannnizzano”.<br />

Scuole Me<strong>di</strong>e a Padova: “Pascoli,<br />

“Stefanini”; Falconetto,<br />

Campodoro, Fontaniva, Vigonza,<br />

Ponte S. Nicolò, Albignasego,<br />

Camposampiero; Rovigo Porto<br />

Viro, S. Martino <strong>di</strong> Lupari.<br />

In una riunione <strong>di</strong> Interclub,<br />

<strong>di</strong> quattro Club dei Lions<br />

<strong>di</strong> Padova, Adriana Ivanov ha<br />

tenuto una conferenza dove<br />

i generosi soci, dei veri mecenati,<br />

si sono incaricati della ristampa<br />

<strong>di</strong> un migliaio <strong>di</strong> copie<br />

della sua pubblicazione Esodo<br />

da <strong>di</strong>stribuire per mezzo della<br />

Provincia alle scuole.<br />

F.D.<br />

Campo San Martino (Padova).<br />

La commemorazione del<br />

Briga<strong>di</strong>ere Dino Perpignano<br />

<strong>Il</strong> Comune <strong>di</strong> Campo San<br />

Martino ha invitato una<br />

rappresentanza dell’Anvgd per<br />

commemorare il Briga<strong>di</strong>ere Dino<br />

Perpignano al quale, con decreto<br />

del Presidente della Repubblica<br />

Giorgio Napolitano, era già stata<br />

conferita la medaglia d’oro al<br />

merito civile per «l’esempio <strong>di</strong><br />

amor patrio, <strong>di</strong> senso dell’onore<br />

e del dovere, spinto fino all’estremo<br />

sacrificio» e proprio il 10<br />

febbraio scorso il nipote l’aveva<br />

ricevuta dalla mani del Questore<br />

<strong>di</strong> Padova, in occasione della cerimonia<br />

ufficiale.<br />

Sabato, 20 marzo, Italia<br />

Giacca, presidente del Comitato<br />

<strong>di</strong> Padova, ha partecipato con<br />

una delegazione, nell’Au<strong>di</strong>torium<br />

della Scuola Me<strong>di</strong>a “Don Bosco”<br />

a Marsango, alla cerimonia commovente<br />

e toccante in memoria<br />

dell’eroico Carabiniere alla presenza<br />

dei suoi familiari, <strong>di</strong> una<br />

rappresentanza <strong>di</strong> Carabinieri in<br />

alta uniforme, del sindaco con il<br />

Consiglio comunale al completo<br />

e dello storico Marco Pirina. Erano<br />

presenti anche gli alunni delle<br />

classi terze della Scuola me<strong>di</strong>a<br />

che hanno avuto l’opportunità<br />

<strong>di</strong> ascoltare gli interventi <strong>di</strong> Italia<br />

Giacca e <strong>di</strong> Pirina sul tragico<br />

periodo storico in cui si inserisce<br />

l’episo<strong>di</strong>o.<br />

Fu quello <strong>di</strong> Malga Bala uno<br />

dei più efferati massacri, <strong>di</strong> una<br />

violenza inau<strong>di</strong>ta e <strong>di</strong>sumana. I<br />

do<strong>di</strong>ci giovani carabinieri costituivano<br />

un presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa della<br />

centrale idroelettrica che alimentava<br />

la miniera <strong>di</strong> Cave del Pre<strong>di</strong>l<br />

(nell’alto Friuli) e svolgevano il<br />

loro compito istituzionale con la<br />

serietà degna della loro <strong>di</strong>visa.<br />

La notte del 24 marzo 1944<br />

un gruppo <strong>di</strong> partigiani jugoslavi<br />

li sorprese nel sonno e li costrinse<br />

a camminare fino ad un stalla<br />

dove cominciò il loro calvario a<br />

causa dei dolori procurati dal<br />

cibo misto a soda caustica e sale<br />

nero che erano stati costretti a<br />

ingerire. Nessuno sparo, ma solo<br />

sevizie <strong>di</strong> ogni tipo li portarono<br />

lentamente alla morte e non simultaneamente,<br />

ma uno alla<br />

volta per aumentare le sofferenze<br />

<strong>di</strong> chi era costretto ad assistere al<br />

massacro.<br />

Finalmente , dopo tanti anni<br />

<strong>di</strong> silenzio su un così grande orrore,<br />

anche per questi generosi ed<br />

eroici giovani Carabinieri è giunto<br />

il momento del riconoscimento<br />

del loro sacrificio. <strong>Il</strong> Consiglio<br />

comunale in seduta straor<strong>di</strong>naria<br />

ha votato all’unanimità l’onorificenza<br />

da attribuire all’eroico<br />

vicebriga<strong>di</strong>ere Dino Perpignano,<br />

comandante del presi<strong>di</strong>o, con<br />

l’intitolazione <strong>di</strong> una via del paese<br />

a suo nome, a ricordo perenne<br />

della sua de<strong>di</strong>zione alla patria.<br />

F.D.<br />

* * *<br />

COMITATO DI ROMA<br />

<strong>Il</strong> Comitato provinciale capitolino<br />

ha organizzato, il<br />

29 aprile scorso, una mattinata<br />

<strong>di</strong> celebrazioni per ricordare Giuseppe<br />

Tosi, <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong>dattico e<br />

martire istriano cui è de<strong>di</strong>cata la<br />

Scuola elementare del Quartiere<br />

giuliano-dalmata della capitale,<br />

nelle cui aule sono cresciute generazioni<br />

<strong>di</strong> figli dell’Esodo.<br />

Alle 10.00 la inaugurazione<br />

della lapide commemorativa a<br />

Giuseppe Tosi da parte dell’assessore<br />

alla Scuola del Comune<br />

<strong>di</strong> Roma, Laura Marsilio, e del<br />

presidente del XII Municipio<br />

Pasquale Calzetta. Alle 11.00,<br />

conferenza sulla vita del martire<br />

istriano e sulla storia della scuola<br />

“Giuseppe Tosi”, presso il Teatro<br />

San Marco in Piazza <strong>Giulia</strong>ni<br />

e Dalmati. Ha introdotto<br />

Giorgio Marsan, vicepresidente<br />

del Comitato Anvgd <strong>di</strong> Roma.<br />

Sono intervenuti: Donatella<br />

Schürzel (presidente Comitato<br />

Anvgd <strong>di</strong> Roma), Amleto<br />

Ballarini (presidente Società <strong>di</strong><br />

Stu<strong>di</strong> Fiumani), Marino Micich<br />

(<strong>di</strong>rettore Archivio-Museo<br />

Storico <strong>di</strong> Fiume in Roma),<br />

Luciana Voncina (esule e conoscente<br />

<strong>di</strong> Tosi), Patrizia Giordano<br />

(<strong>di</strong>rigente scuola “Tosi”),<br />

Aldo Clemente (già segretario<br />

generale dell’Opera Assistenza<br />

Profughi), Fabio Rocchi (segretario<br />

nazionale Anvgd), Giovanna<br />

Martinuzzi (ex maestra<br />

scuola “Tosi”), Paola Giachelia<br />

(maestra scuola “Tosi”), i bambini<br />

della “Tosi” e i ragazzi della<br />

scuola me<strong>di</strong>a “Battisti”.<br />

Sono stati proiettati spezzoni<br />

del documentario realizzato dal<br />

Museo Storico <strong>di</strong> Fiume sulla vita<br />

nel Quartiere, brevi interviste ad<br />

esuli ed ex-alunni della scuola<br />

“Tosi”, tra cui il presidente della<br />

Consulta regionale Anvgd Plinio<br />

Martinuzzi e lo scrittore Diego<br />

Zandel, foto storiche <strong>di</strong> Giuseppe<br />

Tosi, <strong>di</strong> insegnanti e <strong>di</strong> classi<br />

“storiche” della scuola.<br />

COMITATO DI<br />

VERONA<br />

<strong>Il</strong> 5 febbraio scorso, nell’affollatissimo<br />

Foyer del Teatro<br />

Nuovo <strong>di</strong> Verona, si è svolta<br />

la cerimonia <strong>di</strong> premiazione della<br />

IX e<strong>di</strong>zione del Premio Letterario<br />

“Gen. Loris Tanzella” istituito<br />

dal Comitato provinciale Anvgd<br />

della città scaligera.<br />

L’importante evento culturale<br />

ha costituito il primo appuntamento<br />

nell’ambito del nutrito<br />

programma delle manifestazioni<br />

organizzate dal Comitato veronese<br />

per celebrare il Giorno del<br />

Ricordo, come ha sottolineato<br />

la presidente del Comitato,<br />

avv. Francesca Briani, nel dare<br />

il benvenuto ai <strong>numero</strong>si ospiti<br />

convenuti. La stessa ha inoltre<br />

illustrato le finalità del Premio<br />

che si prefigge la salvaguar<strong>di</strong>a e<br />

la <strong>di</strong>vulgazione del patrimonio<br />

storico, artistico e linguistico che<br />

contrad<strong>di</strong>stingue la cultura delle<br />

genti istriane, fiumane e dalmate<br />

e, al tempo stesso, la conoscenza<br />

delle vicende della causa giuliano-dalmata<br />

culminate nell’olocausto<br />

delle foibe e nell’esodo <strong>di</strong><br />

350.000 italiani dalle terre del<br />

confine orientale.<br />

La presidente Briani ha<br />

quin<strong>di</strong> riba<strong>di</strong>to l’impegno e l’attenzione<br />

che il Comitato <strong>di</strong> Verona<br />

ha sempre riservato alla realizzazione<br />

del Premio letterario,<br />

ormai vicinissimo al decennale,<br />

assegnandogli uno spazio adeguato<br />

e significativo all’interno<br />

delle celebrazioni del Giorno del<br />

Ricordo.<br />

Prima <strong>di</strong> procedere alla consegna<br />

dei premi e dei riconoscimenti<br />

alle opere in concorso, la<br />

presidente della Giuria, prof.ssa<br />

Loredana Gioseffi, ha presentato<br />

i componenti della commissione<br />

esaminatrice, membri del Direttivo,<br />

ringraziandoli per la preziosa<br />

collaborazione fornita: sig.ra<br />

Tullia Manzin, sig.ra Donatella<br />

Veronesi, sig.ra Dolores Ribaudo<br />

e sig. Giuseppe Piro.<br />

Sempre significativa e predominante<br />

la partecipazione al<br />

premio <strong>di</strong> esuli e loro <strong>di</strong>scendenti<br />

nelle cui opere è ricorrente<br />

il tema della memoria in<br />

riferimento ad un vissuto legato<br />

al dramma dell’esodo ed ai suoi<br />

tragici risvolti, come ha specificato<br />

la presidente della Giuria, aggiungendo<br />

inoltre che in questa<br />

e<strong>di</strong>zione del Premio si sono <strong>di</strong>stinti<br />

anche autori che, pur non<br />

avendo legami personali con le<br />

terre del confine orientale, hanno<br />

presentato opere, inerenti alla<br />

questione adriatica, <strong>di</strong> grande interesse<br />

e <strong>di</strong> pregio. E con grande<br />

