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Il numero di Dicembre 2009 - Associazione Nazionale Venezia ...

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La Redazione risponde<br />

Pensioni INPS,<br />

un commento<br />

alla sentenza della<br />

Corte Costituzionale<br />

A cura dell’Avv.<br />

Vipsania Andreicich<br />

A pagina 5<br />

anno XV - n° 12<br />

<strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />

Speciale<br />

XIX Congresso<br />

perio<strong>di</strong>co mensile dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia<br />

Centro Stu<strong>di</strong> padre Flaminio Rocchi<br />

Poste Italiane SpA - Spe<strong>di</strong>zione in<br />

Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in<br />

L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB - Roma<br />

<strong>Il</strong> nuovo Consiglio <strong>Nazionale</strong> espresso dalle can<strong>di</strong>dature convenute nella lista «<strong>Il</strong> futuro che vogliamo»<br />

Dal XIX Congresso le persone, i programmi, le sfide.<br />

Un’assise all’insegna dell’unità, della compattezza<br />

e del rinnovato impegno sui temi <strong>di</strong> interesse generale degli Esuli<br />

Segue alle pagine 6-7-8-9-10<br />

«Si prepari una nuova <strong>di</strong>rigenza»<br />

Toth: «la vicepresidenza affidata<br />

alla generazione <strong>di</strong> mezzo»<br />

Presenti Licia Cossetto ed Ottavio Missoni<br />

Intenso e serrato il <strong>di</strong>battito<br />

sviluppatosi al XIX Congresso dell’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia,<br />

conclusosi domenica 29 novembre<br />

nella cornice <strong>di</strong> Villa Recalcati, sede<br />

della Provincia e della Prefettura <strong>di</strong><br />

Varese. L’assise, de<strong>di</strong>cata in gran parte<br />

il giorno precedente al <strong>di</strong>battito interno,<br />

ha visto alternarsi ben 34 interventi<br />

<strong>di</strong> altrettanti Delegati provenienti da<br />

tutta Italia: un confronto aperto ed articolato<br />

che ha testimoniato, da un lato,<br />

la vivacità delle rappresentanze territoriali<br />

dell’Anvgd, e dall’altra la complessità<br />

delle questioni ancora sul tappeto.<br />

Da tutti gli interventi, pur nelle loro<br />

<strong>di</strong>verse accentuazioni, sono emerse le<br />

priorità dell’azione cui l’ Anvgd è chiamata:<br />

la tutela dei <strong>di</strong>ritti soggettivi degli<br />

esuli giuliano-dalmati (indennizzi<br />

per i beni espropriati dall’ex regime<br />

jugoslavo), il riscatto agevolato degli<br />

immobili <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia popolare e<strong>di</strong>ficati<br />

per i profughi, la corretta in<strong>di</strong>cazione<br />

dei luoghi <strong>di</strong> nascita nelle anagrafi, la<br />

restituzione dei beni espropriati da<br />

parte <strong>di</strong> Croazia e Slovenia. E, per altro<br />

verso, il compito <strong>di</strong> promuovere<br />

una qualificata <strong>di</strong>vulgazione della storia<br />

e della memoria, in concorso con<br />

Università, istituzioni culturali, scuole,<br />

non limitata ai tragici eventi della<br />

Seconda guerra mon<strong>di</strong>ale, del’esodo<br />

e delle Foibe, ma intesa a recuperare<br />

le testimonianze della millenaria presenza<br />

latino-veneta nell’Adriatico<br />

orientale.<br />

In alto: nell’intervento<br />

della signora Licia Cossetto,<br />

sorella <strong>di</strong> Norma, tutto il dolore<br />

<strong>di</strong> un’esperienza in<strong>di</strong>cibile.<br />

Una voce che denuncia<br />

instancabilmente, con estrema<br />

<strong>di</strong>gnità e profon<strong>di</strong>ssima sofferenza,<br />

da quel lontano 1943, l’offesa<br />

arrecata alla <strong>di</strong>gnità umana<br />

in<strong>di</strong>viduale e universale<br />

con la tortura e l’infoibamento<br />

<strong>di</strong> una giovane innocente<br />

<strong>Il</strong> tavolo dell’Ufficio <strong>di</strong> Presidenza del Congresso.<br />

Da sin., G. Brazzoduro (mentre svolge il suo intervento),<br />

C. Fagarazzi (vicepresidente del Congresso), Rodolfo Ziberna<br />

(presidente del Congresso), F. Briani (vicepresidente del Congresso),<br />

P. C. Hansen (segretario verbalizzante)<br />

«Considero la mia rielezione un mandato <strong>di</strong> transizione che prepari una<br />

nuova <strong>di</strong>rigenza dell’Anvgd», afferma l’on. Lucio Toth, all’indomani della<br />

sua elezione a Presidente dell’Anvgd al XIX Congresso dell’<strong>Associazione</strong><br />

svoltosi a Varese.<br />

«È la naturale conseguenza dell’andamento del <strong>di</strong>battito – continua Toth<br />

– che ha rilevato la necessità <strong>di</strong> portare avanti, nella continuità, le istanze<br />

degli Esuli ma in una situazione politica profondamente mutata rispetto al<br />

passato e in una realtà europea <strong>di</strong> cui non bisogna lasciarsi sfuggire le opportunità<br />

per dare concretezza ai <strong>di</strong>ritti degli esuli e sviluppare una presenza<br />

italiana moderna nelle terre d’origine».<br />

La vicepresidenza data a tre personaggi della generazione <strong>di</strong> mezzo è<br />

«un segnale positivo, espressione della compattezza della maggioranza che<br />

ha puntato su Rodolfo Ziberna (<strong>di</strong> famiglia <strong>di</strong> Pola, vive a Gorizia), Renzo<br />

Codarin (<strong>di</strong> famiglia <strong>di</strong> Capo<strong>di</strong>stria, vive a Trieste) e Marino Segnan (<strong>di</strong> famiglia<br />

<strong>di</strong> Fiume, vive a Bologna)».<br />

Ma non soltanto: «Sono stati eletti – <strong>di</strong>chiara il Presidente Toth – 31 consiglieri<br />

espressi dai vari Comitati e Delegazioni <strong>di</strong> tutta Italia (Cuneo, Imperia,<br />

Genova, la Spezia, Varese, Bergamo, Monza, Milano, Cremona, Trento, Verona,<br />

Vicenza, Treviso, Padova, Belluno, <strong>Venezia</strong>, Pordenone, U<strong>di</strong>ne, Gorizia,<br />

Trieste, Ferrara, Bologna, Pisa, Livorno, Massa Carrara, Pescara, L’Aquila, Roma<br />

e Latina) . Durante le sedute de<strong>di</strong>cate al <strong>di</strong>battito congressuale si è verificato<br />

uno scontro molto duro tra una posizione maggioritaria, convinta che la<br />

strada intrapresa dall’<strong>Associazione</strong> e dalla FederEsuli vada perseguita con<br />

costanza se si vogliono ottenere risultati più concreti nei rapporti con il Governo<br />

e il Parlamento, e una minoranza, in rappresentanza dei Comitati <strong>di</strong><br />

Torino, Alessandria, Sassari, Brescia e Como che accusa la <strong>di</strong>rigenza <strong>di</strong> non<br />

sapersi imporre con il Governo e considera pertanto il Tavolo istituito dalla<br />

FederEsuli presso la Presidenza del Consiglio un’inutile per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> tempo» (si<br />

veda la sintesi degli interventi alle pagine 6-8, ndr).<br />

Straulino:<br />

Sails Unfurled in Nautical History<br />

In english language to page 14<br />

Straulino,<br />

a vele spiegate en la historia della marineria<br />

En lengua española en la página 15<br />

A destra: uno scorcio<br />

della platea dei delegati<br />

Monfalcone, la targa alle vittime delle Foibe<br />

ostaggio delle nostalgie vetero-ideologiche<br />

La ferma presa <strong>di</strong> posizione <strong>di</strong> Ziberna (Anvgd Gorizia)<br />

Infine, dopo innumerevoli<br />

resistenze e rinvii, la targa de<strong>di</strong>cata<br />

alle vittime delle Foibe,<br />

collocata tra le due pietre<br />

carsiche nel giar<strong>di</strong>no del nuovo<br />

Parco La Rocca, in via dell’Istria,<br />

è stata inaugurata a metà novembre:<br />

«<strong>Il</strong> Comune <strong>di</strong><br />

Monfalcone in memoria delle<br />

Vittime delle foibe». Eliminata<br />

la citazione dal <strong>di</strong>scorso del Presidente<br />

Ciampi, che estrapolata<br />

dal contesto in cui fu pronunciata<br />

suggeriva, degli ecci<strong>di</strong>,<br />

un’interpretazione inaccettabile,<br />

stigmatizzata dall’Anvgd<br />

goriziana con un duro comunicato<br />

del suo presidente Rodolfo Ziberna, il vicesindaco<br />

Silvia Altran ha voluto nel suo intervento «onorare i tanti<br />

esuli istriani costretti a lasciare le loro terre e le loro case»,<br />

ricorrendo a concetti espressi negli anni scorsi da Clau<strong>di</strong>o<br />

Magris: «Per molti anni sono state ignorate le foibe. È<br />

giusto parlare <strong>di</strong> quei drammi, ricordarne le vittime, colpevoli<br />

<strong>di</strong> essere solo italiani, per superarli».<br />

Monfalcone, 10 febbraio <strong>2009</strong>.<br />

Viene inaugurato il piccolo monumento<br />

alle vittime delle Foibe, rimasto<br />

senza iscrizione sino allo scorso novembre<br />

(foto www.clapa-ifd.ch)<br />

Segue a pagina 2<br />

Ma alla cerimonia si è arrivati<br />

al termine <strong>di</strong> un contrastato<br />

e spiacevole percorso, caratterizzato<br />

dalla contrarietà <strong>di</strong> ambienti<br />

della sinistra estrema refrattari<br />

all’evoluzione della storia<br />

e nostalgici dei miti totalitari.<br />

Di un monumento alle vittime<br />

delle Foibe si è parlato a<br />

Monfalcone sin da almeno il<br />

2007, ma appena nel febbraio<br />

<strong>2009</strong> si è ad<strong>di</strong>venuti alla coraggiosa<br />

(!) decisione <strong>di</strong> intitolare<br />

all’Istria la nuova strada <strong>di</strong> collegamento<br />

tra via Rossini e via<br />

Aquileia e alla posa del cippo<br />

in memoria <strong>di</strong> quegli eventi. Poi,<br />

per 9 mesi le pietre poste nel parco sono rimaste, appunto,<br />

solo delle pietre, senza una iscrizione che ne chiarisse<br />

il senso. Ora la targa è stata collocata, è in plexiglass e<br />

coperta in buona parte da una striscia adesiva nera per<br />

oscurare la contestata frase <strong>di</strong> Ciampi che vi era già stata<br />

incisa. Non esattamente un bel vedere. Un mini monumento,<br />

con una mini targa, per <strong>di</strong> più pressoché nera.


2 DIFESA ADRIATICA <strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />

fatti e commenti<br />

continua dalla prima pagina<br />

Monfalcone, la targa alle vittime delle Foibe<br />

ostaggio delle nostalgie vetero-ideologiche<br />

La ferma presa <strong>di</strong> posizione <strong>di</strong> Ziberna (Anvgd Gorizia)<br />

Ecco <strong>di</strong> seguito il comunicato che<br />

il presidente dell’Anvgd isontina<br />

Ziberna ha <strong>di</strong>ffuso ai me<strong>di</strong>a appena<br />

appreso del testo scelto dal Comune<br />

per la iscrizione.<br />

Fini, «Onorare il Tricolore<br />

rispettando la legge, gli altri,<br />

il senso <strong>di</strong> appartenenza»<br />

Roma, 9 novembre. Onorare il Tricolore nei comportamenti quoti<strong>di</strong>ani e lo<br />

si può fare «rispettando la legge, gli altri, il senso <strong>di</strong> appartenenza» ha <strong>di</strong>chiarato<br />

il Presidente della Camera Gianfranco Fini nel corso del suo intervento al Convitto<br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> Roma, dove ha preso parte all’Alzaban<strong>di</strong>era.«Oggi dovete<br />

onorare questa ban<strong>di</strong>era con buon esempio: rispettare la Patria e la ban<strong>di</strong>era<br />

significa stu<strong>di</strong>are, rispettare i genitori, gli insegnanti e la comunità perché si è<br />

buoni italiani ogni momento della giornata».<br />

L’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong><br />

Giulia e Dalmazia <strong>di</strong> Gorizia ha appreso<br />

con addolorato stupore e sconcerto<br />

la scelta del Comune <strong>di</strong><br />

Monfalcone <strong>di</strong> collocare una targa in<br />

Via dell’Istria, riportante alcune parole<br />

del Presidente emerito della Repubblica<br />

Carlo Azeglio Ciampi che,<br />

estrapolate dal loro contesto, sono strumentalmente<br />

usate per giustificare gli<br />

orrori delle foibe con quanto accaduto<br />

sul confine orientale nel corso del<br />

Ventennio.<br />

Per lungo tempo si sono volute<br />

negare le foibe e le migliaia <strong>di</strong> vittime<br />

innocenti che lì trovarono una orribile<br />

fine. Dopo l’approvazione bipartisan<br />

della legge istitutiva del Giorno del<br />

Ricordo, solo alcuni gruppuscoli <strong>di</strong><br />

estrema sinistra sono rimasti ad infierire<br />

sulle vittime e sui loro <strong>di</strong>scendenti,<br />

minimizzando le foibe o ad<strong>di</strong>rittura<br />

giustificandole come conseguenza <strong>di</strong><br />

quanto compiuto dal Fascismo nel<br />

Ventennio.<br />

Non ci sono nemmeno nella sinistra<br />

più politici o storici che vogliano<br />

negare quanto unanimemente riconosciuto<br />

e storicamente acclarato, ed<br />

anche la sinistra della <strong>Venezia</strong> Giulia,<br />

a cominciare dal triestino Stelio<br />

Spadaro (allora segretario provinciale<br />

del Pds ed assessore provinciale alla<br />

cultura) ha gran<strong>di</strong> meriti. […] Voler<br />

artificiosamente giustificare le migliaia<br />

<strong>di</strong> vittime inermi delle foibe – come<br />

fanno pericolose falangi altamente<br />

Ecco la targa, listata a lutto dalla banda nera<br />

che oscura la citazione contestata<br />

politicizzate dell’estrema sinistra – con<br />

le responsabilità del Fascismo è gravido<br />

<strong>di</strong> conseguenza, tra le quali quella<br />

<strong>di</strong> istigare all’o<strong>di</strong>o ed alla violenza […].<br />

Le colpe del Fascismo sul confine<br />

orientale vanno riconosciute: sono state<br />

commesse azioni violente che hanno<br />

generato sofferenza alle popolazioni<br />

<strong>di</strong> lingua ed etnia slovena. Queste<br />

azioni vanno condannate senza giustificazioni.<br />

Parimenti va riconosciuta<br />

l’efferatezza delle violenze perpetrate<br />

a mezzo foibe ed annegamento nei<br />

confronti della popolazione italiana<br />

delle terre d’Istria, Fiume e Dalmazia<br />

al fine <strong>di</strong> avviare una vera e propria<br />

“pulizia etnica”, <strong>di</strong> cui hanno pagato<br />

le conseguenze anche molti dei<br />

canterini che andarono nel dopoguerra<br />

a lavorare nei cantieri <strong>di</strong> Tito. […]<br />

Molto è ancora da fare se ad<strong>di</strong>rittura<br />

un’Amministrazione municipale<br />

<strong>di</strong> rilievo, come quella <strong>di</strong> Monfalcone,<br />

accetta <strong>di</strong> piegarsi ad esigenze <strong>di</strong> piccoli<br />

gruppi <strong>di</strong> estrema sinistra.<br />

Nessuno si deve permettere <strong>di</strong> negare<br />

la memoria dei crimini, perché<br />

questo significa condannare <strong>di</strong> nuovo<br />

le vittime al ruolo <strong>di</strong> reietti, <strong>di</strong> colpevoli<br />

da seppellire nella in<strong>di</strong>fferenza e<br />

nella inesistenza. Gorizia che ha pagato,<br />

con centinaia <strong>di</strong> Suoi figli, il prezzo<br />

dell’o<strong>di</strong>o e del sangue, non può<br />

ammettere che il bene della libertà, si<br />

trasformi nella negazione della Liberta<br />

della Memoria.<br />

La nostra <strong>Associazione</strong> naturalmente<br />

non presenzierà alla manifestazione<br />

<strong>di</strong> propaganda della deposizione<br />

della targa, ma volgerà una preghiera<br />

in memoria delle vittime, nuovamente<br />

oggetto <strong>di</strong> violenza con questa<br />

targa.<br />

Rodolfo Ziberna<br />

Confini marittimi tra Slovenia e Croazia,<br />

accordo sull’arbitrato internazionale<br />

ma una parola rischia <strong>di</strong> riaprire il contenzioso<br />

È stato firmato il 4 novembre scorso, a Stoccolma, l’accordo<br />

fra Croazia e Slovenia che affida ad un arbitrato internazionale<br />

la <strong>di</strong>sputa sui confini marittimi. <strong>Il</strong> commissario<br />

Ue all’allargamento, Olli Rehn, ha incoraggiato Zagabria e<br />

Lubiana a procedere «senza alcun ritardo» alla ratifica della<br />

convenzione. La convenzione <strong>di</strong> arbitrato dovrà essere<br />

sottoposta ad entrambi i parlamenti nazionali, per arrivare<br />

alla sua ratifica entro <strong>di</strong>cembre <strong>2009</strong>.<br />

L’accordo siglato dal premier croato Kosor doveva, prima<br />

della firma, ottenere il via libera dei due terzi del Parlamento.<br />

<strong>Il</strong> 2 novembre il Parlamento <strong>di</strong> Zagabria ha votato a<br />

favore della firma, che peraltro garantisce alla Slovenia «un<br />

contatto con le acque internazionali nel nord Adriatico».<br />

Proprio il termine «contatto» – «junction» nella versione<br />

inglese e ufficiale – è stato oggetto <strong>di</strong> forte contrarietà da<br />

parte dell’opinione pubblica croata. Secondo gli oppositori<br />

dell’accordo, la formulazione costringerebbe la Croazia a<br />

cedere alla Slovenia quasi l’intero Golfo <strong>di</strong> Pirano e parte<br />

del bacino nord Adriatico, perché solo così Lubiana avrebbe<br />

un contatto <strong>di</strong>retto con le acque internazionali. E contro<br />

la firma si sono pronunciati la Chiesa cattolica croata, esperti<br />

locali <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto internazionale, gruppi <strong>di</strong> intellettuali e l’opposizione<br />

della destra nazionalista. Secondo questi, la<br />

Croazia «comprerebbe l’adesione all’Ue con la ven<strong>di</strong>ta del<br />

proprio territorio nazionale».<br />

Dal canto suo il presidente croato Mesic ha manifestato<br />

il suo appoggio all’accordo sull’arbitrato, ma ha espresso<br />

preoccupazione circa le conseguenze sui rapporti con l’Italia:<br />

«Nel caso la Croazia dovesse cedere 64 km quadrati <strong>di</strong><br />

mare nel nord Adriatico perderebbe il contatto con la acque<br />

territoriali italiane, non sarebbe più un Paese confinante<br />

con l’Italia e gli Accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Osimo cesserebbero <strong>di</strong> valere<br />

per la Croazia. Noi abbiamo interesse a continuare a confinare<br />

con l’Italia», ha rimarcato.<br />

<strong>Il</strong> governo <strong>di</strong> Zagabria presenterà anche una <strong>di</strong>chiarazione<br />

unilaterale con la quale escluderà che quanto scritto<br />

nell’Accordo arbitrale possa essere letto come un assenso<br />

al «collegamento territoriale» della Slovenia alle acque internazionali.<br />

In realtà questa <strong>di</strong>chiarazione suona come una<br />

precauzione ad uso interno. Di contro, il premier sloveno<br />

Pahor ha rimarcato: «Senza quella clausola salta tutto».<br />

Slovenia, prossimo il referendum sull’accordo<br />

I deputati della maggioranza <strong>di</strong> centro-sinistra al Parlamento<br />

sloveno hanno firmato a favore <strong>di</strong> un referendum<br />

consultivo sull’accordo arbitrale. L’iniziativa gode del consenso<br />

del primo ministro Pahor e del presidente Danilo Türk.<br />

Un eventuale esito positivo del referendum darebbe legittimità<br />

popolare alla politica sinora perseguita da Lubiana.<br />

Seguiranno altre puntate<br />

Red.<br />

<strong>Il</strong> golfo <strong>di</strong> Pirano, oggetto <strong>di</strong> una decennale <strong>di</strong>sputa tra Slovenia e Croazia<br />

Roma, <strong>di</strong>cembre 2006. <strong>Il</strong> Tricolore del 1° Reggimento bersaglieri<br />

e quello del contingente militare italiano <strong>di</strong> «Antica Babilonia» sbarcano<br />

dall’aereo militare atterrato a Ciampino (foto www.repubblica.it)<br />

Trattato <strong>di</strong> Osimo nullo<br />

se la Croazia non dovesse<br />

confinare più con l’Italia<br />

Un commento del Presidente Anvgd Toth<br />

Sulle <strong>di</strong>chiarazioni del Presidente croato Mesic – riportate in questa<br />

pagina – circa l’interesse <strong>di</strong> Zagabria a mantenere la linea <strong>di</strong> confine con<br />

l’Italia – pena il deca<strong>di</strong>mento del trattato <strong>di</strong> Osimo – il Presidente Anvgd<br />

Toth ha dato alle agenzie <strong>di</strong> stampa il 4 novembre scorso un comunicato a<br />

commento (Si intorbidano le acque croato-slovene mentre Clinton annuncia<br />

il <strong>di</strong>luvio sull’Adriatico. Sommersi i beni degli Esuli giuliano-dalmati),<br />

nel quale si legge tra l’altro:<br />

«[…] In questi giorni il presidente croato Mesic, in visita a Zara, ha<br />

minacciato <strong>di</strong> porre nel nulla il trattato <strong>di</strong> Osimo se le acque territoriali<br />

croate non confineranno, per colpa della Slovenia, con quelle italiane al<br />

largo <strong>di</strong> Punta Salvore. Per gli esuli giuliano-dalmati andrebbe benissimo<br />

perché rimetterebbe tutto in <strong>di</strong>scussione. A cominciare dai 35 milioni <strong>di</strong><br />

dollari <strong>di</strong> oltre trent’anni fa che la Croazia riconosce all’Italia come unica<br />

forma <strong>di</strong> risarcimento delle propietà private degli esuli italiani espropriate e<br />

incamerate dalla ex Iugoslavia, <strong>di</strong> cui Zagabria rifiuta la restituzione.<br />

<strong>Il</strong> presidente sloveno Pahor a sua volta minaccia le sue <strong>di</strong>missioni se il<br />

negoziato con la Croazia dovesse fallire, per colpa <strong>di</strong> un co<strong>di</strong>cillo aggiuntivo<br />

che Zagabria avrebbe incollato alla bozza <strong>di</strong> accordo. Questa dei co<strong>di</strong>cilli<br />

non concordati è un’altra costante nelle trattative condotte con meto<strong>di</strong> non<br />

trasparenti.<br />

Per colmare la misura, l’ex presidente americano Clinton, in visita a<br />

Lubiana per combattere il global warming, ha annunciato che comunque<br />

tra quarant’anni tutte le coste istriane saranno sommerse dall’Adriatico e<br />

cesserà così ogni materia del contendere!».<br />

Jasenovac, la prima visita<br />

al lager ustascia <strong>di</strong> un presule croato<br />

L’arcivescovo <strong>di</strong> Zagabria, card. Josip Bozanic, si è recato in visita Jasenovac,<br />

a circa 100 km da Zagabria, dove durante la Seconda guerra mon<strong>di</strong>ale fu allestito<br />

il più grande campo <strong>di</strong> concentramento del regime filonazista croato. Una<br />

visita storica, giacché è la prima <strong>di</strong> un presule alla «Auschwitz croata», come<br />

Jasenovac viene in<strong>di</strong>cato dalla stampa.<br />

Molta parte dell’opinione pubblica e della storiografia croate ritengono che<br />

le gerarchie cattoliche, guidate allora dal car<strong>di</strong>nale Alojzije Stepinac, abbiano in<br />

parte collaborato con il regime degli ustascia <strong>di</strong> Ante Pavelic e non abbiano mai<br />

preso le <strong>di</strong>stanze dai crimini commessi contro serbi, ebrei, avversari politici e<br />

minoranze etniche. Secondo stime ritenute atten<strong>di</strong>bili, dal 1941 al 1945 nel<br />

campo <strong>di</strong> Jasenovac morirono circa 80 mila persone.<br />

Gli esponenti delle comunità serba ed ebraica hanno accolto positivamente<br />

l’annuncio della visita del car<strong>di</strong>nale Bozanic a Jasenovac. Nella stessa giornata<br />

Bozanic ha visitato anche Stara Gra<strong>di</strong>ska, dove nel 1948 il regime titoista or<strong>di</strong>nò<br />

la <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> una chiesa e costringendovi alcuni preti, detenuti per presunto<br />

collaborazionismo con gli ustascia.<br />

Dopo Jasenovac, il car<strong>di</strong>nale si è recato a Petrinja, citta<strong>di</strong>na che durante il<br />

conflitto degli anni Novanta fu controllata dai secessionisti serbi. <strong>Il</strong> fatto che<br />

Bozanic non si sia recato soltanto a Jasenovac, è stato oggetto <strong>di</strong> critiche da<br />

alcuni settori dei me<strong>di</strong>a nazionali.


<strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />

In «rete» i fon<strong>di</strong> documentali<br />

<strong>di</strong> Istria e Dalmazia<br />

L’iniziativa della Società Dalmata <strong>di</strong> Storia Patria presentata Trieste<br />

Una sala dell’Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Zara in una fotografia dei primissimi anni Trenta.<br />

La ricognizione degli Archivi italiani fu commissionata allora dall’Ufficio centrale<br />

degli Archivi <strong>di</strong> Stato (foto da www.fida-sida.it)<br />

Sono stati presentati a Trieste, il 12 novembre, i «Progetti archivistici<br />

europei della Società Dalmata <strong>di</strong> Storia Patria <strong>di</strong> Roma», dei quali è coor<strong>di</strong>natore<br />

Bruno Crevato-Selvaggi e realizzati in collaborazione con l’Archivio<br />

<strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Trieste con il contributo del Governo italiano e della Regione del<br />

Veneto.<br />

La presentazione, in<strong>di</strong>cati come Fida (Fiume Istria Dalmazia Archivi) e<br />

Sida (Serenissima Istria Dalmazia Archivi) e svoltasi nella sede dell’Archivio<br />

<strong>di</strong> Stato, ha avuto inizio con l’intervento <strong>di</strong> Crevato-Selvaggi, cui è stata<br />

affidata l’illustrazione dei progetti e del sito www.fida-sida.it; sono seguiti<br />

gli interventi <strong>di</strong> Grazia Tatò, <strong>di</strong>rettore dell’Archivio <strong>di</strong> Stato, sulle Caratteristiche<br />

scientifiche dei progetti; <strong>di</strong> Peter Pavel Klasinc, <strong>di</strong>rettore Istituto internazionale<br />

<strong>di</strong> scienze archivistiche; <strong>di</strong> Laura Fortunato, William Klinger, Alessandra<br />

Massagrande, Snezana Pejovicv, Valentina Petaros su <strong>Il</strong> lavoro <strong>di</strong><br />

ricerca sul campo in Slovenia,in Croazia, in Montenegro, in Serbia; <strong>di</strong> Danilo<br />

Massagrande sulla Centralità dei fon<strong>di</strong> Fida e Sida per lo stu<strong>di</strong>o della storia<br />

d’Istria, Fiume e Dalmazia; <strong>di</strong> Carlo C. Cipriani su La scuola italiana a<br />

Spalato dal 1941 al 1943; <strong>di</strong> Donatella Schürzel e Maria Grazia Chiappori<br />

su La documentazione culturale negli archivi dell’Istria e <strong>di</strong> Fiume.<br />

Ma ve<strong>di</strong>amo meglio nel dettaglio quale notevole importanza rivestano<br />

questi due progetti per lo stu<strong>di</strong>o, la conservazione e la fruizione delle<br />

fonti documentali della cultura italiana dell’Adriatico orientale oggi conservate<br />

in un territorio molto ampio e per <strong>di</strong> più attraversato da <strong>di</strong>verse frontiere<br />

e in archivi statali, privati, ecclesiastici. Un patrimonio enorme che risulterebbe<br />

<strong>di</strong>fficilmente consultabile se i due progetti della Società Dalmata <strong>di</strong><br />

Storia Patria non avessero inteso renderlo <strong>di</strong>sponibile in un unico spazio<br />

virtuale, il sito www.fida-sida.it, nel quale convergono i fon<strong>di</strong> conservati in<br />

Slovenia, Croazia, Serbia e Montenegro, scritti in latino o in italiano nel<br />

corso <strong>di</strong> molti secoli, e dunque veneziani, francesi, austriaci, ungheresi,<br />

italiani.<br />

<strong>Il</strong> censimento degli archivi è stato effettuato da archivisti italiani e stu<strong>di</strong>osi<br />

della Comunità italiana e non. All’incontro hanno preso parte anche il<br />

Sottosegretario<br />

Giovanar<strong>di</strong>, primo<br />

firmatario della Legge<br />

72/2001 a favore della<br />

conservazione del patrimonio<br />

storico e il<br />

Alcuni volumi degli Atti <strong>di</strong> Zara<br />

conservati nel locale Archivio<br />

(foto da www.fida-sida.it)<br />

presidente Anvgd<br />

Lucio Toth, che è anche<br />

vicepresidente della<br />

Società Dalmata <strong>di</strong> Storia<br />

Patria: «Ora le società<br />

degli esuli – ha <strong>di</strong>chiarato<br />

– devono fare<br />

della storia e della ricerca<br />

la loro priorità, altrimenti<br />

rischiano <strong>di</strong> perdere<br />

significato».<br />

Red.<br />

Fiume: dalla redenzione all’esodo<br />

In un convegno la storia <strong>di</strong> un secolo<br />

Nel 90° anniversario dell’Impresa fiumana, la Regione Lazio - Assessorato<br />

Cultura, Spettacolo e Sport e il Comune <strong>di</strong> Leonessa (Rieti) hanno patrocinato il<br />

convegno Fiume: dalla redenzione all’esodo, svoltosi il 7 novembre scorso nel<br />

centro reatino.<br />

Presiedeva l’incontro il prof. Andrea Ungari (Università Luiss-Guido Carli,<br />

Roma), alla cui prolusione sono seguiti gli interventi <strong>di</strong> Marino Micich (presidente<br />

<strong>Associazione</strong> per la Cultura fiumana, istriana e dalmata nel Lazio) L’identità<br />

culturale italiana a Fiume nel ’900; <strong>di</strong> Luciano Monzali (Università degli<br />

Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bari), Fiume nella politica estera italiana (1914-1919); <strong>di</strong> Massimo<br />

Bucarelli (Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Roma “La Sapienza”), Fiume, l’Italia e le<br />

questioni nazionali nei Balcani occidentali (1919-1920); ed infine <strong>di</strong> Amleto<br />

Ballarini (presidente Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Fiumani), Fiume, Istria e Dalmazia l’esodo<br />

taciuto.<br />

DIFESA ADRIATICA<br />

«Viaggio nella civiltà Istriano-Dalmata»,<br />

una storia per studenti e docenti<br />

La Giornata <strong>di</strong> formazione promossa dal Comune <strong>di</strong> Roma<br />

e dall’<strong>Associazione</strong> per la Cultura Fiumana, Istriana e Dalmata nel Lazio<br />

«Viaggio nella civiltà Istriano-<br />

Dalmata» è il titolo dato alla Giornata<br />

<strong>di</strong> formazione per i Docenti delle classi<br />

aderenti al Progetto «Ripercorrendo la<br />

storia del XX secolo. Viaggi nella memoria.<br />

Per non <strong>di</strong>menticare le trage<strong>di</strong>e<br />

del ‘900» svoltasi il 21 ottobre a<br />

Roma nella bella Limonaia <strong>di</strong> Villa<br />

Torlonia e promossa dall’Assessorato<br />

e Dipartimento XI Politiche Educative<br />

Scolastiche capitolino.<br />

Con questo progetto i promotori<br />

intendono promuovere un percorso <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> ricerca, al fine <strong>di</strong> recuperare<br />

alla memoria degli Italiani il dramma<br />

dell’esodo della popolazione italiana<br />

dalle terre d’Istria e Dalmazia e<br />

ricordare la realtà delle Foibe. <strong>Il</strong> progetto<br />

è rivolto agli studenti degli Istituti<br />

<strong>di</strong> Istruzione secondaria <strong>di</strong> II grado e<br />

le classi terze degli Istituti <strong>di</strong> Istruzione<br />

secondaria <strong>di</strong> I grado. L’obiettivo <strong>di</strong>dattico-formativo,<br />

educativo e culturale<br />

- si legge nella nota <strong>di</strong> presentazione<br />

del Campidoglio – è quello <strong>di</strong><br />

guidare i giovani delle scuole romane<br />

a conoscere e comprendere la storia<br />

per conservare la memoria <strong>di</strong> quelle<br />

vicende.<br />

La Giornata si è dunque aperta con<br />

il saluto dell’Assessore alle Politiche<br />

Educative, Scolastiche, della Famiglia<br />

e della Gioventù Laura Marsilio ed è<br />

stata introdotta da Marino Micich, presidente<br />

dell’<strong>Associazione</strong> per la Cultura<br />

Fiumana, Istriana e Dalmata nel<br />

Lazio e segretario della Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong><br />

Fiumani in Roma.<br />

La prima lezione – L’Italia e il confine<br />

orientale: un quadro storico – è<br />

stata tenuta dal prof. Giovanni<br />

Sabbatucci , or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Storia Contemporanea<br />

nella presso la Facoltà <strong>di</strong><br />

La Società Dalmata <strong>di</strong> Storia Patria<br />

si presenta a <strong>Venezia</strong><br />

L’Ateneo Veneto <strong>di</strong> Scienze, Lettere ed Arti, storica istituzione culturale veneziana,<br />

ha ospitato nella sua sede, il 20 novembre <strong>2009</strong>, la Società Dalmata <strong>di</strong><br />

Storia patria, rappresentata per l’occasione al massimo livello. L’incontro è stato<br />

aperto dal suo presidente, prof. Marino Zorzi, che ha illustrato le recenti pubblicazioni<br />

della Società Dalmata: La Dalmazia nelle relazioni dei viaggiatori e<br />

pellegrini da <strong>Venezia</strong> tra Quattro e Seicento, a cura <strong>di</strong> Sante Graciotti, e Notizie<br />

<strong>di</strong> Ragusa, a cura <strong>di</strong> Rita Tolomeo. È seguita la prof.ssa Rita Tolomeo, segretaria<br />

scientifica della Sdsp e docente nell’Università <strong>di</strong> Roma “La Sapienza”, che ha<br />

incentrato l’intervento sulla collana degli “Atti e memorie della Società Dalmata<br />

<strong>di</strong> Storia Patria” e l’attività scientifica della Società. Alla storia della stessa il<br />

consigliere Carlo Cetteo Cipriani, ha de<strong>di</strong>cato la relazione sulla Storia della<br />

Società Dalmata <strong>di</strong> Storia Patria. Infine,<br />

Bruno Crevato-Selvaggi, consigliere e membro della Commissione filatelica<br />

nazionale ha illustrato i recenti progetti <strong>di</strong> ricerca della Società.<br />

«Per aver instaurato un proficuo<br />

rapporto culturale con la città <strong>di</strong> Grado,<br />

eleggendola a patria <strong>di</strong> adozione.<br />

I gradesi le sono grati per il prezioso e<br />

autorevole contributo profuso nello<br />

stu<strong>di</strong>o dell’opera mariniana, della parlata<br />

<strong>di</strong> Grado e nella <strong>di</strong>ffusione della<br />

poesia <strong>di</strong> Biagio Marin, patrimonio culturale<br />

inestimabile della nostra isola,<br />

proiettandolo nei circuiti culturali nazionali<br />

e internazionali con passione<br />

e instancabile de<strong>di</strong>zione». Questa la<br />

motivazione con la quale il sindaco<br />

Silvana Olivotto, a seguito della deliberazione<br />

del Consiglio comunale, ha<br />

conferito alla prof.ssa Edda Serra la<br />

citta<strong>di</strong>nanza onoraria <strong>di</strong> Grado. Alla<br />

stu<strong>di</strong>osa è stato consegnato anche il<br />

sigillo della Città.<br />

3<br />

Lettere dell’Università “La Sapienza”<br />

<strong>di</strong> Roma. È seguita la relazione della<br />

prof.ssa Antonella Ercolani, or<strong>di</strong>nario<br />

<strong>di</strong> Storia dell’Europa Orientale nella<br />

Facoltà <strong>di</strong> Scienze Politiche della Libera<br />

Università “S. Pio V”, La questione<br />

fiumana e la sistemazione dei confini<br />

orientali col trattato <strong>di</strong> Rapallo<br />

(1920) e Trattato <strong>di</strong> Roma (1924). Terzo<br />

intervento della mattina, quello del<br />

prof. Andrea Ungari, docente <strong>di</strong> Storia<br />

dell’Europa Contemporanea nella<br />

Facoltà <strong>di</strong> Scienze Politiche della Luiss–<br />

Guido Carli: La II guerra mon<strong>di</strong>ale, la<br />

guerra in Jugoslavia e sue conseguenze<br />

in <strong>Venezia</strong> Giulia (1941-1945).<br />

I lavori sono ripresi nel pomeriggio<br />

con la relazione del prof. Luca<br />

Micheletta, docente <strong>di</strong> Storia delle<br />

Relazioni internazionali nella Facoltà<br />

<strong>di</strong> Scienze Politiche della “Sapienza”<br />

de<strong>di</strong>cata alla Questione delle foibe<br />

istriane nel contesto internazionale.<br />

Quin<strong>di</strong> l’intervento <strong>di</strong> Adriano Monti<br />

Buzzetti, giornalista Rai, su Le terre<br />

istriane e dalmate tra storia e futuro<br />

europeo. Infine, la Giornata è stata<br />

chiusa dal presidente della Società <strong>di</strong><br />

Stu<strong>di</strong> Fiumani, Amleto Ballarini, con<br />

la riflessione sul Diritto alla memoria.<br />

Numerosi ed attenti gli insegnanti<br />

aderenti al Progetto sulla storia del XX<br />

secolo.<br />

p.c.h.<br />

Roma, Villa Torlonia, la Limonaia.<br />

In questa cornice si è svolta la Giornata <strong>di</strong>dattica sulla storia giuliana<br />

e dalmata nel XX secolo (foto www.zetema.it)<br />

<strong>Venezia</strong>, la sede dell’Ateneo<br />

Veneto, la ex Chiesa<br />

<strong>di</strong> San Fantin. Qui la Società<br />

Dalmata <strong>di</strong> Storia Patria ha<br />

illustrato la sua attività scientifica<br />

Grado, Edda Serra citta<strong>di</strong>na onoraria<br />

Suoi i più autorevoli stu<strong>di</strong> sulla poesia <strong>di</strong> Biagio Marin<br />

Grado,<br />

Sala Consiliare.<br />

Alla prof.ssa<br />

Edda Serra<br />

è stata conferita<br />

la citta<strong>di</strong>nanza<br />

onoraria<br />

per i meriti<br />

acquisiti<br />

nello stu<strong>di</strong>o<br />

e nella <strong>di</strong>vulgazione<br />

della poesia<br />

<strong>di</strong> Biagio Marin<br />

(foto<br />

www.bioagiomarin.it<br />

- stu<strong>di</strong>oimaginis<br />

Trieste)


4 DIFESA ADRIATICA <strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />

Personaggi dalmati,<br />

una galleria attraverso i secoli<br />

Tullio Vallery, Guar<strong>di</strong>an Grande<br />

della Scuola Dalmata <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>, è<br />

l’autore <strong>di</strong> una puntuale e curiosa galleria<br />

<strong>di</strong> ritratti contenuta nel volume<br />

Personaggi dalmati benemeriti, noti o<br />

meno noti, e<strong>di</strong>ta dalla stessa Scuola<br />

Dalmata nella collana <strong>di</strong> ricerche storiche<br />

“Jolanda Maria Trèveri”. Dalla<br />

Famiglia Alberti, originaria della Toscana<br />

e trasferitasi in Dalmazia nel XIII<br />

secolo, ai Tassovich-Dudan, passando<br />

per il pittore Giovanni Squarcina, il filosofo<br />

Giorgio Politeo, padre Alfonso<br />

Maria Orlini e <strong>di</strong>versi altri, Vallery compone<br />

una silloge <strong>di</strong> vicende e <strong>di</strong> figure<br />

che in epoche anche lontane hanno<br />

lasciato un segno, seppure tenue o<br />

transitorio ma nel quale comunque si<br />

riconosce l’origine.<br />

Un<strong>di</strong>ci sono i personaggi rievocati<br />

nel libro <strong>di</strong> Vallery. Di questi, proponiamo<br />

un’ampio stralcio del capitolo<br />

de<strong>di</strong>cato ai Tassovich-Dudan, il più<br />

noto esponente della quale è certamente<br />

Alessandro Dudan, autore <strong>di</strong><br />

una voluminosa storia dell’arte italiana<br />

in Dalmazia ricca <strong>di</strong> note e <strong>di</strong><br />

bibliografie. Una famiglia dalle lontane<br />

origini, che dalle regioni balcaniche<br />

dell’interno si è progressivamente<br />

portata sul mare per assumere nuovi<br />

connotati, lungo le rive <strong>di</strong> Traù e <strong>di</strong><br />

Spalato.<br />

La famiglia Tassovich - Dudan<br />

<strong>Il</strong> Leone <strong>di</strong> San Marco in un co<strong>di</strong>ce miniato del XV sec.<br />

Fra le <strong>numero</strong>se famiglie comitali<br />

che caratterizzarono nei secoli la civiltà<br />

e la cultura del Regno <strong>di</strong> Dalmazia<br />

va giustamente annoverata quella dei<br />

conti Tassovich-Dudan che seppe<br />

esprimere non pochi personaggi <strong>di</strong> rilievo<br />

nel campo religioso, nel settore<br />

della pubblica amministrazione e nel<br />

mondo delle lettere e delle arti.<br />

La Farniglia Tassovich apparteneva<br />

all’antica nobiltà bosnese originaria<br />

delIa zona <strong>di</strong> Banialuka ove pare<br />

possedesse fin dal X secolo il feudo <strong>di</strong><br />

Tassovaz. I <strong>di</strong>scendenti del conte<br />

Branislavo, Grande del Regno <strong>di</strong><br />

Bosnia, verso la fine del XIV secolo si<br />

trasferirono verso la costa dalmata stabilendosi<br />

inizialmente nella contea<br />

della Poglizza. Nel tratto finale della<br />

vallata del Cetina, alle spalle <strong>di</strong><br />

Almissa, città sulla costa a sud <strong>di</strong> Spalato,<br />

si erano da tempo inse<strong>di</strong>ate varie<br />

famiglie nobili dall’entroterra bosnese<br />

che avevano costituito fra <strong>di</strong> loro una<br />

specie <strong>di</strong> «universitas» possedendo<br />

ville e terreni alle falde del monte Aureo<br />

(Mosor, m. 1330) ed erano riuscite<br />

a godere <strong>di</strong> una certa autonomia<br />

governata da leggi proprie e riconosciuta<br />

nel tempo sia dal governo centrale<br />

ungherese che nei rapporti con i<br />

municipi dalmati della costa, che poi<br />

dalla Repubblica <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>.<br />

Nel 1443 il Consiglio nobiliare<br />

della Poglizza aveva fatto atto <strong>di</strong> de<strong>di</strong>zione<br />

a <strong>Venezia</strong> concludendo un analogo<br />

processo perfezionato dalle principali<br />

città della costa dalmata nella<br />

prima metà del XV secolo.<br />

La Serenissima con <strong>di</strong>ploma del 3<br />

marzo 1444 aveva approvato i capitali<br />

della de<strong>di</strong>zione riconoscendo i nobili<br />

poglizzani, a con<strong>di</strong>zione che un<br />

nobile spalatino con il titolo <strong>di</strong> conte<br />

potesse esercitare, itinerando fra essi,<br />

la «giu<strong>di</strong>catura» in base all’antico statuto.<br />

Gli abitanti della contea della<br />

Poglizza furono in seguito fra i più<br />

decisi e valorosi nel contrapporsi alle<br />

pericolose e devastanti incursioni<br />

turchesche e nel fronteggiare la loro<br />

invasione. I privilegi accordati a suo<br />

tempo ai nobili Poglizzani vennero<br />

ulteriormente confermati dal decreto<br />

del 6 maggio 1570 del Doge Aloysius<br />

Mocenigo dando inoltre loro facoltà<br />

<strong>di</strong> potersi stabilire anche fuori della<br />

contea, il che poi avvenne sia nella<br />

stessa Almissa che a Spalato, Traù e<br />

nell’isola della Brazza.<br />

I <strong>di</strong>scendenti della nobile famiglia<br />

dei Tassovich, fecero sempre parte del<br />

Consiglio nobiliare della Poglizza ed<br />

anche quando si trasferirono a Spalato<br />

vennero equiparati ai nobili della<br />

città godendo dei privilegi inerenti. Un<br />

ramo della famiglia nel 1793 venne<br />

aggregata al corpo nobile della città<br />

<strong>di</strong> Traù.<br />

In seguito a varie vicissitu<strong>di</strong>ni, non<br />

ultima l’invasione turca e le guerre che<br />

ne seguirono, i componenti la famiglia<br />

dei Tassovich si <strong>di</strong>visero in vari rami<br />

secondo il luogo del loro definitivo<br />

inse<strong>di</strong>amento lungo la costa dalmata.<br />

Alcuni si sistemarono a Traù, lungo la<br />

Riviera dei Castelli e nel Borgo Grande<br />

<strong>di</strong> Spalato e vennero in seguito chiamati<br />

con il soprannome <strong>di</strong> Dudan che<br />

col tempo si sostituì del tutto al nome<br />

originario; altri si inse<strong>di</strong>arono a Ragusa<br />

e Slano mantenendo a lungo il cognome<br />

Tassovich.<br />

[…] Alla famiglia fu riconosciuta<br />

la nobiltà dalla Repubblica Veneta con<br />

Ducale del 1774, confermata dall’Austria<br />

nel 1825 e dall’Italia nel 1925.<br />

Federico Heyer von Rosenfeld nella<br />

sua opera intitolata «La nobiltà<br />

dalmata» descrive gli stemmi dei vari<br />

rami dei Dudan e dei Tassovich che<br />

recano fra loro alcune varianti: i due<br />

più importanti hanno il campo blu con<br />

stelle, mezzaluna e pesce in argento<br />

oppure campo in argento con stelle,<br />

mezzaluna e pesce in blu.<br />

Numerosi furono i membri <strong>di</strong> questa<br />

famiglia che si <strong>di</strong>stinsero nel corso<br />

dei secoli.<br />

Dagli Acta Graduum Academicorum<br />

Gymnasii Patavini (Atti dei Gra<strong>di</strong><br />

Accademici dell’Università <strong>di</strong> Padova)<br />

troviamo che <strong>di</strong>versi membri <strong>di</strong> questa<br />

Famiglia sia dei rami <strong>di</strong> Slano e<br />

Ragusa, con il nome <strong>di</strong> Tassovich, che<br />

<strong>di</strong> Traù e Spalato, in<strong>di</strong>viduati come<br />

Dudan, conseguirono il dottorato sia<br />

nelle facoltà <strong>di</strong> filosofia, me<strong>di</strong>cina e<br />

chirurgia che in teologia, giurisprudenza<br />

e scienze politiche.<br />

L’Università <strong>di</strong> Padova era per i<br />

Dalmati riuniti in una delle ventidue<br />

Nationes, la Natio dalmata, il naturale<br />

centro <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> universitari ancor prima<br />

che nel 1405 questa città entrasse<br />

con il suo territorio a far parte della<br />

Repubblica Veneta. Mentre, dopo il<br />

1866, quando il Veneto si unì al Regno<br />

d’Italia, i Dalmati furono costretti<br />

a frequentare le Università <strong>di</strong> Vienna e<br />

Graz.<br />

[…] Seguono sintetiche note biografiche<br />

<strong>di</strong> alcuni personaggi della<br />

casata Tassovich-Dudan:<br />

[…] Conte Oscar Dudan<br />

(Macarsca 1867-<strong>Venezia</strong> 1929). Anche<br />

il dott. Oscar entro nel Consiglio<br />

della Scuola Dalmata nel 1912 assumendo<br />

la carica <strong>di</strong> Cancelliere. Lo<br />

scoppio della prima guerra mon<strong>di</strong>ale<br />

significò per <strong>Venezia</strong> un periodo particolarmente<br />

<strong>di</strong>fficile, specie dopo la<br />

rotta <strong>di</strong> Caporetto, quando il fronte si<br />

stabilizzò sulle sponde del Piave e la<br />

città <strong>di</strong>venne zona <strong>di</strong> retrovie con la<br />

conseguente minaccia <strong>di</strong> canno-<br />

Almissa in una litografia a colori <strong>di</strong> M. & N. Hanhart [1870 circa]<br />

neggiamenti e bombardamenti per i<br />

quali anche la Scuola ebbe a subire<br />

non lievi inconvenienti. Tocco così al<br />

conte Oscar, nominato Guar<strong>di</strong>an<br />

Grande nel primo Convocato dopo la<br />

guerra nel 1919, <strong>di</strong> sovraintendere al<br />

ra<strong>di</strong>cale, impegnativo restauro dell’e<strong>di</strong>ficio<br />

resosi necessario, che comportò<br />

la demolizione e ricostruzione dell’intera<br />

parete sui rio.<br />

I lavori iniziati il 9 novembre 1919<br />

si conclusero nel corso del 1921 dopo<br />

che il conte Oscar era riuscito ad ottenere<br />

dal Ministro dell’Istruzione, Benedetto<br />

Croce, un ulteriore contributo<br />

riuscendo così a riaprire al culto la<br />

Scuola e riprendere l’attività sociale. II<br />

29 settembre 1924 accompagnò il<br />

dott. Aurelio Bianchini d’Alberigo alla<br />

solenne cerimonia avvenuta nella<br />

Piazza dei Signori <strong>di</strong> Zara per la consegna<br />

della ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong> San Marco<br />

offerta dalla Municipalità <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong><br />

al Comune <strong>di</strong> Zara.<br />

Prof. Bruno Dudan (<strong>Venezia</strong> 1905-<br />

Zara 1943), figlio del conte Oscar,<br />

conseguì brillantemente le lauree in<br />

Giurisprudenza e Scienze Politiche<br />

presso l’Università <strong>di</strong> Padova, specializzandosi<br />

nella Storia del Diritto, con<br />

particolare interesse verso le istituzioni<br />

giuri<strong>di</strong>che della Repubblica <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong><br />

e della Dalmazia.<br />

Fu eminente e stimato giurista, professore<br />

incaricato <strong>di</strong> Diritto nelle Università<br />

<strong>di</strong> Cagliari, Camerino e Trieste.<br />

Numerosi i suoi scritti in varie riviste<br />

specializzate nella materia. Fra le sue<br />

opere principali: «II <strong>di</strong>ritto coloniale<br />

veneziano e le sue basi economiche»,<br />

Roma, 1933; «Sindacato d’oltremare<br />

e <strong>di</strong> terraferma: contributo alla storia<br />

<strong>di</strong> una magistratura e del processo sindacale<br />

della Repubblica Veneta»,<br />

Roma, 1933; «<strong>Il</strong> dominio veneziano<br />

del Levante», Bologna, 1938 (ristampato<br />

nel 2006 dall’E<strong>di</strong>tore Filippi <strong>di</strong><br />

<strong>Venezia</strong>); «Stu<strong>di</strong> e note sugli statuti<br />

delle città dalmate», Trieste, 1939. […]<br />

Dott. Alessandro Dudan (Verlicca<br />

1883-Roma 1957). Laureato in Giurisprudenza<br />

a Vienna fu brillante giornalista<br />

e cultore <strong>di</strong> storia. Fervente<br />

irredentista fu volontario nell’esercito<br />

italiano durante la prima guerra mon<strong>di</strong>ale.<br />

Nel 1915 scrisse «La Monarchia<br />

degli Asburgo. Origine, grandezza e<br />

decadenza» e nel 1920-’21 in due<br />

volumi «La Dalmazia nell’arte italiana»,<br />

(nel 1998 e 2000 ristampata a<br />

cura della Società Dalmata <strong>di</strong> Storia<br />

Patria <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>). Uomo politico, fu<br />

deputato e poi senatore del Regno<br />

d’Italia dal 1926 al 1943.<br />

Spalato in una cartolina degli anni Novanta dell’Ottocento<br />

Tullio Vallery<br />

Albrecht Altdorfer, Trionfo dell’imperatore Massimiliano I (part.), prima<br />

metà del XVI sec., Vienna, Graphische Sammlung Albertina. Vi figurano<br />

gli stendar<strong>di</strong> della Dalmazia (a sin.) e dell’Ungheria<br />

La costa<br />

<strong>di</strong> Poglizza,<br />

centro<br />

dalmato<br />

dal quale<br />

provenivano<br />

i Tassovich-<br />

Dudan


<strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />

DIFESA ADRIATICA<br />

La Redazione risponde<br />

Pensioni Inps, un commento alla sentenza<br />

della Corte Costituzionale<br />

A cura dell’Avv.<br />

Vipsania Andreicich<br />

La sentenza della Corte Costituzionale n.<br />

401/2008, il cui contenuto abbiamo riportato<br />

nel precedente <strong>numero</strong> <strong>di</strong> “Difesa Adriatica”,<br />

ha respinto tutte le questioni <strong>di</strong> legittimità che<br />

erano state sollevate in merito all’art. 2 comma<br />

505 della Legge Finanziaria del 2008 me<strong>di</strong>ante<br />

il quale, in contrasto con le costante giurisprudenza<br />

<strong>di</strong> merito e <strong>di</strong> legittimità, ha statuito<br />

che: «L’art. 6, comma 3, della legge 15 aprile<br />

1985, n. 140, si interpreta nel senso che la<br />

maggiorazione prevista dal comma 1 del medesimo<br />

articolo si perequa a partire dal momento<br />

della concessione della maggiorazione<br />

medesima agli aventi <strong>di</strong>ritto».<br />

Tale norma era intervenuta al fine <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>rimere i contrasti interpretativi sorti a seguito<br />

dell’emanazione della Legge 140/85, avvalorando<br />

l’interpretazione <strong>di</strong> maggior svantaggio<br />

per gli esuli.<br />

L’emanazione della Legge 15 aprile 1985<br />

n. 140 aveva, infatti, determinato gran<strong>di</strong> contrasti<br />

in relazione alla sua interpretazione ed in<br />

special modo in merito all’interpretazione della<br />

perequazione automatica prevista dall’art.<br />

6, comma 3 della legge stessa.<br />

A seguito dei predetti contrasti interpretativi,<br />

era stato chiesto l’intervento dell’Inps, che<br />

con il parere n. 8590 del 27 ottobre 2003 aveva<br />

affermato: «[omissis] Come previsto dal<br />

comma 4, le <strong>di</strong>sposizioni dell’articolo 6 – ivi<br />

compresa quella relativa agli aumenti <strong>di</strong><br />

perequazione – hanno effetti economici dal 1°<br />

gennaio 1985 per le pensioni in go<strong>di</strong>mento e<br />

dal primo giorno del mese successivo alla presentazione<br />

della domanda per i futuri pensionati.<br />

In coerenza con la normativa in questione,<br />

in caso <strong>di</strong> pensioni liquidate o da liquidare<br />

con decorrenza anteriore alla data <strong>di</strong> entrata in<br />

vigore della legge (4 maggio 1985), la<br />

maggiorazione decorre dal 1° gennaio 1985<br />

(o dalla data <strong>di</strong> decorrenza della pensione se<br />

successiva al primo gennaio 1985 e anteriore<br />

al 1° giugno 1985), mentre in caso <strong>di</strong> pensioni<br />

con decorrenza dal 1° giugno 1985 la<br />

maggiorazione decorre dal primo giorno del<br />

mese successivo alla presentazione della relativa<br />

domanda. Alla maggiorazione stessa, spettante<br />

alla decorrenza nella misura <strong>di</strong> lire 30.000,<br />

vengono successivamente attribuiti gli aumenti<br />

<strong>di</strong> perequazione».<br />

Contro tale interpretazione, enormemente<br />

svantaggiosa per gli esuli, si pronunciò la giurisprudenza<br />

sia <strong>di</strong> merito che <strong>di</strong> legittimità la<br />

quale affermò che: «l’interpretazione proposta<br />

dall’Inps, secondo cui la maggiorazione delle<br />

Lire 30.000 si perequa a partire dal momento<br />

della concessione della maggiorazione medesima<br />

agli aventi <strong>di</strong>ritto, condurrebbe a risultati<br />

irrazionali e manifestamente lesivi del principio<br />

<strong>di</strong> uguaglianza <strong>di</strong> cui all’art. 3 della Costituzione,<br />

poiché la maggiorazione pensionistica<br />

sarebbe corrisposta nello stesso anno in misura<br />

<strong>di</strong>versa ai vari pensionati a seconda dell’anno<br />

del pensionamento» (Corte Cass. n. 14285<br />

del 2005).<br />

Tale interpretazione non fu mai recepita<br />

dall’Inps, in quanto contraria ai propri interessi<br />

<strong>di</strong> tipo unicamente economico. Proprio a seguito<br />

dell’uniformarsi della giurisprudenza sull’interpretazione<br />

della norma in questione, che<br />

attribuiva agli esuli il <strong>di</strong>ritto della maggiorazione<br />

perequata dall’emanazione della legge, è intervenuto<br />

l’art. 2, comma 505 della L. 244/2007<br />

a totale sfregio <strong>di</strong> quanto affermato dalla Corte<br />

<strong>di</strong> Cassazione ed a <strong>di</strong>scapito <strong>di</strong> una categoria<br />

