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ACTA OTORHINOLARYNGOLOGICA ITALICA - S.I.O.e.Ch.CF.

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<strong>ACTA</strong> <strong>OTORHINOLARYNGOLOGICA</strong> <strong>ITALICA</strong><br />

Volume 28 – Numero 6 – Dicembre 2008<br />

REVIEW<br />

Thyroid cancer: possible role of telemedicine<br />

Ruolo della telemedicina nella gestione di pazienti con carcinoma tiroideo<br />

G. Gibelli, B. Gibelli 1 , F. Nani 2<br />

VESTIBOLOGY<br />

Converting apogeotropic into geotropic lateral canalolithiasis by head-pitch manoeuvres in<br />

the sitting position<br />

Conversione apogeotropa-geotropa della canalolitiasi laterale mediante manovra di flessioestensione<br />

cefalica in posizione seduta<br />

L. Califano, MG. Melillo, S. Mazzone 1 , A. Vassallo<br />

ONCOLOGY<br />

Radiotherapy alone for local tumour control in esthesioneuroblastoma<br />

Il ruolo della radioterapia come unico trattamento nel controllo locale<br />

dell’estesioneuroblastoma<br />

G. Benfari, M. Fusconi, A. Ciofalo, A. Gallo, G. Altissimi, T. Celani, M. de Vincentiis<br />

TECHNICAL NOTE<br />

Surgical treatment of recurring preauricular sinus: supra-auricular approach<br />

Trattamento della fistola preauricolare recidivante: approccio sopra-auricolare<br />

G. Leopardi, G. <strong>Ch</strong>iarella 1 , S. Conti, E. Cassandro 1<br />

CASE REPORT<br />

Congenital dacryocystocele: diagnosis and treatment<br />

Dacriocistocele congenito: diagnosi e trattamento<br />

S. Cavazza, G.L. Laffi, L. Lodi, G. Tassinari, D. Dall’Olio*<br />

CASE REPORT<br />

Isolated sinonasal sarcoidosis with intracranial extension: case report<br />

Sarcoidosi isolate sinusonasale con estensione intracranica: caso clinico<br />

O. Dessouky<br />

CASE REPORT<br />

Caverous haemangioma of the left nasal cavità<br />

Emangioma cavernoso della fossa nasale sinistra<br />

M. ArchontakiI , A. K. Stamou, J. K. Hajiioannou *, M. Kalomenopoulou**, D. E. Kyrmizakis, D.<br />

P. Korkolis***<br />

CASE REPORT<br />

Extranasopharyngeal angiofibroma of nasal septum. A controversial entity<br />

Angiofibroma extrarinofaringeo a localizzazione settale. Una entità controversa<br />

I. Tasca, G. Ceroni Compadretti


REVIEW<br />

Thyroid cancer: possible role of telemedicine<br />

Ruolo della telemedicina nella gestione di pazienti con carcinoma tiroideo<br />

G. Gibelli, B. Gibelli 1 , F. Nani 2<br />

Division of Cardiology, S. Carlo Clinic Paderno Dugnano, Milan; 1 Division of Head and Neck<br />

Surgery, European Institute of Oncology, Milan; 2 Cardiology Unit, S. Gaudenzio Clinic, Novara,<br />

Italy<br />

RIASSUNTO<br />

La telemedicina è di grande utilità ogni volta in cui le distanze possano costituire un ostacolo alle<br />

procedure diagnostiche o alla programmazione dell’iter terapeutico, oppure quando si prospetti la<br />

necessità di fronteggiare effetti collaterali improvvisi alle terapie somministrate. L‘uso della<br />

telemedicina si è già dimostrato vantaggioso nella gestione di pazienti cronici, in particolare<br />

pazienti con patologie cardiache o oncologiche. Nel trattamento dei carcinomi differenziati della<br />

tiroide, che prevede periodici controlli per moltissimi anni e utilizzo di L-tiroxina a dosi<br />

sovrafisiologiche (TSH soppressione) anche in pazienti anziani, l’utilizzo delle tecniche di<br />

telemedicina sembra particolarmente indicato e potrebbe ridurre i costi della gestione a lungo<br />

termine di questi pazienti, oltre a ridurre notevolmente i rischi delle emergenze cardiologiche. In<br />

questa breve review sono riassunte le indicazioni generali della telemedicina e i possibili campi di<br />

utilizzo nel controllo a distanza di pazienti con neoplasie differenziate della tiroide.