entusiasmo ha comunicato che<br />

quest’anno il Premio ha varcato<br />

i confini dell’Italia raggiungendo<br />

le comunità degli esuli d’oltre<br />

oceano (Canada, America Latina,<br />

Australia) idealmente vicini e<br />

partecipi.<br />

La tipologia dei lavori presentati<br />

risulta articolata nelle<br />

seguenti sezioni: Indagini e stu<strong>di</strong>


statistici, Narrativa, Poesia, Ricerche,<br />

Storia, Testimonianze, Tra<strong>di</strong>zioni.<br />

Sono state premiate le seguenti<br />

opere:<br />

Primo Premio<br />

Sezione Indagini e Stu<strong>di</strong> Statistici:<br />

Olinto Mileta Mattiuz, Le genti<br />

<strong>di</strong> Pola;<br />

Primo Premio<br />

Sezione Narrativa: Gianni Musto,<br />

Terre ardenti;<br />

Secondo Premio<br />

Sezione Narrativa: Decio Dechigi,<br />

I Declich <strong>di</strong> Riva Dante;<br />

Primo Premio<br />

Sezione Poesia: Mario Bonassin,<br />

Meigoule de veita (Briciole <strong>di</strong><br />

vita);<br />

Secondo Premio<br />

Sezione Poesia: Maria Rosa Pistori,<br />

Una terra perduta, tra ricor<strong>di</strong> e<br />

rimpianti;<br />

Secondo Premio ex-aequo<br />

Sezione Poesia: Mirella Bu<strong>di</strong>nis,<br />

Cartoline in versi;<br />

Menzione d’onore<br />

Sezione Poesia: Lino Bedrina,<br />

Raccolta <strong>di</strong> poesie in <strong>di</strong>aletto polese;<br />

Li<strong>di</strong>a Manzin, Ricor<strong>di</strong>…Sempre<br />

ricor<strong>di</strong>; Pina Ferro Mosca, La<br />

poesia <strong>di</strong>alettale istriana;<br />

Primo Premio<br />

Sezione Ricerche: Angelo Francesco<br />

Orsini, L’esodo a Latina;<br />

Secondo Premio alla memoria<br />

Sezione Ricerche: Giannantonio<br />

Pala<strong>di</strong>ni, Istria e Dalmazia. Interventi<br />

e scritti quoti<strong>di</strong>ani;<br />

Primo Premio<br />

Sezione Storia: Vincenzo Maria De<br />

Luca, La memoria non con<strong>di</strong>visa;<br />

Menzione d’Onore<br />

Sezione Testimonianze: Lino Vivoda,<br />

Quel lungo viaggio verso<br />

l’esilio: Pola Ancona Bologna La<br />

Spezia;<br />

Sezione Testimonianze: Angelo<br />

Picot, Un esodo picio; Ettore Berni,<br />

Un orfano d’Istria; Guerrino<br />

Kotlar, Che coraggio papà; Tito<br />

Sidari, Cause <strong>di</strong> un esilio. Pola<br />

1943-1947; Ennio Milanese, Alzando<br />

le vele;<br />

Primo Premio<br />

Sezione Tra<strong>di</strong>zioni: Roberto Stanich,<br />

L’imprinting dell’Istria;<br />

Menzione d’Onore<br />

Sezione Tra<strong>di</strong>zioni: Maria Grazia<br />

Belci, Credenze, storie ed esseri<br />

fantastici nell’immaginario popolare<br />

a Dignano d’Istria, con incursioni<br />

nel Piemonte occidentale e<br />

nel Sud d’Italia.<br />

Nel corso della cerimonia,<br />

svoltasi in un’atmosfera <strong>di</strong> palpabile<br />

partecipazione e con<strong>di</strong>visione,<br />

gli autori premiati sono<br />

intervenuti con una breve, ma<br />

significativa presentazione delle<br />

loro opere, mai <strong>di</strong>sgiunta da momenti<br />

<strong>di</strong> intensa emozione che<br />

ha coinvolto anche il folto pubblico<br />

presente. <strong>Il</strong> tutto allietato<br />

dalla recitazione <strong>di</strong> testi <strong>di</strong> poesie<br />

e dall’esecuzione <strong>di</strong> brani musicali<br />

magistralmente interpretati<br />

dal Maestro Luigi Donorà che<br />

ha proposto anche musiche della<br />

tra<strong>di</strong>zione popolare istriana e che<br />

aveva aperto la IX e<strong>di</strong>zione del<br />

Premio con una composizione<br />

ine<strong>di</strong>ta, molto apprezzata.<br />

Riproduciamo la lettera inviata<br />

dal presidente del<br />

Comitato Anvgd <strong>di</strong> Genova, prof.<br />

Clau<strong>di</strong>o Eva, ha inviato ai <strong>di</strong>rigenti<br />

della Provincia e alla stampa in relazione<br />

alla tavola rotonda su Foibe ed<br />

esodo svoltasi su iniziativa dell’assessore<br />

provinciale alla Cultura, Giorgio<br />

Devoto; alla quale sono stati invitati<br />

quali relatori alcuni noti esponenti<br />

sloveni del giustificazionismo, mentre<br />

sono stati “<strong>di</strong>menticati” i testimoni <strong>di</strong><br />

quegli eventi, gli Esuli residenti nel<br />

capoluogo e largamente rappresentati<br />

dal Comitato Anvgd ben conosciuto<br />

nelle se<strong>di</strong> istituzionali liguri.<br />

Della lettera riproduciamo <strong>di</strong> seguito<br />

buona parte.<br />

Ho seguito con molta attenzione<br />

tutte le polemiche<br />

che sono scaturite della posizione<br />

assunta dall’<strong>Associazione</strong> <strong>Venezia</strong><br />

<strong>Giulia</strong> e Dalmazia in merito alla<br />

tavola rotonda organizzata dall’assessore<br />

Devoto sulle Foibe. Innanzitutto<br />

vorrei puntualizzare alcuni<br />

aspetti: a) abbiamo voluto dare<br />

seguito alle rimostranze dei nostri<br />

associati sono dopo la conclusione<br />

della tornata elettorale proprio per<br />

evitare che queste potessero essere<br />

strumentalizzate ai fini politici; b)<br />

sicuramente la nostra <strong>Associazione</strong><br />

11<br />

Capoluoghi e città d’Italia che<br />

onorano nella toponomastica<br />

la memoria delle Foibe<br />

Prosegue dal <strong>numero</strong> <strong>di</strong> aprile la pubblicazione dell’elenco dei<br />

centri urbani che negli anni hanno intitolato ai Martiri delle<br />

Foibe una via, piazza, largo o parco. E ciò ancora a “conforto” <strong>di</strong> quanti,<br />

pubbliche amministrazioni o partiti politici, temano ancora oggi <strong>di</strong> commettere<br />

atti impropri quando le rappresentanze degli esuli chiedono che ne<br />

rimanga memoria nella toponomastica citta<strong>di</strong>na.<br />

La pubblicazione dell’elenco dei centri me<strong>di</strong> e minori proseguirà sui prossimi<br />

numeri <strong>di</strong> “Difesa”, ma è già consultabile sul sito dell’Anvgd www.anvgd.it<br />

DANTA DI CADORE (Belluno)<br />

Via Vittime delle Foibe<br />

DESENZANO DEL GARDA (Brescia)<br />

Via Martiri Italiani delle Foibe<br />

DOMODOSSOLA (Verbano-<br />

Cusio-Ossola) Piazzale Vittime<br />

delle Foibe Istriane<br />

DUE CARRARE (Padova)<br />

Piazza Norma Cossetto<br />

DUE CARRARE (Padova)<br />

Piazza Vittime delle Foibe<br />

FABRIANO (Ancona)<br />

Via dei Martiri delle Foibe Istriane<br />

FOGGIA<br />

Piazza dei Martiri Triestini<br />

FOLIGNO (Perugia)<br />

Piazzale Martiri delle Foibe<br />

FONDI (Latina)<br />

Piazza Martiri delle Foibe<br />

FONTANIVA (Padova)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

FORTE DEI MARMI (Lucca)<br />

Piazza Martiri delle Foibe<br />

FOSSÒ (<strong>Venezia</strong>)<br />

Via Martiri <strong>Giulia</strong>ni e Dalmati<br />

FRANCAVILLA AL MARE (Chieti)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

GALATINA (Lecce)<br />

Piazza Vittime delle Foibe<br />

GATTINARA (Vercelli)<br />

Piazza Martiri delle Foibe<br />

GAVIRATE (Varese)<br />

Piazza Martiri delle Foibe<br />

GAVORRANO (Grosseto)<br />

Via Martiri d’Istria<br />

GORIZIA<br />

Via Norma Cossetto<br />

GOZZANO (Novara)<br />

Via Vittime delle Foibe<br />

GRADO (Gorizia)<br />

Piazza Martiri delle Foibe (pass.<br />

a mare)<br />

GRUGLIASCO (Torino)<br />

Giar<strong>di</strong>no Vittime delle Foibe<br />

GRUMOLO DELLE ABBADESSE<br />

(Vicenza) Piazza Norma Cossetto<br />

GUIDONIA MONTECELIO -<br />

Villalba (Roma)<br />

Piazza Martiri delle Foibe<br />

JESI (Ancona)<br />

avrebbe presenziato alla tavola rotonda<br />

se fosse stata ufficialmente<br />

invitata a partecipare con <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />

parola. Non abbiamo paura <strong>di</strong> confrontarci<br />

su un tema così scottante<br />

come quello delle Foibe e dell’esodo<br />

dai <strong>Giulia</strong>no Dalmati a seguito<br />

del trattato <strong>di</strong> pace del 1947.<br />

L’assessore Devoto e l’avv. Ricci<br />

hanno invitato persone <strong>di</strong> origine<br />

e cultura slovena (entrambi gli<br />

oratori ufficiali insegnano presso<br />

l’Università del Litorale <strong>di</strong> Capo<strong>di</strong>stria,<br />

città attualmente slovena, in<br />

particolare Joze Pirjevec è membro<br />

dell’Accademia slovena delle arti e<br />

delle scienze e capo del <strong>di</strong>partimento<br />

<strong>di</strong> storia <strong>di</strong> quell’Università) che<br />

hanno scritto e continuano a scrivere<br />

che le Foibe furono un fatto<br />

dovuto ad una specie <strong>di</strong> rappresaglia<br />

contro gli orrori perpetrati dai<br />

fascisti in territorio jugoslavo durante<br />

l’ultimo conflitto mon<strong>di</strong>ale e<br />

che non vi fu alcuna persecuzione<br />

etnica da parte slava nei confronti<br />

degli italiani. Tesi quest’ultima<br />

molto cara all’Assessore Devoto.<br />

Vorrei dare alcuni numeri ufficiali<br />

basati su fonti croate, slovene<br />

ed italiane: 7200 furono i nominativi<br />

<strong>di</strong> quanti perirono nelle foibe<br />

(tra questi vanno annoverati donne<br />

e bambini oltre a citta<strong>di</strong>ni italiani,<br />

Piazza Martiri delle Foibe<br />

JESI (Ancona)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

JESOLO (<strong>Venezia</strong>)<br />

Viale Martiri delle Foibe<br />

LANCIANO (Chieti)<br />

Piazza Martiri delle Foibe<br />

L’AQUILA<br />

Via Norma Cossetto<br />

LATERZA (Taranto)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

LATISANA (U<strong>di</strong>ne)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

LAVAGNO fraz. S. Pietro (Verona)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