<strong>di</strong> persone che ha già dovuto subire gran<strong>di</strong> ingiustizie<br />

nella propria vita.<br />

La sentenza della Corte Costituzionale, che<br />

ha confermato la legittimità costituzionale della<br />

norma sopra citata, non merita commenti,<br />

in quanto sembra enormemente <strong>di</strong>fficile riuscire<br />

a non immaginare la violazione del <strong>di</strong>ritto<br />

<strong>di</strong> uguaglianza, quando a soggetti, tutti aventi<br />

la qualifica <strong>di</strong> profugo, debba essere riconosciuto<br />

un importo <strong>di</strong> maggiorazione della pensione<br />

<strong>di</strong>verso a seconda dell’anno in cui raggiungono<br />

l’età pensionabile. Di certo possiamo<br />

immaginare che una <strong>di</strong>versa interpretazione<br />

da parte della Corte Costituzionale sarebbe<br />

costata molti sol<strong>di</strong> allo Stato, il quale molto<br />

probabilmente ritiene più giusto utilizzare le<br />

proprie risorse per altri scopi.<br />

5<br />

Commissione per gli indennizzi,<br />

la sintesi delle sedute <strong>di</strong> ottobre <strong>2009</strong><br />

Sono proseguite, presso il Ministero<br />

dell’Economia e delle Finanze, le<br />

sedute della “Commissione sugli indennizzi<br />

dei beni perduti”, che tratta<br />

sia i beni degli italiani <strong>di</strong> Istria e<br />

Dalmazia che quelli <strong>di</strong> altre zone già<br />

sotto la sovranità italiana o comunque<br />

detenuti da citta<strong>di</strong>ni italiani all’estero.<br />

Diamo <strong>di</strong> seguito una sintesi delle<br />

delibere. La sintesi delle sedute <strong>di</strong> novembre<br />

sarà pubblicata sul prossimo<br />

<strong>numero</strong> <strong>di</strong> “Difesa”.<br />

Seduta dell’8 ottobre <strong>2009</strong><br />

Pos. n. 18670/TC<br />

Zupcich<br />

concesso avviamento commerciale<br />

Pos. n. 18617/TC<br />

Basilisco<br />

concesso indennizzo<br />

Pos. n. 19285/TC<br />

Rampas<br />

concessa rivalutazione indennizzo<br />

Pos. n. 21210/TC<br />

Co<strong>di</strong>glia<br />

delibera rettificata<br />

Pos. n. 21669/TC<br />

Bozicevich<br />

rinviata in istruttoria<br />

Pos. n. 11071/TC<br />

Menegaldo<br />

concessi integrazione indennizzo<br />

e avviamento commerciale<br />

Pos. n. 11421/TC<br />

Penko<br />

delibera rettificata<br />

Pos. nn. 9736-11866/TC<br />

Cerlon<br />

concesso indennizzo<br />

Pos. n. 2697/TC<br />

Svircich<br />

confermato rigetto istanza<br />

avviamento commerciale<br />

Pos. n. 856/TC<br />

Peretti<br />

concessa<br />

integrazione indennizzo<br />

Pos. n. 23120/TC<br />

Smokovich<br />

rettificata delibera<br />

Pos. n. 19207/TC<br />

Demrin<br />

istruttoria<br />

Pos. n. 5937/TC<br />

Cherubini<br />

rettifica indennizzo<br />

Un anno <strong>di</strong> abbonamento gratuito a “Difesa”:<br />

prosegue l’offerta per il 2010<br />

Continua l’offerta promozionale <strong>di</strong> un anno <strong>di</strong> abbonamento gratuito a<br />

“Difesa Adriatica”, destinata sia ai nuovi soci che a quelli vecchi che non sono<br />

mai stati abbonati al nostro mensile.<br />

Per i nominativi che vorrete inviarci in questo periodo, l’abbonamento<br />

gratuito avrà durata fino a tutto il 2010.<br />

È possibile offrire l’abbonamento gratuito <strong>di</strong> un anno anche a persone<br />

esterne all’<strong>Associazione</strong>, che riterrete meritevoli <strong>di</strong> tale offerta e che, in prospettiva,<br />

potrebbero poi sottoscrivere l’abbonamento or<strong>di</strong>nario. Anche per loro<br />

l’omaggio sarà valido fino a tutto il 2010.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo anche che l’art. 50 del Regolamento nazionale <strong>di</strong> applicazione<br />

del nostro Statuto, per sottolinearne l’importanza, in<strong>di</strong>ca che «L’organo <strong>di</strong><br />

Stampa dell’<strong>Associazione</strong> è il perio<strong>di</strong>co “Difesa Adriatica”» e che «i Comitati<br />

Provinciali sono tenuti a curare la massima <strong>di</strong>ffusione del perio<strong>di</strong>co».<br />

Pos. n. 3507/TC<br />

Lanfre<strong>di</strong><br />

istruttoria<br />

Pos. n. 21327/TC<br />

Poropat<br />

concesso indennizzo<br />

Pos. n. 7707/TC<br />

Gorenjscek<br />

concessi indennizzo<br />

e avviamento commerciale<br />

Pos. n. 11310/TC<br />

Dessanti<br />

concesso indennizzo<br />

Pos. n. 7924/TC<br />

Samsa<br />

concesso indennizzo<br />

ELARGIZIONI E ABBONAMENTI<br />

Questa rubrica riporta:<br />

- le elargizioni a “Difesa Adriatica”<br />

<strong>di</strong> importo superiore all’abbonamento<br />

or<strong>di</strong>nario;<br />

- le elargizioni <strong>di</strong>rette alla Sede nazionale<br />

Anvgd;<br />

- gli abbonamenti or<strong>di</strong>nari sottoscritti<br />

a “Difesa Adriatica”;<br />

All’interno <strong>di</strong> ogni gruppo, i nominativi<br />

sono elencati in or<strong>di</strong>ne alfabetico.<br />

In rispetto della normativa sulla privacy<br />

non vengono citate le località <strong>di</strong> residenza<br />

degli offerenti. Ringraziamo da<br />

queste pagine tutti coloro che, con il loro<br />

riconoscimento, ci inviano il segno del<br />

loro apprezzamento e del loro sostegno.<br />

Le offerte qui in<strong>di</strong>cate non comprendono<br />

le elargizioni ricevute dai singoli Comitati<br />

provinciali dell’Anvgd.<br />

Segue dal <strong>numero</strong> precedente.<br />

ABBONAMENTI ORDINARI A<br />

“DIFESA ADRIATICA” (ccp 32888000)<br />

APRILE Persurich Nello, Petricca<br />

Maria Grazia, Prete Adalgisa, Ricci<br />

Clapci Adriana, Rolli Annamaria, Roselli<br />

Zita, Saba Nerina, Saggini Nereo, Savini<br />

Pos. n. 11389/TC<br />

Prischich<br />

rinviata<br />

Pos. n. 8140/TC<br />

Rossi<br />

istruttoria<br />

Seduta del 22 ottobre <strong>2009</strong><br />

Pos. n. 48/ZB<br />

Petronio Luigi (ere<strong>di</strong>)<br />

concesso indennizzo<br />

Pos. n. 9129/ZB<br />

Fifaco Franco<br />

concesso indennizzo<br />

Pos. n. 6507/ZB<br />

Corrente Giovanni ed altri<br />

concesso indennizzo<br />

Pos. n. 264/ZB<br />

Marzari Giovanni (ere<strong>di</strong>)<br />

integrata precedente delibera<br />

concesso indennizzo<br />

Savina, Scavello Ugo, Schilke Enrico,<br />

Tavelli Giovanni, Tenci Carlo, Travas<br />

Rosaria, Vidulich Gianni, Zanelli<br />

Gigliola.<br />

MAGGIO Ama<strong>di</strong> Fulvia, Andreani<br />

Lucio, ANVGD Modena, Beziar<br />

Gherbaz Giovanna, Bonifacio Furio,<br />

Bressan Giuliana, Callovich Giuseppe,<br />

Camalich Milena, Carlin Guido, Celin<br />

Vanda Cantù, Copetti Anna Maria,<br />

Coslovich Aurelio, Dantignana Giuliano,<br />

De Grassi Marcella, Del Fabbro Tito,<br />

Devescovi Luciano, Distaso Arcangelo,<br />

Diviacchi Marcella, Dobran Pietro, Fioretti<br />

Mario, Fonda Nerina, Fornasaro<br />

Antonio, Forza Paolo, Froglia Erio,<br />

Gasperini Vittorino, Gherbaz Roberto,<br />

Gortan Anita, Gropuzzo Luigi, Justin<br />

Ester Visentin, Klein David Antonio,<br />

Legovich Ricioti, Lombar<strong>di</strong> Bruno, Lughi<br />

Silvia, Marcheluzzo Ines Toth, Marcozzi<br />

Keller Anna Maria, Monfalcon<br />

Germana, Oberti <strong>di</strong> Valnera Roberto,<br />

Paoletti Rita, Pappafava Marta, Piazzese<br />

Carmelo, Poliaghi Aldo, Prettegiani Antonio,<br />

Quarantotto Albina, Ramella<br />

Sonia, Resaz Carmen Clapci, Ricciar<strong>di</strong><br />

Pos. n. 1846/ZB<br />

Tulliach Giovanna (ere<strong>di</strong>)<br />

concesso indennizzo<br />

Pos. n. 9736/ZB<br />

Salich caterina ved. Trani<br />

concesso indennizzo<br />

Pos. n. 4833/ZB<br />

Morgan Giustina (ere<strong>di</strong>)<br />

istruttoria<br />

Pos. n. 9110/ZB<br />

Hervatin Vittorio, Pietro e Giovanni<br />

rettifica precedente delibera<br />

Pos. n. 1947/ZB<br />

Russignan Giovanni (ere<strong>di</strong>)<br />

respinta domanda indennizzo<br />

<strong>di</strong> una particella tavolare<br />

Pos. n. 3903/ZB<br />

Apollonio Regina<br />

respinta<br />

domanda indennizzo<br />

Livio, Rocchi Giulio, Rude Mario,<br />

Salvagno Lucia, Tromba Giuseppe,<br />

Valcini Maria Luisa, Valle Ferruccio,<br />

Vatavuk Roma, Vio Giovanna, Zanella<br />

Maddalena ved. De Faveri, Zuccheri<br />

Annamaria.<br />

GIUGNO Ballarin Norberto,<br />

Biasoletto Mario, Calebotta Lorena,<br />

Camboni Maurizio, Coslovich Cristina,<br />

Dassovich Mario, Di Pasquale Wottava<br />

Anna, Fossati Marino, Gembressi Clau<strong>di</strong>o,<br />

Giorgolo Lauro, Giuricich Mario,<br />

Lorenzini Giovanni, Lupi Giuseppe,<br />

Lupieri Pietro, Marangoni Falcioni Gemma,<br />

Migliorini Erica, Monteneri Erica,<br />

Morelli Valeria, Mulitsch Caterina e Paolo,<br />

Nunini Neria, Pauletti Zappador<br />

Vilma, Rihar Arnaldo, Riosa Maria,<br />

Sandorfi Francesco, Sandri Giovanni,<br />

Spizzamizzamiglio Dario, Tenze Fausto.<br />

LUGLIO Bandera Albina Maria,<br />

Becich Stefano, Bertotto Iginia, Cossio<br />

Adriano, Curri Virgilio, Fonovich Lucia,<br />

Nizzoli Vitaliano, Santoro Francesco,<br />

Sebeni Sergio, Sterzi Barolo Angiolo,<br />

Sviben <strong>Il</strong>eana, Treccani Mario, Varesco<br />

Carolina, Vatta Alida, Zvietich Benito.<br />

AGOSTO Calegari Ferruccio,<br />

Casalino Corrado, Cipeletti Gianfranco,<br />

Clauti Bruno, Lorenzini Giulia, Matulich<br />

Walter, Pavazza Benito.


6 DIFESA ADRIATICA <strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />

Speciale<br />

XIX Congresso<br />

Nella giornata conclusiva, il nuovo<br />

Consiglio nazionale ha rinnovato i<br />

vertici dell’<strong>Associazione</strong>: Presidente<br />

nazionale Lucio Toth; Vicepresidenti<br />

nazionali Renzo Codarin, Marino<br />

Segnan e Rodolfo Ziberna (Vicepresidente<br />

vicario).<br />

Sulla base dello spoglio dei voti era<br />

stato eletto poco prima il nuovo Consiglio<br />

<strong>Nazionale</strong>, nelle persone <strong>di</strong>:<br />

Antonio Ballarin (Roma), Guido<br />

Brazzoduro (Milano), Francesca Briani<br />

(Verona), Pietro Antonio Cerlienco<br />

(Monza), Pietro Chersola (Imperia),<br />

Renzo Codarin (Trieste), Arduino<br />

Copettari (Verona), Sissy Corsi (Varese),<br />

Luigi Costanzo (Treviso), Alessandro<br />

Cuk (<strong>Venezia</strong>), Maria Elena Depetroni<br />

(Bergamo), Mario Diracca (Pescara),<br />

Coriolano Fagarazzi (Vicenza), Italia<br />

Giacca (Padova), Anna Maria<br />

Marcozzi Keller (Trento), Pier Maria<br />

Morresi (Varese), Franco Papetti<br />

(Perugia), Simone Vicky Michelle Peri<br />

(Trieste), Giuliano Piccini (Ancona),<br />

Roberto Predolin (Milano), Flavio<br />

Rabar (Ferrara), Elio Ricciar<strong>di</strong> (Padova),<br />

Davide Rossi (Verona), Donatella<br />

Schürzel (Roma), Marino Segnan (Bologna),<br />

Sergio Tabanelli (Massa<br />

Carrara), Lucio Toth (Roma), Silvano<br />

Varin (Pordenone), Orazio Zanetti<br />

Monterubbianesi (Fermo), Antonio Zett<br />

(<strong>Venezia</strong>), Rodolfo Ziberna (Gorizia).<br />

Sono stati eletti all’unanimità Consiglieri<br />

onorari per i meriti acquisiti<br />

Miriam Andreatini Sfilli (preziosa Delegata<br />

per Firenze dell’Anvgd) e<br />

Bernardo Gissi, per lunghi anni competente<br />

Delegato all’Amministrazione<br />

e guida del Comitato <strong>di</strong> Cuneo.<br />

Un Consiglio decisamente rinnovato<br />

nel quale entrano <strong>di</strong>versi giovani<br />

impegnati e nel quale sono ben rappresentate<br />

le articolazioni territoriali<br />

continua dalla prima pagina<br />

<strong>Il</strong> nuovo Consiglio <strong>Nazionale</strong> espresso dalle can<strong>di</strong>dature convenute nella lista «<strong>Il</strong> futuro che vogliamo»<br />

Dal XIX Congresso le persone, i programmi, le sfide<br />

Un’assise all’insegna dell’unità, della compattezza<br />

e del rinnovato impegno sui temi <strong>di</strong> interesse generale degli Esuli<br />

dell’<strong>Associazione</strong>, la cui crescita numerica<br />

comprova la sua vivacità e la<br />

sua capacità <strong>di</strong> esprimere, ad oltre sessant’anni<br />

dall’esodo, persone e risorse<br />

nuove.<br />

<strong>Il</strong> Congresso si era aperto venerdì<br />

27 con la cerimonia ufficiale alla quale<br />

avevano partecipato il Prefetto e il<br />

Sindaco <strong>di</strong> Varese, i sindaci e i rappresentanti<br />

della Provincia e della Regione,<br />

le più alte autorità militari. Di grande<br />

valenza simbolica gli interventi <strong>di</strong><br />

due ospiti d’onore nella giornata <strong>di</strong><br />

apertura, la signora Licia Cossetto e<br />

Ottavio Missoni: <strong>di</strong> entrambi il commosso<br />

intervento ha dato luce e significato<br />

più intensi ancora all’essere presenti<br />

in quella sede e all’impegno associativo.<br />

Al lato del palco della Presidenza<br />

congressuale, l’immagine <strong>di</strong><br />

Norma Cossetto, alla cui memoria tutti<br />

i Delegati e i <strong>di</strong>rigenti si sono idealmente<br />

richiamati.<br />

Numerosissimi i messaggi <strong>di</strong> saluto<br />

delle istituzioni, che riportiamo in<br />

altra pagina.<br />

Alle pagine 6 - 7- 8 - 9 - 10 un’ampia<br />

sintesi degli interventi e una selezione<br />

<strong>di</strong> immagini dal Congresso, anche<br />

alla pagina 16.<br />

Tutte le news e una bella selezione<br />

<strong>di</strong> fotografie sono contenute nella<br />

sezione speciale del sito www.anvgd.it<br />

interamente de<strong>di</strong>cata al XIX Congresso<br />

nazionale.<br />

Presenti Licia Cossetto ed Ottavio Missoni<br />

Uno scorcoi della sala congressi<br />

Confronto<br />

e progettualità<br />

Sono molti e tutti rilevanti<br />

i temi sui quali hanno<br />

<strong>di</strong>battuto i cento delegati<br />

dell’Anvgd riuniti a<br />

Congresso. L’adempimento<br />

congressuale non si è<br />

esaurito nella nomina della<br />

nuova Presidenza e della<br />

nuova <strong>di</strong>rigenza, ma è<br />

stato nutrito <strong>di</strong> contenuti<br />

forti e strategici per consolidare<br />

e rilanciare il programma<br />

già avviato nel<br />

triennio precedente e che<br />

procederà lungo due<br />

gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>rettrici: il «Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento» con il Governo, le Amministrazioni<br />

e le Istituzioni sulle questioni giuri<strong>di</strong>che ed economiche ancora<br />

aperte e la conservazione e la promozione qualificata della memoria storica<br />

dell’Esodo degli italiani autoctoni dalla <strong>Venezia</strong> Giulia e da Zara e<br />

delle vicende del confine orientale nel Novecento.<br />

<strong>Il</strong> «Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento», inse<strong>di</strong>ato presso la Presidenza del Consiglio<br />

al quale sono interessati <strong>di</strong>versi Dicasteri, tra cui Economia, Esteri,<br />

Interni e Istruzione, vede impegnata l’Anvgd in seno alla Federazione<br />

delle Associazioni degli Esuli su <strong>di</strong>versi fronti: dagli indennizzi per i beni<br />

perduti dagli Esuli nei territori ceduti ai provve<strong>di</strong>menti per l’e<strong>di</strong>lizia destinata<br />

ai profughi, dalla corretta in<strong>di</strong>cazione dei luoghi <strong>di</strong> nascita come<br />

previsto dalla normativa ad hoc alle restituzioni dei beni liberi nell’Istria<br />

oggi slovena e croata, alla tutela dei beni monumentali. Tutti argomenti <strong>di</strong><br />

grande peso specifico.<br />

Per altro verso tutti gli interventi u<strong>di</strong>ti nel corso dell’assise hanno insistito<br />

su nuovi progetti e nuove sinergie con le istituzioni della cultura,<br />

della scuola, dell’università e dell’e<strong>di</strong>toria, per il corretto inserimento della<br />

storia dell’Adriatico orientale nella coscienza e nel <strong>di</strong>battito pubblici.<br />

Interlocutore essenziale dell’Anvgd, oltre alle istituzioni culturali ed universitarie<br />

con le quali già collabora da tempo nella <strong>di</strong>rezione della <strong>di</strong>vulgazione<br />

qualificata, sarà il Ministero dell’Istruzione, della Università e della<br />

Ricerca, al quale è chiesto un serio impegno nel sensibilizzare autori,<br />

e<strong>di</strong>tori, <strong>di</strong>rigenti e docenti ad aggiornare le categorie concettuali e gli<br />

strumenti <strong>di</strong>dattici.<br />

<strong>Il</strong> <strong>di</strong>battito congressuale<br />

Interventi in sintesi<br />

Della assise nazionale e del <strong>di</strong>battito<br />

che si è svolto <strong>di</strong>amo <strong>di</strong> seguito<br />

una necessaria sintesi, determinata<br />

dalla necessità <strong>di</strong> fornire ai nostri Lettori<br />

un’informazione più tempestiva<br />

possibile.<br />

Come si leggerà, non sono mancate<br />

critiche anche aspre all’operato<br />

del triennio che questo Congresso ha<br />

chiuso, che hanno condotto alcuni<br />

esponenti provinciali a ra<strong>di</strong>cali e polemiche<br />

prese <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza. In termini<br />

comuni si può parlare <strong>di</strong> una «maggioranza»<br />

e <strong>di</strong> una «minoranza», presenti<br />

in ogni consesso democratico.<br />

Alla nuova compagine scaturita dall’assise<br />

<strong>di</strong> Varese e alle rappresentanze<br />

dell’Anvgd che tornano ad operare<br />

sul territorio, non sfuggirà l’onere e<br />

l’onore <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>re e trasmettere valori<br />

comuni che trascendono le singole<br />

posizioni, consapevoli tutti del dovere<br />

<strong>di</strong> incarnare, ciascuno in sé, una<br />

porzione <strong>di</strong> storia <strong>di</strong> cui dare testimonianza.<br />

p. c. h.<br />

La “tre giorni” congressuale è aperta<br />

nel pomeriggio del 27 dal presidente<br />

Lucio Toth. Sono presenti in prima<br />

fila la signora Licia Cossetto e Ottavio<br />

Missoni , ai quali il congresso tributa<br />

un caloroso applauso. <strong>Il</strong> primo intervento<br />

in programma è <strong>di</strong> Antonio<br />

Ballarin, delegato uscente all’Amministrazione.<br />

Nella sua ampia e articolata<br />

esposizione tocca con passione<br />

<strong>di</strong>versi argomenti, <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne economico-finanziario<br />

e più latamente politico-associativo.<br />

Affidandosi al concet-<br />

<strong>Il</strong> presidente uscente, poi riconfermato, Toth<br />

svolge il suo intervento <strong>di</strong> apertura del Congresso<br />

to <strong>di</strong> «memoria attiva», per significare<br />

l’attenzione al presente e soprattutto<br />

al futuro, esprime, tra l’altro, la convinzione<br />

che si debba giungere a creare<br />

una Fondazione «panfederativa»<br />

aperta a tutte le anime della Diaspora,<br />

in gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> promuovere «azioni e progetti<br />

unificanti a tutela dei nostri interessi,<br />

della nostra storia e della nostra<br />

cultura».<br />

<strong>Il</strong> secondo intervento – che inaugura<br />

il Congresso – è del presidente<br />

Lucio Toth, che tra l’altro rimarca la<br />

necessità <strong>di</strong> ringiovanire le fila dei <strong>di</strong>rigenti,<br />

