Armi e Balistica (01/2013) - Bignami
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ARMI CORTE<br />
Smith & Wesson<br />
Sotto due bandiere<br />
056
Smith & Wesson M&P22<br />
Per la precisione quella tedesca e quella<br />
americana: la nuova semiautomatica M&P22<br />
nasce infatti nella vecchia Mitteleuropa, grazie<br />
alla stretta collaborazione che da qualche anno<br />
intercorre tra la casa di Springfield e la storica<br />
firma Carl Walther<br />
di Francesco Battista - Foto di Roberto Allara<br />
057
ARMI CORTE<br />
Una delle tendenze più<br />
recenti nel campo<br />
delle armi, tanto corte<br />
quanto lunghe, è<br />
quella di realizzare versioni in calibro<br />
.22 Long Rifle dei modelli di<br />
maggiore successo, soprattutto<br />
se di ispirazione operativa: le armi<br />
che oggi si usa definire tattiche godono<br />
infatti di vasta popolarità anche presso il<br />
pubblico civile – fenomeno non certo nuovo<br />
– ma presentano alcuni aspetti negativi. Infatti<br />
esse da un lato sono sottoposte a diverse<br />
restrizioni in molti Paesi, a causa delle loro<br />
caratteristiche di funzionamento e dei calibri<br />
che adottano, dall’altro anche dove non vi<br />
sono problemi di ordine legale il costo delle<br />
munizioni è decisamente sensibile per coloro<br />
che non si dedicano al caricamento domestico.<br />
Naturalmente la soluzione è molto semplice<br />
e conduce alla diffusissima cartuccia<br />
calibro .22 Long Rifle, economica, poco affa-<br />
La Smith & Wesson M&P22 riproduce<br />
con fedeltà la linea delle versioni in<br />
grosso calibro della serie, di cui conserva<br />
pressoché inalterate anche le dimensioni.<br />
Sull’arma compaiono i nomi della Smith &<br />
Wesson e della Walther, nei cui stabilimenti<br />
di Ulm Donau essa è costruita<br />
La M&P in smontaggio da campagna svela il funzionamento a chiusura labile. Il chiavistello di smontaggio è vincolato<br />
e non deve essere estratto completamente dal fusto<br />
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Smith & Wesson M&P22<br />
ticante, divertente e permessa in pratica dovunque un<br />
cittadino possa detenere armi da fuoco.<br />
A dire il vero, com’è noto, non si tratta di un’idea nuova<br />
in quanto molte armi d’ordinanza sono state riprodotte<br />
in versione a percussione anulare o corredate di apposite<br />
conversioni sin dai tempi precedenti la Seconda<br />
guerra mondiale; oggi però si assiste a un proliferare di<br />
repliche quasi filologiche di molte pistole, fucili e carabine<br />
impiegate da eserciti e forze di polizia di tutto il mondo<br />
e diffuse pure tra i comuni cittadini, esteticamente<br />
indistinguibili dagli archetipi e predisposti a impiegare<br />
gli stessi accessori, tanto che i vecchi Jager AP15 e AP74<br />
della nostra adolescenza ispirano moti di tenerezza se<br />
messi a confronto con uno dei tanti cloni di M16 o M4<br />
oggi disponibili. Uno tra i modelli più recenti nel settore<br />
delle pistole giunge dalla leggendaria Smith & Wesson di<br />
Springfield, Massachusetts: si tratta della M&P22, ispirata<br />
alla fortunata serie di semiautomatiche di grosso calibro<br />
per difesa e servizio che ha ripreso la denominazione<br />
delle rivoltelle modello 10, universalmente note come<br />
Military and Police cioè M&P.<br />
Apparse da pochi anni, le M&P si sono rapidamente assicurate<br />
un posto al sole nel competitivo segmento di appartenenza<br />
e vengono oggi proposte nei classici calibri<br />
della categoria, ovvero 9 Parabellum e 9x21 mm, .357<br />
SIG, .40 S&W e .45 ACP.<br />
Fedeltà estetica e semplicità meccanica<br />
La nuova M&P22 ripropone con certosina fedeltà la linea<br />
delle consorelle di grosso calibro, alle quali è praticamente<br />
sovrapponibile perfino sotto il profilo dimensionale,<br />
quantomeno in riferimento alle versioni nei primi<br />
tre calibri sopra elencati.<br />
Naturalmente sotto le apparenze si cela una diversa real-<br />
