Spiccioli di spiritualità del lavoro - Decanato di Besozzo
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<strong>Spiccioli</strong> <strong>di</strong> spiritualità <strong>del</strong> <strong>lavoro</strong><br />
Riflessioni <strong>di</strong><br />
Gianantonio Dalmiglio<br />
De Chirico<br />
E<strong>di</strong>zione Kairòs<br />
Centro culturale <strong>Decanato</strong> <strong>di</strong> <strong>Besozzo</strong><br />
aderente al Progetto Culturale <strong>del</strong>la Cei<br />
<strong>Besozzo</strong> – novembre 2012
<strong>Spiccioli</strong> <strong>di</strong> spiritualità <strong>del</strong> <strong>lavoro</strong><br />
Al <strong>lavoro</strong><br />
Un termine che ha scan<strong>di</strong>to le riflessioni che si propongono è stato “spiccioli” che è<br />
parso riassumere lo spirito <strong>del</strong>l’intento prefissato: offrire un contributo umile e modesto,<br />
pur avendo a <strong>di</strong>sposizione un patrimonio relativo alla spiritualità praticamente<br />
illimitato tanto quanto la <strong>di</strong>gnità dei destinatari, uomini donne e comunità <strong>del</strong> <strong>lavoro</strong><br />
e, soprattutto, l’Amore le cui ragioni sono incontenibili in un uno scritto.<br />
Nella quoti<strong>di</strong>anità gli “spiccioli” sono quella realtà che appare in grado <strong>di</strong> modulare<br />
meglio le relazioni che la compongono: non offendono nessuno quando rappresentano<br />
la sostanza dei tuoi limiti, quando ti permettono <strong>di</strong> fare quel po’ <strong>di</strong> bene che le<br />
tue responsabilità permettono, quando sono accompagnate da una sorridente cor<strong>di</strong>alità<br />
che si fa cammino con coloro che ti stanno accanto, ovviamente esente da<br />
qualsiasi pietismo o far <strong>di</strong> necessità virtù.<br />
L’occasionalità presente in molte <strong>del</strong>le nostre relazioni, può trovare nello “spicciolo”<br />
la misura più opportuna per scan<strong>di</strong>re la pari <strong>di</strong>gnità e una con<strong>di</strong>visione che permette<br />
<strong>di</strong> verificare insieme quanto il comune patrimonio mette a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> cuori e<br />
menti. È assolutamente necessario all’uso degli “spiccioli” un cuore grande, un cuore<br />
modulato dal cuore <strong>di</strong> Dio o da un valore assoluto in grado <strong>di</strong> ricapitolare le compromissioni<br />
<strong>del</strong>lo spirito che sottostà alle decisioni <strong>del</strong>la vita e <strong>del</strong>la solidarietà. In<br />
questa luce, lo “spicciolo” può rivelare, inoltre, non tanto la povertà <strong>di</strong> chi lo riceve,<br />
quanto la “nu<strong>di</strong>tà” <strong>di</strong> che lo porge per la gratuità implicita in ogni umana relazione,<br />
in ogni frangente <strong>di</strong> una libertà che ad<strong>di</strong>viene insieme a giustizia, carità e per dono.<br />
Infine lo “spicciolo” come forma <strong>di</strong> pudore che sostiene il rossore <strong>di</strong> chi lo offre ben<br />
sapendo che non tanto il superfluo eliminerà il male quanto lo Spirito che avvera<br />
ogni compromissione. L’icona <strong>di</strong> quanto scritto la offre il parere espresso da Gesù <strong>di</strong><br />
fronte all` “obolo <strong>del</strong>la vedova”, quando gli capitò <strong>di</strong> osservare la folla che gettava<br />
monete nel tesoro <strong>del</strong> tempio:<br />
Venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. Allora,<br />
chiamati a sé i <strong>di</strong>scepoli, <strong>di</strong>sse loro: "In verità vi <strong>di</strong>co: questa vedova ha gettato<br />
nel tesoro più <strong>di</strong> tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato <strong>del</strong> loro superfluo,<br />
essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto<br />
quanto aveva per vivere (Mc 12,41– 44).<br />
Che cosa sia poi “tesoro” per la Chiesa e per il cristiano, lo testimoniò s. Lorenzo a<br />
chi gli intimò <strong>di</strong> consegnare le ricchezze custo<strong>di</strong>te, vero patrimonio a cui de<strong>di</strong>care<br />
quel che si possiede <strong>di</strong> autentico.<br />
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<strong>Spiccioli</strong> <strong>di</strong> spiritualità <strong>del</strong> <strong>lavoro</strong><br />
Conclusione<br />
L’insieme <strong>del</strong>le riflessioni proposte, sono state motivate allo scopo <strong>di</strong> offrire qualche<br />