che proseguano l’impegno associativo<br />

e si assumano l’onere <strong>di</strong> dare<br />

battaglia sui tanti problemi ere<strong>di</strong>tati dal<br />

passato, ma con lo sguardo rivolto<br />

anche verso il futuro. Si rivolge anche<br />

agli ospiti istituzionali presenti, e cita<br />

la prossima ricorrenza dell’Unità d’Italia<br />

ricordando il sacrificio dei volontari<br />

giuliani e dalmati al Risorgimento.<br />

Ricorda Norma Cossetto, che defini-


<strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />

Speciale<br />

XIX Congresso<br />

DIFESA ADRIATICA<br />

<strong>Il</strong> <strong>di</strong>battito congressuale<br />

Interventi in sintesi<br />

7<br />

sce un simbolo del sacrificio<br />

dell’italianità istriana. Invita a coltivare<br />

la ricerca storica ed a incentivarne<br />

la conoscenza presso le giovani generazioni.<br />

Prende la parola l’avv. Sissi Corsi,<br />

presidente del Comitato Anvgd ospite.<br />

Nel ringraziare le autorità presenti,<br />

che hanno permesso l’utilizzo della<br />

prestigiosa sede <strong>di</strong> Villa Recalcati, ricorda<br />

il suo arrivo da bambina a<br />

Varese, dove trovarono rifugio il provve<strong>di</strong>tore<br />

agli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pola, e tutto lo<br />

staff delle Poste <strong>di</strong> Pola, e la fraterna<br />

accoglienza avuta nel capoluogo lombardo.<br />

Seguono i saluti delle tante<br />

autorità invitate. Interviene quin<strong>di</strong><br />

Ottavio Missoni, che ricorda la sua<br />

Zara, <strong>di</strong>strutta dai bombardamenti, e<br />

riflette con dolore sull’impossibilità, per<br />

l’esule, <strong>di</strong> avere un luogo ove tornare.<br />

Sottolinea tra l’altro la <strong>di</strong>gnità con la<br />

quale si sono comportati gli esuli ovunque<br />

fossero nel mondo.<br />

La signora Licia Cossetto, dal canto<br />

suo, sottolinea come tutti i suo ricor<strong>di</strong><br />

siano stati segnati dal lutto e dal<br />

dolore, che nessuna successiva circostanza<br />

della sua vita è stata in grado <strong>di</strong><br />

lenire, e stigmatizza come sia ancora<br />

scarso lo spazio riservato sui libri <strong>di</strong><br />

testo alle foibe e dell’esodo. Richiama<br />

tutti i presenti all’impegno <strong>di</strong> tenere<br />

desta la memoria, a custo<strong>di</strong>re il ricordo<br />

vivo delle sofferenze patite.<br />

<strong>Il</strong> <strong>di</strong>battito congressuale<br />

La <strong>di</strong>scussione entra nel vivo il 28,<br />

giorno interamente de<strong>di</strong>cato agli interventi<br />

dei delegati. Effettuati gli<br />

adempimenti <strong>di</strong> rito, prende la parola<br />

il Presidente Toth. Egli riprende il concetto<br />

della responsabilità che ha<br />

l’Anvgd nei confronti <strong>di</strong> tutti gli Esuli,<br />

una responsabilità che ne fa l’asso<br />

portante non solo della FederEsuli ma<br />

<strong>di</strong> tutta la costellazione <strong>di</strong> associazioni<br />

ed espressioni culturali del mondo<br />

dell’esodo. Ripercorre gli eventi susseguitisi<br />

dal penultimo Congresso, nel<br />

2006, a partire dalla uscita <strong>di</strong> alcune<br />

associazioni dalla FederEsuli, che in<br />

ogni caso ha proseguito nel suo lavoro<br />

al «Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento» con<br />

il Governo inse<strong>di</strong>ato presso la Presidenza<br />

del Consiglio. Certamente, sottolinea<br />

Lucio Toth, le <strong>di</strong>visioni non<br />

Da sin., S. Corsi (presidente Comitato <strong>di</strong> Varese), R. Codarin e R. Predolin<br />

giovano, e danno a<strong>di</strong>to ai politici meno<br />

sensibili <strong>di</strong> temporeggiare. Bisogna<br />

lavorare, insiste, seriamente e non trincerarsi<br />

<strong>di</strong>etro atteggiamenti <strong>di</strong> protesta,<br />

che danno soltanto effimera visibilità.<br />

La forza <strong>di</strong> pressione che si può<br />

esercitare è morale e giuri<strong>di</strong>ca, si tratta<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti soggettivi riconosciuti che<br />

vanno tuttavia sempre aggiornati per i<br />

gran<strong>di</strong> problemi della Nazione e per<br />

le <strong>di</strong>sparità economico-sociali, rimarca<br />

Toth.<br />

Relativamente alla questione<br />

perequazione pensione, secondo Toth<br />

bisognerà valutare nuove azioni in <strong>di</strong>fesa<br />

del <strong>di</strong>ritto negato ai profughi dalla<br />

sentenza della Corte Costituzionale.<br />

Terminato l’intervento <strong>di</strong> Toth,<br />

prende la parola il Segretario nazionale,<br />

Rocchi. Efficienza e trasparenza<br />

i punti <strong>di</strong> riferimento della Sede nazionale,<br />

alla quale esuli <strong>di</strong> prima e seconda<br />

generazione si rivolgono quoti<strong>di</strong>anamente<br />

e costantemente.<br />

Dissensi e <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> voto<br />

Al momento dell’apertura del <strong>di</strong>battito,<br />

e dopo gli adempimenti formali<br />

<strong>di</strong> rito, i consiglieri uscenti<br />

Trevisan (Milano) e Perini (Como) presentano<br />

due mozioni d’or<strong>di</strong>ne urgenti:<br />

la prima, <strong>di</strong> Trevisan, denuncia l’irregolarità<br />

della nomina dei delegati del<br />

Comitato <strong>di</strong> Milano, in quanto in<strong>di</strong>cati<br />

dal Commissario che secondo questa<br />

interpretazione non ne avrebbe<br />

<strong>di</strong>ritto. La seconda, <strong>di</strong> Perini, chiede<br />

che il Congresso sia aperto alla stampa<br />

ed al pubblico, anche nella fase <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>battimento congressuale. Le mozioni<br />

non vengono accolte.<br />

Di seguito Perini (Como) interviene<br />

lamentando che dopo sessant’anni<br />

dall’esodo tanti problemi non siano<br />

stati ancora risolti e la gestione che<br />

definisce centralista dell’<strong>Associazione</strong>.<br />

Contesta meto<strong>di</strong> e <strong>di</strong>rettive relativamente<br />

ai rapporti con le Comunità italiane<br />

oltreconfine e la trasformazione,<br />

che gli sembra <strong>di</strong> cogliere, dell’Anvgd<br />

in associazione meramente assistenziale<br />

e culturale. <strong>Il</strong> secondo intervento<br />

è della sig.ra Marisa Brugna, presidente<br />

uscente del Comitato <strong>di</strong> Sassari, la<br />

quale comunica le <strong>di</strong>missioni in massa<br />

dei suoi componenti per insanabile<br />

contrasto con le linee generali seguite<br />

nel triennio dall’Anvgd, che ritiene responsabile<br />

<strong>di</strong> omissioni nella gestione<br />

<strong>di</strong> situazioni e circostanze particolari<br />

riguardanti il borgo <strong>di</strong> Fertilia.<br />

A seguire interviene Antonio Vatta<br />

(presidente Consulta Anvgd Piemonte).<br />

Ricorrendo ad un’immagine, lamenta<br />

che i politici abbiano preparato<br />

per gli esuli una bella tavola<br />

imban<strong>di</strong>ta, sulla quale i piatti sono tuttavia<br />

vuoti. Ricorda l’apporto dato dal<br />

Comitato <strong>di</strong> Torino e dalla Consulta<br />

Piemonte all’intera <strong>Associazione</strong>. Vatta<br />

e gli altri delegati <strong>di</strong> Torino (Fulvio<br />

Aquilante, Luciano Valenta, Antonio<br />

Pastrovicchio, Eugenio Maisani) esprimono<br />

per iscritto la volontà <strong>di</strong> non<br />

partecipare al voto, che ritengono «inutile,<br />

anzi dannoso». Allo stesso modo<br />

si esprime la delegata <strong>di</strong> Sassari, Marisa<br />

Brugna).<br />

Prende la parola Fulvio Aquilante<br />

(presidente Comitato <strong>di</strong> Torino). Si definisce<br />

un uomo «del fare», che ha<br />

portato in Anvgd il sentire del suo Comitato.<br />

Ricorda il lavoro in comune<br />

svolto con la <strong>di</strong>rigenza nazionale ed<br />

invoca imme<strong>di</strong>ata mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> Statuto<br />

e Regolamento, che venga approvato<br />

da un Congresso straor<strong>di</strong>nario, entro<br />

due mesi. Seguono Luigi D’Agostini<br />

(Comitato <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>), che deplora le<br />

consuete <strong>di</strong>chiarazioni d’intenti del<br />

mondo politico, cui non corrispondono<br />

concrete azioni; Roberto Stanzione<br />

(Comitato <strong>di</strong> Como), che lamenta il<br />

parere negativo dato dall’Esecutivo<br />

nazionale Anvgd alla costituzione del<br />

Comitato <strong>di</strong> Lecco con pretesti che<br />

definisce puramente formali e contesta<br />

che le risorse destinate ai cosiddetti<br />

«rimasti» possano sottrarre il dovuto<br />

agli esuli.<br />

Luciano Rubessa (presidente del<br />

Comitato <strong>di</strong> Brescia) considera negativamente<br />

il bilancio del triennio 2006-<br />

<strong>2009</strong> per quanto riguarda strategie e<br />

obiettivi e ritiene fallito il «Tavolo <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento» aperto dalla Federazione<br />

delle Associazioni con il Governo<br />

in quanto non concordata, a suo<br />

avviso, una «strategia preventiva» e<br />

«senza incalzare la controparte con<br />

richieste e proposte». Ritiene che l’attuale<br />

<strong>di</strong>rigenza sia «<strong>di</strong>stante dagli esuli<br />

e dalle loro esigenze e aspettative» e<br />

la accusa <strong>di</strong> «immobilismo» e <strong>di</strong> carente<br />

comunicazione. Sulla stessa linea,<br />

Gianantonio Godeas (delegato <strong>di</strong><br />

Brescia, già Esecutivo <strong>di</strong> Milano), che<br />

esprime la sua valutazione sul<br />

commissariamento dell’Esecutivo <strong>di</strong><br />

Milano, deciso dall’Esecutivo nazionale<br />

e che ritiene immotivato e risibile;<br />

e Trevisan (consigliere uscente Anvgd<br />

e del Comitato <strong>di</strong> Milano), il quale trova<br />

inau<strong>di</strong>ta l’ostilità espressa dalla Presidenza<br />

nazionale, con grave<br />

nocumento dell’immagine dell’Anvgd,<br />

e del ruolo del Comitato <strong>di</strong> Milano e<br />

<strong>di</strong> una figura importante come Piero<br />

Tarticchio, che ne è stato presidente.<br />

Linee <strong>di</strong>rettrici per il futuro<br />

Secondo Rodolfo Ziberna (presidente<br />

Comitato <strong>di</strong> Gorizia) due sono<br />

le gran<strong>di</strong> sfide per il prossimo triennio:<br />

gli indennizzi per i «beni abbandonati»<br />

e la conservazione del patrimonio<br />

latino e veneziano nelle regioni adriatiche.<br />

Ritiene che alzare insensatamente<br />

la posta, come ad esempio nel<br />

contenzioso per gli indennizzi, è totalmente<br />

controproducente. Si dovrebbe<br />

avere, in tal caso, il coraggio <strong>di</strong> non<br />

accettare la controfferta dei governi ove<br />

la si ritenga inaccettabile. Dopo oltre<br />

60 anni, prosegue Ziberna, sarebbe<br />

opportuno ragionare sull’offerta che<br />

venisse avanzata dal Governo, che<br />

certo non sarà mai pienamente sod<strong>di</strong>sfacente.<br />

Sul versante interno, Ziberna<br />

insiste sulla necessità <strong>di</strong> impegnarsi<br />

nella <strong>di</strong>vulgazione dell’italianità dei<br />

territori ceduti anche attraverso il rapporto<br />

con le Comunità italiane. Considera<br />

infine ingenerose le critiche piovute<br />

sui <strong>di</strong>rigenti: la critica, chiosa,<br />

dev’essere uno stimolo, non un ingiuria<br />

carica <strong>di</strong> acre<strong>di</strong>ne.<br />

Un altro aspetto che Ziberna rileva<br />

è la necessità <strong>di</strong> andare verso una<br />

progressiva unità delle associazioni e<br />

dei loro organi informativi. Evoca un<br />

«raduno degli esuli», occasioni <strong>di</strong> incontro<br />

e <strong>di</strong> confronto al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni<br />

appartenenza. Conclude con un appello<br />

alla con<strong>di</strong>visione.<br />

L’intervento successivo è <strong>di</strong> Pietro<br />

Chersola (presidente Comitato <strong>di</strong><br />

Imperia). «La nostra storia – <strong>di</strong>ce tra<br />

l’altro – a pieno titolo può essere considerata<br />

pienamente para<strong>di</strong>gmatica<br />

quanto a <strong>di</strong>ritto calpestato». Invita pertanto<br />

a rafforzare i rapporti con «tutte<br />

le istituzioni <strong>di</strong> governo» e a perseguire<br />

«un maggiore impegno della scuola<br />

e della cultura verso la [..] storia<br />

dell’Adriatico orientale, per una vera<br />

<strong>di</strong>vulgazione culturale qualificata».<br />

Franco Papetti (delegato Anvgd <strong>di</strong><br />

Perugia) nel suo intervento ricorda le<br />

origini fiumane, e narra brevemente<br />

del suo inserimento nella società<br />

perugina. <strong>Il</strong>lustra l’intento sul quale ha<br />

lavorato e lavora nel capoluogo umbro<br />

per ricordare le vicende del confine<br />

orientale, e i progressivi rapporti avviati<br />

con le autorità locali, con conferenze,<br />

lezioni e <strong>di</strong>battiti in particolare<br />

nelle scuole. Grazie alla serietà del<br />

lavoro svolto, la Regione Umbria dà<br />

ora supporto alle attività della Delegazione<br />

nella <strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong> quei temi.<br />

Sui rapporti con i «rimasti» ritiene siano<br />

da incentivare e conclude con un<br />

appello all’unitarietà <strong>di</strong> intenti e a proiettarsi<br />

nel futuro.<br />

I lavori congressuali riprendono nel<br />

pomeriggio dello stesso 28 novembre,<br />

con un’altra serie <strong>di</strong> interventi. Ad aprire<br />

la sessione pomeri<strong>di</strong>ana Walter<br />

Matulich (vicepresidente Comitato <strong>di</strong><br />

Brescia), il quale tra l’altro esprime la<br />

convinzione che lo Statuto dovrebbe<br />

dare maggiore autonomia ai Comitati,<br />

che conoscono la realtà territoriale,<br />

senza con ciò sminuire il ruolo della<br />

Sede centrale.<br />

Secondo intervento del consigliere<br />

uscente Roberto Predolin (Comitato<br />

<strong>di</strong> Milano). Si esprime sulle critiche<br />

o, peggio, sugli insulti <strong>di</strong> cui<br />

ripetutamente è stata fatta oggetto la<br />

Presidenza nazionale, che ritiene<br />

ingenerosi e ingiusti. <strong>Il</strong> vero dovere,<br />

afferma, cui questo Congresso deve<br />

sentirsi chiamato è il programma per<br />

il futuro. È arrivato il momento, sottolinea<br />

Predolin, <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere con forza<br />

la memoria e <strong>di</strong> trasmetterla nel modo<br />

più consono, e <strong>di</strong> investire sul salto<br />

generazionale.<br />

Un’istantanea delle operazioni <strong>di</strong> voto.<br />

A ciascun delegato al Congresso<br />

viene assegnato un <strong>numero</strong> <strong>di</strong> voti da esprimere in relazione<br />

al <strong>numero</strong> <strong>di</strong> iscritti al Comitato da cui proviene


8 DIFESA ADRIATICA <strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />

Speciale<br />

XIX Congresso<br />

<strong>Il</strong> <strong>di</strong>battito congressuale<br />

Interventi in sintesi<br />

Segue l’intervento <strong>di</strong> Guido<br />

Brazzoduro (vicepresidente uscente<br />

Anvgd e Commissario del Comitato<br />

<strong>di</strong> Milano). Deplora le fratture createsi,<br />

che comportano inevitabilmente<br />

scarsa considerazione presso gli<br />

interlocutori istituzionali. Chiunque<br />

voglia sostenere una tesi, soggiunge, e<br />

non sia in grado <strong>di</strong> gestirle all’interno<br />

nelle se<strong>di</strong> deputate, porta all’esterno<br />

critiche e calunnie, non può aiutare a<br />

costruire il bene dell’<strong>Associazione</strong>, che<br />

ne viene indebolita. Le buone regole<br />

democratiche non significa soltanto<br />

dare giusta parola a tutti, ma, che ci<br />

sia maggioranza od opposizione, all’esterno<br />

l’atteggiamento deve conformarsi<br />

ad un comportamento unitario.<br />

Riferisce sul commissariamento del<br />

Comitato <strong>di</strong> Milano, i cui presupposti<br />

poggiano sulle prese <strong>di</strong> posizione<br />

aprioristicamente contrastanti con la<br />

scelta e con le opzioni generali assunte<br />

dall’<strong>Associazione</strong>. Ciascuno, chiosa,<br />

<strong>di</strong>venterà responsabile <strong>di</strong> ciò che <strong>di</strong>rà<br />

o <strong>di</strong>chiarerà.<br />

È quin<strong>di</strong> la volta <strong>di</strong> Paolo Jelich<br />

(Consulta Regionale Emilia Romagna).<br />

Rimarca l’importanza <strong>di</strong> testimoniare<br />

la storia e i sacrifici <strong>di</strong> quanti ci hanno<br />

preceduto, grazie anche alla legge sul<br />

Giorno del Ricordo. Due le priorità a<br />

suo giu<strong>di</strong>zio: il ricambio generazionale<br />

e il mantenimento del «Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento»,<br />

presso il quale tocca<br />

all’Anvgd formulare proposte utili a<br />

giungere ad un risultato, tenendo comunque<br />

presenti le con<strong>di</strong>zioni economiche<br />

generali . Anche a suo avviso è<br />

in<strong>di</strong>spensabile formulare una piattaforma<br />

cre<strong>di</strong>bile <strong>di</strong> richieste, e con ciò<br />

identificare una cifra atten<strong>di</strong>bile per gli<br />

indennizzi.<br />

Marino Segnan (presidente Comitato<br />

<strong>di</strong> Bologna), riven<strong>di</strong>ca alla Consulta<br />

Emilia Romagna e al suo Comitato<br />

l’aver concepito un programma<br />

articolato in 14 punti a l’aver raccolto<br />

intorno ad esso una lista cre<strong>di</strong>bile <strong>di</strong><br />

can<strong>di</strong>dature. <strong>Il</strong> programma della lista<br />

«<strong>Il</strong> futuro che vogliamo» è pubblicato<br />

alla pag. 13.<br />

Anna Maria Fagarazzi (Comitato <strong>di</strong><br />

Vicenza) rileva come ai giovani, ai<br />

quali ci si deve rivolgere, non si possano<br />

offrire visioni vetuste e superate:<br />

i tempi richiedono lo sforzo <strong>di</strong> adeguarsi<br />

all’evoluzione della storia pur<br />

mantenendo fermi i valori fondanti. Ai<br />

giovani, aggiunge, non bisogna parlare<br />

in termini che definisce<br />

“politichese”, ma trasmettere l’esperienza<br />

esistenziale.<br />

Segue l’intervento <strong>di</strong> Renzo<br />

Codarin (vicepresidente nazionale,<br />

presidente del Comitato <strong>di</strong> Trieste), che<br />

interviene in primo luogo come presidente<br />

della FederEsuli. Tra l’altro, dà<br />

Perio<strong>di</strong>co mensile dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia<br />

Centro stu<strong>di</strong> padre Flaminio Rocchi<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Patrizia C. Hansen<br />

E<strong>di</strong>trice:<br />

ASSOCIAZIONE NAZIONALE<br />

VENEZIA GIULIA E DALMAZIA<br />

Via Leopoldo Serra, 32<br />

00153 Roma - 06.5816852<br />

Con il contributo della legge 72/2001<br />

Redazione e amministrazione<br />

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Tel./Fax 06.5816852<br />

Grafica e impianti:<br />

CATERINI EDITORE (Roma)<br />

Servizi Integrati per l’E<strong>di</strong>toria e la Comunicazione<br />

Tel. 06.58332424 Fax 06.97255609<br />

E-mail: posta@caterinie<strong>di</strong>tore.com<br />

notizia della proposta avanzata dai Sottosegretari<br />

Mantica e Menia alla<br />

FederEsuli nel corso della più recente<br />

riunione del «Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento»,<br />

durante la quale i rappresentanti<br />

del Governo hanno ventilato la possibilità<br />

<strong>di</strong> attingere ai fon<strong>di</strong> versati su in<br />

particolare dalla Slovenia, fon<strong>di</strong> che,<br />

nell’attuale contingenza economicofinanziaria<br />

del Paese, potrebbero altrimenti<br />

venire assimilati dallo Stato.<br />

Anna Maria Marcozzi Keller (presidente<br />

Comitato <strong>di</strong> Trento) sottolinea<br />

dal canto suo l’impegno nel tessuto<br />

socio-culturale trentino, nel quale tuttavia<br />

ritiene che l’elemento giulianodalmata<br />

sembra accettato «con riserva».<br />

Si deve anche tenere conto, aggiunge,<br />

delle componenti etniche presenti<br />

a Trento e Bolzano. Esprime l’auspicio<br />

che i <strong>di</strong>versi Comitati che hanno<br />

espresso <strong>di</strong>ssensi anche forti convergano<br />

nell’intento comune e sia loro<br />

ridata fiducia, nell’interesse <strong>di</strong> tutti gli<br />

esuli e a tutela della loro <strong>di</strong>gnità.<br />

È quin<strong>di</strong> il turno <strong>di</strong> Lino Vivoda<br />

(consigliere onorario), che rievoca i<br />

tempi dei campi profughi e dell’isolamento<br />

patito. Sottolinea come in quei<br />

<strong>di</strong>fficili frangenti l’Anvgd sia stata<br />

un’àncora. Sui beni abbandonati ritiene<br />

si debba esigere dalla Croazia<br />

l’eguale trattamento rispetto agli altri<br />

citta<strong>di</strong>ni europei. Sulle relazioni con<br />

le Comunità italiane oltreconfine, conclude,<br />

se un tempo egli stesso è stato<br />

contrario, ora ritiene si debbano necessariamente<br />

coltivare in sinergia <strong>di</strong><br />

intenti.<br />

Parla <strong>di</strong> seguito Donatella Schürzel<br />

(presidente Comitato <strong>di</strong> Roma). Comunica<br />

con piacere che il Comitato romano<br />

è composto in buona parte da<br />

«seconde generazioni» <strong>di</strong> esuli. Sui<br />

contrasti interni, ritiene che posizioni<br />

<strong>di</strong>verse possono ritrovarsi nei momenti<br />

necessari, come nei rapporti con le istituzioni.<br />

L’assunzione della carica <strong>di</strong><br />

presidente del Comitato romano, assicura,<br />

la obbliga a sentire una maggiore<br />

responsabilità nei confronti degli<br />

esuli e della memoria. Su esuli e<br />

«rimasti» si richiama alla comune origine<br />

e ai comuni sentimenti <strong>di</strong> appartenenza.<br />

Definisce inutili e<br />

<strong>di</strong>sonorevoli i contrasti interni. Dichiara<br />

rammarico per l’atteggiamento <strong>di</strong><br />

rinuncia <strong>di</strong> alcuni rappresentanti ed<br />

auspica che la lista unica annunciata<br />

possa dare compattezza all’Anvgd.<br />

La parola è poi data al delegato<br />

Anvgd <strong>di</strong> Fermo Orazio Zanetti, che<br />

auspica convergano nell’<strong>Associazione</strong><br />

i contributi fattivi <strong>di</strong> tutti, ciascuno<br />

con le proprie competenze e conoscenze,<br />

e si riesca a «perfezionare ulteriormente<br />

gli aspetti politici […] con<br />

lo spirito <strong>di</strong> ieri e l’incisività <strong>di</strong> oggi» e<br />

Abbonamenti:<br />

Annuo 30 euro<br />

Sostenitore 50 euro<br />

Solidarietà a piacere<br />

Estero omaggio<br />

Una copia 2 euro - Arretrati 3 euro<br />

C/c postale n° 32888000<br />

Intestato a “Difesa Adriatica”<br />

Autorizzazione del Tribunale <strong>di</strong> Roma<br />

n° 91/94 dell’11 marzo 1994<br />

Spe<strong>di</strong>zione in abbonamento Postale <strong>di</strong> ROMA<br />

