L'insegnamento dell'italiano L2 per alunni stranieri ... - Vannini Editrice
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Ciò non senza difficoltà <strong>per</strong> le insegnanti sole in classe a gestire una doppia attività.<br />
Anche tutte le ore di compresenza continuano ad essere rivolte a particolari interventi<br />
individualizzati.<br />
Inizialmente la bambina era molto schiva e riservata sia con i coetanei che con gli adulti.<br />
Ora comincia a rapportarsi con i compagni, nei momenti di gioco ed è molto felice<br />
quando può condividere le es<strong>per</strong>ienze didattiche della classe. A tal fine le insegnanti, <strong>per</strong><br />
quanto possibile, cercano di strutturare le lezioni in modo tale che anche la bambina non<br />
italofona possa, in modo riadattato e semplificato, condividere a grandi linee l’argomento<br />
trattato dal gruppo classe.<br />
Dal mese di aprile ha iniziato a frequentare un centro di doposcuola comunale che le<br />
garantisce un momento di socializzazione e di rinforzo degli apprendimenti anche nel<br />
pomeriggio.<br />
Le insegnanti hanno verificato come il progetto individualizzato sia servito ad<br />
accompagnare l’alunna nella prima fase di inserimento e a supportare un minimo<br />
apprendimento della lingua italiana in funzione comunicativa, sviluppando quei prerequisiti<br />
utili ad avviare una prima alfabetizzazione sia orale che scritta. La bambina dimostra di<br />
capire ma ancora rimane chiusa e un poco disponibile alla comunicazione orale.<br />
Le insegnanti hanno verificato notevoli difficoltà nell’insegnare nel raggiungere gli<br />
obiettivi prefissati. L’alunna ha infatti dimostrato: tempi di attenzione-concentrazione<br />
limitati, difficoltà nella decodifica e memorizzazione di fonemi e segni numerici, difficoltà di<br />
analisi e sintesi fonologica, mancata automatizzazione dei processi di letto-scrittura e<br />
calcolo, insufficiente autonomia o<strong>per</strong>ativa che rende necessaria una costante presenza<br />
dell’adulto.<br />
Alla luce di questo <strong>per</strong>corso è necessario sottolineare alcuni aspetti.<br />
Ogni bambino straniero che arriva nel nostro Paese porta con sé un bagaglio culturale<br />
che condiziona emotivamente e psicologicamente il suo inserimento. Ognuno di loro ha un<br />
proprio carattere, una propria <strong>per</strong>sonalità e un proprio modo di relazionarsi. Ognuno può<br />
essere spinto o meno dalla voglia di far parte del gruppo classe e di parteciparne in modo<br />
attivo. Tutti questi aspetti che influiscono positivamente o negativamente sul processo di<br />
apprendimento diventano fortemente condizionanti <strong>per</strong> i bambini non italofoni.<br />
Proprio <strong>per</strong> questo risulta spesso difficile individuare eventuali difficoltà cognitive che<br />
possono condizionare negativamente il <strong>per</strong>corso e su cui sarebbe opportuno intervenire<br />
precocemente ed in modo appropriato.<br />
Nell’es<strong>per</strong>ienza effettuata un forte contributo positivo è stato dato dalla collaborazione<br />
di tutte le insegnati al progetto di alfabetizzazione: insegnare la lingua italiana ad un<br />
bambino straniero non è esclusivo compito dell’insegnante di lingua, sono coinvolte e<br />
partecipi al progetto tutte le insegnanti del team docente.<br />
Team docente:<br />
Manuela Barbagli<br />
Natalina Gallorini<br />
Donatella Nannicini<br />
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