Il numero di Dicembre 2009 - Associazione Nazionale Venezia ...
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La Redazione risponde<br />
Pensioni INPS,<br />
un commento<br />
alla sentenza della<br />
Corte Costituzionale<br />
A cura dell’Avv.<br />
Vipsania Andreicich<br />
A pagina 5<br />
anno XV - n° 12<br />
<strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />
Speciale<br />
XIX Congresso<br />
perio<strong>di</strong>co mensile dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia<br />
Centro Stu<strong>di</strong> padre Flaminio Rocchi<br />
Poste Italiane SpA - Spe<strong>di</strong>zione in<br />
Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in<br />
L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB - Roma<br />
<strong>Il</strong> nuovo Consiglio <strong>Nazionale</strong> espresso dalle can<strong>di</strong>dature convenute nella lista «<strong>Il</strong> futuro che vogliamo»<br />
Dal XIX Congresso le persone, i programmi, le sfide.<br />
Un’assise all’insegna dell’unità, della compattezza<br />
e del rinnovato impegno sui temi <strong>di</strong> interesse generale degli Esuli<br />
Segue alle pagine 6-7-8-9-10<br />
«Si prepari una nuova <strong>di</strong>rigenza»<br />
Toth: «la vicepresidenza affidata<br />
alla generazione <strong>di</strong> mezzo»<br />
Presenti Licia Cossetto ed Ottavio Missoni<br />
Intenso e serrato il <strong>di</strong>battito<br />
sviluppatosi al XIX Congresso dell’<strong>Associazione</strong><br />
<strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia,<br />
conclusosi domenica 29 novembre<br />
nella cornice <strong>di</strong> Villa Recalcati, sede<br />
della Provincia e della Prefettura <strong>di</strong><br />
Varese. L’assise, de<strong>di</strong>cata in gran parte<br />
il giorno precedente al <strong>di</strong>battito interno,<br />
ha visto alternarsi ben 34 interventi<br />
<strong>di</strong> altrettanti Delegati provenienti da<br />
tutta Italia: un confronto aperto ed articolato<br />
che ha testimoniato, da un lato,<br />
la vivacità delle rappresentanze territoriali<br />
dell’Anvgd, e dall’altra la complessità<br />
delle questioni ancora sul tappeto.<br />
Da tutti gli interventi, pur nelle loro<br />
<strong>di</strong>verse accentuazioni, sono emerse le<br />
priorità dell’azione cui l’ Anvgd è chiamata:<br />
la tutela dei <strong>di</strong>ritti soggettivi degli<br />
esuli giuliano-dalmati (indennizzi<br />
per i beni espropriati dall’ex regime<br />
jugoslavo), il riscatto agevolato degli<br />
immobili <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia popolare e<strong>di</strong>ficati<br />
per i profughi, la corretta in<strong>di</strong>cazione<br />
dei luoghi <strong>di</strong> nascita nelle anagrafi, la<br />
restituzione dei beni espropriati da<br />
parte <strong>di</strong> Croazia e Slovenia. E, per altro<br />
verso, il compito <strong>di</strong> promuovere<br />
una qualificata <strong>di</strong>vulgazione della storia<br />
e della memoria, in concorso con<br />
Università, istituzioni culturali, scuole,<br />
non limitata ai tragici eventi della<br />
Seconda guerra mon<strong>di</strong>ale, del’esodo<br />
e delle Foibe, ma intesa a recuperare<br />
le testimonianze della millenaria presenza<br />
latino-veneta nell’Adriatico<br />
orientale.<br />
In alto: nell’intervento<br />
della signora Licia Cossetto,<br />
sorella <strong>di</strong> Norma, tutto il dolore<br />
<strong>di</strong> un’esperienza in<strong>di</strong>cibile.<br />
Una voce che denuncia<br />
instancabilmente, con estrema<br />
<strong>di</strong>gnità e profon<strong>di</strong>ssima sofferenza,<br />
da quel lontano 1943, l’offesa<br />
arrecata alla <strong>di</strong>gnità umana<br />
in<strong>di</strong>viduale e universale<br />
con la tortura e l’infoibamento<br />
<strong>di</strong> una giovane innocente<br />
<strong>Il</strong> tavolo dell’Ufficio <strong>di</strong> Presidenza del Congresso.<br />
Da sin., G. Brazzoduro (mentre svolge il suo intervento),<br />
C. Fagarazzi (vicepresidente del Congresso), Rodolfo Ziberna<br />
(presidente del Congresso), F. Briani (vicepresidente del Congresso),<br />
P. C. Hansen (segretario verbalizzante)<br />
«Considero la mia rielezione un mandato <strong>di</strong> transizione che prepari una<br />
nuova <strong>di</strong>rigenza dell’Anvgd», afferma l’on. Lucio Toth, all’indomani della<br />
sua elezione a Presidente dell’Anvgd al XIX Congresso dell’<strong>Associazione</strong><br />
svoltosi a Varese.<br />
«È la naturale conseguenza dell’andamento del <strong>di</strong>battito – continua Toth<br />
– che ha rilevato la necessità <strong>di</strong> portare avanti, nella continuità, le istanze<br />
degli Esuli ma in una situazione politica profondamente mutata rispetto al<br />
passato e in una realtà europea <strong>di</strong> cui non bisogna lasciarsi sfuggire le opportunità<br />
per dare concretezza ai <strong>di</strong>ritti degli esuli e sviluppare una presenza<br />
italiana moderna nelle terre d’origine».<br />
La vicepresidenza data a tre personaggi della generazione <strong>di</strong> mezzo è<br />
«un segnale positivo, espressione della compattezza della maggioranza che<br />
ha puntato su Rodolfo Ziberna (<strong>di</strong> famiglia <strong>di</strong> Pola, vive a Gorizia), Renzo<br />
Codarin (<strong>di</strong> famiglia <strong>di</strong> Capo<strong>di</strong>stria, vive a Trieste) e Marino Segnan (<strong>di</strong> famiglia<br />
<strong>di</strong> Fiume, vive a Bologna)».<br />
Ma non soltanto: «Sono stati eletti – <strong>di</strong>chiara il Presidente Toth – 31 consiglieri<br />
espressi dai vari Comitati e Delegazioni <strong>di</strong> tutta Italia (Cuneo, Imperia,<br />
Genova, la Spezia, Varese, Bergamo, Monza, Milano, Cremona, Trento, Verona,<br />
Vicenza, Treviso, Padova, Belluno, <strong>Venezia</strong>, Pordenone, U<strong>di</strong>ne, Gorizia,<br />
Trieste, Ferrara, Bologna, Pisa, Livorno, Massa Carrara, Pescara, L’Aquila, Roma<br />
e Latina) . Durante le sedute de<strong>di</strong>cate al <strong>di</strong>battito congressuale si è verificato<br />
uno scontro molto duro tra una posizione maggioritaria, convinta che la<br />
strada intrapresa dall’<strong>Associazione</strong> e dalla FederEsuli vada perseguita con<br />
costanza se si vogliono ottenere risultati più concreti nei rapporti con il Governo<br />
e il Parlamento, e una minoranza, in rappresentanza dei Comitati <strong>di</strong><br />
Torino, Alessandria, Sassari, Brescia e Como che accusa la <strong>di</strong>rigenza <strong>di</strong> non<br />
sapersi imporre con il Governo e considera pertanto il Tavolo istituito dalla<br />
FederEsuli presso la Presidenza del Consiglio un’inutile per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> tempo» (si<br />
veda la sintesi degli interventi alle pagine 6-8, ndr).<br />
Straulino:<br />
Sails Unfurled in Nautical History<br />
In english language to page 14<br />
Straulino,<br />
a vele spiegate en la historia della marineria<br />
En lengua española en la página 15<br />
A destra: uno scorcio<br />
della platea dei delegati<br />
Monfalcone, la targa alle vittime delle Foibe<br />
ostaggio delle nostalgie vetero-ideologiche<br />
La ferma presa <strong>di</strong> posizione <strong>di</strong> Ziberna (Anvgd Gorizia)<br />
Infine, dopo innumerevoli<br />
resistenze e rinvii, la targa de<strong>di</strong>cata<br />
alle vittime delle Foibe,<br />
collocata tra le due pietre<br />
carsiche nel giar<strong>di</strong>no del nuovo<br />
Parco La Rocca, in via dell’Istria,<br />
è stata inaugurata a metà novembre:<br />
«<strong>Il</strong> Comune <strong>di</strong><br />
Monfalcone in memoria delle<br />
Vittime delle foibe». Eliminata<br />
la citazione dal <strong>di</strong>scorso del Presidente<br />
Ciampi, che estrapolata<br />
dal contesto in cui fu pronunciata<br />
suggeriva, degli ecci<strong>di</strong>,<br />
un’interpretazione inaccettabile,<br />
stigmatizzata dall’Anvgd<br />
goriziana con un duro comunicato<br />
del suo presidente Rodolfo Ziberna, il vicesindaco<br />
Silvia Altran ha voluto nel suo intervento «onorare i tanti<br />
esuli istriani costretti a lasciare le loro terre e le loro case»,<br />
ricorrendo a concetti espressi negli anni scorsi da Clau<strong>di</strong>o<br />
Magris: «Per molti anni sono state ignorate le foibe. È<br />
giusto parlare <strong>di</strong> quei drammi, ricordarne le vittime, colpevoli<br />
<strong>di</strong> essere solo italiani, per superarli».<br />
Monfalcone, 10 febbraio <strong>2009</strong>.<br />
Viene inaugurato il piccolo monumento<br />
alle vittime delle Foibe, rimasto<br />
senza iscrizione sino allo scorso novembre<br />
(foto www.clapa-ifd.ch)<br />
Segue a pagina 2<br />
Ma alla cerimonia si è arrivati<br />
al termine <strong>di</strong> un contrastato<br />
e spiacevole percorso, caratterizzato<br />
dalla contrarietà <strong>di</strong> ambienti<br />
della sinistra estrema refrattari<br />
all’evoluzione della storia<br />
e nostalgici dei miti totalitari.<br />
Di un monumento alle vittime<br />
delle Foibe si è parlato a<br />
Monfalcone sin da almeno il<br />
2007, ma appena nel febbraio<br />
<strong>2009</strong> si è ad<strong>di</strong>venuti alla coraggiosa<br />
(!) decisione <strong>di</strong> intitolare<br />
all’Istria la nuova strada <strong>di</strong> collegamento<br />
tra via Rossini e via<br />
Aquileia e alla posa del cippo<br />
in memoria <strong>di</strong> quegli eventi. Poi,<br />
per 9 mesi le pietre poste nel parco sono rimaste, appunto,<br />
solo delle pietre, senza una iscrizione che ne chiarisse<br />
il senso. Ora la targa è stata collocata, è in plexiglass e<br />
coperta in buona parte da una striscia adesiva nera per<br />
oscurare la contestata frase <strong>di</strong> Ciampi che vi era già stata<br />
incisa. Non esattamente un bel vedere. Un mini monumento,<br />
con una mini targa, per <strong>di</strong> più pressoché nera.
2 DIFESA ADRIATICA <strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />
fatti e commenti<br />
continua dalla prima pagina<br />
Monfalcone, la targa alle vittime delle Foibe<br />
ostaggio delle nostalgie vetero-ideologiche<br />
La ferma presa <strong>di</strong> posizione <strong>di</strong> Ziberna (Anvgd Gorizia)<br />
Ecco <strong>di</strong> seguito il comunicato che<br />
il presidente dell’Anvgd isontina<br />
Ziberna ha <strong>di</strong>ffuso ai me<strong>di</strong>a appena<br />
appreso del testo scelto dal Comune<br />
per la iscrizione.<br />
Fini, «Onorare il Tricolore<br />
rispettando la legge, gli altri,<br />
il senso <strong>di</strong> appartenenza»<br />
Roma, 9 novembre. Onorare il Tricolore nei comportamenti quoti<strong>di</strong>ani e lo<br />
si può fare «rispettando la legge, gli altri, il senso <strong>di</strong> appartenenza» ha <strong>di</strong>chiarato<br />
il Presidente della Camera Gianfranco Fini nel corso del suo intervento al Convitto<br />
<strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> Roma, dove ha preso parte all’Alzaban<strong>di</strong>era.«Oggi dovete<br />
onorare questa ban<strong>di</strong>era con buon esempio: rispettare la Patria e la ban<strong>di</strong>era<br />
significa stu<strong>di</strong>are, rispettare i genitori, gli insegnanti e la comunità perché si è<br />
buoni italiani ogni momento della giornata».<br />
L’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong><br />
Giulia e Dalmazia <strong>di</strong> Gorizia ha appreso<br />
con addolorato stupore e sconcerto<br />
la scelta del Comune <strong>di</strong><br />
Monfalcone <strong>di</strong> collocare una targa in<br />
Via dell’Istria, riportante alcune parole<br />
del Presidente emerito della Repubblica<br />
Carlo Azeglio Ciampi che,<br />
estrapolate dal loro contesto, sono strumentalmente<br />
usate per giustificare gli<br />
orrori delle foibe con quanto accaduto<br />
sul confine orientale nel corso del<br />
Ventennio.<br />
Per lungo tempo si sono volute<br />
negare le foibe e le migliaia <strong>di</strong> vittime<br />
innocenti che lì trovarono una orribile<br />
fine. Dopo l’approvazione bipartisan<br />
della legge istitutiva del Giorno del<br />
Ricordo, solo alcuni gruppuscoli <strong>di</strong><br />
estrema sinistra sono rimasti ad infierire<br />
sulle vittime e sui loro <strong>di</strong>scendenti,<br />
minimizzando le foibe o ad<strong>di</strong>rittura<br />
giustificandole come conseguenza <strong>di</strong><br />
quanto compiuto dal Fascismo nel<br />
Ventennio.<br />
Non ci sono nemmeno nella sinistra<br />
più politici o storici che vogliano<br />
negare quanto unanimemente riconosciuto<br />
e storicamente acclarato, ed<br />
anche la sinistra della <strong>Venezia</strong> Giulia,<br />
a cominciare dal triestino Stelio<br />
Spadaro (allora segretario provinciale<br />
del Pds ed assessore provinciale alla<br />
cultura) ha gran<strong>di</strong> meriti. […] Voler<br />
artificiosamente giustificare le migliaia<br />
<strong>di</strong> vittime inermi delle foibe – come<br />
fanno pericolose falangi altamente<br />
Ecco la targa, listata a lutto dalla banda nera<br />
che oscura la citazione contestata<br />
politicizzate dell’estrema sinistra – con<br />
le responsabilità del Fascismo è gravido<br />
<strong>di</strong> conseguenza, tra le quali quella<br />
<strong>di</strong> istigare all’o<strong>di</strong>o ed alla violenza […].<br />
Le colpe del Fascismo sul confine<br />
orientale vanno riconosciute: sono state<br />
commesse azioni violente che hanno<br />
generato sofferenza alle popolazioni<br />
<strong>di</strong> lingua ed etnia slovena. Queste<br />
azioni vanno condannate senza giustificazioni.<br />
Parimenti va riconosciuta<br />
l’efferatezza delle violenze perpetrate<br />
a mezzo foibe ed annegamento nei<br />
confronti della popolazione italiana<br />
delle terre d’Istria, Fiume e Dalmazia<br />
al fine <strong>di</strong> avviare una vera e propria<br />
“pulizia etnica”, <strong>di</strong> cui hanno pagato<br />
le conseguenze anche molti dei<br />
canterini che andarono nel dopoguerra<br />
a lavorare nei cantieri <strong>di</strong> Tito. […]<br />
Molto è ancora da fare se ad<strong>di</strong>rittura<br />
un’Amministrazione municipale<br />
<strong>di</strong> rilievo, come quella <strong>di</strong> Monfalcone,<br />
accetta <strong>di</strong> piegarsi ad esigenze <strong>di</strong> piccoli<br />
gruppi <strong>di</strong> estrema sinistra.<br />
Nessuno si deve permettere <strong>di</strong> negare<br />
la memoria dei crimini, perché<br />
questo significa condannare <strong>di</strong> nuovo<br />
le vittime al ruolo <strong>di</strong> reietti, <strong>di</strong> colpevoli<br />
da seppellire nella in<strong>di</strong>fferenza e<br />
nella inesistenza. Gorizia che ha pagato,<br />
con centinaia <strong>di</strong> Suoi figli, il prezzo<br />
dell’o<strong>di</strong>o e del sangue, non può<br />
ammettere che il bene della libertà, si<br />
trasformi nella negazione della Liberta<br />
della Memoria.<br />
La nostra <strong>Associazione</strong> naturalmente<br />
non presenzierà alla manifestazione<br />
<strong>di</strong> propaganda della deposizione<br />
della targa, ma volgerà una preghiera<br />
in memoria delle vittime, nuovamente<br />
oggetto <strong>di</strong> violenza con questa<br />
targa.<br />
Rodolfo Ziberna<br />
Confini marittimi tra Slovenia e Croazia,<br />
accordo sull’arbitrato internazionale<br />
ma una parola rischia <strong>di</strong> riaprire il contenzioso<br />
È stato firmato il 4 novembre scorso, a Stoccolma, l’accordo<br />
fra Croazia e Slovenia che affida ad un arbitrato internazionale<br />
la <strong>di</strong>sputa sui confini marittimi. <strong>Il</strong> commissario<br />
Ue all’allargamento, Olli Rehn, ha incoraggiato Zagabria e<br />
Lubiana a procedere «senza alcun ritardo» alla ratifica della<br />
convenzione. La convenzione <strong>di</strong> arbitrato dovrà essere<br />
sottoposta ad entrambi i parlamenti nazionali, per arrivare<br />
alla sua ratifica entro <strong>di</strong>cembre <strong>2009</strong>.<br />
L’accordo siglato dal premier croato Kosor doveva, prima<br />
della firma, ottenere il via libera dei due terzi del Parlamento.<br />
<strong>Il</strong> 2 novembre il Parlamento <strong>di</strong> Zagabria ha votato a<br />
favore della firma, che peraltro garantisce alla Slovenia «un<br />
contatto con le acque internazionali nel nord Adriatico».<br />
Proprio il termine «contatto» – «junction» nella versione<br />
inglese e ufficiale – è stato oggetto <strong>di</strong> forte contrarietà da<br />
parte dell’opinione pubblica croata. Secondo gli oppositori<br />
dell’accordo, la formulazione costringerebbe la Croazia a<br />
cedere alla Slovenia quasi l’intero Golfo <strong>di</strong> Pirano e parte<br />
del bacino nord Adriatico, perché solo così Lubiana avrebbe<br />
un contatto <strong>di</strong>retto con le acque internazionali. E contro<br />
la firma si sono pronunciati la Chiesa cattolica croata, esperti<br />
locali <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto internazionale, gruppi <strong>di</strong> intellettuali e l’opposizione<br />
della destra nazionalista. Secondo questi, la<br />
Croazia «comprerebbe l’adesione all’Ue con la ven<strong>di</strong>ta del<br />
proprio territorio nazionale».<br />
Dal canto suo il presidente croato Mesic ha manifestato<br />
il suo appoggio all’accordo sull’arbitrato, ma ha espresso<br />
preoccupazione circa le conseguenze sui rapporti con l’Italia:<br />
«Nel caso la Croazia dovesse cedere 64 km quadrati <strong>di</strong><br />
mare nel nord Adriatico perderebbe il contatto con la acque<br />
territoriali italiane, non sarebbe più un Paese confinante<br />
con l’Italia e gli Accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Osimo cesserebbero <strong>di</strong> valere<br />
per la Croazia. Noi abbiamo interesse a continuare a confinare<br />
con l’Italia», ha rimarcato.<br />
<strong>Il</strong> governo <strong>di</strong> Zagabria presenterà anche una <strong>di</strong>chiarazione<br />
unilaterale con la quale escluderà che quanto scritto<br />
nell’Accordo arbitrale possa essere letto come un assenso<br />
al «collegamento territoriale» della Slovenia alle acque internazionali.<br />
In realtà questa <strong>di</strong>chiarazione suona come una<br />
precauzione ad uso interno. Di contro, il premier sloveno<br />
Pahor ha rimarcato: «Senza quella clausola salta tutto».<br />
Slovenia, prossimo il referendum sull’accordo<br />
I deputati della maggioranza <strong>di</strong> centro-sinistra al Parlamento<br />
sloveno hanno firmato a favore <strong>di</strong> un referendum<br />
consultivo sull’accordo arbitrale. L’iniziativa gode del consenso<br />
del primo ministro Pahor e del presidente Danilo Türk.<br />
Un eventuale esito positivo del referendum darebbe legittimità<br />
popolare alla politica sinora perseguita da Lubiana.<br />
Seguiranno altre puntate<br />
Red.<br />
<strong>Il</strong> golfo <strong>di</strong> Pirano, oggetto <strong>di</strong> una decennale <strong>di</strong>sputa tra Slovenia e Croazia<br />
Roma, <strong>di</strong>cembre 2006. <strong>Il</strong> Tricolore del 1° Reggimento bersaglieri<br />
e quello del contingente militare italiano <strong>di</strong> «Antica Babilonia» sbarcano<br />
dall’aereo militare atterrato a Ciampino (foto www.repubblica.it)<br />
Trattato <strong>di</strong> Osimo nullo<br />
se la Croazia non dovesse<br />
confinare più con l’Italia<br />
Un commento del Presidente Anvgd Toth<br />
Sulle <strong>di</strong>chiarazioni del Presidente croato Mesic – riportate in questa<br />
pagina – circa l’interesse <strong>di</strong> Zagabria a mantenere la linea <strong>di</strong> confine con<br />
l’Italia – pena il deca<strong>di</strong>mento del trattato <strong>di</strong> Osimo – il Presidente Anvgd<br />
Toth ha dato alle agenzie <strong>di</strong> stampa il 4 novembre scorso un comunicato a<br />
commento (Si intorbidano le acque croato-slovene mentre Clinton annuncia<br />
il <strong>di</strong>luvio sull’Adriatico. Sommersi i beni degli Esuli giuliano-dalmati),<br />
nel quale si legge tra l’altro:<br />
«[…] In questi giorni il presidente croato Mesic, in visita a Zara, ha<br />
minacciato <strong>di</strong> porre nel nulla il trattato <strong>di</strong> Osimo se le acque territoriali<br />
croate non confineranno, per colpa della Slovenia, con quelle italiane al<br />
largo <strong>di</strong> Punta Salvore. Per gli esuli giuliano-dalmati andrebbe benissimo<br />
perché rimetterebbe tutto in <strong>di</strong>scussione. A cominciare dai 35 milioni <strong>di</strong><br />
dollari <strong>di</strong> oltre trent’anni fa che la Croazia riconosce all’Italia come unica<br />
forma <strong>di</strong> risarcimento delle propietà private degli esuli italiani espropriate e<br />
incamerate dalla ex Iugoslavia, <strong>di</strong> cui Zagabria rifiuta la restituzione.<br />
<strong>Il</strong> presidente sloveno Pahor a sua volta minaccia le sue <strong>di</strong>missioni se il<br />
negoziato con la Croazia dovesse fallire, per colpa <strong>di</strong> un co<strong>di</strong>cillo aggiuntivo<br />
che Zagabria avrebbe incollato alla bozza <strong>di</strong> accordo. Questa dei co<strong>di</strong>cilli<br />
non concordati è un’altra costante nelle trattative condotte con meto<strong>di</strong> non<br />
trasparenti.<br />
Per colmare la misura, l’ex presidente americano Clinton, in visita a<br />
Lubiana per combattere il global warming, ha annunciato che comunque<br />
tra quarant’anni tutte le coste istriane saranno sommerse dall’Adriatico e<br />
cesserà così ogni materia del contendere!».<br />
Jasenovac, la prima visita<br />
al lager ustascia <strong>di</strong> un presule croato<br />
L’arcivescovo <strong>di</strong> Zagabria, card. Josip Bozanic, si è recato in visita Jasenovac,<br />
a circa 100 km da Zagabria, dove durante la Seconda guerra mon<strong>di</strong>ale fu allestito<br />
il più grande campo <strong>di</strong> concentramento del regime filonazista croato. Una<br />
visita storica, giacché è la prima <strong>di</strong> un presule alla «Auschwitz croata», come<br />
Jasenovac viene in<strong>di</strong>cato dalla stampa.<br />
Molta parte dell’opinione pubblica e della storiografia croate ritengono che<br />
le gerarchie cattoliche, guidate allora dal car<strong>di</strong>nale Alojzije Stepinac, abbiano in<br />
parte collaborato con il regime degli ustascia <strong>di</strong> Ante Pavelic e non abbiano mai<br />
preso le <strong>di</strong>stanze dai crimini commessi contro serbi, ebrei, avversari politici e<br />
minoranze etniche. Secondo stime ritenute atten<strong>di</strong>bili, dal 1941 al 1945 nel<br />
campo <strong>di</strong> Jasenovac morirono circa 80 mila persone.<br />
Gli esponenti delle comunità serba ed ebraica hanno accolto positivamente<br />
l’annuncio della visita del car<strong>di</strong>nale Bozanic a Jasenovac. Nella stessa giornata<br />
Bozanic ha visitato anche Stara Gra<strong>di</strong>ska, dove nel 1948 il regime titoista or<strong>di</strong>nò<br />
la <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> una chiesa e costringendovi alcuni preti, detenuti per presunto<br />
collaborazionismo con gli ustascia.<br />
Dopo Jasenovac, il car<strong>di</strong>nale si è recato a Petrinja, citta<strong>di</strong>na che durante il<br />
conflitto degli anni Novanta fu controllata dai secessionisti serbi. <strong>Il</strong> fatto che<br />
Bozanic non si sia recato soltanto a Jasenovac, è stato oggetto <strong>di</strong> critiche da<br />
alcuni settori dei me<strong>di</strong>a nazionali.
<strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />
In «rete» i fon<strong>di</strong> documentali<br />
<strong>di</strong> Istria e Dalmazia<br />
L’iniziativa della Società Dalmata <strong>di</strong> Storia Patria presentata Trieste<br />
Una sala dell’Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Zara in una fotografia dei primissimi anni Trenta.<br />
La ricognizione degli Archivi italiani fu commissionata allora dall’Ufficio centrale<br />
degli Archivi <strong>di</strong> Stato (foto da www.fida-sida.it)<br />
Sono stati presentati a Trieste, il 12 novembre, i «Progetti archivistici<br />
europei della Società Dalmata <strong>di</strong> Storia Patria <strong>di</strong> Roma», dei quali è coor<strong>di</strong>natore<br />
Bruno Crevato-Selvaggi e realizzati in collaborazione con l’Archivio<br />
<strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Trieste con il contributo del Governo italiano e della Regione del<br />
Veneto.<br />
La presentazione, in<strong>di</strong>cati come Fida (Fiume Istria Dalmazia Archivi) e<br />
Sida (Serenissima Istria Dalmazia Archivi) e svoltasi nella sede dell’Archivio<br />
<strong>di</strong> Stato, ha avuto inizio con l’intervento <strong>di</strong> Crevato-Selvaggi, cui è stata<br />
affidata l’illustrazione dei progetti e del sito www.fida-sida.it; sono seguiti<br />
gli interventi <strong>di</strong> Grazia Tatò, <strong>di</strong>rettore dell’Archivio <strong>di</strong> Stato, sulle Caratteristiche<br />
scientifiche dei progetti; <strong>di</strong> Peter Pavel Klasinc, <strong>di</strong>rettore Istituto internazionale<br />
<strong>di</strong> scienze archivistiche; <strong>di</strong> Laura Fortunato, William Klinger, Alessandra<br />
Massagrande, Snezana Pejovicv, Valentina Petaros su <strong>Il</strong> lavoro <strong>di</strong><br />
ricerca sul campo in Slovenia,in Croazia, in Montenegro, in Serbia; <strong>di</strong> Danilo<br />
Massagrande sulla Centralità dei fon<strong>di</strong> Fida e Sida per lo stu<strong>di</strong>o della storia<br />
d’Istria, Fiume e Dalmazia; <strong>di</strong> Carlo C. Cipriani su La scuola italiana a<br />
Spalato dal 1941 al 1943; <strong>di</strong> Donatella Schürzel e Maria Grazia Chiappori<br />
su La documentazione culturale negli archivi dell’Istria e <strong>di</strong> Fiume.<br />
Ma ve<strong>di</strong>amo meglio nel dettaglio quale notevole importanza rivestano<br />
questi due progetti per lo stu<strong>di</strong>o, la conservazione e la fruizione delle<br />
fonti documentali della cultura italiana dell’Adriatico orientale oggi conservate<br />
in un territorio molto ampio e per <strong>di</strong> più attraversato da <strong>di</strong>verse frontiere<br />
e in archivi statali, privati, ecclesiastici. Un patrimonio enorme che risulterebbe<br />
<strong>di</strong>fficilmente consultabile se i due progetti della Società Dalmata <strong>di</strong><br />
Storia Patria non avessero inteso renderlo <strong>di</strong>sponibile in un unico spazio<br />
virtuale, il sito www.fida-sida.it, nel quale convergono i fon<strong>di</strong> conservati in<br />
Slovenia, Croazia, Serbia e Montenegro, scritti in latino o in italiano nel<br />
corso <strong>di</strong> molti secoli, e dunque veneziani, francesi, austriaci, ungheresi,<br />
italiani.<br />
<strong>Il</strong> censimento degli archivi è stato effettuato da archivisti italiani e stu<strong>di</strong>osi<br />
della Comunità italiana e non. All’incontro hanno preso parte anche il<br />
Sottosegretario<br />
Giovanar<strong>di</strong>, primo<br />
firmatario della Legge<br />
72/2001 a favore della<br />
conservazione del patrimonio<br />
storico e il<br />
Alcuni volumi degli Atti <strong>di</strong> Zara<br />
conservati nel locale Archivio<br />
(foto da www.fida-sida.it)<br />
presidente Anvgd<br />
Lucio Toth, che è anche<br />
vicepresidente della<br />
Società Dalmata <strong>di</strong> Storia<br />
Patria: «Ora le società<br />
degli esuli – ha <strong>di</strong>chiarato<br />
– devono fare<br />
della storia e della ricerca<br />
la loro priorità, altrimenti<br />
rischiano <strong>di</strong> perdere<br />
significato».<br />
Red.<br />
Fiume: dalla redenzione all’esodo<br />
In un convegno la storia <strong>di</strong> un secolo<br />
Nel 90° anniversario dell’Impresa fiumana, la Regione Lazio - Assessorato<br />
Cultura, Spettacolo e Sport e il Comune <strong>di</strong> Leonessa (Rieti) hanno patrocinato il<br />
convegno Fiume: dalla redenzione all’esodo, svoltosi il 7 novembre scorso nel<br />
centro reatino.<br />
Presiedeva l’incontro il prof. Andrea Ungari (Università Luiss-Guido Carli,<br />
Roma), alla cui prolusione sono seguiti gli interventi <strong>di</strong> Marino Micich (presidente<br />
<strong>Associazione</strong> per la Cultura fiumana, istriana e dalmata nel Lazio) L’identità<br />
culturale italiana a Fiume nel ’900; <strong>di</strong> Luciano Monzali (Università degli<br />
Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bari), Fiume nella politica estera italiana (1914-1919); <strong>di</strong> Massimo<br />
Bucarelli (Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Roma “La Sapienza”), Fiume, l’Italia e le<br />
questioni nazionali nei Balcani occidentali (1919-1920); ed infine <strong>di</strong> Amleto<br />
Ballarini (presidente Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Fiumani), Fiume, Istria e Dalmazia l’esodo<br />
taciuto.<br />
DIFESA ADRIATICA<br />
«Viaggio nella civiltà Istriano-Dalmata»,<br />
una storia per studenti e docenti<br />
La Giornata <strong>di</strong> formazione promossa dal Comune <strong>di</strong> Roma<br />
e dall’<strong>Associazione</strong> per la Cultura Fiumana, Istriana e Dalmata nel Lazio<br />
«Viaggio nella civiltà Istriano-<br />
Dalmata» è il titolo dato alla Giornata<br />
<strong>di</strong> formazione per i Docenti delle classi<br />
aderenti al Progetto «Ripercorrendo la<br />
storia del XX secolo. Viaggi nella memoria.<br />
Per non <strong>di</strong>menticare le trage<strong>di</strong>e<br />
del ‘900» svoltasi il 21 ottobre a<br />
Roma nella bella Limonaia <strong>di</strong> Villa<br />
Torlonia e promossa dall’Assessorato<br />
e Dipartimento XI Politiche Educative<br />
Scolastiche capitolino.<br />
Con questo progetto i promotori<br />
intendono promuovere un percorso <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> ricerca, al fine <strong>di</strong> recuperare<br />
alla memoria degli Italiani il dramma<br />
dell’esodo della popolazione italiana<br />
dalle terre d’Istria e Dalmazia e<br />
ricordare la realtà delle Foibe. <strong>Il</strong> progetto<br />
è rivolto agli studenti degli Istituti<br />
<strong>di</strong> Istruzione secondaria <strong>di</strong> II grado e<br />
le classi terze degli Istituti <strong>di</strong> Istruzione<br />
secondaria <strong>di</strong> I grado. L’obiettivo <strong>di</strong>dattico-formativo,<br />
educativo e culturale<br />
- si legge nella nota <strong>di</strong> presentazione<br />
del Campidoglio – è quello <strong>di</strong><br />
guidare i giovani delle scuole romane<br />
a conoscere e comprendere la storia<br />
per conservare la memoria <strong>di</strong> quelle<br />
vicende.<br />
La Giornata si è dunque aperta con<br />
il saluto dell’Assessore alle Politiche<br />
Educative, Scolastiche, della Famiglia<br />
e della Gioventù Laura Marsilio ed è<br />
stata introdotta da Marino Micich, presidente<br />
dell’<strong>Associazione</strong> per la Cultura<br />
Fiumana, Istriana e Dalmata nel<br />
Lazio e segretario della Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong><br />
Fiumani in Roma.<br />
La prima lezione – L’Italia e il confine<br />
orientale: un quadro storico – è<br />
stata tenuta dal prof. Giovanni<br />
Sabbatucci , or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Storia Contemporanea<br />
nella presso la Facoltà <strong>di</strong><br />
La Società Dalmata <strong>di</strong> Storia Patria<br />
si presenta a <strong>Venezia</strong><br />
L’Ateneo Veneto <strong>di</strong> Scienze, Lettere ed Arti, storica istituzione culturale veneziana,<br />
ha ospitato nella sua sede, il 20 novembre <strong>2009</strong>, la Società Dalmata <strong>di</strong><br />
Storia patria, rappresentata per l’occasione al massimo livello. L’incontro è stato<br />
aperto dal suo presidente, prof. Marino Zorzi, che ha illustrato le recenti pubblicazioni<br />
della Società Dalmata: La Dalmazia nelle relazioni dei viaggiatori e<br />
pellegrini da <strong>Venezia</strong> tra Quattro e Seicento, a cura <strong>di</strong> Sante Graciotti, e Notizie<br />
<strong>di</strong> Ragusa, a cura <strong>di</strong> Rita Tolomeo. È seguita la prof.ssa Rita Tolomeo, segretaria<br />
scientifica della Sdsp e docente nell’Università <strong>di</strong> Roma “La Sapienza”, che ha<br />
incentrato l’intervento sulla collana degli “Atti e memorie della Società Dalmata<br />
<strong>di</strong> Storia Patria” e l’attività scientifica della Società. Alla storia della stessa il<br />
consigliere Carlo Cetteo Cipriani, ha de<strong>di</strong>cato la relazione sulla Storia della<br />
Società Dalmata <strong>di</strong> Storia Patria. Infine,<br />
Bruno Crevato-Selvaggi, consigliere e membro della Commissione filatelica<br />
nazionale ha illustrato i recenti progetti <strong>di</strong> ricerca della Società.<br />
«Per aver instaurato un proficuo<br />
rapporto culturale con la città <strong>di</strong> Grado,<br />
eleggendola a patria <strong>di</strong> adozione.<br />
I gradesi le sono grati per il prezioso e<br />
autorevole contributo profuso nello<br />
stu<strong>di</strong>o dell’opera mariniana, della parlata<br />
<strong>di</strong> Grado e nella <strong>di</strong>ffusione della<br />
poesia <strong>di</strong> Biagio Marin, patrimonio culturale<br />
inestimabile della nostra isola,<br />
proiettandolo nei circuiti culturali nazionali<br />
e internazionali con passione<br />
e instancabile de<strong>di</strong>zione». Questa la<br />
motivazione con la quale il sindaco<br />
Silvana Olivotto, a seguito della deliberazione<br />
del Consiglio comunale, ha<br />
conferito alla prof.ssa Edda Serra la<br />
citta<strong>di</strong>nanza onoraria <strong>di</strong> Grado. Alla<br />
stu<strong>di</strong>osa è stato consegnato anche il<br />
sigillo della Città.<br />
3<br />
Lettere dell’Università “La Sapienza”<br />
<strong>di</strong> Roma. È seguita la relazione della<br />
prof.ssa Antonella Ercolani, or<strong>di</strong>nario<br />
<strong>di</strong> Storia dell’Europa Orientale nella<br />
Facoltà <strong>di</strong> Scienze Politiche della Libera<br />
Università “S. Pio V”, La questione<br />
fiumana e la sistemazione dei confini<br />
orientali col trattato <strong>di</strong> Rapallo<br />
(1920) e Trattato <strong>di</strong> Roma (1924). Terzo<br />
intervento della mattina, quello del<br />
prof. Andrea Ungari, docente <strong>di</strong> Storia<br />
dell’Europa Contemporanea nella<br />
Facoltà <strong>di</strong> Scienze Politiche della Luiss–<br />
Guido Carli: La II guerra mon<strong>di</strong>ale, la<br />
guerra in Jugoslavia e sue conseguenze<br />
in <strong>Venezia</strong> Giulia (1941-1945).<br />
I lavori sono ripresi nel pomeriggio<br />
con la relazione del prof. Luca<br />
Micheletta, docente <strong>di</strong> Storia delle<br />
Relazioni internazionali nella Facoltà<br />
<strong>di</strong> Scienze Politiche della “Sapienza”<br />
de<strong>di</strong>cata alla Questione delle foibe<br />
istriane nel contesto internazionale.<br />
Quin<strong>di</strong> l’intervento <strong>di</strong> Adriano Monti<br />
Buzzetti, giornalista Rai, su Le terre<br />
istriane e dalmate tra storia e futuro<br />
europeo. Infine, la Giornata è stata<br />
chiusa dal presidente della Società <strong>di</strong><br />
Stu<strong>di</strong> Fiumani, Amleto Ballarini, con<br />
la riflessione sul Diritto alla memoria.<br />
Numerosi ed attenti gli insegnanti<br />
aderenti al Progetto sulla storia del XX<br />
secolo.<br />
p.c.h.<br />
Roma, Villa Torlonia, la Limonaia.<br />
In questa cornice si è svolta la Giornata <strong>di</strong>dattica sulla storia giuliana<br />
e dalmata nel XX secolo (foto www.zetema.it)<br />
<strong>Venezia</strong>, la sede dell’Ateneo<br />
Veneto, la ex Chiesa<br />
<strong>di</strong> San Fantin. Qui la Società<br />
Dalmata <strong>di</strong> Storia Patria ha<br />
illustrato la sua attività scientifica<br />
Grado, Edda Serra citta<strong>di</strong>na onoraria<br />
Suoi i più autorevoli stu<strong>di</strong> sulla poesia <strong>di</strong> Biagio Marin<br />
Grado,<br />
Sala Consiliare.<br />
Alla prof.ssa<br />
Edda Serra<br />
è stata conferita<br />
la citta<strong>di</strong>nanza<br />
onoraria<br />
per i meriti<br />
acquisiti<br />
nello stu<strong>di</strong>o<br />
e nella <strong>di</strong>vulgazione<br />
della poesia<br />
<strong>di</strong> Biagio Marin<br />
(foto<br />
www.bioagiomarin.it<br />
- stu<strong>di</strong>oimaginis<br />
Trieste)
4 DIFESA ADRIATICA <strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />
Personaggi dalmati,<br />
una galleria attraverso i secoli<br />
Tullio Vallery, Guar<strong>di</strong>an Grande<br />
della Scuola Dalmata <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>, è<br />
l’autore <strong>di</strong> una puntuale e curiosa galleria<br />
<strong>di</strong> ritratti contenuta nel volume<br />
Personaggi dalmati benemeriti, noti o<br />
meno noti, e<strong>di</strong>ta dalla stessa Scuola<br />
Dalmata nella collana <strong>di</strong> ricerche storiche<br />
“Jolanda Maria Trèveri”. Dalla<br />
Famiglia Alberti, originaria della Toscana<br />
e trasferitasi in Dalmazia nel XIII<br />
secolo, ai Tassovich-Dudan, passando<br />
per il pittore Giovanni Squarcina, il filosofo<br />
Giorgio Politeo, padre Alfonso<br />
Maria Orlini e <strong>di</strong>versi altri, Vallery compone<br />
una silloge <strong>di</strong> vicende e <strong>di</strong> figure<br />
che in epoche anche lontane hanno<br />
lasciato un segno, seppure tenue o<br />
transitorio ma nel quale comunque si<br />
riconosce l’origine.<br />
Un<strong>di</strong>ci sono i personaggi rievocati<br />
nel libro <strong>di</strong> Vallery. Di questi, proponiamo<br />
un’ampio stralcio del capitolo<br />
de<strong>di</strong>cato ai Tassovich-Dudan, il più<br />
noto esponente della quale è certamente<br />
Alessandro Dudan, autore <strong>di</strong><br />
una voluminosa storia dell’arte italiana<br />
in Dalmazia ricca <strong>di</strong> note e <strong>di</strong><br />
bibliografie. Una famiglia dalle lontane<br />
origini, che dalle regioni balcaniche<br />
dell’interno si è progressivamente<br />
portata sul mare per assumere nuovi<br />
connotati, lungo le rive <strong>di</strong> Traù e <strong>di</strong><br />
Spalato.<br />
La famiglia Tassovich - Dudan<br />
<strong>Il</strong> Leone <strong>di</strong> San Marco in un co<strong>di</strong>ce miniato del XV sec.<br />
Fra le <strong>numero</strong>se famiglie comitali<br />
che caratterizzarono nei secoli la civiltà<br />
e la cultura del Regno <strong>di</strong> Dalmazia<br />
va giustamente annoverata quella dei<br />
conti Tassovich-Dudan che seppe<br />
esprimere non pochi personaggi <strong>di</strong> rilievo<br />
nel campo religioso, nel settore<br />
della pubblica amministrazione e nel<br />
mondo delle lettere e delle arti.<br />
La Farniglia Tassovich apparteneva<br />
all’antica nobiltà bosnese originaria<br />
delIa zona <strong>di</strong> Banialuka ove pare<br />
possedesse fin dal X secolo il feudo <strong>di</strong><br />
Tassovaz. I <strong>di</strong>scendenti del conte<br />
Branislavo, Grande del Regno <strong>di</strong><br />
Bosnia, verso la fine del XIV secolo si<br />
trasferirono verso la costa dalmata stabilendosi<br />
inizialmente nella contea<br />
della Poglizza. Nel tratto finale della<br />
vallata del Cetina, alle spalle <strong>di</strong><br />
Almissa, città sulla costa a sud <strong>di</strong> Spalato,<br />
si erano da tempo inse<strong>di</strong>ate varie<br />
famiglie nobili dall’entroterra bosnese<br />
che avevano costituito fra <strong>di</strong> loro una<br />
specie <strong>di</strong> «universitas» possedendo<br />
ville e terreni alle falde del monte Aureo<br />
(Mosor, m. 1330) ed erano riuscite<br />
a godere <strong>di</strong> una certa autonomia<br />
governata da leggi proprie e riconosciuta<br />
nel tempo sia dal governo centrale<br />
ungherese che nei rapporti con i<br />
municipi dalmati della costa, che poi<br />
dalla Repubblica <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>.<br />
Nel 1443 il Consiglio nobiliare<br />
della Poglizza aveva fatto atto <strong>di</strong> de<strong>di</strong>zione<br />
a <strong>Venezia</strong> concludendo un analogo<br />
processo perfezionato dalle principali<br />
città della costa dalmata nella<br />
prima metà del XV secolo.<br />
La Serenissima con <strong>di</strong>ploma del 3<br />
marzo 1444 aveva approvato i capitali<br />
della de<strong>di</strong>zione riconoscendo i nobili<br />
poglizzani, a con<strong>di</strong>zione che un<br />
nobile spalatino con il titolo <strong>di</strong> conte<br />
potesse esercitare, itinerando fra essi,<br />
la «giu<strong>di</strong>catura» in base all’antico statuto.<br />
Gli abitanti della contea della<br />
Poglizza furono in seguito fra i più<br />
decisi e valorosi nel contrapporsi alle<br />
pericolose e devastanti incursioni<br />
turchesche e nel fronteggiare la loro<br />
invasione. I privilegi accordati a suo<br />
tempo ai nobili Poglizzani vennero<br />
ulteriormente confermati dal decreto<br />
del 6 maggio 1570 del Doge Aloysius<br />
Mocenigo dando inoltre loro facoltà<br />
<strong>di</strong> potersi stabilire anche fuori della<br />
contea, il che poi avvenne sia nella<br />
stessa Almissa che a Spalato, Traù e<br />
nell’isola della Brazza.<br />
I <strong>di</strong>scendenti della nobile famiglia<br />
dei Tassovich, fecero sempre parte del<br />
Consiglio nobiliare della Poglizza ed<br />
anche quando si trasferirono a Spalato<br />
vennero equiparati ai nobili della<br />
città godendo dei privilegi inerenti. Un<br />
ramo della famiglia nel 1793 venne<br />
aggregata al corpo nobile della città<br />
<strong>di</strong> Traù.<br />
In seguito a varie vicissitu<strong>di</strong>ni, non<br />
ultima l’invasione turca e le guerre che<br />
ne seguirono, i componenti la famiglia<br />
dei Tassovich si <strong>di</strong>visero in vari rami<br />
secondo il luogo del loro definitivo<br />
inse<strong>di</strong>amento lungo la costa dalmata.<br />
Alcuni si sistemarono a Traù, lungo la<br />
Riviera dei Castelli e nel Borgo Grande<br />
<strong>di</strong> Spalato e vennero in seguito chiamati<br />
con il soprannome <strong>di</strong> Dudan che<br />
col tempo si sostituì del tutto al nome<br />
originario; altri si inse<strong>di</strong>arono a Ragusa<br />
e Slano mantenendo a lungo il cognome<br />
Tassovich.<br />
[…] Alla famiglia fu riconosciuta<br />
la nobiltà dalla Repubblica Veneta con<br />
Ducale del 1774, confermata dall’Austria<br />
nel 1825 e dall’Italia nel 1925.<br />
Federico Heyer von Rosenfeld nella<br />
sua opera intitolata «La nobiltà<br />
dalmata» descrive gli stemmi dei vari<br />
rami dei Dudan e dei Tassovich che<br />
recano fra loro alcune varianti: i due<br />
più importanti hanno il campo blu con<br />
stelle, mezzaluna e pesce in argento<br />
oppure campo in argento con stelle,<br />
mezzaluna e pesce in blu.<br />
Numerosi furono i membri <strong>di</strong> questa<br />
famiglia che si <strong>di</strong>stinsero nel corso<br />
dei secoli.<br />
Dagli Acta Graduum Academicorum<br />
Gymnasii Patavini (Atti dei Gra<strong>di</strong><br />
Accademici dell’Università <strong>di</strong> Padova)<br />
troviamo che <strong>di</strong>versi membri <strong>di</strong> questa<br />
Famiglia sia dei rami <strong>di</strong> Slano e<br />
Ragusa, con il nome <strong>di</strong> Tassovich, che<br />
<strong>di</strong> Traù e Spalato, in<strong>di</strong>viduati come<br />
Dudan, conseguirono il dottorato sia<br />
nelle facoltà <strong>di</strong> filosofia, me<strong>di</strong>cina e<br />
chirurgia che in teologia, giurisprudenza<br />
e scienze politiche.<br />
L’Università <strong>di</strong> Padova era per i<br />
Dalmati riuniti in una delle ventidue<br />
Nationes, la Natio dalmata, il naturale<br />
centro <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> universitari ancor prima<br />
che nel 1405 questa città entrasse<br />
con il suo territorio a far parte della<br />
Repubblica Veneta. Mentre, dopo il<br />
1866, quando il Veneto si unì al Regno<br />
d’Italia, i Dalmati furono costretti<br />
a frequentare le Università <strong>di</strong> Vienna e<br />
Graz.<br />
[…] Seguono sintetiche note biografiche<br />
<strong>di</strong> alcuni personaggi della<br />
casata Tassovich-Dudan:<br />
[…] Conte Oscar Dudan<br />
(Macarsca 1867-<strong>Venezia</strong> 1929). Anche<br />
il dott. Oscar entro nel Consiglio<br />
della Scuola Dalmata nel 1912 assumendo<br />
la carica <strong>di</strong> Cancelliere. Lo<br />
scoppio della prima guerra mon<strong>di</strong>ale<br />
significò per <strong>Venezia</strong> un periodo particolarmente<br />
<strong>di</strong>fficile, specie dopo la<br />
rotta <strong>di</strong> Caporetto, quando il fronte si<br />
stabilizzò sulle sponde del Piave e la<br />
città <strong>di</strong>venne zona <strong>di</strong> retrovie con la<br />
conseguente minaccia <strong>di</strong> canno-<br />
Almissa in una litografia a colori <strong>di</strong> M. & N. Hanhart [1870 circa]<br />
neggiamenti e bombardamenti per i<br />
quali anche la Scuola ebbe a subire<br />
non lievi inconvenienti. Tocco così al<br />
conte Oscar, nominato Guar<strong>di</strong>an<br />
Grande nel primo Convocato dopo la<br />
guerra nel 1919, <strong>di</strong> sovraintendere al<br />
ra<strong>di</strong>cale, impegnativo restauro dell’e<strong>di</strong>ficio<br />
resosi necessario, che comportò<br />
la demolizione e ricostruzione dell’intera<br />
parete sui rio.<br />
I lavori iniziati il 9 novembre 1919<br />
si conclusero nel corso del 1921 dopo<br />
che il conte Oscar era riuscito ad ottenere<br />
dal Ministro dell’Istruzione, Benedetto<br />
Croce, un ulteriore contributo<br />
riuscendo così a riaprire al culto la<br />
Scuola e riprendere l’attività sociale. II<br />
29 settembre 1924 accompagnò il<br />
dott. Aurelio Bianchini d’Alberigo alla<br />
solenne cerimonia avvenuta nella<br />
Piazza dei Signori <strong>di</strong> Zara per la consegna<br />
della ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong> San Marco<br />
offerta dalla Municipalità <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong><br />
al Comune <strong>di</strong> Zara.<br />
Prof. Bruno Dudan (<strong>Venezia</strong> 1905-<br />
Zara 1943), figlio del conte Oscar,<br />
conseguì brillantemente le lauree in<br />
Giurisprudenza e Scienze Politiche<br />
presso l’Università <strong>di</strong> Padova, specializzandosi<br />
nella Storia del Diritto, con<br />
particolare interesse verso le istituzioni<br />
giuri<strong>di</strong>che della Repubblica <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong><br />
e della Dalmazia.<br />
Fu eminente e stimato giurista, professore<br />
incaricato <strong>di</strong> Diritto nelle Università<br />
<strong>di</strong> Cagliari, Camerino e Trieste.<br />
Numerosi i suoi scritti in varie riviste<br />
specializzate nella materia. Fra le sue<br />
opere principali: «II <strong>di</strong>ritto coloniale<br />
veneziano e le sue basi economiche»,<br />
Roma, 1933; «Sindacato d’oltremare<br />
e <strong>di</strong> terraferma: contributo alla storia<br />
<strong>di</strong> una magistratura e del processo sindacale<br />
della Repubblica Veneta»,<br />
Roma, 1933; «<strong>Il</strong> dominio veneziano<br />
del Levante», Bologna, 1938 (ristampato<br />
nel 2006 dall’E<strong>di</strong>tore Filippi <strong>di</strong><br />
<strong>Venezia</strong>); «Stu<strong>di</strong> e note sugli statuti<br />
delle città dalmate», Trieste, 1939. […]<br />
Dott. Alessandro Dudan (Verlicca<br />
1883-Roma 1957). Laureato in Giurisprudenza<br />
a Vienna fu brillante giornalista<br />
e cultore <strong>di</strong> storia. Fervente<br />
irredentista fu volontario nell’esercito<br />
italiano durante la prima guerra mon<strong>di</strong>ale.<br />
Nel 1915 scrisse «La Monarchia<br />
degli Asburgo. Origine, grandezza e<br />
decadenza» e nel 1920-’21 in due<br />
volumi «La Dalmazia nell’arte italiana»,<br />
(nel 1998 e 2000 ristampata a<br />
cura della Società Dalmata <strong>di</strong> Storia<br />
Patria <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>). Uomo politico, fu<br />
deputato e poi senatore del Regno<br />
d’Italia dal 1926 al 1943.<br />
Spalato in una cartolina degli anni Novanta dell’Ottocento<br />
Tullio Vallery<br />
Albrecht Altdorfer, Trionfo dell’imperatore Massimiliano I (part.), prima<br />
metà del XVI sec., Vienna, Graphische Sammlung Albertina. Vi figurano<br />
gli stendar<strong>di</strong> della Dalmazia (a sin.) e dell’Ungheria<br />
La costa<br />
<strong>di</strong> Poglizza,<br />
centro<br />
dalmato<br />
dal quale<br />
provenivano<br />
i Tassovich-<br />
Dudan
<strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />
DIFESA ADRIATICA<br />
La Redazione risponde<br />
Pensioni Inps, un commento alla sentenza<br />
della Corte Costituzionale<br />
A cura dell’Avv.<br />
Vipsania Andreicich<br />
La sentenza della Corte Costituzionale n.<br />
401/2008, il cui contenuto abbiamo riportato<br />
nel precedente <strong>numero</strong> <strong>di</strong> “Difesa Adriatica”,<br />
ha respinto tutte le questioni <strong>di</strong> legittimità che<br />
erano state sollevate in merito all’art. 2 comma<br />
505 della Legge Finanziaria del 2008 me<strong>di</strong>ante<br />
il quale, in contrasto con le costante giurisprudenza<br />
<strong>di</strong> merito e <strong>di</strong> legittimità, ha statuito<br />
che: «L’art. 6, comma 3, della legge 15 aprile<br />
1985, n. 140, si interpreta nel senso che la<br />
maggiorazione prevista dal comma 1 del medesimo<br />
articolo si perequa a partire dal momento<br />
della concessione della maggiorazione<br />
medesima agli aventi <strong>di</strong>ritto».<br />