Stampa:<br />

Romana E<strong>di</strong>trice Srl - S. Cesareo (RM)<br />

Finito <strong>di</strong> stampare il 23 <strong>di</strong>cembre <strong>2009</strong><br />

tenendo presenti «due macro obiettivi,<br />

i Tavoli <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento […] e la<br />

crescita dell’<strong>Associazione</strong>».<br />

Mario Diracca (Comitato <strong>di</strong><br />

Pescara) deplora a sua volta gli episo<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> conflittualità interna, che pone in<br />

cattiva luce in Italia e all’estero le stesse<br />

associazioni della Diaspora. Considera<br />

pertanto necessario che si pervenga<br />

a can<strong>di</strong>dature tale da avere strumenti<br />

vali<strong>di</strong> per interloquire con tutti. Maria<br />

Elena Depetroni (presidente Comitato<br />

<strong>di</strong> Bergamo) e Arduino Copettari<br />

(delegato Comitato <strong>di</strong> Verona) richiamano<br />

il dovere <strong>di</strong> portare avanti l’ere<strong>di</strong>tà<br />

<strong>di</strong> ideali. Con <strong>di</strong>verse<br />

accentuazioni sottolineano l’importanza<br />

della relazione con le istituzioni e i<br />

governi, manifestano stupore e dolore<br />

per le polemiche in atto. Bisogna, sostengono<br />

nei loro interventi, far convergere<br />

le forze verso comuni obiettivi,<br />

bisogna portare avanti la memoria<br />

e la storia. Sulla stessa linea d’onda<br />

Flavio Rabar (presidente Comitato <strong>di</strong><br />

Ferrara), il quale stigmatizza il livello<br />

cui si è giunti nei rapporti interni, e la<br />

natura <strong>di</strong> lamentazione <strong>di</strong> molti atteggiamenti,<br />

non utile e sterile.<br />

<strong>Il</strong> giovane Pietro Cerlienco (presidente<br />

Comitato <strong>di</strong> Monza) trasmette i<br />

saluti dell’<strong>Associazione</strong> Paracadutisti<br />

d’Italia e del suo presidente Crippa.<br />

Annuncia il nutrito programma che il<br />

Comitato monzese ha in calendario<br />

in vista del Giorno del Ricordo 2010<br />

e non solo, e si <strong>di</strong>ce onorato <strong>di</strong> rappresentare<br />

sul territorio gli esuli. Sollecita<br />

la ricomposizione nell’unità <strong>di</strong><br />

intenti.<br />

Simone Peri (consigliere nazionale<br />

Anvgd e presidente Famiglia<br />

Montonese), forte della sua esperienza<br />

<strong>di</strong> giovane <strong>di</strong> seconda generazione<br />

nata all’estero, in<strong>di</strong>vidua alcuni settori<br />

strategici per il breve e me<strong>di</strong>o termine:<br />

il coinvolgimento delle nuove generazioni<br />

che vivono in altri Paesi,<br />

avvalendosi delle tecnologie <strong>di</strong> comunicazione<br />

rapida; far loro conoscere il<br />

patrimonio <strong>di</strong> storia e <strong>di</strong> cultura dalle<br />

regioni <strong>di</strong> provenienza; la promozione<br />

della civiltà giuliano-dalmata in tutti<br />

i suoi molteplici aspetti, non limitandosi<br />

a trattare della storia del Novecento<br />

e cooptando autorevoli<br />

testimonial della società e della cultura<br />

giuliano-dalmata. Esprime il caldo<br />

auspicio che quanto oggi, certo meno<br />

<strong>di</strong> ieri, sembra ancora <strong>di</strong>stante possa<br />

con adeguato e rinnovato impegno<br />

farsi «presente».<br />

Silvio Cattalini (consigliere nazionale<br />

uscente e presidente Comitato <strong>di</strong><br />

U<strong>di</strong>ne) ricorda <strong>di</strong> aver subìto come<br />

zaratino due profuganze, nel 1941, al<br />

momento dell’invasione della Jugoslavia,<br />

smistato con i giovanissimi e con<br />

le donne ad Ancona; e successivamente,<br />

con l’esodo del secondo dopoguerra.<br />

Se ancora oggi, sottolinea, sia possibile<br />

ritrovarsi in una sede<br />

congressuale lo si deve ai <strong>di</strong>rigenti che<br />

hanno “fatto” l’Anvgd e dà loro il dovuto<br />

merito. Rivolge un appello all’unità<br />

e all’esperienza degli anziani.<br />

Francesca Briani (consigliere nazionale<br />

uscente e presidente Comitato<br />

<strong>di</strong> Verona). Riconosce <strong>di</strong> aver acquisito<br />

in questi anni una certa esperienza<br />

associativa, e informa della positiva<br />

situazione del Comitato veronese,<br />

e si <strong>di</strong>ce lieta <strong>di</strong> partecipare all’attività<br />

dell’Anvgd. Rassicura dell’importanza<br />

degli esuli <strong>di</strong> prima generazione.<br />

Si rammarica degli attacchi personali<br />

percepiti.<br />

Ritiene che chi <strong>di</strong>ssente in maniera<br />

così dura ha il dovere <strong>di</strong> presentarsi,<br />

e <strong>di</strong> presentare una lista, come invece<br />

non è accaduto. Bisogna avere<br />

la buona volontà <strong>di</strong> proseguire. Dichiara<br />

<strong>di</strong> non comprendere perché associazioni<br />

minori e locali debbano e<br />

possano rivolgere accuse continue, cui<br />

elementi interni danno supporto e <strong>di</strong><br />

cui sono veicolo. Invita a commisurare<br />

le richieste alle effettive, ben note con<strong>di</strong>zioni<br />

generali del Paese. Invita ad un<br />

ragionamento concreto anche in or<strong>di</strong>ne<br />

alle richieste alle istituzioni e al<br />

Governo.<br />

<strong>Il</strong> XIX Congresso si chiude con la<br />

replica <strong>di</strong> Lucio Toth e la prima convocazione<br />

del Consiglio nazionale<br />

appena eletto sulla base delle<br />

risultanze delle elezioni, che provvede<br />

ai primi adempimenti normativi e<br />

tornerà a riunirsi a breve per eleggere<br />

il nuovo Esecutivo nazionale.<br />

p. c. h.<br />

Bilancio <strong>di</strong> un triennio,<br />

i dati della Sede nazionale<br />

Nella massa <strong>di</strong> documenti forniti dalla Sede <strong>di</strong> Roma ai Delegati Anvgd<br />

e alla stampa in occasione della XIX assise generale, è compreso un bilancio<br />

sintetico delle funzioni svolte nell’arco del triennio 2006-<strong>2009</strong>. La<br />

voce «Assistenza» risulta così sud<strong>di</strong>visa:<br />

20.000 telefonate in entrata; 2.000 fax ricevuti; 50.000 e-mail pervenute;<br />

4.500 comunicazioni cartacee giunte; 1.500 visitatori in Sede.<br />

Per quanto riguarda la voce «Organizzazione» questi sono gli elementi<br />

forniti:<br />

42.000 mail inviate ai propri rappresentanti; 2.500 lettere scritte; 18.000<br />

comunicazioni inviate via posta; 6.500 kg <strong>di</strong> materiale spe<strong>di</strong>to; 11.000<br />

telefonate effettuate.<br />

Per quanto riguarda le celebrazioni del Giorno del Ricordo, questa è<br />

la sintesi:<br />

800 le località italiane censite nelle quali si sono svolte commemorazioni;<br />

500 le località nelle quali è stata presente la rappresentanza Anvgd;<br />

1.400 gli eventi registrati.<br />

Su “Difesa Adriatica”:<br />

750 gli articoli originali pubblicati; 200 le «firme» ospitate; 400 le<br />

cronache locali riportate; 600 gli articoli tratti da altre testate; 2.200.000 le<br />

pagine complessive stampate.<br />

Infine, ecco i dati relativi al sito Internet www.anvgd.it:<br />

7.000 le notizie pubblicate; 75.000 i visitatori; 710.000 le pagine<br />

visualizzate.


<strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />

Speciale<br />

XIX Congresso<br />

Numerosi i messaggi pervenuti<br />

dagli esponenti delle istituzioni in occasione<br />

del XIX Congresso. Ne <strong>di</strong>amo<br />

una selezione.<br />

<strong>Il</strong> Capo dello Stato, Giorgio<br />

Napolitano, scrive: «Apprezzo l’impegno<br />

dell’<strong>Associazione</strong> per coltivare la<br />

memoria delle tragiche vicende storiche<br />

del secolo scorso al confine nord<br />

orientale d’Italia». «Ritengo non meno<br />

importante il vostro obiettivo statutario<br />

<strong>di</strong> guardare al futuro sensibilizzando<br />

il più largo pubblico italiano su questo<br />

importante ruolo politico, economico<br />

e culturale».<br />

<strong>Il</strong> Presidente del Senato, Renato<br />

Schifani, esprime la «ideale adesione a<br />

questa iniziativa che, nel ricordare una<br />

pagina durissima e purtroppo <strong>di</strong>menticata<br />

della nostra storia, riunisce tanti<br />

protagonisti <strong>di</strong> eventi epocali e drammatici,<br />

che rappresentano oggi i migliori<br />

testimoni della necessità, soprattutto<br />

fra le nuove generazioni, <strong>di</strong> una cultura<br />

della pace e del rispetto fra i popoli,<br />

ma al tempo stesso <strong>di</strong> profondo attaccamento<br />

alle proprie ra<strong>di</strong>ci».<br />

<strong>Il</strong> Presidente della Camera,<br />

Gianfranco Fini, nel suo messaggio<br />

definisce il XIX Congresso «un’importante<br />

occasione per ricordare la trage<strong>di</strong>a<br />

degli esuli giuliani, istriani, fiumani<br />

e dalmati, costretti ad abbandonare le<br />

loro terre nel 1947. Si tratta <strong>di</strong> una<br />

pagina buia della storia che un Paese<br />

democratico come l’Italia non deve<br />

DIFESA ADRIATICA<br />

<strong>Il</strong> saluto delle istituzioni<br />

Le autorità presenti alla giornata <strong>di</strong> apertura<br />

aver paura <strong>di</strong> illuminare». E prosegue:<br />

«le attività svolte dalla vostra <strong>Associazione</strong><br />

rappresentano, in questo senso,<br />

un prezioso contributo per la nostra<br />

coscienza <strong>di</strong> italiani ed europei. […] È<br />

dovere delle Istituzioni promuovere il<br />

ricordo della nostra vicenda collettiva<br />

da trasmettere ai giovani, al fine <strong>di</strong> dar<br />

loro la possibilità <strong>di</strong> acquisire una consapevolezza<br />

autentica del passato del<br />

proprio Paese».<br />

<strong>Il</strong> Presidente del Consiglio,<br />

Berlusconi, definisce l’assemblea generale<br />

«un’occasione significativa per<br />

la comunità <strong>di</strong> esuli <strong>di</strong> Istria, Fiume e<br />

Dalmazia, per rafforzare l’identità nazionale,<br />

che la loro triste vicenda storica<br />

ha lacerato». <strong>Il</strong> Sottosegretario alla<br />

Presidenza del Consiglio, Gianni Letta,<br />

ha inviato ai congressisti «un caloroso<br />

saluto» ed ha espresso «il vivo<br />

apprezzamento per le attività che l’<strong>Associazione</strong><br />

svolge con grande impegno<br />

a tutela dei valori e memorie che<br />

costituiscono un patrimonio comune<br />

dell’Unione Europea». Letta ha riba<strong>di</strong>to<br />

che «il Governo segue con attenzione<br />

le tematiche e le istanze che provengono<br />

dagli Esuli istriani, fiumani e<br />

dalmati. È questa sensibilità – prosegue<br />

– che ci ha indotto a riattivare il<br />

Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento che mi onoro<br />

<strong>di</strong> presiedere a Palazzo Chigi. Nel<br />

corso delle riunioni degli scorsi mesi<br />

abbiamo avuto modo <strong>di</strong> esaminare<br />

insieme e costruttivamente le<br />

problematiche che permangono aperte,<br />

registrando puntualmente le aspettative<br />

del mondo associativo degli Esuli<br />

per una loro soluzione definitiva».<br />

«Conosco bene – scrive all’Anvgd<br />

il Ministro degli Esteri Frattini – la passione<br />

e la de<strong>di</strong>zione con cui svolgete<br />

il Vostro incarico ed il ruolo dell’<strong>Associazione</strong><br />

per la conservazione <strong>di</strong> una<br />

storia, <strong>di</strong> memorie e <strong>di</strong> sentimenti che<br />

meritano rispetto […]». Frattini esprime<br />

«vivo apprezzamento per la meritoria<br />

attività svolta dall’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia»<br />

ed assicura «la dovuta attenzione e la<br />

sensibilità del governo italiano e mia<br />

personale verso le problematiche e le<br />

aspettative degli Esuli istriani, fiumani<br />

e dalmati. Continueremo a lavorare<br />

insieme nell’apposito<br />

Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento istituito<br />

presso il Ministero degli Esteri, con<br />

spirito <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo costruttivo e <strong>di</strong> comune<br />

impegno».<br />

<strong>Il</strong> Ministro della Difesa, Ignazio La<br />

Russa, esprime «il più vivo apprezzamento<br />

per tutte le attività che l’<strong>Associazione</strong><br />

porta avanti a tutela dei valori<br />

e della memoria degli italiani esuli<br />

dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia»<br />

ed apprezza la funzione svolta<br />

dall’Anvgd «attraverso iniziative volte<br />

alla valorizzazione del patrimonio<br />

culturale, storico, letterario e artistico<br />

<strong>di</strong> questa grande comunità rappresentata<br />

da chi ha vissuto una terribile pa-<br />

gina della storia con il dramma dell’esilio».<br />

<strong>Il</strong> Ministro della Gioventù, Giorgia<br />

Meloni: «La <strong>Venezia</strong> Giulia ha dovuto<br />

subire ecci<strong>di</strong> <strong>di</strong> stampo etnico e<br />

<strong>di</strong>scriminazioni da parte <strong>di</strong> altri italiani<br />

<strong>di</strong> fronte alle quali tutti devono chinare<br />

il capo.La meritoria attività <strong>di</strong> gelosa<br />

preservazione della memoria <strong>di</strong><br />

associazioni come la Vostra, ha spesso<br />

supplito a carenze ed omissioni indecenti,<br />

perpetrate perfino nella redazione<br />

dei programmi scolastici. Sono<br />

orgogliosa che le mie ra<strong>di</strong>ci italiane<br />

comprendano anche quelle giulianodalmate,<br />

ra<strong>di</strong>ci profonde, salde, <strong>di</strong> gente<br />

pronta ad aprirsi al futuro perché<br />

ben conosce il proprio passato».<br />

<strong>Il</strong> Sottosegretario agli Esteri, Alfredo<br />

Mantica, che ha presieduto alcuni dei<br />

recenti incontri del Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento<br />

Governo-Esuli, nel suo messaggio<br />

<strong>di</strong> saluto si <strong>di</strong>ce «certo che il vostro<br />

Congresso costituirà un momento significativo<br />

<strong>di</strong> memoria e <strong>di</strong> impegno per<br />

gli Esuli istriani, fiumani e dalmati, che<br />

costituiscono una componente importante<br />

dell’identità nazionale».<br />

<strong>Il</strong> Sottosegretario all’Ambiente,<br />

Roberto Menia, pur impegnato nella<br />

concomitante Conferenza internazionale<br />

sull’Ambiente a Ragusa <strong>di</strong><br />

Dalmazia, ha voluto inviare un caloroso<br />

saluto ai congressisti, esprimendo<br />

loro «la consueta e mai sufficiente<br />

gratitu<strong>di</strong>ne»<br />

9<br />

Tra i capigruppo parlamentari, uno<br />

dei primi messaggi è stato <strong>di</strong> Maurizio<br />

Gasparri, presidente del Gruppo parlamentare<br />

al Senato del PdL. Sono seguiti<br />

quelli <strong>di</strong> Massimo Dona<strong>di</strong>,<br />

capogruppo IdV alla Camera, il quale<br />

ha rimarcato come «L’Italia è in mora<br />

verso gli obblighi che deve tributare<br />

agli esuli istriani, fiumani e dalmati:<br />

[…] atteso che con i Vostri beni materiali<br />

vennero, <strong>di</strong> fatto, pagati i debiti<br />

contratti dall’intero Paese […]alla<br />

Yugoslavia con il secondo conflitto<br />

mon<strong>di</strong>ale».<br />

Le autorità presenti:<br />

Vogliamo ricordare le autorità civili<br />

e militari presenti nel pomeriggio<br />

del 27 novembre, all’apertura ufficiale<br />

del XIX Congresso. Hanno portato<br />

il loro saluto:<br />

il Prefetto <strong>di</strong> Varese, Simonetta<br />

Vaccaro; il Sindaco <strong>di</strong> Varese Attilio<br />

Fontana; il Presidente della Commissione<br />

Cultura della Provincia <strong>di</strong> Varese,<br />

Franco Binaghi; l’Assessore della Regione<br />

Lombar<strong>di</strong>a, Raffaele Cattaneo;<br />

il Sindaco <strong>di</strong> Busto Arsizio, Gianluigi<br />

Fairoli; Annalisa Wagner in rappresentanza<br />

del Dirigente scolastico provinciale.<br />

Quin<strong>di</strong> il Questore <strong>di</strong> Varese,<br />

Marcello Cardona; il Comandante provinciale<br />

dei Carabinieri Col. Maurizio<br />

Delli Santi; il Comandante provinciale<br />

della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza, Gen. Antonio<br />

Maggiore; il Comandante della<br />

Polizia locale, Gen. Gianni De<br />

Gaudenz.<br />

A tutti, così come alla signora Licia<br />

Cossetto e a Ottavio Missoni, è stata<br />

consegnata una targa ricordo del Congresso.<br />

I nuovi Consiglieri nazionali<br />

Ecco un breve profilo dei nei<br />

eletti al Consiglio nazionale Anvgd.<br />

<strong>Il</strong> presidente Lucio Toth è al suo<br />

sesto mandato triennale.<br />

<strong>Il</strong> nuovo vicepresidente vicario<br />

Rodolfo Ziberna è presidente del<br />

Comitato Provinciale <strong>di</strong> Gorizia. <strong>Il</strong><br />

vicepresidente Renzo Codarin è presidente<br />

del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />

Trieste, oltre ad essere presidente<br />

della Federazione delle Associazioni<br />

degli Esuli Istriani Fiumani e<br />

Dalmati. <strong>Il</strong> nuovo vicepresidente<br />

Marino Segnan è presidente del<br />

Comitato Provinciale <strong>di</strong> Bologna.<br />

I consiglieri: Antonio Ballarin,<br />

Delegato all’Amministrazione dell’<strong>Associazione</strong><br />

e consigliere Provinciale<br />

del Comitato <strong>di</strong> Roma; Guido<br />

Brazzoduro, commissario straor<strong>di</strong>nario<br />

del Comitato <strong>di</strong> Milano; Francesca<br />

Briani, presidente del Comitato<br />

Provinciale <strong>di</strong> Verona; Pietro<br />

Antonio Cerlienco, presidente del<br />

Comitato Provinciale <strong>di</strong> Monza-<br />

Brianza; Pietro Chersola, presidente<br />

del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />

Imperia; Arduino Copettari,<br />

vicepresidente del Comitato Provinciale<br />

<strong>di</strong> Verona; Sissy Corsi, presidente<br />

del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />

Varese; Luigi Costanzo, presidente<br />

del Comitato Provinciale <strong>di</strong> Treviso;<br />

Alessandro Cuk, presidente del Comitato<br />

Provinciale <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong> e della<br />

Consulta regionale del Veneto;<br />

Maria Elena Depetroni, presidente<br />

del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />

Bergamo; Mario Diracca, presidente<br />

del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />

Pescara; Coriolano Fagarazzi, presidente<br />

del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />

Vicenza; Italia Giacca, presidente<br />

del Comitato Provinciale <strong>di</strong> Padova;<br />

Anna Maria Marcozzi Keller, presidente<br />

del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />

Trento; Pier Maria Morresi,<br />

vicepresidente del Comitato Provinciale<br />

<strong>di</strong> Varese; Franco Papetti, delegato<br />

provinciale <strong>di</strong> Perugia;<br />

Simone Vicky Michelle Peri, consi-<br />

gliere del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />

Trieste; Giuliano Piccini, segretario<br />

del Comitato Provinciale <strong>di</strong> Ancona;<br />

Roberto Predolin, consigliere nazionale<br />

uscente; Flavio Rabar, presidente<br />

del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />

Ferrara; Elio Ricciar<strong>di</strong>, vicepresidente<br />

del Comitato Provinciale <strong>di</strong> Padova;<br />

Davide Rossi, consigliere nazionale<br />

uscente; Donatella Schürzel,<br />

presidente del Comitato Provinciale<br />

<strong>di</strong> Roma; Sergio Tabanelli, presidente<br />

del Comitato Provinciale <strong>di</strong><br />

Massa Carrara;<br />

Silvano Varin, presidente del Comitato<br />

Provinciale <strong>di</strong> Pordenone;<br />

Orazio Zanetti Monterubbianesi,<br />

delegato Provinciale <strong>di</strong> Fermo; Antonio<br />

Zett vicepresidente del Comitato<br />

Provinciale <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>.<br />

Confermato e nominato il nuovo<br />

Collegio dei Revisori dei Conti:<br />

titolari Stefano Nedoh, Giampaolo<br />

Miglierini e Attilio Raimon<strong>di</strong>; supplenti<br />

Gianfranco Serravallo e<br />

Azaleo Cergnul.<br />

Nominati consiglieri onorari<br />

Miriam Andreatini Sfilli (delegata <strong>di</strong><br />

Firenze) e Bernardo Gissi (già delegato<br />

all’Amministrazione, presidente<br />

Comitato <strong>di</strong> Cuneo).<br />

Nel Consiglio nazionale hanno<br />

voto deliberativo anche i presidenti<br />

delle Consulte regionali, ovvero: Plinio<br />

Martinuzzi (Lazio), Paolo Jelich<br />

(Emilia Romagna), Silvio Cattalini<br />

(Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia), Fulvio<br />

Mohoratz (Liguria), Antonio Vatta (Piemonte),<br />

Luciano Rubessa (Lombar<strong>di</strong>a).<br />

Hanno un seggio in Consiglio<br />

nazionale, pur senza voto<br />

deliberativo, il presidente nazionale<br />

onorario Paolo Barbi, i consiglieri<br />

onorari Mario Ive, Luigi Tomaz,<br />

Argeo Benco, Tullio Vallery, Lino<br />

Vivoda, Marzia Vodopia, Miriam<br />

Andreatini, Bernardo Gissi, oltre al<br />

<strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> “Difesa Adriatica” Patrizia<br />

C. Hansen.<br />

I 14 punti<br />

il programma della lista<br />

«<strong>Il</strong> futuro che vogliamo»<br />

<strong>Il</strong> programma articolato in 14 punti proposto dalla Consulta Emilia<br />

Romagna – presieduta da Paolo Jelich – e dal Comitato <strong>di</strong> Bologna – <strong>di</strong> cui<br />

è presidente Marino Segnan –, quale piattaforma <strong>di</strong> riflessione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>battito,<br />

ha via via ottenuto consenso e adesioni che si sono infine concretizzate in<br />

una lista <strong>di</strong> can<strong>di</strong>dati: coloro che oggi compongono il Consiglio nazionale.<br />

Ecco il testo del programma, sul quale l’Anvgd è chiamata da oggi ad<br />

impegnarsi.<br />

1) ampliare e incentivare il ruolo dei figli e nipoti degli Esuli nella prospettiva<br />

della continuità associativa, anche con motivazioni <strong>di</strong> carattere storico;<br />

2) proseguire nella linea associativa e federativa per la definizione dei<br />

problemi ancora aperti (indennizzi, riscatti agevolati, restituzioni, anagrafe<br />

ecc.);<br />

3) procedere alla revisione dello Statuto per renderlo più adatto alle<br />

attuali esigenze;<br />

4) snellire e riformare la composizione degli organi nazionali e locali;<br />

5) valorizzare risorse umane e competenze all’interno dell’<strong>Associazione</strong>,<br />

utilizzando anche l’esperienza <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong> prima generazione;<br />

confrontarsi con altre realtà sociali per stu<strong>di</strong>arne le strategie organizzative;<br />

6) riba<strong>di</strong>re l’equi<strong>di</strong>stanza dell’<strong>Associazione</strong> dai partiti politici, tenendo<br />

sempre aperti i rapporti con le tutte istituzioni a qualsiasi livello;<br />

7) incentivare le attività culturali e sociali quali fondamenti del futuro<br />

associativo, anche con gemellaggi con le comunità dei rimasti e le associazioni<br />

consorelle; istituire una “carta” dei valori storici e culturali che ci<br />

appartengono; recuperare la storia della nostra <strong>Associazione</strong>; sviluppare<br />

i contatti con le associazioni giuliano-dalmate nel mondo;<br />

8) necessità <strong>di</strong> rivitalizzare da protagonisti i rapporti con il mondo della<br />

scuola;<br />

9) programmare visibilità e iniziative non solo intorno al Giorno del<br />

Ricordo; istituire un forum <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione su internet per il confronto <strong>di</strong><br />

idee e proposte; strutturare in maniera costante e organizzata i rapporti con<br />

i me<strong>di</strong>a; creare un ruolo per la nostra comunità all’interno delle celebrazioni<br />

del 150° dell’unità d’Italia (2011);<br />

10) organizzare annualmente convention tra i <strong>di</strong>rigenti nazionali o tra<br />

comitati provinciali, sia a livello nazionale che per regione, al fine <strong>di</strong> aumentare<br />

la coesione interna anche con contatti ed esperienze non istituzionali;<br />

11) organizzare un raduno perio<strong>di</strong>co per tutti i soci;<br />

12) stu<strong>di</strong>are la possibilità <strong>di</strong> accorpare, col tempo, le <strong>di</strong>verse realtà rappresentative<br />

degli Esuli;<br />

13) riorganizzare la Sede nazionale;<br />

14) stu<strong>di</strong>are nuove strategie per il reperimento <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> (fondazione) e<br />

risorse umane per le attività associative, al fine <strong>di</strong> mantenerle e migliorarle.


