14.01.2015 Views

2. - Clinica malattie apparato respiratorio

2. - Clinica malattie apparato respiratorio

2. - Clinica malattie apparato respiratorio

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

IL VOLTO DELLA BPCO CHE CAMBIA ● QUADERNO 2<br />

la CFR e dall’interruzione dell’inspirazione a opera<br />

di stimoli nervosi che hanno origine dai recettori<br />

di stiramento polmonari. La sua misura durante<br />

respiro tranquillo è di scarsa utilità clinica e diagnostica,<br />

ma assume un notevole interesse nell’attività<br />

fisica, in quanto è in grado di dimostrare la presenza<br />

di limite ventilatorio all’esercizio insieme ad altri<br />

parametri. La capacità inspiratoria (CI) è la differenza<br />

tra CFR e CPT. Di scarsa utilità nel soggetto<br />

sano, riveste un ruolo critico nella valutazione del<br />

grado di distensione polmonare e delle sue variazioni<br />

nei test con broncocostrittori e broncodilatatori<br />

nella BPCO e nell’esercizio fisico 10-13 . Infine, i<br />

volumi di riserva inspiratoria ed espiratoria (VRI e VRE)<br />

non hanno grande interesse nella clinica pratica se<br />

non in corso di esercizio fisico 13,14 .<br />

Metodi di misura<br />

dei volumi polmonari<br />

Il volume di gas e le capacità polmonari mobilizzabili<br />

durante le varie manovre respiratorie (V T ,CV,<br />

CI,VRI e VRE) sono comunemente misurati con<br />

spirometri o pneumotacografi 9 . Gli spirometri misurano<br />

direttamente la quantità di aria inspirata ed espirata<br />

attraverso lo spostamento di una campana immersa<br />

nell’acqua, o di un soffietto, o ancora di un<br />

pistone mobile all’interno di un cilindro. I pneumotacografi<br />

misurano invece il flusso di gas e da questo<br />

ottengono il volume polmonare. Il sistema si basa sul<br />

principio che il flusso aereo che attraversa un tubo<br />

è uguale alla differenza di pressione esistente tra un<br />

capo e l’altro del tubo stesso divisa per la resistenza<br />

incontrata nel percorso.Conoscendo la resistenza del<br />

tubo, il flusso di gas che attraversa il pneumotacografo<br />

è misurato dalla differenza di pressione esistente<br />

tra i due capi del tubo. In alternativa allo spirometro<br />

e flussimetro che prevedono l’uso di boccaglio<br />

e tappanaso e che in qualche modo possono<br />

alterare il profilo <strong>respiratorio</strong>, esistono altri metodi<br />

totalmente non invasivi, quali i magnetometri 15 e la<br />

pletismografia a induttanza 16 . Nel primo, il volume<br />

polmonare è calcolato dalle variazioni dei segnali<br />

magnetici emessi e registrati da spirali magnetiche<br />

poste sulle superfici opposte del torace a opera dei<br />

movimenti del torace. La pletismografia a induttanza<br />

si avvale di due bande elastiche attorno al torace e<br />

all’addome, percorse al loro interno da una spirale<br />

isolata ed eccitata da un circuito elettrico a bassissima<br />

intensità che varia con i movimenti del torace.<br />

Al contrario dei volumi polmonari sopra menzionati,<br />

CPT, CFR e VR sono misurati con tecniche<br />

più complesse, perché parte o tutto il volume di tali<br />

entità non è mobilizzabile con le manovre respiratorie.<br />

L’utilizzo di gas inerti (wash-out dell’azoto<br />

ed elio) 9 permette la misura dei volumi polmonari<br />

assoluti comunicanti con le vie aeree sul principio<br />

della conservazione della massa: la diluizione di<br />

una nota quantità di gas nel compartimento polmonare<br />

permette di risalire al volume polmonare<br />

nel quale il gas viene diluito. Poiché queste tecniche<br />

necessitano di tempi di studio talora lunghi (in<br />

particolare nei casi di ostruzione polmonare) senza<br />

la possibilità di riprodurre i dati in tempi stretti,<br />

l’applicazione clinica di questi test è meno diffusa<br />

della pletismografia corporea 17 , che si basa invece sul<br />

principio della legge di Boyle e Mariotte. In questo<br />

caso il volume polmonare è stimato in una cabina<br />

dalla relazione tra le variazioni della pressione<br />

alla bocca durante movimenti respiratori contro<br />

uno shutter chiuso e la relativa variazione di pressione<br />

(pletismografo a volume costante) o di volume<br />

(pletismografo a pressione costante) all’interno<br />

della cabina. Contrariamente ai metodi con diluizione<br />

di gas, la pletismografia tende a sovrastimare<br />

i volumi polmonari nell’ostruzione severa quando<br />

la pressione alveolare non è correttamente trasmessa<br />

alla bocca.<br />

Il ritorno elastico<br />

e l’iperdistensione polmonare<br />

statica nella BPCO<br />

Due sono le più importanti caratteristiche fisiopatologiche<br />

della BPCO:la riduzione del calibro bronchiale<br />

conseguente al rimodellamento delle vie aeree,<br />

tipica della bronchite ostruttiva cronica, e la riduzione<br />

della pressione elastica del polmone, tipica<br />

dell’enfisema 6 . Entrambe possono portare a un aumento<br />

dei volumi polmonari, sebbene con modalità<br />

differenti.Alcuni meccanismi come le modificazioni<br />

del profilo <strong>respiratorio</strong> (respiro superficiale<br />

corto) 18 , l’allungamento del tempo di svuotamento<br />

del polmone 18 e l’eventuale associazione di limitazione<br />

espiratoria al flusso 19 vanno sotto il nome di<br />

meccanismi dinamici dell’iperdistensione polmonare e sono<br />

descritti in altra parte di questo capitolo. In questa<br />

sede, invece, si tratterà principalmente dei meccanismi<br />

statici che causano iperdistensione polmonare.<br />

Il concetto è mostrato nelle figure <strong>2.</strong>3 e <strong>2.</strong>4. Per de-<br />

12

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!