Tale norma era intervenuta al fine <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>rimere i contrasti interpretativi sorti a seguito<br />
dell’emanazione della Legge 140/85, avvalorando<br />
l’interpretazione <strong>di</strong> maggior svantaggio<br />
per gli esuli.<br />
L’emanazione della Legge 15 aprile 1985<br />
n. 140 aveva, infatti, determinato gran<strong>di</strong> contrasti<br />
in relazione alla sua interpretazione ed in<br />
special modo in merito all’interpretazione della<br />
perequazione automatica prevista dall’art.<br />
6, comma 3 della legge stessa.<br />
A seguito dei predetti contrasti interpretativi,<br />
era stato chiesto l’intervento dell’Inps, che<br />
con il parere n. 8590 del 27 ottobre 2003 aveva<br />
affermato: «[omissis] Come previsto dal<br />
comma 4, le <strong>di</strong>sposizioni dell’articolo 6 – ivi<br />
compresa quella relativa agli aumenti <strong>di</strong><br />
perequazione – hanno effetti economici dal 1°<br />
gennaio 1985 per le pensioni in go<strong>di</strong>mento e<br />
dal primo giorno del mese successivo alla presentazione<br />
della domanda per i futuri pensionati.<br />
In coerenza con la normativa in questione,<br />
in caso <strong>di</strong> pensioni liquidate o da liquidare<br />
con decorrenza anteriore alla data <strong>di</strong> entrata in<br />
vigore della legge (4 maggio 1985), la<br />
maggiorazione decorre dal 1° gennaio 1985<br />
(o dalla data <strong>di</strong> decorrenza della pensione se<br />
successiva al primo gennaio 1985 e anteriore<br />
al 1° giugno 1985), mentre in caso <strong>di</strong> pensioni<br />
con decorrenza dal 1° giugno 1985 la<br />
maggiorazione decorre dal primo giorno del<br />
mese successivo alla presentazione della relativa<br />
domanda. Alla maggiorazione stessa, spettante<br />
alla decorrenza nella misura <strong>di</strong> lire 30.000,<br />
vengono successivamente attribuiti gli aumenti<br />
<strong>di</strong> perequazione».<br />
Contro tale interpretazione, enormemente<br />
svantaggiosa per gli esuli, si pronunciò la giurisprudenza<br />
sia <strong>di</strong> merito che <strong>di</strong> legittimità la<br />
quale affermò che: «l’interpretazione proposta<br />
dall’Inps, secondo cui la maggiorazione delle<br />
Lire 30.000 si perequa a partire dal momento<br />
della concessione della maggiorazione medesima<br />
agli aventi <strong>di</strong>ritto, condurrebbe a risultati<br />
irrazionali e manifestamente lesivi del principio<br />
<strong>di</strong> uguaglianza <strong>di</strong> cui all’art. 3 della Costituzione,<br />
poiché la maggiorazione pensionistica<br />
sarebbe corrisposta nello stesso anno in misura<br />
<strong>di</strong>versa ai vari pensionati a seconda dell’anno<br />
del pensionamento» (Corte Cass. n. 14285<br />
del 2005).<br />
Tale interpretazione non fu mai recepita<br />
dall’Inps, in quanto contraria ai propri interessi<br />
<strong>di</strong> tipo unicamente economico. Proprio a seguito<br />
dell’uniformarsi della giurisprudenza sull’interpretazione<br />
della norma in questione, che<br />
attribuiva agli esuli il <strong>di</strong>ritto della maggiorazione<br />
perequata dall’emanazione della legge, è intervenuto<br />
l’art. 2, comma 505 della L. 244/2007<br />
a totale sfregio <strong>di</strong> quanto affermato dalla Corte<br />
<strong>di</strong> Cassazione ed a <strong>di</strong>scapito <strong>di</strong> una categoria<br />
<strong>di</strong> persone che ha già dovuto subire gran<strong>di</strong> ingiustizie<br />
nella propria vita.<br />
La sentenza della Corte Costituzionale, che<br />
ha confermato la legittimità costituzionale della<br />
norma sopra citata, non merita commenti,<br />
in quanto sembra enormemente <strong>di</strong>fficile riuscire<br />
a non immaginare la violazione del <strong>di</strong>ritto<br />
<strong>di</strong> uguaglianza, quando a soggetti, tutti aventi<br />
la qualifica <strong>di</strong> profugo, debba essere riconosciuto<br />
un importo <strong>di</strong> maggiorazione della pensione<br />
<strong>di</strong>verso a seconda dell’anno in cui raggiungono<br />
l’età pensionabile. Di certo possiamo<br />
immaginare che una <strong>di</strong>versa interpretazione<br />
da parte della Corte Costituzionale sarebbe<br />
costata molti sol<strong>di</strong> allo Stato, il quale molto<br />
probabilmente ritiene più giusto utilizzare le<br />
proprie risorse per altri scopi.<br />
5<br />
Commissione per gli indennizzi,<br />
la sintesi delle sedute <strong>di</strong> ottobre <strong>2009</strong><br />
Sono proseguite, presso il Ministero<br />
dell’Economia e delle Finanze, le<br />
sedute della “Commissione sugli indennizzi<br />
dei beni perduti”, che tratta<br />
sia i beni degli italiani <strong>di</strong> Istria e<br />
Dalmazia che quelli <strong>di</strong> altre zone già<br />
sotto la sovranità italiana o comunque<br />
detenuti da citta<strong>di</strong>ni italiani all’estero.<br />
Diamo <strong>di</strong> seguito una sintesi delle<br />
delibere. La sintesi delle sedute <strong>di</strong> novembre<br />
sarà pubblicata sul prossimo<br />
<strong>numero</strong> <strong>di</strong> “Difesa”.<br />
Seduta dell’8 ottobre <strong>2009</strong><br />
Pos. n. 18670/TC<br />
Zupcich<br />
concesso avviamento commerciale<br />
Pos. n. 18617/TC<br />
Basilisco<br />
concesso indennizzo<br />
Pos. n. 19285/TC<br />
Rampas<br />
concessa rivalutazione indennizzo<br />
Pos. n. 21210/TC<br />
Co<strong>di</strong>glia<br />
delibera rettificata<br />
Pos. n. 21669/TC<br />
Bozicevich<br />
rinviata in istruttoria<br />
Pos. n. 11071/TC<br />
Menegaldo<br />
concessi integrazione indennizzo<br />
e avviamento commerciale<br />
Pos. n. 11421/TC<br />
Penko<br />
delibera rettificata<br />
Pos. nn. 9736-11866/TC<br />
Cerlon<br />
concesso indennizzo<br />
Pos. n. 2697/TC<br />
Svircich<br />
confermato rigetto istanza<br />
avviamento commerciale<br />
Pos. n. 856/TC<br />
Peretti<br />
concessa<br />
integrazione indennizzo<br />
Pos. n. 23120/TC<br />
Smokovich<br />
rettificata delibera<br />
Pos. n. 19207/TC<br />
Demrin<br />
istruttoria<br />
Pos. n. 5937/TC<br />
Cherubini<br />
rettifica indennizzo<br />
Un anno <strong>di</strong> abbonamento gratuito a “Difesa”:<br />
prosegue l’offerta per il 2010<br />
Continua l’offerta promozionale <strong>di</strong> un anno <strong>di</strong> abbonamento gratuito a<br />
“Difesa Adriatica”, destinata sia ai nuovi soci che a quelli vecchi che non sono<br />
mai stati abbonati al nostro mensile.<br />
Per i nominativi che vorrete inviarci in questo periodo, l’abbonamento<br />
gratuito avrà durata fino a tutto il 2010.<br />
È possibile offrire l’abbonamento gratuito <strong>di</strong> un anno anche a persone<br />
esterne all’<strong>Associazione</strong>, che riterrete meritevoli <strong>di</strong> tale offerta e che, in prospettiva,<br />
potrebbero poi sottoscrivere l’abbonamento or<strong>di</strong>nario. Anche per loro<br />
l’omaggio sarà valido fino a tutto il 2010.<br />
Ricor<strong>di</strong>amo anche che l’art. 50 del Regolamento nazionale <strong>di</strong> applicazione<br />
del nostro Statuto, per sottolinearne l’importanza, in<strong>di</strong>ca che «L’organo <strong>di</strong><br />
Stampa dell’<strong>Associazione</strong> è il perio<strong>di</strong>co “Difesa Adriatica”» e che «i Comitati<br />
Provinciali sono tenuti a curare la massima <strong>di</strong>ffusione del perio<strong>di</strong>co».<br />
Pos. n. 3507/TC<br />
Lanfre<strong>di</strong><br />
istruttoria<br />
Pos. n. 21327/TC<br />
Poropat<br />
concesso indennizzo<br />
Pos. n. 7707/TC<br />
Gorenjscek<br />
concessi indennizzo<br />
e avviamento commerciale<br />
Pos. n. 11310/TC<br />
Dessanti<br />
concesso indennizzo<br />
Pos. n. 7924/TC<br />
Samsa<br />
concesso indennizzo<br />
ELARGIZIONI E ABBONAMENTI<br />
Questa rubrica riporta:<br />
- le elargizioni a “Difesa Adriatica”<br />
<strong>di</strong> importo superiore all’abbonamento<br />
or<strong>di</strong>nario;<br />
- le elargizioni <strong>di</strong>rette alla Sede nazionale<br />
Anvgd;<br />
- gli abbonamenti or<strong>di</strong>nari sottoscritti<br />
a “Difesa Adriatica”;<br />
All’interno <strong>di</strong> ogni gruppo, i nominativi<br />
sono elencati in or<strong>di</strong>ne alfabetico.<br />
In rispetto della normativa sulla privacy<br />
non vengono citate le località <strong>di</strong> residenza<br />
degli offerenti. Ringraziamo da<br />
queste pagine tutti coloro che, con il loro<br />
riconoscimento, ci inviano il segno del<br />
loro apprezzamento e del loro sostegno.<br />
Le offerte qui in<strong>di</strong>cate non comprendono<br />
le elargizioni ricevute dai singoli Comitati<br />
provinciali dell’Anvgd.<br />
Segue dal <strong>numero</strong> precedente.<br />
ABBONAMENTI ORDINARI A<br />
“DIFESA ADRIATICA” (ccp 32888000)<br />
APRILE Persurich Nello, Petricca<br />
Maria Grazia, Prete Adalgisa, Ricci<br />
Clapci Adriana, Rolli Annamaria, Roselli<br />
Zita, Saba Nerina, Saggini Nereo, Savini<br />
Pos. n. 11389/TC<br />
Prischich<br />
rinviata<br />
Pos. n. 8140/TC<br />
Rossi<br />
istruttoria<br />
Seduta del 22 ottobre <strong>2009</strong><br />
Pos. n. 48/ZB<br />
Petronio Luigi (ere<strong>di</strong>)<br />
concesso indennizzo<br />
Pos. n. 9129/ZB<br />
Fifaco Franco<br />
concesso indennizzo<br />
Pos. n. 6507/ZB<br />
Corrente Giovanni ed altri<br />
concesso indennizzo<br />
Pos. n. 264/ZB<br />
Marzari Giovanni (ere<strong>di</strong>)<br />
integrata precedente delibera<br />
concesso indennizzo<br />
Savina, Scavello Ugo, Schilke Enrico,<br />
Tavelli Giovanni, Tenci Carlo, Travas<br />
Rosaria, Vidulich Gianni, Zanelli<br />
Gigliola.<br />
MAGGIO Ama<strong>di</strong> Fulvia, Andreani<br />
Lucio, ANVGD Modena, Beziar<br />
Gherbaz Giovanna, Bonifacio Furio,<br />
Bressan Giuliana, Callovich Giuseppe,<br />
Camalich Milena, Carlin Guido, Celin<br />
Vanda Cantù, Copetti Anna Maria,<br />
Coslovich Aurelio, Dantignana Giuliano,<br />
De Grassi Marcella, Del Fabbro Tito,<br />
Devescovi Luciano, Distaso Arcangelo,<br />
Diviacchi Marcella, Dobran Pietro, Fioretti<br />
Mario, Fonda Nerina, Fornasaro<br />
Antonio, Forza Paolo, Froglia Erio,<br />
Gasperini Vittorino, Gherbaz Roberto,<br />
Gortan Anita, Gropuzzo Luigi, Justin<br />
Ester Visentin, Klein David Antonio,<br />
Legovich Ricioti, Lombar<strong>di</strong> Bruno, Lughi<br />
Silvia, Marcheluzzo Ines Toth, Marcozzi<br />
Keller Anna Maria, Monfalcon<br />
Germana, Oberti <strong>di</strong> Valnera Roberto,<br />
Paoletti Rita, Pappafava Marta, Piazzese<br />
Carmelo, Poliaghi Aldo, Prettegiani Antonio,<br />
Quarantotto Albina, Ramella<br />
Sonia, Resaz Carmen Clapci, Ricciar<strong>di</strong><br />
Pos. n. 1846/ZB<br />
Tulliach Giovanna (ere<strong>di</strong>)<br />
concesso indennizzo<br />
Pos. n. 9736/ZB<br />
Salich caterina ved. Trani<br />
concesso indennizzo<br />
Pos. n. 4833/ZB<br />
Morgan Giustina (ere<strong>di</strong>)<br />
istruttoria<br />
Pos. n. 9110/ZB<br />
Hervatin Vittorio, Pietro e Giovanni<br />
rettifica precedente delibera<br />
Pos. n. 1947/ZB<br />
Russignan Giovanni (ere<strong>di</strong>)<br />
respinta domanda indennizzo<br />
<strong>di</strong> una particella tavolare<br />
Pos. n. 3903/ZB<br />
Apollonio Regina<br />
respinta<br />
domanda indennizzo<br />
Livio, Rocchi Giulio, Rude Mario,<br />
Salvagno Lucia, Tromba Giuseppe,<br />
Valcini Maria Luisa, Valle Ferruccio,<br />
Vatavuk Roma, Vio Giovanna, Zanella<br />
Maddalena ved. De Faveri, Zuccheri<br />
Annamaria.<br />
GIUGNO Ballarin Norberto,<br />
Biasoletto Mario, Calebotta Lorena,<br />
Camboni Maurizio, Coslovich Cristina,<br />
Dassovich Mario, Di Pasquale Wottava<br />
Anna, Fossati Marino, Gembressi Clau<strong>di</strong>o,<br />
Giorgolo Lauro, Giuricich Mario,<br />
Lorenzini Giovanni, Lupi Giuseppe,<br />
Lupieri Pietro, Marangoni Falcioni Gemma,<br />
Migliorini Erica, Monteneri Erica,<br />
Morelli Valeria, Mulitsch Caterina e Paolo,<br />
Nunini Neria, Pauletti Zappador<br />
Vilma, Rihar Arnaldo, Riosa Maria,<br />
Sandorfi Francesco, Sandri Giovanni,<br />
Spizzamizzamiglio Dario, Tenze Fausto.<br />
LUGLIO Bandera Albina Maria,<br />
Becich Stefano, Bertotto Iginia, Cossio<br />
Adriano, Curri Virgilio, Fonovich Lucia,<br />
Nizzoli Vitaliano, Santoro Francesco,<br />
Sebeni Sergio, Sterzi Barolo Angiolo,<br />
Sviben <strong>Il</strong>eana, Treccani Mario, Varesco<br />
Carolina, Vatta Alida, Zvietich Benito.<br />
AGOSTO Calegari Ferruccio,<br />
Casalino Corrado, Cipeletti Gianfranco,<br />
Clauti Bruno, Lorenzini Giulia, Matulich<br />
Walter, Pavazza Benito.
6 DIFESA ADRIATICA <strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />
Speciale<br />
XIX Congresso<br />
Nella giornata conclusiva, il nuovo<br />
Consiglio nazionale ha rinnovato i<br />
vertici dell’<strong>Associazione</strong>: Presidente<br />
nazionale Lucio Toth; Vicepresidenti<br />
nazionali Renzo Codarin, Marino<br />
Segnan e Rodolfo Ziberna (Vicepresidente<br />
vicario).<br />
Sulla base dello spoglio dei voti era<br />
stato eletto poco prima il nuovo Consiglio<br />
<strong>Nazionale</strong>, nelle persone <strong>di</strong>:<br />
Antonio Ballarin (Roma), Guido<br />
Brazzoduro (Milano), Francesca Briani<br />
(Verona), Pietro Antonio Cerlienco<br />
(Monza), Pietro Chersola (Imperia),<br />
Renzo Codarin (Trieste), Arduino<br />
Copettari (Verona), Sissy Corsi (Varese),<br />
Luigi Costanzo (Treviso), Alessandro<br />
Cuk (<strong>Venezia</strong>), Maria Elena Depetroni<br />
(Bergamo), Mario Diracca (Pescara),<br />
Coriolano Fagarazzi (Vicenza), Italia<br />
Giacca (Padova), Anna Maria<br />
Marcozzi Keller (Trento), Pier Maria<br />
Morresi (Varese), Franco Papetti<br />
(Perugia), Simone Vicky Michelle Peri<br />
(Trieste), Giuliano Piccini (Ancona),<br />
Roberto Predolin (Milano), Flavio<br />
Rabar (Ferrara), Elio Ricciar<strong>di</strong> (Padova),<br />
Davide Rossi (Verona), Donatella<br />
Schürzel (Roma), Marino Segnan (Bologna),<br />
Sergio Tabanelli (Massa<br />
Carrara), Lucio Toth (Roma), Silvano<br />
Varin (Pordenone), Orazio Zanetti<br />
Monterubbianesi (Fermo), Antonio Zett<br />
(<strong>Venezia</strong>), Rodolfo Ziberna (Gorizia).<br />
Sono stati eletti all’unanimità Consiglieri<br />
onorari per i meriti acquisiti<br />
Miriam Andreatini Sfilli (preziosa Delegata<br />
per Firenze dell’Anvgd) e<br />
Bernardo Gissi, per lunghi anni competente<br />
Delegato all’Amministrazione<br />
e guida del Comitato <strong>di</strong> Cuneo.<br />
Un Consiglio decisamente rinnovato<br />
nel quale entrano <strong>di</strong>versi giovani<br />
impegnati e nel quale sono ben rappresentate<br />
le articolazioni territoriali<br />
continua dalla prima pagina<br />
<strong>Il</strong> nuovo Consiglio <strong>Nazionale</strong> espresso dalle can<strong>di</strong>dature convenute nella lista «<strong>Il</strong> futuro che vogliamo»<br />
Dal XIX Congresso le persone, i programmi, le sfide<br />
Un’assise all’insegna dell’unità, della compattezza<br />
e del rinnovato impegno sui temi <strong>di</strong> interesse generale degli Esuli<br />
dell’<strong>Associazione</strong>, la cui crescita numerica<br />
comprova la sua vivacità e la<br />
sua capacità <strong>di</strong> esprimere, ad oltre sessant’anni<br />
dall’esodo, persone e risorse<br />
nuove.<br />
<strong>Il</strong> Congresso si era aperto venerdì<br />
27 con la cerimonia ufficiale alla quale<br />
avevano partecipato il Prefetto e il<br />
Sindaco <strong>di</strong> Varese, i sindaci e i rappresentanti<br />
della Provincia e della Regione,<br />
le più alte autorità militari. Di grande<br />
valenza simbolica gli interventi <strong>di</strong><br />
due ospiti d’onore nella giornata <strong>di</strong><br />
apertura, la signora Licia Cossetto e<br />
Ottavio Missoni: <strong>di</strong> entrambi il commosso<br />
intervento ha dato luce e significato<br />
più intensi ancora all’essere presenti<br />
in quella sede e all’impegno associativo.<br />
Al lato del palco della Presidenza<br />
congressuale, l’immagine <strong>di</strong><br />
Norma Cossetto, alla cui memoria tutti<br />
i Delegati e i <strong>di</strong>rigenti si sono idealmente<br />
richiamati.<br />
Numerosissimi i messaggi <strong>di</strong> saluto<br />
delle istituzioni, che riportiamo in<br />
altra pagina.<br />
Alle pagine 6 - 7- 8 - 9 - 10 un’ampia<br />
sintesi degli interventi e una selezione<br />
<strong>di</strong> immagini dal Congresso, anche<br />
alla pagina 16.<br />
Tutte le news e una bella selezione<br />
<strong>di</strong> fotografie sono contenute nella<br />
sezione speciale del sito www.anvgd.it<br />
interamente de<strong>di</strong>cata al XIX Congresso<br />
nazionale.<br />
Presenti Licia Cossetto ed Ottavio Missoni<br />
Uno scorcoi della sala congressi<br />
Confronto<br />
e progettualità<br />
Sono molti e tutti rilevanti<br />
i temi sui quali hanno<br />
<strong>di</strong>battuto i cento delegati<br />
dell’Anvgd riuniti a<br />
Congresso. L’adempimento<br />
congressuale non si è<br />
esaurito nella nomina della<br />
nuova Presidenza e della<br />
nuova <strong>di</strong>rigenza, ma è<br />
stato nutrito <strong>di</strong> contenuti<br />
forti e strategici per consolidare<br />
e rilanciare il programma<br />
già avviato nel<br />
triennio precedente e che<br />
procederà lungo due<br />
gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>rettrici: il «Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento» con il Governo, le Amministrazioni<br />
e le Istituzioni sulle questioni giuri<strong>di</strong>che ed economiche ancora<br />
aperte e la conservazione e la promozione qualificata della memoria storica<br />
dell’Esodo degli italiani autoctoni dalla <strong>Venezia</strong> Giulia e da Zara e<br />
delle vicende del confine orientale nel Novecento.<br />
<strong>Il</strong> «Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento», inse<strong>di</strong>ato presso la Presidenza del Consiglio<br />
al quale sono interessati <strong>di</strong>versi Dicasteri, tra cui Economia, Esteri,<br />
Interni e Istruzione, vede impegnata l’Anvgd in seno alla Federazione<br />
delle Associazioni degli Esuli su <strong>di</strong>versi fronti: dagli indennizzi per i beni<br />
perduti dagli Esuli nei territori ceduti ai provve<strong>di</strong>menti per l’e<strong>di</strong>lizia destinata<br />
ai profughi, dalla corretta in<strong>di</strong>cazione dei luoghi <strong>di</strong> nascita come<br />
previsto dalla normativa ad hoc alle restituzioni dei beni liberi nell’Istria<br />
oggi slovena e croata, alla tutela dei beni monumentali. Tutti argomenti <strong>di</strong><br />
grande peso specifico.<br />
Per altro verso tutti gli interventi u<strong>di</strong>ti nel corso dell’assise hanno insistito<br />
su nuovi progetti e nuove sinergie con le istituzioni della cultura,<br />
della scuola, dell’università e dell’e<strong>di</strong>toria, per il corretto inserimento della<br />
storia dell’Adriatico orientale nella coscienza e nel <strong>di</strong>battito pubblici.<br />
Interlocutore essenziale dell’Anvgd, oltre alle istituzioni culturali ed universitarie<br />
con le quali già collabora da tempo nella <strong>di</strong>rezione della <strong>di</strong>vulgazione<br />
qualificata, sarà il Ministero dell’Istruzione, della Università e della<br />
Ricerca, al quale è chiesto un serio impegno nel sensibilizzare autori,<br />
e<strong>di</strong>tori, <strong>di</strong>rigenti e docenti ad aggiornare le categorie concettuali e gli<br />
strumenti <strong>di</strong>dattici.<br />
<strong>Il</strong> <strong>di</strong>battito congressuale<br />
Interventi in sintesi<br />
Della assise nazionale e del <strong>di</strong>battito<br />
che si è svolto <strong>di</strong>amo <strong>di</strong> seguito<br />
una necessaria sintesi, determinata<br />
dalla necessità <strong>di</strong> fornire ai nostri Lettori<br />
un’informazione più tempestiva<br />
possibile.<br />
Come si leggerà, non sono mancate<br />
critiche anche aspre all’operato<br />
del triennio che questo Congresso ha<br />
chiuso, che hanno condotto alcuni<br />
esponenti provinciali a ra<strong>di</strong>cali e polemiche<br />
prese <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza. In termini<br />
comuni si può parlare <strong>di</strong> una «maggioranza»<br />
e <strong>di</strong> una «minoranza», presenti<br />
in ogni consesso democratico.<br />
Alla nuova compagine scaturita dall’assise<br />
<strong>di</strong> Varese e alle rappresentanze<br />
dell’Anvgd che tornano ad operare<br />
sul territorio, non sfuggirà l’onere e<br />
l’onore <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>re e trasmettere valori<br />
comuni che trascendono le singole<br />
posizioni, consapevoli tutti del dovere<br />
<strong>di</strong> incarnare, ciascuno in sé, una<br />
porzione <strong>di</strong> storia <strong>di</strong> cui dare testimonianza.<br />
p. c. h.<br />
La “tre giorni” congressuale è aperta<br />
nel pomeriggio del 27 dal presidente<br />
Lucio Toth. Sono presenti in prima<br />
fila la signora Licia Cossetto e Ottavio<br />
Missoni , ai quali il congresso tributa<br />
un caloroso applauso. <strong>Il</strong> primo intervento<br />
in programma è <strong>di</strong> Antonio<br />
Ballarin, delegato uscente all’Amministrazione.<br />
Nella sua ampia e articolata<br />
esposizione tocca con passione<br />
<strong>di</strong>versi argomenti, <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne economico-finanziario<br />
e più latamente politico-associativo.<br />
Affidandosi al concet-<br />
<strong>Il</strong> presidente uscente, poi riconfermato, Toth<br />
svolge il suo intervento <strong>di</strong> apertura del Congresso<br />
to <strong>di</strong> «memoria attiva», per significare<br />
l’attenzione al presente e soprattutto<br />
al futuro, esprime, tra l’altro, la convinzione<br />
che si debba giungere a creare<br />
una Fondazione «panfederativa»<br />
aperta a tutte le anime della Diaspora,<br />
in gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> promuovere «azioni e progetti<br />
unificanti a tutela dei nostri interessi,<br />
della nostra storia e della nostra<br />
cultura».<br />
<strong>Il</strong> secondo intervento – che inaugura<br />
il Congresso – è del presidente<br />
Lucio Toth, che tra l’altro rimarca la<br />
necessità <strong>di</strong> ringiovanire le fila dei <strong>di</strong>rigenti,<br />
che proseguano l’impegno associativo<br />
e si assumano l’onere <strong>di</strong> dare<br />
battaglia sui tanti problemi ere<strong>di</strong>tati dal<br />
passato, ma con lo sguardo rivolto<br />
anche verso il futuro. Si rivolge anche<br />
agli ospiti istituzionali presenti, e cita<br />
la prossima ricorrenza dell’Unità d’Italia<br />
ricordando il sacrificio dei volontari<br />
giuliani e dalmati al Risorgimento.<br />
Ricorda Norma Cossetto, che defini-
<strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />
Speciale<br />
XIX Congresso<br />
DIFESA ADRIATICA<br />
<strong>Il</strong> <strong>di</strong>battito congressuale<br />
Interventi in sintesi<br />
7<br />
sce un simbolo del sacrificio<br />
dell’italianità istriana. Invita a coltivare<br />
la ricerca storica ed a incentivarne<br />
la conoscenza presso le giovani generazioni.<br />
Prende la parola l’avv. Sissi Corsi,<br />
presidente del Comitato Anvgd ospite.<br />
Nel ringraziare le autorità presenti,<br />
che hanno permesso l’utilizzo della<br />
prestigiosa sede <strong>di</strong> Villa Recalcati, ricorda<br />
il suo arrivo da bambina a<br />
Varese, dove trovarono rifugio il provve<strong>di</strong>tore<br />
agli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pola, e tutto lo<br />
staff delle Poste <strong>di</strong> Pola, e la fraterna<br />
accoglienza avuta nel capoluogo lombardo.<br />
Seguono i saluti delle tante<br />
autorità invitate. Interviene quin<strong>di</strong><br />
Ottavio Missoni, che ricorda la sua<br />
Zara, <strong>di</strong>strutta dai bombardamenti, e<br />
riflette con dolore sull’impossibilità, per<br />
l’esule, <strong>di</strong> avere un luogo ove tornare.<br />
Sottolinea tra l’altro la <strong>di</strong>gnità con la<br />
quale si sono comportati gli esuli ovunque<br />
fossero nel mondo.<br />
La signora Licia Cossetto, dal canto<br />
suo, sottolinea come tutti i suo ricor<strong>di</strong><br />
siano stati segnati dal lutto e dal<br />
dolore, che nessuna successiva circostanza<br />
della sua vita è stata in grado <strong>di</strong><br />
lenire, e stigmatizza come sia ancora<br />
scarso lo spazio riservato sui libri <strong>di</strong><br />
testo alle foibe e dell’esodo. Richiama<br />
tutti i presenti all’impegno <strong>di</strong> tenere<br />
desta la memoria, a custo<strong>di</strong>re il ricordo<br />
vivo delle sofferenze patite.<br />
<strong>Il</strong> <strong>di</strong>battito congressuale<br />
La <strong>di</strong>scussione entra nel vivo il 28,<br />
giorno interamente de<strong>di</strong>cato agli interventi<br />
dei delegati. Effettuati gli<br />
adempimenti <strong>di</strong> rito, prende la parola<br />
il Presidente Toth. Egli riprende il concetto<br />
della responsabilità che ha<br />
l’Anvgd nei confronti <strong>di</strong> tutti gli Esuli,<br />
una responsabilità che ne fa l’asso<br />
portante non solo della FederEsuli ma<br />
<strong>di</strong> tutta la costellazione <strong>di</strong> associazioni<br />
ed espressioni culturali del mondo<br />
dell’esodo. Ripercorre gli eventi susseguitisi<br />
dal penultimo Congresso, nel<br />
2006, a partire dalla uscita <strong>di</strong> alcune<br />
associazioni dalla FederEsuli, che in<br />
ogni caso ha proseguito nel suo lavoro<br />
al «Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento» con<br />
il Governo inse<strong>di</strong>ato presso la Presidenza<br />
del Consiglio. Certamente, sottolinea<br />
Lucio Toth, le <strong>di</strong>visioni non<br />
Da sin., S. Corsi (presidente Comitato <strong>di</strong> Varese), R. Codarin e R. Predolin<br />
giovano, e danno a<strong>di</strong>to ai politici meno<br />
sensibili <strong>di</strong> temporeggiare. Bisogna<br />
lavorare, insiste, seriamente e non trincerarsi<br />
<strong>di</strong>etro atteggiamenti <strong>di</strong> protesta,<br />