VESTIBOLOGY<br />

Converting apogeotropic into geotropic lateral canalolithiasis by head-pitch manoeuvres in<br />

the sitting position<br />

Conversione apogeotropa-geotropa della canalolitiasi laterale mediante manovra di flessioestensione<br />

cefalica in posizione seduta<br />

L. Califano, MG. Melillo, S. Mazzone 1 , A. Vassallo<br />

Unit of Audiology and Phoniatrics, ENT Clinic, “G. Rummo” Hospital, Benevento; 1 ENT Clinic,<br />

Federico II University, Naples, Italy<br />

RIASSUNTO<br />

Le forme apogeotrope delle canalolitiasi laterali hanno un peggiore outcome terapeutico rispetto a<br />

quelle geotrope. Per tale motivo, è diffusa opinione che sia utile cercare di convertire le forme<br />

apogeotrope in forme geotrope. Ciò è ottenibile attraverso la ripetuta esecuzione di manovre di<br />

laterotazione cefalica in posizione supina, rapidamente verso il lato sano, lentamente verso quello<br />

malato. Tale manovra, però, è spesso accompagnata da intensi fenomeni neurovegetativi che ne<br />

limitano l’esecuzione. Grazie ad un’osservazione inizialmente casuale in un nostro precedente<br />

studio sulle canalolitiasi laterali apogeotrope, notammo come l’esecuzione ripetuta di manovre di<br />

flesso-estensione del collo in posizione seduta (Head-Pitch Test) potesse determinare la<br />

conversione apogeotropa-geotropa. Nel presente studio, abbiamo quindi applicato tale metodica ad<br />

una popolazione di 36 canalolitiasi laterali apogeotrope, eseguendo da una a cinque manovre di<br />

flessio-estensione della testa in posizione seduta. La geotropizzazione è stata indicata dal cambio<br />

di direzione dei nistagmi precedentemente osservati in flessione anteriore di 60° ed in massima<br />

estensione del capo (Bow e Lean Nystagmus) o dalla comparsa ex-novo di tali nistagmi, con<br />

direzioni compatibili con una forma geotropa: “Bow Nystagmus” verso il lato malato, “Lean-<br />

Nystagmus” verso il lato sano. Elemento di conferma decisivo è sempre stata la comparsa di<br />

nistagmo parossistico biposizionale bidirezionale geotropo evocato dalla manovra diagnostica di<br />

Pagnini-McClure. La manovra trasformante di flessio-estensione in posizione seduta, pur con una<br />

limitata efficacia (36.1% dei casi), inferiore a quanto riportato in Letteratura per la manovra di<br />

laterorotazione ripetuta della testa in posizione supina, probabilmente migliorabile aumentando il<br />

numero delle manovre eseguite, è apparsa però molto ben tollerata dai pazienti, provocando scarsi<br />

effetti neurovegetativi. Essa, pertanto, appare consigliabile, come primo approccio, in tutti i casi di<br />

canalolitiasi laterale apogeotropa per ottenerne la trasformazione nella forma geotropa, riservando<br />

l’uso della tecnica di laterotazione ripetuta della testa in posizione supina alle forme non


esponsive. La fase di flessione anteriore della testa va invece evitata nelle forme geotrope, in<br />

quanto può, al contrario, determinare, la non conveniente conversione della canalolitiasi laterale da<br />

geotropa ad apogeotropa.


ONCOLOGY<br />

Radiotherapy alone for local tumour control in esthesioneuroblastoma<br />

Il ruolo della radioterapia come unico trattamento nel controllo locale<br />

dell’estesioneuroblastoma<br />

G. Benfari, M. Fusconi, A. Ciofalo, A. Gallo, G. Altissimi, T. Celani, M. de Vincentiis<br />

Department of Otorhinolaryngology, Audiology and Phoniatrics “G. Ferreri”, University “La<br />

Sapienza”, Rome, Italy<br />

RIASSUNTO<br />

L’estesioneuroblastoma è un tumore raro. La bassa incidenza rende difficile la valutazione dei<br />

risultati terapeutici su questa neoplasia ed il suo trattamento rimane oggetto di discussione.<br />

Sebbene il ruolo della radioterapia post chirurgica è ben accetto poco è stato riportato in letteratura<br />

circa il suo ruolo come unica modalità di trattamento. E’ stato condotto uno studio retrospettivo sui<br />

dati riportati in letteratura. Con riferimento al trattamento dell’estesioneuroblastoma, 55 pazienti<br />

sottoposti unicamente al trattamento radioterapico sono stati selezionati da lavori internazionali<br />

pubblicati tra il 1979 e il 2006. In accordo alla classificazione di Kadish, 6 pazienti erano alla stadio<br />

A, 12 erano alla stadio B, 37 erano alla stadio C. Per ogni stadio è stata valutata la risposta alla<br />

radioterapia. I risultati hanno evidenziato assenza di ripresa di malattia in 6/6 pazienti allo stadio A<br />

in un periodo medio di follow-up di 103,6 mesi, 7/12 pazienti alla stadio B con un periodo medio di<br />

follow-up di 120 mesi e 7/37 pazienti alla stadio C con un periodo medio di follow-up di 77,3 mesi.<br />