LAZZATE (Monza-Brianza)<br />

Largo Martiri delle Foibe<br />

LEGNAGO (Verona)<br />

Via Norma Cossetto<br />

LEINÌ (Torino)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

LEONESSA (Rieti)<br />

L.go dei Martiri delle Foibe Istriane<br />

LICATA (Monza-Brianza)<br />

Piazza Martiri delle Foibe<br />

LISSONE (Monza-Brianza)<br />

Piazza Martiri delle Foibe<br />

LOANO (Savona)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

LOCRI (Reggio Calabria)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

LONIGO (Vicenza)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

MAIOLATI SPONTINI (Ancona)<br />

Largo Martiri delle Foibe<br />

MANDANICI (Messina)<br />

P.zza Carabiniere Domenico<br />

Bruno-Martire delle Foibe<br />

MAPELLO (Bergamo)<br />

Via Esuli d’Istria, Fiume e<br />

Genova, tavola rotonda “giustificazionista”,<br />

il Comitato Anvgd insorge<br />

Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />

Dalmazia<br />

MAPELLO (Bergamo)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

MARCELLINA (Roma)<br />

Piazza Martiri delle Foibe<br />

MARINO (Roma)<br />

Piazzale Caduti delle Foibe<br />

MARTIGNACCO (U<strong>di</strong>ne)<br />

Piazzale Martiri delle Foibe<br />

MAZARA DEL VALLO (Trapani)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

MELISSANO (Lecce)<br />

Piazza Martiri delle Foibe<br />

MILANO<br />

Via Martiri Triestini<br />

MIRANDOLA (Modena)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

MODUGNO (Bari)<br />

Parco del Ricordo delle Foibe<br />

MOGLIANO VENETO (Treviso)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

MONCALIERI (Torino)<br />

Via Vittime delle Foibe<br />

MONTE PORZIO (Pesaro)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

MONTEBELLUNA (Treviso)<br />

Vicolo Martiri <strong>Giulia</strong>ni e Dalmati<br />

MONTECCHIO MAGGIORE<br />

(Vicenza)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

MONTELUPONE (Macerata)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

MONTEROTONDO (Roma)<br />

Largo Martiri delle Foibe<br />

MONTESILVANO (Piacenza)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

MORTARA (Pavia)<br />

Via Martiri delle Foibe<br />

MUGNANO <strong>di</strong> NAPOLI (Napoli)<br />

Via Vittime delle foibe<br />

e partigiani) a questi debbono aggiungersi<br />

circa altre 10.000 persone<br />

scomparse e <strong>di</strong> cui non si è più avuto<br />

traccia nel periodo 1943-1947. Con<br />

queste morti si dovrebbe considerare<br />

anche un <strong>numero</strong> imprecisato <strong>di</strong> soldati<br />

italiani trucidati durante la rotta<br />

conseguente l’8 settembre 1943 e<br />

le vittime degli ecci<strong>di</strong> perpetrati dai<br />

partigiani <strong>di</strong> Tito nei confronti dei<br />

partigiani italiani. Vorrei anche segnalare<br />

un <strong>numero</strong> imprecisato <strong>di</strong><br />

italiani che unitamente a perseguitati<br />

politici, nel periodo 1948-1956,<br />

furono internati nei campi <strong>di</strong> concentramento<br />

<strong>di</strong> Tito. Uno <strong>di</strong> quelli<br />

più tristemente famosi (vero Gulag)<br />

è l’isola <strong>di</strong> Goli Otok o Isola Calva,<br />

in cui vennero deportate e persero<br />

la vita migliaia <strong>di</strong> persone, militari<br />

e civili, fascisti, antifascisti, membri<br />

della resistenza, <strong>numero</strong>si reduci dai<br />

lager nazisti e persino molti comunisti<br />

italiani e non. Se non vi fu una<br />

pulizia etnica, allora come si spiega la<br />

sistematica persecuzione, con incarceramento<br />

e talora con l’uccisione,<br />

dei membri del CLN La scomparsa<br />

<strong>di</strong> persone <strong>di</strong> cui non si è più saputo<br />

nulla o finirono nelle foibe Come<br />

si spiega l’esodo <strong>di</strong> 350.000 persone<br />

dalle coste istriane e dalmate Si<br />

<strong>di</strong>menticano gli esempi recenti della<br />

bestiale capacità <strong>di</strong> sterminio perpetrata<br />

dai croati e serbi nel Kosovo<br />

Gli esuli, per fuggire alla «slavizzazione»<br />

<strong>di</strong> quelle terre ma soprattutto<br />

per paura degli ecci<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduali e <strong>di</strong><br />

massa, lasciarono tutto per rifugiarsi<br />

in Italia portandosi addosso l’accusa<br />

<strong>di</strong> complicità nazionale con il fascismo.<br />

Ma l’o<strong>di</strong>o dei nazionalisti sloveni<br />

nei confronti degli italiani ha<br />

ra<strong>di</strong>ci molto antiche, già nel 1915 i<br />

giornali <strong>di</strong> lingua italiana scrivevano<br />

che prima o poi l’o<strong>di</strong>o verso l’italiano,<br />

considerato un occupatore del<br />

suolo istriano, sarebbe esploso in<br />

modo violento e si preconizzava la<br />

volontà da parte slovena <strong>di</strong> riappropriarsi<br />

dei territori dove viveva una<br />

«minoranza» italiana. […]<br />

In quest’anno in cui ci prepariamo<br />

alla commemorazione dell’Unità<br />

d’Italia. L’assunzione <strong>di</strong> posizioni<br />

negazioniste è in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> una incapacità<br />

<strong>di</strong> essere e sentirsi pienamente<br />

italiani. Un vero italiano deve sentirsi<br />

orgoglioso <strong>di</strong> appartenere ad una<br />

nazione e non dare cre<strong>di</strong>to a culture<br />

che non gli appartengono solo per<br />

perseguire una propria <strong>di</strong>storta visione<br />

dei fatti. Questo è ancor più<br />

triste quando rappresenta l’essere <strong>di</strong><br />

un personaggio pubblico che copre<br />

importanti cariche <strong>di</strong> governo.<br />

All’Assessore Devoto mi permetto<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>re che l’italianità non<br />