che danno soltanto effimera visibilità.<br />
La forza <strong>di</strong> pressione che si può<br />
esercitare è morale e giuri<strong>di</strong>ca, si tratta<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti soggettivi riconosciuti che<br />
vanno tuttavia sempre aggiornati per i<br />
gran<strong>di</strong> problemi della Nazione e per<br />
le <strong>di</strong>sparità economico-sociali, rimarca<br />
Toth.<br />
Relativamente alla questione<br />
perequazione pensione, secondo Toth<br />
bisognerà valutare nuove azioni in <strong>di</strong>fesa<br />
del <strong>di</strong>ritto negato ai profughi dalla<br />
sentenza della Corte Costituzionale.<br />
Terminato l’intervento <strong>di</strong> Toth,<br />
prende la parola il Segretario nazionale,<br />
Rocchi. Efficienza e trasparenza<br />
i punti <strong>di</strong> riferimento della Sede nazionale,<br />
alla quale esuli <strong>di</strong> prima e seconda<br />
generazione si rivolgono quoti<strong>di</strong>anamente<br />
e costantemente.<br />
Dissensi e <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> voto<br />
Al momento dell’apertura del <strong>di</strong>battito,<br />
e dopo gli adempimenti formali<br />
<strong>di</strong> rito, i consiglieri uscenti<br />
Trevisan (Milano) e Perini (Como) presentano<br />
due mozioni d’or<strong>di</strong>ne urgenti:<br />
la prima, <strong>di</strong> Trevisan, denuncia l’irregolarità<br />
della nomina dei delegati del<br />
Comitato <strong>di</strong> Milano, in quanto in<strong>di</strong>cati<br />
dal Commissario che secondo questa<br />
interpretazione non ne avrebbe<br />
<strong>di</strong>ritto. La seconda, <strong>di</strong> Perini, chiede<br />
che il Congresso sia aperto alla stampa<br />
ed al pubblico, anche nella fase <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>battimento congressuale. Le mozioni<br />
non vengono accolte.<br />
Di seguito Perini (Como) interviene<br />
lamentando che dopo sessant’anni<br />
dall’esodo tanti problemi non siano<br />
stati ancora risolti e la gestione che<br />
definisce centralista dell’<strong>Associazione</strong>.<br />
Contesta meto<strong>di</strong> e <strong>di</strong>rettive relativamente<br />
ai rapporti con le Comunità italiane<br />
oltreconfine e la trasformazione,<br />
che gli sembra <strong>di</strong> cogliere, dell’Anvgd<br />
in associazione meramente assistenziale<br />
e culturale. <strong>Il</strong> secondo intervento<br />
è della sig.ra Marisa Brugna, presidente<br />
uscente del Comitato <strong>di</strong> Sassari, la<br />
quale comunica le <strong>di</strong>missioni in massa<br />
dei suoi componenti per insanabile<br />
contrasto con le linee generali seguite<br />
nel triennio dall’Anvgd, che ritiene responsabile<br />
<strong>di</strong> omissioni nella gestione<br />
<strong>di</strong> situazioni e circostanze particolari<br />
riguardanti il borgo <strong>di</strong> Fertilia.<br />
A seguire interviene Antonio Vatta<br />
(presidente Consulta Anvgd Piemonte).<br />
Ricorrendo ad un’immagine, lamenta<br />
che i politici abbiano preparato<br />
per gli esuli una bella tavola<br />
imban<strong>di</strong>ta, sulla quale i piatti sono tuttavia<br />
vuoti. Ricorda l’apporto dato dal<br />
Comitato <strong>di</strong> Torino e dalla Consulta<br />
Piemonte all’intera <strong>Associazione</strong>. Vatta<br />
e gli altri delegati <strong>di</strong> Torino (Fulvio<br />
Aquilante, Luciano Valenta, Antonio<br />
Pastrovicchio, Eugenio Maisani) esprimono<br />
per iscritto la volontà <strong>di</strong> non<br />
partecipare al voto, che ritengono «inutile,<br />
anzi dannoso». Allo stesso modo<br />
si esprime la delegata <strong>di</strong> Sassari, Marisa<br />
Brugna).<br />
Prende la parola Fulvio Aquilante<br />
(presidente Comitato <strong>di</strong> Torino). Si definisce<br />
un uomo «del fare», che ha<br />
portato in Anvgd il sentire del suo Comitato.<br />
Ricorda il lavoro in comune<br />
svolto con la <strong>di</strong>rigenza nazionale ed<br />
invoca imme<strong>di</strong>ata mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> Statuto<br />
e Regolamento, che venga approvato<br />
da un Congresso straor<strong>di</strong>nario, entro<br />
due mesi. Seguono Luigi D’Agostini<br />
(Comitato <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>), che deplora le<br />
consuete <strong>di</strong>chiarazioni d’intenti del<br />
mondo politico, cui non corrispondono<br />
concrete azioni; Roberto Stanzione<br />
(Comitato <strong>di</strong> Como), che lamenta il<br />
parere negativo dato dall’Esecutivo<br />
nazionale Anvgd alla costituzione del<br />
Comitato <strong>di</strong> Lecco con pretesti che<br />
definisce puramente formali e contesta<br />
che le risorse destinate ai cosiddetti<br />
«rimasti» possano sottrarre il dovuto<br />
agli esuli.<br />
Luciano Rubessa (presidente del<br />
Comitato <strong>di</strong> Brescia) considera negativamente<br />
il bilancio del triennio 2006-<br />
<strong>2009</strong> per quanto riguarda strategie e<br />
obiettivi e ritiene fallito il «Tavolo <strong>di</strong><br />
coor<strong>di</strong>namento» aperto dalla Federazione<br />
delle Associazioni con il Governo<br />
in quanto non concordata, a suo<br />
avviso, una «strategia preventiva» e<br />
«senza incalzare la controparte con<br />
richieste e proposte». Ritiene che l’attuale<br />
<strong>di</strong>rigenza sia «<strong>di</strong>stante dagli esuli<br />
e dalle loro esigenze e aspettative» e<br />
la accusa <strong>di</strong> «immobilismo» e <strong>di</strong> carente<br />
comunicazione. Sulla stessa linea,<br />
Gianantonio Godeas (delegato <strong>di</strong><br />
Brescia, già Esecutivo <strong>di</strong> Milano), che<br />
esprime la sua valutazione sul<br />
commissariamento dell’Esecutivo <strong>di</strong><br />
Milano, deciso dall’Esecutivo nazionale<br />
e che ritiene immotivato e risibile;<br />
e Trevisan (consigliere uscente Anvgd<br />
e del Comitato <strong>di</strong> Milano), il quale trova<br />
inau<strong>di</strong>ta l’ostilità espressa dalla Presidenza<br />
nazionale, con grave<br />
nocumento dell’immagine dell’Anvgd,<br />
e del ruolo del Comitato <strong>di</strong> Milano e<br />
<strong>di</strong> una figura importante come Piero<br />
Tarticchio, che ne è stato presidente.<br />
Linee <strong>di</strong>rettrici per il futuro<br />
Secondo Rodolfo Ziberna (presidente<br />
Comitato <strong>di</strong> Gorizia) due sono<br />
le gran<strong>di</strong> sfide per il prossimo triennio:<br />
gli indennizzi per i «beni abbandonati»<br />
e la conservazione del patrimonio<br />
latino e veneziano nelle regioni adriatiche.<br />
Ritiene che alzare insensatamente<br />
la posta, come ad esempio nel<br />
contenzioso per gli indennizzi, è totalmente<br />
controproducente. Si dovrebbe<br />
avere, in tal caso, il coraggio <strong>di</strong> non<br />
accettare la controfferta dei governi ove<br />
la si ritenga inaccettabile. Dopo oltre<br />
60 anni, prosegue Ziberna, sarebbe<br />
opportuno ragionare sull’offerta che<br />
venisse avanzata dal Governo, che<br />
certo non sarà mai pienamente sod<strong>di</strong>sfacente.<br />
Sul versante interno, Ziberna<br />
insiste sulla necessità <strong>di</strong> impegnarsi<br />
nella <strong>di</strong>vulgazione dell’italianità dei<br />
territori ceduti anche attraverso il rapporto<br />
con le Comunità italiane. Considera<br />
infine ingenerose le critiche piovute<br />
sui <strong>di</strong>rigenti: la critica, chiosa,<br />
dev’essere uno stimolo, non un ingiuria<br />
carica <strong>di</strong> acre<strong>di</strong>ne.<br />
Un altro aspetto che Ziberna rileva<br />
è la necessità <strong>di</strong> andare verso una<br />
progressiva unità delle associazioni e<br />
dei loro organi informativi. Evoca un<br />
«raduno degli esuli», occasioni <strong>di</strong> incontro<br />
e <strong>di</strong> confronto al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni<br />
appartenenza. Conclude con un appello<br />
alla con<strong>di</strong>visione.<br />
L’intervento successivo è <strong>di</strong> Pietro<br />
Chersola (presidente Comitato <strong>di</strong><br />
Imperia). «La nostra storia – <strong>di</strong>ce tra<br />
l’altro – a pieno titolo può essere considerata<br />
pienamente para<strong>di</strong>gmatica<br />
quanto a <strong>di</strong>ritto calpestato». Invita pertanto<br />
a rafforzare i rapporti con «tutte<br />
le istituzioni <strong>di</strong> governo» e a perseguire<br />
«un maggiore impegno della scuola<br />
e della cultura verso la [..] storia<br />
dell’Adriatico orientale, per una vera<br />
<strong>di</strong>vulgazione culturale qualificata».<br />
Franco Papetti (delegato Anvgd <strong>di</strong><br />
Perugia) nel suo intervento ricorda le<br />
origini fiumane, e narra brevemente<br />
del suo inserimento nella società<br />
perugina. <strong>Il</strong>lustra l’intento sul quale ha<br />
lavorato e lavora nel capoluogo umbro<br />
per ricordare le vicende del confine<br />
orientale, e i progressivi rapporti avviati<br />
con le autorità locali, con conferenze,<br />
lezioni e <strong>di</strong>battiti in particolare<br />
nelle scuole. Grazie alla serietà del<br />
lavoro svolto, la Regione Umbria dà<br />
ora supporto alle attività della Delegazione<br />
nella <strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong> quei temi.<br />
Sui rapporti con i «rimasti» ritiene siano<br />
da incentivare e conclude con un<br />
appello all’unitarietà <strong>di</strong> intenti e a proiettarsi<br />
nel futuro.<br />
I lavori congressuali riprendono nel<br />
pomeriggio dello stesso 28 novembre,<br />
con un’altra serie <strong>di</strong> interventi. Ad aprire<br />
la sessione pomeri<strong>di</strong>ana Walter<br />
Matulich (vicepresidente Comitato <strong>di</strong><br />
Brescia), il quale tra l’altro esprime la<br />
convinzione che lo Statuto dovrebbe<br />
dare maggiore autonomia ai Comitati,<br />
che conoscono la realtà territoriale,<br />
senza con ciò sminuire il ruolo della<br />
Sede centrale.<br />
Secondo intervento del consigliere<br />
uscente Roberto Predolin (Comitato<br />
<strong>di</strong> Milano). Si esprime sulle critiche<br />
o, peggio, sugli insulti <strong>di</strong> cui<br />
ripetutamente è stata fatta oggetto la<br />
Presidenza nazionale, che ritiene<br />
ingenerosi e ingiusti. <strong>Il</strong> vero dovere,<br />
afferma, cui questo Congresso deve<br />
sentirsi chiamato è il programma per<br />
il futuro. È arrivato il momento, sottolinea<br />
Predolin, <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere con forza<br />
la memoria e <strong>di</strong> trasmetterla nel modo<br />
più consono, e <strong>di</strong> investire sul salto<br />
generazionale.<br />
Un’istantanea delle operazioni <strong>di</strong> voto.<br />
A ciascun delegato al Congresso<br />
viene assegnato un <strong>numero</strong> <strong>di</strong> voti da esprimere in relazione<br />
al <strong>numero</strong> <strong>di</strong> iscritti al Comitato da cui proviene
8 DIFESA ADRIATICA <strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />
Speciale<br />
XIX Congresso<br />
<strong>Il</strong> <strong>di</strong>battito congressuale<br />
Interventi in sintesi<br />
Segue l’intervento <strong>di</strong> Guido<br />
Brazzoduro (vicepresidente uscente<br />
Anvgd e Commissario del Comitato<br />
<strong>di</strong> Milano). Deplora le fratture createsi,<br />
che comportano inevitabilmente<br />
scarsa considerazione presso gli<br />
interlocutori istituzionali. Chiunque<br />
voglia sostenere una tesi, soggiunge, e<br />
non sia in grado <strong>di</strong> gestirle all’interno<br />
nelle se<strong>di</strong> deputate, porta all’esterno<br />
critiche e calunnie, non può aiutare a<br />
costruire il bene dell’<strong>Associazione</strong>, che<br />
ne viene indebolita. Le buone regole<br />
democratiche non significa soltanto<br />
dare giusta parola a tutti, ma, che ci<br />
sia maggioranza od opposizione, all’esterno<br />
l’atteggiamento deve conformarsi<br />
ad un comportamento unitario.<br />
Riferisce sul commissariamento del<br />
Comitato <strong>di</strong> Milano, i cui presupposti<br />
poggiano sulle prese <strong>di</strong> posizione<br />
aprioristicamente contrastanti con la<br />
scelta e con le opzioni generali assunte<br />
dall’<strong>Associazione</strong>. Ciascuno, chiosa,<br />
<strong>di</strong>venterà responsabile <strong>di</strong> ciò che <strong>di</strong>rà<br />
o <strong>di</strong>chiarerà.<br />
È quin<strong>di</strong> la volta <strong>di</strong> Paolo Jelich<br />
(Consulta Regionale Emilia Romagna).<br />
Rimarca l’importanza <strong>di</strong> testimoniare<br />
la storia e i sacrifici <strong>di</strong> quanti ci hanno<br />
preceduto, grazie anche alla legge sul<br />
Giorno del Ricordo. Due le priorità a<br />
suo giu<strong>di</strong>zio: il ricambio generazionale<br />
e il mantenimento del «Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento»,<br />
presso il quale tocca<br />
all’Anvgd formulare proposte utili a<br />
giungere ad un risultato, tenendo comunque<br />
presenti le con<strong>di</strong>zioni economiche<br />
generali . Anche a suo avviso è<br />
in<strong>di</strong>spensabile formulare una piattaforma<br />
cre<strong>di</strong>bile <strong>di</strong> richieste, e con ciò<br />
identificare una cifra atten<strong>di</strong>bile per gli<br />
indennizzi.<br />
Marino Segnan (presidente Comitato<br />
<strong>di</strong> Bologna), riven<strong>di</strong>ca alla Consulta<br />
Emilia Romagna e al suo Comitato<br />
l’aver concepito un programma<br />
articolato in 14 punti a l’aver raccolto<br />
intorno ad esso una lista cre<strong>di</strong>bile <strong>di</strong><br />
can<strong>di</strong>dature. <strong>Il</strong> programma della lista<br />
«<strong>Il</strong> futuro che vogliamo» è pubblicato<br />
alla pag. 13.<br />
Anna Maria Fagarazzi (Comitato <strong>di</strong><br />
Vicenza) rileva come ai giovani, ai<br />
quali ci si deve rivolgere, non si possano<br />
offrire visioni vetuste e superate:<br />
i tempi richiedono lo sforzo <strong>di</strong> adeguarsi<br />
all’evoluzione della storia pur<br />
mantenendo fermi i valori fondanti. Ai<br />
giovani, aggiunge, non bisogna parlare<br />
in termini che definisce<br />
“politichese”, ma trasmettere l’esperienza<br />
esistenziale.<br />
Segue l’intervento <strong>di</strong> Renzo<br />
Codarin (vicepresidente nazionale,<br />
presidente del Comitato <strong>di</strong> Trieste), che<br />
interviene in primo luogo come presidente<br />
della FederEsuli. Tra l’altro, dà<br />
Perio<strong>di</strong>co mensile dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia<br />
Centro stu<strong>di</strong> padre Flaminio Rocchi<br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Patrizia C. Hansen<br />
E<strong>di</strong>trice:<br />
ASSOCIAZIONE NAZIONALE<br />
VENEZIA GIULIA E DALMAZIA<br />
Via Leopoldo Serra, 32<br />
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Con il contributo della legge 72/2001<br />
Redazione e amministrazione<br />
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Grafica e impianti:<br />
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Servizi Integrati per l’E<strong>di</strong>toria e la Comunicazione<br />
Tel. 06.58332424 Fax 06.97255609<br />
E-mail: posta@caterinie<strong>di</strong>tore.com<br />
notizia della proposta avanzata dai Sottosegretari<br />
Mantica e Menia alla<br />
FederEsuli nel corso della più recente<br />
riunione del «Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento»,<br />
durante la quale i rappresentanti<br />
del Governo hanno ventilato la possibilità<br />
<strong>di</strong> attingere ai fon<strong>di</strong> versati su in<br />
particolare dalla Slovenia, fon<strong>di</strong> che,<br />
nell’attuale contingenza economicofinanziaria<br />
del Paese, potrebbero altrimenti<br />
venire assimilati dallo Stato.<br />
Anna Maria Marcozzi Keller (presidente<br />
Comitato <strong>di</strong> Trento) sottolinea<br />
dal canto suo l’impegno nel tessuto<br />
socio-culturale trentino, nel quale tuttavia<br />
ritiene che l’elemento giulianodalmata<br />
sembra accettato «con riserva».<br />
Si deve anche tenere conto, aggiunge,<br />
delle componenti etniche presenti<br />
a Trento e Bolzano. Esprime l’auspicio<br />
che i <strong>di</strong>versi Comitati che hanno<br />
espresso <strong>di</strong>ssensi anche forti convergano<br />
nell’intento comune e sia loro<br />
ridata fiducia, nell’interesse <strong>di</strong> tutti gli<br />
esuli e a tutela della loro <strong>di</strong>gnità.<br />
È quin<strong>di</strong> il turno <strong>di</strong> Lino Vivoda<br />
(consigliere onorario), che rievoca i<br />
tempi dei campi profughi e dell’isolamento<br />
patito. Sottolinea come in quei<br />
<strong>di</strong>fficili frangenti l’Anvgd sia stata<br />
un’àncora. Sui beni abbandonati ritiene<br />
si debba esigere dalla Croazia<br />
l’eguale trattamento rispetto agli altri<br />
citta<strong>di</strong>ni europei. Sulle relazioni con<br />
le Comunità italiane oltreconfine, conclude,<br />
se un tempo egli stesso è stato<br />
contrario, ora ritiene si debbano necessariamente<br />
coltivare in sinergia <strong>di</strong><br />
intenti.<br />
Parla <strong>di</strong> seguito Donatella Schürzel<br />
(presidente Comitato <strong>di</strong> Roma). Comunica<br />
con piacere che il Comitato romano<br />
è composto in buona parte da<br />
«seconde generazioni» <strong>di</strong> esuli. Sui<br />
contrasti interni, ritiene che posizioni<br />
<strong>di</strong>verse possono ritrovarsi nei momenti<br />
necessari, come nei rapporti con le istituzioni.<br />
L’assunzione della carica <strong>di</strong><br />
presidente del Comitato romano, assicura,<br />
la obbliga a sentire una maggiore<br />
responsabilità nei confronti degli<br />
esuli e della memoria. Su esuli e<br />
«rimasti» si richiama alla comune origine<br />
e ai comuni sentimenti <strong>di</strong> appartenenza.<br />
Definisce inutili e<br />
<strong>di</strong>sonorevoli i contrasti interni. Dichiara<br />
rammarico per l’atteggiamento <strong>di</strong><br />
rinuncia <strong>di</strong> alcuni rappresentanti ed<br />
auspica che la lista unica annunciata<br />
possa dare compattezza all’Anvgd.<br />
La parola è poi data al delegato<br />
Anvgd <strong>di</strong> Fermo Orazio Zanetti, che<br />
auspica convergano nell’<strong>Associazione</strong><br />
i contributi fattivi <strong>di</strong> tutti, ciascuno<br />
con le proprie competenze e conoscenze,<br />
e si riesca a «perfezionare ulteriormente<br />
gli aspetti politici […] con<br />
lo spirito <strong>di</strong> ieri e l’incisività <strong>di</strong> oggi» e<br />
Abbonamenti:<br />
Annuo 30 euro<br />
Sostenitore 50 euro<br />
Solidarietà a piacere<br />
Estero omaggio<br />
Una copia 2 euro - Arretrati 3 euro<br />
C/c postale n° 32888000<br />
Intestato a “Difesa Adriatica”<br />
Autorizzazione del Tribunale <strong>di</strong> Roma<br />
n° 91/94 dell’11 marzo 1994<br />
Spe<strong>di</strong>zione in abbonamento Postale <strong>di</strong> ROMA<br />
Stampa:<br />
Romana E<strong>di</strong>trice Srl - S. Cesareo (RM)<br />
Finito <strong>di</strong> stampare il 23 <strong>di</strong>cembre <strong>2009</strong><br />
tenendo presenti «due macro obiettivi,<br />
i Tavoli <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento […] e la<br />
crescita dell’<strong>Associazione</strong>».<br />
Mario Diracca (Comitato <strong>di</strong><br />
Pescara) deplora a sua volta gli episo<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> conflittualità interna, che pone in<br />
cattiva luce in Italia e all’estero le stesse<br />
associazioni della Diaspora. Considera<br />
pertanto necessario che si pervenga<br />
a can<strong>di</strong>dature tale da avere strumenti<br />
vali<strong>di</strong> per interloquire con tutti. Maria<br />
Elena Depetroni (presidente Comitato<br />
<strong>di</strong> Bergamo) e Arduino Copettari<br />
(delegato Comitato <strong>di</strong> Verona) richiamano<br />
il dovere <strong>di</strong> portare avanti l’ere<strong>di</strong>tà<br />
<strong>di</strong> ideali. Con <strong>di</strong>verse<br />
accentuazioni sottolineano l’importanza<br />
della relazione con le istituzioni e i<br />
governi, manifestano stupore e dolore<br />
per le polemiche in atto. Bisogna, sostengono<br />
nei loro interventi, far convergere<br />
le forze verso comuni obiettivi,<br />
bisogna portare avanti la memoria<br />
e la storia. Sulla stessa linea d’onda<br />
Flavio Rabar (presidente Comitato <strong>di</strong><br />
Ferrara), il quale stigmatizza il livello<br />
cui si è giunti nei rapporti interni, e la<br />
natura <strong>di</strong> lamentazione <strong>di</strong> molti atteggiamenti,<br />
non utile e sterile.<br />
<strong>Il</strong> giovane Pietro Cerlienco (presidente<br />
Comitato <strong>di</strong> Monza) trasmette i<br />
saluti dell’<strong>Associazione</strong> Paracadutisti<br />
d’Italia e del suo presidente Crippa.<br />
Annuncia il nutrito programma che il<br />
Comitato monzese ha in calendario<br />
in vista del Giorno del Ricordo 2010<br />
e non solo, e si <strong>di</strong>ce onorato <strong>di</strong> rappresentare<br />
sul territorio gli esuli. Sollecita<br />
la ricomposizione nell’unità <strong>di</strong><br />
intenti.<br />
Simone Peri (consigliere nazionale<br />
Anvgd e presidente Famiglia<br />
Montonese), forte della sua esperienza<br />
<strong>di</strong> giovane <strong>di</strong> seconda generazione<br />
nata all’estero, in<strong>di</strong>vidua alcuni settori<br />
strategici per il breve e me<strong>di</strong>o termine:<br />
il coinvolgimento delle nuove generazioni<br />
che vivono in altri Paesi,<br />
avvalendosi delle tecnologie <strong>di</strong> comunicazione<br />
rapida; far loro conoscere il<br />
patrimonio <strong>di</strong> storia e <strong>di</strong> cultura dalle<br />
regioni <strong>di</strong> provenienza; la promozione<br />
della civiltà giuliano-dalmata in tutti<br />
i suoi molteplici aspetti, non limitandosi<br />
a trattare della storia del Novecento<br />
e cooptando autorevoli<br />
testimonial della società e della cultura<br />
giuliano-dalmata. Esprime il caldo<br />
auspicio che quanto oggi, certo meno<br />
<strong>di</strong> ieri, sembra ancora <strong>di</strong>stante possa<br />
con adeguato e rinnovato impegno<br />
farsi «presente».<br />
Silvio Cattalini (consigliere nazionale<br />
uscente e presidente Comitato <strong>di</strong><br />
U<strong>di</strong>ne) ricorda <strong>di</strong> aver subìto come<br />
zaratino due profuganze, nel 1941, al<br />
momento dell’invasione della Jugoslavia,<br />
smistato con i giovanissimi e con<br />
le donne ad Ancona; e successivamente,<br />
con l’esodo del secondo dopoguerra.<br />
Se ancora oggi, sottolinea, sia possibile<br />
ritrovarsi in una sede<br />
congressuale lo si deve ai <strong>di</strong>rigenti che<br />
hanno “fatto” l’Anvgd e dà loro il dovuto<br />
merito. Rivolge un appello all’unità<br />
e all’esperienza degli anziani.<br />
Francesca Briani (consigliere nazionale<br />
uscente e presidente Comitato<br />
<strong>di</strong> Verona). Riconosce <strong>di</strong> aver acquisito<br />
in questi anni una certa esperienza<br />
associativa, e informa della positiva<br />
situazione del Comitato veronese,<br />
e si <strong>di</strong>ce lieta <strong>di</strong> partecipare all’attività<br />
dell’Anvgd. Rassicura dell’importanza<br />
degli esuli <strong>di</strong> prima generazione.<br />
Si rammarica degli attacchi personali<br />
percepiti.<br />
Ritiene che chi <strong>di</strong>ssente in maniera<br />
così dura ha il dovere <strong>di</strong> presentarsi,<br />
e <strong>di</strong> presentare una lista, come invece<br />
non è accaduto. Bisogna avere<br />
la buona volontà <strong>di</strong> proseguire. Dichiara<br />
<strong>di</strong> non comprendere perché associazioni<br />
minori e locali debbano e<br />
possano rivolgere accuse continue, cui<br />
elementi interni danno supporto e <strong>di</strong><br />
cui sono veicolo. Invita a commisurare<br />
le richieste alle effettive, ben note con<strong>di</strong>zioni<br />
generali del Paese. Invita ad un<br />
ragionamento concreto anche in or<strong>di</strong>ne<br />
alle richieste alle istituzioni e al<br />
Governo.<br />
<strong>Il</strong> XIX Congresso si chiude con la<br />
replica <strong>di</strong> Lucio Toth e la prima convocazione<br />
del Consiglio nazionale<br />
appena eletto sulla base delle<br />
risultanze delle elezioni, che provvede<br />
ai primi adempimenti normativi e<br />
tornerà a riunirsi a breve per eleggere<br />
il nuovo Esecutivo nazionale.<br />
p. c. h.<br />
Bilancio <strong>di</strong> un triennio,<br />
i dati della Sede nazionale<br />
Nella massa <strong>di</strong> documenti forniti dalla Sede <strong>di</strong> Roma ai Delegati Anvgd<br />
e alla stampa in occasione della XIX assise generale, è compreso un bilancio<br />
sintetico delle funzioni svolte nell’arco del triennio 2006-<strong>2009</strong>. La<br />
voce «Assistenza» risulta così sud<strong>di</strong>visa:<br />
20.000 telefonate in entrata; 2.000 fax ricevuti; 50.000 e-mail pervenute;<br />
4.500 comunicazioni cartacee giunte; 1.500 visitatori in Sede.<br />
Per quanto riguarda la voce «Organizzazione» questi sono gli elementi<br />
forniti:<br />
42.000 mail inviate ai propri rappresentanti; 2.500 lettere scritte; 18.000<br />
comunicazioni inviate via posta; 6.500 kg <strong>di</strong> materiale spe<strong>di</strong>to; 11.000<br />
telefonate effettuate.<br />
Per quanto riguarda le celebrazioni del Giorno del Ricordo, questa è<br />
la sintesi:<br />
800 le località italiane censite nelle quali si sono svolte commemorazioni;<br />
500 le località nelle quali è stata presente la rappresentanza Anvgd;<br />
1.400 gli eventi registrati.<br />
Su “Difesa Adriatica”:<br />
750 gli articoli originali pubblicati; 200 le «firme» ospitate; 400 le<br />
cronache locali riportate; 600 gli articoli tratti da altre testate; 2.200.000 le<br />
pagine complessive stampate.<br />
Infine, ecco i dati relativi al sito Internet www.anvgd.it:<br />
7.000 le notizie pubblicate; 75.000 i visitatori; 710.000 le pagine<br />
visualizzate.
<strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />
Speciale<br />
XIX Congresso<br />
Numerosi i messaggi pervenuti<br />
dagli esponenti delle istituzioni in occasione<br />
del XIX Congresso. Ne <strong>di</strong>amo<br />
una selezione.<br />
<strong>Il</strong> Capo dello Stato, Giorgio<br />
Napolitano, scrive: «Apprezzo l’impegno<br />
dell’<strong>Associazione</strong> per coltivare la<br />
memoria delle tragiche vicende storiche<br />
del secolo scorso al confine nord<br />
orientale d’Italia». «Ritengo non meno<br />
importante il vostro obiettivo statutario<br />
<strong>di</strong> guardare al futuro sensibilizzando<br />
il più largo pubblico italiano su questo<br />
importante ruolo politico, economico<br />
e culturale».<br />
<strong>Il</strong> Presidente del Senato, Renato<br />
Schifani, esprime la «ideale adesione a<br />
questa iniziativa che, nel ricordare una<br />
pagina durissima e purtroppo <strong>di</strong>menticata<br />
della nostra storia, riunisce tanti<br />
protagonisti <strong>di</strong> eventi epocali e drammatici,<br />
che rappresentano oggi i migliori<br />
testimoni della necessità, soprattutto<br />
fra le nuove generazioni, <strong>di</strong> una cultura<br />
della pace e del rispetto fra i popoli,<br />
ma al tempo stesso <strong>di</strong> profondo attaccamento<br />
alle proprie ra<strong>di</strong>ci».<br />
<strong>Il</strong> Presidente della Camera,<br />
Gianfranco Fini, nel suo messaggio<br />
definisce il XIX Congresso «un’importante<br />
occasione per ricordare la trage<strong>di</strong>a<br />
degli esuli giuliani, istriani, fiumani<br />
e dalmati, costretti ad abbandonare le<br />
loro terre nel 1947. Si tratta <strong>di</strong> una<br />
pagina buia della storia che un Paese<br />
democratico come l’Italia non deve<br />
DIFESA ADRIATICA<br />
<strong>Il</strong> saluto delle istituzioni<br />
Le autorità presenti alla giornata <strong>di</strong> apertura<br />
aver paura <strong>di</strong> illuminare». E prosegue:<br />
«le attività svolte dalla vostra <strong>Associazione</strong><br />
rappresentano, in questo senso,<br />
un prezioso contributo per la nostra<br />
coscienza <strong>di</strong> italiani ed europei. […] È<br />
dovere delle Istituzioni promuovere il<br />
ricordo della nostra vicenda collettiva<br />
da trasmettere ai giovani, al fine <strong>di</strong> dar<br />
loro la possibilità <strong>di</strong> acquisire una consapevolezza<br />
autentica del passato del<br />
proprio Paese».<br />
<strong>Il</strong> Presidente del Consiglio,<br />
Berlusconi, definisce l’assemblea generale<br />
«un’occasione significativa per<br />
la comunità <strong>di</strong> esuli <strong>di</strong> Istria, Fiume e<br />
Dalmazia, per rafforzare l’identità nazionale,<br />
che la loro triste vicenda storica<br />
ha lacerato». <strong>Il</strong> Sottosegretario alla<br />
Presidenza del Consiglio, Gianni Letta,<br />
ha inviato ai congressisti «un caloroso<br />
saluto» ed ha espresso «il vivo<br />
apprezzamento per le attività che l’<strong>Associazione</strong><br />
svolge con grande impegno<br />
a tutela dei valori e memorie che<br />
costituiscono un patrimonio comune<br />
dell’Unione Europea». Letta ha riba<strong>di</strong>to<br />
che «il Governo segue con attenzione<br />
le tematiche e le istanze che provengono<br />
dagli Esuli istriani, fiumani e<br />
dalmati. È questa sensibilità – prosegue<br />
– che ci ha indotto a riattivare il<br />
Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento che mi onoro<br />
<strong>di</strong> presiedere a Palazzo Chigi. Nel<br />
corso delle riunioni degli scorsi mesi<br />
abbiamo avuto modo <strong>di</strong> esaminare<br />
insieme e costruttivamente le<br />
problematiche che permangono aperte,<br />
registrando puntualmente le aspettative<br />
del mondo associativo degli Esuli<br />
per una loro soluzione definitiva».<br />
«Conosco bene – scrive all’Anvgd<br />
il Ministro degli Esteri Frattini – la passione<br />
e la de<strong>di</strong>zione con cui svolgete<br />
il Vostro incarico ed il ruolo dell’<strong>Associazione</strong><br />
per la conservazione <strong>di</strong> una<br />
storia, <strong>di</strong> memorie e <strong>di</strong> sentimenti che<br />
meritano rispetto […]». Frattini esprime<br />
«vivo apprezzamento per la meritoria<br />
attività svolta dall’<strong>Associazione</strong><br />
<strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia»<br />
ed assicura «la dovuta attenzione e la<br />
sensibilità del governo italiano e mia<br />
personale verso le problematiche e le<br />
aspettative degli Esuli istriani, fiumani<br />
e dalmati. Continueremo a lavorare<br />
insieme nell’apposito<br />
Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento istituito<br />
presso il Ministero degli Esteri, con<br />
spirito <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo costruttivo e <strong>di</strong> comune<br />
impegno».<br />
<strong>Il</strong> Ministro della Difesa, Ignazio La<br />
Russa, esprime «il più vivo apprezzamento<br />
per tutte le attività che l’<strong>Associazione</strong><br />
porta avanti a tutela dei valori<br />
e della memoria degli italiani esuli<br />
dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia»<br />
ed apprezza la funzione svolta<br />
dall’Anvgd «attraverso iniziative volte<br />
alla valorizzazione del patrimonio<br />
culturale, storico, letterario e artistico<br />
<strong>di</strong> questa grande comunità rappresentata<br />
da chi ha vissuto una terribile pa-<br />
gina della storia con il dramma dell’esilio».<br />
<strong>Il</strong> Ministro della Gioventù, Giorgia<br />
Meloni: «La <strong>Venezia</strong> Giulia ha dovuto<br />
subire ecci<strong>di</strong> <strong>di</strong> stampo etnico e<br />
<strong>di</strong>scriminazioni da parte <strong>di</strong> altri italiani<br />
<strong>di</strong> fronte alle quali tutti devono chinare<br />
il capo.La meritoria attività <strong>di</strong> gelosa<br />
preservazione della memoria <strong>di</strong><br />
associazioni come la Vostra, ha spesso<br />
supplito a carenze ed omissioni indecenti,<br />
perpetrate perfino nella redazione<br />
dei programmi scolastici. Sono<br />
orgogliosa che le mie ra<strong>di</strong>ci italiane<br />
comprendano anche quelle giulianodalmate,<br />
ra<strong>di</strong>ci profonde, salde, <strong>di</strong> gente<br />
pronta ad aprirsi al futuro perché<br />
ben conosce il proprio passato».<br />
<strong>Il</strong> Sottosegretario agli Esteri, Alfredo<br />
Mantica, che ha presieduto alcuni dei<br />
recenti incontri del Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento<br />
Governo-Esuli, nel suo messaggio<br />
<strong>di</strong> saluto si <strong>di</strong>ce «certo che il vostro<br />
Congresso costituirà un momento significativo<br />
<strong>di</strong> memoria e <strong>di</strong> impegno per<br />
gli Esuli istriani, fiumani e dalmati, che<br />
costituiscono una componente importante<br />
dell’identità nazionale».<br />
<strong>Il</strong> Sottosegretario all’Ambiente,<br />
Roberto Menia, pur impegnato nella<br />
concomitante Conferenza internazionale<br />
sull’Ambiente a Ragusa <strong>di</strong><br />
Dalmazia, ha voluto inviare un caloroso<br />
saluto ai congressisti, esprimendo<br />
loro «la consueta e mai sufficiente<br />
gratitu<strong>di</strong>ne»<br />
9<br />
Tra i capigruppo parlamentari, uno<br />
dei primi messaggi è stato <strong>di</strong> Maurizio<br />
Gasparri, presidente del Gruppo parlamentare<br />
al Senato del PdL. Sono seguiti<br />
quelli <strong>di</strong> Massimo Dona<strong>di</strong>,<br />
capogruppo IdV alla Camera, il quale<br />
ha rimarcato come «L’Italia è in mora<br />
verso gli obblighi che deve tributare<br />
agli esuli istriani, fiumani e dalmati:<br />
[…] atteso che con i Vostri beni materiali<br />
vennero, <strong>di</strong> fatto, pagati i debiti<br />
contratti dall’intero Paese […]alla<br />
Yugoslavia con il secondo conflitto<br />
mon<strong>di</strong>ale».<br />
Le autorità presenti:<br />
Vogliamo ricordare le autorità civili<br />
e militari presenti nel pomeriggio<br />
del 27 novembre, all’apertura ufficiale<br />
del XIX Congresso. Hanno portato<br />
il loro saluto:<br />
il Prefetto <strong>di</strong> Varese, Simonetta<br />
Vaccaro; il Sindaco <strong>di</strong> Varese Attilio<br />
Fontana; il Presidente della Commissione<br />
Cultura della Provincia <strong>di</strong> Varese,<br />
Franco Binaghi; l’Assessore della Regione<br />
Lombar<strong>di</strong>a, Raffaele Cattaneo;<br />
il Sindaco <strong>di</strong> Busto Arsizio, Gianluigi<br />
Fairoli; Annalisa Wagner in rappresentanza<br />
del Dirigente scolastico provinciale.<br />
Quin<strong>di</strong> il Questore <strong>di</strong> Varese,<br />
Marcello Cardona; il Comandante provinciale<br />
dei Carabinieri Col. Maurizio<br />
Delli Santi; il Comandante provinciale<br />
della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza, Gen. Antonio<br />
Maggiore; il Comandante della<br />
Polizia locale, Gen. Gianni De<br />
Gaudenz.<br />
A tutti, così come alla signora Licia<br />
Cossetto e a Ottavio Missoni, è stata<br />
consegnata una targa ricordo del Congresso.<br />
I nuovi Consiglieri nazionali<br />
Ecco un breve profilo dei nei<br />
eletti al Consiglio nazionale Anvgd.<br />
<strong>Il</strong> presidente Lucio Toth è al suo<br />
sesto mandato triennale.<br />
<strong>Il</strong> nuovo vicepresidente vicario<br />
Rodolfo Ziberna è presidente del<br />
Comitato Provinciale <strong>di</strong> Gorizia. <strong>Il</strong><br />
vicepresidente Renzo Codarin è presidente<br />
del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />
Trieste, oltre ad essere presidente<br />
della Federazione delle Associazioni<br />
degli Esuli Istriani Fiumani e<br />
Dalmati. <strong>Il</strong> nuovo vicepresidente<br />
Marino Segnan è presidente del<br />
Comitato Provinciale <strong>di</strong> Bologna.<br />
I consiglieri: Antonio Ballarin,<br />
Delegato all’Amministrazione dell’<strong>Associazione</strong><br />
e consigliere Provinciale<br />
del Comitato <strong>di</strong> Roma; Guido<br />
Brazzoduro, commissario straor<strong>di</strong>nario<br />
del Comitato <strong>di</strong> Milano; Francesca<br />
Briani, presidente del Comitato<br />
Provinciale <strong>di</strong> Verona; Pietro<br />
Antonio Cerlienco, presidente del<br />
Comitato Provinciale <strong>di</strong> Monza-<br />
Brianza; Pietro Chersola, presidente<br />
del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />
Imperia; Arduino Copettari,<br />
vicepresidente del Comitato Provinciale<br />
<strong>di</strong> Verona; Sissy Corsi, presidente<br />
del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />
Varese; Luigi Costanzo, presidente<br />
del Comitato Provinciale <strong>di</strong> Treviso;<br />
Alessandro Cuk, presidente del Comitato<br />
Provinciale <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong> e della<br />
Consulta regionale del Veneto;<br />
Maria Elena Depetroni, presidente<br />
del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />
Bergamo; Mario Diracca, presidente<br />
del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />
Pescara; Coriolano Fagarazzi, presidente<br />
del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />
Vicenza; Italia Giacca, presidente<br />
del Comitato Provinciale <strong>di</strong> Padova;<br />
Anna Maria Marcozzi Keller, presidente<br />
del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />
Trento; Pier Maria Morresi,<br />
vicepresidente del Comitato Provinciale<br />
<strong>di</strong> Varese; Franco Papetti, delegato<br />
provinciale <strong>di</strong> Perugia;<br />
Simone Vicky Michelle Peri, consi-<br />
gliere del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />
Trieste; Giuliano Piccini, segretario<br />
del Comitato Provinciale <strong>di</strong> Ancona;<br />
Roberto Predolin, consigliere nazionale<br />
uscente; Flavio Rabar, presidente<br />
del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />
Ferrara; Elio Ricciar<strong>di</strong>, vicepresidente<br />
del Comitato Provinciale <strong>di</strong> Padova;<br />
Davide Rossi, consigliere nazionale<br />
uscente; Donatella Schürzel,<br />
presidente del Comitato Provinciale<br />
<strong>di</strong> Roma; Sergio Tabanelli, presidente<br />
del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />
Massa Carrara;<br />
Silvano Varin, presidente del Comitato<br />
Provinciale <strong>di</strong> Pordenone;<br />
Orazio Zanetti Monterubbianesi,<br />
delegato Provinciale <strong>di</strong> Fermo; Antonio<br />
Zett vicepresidente del Comitato<br />
Provinciale <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>.<br />
Confermato e nominato il nuovo<br />
Collegio dei Revisori dei Conti:<br />
titolari Stefano Nedoh, Giampaolo<br />
Miglierini e Attilio Raimon<strong>di</strong>; supplenti<br />
Gianfranco Serravallo e<br />
Azaleo Cergnul.<br />
Nominati consiglieri onorari<br />
Miriam Andreatini Sfilli (delegata <strong>di</strong><br />
Firenze) e Bernardo Gissi (già delegato<br />
all’Amministrazione, presidente<br />
Comitato <strong>di</strong> Cuneo).<br />
Nel Consiglio nazionale hanno<br />
voto deliberativo anche i presidenti<br />
delle Consulte regionali, ovvero: Plinio<br />
Martinuzzi (Lazio), Paolo Jelich<br />
(Emilia Romagna), Silvio Cattalini<br />
(Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia), Fulvio<br />
Mohoratz (Liguria), Antonio Vatta (Piemonte),<br />
Luciano Rubessa (Lombar<strong>di</strong>a).<br />
Hanno un seggio in Consiglio<br />
nazionale, pur senza voto<br />
deliberativo, il presidente nazionale<br />
onorario Paolo Barbi, i consiglieri<br />
onorari Mario Ive, Luigi Tomaz,<br />
Argeo Benco, Tullio Vallery, Lino<br />
Vivoda, Marzia Vodopia, Miriam<br />
Andreatini, Bernardo Gissi, oltre al<br />
<strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> “Difesa Adriatica” Patrizia<br />
C. Hansen.<br />
I 14 punti<br />
il programma della lista<br />
«<strong>Il</strong> futuro che vogliamo»<br />
<strong>Il</strong> programma articolato in 14 punti proposto dalla Consulta Emilia<br />
Romagna – presieduta da Paolo Jelich – e dal Comitato <strong>di</strong> Bologna – <strong>di</strong> cui<br />
è presidente Marino Segnan –, quale piattaforma <strong>di</strong> riflessione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>battito,<br />
ha via via ottenuto consenso e adesioni che si sono infine concretizzate in<br />
una lista <strong>di</strong> can<strong>di</strong>dati: coloro che oggi compongono il Consiglio nazionale.<br />
Ecco il testo del programma, sul quale l’Anvgd è chiamata da oggi ad<br />
impegnarsi.<br />
1) ampliare e incentivare il ruolo dei figli e nipoti degli Esuli nella prospettiva<br />
della continuità associativa, anche con motivazioni <strong>di</strong> carattere storico;<br />
2) proseguire nella linea associativa e federativa per la definizione dei<br />
problemi ancora aperti (indennizzi, riscatti agevolati, restituzioni, anagrafe<br />
ecc.);<br />
3) procedere alla revisione dello Statuto per renderlo più adatto alle<br />
attuali esigenze;<br />
4) snellire e riformare la composizione degli organi nazionali e locali;<br />
5) valorizzare risorse umane e competenze all’interno dell’<strong>Associazione</strong>,<br />
utilizzando anche l’esperienza <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong> prima generazione;<br />
confrontarsi con altre realtà sociali per stu<strong>di</strong>arne le strategie organizzative;<br />
6) riba<strong>di</strong>re l’equi<strong>di</strong>stanza dell’<strong>Associazione</strong> dai partiti politici, tenendo<br />
sempre aperti i rapporti con le tutte istituzioni a qualsiasi livello;<br />
7) incentivare le attività culturali e sociali quali fondamenti del futuro<br />
associativo, anche con gemellaggi con le comunità dei rimasti e le associazioni<br />
consorelle; istituire una “carta” dei valori storici e culturali che ci<br />
appartengono; recuperare la storia della nostra <strong>Associazione</strong>; sviluppare<br />
i contatti con le associazioni giuliano-dalmate nel mondo;<br />
8) necessità <strong>di</strong> rivitalizzare da protagonisti i rapporti con il mondo della<br />
scuola;<br />
9) programmare visibilità e iniziative non solo intorno al Giorno del<br />
Ricordo; istituire un forum <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione su internet per il confronto <strong>di</strong><br />
idee e proposte; strutturare in maniera costante e organizzata i rapporti con<br />
i me<strong>di</strong>a; creare un ruolo per la nostra comunità all’interno delle celebrazioni<br />
del 150° dell’unità d’Italia (2011);<br />
10) organizzare annualmente convention tra i <strong>di</strong>rigenti nazionali o tra<br />
comitati provinciali, sia a livello nazionale che per regione, al fine <strong>di</strong> aumentare<br />
la coesione interna anche con contatti ed esperienze non istituzionali;<br />
11) organizzare un raduno perio<strong>di</strong>co per tutti i soci;<br />
12) stu<strong>di</strong>are la possibilità <strong>di</strong> accorpare, col tempo, le <strong>di</strong>verse realtà rappresentative<br />
degli Esuli;<br />
13) riorganizzare la Sede nazionale;<br />
14) stu<strong>di</strong>are nuove strategie per il reperimento <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> (fondazione) e<br />
risorse umane per le attività associative, al fine <strong>di</strong> mantenerle e migliorarle.