Il carrello della M&P22 è costruito con alluminio e al<br />
suo interno è riportato l’otturatore di acciaio; notare, dietro<br />
la fresatura di impegno della leva di arresto, il perno<br />
di acciaio riportato di cui si discute nel testo<br />
La costruzione della canna è alquanto peculiare e riprende<br />
quella della Walther P22; rimuovendo il dado di<br />
fissaggio dalla volata è possibile sfilare il manicotto dalla<br />
canna e sfilare quest’ultima dalla parte posteriore del<br />
suo alloggiamento<br />
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ARMI CORTE<br />
Proseguendo verso l’estremità posteriore dell’arma osserviamo<br />
la leva di comando della sicura manuale, che<br />
nelle M&P di grosso calibro è opzionale; notare il caratteristico<br />
disegno delle fresature di presa del carrello<br />
Il cospicuo chiavistello di smontaggio è l’unico comando<br />
esterno presente su un solo lato del fusto: dietro di<br />
esso si trova il tasto del congegno di arresto del carrello<br />
tà meccanica, soprattutto per quanto attiene al sistema<br />
di funzionamento: infatti, laddove le M&P di grosso calibro<br />
sfruttano lo schema a chiusura geometrica con corto<br />
rinculo di canna Browning modificato, la loro sorellina in<br />
.22 utilizza il consueto impianto a chiusura labile – o a<br />
massa – che garantisce la massima sicurezza di impiego<br />
in relazione alla modesta potenza della munizione a percussione<br />
periferica.<br />
Fatta questa doverosa quanto logica premessa, passiamo<br />
a esaminare nel dettaglio l’arma, un esemplare della<br />
quale ci è stato gentilmente messo a disposizione dall’Armeria<br />
Berrone di Alessandria.<br />
La M&P22 è prodotta in Germania dalla Walther, che da<br />
qualche anno ha intrecciato uno stretto rapporto con la<br />
Smith & Wesson: quest’ultima difatti non solo è distributrice<br />
esclusiva dei prodotti dell’azienda di Ulm per il mercato<br />
nordamericano ma realizza anche nei propri stabilimenti<br />
la PPK/S. Che i tedeschi ricambiassero, per così<br />
Il fusto di polimero integra un telaio di lega metallica in due parti, che ospita il congegno di scatto in azione singola<br />
e reca le guide di scorrimento del carrello; il sistema di percussione prevede il cane interno<br />
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Smith & Wesson M&P22<br />
Anche in questa versione di piccolo calibro è presente la slitta Picatinny. Per coloro che intendano usare la M&P22<br />
come arma di allenamento e portino normalmente una M&P a percussione centrale sarà quindi possibile impiegare<br />
pure i congegni optoelettronici<br />
Il serbatoio caricatore della M&P22 contiene dodici cartucce<br />
(e una tredicesima munizione può essere inserita in<br />
camera di cartuccia). La sua rimozione disabilita il meccanismo<br />
di scatto, essendo l’arma dotata della cosiddetta<br />
‘sicura a prova di stupido’<br />
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ARMI CORTE<br />
dire, il favore appare quindi del tutto logico, considerata<br />
pure l’esperienza acquisita nel settore delle pistole calibro<br />
.22 con l’apprezzato modello P22, da cui peraltro la<br />
M&P mutua alcune interessanti soluzioni.<br />
Il carrello dell’arma è realizzato con lega di alluminio<br />
aerospaziale, quasi sicuramente del tipo 7075-T6, il più<br />
usato nella realizzazione dei componenti più importanti<br />
delle armi da fuoco; l’otturatore è un pezzo separato di<br />
acciaio, riportato all’interno del carrello.<br />
Esso porta sul lato destro l’estrattore a gancio, che risulta<br />
così completamente interno e non necessita del tradizionale<br />
alloggiamento sul fianco del carrello, mentre<br />
nello spigolo frontale superiore presenta una feritoia attraverso<br />
la quale è possibile accertarsi della presenza di<br />
una cartuccia nella camera. Un particolare interessante<br />
è il perno di acciaio inserito nello spessore del carrello,<br />
proprio dietro la fresatura entro cui si impegna la leva<br />