si basa solo sulla mitizzazione<br />

della Resistenza anche se pagina<br />

gloriosa della storia italiana.<br />

Clau<strong>di</strong>o Eva<br />

presidente Anvgd Genova


12<br />

Calcio giuliano-dalmato, un<br />

prossimo triangolare<br />

Dal nostro inviato…nel tempo<br />

Tre erano le principali<br />

società calcistiche<br />

che infiammavano gli animi<br />

e facevano <strong>di</strong>scutere accanitamente<br />

tifosi e sportivi nella<br />

<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia<br />

fino al secondo dopoguerra:<br />

Grion (Pola) Fiumana (Fiume)<br />

e la Società Ginnastica<br />

Zara (Zara). Come era costume<br />

allora in Italia, le società<br />

calcistiche in realtà erano delle<br />

vere e proprie polisportive<br />

che al loro interno contavano<br />

altre sezioni sportive come<br />

la ginnastica, il po<strong>di</strong>smo, la<br />

scherma, il pugilato, il nuoto,<br />

il tiro a segno, il ciclismo<br />

e vari giochi all’aperto. Ve<strong>di</strong>amone<br />

brevemente la storia.<br />

LA FIUMANA<br />

Della storia della Fiumana<br />

si conosce tutto,<br />

ma in questo momento tifosi<br />

e simpatizzanti aspettano<br />

con ansia che il grande lavoro<br />

svolto dei fratelli Vatta ben<br />

presto si possa concretizzare<br />

con l’iscrizione della squadra<br />

nella Serie C.<br />

UNIONE SPORTIVA<br />

GIOVANNI GRION<br />

(“Grion”, Pola)<br />

Breve Storia <strong>di</strong> Giovanni<br />

Grion. Nacque a<br />

Pola il 20 agosto 1890 e, già<br />

adolescente, si schierò contro<br />

l’autorità dell’impero austroungarico,<br />

iniziando, insieme<br />

con altri patrioti, ad incitare<br />

i soldati <strong>di</strong> nazionalità italiana<br />

a ribellarsi alla monarchia<br />

asburgica. Fu per questo motivo<br />

arrestato, processato e<br />

condannato a molti mesi <strong>di</strong><br />

carcere. Scontata la pena fu<br />

costretto all’esilio a Milano<br />

dove con un modesto impiego<br />

riusciva, con <strong>di</strong>fficoltà, a vivere.<br />

Con lo scoppio della guerra<br />

si arruolò volontario e non<br />

smise mai <strong>di</strong> incitare i soldati<br />

austriaci <strong>di</strong> nazionalità italiana<br />

a combattere per la madrepatria.<br />

Combatté prima sul<br />

Mrzly Vrh, dove si guadagnò<br />

<strong>di</strong>verse medaglie al valore. poi<br />

nel 1915, compiuto brillantemente<br />

il corso degli allievi<br />

ufficiali, fu promosso a sottotenente<br />

e mandato con il V<br />

Reggimento Bersaglieri presso<br />

Asiago dove morì nel 1916.<br />

Nel novembre del 1918, con<br />

l’arrivo del Regio Esercito, le<br />

autorità citta<strong>di</strong>ne polesi decisero<br />

<strong>di</strong> ricordare il sacrificio<br />

del giovane concitta<strong>di</strong>no creando<br />

un nuovo sodalizio con<br />

il suo nome. Fu così sciolta<br />

l’antica Edera e al suo posto<br />

nacque il Fascio Grion con<br />

le sezioni <strong>di</strong> filodrammatica,<br />

teatro, gite, sport. Quest’ultima<br />

chiamata Gruppo Sportivo<br />

Grion raccoglieva al suo interno<br />

l’Atletica Leggera, Calcio,<br />

Ciclismo, Boxe, Lotta, Sollevamento<br />

Pesi, Ginnastica,<br />

Scherma, Hockey, ed il Motociclismo.<br />

Tra il 1919-1927 la sezione<br />

calcio partecipò ai tornei<br />

del Comitato regionale<br />

giuliano, mostrando sempre<br />

un gioco ed una compattezza<br />

superiore rispetto alle altre<br />

squadre. Proprio in quegli<br />

anni, iniziò il lento declino<br />

delle restanti attività del sodalizio<br />

causato sia dalla nascita<br />

<strong>di</strong> nuovi enti ricreativi creati<br />

appositamente dal regime per<br />

educare i giovani, sia dall’ala<br />

interna fascista che mirava<br />

all’espulsione <strong>di</strong> quella mazziniana.<br />

<strong>Il</strong> Fascio Grion, estremamente<br />

debole, non poté<br />

far altro che de<strong>di</strong>carsi completamente<br />

allo sport. Fu così<br />

che nel 1924, insieme con<br />

l’Unione Sportiva Polese, nacque<br />

una nuova associazione<br />

sportiva, l’Unione Sportiva<br />

Giovanni Grion. Come presidente<br />

fu eletto Giovanni Vidrich,<br />

vicepresidente Umberto<br />

Braida, segretario Alfonso<br />

Batterini. <strong>Il</strong> nuovo consiglio<br />

decise inoltre che i colori sociali<br />

dovevano essere maglia<br />

e calzoncini neri con la stella<br />

bianca per la Squadra A, mentre<br />

per la squadra B il blu con<br />

una stella bianca.<br />

Intanto le lotte interne<br />

tra i soci mazziniani e fascisti<br />

si conclusero nel 1926 con<br />

l’espulsione del gruppo mazziniano<br />

che qualche mese più<br />

tar<strong>di</strong> rifondò l’“Edera”. Le<br />

autorità decisero lo scioglimento<br />

<strong>di</strong> quest’ultima nel novembre<br />

dello stesso anno, in<br />

seguito alle <strong>di</strong>sposizioni governative<br />

sulle associazioni ed<br />

i partiti antifascisti. La sezione<br />

calcio o più comunemente<br />

il Grion Pola continuò la sua<br />

scalata verso le categorie calcistiche<br />

superiori. Dal 1928 al<br />

1931 la squadra polese giocò<br />

in Serie C e nel 1932-33 centrò<br />

la storica promozione in<br />

serie B. Nella serie cadetta vi<br />

restò fino alla stagione 1934-<br />

35 quando, a causa degli incidenti<br />

nella gara interna con il<br />

Pistoia e le dure decisioni prese<br />

dalla FIGC la società decise<br />

il ritirò dal campionato. <strong>Il</strong><br />

Grion così fu retrocesso d’ufficio<br />

in Serie C dove vi rimase<br />

fino alla stagione 1942-43.<br />

LA SOCIETÀ<br />

GINNASTICA ZARA<br />

20 Gennaio 1876: nascita<br />

del sodalizio con<br />

il nome <strong>di</strong> Società Ginnastica<br />

e Scherma.<br />

23 Settembre 1883: prima<br />

uscita pubblica dei Ginnasti<br />

(circa 200) e bene<strong>di</strong>zione della<br />

ban<strong>di</strong>era sociale. 2 Ottobre:<br />

grande impegno del giovane<br />

sodalizio per i terremotati <strong>di</strong><br />

Casamicciola. Gennaio 1885:<br />

inaugurazione della nuova palestra:<br />

«<strong>Il</strong> locale per gli esercizi<br />

è ampio e decoroso, gli<br />

attrezzi sono della fabbrica<br />

Sedmarck <strong>di</strong> Graz che accoppiano<br />

alla massima soli<strong>di</strong>tà la<br />

massima eleganza». 5 ottobre:<br />

scioglimento della Società da<br />

parte della polizia austriaca<br />

a causa del <strong>di</strong>scorso fatto da<br />

Antonio Bajamonti. 27 Ottobre:<br />

la Società è costretta a<br />

cambiare nome, a causa delle<br />

continue persecuzioni poliziesche,<br />

in Società Canottieri<br />

Dalmazia, ma continua l’antico<br />

programma sportivo, sportivo<br />

e politico irredentista con<br />

conferenze, intrattenimenti e<br />

gite. Ottobre 1886: vengono<br />

aggiunti nuovi locali che permisero<br />

al giovane sodalizio <strong>di</strong><br />

aprire le porte «ai giovinetti<br />

<strong>di</strong> età tra i 10 ed i 15 anni, le<br />

cui forze fisiche sono suscettibili<br />

<strong>di</strong> grande sviluppo».<br />

9 marzo 1889: «la società<br />

sotto la presidenza del<br />

Sig. Giuseppe Perlini va ogni<br />

giorno progredendo. Ed infatti<br />

adesso c’ è un gabinetto<br />

<strong>di</strong> lettura fornito dei migliori<br />

giornali italiani. Si posero anche<br />

le basi per la fondazione<br />

<strong>di</strong> una biblioteca sociale, per<br />

merito del socio Simeone<br />

Rougier, il quale per primo<br />

ebbe a regalare un centinaio<br />

<strong>di</strong> volumi».<br />

1891: viene nuovamente<br />

sciolta dalle autorità austriache,<br />

ma viene ricostituita<br />

con il nome <strong>di</strong> “Circolo nazionale”.<br />

La polizia austriaca<br />

la sciolse nuovamente dopo<br />

poco tempo. 1 maggio 1892:<br />

nuova rinascita con il titolo<br />

<strong>di</strong> “Società Unione Zaratina”,<br />

ma avendo esposto durante<br />

una festa le immagini dei reali<br />

d’Italia fu nel febbraio 1903<br />

nuovamente <strong>di</strong>sciolta. Sempre<br />

nello stesso anno rinasce<br />

con il nome <strong>di</strong> “Società Antonio<br />

Bajamonti”. 28 ottobre<br />

1905: nuovamente costretta<br />

a cambiare nome in “Iuventus<br />

Jadertina”. 1910: dopo<br />

aspre lotte con le autorità austriache,<br />

riesce ad iscriversi<br />

al Touring Club italiano. 10<br />

agosto 1912: le autorità austriache<br />

decidono <strong>di</strong> sciogliere<br />

il sodalizio per le strofe del<br />

suo inno sociale troppo italiano,<br />

ma nello stesso anno si ricostituiva<br />

con il nome <strong>di</strong> “Società<br />

Ginnastica Zaratina” e<br />

si iscriveva alla Federazione<br />

Ginnastica <strong>Nazionale</strong> Italiana<br />

<strong>di</strong> Roma. 1914: partecipa<br />

all’Esposizione <strong>di</strong> Genova,<br />

dove insieme alla Diadora e<br />

al Veloce Club Zaratino, ottiene<br />

premi applausi e gran<strong>di</strong><br />

manifestazioni <strong>di</strong> affetto e ciò<br />

bastò a Vienna ad aprire una<br />

terribile inchiesta.<br />

1916: scioglimento della<br />

Società. 1918: rinascita della<br />

Ginnastica e iscrizione alle<br />

principali federazioni sportive<br />

italiane: FNIG, FIGC, TCI.<br />

Debuttò nel 1926 nel campionato<br />

<strong>di</strong> Seconda Divisione<br />

Sud (attuale Serie C) giocando<br />

nel girone A (marchigianoumbro)<br />

per la vicinanza delle<br />

Marche alla Dalmazia. Arrivò<br />

quarta ma decise <strong>di</strong> rinunciare<br />

all'iscrizione al successivo<br />

campionato <strong>di</strong> Seconda Divisione<br />

Sud, affiliandosi alla<br />

ULIC. Negli anni ’30 partecipò<br />

ai campionati marchigiani<br />

<strong>di</strong> Seconda e Prima Divisione<br />

e sfiorò la promozione in<br />

C nel campionato 1939-’40.<br />

Purtroppo in quella stagione,<br />

per altre cause, la squadra<br />

fu costretta al ritiro dopo 20<br />

giornate mentre era in testa<br />

alla classifica. Fu l’ultima stagione<br />

della società nel campionato<br />

italiano.<br />

Perché non rivivere gli antichi<br />

sentimenti magari organizzando<br />

un torneo <strong>di</strong> calcio<br />

con tutte e tre le rappresentative<br />

Giorgio Di Giuseppe<br />

Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />

NOTE DOLOROSE<br />

†<br />

Nel terzo anniversario della<br />

scomparsa, avvenuta il 1° maggio<br />

2007, della lussignana<br />

Maria (Meri) Morin<br />

vedova Nicolich<br />

nata a Lussinpiccolo il 5 agosto<br />

1910, i figli, Gianni da Corgemont<br />

(Svizzera) e Sergio da Albisola Capo<br />

(Savona), ricordano la mamma con<br />

immutato affetto.<br />

Era ritornata nel mese <strong>di</strong> settembre<br />

del 1989 per rivedere la Sua<br />

Lussino, e sarebbe stata l’ultima volta.<br />

Qui è ritratta sentada sulle masiere<br />

della stra<strong>di</strong>na che porta a Cigale in<br />

prima valletta verso la chiesa della<br />

Madonna Annunziata.<br />

†<br />

È scomparso il cav. Giovanni<br />

Cicogna,<br />

fondatore e segretario per oltre<br />

50 anni dell’Anvgd a Gorizia<br />

È scomparso sabato scorso a<br />

casa, tra l’affetto dei suoi cari,<br />

colpito da male incurabile, il<br />

Cav. Giovanni Cicogna<br />

nato a Pola nel 1921.<br />

È stato uno dei promotori della<br />

nascita, a Gorizia, del Comitato provinciale<br />

dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia; ne <strong>di</strong>venne<br />

segretario e ricoprì tale incarico con<br />

determinazione e impegno ininterrottamente<br />

per oltre 50 ani, sino al 2003,<br />

<strong>di</strong>ventando figura <strong>di</strong> riferimento per<br />

tutti gli Esuli che si stabilirono definitivamente<br />

nella provincia.<br />

Ha prestato servizio presso<br />

l’Ufficio Distrettuale delle Imposte<br />

Dirette <strong>di</strong> Gorizia dove, negli anni,<br />

svolse <strong>di</strong>versi incarichi nella Commissione<br />

provinciale delle imposte<br />

<strong>di</strong>rette e in<strong>di</strong>rette e nella Commissione<br />

tributaria <strong>di</strong> 1° grado.<br />

Per la sua professionalità, nel<br />

1979, ha ricevuto il conferimento<br />

dell’onorificenza <strong>di</strong> Cavaliere dell’or<strong>di</strong>ne<br />

al merito della Repubblica Italiana.<br />

Con Giovanni scompare una grande<br />

figura del nostro associazionismo.<br />

I funerali si sono svolti martedì<br />

27 aprile presso la chiesa parrocchiale<br />

del rione <strong>di</strong> Sant’Anna. Lascia la<br />

moglie Diva, i figli Giorgio ed Antonella<br />

ed i nipoti Federico, Francesca e<br />

Gianmarco ai quali l’Anvgd è vicina.<br />

Rodolfo Ziberna<br />

Vicepresidente nazionale


13<br />

Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />

Basovizza, collocata la lapide<br />

che ricorda i 97 Finanzieri<br />

infoibati<br />

W <strong>Il</strong> Gonfalone del Comune<br />

<strong>di</strong> Trieste alla cerimonia <strong>di</strong><br />

inaugurazione della restaurata<br />

lapide che ricorda, a Basovizza, i<br />

finanzieri trucidati dai partigiani<br />

jugoslavi<br />

(foto www.arcipelagoadriatico.it)<br />

Malga Bala,<br />

commemorato<br />

l’ecci<strong>di</strong>o dei 12<br />

Carabinieri<br />

Sono stati ricordati, a Tarvisio<br />

(U<strong>di</strong>ne), con una<br />

sentita cerimonia commemorativa,<br />

i 12 carabinieri trucidati il 25<br />

marzo 1944 a Malga Bala, oggi<br />

in Slovenia. Al termine del rito,<br />

tenutosi nella Chiesa Santi Pietro<br />

<strong>Il</strong> 16 aprile scorso ha avuto luogo sulla Foiba <strong>di</strong> Basovizza la cerimonia<br />

<strong>di</strong> collocazione della lapide che ricorda i 97 Finanzieri<br />

infoibati dai partigiani jugoslavi a guerra finita. La lapide, già posta<br />

dal 1995 sulla facciata della caserma sede della brigata della Guar<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> Finanza, ha trovato così collocazione nell’ambito del complesso<br />

monumentale <strong>di</strong> Basovizza grazie alla collaborazione tra l’Assessorato<br />

comunale alla Cultura e<br />

il Comando provinciale della<br />

Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza. A scoprire il<br />

monumento, Antonietta Molea,<br />

figlia <strong>di</strong> Domenico Molea, una<br />

delle vittime.<br />

La restaurata lapide che,<br />

alle spalle del Monumento nazionale<br />

della Foiba <strong>di</strong> Basovizza,<br />

ricorda il sacrificio dei 97 finanzieri<br />

uccisi Alla cerimonia sono<br />

intervenute autorità civili, militari<br />

e religiose. Per il Comune<br />

il sindaco Roberto Dipiazza gli<br />

assessori Massimo Greco e Michele<br />

Lobianco, per la Guar<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> Finanza il generale <strong>di</strong> corpo<br />

d’armata Pasquale Debidda,<br />

comandante dell’Italia Nord<br />

Orientale con sede a <strong>Venezia</strong>,<br />

il generale <strong>di</strong> brigata Gianluigi<br />

Miglioli, comandante regionale del Friuli <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e il generale<br />

<strong>di</strong> brigata Antonio Mazzarotti, comandante provinciale <strong>di</strong> Trieste.<br />