10 DIFESA ADRIATICA <strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />
“<strong>Il</strong> Piccolo”<br />
8 ottobre <strong>2009</strong><br />
Punta Salvore che<br />
ispirò Tintoretto<br />
Punta Salvore, il punto più occidentale<br />
dell’Istria, s’identifica, per chi<br />
naviga nel golfo <strong>di</strong> Trieste, come il luogo<br />
da cui, da quasi due secoli, si <strong>di</strong>ffonde<br />
la luce dello storico faro. Progettato<br />
da Pietro Nobile su commissione<br />
e a spese della Deputazione<br />
della Borsa <strong>di</strong> Trieste, l’o<strong>di</strong>erna Camera<br />
del Commercio, fu inaugurato nel<br />
1818 alla presenza dello stesso imperatore<br />
Francesco I. […]<br />
Salvore è ricca <strong>di</strong> storia, ma l’episo<strong>di</strong>o<br />
forse più importante, è la battaglia<br />
navale che ebbe luogo nel 1177<br />
nei pressi della costa. In quelle acque<br />
infide avvenne, infatti, lo scontro tra<br />
40 galere veneziane, allestite anche<br />
grazie all’aiuto delle citta<strong>di</strong>ne istriane<br />
e sostenute da papa Alessandro III, e<br />
ben 75 genovesi e pisane schieratesi<br />
dalla parte dell’imperatore Federico<br />
Barbarossa. La flotta comandata dal<br />
doge Sebastiano Ziani e Nicolò<br />
Contarini, nascosta nel vallone <strong>di</strong><br />
Pirano colse <strong>di</strong> sorpresa gli avversari,<br />
catturò 45 navi, ne affondò altre e fece<br />
prigioniero lo stesso comandante, il<br />
futuro Ottone IV, figlio del Barbarossa.<br />
La vittoria ebbe vasta eco tanto che a<br />
<strong>Venezia</strong>, nella sala del Gran Consiglio,<br />
fu esposta una grande tela dell’evento<br />
<strong>di</strong>pinta da Domenico Tintoretto e ogni<br />
anno, per perpetuarne il ricordo, si ripete<br />
in Canal Grande la suggestiva<br />
cerimonia dello “sposalizio del mare”.<br />
[…]<br />
Niki Orciuolo<br />
La battaglia <strong>di</strong> Punta Salvore<br />
(1177) in un’incisione su rame<br />
<strong>di</strong> Domenico Rossetti,<br />
dal quadro del Tintoretto<br />
“La Voce del Popolo”<br />
10 ottobre <strong>2009</strong><br />
Per i dalmati <strong>di</strong> cultura latina<br />
la lingua è tutto<br />
La Dalmazia, «un regno immaginario,<br />
sempre presente nell’aral<strong>di</strong>ca<br />
dei reami europei. Nella realtà inesistente.<br />
Espressione <strong>di</strong> volontà <strong>di</strong> potenza<br />
e <strong>di</strong> rappresentazione <strong>di</strong> qualcosa<br />
che non c’è e vorrebbe essere. E<br />
così un po’ siamo anche noi. “Patria<br />
vera non ha chi da te è nato”. Dura<br />
sentenza quella del Tommaseo. Perché<br />
questa è la verità che dobbiamo<br />
accettare: che chi nasce in Dalmazia<br />
può avere tante patrie». Sono questi<br />
alcuni estratti dell’intervento del leader<br />
dell’Anvgd, lo zaratino Lucio Toth,<br />
al raduno nazionale dei Dalmati a Trieste<br />
[…].<br />
«Molti in Dalmazia pensano ancora<br />
oggi che la nazionalità sia un fatto<br />
<strong>di</strong> sangue», e che «noi, italiani <strong>di</strong><br />
Dalmazia, saremmo soltanto dei<br />
‘croati italofoni’, tra<strong>di</strong>tori e collaborazionisti,<br />
come si legge nelle sentenze<br />
jugoslave». E tirano fuori «la tesi che<br />
non siamo italiani – visti tanti nostri<br />
cognomi che italiani non sono – ma<br />
Traù, le antiche mura<br />
RASSEGNA<br />
soltanto italofoni». È la «premessa<br />
pseudo-scientifica della <strong>di</strong>scriminazione<br />
e della negazione <strong>di</strong> identità», come<br />
se «la lingua, le canzoni, le filastrocche<br />
infantili, i canti delle processioni<br />
non fossero niente! Sono l’anima <strong>di</strong><br />
un popolo. La forma del suo pensiero,<br />
della comunicazione agli altri dei propri<br />
sentimenti, delle proprie idee, delle<br />
proprie emozioni. […] Per noi, <strong>di</strong><br />
cultura latina, la lingua è tutto».<br />
[…] Come rileva sempre Lucio<br />
Toth, la vicenda dalmata e l’insegnamento<br />
che se ne trae non rappresentano<br />
un angolo marginale della storia<br />
europea, una storia locale tra le tante<br />
che hanno segnato il Novecento. Sono<br />
al contrario un crocevia <strong>di</strong> problemi<br />
attualissimi come la definizione <strong>di</strong> una<br />
identità nazionale italiana in rapporto<br />
a una comune identità europea […].<br />
«Noi siamo stati un esempio straor<strong>di</strong>nario<br />
<strong>di</strong> integrazione e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione<br />
<strong>di</strong> valori comuni».<br />
Per questo, nonostante tutto le <strong>di</strong>fficoltà<br />
i dalmati «non temono il futuro».<br />
Dai fecon<strong>di</strong> intrecci del passato<br />
emerge anche la strada da seguire nel<br />
futuro: l’obiettivo culturale qui si rivela<br />
primario. «Essere strumento <strong>di</strong> conciliazione<br />
nell’Adriatico e nell’Europa<br />
che si va unificando, adoperando il<br />
processo <strong>di</strong> allargamento della Ue non<br />
per arroccarci su battaglie <strong>di</strong> retroguar<strong>di</strong>a<br />
– che sono la vocazione dei perdenti<br />
– ma per inserirci attivamente in<br />
questo processo» […].<br />
Dario Saftich<br />
Un’incantevole immagine<br />
<strong>di</strong> Ragusa <strong>di</strong> Dalmazia, l’antica<br />
Repubblica <strong>di</strong> San Biagio<br />
“Avvenire”<br />
14 ottobre <strong>2009</strong><br />
Pirjevec: sulle foibe<br />
idee togliattiane<br />
Sulle foibe idee <strong>di</strong> stampo<br />
togliattiano, tutti in un unico calderone,<br />
quello <strong>di</strong> un nazionalismo italiano. È<br />
la tesi <strong>di</strong> Joze Pirjevec, <strong>di</strong> cui esce da<br />
Einau<strong>di</strong> «Foibe. Una storia d’Italia».<br />
Sconcertante, la definisce Giuseppe<br />
Parlato, nella recensione apparsa ieri<br />
nelle pagine culturali <strong>di</strong> «Libero», notando<br />
che Pirjevec «si muove su<br />
un’unica tesi <strong>di</strong> fondo: le foibe sono<br />
un’operazione politica che ha consentito<br />
all’Italia, dopo la caduta del Muro<br />
<strong>di</strong> Berlino e dopo la crisi politica <strong>di</strong><br />
Tangentopoli, <strong>di</strong> recuperare destra e<br />
sinistra in nome del vecchio nazionalismo<br />
che aveva gli stessi connotati <strong>di</strong><br />
quello fascista». Su questa linea<br />
Pirjevec accusa il presidente Giorgio<br />
Napolitano, che nel 2007 parlò <strong>di</strong><br />
«congiura del silenzio», <strong>di</strong> aver dato<br />
«un’apertura politica alla destra italiana».<br />
L’equazione sloveni=buoni contro<br />
italiani=cattivi, è una costante del<br />
libro, secondo Parlato. Uno stile veterotogliattiano<br />
che sembrava superato<br />
dalla revisione storica avviata a sinistra<br />
da Violante e Fassino<br />
“Rinascita”<br />
15 ottobre <strong>2009</strong><br />
Tommaseo<br />
e l’italianità <strong>di</strong>menticata<br />
[…] Dopo la Grande Guerra, […]<br />
Giolitti, proprio lui, si concentrò sulla<br />
questione <strong>di</strong> Fiume, prese contatti con<br />
la Jugoslavia, Stato effimero come la<br />
La fotografia, senza datazione<br />
e del quale si ignora l’autore,<br />
rappresenta presumibilmente<br />
Fiume verso Susak nel primo<br />
decennio del Novecento<br />
storia ha <strong>di</strong>mostrato ampiamente, e firma<br />
così il trattato <strong>di</strong> Rapallo nel novembre<br />
1920, dove si decise che Fiume<br />
sarebbe <strong>di</strong>ventata città libera e l’Italia<br />
avrebbe rinunciato ad ogni pretesa<br />
sulla Dalmazia a parte Zara (102 kmq<br />
anziché i 12.000 circa del Trattato <strong>di</strong><br />
Londra, senza parlare dei compensi<br />
territoriali importanti su l’Impero<br />
Ottomano). Zara <strong>di</strong>veniva municipio<br />
del Regno d’Italia […].<br />
Ci mise una “pezza” la Reggenza<br />
repubblicana instaurata da Gabriele<br />
D’Annunzio sulla città <strong>di</strong> Fiume a<br />
nome dell’Italia intera che non voleva<br />
riconoscere il trattato <strong>di</strong> Rapallo. A Fiume<br />
venne redatta anche una Costituzione<br />
forse la più bella <strong>di</strong> tutti i tempi,<br />
che meriterebbe essere stu<strong>di</strong>ata ed<br />
approfon<strong>di</strong>ta per i suoi aspetti <strong>di</strong><br />
autodeterminazione della Donna, <strong>di</strong><br />
“fantasia al potere” e <strong>di</strong> “estetica della<br />
bellezza e delle arti”, la tutela delle<br />
libertà dell’in<strong>di</strong>viduo, una spinta verso<br />
“l’amore libero”, i centri Yoga, i<br />
manifesti sui muri dei liberi pensieri<br />
[…]. Ecco, questa Italia dov’è […] Ad<br />
esempio, sentiamo Niccolò<br />
Tommaseo […]. Dai pensieri – scrisse<br />
Tommaseo – vengono preparate le rivoluzioni,<br />
e dalle passioni degli uomini<br />
le rivoluzioni vengono messe in<br />
moto. […] Tra le gran<strong>di</strong> leggi della storia<br />
ricorda questa, e sostiene, essere la<br />
più importante: «le sconfitte nel mondo<br />
sensibile, si convertano in vittorie<br />
nel mondo interiore». […] È solo uno<br />
squarcio, ma l’Italia è molto più grande<br />
nei pensieri e nei gesti in tanti secoli<br />
<strong>di</strong> storia, soprattutto negli uomini<br />
nati in terre oggi perdute della Patria.<br />
Raffaele Panico<br />
“<strong>Il</strong> Piccolo”<br />
26 ottobre <strong>2009</strong><br />
A Zara l’ambasciatore<br />
sblocca l’apertura dell’asilo<br />
Asilo italiano a Zara: l’obiettivo è<br />
<strong>di</strong> aprirlo per l’anno scolastico 2010-<br />
2011. È la conclusione a cui sono giunti<br />
a Zara, nel corso <strong>di</strong> un cor<strong>di</strong>ale incontro,<br />
l’ambasciatore d’Italia in<br />
Croazia Alessandro Pignatti Morano <strong>di</strong><br />
Custoza, il sindaco della città dalmata<br />
Zvonimir Vrancic e il presidente della<br />
Contea (Regione) zaratina Stipe Zrilic.<br />
[…] L’incontro fra il <strong>di</strong>plomatico italiano<br />
e le massime autorità citta<strong>di</strong>ne e<br />
regionali pare avere infatti sbloccato<br />
l’annosa e antipatica questione legata<br />
alla mancata apertura <strong>di</strong> un giar<strong>di</strong>no<br />
d’infanzia italiano a Zara, penalizzata<br />
da cavilli burocratici e interpretazioni<br />
assurde, che stanno facendo tardare il<br />
progetto oltre ogni misura. Si tratterebbe<br />
della prima istituzione prescolare<br />
italiana a Zara, a ben 65 anni dalla<br />
drammatica e traumatica chiusura in<br />
città <strong>di</strong> tutti gli asili e le scuole che insegnavano<br />
nella lingua <strong>di</strong> Dante. […]<br />
<strong>Il</strong> con<strong>di</strong>zionale è comunque d’obbligo,<br />
visto che già <strong>di</strong>verse volte in<br />
passato la Comunità nazionale italiana<br />
[…] si è vista tra<strong>di</strong>re le proprie attese<br />
dall’atteggiamento ostruzionistico e<br />
<strong>di</strong>latorio delle autorità zaratine. […]<br />
Tornando alla visita dell’ambasciatore<br />
Pignatti, va detto che ha deposto una<br />
corona al Sacrario militare italiano,<br />
facendo tappa alla Comunità degli italiani<br />
(la prima visita <strong>di</strong> un ambasciatore<br />
nel sodalizio dei connazionali<br />
zaratini), al Dipartimento d’italianistica<br />
dell’Ateneo <strong>di</strong> Zara, all’Archivio <strong>di</strong> Stato,<br />
alla Biblioteca scientifica ex Paravia<br />
e al nuovo Museo del vetro antico. Da<br />
aggiungere che nell’incontro con le<br />
autorità municipali e conteali, si è parlato<br />
pure del restauro dell’effige in rilievo<br />
raffigurante un leone marciano,<br />
posizionata sulle mura della città, progetto<br />
che sarà finanziato dalla Regione<br />
Veneto.<br />
(a.m.)<br />
“Secolo XIX”<br />
26 ottobre <strong>2009</strong><br />
Zoagli ha reso onore<br />
ai Martiri delle Foibe<br />
Zoagli de<strong>di</strong>ca la scalinata <strong>di</strong> piazza<br />
XXVII <strong>Dicembre</strong> al Martiri delle<br />
Foibe. Alla cerimonia <strong>di</strong> ieri mattina,<br />
presieduta dal sindaco, Rita Nichel,<br />
hanno partecipato il presidente della<br />
Consulta ligure dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />
<strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia,<br />
Fulvio Mohoratz, il consigliere regionale<br />
e comunale Franco Rocca,<br />
vicepresidente della commissione<br />
giuliano-dalmata, rappresentante del<br />
consiglio ligure. Tra gli ospiti, Clau<strong>di</strong>o<br />
Eva, <strong>di</strong>rettore del Gruppo nazionale<br />
per la <strong>di</strong>fesa dal terremoti e presidente<br />
del Comitato Anvgd <strong>di</strong> Genova. […]<br />
Esodo dalla Zona B<br />
“Vita Nova”<br />
2 novembre <strong>2009</strong><br />
Don Bonifacio:<br />
intervista a don Luka Pranjic<br />
Siamo seduti sulla terrazza della<br />
Comunità degli Italiani <strong>di</strong> Grisignana<br />
[…]; dalla parte opposta, arroccata sul<br />
suo colle, c’è Montona. «<strong>Il</strong> paesaggio<br />
più bello del mondo», sostiene don<br />
Luka Pranjic. È un prete giovane, ha<br />
26 anni; dopo il liceo cattolico a Pisino<br />
ed il seminario a Fiume, è stato or<strong>di</strong>nato<br />
un anno e mezzo fa e questo è il<br />
suo primo incarico: parroco <strong>di</strong><br />
Grisignana, Castagna e Crassiza. […]<br />
A don Luka piacerebbe fosse possibile<br />
ritrovare il corpo <strong>di</strong> don Francesco<br />
Bonifacio, assassinato proprio su queste<br />
strade polverose. […]<br />
La comunità l’ha accolto con tanta<br />
<strong>di</strong>sponibilità e gioia […]. Confessa<br />
che non gli è congeniale tenere il catechismo,<br />
affrontare <strong>di</strong>scorsi spirituali<br />
in italiano; benché nato a Parenzo, i<br />
suoi genitori vengono dalla Bosnia e<br />
la sua lingua materna è il croato. Non<br />
nasconde nemmeno un certo orgoglio<br />
nazionale: «In fin dei conti, la Chiesa<br />
è sempre “nazionalista”, nel senso che<br />
Luoghi <strong>di</strong> Don Bonifacio,<br />
la piccola Crassiza<br />
è vicina al popolo». Ma, in quanto<br />
servo <strong>di</strong> Dio, è bene che parli anche<br />
la lingua del gregge che gli è stato affidato,<br />
che è in buona parte ancora italiano.<br />
Lui pre<strong>di</strong>ca per un trenta per cento<br />
circa in italiano e per il resto in croato<br />
[…]. Tuttavia, gli riesce <strong>di</strong>fficile soprattutto<br />
comprendere il <strong>di</strong>aletto istroveneto,<br />
che è la lingua comunemente<br />
usata. […] Nel tragitto incontriamo la<br />
siora Maria Reganzin, malferma sulle<br />
gambe, sdentata, un po’ sorda. Don<br />
Luka la saluta, lei risponde affettuosa<br />
sciorinando tutti i suoi malanni, chiedendo<br />
una Messa, cercherà i sol<strong>di</strong>; il<br />
sacerdote <strong>di</strong>ce che non ce n’è bisogno,<br />
lei insiste per pagare, finché può,<br />
vuol far del bene. Per tutta la vita ha<br />
fatto la perpetua, per questa de<strong>di</strong>zione<br />
alla Chiesa ne ha passate, vien fuori.<br />
Per molti anni dopo la guerra, quando<br />
la vedevano che spazzava il sagrato,<br />
le negavano anche il saluto. […]<br />
«Cossa la vol che ghe conto, de la mia<br />
vita Oh, ma la xè ‘ssai longa, no ghe<br />
bastassi un giorno. Longa come la<br />
fame...». […]<br />
Andrea Dessardo<br />
caserta24ore.it<br />
8 novembre <strong>2009</strong><br />
A Caserta si stu<strong>di</strong>a<br />
l’Adriatico orientale<br />
La Libera Facoltà <strong>di</strong> Scienze Turistiche<br />
<strong>di</strong> Caserta è un’Istituzione culturale<br />
privata che da quaranta anni<br />
opera nel campo degli stu<strong>di</strong> e della<br />
preparazione scientifica degli operatori<br />
e manager del settore turistico. La<br />
più antica in Italia in questo campo,<br />
con tre Corsi <strong>di</strong> Laurea in Scienze Turistiche:<br />
“Naturalistico-ambientale”,<br />
“Economico-aziendale” e “Croceristico-navigazione”,<br />
fruibili anche online.<br />
Per la prima volta, nel nuovo piano<br />
<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> dell’anno accademico<br />
<strong>2009</strong>/2010 è stata inserita come materia<br />
<strong>di</strong> esame “Storia, Cultura e Turismo<br />
delle Regioni Adriatiche Orientali”.<br />
Ad introdurla ed insegnarla, un<br />
neodocente della Facoltà Vittorio<br />
Giorgi, avvocato civilista stu<strong>di</strong>oso delle<br />
questioni storiche-giuri<strong>di</strong>che dell’Istria,<br />
Fiume-Quarnaro e Dalmazia, che ha<br />
pubblicato <strong>numero</strong>si articoli e tenuto<br />
vari convegni sul tema. <strong>Il</strong> Rettore Pietro<br />
Michele Farina non ha esitato ad<br />
inserirla nel nuovo piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, considerato<br />
il forte spessore culturale <strong>di</strong><br />
queste splen<strong>di</strong>de regioni storiche europee<br />
[…] ricche <strong>di</strong> testimonianze artistiche<br />
ed architettoniche latine e<br />
venete, <strong>di</strong>venute importanti mete del<br />
turismo internazionale. La presenza <strong>di</strong><br />
una forte Comunità Italiana autoctona<br />
(30.000 in Istria, 6.000 a Fiume e 2.000<br />
in Dalmazia) rappresenta poi un valido<br />
elemento <strong>di</strong> riferimento per gli<br />
scambi culturali con l’Italia.<br />
Archivi storici, la conservazione e<br />
la fruizione dei documenti antichi<br />
al forum <strong>di</strong> Trieste<br />
www.arcipelagoadriatico.it<br />
10 novembre <strong>2009</strong><br />
Codarin al 19esimo Archival Day<br />
<strong>Il</strong> 19° International Archival Day è<br />
stato inaugurato ieri mattina ed è<br />
proseguito con una lunga giornata <strong>di</strong><br />
appuntamenti e approfon<strong>di</strong>menti […].<br />
Nell’occasione ha portato un suo in<strong>di</strong>rizzo<br />
<strong>di</strong> saluto anche Renzo Codarin,<br />
presidente della Federazione degli Esuli<br />
[…]. «Una catalogazione scientifica<br />
<strong>di</strong> qualità, che contribuisce a creare
<strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />
DIFESA ADRIATICA<br />
11<br />
quel clima <strong>di</strong> collaborazione e <strong>di</strong> serio<br />
lavoro con l’intento <strong>di</strong> ampliare gli<br />
orizzonti della cultura locale» ha <strong>di</strong>chiarato<br />
Codarin.<br />
L’ampio respiro è stato poi garantito<br />
dall’incontro tra gli operatori del<br />
settore provenienti da Italia, Croazia e<br />
Slovenia, ma anche Finlan<strong>di</strong>a, Bulgaria<br />
Germania, Bosnia ed Erzegovina,<br />
Polonia, Canada, Austria, Grecia, Israele,<br />
Gran Bretagna, Bielorussia, Spagna,<br />
Francia, Russia, Montenegro,<br />
Malesia, Serbia e Kossovo che si sono<br />
occupati degli aspetti tecnici della<br />
materia. […]<br />
(e.m.)<br />
“Osservatore Romano”<br />
14 novembre <strong>2009</strong><br />
S. Pietro e S. Marco<br />
nell’iconografia adriatica<br />
<strong>Il</strong> <strong>di</strong>rettore dei Musei Vaticani ha<br />
presentato, nell’Aula del Sinodo in<br />
Vaticano, il volume San Pietro e San<br />
Marco. Arte e iconografia in area adriatica<br />
curato da Letìzia Caselli (Roma,<br />
Gangemì, <strong>2009</strong>, pagine 219). Pubblichiamo<br />
il suo intervento.<br />
«[…] San Marco […] è <strong>di</strong>ventato<br />
fin da subito l’emblema <strong>di</strong> uno Stato.<br />
[…] Dire San Marco voleva <strong>di</strong>re <strong>Venezia</strong>.<br />
<strong>Il</strong> leone alato con il libro e la<br />
spada stava al centro della piazza principale<br />
in ogni città del Dominio <strong>di</strong> Terra<br />
o da mar; da Spalato a Verona, da<br />
Scrive il Sig. Severino Bergamo,<br />
nostro Lettore, riguardo i contributi che<br />
la Regione Veneto stanzia dal 1994 in<br />
forza della Legge regionale 7 aprile<br />
1994 n. 15 (nota anche come «Legge<br />
Beggiato»), a favore della conservazione<br />
del patrimonio architettonico, artistico,<br />
archivistico e culturale veneziano<br />
in Istria e in Dalmazia. «Questo<br />
evento – annota il Sig. Bergamo – stride<br />
e non poco offende moralmente<br />
noi esuli […], dal momento che tali<br />
terre non ci appartengono più, non<br />
capisco […] perché siamo obbligati a<br />
tali oneri […]».<br />
La riflessione del nostro Lettore è<br />
più lunga, ma in sostanza riba<strong>di</strong>sce la<br />
sua opinione su un provve<strong>di</strong>mento<br />
che, a suo parere, depaupera gli esuli<br />
a favore <strong>di</strong> iniziative che favorirebbero<br />
luoghi e comunità oggi <strong>di</strong>versi. Ve<strong>di</strong>amo<br />
<strong>di</strong> fare un po’ <strong>di</strong> chiarezza, e<br />
ringraziamo il Sig, Bergamo <strong>di</strong> avercene<br />
offerta l’occasione.<br />
La legge in questione è, come accennato,<br />
regionale, concepita ed attuata<br />
nell’ambito delle prerogative riconosciute<br />
dalla normativa generale<br />
dello Stato alle singole Regioni. Ora,<br />
l’Istria e la Dalmazia, come noto, conservano<br />
un <strong>numero</strong> altissimo e impareggiabile<br />
<strong>di</strong> memorie storiche ed artistiche<br />
<strong>di</strong> matrice latina e veneta, plasmate<br />
come sono state dall’antichità<br />
classica sino all’epoca moderna dalla<br />
grande civiltà romana prima e veneziana<br />
poi. L’intero volto dell’Adriatico<br />
orientale è stato così <strong>di</strong>segnato,<br />
inconfon<strong>di</strong>bilmente, in quello che per<br />
secoli è stato chiamato, non a caso,<br />
anche «Golfo <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>».<br />
La conservazione dei beni culturali,<br />
siano essi architettonici, artistici e<br />
documentali, richiede come tutti sanno<br />
ingenti risorse economiche e competenze<br />
specifiche. La preservazione<br />
<strong>di</strong> quell’ingente patrimonio rischiava<br />
<strong>di</strong> venire irrime<strong>di</strong>abilmente compromessa<br />
dall’assenza o dalla scarsità,<br />
oltre confine, sia delle risorse che delle<br />
competenze tecniche e tecnologiche,<br />
nelle quali peraltro l’Italia eccel-<br />
RASSEGNA<br />
Corfù a Crema. <strong>Il</strong> leone issato sulle<br />
galere da combattimento terrorizzava,<br />
al suo solo apparire, i pirati uscocchi e<br />
i corsari magrebini; e sbaragliò il Turco,<br />
a Lepanto, nel 1571. […] Fra la<br />
fine del primo e l’inizio del secondo<br />
millennio l’agiografia e l’iconografia<br />
dell’evangelista sono ormai definite e<br />
<strong>Il</strong> Leone marciano<br />
in un bassorilievo<br />
ispirato al bronzo<br />
<strong>di</strong> Donatello<br />
per l’altare maggiore<br />
della Basilica<br />
<strong>di</strong> S. Antonio a Padova<br />
Contributi della Regione Veneto<br />
per i beni culturali in Istria e Dalmazia<br />
Scrive un lettore<br />
le. L’iniziativa della Regione Veneto,<br />
che in quanto appunto regionale utilizza<br />
risorse proprie e non destinate<br />
allo Stato centrale, è venuta in soccorso<br />
del degrado e del rischio <strong>di</strong> abbandono<br />
<strong>di</strong> quelle evidenti testimonianze<br />
storico-artistiche che ai turisti contemporanei<br />
parlano <strong>di</strong> latinità e <strong>di</strong><br />
venezianità, e che sono alla ra<strong>di</strong>ce<br />
anche delle scelte della popolazione<br />
italiana autoctona nel drammatico<br />
frangente dell’esodo.<br />
Dunque, i contributi che<br />
meritoriamente la Regione Veneto<br />
elargisce sulla base <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> volta<br />
in volta approvati da sue apposite commissioni<br />
che ne valutano merito e<br />
fattibilità e ne hanno il controllo, non<br />
Parenzo,<br />
finestre<br />
veneziane<br />
consolidate, almeno in area adriatica.<br />
[…]<br />
Ci sono la linea narrativa grecoorientale<br />
e quella latino-occidentale.<br />
Per la prima Marco fonda la Chiesa <strong>di</strong><br />
Alessandria, ne <strong>di</strong>venta vescovo, viene<br />
martirizzato sotto Nerone nell’anno<br />
<strong>di</strong> Cristo 68 e sepolto nella località<br />
egiziana <strong>di</strong> Boucoli.<br />
Per il leggendario latino invece,<br />
Marco ha un destino prevalentemente<br />
romano e veneto. Arriva a Roma con<br />
Pietro nel 42, viene incaricato <strong>di</strong><br />
evangelizzare Aquileia e le terre circostanti,<br />
muore ad Alessandria, ma da<br />
Alessandria i suoi resti mortali vengono<br />
trafugati dai veneziani nell’anno<br />
828.<br />
Da questo momento in poi san<br />
Marco <strong>di</strong>venta il segno identitario <strong>di</strong><br />
una città e <strong>di</strong> uno Stato. E il patrono <strong>di</strong><br />
<strong>Venezia</strong> sostituendo nel ruolo il greco<br />
Teodoro, è titolare della basilica che<br />
porta il suo nome, è l’emblema della<br />
Repubblica.<br />
[…] <strong>Il</strong> «ritratto» più antico <strong>di</strong> Marco<br />
è affidato a una tavoletta del Fayyum<br />
(VI secolo) conservata nella Biblioteca<br />
<strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> Francia. È un uomo<br />
robusto, barbato e stempiato, che ci<br />
sottraggono capitali agli indennizzi per<br />
i «beni abbandonati», gestiti dallo Stato<br />
per tramite del Ministero dell’Economia<br />
e delle Finanze, e non sono <strong>di</strong>retti<br />
a favorire situazioni e comunità <strong>di</strong>verse<br />
o, ancor peggio, ostili. Vengono invece<br />
destinate alla conservazione e alla<br />
fruizione <strong>di</strong> quell’immenso “capitale”<br />
<strong>di</strong> civiltà che da Capo<strong>di</strong>stria a<br />
Sebenico, da Parenzo a Zara, da Pola<br />
a Fiume e incluse tutte le isole e i piccolo<br />
borghi, tramandano ai contemporanei<br />
la memoria storica e l’identità<br />
vera <strong>di</strong> quel territorio. Penso che tutti<br />
dovremmo avere cara la preoccupazione<br />
<strong>di</strong> preservare quelle testimonianze,<br />
che parlano durature nei secoli.<br />
Patrizia C. Hansen<br />
guarda frontalmente con gran<strong>di</strong> occhi<br />
neri. […]<br />
Ma la costa orientale dell’Adriatico<br />
— la Dalmazia insieme<br />
all’entroterra croato e bosniaco —<br />
entrarono presto nell’orbita politica e<br />
culturale <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>. […]»<br />
Antonio Paolucci<br />
Notizie liete<br />
L’istriana Anna Bursich:<br />
109 anni e una fede, la Triestina<br />
Trieste. “<strong>Il</strong> Piccolo” ha dato recentemente notizia <strong>di</strong> un traguardo d’eccezione,<br />
quello della signora Anna Bursich, nata in Istria, nei pressi <strong>di</strong> Salvore, il 31<br />
ottobre del 1900, madre <strong>di</strong> cinque figli, cresciuti nella campagna istriana, in<br />
località Monte Rosso.<br />
Ha festeggiato dunque nelle scorse settimane i 109 anni, attorniata dai<br />
famigliari e dagli amici, ai quali si è voluto unire il sindaco, Roberto Dipiazza.<br />
Ma la sua vigile attenzione è stata rivolta alla delegazione della Triestina calcio,<br />
la grande passione della sua vita: «Amo i colori rossoalabardati da sempre – ha<br />
detto con vivacità poco prima della partita della Triestina, vinta per 2-0 sul<br />
Torino – e spero <strong>di</strong> portare sempre fortuna alla squadra della città».<br />
Nel corso della visita del sindaco Dipiazza, la signora Anna ha anche rievocato<br />
i momenti <strong>di</strong>fficili delle guerre che ha vissuto e che hanno devastato la sua<br />
amata Istria.<br />
Ora, la signora Bursich intende puntare ai 110 e ad una nuova maglia della<br />
Triestina già regalatale dai giocatori quando ha compiuto i 107: «Nel 2007 – ha<br />
detto – mi donarono quella col 107, spero che la tra<strong>di</strong>zione continui!».<br />
Nozze d’oro Martinuzzi<br />
<strong>Il</strong> 24 ottobre scorso gli esuli <strong>di</strong> Albona<br />
Plinio e Mirella Martinuzzi (nella foto)<br />
hanno celebrato il 50° anniversario <strong>di</strong><br />
matrimonio nella Chiesa <strong>di</strong> San Marco<br />
Evangelista nel quartiere Giuliano<br />
Dalmata <strong>di</strong> Roma alla presenza <strong>di</strong> <strong>numero</strong>si<br />
parenti ed amici convenuti per<br />
l’occasione. Al presidente della Consulta<br />
Lazio dell’Anvgd ed alla Sua gentile<br />
Signora, i più vivi rallegramenti e i più<br />
fervi<strong>di</strong> auguri.<br />
La laurea <strong>di</strong> Alice Bertinotti<br />
La laurea<br />
<strong>di</strong> Valentina Bobbio<br />
Ennio Celli, «fiuman de Fiume che vive a<br />
Busalla» ha il grande piacere <strong>di</strong> comunicare che<br />
la nipote, figlia <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>a e Giuliano, Valentina<br />
Bobbio, si è brillantemente laureata il 25 settembre<br />
<strong>2009</strong> in Biotecnologie Me<strong>di</strong>co-Farmaceutiche<br />
presso la facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia dell’Università<br />
degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Genova. Votazione 110 e Lode.<br />
“<strong>Il</strong> Piccolo”<br />
19 novembre <strong>2009</strong><br />
Fiume: mostra storica<br />
sulla lingua italiana<br />
Dopo Pordenone la mostra dal titolo<br />
«Dove il sì suona» de<strong>di</strong>cata alla<br />
storia della lingua italiana, è stata inaugurata<br />
alla Comunità degli italiani <strong>di</strong><br />
Fiume. L’esposizione è stata promossa<br />
dal comitato fiumano della Società<br />
Dante Alighieri in collaborazione con<br />
il sodalizio <strong>di</strong> Palazzo Modello, la sede<br />
centrale della Società predetta, i comitati<br />
della “Dante Alighieri” <strong>di</strong><br />
Pordenone, Albona e Pola e con il<br />
contributo del Dipartimento citta<strong>di</strong>no<br />
alla cultura. La mostra si propone d’illustrare<br />
nei suoi <strong>di</strong>versi aspetti l’evoluzione<br />
della lingua italiana nei secoli,<br />
dalle origini fino a oggi. In visione anche<br />
il vocabolario degli accademici<br />
della Crusca e altri volumi grazie ai<br />
quali sarà possibile compiere un viaggio<br />
interessante sul percorso della lingua<br />
italiana. La mostra a carattere<br />
itinerante verrà allestita anche in altre<br />
città della Croazia.<br />
(v.b.)<br />
Alice Bertinotti <strong>di</strong> Savigliano (Cuneo), nipote degli<br />
Esuli polesani Maria Madrusan e Michele Zuccon,<br />
ha conseguito il 14 luglio <strong>2009</strong> la Laurea <strong>di</strong> primo<br />
livello presso la Facoltà <strong>di</strong> Lingue e Culture Straniere<br />
Moderne dell’Università <strong>di</strong> Trieste (Relatori Proff.<br />
Laura Pelaschiar e Monica Randaccio), <strong>di</strong>scutendo<br />
la tesi dal titolo «Sins of impurity», James Joyce,<br />
Sexuality and social acceptability e ottenendo la votazione<br />
<strong>di</strong> 110 e lode.<br />
I nonni Maria e Michele, gli zii Luciana ed Ego,<br />
la mamma Flavia e i fratelli Denis e Lisa Le augurano<br />
con affetto un brillante e felice futuro, sempre animata<br />
dal suo “spirito istriano” che la porterà ad essere<br />
“citta<strong>di</strong>na del mondo”, custodendo nel cuore il<br />
ricordo del nostro “bel mar”.