10 DIFESA ADRIATICA <strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />

“<strong>Il</strong> Piccolo”<br />

8 ottobre <strong>2009</strong><br />

Punta Salvore che<br />

ispirò Tintoretto<br />

Punta Salvore, il punto più occidentale<br />

dell’Istria, s’identifica, per chi<br />

naviga nel golfo <strong>di</strong> Trieste, come il luogo<br />

da cui, da quasi due secoli, si <strong>di</strong>ffonde<br />

la luce dello storico faro. Progettato<br />

da Pietro Nobile su commissione<br />

e a spese della Deputazione<br />

della Borsa <strong>di</strong> Trieste, l’o<strong>di</strong>erna Camera<br />

del Commercio, fu inaugurato nel<br />

1818 alla presenza dello stesso imperatore<br />

Francesco I. […]<br />

Salvore è ricca <strong>di</strong> storia, ma l’episo<strong>di</strong>o<br />

forse più importante, è la battaglia<br />

navale che ebbe luogo nel 1177<br />

nei pressi della costa. In quelle acque<br />

infide avvenne, infatti, lo scontro tra<br />

40 galere veneziane, allestite anche<br />

grazie all’aiuto delle citta<strong>di</strong>ne istriane<br />

e sostenute da papa Alessandro III, e<br />

ben 75 genovesi e pisane schieratesi<br />

dalla parte dell’imperatore Federico<br />

Barbarossa. La flotta comandata dal<br />

doge Sebastiano Ziani e Nicolò<br />

Contarini, nascosta nel vallone <strong>di</strong><br />

Pirano colse <strong>di</strong> sorpresa gli avversari,<br />

catturò 45 navi, ne affondò altre e fece<br />

prigioniero lo stesso comandante, il<br />

futuro Ottone IV, figlio del Barbarossa.<br />

La vittoria ebbe vasta eco tanto che a<br />

<strong>Venezia</strong>, nella sala del Gran Consiglio,<br />

fu esposta una grande tela dell’evento<br />

<strong>di</strong>pinta da Domenico Tintoretto e ogni<br />

anno, per perpetuarne il ricordo, si ripete<br />

in Canal Grande la suggestiva<br />

cerimonia dello “sposalizio del mare”.<br />

[…]<br />

Niki Orciuolo<br />

La battaglia <strong>di</strong> Punta Salvore<br />

(1177) in un’incisione su rame<br />

<strong>di</strong> Domenico Rossetti,<br />

dal quadro del Tintoretto<br />

“La Voce del Popolo”<br />

10 ottobre <strong>2009</strong><br />

Per i dalmati <strong>di</strong> cultura latina<br />

la lingua è tutto<br />

La Dalmazia, «un regno immaginario,<br />

sempre presente nell’aral<strong>di</strong>ca<br />

dei reami europei. Nella realtà inesistente.<br />

Espressione <strong>di</strong> volontà <strong>di</strong> potenza<br />

e <strong>di</strong> rappresentazione <strong>di</strong> qualcosa<br />

che non c’è e vorrebbe essere. E<br />

così un po’ siamo anche noi. “Patria<br />

vera non ha chi da te è nato”. Dura<br />

sentenza quella del Tommaseo. Perché<br />

questa è la verità che dobbiamo<br />

accettare: che chi nasce in Dalmazia<br />

può avere tante patrie». Sono questi<br />

alcuni estratti dell’intervento del leader<br />

dell’Anvgd, lo zaratino Lucio Toth,<br />

al raduno nazionale dei Dalmati a Trieste<br />

[…].<br />

«Molti in Dalmazia pensano ancora<br />

oggi che la nazionalità sia un fatto<br />

<strong>di</strong> sangue», e che «noi, italiani <strong>di</strong><br />

Dalmazia, saremmo soltanto dei<br />

‘croati italofoni’, tra<strong>di</strong>tori e collaborazionisti,<br />

come si legge nelle sentenze<br />

jugoslave». E tirano fuori «la tesi che<br />

non siamo italiani – visti tanti nostri<br />

cognomi che italiani non sono – ma<br />

Traù, le antiche mura<br />

RASSEGNA<br />

soltanto italofoni». È la «premessa<br />

pseudo-scientifica della <strong>di</strong>scriminazione<br />

e della negazione <strong>di</strong> identità», come<br />

se «la lingua, le canzoni, le filastrocche<br />

infantili, i canti delle processioni<br />

non fossero niente! Sono l’anima <strong>di</strong><br />

un popolo. La forma del suo pensiero,<br />

della comunicazione agli altri dei propri<br />

sentimenti, delle proprie idee, delle<br />

proprie emozioni. […] Per noi, <strong>di</strong><br />

cultura latina, la lingua è tutto».<br />

[…] Come rileva sempre Lucio<br />

Toth, la vicenda dalmata e l’insegnamento<br />

che se ne trae non rappresentano<br />

un angolo marginale della storia<br />

europea, una storia locale tra le tante<br />

che hanno segnato il Novecento. Sono<br />

al contrario un crocevia <strong>di</strong> problemi<br />

attualissimi come la definizione <strong>di</strong> una<br />

identità nazionale italiana in rapporto<br />

a una comune identità europea […].<br />

«Noi siamo stati un esempio straor<strong>di</strong>nario<br />

<strong>di</strong> integrazione e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione<br />

<strong>di</strong> valori comuni».<br />

Per questo, nonostante tutto le <strong>di</strong>fficoltà<br />

i dalmati «non temono il futuro».<br />

Dai fecon<strong>di</strong> intrecci del passato<br />

emerge anche la strada da seguire nel<br />

futuro: l’obiettivo culturale qui si rivela<br />

primario. «Essere strumento <strong>di</strong> conciliazione<br />

nell’Adriatico e nell’Europa<br />

che si va unificando, adoperando il<br />

processo <strong>di</strong> allargamento della Ue non<br />

per arroccarci su battaglie <strong>di</strong> retroguar<strong>di</strong>a<br />

– che sono la vocazione dei perdenti<br />

– ma per inserirci attivamente in<br />

questo processo» […].<br />

Dario Saftich<br />

Un’incantevole immagine<br />

<strong>di</strong> Ragusa <strong>di</strong> Dalmazia, l’antica<br />

Repubblica <strong>di</strong> San Biagio<br />

“Avvenire”<br />

14 ottobre <strong>2009</strong><br />

Pirjevec: sulle foibe<br />

idee togliattiane<br />

Sulle foibe idee <strong>di</strong> stampo<br />

togliattiano, tutti in un unico calderone,<br />

quello <strong>di</strong> un nazionalismo italiano. È<br />

la tesi <strong>di</strong> Joze Pirjevec, <strong>di</strong> cui esce da<br />

Einau<strong>di</strong> «Foibe. Una storia d’Italia».<br />

Sconcertante, la definisce Giuseppe<br />

Parlato, nella recensione apparsa ieri<br />

nelle pagine culturali <strong>di</strong> «Libero», notando<br />

che Pirjevec «si muove su<br />

un’unica tesi <strong>di</strong> fondo: le foibe sono<br />

un’operazione politica che ha consentito<br />

all’Italia, dopo la caduta del Muro<br />

<strong>di</strong> Berlino e dopo la crisi politica <strong>di</strong><br />

Tangentopoli, <strong>di</strong> recuperare destra e<br />

sinistra in nome del vecchio nazionalismo<br />

che aveva gli stessi connotati <strong>di</strong><br />

quello fascista». Su questa linea<br />

Pirjevec accusa il presidente Giorgio<br />

Napolitano, che nel 2007 parlò <strong>di</strong><br />

«congiura del silenzio», <strong>di</strong> aver dato<br />

«un’apertura politica alla destra italiana».<br />

L’equazione sloveni=buoni contro<br />

italiani=cattivi, è una costante del<br />

libro, secondo Parlato. Uno stile veterotogliattiano<br />

che sembrava superato<br />

dalla revisione storica avviata a sinistra<br />

da Violante e Fassino<br />

“Rinascita”<br />

15 ottobre <strong>2009</strong><br />

Tommaseo<br />

e l’italianità <strong>di</strong>menticata<br />

[…] Dopo la Grande Guerra, […]<br />

Giolitti, proprio lui, si concentrò sulla<br />

questione <strong>di</strong> Fiume, prese contatti con<br />

la Jugoslavia, Stato effimero come la<br />

La fotografia, senza datazione<br />

e del quale si ignora l’autore,<br />

rappresenta presumibilmente<br />

Fiume verso Susak nel primo<br />

decennio del Novecento<br />

storia ha <strong>di</strong>mostrato ampiamente, e firma<br />

così il trattato <strong>di</strong> Rapallo nel novembre<br />

1920, dove si decise che Fiume<br />

sarebbe <strong>di</strong>ventata città libera e l’Italia<br />

avrebbe rinunciato ad ogni pretesa<br />

sulla Dalmazia a parte Zara (102 kmq<br />

anziché i 12.000 circa del Trattato <strong>di</strong><br />

Londra, senza parlare dei compensi<br />

territoriali importanti su l’Impero<br />

Ottomano). Zara <strong>di</strong>veniva municipio<br />

del Regno d’Italia […].<br />

Ci mise una “pezza” la Reggenza<br />

repubblicana instaurata da Gabriele<br />

D’Annunzio sulla città <strong>di</strong> Fiume a<br />

nome dell’Italia intera che non voleva<br />

riconoscere il trattato <strong>di</strong> Rapallo. A Fiume<br />

venne redatta anche una Costituzione<br />

forse la più bella <strong>di</strong> tutti i tempi,<br />

che meriterebbe essere stu<strong>di</strong>ata ed<br />

approfon<strong>di</strong>ta per i suoi aspetti <strong>di</strong><br />

autodeterminazione della Donna, <strong>di</strong><br />

“fantasia al potere” e <strong>di</strong> “estetica della<br />

bellezza e delle arti”, la tutela delle<br />

libertà dell’in<strong>di</strong>viduo, una spinta verso<br />

“l’amore libero”, i centri Yoga, i<br />

manifesti sui muri dei liberi pensieri<br />

[…]. Ecco, questa Italia dov’è […] Ad<br />

esempio, sentiamo Niccolò<br />

Tommaseo […]. Dai pensieri – scrisse<br />

Tommaseo – vengono preparate le rivoluzioni,<br />

e dalle passioni degli uomini<br />

le rivoluzioni vengono messe in<br />

moto. […] Tra le gran<strong>di</strong> leggi della storia<br />

ricorda questa, e sostiene, essere la<br />

più importante: «le sconfitte nel mondo<br />

sensibile, si convertano in vittorie<br />

nel mondo interiore». […] È solo uno<br />

squarcio, ma l’Italia è molto più grande<br />

nei pensieri e nei gesti in tanti secoli<br />

<strong>di</strong> storia, soprattutto negli uomini<br />

nati in terre oggi perdute della Patria.<br />

Raffaele Panico<br />

“<strong>Il</strong> Piccolo”<br />

26 ottobre <strong>2009</strong><br />

A Zara l’ambasciatore<br />

sblocca l’apertura dell’asilo<br />

Asilo italiano a Zara: l’obiettivo è<br />

<strong>di</strong> aprirlo per l’anno scolastico 2010-<br />

2011. È la conclusione a cui sono giunti<br />

a Zara, nel corso <strong>di</strong> un cor<strong>di</strong>ale incontro,<br />

l’ambasciatore d’Italia in<br />

Croazia Alessandro Pignatti Morano <strong>di</strong><br />

Custoza, il sindaco della città dalmata<br />

Zvonimir Vrancic e il presidente della<br />

Contea (Regione) zaratina Stipe Zrilic.<br />

[…] L’incontro fra il <strong>di</strong>plomatico italiano<br />

e le massime autorità citta<strong>di</strong>ne e<br />

regionali pare avere infatti sbloccato<br />

l’annosa e antipatica questione legata<br />

alla mancata apertura <strong>di</strong> un giar<strong>di</strong>no<br />

d’infanzia italiano a Zara, penalizzata<br />

da cavilli burocratici e interpretazioni<br />

assurde, che stanno facendo tardare il<br />

progetto oltre ogni misura. Si tratterebbe<br />

della prima istituzione prescolare<br />

italiana a Zara, a ben 65 anni dalla<br />

drammatica e traumatica chiusura in<br />

città <strong>di</strong> tutti gli asili e le scuole che insegnavano<br />

nella lingua <strong>di</strong> Dante. […]<br />

<strong>Il</strong> con<strong>di</strong>zionale è comunque d’obbligo,<br />

visto che già <strong>di</strong>verse volte in<br />

passato la Comunità nazionale italiana<br />

[…] si è vista tra<strong>di</strong>re le proprie attese<br />

dall’atteggiamento ostruzionistico e<br />

<strong>di</strong>latorio delle autorità zaratine. […]<br />

Tornando alla visita dell’ambasciatore<br />

Pignatti, va detto che ha deposto una<br />

corona al Sacrario militare italiano,<br />

facendo tappa alla Comunità degli italiani<br />

(la prima visita <strong>di</strong> un ambasciatore<br />

nel sodalizio dei connazionali<br />

zaratini), al Dipartimento d’italianistica<br />

dell’Ateneo <strong>di</strong> Zara, all’Archivio <strong>di</strong> Stato,<br />

alla Biblioteca scientifica ex Paravia<br />

e al nuovo Museo del vetro antico. Da<br />

aggiungere che nell’incontro con le<br />

autorità municipali e conteali, si è parlato<br />

pure del restauro dell’effige in rilievo<br />

raffigurante un leone marciano,<br />

posizionata sulle mura della città, progetto<br />

che sarà finanziato dalla Regione<br />

Veneto.<br />

(a.m.)<br />

“Secolo XIX”<br />

26 ottobre <strong>2009</strong><br />

Zoagli ha reso onore<br />

ai Martiri delle Foibe<br />

Zoagli de<strong>di</strong>ca la scalinata <strong>di</strong> piazza<br />

XXVII <strong>Dicembre</strong> al Martiri delle<br />

Foibe. Alla cerimonia <strong>di</strong> ieri mattina,<br />

presieduta dal sindaco, Rita Nichel,<br />

hanno partecipato il presidente della<br />

Consulta ligure dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia,<br />

Fulvio Mohoratz, il consigliere regionale<br />

e comunale Franco Rocca,<br />

vicepresidente della commissione<br />

giuliano-dalmata, rappresentante del<br />

consiglio ligure. Tra gli ospiti, Clau<strong>di</strong>o<br />

Eva, <strong>di</strong>rettore del Gruppo nazionale<br />

per la <strong>di</strong>fesa dal terremoti e presidente<br />

del Comitato Anvgd <strong>di</strong> Genova. […]<br />

Esodo dalla Zona B<br />

“Vita Nova”<br />

2 novembre <strong>2009</strong><br />

Don Bonifacio:<br />

intervista a don Luka Pranjic<br />

Siamo seduti sulla terrazza della<br />

Comunità degli Italiani <strong>di</strong> Grisignana<br />

[…]; dalla parte opposta, arroccata sul<br />

suo colle, c’è Montona. «<strong>Il</strong> paesaggio<br />

più bello del mondo», sostiene don<br />

Luka Pranjic. È un prete giovane, ha<br />

26 anni; dopo il liceo cattolico a Pisino<br />

ed il seminario a Fiume, è stato or<strong>di</strong>nato<br />

un anno e mezzo fa e questo è il<br />

suo primo incarico: parroco <strong>di</strong><br />

Grisignana, Castagna e Crassiza. […]<br />

A don Luka piacerebbe fosse possibile<br />

ritrovare il corpo <strong>di</strong> don Francesco<br />

Bonifacio, assassinato proprio su queste<br />

strade polverose. […]<br />

La comunità l’ha accolto con tanta<br />

<strong>di</strong>sponibilità e gioia […]. Confessa<br />

che non gli è congeniale tenere il catechismo,<br />

affrontare <strong>di</strong>scorsi spirituali<br />

in italiano; benché nato a Parenzo, i<br />

suoi genitori vengono dalla Bosnia e<br />

la sua lingua materna è il croato. Non<br />

nasconde nemmeno un certo orgoglio<br />

nazionale: «In fin dei conti, la Chiesa<br />

è sempre “nazionalista”, nel senso che<br />

Luoghi <strong>di</strong> Don Bonifacio,<br />

la piccola Crassiza<br />

è vicina al popolo». Ma, in quanto<br />

servo <strong>di</strong> Dio, è bene che parli anche<br />

la lingua del gregge che gli è stato affidato,<br />

che è in buona parte ancora italiano.<br />

Lui pre<strong>di</strong>ca per un trenta per cento<br />

circa in italiano e per il resto in croato<br />

[…]. Tuttavia, gli riesce <strong>di</strong>fficile soprattutto<br />

comprendere il <strong>di</strong>aletto istroveneto,<br />

che è la lingua comunemente<br />

usata. […] Nel tragitto incontriamo la<br />

siora Maria Reganzin, malferma sulle<br />

gambe, sdentata, un po’ sorda. Don<br />

Luka la saluta, lei risponde affettuosa<br />

sciorinando tutti i suoi malanni, chiedendo<br />

una Messa, cercherà i sol<strong>di</strong>; il<br />

sacerdote <strong>di</strong>ce che non ce n’è bisogno,<br />

lei insiste per pagare, finché può,<br />

vuol far del bene. Per tutta la vita ha<br />

fatto la perpetua, per questa de<strong>di</strong>zione<br />

alla Chiesa ne ha passate, vien fuori.<br />

Per molti anni dopo la guerra, quando<br />

la vedevano che spazzava il sagrato,<br />

le negavano anche il saluto. […]<br />

«Cossa la vol che ghe conto, de la mia<br />

vita Oh, ma la xè ‘ssai longa, no ghe<br />

bastassi un giorno. Longa come la<br />

fame...». […]<br />

Andrea Dessardo<br />

caserta24ore.it<br />

8 novembre <strong>2009</strong><br />

A Caserta si stu<strong>di</strong>a<br />

l’Adriatico orientale<br />

La Libera Facoltà <strong>di</strong> Scienze Turistiche<br />

<strong>di</strong> Caserta è un’Istituzione culturale<br />

privata che da quaranta anni<br />

opera nel campo degli stu<strong>di</strong> e della<br />

preparazione scientifica degli operatori<br />

e manager del settore turistico. La<br />

più antica in Italia in questo campo,<br />

con tre Corsi <strong>di</strong> Laurea in Scienze Turistiche:<br />

“Naturalistico-ambientale”,<br />

“Economico-aziendale” e “Croceristico-navigazione”,<br />

fruibili anche online.<br />

Per la prima volta, nel nuovo piano<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> dell’anno accademico<br />

<strong>2009</strong>/2010 è stata inserita come materia<br />

<strong>di</strong> esame “Storia, Cultura e Turismo<br />

delle Regioni Adriatiche Orientali”.<br />

Ad introdurla ed insegnarla, un<br />

neodocente della Facoltà Vittorio<br />

Giorgi, avvocato civilista stu<strong>di</strong>oso delle<br />

questioni storiche-giuri<strong>di</strong>che dell’Istria,<br />

Fiume-Quarnaro e Dalmazia, che ha<br />

pubblicato <strong>numero</strong>si articoli e tenuto<br />

vari convegni sul tema. <strong>Il</strong> Rettore Pietro<br />

Michele Farina non ha esitato ad<br />

inserirla nel nuovo piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, considerato<br />

il forte spessore culturale <strong>di</strong><br />

queste splen<strong>di</strong>de regioni storiche europee<br />

[…] ricche <strong>di</strong> testimonianze artistiche<br />

ed architettoniche latine e<br />

venete, <strong>di</strong>venute importanti mete del<br />

turismo internazionale. La presenza <strong>di</strong><br />

una forte Comunità Italiana autoctona<br />

(30.000 in Istria, 6.000 a Fiume e 2.000<br />

in Dalmazia) rappresenta poi un valido<br />

elemento <strong>di</strong> riferimento per gli<br />

scambi culturali con l’Italia.<br />

Archivi storici, la conservazione e<br />

la fruizione dei documenti antichi<br />

al forum <strong>di</strong> Trieste<br />

www.arcipelagoadriatico.it<br />

10 novembre <strong>2009</strong><br />

Codarin al 19esimo Archival Day<br />

<strong>Il</strong> 19° International Archival Day è<br />

stato inaugurato ieri mattina ed è<br />

proseguito con una lunga giornata <strong>di</strong><br />

appuntamenti e approfon<strong>di</strong>menti […].<br />

Nell’occasione ha portato un suo in<strong>di</strong>rizzo<br />

<strong>di</strong> saluto anche Renzo Codarin,<br />

presidente della Federazione degli Esuli<br />

[…]. «Una catalogazione scientifica<br />

<strong>di</strong> qualità, che contribuisce a creare


<strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />

DIFESA ADRIATICA<br />

11<br />

quel clima <strong>di</strong> collaborazione e <strong>di</strong> serio<br />

lavoro con l’intento <strong>di</strong> ampliare gli<br />

orizzonti della cultura locale» ha <strong>di</strong>chiarato<br />

Codarin.<br />

L’ampio respiro è stato poi garantito<br />

dall’incontro tra gli operatori del<br />

settore provenienti da Italia, Croazia e<br />

Slovenia, ma anche Finlan<strong>di</strong>a, Bulgaria<br />

Germania, Bosnia ed Erzegovina,<br />

Polonia, Canada, Austria, Grecia, Israele,<br />

Gran Bretagna, Bielorussia, Spagna,<br />

Francia, Russia, Montenegro,<br />

Malesia, Serbia e Kossovo che si sono<br />

occupati degli aspetti tecnici della<br />

materia. […]<br />

(e.m.)<br />

“Osservatore Romano”<br />

14 novembre <strong>2009</strong><br />

S. Pietro e S. Marco<br />

nell’iconografia adriatica<br />

<strong>Il</strong> <strong>di</strong>rettore dei Musei Vaticani ha<br />

presentato, nell’Aula del Sinodo in<br />

Vaticano, il volume San Pietro e San<br />

Marco. Arte e iconografia in area adriatica<br />

curato da Letìzia Caselli (Roma,<br />

Gangemì, <strong>2009</strong>, pagine 219). Pubblichiamo<br />

il suo intervento.<br />

«[…] San Marco […] è <strong>di</strong>ventato<br />

fin da subito l’emblema <strong>di</strong> uno Stato.<br />

[…] Dire San Marco voleva <strong>di</strong>re <strong>Venezia</strong>.<br />

<strong>Il</strong> leone alato con il libro e la<br />

spada stava al centro della piazza principale<br />

in ogni città del Dominio <strong>di</strong> Terra<br />

o da mar; da Spalato a Verona, da<br />

Scrive il Sig. Severino Bergamo,<br />

nostro Lettore, riguardo i contributi che<br />

la Regione Veneto stanzia dal 1994 in<br />

forza della Legge regionale 7 aprile<br />

1994 n. 15 (nota anche come «Legge<br />

Beggiato»), a favore della conservazione<br />

del patrimonio architettonico, artistico,<br />

archivistico e culturale veneziano<br />

in Istria e in Dalmazia. «Questo<br />

evento – annota il Sig. Bergamo – stride<br />

e non poco offende moralmente<br />

noi esuli […], dal momento che tali<br />

terre non ci appartengono più, non<br />

capisco […] perché siamo obbligati a<br />

tali oneri […]».<br />

La riflessione del nostro Lettore è<br />

più lunga, ma in sostanza riba<strong>di</strong>sce la<br />

sua opinione su un provve<strong>di</strong>mento<br />

che, a suo parere, depaupera gli esuli<br />

a favore <strong>di</strong> iniziative che favorirebbero<br />

luoghi e comunità oggi <strong>di</strong>versi. Ve<strong>di</strong>amo<br />

<strong>di</strong> fare un po’ <strong>di</strong> chiarezza, e<br />

ringraziamo il Sig, Bergamo <strong>di</strong> avercene<br />

offerta l’occasione.<br />

La legge in questione è, come accennato,<br />

regionale, concepita ed attuata<br />

nell’ambito delle prerogative riconosciute<br />

dalla normativa generale<br />

dello Stato alle singole Regioni. Ora,<br />

l’Istria e la Dalmazia, come noto, conservano<br />

un <strong>numero</strong> altissimo e impareggiabile<br />

<strong>di</strong> memorie storiche ed artistiche<br />

<strong>di</strong> matrice latina e veneta, plasmate<br />

come sono state dall’antichità<br />

classica sino all’epoca moderna dalla<br />

grande civiltà romana prima e veneziana<br />

poi. L’intero volto dell’Adriatico<br />

orientale è stato così <strong>di</strong>segnato,<br />

inconfon<strong>di</strong>bilmente, in quello che per<br />

secoli è stato chiamato, non a caso,<br />

anche «Golfo <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>».<br />

La conservazione dei beni culturali,<br />

siano essi architettonici, artistici e<br />

documentali, richiede come tutti sanno<br />

ingenti risorse economiche e competenze<br />

specifiche. La preservazione<br />

<strong>di</strong> quell’ingente patrimonio rischiava<br />

<strong>di</strong> venire irrime<strong>di</strong>abilmente compromessa<br />

dall’assenza o dalla scarsità,<br />

oltre confine, sia delle risorse che delle<br />

competenze tecniche e tecnologiche,<br />

nelle quali peraltro l’Italia eccel-<br />

RASSEGNA<br />

Corfù a Crema. <strong>Il</strong> leone issato sulle<br />

galere da combattimento terrorizzava,<br />

al suo solo apparire, i pirati uscocchi e<br />

i corsari magrebini; e sbaragliò il Turco,<br />

a Lepanto, nel 1571. […] Fra la<br />

fine del primo e l’inizio del secondo<br />

millennio l’agiografia e l’iconografia<br />

dell’evangelista sono ormai definite e<br />

<strong>Il</strong> Leone marciano<br />

in un bassorilievo<br />

ispirato al bronzo<br />

<strong>di</strong> Donatello<br />

per l’altare maggiore<br />

della Basilica<br />

<strong>di</strong> S. Antonio a Padova<br />

Contributi della Regione Veneto<br />

per i beni culturali in Istria e Dalmazia<br />

Scrive un lettore<br />

le. L’iniziativa della Regione Veneto,<br />

che in quanto appunto regionale utilizza<br />

risorse proprie e non destinate<br />

allo Stato centrale, è venuta in soccorso<br />

del degrado e del rischio <strong>di</strong> abbandono<br />

<strong>di</strong> quelle evidenti testimonianze<br />

storico-artistiche che ai turisti contemporanei<br />

parlano <strong>di</strong> latinità e <strong>di</strong><br />

venezianità, e che sono alla ra<strong>di</strong>ce<br />

anche delle scelte della popolazione<br />

italiana autoctona nel drammatico<br />

frangente dell’esodo.<br />

Dunque, i contributi che<br />

meritoriamente la Regione Veneto<br />

elargisce sulla base <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> volta<br />

in volta approvati da sue apposite commissioni<br />

che ne valutano merito e<br />

fattibilità e ne hanno il controllo, non<br />

Parenzo,<br />

finestre<br />

veneziane<br />

consolidate, almeno in area adriatica.<br />

[…]<br />

Ci sono la linea narrativa grecoorientale<br />

e quella latino-occidentale.<br />

Per la prima Marco fonda la Chiesa <strong>di</strong><br />

Alessandria, ne <strong>di</strong>venta vescovo, viene<br />

martirizzato sotto Nerone nell’anno<br />

<strong>di</strong> Cristo 68 e sepolto nella località<br />

egiziana <strong>di</strong> Boucoli.<br />

Per il leggendario latino invece,<br />

Marco ha un destino prevalentemente<br />

romano e veneto. Arriva a Roma con<br />

Pietro nel 42, viene incaricato <strong>di</strong><br />

evangelizzare Aquileia e le terre circostanti,<br />

muore ad Alessandria, ma da<br />

Alessandria i suoi resti mortali vengono<br />

trafugati dai veneziani nell’anno<br />

828.<br />

Da questo momento in poi san<br />

Marco <strong>di</strong>venta il segno identitario <strong>di</strong><br />

una città e <strong>di</strong> uno Stato. E il patrono <strong>di</strong><br />

<strong>Venezia</strong> sostituendo nel ruolo il greco<br />

Teodoro, è titolare della basilica che<br />

porta il suo nome, è l’emblema della<br />

Repubblica.<br />

[…] <strong>Il</strong> «ritratto» più antico <strong>di</strong> Marco<br />

è affidato a una tavoletta del Fayyum<br />

(VI secolo) conservata nella Biblioteca<br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> Francia. È un uomo<br />

robusto, barbato e stempiato, che ci<br />

sottraggono capitali agli indennizzi per<br />

i «beni abbandonati», gestiti dallo Stato<br />

per tramite del Ministero dell’Economia<br />

e delle Finanze, e non sono <strong>di</strong>retti<br />

a favorire situazioni e comunità <strong>di</strong>verse<br />

o, ancor peggio, ostili. Vengono invece<br />

destinate alla conservazione e alla<br />

fruizione <strong>di</strong> quell’immenso “capitale”<br />

<strong>di</strong> civiltà che da Capo<strong>di</strong>stria a<br />

Sebenico, da Parenzo a Zara, da Pola<br />

a Fiume e incluse tutte le isole e i piccolo<br />

borghi, tramandano ai contemporanei<br />

la memoria storica e l’identità<br />

vera <strong>di</strong> quel territorio. Penso che tutti<br />

dovremmo avere cara la preoccupazione<br />

<strong>di</strong> preservare quelle testimonianze,<br />

che parlano durature nei secoli.<br />

Patrizia C. Hansen<br />

guarda frontalmente con gran<strong>di</strong> occhi<br />

neri. […]<br />

Ma la costa orientale dell’Adriatico<br />

— la Dalmazia insieme<br />

all’entroterra croato e bosniaco —<br />

entrarono presto nell’orbita politica e<br />

culturale <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>. […]»<br />

Antonio Paolucci<br />

Notizie liete<br />

L’istriana Anna Bursich:<br />

109 anni e una fede, la Triestina<br />

Trieste. “<strong>Il</strong> Piccolo” ha dato recentemente notizia <strong>di</strong> un traguardo d’eccezione,<br />

quello della signora Anna Bursich, nata in Istria, nei pressi <strong>di</strong> Salvore, il 31<br />

ottobre del 1900, madre <strong>di</strong> cinque figli, cresciuti nella campagna istriana, in<br />

località Monte Rosso.<br />

Ha festeggiato dunque nelle scorse settimane i 109 anni, attorniata dai<br />

famigliari e dagli amici, ai quali si è voluto unire il sindaco, Roberto Dipiazza.<br />

Ma la sua vigile attenzione è stata rivolta alla delegazione della Triestina calcio,<br />

la grande passione della sua vita: «Amo i colori rossoalabardati da sempre – ha<br />

detto con vivacità poco prima della partita della Triestina, vinta per 2-0 sul<br />

Torino – e spero <strong>di</strong> portare sempre fortuna alla squadra della città».<br />

Nel corso della visita del sindaco Dipiazza, la signora Anna ha anche rievocato<br />

i momenti <strong>di</strong>fficili delle guerre che ha vissuto e che hanno devastato la sua<br />

amata Istria.<br />

Ora, la signora Bursich intende puntare ai 110 e ad una nuova maglia della<br />

Triestina già regalatale dai giocatori quando ha compiuto i 107: «Nel 2007 – ha<br />

detto – mi donarono quella col 107, spero che la tra<strong>di</strong>zione continui!».<br />

Nozze d’oro Martinuzzi<br />

<strong>Il</strong> 24 ottobre scorso gli esuli <strong>di</strong> Albona<br />

Plinio e Mirella Martinuzzi (nella foto)<br />

hanno celebrato il 50° anniversario <strong>di</strong><br />

matrimonio nella Chiesa <strong>di</strong> San Marco<br />

Evangelista nel quartiere Giuliano<br />

Dalmata <strong>di</strong> Roma alla presenza <strong>di</strong> <strong>numero</strong>si<br />

parenti ed amici convenuti per<br />

l’occasione. Al presidente della Consulta<br />

Lazio dell’Anvgd ed alla Sua gentile<br />

Signora, i più vivi rallegramenti e i più<br />

fervi<strong>di</strong> auguri.<br />

La laurea <strong>di</strong> Alice Bertinotti<br />

La laurea<br />

<strong>di</strong> Valentina Bobbio<br />

Ennio Celli, «fiuman de Fiume che vive a<br />

Busalla» ha il grande piacere <strong>di</strong> comunicare che<br />

la nipote, figlia <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>a e Giuliano, Valentina<br />

Bobbio, si è brillantemente laureata il 25 settembre<br />

<strong>2009</strong> in Biotecnologie Me<strong>di</strong>co-Farmaceutiche<br />

presso la facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia dell’Università<br />

degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Genova. Votazione 110 e Lode.<br />

“<strong>Il</strong> Piccolo”<br />

19 novembre <strong>2009</strong><br />

Fiume: mostra storica<br />

sulla lingua italiana<br />

Dopo Pordenone la mostra dal titolo<br />

«Dove il sì suona» de<strong>di</strong>cata alla<br />

storia della lingua italiana, è stata inaugurata<br />

alla Comunità degli italiani <strong>di</strong><br />

Fiume. L’esposizione è stata promossa<br />

dal comitato fiumano della Società<br />

Dante Alighieri in collaborazione con<br />

il sodalizio <strong>di</strong> Palazzo Modello, la sede<br />

centrale della Società predetta, i comitati<br />

della “Dante Alighieri” <strong>di</strong><br />

Pordenone, Albona e Pola e con il<br />

contributo del Dipartimento citta<strong>di</strong>no<br />

alla cultura. La mostra si propone d’illustrare<br />

nei suoi <strong>di</strong>versi aspetti l’evoluzione<br />

della lingua italiana nei secoli,<br />

dalle origini fino a oggi. In visione anche<br />

il vocabolario degli accademici<br />

della Crusca e altri volumi grazie ai<br />

quali sarà possibile compiere un viaggio<br />

interessante sul percorso della lingua<br />

italiana. La mostra a carattere<br />

itinerante verrà allestita anche in altre<br />

città della Croazia.<br />

(v.b.)<br />

Alice Bertinotti <strong>di</strong> Savigliano (Cuneo), nipote degli<br />

Esuli polesani Maria Madrusan e Michele Zuccon,<br />

ha conseguito il 14 luglio <strong>2009</strong> la Laurea <strong>di</strong> primo<br />

livello presso la Facoltà <strong>di</strong> Lingue e Culture Straniere<br />

Moderne dell’Università <strong>di</strong> Trieste (Relatori Proff.<br />

Laura Pelaschiar e Monica Randaccio), <strong>di</strong>scutendo<br />

la tesi dal titolo «Sins of impurity», James Joyce,<br />

Sexuality and social acceptability e ottenendo la votazione<br />

<strong>di</strong> 110 e lode.<br />

I nonni Maria e Michele, gli zii Luciana ed Ego,<br />

la mamma Flavia e i fratelli Denis e Lisa Le augurano<br />

con affetto un brillante e felice futuro, sempre animata<br />

dal suo “spirito istriano” che la porterà ad essere<br />

“citta<strong>di</strong>na del mondo”, custodendo nel cuore il<br />

ricordo del nostro “bel mar”.