Presenti tra gli altri anche il vescovo Giampaolo Crepal<strong>di</strong>, che ha<br />

benedetto la lapide, il questore Francesco Zonno e il presidente della<br />

Lega <strong>Nazionale</strong>, Paolo Sardos Albertini.<br />

Per la FederEsuli era presente l’on. Renzo de’ Vidovich.<br />

e Paolo, il comandante della Legione<br />

Carabinieri, gen. <strong>di</strong> brigata<br />

Nedo Lavagi, ha deposto una<br />

corona d’alloro nel tempietto accanto<br />

alla Chiesa che ospita sette<br />

delle do<strong>di</strong>ci spoglie dei carabinieri<br />

trucidati.<br />

Nel luglio scorso, ai parenti<br />

dei 12 militari era stata consegnata,<br />

durante una cerimonia<br />

solenne, la medaglia d’oro al<br />

Merito civile, conferita dal Presidente<br />

della Repubblica Giorgio<br />

Napolitano.<br />

X <strong>Il</strong> sacrario <strong>di</strong> Malga Bala<br />

nell’antica cinta <strong>di</strong> Tarvisio<br />

Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Fiumani,<br />

l’11.ma commemorazione delle vittime italiane<br />

sepolte a Castua.<br />

Tra <strong>di</strong> esse anche il sen. Riccardo Gigante<br />

Castua (Fiume). Una cerimonia<br />

religiosa in memoria<br />

delle vittime italiane è stata officiata<br />

nella Chiesa parrocchiale <strong>di</strong> S. Elena<br />

il 4 maggio scorso, nel 65°anniversario<br />

dall’efferata uccisione a colpi <strong>di</strong><br />

arma da fuoco e <strong>di</strong> baionetta <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci<br />

italiani (alcuni dei quali militari)<br />

da parte dei partigiani jugoslavi. In<br />

questo modo la Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Fiumani<br />

vuole nuovamente ricordare al<br />

<strong>Il</strong> Prefetto <strong>di</strong><br />

Trieste incontra<br />

la FederEsuli<br />

<strong>Il</strong> Prefetto <strong>di</strong> Trieste, Alessandro<br />

Giacchetti, ha incontrato<br />

una delegazione delle<br />

Associazioni degli Esuli guidata<br />

dal presidente della FederEsuli e<br />

Anvgd - Comitato provinciale <strong>di</strong><br />

ELARGIZIONI<br />

E ABBONAMENTI<br />

Questa rubrica riporta:<br />

• le elargizioni a “Difesa Adriatica”<br />

<strong>di</strong> importo superiore all’abbonamento<br />

or<strong>di</strong>nario;<br />

• le elargizioni <strong>di</strong>rette alla Sede nazionale<br />

Anvgd;<br />

• gli abbonamenti or<strong>di</strong>nari sottoscritti<br />

a “Difesa Adriatica”;<br />

All’interno <strong>di</strong> ogni gruppo, i nominativi<br />

sono elencati in or<strong>di</strong>ne alfabetico.<br />

In rispetto della normativa<br />

sulla privacy non vengono citate le<br />

località <strong>di</strong> residenza degli offerenti.<br />

Ringraziamo da queste pagine tutti<br />

coloro che, con il loro riconoscimento,<br />

ci inviano il segno del loro<br />

apprezzamento e del loro sostegno.<br />

Le offerte qui in<strong>di</strong>cate non comprendono<br />

le elargizioni ricevute<br />

dai singoli Comitati provinciali<br />

dell’Anvgd.<br />

ABBONAMENTI ORDINARI<br />

A “DIFESA ADRIATICA”<br />

(ccp 32888000)<br />

Segue dal <strong>numero</strong> <strong>di</strong> maggio <strong>2010</strong><br />

l’elenco dei versamenti delle quote<br />

or<strong>di</strong>narie <strong>di</strong> abbonamento effettuate<br />

nel mese <strong>di</strong> febbraio <strong>2010</strong>:<br />

Mariotto Italo, Matessich<br />

Mario, Massidda Paolico, Miani<br />

Mario, Marzola Mario, Meladossi<br />

Antonio, Monteneri Erica,<br />

Minissale Gianfranco, Magazzini<br />

Trieste, Movimento <strong>Nazionale</strong><br />

Istria Fiume e Dalmazia, Marani<br />

Francesco, Moscheni Clau<strong>di</strong>o,<br />

Macillis Gigliola, Milanovich<br />

Aldo, Melli Corva Maria, Nerini<br />

Fiammetta, Notaris Cappellani<br />

Trieste, Renzo Codarin, accompagnato<br />

da Lorenzo Rovis, presidente<br />

dell’<strong>Associazione</strong> delle Comunità<br />

Istriane e da Renzo de’ Vidovich<br />

dell’<strong>Associazione</strong> Dalmati italiani<br />

nel Mondo nonché Presidente della<br />

Fondazione Rustia Traine.<br />

Dando seguito ad un rapporto<br />

costante e costruttivo con la<br />

Prefettura, la delegazione ha inteso<br />

esporre alcuni punti dell’impegno<br />

che le Associazioni stanno<br />

portando avanti con il Governo in<br />

Graziella, Nacinovich Loreta,<br />

Novelli Eugenia, Orlich Giovanni<br />

, Ostovich Aldo, Ossoinack<br />

Anna, Ostrogovich Flavia Maria,<br />

Patelli Andrea, Pellegrini Paolo,<br />

Prete Adalgisa, Percich Erna,<br />

Percoco Lucia, Petranich Anna-<br />

Maria, Piacentini Andrea, Piutti<br />

Faustino, Premuda Olivi Fulvia,<br />

Politi Giuseppe, Politi Giuseppe,<br />

Pisani Franco, Premuda Fulvia,<br />

Poso Armanda, Qualich Stella,<br />

Raffin Osvaldo, Raze Ral<strong>di</strong><br />

Stellia, Ritschl Giuseppe Rizzi<br />

Mariarosa, Rossi Ni<strong>di</strong>a, Rocchi<br />

Elda, Rubinich Marino, Roman<br />

Bruno, Russini Tullia, Rossi Imperia,<br />

Ruzic Maria, Sascor Stelio,<br />

Scalembra Rita, Sandri Giovanni,<br />

Suppan Dario, Smilovich Nerina,<br />

Serrai Mario, Saule Lombar<strong>di</strong><br />

Fiorella, Savinetti Mirelli<br />

Consuelo, Serrentino Cecconi<br />

Melina, Sabotha Eleonora, Sincich<br />

Antonia, Solis Francesco,<br />

Sossa Clau<strong>di</strong>o, Sidroni <strong>Giulia</strong>na,<br />

Sorge Giuseppe, Sepich Mirella,<br />

Servi Sergio, Springhetti Laura,<br />

Tabanelli Sergio, Tognon Loriana,<br />

, Tonon Rolando, Turchetto<br />

Lavinia, Urbano Michele, Val<strong>di</strong>ni<br />

Massimo, Val<strong>di</strong>ni Massimo, Vatova<br />

Giuseppe, Vecerina Fernando,<br />

Velenich Marcello, Ventin Luigi,<br />

Venutti Mario, Vianello Maria,<br />

Viceralo Massari Maria, Viscovi<br />

Francesco, Vosilla Silvano, Ver<strong>di</strong>n<br />

Lucio, Zadeu Nivetta , Zuccoli<br />

Albina , Zustovi Onorato<br />

Marzo <strong>2010</strong> Amorino Armenio,<br />

Anvgd Pisa, Barberi<br />

Giorgio, Bernardon Loretta,<br />

Bertazzi Viale Jone, Bevilacqua<br />

mondo dell’esodo e alle autorità italiane<br />

e croate, che i loro poveri resti<br />

sono ancora in attesa <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnitosa e<br />

cristiana sepoltura. Tra <strong>di</strong> essi vi è<br />

anche la salma del senatore fiumano<br />

Riccardo Gigante.<br />

La fossa comune si trova a poche<br />

centinaia <strong>di</strong> metri dalla citta<strong>di</strong>na<br />

<strong>di</strong> Castua, nel bosco della Loza,<br />

ed è stata in<strong>di</strong>viduata anni or<br />

sono nel corso <strong>di</strong> una ricerca storica<br />

congiunta della stessa Società<br />

<strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Fiumani e dell’Istituto<br />

Croato per la Storia <strong>di</strong> Zagabria.<br />

È l’11.mo anno che la presidenza<br />

e i <strong>di</strong>rigenti del sodalizio fiumano<br />

curano la celebrazione liturgica,<br />

officiata dal parroco locale don<br />

Jurčević, per sensibilizzare le autorità<br />

competenti italiane e croate, a<br />

dare finalmente inizio all’opera <strong>di</strong><br />

riesumazione.<br />

modo da poter coor<strong>di</strong>nare anche<br />

a livello locale decisioni <strong>di</strong> legge,<br />

come quella riguardante l’anagrafe,<br />

che continuano a creare <strong>di</strong>sagio<br />

a chi è nato nei territori ceduti alla<br />

Jugoslavia. Toccato anche il tema<br />

dell’istruzione, visti i risultati raggiunti<br />

con il Ministero preposto<br />

che porteranno all’inserimento<br />

nei libri <strong>di</strong> scuola delle tematiche<br />

riguardanti le vicende delle genti<br />

dell’Adriatico Orientale.<br />

(fonte www.arcipelagoadriatico.it)<br />

Barbara, Bernè Eleonora, Bradamante<br />

Attilio, Calucci Gianluigi,<br />

Camponi Gelmi, Capurso<br />

Ceccherini Ida, Casagrande Bor<strong>di</strong>n<br />

Mara, Ciarlo Matteo, Clari<br />

Fam., Coslovich Armido, Conte<br />

Ester De Falco, Dellabernar<strong>di</strong>na<br />

Vanna, De Srefano Anna Maria,<br />

Di Corato Simone, Dinelli<br />

Fulvia, Gran<strong>di</strong> Beatrice, Dubani<br />

Maria, Duiella Pietro, Duiella<br />

Aldo, Duiella Guido, Fabris Silvia,<br />

Falcioni Marangoni Gemma,<br />

Filippi Maria, Franzi Vir<strong>di</strong>s Silva,<br />

Gai Giovanna, Gar<strong>di</strong>na Bruna,<br />

Gherghetta Lucia, Gigliofiorito<br />

Armando, Giorgi Vittorio, Gortan<br />

Armerina, Hervatin Martini<br />

Edda, Kalebich Fulvia, Liessi<br />

Sergio, Lombar<strong>di</strong> Bruno, Luciani<br />

Laura <strong>Giulia</strong>, Man<strong>di</strong>ch Virgilio,<br />

Martinovich Valnea, Marampon<br />

Licia, Manzoni Di Chiosca Giuseppe,<br />

Mercich Eugenio, Meschini<br />

Stelio, Merchich Eugenio,<br />

Michele Fabrizio, Monfalcon<br />

Germana, Morioni Santin Maria<br />

Antonietta, Mosetti Rubinich<br />

Sonia, Nicolich Sergio, Ostovich<br />

Luciano, Ottoli Nerina, Pace<br />

Tullia, Pavan Tosetto Marcella,<br />

Pavich Adalgisa, Peteani Luigi,<br />

Premuda Bonincontri Paola, Ramella<br />

Sonia, Raico Giorgio, Rota<br />

Antonia, Rotta Caterina, Schoenburg<br />

Pignatelli Anna Luisa,<br />

Scuola Dalmata Santi Giorgio<br />

e Grifone, Smolcich Rita, Sterzi<br />

Angiolo, Stilli Livia Licia, Stipanovich<br />

Campana Maria, Struggia<br />

Paliaga, Vidoli Ratti Paola, Zagabria<br />

Giovanni, Zuccheri Argeo,<br />

Zuppin Rita.