12 DIFESA ADRIATICA <strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />
dai comitati<br />
DELEGAZIONE<br />
DI BARLETTA<br />
Presentato a Corato il libro<br />
Nato in rifugio<br />
<strong>di</strong> Giuseppe Dicuonzo<br />
«Dite ai Dalmati ed ai Croati che<br />
sarà breve la lotta; che né secoli né<br />
violenza potranno slavizzare le terre e<br />
gli uomini sui quali la natura pose una<br />
impronta italiana». Questo breve pensiero<br />
<strong>di</strong> Matteo Renato Imbriani,<br />
evidenzia l’assoluta priorità data al<br />
concetto <strong>di</strong> italianità e agli italiani stessi<br />
vissuti in quelle terre fino al secolo scorso.<br />
A lui è stata de<strong>di</strong>cata la<br />
centralissima piazza del centro storico<br />
del Comune <strong>di</strong> Corato dove, tra l’altro,<br />
ha sede la biblioteca comunale. <strong>Il</strong><br />
giorno 30 ottobre <strong>2009</strong>, grazie al fattivo<br />
impegno dell’Istituto nazionale per la<br />
Guar<strong>di</strong>a d’Onore alle reali tombe del<br />
Pantheon, con il patrocinio del Comune<br />
<strong>di</strong> Corato, si è svolta all’interno della<br />
biblioteca comunale la presentazione<br />
del libro Nato in rifugio <strong>di</strong> Giuseppe<br />
Dicuonzo, e<strong>di</strong>to dalla casa e<strong>di</strong>trice<br />
Uni Service. <strong>Il</strong> libro può considerarsi<br />
una ricerca <strong>di</strong> carattere storico geografico<br />
dell’Istria. L’autore non vuole suscitare<br />
polemiche ma conferire chiarezza<br />
alle vicissitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> un popolo<br />
non note ma mantenute volutamente<br />
per 60 anni nell’oblio.<br />
Ad introdurre l’evento è stato Maurizio<br />
Caterino delegato provinciale<br />
dell’Ingo.rr.tt.p. <strong>di</strong> Bari e referente <strong>di</strong><br />
zona dell’<strong>Associazione</strong> del Nastro<br />
Azzurro, premiato nel corso dell’incontro<br />
con una targa ricordo per i 25<br />
anni <strong>di</strong> militanza nell’Istituto delle<br />
Guar<strong>di</strong>e Reali alle Rr.Tt del Pantheon.<br />
Egli, dopo aver illustrato la biografia<br />
dell’autore, ha passato la parola a<br />
Tommaso Bucci, ispettore per l’Italia<br />
meri<strong>di</strong>onale dell’Ingo.rr.tt.p. che, dopo<br />
aver ringraziato l’amministrazione comunale<br />
per la collaborazione e l’ospitalità<br />
concessa si è soffermato brevemente<br />
sul concetto e sui valori <strong>di</strong> patria<br />
per la quale gli italiani d’Istria e <strong>di</strong><br />
tutta la <strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia<br />
hanno dato un grande tributo <strong>di</strong> sangue<br />
e <strong>di</strong> sofferenze. È seguito l’intervento<br />
dell’autore che ha riscosso un<br />
grande successo per le sue riflessioni<br />
su una terra <strong>di</strong> confine quale l’Istria.<br />
L’evento si è concluso con la proiezione<br />
del cortometraggio della settimana<br />
Incom «Pola Ad<strong>di</strong>o» con immagini<br />
dell’esodo da Pola.<br />
* * *<br />
<strong>Il</strong> volume è stato quin<strong>di</strong> presentato<br />
anche a Castellaneta (Taranto), il 14<br />
novembre scorso. L’evento, organizzato<br />
dalla sede locale del Circolo Culturale<br />
“Agorà” presieduta dal col.<br />
Annibali, è stato introdotto dall’Aiutante<br />
<strong>di</strong> Marina Violi, Guar<strong>di</strong>a d’Onore<br />
alle reali tombe del Pantheon, che<br />
ha introdotto gli interventi del dott.<br />
Tommaso Bucci, Ispettore dell’Italia<br />
meri<strong>di</strong>onale per dell’Ingo.rr.tt.p. È seguito<br />
un minuto <strong>di</strong> silenzio in onore<br />
delle vittime delle foibe. Ha preso poi<br />
la parola l’autore del libro che ha mantenuto<br />
viva l’attenzione dell’u<strong>di</strong>torio<br />
composto da iscritti e simpatizzanti del<br />
Circolo.<br />
M. D.<br />
* * *<br />
<strong>Il</strong> Delegato provinciale Anvgd <strong>di</strong><br />
Barletta-Andria-Trani ha partecipato in<br />
qualità <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a d’Onore alle Reali<br />
Tombe del Pantheon alla cerimonia<br />
svoltasi presso il Sacrario dei Caduti<br />
d’Oltremare <strong>di</strong> Bari in occasione della<br />
traslazione nelle loro città d’origine<br />
dei resti mortali <strong>di</strong> 10 soldati italiani<br />
caduti sui vari fronti <strong>di</strong> guerra (jugoslavo,<br />
greco ecc.) durante la Seconda<br />
guerra mon<strong>di</strong>ale.<br />
Dopo la S. Messa sono stati resi gli<br />
onori ai caduti da parte <strong>di</strong> un picchetto<br />
armato del X Reggimento Trasporti<br />
<strong>di</strong> Bari alla presenza del <strong>di</strong>rettore del<br />
Sacrario, ten. col. Amo<strong>di</strong>o, del gen.<br />
Picca, responsabile provinciale del<br />
Nastro Azzurro <strong>di</strong> Bari, <strong>di</strong> Tommaso<br />
Bucci socio Anvgd e ispettore per l’Italia<br />
Meri<strong>di</strong>onale dell’Istituto Naz.le per<br />
la Guar<strong>di</strong>a d’Onore alle Reali Tombe<br />
del Pantheon oltre che <strong>numero</strong>se Associazioni<br />
Combattentistiche e d’Arma<br />
e familiari dei Caduti.<br />
COMITATO DI GORIZIA<br />
<strong>Il</strong> Comitato goriziano dell’Anvgd,<br />
in collaborazione con la Skgz, Unione<br />
Culturale Economica Slovena <strong>di</strong><br />
Gorizia ed il quoti<strong>di</strong>ano “<strong>Il</strong> Piccolo”<br />
ha promosso venerdì 20 novembre,<br />
nella Sala Conferenze <strong>di</strong> Palazzo<br />
Strassoldo, un incontro-<strong>di</strong>battito pubblico<br />
con i due noti giornalisti e già<br />
parlamentari Jas Gawronski e<br />
Demetrio Volcic sul tema «La caduta<br />
dei Muri», a 20 anni dalla caduta del<br />
Muro <strong>di</strong> Berlino.<br />
L’incontro ha avuto per moderatore<br />
il <strong>di</strong>rettore de “<strong>Il</strong> Piccolo”, Paolo<br />
Possamai.<br />
Due momenti<br />
della deposizione,<br />
a cura<br />
della delegazione<br />
del Comitato<br />
Anvgd milanese,<br />
della corona<br />
in onore<br />
degli esuli<br />
defunti,<br />
nel Cimitero<br />
monumentale<br />
del capoluogo<br />
lombardo.<br />
Si riconoscono<br />
a sin. delle immagini<br />
Guido Brazzoduro<br />
e Roberto Predolin<br />
COMITATO DI MILANO<br />
<strong>Il</strong> 4 novembre <strong>2009</strong> si è tenuta al<br />
Cimitero Monumentale <strong>di</strong> Milano una<br />
sentita cerimonia per ricordare tutti i<br />
Defunti, i Caduti nella Prima guerra<br />
mon<strong>di</strong>ale e i legionari <strong>di</strong> D’Annunzio.<br />
Una qualificata rappresentanza <strong>di</strong><br />
iscritti e <strong>di</strong> componenti del Comitato<br />
milanese che a suo tempo volle realizzare<br />
la lapide, ha deposto una corona<br />
sotto la targa posta nel Fame<strong>di</strong>o<br />
del Cimitero Monumentale.<br />
Si è voluta così ricordare sia la ricorrenza<br />
del 2 Novembre che la vittoria<br />
nella Grande Guerra del 4 novembre<br />
1918.<br />
Regione Lombar<strong>di</strong>a,<br />
il nuovo bando del concorso<br />
a tema rivolto alle scuole<br />
<strong>Il</strong> Consiglio Regionale della Lombar<strong>di</strong>a<br />
in<strong>di</strong>ce il Concorso regionale per<br />
gli studenti dellle scuole secondarie <strong>di</strong><br />
primo e secondo grado lombarde, ai<br />
sensi dell’art. 3 della L.R. 14 Febbraio<br />
2008, n. 2: «L’esodo degli italiani<br />
dell’Istria, <strong>di</strong> Fiume e della Dalmazia<br />
e l’accoglienza in Lombar<strong>di</strong>a». Ne riproduciamo<br />
un significativo estratto.<br />
Per la versione integrale si possono<br />
contatare:<br />
il Consiglio Regionale della Lombar<strong>di</strong>a,<br />
Ufficio Relazioni con il pubblico<br />
- presso SpazioRegione, Via Fabio<br />
Filzi 22, Milano, tel. 02.674 82<br />
777-778 - fax 02. 674 82 779 - e-mail<br />
urp@consiglio.regione.lombar<strong>di</strong>a.it<br />
In<strong>di</strong>rizzo e-mail protetto dal bots<br />
spam , deve abilitare Javascript per<br />
vederlo l’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong><br />
Giulia e Dalmazia, Via<br />
Leopoldo Serra 32 - 00153 Roma tel.<br />
06.581 68 52, e-mail info@anvgd.it<br />
In<strong>di</strong>rizzo e-mail protetto dal bots spam,<br />
deve abilitare Javascript per vederlo<br />
ARTICOLO 1<br />
Oggetto del concorso<br />
Ai sensi dell’art. 3 della legge regionale<br />
14 febbraio 2008, n. 2 “Attività<br />
della Regione Lombar<strong>di</strong>a per l’affermazione<br />
dei valori del ricordo del<br />
martirio e dell’esodo giuliano-dalmata-<br />
istriano”, l’Ufficio <strong>di</strong> Presidenza del<br />
Consiglio Regionale della Lombar<strong>di</strong>a<br />
in<strong>di</strong>ce un concorso per ricordare “il<br />
sacrificio degli italiani dell’Istria <strong>di</strong> Fiume<br />
e della Dalmazia: mantenere la<br />
memoria, rispettare la verità, impegnarsi<br />
per garantire il <strong>di</strong>ritto dei popoli“ e<br />
testimoniare che ogni persona ha <strong>di</strong>ritto<br />
<strong>di</strong> vivere in pace, nella terra natia,<br />
con la propria famiglia.<br />
Per l’anno scolastico <strong>2009</strong>/2010 il<br />
tema del concorso è “L’esodo degli italiani<br />
dell’Istria, <strong>di</strong> Fiume e della<br />
Dalmazia e l’accoglienza in Lombar<strong>di</strong>a”.<br />
ARTICOLO 2<br />
Modalità <strong>di</strong> partecipazione<br />
al concorso<br />
La partecipazione al concorso è<br />
aperta a tutti gli allievi degli Istituti Scolastici<br />
secondari <strong>di</strong> primo e secondo<br />
grado della Lombar<strong>di</strong>a. La partecipazione<br />
può essere in<strong>di</strong>viduale oppure<br />
<strong>di</strong> classe.<br />
Agli effetti del concorso, una classe<br />
<strong>di</strong> concorrenti avrà gli stessi <strong>di</strong>ritti<br />
<strong>di</strong> un singolo partecipante. A tutti i<br />
componenti della classe sarà riconosciuta<br />
la paternità delle idee proposte<br />
e il premio verrà conferito alla classe<br />
nel suo insieme, in <strong>numero</strong> non superiore<br />
a 40 alunni.<br />
ARTICOLO 3<br />
Elaborati ammessi<br />
È ammesso al concorso ogni tipo<br />
<strong>di</strong> elaborato, in qualsiasi forma (poesia,<br />
tema, ricerca, spot, musica, canto,<br />
<strong>di</strong>segno, manifesto, striscione, sito<br />
web, musical, cortometraggio, ecc..)<br />
purché pertinente al tema.In ogni caso,<br />
gli elaborati dovranno essere presentati<br />
con una delle seguenti modalità:-<br />
Supporto cartaceo;- Supporto<br />
informatico (floppy, cd-rom, Dvd);-<br />
Video (Vhs).<br />
ARTICOLO 4<br />
Termini e modalità<br />
per la presentazione dei lavori<br />
Gli elaborati dovranno pervenire<br />
per mezzo <strong>di</strong> raccomandata o essere<br />
consegnati a mano a entro e non oltre<br />
il 22 gennaio 2010 a: Consiglio<br />
regionale della Lombar<strong>di</strong>aUfficio Relazioni<br />
con il pubblicopresso<br />
SpazioRegione, Via Fabio Filzi, 22 –<br />
MilanoI plichi dovranno recare all’esterno<br />
la <strong>di</strong>zione specifica: “Concorso<br />
ex L.R. 14 FEBBRAIO 2008, N. 2.<br />
La memoria del 4 Novembre<br />
nel presente dei giuliano-dalmati<br />
In occasione della festività del 4 novembre, il Presidente nazionale Anvgd<br />
Lucio Toth ha in<strong>di</strong>rizzato al Presidente della Repubblica Napolitano, ai Presidenti<br />
delle Camere Fini e Schifani e al Ministro della Difesa La Russa il<br />
seguente messaggio:<br />
Nella ricorrenza del 4 Novembre iscritti e <strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong> questa associazione<br />
si uniscono ai sentimenti dell’intera Nazione nell’affetto e nella stima<br />
per le nostre forze armate, oggi impegnate in patria per assicurare l’or<strong>di</strong>ne e<br />
la legalità e all’estero in missioni <strong>di</strong> pace, ove si <strong>di</strong>stinguono per la loro<br />
efficienza operativa sul piano militare e per la loro capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo e <strong>di</strong><br />
cooperazione con le popolazioni.<br />
<strong>Il</strong> 4 novembre ricorda agli italiani e a noi, esuli e figli <strong>di</strong> esuli giulianodalmati,<br />
la vittoria nella prima guerra mon<strong>di</strong>ale, che portò a compimento<br />
l’unificazione nazionale, congiungendo all’Italia le nostre terre natali, che<br />
l’infausta guerra 1941-45 ci ha poi ingiustamente strappato.<br />
Trieste e Gorizia sono rimaste il simbolo <strong>di</strong> quell’immane sacrificio <strong>di</strong><br />
tutto un popolo, come possono <strong>di</strong>ventare il simbolo <strong>di</strong> una nuova collaborazione<br />
nell’Europa unita superando isterici e anacronistici nazionalismi da<br />
una parte e dall’altra.<br />
In quelle giornate <strong>di</strong> 91 anni fa anche Rovigno, Parenzo, Pola, Zara e le<br />
altre città dell’Istria e della Dalmazia salutarono l’arrivo del Tricolore.<br />
Anche adesso molti giovani delle nostre famiglie militano volontari nelle<br />
forze armate, per quell’antico attaccamento alla Ban<strong>di</strong>era che ci è stato<br />
trasmesso dalle generazioni che ci hanno preceduto.<br />
Lucio Toth<br />
Scuola secondaria <strong>di</strong> primo oppure<br />
secondo grado Elaborato in<strong>di</strong>viduale<br />
oppure Elaborato <strong>di</strong> classe”<br />
Ai lavori dovrà essere allegata obbligatoriamente<br />
una scheda in busta<br />
chiusa , sottoscritta dall’insegnante<br />
coor<strong>di</strong>natore e dall’autore/i se maggiorenne/i,<br />
contenente:- nome e cognome<br />
dell’autore/i- denominazione, in<strong>di</strong>rizzo<br />
e telefono della scuola - nome<br />
e cognome dell’insegnante/i coor<strong>di</strong>natore<br />
dei lavori, e suo recapito telefonico-<br />
liberatoria all’utilizzo del lavoro da<br />
parte della Regione Lombar<strong>di</strong>a e dell’<strong>Associazione</strong><br />
<strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong><br />
Giulia e Dalmazia (Anvgd). […]<br />
ARTICOLO 6<br />
Premio<br />
Gli autori dei migliori elaborati in<strong>di</strong>viduale<br />
e <strong>di</strong> classe – questi ultimi in<br />
<strong>numero</strong> non superiore a 40 - e i loro<br />
accompagnatori avranno la possibilità<br />
<strong>di</strong> partecipare ad un viaggio nelle
<strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />
DIFESA ADRIATICA<br />
dai comitati<br />
13<br />
COMITATO<br />
DI MONZA-BRIANZA<br />
Ci perviene e pubblichiamo il testo<br />
dell’intervento del presidente del<br />
Comitato Cerlienco tenuto il 20 settembre<br />
scorso, su invito dell’<strong>Associazione</strong><br />
<strong>Nazionale</strong> Paracadutisti d’Italiasezione<br />
<strong>di</strong> Monza, al Sacrario Militare<br />
<strong>di</strong> Tradate (Varese), ufficialmente riconosciuto<br />
dal Ministero della Difesa.<br />
Proprio in queste ore, le salme dei<br />
nostri militari caduti a Kabul stanno<br />
rientrando in Italia avvolte nel Tricolore.<br />
A nome dei membri del <strong>di</strong>rettivo<br />
Anvgd-Monza Brianza, a nome <strong>di</strong> tutti<br />
i nostri iscritti e mio, desidero esprimere<br />
i sensi del nostro più profondo<br />
cordoglio in memoria <strong>di</strong> questi sei<br />
Valorosi e <strong>di</strong> tutti i Paracadutisti caduti<br />
nell’adempimento del loro dovere.<br />
Desideriamo ringraziare il presidente<br />
Crippa dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />
Paracadutisti d’Italia-sezione <strong>di</strong><br />
Monza, per l’invito ufficiale a presenziare<br />
al Vostro fianco a questa cerimonia<br />
in questo Sacrario; luoghi come<br />
Tradate, El Alamein e Re<strong>di</strong>puglia ci<br />
aiutano a mantenere vivi nella nostra<br />
memoria il ricordo e l’esempio <strong>di</strong><br />
quanti hanno amato la nostra Patria e<br />
la nostra ban<strong>di</strong>era sopra ogni cosa.<br />
Tra costoro, qui riposa il fondatore<br />
della scuola <strong>di</strong> paracadutismo <strong>di</strong><br />
Tradate, il tenente colonnello Medaglia<br />
d’Argento al Valor Militare Edvino<br />
Dalmas, Zaratino, Dalmato a cui noi<br />
del Comitato Anvgd Monza Brianza<br />
desideriamo rivolgere un pensiero <strong>di</strong><br />
gratitu<strong>di</strong>ne; un vero Italiano che con<br />
la determinazione tipica della nostra<br />
gente ha contribuito a dare lustro ai<br />
valori per noi sacri <strong>di</strong> Patria ed alla gloriosa<br />
tra<strong>di</strong>zione del paracadutismo italiano.<br />
Grazie, Fratello Dalmas, a nome<br />
terre della <strong>Venezia</strong> Giulia, dell’Istria e<br />
della Dalmazia.<br />
ARTICOLO 7<br />
Pubblicazione dei lavori<br />
<strong>Il</strong> Consiglio Regionale della Lombar<strong>di</strong>a<br />
e la Anvgd si riservano la facoltà<br />
<strong>di</strong> esporre e/o pubblicare in tutto o<br />
in parte i lavori presentati senza nulla<br />
dovere ai concorrenti, rispettando la<br />
paternità dei lavori e impegnandosi a<br />
citare gli autori.<strong>Il</strong> Consiglio Regionale<br />
Monza, il presidente del Comitato Anvgd, Cerlienco (al centro),<br />
intervenuto con i suoi <strong>di</strong>retti collaboratori alla cerimonia<br />
svoltasi al Sacrario Militare <strong>di</strong> Tradate (Varese)<br />
<strong>di</strong> tutti i Dalmati in Patria ed in esilio.<br />
COMITATO DI PESCARA<br />
Visita all’Archivio Museo Storico<br />
<strong>di</strong> Fiume in Roma<br />
<strong>Il</strong> 24 ottobre <strong>2009</strong> un qualificato<br />
gruppo del Comitato Anvgd <strong>di</strong> Pescara<br />
si è recato a Roma in visita all’Archivio<br />
Museo Storico <strong>di</strong> Fiume. La comitiva<br />
pescarese era guidata dal fiumano<br />
Mario Diracca, presidente del Comitato,<br />
e dal segretario prof. Antonio<br />
Fares. Questa iniziativa è stata voluta<br />
fortemente dal signor Diracca che ha<br />
voluto donare al Museo fiumano una<br />
bellissima e preziosa opera in legno<br />
raffigurante la Torre civica <strong>di</strong> Fiume. <strong>Il</strong><br />
cimelio apparteneva al dott. Mario<br />
Blasich, che come è noto fu assassinato<br />
la notte del 4 maggio 1945 da partigiani<br />
jugoslavi. La famiglia <strong>di</strong> Blasich<br />
volle donarlo ai Diracca, che lo hanno<br />
conservato nella propria casa fino<br />
ad oggi.<br />
La comitiva è stata ricevuta da<br />
della Lombar<strong>di</strong>a e la Anvgd si riservano<br />
altresì il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> utilizzare il materiale<br />
consegnato per eventuali pubblicazioni,<br />
cartacee o on line, per trasmissioni<br />
ra<strong>di</strong>ofoniche e televisive ed ogni<br />
altra forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione.I lavori resteranno<br />
<strong>di</strong> esclusiva proprietà del Consiglio<br />
regionale della Lombar<strong>di</strong>a che<br />
ne <strong>di</strong>sporrà liberamente per gli usi e<br />
secondo le modalità definite successivamente<br />
dallo stesso.<br />
[…]<br />
Marino Micich, <strong>di</strong>rettore del Museo e<br />
dal consigliere Massimo Gustincich.<br />
In quella stessa giornata è avvenuta la<br />
consegna dell’opera del conte Luciano<br />
Wiederhofer (esule fiumano residente<br />
a Latina): uno sbalzo in bronzo<br />
raffigurante l’aquila bicipite fiumana.<br />
Tale opera è stata commissionata dal<br />
presidente della Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong><br />
Fiumani, Amleto Ballarini per arricchire<br />
ulteriormente il Museo <strong>di</strong> cimeli<br />
preziosi attestanti la ricchezza della<br />
cultura fiumana.<br />
COMITATO DI TORINO<br />
Venerdì 30 ottobre, presso il Circolo<br />
Culturale Unione Regionale Profughi<br />
e Rimpatriati Italiani dall’Estero,<br />
si è tenuta la presentazione del romanzo<br />
Fiume. La saga dei legionari <strong>di</strong><br />
Gabriele d’Annunzio <strong>di</strong> Luigi Vatta,<br />
E<strong>di</strong>zioni Spoon River.<br />
Con l’autore, erano presenti in veste<br />
<strong>di</strong> relatori l’assessore regionale<br />
Gianni Oliva, l’assessore comunale<br />
Alessandro Altamura, Marco Ansaldo<br />
(giornalista de “La Stampa”). Ha coor<strong>di</strong>nato<br />
Antonio Vatta, presidente Consulta<br />
Regionale Piemonte Anvgd.<br />
COMITATO DI TRENTO<br />
DELEGAZIONE<br />
DI ROVERETO<br />
Roma, sede dell’Archivio Museo Storico <strong>di</strong> Fiume. La delegazione<br />
del Comitato pescarese con il <strong>di</strong>rettore, Marino Micich (a destra della foto)<br />
Incontro con Sergio Tazzer<br />
<strong>Il</strong> 6 ottobre il giornalista<br />
Sergio Tazzer ha tenuto una conferenza<br />
a Rovereto, nella Sala degli Specchi<br />
<strong>di</strong> Palazzo Rosmini. <strong>Il</strong> tema era dato<br />
dal titolo del suo libro Tito e i rimasti.<br />
La <strong>di</strong>fesa dell’identità italiana dell’Istria,<br />
Fiume e Dalmazia.<br />
Un folto pubblico, costituito da<br />
Esuli e, soprattutto da roveretani e da<br />
trentini, ha ascoltato con attenzione<br />
l’esposizione del giornalista, esperto<br />
in storia passata e recente della<br />
mitteleuropa ex asburgica.<br />
Sergio Tazzer ha delineato le <strong>di</strong>fficoltà<br />
degli Esuli in Italia e dei rimasti<br />
nell’ex Jugoslavia, non esodati per<br />
convinzione ideologica o per timore<br />
<strong>di</strong> affrontare la <strong>di</strong>fficile via dell’esilio,<br />
<strong>di</strong>ventando presto ostaggi della politica<br />
comunista nazionalista <strong>di</strong> Tito, gestita<br />
da jugoslavi ma anche da militanti<br />
italiani. L’abolizione imme<strong>di</strong>ata<br />
delle scuole italiane, la croatizzazione<br />
forzata, espropri e collettivizzazione<br />
delle proprietà, congiunte alle limitazioni<br />
della libertà personale e <strong>di</strong><br />
pensiero, crearono situazioni <strong>di</strong>fficili<br />
nel pubblico e nel privato.Lentamente,<br />
a rischio della loro incolumità personale,<br />
un gruppo d’intellettuali <strong>di</strong>fese<br />
lingua e cultura italiane a tutela dello<br />
sparuto gruppo etnico italiano.<br />
La conversazione del giornalista ha<br />
toccato le attuali realtà dell’Europa<br />
dell’Est, i rapporti politici e culturali fra<br />
le nazioni stesse e queste con l’Italia.<br />
Estremamente interessante il <strong>di</strong>battito<br />
svoltosi con il pubblico in sala, presenti<br />
anche giornalisti della Rai in<br />
quanto Sergio Tazzer è stato<br />
caporedattore anche della sede <strong>di</strong><br />
Trento.<br />
La presidente del Comitato Provinciale<br />
<strong>di</strong> Trento ha ringraziato l’oratore,<br />
i presenti ed il Comune <strong>di</strong> Rovereto<br />
che ha offerto agli Esuli locali questa<br />
opportunità.<br />
Anna Maria Marcozzi Keller<br />
COMITATO DI VENEZIA<br />
Si è svolta a Marghera, con un’ampia<br />
partecipazione <strong>di</strong> soci, l’Assemblea<br />
del Comitato Anvgd veneziano convocata<br />
per rinnovare le cariche sociali<br />