di arresto (slide stop), che evita una precoce usura della<br />
lega leggera.<br />
Il fusto è di materiale sintetico, ovvero polimero, e ospita<br />
un telaio metallico diviso in due pezzi che sostiene i meccanismi<br />
interni e reca le guide di scorrimento del carrello;<br />
data la sua analogia con quello usato nella P22, il telaio è<br />
probabilmente una fusione di lega allo zinco ottenuta con<br />
la tecnologia Metal Injection Molding o MIM. L’impugnatura<br />
è monolitica e quindi non presenta la parte dorsale<br />
intercambiabile come avviene nelle M&P a percussione<br />
centrale, risultando di una misura sovrapponibile a quella<br />
ottenuta montando il dorsalino M, cioè medio, sulle<br />
suddette armi. In compenso l’estremità distale del fusto<br />
presenta l’oramai quasi immancabile rotaia tipo Picatinny<br />
integrale.<br />
Il sistema di scatto e percussione impiegato nella M&P22<br />
è completamente diverso rispetto a quello impiegato nella<br />
serie originale dell’arma: qui infatti troviamo la singola<br />
azione e il cane interno, quest’ultimo munito di un blocco<br />
di sicurezza automatico che viene escluso solo premendo<br />
il grilletto.<br />
Sempre in tema di congegni di sicura, l’arma dispone pure<br />
di quella automatica al grilletto, presente in tutte le pistole<br />
della serie M&P e apparsa originariamente nella Sigma:<br />
il grilletto è composto da due sezioni incernierate e se non<br />
viene premuto al centro quella inferiore, caricata da una<br />
molla, contrasta tramite la sua appendice posteriore con<br />
il fusto e blocca la sezione superiore che non può quindi<br />
arretrare sino a provocare lo sgancio del cane. Inoltre<br />
compare anche la sicura facoltativa con leve di comando<br />
ambidestre sul fusto, identica a quella offerta come opzione<br />
sulle M&P di grosso calibro; non volendosi far mancare<br />
niente, i tecnici della Walther hanno aggiunto pure la<br />
sicura al serbatoio caricatore, ragion per cui la catena di<br />
scatto è attiva solo se quest’ultimo è in sede. Sempre per<br />
venire incontro alle esigenze dei tiratori mancini anche il<br />
tasto di arresto del carrello è manovrabile su entrambi i<br />
lati del fusto, mentre il pulsante di svincolo del serbatoio è<br />
facilmente reversibile sul fianco destro del fusto.<br />
Alquanto peculiare è la struttura della canna, finalizzata<br />
alla possibilità di rimuovere la stessa in modo relativamente<br />
veloce: sulla canna vera e propria è infatti investito<br />
Il pulsante di svincolo del serbatoio caricatore è presente<br />
solo sul lato sinistro della pistola, ma può facilmente<br />
essere spostato su quello opposto<br />
I congegni di mira offrono una corretta visuale e<br />
prevedono una tacca regolabile sui due piani e un mirino<br />
provvisto di riferimento bianco<br />
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Smith & Wesson M&P22<br />
Scheda tecnica<br />
Produttore: Smith & Wesson, 2100 Roosevelt Avenue, Springfield,<br />
MA <strong>01</strong>104 (USA), internet www.smith-wesson.com; Carl Walther<br />
GmbH, PO Box 4325, 89033 Ulm (Germania),<br />
internet www.carl-walther.de<br />
Importatore: <strong>Bignami</strong> spa, via Lahn 1, 39040 Ora (BZ), telefono<br />
0471.803000, fax 0471.810899; internet www.bignami.it,<br />
email@bignami.it<br />
Modello: M&P22<br />
Tipologia: pistola semiautomatica<br />
Calibro: .22 LR<br />
Congegno di scatto: in azione singola<br />
Congegni di sicurezza: automatico al cane, automatico al grilletto<br />
e al serbatoio, manuale sul fusto<br />
Congegni di mira: tacca di mira regolabile in altezza tramite vite<br />
micrometrica e in scostamento tramite traslazione, mirino inserito a<br />
coda di rondine<br />
Alimentazione: serbatoio caricatore amovibile, capacità 12 cartucce<br />
Lunghezza canna: 104 mm<br />
Lunghezza totale: 193 mm<br />
Peso: 680 g (scarica)<br />
Materiali: fusto di polimero con telaio di lega metallica, canna e<br />
