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L'archivio di pietra di Capodistria

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A° 1737 M° ZUANE UMER F.F. PER SUA DIVOCIONE<br />

In Calle del Battirame un antico stemma dei CASTO reca una lince<br />

par<strong>di</strong>na, cioè la lonza dantesca dal pelo maculato, con cimiero in forma <strong>di</strong><br />

figura muliebre vestita (la Castità), rappresentando uno dei documenti aral<strong>di</strong>ci<br />

più interessanti. Sulla casa col numero civico 1003, in Riva Castel Leone, notasi<br />

un piccolo stemma non identificato e, più avanti, in Calle delle Sabine, un<br />

piccolo stemma CORTE scolpito sull’architrave della porta bugnata laterale del<br />

così detto Tribunale Vecchio, poi casa Percauz, sta a documentare <strong>di</strong> chi è<br />

stato, in origine, il singolare ed interessante e<strong>di</strong>ficio.<br />

Ma ci siamo allontanati non <strong>di</strong> poco dalla Piazza da Ponte con la sua<br />

concentrazione storica e conviene ora prepararsi a vagare qua e là prendendo<br />

nuovamente la Piazza del Duomo come punto <strong>di</strong> partenza.<br />

* * *<br />

Imboccata la Via Ver<strong>di</strong>, che un tempo si chiamava Fer<strong>di</strong>nandea, sulla<br />

casa che fu già dei Combi spicca una lapide marmorea, posta l’11 settembre<br />

1926, che ricorda CARLO COMBI<br />

::::::::QUANDO LA LIBERTA’ ERA UN SOGNO / L’AMOR DI<br />

PATRIA UN DELITTO / NEL SEGRETO DI QUESTE MURA / COSPI-<br />

RO’ CONTRO L’AUSTRIA INFATICATO :::::: DI QUI MOSSE NON<br />

VINTO / PER LESILIO SENZA RITORNO::::::::::<br />

Sulla casa abitata da TINO GAVARDO, sorgente più innanzi, altra<br />

lapide è intestata al poeta che con tanto commosso sentimento ha saputo<br />

interpretare l’anima della sua gente. Ed infine, sul Belvedere, l’epigrafe de<strong>di</strong>cata<br />

il 1° settembre 1930 ad ANTONIO MADONIZZA che<br />

::::::::::GLI ANNI MIGLIORI / DELLA OPEROSA ESISTENZA /<br />

QUI’ VISSE ALLA PATRIA / E ALLA SUBLIME SPERANZA DI ESSA<br />

::::::::::GUIDA AGLI ISTRIANI MAGNANIME::::::<br />

Spostandosi sulla sinistra tra il verde degli annosi alberi, ecco le erme <strong>di</strong><br />

PIO RIEGO GAMBINI e del senatore FELICE BENNATI , con i soli nomi.<br />

L’avita casa dominicale dei SABINI e degli ere<strong>di</strong> GRISONI porta tre<br />

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