La condizione giovanile ai tempi della crisi - Irpet
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Tabella 2.17<br />
AVVIAMENTI PER TIPO DI CONTRATTO. TOSCANA. 2011<br />
Distribuzione % 2011 Variazione %<br />
Under 35 Over 35 2011-2010<br />
<strong>La</strong>voro a tempo indeterminato 10,2 13,1 1,1<br />
<strong>La</strong>voro a termine, di cui: 89,8 86,9 2,0<br />
<strong>La</strong>voro a tempo determinato 46,0 51,9 -2,4<br />
Apprendistato, CFL, inserimento 7,5 0,2 -2,9<br />
Somministrazione 11,1 9,2 0,1<br />
<strong>La</strong>voro a progetto/lavoro occasionale 8,4 9,2 -1,3<br />
<strong>La</strong>voro domestico e domicilio 2,6 7,1 24,0<br />
<strong>La</strong>voro Intermittente 10,0 6,9 40,1<br />
Associazione in partecipazione 0,6 1,0 -2,6<br />
Tirocinio 2,7 0,4 -22,2<br />
Altre forme 0,7 1,0 38,4<br />
TOTALE 100,0 100,0 1,9<br />
VALORE ASSOLUTO COMPLESSIVO 371.620 338.718 13.022<br />
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Sil, Regione Toscana<br />
<strong>La</strong> maggiore flessibilità dell’occupazione <strong>giovanile</strong> non è da considerarsi di per sé<br />
un elemento penalizzante, perché può potenzialmente determinare una migliore allocazione<br />
delle risorse a vantaggio di lavoratori e imprese. Il problema sorge quando,<br />
anziché carriere fluide e dinamiche, si osservano bassi tassi di stabilizzazione e un<br />
“intrappolamento” nel precariato, con elevato rischio di uscita verso la disoccupazione<br />
o l’inattività. A ciò si aggiunga che la questione delle carriere intermittenti dei giovani<br />
è resa più difficile dalla mancanza di un sistema di ammortizzatori sociali adeguato ad<br />
un mercato sempre meno improntato al lavoro “standard”. <strong>La</strong> <strong>crisi</strong> occupazionale<br />
dell’ultimo triennio ha infatti aggravato in misura significativa una rigidità già<br />
presente nel mercato italiano e, quindi, anche toscano. Come si osserva nella matrice<br />
di transizione 2010-2011, 8 giovani lavoratori a termine su dieci restano tali tra un<br />
anno e l’altro, mentre la probabilità di transitare verso il lavoro autonomo o a tempo<br />
indeterminato è inferiore al 5% dei casi (era il 20% nel 2008). Non meno preoccupanti<br />
sono le elevate percentuali di permanenza <strong>ai</strong> margini del mercato del lavoro: il 62%<br />
dei giovani disoccupati restano disoccupati o si inattivano e solo il 38% passa<br />
all’occupazione (nella maggioranza dei casi al lavoro a termine).<br />
<strong>La</strong> rigidità delle<br />
transizioni trasforma<br />
i contratti flessibili<br />
in contratti precari<br />
Tabella 2.18<br />
MATRICI DI TRANSIZIONE DEI LAVORATORI ATIPICI (15-29). TOSCANA. DAL 2007 AL 2008 E DAL 2010 AL 2011<br />
Status 2007<br />
Occupato standard<br />
(%)<br />
Status 2008<br />
Occupato a termine<br />
(%)<br />
Disoccupato<br />
(%)<br />
Inattivo<br />
(%)<br />
Occupato standard 90,9 5,2 1,4 2,5<br />
Occupato a termine 20,4 71,1 5,0 3,4<br />
Disoccupato 13,4 33,2 26,8 26,6<br />
Inattivo 2,9 6,5 4,1 86,5<br />
Status 2011<br />
Status 2010<br />
Occupato standard<br />
(%)<br />
Occupato a termine<br />
(%)<br />
Disoccupato<br />
(%)<br />
Inattivo<br />
(%)<br />
Occupato standard 94,8 2,3 1,9 1,0<br />
Occupato a termine 4,5 79,4 7,6 8,5<br />
Disoccupato 11,4 26,2 34,1 28,3<br />
Inattivo 1,6 4,7 4,1 89,6<br />
Fonte: elaborazioni IRPET su dati ISTAT, Forze di <strong>La</strong>voro<br />
2.2.3 <strong>La</strong> precarietà del reddito<br />
Non vi è dubbio che carriere instabili dal punto di vista contrattuale generino come<br />
primaria conseguenza l’instabilità dei flussi di reddito, soprattutto in presenza di un<br />
sistema di ammortizzatori sociali fondato sulla presunzione del lavoro subordinato a<br />
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