manicotto di acciaio, carrello e organi di mira di lega leggera<br />
Finitura: carrello e mire anodizzati in nero, fusto nero<br />
Prezzo: 550 € (indicativo, IVA compresa)<br />
Note: arma per uso sportivo<br />
La struttura del mirino è tipica delle pistole semiautomatiche<br />
della Smith & Wesson sin dai tempi della Sigma e<br />
integra un efficace sistema di sicura che previene spari<br />
accidentali<br />
un manicotto esterno bloccato per mezzo di una boccola<br />
di eguale diametro che viene avvitata sulla volata della<br />
canna, all’uopo opportunamente filettata. Sulla sezione<br />
di culatta della canna è invece inserita una piastra che va<br />
a incastrarsi all’interno del massiccio blocchetto prismatico<br />
solidale al telaio metallico alloggiato nel fusto; la canna<br />
viene quindi trattenuta nel blocchetto dalla piastra e<br />
dall’estremità posteriore del manicotto, che va in battuta<br />
contro il blocchetto stesso.<br />
Una volta rimossi il carrello e la molla di recupero (munita<br />
di un’asta di guida di foggia decisamente inusuale e di un<br />
ammortizzatore tubolare di polimero), ruotando in avanti<br />
di mezzo giro il chiavistello di smontaggio posto sul lato<br />
sinistro del fusto e qui vincolato, infine svitando la boccola<br />
di volata con una apposita chiave si potrà sfilare dalla canna<br />
il manicotto e, di seguito, estrarre la canna dalla parte<br />
posteriore del blocchetto.<br />
Si tratta di un sistema ripreso dalla già citata Walther P22<br />
e che facilita indubbiamente gli interventi di riparazione,<br />
sebbene ciò poco interessi al tiratore nell’ambito delle<br />
normali procedure di manutenzione.<br />
Sotto il profilo meccanico la M&P22 è quindi un buon<br />
esempio di connubio tra la semplicità dell’impianto funzionale<br />
tipico delle pistole semiautomatiche in calibro .22<br />
e una architettura moderna e razionale; il tutto condito<br />
con un livello di lavorazione e finitura all’altezza di entrambi<br />
i blasoni che compaiono sull’arma, oltre che commendevole<br />
per il suo prezzo di vendita.<br />
Resta, a questo punto, da spendere qualche parola di apprezzamento<br />
anche per gli organi di mira e per le qualità<br />
dello scatto: i primi comprendono una tacca regolabile<br />
in altezza tramite la classica vite micrometrica e in scostamento<br />
allentando la vite di fermo e facendo traslare<br />
il congegno nella sua sede, nonché un mirino anch’esso<br />
inserito a coda di rondine sul dorso del carrello e tenuto in<br />
sito da una vite inserita dall’alto. Entrambi sono ben profilati<br />
e offrono una visuale chiara e nitida, sebbene stranamente<br />
il consueto elemento circolare bianco sia presente<br />
solo sul mirino.<br />
Lo scatto ha denunciato un peso di poco meno di 1.800<br />
grammi, con una corsa del grilletto pulita e priva di esitazioni<br />
o impuntamenti.<br />
Note conclusive<br />
La Smith & Wesson M&P22 ci è parsa una pistola particolarmente<br />
ben riuscita e piacevole, che naturalmente susciterà<br />
vivo interesse tra chi già impiega una delle sorelle<br />
maggiori: rinculo e costi del munizionamento a parte, infatti,<br />
la maneggevolezza e le metodologie di impiego sono<br />
identiche e permettono un proficuo allenamento spendendo<br />
poco e divertendosi molto. Anche per tutti coloro<br />
che sono alla ricerca di una .22 per passare qualche ora in<br />
poligono la creazione tedesco-americana ha molte frecce<br />
al proprio arco, con le sue dimensioni da pistola ‘vera’ e il<br />
suo aspetto operativo; e poi la si può sempre equipaggiare<br />
con una bella torcia tattica o un laser di puntamento, del<br />
tutto superflui se non si appartiene a una squadra SWAT<br />
ma molto adatti a discipline dinamiche e ludiche come il<br />
Tiro allo Zombie, per il quale il serbatoio caricatore da dodici<br />
cartucce può rivelarsi assai utile.<br />
L’importante, in fin dei conti, è divertirsi.<br />
n<br />
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