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Caro Sindaco parliamo di città bene comune

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<strong>Caro</strong> <strong>Sindaco</strong> <strong>di</strong> MONTEBELLUNA, <strong>parliamo</strong> <strong>di</strong> città <strong>bene</strong> <strong>comune</strong>.<br />

<strong>Caro</strong> <strong>Sindaco</strong>,<br />

<strong>parliamo</strong> <strong>di</strong> città <strong>bene</strong> <strong>comune</strong>. O meglio <strong>di</strong> Montebelluna, <strong>bene</strong> <strong>comune</strong>.<br />

Al titolo del convegno <strong>di</strong> venerdì scorso è mancata la parola agri, anche se poi della campagna si è parlato,<br />

sia nelle relazioni che negli interventi. Però le parole importanti assenti dalle relazioni e dal <strong>di</strong>battito sono<br />

state quelle strategiche <strong>di</strong> città <strong>bene</strong> <strong>comune</strong>. Alcune osservazioni , innanzitutto quelle dell’ Arch.<br />

Domenico Luciani ed alcune proposte del PAT, se ho ben capito, vanno in questa <strong>di</strong>rezione.<br />

In Italia e nel mondo avanza e cresce un movimento che riven<strong>di</strong>ca e lotta per la città <strong>bene</strong> <strong>comune</strong>. Qual è<br />

il significato <strong>di</strong> queste tre parole Brevemente. La nota <strong>di</strong> spiegazione riprende parole <strong>di</strong> Edoardo Salzano,<br />

architetto, urbanista e militante comunista. Nonostante abbia 82 anni, Eddy come lo chiamano gli amici,<br />

potrebbe essere inviato da Lei per un incontro <strong>di</strong> qualità su Città e territorio beni comuni da non<br />

consumare.<br />

Città. La città non è semplicemente un aggregato <strong>di</strong> case. La città è un sistema nel quale le abitazioni, i<br />

luoghi destinati alla vita ed alle attività comuni ( scuole, chiese, piazze, parchi, ospedali, mercati…) le se<strong>di</strong><br />

delle attività lavorative (fabbriche ed uffici) sono strettamente integrate tra loro e servite nel loro insieme<br />

da una rete <strong>di</strong> infrastrutture che mettono in comunicazione le <strong>di</strong>verse parti tra <strong>di</strong> loro e le alimentano <strong>di</strong><br />

acqua energia, gas. La città è la casa <strong>di</strong> una comunità. Essenziale perché un inse<strong>di</strong>amento sia una città è<br />

che esso sia l’espressione fisica e l’ organizzazione spaziale <strong>di</strong> una società cioè <strong>di</strong> un insieme <strong>di</strong> famiglie e<br />

persone legate tra loro da vincoli <strong>di</strong> <strong>comune</strong> identità, reciproca solidarietà, regole con<strong>di</strong>vise.<br />

Bene. La città è un <strong>bene</strong> non una merce. La <strong>di</strong>stinzione tra questi due termini è essenziale per sopravvivere<br />

nella moderna società capitalista e superarla. Bene e merce sono due mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi per vedere e vivere gli<br />

stessi oggetti. Un <strong>bene</strong> è qualcosa che ha valore <strong>di</strong> per sé ed aiuta a sod<strong>di</strong>sfare i bisogni, che ha un valore <strong>di</strong><br />

per sé, per l’uso che ne fanno le persone che lo utilizzano. Un <strong>bene</strong> è qualcosa che mi aiuta a sod<strong>di</strong>sfare i<br />

bisogni elementari ( nutrirmi, <strong>di</strong>ssetarmi, coprirmi, curarmi) e quelli della conoscenza ( apprendere,<br />

informarmi ed informare, comunicare) , quelli dell’ affetto e del piacere ( l’amicizia, la soldarietà, l’amore, il<br />

go<strong>di</strong>mento estetico). Un <strong>bene</strong> ha un’identità : ogni <strong>bene</strong> è <strong>di</strong>verso da ogni altro <strong>bene</strong> . Un <strong>bene</strong> è qualcosa<br />

che io adopero senza cancellarlo o alienarlo, senza logorarlo né <strong>di</strong>struggerlo. Una merce è qualcosa che<br />

non ha valore in sé, ma solo per ciò che può aggiungere alla mia ricchezza materiale, al mio potere sugli<br />

altri. Una merce è qualcosa che io posso <strong>di</strong>struggere per formarne un’ altra che ha un valore eonomico<br />

maggiore; posso <strong>di</strong>struggere un paesaggio per scavare una miniera, posso degradare un uomo per farne<br />

uno schiavo. Ogni merce è uguale ad ogni altra merce perché tutte le merci sono misurate dalla moneta<br />