27 pazienti sono morti per cause correlate alla malattia tumorale e 5 a causa di malattie<br />

intercorrenti. In tre pazienti viventi, la malattia ha presentato ricorrenze locali e metastasi ai<br />

linfonodi cervicali. In conclusione, l’estesioneuroblastoma rappresenta un tumore maligno la cui<br />

crescita è sia locoregionale che a distanza. Per tale motivo, malgrado i soddisfacenti risultati<br />

ottenuti dalla radioterapia usata come unico trattamento nei pazienti allo stadio A, la terapia<br />

radiante dovrebbe essere utilizzata soltanto in pazienti con lesioni precoci che si sviluppano al di<br />

sotto della lamina cribriforme, in tutti gli altri casi è necessario un trattamento aggressivo<br />

combinato.


TECHNICAL NOTE<br />

Surgical treatment of recurring preauricular sinus: supra-auricular approach<br />

Trattamento della fistola preauricolare recidivante: approccio sopra-auricolare<br />

G. Leopardi, G. <strong>Ch</strong>iarella 1 , S. Conti, E. Cassandro 1<br />

ENT Dept., USL11, Empoli; 1 Department of Experimental and Clinical Medicine “G. Salvatore”,<br />

Audiology and Phoniatrics Unit, Regional Centre for Cochlear Implants and ENT Diseases, “Magna<br />

Graecia” University, Catanzaro, Italy<br />

RIASSUNTO<br />

La fistola preauricolare congenita è una malformazione dei tessuti preauricolari con un’incidenza<br />

che va da 0,1 a 0,9% in Europa e negli Stati Uniti. Quando indicato il trattamento chirurgico<br />

standard è gravato da un’alta percentuale di recidive la cui incidenza viene riportata tra il 19% e il<br />

40%. L’approccio sopra auricolare è caratterizzato da minore rischio di recidiva a fronte di limitate<br />

difficoltà di tecnica. Nel presente lavoro viene presentata la nostra esperienza nel trattamento della<br />

fistola preauricolare congenita con la tecnica chirurgica sopra auricolare sia come opzione di prima<br />

scelta che in caso di trattamento di recidive di precedenti trattamenti con chirurgia standard. Allo<br />

stesso tempo questo lavoro è l’occasione per una revisione della letteratura, per incrementare<br />

l’esperienza nell’approccio sopra auricolare e per contribuire ad una più ampia diffusione della<br />

metodica.


CASE REPORT<br />

Congenital dacryocystocele: diagnosis and treatment<br />

Dacriocistocele congenito: diagnosi e trattamento<br />

S. Cavazza, G.L. Laffi, L. Lodi, G. Tassinari, D. Dall’Olio*<br />

Department of Ophthalmology, *Department of Otorhinolaryngology. Maggiore Hospital,<br />

Bologna, Italy<br />

RIASSUNTO<br />

Sono venuti alla nostra osservazione 5 bambini affetti da dacriocistocele congenito. In tutti la<br />

lesione cistica era unilaterale: l’età era compresa tra i 7 ed i 60 gg, età media 29 gg. L’esame<br />

ecografico ha evidenziato un diametro medio delle cisti di 11,51 mm. Il trattamento è stato<br />

inizialmente di attesa con somministrazione di antibiotici topici e sistemici associati a massaggio. In<br />

una bambina questa terapia ha portato alla completa risoluzione dei sintomi nell’arco di 5-6 gg.<br />

Quattro, non rispondendo alla terapia medica, sono stati sottoposti a sondaggio delle vie lacrimali,<br />

in anestesia generale, con controllo endoscopico della cavità nasale che ha mostrato in un paziente<br />

la presenza di una cisti nasolacrimale che è stata marsupializzata. Il dacriocistocele congenito è<br />

un’anomalia non comune delle vie lacrimali. L’ecografia permette una corretta e rapida diagnosi<br />

differenziale. In letteratura esistono alcuni articoli a riguardo con controversie sul tipo di<br />

trattamento da instaurare. Noi abbiamo preferito un iniziale trattamento attendistico con terapia<br />

antibiotica associata a massaggio. Il sondaggio delle via lacrimali associato a controllo endoscopico<br />

nasale bilaterale è stato riservato ai bambini che non rispondevano a tale terapia dopo alcuni giorni<br />

di controllo o in caso di dacriocistite. La terapia chirurgica ha riportato una completa guarigione in<br />

tutti questi pazienti.