14<br />

Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />

ENGLISH<br />

Rimini, ANVGD Convention open to second and third generations<br />

The Roots of the Future are Found in Memory<br />

After the national<br />

convention held in<br />

November of 2009, the next<br />

appointment on the Association’s<br />

calendar will be in Rimini,<br />

from the 4 th to the 6 th of June,<br />

when Anvgd leaders from<br />

W Rimini (the ancient Roman<br />

Ariminum), site of the Anvgd<br />

Convention. The bridge planned<br />

and begun by Augustus and<br />

finished in 21 A.D. by Emperor<br />

Tiberius. Built with Istrian stone, it<br />

is still perfectly preserved today<br />

all over Italy will convene to<br />

<strong>di</strong>scuss their commitments<br />

and projects. The convention’s<br />

scope has been widened to<br />

include all those of the younger<br />

generations of Julian and<br />

Dalmatian origin, to create a<br />

space de<strong>di</strong>cated to the exchange<br />

of ideas and proposals on how<br />

to perpetuate the identity of<br />

their origins into the second<br />

and third generations.<br />

The Convention will open<br />

the afternoon of June 4 th and<br />

close the 6 th of June. Saturday<br />

afternoon will see a meeting<br />

specifically tailored to the<br />

younger set; it will be titled, “The<br />

Roots of the Future are to found<br />

in Memory: a Discussion for the<br />

Second and Third Generations<br />

of Julians and Dalmatians”.<br />

At the last convention,<br />

held in Varese last November,<br />

the younger set showed strong<br />

interest in widening their<br />

network within the Association,<br />

inclu<strong>di</strong>ng younger people from<br />

throughout Italy, united in their<br />

love for our lands of origin,<br />

their culture and tra<strong>di</strong>tions.<br />

These are the second and third<br />

generations of the Exodus, and<br />

significantly, they are the ones<br />

who have the duty of passing<br />

along the great historical and<br />

moral heritage of the Exodus.<br />

Simone Vicki Michelle<br />

Peri (Trieste) and Pietro<br />

Cerlienco (Monza), along with<br />

Coor<strong>di</strong>nator Marino Segnan<br />

(Bologna), are the new delegates<br />

for the young generations. This<br />

commitment has strengthened<br />

the intentions of many, who<br />

have felt the pull of expan<strong>di</strong>ng<br />

their ties to other likeminded<br />

youth from across the nation,<br />

all of whom share this common<br />

love for our land of origin and<br />

its ancient and rich culture.<br />

The first feedback from the<br />

Convention has shown that the<br />

adherents promise to be many.<br />

Already, we have confirmation,<br />

at this early date, that Anvgd<br />

youth representatives, members,<br />

and friends from far and wide<br />

will be participating: The list<br />

includes participants from the<br />

provinces of Ancona, Arezzo,<br />

Bologna, Bolzano, Caserta,<br />

Fermo, Ferrara, Forlì-Cesena,<br />

Frosinone, Genoa, Gorizia,<br />

Imperia, Lucca, Massa Carrara,<br />

Milan, Modena, Monza,<br />

Perugia, Pescara, Pisa, Padua,<br />

Rome, Turin, U<strong>di</strong>ne, Varese,<br />

Verona, and Vicenza.<br />

The program<br />

Saturday, June 5th, 10:00<br />

a.m., the National<br />

Council convenes. At the same<br />

time, the provincial leaders will<br />

meet to <strong>di</strong>scuss: organizational<br />

management of the Committees,<br />

preparation and <strong>di</strong>stribution<br />

of press releases, membership<br />

reform, relations with State<br />

Institutions, collection of funds,<br />

and organization of events.<br />

For provincial and national<br />

leaders there will be a meeting<br />

with Anvgd delegates for School<br />

and Universities, entitled “School<br />

teaches school: from the Day<br />

of Remembrance to the world<br />

of students. The approach to<br />

scholastic institutions and youth,<br />

through the witness of Annamaria<br />

Fagarazzi and Tullia Manzin”.<br />

At the same time, for the<br />

younger set: “The roots of the<br />

future are found in Memory: A<br />

Discussion for the second and<br />

third generations of Julians and<br />

Dalmatians”. Delegates Simone<br />

Vicki Micelle Peri and Pietro<br />

Cerlienco will lead a <strong>di</strong>scussion<br />

and debite, along with<br />

coor<strong>di</strong>nator Marino Segnan.<br />

Sunday, June 6th, 11:30 a.m.,<br />

meeting for all: “Guidelines for<br />

reforming the Statute” headed<br />

by Davide Rossi, the Anvgd<br />

delegate for legislative revisions,<br />

and coor<strong>di</strong>nator Renzo Codarin.<br />

At the end, the closing remarks<br />

will be made.<br />

W The Convention site, the National<br />

Hotel<br />

ANVGD for youth,<br />

on Facebook<br />

The new delegates for<br />

youth will be present<br />

in Rimini at the convention.<br />

Anyone wanting to get in touch<br />

with them can email them at:<br />

giovani@anvgd.it or check out<br />

their Facebook profile, which is<br />

“Anvgd Giovani”.<br />

Jan Bernas is a young<br />

journalist of Polish origin,<br />

currently with the APCOM<br />

Agency of Rome. He has been<br />

intensely involved in studying<br />

the events of the eastern border<br />

regions in the 1900s for some<br />

time. His research has finally<br />

taken the form of a book,<br />

published by Mursia and titled<br />

They called us Fascists. We were<br />

Italians. The book takes its reader<br />

through a series of touching and<br />

never before heard testimonies<br />

and it reconstructs, on the one<br />

hand, the reasons that forced<br />

the Italians of Istria, Fiume and<br />

Dalmatia into exile and, on the<br />

other hand, the con<strong>di</strong>tions of<br />

those “left behind”.<br />

As Bernas goes through<br />

the innumerable notes taken<br />

throughout his preparatory<br />

research, he notes that “an<br />

eldery man from Pola, whose<br />

ancient <strong>di</strong>alect now shows<br />

traces of Roman, describes his<br />

exodus: ‘you can only imagine it,<br />

because what we went through,<br />

we 350,000 Istrians, Fiumani<br />

Italian Exiles. A precious<br />

book of witness of first-hand<br />

accounts, by Jan Bernas<br />

Q Pola, February 1947. Waiting<br />

to board the “Toscana” to sail<br />

to Italy<br />

and Dalmatians, when we<br />

abandoned our lands and homes<br />

forever, can only be imagined’.<br />

Today it seems impossible<br />

merely to imagine, say, an empty<br />

Florence with no Florentines, a<br />

silent Rome with no Romans,<br />

or a deserted Naples, with no<br />

Neapolitans. Sixty years ago, this<br />

really happened. It happened<br />

in Capo<strong>di</strong>stria, Rovigno, Buie,<br />

Parenzo, Dignano, Pola, Fiume<br />

and Zara. Entire burghs, entire<br />

families, an entire region<br />

emptied of its very essence. A<br />

slow but relentless hemorrhage.<br />

As if the soul itself had departed.”<br />

Bernas continues: “People<br />

who were forced to leave their<br />

homelands. Others who chose<br />

the unknown, and perpetual<br />

nostalgia, in order not to detach<br />

themselves from their own<br />

identity as well. They decided<br />

to remain that which they had<br />

always been: Italians. Others<br />

arrived, taking the place of those<br />

who had left. “Other” Istrians:<br />

Croats and Slovenes who, for<br />

centuries, had shared the same<br />

lands and the same history. But<br />

there arrived also Serbs, Bosnians,<br />

Macedonians, Kosovars, Croats<br />

or Slovenes from inland regions,<br />

who poured into the newlyemptied<br />

lands en masse. These<br />

peoples truly were “others”.<br />

Other cultures, other histories,<br />

other languages, customs,<br />

tra<strong>di</strong>tions, colors and perfumes.<br />

This “invasion of the other” has<br />

transformed Istria, Fiume and<br />

Zara forever, changing their face,<br />

aspect, identity.”<br />

“The Exiles,” remarks Bernas,<br />

“sometimes hear themselves<br />

called ‘emigrants’, but this is not<br />

the case. The many Italians from<br />

Naples, Veneto, Sicily, who, for<br />

more than two centuries, crossed<br />

the oceans to seek their fortune in<br />

America, Australia or Argentina,<br />

knew that Naples, Venice,<br />

Palermo were always there, to<br />

embrace them upon their return.<br />

But in crossing the Adriatic, the<br />

Italian exiles of Istria, Fiume and<br />

Dalmatia said goodbye to their<br />

world forever, nourishing their<br />

nostalgia only with ever-fa<strong>di</strong>ng<br />

memories of what had been but<br />

is no longer.<br />

“We can only ‘imagine’.<br />

Today, in the exiles’ homes, there<br />

live other people. Pola has become<br />

Pula; Capo<strong>di</strong>stria has become<br />

Koper; Rovigno, Rovinj; Buie,<br />

Buje; Parenzo, Porec; Dignano,<br />

Vodnjan; Fiume, Rijeka; and<br />

Q An aerial view of the historic<br />

center of Pirano, in what is now<br />

Istrian Slovenia. The composer<br />

Giuseppe Tartini was born<br />

here, in the 1700s. Pirano’s<br />

architecture and cultural and<br />

linguistic tra<strong>di</strong>tions are all<br />

Venetian; Pirano, in fact, put<br />

itself under Venietian protection<br />

and rule in 1283<br />

Zara, Zadar. The essence of those<br />

places has been changed.<br />

“This book,” remarks<br />

Jan Bernas, “was born from<br />

a voyage, both spiritual and<br />

of conscience,even before the<br />

reconstruction of the events. And,<br />

much as in a real voyage, the nonfiltered<br />

voices of the protagonists<br />

trace the narrative path, offering<br />

the reader a vision capable of<br />

illuminating that swatch of land<br />

at the end of the last war.<br />

“Accounts of exiles and<br />

those left behind, meaning those<br />

Julians and Dalmatians who, for<br />

whatever reason, <strong>di</strong>dn’t opt for<br />

Italy; these accounts are ordered<br />

accor<strong>di</strong>ng to the zone or the city<br />

of origin,in an ideal entwining<br />

of experiences. This book is not,<br />

nor does it intend to be a history<br />

book,” the author points out, in<br />

the end. “It is, rather, a group<br />

of eyewitness accounts able to<br />

reconstruct, in their complexity,<br />

the facts, suffering, an opposing<br />

reasons which led a people with<br />

common language, customs<br />

and tra<strong>di</strong>tions to <strong>di</strong>vide. This<br />

people was first abandoned<br />

and then forgotten by an Italy<br />

in the role of stepmother: after<br />

sixty years, it hardly manages to<br />

recognize <strong>di</strong>gnity and honor in<br />

thousands of its children, who<br />

were sacrificed in order to purge<br />

the errors and the horrors of a<br />

<strong>di</strong>sastrous war.”<br />

Red.<br />

(traduzioni <strong>di</strong> Lorie Simicich Ballarin)


15<br />

Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />

ESPAÑOL<br />

Rimini, el Convenio Anvgd abierto a los jóvenes de segunda y tercera generación<br />