con cui possono essere scambiate.<br />

Comune. Non vuol <strong>di</strong>re pubblico anche se a volte è utile che lo <strong>di</strong>venti, ve<strong>di</strong> il caso acqua. Comune vuol <strong>di</strong>re<br />

che appartiene a più persone unite da vincoli volontari <strong>di</strong> identità e solidarietà. Vuol <strong>di</strong>re che sod<strong>di</strong>sfa un<br />

bisogno chi i singoli non possono sod<strong>di</strong>sfare senza unirsi agli altri e senza con<strong>di</strong>videre un progetto e una<br />

gestione del <strong>bene</strong> <strong>comune</strong>.<br />

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Considerato che Lei è un Filosofo, Signor <strong>Sindaco</strong> Le consiglio, se già non l’ha fatta, la lettura della trilogia<br />

<strong>di</strong> Antonio Negri e Michael Hardt Impero, Moltitu<strong>di</strong>ne e COMUNE, con particolare attenzione al terzo<br />

volume. La trilogia non è certo la Bibbia, ma contribuisce a fornire una visione.<br />

Finora Montebelluna è stata considerata e trattata come una merce, lei signor sindaco può far <strong>di</strong>venire<br />

la città un <strong>bene</strong> <strong>comune</strong> od un sistema <strong>di</strong> beni comuni. Montebelluna <strong>bene</strong> <strong>comune</strong>. Magari sarà questo il<br />

nome <strong>di</strong> una sua futura lista, alle prossime elezioni, senza Lega, berlusconiani ed ex missini. Scherzo. In<br />

ogni caso, mentre il suo predecessore è stato sindaco <strong>di</strong> una Montebelluna ancora merce, criticato, ora,<br />

anche nel suo bacino <strong>di</strong> voti per alcune operazioni <strong>di</strong> “property development”, ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> propietà<br />

comunali, abbruttimento del centro ed altro, Lei Signor <strong>Sindaco</strong>, ha senz’altro l’opportunità <strong>di</strong> cambiare<br />

rotta e lasciareun ricordo migliore. Essere, forse, il <strong>Sindaco</strong> <strong>di</strong> una Montebelluna <strong>bene</strong> <strong>comune</strong>, per lo<br />

meno in fieri.<br />

Non ho particolari competenze professionali in materia <strong>di</strong> forma urbis et agri se non quella <strong>di</strong> aver lavorato<br />

e vissuto in molti luoghi e città del mondo, Parigi, Bombay, Buenos Aires, Boston ed altre, che ho guardato<br />

con attenzione, trasformazioni e movimenti compresi, per capire che il welfare, il <strong>bene</strong> <strong>comune</strong> <strong>di</strong>ffuso sia<br />

la soluzione per evitare l’ imbarbarimento della città e della società. Il fondamento teorico oltre la trilogia <strong>di</strong><br />

Negri ed Hardt possono essere gli scritti <strong>di</strong> molti urbanisti come Edoardo Salzano, visiti il suo sito<br />

www.eddyburg.it. I riferimenti politico organizzativi sono i molti movimenti che in Italia e nel mondo si<br />

battono per la riappropiazione degli spazi urbani e territoriali.<br />

Accetto, quin<strong>di</strong>, il suo invito ad esprimere delle opinioni o delle proposte, che tentano <strong>di</strong> delineare,<br />

parzialmente certo, un cammino verso quella realtà spiegata in maniera chiara e semplice da Edoardo<br />

Salzano.<br />

DECALOGO PER MONTEBELLUNA QUASI BENE COMUNE<br />

PRIMA PROPOSTA. Acqua <strong>bene</strong> <strong>comune</strong>. La sovranità della gestione delle risorse idriche deve ritornare al<br />

Comune, in tutti i suoi aspetti. Il capitale investito non va renumerato e quin<strong>di</strong> le tariffe vanno <strong>di</strong>minuite.<br />

Va costituito un Fondo per l’ Acqua <strong>bene</strong> <strong>comune</strong> per iniziative a sostegno <strong>di</strong> situazione <strong>di</strong>sagiate a<br />

Montebelluna, in Italia o nel mondo. Il tema non è estraneo alla futura forma urbana e territoriale <strong>di</strong><br />

Montebelluna. Anzi, i problemi legati alla gestione dell’ acqua hanno un impatto <strong>di</strong>retto sulla città, sui<br />

quartiere, sulla campagna. L’acqua <strong>bene</strong> <strong>comune</strong> è una con<strong>di</strong>tio sine qua non per la città <strong>bene</strong> <strong>comune</strong>.<br />

SECONDA PROPOSTA. Mettere uno stop deciso alla speculazione e<strong>di</strong>lizia, che ha caratterizzato le<br />

amministrazioni precedenti. Gli esempi sono molti e conosciuti. Fermare,quin<strong>di</strong>, l’ aumento <strong>di</strong> volume <strong>di</strong><br />