CASE REPORT<br />

Isolated sinonasal sarcoidosis with intracranial extension: case report<br />

Sarcoidosi isolate sinusonasale con estensione intracranica: caso clinico<br />

O. Dessouky<br />

Department of Otolaryngology-Head and Neck Surgery, Ain Shams University, Cairo, Egypt<br />

RIASSUNTO<br />

Presentiamo il caso di una donna di 20 anni, in cui è stata diagnosticata incidentalmente una<br />

sarcoidosi isolata nasale con coinvolgimento del seno etmoidale, distruzione della lamina cribra ed<br />

estensione intracranica. La paziente lamentava cacosmia e ostruzione nasale. L'esame<br />

istopatologico della biopsia eseguita sulla massa nasale ha evidenziato un granuloma non caseaso,<br />

altamente indicativo di una sarcoidosi. Nessuna manifestazione sistemica è stata rilevata e la<br />

paziente è stata sottoposta ad un trattamento a base di corticosteroidi per via sistemica. Tre mesi<br />

dopo l’inizio della terapia, la paziente riferiva netto miglioramento della sintomatologia e la<br />

tomografia computerizzata dei seni paranasali evidenziava una regressione completa della massa<br />

sinusonasale. Non è stata evidenziata nessuna recidiva nel corso del primo anno di follow-up.


CASE REPORT<br />

Caverous haemangioma of the left nasal cavità<br />

Emangioma cavernoso della fossa nasale sinistra<br />

M. ArchontakiI , A. K. Stamou, J. K. Hajiioannou *, M. Kalomenopoulou**, D. E. Kyrmizakis, D.<br />

P. Korkolis***<br />

ENT Division, General Hospital OF Rethymnon, Crete; *ENT Division, General Hospital of Agios<br />

Nicolaos, Crete; ** Radiology Division, General Hospital OF Rethymnon, Crete; ***Oncology<br />

Division, Hellenic Anticancer Institute, "Saint Savvas" Hospital, Athens, Greece<br />

RIASSUNTO<br />

L’emangioma cavernoso del naso è una lesione rara, che necessità però di essere ricordata nella<br />

diagnosi differenziale delle neoformazioni intranasali sanguinanti. Un elevato indice di sospetto, la<br />

delimitazione alla CT dell’estensione della massa, con evidenza di rimaneggiamento osseo ed infine<br />

la valutazione istologica consentono la diagnosi di questa neoplasia. Viene descritto un caso di<br />

emangioma cavernoso originante dalla mucosa del meato medio di sinistra in una giovane donna; i<br />

punti più interessanti del caso sono la rarità della sede di origine del tumore e i buoni risultati<br />

dell’asportazione chirurgica mediante tecnica endoscopica transnasale minimamente invasiva. Noi<br />

raccomandiamo questo tipo di tecnica per l’adeguata esposizione, per il sufficiente controllo del<br />

sanguinamento e la completa rimozione dell’emangioma nasale esteso al rinofaringe ed ai seni<br />

paranasali.


CASE REPORT<br />

Extranasopharyngeal angiofibroma of nasal septum. A controversial entity<br />

Angiofibroma extrarinofaringeo a localizzazione settale. Una entità controversa<br />

I. Tasca, G. Ceroni Compadretti<br />

Department of Otorhinolaryngology, Imola Hospital, Castel San Pietro Terme, Imola (BO), Italy<br />

RIASSUNTO<br />

Con il termine angiofibroma extrarinofaringeo si intende denominare una lesione di tipo<br />

fibrovascolare che origina al di fuori del cavo rinofaringeo. Il seno mascellare è la sede più<br />

comunemente interessata, mentre il setto nasale rappresenta una localizzazione estremamente rara<br />

di questa neoplasia. La tomografia computerizzata e la risonanza magnetica sono le indagini<br />

utilizzate per determinare la sede e l’estensione di queste neoformazioni. Tipicamente, le<br />

caratteristiche cliniche dell’angiofibroma extrarinofaringeo non rispecchiano quelle<br />

dell’angiofibroma a origine rinofaringea e, per tale motivo, questa lesione deve essere considerata<br />

una entità a sé stante. A causa di queste differenti caratteristiche, la neoplasia può rappresentare una<br />

sfida in termini diagnostici; pertanto, una valutazione metodica della lesione è essenziale ai fini di<br />

un corretto inquadramento diagnostico e terapeutico. Riportiamo il caso di una paziente, di 57 anni,<br />

con una storia clinica di ostruzione respiratoria nasale, insorta gradualmente nel corso dell’ultimo<br />

anno a causa di una massa biancastra aderente al setto nasale posteriormente. La paziente è stata<br />

trattata chirurgicamente con successo. Il riscontro istopatologico è risultato compatibile con la<br />

diagnosi di angiofibroma. L’angiofibroma extrarinofaringeo deve essere preso in considerazione<br />

nella diagnosi differenziale dei tumori vascolari del naso e il setto nasale deve essere ritenuto una<br />

localizzazione possibile, seppur rara, di queste neoplasie.

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