26.07.2012 Views

Gli stereo per lo smartphone

Gli stereo per lo smartphone

Gli stereo per lo smartphone

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

che si occupa di trovare il corrispettivo indirizzo IP, formato da quattro<br />

gruppi di numeri, ciascuno con un massimo di tre cifre, <strong>per</strong> esempio<br />

194.185.163.70. Tramite l’indirizzo IP, il collegamento viene indirizzato<br />

al server o computer su cui si trova fisicamente il sito.<br />

Quasi sicuramente, la nostra connessione Internet domestica utilizza IP<br />

dinamici: significa che il provider ha a disposizione un certo numero di<br />

IP che assegna casualmente mano a mano che i suoi abbonati si collegano<br />

a Internet, mentre <strong>per</strong> avere un IP fisso, quindi un indirizzo tutto<br />

nostro sul Web, dobbiamo pagare un supplemento rispetto al costo<br />

dell’abbonamento. Il problema si aggira grazie a programmi speciali<br />

chiamati Dynamic DNS: ogni volta che il nostro indirizzo IP cambia, si<br />

preoccupano di comunicar<strong>lo</strong> tempestivamente a quei server che gestiscono<br />

il traffico di rete. In pratica, è come se ci fosse una <strong>per</strong>sona ad<br />

l’interfaccia di gestione del NAS è il punto di par-<br />

tenza <strong>per</strong> questa configurazione, anche se il pro<br />

cedimento cambia in base al model<strong>lo</strong>. In ogni<br />

caso, ci sono due ostacoli da su<strong>per</strong>are: fare in<br />

modo che il NAS sia sempre raggiungibile tramite<br />

Internet e sb<strong>lo</strong>ccare eventuali protezioni del router<br />

che impediscono l’accesso esterno.<br />

Per quanto riguarda il primo punto, la discriminante<br />

è quella di avere o meno un IP fisso<br />

invece di un IP dinamico (vedi box). Con un<br />

IP fisso, il NAS potrà essere raggiunto facilmente<br />

dall’esterno, ma con un<br />

IP dinamico diventa teoricamente<br />

impossibile fare la<br />

stessa cosa.<br />

Il secondo problema<br />

dipende dal fatto che il<br />

router è impostato <strong>per</strong><br />

impedire che le <strong>per</strong>sone<br />

possano accedere ai<br />

nostri dati dall’esterno,<br />

<strong>per</strong> evitare sguardi indiscreti e<br />

avvisare il postino che abbiamo cambiato indirizzo.<br />

Non dobbiamo <strong>per</strong>ò confondere l’indirizzo IP di Internet con quel<strong>lo</strong> della<br />

nostra rete <strong>lo</strong>cale. Tutti i computer e i dispositivi collegati al router di<br />

casa ricevono infatti un proprio IP, di solito nella forma 192.168.x.x, che<br />

serve a identificarli. Questi indirizzi non sono <strong>per</strong>ò visibili dall’esterno:<br />

agli occhi del mondo, tutti i dispositivi della rete di casa o dell’ufficio<br />

utilizzano uno stesso IP. Se vogliamo accedere al disco NAS dall’esterno,<br />

dunque, dobbiamo trovare il modo di render<strong>lo</strong> rintracciabile. La<br />

tecnica <strong>per</strong> far<strong>lo</strong> si chiama Port forwarding e consiste nel dire al router<br />

che quando qualcuno cerca di collegarsi dall’esterno a una specifica<br />

porta, il collegamento deve essere girato automaticamente al disco di<br />

rete. Il numero della porta da utilizzare e la procedura esatta dipendono<br />

dal router e dal NAS che utilizziamo.<br />

furti di informazioni. Dobbiamo quindi eseguire<br />

un’o<strong>per</strong>azione chiamata Port forwarding, direttamente<br />

sul router, con cui in pratica gli diciamo<br />

che quando arriva un collegamento<br />

dall’esterno su una determinata<br />

porta, questo deve essere rediretto<br />

al NAS, dove una<br />

password <strong>per</strong>metterà l’accesso<br />

so<strong>lo</strong> alle <strong>per</strong>sone autorizzate.<br />

Facciamo attenzione<br />

a scegliere una password<br />

robusta, composta da un minimo di<br />

otto caratteri, tra cui anche maiuscole e numeri.<br />

Una volta completata la configurazione, potremo<br />

accedere anche dall’esterno ai dati contenuti sul<br />

nostro NAS.<br />

Anche con <strong>smartphone</strong> e tablet<br />

Sono sempre più numerosi i NAS che premettono<br />

l’accesso anche tramite dispositivi portatili<br />

come <strong>smartphone</strong> e tablet, sia iOS sia Android.<br />

In alcuni casi si tratta di una funzione integrata<br />

nel disco fisso di rete, in altri viene invece aggiunta<br />

grazie a programmi da installare direttamente<br />

sui dispositivi, quasi sempre gratuiti e realizzati<br />

direttamente dal produttore del NAS. In molti<br />

casi è possibile anche accedere in streaming a<br />

video e audio salvati sul disco di rete direttamente<br />

dai dispositivi. Se siamo alla ricerca di una soluzione<br />

da usare soprattutto con i dispositivi portatili,<br />

possiamo optare <strong>per</strong> il disco fisso GoFlex<br />

Satellite Wireless di Seagate: integra direttamente<br />

il collegamento Wi-Fi e la compatibilità con<br />

iOS, <strong>per</strong> offrire 500 GB di spazio aggiuntivo rispetto<br />

a quel<strong>lo</strong> integrato nell’iPhone o nell’iPad.<br />

La presenza di una batteria ricaricabile, con cinque<br />

ore di autonomia, <strong>lo</strong> rende <strong>per</strong>fetto anche<br />

<strong>per</strong> l’utilizzo quando siamo in movimento. Possiamo<br />

utilizzar<strong>lo</strong> anche tramite computer, sia<br />

Mac sia Windows, sfruttando la connessione via<br />

cavo USB 3.0 oppure sempre via Wi-Fi, con la<br />

possibilità di gestire fino a tre dispositivi collegati<br />

in wireless.<br />

Grazie al Wi-Fi integrato e alla compatibilità<br />

con i dispositivi Apple dotati di iOS 5, il disco<br />

fisso Go Flew Satellite Wireless di Seagate<br />

è <strong>per</strong>fetto da portare sempre con noi, <strong>per</strong><br />

avere 500 GB di spazio aggiuntivo in cui<br />

archiviare video, musica e documenti.<br />

Funziona con Mac e PC Windows.<br />

Un’aggiunta indispensabile<br />

Anche se decidiamo di creare un nostro<br />

sistema di archiviazione, vale<br />

comunque la pena di sottoscrivere<br />

l’abbonamento gratuito a Dropbox, il<br />

più celebre sistema di sincronizzazione<br />

online. Ci mette a disposizione fino a 2<br />

GB di spazio, ampliabile a pagamento o<br />

se invitiamo altri amici a usare il servizio.<br />

Tutto quel<strong>lo</strong> che viene copiato o salvato<br />

nella cartella Dropbox del computer viene<br />

automaticamente inviato anche ai server<br />

del servizio e a tutti gli altri dispositivi che<br />

<strong>lo</strong> utilizzano, purché registrati con <strong>lo</strong> stesso<br />

account. Funziona anche su iPhone,<br />

iPad e dispositivi Android. Inoltre, possiamo<br />

condividere file e cartelle con altre<br />

<strong>per</strong>sone, che ricevono un avviso via email<br />

tramite il quale possono scaricare l’elemento<br />

condiviso.<br />

I 7

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!