per il triennio <strong>2009</strong>-2012.<br />
<strong>Il</strong> successivo Direttivo provinciale<br />
ha eletto presidente onorario Tullio<br />
Vallery, presidente Alessandro Cuk,<br />
vicepresidente Antonio Zett, segretario<br />
Piero Gazzari, tesoriere Eneo<br />
Sponza. I consiglieri sono Luigi Tomaz,<br />
Irma Sandri Ubizzo, Luciano Toncetti,<br />
Clau<strong>di</strong>o Chiappetta, Mario Cocolet,<br />
Aldo Sigovini, Luigi D’Agostini, Ida<br />
Cernecca, Roma Ter<strong>di</strong>, Gianmarco<br />
Valli e Giancarlo Stival.<br />
La foiba <strong>di</strong> Basovizza,<br />
emblema degli ecci<strong>di</strong> nella <strong>Venezia</strong> Giulia<br />
<strong>Il</strong> giornalista Rai<br />
Sergio Tazzer, <strong>di</strong>rettore<br />
della trasmissione Est Ovest.<br />
Ha presentato il suo libro<br />
recentemente e<strong>di</strong>to<br />
nel corso <strong>di</strong> un incontro<br />
coor<strong>di</strong>nato dalla presidente<br />
del Comitato Anvgd <strong>di</strong> Trento,<br />
Anna Maria Marcozzi Keller
14 DIFESA ADRIATICA <strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />
Istria through Time:<br />
history on dvd, and in four languages<br />
An inter-<strong>di</strong>sciplinary and<br />
multime<strong>di</strong>a history of Istria in six<br />
documentaries produced in four<br />
languages (Italian, Croatian, Slovenian<br />
and English): this is Istria nel Tempo<br />
(Istria through Time), a series of dvds<br />
produced as a joint venture between<br />
the Italian language program of Tv<br />
Capo<strong>di</strong>stria, the Historical Research<br />
Center of Rovigno, the Italian Union,<br />
and the Popular University of Trieste,<br />
coor<strong>di</strong>nated by Professor Giuseppe<br />
Parlato. This series, product of<br />
collaboration between experts from<br />
various fields, was able to be carried<br />
out through Italian fun<strong>di</strong>ng for the<br />
defence of Italian cultural heritage in<br />
Istria which is now Slovenia, and<br />
Dalmatia which is now Croatia. The<br />
series also makes use of music by<br />
Istrian composers such as Andrea Antico<br />
da Montona (15 th Century) and<br />
don Filippo da Laurana (14 th Century)<br />
performed by the “Solisti Istriani”<br />
Baroque ensemble.<br />
The documentary research, clearly<br />
a huge undertaking, was entrusted to<br />
Italian, Slovenian and Croatia experts<br />
of various scientific fields, and coming<br />
from the La Sapienza University of<br />
Rome, the “Coastland” University, the<br />
University of Lubiana, the Saint Pius V<br />
University of Rome, major universities<br />
in Trieste, U<strong>di</strong>ne and Padua, local<br />
government societies for cultural<br />
heritage, and the Archaeological<br />
Museum of Istria. The series is <strong>di</strong>vided<br />
into six parts: the origins and the<br />
Augusto Straulino is considered the<br />
greatest sailor of the nineteenhundreds:<br />
an authentic legend.<br />
Olympic champion, four time world<br />
champion, ten time European<br />
champion, and thirteen time Italian<br />
champion. His path to success started<br />
when he was still very young, and his<br />
father and uncle built him a small boat,<br />
christened “Sogliola” (“Sole”). He<br />
stu<strong>di</strong>ed at the naval academy, and<br />
during the war he enlisted in the “Gamma”<br />
<strong>di</strong>vision of “Decima Mas”. He<br />
was captured twice, first by Tito’s<br />
partisans and later by the Germans.<br />
After the war, he went back to the Navy,<br />
of course, where he was given the<br />
command of the “Amerigo Vespucci”.<br />
The City of Trieste has honoured<br />
this famous son of Lussino with an<br />
exhibit at the Civic Maritime Museum,<br />
entitled Straulino and Olympic Sailing.<br />
“He was a man born with medals<br />
already hanging around his neck, and<br />
his personal history along with his<br />
sporting side constitute a typical story<br />
of the Adriatic”, states Massimo Greco,<br />
Culture Secretary for the City of<br />
Trieste. The exhibit includes photos,<br />
documents, medals, trophies, captains’<br />
logs, newspaper clippings, and neverbefore-seen<br />
film footage, much of<br />
which was provided by the Admiral’s<br />
daughter, Marzia Straulino.<br />
Agostino Straulino was born in<br />
Lussinpiccolo on the tenth of October,<br />
Istria of the second half<br />
of the twentieth century.<br />
The melancholy image of a burgh,<br />
abandoned in the exodus of<br />
Italians in 1947<br />
“castellieri” civilization; the Roman<br />
age and the late ancient period; the<br />
Me<strong>di</strong>eval period; the Venetian<br />
Republic and the Hapsburgs; the<br />
1800s; and the 1900s. The authors<br />
intended to show the life of the Istrian<br />
peoples by means of the cultural<br />
material preserved in Istrian museums,<br />
Pola,<br />
the Venetian<br />
<strong>di</strong>visional<br />
governor’s palace,<br />
finished in 1296.<br />
With Romanesque<br />
foundations, it was<br />
successively<br />
transformed along<br />
Gothic lines. Today<br />
it is the seat of the<br />
city government<br />
1914. He graduated from the Nautical<br />
Institute of Lussino, the alma mater of<br />
generations of captains of the highest<br />
calibre, and at the age of twenty he<br />
entered the Academy of Livorno to<br />
complete his officer training. The<br />
Academy recognized his prowess and<br />
confidence, and assigned him the role<br />
of helmsman in the regattas. Racing to<br />
victory time and time again, he was<br />
assured of a place on the team that<br />
competed in the Berlin 1936<br />
Olympics.<br />
In 1938, Straulino won the<br />
To our Istriani, Fiumani<br />
and Dalmati subscribers in North America,<br />
Great Britain, Australia and New Zealand:<br />
our most sincere and fraternal best wishes<br />
for a serene 2010, from all of us<br />
at the National Headquarters of the Anvgd<br />
and the staff of “Difesa Adriatica”<br />
archaeological sites, and historical and<br />
artistic monuments of importance in<br />
the upper Adriatic region, as, for<br />
example, Venetian works of art, or<br />
churches of the early Christian and<br />
Me<strong>di</strong>eval eras.<br />
The visual material come from<br />
important European archives, such as<br />
the Filmarchiv of Vienna and the<br />
Historical Archive of Rome’s “Istituto<br />
Luce”. The 1900s are welldocumented<br />
in images from the First<br />
World War, the land reclamation and<br />
other public works projects of the<br />
Twenties and Thirties, and the Second<br />
World War, with the “rush for Trieste”<br />
by Tito’s partisans, who tried to capture<br />
Trieste before the Allies arrived, the<br />
exodus of the Italians from <strong>Venezia</strong>-<br />
Giulia in 1947 and beyond, the<br />
communities of Italians who remained<br />
under Tito’s regime, and on to the break-up<br />
of Yugoslavia.<br />
Ed.<br />
Straulino: Sails Unfurled in Nautical History<br />
The greatest sailor of all time was born on the island of Lussino<br />
Straulino<br />
on the “Merope”,<br />
in the early 1950s<br />
In this curious photo we can see<br />
the training ship of the Italian<br />
Navy, the “Amerigo Vespucci”,<br />
under Straulino’s command, as it<br />
exits the port of Taranto, in 1965<br />
European championships at Kiel, as<br />
well as the national championships,<br />
together with Nico Rode. It was the<br />
beginning of a long friendship. In 1943,<br />
when he left the Decimo Mas, he tried<br />
to return to Lussino, but he was taken<br />
prisoner by the Yugoslav partisans. He<br />
managed to escape, onlt to be<br />
captured by the Germans soon after,<br />
and sentenced to death. Incre<strong>di</strong>bly, he<br />
was recognized by a Nazi officer who<br />
had competed against him at Kiel,<br />
who, unable to allow Straulino to go<br />
free, commuted his sentence to forced<br />
labor. After the war, he returned to the<br />
Navy, and he was assigned the <strong>di</strong>fficult<br />
task of removing mines from the<br />
nation’s ports. In 1965, he became<br />
commander of the prestigious<br />
schooling ship, the “Amerigo<br />
Vespucci”.<br />
As late as 1973, he won the One<br />
Ton Cup in Porto Cervo. He <strong>di</strong>ed in<br />
Rome, at the Celio military hospital,<br />
on the 14 th of December, 2004. He<br />
was buried in his native Lussino.<br />
Ed.<br />
Prehistoric Istria. An example of the “casita”, an ancient peasant shelter<br />
whose form and buil<strong>di</strong>ng techniques are common to the entire<br />
Me<strong>di</strong>terranean area and can trace its origins to remotest times:<br />
from the Treasure of Atreus in Mycenae to the “nuraghe” of Sar<strong>di</strong>nia,<br />
as well as the “trulli” of Puglia<br />
The Brioni archipelago, off the coast of Pola,<br />
preserves splen<strong>di</strong>d vestiges of Roman villas built at the sea line<br />
Pola was an important navy base for the Austrian military until 1918. In this<br />
photo, taken by Alois Beer in 1900, Austro-Hungarian warships can be seen<br />
Eating History: authentic Istrian cuisine<br />
in a New Book by Chiara Vigini<br />
Cuisine as a sign of identity, a treasure chest of<br />
memories passed down from one generation to<br />
the next: this is the key to Chiara Vigini’s Mangiar<br />
Memoria (Eating History), published by the<br />
Association of Istrian Communities of Trieste and<br />
recently presented by the Historical and<br />
Geographical Society of Pirano in its Italian<br />
Community headquarters, in Casa Tartini: the<br />
author was present, as well as Lorenzo Rovis,<br />
president of the Istrian Communities of Trieste.<br />
The new book is completely de<strong>di</strong>cated to the<br />
flavours of authentic Istrian cuisine, in which,<br />
naturally, fish reigns supreme. Rovis stated that “The identity of a people is<br />
based on certain parameters, and its culinary tra<strong>di</strong>tions are a major part of<br />
this. A region’s cuisine acquires the <strong>di</strong>gnity of being a cultural treasure,<br />
reflecting that region’s history, lifestyle, and social organization.”<br />
Along with images provided by Gianfranco<br />
Abrami, Chiara Vigini illustrates recipes and<br />
preparation techniques that have been passed<br />
along for decades, if not centuries. More than<br />
200 pages long, the book gives its readers typical<br />
Istrian <strong>di</strong>shes based on meat, fish, cheese, pasta,<br />
and vegetables, and never forgets to include<br />
information on wine. The book proposes not<br />
only food, but civilization, focusing on two<br />
important aspects: one, the degeneration<br />
brought about by fast food and junk food from the global market; and two,<br />
the falsification of Istrian cuisine, proposed today in many parts of the<br />
peninsula to uninformed or unaware tourists: Balkan sheep shish-kebabs<br />
and other non-native foods are made<br />
to be seen as authentic Istrian food.<br />
Chiara Vigini’s research was<br />
preceded by two e<strong>di</strong>tions, in 1996 and<br />
2001, titled Mangiamoci l’Istria (Let’s<br />
Eat Istria), by Rosanna Turcinovich<br />
Giuricin and Stefano De Franceschi.<br />
D. A.
<strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />
DIFESA ADRIATICA<br />
Istria en el tiempo, la historia<br />
en Dvd y en cuatro i<strong>di</strong>omas<br />
Una historia multi<strong>di</strong>sciplinar y<br />
multime<strong>di</strong>al de Istria en seis<br />
documentales producidos en cuatro<br />
i<strong>di</strong>omas (italiano, croata, esloveno,<br />
ingles): es Istria en el tiempo, la serie<br />
de Dvd, realizada gracias a una joint<br />
venture entre el Programa Italiano de<br />
Tv Capo<strong>di</strong>stria, el Centro de<br />
Investigación Histórica de Rovigno, la<br />
Unión Italiana y la Universidad<br />
Popular de Trieste coor<strong>di</strong>nados por el<br />
Prof. Giuseppe Parlato. La serie, fruto<br />
de la colaboración entre estu<strong>di</strong>osos de<br />
las <strong>di</strong>versas <strong>di</strong>sciplinas, ha po<strong>di</strong>do ver<br />
la luz gracias a las contribuciones<br />
económicas erogadas por Italia para<br />
la tutela y la <strong>di</strong>vulgación del patrimonio<br />
histórico y cultural italiano en la<br />
Istria hoy eslovena y en Dalmazia hoy<br />
croata, y se sirve de músicas de autores<br />
istrianos como Andrea Antico da<br />
Montona (siglo XV) y don Filippo da<br />
Laurana (siglo XVI) ejecutadas por el<br />
ensemble barroco «Solisti Istriani».<br />
Las investigaciones documentales,<br />
que se pueden imaginar laboriosas,<br />
han sido encomendadas a estu<strong>di</strong>osos<br />
italianos, croatas y eslovenos de <strong>di</strong>stinta<br />
formación científica, provenientes<br />
de la Universidad “La Sapienza” de<br />
Roma, de la Universidad del Litorale,<br />
de la Universidad de Lubiana, de la<br />
Universidad “S. Pio V” de Roma, de<br />
los Ateneos de Trieste, de U<strong>di</strong>ne y Padova,<br />
de las sobreintendencias locales<br />
de los Bienes Culturales y del Museo<br />
Arqueológico de Istria. Istria nel tempo<br />
esta <strong>di</strong>vi<strong>di</strong>da en seis partes: los<br />
orígenes y la civilización de los<br />
castilleros, la edad romana y el tardíoantiguo;<br />
el Me<strong>di</strong>evo; la Republica de<br />
Venecia y los Augsburgo; el<br />
Ochocientos y al final el Novecientos.<br />
En las películas los autores han querido<br />
documentar la vida de las gentes<br />
istrianas através de las imágenes de la<br />
cultura material conservada en los<br />
museos istrianos, de los lugares<br />
Istria entre Ravenna y Bizancio.<br />
En la foto el tabernáculo y los<br />
mosaicos de la cúpula de la<br />
Basilica Eufrasiana, que remonta<br />
al siglo V ampliada en el siglo VI<br />
por voluntad del obispo Eufrasio.<br />
Fue eregida sobre un e<strong>di</strong>ficio de<br />
edad romana<br />
arqueológicos y de los monumentos<br />
de relevancia histórico-artística en el<br />
área alto-adriática, como las obras de<br />
arte venecianas o los e<strong>di</strong>ficios sacros<br />
de época paleocristiana y me<strong>di</strong>eval.<br />
Los materiales visivos provienen de<br />
las más importantes recopilaciones<br />
europeas, como el Filmarchiv de Viena<br />
y el Archivo histórico del Instituto Luce<br />
de Roma. El Novecientos esta bien<br />
documentado por las imágenes de<br />
época relativas a la Primera guerra<br />
mun<strong>di</strong>al, a las mejoras y a las obras<br />
publicas istrianas de los años Veinte y<br />
Treinta, y a la Segunda guerra mun<strong>di</strong>al,<br />
con la «lucha por Trieste» de parte de<br />
los partidarios comunistas de Tito para<br />
tomar posesión de la ciudad antes de<br />
la llegada de los Aliados, el éxodo de<br />
los italianos de Venecia Giulia en el<br />
1947 y después, las comunidades de<br />
Comer memoria, la verdadera cocina<br />
istriana en el libro de Chiara Vigini<br />
La cocina como signo de identidad, custo<strong>di</strong>a de memorias transmitidas<br />
de generación en generación: esta es la clave de lectura del volumen de<br />
Chiara Vigini Mangiar memoria, e<strong>di</strong>tado por la Asociación de las<br />
Comunidades Istrianas de Trieste y presentado recientemente por la Sociedad<br />
de estu<strong>di</strong>os históricos y geográficos de Pirano en la sede de la Comunidad<br />
de los Italianos, Casa Tartini, en presencia de la autora y del presidente de<br />
las Comunidades Istrianas de Trieste, Lorenzo Rovis. Todo de<strong>di</strong>cado a los<br />
sabores de la autentica cocina istriana, de la que es naturalmente soberano<br />
el pescado, este volumen sobre el que Rovis se ha expresado así: «La<br />
identidad de un pueblo se basa en varios parámetros, entre los cuales las<br />
tra<strong>di</strong>ciones y su educación en la mesa, que son de los más apreciados. La<br />
cocina toma así <strong>di</strong>gnidad de patrimonio cultural de una tierra, como corolario<br />
de la historia, del estilo de vida, de la organización social».<br />
Chiara Vigini ilustra por tanto – con la ayuda de las imágenes de<br />
Gianfranco Abrami – recetas y modalidades de preparación transmitidas<br />
durante decenios si no durante siglos. En las más de 200 páginas están<br />
escritos platos típicamente istrianos a base de carne, pescado, quesos, pasta,<br />
verdura, naturalmente sin excluir los vinos. Una propuesta no solo<br />
culinaria, esta, sino de educación, tanto de cara a la degeneración del fast<br />
y trash food globales como de la falsificación de la misma cocina presentada<br />
hoy a los ignaros turistas por muchos locales en Istria, que hacen pasar a los<br />
asados de oveja del interior balcánico por auténticos sabores autóctonos.<br />
La investigación de Chiara Vigini ha sido prece<strong>di</strong>da algunos años antes<br />
por el volumen de Rosanna Turcinovich Giuricin y Stefano De Franceschi,<br />
Mangiamoci l’Istria, que tuvo dos e<strong>di</strong>ciones, en el 1996 y en el 2001.<br />
D.A.<br />
(traduzioni <strong>di</strong> Marta Cobian)<br />
Isla de Istria,<br />
la puertecilla en una<br />
postal de finales<br />
del Ochocientos.<br />
La autentica cocina<br />
istriana es marinera.<br />
Pescados, platos<br />
e instrumenos<br />
del oficio tienen<br />
denominaciones<br />
venetas<br />
los con nacionales permanecidos bajo<br />
el régimen titista, hasta la <strong>di</strong>solución<br />
de Yugoslavia.<br />
Red.<br />
Primera guerra mun<strong>di</strong>al.<br />
Militares italianos posando<br />
(foto www.gri.it)<br />
Esta considerado como el mejor<br />
navegante de vela italiano del<br />
Novecientos, Agostino Straulino: una<br />
autentica leyenda. Campeón<br />
olímpico, cuatro veces campeón del<br />
mundo, <strong>di</strong>ez veces campeón europeo,<br />
trece veces campeón italiano. Un camino<br />
de sucesos en realidad iniciado<br />
de niño, cuando el padre y el tío le<br />
construyeron una pequeña barca, que<br />
llamó “Sogliola (lenguado)”. Alumno<br />
de la Academia naval, durante la guerra<br />
se alistó con los hombres Gamma<br />
de la Décima Mas, fue capturado por<br />
los partidarios de Tito primero y por<br />
los alemanes después. Acabado el<br />
conflicto, volvió obviamente a la Marina,<br />
al mando de la “Amerigo<br />
Vespucci (Américo Vespucio)”.<br />
Al lussignano Straulino el<br />
Ayuntamiento de Trieste ha querido<br />
ren<strong>di</strong>r homenaje con la muestra<br />
preparada en el Cívico Museo del Mar<br />
«Straulino, la vela olímpica». «Un<br />
hombre nacido con las medallas, del<br />
que su historia humana y deportiva<br />
representa una típica historia<br />
adriática», glosa Massimo Greco,<br />
asesor de la Cultura de Trieste. La<br />
publicación se sirve de fotografías,<br />
documentos, medallas, trofeos, <strong>di</strong>arios<br />
de abordo, publicaciones de prensa<br />
de la época, películas iné<strong>di</strong>tas,<br />
provenientes en conspicua parte del<br />
archivo de la hija del almirante, Marzia<br />
Straulino.<br />
Agostino Straulino nació en<br />
Lussinpiccolo el 10 de octubre de<br />
1914. Se <strong>di</strong>plomó en el Instituto<br />
Náutico de Lussino, fragua de grandes<br />
marineros y capitanes de largo<br />
recorrido, a los veinte años Straulino<br />
entró en la Academia de Livorno, curso<br />
oficiales de complemento. Reconocidas<br />
su particular destreza e confianza<br />
con el mar, la Academia le confió el<br />
papel de timonero en las regatas;<br />
fueron tantas las victorias conseguidas,<br />
que le consintieron cualificarse en la<br />
rosa de los atletas destinados a las<br />
Olimpiadas de Berlín del 1936.<br />
En el 1938 Straulino ganó el<br />
campeonato europeo de Kiel, y el<br />
campeonato nacional, emparejado<br />
con Nico Rode en proa. Fue el inicio<br />
de una compañía y de una amistad<br />
de larga duración. En el 1943,<br />
habiendo dejado la Décima Mas,<br />
intentó volver a Lussino, pero cayó<br />
prisionero de los partidarios<br />
yugoslavos. Consiguió huir, pero fue<br />
capturado por los alemanes que lo<br />
condenaron a muerte. Gracias a una<br />
increíble coincidencia, fue reconocido<br />
Montona<br />
(Istria),<br />
la puerta<br />
de acceso<br />
a la ciudad<br />
antigua<br />
(<strong>di</strong>cha un tiempo<br />
«torrione»)<br />
esta presi<strong>di</strong>da<br />
por el León<br />
de S. Marco,<br />
emblema<br />
de Venecia<br />
a la que la ciuda<br />
d perteneció<br />
del 1278 al 1797<br />
por un oficial nazi, adversario suyo en<br />
la regata de Kiel, que no pu<strong>di</strong>endo<br />
naturalmente liberarlo conmutó la<br />
pena capital en trabajos forzados.<br />
Terminada la guerra, y vuelto a la<br />
Marina, fue destinado a las <strong>di</strong>fíciles<br />
operaciones de remoción de minas los<br />
puertos nacionales. En el 1965 le fue<br />
¡Feliz año nuevo!<br />
A nuestros Lectores, istrianos fiumanos y dalmatas<br />
de Centro y Sudamérica, deseos fervientes<br />
y fraternos de la Sede nacional de la Anvgd<br />
y de la Redacción de “Difesa Adriatica”<br />
para un sereno 2010<br />
15<br />
Straulino, a toda vela<br />
en la historia de la marina<br />
El más grande campeón de vela de la historia era natural de la isla de Lussino<br />
Straulino controlaba personalmente la eficiencia<br />
de cada parte de las embarcaciones<br />
asignado el mando de la prestigiosa<br />
nave-escuela “Amerigo Vespucci”.<br />
Todavía en el 1973 Straulino ganó<br />
la One Ton Cup de Puerto Cervo.<br />
Falleció en Roma, en el Hospital militar<br />
del Celio, el 14 de <strong>di</strong>ciembre del<br />
2004. Descansa en su Lussino.<br />
Red.
16 DIFESA ADRIATICA <strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />
Speciale<br />
XIX Congresso<br />
Immagini dal Congresso<br />
<strong>Il</strong> Congresso è ovviamente animato da presenze e da persone.<br />
Vogliamo darne prova con queste immagini, che ci auguriamo possano trasmettere la<br />
partecipazione e l’entusiasmo dei delegati e il clima <strong>di</strong> consapevole responsabilità, ma anche<br />
<strong>di</strong> gioia, nel ritrovarsi insieme nell’ambito associativo. Le immagini sono della Sede nazionale<br />
<strong>di</strong> Roma dell’Anvgd e del Cdm <strong>di</strong> Trieste.<br />
Da sin., L. Toth e R. Ziberna<br />
Nello scatto del fotografo, la presidente Corsi “zittisce”<br />
la platea dei delegati che si gode l’intervento <strong>di</strong> Ottavio Missoni<br />
Anche le pause sono utili a confrontarsi e a documentarsi<br />
Le «quote rosa» nell’Anvgd sono spontanee. Ecco un gruppo <strong>di</strong> delegate<br />
I Lettori permettano<br />
in via eccezionale<br />
una…autocitazione.<br />
Ecco lo staff organizzativo,<br />
orgoglioso del lavoro svolto<br />
e dell’ottima riuscita<br />
<strong>di</strong> questo Congresso.<br />
Da sin., Fabio Rocchi<br />
(Segretario nazionale),<br />
Patrizia C. Hansen<br />
(<strong>di</strong>rettore “Difesa Adriatica”)<br />
e Serena Parisi<br />
(Segreteria organizzativa)