umile elemento per una spiritualità cristiana <strong>del</strong> <strong>lavoro</strong> da incarnare in un mondo<br />
parzialmente fuorviato, per certi versi, dal <strong>di</strong>sincanto o abbacinato dal miraggio <strong>del</strong><br />
progresso tecnico ritenuto illimitato e quin<strong>di</strong> in grado <strong>di</strong> risolvere la globalità <strong>del</strong>le<br />
situazioni man mano che si presentano.<br />
In realtà questo relativismo manca <strong>di</strong> prospettiva e perciò non è in grado <strong>di</strong> offrire<br />
sicurezza alla ricerca <strong>di</strong> ben-essere innata nell’uomo-umanità anche in termini <strong>di</strong> <strong>di</strong>venire<br />
generazionale e spirituale. La decisività <strong>del</strong> presente comporta uno sguardo<br />
che lo trascenda in termini <strong>di</strong> felicità per sempre.<br />
Per riba<strong>di</strong>re ruolo e creatività <strong>di</strong> tale spiritualità si è fatto ricorso, seppur brevemente,<br />
alla “Parola <strong>di</strong> Dio” interpretata come fonte e luce <strong>di</strong> ogni percorso umano non<br />
servile a Dio, ma quale via alla cooperazione sostenuta da relazioni intense e libere<br />
poiché la loro verità viene garantita <strong>del</strong>la Parola stessa, Gesù Cristo; tutto ciò senza<br />
misconoscere fatiche, sofferenze ed anche persecuzioni.<br />
Il brano che ispira quest’ultimo pensiero, si trova in una <strong>del</strong>le ultime lettere <strong>di</strong> Paolo,<br />
la seconda scritta al <strong>di</strong>scepolo Timoteo, in un contesto che sa <strong>di</strong> testamento spirituale;<br />
così si può leggere: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho<br />
conservato la fede.<br />
Ora mi resta soltanto la corona <strong>di</strong> giustizia che il Signore, il giu<strong>di</strong>ce giusto, mi consegnerà<br />
in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con<br />
amore la sua manifestazione.” (cfr 2Tim 4, 6 -8).<br />
Il percorso <strong>di</strong> un’autentica spiritualità moderna e <strong>di</strong>namica presso i vari ambienti nei<br />
quali s’incarna, può trovare il suo mo<strong>del</strong>lo nella testimonianza data da Paolo in tutto<br />
il suo ministero <strong>di</strong> apostolo dopo la conversione sulla via <strong>di</strong> Damasco: la sua ra<strong>di</strong>calità<br />
fu dettata dalla consapevolezza <strong>del</strong>l’amore ricevuto da parte <strong>di</strong> Dio.<br />
In un amore vero le mezze misure non sono possibili e, qualora i bisogni dei fratelli<br />
fossero superiori alle proprie forze, da un lato c’è la grazia che ti proviene<br />
dall’appartenenza alla Chiesa alla cui comunione rivolgersi con fiducia, dall’altro c’è<br />
sempre la preghiera che può offrire uno speciale contributo per mantenere comunque<br />
viva la speranza.<br />
Per tutto ciò, si è ritenuta la spiritualità come un’ulteriore contributo per vivere “la<br />
buona battaglia”, per mostrare, nell’ambiente <strong>del</strong> <strong>lavoro</strong>, la gioia <strong>di</strong> essere cristiani,<br />
donne e uomini desiderosi <strong>di</strong> porgere il proprio contributo in termini <strong>di</strong> giustizia e<br />
probità, e dove “la corsa” è determinata da chi ha il passo più lento o affaticato.<br />
L’intenzione è stata quella <strong>di</strong> offrire una riflessione scevra <strong>di</strong> malcelate superiorità,<br />
un contributo rispettoso <strong>del</strong>le motivazioni <strong>di</strong> altri soggetti favorevoli alla collaborazione<br />
per rendere manifesta la comune tensione a raggiungere, secondo il proprio<br />
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<strong>Spiccioli</strong> <strong>di</strong> spiritualità <strong>del</strong> <strong>lavoro</strong><br />
spirito o fede, lo stesso scopo: una vita rispettosa <strong>del</strong>la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> ogni persona o<br />
comunità, una vita dove lavorare è assolvere un proprio <strong>di</strong>ritto-dovere, una vita dove<br />
il desco ricapitola quanto <strong>di</strong> buono si è raggiunto e con<strong>di</strong>viso.<br />
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<strong>Spiccioli</strong> <strong>di</strong> spiritualità <strong>del</strong> <strong>lavoro</strong><br />
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