Montebelluna. Costruire nel costruiito, secondo “volumi zero”, non significa rinunciare a costruire ma<br />

puntare sul riuso e rinnovamento dell’ e<strong>di</strong>lizia storica, riuso degli spazi urbani residuali e delle fabbriche<br />

<strong>di</strong>smesse, ve<strong>di</strong> Filatura Monti o altre strutture non utilizzate.<br />

TERZA PROPOSTA. Rinunciare alla ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> propietà del Comune e quin<strong>di</strong> dei citta<strong>di</strong>ni. In particolare<br />

quelle che hanno un valore storico, come la Loggia dei Grani o sociale come la Farmacia Comunale.<br />

QUARTA PROPOSTA. Togliere il Centro , con tutte le sue piazze, alle automobili per darlo ai citta<strong>di</strong>ni. Lo<br />

stradone che ora taglia il Centro deve essere trasformato, arredato e riqualificato affinchè la gente lo<br />

goda. Le brutture dell’ arredo urbano esistente vanno rimosse. Non la pavimentazioni , le fontane o i<br />

lampioni, ma i “chicchi <strong>di</strong> grano”, l’ erba artificiale, il gazebo e le ri<strong>di</strong>cole strutture verticali che tolgono<br />

respiro alle vie.<br />

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QUINTA PROPOSTA. Oltre il Centro e le sue piazze , le piazze dei quartieri, Mercato Vecchio, Busta, Contea<br />

etc.,etc., vanno valorizzate o create. Le piazze luogo d’ incontro dei citta<strong>di</strong>ni sono i cuori pulsanti della città<br />

e dei suoi quartieri.<br />

SESTA PROPOSTA: Riduzione drastica dei parcheggi a cielo aperto. Utilizzo del sottosuolo per nuovi<br />

parcheggi. Insomma meno spazio occupato da automobili, più verde e più panchine.<br />

SETTIMA PROPOSTA: Il concetto <strong>di</strong> mobilità urbana come <strong>bene</strong> <strong>comune</strong> deve essere tradotto in un piano <strong>di</strong><br />

trasporto pubblico gratuito che colleghi le parti <strong>di</strong> Montebelluna tra loro. I vantaggi sono molteplici: dalla<br />

riduzione del traffico e dell’’inquinamento atmosferico al sostegno a soggetti a basso red<strong>di</strong>to economico.<br />

OTTAVA PROPOSTA: Montebelluna città <strong>di</strong>gitale intelligente. Deve essere garantita una rete <strong>di</strong>gitale<br />

gratuita accessibile da ogni punto della città. Vanno installate <strong>di</strong> bacheche <strong>di</strong>gitali, le cui caratteristiche<br />

vanno dettagliate, in punti strategici.<br />

NONA PROPOSTA: Aumento delle risorse culturali. Biblioteca, museo ed iniziative spora<strong>di</strong>che non sono<br />

sufficenti. Creazione <strong>di</strong> un vero e proprio Teatro stabile, riqualificando strutture esistenti nelle aree<br />

industriali <strong>di</strong>smesse, nella parte est. Realizzare un progetto <strong>di</strong> Biblioteca <strong>di</strong>ffusa, la Biblioteca deve<br />

<strong>di</strong>ffondersi nei quartieri, nelle scuole, negli ospedali , nelle case <strong>di</strong> riposo etc.,etc..<br />

DECIMA PROPOSTA: Città antifascista multietnica e multiculturale. Creazione <strong>di</strong> un monumento alla lotta<br />

partigiana <strong>di</strong> liberazione. Dare una sede adeguata e centrale all’ ANPI, possibilmante nella Biblioteca<br />

Comunale. Chiusura <strong>di</strong> se<strong>di</strong> <strong>di</strong> organizzazioni nazifasciste come Forza Nuova. Creazione <strong>di</strong> un Centro<br />

multietnico e multiculturale, riqualificando fabbricati inutilizzati. Creazione <strong>di</strong> luoghi <strong>di</strong> culto per le<br />

minoranze religiose, come una Moschea.<br />

Non ho toccato il tema energia e raccolta dei rifiuti perché vi è bisogno <strong>di</strong> un <strong>di</strong>battito preliminare che vinca<br />

alcuni pregiu<strong>di</strong>zi. A mio avviso l’ esperienza danese e Copenaghen andrebbero visitate e stu<strong>di</strong>ate. L’altro<br />

tema non toccato è quello, importantissimo, della sanità nella città <strong>bene</strong> <strong>comune</strong>.<br />

Saluto Rosso ( il mio colore non è il verde) Signor <strong>Sindaco</strong> e buon lavoro<br />

Francesco Cecchini<br />

Via Montagna Grande 19<br />

Montebelluna<br />

Tel. 0423 600240<br />

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