En el Recuerdo las raíces del futuro<br />

Después del Congreso<br />

nacional del noviembre<br />

del 2009 será la cita asociativa<br />

del año en curso, la que del 4 al 6<br />

de junio verá reunirse a los <strong>di</strong>rigentes<br />

del la Anvgd, provenientes<br />

de toda Italia, y confrontarse<br />

sobre su compromiso y sus proyectos.<br />

La cita ha sido exten<strong>di</strong>da<br />

a todos los jóvenes de origen<br />

giuliano-dalmata para crear un<br />

espacio de<strong>di</strong>cado al intercambio<br />

de ideas y de propuestas sobre<br />

como perpetuar la identidad de<br />

sus orígenes en la segunda y tercera<br />

generación.<br />

El Convenio se abre el viernes<br />

4 de junio por la tarde y termina<br />

el domingo 6 de junio. El<br />

sábado por la tarde esta previsto<br />

el encuentro especifico para los<br />

jóvenes, titulado Nel Ricordo le<br />

ra<strong>di</strong>ci del futuro. I giovani giuliano-dalmati<br />

<strong>di</strong> seconda e terza<br />

generazione a confronto.<br />

En el último Congreso<br />

nacional de la Asociación, desarrollado<br />

en Varese el pasado<br />

noviembre, se ha madurado la<br />

intención entre los jóvenes que<br />

han intervenido de consolidar<br />

dentro de la misma Asociación<br />

una red capilar de jóvenes provenientes<br />

de todo el territorio<br />

nacional y unidos por el amor<br />

a nuestra tierra de origen, su<br />

cultura y sus tra<strong>di</strong>ciones. Son<br />

la segunda y tercera generación<br />

del Éxodo, las que se han hecho<br />

cargo de la responsabilidad de<br />

transmitir el grande patrimonio<br />

histórico y moral del Éxodo.<br />

Q Rimini (la romana Ariminum), sede<br />

del Convenio Anvgd. El «Templo<br />

Malatestiano», primera obra del<br />

grande arquitecto Leon Battista<br />

Alberti, fue iniciado en el 1447<br />

como mausoleo para el señor de la<br />

ciudad, Sigismondo Malatesta. Se<br />

quedó incompleto después de los<br />

alternos sucesos del comitente<br />

El encargo conferido en el<br />

ultimo Consejo Nacional a los<br />

nuevos Delegados para el mundo<br />

juvenil - Simone Vicki Michelle<br />

Peri (Trieste), Pietro Cerlienco<br />

(Monza), con Marino Segnan<br />

(Bologna) como coor<strong>di</strong>nador -<br />

ha reforzado su intento y les ha<br />

estimulado a nuevas iniciativas<br />

a fin de consolidar dentro de la<br />

misma Asociación una red capilar<br />

de jóvenes provenientes de<br />

todo el territorio nacional unidos<br />

por el amor a la tierra de origen<br />

y su antigua y riquísima cultura.<br />

Y los primeros datos obtenidos<br />

del Convenio de la Asociación<br />

nos confirman un alentador<br />

número de adhesiones. A la espera<br />

de completar el <strong>numero</strong> de<br />

participantes, ya han confirmado<br />

su adhesión representantes,<br />

jóvenes, socios y simpatizantes<br />

de la Anvgd provenientes de las<br />

provincias de Ancona, Arezzo,<br />

Bologna, Bolzano, Caserta, Fermo,<br />

Ferrara, Forlì-Cesena, Frosinone,<br />

Genova, Gorizia, Imperia,<br />

Lucca, Massa Carrara, Milano,<br />

Modena, Monza, Perugia, Pescara,<br />

Pisa, Padova, Roma, Torino,<br />

U<strong>di</strong>ne, Varese, <strong>Venezia</strong>, Verona,<br />

Vicenza.<br />

El programa<br />

Sábado 5 junio, 10.00 horas,<br />

Consejo Nacional.<br />

Contemporáneamente para los<br />

<strong>di</strong>rigentes provinciales, reunión<br />

sobre: gestión organizativa de los<br />

Comités, preparación y <strong>di</strong>fusión<br />

de comunicados de prensa, reforma<br />

del abonamiento, relaciones<br />

con las Instituciones, recogida de<br />

fondos, organización de eventos.<br />

Para los <strong>di</strong>rigentes provinciales<br />

y nacionales: «La escuela<br />

hace escuela: del Día del Recuerdo<br />

al mundo de los estu<strong>di</strong>antes.<br />

El acercamiento a las instituciones<br />

escolásticas y a los jóvenes en<br />

los testimonios de Annamaria<br />

Fagarazzi y Tullia Manzin». Encuentro<br />

coor<strong>di</strong>nado por los Delegados<br />

Anvgd para la Escuela y<br />

la Universidad.<br />

Contemporáneamente, para<br />

los jóvenes: «En el Recuerdo las<br />

raíces del Futuro. Los jóvenes<br />

giuliano-dalmatas de segunda y<br />

W La sede del Convenio, el Hotel<br />

National<br />

tercera generación en confrontación».<br />

Participan los Delegados<br />

Anvgd del mundo juvenil<br />

Simone Vicki Michelle Peri y<br />

Pietro Cerlienco, con el coor<strong>di</strong>nador<br />

Marino Segnan. Debate.<br />

Domingo 6 junio, 11.30 horas,<br />

encuentro plenario: «Las líneas<br />

orientativas de la reforma del<br />

Estatuto» con la participación del<br />

Delegado Anvgd para las revisiones<br />

normativas Davide Rossi y el<br />

coor<strong>di</strong>nador Renzo Codarin. A<br />

seguir conclusiones del Convenio.<br />

La Anvgd para los<br />

jóvenes en<br />

Facebook<br />

Los nuevos Delegados para el<br />

mundo juvenil estarán presentes<br />

en el Convenio de Rimini.<br />

Estos son los contactos: giovani@anvgd.it,<br />

Facebook perfil<br />

«Anvgd Giovani». Los jóvenes <strong>di</strong>sponibles<br />

para el contacto, podrán<br />

enviar sus datos al mail in<strong>di</strong>cado y<br />

conectarse al perfil de Facebook.<br />

Italianos desterrados. Un precioso libro de testimonios firmado por Jan Bernas<br />

Jan Bernas es un joven<br />

perio<strong>di</strong>sta de origen polaco<br />

de la Agencia APCOM de<br />

Roma, y un estu<strong>di</strong>oso atento de<br />

los sucesos del confín oriental en<br />

el Novecientos. Sus investigaciones<br />

al final se han convertido<br />

en un libro, e<strong>di</strong>tado ahora por<br />

Mursia con el titulo Ci chiamavano<br />

fascisti. Eravamo italiani.<br />

El volumen pone en orden una<br />

serie de testimonios tocantes e<br />

iné<strong>di</strong>tos y reconstruye - por una<br />

parte - las razones que condujeron<br />

a los italianos de Istria, de<br />

Fiume y de Dalmazia a marcharse<br />

y - por otra parte - las con<strong>di</strong>ciones<br />

de los que fueron definidos<br />

como «permanecidos».<br />

Comenta Bernas ojeando<br />

los innumerables apuntes cogidos<br />

durante su trabajo de preparación:<br />

«Así un viejo polesano,<br />

en un antiguo <strong>di</strong>alecto ahora<br />

contaminado por inflexiones romanescas,<br />

ha descrito su éxodo.<br />

“Hace falta imaginar, porque<br />

lo que hemos sentido y sufrido<br />

nosotros, los 350.000 istrianos,<br />

fiumanos y dalmatas al abandonar<br />

para siempre nuestra tierra<br />

y nuestras casas, se puede solo<br />

imaginar”. Hoy parece imposible<br />

pensar en una Florencia<br />

vacía, sin florentinos, en una<br />

Roma silenciosa sin romanos o<br />

en una Nápoles desierta sin napolitanos.<br />

Esto ha ocurrido hace<br />

sesenta años. Ha ocurrido en Capo<strong>di</strong>stria,<br />

en Rovigno, en Buie,<br />

en Parenzo, en Dignano, en<br />

Pola, en Fiume y en Zara. Burgos<br />

enteros, familias enteras, una<br />

región entera vacía de su propia<br />

esencia. Como en una lenta e<br />

inexorable hemorragia. Como<br />

en una mudanza del alma.<br />

Personas - prosigue el perio<strong>di</strong>sta<br />

- que fueron obligadas<br />

a dejar su propia tierra. Otras<br />

optaron por el incógnito y la<br />

perenne nostalgia, con tal de<br />

no tener que sustraerse también<br />

de la propia identidad. Deci<strong>di</strong>eron<br />

continuar siendo lo que<br />

habían sido siempre, italianos.<br />

Donde unos se iban otros llegaban.<br />

“Otros” istrianos: croatas<br />

y eslovenos que durante siglos<br />

compartieron con los italianos la<br />

misma tierra y la misma historia.<br />

Pero también tantos serbios,<br />

bosnios, macedonios, kosovares,<br />

croatas o eslovenos del interior<br />

que al final de la segunda guerra<br />

mun<strong>di</strong>al se volcaron en masa a<br />

ocupar el vacío dejado por los<br />

italianos. “Otros” de verdad.<br />

Otra cultura, otra historia, otra<br />

lengua, costumbres, tra<strong>di</strong>ciones,<br />

colores y perfumes. Esta “invasión<br />

del ’otro” ha transformado<br />

para siempre Istria, Fiume y<br />

Zara cambiándole el rostro, el<br />

aspecto, la identidad.<br />

Los desterrados, como a veces<br />

se oye decir, no son emigrantes<br />

- enfatiza Bernas -. Los tantos<br />

napolitanos, venetos, sicilianos<br />

que durante casi dos siglos han<br />

atravesado el océano en busca de<br />

fortuna en America, en Australia<br />

o en Argentina, sabían que<br />

Nápoles, Venecia, Palermo estaban<br />

ahí esperándoles, para abrazarles<br />

a su regreso. Atravesando<br />

simplemente el Adriático, los<br />

desterrados istrianos, fiumanos<br />

y dalmatas han <strong>di</strong>cho a<strong>di</strong>ós para<br />

siempre a su mundo, nutriendo<br />

la nostalgia solo con recuerdos<br />

cada vez más descoloridos de lo<br />

que era y ya no es.<br />

Solo podemos “imaginar”.<br />

Hoy, en las casas de los desterrados,<br />

en sus ciudades vive otra<br />

gente. Pola se ha convertido en<br />

Pula, Capo<strong>di</strong>stria en Koper, Rovigno<br />

en Rovinj, Buie en Buje,<br />

Parenzo en Porec, Dignano en<br />

Vodnjan, Fiume en Rijeka y<br />

Zara en Zadar. La esencia de estos<br />

lugares ha cambiado.<br />

Este libro - recalca Jan Bernas<br />

- nace, por tanto, de un viaje<br />

espiritual y de conciencia antes<br />

que de la reconstrucción de los<br />

hechos. Y como en un viaje, son<br />

las voces no filtradas de los protagonistas<br />

las que trazan la trayectoria<br />

narrativa, ofreciendo a<br />

quien lee una panorámica capaz<br />

de encender un cono de luz sobre<br />

lo ocurrido en aquel pedazo de<br />

tierra al final de la última guerra.<br />

Historias de desterrados y<br />

de «permanecidos» - es decir,<br />

de giulianos y dalmatas que<br />

por varias razones no optaron<br />

por Italia - ordenados según la<br />

zona o la ciudad de origen, en<br />

un ideal tejido de experiencias.<br />

Esto no es y no quiere ser - precisa<br />

al final el autor - un libro<br />

de historia, es, en todo caso una<br />

colección de testimonios capaces<br />

de reconstruir los hechos en su<br />

conjunto, los sufrimientos y las<br />

razones opuestas que llevaron<br />

a un pueblo con lengua, usos y<br />

tra<strong>di</strong>ciones comunes a <strong>di</strong>vi<strong>di</strong>rse.<br />

