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S O T T O R UL BA R. I. . C AL E N T E<br />

Crisi economica<br />

peggiore del 1939<br />

ALFREDO PARIETTI<br />

Presidente dell’<strong>Unione</strong><br />

<strong>Commercianti</strong> <strong>di</strong> <strong>Piacenza</strong><br />

L’hanno definita una crisi finanziaria ed economica peggiore <strong>di</strong> quel del ’39 che mise in ginocchio<br />

l’economia non solo dell’America ma del mondo intero e l’attuale momento recessivo<br />

sembra non finire mai.<br />

In questi frangenti <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>i con percorsi frammezzati da incombenze, vincoli, adempimenti, si<br />

muovono, o meglio cercano <strong>di</strong> deambulare, le attività del piccolo commercio, della ristorazione<br />

e dei servizi, un universo <strong>di</strong> micro imprese che comunque nella nostra nazione rappresentano<br />

realtà economiche significative sia in termini <strong>di</strong> fatturato che <strong>di</strong> occupazione.<br />

Purtroppo questo esercito <strong>di</strong> “ partite IVA “ non trovano l’attenzione che si meriterebbero soprattutto<br />

agli occhi del Governo se è vero che non si è ancora presa la decisione <strong>di</strong> non procedere<br />

all’ulteriore aumento <strong>di</strong> un punto percentuale sull’ IVA.<br />

E’ questo un provve<strong>di</strong>mento non più giustificato e ne giustificab<strong>il</strong>e alla luce anche dei risultati<br />

ottenuti con <strong>il</strong> primo aumento <strong>di</strong> un punto dell’IVA e, precisamente, nuova frenata dei consumi e<br />

minor entrate nelle Casse dell’Erario statale per un importo <strong>di</strong> circa 5 m<strong>il</strong>iar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro.<br />

Nel frattempo le imprese del Terziario, che negli anni passati ricoprivano <strong>il</strong> ruolo <strong>di</strong> ammortizzatori<br />

sociali accogliendo nei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> crisi economica le risorse umane espulse dal sistema<br />

produttivo, oggi non ce la fanno proprio più e sono costrette a chiudere i battenti, ad abbassare<br />

definitivamente le saracinesche.<br />

Nel 2012 sono state ben 70.000 le imprese chiuse in Italia e in questo primo quadrimestre 2013<br />

sono già 35.000 quelle che hanno “ gettato la spugna “. Cosa fare allora Come deve agire <strong>il</strong><br />

Governo per r<strong>il</strong>anciare l’economia e soprattutto i consumi<br />

L’imperativo chiaro si traduce nel r<strong>il</strong>anciare i consumi e far ripartire la domanda interna, senza<br />

la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> strumenti che si muovono in questa <strong>di</strong>rezione non può esserci l’inversione<br />

<strong>di</strong> tendenza.<br />

Non possiamo miopamente immaginare che l’occupazione aumenti per decreto, le assunzioni<br />

non possono essere pianificate a tavolino dai Ministri pur competenti. Sono le imprese che<br />

assumono e, per assumere devono necessariamente avere una ripresa dei consumi interni che<br />

lo giustifichi.<br />

Purtroppo siamo ancora lontani da queste in<strong>di</strong>cazioni, e la speranza <strong>di</strong> veder riprendere l’economia<br />

è, come <strong>di</strong>ce l’antico proverbio “ la speranza dei nu<strong>di</strong> è che faccia un buon inverno”.<br />

Nel frattempo le aziende soffrono, si ammalano, agonizzano e non trovano me<strong>di</strong>cine adeguate<br />

se non “ cure paliative “ atte solo a prolungare una lenta agonia ed un <strong>di</strong>ssanguamento finanziario,<br />

reso ancora più letale da un sistema cre<strong>di</strong>tizio che non ha solo stretto i cordoni della borsa,<br />

la borsa l’ha proprio sig<strong>il</strong>lata.<br />

In questo scenario noi impren<strong>di</strong>tori continuano nonostante tutto a crederci ed a spendere le nostre<br />

ormai poche risorse, fiduciosi che presto si possa ripartire con la crescita e tornare a vedere<br />

un cielo un po’ meno minaccioso.<br />

Sinceramente, però, non credo che rimanere isolati fac<strong>il</strong>iti la nostra vita da impren<strong>di</strong>tori, perciò<br />

sollecito tutti Voi ad entrare nella Confcommercio Imprese per l’Italia un’ Organizzazione ra<strong>di</strong>cata<br />

anche nel nostro territorio e riconducib<strong>il</strong>e all’ <strong>Unione</strong> <strong>Commercianti</strong> <strong>Piacenza</strong>, una struttura<br />

moderna, snella, competente e professionale che vi saprà assistere, consigliare e guidare nel<br />

tortuoso cammino che ancora ci attende.<br />

luglio 2013 3

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