12 DIFESA ADRIATICA <strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />

dai comitati<br />

DELEGAZIONE<br />

DI BARLETTA<br />

Presentato a Corato il libro<br />

Nato in rifugio<br />

<strong>di</strong> Giuseppe Dicuonzo<br />

«Dite ai Dalmati ed ai Croati che<br />

sarà breve la lotta; che né secoli né<br />

violenza potranno slavizzare le terre e<br />

gli uomini sui quali la natura pose una<br />

impronta italiana». Questo breve pensiero<br />

<strong>di</strong> Matteo Renato Imbriani,<br />

evidenzia l’assoluta priorità data al<br />

concetto <strong>di</strong> italianità e agli italiani stessi<br />

vissuti in quelle terre fino al secolo scorso.<br />

A lui è stata de<strong>di</strong>cata la<br />

centralissima piazza del centro storico<br />

del Comune <strong>di</strong> Corato dove, tra l’altro,<br />

ha sede la biblioteca comunale. <strong>Il</strong><br />

giorno 30 ottobre <strong>2009</strong>, grazie al fattivo<br />

impegno dell’Istituto nazionale per la<br />

Guar<strong>di</strong>a d’Onore alle reali tombe del<br />

Pantheon, con il patrocinio del Comune<br />

<strong>di</strong> Corato, si è svolta all’interno della<br />

biblioteca comunale la presentazione<br />

del libro Nato in rifugio <strong>di</strong> Giuseppe<br />

Dicuonzo, e<strong>di</strong>to dalla casa e<strong>di</strong>trice<br />

Uni Service. <strong>Il</strong> libro può considerarsi<br />

una ricerca <strong>di</strong> carattere storico geografico<br />

dell’Istria. L’autore non vuole suscitare<br />

polemiche ma conferire chiarezza<br />

alle vicissitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> un popolo<br />

non note ma mantenute volutamente<br />

per 60 anni nell’oblio.<br />

Ad introdurre l’evento è stato Maurizio<br />

Caterino delegato provinciale<br />

dell’Ingo.rr.tt.p. <strong>di</strong> Bari e referente <strong>di</strong><br />

zona dell’<strong>Associazione</strong> del Nastro<br />

Azzurro, premiato nel corso dell’incontro<br />

con una targa ricordo per i 25<br />

anni <strong>di</strong> militanza nell’Istituto delle<br />

Guar<strong>di</strong>e Reali alle Rr.Tt del Pantheon.<br />

Egli, dopo aver illustrato la biografia<br />

dell’autore, ha passato la parola a<br />

Tommaso Bucci, ispettore per l’Italia<br />

meri<strong>di</strong>onale dell’Ingo.rr.tt.p. che, dopo<br />

aver ringraziato l’amministrazione comunale<br />

per la collaborazione e l’ospitalità<br />

concessa si è soffermato brevemente<br />

sul concetto e sui valori <strong>di</strong> patria<br />

per la quale gli italiani d’Istria e <strong>di</strong><br />

tutta la <strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia<br />

hanno dato un grande tributo <strong>di</strong> sangue<br />

e <strong>di</strong> sofferenze. È seguito l’intervento<br />

dell’autore che ha riscosso un<br />

grande successo per le sue riflessioni<br />

su una terra <strong>di</strong> confine quale l’Istria.<br />

L’evento si è concluso con la proiezione<br />

del cortometraggio della settimana<br />

Incom «Pola Ad<strong>di</strong>o» con immagini<br />

dell’esodo da Pola.<br />

* * *<br />

<strong>Il</strong> volume è stato quin<strong>di</strong> presentato<br />

anche a Castellaneta (Taranto), il 14<br />

novembre scorso. L’evento, organizzato<br />

dalla sede locale del Circolo Culturale<br />

“Agorà” presieduta dal col.<br />

Annibali, è stato introdotto dall’Aiutante<br />

<strong>di</strong> Marina Violi, Guar<strong>di</strong>a d’Onore<br />

alle reali tombe del Pantheon, che<br />

ha introdotto gli interventi del dott.<br />

Tommaso Bucci, Ispettore dell’Italia<br />

meri<strong>di</strong>onale per dell’Ingo.rr.tt.p. È seguito<br />

un minuto <strong>di</strong> silenzio in onore<br />

delle vittime delle foibe. Ha preso poi<br />

la parola l’autore del libro che ha mantenuto<br />

viva l’attenzione dell’u<strong>di</strong>torio<br />

composto da iscritti e simpatizzanti del<br />

Circolo.<br />

M. D.<br />

* * *<br />

<strong>Il</strong> Delegato provinciale Anvgd <strong>di</strong><br />

Barletta-Andria-Trani ha partecipato in<br />

qualità <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a d’Onore alle Reali<br />

Tombe del Pantheon alla cerimonia<br />

svoltasi presso il Sacrario dei Caduti<br />

d’Oltremare <strong>di</strong> Bari in occasione della<br />

traslazione nelle loro città d’origine<br />

dei resti mortali <strong>di</strong> 10 soldati italiani<br />

caduti sui vari fronti <strong>di</strong> guerra (jugoslavo,<br />

greco ecc.) durante la Seconda<br />

guerra mon<strong>di</strong>ale.<br />

Dopo la S. Messa sono stati resi gli<br />

onori ai caduti da parte <strong>di</strong> un picchetto<br />

armato del X Reggimento Trasporti<br />

<strong>di</strong> Bari alla presenza del <strong>di</strong>rettore del<br />

Sacrario, ten. col. Amo<strong>di</strong>o, del gen.<br />

Picca, responsabile provinciale del<br />

Nastro Azzurro <strong>di</strong> Bari, <strong>di</strong> Tommaso<br />

Bucci socio Anvgd e ispettore per l’Italia<br />

Meri<strong>di</strong>onale dell’Istituto Naz.le per<br />

la Guar<strong>di</strong>a d’Onore alle Reali Tombe<br />

del Pantheon oltre che <strong>numero</strong>se Associazioni<br />

Combattentistiche e d’Arma<br />

e familiari dei Caduti.<br />

COMITATO DI GORIZIA<br />

<strong>Il</strong> Comitato goriziano dell’Anvgd,<br />

in collaborazione con la Skgz, Unione<br />

Culturale Economica Slovena <strong>di</strong><br />

Gorizia ed il quoti<strong>di</strong>ano “<strong>Il</strong> Piccolo”<br />

ha promosso venerdì 20 novembre,<br />

nella Sala Conferenze <strong>di</strong> Palazzo<br />

Strassoldo, un incontro-<strong>di</strong>battito pubblico<br />

con i due noti giornalisti e già<br />

parlamentari Jas Gawronski e<br />

Demetrio Volcic sul tema «La caduta<br />

dei Muri», a 20 anni dalla caduta del<br />

Muro <strong>di</strong> Berlino.<br />

L’incontro ha avuto per moderatore<br />

il <strong>di</strong>rettore de “<strong>Il</strong> Piccolo”, Paolo<br />

Possamai.<br />

Due momenti<br />

della deposizione,<br />

a cura<br />

della delegazione<br />

del Comitato<br />

Anvgd milanese,<br />

della corona<br />

in onore<br />

degli esuli<br />

defunti,<br />

nel Cimitero<br />

monumentale<br />

del capoluogo<br />

lombardo.<br />

Si riconoscono<br />

a sin. delle immagini<br />

Guido Brazzoduro<br />

e Roberto Predolin<br />

COMITATO DI MILANO<br />

<strong>Il</strong> 4 novembre <strong>2009</strong> si è tenuta al<br />

Cimitero Monumentale <strong>di</strong> Milano una<br />

sentita cerimonia per ricordare tutti i<br />

Defunti, i Caduti nella Prima guerra<br />

mon<strong>di</strong>ale e i legionari <strong>di</strong> D’Annunzio.<br />

Una qualificata rappresentanza <strong>di</strong><br />

iscritti e <strong>di</strong> componenti del Comitato<br />

milanese che a suo tempo volle realizzare<br />

la lapide, ha deposto una corona<br />

sotto la targa posta nel Fame<strong>di</strong>o<br />

del Cimitero Monumentale.<br />

Si è voluta così ricordare sia la ricorrenza<br />

del 2 Novembre che la vittoria<br />

nella Grande Guerra del 4 novembre<br />

1918.<br />

Regione Lombar<strong>di</strong>a,<br />

il nuovo bando del concorso<br />

a tema rivolto alle scuole<br />

<strong>Il</strong> Consiglio Regionale della Lombar<strong>di</strong>a<br />

in<strong>di</strong>ce il Concorso regionale per<br />

gli studenti dellle scuole secondarie <strong>di</strong><br />

primo e secondo grado lombarde, ai<br />

sensi dell’art. 3 della L.R. 14 Febbraio<br />

2008, n. 2: «L’esodo degli italiani<br />

dell’Istria, <strong>di</strong> Fiume e della Dalmazia<br />

e l’accoglienza in Lombar<strong>di</strong>a». Ne riproduciamo<br />

un significativo estratto.<br />

Per la versione integrale si possono<br />

contatare:<br />

il Consiglio Regionale della Lombar<strong>di</strong>a,<br />

Ufficio Relazioni con il pubblico<br />

- presso SpazioRegione, Via Fabio<br />

Filzi 22, Milano, tel. 02.674 82<br />

777-778 - fax 02. 674 82 779 - e-mail<br />

urp@consiglio.regione.lombar<strong>di</strong>a.it<br />

In<strong>di</strong>rizzo e-mail protetto dal bots<br />

spam , deve abilitare Javascript per<br />

vederlo l’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong><br />

Giulia e Dalmazia, Via<br />

Leopoldo Serra 32 - 00153 Roma tel.<br />

06.581 68 52, e-mail info@anvgd.it<br />

In<strong>di</strong>rizzo e-mail protetto dal bots spam,<br />

deve abilitare Javascript per vederlo<br />

ARTICOLO 1<br />

Oggetto del concorso<br />

Ai sensi dell’art. 3 della legge regionale<br />

14 febbraio 2008, n. 2 “Attività<br />

della Regione Lombar<strong>di</strong>a per l’affermazione<br />

dei valori del ricordo del<br />

martirio e dell’esodo giuliano-dalmata-<br />

istriano”, l’Ufficio <strong>di</strong> Presidenza del<br />

Consiglio Regionale della Lombar<strong>di</strong>a<br />

in<strong>di</strong>ce un concorso per ricordare “il<br />

sacrificio degli italiani dell’Istria <strong>di</strong> Fiume<br />

e della Dalmazia: mantenere la<br />

memoria, rispettare la verità, impegnarsi<br />

per garantire il <strong>di</strong>ritto dei popoli“ e<br />

testimoniare che ogni persona ha <strong>di</strong>ritto<br />

<strong>di</strong> vivere in pace, nella terra natia,<br />

con la propria famiglia.<br />

Per l’anno scolastico <strong>2009</strong>/2010 il<br />

tema del concorso è “L’esodo degli italiani<br />

dell’Istria, <strong>di</strong> Fiume e della<br />

Dalmazia e l’accoglienza in Lombar<strong>di</strong>a”.<br />

ARTICOLO 2<br />

Modalità <strong>di</strong> partecipazione<br />

al concorso<br />

La partecipazione al concorso è<br />

aperta a tutti gli allievi degli Istituti Scolastici<br />

secondari <strong>di</strong> primo e secondo<br />

grado della Lombar<strong>di</strong>a. La partecipazione<br />

può essere in<strong>di</strong>viduale oppure<br />

<strong>di</strong> classe.<br />

Agli effetti del concorso, una classe<br />

<strong>di</strong> concorrenti avrà gli stessi <strong>di</strong>ritti<br />

<strong>di</strong> un singolo partecipante. A tutti i<br />

componenti della classe sarà riconosciuta<br />

la paternità delle idee proposte<br />

e il premio verrà conferito alla classe<br />

nel suo insieme, in <strong>numero</strong> non superiore<br />

a 40 alunni.<br />

ARTICOLO 3<br />

Elaborati ammessi<br />

È ammesso al concorso ogni tipo<br />

<strong>di</strong> elaborato, in qualsiasi forma (poesia,<br />

tema, ricerca, spot, musica, canto,<br />

<strong>di</strong>segno, manifesto, striscione, sito<br />

web, musical, cortometraggio, ecc..)<br />

purché pertinente al tema.In ogni caso,<br />

gli elaborati dovranno essere presentati<br />

con una delle seguenti modalità:-<br />

Supporto cartaceo;- Supporto<br />

informatico (floppy, cd-rom, Dvd);-<br />

Video (Vhs).<br />

ARTICOLO 4<br />

Termini e modalità<br />

per la presentazione dei lavori<br />

Gli elaborati dovranno pervenire<br />

per mezzo <strong>di</strong> raccomandata o essere<br />

consegnati a mano a entro e non oltre<br />

il 22 gennaio 2010 a: Consiglio<br />

regionale della Lombar<strong>di</strong>aUfficio Relazioni<br />

con il pubblicopresso<br />

SpazioRegione, Via Fabio Filzi, 22 –<br />

MilanoI plichi dovranno recare all’esterno<br />

la <strong>di</strong>zione specifica: “Concorso<br />

ex L.R. 14 FEBBRAIO 2008, N. 2.<br />

La memoria del 4 Novembre<br />

nel presente dei giuliano-dalmati<br />

In occasione della festività del 4 novembre, il Presidente nazionale Anvgd<br />

Lucio Toth ha in<strong>di</strong>rizzato al Presidente della Repubblica Napolitano, ai Presidenti<br />

delle Camere Fini e Schifani e al Ministro della Difesa La Russa il<br />

seguente messaggio:<br />

Nella ricorrenza del 4 Novembre iscritti e <strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong> questa associazione<br />

si uniscono ai sentimenti dell’intera Nazione nell’affetto e nella stima<br />

per le nostre forze armate, oggi impegnate in patria per assicurare l’or<strong>di</strong>ne e<br />

la legalità e all’estero in missioni <strong>di</strong> pace, ove si <strong>di</strong>stinguono per la loro<br />

efficienza operativa sul piano militare e per la loro capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo e <strong>di</strong><br />

cooperazione con le popolazioni.<br />

<strong>Il</strong> 4 novembre ricorda agli italiani e a noi, esuli e figli <strong>di</strong> esuli giulianodalmati,<br />

la vittoria nella prima guerra mon<strong>di</strong>ale, che portò a compimento<br />

l’unificazione nazionale, congiungendo all’Italia le nostre terre natali, che<br />

l’infausta guerra 1941-45 ci ha poi ingiustamente strappato.<br />

Trieste e Gorizia sono rimaste il simbolo <strong>di</strong> quell’immane sacrificio <strong>di</strong><br />

tutto un popolo, come possono <strong>di</strong>ventare il simbolo <strong>di</strong> una nuova collaborazione<br />

nell’Europa unita superando isterici e anacronistici nazionalismi da<br />

una parte e dall’altra.<br />

In quelle giornate <strong>di</strong> 91 anni fa anche Rovigno, Parenzo, Pola, Zara e le<br />

altre città dell’Istria e della Dalmazia salutarono l’arrivo del Tricolore.<br />

Anche adesso molti giovani delle nostre famiglie militano volontari nelle<br />

forze armate, per quell’antico attaccamento alla Ban<strong>di</strong>era che ci è stato<br />

trasmesso dalle generazioni che ci hanno preceduto.<br />

Lucio Toth<br />

Scuola secondaria <strong>di</strong> primo oppure<br />

secondo grado Elaborato in<strong>di</strong>viduale<br />

oppure Elaborato <strong>di</strong> classe”<br />

Ai lavori dovrà essere allegata obbligatoriamente<br />

una scheda in busta<br />

chiusa , sottoscritta dall’insegnante<br />

coor<strong>di</strong>natore e dall’autore/i se maggiorenne/i,<br />

contenente:- nome e cognome<br />

dell’autore/i- denominazione, in<strong>di</strong>rizzo<br />

e telefono della scuola - nome<br />

e cognome dell’insegnante/i coor<strong>di</strong>natore<br />

dei lavori, e suo recapito telefonico-<br />

liberatoria all’utilizzo del lavoro da<br />

parte della Regione Lombar<strong>di</strong>a e dell’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong><br />

Giulia e Dalmazia (Anvgd). […]<br />

ARTICOLO 6<br />

Premio<br />

Gli autori dei migliori elaborati in<strong>di</strong>viduale<br />

e <strong>di</strong> classe – questi ultimi in<br />

<strong>numero</strong> non superiore a 40 - e i loro<br />

accompagnatori avranno la possibilità<br />

<strong>di</strong> partecipare ad un viaggio nelle


<strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />

DIFESA ADRIATICA<br />

dai comitati<br />

13<br />

COMITATO<br />

DI MONZA-BRIANZA<br />

Ci perviene e pubblichiamo il testo<br />

dell’intervento del presidente del<br />

Comitato Cerlienco tenuto il 20 settembre<br />

scorso, su invito dell’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> Paracadutisti d’Italiasezione<br />

<strong>di</strong> Monza, al Sacrario Militare<br />

<strong>di</strong> Tradate (Varese), ufficialmente riconosciuto<br />

dal Ministero della Difesa.<br />

Proprio in queste ore, le salme dei<br />

nostri militari caduti a Kabul stanno<br />

rientrando in Italia avvolte nel Tricolore.<br />

A nome dei membri del <strong>di</strong>rettivo<br />

Anvgd-Monza Brianza, a nome <strong>di</strong> tutti<br />

i nostri iscritti e mio, desidero esprimere<br />

i sensi del nostro più profondo<br />

cordoglio in memoria <strong>di</strong> questi sei<br />

Valorosi e <strong>di</strong> tutti i Paracadutisti caduti<br />

nell’adempimento del loro dovere.<br />

Desideriamo ringraziare il presidente<br />

Crippa dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

Paracadutisti d’Italia-sezione <strong>di</strong><br />

Monza, per l’invito ufficiale a presenziare<br />

al Vostro fianco a questa cerimonia<br />

in questo Sacrario; luoghi come<br />

Tradate, El Alamein e Re<strong>di</strong>puglia ci<br />

aiutano a mantenere vivi nella nostra<br />

memoria il ricordo e l’esempio <strong>di</strong><br />

quanti hanno amato la nostra Patria e<br />

la nostra ban<strong>di</strong>era sopra ogni cosa.<br />

Tra costoro, qui riposa il fondatore<br />

della scuola <strong>di</strong> paracadutismo <strong>di</strong><br />

Tradate, il tenente colonnello Medaglia<br />

d’Argento al Valor Militare Edvino<br />

Dalmas, Zaratino, Dalmato a cui noi<br />

del Comitato Anvgd Monza Brianza<br />

desideriamo rivolgere un pensiero <strong>di</strong><br />

gratitu<strong>di</strong>ne; un vero Italiano che con<br />

la determinazione tipica della nostra<br />

gente ha contribuito a dare lustro ai<br />

valori per noi sacri <strong>di</strong> Patria ed alla gloriosa<br />

tra<strong>di</strong>zione del paracadutismo italiano.<br />

Grazie, Fratello Dalmas, a nome<br />

terre della <strong>Venezia</strong> Giulia, dell’Istria e<br />

della Dalmazia.<br />

ARTICOLO 7<br />

Pubblicazione dei lavori<br />

<strong>Il</strong> Consiglio Regionale della Lombar<strong>di</strong>a<br />

e la Anvgd si riservano la facoltà<br />

<strong>di</strong> esporre e/o pubblicare in tutto o<br />

in parte i lavori presentati senza nulla<br />

dovere ai concorrenti, rispettando la<br />

paternità dei lavori e impegnandosi a<br />

citare gli autori.<strong>Il</strong> Consiglio Regionale<br />

Monza, il presidente del Comitato Anvgd, Cerlienco (al centro),<br />

intervenuto con i suoi <strong>di</strong>retti collaboratori alla cerimonia<br />

svoltasi al Sacrario Militare <strong>di</strong> Tradate (Varese)<br />

<strong>di</strong> tutti i Dalmati in Patria ed in esilio.<br />

COMITATO DI PESCARA<br />

Visita all’Archivio Museo Storico<br />

<strong>di</strong> Fiume in Roma<br />

<strong>Il</strong> 24 ottobre <strong>2009</strong> un qualificato<br />

gruppo del Comitato Anvgd <strong>di</strong> Pescara<br />

si è recato a Roma in visita all’Archivio<br />

Museo Storico <strong>di</strong> Fiume. La comitiva<br />

pescarese era guidata dal fiumano<br />

Mario Diracca, presidente del Comitato,<br />

e dal segretario prof. Antonio<br />

Fares. Questa iniziativa è stata voluta<br />

fortemente dal signor Diracca che ha<br />

voluto donare al Museo fiumano una<br />

bellissima e preziosa opera in legno<br />

raffigurante la Torre civica <strong>di</strong> Fiume. <strong>Il</strong><br />

cimelio apparteneva al dott. Mario<br />

Blasich, che come è noto fu assassinato<br />

la notte del 4 maggio 1945 da partigiani<br />

jugoslavi. La famiglia <strong>di</strong> Blasich<br />

volle donarlo ai Diracca, che lo hanno<br />

conservato nella propria casa fino<br />

ad oggi.<br />

La comitiva è stata ricevuta da<br />

della Lombar<strong>di</strong>a e la Anvgd si riservano<br />

altresì il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> utilizzare il materiale<br />

consegnato per eventuali pubblicazioni,<br />

cartacee o on line, per trasmissioni<br />

ra<strong>di</strong>ofoniche e televisive ed ogni<br />

altra forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione.I lavori resteranno<br />

<strong>di</strong> esclusiva proprietà del Consiglio<br />

regionale della Lombar<strong>di</strong>a che<br />

ne <strong>di</strong>sporrà liberamente per gli usi e<br />

secondo le modalità definite successivamente<br />

dallo stesso.<br />

[…]<br />

Marino Micich, <strong>di</strong>rettore del Museo e<br />

dal consigliere Massimo Gustincich.<br />

In quella stessa giornata è avvenuta la<br />

consegna dell’opera del conte Luciano<br />

Wiederhofer (esule fiumano residente<br />

a Latina): uno sbalzo in bronzo<br />

raffigurante l’aquila bicipite fiumana.<br />

Tale opera è stata commissionata dal<br />

presidente della Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong><br />

Fiumani, Amleto Ballarini per arricchire<br />

ulteriormente il Museo <strong>di</strong> cimeli<br />

preziosi attestanti la ricchezza della<br />

cultura fiumana.<br />

COMITATO DI TORINO<br />

Venerdì 30 ottobre, presso il Circolo<br />

Culturale Unione Regionale Profughi<br />

e Rimpatriati Italiani dall’Estero,<br />

si è tenuta la presentazione del romanzo<br />

Fiume. La saga dei legionari <strong>di</strong><br />

Gabriele d’Annunzio <strong>di</strong> Luigi Vatta,<br />

E<strong>di</strong>zioni Spoon River.<br />

Con l’autore, erano presenti in veste<br />

<strong>di</strong> relatori l’assessore regionale<br />

Gianni Oliva, l’assessore comunale<br />

Alessandro Altamura, Marco Ansaldo<br />

(giornalista de “La Stampa”). Ha coor<strong>di</strong>nato<br />

Antonio Vatta, presidente Consulta<br />

Regionale Piemonte Anvgd.<br />

COMITATO DI TRENTO<br />

DELEGAZIONE<br />

DI ROVERETO<br />

Roma, sede dell’Archivio Museo Storico <strong>di</strong> Fiume. La delegazione<br />

del Comitato pescarese con il <strong>di</strong>rettore, Marino Micich (a destra della foto)<br />