Un pueblo primero abandonado<br />

y después olvidado por una Italia<br />

madrastra, que pasados sesenta<br />

años todavía le cuesta reconocer<br />

<strong>di</strong>gnidad y honor a miles de<br />

sus hijos sacrificados para borrar<br />

los errores y los horrores de una<br />

guerra desgraciada.<br />

Red.<br />

W Pola, febrero 1947. Enseres de<br />

los habitantes en espera de<br />

ser cargadas en la motonave<br />

“Toscana” que los llevaría a<br />

Italia, una vez ce<strong>di</strong>da su ciudad,<br />

con Istria entera, a la Yugoslavia<br />

de Tito<br />

X Capo<strong>di</strong>stria, la Galería veneciana<br />

(a la izquierda) y la Catedral.<br />

Donatasi en Venecia en el 1278,<br />

sus e<strong>di</strong>ficios y su entera historia<br />

testimonian su pertenencia a la<br />

civilización italiana. Hoy vive una<br />

remanente comunidad italiana<br />

autóctona


www.anvgd.it<br />

Salerno: indagine su<br />

scuole che ignorano<br />

il Giorno del Ricordo<br />

1° aprile <strong>2010</strong><br />

L<br />

'Ufficio Scolastico Provinciale<br />

<strong>di</strong> Salerno (ex<br />

Provve<strong>di</strong>torato agli Stu<strong>di</strong>) ha<br />

avviato un’indagine nella sua<br />

provincia sulle scuole che non<br />

avrebbero rispettato i dettami<br />

della legge istitutiva del Giorno<br />

del Ricordo. In particolare si citano<br />

gli eventuali casi <strong>di</strong> «manifestato<br />

<strong>di</strong>ssenso verso la celebrazione<br />

istituita» per legge.<br />

Si tratta <strong>di</strong> una assoluta novità<br />

ma è bene notare come non<br />

si vada ad esaminare i casi degli<br />

istituti che hanno semplicemente<br />

“ignorato” la ricorrenza, bensì<br />

<strong>di</strong> quelli che ne hanno manifestato<br />

apertamente il <strong>di</strong>ssenso,<br />

magari proponendo versioni<br />

contrad<strong>di</strong>ttorie (per non <strong>di</strong>re<br />

fantasiose) dei fatti storici o negando<br />

quanto accaduto al nostro<br />

confine orientale.<br />

La circolare è riportata al sito<br />

www.provve<strong>di</strong>torato.starnet.it/<br />

circolari10/maap10/121.htm.<br />

Istria, Quarnero e<br />

Dalmazia: una storia<br />

per le scuole<br />

4 aprile <strong>2010</strong><br />

Èuscito un libro sulla<br />

storia dell’Istria rivolto<br />

esplicitamente al mondo della<br />

scuola. L’IRCI, l’Istituto regionale<br />

per la cultura istriano-fiumano-dalmata,<br />

ne ha affidato la<br />

stesura a tre storici, Guido Rumici,<br />

Roberto Spazzali e Guido<br />

Cuzzi, che sono anche insegnanti<br />

ed hanno ripercorso le vicende<br />

<strong>di</strong> questa “regione contesa”,<br />

prendendo in considerazione il<br />

lungo arco <strong>di</strong> tempo che va dalla<br />

fine della Repubblica <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong><br />

fino a oggi.<br />

Ad essere privilegiata è stata<br />

appunto la chiave <strong>di</strong>dattica,<br />

sostenuta da un retroterra documentario<br />

da saggio scientifico<br />

a tutti gli effetti. Spesso infatti i<br />

manuali ad uso della scuola possono<br />

essere debitori <strong>di</strong> una necessaria<br />

semplificazione. […]<br />

Istria, Quarnero, Dalmazia<br />

(Libreria E<strong>di</strong>trice Goriziana, pagg.<br />

326, euro 32,00) affronta quin<strong>di</strong><br />

la corda tesa tra l’obbligo <strong>di</strong>vulgativo<br />

della chiarezza e la profon<strong>di</strong>tà<br />

del rigore scientifico. […]<br />

Paolo Marcolin<br />

(fonte “<strong>Il</strong> Piccolo”)<br />

Rinnovato il <strong>di</strong>rettivo<br />

dei giuliano-dalmati<br />

<strong>di</strong> Toronto<br />

7 aprile <strong>2010</strong><br />

Lo scorso 14 marzo la riunione<br />

annuale dei soci<br />

del Club <strong>Giulia</strong>no Dalmato <strong>di</strong><br />

Toronto (Canada) ha proceduto<br />

al rinnovo del <strong>di</strong>rettivo,<br />

le cui cariche per il prossimo<br />

biennio sono ora così <strong>di</strong>stribuite:<br />

presidente Guido Braini,<br />

primo vicepresidente Roberto<br />

Braini, secondo vicepresidente<br />

Gino Bubola, segretario Carlo<br />

Milessa, tesoriere Michele Svab,<br />

segretario finanziario Mario Joe<br />

Braini, consiglieri Vito Batelic,<br />

Bruno Bocci, Marina Cotic, Vittorio<br />

Lubiana, Silva Toskan.<br />

Oltre a <strong>numero</strong>se attività locali,<br />

il Club stampa un proprio<br />

notiziario da 38 anni (<strong>di</strong>rettore<br />

Konrad Eisenbichler) e <strong>di</strong>spone<br />

del proprio sito internet www.<br />

giulianodalmato.com.<br />

W Una simpatica istantanea dal<br />

Club <strong>Giulia</strong>no-Dalmato canadese.<br />

L’orgoglio tricolore delle donne<br />

(foto www.giulioanodalmato.com)<br />

Pordenone:<br />

sul cammino degli<br />

antichi dei dell’Istria<br />

9 aprile <strong>2010</strong><br />

Una mostra fotografica<br />

a Pordenone, dal titolo<br />

«Sul cammino degli antichi dei<br />

dell’Istria»<br />

Si è inaugurata il 10 aprile<br />

nella sede del Museo Civico Archeologico<br />

del castello <strong>di</strong> Torre.<br />

L’esposizione, curata da Vesna<br />

Girar<strong>di</strong> Jurkić e Kristina Džin, è<br />

composta da 24 pannelli illustrativi,<br />

i quali presentano i risultati<br />

<strong>di</strong> una ricerca condotta sul materiale<br />

epigrafico ed archeologico<br />

dell’Istria, facente parte in<br />

epoca romana dell’estesa regione<br />

della Venetia et Histria e della<br />

Liburnia […].<br />

16<br />

<strong>Il</strong> panorama delle presenze<br />

prese in considerazione rivela<br />

un’estrema ricchezza <strong>di</strong><br />

culti, uno stampo <strong>di</strong> tipo cosmopolita,<br />

un atteggiamento<br />

liberale del potere romano nei<br />

confronti delle <strong>di</strong>vinità locali<br />

fortemente ra<strong>di</strong>cate. Qui convivevano<br />

<strong>di</strong>vinità romane, <strong>di</strong>vinità<br />

greco-orientali e <strong>di</strong>vinità<br />

locali autoctone. Tra queste<br />

ultime prevalgono nettamente<br />

le <strong>di</strong>vinità femminili rispetto<br />

a quelle maschili, tradendo<br />

quin<strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione istriana<br />

<strong>di</strong> probabile carattere matriarcale.<br />

[…] Enti organizzatori<br />

sono il Centro Internazionale<br />

<strong>di</strong> Archeologia Brioni-Medolino<br />

<strong>di</strong> Pola e il Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Archeologia e Topografia<br />

dell’Università <strong>di</strong> Padova<br />

(fonte www.museoarcheologico.comune.pordenone.it)<br />

Al via strategia<br />

europea per Adriatico<br />

14 aprile <strong>2010</strong><br />

X <strong>Il</strong> presidente della Regione Friuli<br />

<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>, R. Tondo<br />

(foto www.regione.fvg.it)<br />

Perio<strong>di</strong>co mensile dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong><br />

<strong>Giulia</strong> e Dalmazia<br />

Centro Stu<strong>di</strong> Padre Flaminio Rocchi<br />

Direttore responsabile<br />

Patrizia C. Hansen<br />

E<strong>di</strong>tore:<br />

<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia<br />

Centro Stu<strong>di</strong> Padre Flaminio Rocchi<br />

Via Leopoldo Serra, 32 | 00153 Roma<br />

tel. e fax: 06.58 16 852 | info@anvgd.it | www.anvgd.it<br />

Autorizzazione del Tribunale <strong>di</strong> Roma n. 91/94 dell’11 marzo 1994<br />

Con il contributo della L. 72/2001 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni e integrazioni<br />

Grafica e stampa:<br />

Eurolit Srl<br />

Via Bitetto, 39 | 00133 Roma<br />

tel. 06.20 15 137 - fax 06.20 05 251 | eurolit@eurolit.it<br />

Abbonamenti:<br />

Annuo € 30 | Sostenitore € 50 | Solidarietà a piacere | Estero omaggio<br />

C/c postale n. 32888000 intestato a “Difesa Adriatica”<br />

Una copia € 2 | Arretrati € 3<br />

Spe<strong>di</strong>zione in abbonamento postale <strong>di</strong> Roma<br />

Finito <strong>di</strong> stampare il 1 giugno <strong>2010</strong><br />

Italia sostiene una strategia<br />

globale <strong>di</strong> svilup-<br />

L'<br />

po dell’Adriatico, così come si<br />

sta sperimentando nell’UE per<br />

il Baltico e il Danubio. La strategia<br />

per l’Adriatico - ha detto<br />

il sottosegretario agli Esteri Alfredo<br />

Mantica […] - sarà sancita<br />

in un documento politico<br />

che sarà approvato ad Ancona<br />

il 5 maggio prossimo. <strong>Il</strong> testo<br />

è ora in preparazione da parte<br />

degli otto Stati membri che<br />

hanno già aderito all’iniziativa<br />

(Grecia, Italia, Bosnia-Erzegovina,<br />

Croazia, Montenegro, Albania,<br />

Serbia e Slovenia). […]<br />

Al convegno a Bruxelles sulla<br />

macroregioni è intervenuto anche<br />

il presidente del Friuli <strong>Venezia</strong><br />

<strong>Giulia</strong> Renzo Tondo il quale<br />

ha sottolineato gli effetti positivi<br />

della collaborazione <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci<br />

<strong>di</strong>verse regioni nella Comunità<br />

Alpe-Adria che va avanti da decenni,<br />

da prima della caduta del<br />

muro <strong>di</strong> Berlino. […]<br />

(fonte ANSA)<br />

Primi sì all’incontro<br />

<strong>di</strong> Trieste tra<br />

Presidenti <strong>di</strong> Italia,<br />

Croazia e Slovenia<br />

14 aprile <strong>2010</strong><br />

Numero 6 | <strong>Giugno</strong> <strong>2010</strong><br />

<strong>Il</strong> concerto-evento che<br />

Riccardo Muti ha deciso<br />

<strong>di</strong> portare a Trieste il 13<br />

luglio si dovrebbe corredare<br />

con la presenza a Trieste <strong>di</strong><br />

tre invitati molto particolari:<br />

il presidente della Repubblica<br />

Giorgio Napolitano, il<br />

presidente sloveno Danilo<br />

Türk e il presidente croato<br />

Ivo Josipovic. […]<br />

Ieri in Municipio il Ravenna<br />

festival ha confermato<br />

che la richiesta ufficiale al<br />

presidente Napolitano, e ai<br />

presidenti <strong>di</strong> Slovenia e Croazia<br />

è stato spe<strong>di</strong>to.<br />

Informalmente è nota<br />

una prima riservata risposta<br />

<strong>di</strong> Türk e Josipovic: <strong>di</strong>sposti<br />

a venire a Trieste assieme a<br />

con<strong>di</strong>zione che sia presente<br />

Napolitano. Dunque è col<br />

Quirinale che va confermato<br />

per prima cosa l’appuntamento,<br />

il resto lo faranno le<br />

<strong>di</strong>plomazie. […]<br />

g.z.<br />

(fonte “<strong>Il</strong> Piccolo”)<br />

X <strong>Il</strong> Teatro Ver<strong>di</strong> <strong>di</strong> Trieste possibile<br />

luogo del primo incontro dei tre<br />

Presidenti <strong>di</strong> Italia, Slovenia e<br />

Croazia

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