Incontro con Sergio Tazzer<br />

<strong>Il</strong> 6 ottobre il giornalista<br />

Sergio Tazzer ha tenuto una conferenza<br />

a Rovereto, nella Sala degli Specchi<br />

<strong>di</strong> Palazzo Rosmini. <strong>Il</strong> tema era dato<br />

dal titolo del suo libro Tito e i rimasti.<br />

La <strong>di</strong>fesa dell’identità italiana dell’Istria,<br />

Fiume e Dalmazia.<br />

Un folto pubblico, costituito da<br />

Esuli e, soprattutto da roveretani e da<br />

trentini, ha ascoltato con attenzione<br />

l’esposizione del giornalista, esperto<br />

in storia passata e recente della<br />

mitteleuropa ex asburgica.<br />

Sergio Tazzer ha delineato le <strong>di</strong>fficoltà<br />

degli Esuli in Italia e dei rimasti<br />

nell’ex Jugoslavia, non esodati per<br />

convinzione ideologica o per timore<br />

<strong>di</strong> affrontare la <strong>di</strong>fficile via dell’esilio,<br />

<strong>di</strong>ventando presto ostaggi della politica<br />

comunista nazionalista <strong>di</strong> Tito, gestita<br />

da jugoslavi ma anche da militanti<br />

italiani. L’abolizione imme<strong>di</strong>ata<br />

delle scuole italiane, la croatizzazione<br />

forzata, espropri e collettivizzazione<br />

delle proprietà, congiunte alle limitazioni<br />

della libertà personale e <strong>di</strong><br />

pensiero, crearono situazioni <strong>di</strong>fficili<br />

nel pubblico e nel privato.Lentamente,<br />

a rischio della loro incolumità personale,<br />

un gruppo d’intellettuali <strong>di</strong>fese<br />

lingua e cultura italiane a tutela dello<br />

sparuto gruppo etnico italiano.<br />

La conversazione del giornalista ha<br />

toccato le attuali realtà dell’Europa<br />

dell’Est, i rapporti politici e culturali fra<br />

le nazioni stesse e queste con l’Italia.<br />

Estremamente interessante il <strong>di</strong>battito<br />

svoltosi con il pubblico in sala, presenti<br />

anche giornalisti della Rai in<br />

quanto Sergio Tazzer è stato<br />

caporedattore anche della sede <strong>di</strong><br />

Trento.<br />

La presidente del Comitato Provinciale<br />

<strong>di</strong> Trento ha ringraziato l’oratore,<br />

i presenti ed il Comune <strong>di</strong> Rovereto<br />

che ha offerto agli Esuli locali questa<br />

opportunità.<br />

Anna Maria Marcozzi Keller<br />

COMITATO DI VENEZIA<br />

Si è svolta a Marghera, con un’ampia<br />

partecipazione <strong>di</strong> soci, l’Assemblea<br />

del Comitato Anvgd veneziano convocata<br />

per rinnovare le cariche sociali<br />

per il triennio <strong>2009</strong>-2012.<br />

<strong>Il</strong> successivo Direttivo provinciale<br />

ha eletto presidente onorario Tullio<br />

Vallery, presidente Alessandro Cuk,<br />

vicepresidente Antonio Zett, segretario<br />

Piero Gazzari, tesoriere Eneo<br />

Sponza. I consiglieri sono Luigi Tomaz,<br />

Irma Sandri Ubizzo, Luciano Toncetti,<br />

Clau<strong>di</strong>o Chiappetta, Mario Cocolet,<br />

Aldo Sigovini, Luigi D’Agostini, Ida<br />

Cernecca, Roma Ter<strong>di</strong>, Gianmarco<br />

Valli e Giancarlo Stival.<br />

La foiba <strong>di</strong> Basovizza,<br />

emblema degli ecci<strong>di</strong> nella <strong>Venezia</strong> Giulia<br />

<strong>Il</strong> giornalista Rai<br />

Sergio Tazzer, <strong>di</strong>rettore<br />

della trasmissione Est Ovest.<br />

Ha presentato il suo libro<br />

recentemente e<strong>di</strong>to<br />

nel corso <strong>di</strong> un incontro<br />

coor<strong>di</strong>nato dalla presidente<br />

del Comitato Anvgd <strong>di</strong> Trento,<br />

Anna Maria Marcozzi Keller


14 DIFESA ADRIATICA <strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />

Istria through Time:<br />

history on dvd, and in four languages<br />

An inter-<strong>di</strong>sciplinary and<br />

multime<strong>di</strong>a history of Istria in six<br />

documentaries produced in four<br />

languages (Italian, Croatian, Slovenian<br />

and English): this is Istria nel Tempo<br />

(Istria through Time), a series of dvds<br />

produced as a joint venture between<br />

the Italian language program of Tv<br />

Capo<strong>di</strong>stria, the Historical Research<br />

Center of Rovigno, the Italian Union,<br />

and the Popular University of Trieste,<br />

coor<strong>di</strong>nated by Professor Giuseppe<br />

Parlato. This series, product of<br />

collaboration between experts from<br />

various fields, was able to be carried<br />

out through Italian fun<strong>di</strong>ng for the<br />

defence of Italian cultural heritage in<br />

Istria which is now Slovenia, and<br />

Dalmatia which is now Croatia. The<br />

series also makes use of music by<br />

Istrian composers such as Andrea Antico<br />

da Montona (15 th Century) and<br />

don Filippo da Laurana (14 th Century)<br />

performed by the “Solisti Istriani”<br />

Baroque ensemble.<br />

The documentary research, clearly<br />

a huge undertaking, was entrusted to<br />

Italian, Slovenian and Croatia experts<br />

of various scientific fields, and coming<br />

from the La Sapienza University of<br />

Rome, the “Coastland” University, the<br />

University of Lubiana, the Saint Pius V<br />

University of Rome, major universities<br />

in Trieste, U<strong>di</strong>ne and Padua, local<br />

government societies for cultural<br />

heritage, and the Archaeological<br />

Museum of Istria. The series is <strong>di</strong>vided<br />

into six parts: the origins and the<br />

Augusto Straulino is considered the<br />

greatest sailor of the nineteenhundreds:<br />

an authentic legend.<br />

Olympic champion, four time world<br />

champion, ten time European<br />

champion, and thirteen time Italian<br />

champion. His path to success started<br />

when he was still very young, and his<br />

father and uncle built him a small boat,<br />

christened “Sogliola” (“Sole”). He<br />

stu<strong>di</strong>ed at the naval academy, and<br />

during the war he enlisted in the “Gamma”<br />

<strong>di</strong>vision of “Decima Mas”. He<br />

was captured twice, first by Tito’s<br />

partisans and later by the Germans.<br />

After the war, he went back to the Navy,<br />

of course, where he was given the<br />

command of the “Amerigo Vespucci”.<br />

The City of Trieste has honoured<br />

this famous son of Lussino with an<br />

exhibit at the Civic Maritime Museum,<br />

entitled Straulino and Olympic Sailing.<br />

“He was a man born with medals<br />

already hanging around his neck, and<br />

his personal history along with his<br />

sporting side constitute a typical story<br />

of the Adriatic”, states Massimo Greco,<br />

Culture Secretary for the City of<br />

Trieste. The exhibit includes photos,<br />

documents, medals, trophies, captains’<br />

logs, newspaper clippings, and neverbefore-seen<br />

film footage, much of<br />

which was provided by the Admiral’s<br />

daughter, Marzia Straulino.<br />

Agostino Straulino was born in<br />

Lussinpiccolo on the tenth of October,<br />

Istria of the second half<br />

of the twentieth century.<br />

The melancholy image of a burgh,<br />

abandoned in the exodus of<br />

Italians in 1947<br />

“castellieri” civilization; the Roman<br />

age and the late ancient period; the<br />

Me<strong>di</strong>eval period; the Venetian<br />

Republic and the Hapsburgs; the<br />

1800s; and the 1900s. The authors<br />

intended to show the life of the Istrian<br />

peoples by means of the cultural<br />

material preserved in Istrian museums,<br />

Pola,<br />

the Venetian<br />

<strong>di</strong>visional<br />

governor’s palace,<br />

finished in 1296.<br />

With Romanesque<br />

foundations, it was<br />

successively<br />

transformed along<br />

Gothic lines. Today<br />

it is the seat of the<br />

city government<br />

1914. He graduated from the Nautical<br />

Institute of Lussino, the alma mater of<br />

generations of captains of the highest<br />

calibre, and at the age of twenty he<br />

entered the Academy of Livorno to<br />

complete his officer training. The<br />

Academy recognized his prowess and<br />

confidence, and assigned him the role<br />

of helmsman in the regattas. Racing to<br />

victory time and time again, he was<br />

assured of a place on the team that<br />

competed in the Berlin 1936<br />

Olympics.<br />

In 1938, Straulino won the<br />

To our Istriani, Fiumani<br />

and Dalmati subscribers in North America,<br />

Great Britain, Australia and New Zealand:<br />

our most sincere and fraternal best wishes<br />

for a serene 2010, from all of us<br />

at the National Headquarters of the Anvgd<br />

and the staff of “Difesa Adriatica”<br />

archaeological sites, and historical and<br />

artistic monuments of importance in<br />

the upper Adriatic region, as, for<br />

example, Venetian works of art, or<br />

churches of the early Christian and<br />

Me<strong>di</strong>eval eras.<br />

The visual material come from<br />

important European archives, such as<br />

the Filmarchiv of Vienna and the<br />

Historical Archive of Rome’s “Istituto<br />

Luce”. The 1900s are welldocumented<br />

in images from the First<br />

World War, the land reclamation and<br />

other public works projects of the<br />

Twenties and Thirties, and the Second<br />

World War, with the “rush for Trieste”<br />

by Tito’s partisans, who tried to capture<br />

Trieste before the Allies arrived, the<br />

exodus of the Italians from <strong>Venezia</strong>-<br />

Giulia in 1947 and beyond, the<br />

communities of Italians who remained<br />

under Tito’s regime, and on to the break-up<br />

of Yugoslavia.<br />

Ed.<br />

Straulino: Sails Unfurled in Nautical History<br />

The greatest sailor of all time was born on the island of Lussino<br />

Straulino<br />

on the “Merope”,<br />

in the early 1950s<br />

In this curious photo we can see<br />

the training ship of the Italian<br />

Navy, the “Amerigo Vespucci”,<br />

under Straulino’s command, as it<br />

exits the port of Taranto, in 1965<br />

European championships at Kiel, as<br />

well as the national championships,<br />

together with Nico Rode. It was the<br />

beginning of a long friendship. In 1943,<br />

when he left the Decimo Mas, he tried<br />

to return to Lussino, but he was taken<br />

prisoner by the Yugoslav partisans. He<br />

managed to escape, onlt to be<br />

captured by the Germans soon after,<br />

and sentenced to death. Incre<strong>di</strong>bly, he<br />

was recognized by a Nazi officer who<br />

had competed against him at Kiel,<br />

who, unable to allow Straulino to go<br />

free, commuted his sentence to forced<br />

labor. After the war, he returned to the<br />

Navy, and he was assigned the <strong>di</strong>fficult<br />

task of removing mines from the<br />

nation’s ports. In 1965, he became<br />

commander of the prestigious<br />

schooling ship, the “Amerigo<br />

Vespucci”.<br />

As late as 1973, he won the One<br />

Ton Cup in Porto Cervo. He <strong>di</strong>ed in<br />

Rome, at the Celio military hospital,<br />

on the 14 th of December, 2004. He<br />

was buried in his native Lussino.<br />

Ed.<br />

Prehistoric Istria. An example of the “casita”, an ancient peasant shelter<br />

whose form and buil<strong>di</strong>ng techniques are common to the entire<br />

Me<strong>di</strong>terranean area and can trace its origins to remotest times:<br />

from the Treasure of Atreus in Mycenae to the “nuraghe” of Sar<strong>di</strong>nia,<br />

as well as the “trulli” of Puglia<br />

The Brioni archipelago, off the coast of Pola,<br />

preserves splen<strong>di</strong>d vestiges of Roman villas built at the sea line<br />

Pola was an important navy base for the Austrian military until 1918. In this<br />

photo, taken by Alois Beer in 1900, Austro-Hungarian warships can be seen<br />

Eating History: authentic Istrian cuisine<br />

in a New Book by Chiara Vigini<br />

Cuisine as a sign of identity, a treasure chest of<br />

memories passed down from one generation to<br />

the next: this is the key to Chiara Vigini’s Mangiar<br />

Memoria (Eating History), published by the<br />

Association of Istrian Communities of Trieste and<br />

recently presented by the Historical and<br />

Geographical Society of Pirano in its Italian<br />

Community headquarters, in Casa Tartini: the<br />

author was present, as well as Lorenzo Rovis,<br />

president of the Istrian Communities of Trieste.<br />

The new book is completely de<strong>di</strong>cated to the<br />

flavours of authentic Istrian cuisine, in which,<br />

naturally, fish reigns supreme. Rovis stated that “The identity of a people is<br />

based on certain parameters, and its culinary tra<strong>di</strong>tions are a major part of<br />

this. A region’s cuisine acquires the <strong>di</strong>gnity of being a cultural treasure,<br />

reflecting that region’s history, lifestyle, and social organization.”<br />

Along with images provided by Gianfranco<br />

Abrami, Chiara Vigini illustrates recipes and<br />

preparation techniques that have been passed<br />

along for decades, if not centuries. More than<br />

200 pages long, the book gives its readers typical<br />

Istrian <strong>di</strong>shes based on meat, fish, cheese, pasta,<br />

and vegetables, and never forgets to include<br />

information on wine. The book proposes not<br />

only food, but civilization, focusing on two<br />

important aspects: one, the degeneration<br />

brought about by fast food and junk food from the global market; and two,<br />

the falsification of Istrian cuisine, proposed today in many parts of the<br />

peninsula to uninformed or unaware tourists: Balkan sheep shish-kebabs<br />

and other non-native foods are made<br />

to be seen as authentic Istrian food.<br />

Chiara Vigini’s research was<br />

preceded by two e<strong>di</strong>tions, in 1996 and<br />

2001, titled Mangiamoci l’Istria (Let’s<br />

Eat Istria), by Rosanna Turcinovich<br />

Giuricin and Stefano De Franceschi.<br />

D. A.


<strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />

DIFESA ADRIATICA<br />

Istria en el tiempo, la historia<br />

en Dvd y en cuatro i<strong>di</strong>omas<br />

Una historia multi<strong>di</strong>sciplinar y<br />

multime<strong>di</strong>al de Istria en seis<br />

documentales producidos en cuatro<br />

i<strong>di</strong>omas (italiano, croata, esloveno,<br />

ingles): es Istria en el tiempo, la serie<br />

de Dvd, realizada gracias a una joint<br />

venture entre el Programa Italiano de<br />

Tv Capo<strong>di</strong>stria, el Centro de<br />

Investigación Histórica de Rovigno, la<br />

Unión Italiana y la Universidad<br />

Popular de Trieste coor<strong>di</strong>nados por el<br />

Prof. Giuseppe Parlato. La serie, fruto<br />

de la colaboración entre estu<strong>di</strong>osos de<br />

las <strong>di</strong>versas <strong>di</strong>sciplinas, ha po<strong>di</strong>do ver<br />

la luz gracias a las contribuciones<br />

económicas erogadas por Italia para<br />

la tutela y la <strong>di</strong>vulgación del patrimonio<br />

histórico y cultural italiano en la<br />

Istria hoy eslovena y en Dalmazia hoy<br />

croata, y se sirve de músicas de autores<br />

istrianos como Andrea Antico da<br />

Montona (siglo XV) y don Filippo da<br />

Laurana (siglo XVI) ejecutadas por el<br />

ensemble barroco «Solisti Istriani».<br />

Las investigaciones documentales,<br />

que se pueden imaginar laboriosas,<br />

han sido encomendadas a estu<strong>di</strong>osos<br />

italianos, croatas y eslovenos de <strong>di</strong>stinta<br />

formación científica, provenientes<br />

de la Universidad “La Sapienza” de<br />

Roma, de la Universidad del Litorale,<br />

de la Universidad de Lubiana, de la<br />

Universidad “S. Pio V” de Roma, de<br />

los Ateneos de Trieste, de U<strong>di</strong>ne y Padova,<br />

de las sobreintendencias locales<br />

de los Bienes Culturales y del Museo<br />

Arqueológico de Istria. Istria nel tempo<br />

esta <strong>di</strong>vi<strong>di</strong>da en seis partes: los<br />

orígenes y la civilización de los<br />

castilleros, la edad romana y el tardíoantiguo;<br />

el Me<strong>di</strong>evo; la Republica de<br />

Venecia y los Augsburgo; el<br />

Ochocientos y al final el Novecientos.<br />

En las películas los autores han querido<br />

documentar la vida de las gentes<br />

istrianas através de las imágenes de la<br />

cultura material conservada en los<br />

museos istrianos, de los lugares<br />

Istria entre Ravenna y Bizancio.<br />

En la foto el tabernáculo y los<br />

mosaicos de la cúpula de la<br />

Basilica Eufrasiana, que remonta<br />

al siglo V ampliada en el siglo VI<br />

por voluntad del obispo Eufrasio.<br />

Fue eregida sobre un e<strong>di</strong>ficio de<br />

edad romana<br />

arqueológicos y de los monumentos<br />

de relevancia histórico-artística en el<br />

área alto-adriática, como las obras de<br />

arte venecianas o los e<strong>di</strong>ficios sacros<br />

de época paleocristiana y me<strong>di</strong>eval.<br />

Los materiales visivos provienen de<br />

las más importantes recopilaciones<br />

europeas, como el Filmarchiv de Viena<br />

y el Archivo histórico del Instituto Luce<br />

de Roma. El Novecientos esta bien<br />

documentado por las imágenes de<br />

época relativas a la Primera guerra<br />

mun<strong>di</strong>al, a las mejoras y a las obras<br />

publicas istrianas de los años Veinte y<br />

Treinta, y a la Segunda guerra mun<strong>di</strong>al,<br />

con la «lucha por Trieste» de parte de<br />

los partidarios comunistas de Tito para<br />

tomar posesión de la ciudad antes de<br />

la llegada de los Aliados, el éxodo de<br />

los italianos de Venecia Giulia en el<br />

1947 y después, las comunidades de<br />

Comer memoria, la verdadera cocina<br />

istriana en el libro de Chiara Vigini<br />

La cocina como signo de identidad, custo<strong>di</strong>a de memorias transmitidas<br />

de generación en generación: esta es la clave de lectura del volumen de<br />

Chiara Vigini Mangiar memoria, e<strong>di</strong>tado por la Asociación de las<br />

Comunidades Istrianas de Trieste y presentado recientemente por la Sociedad<br />

de estu<strong>di</strong>os históricos y geográficos de Pirano en la sede de la Comunidad<br />

de los Italianos, Casa Tartini, en presencia de la autora y del presidente de<br />

las Comunidades Istrianas de Trieste, Lorenzo Rovis. Todo de<strong>di</strong>cado a los<br />

sabores de la autentica cocina istriana, de la que es naturalmente soberano<br />

el pescado, este volumen sobre el que Rovis se ha expresado así: «La<br />

identidad de un pueblo se basa en varios parámetros, entre los cuales las<br />

tra<strong>di</strong>ciones y su educación en la mesa, que son de los más apreciados. La<br />

cocina toma así <strong>di</strong>gnidad de patrimonio cultural de una tierra, como corolario<br />

de la historia, del estilo de vida, de la organización social».<br />

Chiara Vigini ilustra por tanto – con la ayuda de las imágenes de<br />

Gianfranco Abrami – recetas y modalidades de preparación transmitidas<br />

durante decenios si no durante siglos. En las más de 200 páginas están<br />

escritos platos típicamente istrianos a base de carne, pescado, quesos, pasta,<br />

verdura, naturalmente sin excluir los vinos. Una propuesta no solo<br />

culinaria, esta, sino de educación, tanto de cara a la degeneración del fast<br />

y trash food globales como de la falsificación de la misma cocina presentada<br />

hoy a los ignaros turistas por muchos locales en Istria, que hacen pasar a los<br />

asados de oveja del interior balcánico por auténticos sabores autóctonos.<br />

La investigación de Chiara Vigini ha sido prece<strong>di</strong>da algunos años antes<br />

por el volumen de Rosanna Turcinovich Giuricin y Stefano De Franceschi,<br />

Mangiamoci l’Istria, que tuvo dos e<strong>di</strong>ciones, en el 1996 y en el 2001.<br />

D.A.<br />

(traduzioni <strong>di</strong> Marta Cobian)<br />

Isla de Istria,<br />

la puertecilla en una<br />

postal de finales<br />

del Ochocientos.<br />

La autentica cocina<br />

istriana es marinera.<br />

Pescados, platos<br />

e instrumenos<br />

del oficio tienen<br />

denominaciones<br />

venetas<br />

los con nacionales permanecidos bajo<br />

el régimen titista, hasta la <strong>di</strong>solución<br />

de Yugoslavia.<br />

Red.<br />

Primera guerra mun<strong>di</strong>al.<br />

Militares italianos posando<br />

(foto www.gri.it)<br />

Esta considerado como el mejor<br />

navegante de vela italiano del<br />

Novecientos, Agostino Straulino: una<br />

autentica leyenda. Campeón<br />

olímpico, cuatro veces campeón del<br />

mundo, <strong>di</strong>ez veces campeón europeo,<br />

trece veces campeón italiano. Un camino<br />

de sucesos en realidad iniciado<br />

de niño, cuando el padre y el tío le<br />

construyeron una pequeña barca, que<br />

llamó “Sogliola (lenguado)”. Alumno<br />

de la Academia naval, durante la guerra<br />

se alistó con los hombres Gamma<br />

de la Décima Mas, fue capturado por<br />

los partidarios de Tito primero y por<br />

los alemanes después. Acabado el<br />

conflicto, volvió obviamente a la Marina,<br />

al mando de la “Amerigo<br />

Vespucci (Américo Vespucio)”.<br />

Al lussignano Straulino el<br />

Ayuntamiento de Trieste ha querido<br />

ren<strong>di</strong>r homenaje con la muestra<br />

preparada en el Cívico Museo del Mar<br />

«Straulino, la vela olímpica». «Un<br />

hombre nacido con las medallas, del<br />

que su historia humana y deportiva<br />

representa una típica historia<br />

adriática», glosa Massimo Greco,<br />

asesor de la Cultura de Trieste. La<br />

publicación se sirve de fotografías,<br />

documentos, medallas, trofeos, <strong>di</strong>arios<br />

de abordo, publicaciones de prensa<br />

de la época, películas iné<strong>di</strong>tas,<br />

provenientes en conspicua parte del<br />

archivo de la hija del almirante, Marzia<br />

Straulino.<br />

Agostino Straulino nació en<br />

Lussinpiccolo el 10 de octubre de<br />

1914. Se <strong>di</strong>plomó en el Instituto<br />

Náutico de Lussino, fragua de grandes<br />

marineros y capitanes de largo<br />

recorrido, a los veinte años Straulino<br />

entró en la Academia de Livorno, curso<br />

oficiales de complemento. Reconocidas<br />

su particular destreza e confianza<br />

con el mar, la Academia le confió el<br />

papel de timonero en las regatas;<br />

fueron tantas las victorias conseguidas,<br />

que le consintieron cualificarse en la<br />

rosa de los atletas destinados a las<br />

Olimpiadas de Berlín del 1936.<br />

En el 1938 Straulino ganó el<br />

campeonato europeo de Kiel, y el<br />

campeonato nacional, emparejado<br />

con Nico Rode en proa. Fue el inicio<br />

de una compañía y de una amistad<br />

de larga duración. En el 1943,<br />

habiendo dejado la Décima Mas,<br />

intentó volver a Lussino, pero cayó<br />

prisionero de los partidarios<br />

yugoslavos. Consiguió huir, pero fue<br />

capturado por los alemanes que lo<br />

condenaron a muerte. Gracias a una<br />

increíble coincidencia, fue reconocido<br />

Montona<br />

(Istria),<br />

la puerta<br />

de acceso<br />

a la ciudad<br />

antigua<br />

(<strong>di</strong>cha un tiempo<br />

«torrione»)<br />

esta presi<strong>di</strong>da<br />

por el León<br />

de S. Marco,<br />

emblema<br />

de Venecia<br />

a la que la ciuda<br />

d perteneció<br />

del 1278 al 1797<br />

por un oficial nazi, adversario suyo en<br />

la regata de Kiel, que no pu<strong>di</strong>endo<br />

naturalmente liberarlo conmutó la<br />

pena capital en trabajos forzados.<br />

Terminada la guerra, y vuelto a la<br />

Marina, fue destinado a las <strong>di</strong>fíciles<br />

operaciones de remoción de minas los<br />

puertos nacionales. En el 1965 le fue<br />

¡Feliz año nuevo!<br />

A nuestros Lectores, istrianos fiumanos y dalmatas<br />

de Centro y Sudamérica, deseos fervientes<br />

y fraternos de la Sede nacional de la Anvgd<br />

y de la Redacción de “Difesa Adriatica”<br />

para un sereno 2010<br />

15<br />

Straulino, a toda vela<br />

en la historia de la marina<br />

El más grande campeón de vela de la historia era natural de la isla de Lussino<br />

Straulino controlaba personalmente la eficiencia<br />

de cada parte de las embarcaciones<br />

asignado el mando de la prestigiosa<br />

nave-escuela “Amerigo Vespucci”.<br />

Todavía en el 1973 Straulino ganó<br />

la One Ton Cup de Puerto Cervo.<br />

Falleció en Roma, en el Hospital militar<br />

del Celio, el 14 de <strong>di</strong>ciembre del<br />

2004. Descansa en su Lussino.<br />

Red.


16 DIFESA ADRIATICA <strong>Dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />

Speciale<br />

XIX Congresso<br />

Immagini dal Congresso<br />

<strong>Il</strong> Congresso è ovviamente animato da presenze e da persone.<br />

Vogliamo darne prova con queste immagini, che ci auguriamo possano trasmettere la<br />

partecipazione e l’entusiasmo dei delegati e il clima <strong>di</strong> consapevole responsabilità, ma anche<br />

<strong>di</strong> gioia, nel ritrovarsi insieme nell’ambito associativo. Le immagini sono della Sede nazionale<br />

<strong>di</strong> Roma dell’Anvgd e del Cdm <strong>di</strong> Trieste.<br />

Da sin., L. Toth e R. Ziberna<br />

Nello scatto del fotografo, la presidente Corsi “zittisce”<br />

la platea dei delegati che si gode l’intervento <strong>di</strong> Ottavio Missoni<br />

Anche le pause sono utili a confrontarsi e a documentarsi<br />

Le «quote rosa» nell’Anvgd sono spontanee. Ecco un gruppo <strong>di</strong> delegate<br />

I Lettori permettano<br />

in via eccezionale<br />

una…autocitazione.<br />

Ecco lo staff organizzativo,<br />

orgoglioso del lavoro svolto<br />

e dell’ottima riuscita<br />

<strong>di</strong> questo Congresso.<br />

Da sin., Fabio Rocchi<br />

(Segretario nazionale),<br />

Patrizia C. Hansen<br />

(<strong>di</strong>rettore “Difesa Adriatica”)<br />

e Serena Parisi<br />

(Segreteria organizzativa)

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